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LE TARGHE E I VEICOLI DELL’ESERCITO ITALIANO Dal 1947 ad oggi: Esercito Italiano di Guglielmo Evangelista

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LE TARGHE E I VEICOLIDELL’ESERCITO ITALIANO

Dal 1947 ad oggi: Esercito Italiano

di Guglielmo Evangelista

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LE TARGHE “ESERCITO ITALIANO”: CARATTERISTICHE E VEICOLI

PERIODO DELLE TARGHE A CINQUE CIFRE

PREMESSA

Affrontare il discorso sui mezzi e sulle targhe dell’esercito dal dopoguerra ad oggi è un impegno che, nellostesso tempo, è facile e difficile. E’ facile perché i veicoli dell’esercito sono comunissimi dovunque e quindi unosservatore, in qualunque regione d’Italia, ne può incontrare a migliaia ricavandone tutti i dati che gli possonointeressare; è difficile perché, a differenza della ricca pubblicistica e della documentazione relativa al mondomilitare del periodo prebellico e bellico, la documentazione ufficiale disponibile sui mezzi moderni è moltoscarsa, per certi tipi addirittura completamente assente: d’altra parte molti sono troppo recenti e conosciuti percostituire oggetto di interesse amatoriale.Tuttavia a questa carenza di notizie ho potuto supplire con le mie osservazioni dirette: occupandomi di targhedal lontano 1962, i miei primi ricordi risalgono ad un’epoca nella quale – esclusa la maggior parte dei mezzi diprovenienza americana e inglese – era in servizio la totalità dei tipi di autoveicoli acquistati nel dopoguerra (enon pochi anche più antichi), così che ho potuto ricostruire la parte più rappresentativa del parco e le relativeserie di targhe senza soluzione di continuità. Naturalmente non si può escludere che sia esistita tutta unacasistica che mi è sfuggita, specialmente per quanto riguarda i veicoli destinati ad usi speciali, presenti in pocheunità e solo in particolari luoghi: infatti mi è capitato di incontrare certi mezzi un’unica volta in tante decine d’annidi ricerche, ed è probabile che molti altri abbiano esaurito tutta la loro vita operativa restandomi ignoti.L’argomento che stiamo per esaminare è idoneo ad essere istintivamente distinto in tre periodi: quello delletarghe a cinque cifre, quello delle targhe a sei cifre e quello delle targhe alfanumeriche.

LA TARGA “E.I.” A CINQUE CIFRE

La targa “Esercito Italiano” che sostituì quella “Regio Esercito” si inquadra nell’abolizione di tutti i riferimenti allamonarchia a seguito della proclamazione della Repubblica. Questa avvenne il 2 giugno 1946 e il cambiamentodelle targhe militari, che ovviamente richiese certi tempi tecnici, dovrebbe essere avvenuto, al massimo, entro iprimi mesi del 1947.Con l’adozione della nuova targa non cambiò concettualmente il sistema di immatricolazione vigente dal 1927,cioè l’assegnazione di serie riservate a ciascuna categoria di veicoli, ma comportò probabilmente anchel’assegnazione di nuovi numeri a ciascun mezzo: infatti confrontando tutti gli esempi che conosco di veicoli dellostesso modello di costruzione prebellica o bellica, la cui lunga vita ha permesso che portassero prima le targheR.E. e poi le targhe E.I., non ne esiste uno nel quale si possa riconoscere, neppure approssimativamente, lamedesima sequenza. D’altra parte ciò è logico se si pensa come il ridimensionamento del parco abbia resoopportuno “compattare” le serie per eliminare gli enormi vuoti causati dalla guerra e dalla radiazione dei veicolipiù vetusti.A questo punto, poi, mi devo fare una domanda alla quale non so dare una precisa risposta. Le sequenze notea cinque cifre così come le conosciamo erano sicuramente in corso almeno dall’inizio degli anni ‘50, ma c’èqualche perplessità che fossero tutte rimaste immutate anche nei pochi anni precedenti, cioè dal momentodell’introduzione della targa E.I. Il problema dovrebbe però essere circoscritto a quello dell’immatricolazionedelle autovetture, delle jeep e delle Campagnole.Per esaminare questo problema, anticipando quanto diremo più analiticamente più oltre, ricordiamo che lesequenze di immatricolazione per Campagnole e jeep esistenti negli anni ‘50 e rimaste inalterate fino a partedel decennio successivo iniziano da 14000 ed arrivano fino a 29999 pur con l’interruzione dovuta a qualchesequenza intermedia assegnata a piccole autovetture.Ora, fra le appena ricordate serie di utilitarie, vi sono veicoli molto datati, di costruzione precedente al conflittoche, a rigore di logica, avrebbero dovuto essere immatricolati prima delle Campagnole, i cui primissimiesemplari risalgono al 1951-52. E’ ovviamente anche da escludere che alle utilitarie, fin dal 1947, siano stateapoditticamente assegnate serie attorno a 20000, lasciando libere quelle precedenti “in previsione” dell’entratain servizio delle Campagnole che probabilmente, nel 1946-47, nessuno le aveva ancora in mente. E perché leCampagnole in questione iniziano la serie da 14000? Faccio presente che i numeri di queste sequenze li vidi fin

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dal 1962-63, quando questi tipi, che rappresentavano le serie più anziane, avevano solo una decina d’anni equindi non si può pensare che ne esistesse un altro lotto già radiato con targhe più basse e a me sfuggito.L’unica ipotesi plausibile è che i numeri da 1 a 10000 non vennero assegnati volendosi mantenereconvenzionalmente un sistema solo con cinque cifre e che quelli da 10000 a 14000 siano stati assegnati alleprimissime jeep: anche questa non è però un’illazione particolarmente valida sia perché 4000 unità sembranodel tutto esuberanti ad un esercito nelle condizioni in cui era ridotto il nostro nel dopoguerra, sia perché rimaneaperta la questione dei numeri di targa delle più vecchie utilitarie sopravvissute alle quali ho già accennato: allimite, se mai, i numeri da 10000 in poi avrebbero dovuto essere stati assegnati a queste e solo dopodovrebbero venire le Campagnole. Infine, al di là di ogni altra considerazione, sembrerebbe più logico che unaqualsiasi sequenza convenzionale inizi con una cifra più “tonda”, cioè 15000 e non 14000.Analogo discorso va fatto per le serie delle autovetture più grandi che iniziano da 30000. Se queste furonoassegnate contestualmente all’introduzione della targa EI, resta da accertare per chi (e perché) fossero riservatii numeri inferiori a 30000, sempre con il presupposto che al momento dell’introduzione della nuova targa non sipensasse ancora a serie per le Campagnole.A complicare le cose concorre anche una fotografia risalente ai primi anni ’50, nel quale figura un autoveicolocon targa EI 9xxxxx. Poiché il veicolo in questione è smontato in officina non si riesce a capire a quale modelloappartenga, ma sembra proprio troppo piccolo per essere un autocarro, anche se leggero.Lasciando però da parte i misteri – che magari hanno una soluzione banale - descriverò le targhe e le loronumerazioni prendendo come presupposto quella che è l’opinione corrente, e cioè che siano rimaste immutatefin dal momento nel quale la sigla della targa passò da RE a EI.

CARATTERISTICHE DELLE TARGHE

La nuova targa, come è noto, adottò la sigla E.I. (esercito italiano) in rosso, su fondo bianco e scritte nere. Oltreal cambio della sigla vi fu un’altra piccola innovazione, cioè l’introduzione di una stelletta verde a cinque punteche, nelle targhe posteriori, era situata a destra della sigla stessa e, in quelle anteriori, fra la sigla e il numero.Esistono due formati di targhe posteriori: una di mm.213x160 utilizzata da autovetture di piccole dimensioni, daipiccoli rimorchi e dai fuoristrada, ed una di mm. 320x220 per tutti gli altri veicoli, formato che poi non era altroche quello standard anche per i veicoli civili precedenti al 1952: a differenza di quanto accadde per questi,credo che le dimensioni delle targhe EI non cambiarono mai fino all’adozione delle targhe con numerazione asei cifre.Quella anteriore, per tutti i mezzi, era delle dimensioni adottate anche per i veicoli civili, cioè di mm. 267x62.Tuttavia su un limitato numero di veicoli pesanti – mi sembra di ricordare i Dovunque delle ultime serie e itrattori di artiglieria – si perpetuò l’abitudine di dipingerla direttamente sul frontale, con conseguenti variazionioccasionali delle dimensioni.Le targhe posteriori (sicuramente quelle “grandi”, non ricordo le più piccole) avevano due fori attraverso i qualipassava un filo piombato che assicurava la targa alla carrozzeria.I numeri venivano assegnati per sequenze separate a seconda del veicolo. In linea di massima – salvoesaminarli in seguito in modo più approfondito - i gruppi furono i seguenti:

14000-29999 fuoristrada e utilitarie30000-34499 autovetture34500-38999 rimorchi leggeri39000-39999 fuoristrada40000-49999 autocarri e mezzi pesanti vari50000-59999 rimorchi vari60000-64999 derivati e autovetture65000-69999 rimorchi vari70000-99999 autocarri, autobus, mezzi da lavoro vari

I motocicli avevano una numerazione propria che vedremo più avanti, e i mezzi corazzati una numerazionesuperiore a 100000, della quale ci siamo già occupati separatamente.

I caratteri erano più sottili rispetto a quelli delle targhe civili, e quelli delle targhe più antiche non hanno le“codine”. Sempre rispetto alle civili successive al 1952, i numeri presentano alcune lievi differenze grafichenelle cifre 6, 7, 9.Esistono anche targhe che compaiono in diverse collezioni private, dove, alla normale numerazione, èanteposto lo zero. Dovrebbe trattarsi di targhe che non sono mai state realmente applicate e che eranodestinate a formare una scorta di materiale da utilizzare in caso di requisizione di autoveicoli privati. Ve ne sonodi tutte le serie, probabilmente nella previsione che ciascun mezzo requisito sarebbe stato inserito nelle

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sequenze riservate al tipo a cui apparteneva. Ve ne sono anche a ben sette cifre (EI 01xxxxx). Questanumerazione, in tempi normali, è riservata ai mezzi cingolati, ma queste si differenziano perché manca lagranata con fiamma. Considerata l’ovvia inesistenza di veicoli corazzati privati da requisire (a parte, forse, ipezzi da collezione), probabilmente le targhe a sette cifre erano una “riserva della riserva” per ulterioriacquisizioni di veicoli qualora si fosse arrivati all’esaurimento dei numeri disponibili al di sotto di 100000.Con il passaggio al sistema di numerazione a sei cifre, che comportò anche nuove sequenze assegnate allevarie categorie di veicoli, queste targhe divennero inutilizzabili e lo stock fu gradatamente liquidato, così chenon è difficile entrarne in possesso.

Posto quanto sopra, dopo la descrizione generale delle targhe e, a grandi linee, l’assegnazione delle variesequenze, è necessario esaminare i mezzi categoria per categoria, in modo da passare in rassegna i principalimodelli di veicoli acquistati dall’Esercito, le cui targhe, a seconda del tipo, presentano spesso complesseeccezioni nella numerazione.

AUTOVETTURE

Nell’immediato dopoguerra entrarono in servizio le Fiat 1100B ed E e le 1500, quelle chiamate dagliappassionati “musone”, seguite dopo qualche anno, per i servizi più importanti, dalle Fiat 1400/1900. Si trattò intutti questi casi di un numero limitato di esemplari, poiché restava ancora in servizio una certa quantità di veicoliprebellici. Il parco fu completamente rinnovato più tardi, quando fu acquistata la tipica autovettura di servizio,destinata a tutti i compiti, cioè la 1100/103. Ne fu acquisito un grosso lotto fra il 1953 e il 1955 che restò inservizio moltissimo tempo, scomparendo solo con l’apparizione delle prime 124 e 128. Con l’ampia disponibilitàdi vetture di questo modello che, a quanto pare, erano tanto robuste quanto versatili, il grosso del parco rimasedel tutto statico per più di un decennio, e praticamente non vi furono altri acquisti se non qualche Fiat1800/2100/2300 e Lancia Flaminia per i compiti di maggior prestigio. Nei miei ricordi vi sono infatti solo le 1100di questo tipo, e neppure quelle dei modelli più recenti degli anni successivi: una fonte parla dell’esistenza di1100D, ma per quanti sforzi faccia non le riesco a ricordarne.L’esercito tenne in servizio relativamente poche utilitarie anche se, comunque, le Fiat 600 vennero assegnatealle stazioni minori dei Carabinieri che, per la prima volta, si trovarono dotate per la quasi totalità di unautoveicolo.Ad ogni modo il numero di autovetture utilizzate in questo periodo fu limitato perché era ancora l’epoca nellaquale molti servizi leggeri erano affidati a jeep e Campagnole.Quanto alle targhe, le utilitarie avevano la targa “piccola”, le altre quella di dimensioni normali.Come abbiamo già avuto occasione di dire, la numerazione delle utilitarie si trovava nel bel mezzo di quelladelle Campagnole, e tra l’altro, al loro interno, non si riesce a determinare un criterio cronologico: i miei datisono incongruenti e discontinui: vanno dalla più bassa di questo tipo, una 600 (EI 18840), a cui segue unaCampagnola (EI 19199), poi una Topolino A (EI 19578). In linea di massima potremmo solo concludere chefurono immatricolate nelle sequenze da 18000 a 20000.Le autovetture di maggior cilindrata hanno targhe che partono da 30000 e arrivano a circa 32500, e nellasequenza si incontrano a gruppi irregolari tutti i veicoli prebellici sopravvissuti, le Fiat 1100 e 1500 postbelliche ele più recenti Fiat 1800-2300. Solo da 32500 a 34000 abbiamo la serie regolare di immatricolazioni del grossonucleo di 1100/103, con poche interruzioni.Una vettura molto interessante fu la 1100 i giardinetta assegnata in dotazione ai Carabinieri in numero limitato (la Polizia ne acquisì molte di più): era un mezzo dalla linea squadrata che nulla aveva esteticamente delmodello di origine e che appariva molto moderna pur essendo stata costruita a partire dal 1948; tuttavia, con leultime serie, il loro aspetto rientrò in canoni più tradizionali perché divennero molto simili alle normali 1100/103familiari. Qualche esemplare del modello originario rimase in servizio fino a dopo il 1960 e qualcuno, vendutoad appassionati civili, è ancora esistente.Per quanto concerne gli altri modelli in dotazione all’Arma, questa attinse al normale parco automobilisticodell’Esercito: per tutti gli anni ’50 il grosso dei servizi venne svolto dalla Campagnole e dalle Fiat 600, ma solocon le Alfa Romeo Giulia, nella prima metà degli anni ’60, le pattuglie cominciarono a disporre di autovetture dibuone prestazioni ed adatte agli inseguimenti benché con un certo ritardo rispetto alla Polizia e alla Guardia diFinanza che già disponevano di mezzi veloci.Le targhe delle primissime Giulia che entrarono in servizio apparentemente proseguono con regolarità lanumerazione da 34000 in poi, senza soluzione di continuità con la serie delle 1100. A questo punto – siamonella prima metà degli anni ’60 - la parte della serie 3xxxx riservata alle autovetture venne saturata con ilraggiungimento del numero 34499 dopo il quale iniziava la sequenza riservata ai rimorchi leggeri. Pertanto inquel periodo si risolse il problema di immatricolare le nuove autovetture, in attesa dell’inizio delle targhe a seicifre, probabilmente già previste, con la registrazione nel gruppo 62900-65000, in origine riservato a furgoni esimili, ma che presentava ancora ampia disponibilità di combinazioni. In questa sequenza compare quasi tuttala dotazione delle Giulia dell’epoca, oltre ad una serie di una certa consistenza di Fiat 1300 o 1500 dirappresentanza (almeno da EI 64326 a 64416).

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Tutte le sequenze 3xxxx –eccetto quella occupata dalle 1100/103- sono piuttosto arruffate, e sembra che ingran parte i numeri siano stati assegnati sfruttando i posti liberi lasciati dalla radiazione delle altre serie di veicolipreesistenti o siano derivati da un’assegnazione originaria discontinua.E’ da notare che, almeno dalle mie osservazioni, le vetture prebelliche che portavano in parte la targa da 30000in poi come in precedenza, non si sono limitate a cambiare la sigla RE in EI, ma hanno sempre ricevuto unnumero diverso.Al Museo della Motorizzazione Militare di Roma è conservata una Mercedes di tipo prebellico targata EI 30871:apparentemente sembrerebbe una di quelle ceduteci a suo tempo dai tedeschi, anche se è abbastanzasorprendente, se non inverosimile, che sia rimasta in servizio anche nel dopoguerra.Nella tabella che segue, come in tutte le altre che si incontreranno più avanti relative ai tipi di veicoli in serviziopresso l’Esercito, sono indicati solo i nuovi modelli la cui acquisizione iniziò nel periodo preso in considerazioneanche se questa si è prolungata in un periodo successivo.

Tipo Anni QuantitàFiat 1100 E 1948-52Fiat 1500 E 1940-50Fiat 1100I giardinetta 1948 10

1949 161950 131951 21

1952-56 2951957 116

Fiat 500C 1949-54Fiat 1400/1900 1950-58Fiat 1100/103 1953-56 1400ca.Fiat 1100/103I familiare 1954-59Fiat 1100D 1962-65 Solo ai Carabinieri ?Fiat 600 1955-69 1627 ai Carabinieri 1957-67Fiat 1800 1959-68Fiat 2100 1959-61Fiat 2300 1961-68Fiat 1300/1500 1961-67Lancia Flaminia 1957-69Alfa Romeo Giulia TI 1963-68 >1500

FUORISTRADA

La prima dotazione fu quella delle jeep di provenienza alleata, probabilmente presenti fin dal 1944-45 e di cuialcuni lotti vennero consegnati fino agli anni ’50; ad esse seguirono le Fiat Campagnola, la cui versione militarefu denominata AR 51 (secondo la classificazione dell’esercito, che incontreremo anche negli autocarri e chedura ancora oggi, la sigla era un acronimo che nel nostro caso significava “autovettura da ricognizione”, mentreil numero indica l’anno di adozione del modello), alla quale poi subentrarono le nuove versioni AR 55 e AR 59.Tanto le jeep quanto le Campagnole portavano senza eccezioni la targa “piccola”, venendo immatricolate, purcon i dubbi che abbiamo avanzato prima, nella sequenza da 14000 (il numero più basso che conosco è 14144avvistato in regolare servizio nel 1963) fino a 29999 (numero più alto noto 29830). Ho poi un avvistamentoisolato della EI 34479 e di un gruppo che dovrebbe coprire completamente la sequenza da 39000 a 39999.Ignoro il motivo di queste numerazioni anomale, sempre che non si tratti di immatricolazioni tardive avvenutedopo il raggiungimento del 29999 che imposero di cercare, come per autovetture, delle sequenze libere daqualche altra parte.Alle Campagnole si affiancò un certo numero, molto inferiore, di unità del fuoristrada Alfa Romeo, l’Alfa Matta;conosco solo la targa 17415, piuttosto tardiva considerato che la produzione di questo vettura cessò nel 1953,nello stesso anno nel quale, sicuramente, la sequenza aveva già raggiunto almeno il numero 16374.In qualche modo assimilabile ai fuoristrada, e lo elenchiamo con questi, è l’autocarro OM CL 52, il cui progettosi rifà, come impostazione generale, agli analoghi Dodge e G.M.C. americani e come questi chiamatocomunemente “gippone”: poteva essere usato come carro comando o per il trasporto di soldati o materiali.Nonostante il lunghissimo periodo durante il quale restò in produzione furono pochi gli esemplari acquistatidall’esercito, mentre maggior successo ebbe presso la Polizia. Ne ho visto in servizio solo uno (EI 93695).Dopo la guerra restarono ancora in servizio per qualche anno le 508C coloniali (conosco la EI 20110regolarmente immatricolata nelle sequenze dei fuoristrada, probabilmente perché considerata tale).

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Accenno anche a una vettura speciale la cui sigla costruttiva dovrebbe essere 124BLC, destinata ad essereparacadutata nelle zone di operazione: non saprei dire altro di essa, di cui vidi un unico esemplare con la targaEI 34441.Ho visto circolare l’ultima Campagnola con targa a cinque cifre nel 1987.

Tipo Anni Quantità Di cui ai CarabinieriAR 51 1952-55 2012 1954 25

1955 401956 651957 801959 1791960 2351962 4401963 8351964 305

AR 55, AR 59 1959-73 11000ca.

1967 673A.R.1900M AR 51 1951-53 2000 120OM 20-110 CL 52 1952-70 -124BLC -

AUTOCARRI

A causa della loro importanza dal punto di vista tattico e della necessità di standardizzarne il più possibile lagestione, l’esercito ha sempre fatto in modo – ovviamente a parte il difficile periodo del dopoguerra- di averepoche serie di autocarri riprodotte ciascuna in molti esemplari, e quindi il grosso del parco presenta moltaomogeneità. Le grandi ripartizioni sono in ACL, ACM e ACP, cioè autocarro medio, leggero e pesante, e le unitàall’interno di ciascuna categoria erano suddivise fra pochissimi modelli esclusivamente di costruzione Fiat, OMe Lancia, tra l’altro quasi tutti esteticamente piuttosto simili; praticamente l’ossatura del parco da poco dopo il1950 alla fine degli anni ’70 era costituito tra tre singoli tipi: ACL 51 (OM e Lancia), ACM 52 (Fiat) e ACP 48(Lancia); gli ultimi esemplari circolanti dei primi due sono scomparsi solo recentemente, ma è ancora frequentevederli accantonati presso i demolitori. Questi tre tipi, tuttavia, pur con alcune caratteristiche particolari, anchenella carrozzeria, erano molto simili ai normali modelli delle serie commerciali (Il Fiat tradiva l’appartenenza allaserie “600” l’OM richiamava il “Leoncino” e il Lancia l’Esatau), mentre nei primi anni ’60 cominciarono adentrare in servizio gli ACP 62, sempre della Fiat, ma dall’aspetto più spartano e spiccatamente militare. L’ACPche la Lancia aveva pensato per gli anni ’60 e in teoria destinato a sostituire il CP 48, il modello 506, nonriscosse grande successo per il costo elevato.Mentre l’Alfa Romeo rinunciò nel dopoguerra ad approvvigionare l’esercito di mezzi pesanti, la Bianchi tentòquesta strada per risollevare le sue sorti, ma senza successo: i suoi CL 51 e CM 54 le fruttarono pochissimecommesse e gli stessi modelli, riproposti sul mercato civile con i nomi rispettivamente di Sforzesco e Fiumaro,ebbero la stessa sorte tanto che ne vennero venduti poco di cinquecento del primo e un centinaio del secondo.Va però notato che a questi si affiancarono anche parecchi altri modelli commerciali, ma furono acquistatisaltuariamente e in piccoli gruppi solo per necessità particolari o contingenti e frequentemente con allestimentispeciali.Gli autocarri sono immatricolati promiscuamente a tutti gli altri mezzi pesanti nelle serie da 40000 a 49999 e da70000 a 99999.Anche in questi casi vi devono essere anomalie nella successione delle immatricolazioni poichéad esempio gli ACP 48, che come dice la sigla sono stati adottati nel 1948, sono immatricolati da 76000 in poimentre i più vecchi Lancia 3RO sopravvissuti dalla guerra hanno targhe superiori a 80000 e molti ACP 62hanno targhe 4xxxx. In tutte le serie compaiono qua e là vecchi autocarri di produzione prebellica.Ho la certezza, per aver visto la carta di circolazione, che la targa EI 89957, rilasciata ad una ACM 52, risalealla fine del 1957.

Tipo Anni Quantità NoteFiat 680 CP 48 1949-53Fiat 639N CM 50 1950-52 Anche cisternaFiat 639N2 CM 52 (6601) 1952-76 12000 Anche con allestimento furgone radio,

autogru, ufficio mobile, ambulanzaFiat 645N 1959-64 Solo cisterna e autogruFiat CP 62/70 (6602) 1962-75 Anche cisterna e carro radio. A due

assiFiat CP 62/70 (6607) 1962-75 A tre assiFiat 642N 1958-63 Per trasporto cavalli. Un unico

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avvistamento(EI 97880)Lancia Esatau CP 48 1948-58 2000? Anche officina e cisternaLancia Z20 CL 51 1952-70 Anche con allestimento furgone radio

e ambulanzaLancia 506 1958-70 500* * Comprese le unità per l’AeronauticaOM CL 51 1952-69 Anche furgone radio e ambulanzaOM CP56 (6600) 1956-76 439 Autocarri da ponte. Versione da

trasporto e versione gru.OM Titano Per trasporto cavalli. Un unico

avvistamento(EI 72555)OM Leoncino 1956 Autopompa fuori serie. Un unico

avvistamento (EI 89538)nel 1988, inpessime condizioni, ma marciante inuna strada di Roma.

Bianchi CL 51 1951-53Bianchi CM 54 1954-57 pochiFiat Dovunque 50 1950-51 Anche autogru

Aggiungo alcuni numeri a me noti relativi ad alcuni autocarri di costruzione bellica e prebellica, che sono stati alungo trattenuti in servizio:45467 SPA47284 Isotta Fraschini D6577196 Fiat 15 ter autopompa. Anche se non si può escludere che questo esemplare sia rimasto

eccezionalmente in attività per qualche servizio di nicchia, è un mezzo talmente antico da farpensare che la targa non sia autentica.

77300 OM Taurus78171 Fiat 66678796 Bianchi Miles81984 Alfa Romeo 43083901 SPA Dovunque 41

VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI

A parte le ambulanze, il loro impiego naturale è il trasporto di piccole quantità di persone e di materiali:derivando da autovetture di serie all’epoca erano nel complesso ritenuti dei veicoli troppo sofisticati e delicatiper l’esercito e gli autisti di quel periodo, così si trovava più conveniente servirsi, per gli stessi compiti, diautocarri leggeri e Campagnole. Di conseguenza il loro numero è piuttosto limitato.

Tipo AnniFiat 1100BLR/ELR 1948-52 AmbulanzaFiat 1100/103 1953-56 FurgoneFiat 1100T 1957-68 Versioni furgone, pulmino e ambulanzaFiat 600T 1961-70 FurgoneAlfa Romeo “Romeo” 1954-68 Pulmino e ambulanza

Erano immatricolati nella sequenza da 60000 in poi con l’eccezione dei pulmini Romeo che erano consideratiautobus e, come tali, immatricolati nelle serie 70000-99999

AUTOBUS

Finalmente, dopo decenni, il numero di questi veicoli cominciò a crescere, soprattutto dopo l’introduzione deibuoni Fiat 309. La banda dei carabinieri aveva un dotazione un 309 fuoriserie (EI 72659), su cui figurava lascritta Granluce, ricco di cromature anni ’50, che vidi utilizzato fino a dopo il 1990 e, ovviamente, fu sicuramentel’ultimo autobus con targa a cinque cifre a restare in servizio.

Tipo Anni QuantitàFiat 640 1954-56Fiat 615 1951-60Fiat 309 1959-68Bianchi Sforzesco 1955

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TRATTORI

Ve ne furono in servizio di tre tipi:- I trattori di artiglieria di produzione Fiat (TM 48 e successivi) che, nelle loro linee generali, ricalcavano i

modelli prebellici, e i Lancia TL 51, esteriormente praticamente quasi identici ai CL 51 della stessa azienda;- Un gruppo di trattrici di derivazione agricola, anche questi analoghi ai tipi prebellici, probabilmente utilizzate

solo nel primo dopoguerra;- I trattori per i complessi porta carri armati, di elevata potenza che, nell’epoca che stiamo considerando, ci

furono tutti ceduti dagli Stati Uniti non esistendo nessun modello nazionale abbastanza potente da poteressere sfruttato per realizzare complessi del genere.

Vennero per la massima parte immatricolati nelle sequenze da 40000 a 50000.

Tipo Anni QuantitàFiat TM 48 1948-53Fiat TP 50 1953-54Fiat TM 53 1953-54Lancia Z30 TL 51 1952-70

MEZZI DA LAVORO

Sulla scia dell’esempio dato dagli americani che avevano un imponente parco di questo tipo, il Genio Militarecominciò ad adottarli per i suoi lavori, soprattutto per il movimento di terra e gli interventi sulle strade che, finoad allora venivano in gran parte effettuati ancora manualmente (prima della guerra erano in servizio quasisoltanto rulli compressori). E’ molto difficile incontrare in giro questi veicoli, essendo dotati di scarsa mobilità,ma in compenso sono molto longevi e ho qualche avvistamento di targhe a cinque cifre almeno fino al 1994. Sitratta soprattutto di bulldozer muniti di pala e di ruspe, di età indefinibile e di modelli molto simili l’uno all’altro.Sono in prevalenza immatricolati nella sequenza da 40000 a 49999 che fra tutte appare la più frammentataprobabilmente perché nel dopoguerra, dopo la scomparsa dei motocarri ai quali era destinata, è stata usatacome “riempitivo” per tutte le serie minori di veicoli.Ricordo anche un vecchissimo rullo compressore a vapore (EI 81110) che vidi ancora in servizio alla cittàmilitare della Cecchignola di Roma nel 1984.

RIMORCHI

I rimorchi dell’esercito si possono dividere in due grandi categorie, evidenziate anche dalla diversa targa: quellileggeri ad un asse e quelli medi e pesanti a uno o più assi. A loro volta ciascuna categoria va suddivisa fra i tipidi uso comune, di tipo scoperto e analoghi a quelli civili e quelli specificamente allestiti per le esigenze militari,che hanno un’incredibile varietà e di cui più avanti cercherò di dare un elenco, sicuramente incompleto.I rimorchi leggeri a un asse, tutti a cassone, sono stati specificatamente studiati per le AR e ne costituisconouna specie di prolungamento della portata utile: non sono un’invenzione italiana perché rappresentavano giàun’immancabile appendice delle jeep. Erano presenti numerosi almeno fino al 1985, ma sembra che conl’impiego delle moderne e più grandi Land Rover e, soprattutto, dei VM 90, il loro uso sia stato abbandonato.Appaiono regolarmente immatricolati nelle serie da 34500 a 38999, da 59000 a 59999 e da 65000 a oltre 68000(il numero più alto che conosco è 68239). Sembrerebbe che tutte queste sequenze siano state assegnate adistanza brevissima l’una dall’altra: almeno, osservando questi mezzi, sembravano tutti dello stesso modello edella stessa età.Gli altri rimorchi sono immatricolati promiscuamente nelle sequenze da 50000 a 58999 (tuttavia non ho alcunesempio da 57669 a 58999) e da 68xxx (almeno da 69376) fino a 69999. Anche qui le immatricolazionisembrano irregolari quanto a successione cronologica.I rimorchi scoperti a due assi, del tipo civile, sono rari, mentre sono molto più frequenti quelli scoperti a un assee mi mancano assolutamente, per questo periodo, esempi di rimorchi cisterna: in genere buona parte deirimorchi medi e pesanti ha allestimenti speciali utilizzati dal Genio.Alcuni dei rimorchi ad un asse, con le sponde in legno e dalla sagoma quasi identica ai carreggi ippotrainati chesi vedono in molte vecchie fotografie, sicuramente provengono dal periodo prebellico.Un posto importante lo occupano i rimorchi con cucina da campo, che entrano in funzione anche in occasionedel soccorso alle popolazioni colpite da calamità.I tipi che ho potuto individuare sono i seguenti:

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Ad un asse:- Scoperto per AR- Scoperto medio- Scoperto pesante- Cucina- Gruppo elettrogeno- Compressore- Radar- Lanciamissili

A due o più assi:- Bagno campale- Forno campale- Furgone- Lavanderia- Officina- Piano ribassato- Trasporto carri armati- Trasporto missili

L’uso dei rimorchi non è troppo frequente, così che la vita di molti di questi è lunga, tanto che ne esistonotuttora diversi entrati in servizio in questo periodo: ancora oggi passo davanti tutti i giorni ai grossi furgoni 69824e 69851 appartenenti al Genio Pontieri di Piacenza che, da una decina d’anni, pur in ottime condizioni,giacciono immobili allo stesso posto.I rimorchi per AR portano la targa di formato piccolo, gli altri quella grande.Sulla targa compare la lettera R (più raramente r) in rosso posta sulla riga inferiore a destra dell’ultimo numero;poiché nelle targhe di formato piccolo sulla riga superiore compaiono le prime due cifre e su quella inferiore lealtre tre seguite dalla R mentre su quelle di formato grande le quattro della riga inferiore vengonosemplicemente avvicinate.Sulla maggior parte delle targhe dei rimorchi le scritte sono come quelle degli altri veicoli, piuttosto sottili rispettoa quelle civili, ma su alcune altre sono più spesse: forse si tratta delle serie più recenti prima dell’adozionedefinitiva della targa a sei cifre sulla quale i caratteri erano sempre di questo tipo.Ho visto alcune targhe su rimorchi pianali, come quelli per il trasporto dei carri armati –sempre piuttosto antiche-con le scritte poste su di una sola riga, soluzione imposta per motivi di spazio. Mi pare di ricordare che nonavessero neppure la lettera R.

ALTRI MEZZI

Li cito solo per curiosità.Il Genio Pontieri di Piacenza possiede un certo numero di barconi, alcuni con motore, utilizzati durante leoperazioni della posa dei ponti. Essi hanno a poppa un contrassegno verniciato che sembra una vera targa e neporta i colori regolamentari: su un’unica riga vi è la sigla EI seguita da un numero da 100 in poi.I natanti dei Carabinieri hanno vari numeri di matricola che seguono particolari criteri logici, ma nulla che possaricordare una targa, anche da lontano.Il Genio Ferrovieri possiede alcune piccole locomotive diesel da manovra e parecchi vagoni attrezzati. Lelocomotive non hanno targa (a differenza di quelle dell’Aeronautica), né altri contrassegni, mentre il materialerimorchiato è immatricolato secondo i normali sistemi delle Ferrovie dello Stato (a seconda del tipo hanno dauna a quattro lettere seguite da un codice alfanumerico di sei cifre che ne indica le caratteristiche tecniche dibase e da un numero proprio di immatricolazione di cinque cifre).

MEZZI DI PROVENIENZA ALLEATA

Abbiamo già visto che fin dal periodo della cobelligeranza gli alleati ci cedettero vari veicoli, e questitrasferimenti proseguirono anche negli anni successivi; probabilmente si ridussero fin quasi a cessare dopo il1950 in concomitanza con l’entrata in servizio delle nuove serie di mezzi pesanti di costruzione nazionale, maproseguirono molto più a lungo per i mezzi corazzati, mancandone in quel periodo la produzione in Italia.Oltre a quelli formalmente ceduti, molti altri ne furono recuperati attingendo ai grandi parchi di residuati bellici,dove si potevano trovare veicoli praticamente nuovi ma abbandonati, soprattutto dagli americani, perchéessendo ormai esuberanti alle loro necessità sarebbe stato troppo oneroso riportarli in patria per poiaccantonarli.Si trattò soprattutto di mezzi ex statunitensi e, in minor misura, ex inglesi. La loro gamma spazia su tutti i tipi diveicoli e su tutte le dimensioni con l’eccezione delle autovetture e dei motocicli di cui non risulta mai acquisitoalcun esemplare. Nel caso di mezzi con allestimenti speciali o che comunque, per allora, fosserotecnologicamente avanzati, quelli di provenienza alleata in molti casi rappresentarono la totalità di questacomponente, trattandosi di serie troppo limitate perché si cimentassero a costruirle le aziende nazionaliessendo sproporzionato l’investimento rispetto alla richiesta.I veicoli alleati si dimostrarono di mezzi robustissimi e di buon rendimento, molto adatti per le loro caratteristichead essere affidati a personale di leva ed a lungo non si posero problemi per il reperimento di parti di ricambio,

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ma in compenso erano molto spartani, con cabine aperte o semiaperte e sgradevoli carrozzerie ridotteall’essenziale e, soprattutto, erano voracissimi consumatori di carburante.Non saprei dire quanti ne siano entrati in servizio: certo le jeep erano migliaia e gli autocarri centinaia perciascun tipo e, non va dimenticato, che oltre a quelli ceduti usati nell’ambito degli accordi NATO o recuperati inqualche modo nell’immediato dopoguerra ne seguirono parecchi acquistati nuovi di fabbrica negli anni ’50 (equalche piccola e particolare serie anche più tardi).A parte gli esemplari mastodontici, indispensabili per le esigenze degli eserciti NATO e solo di produzioneamericana, va notato che i tipi ordinari più leggeri, di cui esisteva anche una produzione nazionale, secomparati a questi, non si rivelarono assolutamente migliori.Fu ceduta anche un’aliquota di rimorchi: è certa quella delle unità destinate a trasportare i carri armati, ma èprobabile che siano arrivati anche i rimorchi leggeri delle Jeep (Serie T 416 e similari, ed altri ad un asse ma didimensioni maggiori). E’ anzi probabile che molti di questi ultimi siano stati riciclati per le AR nazionali e, se hosvolto delle individuazioni corrette, è possibile che siano stati i mezzi alleati più longevi sopravvivendo fino aglianni ’80 se non addirittura fino ad oggi.La maggior parte del parco alleato già alla fine degli anni ’50 era scomparsa – sicuramente i Dodge eranocomunque ancora pienamente operativi nel 1953 - e, in definitiva, ebbero vita molto più breve di molti veteranidel tempo di guerra di produzione nazionale, con l’eccezione delle jeep, alcune delle quali sopravvisseroun’altra decina d’anni (e forse anche di più, come l’unità in servizio presso il Genio Ferrovieri di Castelmaggioreche, giunta fino agli anni ’90, è ora in corso di restauro) e di qualche esemplare destinato ad impieghi moltospecializzati, la cui peculiarità e la modesta usura ne prolungò la vita fino ai giorni nostri: forse di questi gli ultimidi questo tipo a scomparire (ma probabilmente si trattò di esemplari cedutici nuovi di fabbrica un po’ più tardi)sono stati gli M 54 del Genio Pontieri di Piacenza, presenti in almeno una quarantina di unità, la cui sostituzionecon i nuovi Astra è terminata solo nel 1997-98.Il loro sistema di targatura non presenta nessuna peculiarità, in quanto sono stati immatricolati promiscuamenteal materiale delle serie nazionali. Le jeep avevano la targa del formato delle utilitarie e delle Campagnole.L’elenco che segue accorpa tutti i tipi di veicoli che sono riuscito ad individuare, ma è probabile che nemanchino altri, e forse parecchi. Di ogni tipo furono in servizio esemplari appartenenti a serie e sottoseriedifferenti che non sono prese in considerazione, tanto più che non mi risulta che l’esercito abbia fatto delledistinzioni. Se non diversamente indicato si tratta di veicoli di provenienza americana. Non posso escludere cheabbia sbagliato qualche sigla o che, al posto di un modello, ne abbia indicato un altro dall’aspetto similare ma ditutt’altra marca. Già è difficile essere esperti di mezzi militari italiani, figuriamoci di quelli esteri.

Tipo Anno NoteWillys Jeep 1940-45 40 ai CarabinieriDodge WC51-WC58 1942-45 Chiamato comunemente Beep o Gippone. Conosco un

solo esempio (EI 75613)Dodge VH48? 1939-45 Versioni da 1,5 e 3 tonnellate.CMP 1940-45 Produzione Ford e G.M. canadese. Modelli C8, C15,

C30, C60, F60, con portata da 3 tonnellate in su.G.M.C.CCKW 352 1941-45 portata 2,5 tonnellateScammel Pioneer SV/25 1939-45 Autogru. Ex ingleseDiamond T 969 1941 AutogruQuick Way (GMC?) AutogruMorris C8 Quad 1941 Trattore per artiglierie. Ex inglese* (Noto

l’esemplare EI 46586)ABC Matador 1939-45 Trattore per artiglierie. Ex ingleseCaterpillar RD7 Trattore a cingoliG.M.C.DVKW 356 1942 Veicolo anfibioDiamond T980/T981 1940-45 Trattore per trasporto carri armati con rimorchio

Rogers M9Pacific M26, M26 A1 1943-45 Trattore per trasporto carri armati con rimorchio

Fruehauf M 15, M15 A1M 54 1952> Carro ponte per il Genio Pontieri

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* La versione inglese prevedeva l’abbinamento di un rimorchietto portamunizioni, che non sembra presentenell’esercito italiano.

MOTOCICLI E TARGHE MOTOCICLISTICHE

Nel dopoguerra scomparve l’uso dei motocicli come mezzi tattici, salvo esigenze particolarissime, ed essifurono destinati solo a compiti di scorta ai convogli e di portaordini oltre, naturalmente, al grosso gruppo di quelliusati dai Carabinieri per i servizi di pattuglia.La maggior parte dei modelli entrati in servizio in questo periodo non brillava per modernità di soluzioni tecnichein quanto, per tutti gli anni ’50, vennero ancora prodotti per l’esercito molti dei tipi concepiti prima e durante ilconflitto.Nel dopoguerra la targa mantenne le dimensioni originarie di mm. 230x150 tuttavia, in concomitanza conl’assegnazione della sigla EI, anche per i motocicli ricominciò una propria numerazione indipendente rispetto aquella degli autoveicoli e progressiva (almeno così era negli anni ’60). Il numero più alto che mi risulta esserestato raggiunto è 29674.La targa anteriore fu mantenuta ancora per qualche anno per poi scomparire.Non mi risulta che dalla fine della guerra siano più stati impiegati motocarri, anche se molti anni fa vidi, caricatasu un camion, la motrice Piaggio di un’Ape Pentarò (forse qualcuno ricorda questi motocarri formati da motrice+ semirimorchio costruiti a partire dal 1961).Oltre alla normale targa con numerazione progressiva, esistevano due serie speciali, una delle quali avevaanche una targa dall’aspetto del tutto differente:- I motocicli dei Corazzieri (Guzzi Falcone), sia impiegati per le scorte che per i servizi ordinari, erano tutti

immatricolati con numeri molto bassi (ne conosco diversi nell’intervallo fra 393 e 1094). Con l’adozione dellasuccessiva targa a sei cifre le moto dei Corazzieri di nuova immissione sono state immatricolate nelle serienormali. L’ultima a tre cifre che avvistai (EI 873) risale al 1985. Rispetto agli stessi modelli di serie avevanoqualche differenza piuttosto evidente, come la forma avvolgente del parafango anteriore.

- Gli Alpini disponevano di un curioso veicolo Guzzi 3x3 soprannominato mulo meccanico che nelle intenzionidei progettisti doveva sostituire i quadrupedi nei trasporti di montagna, ma che si rivelò di estremacomplessità, troppa per essere funzionale. Li vidi in circolazione solo ad un paio delle parate per il 2 giugno.Portavano una targa particolare, su di una sola riga e di piccole dimensioni con numero da 100 in su. Hoappuntato il numero 103.

Tipo Anni QuantitàGuzzi 235 Lodola 1956-1962Guzzi Falcone 1950-1969Guzzi Nuovo Falcone 1969-1976Guzzi Superalce Militare 1954-1958Guzzi 3x3 1960-1963 420*

* Produzione complessiva comprendente anche alcune unità acquisite da altri enti e Corpi.

TARGHE DI PROVA

Venne mantenuto ancora per parecchio tempo il vecchissimo formato triangolare. La sigla restava sulla primariga e il numero sulla seconda, ma venne aggiunta la scritta PROVA sulla terza.Non ricordo il colore delle scritte né se esistesse la stelletta. Ho solo un vecchio appunto relativoall’avvistamento della 103.In un momento indeterminato – ma forse verso il 1962-63 – fu introdotto un nuovo tipo di targa rettangolare chemi sembra di ricordare avesse dimensioni più ridotte delle targhe ordinarie. Era su tre righe: su quella superiorefigurava la sigla e la stelletta, in quella di mezzo un numero di tre cifre e in quella inferiore la scritta PROVA. Hoappuntata la 225.

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TARGHE DEI CARABINIERI

Anche nell’immediato dopoguerra vi sono tracce dell’esistenza di targhe riservate ai veicoli dei Carabinieri, cheforse furono applicate senza soluzione di continuità con la targa prebellica.Comunque questa targa dovrebbe essere stata applicata dal maggio 1945 (quindi esattamente in coincidenzacon la fine della guerra) al novembre 1949 ai soli autoveicoli dell’Arma che invece della targa militare avevanoportato fino ad allora la civile: complessivamente per tutto il periodo circa 4000 unità.Sembra che dapprima la sigla restasse CC RR (che da Carabinieri Reali dovrebbe essere passata a significaresemplicemente Carabinieri con il raddoppio delle lettere indicante il plurale), con numerazione fino a cinquecifre, tutte sulla riga inferiore; successivamente la sigla dovrebbe essere diventata CC (anche in questo caso ilraddoppio significherebbe il plurale), con stelletta verde (che mancava in quella precedente) e sole quattro cifre.Dopo la sua scomparsa vi furono reiterati studi e proposte per la sua reintroduzione, ma l’Arma continuò adimmatricolare i suoi veicoli nelle serie EI, intercalandole nella numerazione con tutti gli altri mezzi militari, finquasi ad oggi.Ad ogni modo l’esistenza di questa targa è avvolta nell’oscurità, e purtroppo non ho mai rintracciato fotografie diquest’epoca di veicoli dei Carabinieri, né con questa targa montata, né con quella dell’esercito.

PERIODO DELLE TARGHE A SEI CIFRE

Sulle targhe e sui veicoli di questo periodo, pur con le “fisiologiche” lacune, credo che non mi sia sfuggito nulla:ho potuto seguirle con precisione per tutto il tempo nel quale furono applicate ma, per quanto possa sembrarestrano, non mi sono curato di appuntarmi il momento esatto in cui hanno cominciato a comparire. Mi sembra diricordare che la prima - credo un rimorchio - la vidi ad una delle parate militari del 2 giugno… ma ci andai tutti glianni dal 1962 in poi!Posso solo affermare con assoluta certezza che nel dicembre 1964 la targa era ancora a cinque cifre.Qualche indicazione più precisa si può ottenere collegando il tipo di targa montata e l’anno di uscita dei varimodelli di autovettura. Considerato che le Giulia che entrarono in servizio nel 1968 ed avevano la targa a seicifre già un po’ avanzata nella numerazione, possiamo già concludere che il nuovo sistema fu introdotto fra il1965 e il 1967.Aggiungiamo che la 1100R uscì nel febbraio del 1966 e che le prime che conosco portano la numerazione asei cifre appena iniziata; teniamo anche conto che il modello venne adottato almeno qualche mese più tardiperché dovette essere sottoposto alle consuete valutazioni da parte della Motorizzazione Militare (maprobabilmente non passò troppo tempo perché bisognava fare in fretta dato che le 1100/103 erano aglisgoccioli). Con questi dati potremmo concludere che il sistema fu introdotto nella primavera-estate 1966, cosache potrebbe collocare il ricordo del mio primo avvistamento al giugno 1966.

CARATTERISTICHE DELLA TARGA

La nuova targa, tanto anteriore che posteriore, era identica, colori a parte, alle targhe civili, sia come dimensioniche come caratteri: non conosco eccezioni.I formati adottati erano due:cm. 275x200 per tutte le autovetture, i mezzi pesanti e i rimorchi pesanticm. 16,5x16,5 per fuoristrada (con normale targa anteriore automobilistica), motocicli, rimorchi leggeri e, in certicasi, piccole macchine operatrici. I caratteri di questa targa sono leggermente più sottili rispetto a quelli dellemoto civili; inoltre appaiono più sviluppati in altezza che in larghezza e il trattino superiore del numero tre èrettilineo e non curvilineo.

Come in precedenza la numerazione procedeva per lotti assegnati in relazione al tipo, ma al contrario delleserie precedenti siamo in presenza, pur con qualche anomalia che vedremo poi, di una regolare progressionenumerica delle immatricolazioni. Le combinazioni disponibili per ogni sequenza sono quasi sempreelevatissime, così che non è mai sorto alcun problema di saturazione.

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Le sequenze assegnate sono state le seguenti:da 250000 motociclida 350000 Campagnole AR59da 450000 autovettureda 460000 derivatida 470000 promiscuo autovetture, AR73 e derivatida 600000 mezzi pesantida 820000 rimorchi

Lascia un po’ perplessi il fatto che si sia iniziati con 250000 perché, se mai, sarebbe stato più logico iniziare da200000 (la serie precedente da 100000 a 200000, in ogni caso, era occupata dai mezzi corazzati che già daldopoguerra avevano la numerazione a sei cifre) e l’inizio da 820000 delle serie dei rimorchi: anche qui sarebbestato logico partire da 800000. Forse c’è qualche sequenza particolarissima che è finora rimasta sconosciuta.

POSIZIONE DELLA STELLA

La stelletta verde a destra della sigla, nelle targhe posteriori a cinque cifre si trovava in basso, all’altezza dellabase dei caratteri presenti sulla riga. Nelle targhe a sei cifre la stella viene invece posizionata esattamente amezza altezza.La stessa cosa avviene nelle targhe dei rimorchi, anche se in quelle compare anche la lettera R fra sigla enumero; in tali targhe, poiché la R si trova sopra la stella, questa viene un po’ abbassata, pur senza avvicinarsialla base delle lettere. Sulle targhe anteriori, indipendentemente dal periodo, è sempre stata posizionata inbasso, alla base delle scritte.

AUTOVETTURE

In questo periodo, che durò poco meno di quindici anni, non entrarono in servizio autovetture che possonoessere considerate caratteristiche del parco militare: il mercato stava diventando sempre più ampio e venivarinnovato sempre più frequentemente, ed ogni volta che bisognava acquistare un lotto di autovetture ci sitrovava a poter scegliere fra tipi sempre nuovi e sempre più numerosi. Eccetto qualche residua Fiat 600 e leGiulia, nessuno dei modelli in commercio negli anni precedenti fu più acquisito e, di conseguenza, ricevettetarghe a sei cifre. Siamo quindi in presenza di una cesura piuttosto netta, nella quale al cambio della targacorrisponde anche un sostanziale ricambio del parco, cosa che non era avvenuta nel dopoguerra e che nonavvenne con l’introduzione delle targhe alfanumeriche.

N.B. Qui di seguito le date in neretto e in caratteri più piccoli non indicano, come le altre, gli anni di inizio e finedi produzione del modello, ma gli anni di inizio e fine delle acquisizioni da parte dell’esercito.

Tipo Anni Quantità Di cui ai Carabinieri Targhe assegnate1966 481967 102

Fiat 1100R 1966-69

1968 116Fiat 124 1966-73

1968 12125 Special 1967-721969 131971 1101972 891977 420

Fiat 128 1969-80

1978 200 477430-477630Fiat 127, 127 900L 1971-83Fiat 130 1969-71Fiat 132 1600, 2000 1972-84Fiat 500R 1972-75 Un solo avvistamento:

470722

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Fiat 131 1300,1,6TC, 2000TC

1974-84

Fiat 131 2,5DS SW 1977-82

Fiat Ritmo 60, 65L 1978-87Alfa Romeo 2000 1958-61 Si dovrebbe trattare

della sola 450963, forsein precedenza con targacivile

Alfa Romeo 1750 2,0 1967-72Alfa Romeo Giulia 1969-73 >2000 TutteA.R.Alfetta 1,8, 2,0 1973-80 1952

1978 901981 50

Alfasud 1,2 sc 1,3 1972-83

1983 58

Nella sequenza riservata alle autovetture la numerazione delle targhe proseguì regolare finchè fu raggiunto ilnumero 459999, venendo così a trovarsi a ridosso alla sequenza destinata ai derivati. Furono quindi saltati idiecimila numeri successivi riprendendo da 470000 e proseguendo regolarmente fino a raggiungere il numeropiù alto che conosco, 481301, dopodichè le targhe diventarono alfanumeriche.Sul finire del periodo di applicazione del sistema un piccolo gruppo di Alfasud, per motivi che ignoro, è statoimmatricolato nella sequenza 619300-619400. E’ l’unica eccezione che conosco.

FUORISTRADA

Proseguì in tutto questo periodo l’acquisizione delle Campagnole il cui modello, peraltro, a partire dal 1973 fucompletamente rinnovato.Fra i fuoristrada si conta anche un veicolo dalla storia molto complessa e travagliata, ma con risibili risultatifinali, cioè la jeep Hotchkiss, di progetto e realizzazione congiunti da parte di varie aziende europee, fra cui laFiat e la Lancia: fu avviato ne 1966, e mi ricordo che la stampa, quando era in corso, vi dedicò un po’ diattenzione. L’iniziativa, dopo aver realizzato un veicolo dall’aspetto sgradevole, si trascinò per un decennio fraalterne vicende per poi abortire definitivamente: una fonte cita che l’esercito acquistò qualche esemplare, manon ho alcun altro elemento per poterne valutare l'attendibilità.

Tipo Anni Di cui ai CarabinieriHotchkiss 1976c.

1975 841976 301977 1851980 1351981 1601982 3001983 2161984 4001985 110

Fiat Nuova Campagnola (AR 73) 1974-86

1986 465

Finché entrarono in servizio le tradizionali Campagnole AR59, queste ricevettero la prevista targa da 350000 inpoi, le cui assegnazioni proseguirono regolari fino a oltre 354000 (il numero più alto che conosco è 354080).Con l’acquisizione delle prime “Nuova Campagnola-AR73”, queste vennero immatricolate nelle serieautomobilistiche (la prima che conosco è 471299). Nella sequenza da 350000, ormai abbandonata, facendoeccezione al sistema fino ad allora seguito, fu immatricolato qualche mezzo da lavoro, come vedremo megliopiù avanti.

VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI

Il numero di questi veicoli divenne molto numeroso; a parte la maggiore necessità per i servizi di istituto,l’esercito trovò nei piccoli 850T, eredi dei 600T già adottati in qualche esemplare negli anni ’60, il mezzo ideale

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che coniugava l’economia di esercizio e le possibilità di trasporto. Essi presero in molti servizi il posto delleCampagnole, e nelle stazioni dei Carabinieri sostituirono le Fiat 600.

Tipo AnniFiat 850T 1970-76 Anche furgoneFiat 900T 1976-80 Anche furgoneFiat 900E 1980-87 Anche furgoneFiat 238, 238 E 1969-81 Anche furgone, ambulanza e camioncinoFiat 242 15D 1974-82 Anche furgone e cellulare dei CarabinieriAlfa Romeo F 12 1968-78 Anche ambulanza e furgone

La numerazione delle targhe dei derivati, più che tutte le altre di quell’epoca, è piuttosto anomala. Dapprima fuad essi riservata la sequenza da 460000 in poi. Fu un provvedimento di una certa miopia essendo prevedibileche ben presto la sequenza sarebbe stata raggiunta dalla precedente serie delle autovetture. Quando questaeventualità si verificò, tale sequenza venne abbandonata (secondo i miei dati aveva raggiunto almeno il numero465797) e le serie dei derivati furono “smembrate”: i piccoli Fiat 850/900 vennero immatricolati nella serie delleautovetture e i derivati di maggiori dimensioni in quelle dei mezzi pesanti. In queste ultime, tuttavia, fin dall’iniziodell’applicazione del sistema, figurano anche numerosi Alfa Romeo F12, Fiat 238 e Fiat 850/900 che, se benricordo, erano tutti in dotazione ai Carabinieri.

AUTOCARRI

Per gran parte di questo periodo non vi furono particolari novità in quanto continuarono ad entrare in servizio imodelli degli anni ’50: le nuove immissioni dei tipi CL 51 si esaurirono quasi subito, mentre proseguirono moltopiù a lungo quelle dei CM 52 e dei CP 62 che più tardi, ammodernati, diventarono CP 69.In seguito entrarono in servizio i primi CL e CM delle nuove serie nonché i pesanti Astra da cantiere assegnatial Genio, le cui consegne, pur con gli ovvii ammodernamenti, continuano ancora oggi.Poiché i nuovi CL erano di dimensioni abbastanza generose, fu necessario acquistare altri mezzi perrimpiazzare nei servizi meno impegnativi i preesistenti e piccoli CL 51: entrarono così in servizio serie limitate diautocarri molto leggeri di tipo commerciale.

Tipo Anni616 1965-786605 A (CP69) 1969-78 Anche cisterna e furgone radio6605 AG 70 1978 AutogruFiat 672N 1970-72Fiat 684N 1970-76 Anche cisternaIVECO ACL 75, ACL 80 1976-continua Anche versione antincendioIVECO ACM 80, ACM 90 1980-continua Anche trattrice per semirimorchiIVECO 190.26 1978-90 Anche trattrice per semirimorchi e furgoneIVECO 160 1976

IVECO 300N 1978

IVECO 130NC 1973-82 Carro attrezzi. Un unico avvistamento (EI620653)

Astra B 25 1978 AutogruOM 50 NC 1975 Meno di 40 unità fra 609893 e 609927OM 70 1976-84 Carro attrezziOM 80 NC 1977

OM 90 NC 1973-75OM 50F8 1979 Non più di 13 unità fra 617323 e 617334

TRATTORI

In questo periodo entrò in servizio una nuova linea di trattrici di artiglieria per sostituire i tipi di costruzionepostbellica. Come già avveniva in precedenza, vennero immatricolate nelle normali serie dei mezzi pesanti.

Tipo AnniFiat TL 65 1965Fiat TM 69 (6605) 1969Fiat TM 69 FM 1973

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AUTOBUS

Con i Fiat 308 e, soprattutto, con i piccoli OM carrozzati dalla Borsani, solo allora gli autobus divenneroveramente una presenza abituale in tutti gli stabilimenti militari e impiegati anche per il trasporto della truppa. Ipiccoli OM che, dopo la scomparsa di questo marchio, vennero riproposti dal gruppo Fiat-IVECO. Sono forsequesti autobus, assieme ai pulmini Fiat 850/900, ad essere i tipi più rappresentativi del parco ausiliariodell’esercito di questi anni.Sul finire del periodo cominciarono le prime consegne degli IVECO 315 e 370 che sarebbero proseguite fino aigiorni nostri.Una parte non indifferente del parco autobus venne acquisita specificatamente per il trasporto del personalecivile e militare dalle proprie abitazioni alle sedi di servizio, affrontando e risolvendo un problema che inprecedenza non si era mai posto, sia per le minori dimensioni dei centri urbani, sia per il maggior numero dipersone che alloggiavano nelle caserme.

Tipo Anni QuantitàFiat 306 1956-82 Acquisiti solo dalla fine degli anni ’60.Fiat 314 1960-73 “ “Fiat 306 1969-78OM Tigrotto carrozz. Borsani 1968-78

IVECO 50AI 1978

IVECO 55AI 1978 50caIVECO 50F8 1978 10caIVECO A55F10 1979-87

IVECO 55F10 1979-87

IVECO 315 8.13, Turbo 1980-94 Anche versione cellulareIVECO 370 10.20,370S, 370Turbo

1980-96 Anche versione cellulare

MEZZI DA LAVORO

Accenno ad essi solo per dare un panorama completo del parco dell’esercito, senza approfondire i dettagli: adogni tipo appartengono modelli differenti, probabilmente ciascuno con particolari prestazioni diverse e note soloa un tecnico. In origine furono tutti immatricolati nel gruppo 600000 indipendentemente dalle loro dimensioni,poi i più piccoli vennero targati nel gruppo 350000 (il primo numero noto è 354271), che come abbiamo vistoera a disposizione delle Campagnole, dopo che cessò la loro immatricolazione in questa sequenza. Tuttavia inquesta serie, anche se in netta minoranza, oltre a quelli leggeri, figurano anche macchine operatrici più grandi:non mi è noto quale fosse il criterio di demarcazione fra la sequenza 600 e quella 350: non è perfino daescludere che, adottate le targhe del sistema alfanumerico, solo a partire da allora il gruppo 350000 sia statoutilizzato per tutte le macchine operatrici di qualsiasi dimensione: in effetti, fino a metà degli anni ’90, continuai avedere nel tempo numeri sempre più alti di questo gruppo (fino a 355784) e, nello stesso periodo, mai nessunveicolo di questo tipo con la targa alfanumerica. Purtroppo gli avvistamenti sono scarsi e la data diimmatricolazione dei diversi modelli impossibile da accertare, così che non si possono fare delle conclusionidefinitive.I veicoli da lavoro immatricolati nel gruppo 350000 non portano targa anteriore.

I tipi individuati sono i seguenti:

ApripistaAsfaltatriceBetonieraBulldozerDumperElevatoreGru semoventeMotopala ruotataRullo compressoreRuspaScavatrice cingolata Fiat Allis FL14Scavatrice ruotata

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VEICOLI SPECIALI

Si tratta di un assortimento di tipi svariati, acquistati in serie limitate; molti frutto di un mio unico avvistamento.Sono quasi tutti immatricolati nella serie da 600000 in poi.

Tipo Anni NoteAnfibio IVECO 6640G 1980Cingolato “Gatto delle nevi” Non si tratta di mezzi operativi, ma di

veicoli usati dai Carabinieri peroperazioni di soccorso (noti 355184 e604205)

Fiat 308 Furgone trasporto cavalli (EI 604724 e EI612099)

IVECO 160 Furgone trasporto cavalli(EI 613092 ed EI619348)

Fiat 684N Cisterna con idranti per il servizio diOrdine pubblico (Il 607130 appartenevaall’esercito, ma ne ho visti altri deiCarabinieri pur pur senza vederne latarga)

Cingolato M 577 1995 Carro comandoCingolato M 548 1986 Portamunizioni

MOTOCICLI

La targa motociclistica a sei cifre è sopravvissuta per quasi un ventennio a tutte le altre dello stesso tipo: infatti,mentre queste sono state trasformate in alfanumeriche nel 1980, i motocicli nuovi di fabbrica hanno continuatoad essere immatricolati con la targa di vecchio tipo fino almeno al 1997: il numero noto più alto è 264593.Questo non indifferente numero di unità, quasi quindicimila, è costituito pressoché esclusivamente dalle motoGuzzi di grossa cilindrata dei Carabinieri. Se le mie osservazioni sono esatte, a queste si dovrebbero affiancaresolo una paio di centinaia di motocicli ordinari (Gilera 150 e Guzzi V 35), in linea con il ridottissimo uso che neireparti dell’esercito veniva fatto di questi veicoli. Di queste parecchie si vedevano a Roma per i servizi dicollegamento fra il Ministero e le installazioni militari della capitale, ed erano attrezzate con capaci borseportadocumenti.Nel gruppo dei motocicli venivano immatricolati alcuni piccoli veicoli speciali, come i motocarrelli da caricoFresia destinati alle truppe alpine: di uno di questi, la cui semplicissima carrozzeria ha spazio limitato, la targaappare con le scritte su una sola riga (EI 262036).

Tipo AnniBianchi MT 61Gilera 150 1972-76Guzzi 700-750 V7 1967-76Guzzi V35 1977-86Guzzi 1000 Convert 1975-84Guzzi 850 California 1972-87Guzzi 850 T3-T5 1975-85Fresia MC 400 1994 MotocarrelloMLA 90 Motocarrello paracadutabileMTA 90 Mototriciclo paracadutabileMTC 80 Motocarrello per truppe alpine

RIMORCHI

Le targhe dei rimorchi restano anche in questo periodo solo posteriori e, oltre che per la numerazione, sidistinguono per una piccola R rossa a destra della sigla e sopra la stelletta.Sono immatricolati in tre serie, intervallate da ampi spazi non utilizzati, e precisamente:- Da 820001 Rimorchi a un asse (numero più alto conosciuto: 820977)- Da 850001 Rimorchi a un asse “ 854467)- Da 900001 rimorchi a due o più assi “ 901551)

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Vi sono però delle incongruenze: non si capisce la ragione dell’esistenza della piccola serie 820000 (anche siho parecchi e sicuri avvistamenti di esemplari immatricolati in essa) e nella serie 900000 sono immatricolatianche rimorchi ad un solo asse che dovrebbero rientrare nelle serie precedenti.Alcuni dei rimorchi della serie 900000 hanno la lettera R delle stesse dimensioni delle cifre e posta sulla rigainferiore a destra di queste, che sono convenientemente avvicinate.In questo periodo compaiono per la prima volta i semirimorchi, che tuttavia hanno sempre una targa propriaindipendente da quella del veicolo trattore.Un buon numero di rimorchi scoperti monta apparecchiature speciali e i tipi che sono riuscito ad individuare,non molto diversi da quelli del periodo precedente, sono i seguenti:A un asse:

- Scoperti di varia portata (alcuni sono immatricolati nella sequenza da 900000 in poi)- Cucina- Radar- Trasporto missili- Compressore- Trasporto motocicli (alcuni sono immatricolati nella sequenza da 900000 in poi)

A due o più assi:- Radar pesante- Trasporto carri armati (semirimorchi)- Compressore pesante- Cisterna (ordinari e semirimorchi)- Piano ribassato (ordinari e semirimorchi)- Generatore elettrico- Furgone- Furgone per trasporto cavalli (ordinari e semirimorchi)- Rullo compressore trainato (ne ho visto un unico esemplare, EI 901077)

TARGHE DI PROVA

La targa, solo posteriore, è composta da due righe: su quella superiore figura la sigla EI, la stelletta e unnumero di tre cifre e in quella inferiore la scritta PROVA in rosso. Sono targhe ovviamente molto rare da vedersied ho due soli fuggevoli avvistamenti (EI 439 e 477) ed è noto il numero 300 che, pur essendo più basso, si èvisto in circolazione più recentemente. Anche in questo caso mi sembra di ricordare che il formato fosse didimensioni inferiori rispetto alle targhe automobilistiche.

PERIODO DELLE TARGHE ALFANUMERICHE

L’introduzione del sistema alfanumerico è una conseguenza dell’applicazione delle disposizioni ministerialidell’aprile 1979 che prescrivevano l’adozione di questo sistema, insieme al nuovo formato, per tutti i modellicommerciali. D’altra parte, a quell’epoca e ormai da anni, le targhe posteriori civili, erano diventate componibilied avevano dimensioni completamente diverse rispetto a quelle militari: poiché la cosa si era subito riflessasugli alloggiamenti predisposti dai costruttori che, tra l’altro, davano la preferenza a quelle con le scritte diun'unica riga, si rendeva problematico all’esercito la sistemazione delle sue targhe, che spesso avveniva conmezzi di fortuna e con risultati estetici discutibili.Tra l’altro il sistema di numerazione per serie separate si dimostrava dal punto di vista pratico privo diparticolare utilità, tanto che in qualche caso, di fatto, non era neppure più osservato.Il formato della nuova targa era di mm. 340x115: avendo dimensioni non uguali, ma addirittura inferiori a quelledelle targhe civili, risolse il problema dell’alloggiamento.La targa anteriore era identica a quella posteriore.E’ da notare che secondo la già ricordata normativa, per i rimorchi il nuovo tipo di immatricolazione avrebbedovuto essere applicato solo a quelli a due o più assi; il non citare i rimorchi ad un solo asse forse fu solo di unadimenticanza: ad ogni modo anch’essi ebbero applicata la nuova targa.In esse figuravano, da sinistra, la sigla E.I. in rosso, la stelletta verde e, in nero, tre numeri e due lettereseparate da un punto nero.Ho avvistato le prime targhe di nuovo tipo nella tarda primavera del 1980.

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AUTOVEICOLI

PRIMO PERIODO

La nuova targa comprende in un’unica sequenza progressiva tutti gli autoveicoli, di qualsiasi dimensione edadibiti a qualsiasi uso.Non era previsto il formato alternativo su due righe come avveniva per le targhe civili.Non vi sono particolarità anche se le combinazioni delle lettere utilizzate sono superiori a quelle delle targhecivili dell’epoca in quanto veniva impiegato un maggior numero di lettere rispetto a quelle che figuravano nellecombinazioni delle provincie con targhe superiori al milione di unità, e precisamente: C, I, J, Q W.Un’altra particolarità è che l’assegnazione temporale dei gruppi alfanumerici contenenti alcune lettere dovrebbeaver seguito una successione diversa rispetto a quella delle targhe civili. Di questo non ho documenti che midiano la certezza, tuttavia, in base al momento degli avvistamenti sembrerebbe che sia accaduto proprio così.La progressione delle sequenze dovrebbe essere la seguente:

Sequenze Sequenza Militari CivileAA BA CA DA AAB BB CB DB BAC BC CC DC -AD BD CD DD DAE BE CE DE EAF BF CF DF FAG BG CG DG GAH BH CH DH HAI BI CJ DI -AK BJ CI DJ KAJ BK CK DK -AL BL CL DL LAM BM CM DM M

Sequenze Sequenza Militari CivileAN BN CN DN NAP BP CP DP PAQ BQ CQ -AR BR CR RAS BS CS SAT BT CT TAU BU CU UAV BV CV VAZ BX CX ZAX BZ CZ XAW BW CW -AY BY CY Y W

Nel 1996, mentre era in corso dell’assegnazione della combinazione DP (il numero più alto che conosco è 466DP), l’assegnazione di targhe con questo formato e questa numerazione cessò ed iniziò il rilascio di un nuovotipo di targa che solo nei criteri generali di immatricolazione è simile a questa, ma che differisce di parecchi altrielementi.

SECONDO PERIODO

La nuova targa posteriore, di mm.486x109, assunse formato identico a quello delle targhe civili; quella anterioreè rimasta di dimensioni immutate.Cambiò anche la disposizione delle scritte: a destra della sigla ora figurano prima le due lettere seguite dalle trecifre separate dalle prime da un dischetto verde anziché da un punto nero.Sotto la stelletta verde compare anche una minuscola sigla EI in nero con un’ulteriore stelletta a secco ( la solasigla, contenuta in un piccolo rettangolo a rilievo fu presente per un certo periodo anche nelle targhe del tipoprecedente).La targa anteriore riprende nel medesimo ordine gli stessi elementi che compaiono su quella posterioreLa numerazione è ricominciata da AA 001.E’ stata anche introdotta una targa su due righe, anche questa di formato identico alla corrispondente civile, chefinora è apparsa solo sui fuoristrada: superiormente figura la sigla e la stelletta verde e inferiormente il gruppoalfanumerico.La progressione delle lettere J, K, W, X, Y, Z è identica a quella attuale delle targhe civili, ma ci sono in più lelettere I, Q e U.Va tenuto conto che non tutte le sequenze vengono assegnate all’esercito in quanto ora la numerazione èinterforze, eventualità prevista fin dalla normativa del 1979.Finora risultano assegnati all’esercito le sequenze:

AA/AH 499AJAL/ASAU/BG

Circa le sequenze successive, sicuramente non sono dell’esercito BK e da BN a BS, mentre per BH, BI, BJ eBL non ho ancora nessun avvistamento, né di veicoli dell’esercito, né di altre armi.

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AUTOVETTURE

Con il termine della produzione dei Fiat 850/900 e il graduale ritiro della serie, ormai logora e obsoleta, cheormai dovrebbe essere pressoché scomparsa, si è resa necessaria la sostituzione dell’intera linea dei mezzileggerissimi. Per questo compito sono state scelte le Fiat Panda e le Uno, poi sostituite dalle Punto, anche se inrealtà rappresentano solo un palliativo in sostituzione dei pulmini e furgoncini preesistenti che non sono più statieguagliati da veicoli tanto economici e versatili.L’altro elemento caratteristico è stata l’introduzione di veicoli di produzione estera, cosa che si sta ormaiverificando in tutte le forze armate e di polizia. In realtà non si tratta di un fatto del tutto nuovo, ma questo inprecedenza avveniva solo in connessione con i periodi bellici o per certi veicoli speciali, mentre ora riguardaanche normali autovetture di serie, autobus e motocicli.

Modello e versioni Anni Di cui ai Carabinieri Targhe assegnate (dati di massima)Fiat Argenta 1600, 2000 1982

1985 3001986 80 580-660BU1987 150 660-810BY1989 445

Fiat Panda 45, 60 4x4,750, 100S

1980-96

1990 308 410-690CKFiat Uno 45, 55 1982-94 1989 1747Fiat Regata 70S, 100S 1984-90Fiat Regata DS, 100S SW 1985-88

Fiat Croma T, IE 1986-97Fiat Tipo 1.1, 1.4 1988-96 1989-95 1454Fiat Tempra 1990-96Fiat Tempra SW 1996

Fiat Punto 55S 1993-continua

Fiat Brava SX 1.4 1995-continua

2000 120

Fiat Marea SX 1996-continua

1981 472 750-830AG1982 446 430-850AN1983 370 635-780AQ

910-AT-070AU940AV-000AZ

A.R.Alfetta 2^ serie 1.8,2.0

1981-84

1984 435Alfa Romeo Giulietta 1,6 1977-85Alfa Romeo Alfa 6 1981-84 2 avvistamenti: 751AI 289AZAlfa 33 1,3 1983-95Alfa Arna 1,2 SL, 1,3 SL 1984-86

1985 5141986 5101987 529

Alfa 90 1,8, 2,0

1988 6151988 705 340-980CC

350-410CD1989 703 010-349CG

650CH-010CJ

Alfa 75 1,6, 1,8 2,0 1985-91

1990 665 650-880CK320-480CL690-840CN

1992 619 490-510CW780CW-020DA

1993 849 250-480DC910DC-220DD

1994 542

Alfa 155 1.8 1993-97

1995 674

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1996 800 AC600-740AF700-940AG450-680AH080-180

Alfa 156 2,0 1998- 1998 1379Alfa 166 2001-Lancia Thema 1986-93

Lancia Dedra 1,6IE, 1,8 1987-97

Lancia Kappa 1996-97

Toyota Carina E 1994-97 1996 2Yundai Lantra 2000 Una ventina di

esemplari EI AZ7xx

Yundai Sonata GLS 1,6 2000 Alcuni esemplariEI AZ 7xx

Yundai Atos 2001

N.B. le sequenze delle targhe assegnate in tutte queste tabelle devono intendersi come approssimative, ingenere con scarto di una decina unità. Tra l’altro talvolta sono discontinue perché al loro interno sonoimmatricolati piccoli gruppi di veicoli di tutt’altro tipo. Allo stesso modo le serie indicate non rappresentano iltotale dei mezzi presi in esame perché, con molta frequenza, se ne incontrano altri dispersi in piccoli gruppi fraaltre sequenze. Questa impostazione delle immatricolazioni è comune a tutti i veicoli di Esercito e Carabinieri ditutte le epoche. Fanno eccezione i dati sottolineati che rappresentano un inizio o una fine certa di unasequenza.

DERIVATI di esemplari.E’ da notare che, dalla seconda metà degli anni ’90, è scomparsa la massima parte dei cellulari dei Carabinieridi ogni età e dimensione in quanto il servizio delle traduzioni dei detenuti è diventato di competenza del Corpodi Polizia Penitenziaria al quale sono stati ceduti tutti i veicoli destinati a questo servizio.

Tipo Anni QuantitàFiat Panda 750 van 1990-91

Fiat Ducato 1981-continua Anche furgone, ambulanza, camioncino,ufficio mobile Carabinieri ecellulare.

Fiat Fiorino 1977-93 Il modello è stato adottatodall’esercito solo dopo l’introduzionedelle targhe alfanumeriche.

Fiat Talento 1990-93 Anche furgoneAlfa Romeo AR 30 1983 Furgone blindato per trasporto valori.

Un unico avvistamento (AZ 833)Piaggio Porter 1995-98 >300 Anche furgone. Consegnato solo ai

Carabinieri. Targhe assegnate: DL 300-350, DM 200-250, AL 100-250 AR 000-120

FUORISTRADA

Le Campagnola AR 76 manifestarono cattive qualità generali (anche se, in realtà, furono tenute in servizio pernon meno tempo dei modelli precedenti), né la Fiat progettò un modello che le sostituisse: fu questa l’occasioneche, per la prima volta, aprì alle forze armate il mercato straniero. Vennero acquisiti vari tipi in piccole serie perpoterli comparare, ma alla fine, come forse era logico aspettarsi, risultò vincente la collaudatissima Land Roverche andò ad equipaggiare l’Esercito e i Carabinieri.Possiamo inserire in questa categoria, pur non essendo un vero e proprio fuoristrada, l’IVECO VM 90 (VeicoloMilitare 1990, preceduto da un numero limitato di IVECO 40.10 analogalmente allestiti che ne rappresentaronouna pre-serie) definito anche veicolo multiuso o multimpiego, che ha anche la capacità di muoversi su tutti iterreni fra le potenziali caratteristiche, e in molti casi ha sostituito le vecchie Campagnole, pur essendosovradimensionato rispetto ad esse.

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Tipo Anni Quantità Di cui ai CarabinieriIVECO 40.10 1984 Anche ambulanzaIVECO VM 90 1990-

continuaAnche versione protetta efurgone

Bertone Freeclimber 1994-98 1870 1994 8401995 9001996 5371997 465

Land Rover Defender90, 110SW

1999-continua

1560

1998 367

AUTOCARRI

Nel parco hanno continuato ad essere immessi gli ACL e gli ACM degli anni ’70. E’ entrata in servizio la lineadegli ACP 260 e, nel settore autocarri, non figurano ancora veicoli di produzione straniera: va però notato chegià da qualche anno l’ acquisizione di mezzi pesanti è praticamente ferma. Potrebbe essere un indice didifficoltà della produzione nazionale a soddisfare le richieste specifiche dell’esercito ed il preludio di acquistiall’estero.Gli autocarri e gli altri mezzi pesanti montano tutti la targa di tipo “lungo” anche se su alcuni modelli, dal punto divista estetico e dell’alloggiamento, sarebbe più indicata quella con le scritte su due righe.

Tipo Anni QuantitàIVECO 260.35, ACP 90 1981-88

IVECO 260.35 1982-91 Carro soccorso (M120C e M 200)IVECO 30.8 1990 20? Solo furgone (EI 3xx CM)IVECO 35.8 1990-92 Anche furgoneIVECO 45.10 1992 <100 (EI 9xx DA)IVECO 55.13, 55,14 1980-90 Solo versione furgone

protetto/cellulare CarabinieriIVECO 59.12 1996 Solo versione cellulare Carabinieri.

Pochi esemplari (EI AC 3xx)IVECO 60.10, 60.11 1983-90 Anche furgone e carro attrezziIVECO 65.12 1990 Pochissimi esemplari (EI 06x CJ)IVECO 79F13, 79.14 1981-91 Anche furgone, carro attrezzi e

cellulare CarabinieriIVECO 95.14 1985-89 Carro attrezziIVECO 100 1996 Sequenza EI AC 1xxAstra BM 20 1982-98 Anche versione con cassone ribaltabile

MT 300.Astra BM 201 1985-99 Anche movimento terra e cisternaAstra HD 66.45 1996-98 Trattore per semirimorchi speciali del

Genio PontieriAstra HD 66.45 1996c. Cassone e trattore per semirimorchiAstra SV 44.30 1999c. Versione trasporto shelter e autobotte

Tattico da 8000lt.

AUTOBUS

Tipo AnniIVECO 50.10 1980-87IVECO 90.14 1986-91

IVECO 100E8 1994-continua Anche versioni 100E 10, E15, E18IVECO 30.8, 30.10 1991-95

IVECO 35.8, 35.10 1980-91

IVECO 40.10 1991-97IVECO 45.10, 45.12 1997-continuaRenault 1999 Alcuni esemplari acquisiti dai

Carabinieri (EI AT 2xx)

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TRATTORI

Tipo AnniIVECO 320 PTM 45 1981-84 Semirimorchio Bartoletti TCS 50. Complesso

ATC 81 per trasporto carri armatiAstra BM 88.45 Trattore per semirimorchi logistici

formanti complessi APS 95Astra BM 88.42 “ “

VEICOLI SPECIALI

Tipo AnniIVECO 175.24 1990 Furgone per trasporto cavalli. Note

le targhe CK 883, CL 325, CP 983Astra SV44.30 1999c. Aviorifornitore da 8000 lt.

TARGHE MOTOCICLISTICHE

Per quasi vent’anni, dopo l’introduzione delle targhe alfanumeriche, continuò la regolare assegnazione delletarghe motociclistiche del vecchio tipo numerico. Solo nel 1999 ho visto in circolazione le prime nuove targhe.Esse hanno mantenuto il tradizionale formato di mm.165x165 e la disposizione delle scritte su due righe consulla superiore la sigla, la stelletta verde e una lettera, e su quella inferiore quattro numeri.All’esercito è stata assegnata la sequenza da A0001ad A3999. L’assegnazione delle sequenze è ancoralontana dall’essere completata, anche se mi baso su questa considerazione solo per la carenza di avvistamenti,fra i quali nessuno della seria A3xxx che ad ogni modo, non risultando questo gruppo essere stato assegnatonell’ambito della numerazione interforze né alle altre forze armate né ai Carabinieri, dovrebbe essere dispettanza dell’esercito.Più che targhe motociclistiche, comunque, dovrebbero essere più correttamente definite “targhe per piccoliveicoli in genere” in quanto sono immatricolati in questa serie anche i piccoli carrelli elettrici in dotazione aiCarabinieri, impiegati per i servizi di istituto nelle piccole isole e nei centri storici e, soprattutto, i cingolati daneve svedesi del conosciutissimo tipo Bandvagn: ai fini dell’immatricolazione questi ultimi sono considerati unpezzo unico pur essendo formati da una motrice ed un rimorchio. L’unica targa è apposta su quest’ultimo.Sulle targhe finora note manca la ripetizione della sigla EI sotto la stelletta verde.

Tipo Anni QuantitàCagiva 350cc 1998 Motociclo per uso tatticoBMW R-85t 1998-continua Per i Carabinieri. Fornitura iniziale 80

unità, a cui ne sono seguite almeno altre1000.

BMW F 650 Per i CarabinieriPiaggio Poker 1990-continua >300 Anche versione furgoneBV 206 1981-continua 60 Cingolato da neve svedese.

TARGHE DEI RIMORCHI

A differenza dei motocicli e come le autovetture, i rimorchi adottarono subito la targa alfanumerica nel 1980 egià in quell’anno vidi i primi immatricolati con il nuovo sistema.La targa era delle stesse dimensioni di quella automobilistica con, a destra della sigla e della stelletta, la letteraR rossa delle stesse dimensioni degli altri caratteri, due numeri e due lettere separate dai primi dal solito puntonero.Attraverso gli anni le sequenze si sono succedute piuttosto velocemente, sicuramente molto di più delle mieoccasioni di vedere targhe di rimorchi.Anche la targa dei rimorchi, presumibilmente nel 1996, è stata modificata abbastanza profondamente,assumendo aspetto e dimensioni analoghe a quelli delle targhe dei rimorchi civili: sulla riga superiore comparela scritta RIMORCHIO in rosso, e su quella inferiore la sigla, la stelletta, due lettere e tre numeri separati da undischetto verde. Manca la ripetizione della sigla EI sotto la stella.L’ultimo numero che conosco con il vecchio sistema è 69 BA e il primo che conosco della nuova targa è BC023, peraltro non assegnato all’Esercito, ma essendo subentrata anche qui la numerazione interforze, allaMarina Militare: il primo che conosco dell’Esercito è BI 440 avvistato nel maggio 2000. Sembrerebbe quindi che,a differenza degli altri veicoli, la numerazione non è ricominciata da capo, ma è proseguita senza soluzione dicontinuità.

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La sequenza BD è stata assegnata all’Aeronautica, la BI è sicuramente dell’Esercito.Ho comunque troppi pochi avvistamenti per poter aggiungere qualche altro elemento.Durante il periodo delle targhe alfanumeriche hanno continuato ad entrare in servizio i soliti tipi di rimorchi,tradizionali e speciali, già visti negli anni precedenti. Ho visto solo tre tipi nuovi:

- Un semirimorchio attrezzato per il Genio Pontieri (serie BI 0xx), che ora porta le attrezzature - peraltroanch’esse profondamente rinnovate - del tipo che in precedenza erano caricate sui CP 56 e sugli M 54.

- Un rimorchio ad un asse per il trasporto di imbarcazioni, in dotazione ai Carabinieri. E’ però probabile cherimorchi di questo tipo fossero già in servizio anche in precedenza, anche se di essi non ho nessunavvistamento.

- Un semirimorchio cassone di grande capacità

TARGHE DELLE MACCHINE OPERATRICI

Che cosa accadde per le targhe delle macchine operatrici (ruspe, scavatrici, bulldozer ecc.) fra il 1980 e il 2000non lo saprei dire con precisione. Certamente si è prolungato per parecchio tempo l’uso della vecchia targanumerica con la sequenza da 350000.Posto che non ho nessuna osservazione di mezzi con targa alfanumerica tipo 1980, si potrebbe anche pensare,come ho già ipotizzato che sia passati direttamente dalla targa numerica a quella targa propria di nuovo tipo,anche in questo caso verso il 1996.Questa ha oggi dimensioni identiche a quelle dei rimorchi, a fondo giallo. Sulla riga superiore compare la scrittain rosso MACC. OP. e su quella inferiore la sigla, la stelletta, due lettere e due numeri.L’unico esemplare che ho visto portava la targa AB 12.

TARGHE DI PROVA

E’ ancora oggi delle dimensioni di mm. 340x109, con fondo bianco e lettera P verde. Su un’unica riga comparela sigla in rosso, la stelletta verde, la piccola lettera P e la combinazione identificativa. Ne ho finora visto solouna e non sono riuscito a vedere la combinazione. Si tratta di un avvistamento molto recente che fa pensareche, nonostante fosse già prevista dalla Circolare del 1979, sia stata effettivamente adottata solo da poco.

TARGHE DEI CARABINIERI

Dopo i ripetuti tentativi di adottare stabilmente una propria targa e, forse, effimeri successi, finalmente dal 2000 iveicoli dei Carabinieri portano definitivamente la sigla CC. Per tutto il resto la targa è uguale alla targainterforze.I veicoli del numeroso autoparco preesistente ancora in servizio sono stati esclusi dalla ritargatura, ma le lorotarghe queste sono state adattate al nuovo sistema in modo abbastanza singolare: la targa e il numeroidentificativo sono rimasti gli stessi, ma sopra la sigla E.I. è stato applicato un talloncino metallico con la nuovasigla. Il talloncino comprende, oltre alle lettere CC, anche la stelletta verde e il sottostante marchio di controllocon la ripetizione della sigla e della stelletta. ll sistema è stato applicato ad autoveicoli, motocicli e rimorchi.Non ho mai visto esempi di interventi sulle vecchie targhe numeriche a cinque cifre, anche se non è daescludere che sia ancora in dotazione qualche autocarro di questo tipo e, soprattutto, i mezzi blindati.Le targhe per veicoli di nuova acquisizione ovviamente riportano la sigla regolarmente stampata. Nell’ambitodella numerazione interforze sono state fino assegnate ai Carabinieri le sequenze da BP a BS (quest’ultima incorso di consegna) e, per i motocicli, A4000-4999 (il più alto noto AA 4070).I modelli di veicoli immatricolati con la targa CC non sono ancora molti essendo il parco ancora largamentecomposto da tutti quei veicoli la cui targa porta il talloncino posticcio. Quelli che ho avvistato sono i seguenti:

Fiat BravaFiat PuntoFiat MareaAlfa 166Lancia KLancia LybraFiat Ducato versione minibus

PROGRESSIONE DELLA NUMERAZIONE

In questa parte tenterò di indicare i numeri più alti raggiunti dalle targhe EI attraverso il tempo. Credo che latabella abbia una certa attendibilità anche se può contenere inesattezze, in primo luogo tenendo conto che leserie più antiche sono calcolate e in secondo luogo perché non sempre per quelle più recenti le mieosservazioni risalgono alla fine dell’anno, ma magari a qualche mese prima, così che, in realtà, la numerazione

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finale potrebbe essere più alta. Tra l’altro, in alcuni casi, come i rimorchi, le osservazioni visive sono rare eperciò più imprecise.Ho poi dovuto semplificare l’insieme considerando le sequenze come regolarmente progressive mentreabbiamo visto che, soprattutto nel periodo più antico, vi sono diverse anomalie.Va infine tenuto conto, nel caso si comparassero questi dati con quelli degli anni riportati nelle tabelle deiveicoli, che queste ultime, se non diversamente indicato, sono relative agli anni di produzione del modello e chefacilmente possono non coincidere sia perché normalmente l’esercito ha adottato ciascun modello in epocasuccessiva alla produzione dei primi esemplari, sia perché talvolta, dopo la fine della produzione, ha continuatoad acquistarne dei lotti residuali, forse perché propostigli a condizioni particolarmente favorevoli.

TARGHE A CINQUE CIFREAnno A/R 30/34 Rimorchi 40/49 50/59 60/64 70/99 Moto1950195119521953 163741954 32829195519561957 89957195819591960196119621963 340991964 34479 629901965 - 64066 953901966 29830 - 38795 49843 59693 64416 99938 29674

TARGHE A SEI CIFREAnno Veicoli Moto Rimorchi1966 350226 451661 460296 600610 250199 900059196719681969 462295 6042791970 456177 253401197119721973 354080 459987 465797 6077391974 471887 609925 2585341975 473584 851836 900854197619771978 480199 61511719791980 481301 620772 820977 854467 901551

TARGHE DEL PERIODO ALFANUMERICOAnno Veicoli Moto Rimorchi1980 563 AE 35 AA1981 983 AI 2588811982 653 AP 2590251983 678 AV 2591991984 570 BC 2596451985 992 BK 2599561986 214 BT1987 491 CA 260085

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1988 005 CF1989 951 CI 2606541990 929 CN 2610941991 790 CZ 2613371992 778 DA 2615131993 710 DE 2616611994 372 DJ 2628071995 109 DN 55 AQ1996 466 DP

Anno Veicoli Moto Rimorchi1996 AG 305 2640281997 AP 510 265490 00 AU1998 AS 026 75 AY1999 AY 220 A 1792 69 BA CARABINIERI2000 BA 700 A 2030 BI 440 Veicoli Moto2001 BE 742 A 2178 BQ 269 A 40062002 BG 736 A 2355 BI 546 BS 061

STANAG

Ne parliamo in fondo al lavoro, ma in realtà se ne potrebbe accennare in qualsiasi altro punto, purché riferito alperiodo successivo al 1949, anno di ingresso dell’Italia nella NATO.Non rappresenta una vera e propria targa, benché in qualche modo contribuisca all’identificazione del veicolo:potrebbe definirsi una “targa collettiva”.Il nome deriva dall’abbreviazione di standardization agreement, vale a dire accordo di standardizzazione. Inpratica rappresenta uno delle migliaia di sistemi di classificazione uniformi mediante i quali i paesi NATOoperano nei più disparati aspetti dell’ambiente e della vita militare.Esso consiste in un rettangolo, applicato sulla carrozzeria, diviso orizzontalmente in due parti: su quella inferiorecompare un numero che indica il reparto che ha in carico il veicolo, mentre su quella superiore compare lostemma o l’indicazione del reparto stesso. Nel complesso, essendo variamente colorati, i distintivi STANAG sipresentano molto gradevoli. Non saprei dire con quali criteri vengano distribuiti: sono però sempre presenti suimezzi pesanti e sui mezzi corazzati, mentre generalmente mancano sulle autovetture e sui motocicli.In passato era composto di due parti, collocate separatamente sulla carrozzeria in posizioni diverse: unaconteneva il logo di reparto, l’altra il numero identificativo.Su di essi non ho mai soffermato l’attenzione, e perciò ho poche osservazioni. Segue l’elenco dei tipi di cui sonoriuscito a venire a conoscenza (alcuni di questi potrebbero non essere più utilizzati o essere variati):

Sezione inferiore Sezione superioreReparto Numero Colori Simboli Colori*

C 070

0 077

Veicoli in serviziopresso il Ministerodella Difesa T 070

bipartizione azzurroe nero in diagonale

Autoreparti mistiterritoriali damanovra

29751 bipartizione azzurroe nero in diagonale

Numero romano inbianco

Aviazione

dell’esercito

T296 bianco su azzurro Scudetto con ala

stilizzata

azzurro su verde

Divisione Centauro 3963 bianco su rosso Centauro rosso/azz.

Granatieri diSardegna

4301 rosso Stemma dellaSardegna

rosso/nero/bianco

Rgt. Lagunari 5021 bianco su giallo erosso bipartiti in

diagonale

Leone di S.Marcocon fucili

incrociati e ancora

vari

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5940Div. Ariete

5941

132° rgt. carri 5942

32° rgt. carri 5932

? 5318

bianco su rosso eazzurro bipartito indiagonale

Scudetto con testadi ariete

giallo su rosso

Carabinieri

Nucleo radiomobile 10250 granata con fiamma

Btg. meccanizzato 10070

bianco su blu

carro armato,cavallo alato egranata con fiamma

argento/blu

(*) - = nessun colore specifico: il fondo è dello stesso colore della carrozzeria