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1 Per conoscere la Bibbia nella vita di oggi LEGGERE PER VIVERE 1 Associazione Biblica della Svizzera Italiana A cura di Ernesto Borghi Interventi di Ernesto Borghi, Lidia Maggi, Angelo Reginato, Claudia Milani, Elena Lea Bartolini De Angeli In memoria di Carlo Maria Martini Coordinamento formazione biblica Diocesi di Lugano Parrocchia di Breganzona (Svizzera)

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Per conoscere la Bibbia nella vita di oggi

LEGGEREPER VIVERE

1Associazione Biblica della Svizzera Italiana

A cura di Ernesto Borghi

Interventi di Ernesto Borghi, Lidia Maggi, Angelo Reginato, Claudia Milani, Elena Lea Bartolini De Angeli

In memoria di Carlo Maria Martini

Coordinamento formazione biblica Diocesi di Lugano

Parrocchia di Breganzona(Svizzera)

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«C’è un fuoco nella Bibbia. Ed esso adorerebbe investire con una vampata i lettori premurosi. Ma oggi i roveti ardenti non sono più visibili come un tempo. E il gemito del fuoco delle Bibbie non è udibile dal consumatore divorato dalla fretta. Un giorno accadde, destino funesto, che tutte le Bibbie si ritrovarono confinate nel chiuso spazio delle biblioteche, pigiate le une alle altre e ancorate, per così dire, su lunghe scaffalature impersonali… La Bibbia come pezzo da museo si vide offrire una collocazione tra i martiri e i santi da commemorare di quando in quando. Il Signore stesso cominciò ad inquietarsi: “la Bibbia, passi pure, posso rifarla. Ma chi invierò per rianimare il mio fuoco gettato sulla terra?” si chiedeva… Dio ordì un piano. Egli ispirò agli specialisti della Bibbia una ridda di metodi di lettura biblica inediti: l’interpretazione linguistica, l’approccio con la psicologia delle profondità, la lettura materialistica, la relazione infratestuale, l’approccio liberazionista, femminista, ecc. Le Bibbie furono estratte dai loro siti per verificare se non ci fossero errori, le persone se le prestarono, discussero, s’infiammarono… Le Bibbie esultavano di gioia per essere di nuovo toccate, macchiate, slabbrate, stropicciate, usate e, per così dire, malmenate, citate e gettate nel crogiuolo della discussione. E Dio si rallegrò nel constatare che il suo fuoco recuperava tutto il suo vigore. Ed esclamò: “Finalmente la mia parola fa parlare”».

Elisabeth Parmentier, La scrittura viva, tr. it., EDB, Bologna 2007, pp. 5-6

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Presentazione

La Bibbia è una delle radici fondamentali della cultura euro-mediterranea e dell’identità religiosa di ebrei e cristiani. Pertanto è molto utile dotarsi delle conoscenze e degli strumenti basilari per confrontarsi con questa raccolta di testi antichi che possono parlare intimamente alla vita delle persone e alla qualità delle loro relazioni. L’obiettivo – in particolare per credenti ebrei o cristiani ma non solo per loro – dovrebbe essere anzitutto non fare erudizione o avere cognizioni fini a se stesse, ma sapere come leggere i testi biblici quale punto di riferimento etico ed estetico della propria vita. Il percorso formativo che inizia con questo CD prevede un itinerario di letture e confronti culturali secondo una logica di interazione attenta tra i testi e la vita personale e sociale. Si intende aiutare chi ascolterà ad entrare nelle rac-colte di testi del Primo/Antico Testamento e Nuovo Testamento acquisendo la capacità di confrontarsi con essi nel modo più ampio e dialogico possibile. Non è richiesta una preparazione biblica precedente, ma è indispensabile un serio interesse, una chiara curiosità per la lettura biblica.Ovviamente non si potrà affrontare un esame approfondito e completo di tutti i libri della Bibbia ebraica/Primo Testamento e del Nuovo Testamento. La maggior parte delle registrazioni conterrà alcune informazioni di contenuto e di metodo su ciascuno di essi e la lettura di qualche brano esemplificativo per ogni libro o sezione introdotta. Lettura e confronto sono le due parole-guida di questa nostra iniziativa di formazione ed informazione biblica.Il nostro scopo essenziale è di offrire una proposta culturale che coniughi serietà scientifica ed efficacia esistenziale, secondo una prospettiva ecumenica ed in-

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terreligiosa rilevante1, al di fuori di steccati ideologici e di pregiudizi dottrinali.Ci auguriamo di aiutare il numero più ampio ed eterogeneo di persone possi-bile ad entrare seriamente nella lettura della Bibbia in modo che esse possano avere strumenti e stimoli per proseguire personalmente ogni approfondimento ulteriore in questa direzione. Perché? Per un motivo molto semplice: riteniamo, insieme a tante altre persone, che moltissimi brani biblici possano essere un punto di riferimento globale 2 per la vita di chiunque.All’inizio di questo “viaggio cultural-esistenziale”, che speriamo possa essere importante per tutti a livello personale e sociale, proviamo a collocarci nel solco del magistero formativo di Carlo Maria Martini, che ebbe a scrivere, alcuni anni fa, parole che poniamo come spunto di riflessione per chiunque: «Noi preferiamo a volte nutrirci di parole che non sono quelle della Scrittura, pur se le riflettono… Siamo allora invitati ad esaminarci severamente: la parola di Dio è all’origine e alla sorgente della nostra vita interiore? O invece preferiamo parole più facili, più accessibili, e che non hanno carattere incorruttibile ed eterno?»3.

Ernesto Borghi

1 Un vivissimo ringraziamento va alle colleghe Lidia Maggi, Claudia Milani, Elena Lea Bartolini De Angeli e ai colleghi Renzo Petra-glio e Angelo Reginato, che hanno accettato con entusiasmo di partecipare a questo progetto, sia per quanto riguarda gli incontri pomeridiani e serali presso la sala multiuso della parrocchia svizzera di Breganzona che per quanto concerne questo CD e quelli che seguiranno. Un ringraziamento altrettanto cordiale va a don Fiorenzo Maritan, parroco di Breganzona, cultore innamorato della lettura biblica per la vita di tutti, e ai suoi collaboratori (in particolare Giovanna Monti, Maria Teresa Cadei, i coniugi Tagliabue e il Sig. Paolo Ciocco). Un pensiero riconoscente deve raggiungere anche don Emilio Scarpellini, persona appassionata dei testi e valori biblici, e tutti i suoi collaboratori della parrocchia di San Pio X a Cinisello Balsamo (Italia) nel progetto 2014/2016 “Per conoscere la Bibbia nella vita di tutti. Analisi, interpretazioni, confronti”. 2 «E qual è infine il fondamento della nostra etica? In prima approssimazione “non fare ad altri ciò che non vuoi sia fatto a te”, perché ciascuno vive come essere umano per quanto si riconosce nell’altro, per quanto dall’altro è riconosciuto. Anche se un Dio non fosse dato» (S. Levi Della Torre, Laicità, grazie a Dio, Einaudi, Torino 2012, p. 113).3 Il segreto della prima lettera di Pietro, Piemme, Casale Monferrato (AL) 2005, p. 52.

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(a) Leggere un testo, Leggere un testo biblicodi Ernesto Borghi4

Lo scopo ovvio ed essenziale della lettura di un qualsiasi testo è la sua com-prensione. Per giungere a questo risultato è indispensabile puntare a far emergere quanto il testo in esame dice. Questo obiettivo può essere perseguito mettendo in atto due azioni, successive alla prima lettura del testo. Esse sono strettamente collegate, ma non devono essere considerate tra loro sovrappo-nibili. Ci riferiamo all’esegesi e all’ermeneutica. Infatti l’esegesi di un testo (dal greco exegéisthai = condurre fuori da…) è l’azione che mira a far scaturire quanto esso presenta a titolo contenutistico, formale, semantico, metrico. Altro è invece il fenomeno della ricezione di tutto ciò da parte del lettore, situa-zione che chiama in causa un processo interpretativo dei dati emersi. Di questo ambito è parte decisiva l’ermeneutica. L’ermeneutica (dal greco ermenéuein = tradurre, spiegare, esporre), è il tentativo di mettere un testo in relazione con il presente dell’autore e del lettore e successivamente di raccontare ad altri il messaggio contenuto nel testo stesso. Quando si vuole cercare di comprendere

4 Nato a Milano nel 1964, sposato con Maria Teresa (1999) e padre di Davide (2001) e Michelangelo (2007), è laureato in lettere classiche (Università degli Studi di Milano - 1988), licenziato in scienze religiose (Università di Fribourg - 1993), dottore in teologia (Università di Fribourg - 1996), baccelliere in Sacra Scrittura (Pontificia Commissione Biblica - 2012). È biblista professionista dal 1992. Insegna esegesi e teologia del Nuovo Testamento presso gli Istituti Superiori di Scienze Religiose di Nola (NA) e Trento. Dal 2003 presiede l’Associazione Biblica della Svizzera Italiana e coordina la formazione biblica nella Diocesi di Lugano. Dal 2005 è membro del Comitato Etico del Canton Ticino. Tra i suoi libri più recenti: La gioia del perdono. Lettura esegetico-ermeneutica del vangelo secondo Luca, EMP, Padova 2012, pp. 512; (a cura di), Credere per vivere. Prospettive giudaiche, cristiane e islamiche a confronto, Edizioni Terra Santa, Milano 2012; La giustizia della vita. Lettura esegetico-ermeneutica del vangelo secondo Matteo, EMP, Padova 2013; Dio fa preferenze? Lettura esegetico-ermeneutica degli Atti degli Apostoli, Edizioni Terra Santa, Milano 2014; Iniziare a leggere la Bibbia, Cittadella, Assisi 2014.

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un testo, occorre tenere presente che esegesi, ermeneutica e traduzione sono tre momenti distinti nel quadro di un disegno unico. Comunque quando ci troviamo dinanzi ad un testo, dobbiamo avere chiara percezione del fatto che, in quel momento, vi sono quattro elementi in gioco:

la persona di chi legge: ogni individuo si accosta a qualsiasi oggetto di lettura – libro, pittura, scultura, trasmissione televisiva o radiofonica, ecc. – portando con sé tutto il bagaglio di esperienze culturali che egli ha accumulato sino a quel momento. Chiunque è, quindi, un contesto di esperienze culturali; quello che si sta leggendo: l’oggetto della lettura è, a sua volta, un contenuto, una forma, una serie di strutture grammaticali e sintattiche e/o di immagini, ecc., insomma un altro contesto di elementi. Esso ha una propria morfologia interna ed un proprio rapporto con il tempo in cui è stato realizzato, con il proprio autore e con tutte le reazioni culturali da esso ingenerate nella storia dell’umanità in genere e della cultura in particolare; l’autore: chi ha realizzato l’opera con cui si intende entrare in relazione è, né più né meno di chi legge, un contesto di esperienze. Egli si relaziona con lettrici e lettori attraverso l’opera in questione e tutti gli elementi che essi riescono ad acquisire di lui. le condizioni di spazio e tempo: tra il lettore, l’opera e l’autore sussistono le dimensioni del tempo e dello spazio. Vi è distanza temporale tra questi tre poli del discorso; la stessa frequente contemporaneità tra autore ed opera non esclude certo un’interna serie di mutamenti, ad esempio, nel corso della realizzazione dell’opera. E ciò vuol dire distanza.

Tra l’opera e il lettore la differenza è ancora più evidente. Non si può, inoltre, dimenticare che determinate relazioni si creano solo in base a specifiche coordinate spazio-temporali e mutano, al cambiare di esse.

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Un approccio corretto a qualsiasi testo e, specificamente, ad un libro o ad una pericope (dal greco perikòptein = tagliare intorno: è un brano da considerarsi in sé conchiuso) del Primo o del Nuovo Testamento comporta una domanda previa: quali sono condizioni a cui la comprensione del testo è possibile? Il nostro atteggiamento deve essere improntato ad attenzione e cautela notevoli.

«La comprensione storica presuppone sempre un rapporto dell’interprete con la cosa espressa (direttamente o indirettamente) nei testi. Questo rapporto è fondato sul rapporto vitale dell’interprete con la cosa di cui si tratta. Una certa comprensione delle cose fondata su un rapporto vitale con esse è quindi sempre presupposta dall’e-segesi ed è per questo che non vi è esegesi senza presupposti. Questa comprensione io la chiamo precomprensione. Questa non contiene pregiudizi, così come non ne contiene la scelta di una certa prospettiva. L’indagine storica sarebbe falsata solo nel caso in cui l’esegeta considerasse la sua precomprensione come una comprensione definitiva. Ma il rapporto vitale è autentico solo se ci si mette in discussione, ossia se le cose di cui si tratta ci riguardano personalmente»5.

La comprensione del testo esce, in sostanza, dal rapporto autore-testo-lettore, nella consapevolezza che la conoscenza tramite la lettura non ha nulla a che vedere con un’illusoria “asetticità” del confronto obiettivo col testo stesso. Rispettare le condizioni storiche, letterarie, esistenziali in cui esso è stato scritto non significa astenersi da un coinvolgimento personale e responsabile, che ponga in gioco, di fronte al testo, il lettore nella sua integralità di essere umano.

5 R. Bultmann, Credere e comprendere, tr. it., Queriniana, Brescia 1977, pp. 803-805. «La pre-comprensione non è il pregiudizio; quanto questo rappresenta una chiusura nei confronti dell’altro che parla attraverso il testo, altrettanto quel-la è la disponibilità ad accettare il confronto, a fare i conti con l’altro» (A. Rizzi, Leggere il testo sacro, in “Servitium” III [150/2003], 601).

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(b) Introduzione alla Bibbia ebraica/Primo Testamento. Il canone delle Scritture Giudaiche

di Ernesto Borghi6

Il canone è l’elenco dei libri biblici considerati globalmente ispirati da Dio. Nel canone ebraico dell’AT, che la tradizione vuole sia stato chiuso in un sinodo svolto a Jabne (Giudea) tra il 90 e il 105 d.C.7 furono compresi tutti gli scritti ancora oggi presentati, tranne Tobia, Giuditta, 1/2 Maccabei, Sapienza, Siracide (o Ecclesiastico) e Baruc. Questi ultimi, contemplati nella Settanta, furono inclusi nel canone cristiano dal Concilio di Trento (1546) e considerati da Martin Lutero libri di utile lettura, ma non ispirati come gli altri8. Il confronto tra il canone ebraico e quello cristiano evidenzia come le due articolazioni diverse di libri in larghissima parte analoghi discendano da due prospettive tanto differenti quanto significative. Infatti, ferma restando la priorità della Toràh/Pentateuco nel suo ruolo chiaramente fondativo,

6 Strumento indispensabile per seguire con particolare efficacia tutti gli elementi di introduzione alla lettura dei testi della Toràh/Pentateuco proposti in questo CD è il volume La Scrittura che libera. Introduzione alla lettura dell’Antico Testamento, a cura di E. Borghi-R. Petraglio, Borla, Roma 2008 e, in particolare, le sezioni relative ai primi cinque libri della Bibbia redatte dalla collega Rosanna Virgili, a cui siamo tutte e tutti particolarmente grate/i per la competenza tecnica e la sapienza didattica con cui ha scritto queste pagine.7 Già nel 200 a.C. Toràh e Profeti erano reputati canonici (cfr. E. Zenger, Il Primo Testamento, tr. it., Queriniana, Brescia 1997, p. 187).8 Nell’ultima edizione della Bibbia curata da Lutero (Wittenberg 1545) i libri in questione sono indicati secondo quest’ordine: Gdt -Sap - Tb - Sir - Bar (cui è associata la lettera di Ger) - 1/2 Mac - aggiunte a Est, aggiunte a Dan. L’elenco include anche la “Preghiera di Manasse, re di Giuda, quando fu deportato in Babilonia” ed è chiuso dalla nota «fine dei libri dell’AT» (cfr. M. Cimosa, Guida allo studio della Bibbia Greca [LXX], Società Biblica Britannica & Forestiera, Roma 1995, p. 212). Edizioni protestanti della Bibbia quali la versione riveduta da G. Luzzi (Libreria Sacre Scritture, Roma 1990) sono più restrittive rispetto alla concezione di Lutero, giacché non riportano assolutamente questi libri.

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la successione Profeti-Scritti della Bibbia ebraica si spiega tenendo presente che

“comunità discente”, dove non ci siano più “maestri” e “discepoli” (cfr. Ger 31,33), ma tutti e soltanto discepoli, che imparano dalla Toràh facendosi aiutare dai “profeti”, suoi interpreti»9;

-tatori e “praticanti” riuscissero a vivere la propria esistenza nell’obbedienza alla Toràh data a Mosè, interpretata dai Profeti e approfondita nello studio degli Scritti stessi (cfr. Sal 1,2.6ss).

L’inversione delle ultime due sezioni nel canone cristiano risponde ad un altro criterio, quello della tripartizione dei testi collocati dopo il Pentateuco secondo un ordine strutturale storico-teologico: la storia d’Israele in Palestina – la sapienza della vita – la profezia in base allo schema di passato, presente e futuro. Ne spiega il senso la conclusione di Mal 3,22-24, passo ripreso più volte nel NT (Mt 17,10-13; Mc 9,2-10.11s; Lc 1,17): «22Tenete a mente la legge del mio servo Mosè, al quale ordinai sull’Oreb, statuti e norme per tutto Israele. 23Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore, 24perché converta il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri; così che io venendo non colpisca il paese con lo sterminio»10.

9 E. Zenger, Il Primo Testamento, p. 195.10 Per una considerazione complessiva del canone primo-testamentario si veda, per es., G. Borgonovo, Introduzione, in Id. (a cura di), Torahe storiografie dell’Antico Testamento, Elledici, Leumann (TO) 2012, pp. 83-97.

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(c) Per leggere la Toràh/il Pentateuco11

1. Per leggere Genesi 1-11

di Ernesto Borghi

Esempi di lettura: Genesi 1,26-31; 2,18-25 1,26-31«26E Dio disse: “Facciamo l’essere umano secondo la nostra figura, a nostra immagine, e eserciti la sua autorità responsabile e promozionale sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. 27Dio creò l’essere umano secondo la sua figura; secondo la figura di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. 28Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; ponetela sotto la vostra autorità e esercitate la vostra autorità responsabile e promozionale sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere viven-te, che striscia sulla terra” 29Poi Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. 30A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde”. E così avvenne. 31Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto bella e molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno».

11 Dove non indicato in modo diverso, le traduzioni dei testi biblici sono opera di chi li commenta in queste registrazioni.

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2,18-2518Poi il Signore Dio disse: “Non è cosa bella e buona che l’essere umano sia solo: gli voglio fare un partner capace di aiutarlo e di fronteggiarlo”. 19Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’essere umano, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’essere umano avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 20Così l’essere umano impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l’essere umano non trovò un partner capace di aiutarlo e di fronteggiarlo. 21Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’essere umano, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. 22Il Signore Dio realizzò con la costola, che aveva tolta all’essere umano, una donna e la condusse all’essere umano. 23Allora l’essere umano disse: “Questa volta ella è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa! Ella sarà chiamata donna perché dal maschio ella è stata tolta”. 24Per questo un maschio lascerà suo padre e sua madre e si unirà strettamente alla sua donna e i due verranno ad essere una carne sola. 25Ora tutti e due erano nudi, l’essere umano e la sua donna, ma non ne provavano vergogna».

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2. Per leggere Genesi 12-50

di Lidia Maggi12

Esempio di lettura: Genesi 37,1-36 (trad. CEI 2008)«1Giacobbe si stabilì nella terra dove suo padre era stato forestiero, nella terra di Canaan. 2Questa è la discendenza di Giacobbe. Giuseppe all’età di dicias-sette anni pascolava il gregge con i suoi fratelli. Essendo ancora giovane, stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferì al padre di chiacchiere maligne su di loro. 3Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. 4I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente. 5Ora Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancora di più. 6Disse dunque loro: “Ascoltate il sogno che ho fatto. 7Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand’ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostri covoni si posero attorno e si prostrarono davanti al mio”. 8Gli dissero i suoi fratelli: “Vuoi forse regnare su di noi o ci vuoi dominare?”. Lo odiarono ancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.9Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò ai fratelli e disse: “Ho fatto ancora 12 Nata nel 1964, è pastora dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia e responsabile del periodico per formatori “La Scuola domenicale”. Molto impegnata nella divulgazione biblica e nel dialogo ecumenico ed interreligioso, ha pubblicato vari contributi su differenti periodici. Tra i suoi ultimi libri: Quando Dio si diverte. La Bibbia sotto le lenti dell’ironia, Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2008; Le donne di Dio. Pagine bibliche al femminile, Claudiana, Torino 2009; L’evangelo delle donne, Claudiana, Torino 2010; Elogio dell’amore imperfetto, Cittadella, Assisi 2010; (con L. Zoia) Amare oggi, Il Margine, Trento 2012; (con A. Reginato) Dire, fare, baciare... Il lettore e la Bibbia, Claudiana, Torino 2012; (con A. Reginato) Liberté, égalité, fraternitè. Il lettore, la storia e la Bibbia, Claudiana, Torino 2014.

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un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me”. 10Lo narrò dunque al padre e ai fratelli. Ma il padre lo rimproverò e gli disse: “Che sogno è questo che hai fatto! Dovremo forse venire io, tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?”.11I suoi fratelli perciò divennero invidiosi di lui, mentre il padre tenne per sé la cosa. 12I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. 13Israele disse a Giuseppe: “Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro”. Gli rispose: “Eccomi!”. 14Gli disse: “Va’ a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a darmi notizie”. Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem. 15Mentre egli si aggirava per la campagna, lo trovò un uomo, che gli domandò: “Che cosa cerchi?”. 16Rispose: “Sono in cerca dei miei fratelli. Indicami dove si trovano a pascolare”. 17Quell’uomo disse: “Hanno tolto le tende di qui; li ho sentiti dire: “Andiamo a Dotan!””. Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. 18Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. 19Si dissero l’un l’altro: “Eccolo! È arrivato il si-gnore dei sogni! 20Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: “Una bestia feroce l’ha divorato!”. Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!”. 21Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: “Non togliamogli la vita”. 22Poi disse loro: “Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano”: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre. 23Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, 24lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz’acqua.

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25Poi sedettero per prendere cibo. Quand’ecco, alzando gli occhi, videro arri-vare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di resina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. 26Allora Giuda disse ai fratelli: “Che guadagno c’è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? 27Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne”. I suoi fratelli gli diedero ascolto. 28Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d’argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto. 29Quando Ruben tornò alla cisterna, ecco, Giuseppe non c’era più. Allora si stracciò le vesti, 30tornò dai suoi fratelli e disse: “Il ragazzo non c’è più; e io, dove andrò?”. 31Allora presero la tunica di Giuseppe, sgozzarono un capro e intinsero la tunica nel sangue. 32Poi mandarono al padre la tunica con le maniche lunghe e gliela fecero pervenire con queste parole: “Abbiamo trovato questa; per favore, verifica se è la tunica di tuo figlio o no”. 33Egli la riconobbe e disse: “È la tunica di mio figlio! Una bestia feroce l’ha divorato. Giuseppe è stato sbranato”. 34Giacobbe si stracciò le vesti, si pose una tela di sacco attorno ai fianchi e fece lutto sul suo figlio per molti giorni. 35Tutti i figli e le figlie vennero a consolarlo, ma egli non volle essere consolato dicendo: “No, io scenderò in lutto da mio figlio negli inferi”. E il padre suo lo pianse. 36Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifàr, eunuco del faraone e comandante delle guardie».

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3. Per leggere Esodo 1-15.16-18di Angelo Reginato13

Esempio di lettura: Esodo 13,17-14,31 (Traduzione CEI 2008)«17Quando il faraone lasciò partire il popolo, Dio non lo condusse per la strada del territorio dei Filistei, benché fosse più corta, perché Dio pensava: “Che il popolo non si penta alla vista della guerra e voglia tornare in Egitto!”. 18Dio fece deviare il popolo per la strada del deserto verso il Mar Rosso. Gli Israeliti, armati, uscirono dalla terra d’Egitto. 19Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe, perché questi aveva fatto prestare un solenne giuramento agli Israeliti, dicendo: “Dio, certo, verrà a visitarvi; voi allora vi porterete via le mie ossa”. 20Partirono da Succot e si accamparono a Etam, sul limite del deserto. 21Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco, per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte. 22Di giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte. 1Il Signore disse a Mosè: 2“Comanda agli Israeliti che tornino indietro e si accam-pino davanti a Pi-Achiròt, tra Migdol e il mare, davanti a Baal-Sefòn; di fronte a quel luogo vi accamperete presso il mare. 3Il faraone penserà degli Israeliti: “Vanno errando nella regione; il deserto li ha bloccati!”. 4Io renderò ostinato il cuore del faraone, ed egli li inseguirà; io dimostrerò la mia gloria contro il faraone e tutto il suo esercito, così gli Egiziani sapranno che io sono il Signore!”. Ed essi fecero così.13 Nato nel 1963, è laureato in Teologia biblica e svolge un ministero pastorale nella chiesa battista a Lugano. Tra le sue pubbli-cazioni ricordiamo: Lavoro (Emi, Bologna 2008); «Che il lettore capisca» (Mc 13,14). Il dispositivo di cornice nell’evangelo di Marco (Cittadella, Assisi 2009); con Lidia Maggi, Dire, fare, baciare... Il lettore e la Bibbia (Claudiana, Torino 2012); con Lidia Maggi, Liberté, égalité, fraternitè. Il lettore, la storia e la Bibbia, Claudiana, Torino 2014.

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5Quando fu riferito al re d’Egitto che il popolo era fuggito, il cuore del faraone e dei suoi ministri si rivolse contro il popolo. Dissero: “Che cosa abbiamo fatto, lasciando che Israele si sottraesse al nostro servizio?”. 6Attaccò allora il cocchio e prese con sé i suoi soldati. 7Prese seicento carri scelti e tutti i carri d’Egitto con i combattenti sopra ciascuno di essi. 8Il Signore rese ostinato il cuore del faraone, re d’Egitto, il quale inseguì gli Israeliti mentre gli Israeliti uscivano a mano alzata. 9Gli Egiziani li inseguirono e li raggiunsero, mentre essi stavano accampati presso il mare; tutti i cavalli e i carri del faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito erano presso Pi-Achiròt, davanti a Baal-Sefòn.10Quando il faraone fu vicino, gli Israeliti alzarono gli occhi: ecco, gli Egiziani marciavano dietro di loro! Allora gli Israeliti ebbero grande paura e gridarono al Signore. 11E dissero a Mosè: “È forse perché non c’erano sepolcri in Egitto che ci hai portati a morire nel deserto? Che cosa ci hai fatto, portandoci fuori dall’Egitto? 12Non ti dicevamo in Egitto: “Lasciaci stare e serviremo gli Egiziani, perché è meglio per noi servire l’Egitto che morire nel deserto”?”. 13Mosè rispose: “Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza del Signore, il quale oggi agirà per voi; perché gli Egiziani che voi oggi vedete, non li rive-drete mai più! 14Il Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli”.15Il Signore disse a Mosè: “Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. 16Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. 17Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. 18Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri”.19L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e

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passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. 20Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.21Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospin-se il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. 22Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. 23Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.24Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. 25Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: “Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!”. 26Il Signore disse a Mosè: “Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri”. 27Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. 28Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. 29Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.30In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; 31Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.

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4. Per leggere Esodo 19-40

di Ernesto Borghi

Esempio di lettura: Esodo 20,1-17«1Dio allora pronunciò tutte queste parole: 2“Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù. 3non dovrai mai avere altri dei di fronte a me. 4Non dovrai mai farti idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 5Non dovrai prostrarti mai davanti a loro e non li servirai, perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio ardentemente appassionato, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi. 7Non dovrai pronunciare mai senza ragione valida il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome abusiva-mente. 8Ricordati del giorno di sabato così da santificarlo: 9sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; 10ma il settimo giorno è il sabato per il Signore, tuo Dio: tu non dovrai mai fare alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha be-nedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro14. 12Onora tuo padre e tua

14 Questo è il passo “parallelo” di Dt 5 (trad. C.E.I. [2008] - in corsivo le parti di testo difformi da quelle di Es 20): «“12Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore tuo Dio, ti ha comandato. 13Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro, 14ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né

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madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio15. 13Non dovrai mai uccidere illegalmente. 14Non dovrai mai commettere adulterio. 15Non dovrai mai sequestrare. 16Non dovrai mai pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo. 17Non dovrai mai desiderare la casa del tuo prossimo. Non dovrai mai desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo”».

la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né il tuo bestiame, né il forestiero, che dimora presso di te, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. 15Ricordati che sei stato schiavo nella terra d’Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore, tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno del sabato”».15 Dt 5: «16Onora tuo padre e tua madre, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato perché si prolunghino i tuoi giorni ed essi possano vivere bene con te nella terra che il Signore tuo Dio ti dà».

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5. Per leggere Levitico e Numeri

di Claudia Milani16

Esempio di lettura: Numeri 22 (traduzione CEI 2008)1Poi gli Israeliti partirono e si accamparono nelle steppe di Moab, oltre il Giordano verso Gerico. 2Or Balak, figlio di Zippor, vide quanto Israele aveva fatto agli Amorrèi 3e Moab ebbe grande paura di questo popolo, che era così numeroso; Moab fu preso da spavento di fronte agli Israeliti. 4Quindi Moab disse agli anziani di Madian: “Ora questa moltitudine divorerà quanto è in-torno a noi, come il bue divora l’erba dei campi”. Balak, figlio di Zippor, era in quel tempo re di Moab. 5Egli mandò messaggeri a Balaam, figlio di Beor, a Petor che sta sul fiume, nel paese dei figli di Amau, per chiamarlo e dirgli: “Ecco un popolo è uscito dall’Egitto; ricopre la terra e si è stabilito di fronte a me; 6ora dunque, vieni e maledicimi questo popolo; poiché è troppo potente per me; forse così riusciremo a sconfiggerlo e potrò scacciarlo dal paese; so infatti che chi tu benedici è benedetto e chi tu maledici è maledetto”. 7Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono portando in mano il salario 16 PhD in Filosofia della Religione, si è formata in Italia, Germania e Israele. Ha insegnato materie ebraiche presso la Facoltà Teologica di Lugano e insegna ora Introduzione al giudaismo presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (sezione di Torino). Sta curando, insieme a Gianfranco Bonola e Renato Bigliardi, l’edizione scientifica in lingua italiana delle opere di Franz Rosenzweig. Attiva da anni nel dialogo ebraico-cristiano, coordina il gruppo ecumenico “Teshuvah” della Diocesi di Milano, fa parte del comitato organizzatore dei Colloqui Ebraico-Cristiani di Camaldoli e del ciclo di letture bibliche “A due voci” promosse dal Centro culturale San Fedele di Milano. Fa parte della redazione della rivista SeFeR - Studi, Fatti, Ricerche e collabora con la rivista Jesus per cui firma, tra l’altro, la rubrica Oecumenica. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Tra due mondi. Studio sul concetto di libertà in Franz Rosenzweig (Milano, 2011); con Gianfranco Bonola e Renato Bigliardi (a cura di), Franz Rosenzweig, La Bibbia ebraica. Parola, testo, interpretazione (Macerata, 2013); Era un ragazzo, si chiamava Gesù (Paoline, Milano 2013; traduzione polacca 2014).

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dell’indovino; arrivati da Balaam, gli riferirono le parole di Balak. 8Balaam disse loro: “Alloggiate qui stanotte e vi darò la risposta secondo quanto mi dirà il Signore”. I capi di Moab si fermarono da Balaam. 9Ora Dio venne a Balaam e gli disse: “Chi sono questi uomini che stanno da te?”. 10Balaam rispose a Dio: “Balak, figlio di Zippor, re di Moab, mi ha mandato a dire: 11Ecco, il popolo che è uscito dall’Egitto, ricopre la terra; ora vieni a maledirmelo; forse riuscirò così a batterlo e potrò scacciarlo”. 12Dio disse a Balaam: “Tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché esso è benedetto”. 13Balaam si alzò la mattina e disse ai capi di Balak: “Andatevene al vostro paese, perché il Signore si è rifiutato di lasciarmi venire con voi”. 14I capi di Moab si alzarono, tornaro-no da Balak e dissero: “Balaam si è rifiutato di venire con noi”. 15Allora Balak mandò di nuovo i capi, in maggior numero e più influenti di quelli di prima. 16Vennero da Balaam e gli dissero: “Così dice Balak, figlio di Zippor: Nulla ti trattenga dal venire da me; 17perché io ti colmerò di onori e farò quanto mi dirai; vieni dunque e maledicimi questo popolo”. 18Ma Balaam rispose e disse ai ministri di Balak: “Quand’anche Balak mi desse la sua casa piena d’argen-to e oro, non potrei trasgredire l’ordine del Signore, mio Dio, per fare cosa piccola o grande. 19Nondimeno, trattenetevi qui anche voi stanotte, perché io sappia ciò che il Signore mi dirà ancora”. 20Dio venne la notte a Balaam e gli disse: “Se quegli uomini sono venuti a chiamarti, alzati e va’ con loro; ma farai ciò che io ti dirò”. 21Balaam quindi si alzò la mattina, sellò l’asina e se ne andò con i capi di Moab. 22Ma l’ira di Dio si accese perché egli era andato; l’angelo del Signore si pose sulla strada per ostacolarlo. Egli cavalcava l’asina e aveva con sé due servitori. 23L’asina, vedendo l’angelo del Signore che stava sulla strada con la spada sguainata in mano, deviò dalla strada e cominciò ad andare per i campi. Balaam percosse l’asina per rimetterla sulla strada. 24Allora

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l’angelo del Signore si fermò in un sentiero infossato tra le vigne, che aveva un muro di qua e un muro di là. 25L’asina vide l’angelo del Signore, si serrò al muro e strinse il piede di Balaam contro il muro e Balaam la percosse di nuovo. 26L’angelo del Signore passò di nuovo più avanti e si fermò in un luogo stretto, tanto stretto che non vi era modo di ritirarsi né a destra, né a sinistra. 27L’asina vide l’angelo del Signore e si accovacciò sotto Balaam; l’ira di Balaam si accese ed egli percosse l’asina con il bastone. 28Allora il Signore aprì la bocca all’asina ed essa disse a Balaam: “Che ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta?”. 29Balaam rispose all’asina: “Perché ti sei beffata di me! Se avessi una spada in mano, ti ammazzerei subito”. 30L’asina disse a Balaam: “Non sono io la tua asina sulla quale hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse abituata ad agire così?”. Ed egli rispose: “No”. 31Allora il Signore aprì gli occhi a Balaam ed egli vide l’angelo del Signore, che stava sulla strada con la spada sguainata. Balaam si inginocchiò e si prostrò con la faccia a terra. 32L’angelo del Signore gli disse: “Perché hai percosso la tua asina già tre volte? Ecco io sono uscito a ostacolarti il cammino, perché il cammino davanti a me va in precipizio. 33Tre volte l’asina mi ha visto ed è uscita di strada davanti a me; se non fosse uscita di strada davanti a me, certo io avrei già ucciso te e lasciato in vita lei”. 34Allora Balaam disse all’angelo del Signore: “Io ho peccato, perché non sapevo che tu ti fossi posto contro di me sul cammino; ora se questo ti dispiace, io tornerò indietro”. 35L’angelo del Signore disse a Balaam: “Va’ pure con quegli uomini; ma dirai soltanto quello che io ti dirò”. Balaam andò con i capi di Balak. 36Quando Balak udì che Balaam arrivava, gli andò incontro a Ir-Moab che è sul confine dell’Arnon, all’estremità del confine. 37Balak disse a Balaam: “Non ti avevo forse mandato a chiamare con insistenza? Perché non sei venuto da me? Non sono forse in grado di farti onore?”. 38Balaam rispose

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a Balak: “Ecco, sono venuto da te; ma ora posso forse dire qualsiasi cosa? La parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò”. 39Balaam andò con Balak e giunsero a Kiriat-Cusot. 40Balak immolò bestiame grosso e minuto e mandò parte della carne a Balaam e ai capi che erano con lui. 41La mattina Balak prese Balaam e lo fece salire a Bamot-Baal, da dove si vedeva un’estremità dell’accampamento del popolo.

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6. Per leggere Deuteronomio

di Lidia Maggi

Esempio di lettura: Deuteronomio 17,14-20 (versione CEI 2008)«14Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti e ne avrai preso possesso e l’abiterai, se dirai: “Voglio costituire sopra di me un re come tutte le nazioni che mi stanno intorno”, 15dovrai costituire sopra di te come re colui che il Signore, tuo Dio, avrà scelto. Costituirai sopra di te come re uno dei tuoi fratelli; non potrai costituire su di te uno straniero che non sia tuo fratello. 16Ma egli non dovrà procurarsi un gran numero di cavalli né far tornare il popolo in Egitto per procurarsi un gran numero di cavalli, perché il Signore vi ha detto: “Non tornerete più indietro per quella via!”. 17Non dovrà avere un gran numero di mogli, perché il suo cuore non si smarrisca; non abbia grande quantità di argento e di oro. 18Quando si insedierà sul trono regale, scriverà per suo uso in un libro una copia di questa legge, secondo l’esemplare dei sacerdoti leviti. 19Essa sarà con lui ed egli la leggerà tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere il Signore, suo Dio, e a osservare tutte le parole di questa legge e di questi statuti, 20affinché il suo cuore non si insuperbisca verso i suoi fratelli ed egli non si allontani da questi comandi, né a destra né a sinistra, e prolunghi così i giorni del suo regno, lui e i suoi figli, in mezzo a Israele».

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Esempio di lettura: Deuteronomio 8 (versione CEI 2008)«1Abbiate cura di mettere in pratica tutti i comandi che oggi vi do, perché viviate, diveniate numerosi ed entriate in possesso della terra che il Signore ha giurato di dare ai vostri padri. 2Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti os-servato o no i suoi comandi. 3Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. 4Il tuo mantello non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante questi qua-rant’anni. 5Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore, tuo Dio, corregge te. 6Osserva i comandi del Signore, tuo Dio, camminando nelle sue vie e temendolo, 7perché il Signore, tuo Dio, sta per farti entrare in una buona terra: terra di torrenti, di fonti e di acque sotterranee, che scaturiscono nella pianura e sulla montagna; 8terra di frumento, di orzo, di viti, di fichi e di melograni; terra di ulivi, di olio e di miele; 9terra dove non mangerai con scarsità il pane, dove non ti mancherà nulla; terra dove le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame. 10Mangerai, sarai sazio e benedirai il Signore, tuo Dio, a causa della buona terra che ti avrà dato. 11Guàrdati bene dal dimenticare il Signore, tuo Dio, così da non osservare i suoi comandi, le sue norme e le sue leggi che oggi io ti prescrivo. 12Quando avrai mangiato e ti sarai saziato, quando avrai costruito belle case e vi avrai abitato, 13quando avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il tuo argento e il tuo oro e abbondare ogni tua cosa, 14il tuo cuore non si inorgo-glisca in modo da dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla

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terra d’Egitto, dalla condizione servile; 15che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; 16che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri, per umiliarti e per provarti, per farti felice nel tuo avvenire. 17Guàrdati dunque dal dire nel tuo cuore: “La mia forza e la potenza della mia mano mi hanno acquistato queste ricchezze”. 18Ricòrdati invece del Signore, tuo Dio, perché egli ti dà la forza per acquistare ricchezze, al fine di mantenere, come fa oggi, l’alleanza che ha giurato ai tuoi padri. 19Ma se tu dimenticherai il Signore, tuo Dio, e seguirai altri dèi e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io attesto oggi contro di voi che certo perirete! 20Perirete come le nazioni che il Signore sta per far perire davanti a voi, se non avrete dato ascolto alla voce del Signore, vostro Dio».

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7. Leggere la Toràh/il Pentateuco a partire da Deuteronomio 30

di Elena Lea Bartolini De Angeli17

Il testo18

1Avverrà che, quando si saranno verificate su di te tutte queste parole/cose19, la benedizione e la maledizione che ho posto davanti a te, e tu le richiamerai al tuo cuore in mezzo alle nazioni presso le quali ti ha sospinto il Signore tuo Dio, 2e tornerai al Signore tuo Dio e ne ascolterai la voce secondo tutto ciò che io ti comando oggi, tu insieme ai tuoi figli, con tutto il tuo cuore20 e con tutta la tua persona (corpo e spirito)21, 3allora il Signore ti farà tornare nello stato in cui eri prima e ti tratterà con benevolenza; tornerà a te e ti raccoglierà in

17 Nata a Pavia nel 1958, è di origini ebraiche da parte materna. Dottore in Teologia Ecumenica, conduce ricerche nell’ambito dell’ermeneutica rabbinica intrattenendo scambi scientifici con docenti dello Studio Biblico Francescano e dell’Università Ebraica di Gerusalemme. È membro dell’Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo (AISG) e del Coordinamento Te-ologhe Italiane (CTI). È docente di Giudaismo presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano collegato alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e la Cattedra di Dialogo tra le Culture, promossa dalla Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura di Roma e dall’Istituto Teologico Ibleo S. Giovanni Battista di Ragusa. Vice-presidente dell’Associazione Biblica Euro-Mediterranea, ha pubblicato vari articoli e alcuni libri nell’ambito della cultura biblica primo-testamentaria e rabbinica. Tra i suoi ultimi saggi: Per amore di Sion. Gerusalemme nella tradizione ebraica, Effatà, Cantalupa (TO) 2005; Danza ebraica o danza israeliana?, Effatà, Cantalupa (TO) 2012; (con E. Borghi - R. Petraglio) La giustizia della vita. Lettura esegetico-ermeneutica del vangelo secondo Matteo, EMP, Padova 2013; (con E. Borghi - R. Petraglio) Dio fa preferenze? Lettura esegetico-ermeneutica degli Atti degli Apostoli, Edizioni Terra Santa, Milano 2014.18 Traduzione dall’ebraico di Elena Lea Bartolini De Angeli19 Il termine ebraico devarim – plurale di davar – comprende entrambi i significati.20 Nell’orizzonte biblico il cuore è il centro vitale della persona sede dei sentimenti, della volontà e della ragione.21 L’antropologia biblica è unitaria e non separa il corpo dallo spirito.

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mezzo a tutti i popoli dove ti avrà disperso il Signore tuo Dio. 4Quando anche fossero i tuoi dispersi all’estremità del cielo, di là li radunerà il Signore tuo Dio e di là li prenderà 5e li porterà in quella Terra che i tuoi padri possedet-tero e tu pure possederai, farà a te del bene e ti moltiplicherà più di quanto fece con i tuoi padri. 6Il Signore tuo Dio circonciderà il tuo cuore ed il cuore della tua discendenza in maniera che tu ami il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua persona, affinché tu possa vivere lungamente. 7Quindi il Signore tuo Dio porrà tutte queste maledizioni sui tuoi nemici, su coloro che ti odiano e che ti hanno perseguitato. 8Tu dunque ti pentirai e darai ascolto alla voce del Signore e metterai in pratica tutti i Suoi precetti che io ti comando oggi. 9Il Signore tuo Dio ti farà prosperare in tutto ciò che farai, con il frutto del tuo ventre, con i figli dei tuoi animali e con il frutto della tua Terra quando Egli tornerà a gioire per il tuo bene, come gioì per quello dei tuoi padri, 10quando cioè avrai dato ascolto alla voce del Signore tuo Dio osservando i Suoi precetti ed i Suoi statuti scritti in questo libro della Toràh; quando avrai fatto ritorno al Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua persona.11Perchè questi precetti che io ti comando oggi non sono una cosa straor-dinaria oltre le tue forze e non sono cosa lontana da te; 12non è nel cielo (la Toràh), sì che tu debba dire: “Chi salirà per noi fino al cielo per prendercela e ce la farà ascoltare in modo che possiamo metterla in atto?”. 13E neppure è al di là del mare, sì che tu debba dire: “Chi passerà per noi al di là del mare per prendercela e ce la farà udire affinché noi possiamo metterla in atto?”. 14Questa parola/cosa ti è invece molto vicina; è nella tua bocca; è nel tuo cuore perché tu possa metterla in pratica.15Guarda, io ho posto davanti a te oggi la vita e il bene, la morte ed il male.

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16Ciò che io ti comando oggi è di amare il Signore tuo Dio e di camminare nelle Sue vie e di osservare i Suoi precetti, i Suoi statuti e i Suoi giudizi. Così tu vivrai e ti moltiplicherai e ti benedirà il Signore tuo Dio nel paese nel quale stai entrando per possederlo. 17Ma se tu volgerai (altrove, lontano da Dio e dalla Sua Toràh) il tuo cuore e non ascolterai, ma ti farai trascinare a prostrarti ad altri dei prestando loro culto, 18io vi dichiaro oggi che andrete in perdizione; non prolungherete la vostra permanenza sulla Terra, per la quale tu stai passando il Giordano per andare a possederla. 19Io chiamo a testimoni per voi oggi il cielo e la terra: io ho posto davanti a voi la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli la vita, affinché viviate tu e la tua discendenza 20amando il Signore tuo Dio, ascoltando la Sua voce e rimanendo strettamente uniti a Lui, poiché Egli è la tua vita e la lunghezza dei tuoi giorni, abitando nella Terra che il Signore giurò di dare ai tuoi padri, ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe.

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8. Leggere la Toràh/il Pentateuco(cenni riassuntivi)

di Ernesto Borghi

Alla fine della nostra presentazione dei primi cinque libri biblici, si possono sottolineare almeno due aspetti.

-zionale” del popolo eletto non in senso statico, come potrebbe essere per un documento di carattere giuridico, ma nel dinamismo della storia di un rapporto che diviene un modello di relazione tra il Divino e l’umanità. Intrecciare la Toràh con un tessuto narrativo di carattere socio-politico e socio-religioso è un criterio teologico: l’epopea dell’esodo, come modello originario dell’identità israelita, fa parte di un divenire storico che è una sequenza di eventi coordinabili e leggibili alla luce di un progetto divino che deve realizzarsi.

paradigma della moralità umana è la capacità di relazione interpersonale su un piano di parità tra maschi e femmine, in un quadro di gestione fiduciaria e fiduciosa del Creato (cfr. Gen 1-2).

Tutto ciò avviene in un rapporto con Dio nel quale una sintesi tra grazia divina e sforzo umano viene ad essere la sfida costante che gli individui sono chiamati a raccogliere. Essa consiste nel contrastare ogni tipo di povertà che la società quotidianamente crea.«Esigendo che l’uomo faccia il bene e non il male, il Dio biblico si rivela come Dio santo. Si comprende allora come, in questa prospettiva, l’obbedienza a

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ciò che prescrive la legge sia legata ad un altro tema biblico fondamentale: quello dell’uomo immagine di Dio. L’uomo che adempie la legge partecipa della santità di Dio e diviene a sua volta santo»22. Di conseguenza un culto è autentico quando è strettamente legato alla verità della vita. «La vita è piena quando dal servizio ai fratelli si passa a quello di Dio. Dio e gli altri nella propria vita: ecco il programma e la spiritualità»23

che attraversano i primi cinque libri biblici, anzitutto nel terreno dell’Israele storico, ma, in una prospettiva più ampia, nella vita di qualsiasi collettività umana di ogni tempo.

Strumenti per approfondire la lettura della Toràh/del Pentateuco- J.-L. Ska, Introduzione alla lettura del Pentateuco, Dehoniane, Roma 1998;- E. Borghi-R. Petraglio (a cura di), La Scrittura che libera. Introduzione alla lettura dell’Antico Testamento, Borla, Roma 2008;- Pentateuco. Versione interlineare, a cura di R. Reggi, EDB, Bologna 2011;- G. Borgonovo e collaboratori (a cura di), Toràh e storiografie dell’Antico Testamento, Elledici, Leumann (TO) 2012;- L. Zappella, Bibbia e storia, Claudiana-EMI, Torino-Bologna 2012;- J.-L. Ska, Il cantiere del Pentateuco, 1-2, EDB, Bologna 2013.

22 A.-M. Pelletier, La Bibbia e l’Occidente, tr. it., EDB, Bologna 1999, p. 150.23 A. Fanuli, La spiritualità della Toràh, in La spiritualità dell’Antico Testamento, a cura di A. Bonora, EDB, Bologna 1987, p. 106.

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(a) Leggere un testo, leggere un testo biblico

(b) Per leggere la Bibbia ebraica/Primo Testamento

(c) Per leggere la Toràh/il Pentateuco 1. Per leggere Genesi 1-11 2. Per leggere Genesi 12-50 3. Per leggere Esodo 1-15.16-18 4. Per leggere Esodo 19-40 5. Per leggere Levitico e Numeri 6. Per leggere Deuteronomio 7. Leggere la Toràh/il Pentateuco a partire

da Deuteronomio 30 8. Leggere la Toràh/il Pentateuco

(cenni riassuntivi)

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