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Le società partecipate e i criteri di razionalizzazione Coordinamento: Area Contrattazione CGIL nazionale A cura di Francesco Montemurro e Dario Santo Giugno 2017

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Le società partecipate e i criteri di razionalizzazione

Coordinamento: Area Contrattazione CGIL nazionale

A cura di Francesco Montemurro e Dario Santo

Giugno 2017

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Indice

3 – Legenda

4 – Introduzione

6 – Principali conclusioni

20 – L’evoluzione delle società partecipate

32 – Le società partecipate strumentali: i criteri di razionalizzazione ex art. 20

47 – Le linee operative approvate dai piani di razionalizzazione

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Legenda

Procedure di liquidazione, dismissione, riorganizzazione Normativa: ex articolo 20 decreto legislativo n. 175/2016 e decreto correttivo in via di pubblicazione

Piani operativi di razionalizzazione: Leggi n. 190 214, n. 208/2015, n. 56/2014

Società strumentaliSono società a capitale interamente pubblico o misto, costituite o partecipate dalle amministrazioni pubbliche per la produzione di beni e servizi strumentali all'attività o funzionamento di tali enti.

Società che operano nei servizi di interesse economico generaleEsercitano attività soggette ad obblighi specifici di servizio pubblico proprio perché considerate di interesse generale dalla autorità pubbliche. Si tratta di servizi resi nell'ambito di un mercato concorrenziale dove, quindi, si trovano ad operare soggetti privati ma anche soggetti pubblici.

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Introduzione

I processi di razionalizzazione delle società partecipate, avviati dalle pubbliche amministrazioni sia prima che a seguito delle disposizioni introdotte dalla riforma Madia (decreto 175/2016), hanno previsto per almeno cinquanta mila addetti la perdita del vecchio datore di lavoro senza che ne sia stato trovato un altro per la maggior parte di essi.

I problemi di attuazione della riforma derivano soprattutto dal quadro normativo ancora incerto: il decreto 175, infatti, prima è stato bloccato dalla Corte costituzionale, poi è stato oggetto di un lungo e complicato processo di negoziazione fra Governo ed enti territoriali. Si è ancora in attesa, inoltre, dell’approvazione delle disposizioni che stabiliranno le regole sulla mobilità del personale in esubero.

Ma sul lento processo di semplificazione delle partecipate pesano anche ritardi di una parte delle p.a. nel mettere a punto strategie efficaci per riordinare i servizi e attuare contromisure all’inefficienza di molte delle società create negli ultimi venti anni (più di 5mila nuove costituzioni solo nel 2000-2014).

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Introduzione

Per questo motivo la CGIL ha messo a punto un quadro conoscitivo approfondito della situazione delle partecipate, finalizzato anche ad individuare le criticità principali.

In base a un’indagine condotta dal Dipartimento Contrattazione e dall’istituto di ricerca Ires Morosini, il numero degli addetti a rischio di esubero nelle partecipate è stato stimato sia sulla base dei dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) relativamente all’universo di circa 9mila società partecipate da amministrazioni pubbliche centrali e locali, sia elaborando le risultanze delle linee operative per la razionalizzazione approvate da circa 700 comuni e da tutte le Regioni e Province autonome.

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Principali conclusioni

Dai dati MEF è emerso che delle 8.893 società censite nel 2014, già 1.663 (circa il 19% dell’universo) risultavano interessate da procedure di liquidazione, cessazione, fallimento, sospensione, oppure erano inattive. Ciò a seguito delle misure restrittive introdotte dalle precedenti manovre finanziarie nonché a causa degli effetti della crisi economica. Se si considera la situazione a livello territoriale, in Sicilia circa il 40% degli enti censiti (145 su 345) non erano operativi, anche per la Calabria (38%, 62 su 163) e il Molise (31%, 18 su 58) la percentuale degli enti già in difficoltà era alta. Si stima che la maggior parte degli addetti coinvolti (in tutto poco più di 21mila) non abbiano ancora trovato una ricollocazione, tenuto conto che molte dismissioni o aggregazioni sono state programmate proprio negli ultimi anni, e che i provvedimenti di liquidazione volontaria o forzosa (procedure concorsuali) rilevati dal Ministero erano in corso e non ancora completati.

Per avere un quadro conoscitivo almeno approssimativo e parziale del numero degli addetti delle società partecipate attive che incapperanno prossimamente nei criteri di razionalizzazione previsti dal decreto 175/2016, di attuazione della riforma Madia e dal «correttivo» (almeno nella versione oggi nota), sono stati utilizzati i dati MEF sulle società attive, e in particolare sulle 5.344 che, in quanto enti strumentali, per poter sopravvivere dovranno dimostrare di non ricadere nelle seguenti casistiche previste dal decreto 175, in via di correzione: società prive di addetti; società con numero di amministratori superiore al numero degli addetti; società con risultato di bilancio negativo rilevato per almeno 4 degli ultimi 5 anni; società con fatturato inferiore ai 500mila euro. 6

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Le elaborazioni effettuate restituiscono un quadro degli enti e degli addetti a rischio critico. Il fenomeno risulta sicuramente sottostimato a causa della incompletezza dei dati necessari ai calcoli. In sostanza rientrerebbero in almeno uno dei criteri di razionalizzazione (soglia sufficiente a decretare lo scioglimento dell’ente) 2.286 società e circa 6.650 addetti, di cui 2.084 partecipate da amministrazioni locali (circa 5.400 addetti).

Focalizzando l’attenzione sulle società partecipate da sole amministrazioni locali, i settori d’intervento più penalizzati risultano in ordine di decrescente le attività professionali, scientifiche e tecniche, le agenzie di viaggio e i servizi di supporto alle imprese, le attività artistiche, sportive, di intrattenimento, le altre attività di servizi e le costruzioni.

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Principali conclusioni

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Le differenze per area geografica

• Per meglio comprendere i fattori che possono avere un impatto sulla probabilità che una società rientri in almeno uno dei criteri di razionalizzazione è stata svolta una regressione logistica.

• Il modello utilizza una variabile indipendente qualitativa riferita all’area geografica (Nord, Centro e Sud e Isole) e una variabile indipendente continua (rapporto Costo e Valore della produzione), la variabile dipendente rappresenta le società partecipate che rientrano in almeno un criterio di razionalizzazione, assumendo valore 1 quando presentano questa caratteristica e 0 in caso contrario.

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Regressione logistica

Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro. Aggiornamento al 2014.

Criteri Coef. Std.Err. z P>|z| 95% Conf. Interval

Area 0.27 0.05 5.18 0.00 0.17 0.38

Indice Produzione

0.64 0.13 5.11 0.00 0.40 0.89

cons -1.52 0.17 -9.13 0.00 -1.84 -1.19

• Il campione rappresenta 3.714 società partecipate strumentali e attive con un Indice di Produzionecompreso fra 0 e 3 (si sono escluse le società con valori negativi o con rapporto Coste/Valore particolarmente elevato)

• I coefficienti ottenuti sono positivi e indicano l’inclinazione (indice produzione) e la distanza (area) fra le rette, entrambe le variabili risultano statisticamente rilevanti.

• Il grafico mostra come al crescere dell’indice preso in considerazione, ovvero quanto più elevati sono i costi rispetto al valore della produzione, tanto maggiore è la possibilità che si verifichi almeno uno dei criteri di razionalizzazione.Questa probabilità risulta inoltre più elevata per le regioni del Sud e delle Isole.

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Regressione logistica

Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro. Aggiornamento al 2014. 10

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La ricognizione sui piani di razionalizzazione

Per approfondire la conoscenza della programmazione messa in atto dalle amministrazioni pubbliche locali, sono stati esaminati i piani di razionalizzazione approvati, dal marzo 2015 al dicembre 2016, da tutte le Regioni e le province autonome, dai comuni capoluogo e da un campione significativo di comuni non capoluogo (circa 700 enti). In totale sono 1.816 le società partecipate oggetto di razionalizzazione esaminate, alcune delle quali risultano operanti nei servizi pubblici locali. L’analisi ha preso in esame in modo particolare le partecipazioni dirette e almeno superiori al 30%. Nel complesso si è visto che Regioni e Comuni hanno adottato procedure di razionalizzazione anche per le società di interesse generale (servizi pubblici locali), escluse dalle disposizioni contenute nel decreto 175.

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Principali conclusioni

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Per il 59,5% delle 1.509 società partecipate per le quali sono disponibili i dati, le linee operative approvate dai Piani di razionalizzazione di regioni e comuni hanno previsto il mantenimento, sia pure contemplando, nella quasi totalità dei casi, azioni orientate alla riorganizzazione e all’innalzamento dell’efficienza. Le società partecipate interessate coinvolgono complessivamente 84.898 addetti.

Per 517 società (il 34,3% del totale) sono state approvate invece le procedure di liquidazione o per la cessazione/dismissione (14.850 addetti). Per 68 enti (4,5%) sono state avviate le procedure per la fusione (9.936 addetti). Infine, per 26 società (1,7%) sono state decise altre iniziative (1.755 addetti).

A livello di area geografica, nel Sud e nelle Isole per ben il 47,1% delle 338 partecipate oggetto di razionalizzazione sono state previste le procedure di liquidazione o cessazione. Nel Nord e, in misura inferiore, nel Centro, prevalgono le riorganizzazioni nell’ambito della linea operativa «Mantenere». Nel Centro le procedure di liquidazione previste incidono comunque per il 34,2% sul totale delle scelte effettuate. L’incidenza delle scelte di fusione sul totale delle linee operative non raggiunge il 5% in tutte le aree geografiche.

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Principali conclusioni

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Per quanto riguarda le modalità di attivazione dei processi di razionalizzazione, le analisi svolte evidenziano la presenza di alcune criticità.

Si evince in particolare la resistenza degli enti a programmare interventi che prevedono l’intervento e la collaborazione di altri enti pubblici, ad esempio per quanto riguarda le fusioni e le aggregazioni, che in diversi casi potrebbero far uscire gli enti partecipati da situazioni di crisi. Spesso le indicazioni relative alle tempistiche di attuazione del Piano risultano di carattere generale, in pochi il piano di razionalizzazione è corredato di un cronoprogramma. Analogamente, spesso i risparmi previsti non vengono quantificati in modo sistematico, poche p.a. producono stime sulle economie da conseguire nei casi diversi dalle cessazioni/liquidazioni, in particolare per quanto riguarda i processi di riorganizzazione dell’ente.

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Principali conclusioni

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Dalla lettura dei piani si evince che al Sud e nelle Isole gli enti territoriali hanno programmato un’alta percentuale di liquidazioni/cessazioni. Più elevato è il numero di società che non subiranno modifiche nel Nord e nel Centro per i comuni capoluogo e non capoluogo, in particolare per i primi, dove le liquidazioni saranno di conseguenza più contenute.

I dati confermano la sensazione che nel Centro Nord gli enti territoriali non hanno ancora avviato con decisione il processo di razionalizzazione delle società partecipate; nel Sud e nelle Isole, anche a causa delle peggiori condizioni finanziarie di Regioni e Comuni, la definizione degli esuberi ha invece raggiunto un livello più avanzato. Manca all’appello l’attuazione della riforma Madia.

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Principali conclusioni

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A partire dai dati disponibili sulle partecipate coinvolte nei piani di razionalizzazione è stata svolta una regressione logistica sulla probabilità di una società di essere mantenuta o dismessa, liquidata o aggregata al variare di altre variabili disponibili sulla partecipata (n°dipendenti, provincia, valore della produzione, risultato di esercizio, quota di partecipazione, ente controllante) e sulle amministrazioni pubbliche che le partecipano (in particolare dati sulla condizione economica del comune e sui dipendenti) senza riscontrare correlazioni statisticamente significative se non per ciò che riguarda le società partecipate da comuni non capoluogo che mostrano una probabilità maggiore di essere liquidate/dismesse rispetto a quelle dei comuni capoluogo e delle regioni al netto delle altre variabili.

Tale analisi è stato poi «complicata». Il modello utilizza una variabile indipendente qualitativa riferita alle dimensioni della società (in base al numero di addetti sono state distinte 5 categorie) e una variabile indipendente continua (Roe, come rapporto fra Risultato d’Esercizio e Patrimonio Netto), la variabile dipendente rappresenta le società partecipate che rientrano in almeno un criterio di razionalizzazione, assumendo valore 1 quando presentano questa caratteristica e 0 in caso contrario.

Dall’analisi emergono indicazioni interessanti a favore del potenziamento dei processi di aggregazione.15

Le principali variabili intervenienti

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Regressione logistica

Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro. Aggiornamento al 2014.

• Il campione rappresenta 367 società partecipate strumentali (escluse le attività finanziarie) operanti nel Veneto, per le quali sono disponibili un buon numero di dati.

• I coefficienti ottenuti sono negativi e indicano l’inclinazione (Roe) e la distanza (Classe Addetti) fra le rette, entrambe le variabili risultano statisticamente rilevanti.

• Il grafico mostra come al crescere dell’indice preso in considerazione, ovvero quanto maggiore è la redditività del capitale proprio, tanto inferiore è la possibilità che si verifichi almeno uno dei criteri di razionalizzazione.Questa probabilità risulta più elevata per le società di piccole dimensioni; si noti inoltre come le società con più di 250 addetti per valori particolarmente bassi del Roe presentano una probabilità più elevata rispetto alla categoria precedente (50-249 addetti).

• Indicazioni per un maggior ricorso alle aggregazioni/fusioni.

Criteri Coef. Std.Err. z P>|z| 95% Conf. Interval

Classe Addetti -2.65 0.31 -8.52 0.00 -3.26 -2.04

ROE -1.05 0.41 -2.54 0.01 -1.86 -0.24

cons 5.45 0.65 8.41 0.00 4.18 6.72

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Regressione logistica

Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro. Aggiornamento al 2014. 17

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Equilibrio finanziario - Saldo economico di parte corrente

Il rapporto Ente locale – Società partecipate Immobilizzazione in partecipate (controllate e collegate)/pro capite % Trasferimenti correnti e in conto capitale a enti esterni/Spesa totale Spesa Contratti di servizio Quando il valore di questo aggregato è molto alto può segnalare inefficienze e la sottrazione di risorse

pubbliche all’erogazione dei servizi.

N. dipendenti/pop. % N. dipendenti/Dotazione organica (% copertura) % N. Addetti Amministrazione generale/Totale dipendenti (certificato consuntivo, Quadro 13) % Spesa personale per Amministrazione generale/Spesa personale totale % Spesa personale/Spese correnti N. dipendenti partecipate controllate/N. dipendenti comune

Fabbisogni standard totali e relativamente a ciascuna funzione fondamentale Capacità di entrata fiscale

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L’analisi Comune – Holding. Gli indicatori

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Prestazioni economiche Utility – Multiutility: il confronto. Costo del personale/Costo della produzione Costo della produzione/Valore della produzione Roe: Risultato di esercizio/Patrimonio netto Risultato di esercizio/valore della produzione Capitale circolante netto

Avanzo di amministrazione disponibile Comune Pressione tributaria Comune % Spesa per servizi produttivi/Spesa totale

L’analisi del Comune – Holding si basa sull’evoluzione della recente normativa (d. lgs. 175/2006, Ordinamento degli enti locali, Legge di Bilancio), con particolare riferimento alla sostituzione del Patto di Stabilità con il Pareggio di bilancio, alle nuove norme sulla capacità di assunzione degli enti (es. turn over), all’introduzione dei fabbisogni standard, alla regolazione dei processi di creazione/mantenimento degli organismi esterni.

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L’analisi Comune - Holding . Gli indicatori

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L’evoluzione delle società partecipate

Fonte: figura adattata da Rapporto sulle Partecipazioni Pubbliche 2016, a cura del MEF – Dipartimento del Tesoro.

Il numero dei nuovi enti costituiti ogni anno è cresciuto a partire dai primi anni ‘90 (con l’approvazione della riforma delle autonomie locali e l’introduzione di numerose riforme tendenti al superamento della gestione in economia dei servizi pubblici) e in particolare nel periodo 2000-2006: 362 società costituite in media ogni anno (2.898 enti complessivi).

Dal 2007, a seguito dell’introduzione delle prime misure restrittive (art. 13 del d.l. 223/2006 cd. Bersani, «Norme per la riduzione dei costi degli apparati pubblici regionali e locali e a tutela della concorrenza»), il numero dei nuovi enti costituiti ogni anno è calato, mantenendosi però su livelli abbastanza elevati: 2.155 nuove società partecipate nel periodo 2007-2014, in media circa 270 enti l’anno.Complessivamente dal 2000 al 2014 sono nate 5.053 società partecipate.

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La situazione delle Società partecipate

Fonte: elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro. Aggiornamento al 2014. Il totale delle società cessate, inattive e sospese è pari a 584.

Quantità %

La società è attiva 7230 81,3

La società è cessata 240 2,7

La società è inattiva 342 3,9

La società è sospesa 2 0,0

Sono in corso procedure concorsuali

(fallimento, amministrazione straordinaria,

ecc.)

177 2,0

Sono in corso procedure di liquidazione

volontaria o scioglimento902 10,1

Totale 8893

Delle 8.893 società partecipate rilevate nel 2014 dal Mef, 1.663, cioè il 18,7%, erano inattive, cessate oppure in corso di liquidazione.

Se si considera la situazione a livello territoriale, la % delle non operative si eleva fino al 40,1% in Sicilia (145 enti non attivi su 345 totali), al 38%in Calabria (62 su 163) e al 31% in Molise (18 su 58); migliore è la situazione in Trentino Alto Adige (9,8%, 49 su 498), Valle d’Aosta (10,6%, 7 su 66) ed Emilia Romagna (12,2% , 91 su 743) (vedi slide successiva).

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Società attive e non per stato giuridico e regioni

La società è cessata

La società è inattiva

La società è sospesa

Sono in corso procedure concorsuali (fallimento,

amministrazione straordinaria, ecc.).

Sono in corso procedure di liquidazione volontaria o

scioglimento.

La società è attiva

Totale società non attive o con in

corso procedure concorsuali o di

liquidazione*

Totale società partecipate**

ABRUZZO 10 16 0 8 32 190 66 256BASILICATA 1 6 0 2 10 46 19 65CALABRIA 4 16 0 14 28 101 62 163CAMPANIA 8 14 0 15 63 302 100 402EMILIA ROMAGNA 22 13 0 7 49 652 91 743

FRIULI VENEZIA GIULIA 7 4 0 1 29 254 41 295

LAZIO 20 35 0 15 97 468 167 635LIGURIA 7 3 0 3 33 221 46 267LOMBARDIA 35 44 0 18 99 1153 196 1349MARCHE 9 10 0 4 36 226 59 285MOLISE 0 5 0 2 11 40 18 58PIEMONTE 30 15 0 13 55 553 113 666PUGLIA 6 17 0 7 33 267 63 330SARDEGNA 8 11 0 6 30 129 55 184SICILIA 3 53 0 6 83 209 145 354

MANCANTE/STRANIERA 2 10 2 15 50 475 79 554

TOSCANA 29 22 0 17 76 684 144 828

TRENTINO ALTO ADIGE 9 29 0 3 8 449 49 498

UMBRIA 3 3 0 3 21 116 30 146VENETO 27 12 0 17 57 636 113 749VALLE D’AOSTA 0 4 0 1 2 59 7 66ITALIA 240 342 2 177 902 7230 1663 8893

*Categoria che raggruppa le società cessate, inattive, sospese, con procedure concorsuali e di liquidazione in corso. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

** In questa slide le società partecipate dalle Amministrazioni pubbliche centrali sono ricomprese nella regione di residenza.22

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Addetti nelle società attive e non

Fonte: elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro. Aggiornamento al 2014.

* E’ riportato il numero delle società per le quali è disponibile il dato sugli addetti.

Addetti Società* Media Mediana

La società è attiva 762317 6584 115,78 5

La società è cessata 848 234 3,62 0

La società è inattiva 703 312 2,25 0

La società è sospesa 67 2 33,5 33,5

Sono in corso procedure concorsuali (fallimento,

amministrazione straordinaria, ecc.)7087 145 48,88 12

Sono in corso procedure di liquidazione volontaria o

scioglimento12952 854 15,17 1

Totale

Società non attive

783974

21.657

8131

1547

96,42 4

Le nuove misure restrittive (leggi Finanziarie 2007 e 2008, d.l. 78/2010, ecc.) e la crisi economica hanno sollecitato le amministrazioni pubbliche ad attuare procedure di razionalizzazione delle partecipate (scioglimento di enti più piccoli e non efficienti, inutili o non rispondenti ai fini istituzionali, ecc.).

Delle 1.028 società (sulle 1.663 non operative) per le quali si dispone dell’anno di «crisi», ben 828 sono state oggetto di procedure di cessazione, sospensione o liquidazione a partire dal 2010.

Considerando le società di cui si dispone dei dati circa il personale, al 2014 sono 21.657 gli addetti delle società partecipate non più attive o in via di liquidazione (1.547 società). Probabilmente per una quota significativa di questi addetti non è stata ancora trovata una soluzione lavorativa. Le regioni più colpite sono la Sicilia (4.642 addetti), la Lombardia (2.729), la Toscana (2.331) e il Lazio (2.321).

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Addetti in Società non attive, regioni

Sono in corso procedure di liquidazione

volontaria o scioglimento.

Sono in corso procedure concorsuali (fallimento,

amministrazione straordinaria, ecc.).

La società è cessata. La società è inattiva. La società è sospesa.

Totale società non attive o con in corso procedure

concorsuali o di liquidazione*

ABRUZZO 403 47 3 1 0 454

BASILICATA 8 24 0 0 0 32

CALABRIA 539 453 1 1 0 994

CAMPANIA 643 1485 7 1 0 2136

EMILIA ROMAGNA 413 221 50 0 0 684

FRIULI VENEZIA GIULIA 270 0 5 0 0 275

LAZIO 1322 573 111 315 0 2321LIGURIA 172 35 44 0 0 251

LOMBARDIA 1610 901 161 57 0 2729

MARCHE 52 86 30 3 0 171MOLISE 37 246 0 0 0 283

PIEMONTE 325 571 61 0 0 957

PUGLIA 74 80 0 4 0 158

SARDEGNA 348 383 3 1 0 735

SICILIA 4043 577 2 20 0 4642

MANCANTE/STRANIERA 900 550 4 8 67 1529

TOSCANA 1330 410 343 248 0 2331

TRENTINO ALTO ADIGE 27 145 1 27 0 200

UMBRIA 59 80 0 0 0 139VENETO 376 202 22 12 0 612VALLE D’AOSTA 1 18 0 5 0 24

ITALIA 12952 7087 848 703 67 21657

*Categoria che raggruppa le società cessate, inattive, sospese, con procedure concorsuali e di liquidazione in corso. Fonte: propria elaborazione su dati MEF –Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

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Addetti e società attive per tipo di amministrazione, regioni

* Società partecipate da amministrazioni centrali e locali. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

Le società attive sono 7.230, di cui il 55% nel Nord del Paese, il 20,7% nel Centro, il 17,8% nel Sud e Isole; il 6,6% riguarda imprese che operano all’estero o per le quali è impossibile stabilire la residenza.

Gli addetti sono circa 762mila; considerando le sole società partecipate da Amministrazioni pubbliche locali, il loro numero ammonta a circa 406mila.I dipendenti della società partecipate solo dalle amministrazioni centrali sono circa 272mila, dei quali quasi 258mila operano nel Lazio. Gli addetti che lavorano al Sud costituiscono solo il 7,5% del totale.

Per «altre» società s’intendono gli enti partecipati da nessuna delle Amministrazioni Centrali o Locali ma da Enti nazionali pubblici di Previdenza ed Assistenza, Aci, Asp, Case di Riposo, Istituti Autonomi Case Popolari (Amministrazioni Non S13).

25

centrali localiCamere di

Commerciomiste* altre tot

addetti società addetti società addetti società addetti società addetti società addetti società

PIEMONTE 644 8 23569 518 3262 97 696 7 28243 20 53152 553

VALLE D’AOSTA 0 0 2975 58 0 0 0 0 9 1 2984 59

LIGURIA 163 3 13732 208 3407 44 21 6 22 4 13938 221

LOMBARDIA 4716 29 59415 1097 7632 104 242 7 931 20 65304 1153

Nord Ovest 5523 40 99691 1881 14301 245 959 20 29205 45 135378 1986

TRENTINO ALTO ADIGE 0 0 13514 442 2083 26 0 0 203 7 13717 449

VENETO 423 11 50608 609 4574 113 869 7 489 9 52389 636

FRIULI VENEZIA GIULIA 52 9 11619 222 1219 45 387 14 330 9 12388 254

EMILIA ROMAGNA 530 17 36743 610 10822 103 1550 13 1588 12 40411 652

Nord Est 1005 37 112484 1883 18698 287 2806 34 2610 37 118905 1991

TOSCANA 2429 20 25429 639 3460 114 141 6 117 19 28116 684

UMBRIA 118 5 4186 107 213 14 0 1 69 3 4373 116

MARCHE 102 2 5305 221 263 21 0 0 11 3 5418 226

LAZIO 257917 118 59159 305 19021 85 1655 26 42324 19 361055 468

Centro 260566 145 94079 1272 22957 234 1796 33 42521 44 398962 1494

ABRUZZO 47 1 4691 181 175 29 19 7 1 1 4758 190

BASILICATA 443 11 648 29 5 4 7 5 0 1 1098 46

CALABRIA 10 2 1924 87 349 17 19 8 13 4 1966 101

CAMPANIA 488 5 16621 272 826 40 82 19 41 6 17232 302

MOLISE 0 0 307 37 28 12 0 2 3 1 310 40

PUGLIA 2002 4 10483 245 576 28 136 12 119 6 12740 267

SARDEGNA 31 3 7777 119 735 13 7 4 5 3 7820 129

SICILIA 162 12 8211 184 421 20 2644 6 54 7 11071 209

Sud e Isole 3183 38 50662 1154 3115 163 2914 63 236 29 56995 1284

MANCANTE/STRANIERA 2562 23 49240 437 2541 86 192 8 83 7 52077 475

Totale 272839 283 406156 6627 61612 1015 8667 158 74655 162 762317 7230

Page 26: Le società partecipate e i criteri di razionalizzazione...decisione il processo di razionalizzazione delle società partecipate; nel Sud e nelle Isole, anche a causa delle peggiori

Addetti e società attive per tipo di amministrazione, settori

Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014. 26

Miste Centrali LocaliCamere di

CommercioAltre

amministrazioniTotale

addetti società addetti società addetti società addetti società addetti società addetti società

A - AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 0 0 1839 5 2415 140 50 11 1604 5 5858 150

B - ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 0 0 0 0 697 5 0 1 0 0 697 5

C - ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 634 1 4797 38 2764 158 1029 24 0 0 8195 197

D - FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE 86 2 14032 9 19581 505 276 10 0 2 33699 518

E - FORNITURA DI ACQUA; RETI FOGNARIE, RIFIUTI 0 0 1110 4 70509 688 163 6 0 0 71619 692

F – COSTRUZIONI 718 9 2412 21 18618 337 4774 64 56 4 21804 371

G - COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO 0 0 233 10 9224 403 222 14 62 8 9519 421

H - TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO 512 7 210860 19 116637 551 26409 117 220 10 328229 587

I - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 0 0 34 4 3531 85 66 6 0 0 3565 89

J - SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 1682 12 15070 36 9097 229 2739 41 636 10 26485 287

K - ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE 18 2 1962 20 81675 185 15522 57 70084 15 153739 222

L - ATTIVITA' IMMOBILIARI 122 2 1549 3 3252 187 320 33 76 8 4999 200

M - ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 912 98 7316 67 10794 1219 2994 342 224 18 19246 1402

N - NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI SUPPORTO IMPRESE 1986 13 8685 17 17255 499 3992 174 1073 59 28999 588

Non Definito 0 0 0 0 1159 1 0 0 0 0 1159 1

O - AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA 0 1 578 2 3912 165 116 4 0 1 4490 169

P – ISTRUZIONE 43 8 13 2 4194 283 488 51 21 5 4271 298

Q - SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE 0 1087 17 17619 263 0 1 460 6 19166 286

R - ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO 1940 1 1261 6 9716 436 2229 26 124 9 13041 452

S - ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI 14 2 1 3 3504 278 222 32 15 2 3534 285

T-ATTIVITÀ DI FAMIGLIE COME DATORI DI LAVORO 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 1

U-ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI 0 0 0 0 3 9 1 1 0 0 3 9

Totale 8667 158 272839 283 406156 6627 61612 1015 74655 162 762317 7230

Page 27: Le società partecipate e i criteri di razionalizzazione...decisione il processo di razionalizzazione delle società partecipate; nel Sud e nelle Isole, anche a causa delle peggiori

Distribuzione delle partecipazioni delle amministrazioni locali per forma giuridica

Elaborazioni su società partecipate attive. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

40%35%

40%

2%

23%

20%

25%

22%

20%

19%

9%

21%

4%

8%14%

38%

13%18%

12%17%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Regioni Province Comuni Università

S.p.A S.r.l Società Consortili Consorzi Altre Forme Giuridiche

27

Page 28: Le società partecipate e i criteri di razionalizzazione...decisione il processo di razionalizzazione delle società partecipate; nel Sud e nelle Isole, anche a causa delle peggiori

Le società partecipate attive per forma giuridica ed area geografica

Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.28

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Addetti e società attive per tipo di amministrazione, regioni, di cui strumentali

* Società partecipate da amministrazioni centrali e locali. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

Le società attive sono 5.433, pari adi cui il 52,9% nel Nord del Paese, il 21,6% nel Centro, il 19% nel Sud e Isole; il 6,5% riguarda imprese che operano all’estero o per le quali è impossibile stabilire la residenza.

Gli addetti sono circa 329mila, di cui circa 200mila operanti nelle società partecipate dalle sole amministrazioni locali.

I dipendenti della società partecipate solo dalle amministrazioni centrali sono circa 47mila.

Per «altre» società s’intendono gli enti partecipati da nessuna delle Amministrazioni Centrali o Locali ma da Enti nazionali pubblici di Previdenza ed Assistenza ed Aci, Asp, Case di Riposo, Istituti Autonomi Case Popolari (Amministrazioni Non S13).

centrali locali miste* altre TotaleSocietà

Strumentali

addetti società addetti società addetti società addetti società addetti società addetti società

PIEMONTE 644 8 23569 518 696 7 28243 20 53152 553 39124 388

VALLE D’AOSTA 0 0 2975 58 0 0 9 1 2984 59 1791 33

LIGURIA 163 3 13732 208 21 6 22 4 13938 221 5202 150

LOMBARDIA 4716 29 59415 1097 242 7 931 20 65304 1153 28555 825

Nord Ovest 5523 40 99691 1881 959 20 29205 45 135378 1986 74672 1396

TRENTINO ALTO ADIGE 0 0 13514 442 0 0 203 7 13717 449 5856 251

VENETO 423 11 50608 609 869 7 489 9 52389 636 34604 476

FRIULI VENEZIA GIULIA 52 9 11619 222 387 14 330 9 12388 254 6411 196

EMILIA ROMAGNA 530 17 36743 610 1550 13 1588 12 40411 652 25367 556

Nord Est 1005 37 112484 1883 2806 34 2610 37 118905 1991 72238 1479

TOSCANA 2429 20 25429 639 141 6 117 19 28116 684 14283 563

UMBRIA 118 5 4186 107 0 1 69 3 4373 116 1928 85

MARCHE 102 2 5305 221 0 0 11 3 5418 226 1552 150

LAZIO 257917 118 59159 305 1655 26 42324 19 361055 468 91908 376

Centro 260566 145 94079 1272 1796 33 42521 44 398962 1494 109671 1174

ABRUZZO 47 1 4691 181 19 7 1 1 4758 190 1549 138

BASILICATA 443 11 648 29 7 5 0 1 1098 46 595 40

CALABRIA 10 2 1924 87 19 8 13 4 1966 101 784 82

CAMPANIA 488 5 16621 272 82 19 41 6 17232 302 7415 226

MOLISE 0 0 307 37 0 2 3 1 310 40 221 37

PUGLIA 2002 4 10483 245 136 12 119 6 12740 267 5692 228

SARDEGNA 31 3 7777 119 7 4 5 3 7820 129 2345 106

SICILIA 162 12 8211 184 2644 6 54 7 11071 209 8916 176

Sud e Isole 3183 38 50662 1154 2914 63 236 29 56995 1284 27517 1033

MANCANTE/STRANIERA 2562 23 49240 437 192 8 83 7 52077 475 44672 351

Totale 272839 283 406156 6627 8667 158 74655 162 762317 7230 328770 5433

di cui strumentali 46837 251 199429 4833 8069 149 74435 150 328770 5433 29

Page 30: Le società partecipate e i criteri di razionalizzazione...decisione il processo di razionalizzazione delle società partecipate; nel Sud e nelle Isole, anche a causa delle peggiori

Addetti e società attive per tipo di amministrazione, settori, di cui strumentali

Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

Miste Centrali Locali Altre amministrazioni Totale

addetti società addetti società addetti società addetti società addetti società

A - AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 0 0 1839 5 2415 140 1604 5 5858 150

B - ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 0 0 0 0 697 5 0 0 697 5

C - ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 634 1 4797 38 2764 158 0 0 8195 197

D - FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE 86 2 14032 9 19581 505 0 2 33699 518

E - FORNITURA DI ACQUA; RETI FOGNARIE, RIFIUTI 0 0 1110 4 70509 688 0 0 71619 692

F – COSTRUZIONI 718 9 2412 21 18618 337 56 4 21804 371

G - COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO 0 0 233 10 9224 403 62 8 9519 421

H - TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO 512 7 210860 19 116637 551 220 10 328229 587

I - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 0 0 34 4 3531 85 0 0 3565 89

J - SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 1682 12 15070 36 9097 229 636 10 26485 287

K - ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE 18 2 1962 20 81675 185 70084 15 153739 222

L - ATTIVITA' IMMOBILIARI 122 2 1549 3 3252 187 76 8 4999 200

M - ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 912 98 7316 67 10794 1219 224 18 19246 1402

N - NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI SUPPORTO IMPRESE 1986 13 8685 17 17255 499 1073 59 28999 588

Non Definito 0 0 0 0 1159 1 0 0 1159 1

O - AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA 0 1 578 2 3912 165 0 1 4490 169

P – ISTRUZIONE 43 8 13 2 4194 283 21 5 4271 298

Q - SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE 0 1087 17 17619 263 460 6 19166 286

R - ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO 1940 1 1261 6 9716 436 124 9 13041 452

S - ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI 14 2 1 3 3504 278 15 2 3534 285

T-ATTIVITÀ DI FAMIGLIE COME DATORI DI LAVORO 0 0 0 0 0 1 0 0 0 1

U-ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI 0 0 0 0 3 9 0 0 3 9

Totale 8667 158 272839 283 406156 6627 74655 162 762317 7230

di cui strumentali 8069 149 46837 251 199429 4833 74435 150 328770 5433

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Le società partecipate strumentali: i criteri di razionalizzazione ex art. 20

• Il Decreto Legislativo del 19 agosto 2016, n. 175, ivi compreso la bozza del decreto correttivo, stabilisce i criteri qualitativi e quantitativi da utilizzare per la definizione delle società partecipate strumentali da coinvolgere nei piani di riassetto.

• Questo lavoro ha l’obiettivo di delineare e descrivere, in base ai dati messi a disposizione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’entità di tale processo in termini di società ed addetti coinvolti.

• Sono quattro i criteri fondamentali che è stato possibile analizzare in relazione a quanto finora definito dal Decreto Legislativo ed ai dati del Mef relativi alle società partecipate, sebbene con alcune differenze che è opportuno precisare prima della descrizione dei risultati.

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• Numero dei dipendenti maggiore di zero: è stato utilizzato il dato relativo agli addetti presente non per tutte le società.

• Numero di amministratori maggiore al numero di addetti: sono stati incrociati i dati sugli addetti precedentemente utilizzati con quelli relativi ai rappresentanti delle Amministrazioni che hanno ricoperto incarichi presso società partecipate, messi a disposizione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e che hanno restituito la numerosità del numero di amministratori per circa la metà delle società partecipate in analisi.

• La numerosità risulta con molta probabilità sottodimensionata in quanto il Decreto legislativo fa riferimento al numero di amministratori totale.

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• Quattro esercizi in perdita negli ultimi cinque anni: il Ministero dell’Economia e delle Finanze presenta i dati a partire dal 2011, non è stato quindi possibile prendere in considerazione l’arco di tempo complessivo di cinque anni contemplato nel decreto.Sono state dunque comprese nel criterio le società che hanno registrato esercizi in perdita in tutti gli anni a disposizione, ovvero dal 2011 al 2014.

• Fatturato medio dell’ultimo triennio inferiore a 500 mila euro: i dati del MEF relativi al biennio 2013-2014 si riferiscono al valore della produzione (che rappresenta il valore dei beni destinati alla vendita considerando anche la variazione delle rimanenze, a differenza del fatturato che coincide con la quantità di beni effettivamente venduti); si è scelto dunque di utilizzare le informazioni a disposizione, con la consapevolezza che con molta probabilità tenderanno a sovrastimare l’effettivo livello di fatturato, e di calcolarne la media nel biennio 2013-2014.

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I criteri di razionalizzazione: i risultati

Considerando l’universo delle società partecipate che non operano nei servizi generali (servizi pubblici locali), rientrano nei criteri di razionalizzazione 2.286 società (6.646 addetti):di cui 2.084 partecipate da amministrazioni locali (5.382 addetti), 60 da amministrazioni centrali (505 addetti), 78 da amministrazioni centrali e locali (361 addetti), 64 da “altre” (398 addetti).

Per quanto riguarda gli addetti, le criticità principali riguardano le società partecipate residenti in Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna.

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Addetti e Società strumentali attive che rientrano nei criteri di razionalizzazione, regioni

Elaborazioni svolte su un campione di 5.433 società. Sul totale degli addetti e delle società strumentali sono compresi rispettivamente 127 addetti e 64 società partecipate attive in Attività Finanziarie e Assicurative. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

Società partecipate strumentali che rientrano in almeno uno dei criteri

Addetti in Società partecipate strumentali che rientranoin almeno uno dei criteri

Miste Centrali Locali altro Miste Centrali Locali altro

ABRUZZO 5 0 62 1 5 0 66 1

BASILICATA 4 3 16 2 3 5 22 0

CALABRIA 8 2 32 3 19 10 34 13

CAMPANIA 14 1 102 0 19 81 115 8

EMILIA ROMAGNA 3 1 205 6 11 0 607 22

FRIULI VENEZIA GIULIA 8 4 67 1 20 0 115 2

LAZIO 6 16 95 4 38 310 54 10

LIGURIA 2 1 64 1 8 0 84 7

LOMBARDIA 4 1 277 6 191 0 625 70

MARCHE 0 0 74 1 0 0 140 0

MOLISE 2 0 23 1 0 0 49 3

PIEMONTE 1 1 161 10 4 0 459 47

PUGLIA 7 1 102 3 22 41 128 107

SARDEGNA 3 0 45 2 2 0 57 5

SICILIA 3 7 71 77 2 35 130 21

MANCANTE/STRANIERA 4 10 127 3 17 5 335 18

TOSCANA 2 7 230 11 0 15 1354 40

TRENTINO ALTO ADIGE 0 0 94 2 0 0 345 4

UMBRIA 1 2 32 1 0 1 52 3

VENETO 1 3 196 3 0 2 549 17

VALLE D’AOSTA 0 0 9 0 0 0 62 0

ITALIA78 60 2084 64 361 505 5382 398

2286 6646

35

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Addetti e Società strumentali attive che rientrano nei criteri di razionalizzazione, settori

Società attive che rientrano in almeno un o dei criteriAddetti in società attive che rientrano in almeno uno

dei criteri

Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali altre

A - AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 0 1 63 1 0 7 126 2

B - ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 0 0 3 0 0 0 0 0

C - ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 0 6 80 0 0 52 339 0

F – COSTRUZIONI 4 4 132 2 41 87 392 7

G - COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO 0 2 70 3 0 4 176 7

I - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 0 1 34 0 0 3 138 0

J - SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 3 14 86 3 4 6 143 12

K - ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE 1 2 56 5 0 4 87 36

L - ATTIVITA' IMMOBILIARI 0 1 100 3 0 0 768 10

M - ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 60 22 688 12 124 315 1170 147

N - NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI SUPPORTO IMPRESE 4 4 186 27 191 1 399 141

Non Definito 0 0 0 0 0 0 0 0

O - AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA 1 0 76 0 0 0 52 0

P – ISTRUZIONE 4 0 114 4 1 0 188 11

Q - SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE 0 1 58 1 0 22 530 2

R - ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO 0 1 168 2 0 4 410 14

S - ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI 1 1 160 1 0 0 462 9

T-ATTIVITÀ DI FAMIGLIE COME DATORI DI LAVORO 0 0 1 0 0 0 0 0

U-ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI 0 0 8 0 0 0 2 0

Totale78 60 2084 64 361 505 5382 398

2286 6466

36

Elaborazioni svolte su un campione di 5.433 società. Sul totale degli addetti e delle società strumentali sono compresi rispettivamente 127 addetti e 64 società partecipate attive in Attività Finanziarie e Assicurative. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

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I criteri di razionalizzazione: i risultati/1

Le società attive che non operano nei servizi pubblici locali

Considerando i singoli criteri di razionalizzazione: 1.214 società risultano prive di addetti, di cui 1.136 sono partecipate solo da amministrazioni locali (136 in Lombardia, 122 in Emilia Romagna, 114 in Toscana, 106 in Veneto…). 274 presentano il numero degli amministratori superiore agli addetti, di cui 245 sono partecipate solo da amministrazioni locali (44 in Lombardia, 32 in Piemonte, 29 in Toscana….). Gli addetti coinvolti sono 578 di cui 521 nelle società partecipate solo da amministrazioni locali (97 in Lombardia, 89 in Toscana, 57 in Piemonte…).234 presentano per i quattro anni esaminati (2011-2014) un risultato d’esercizio negativo, di cui 212 società partecipate solo da amministrazioni locali (34 in Lombardia, 32 in Toscana, 24 in Emilia Romagna, 17 in Piemonte…). Gli addetti coinvolti sono 3.338 di cui 2.666 nelle società partecipate solo da amministrazioni locali (816 in Toscana, 415 in Emilia Romagna, 304 in Piemonte…).1.369 risultano con fatturato (valore di produzione) medio inferiore ai 500mila euro, di cui 1.239 società partecipate solo da amministrazioni locali (169 in Lombardia, 142 in Toscana, 120 in Emilia Romagna, 89 in Piemonte). Gli addetti coinvolti sono 3.164 di cui 2.585 nelle società partecipate solo da amministrazioni locali (527 in Toscana, 409 in Veneto, 278 in Lombardia, 207 in Emilia Romagna).

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Società strumentali attive che rientrano nei criteri di razionalizzazione, regioni

Elaborazioni svolte su campioni di società attive con numerosità differenti, rispettivamente 4.867 per il criterio del numero dei dipendenti, 3.151 riguardo il numero di amministratori, 2.566 per gli esercizi negativi e 3.515 per il fatturato. Sul totale delle società strumentali prive di addetti sono comprese 41 società partecipate attive in Attività Finanziarie e Assicurative, fra le società che rientrano nel criterio del numero degli amministratori quelle attive in questo settore sono 2, mentre per i criteri dei risultati d’esercizio e del fatturato sono rispettivamente 8 e 33. *Società con più di 0 addetti. ** Valore della produzione. Fonte: propria elaborazione su dati MEF –Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

Società prive di addettiNumero di amministratori

maggiore al numero di addetti*Risultato d'esercizio negativo

(2011-2014)Fatturato medio** inferiore ai

500.000 euro 2013-2014)

Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre

ABRUZZO 1 0 42 0 3 0 5 0 0 0 3 0 4 0 29 1

BASILICATA 2 2 6 0 2 0 1 0 1 0 0 0 1 1 11 0

CALABRIA 4 0 15 0 0 0 1 0 2 0 2 0 6 2 21 2

CAMPANIA 8 0 57 0 3 0 9 0 0 1 7 1 8 0 62 3

EMILIA ROMAGNA 0 1 122 1 2 0 19 0 0 0 24 0 3 0 120 6

FRIULI VENEZIA GIULIA 1 4 32 0 3 0 2 0 0 0 7 0 7 0 47 1LAZIO 4 9 65 2 1 1 4 0 2 2 4 0 6 6 53 2LIGURIA 0 1 34 0 1 0 15 0 0 0 5 0 1 1 40 1LOMBARDIA 2 1 136 1 0 0 44 0 1 0 34 1 1 1 169 4MARCHE 0 0 43 1 0 0 4 0 0 0 8 0 0 0 45 0MOLISE 2 0 10 0 0 0 4 0 1 0 5 0 2 0 16 1PIEMONTE 0 1 82 2 0 0 32 2 1 0 17 0 0 0 89 8

PUGLIA 1 0 59 1 4 0 13 0 2 1 4 0 4 0 67 2

SARDEGNA 2 0 25 0 1 0 4 1 1 0 6 0 2 0 29 2

SICILIA 1 4 46 0 2 0 7 0 0 2 4 0 1 4 36 3

MANCANTE/STRANIERA 2 8 79 0 1 0 14 0 1 1 11 0 0 4 60 3TOSCANA 2 2 114 0 0 0 29 2 0 0 32 0 2 5 142 10

TRENTINO ALTO ADIGE 0 0 43 1 0 0 16 0 0 0 21 0 0 0 58 1

UMBRIA 1 1 18 0 0 0 3 0 0 0 3 0 0 1 19 1VENETO 1 1 106 0 0 0 19 0 0 1 12 0 1 2 121 3VALLE D’AOSTA 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 3 0 0 0 5 0

Totale34 35 1136 9 23 1 245 5 12 8 212 2 49 27 1239 54

1214 274 234 1369

38

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Addetti in società strumentali attive che rientrano nei criteri di razionalizzazione, regioniNumero di amministratori maggiore al numero

di addetti*Risultato d'esercizio negativo (2011-2014)

Fatturato medio** inferiore ai 500.000 euro 2013-2014)

Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre

ABRUZZO 3 0 12 0 0 0 1 0 4 0 58 1

BASILICATA 3 0 2 0 1 0 0 0 0 5 20 0

CALABRIA 0 0 3 0 0 0 4 0 8 10 31 13

CAMPANIA 5 0 16 0 11 81 24 3 14 0 92 8

EMILIA ROMAGNA 2 0 42 0 0 0 415 0 11 0 207 22

FRIULI VENEZIA GIULIA 12 0 7 0 0 0 26 0 12 0 89 2

LAZIO 1 1 8 0 1 283 8 0 38 26 46 10

LIGURIA 3 0 22 0 0 0 8 0 5 0 64 7

LOMBARDIA 7 0 97 0 189 0 303 14 2 0 278 56

MARCHE 2 0 16 0 0 0 30 0 0 0 100 0

MOLISE 0 0 4 0 0 0 16 0 0 0 32 3

PIEMONTE 0 0 57 3 4 0 304 0 0 0 133 44

PUGLIA 0 0 31 0 14 41 6 0 5 0 101 107

SARDEGNA 0 0 5 4 2 0 11 0 0 0 54 5

SICILIA 2 0 10 0 0 13 80 0 1 35 46 21

MANCANTE/STRANIERA 4 0 27 0 13 1 204 0 0 5 118 18

TOSCANA 0 0 89 5 0 0 816 0 0 15 527 39

TRENTINO ALTO ADIGE 0 0 34 0 0 0 239 0 0 0 120 4

UMBRIA 0 0 6 0 0 0 4 0 0 1 44 3

VENETO 0 0 33 0 0 1 121 0 0 2 409 17

VALLE D’AOSTA 0 0 0 0 0 0 46 0 0 0 16 0

Totale44 1 521 12 235 420 2666 17 100 99 2585 380

578 3338 3164

Elaborazioni svolte su campioni di società attive con numerosità differenti, rispettivamente 3.151 riguardo il numero di amministratori, 2.566 per gli esercizi negativi e 3.515 per il fatturato. Sul totale delle società strumentali che rientrano nel criterio degli amministratori sono compresi 2 addetti in società partecipate attive in Attività Finanziarie e Assicurative, mentre per i criteri dei risultati d’esercizio e del fatturato sono rispettivamente 24 e 109. *Società con più di 0 addetti. ** Valore della produzione. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

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Società strumentali attive che rientrano nei criteri di razionalizzazione, settori

Società prive di addettiNumero di amministratori

maggiore al numero di addetti*Risultato d'esercizio negativo

(2011-2014)Fatturato medio** inferiore ai

500.000 euro 2013-2014)

Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre

A - AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 0 0 36 0 0 0 8 0 0 0 8 0 0 1 37 1

B - ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 0 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0

C - ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 0 2 41 0 0 0 3 0 0 2 9 0 0 3 59 0

F – COSTRUZIONI 2 1 83 1 0 0 12 0 2 1 34 0 3 3 60 2

G - COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO 0 1 28 0 0 0 12 0 0 0 9 0 0 1 45 3

I - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 0 0 11 0 0 0 5 0 0 0 5 0 0 1 25 0

J - SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 2 12 45 0 0 0 5 0 1 0 2 0 2 3 72 3

K - ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE 1 1 36 3 0 0 1 1 0 1 7 0 1 0 31 1

L - ATTIVITA' IMMOBILIARI 0 1 61 1 0 0 11 0 0 0 16 0 0 0 59 2

M - ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 22 13 342 2 22 0 80 1 7 3 60 0 37 12 510 11

N - NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI SUPPORTO IMPRESE 2 3 82 1 0 1 26 3 1 0 16 1 2 1 118 23

Non Definito 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

O - AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA 1 0 58 0 0 0 13 0 1 0 0 0 1 0 9 0

P – ISTRUZIONE 3 0 67 1 1 0 20 0 0 0 6 1 3 0 56 4

Q - SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE 0 0 41 0 0 0 7 0 0 0 6 0 0 1 15 1

R - ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO 0 0 83 0 0 0 27 0 0 1 21 0 0 1 80 2

S - ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI 1 1 111 0 0 0 14 0 0 0 13 0 0 0 61 1

T-ATTIVITÀ DI FAMIGLIE COME DATORI DI LAVORO 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

U-ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI 0 0 7 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Totale34 35 1136 9 23 1 245 5 12 8 212 2 49 27 1239 54

1214 274 234 1369

40Elaborazioni svolte su campioni di società attive con numerosità differenti, rispettivamente 4.867 per il criterio del numero dei dipendenti, 3.151 riguardo il numero di amministratori, 2.566 per gli esercizi negativi e 3.515 per il fatturato. Sul totale delle società strumentali prive di addetti sono comprese 41 società partecipate attive in Attività Finanziarie e Assicurative, fra le società che rientrano nel criterio del numero degli amministratori quelle attive in questo settore sono 2, mentre per i criteri dei risultati d’esercizio e del fatturato sono rispettivamente 8 e 33. *Società con più di 0 addetti. ** Valore della produzione. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

Page 41: Le società partecipate e i criteri di razionalizzazione...decisione il processo di razionalizzazione delle società partecipate; nel Sud e nelle Isole, anche a causa delle peggiori

Addetti in società strumentali attive che rientrano nei criteri di razionalizzazione, settoriNumero di amministratori maggiore al

numero di addetti*Risultato d'esercizio negativo (2011-

2014)Fatturato medio** inferiore ai 500.000

euro 2013-2014)

Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre

A - AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 0 0 18 0 0 0 50 0 0 7 84 2

B - ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

C - ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 0 0 3 0 0 42 265 0 0 11 77 0

F – COSTRUZIONI 0 0 18 0 4 81 335 0 37 6 60 7

G - COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO 0 0 33 0 0 0 95 0 0 4 61 7

I - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 0 0 10 0 0 0 82 0 0 3 61 0

J - SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 0 0 10 0 4 0 7 0 0 6 135 12

K - ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE 0 0 1 1 0 4 20 0 0 0 74 35

L - ATTIVITA' IMMOBILIARI 0 0 14 0 0 0 253 0 0 0 517 10

M - ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 43 0 165 4 38 289 399 0 60 36 753 147

N - NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI SUPPORTO IMPRESE 0 1 58 7 189 0 118 14 2 0 253 124

Non Definito 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

O - AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA 0 0 35 0 0 0 0 0 0 0 17 0

P – ISTRUZIONE 1 0 51 0 0 0 44 3 1 0 115 11

Q - SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE 0 0 11 0 0 0 453 0 0 22 66 2

R - ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO 0 0 66 0 0 4 175 0 0 4 223 14

S - ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI 0 0 26 0 0 0 370 0 0 0 89 9

T-ATTIVITÀ DI FAMIGLIE COME DATORI DI LAVORO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

U-ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI 0 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0

Totale44 1 521 12 235 420 2666 17 100 99 2585 380

578 3338 3164

41

Elaborazioni svolte su campioni di società attive con numerosità differenti, rispettivamente 3.151 riguardo il numero di amministratori, 2.566 per gli esercizi negativi e 3.515 per il fatturato. Sul totale delle società strumentali che rientrano nel criterio degli amministratori sono compresi 2 addetti in società partecipate attive in Attività Finanziarie e Assicurative, mentre per i criteri dei risultati d’esercizio e del fatturato sono rispettivamente 24 e 109. *Società con più di 0 addetti. ** Valore della produzione. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

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Le società strumentali a rischio

Le società attive

Considerando i singoli criteri di razionalizzazione:338 presentano per tre anni sui quattro anni esaminati un risultato d’esercizio negativo (Lombardia, Toscana,Veneto….) (9.190 addetti).

552 società risultano con fatturato (valore di produzione) compreso tra 500mila e un milione di euro (Lombardia,Emilia Romagna, Toscana..) (4.196 addetti).

1.927 società risultano con fatturato (valore di produzione) inferiore a 500mila euro (calcolato solo per un anno,il 2014) (Lombardia, Toscana, Emilia Romagna…) (5.389 addetti).

42

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Società strumentali attive a rischio, regioni

Elaborazioni svolte su campioni di società attive con numerosità differenti, rispettivamente 2.566 per gli esercizi negativi e 6.139 per il fatturato. Sul totale delle società strumentali con 3 risultati negativi e con fatturato compreso fra i 500 mila e il milione di euro sono comprese rispettivamente 18 e 15 società partecipate da enti locali attive in Attività Finanziarie e Assicurative, sulle società con fatturato inferiore ai 500 mila euro quelle attive in questo settore sono 60. *Valore della produzione. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

Risultato negativo per 3 anni su 4 *Fatturato fra 500.000 e il milione di euro*Fatturato inferiore ai 500.000 euro nel

2014

Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre

ABRUZZO 0 0 8 0 2 0 14 0 4 0 63 1

BASILICATA 0 1 1 0 0 2 1 0 1 3 15 0

CALABRIA 0 0 2 0 2 0 5 0 5 2 32 2

CAMPANIA 3 0 19 0 2 1 15 0 9 0 99 4

EMILIA ROMAGNA 0 2 27 1 4 2 55 2 2 1 163 6

FRIULI VENEZIA GIULIA 0 0 10 2 0 1 15 1 8 6 62 2

LAZIO 3 2 13 1 0 6 19 2 7 13 90 3

LIGURIA 1 0 13 1 2 0 16 1 1 1 50 2

LOMBARDIA 0 2 47 2 1 1 87 4 2 2 217 8

MARCHE 0 0 8 0 0 1 17 1 0 0 66 2

MOLISE 0 0 5 0 0 0 0 0 2 0 20 1

PIEMONTE 0 0 23 2 1 0 31 0 1 1 110 9

PUGLIA 0 0 11 0 2 0 28 0 4 1 91 4

SARDEGNA 1 0 5 0 1 2 7 0 2 1 37 2

SICILIA 0 0 5 0 0 3 6 0 2 4 59 5

MANCANTE/STRANIERA 0 3 24 2 1 1 34 1 0 6 117 4

TOSCANA 0 1 33 2 0 1 51 5 2 9 195 11

TRENTINO ALTO ADIGE 0 0 16 0 0 0 25 1 0 0 73 3

UMBRIA 0 0 3 0 1 0 11 1 0 2 24 1

VENETO 0 0 30 0 0 0 48 2 1 4 157 3

VALLE D’AOSTA 0 0 3 0 0 0 5 1 0 0 5 0

ITALIA8 11 306 13 19 21 490 22 53 56 1745 73

338 552 1927

43

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Addetti in società strumentali attive a rischio, regioni

Elaborazioni svolte su campioni di società attive con numerosità differenti, rispettivamente 2.566 per gli esercizi negativi e 4.460 per il fatturato. Sul totale delle società strumentali con 3 risultati negativi e con fatturato compreso fra i 500 mila e il milione di euro sono compresi rispettivamente 1013 e 588 addetti in società partecipate da enti locali attive in Attività Finanziarie e Assicurative, gli addetti nelle società con fatturato inferiore ai 500 mila euro attive in questo settore sono 664. *Valore della produzione. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

Risultato negativo per 3 anni su 4 *Fatturato fra 500.000 e il milione di euro *Fatturato inferiore ai 500.000 euro nel 2014

Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre

ABRUZZO 0 0 127 0 4 0 54 0 4 0 92 1

BASILICATA 0 26 7 0 0 43 16 0 0 5 40 0

CALABRIA 0 0 3 0 10 0 40 0 5 10 42 13

CAMPANIA 36 0 168 0 1 10 75 0 14 0 168 15

EMILIA ROMAGNA 0 84 145 16 33 19 250 27 2 5 274 22

FRIULI VENEZIA GIULIA 0 0 196 13 7 12 102 15 13 12 111 9

LAZIO 23 132 57 24 0 26 84 27 49 625 133 10

LIGURIA 9 0 646 1 0 0 628 13 5 0 74 8

LOMBARDIA 0 187 810 17 12 17 440 47 2 3 353 77

MARCHE 0 0 23 0 0 8 132 6 0 0 138 5

MOLISE 0 0 35 0 0 0 0 0 0 0 44 3

PIEMONTE 0 0 429 4 2 0 161 0 4 0 172 46

PUGLIA 0 0 1515 0 16 0 123 0 5 2 151 117

SARDEGNA 0 0 6 0 2 30 81 0 0 1 138 5

SICILIA 0 0 443 0 0 135 62 0 2 13 60 28

MANCANTE/STRANIERA 0 38 682 7 4 4 363 8 0 5 207 20

TOSCANA 0 179 927 22 0 8 315 35 0 34 1146 45

TRENTINO ALTO ADIGE 0 0 131 0 0 0 278 14 0 0 251 6

UMBRIA 0 0 54 0 0 0 85 13 0 1 48 3

VENETO 0 0 1119 0 0 0 241 29 0 12 448 17

VALLE D’AOSTA 0 0 849 0 0 0 20 9 0 0 16 0

ITALIA68 646 8372 104 91 312 3550 243 105 728 4106 450

9190 4196 5389

44

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Società strumentali attive a rischio, settoriRisultato negativo per 3 anni su

4Fatturato* fra 500.000 e il

milione di euroFatturato* inferiore ai 500.000

euro nel 2014

Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre

A - AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 0 0 6 0 0 1 14 1 0 1 53 1

B - ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 3 0

C - ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 0 3 10 0 0 4 12 0 0 6 71 0

F – COSTRUZIONI 2 2 22 1 0 1 27 0 4 4 80 2

G - COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO 0 1 31 1 0 0 56 0 0 3 54 5

I - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 0 0 7 0 0 1 3 0 0 2 37 0

J - SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 0 1 15 1 1 2 33 2 2 16 91 3

K - ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE 0 0 18 0 0 1 14 0 1 2 54 3

L - ATTIVITA' IMMOBILIARI 0 0 19 1 1 0 20 1 0 1 72 5

M - ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 5 2 79 2 15 3 126 1 39 16 660 13

N - NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI SUPPORTO IMPRESE 0 1 31 4 1 1 61 15 2 2 174 31

Non Definito 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0

O - AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA 0 0 0 0 0 0 6 0 1 1 25 0

P – ISTRUZIONE 1 0 11 1 1 0 29 0 4 0 86 4

Q - SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE 0 1 6 0 0 6 14 1 0 1 34 1

R - ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO 0 0 35 2 0 0 51 0 0 1 135 4

S - ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI 0 0 14 0 0 1 24 1 0 0 111 1

T-ATTIVITÀ DI FAMIGLIE COME DATORI DI LAVORO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0

U-ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 0

Totale8 11 306 13 19 21 490 22 53 56 1745 73

338 552 1927

45

Elaborazioni svolte su campioni di società attive con numerosità differenti, rispettivamente 2.566 per gli esercizi negativi e 6.139 per il fatturato. Sul totale delle società strumentali con 3 risultati negativi e con fatturato compreso fra i 500 mila e il milione di euro sono comprese rispettivamente 18 e 15 società partecipate da enti locali attive in Attività Finanziarie e Assicurative, sulle società con fatturato inferiore ai 500 mila euro quelle attive in questo settore sono 60. *Valore della produzione. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

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Addetti in società strumentali attive a rischio, settoriRisultato negativo per 3 anni su 4

Fatturato* fra 500.000 e il milione di euro

Fatturato* inferiore ai 500.000 euro nel 2014

Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre Miste Centrali Locali Altre

A - AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 0 0 63 0 0 17 148 11 0 7 118 2

B - ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE 0 0 431 0 0 0 0 0 0 0 0 0

C - ATTIVITÀ MANIFATTURIERE 0 117 69 0 0 30 54 0 0 16 94 0

F – COSTRUZIONI 12 179 729 1 0 12 157 0 41 16 136 7

G - COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO 0 4 1115 4 0 0 184 0 0 16 68 19

I - ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE 0 0 125 18 0 10 37 0 0 13 83 12

J - SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE 0 132 654 0 8 13 250 21 0 41 178 0

K - ATTIVITÀ FINANZIARIE E ASSICURATIVE 0 0 1013 0 0 13 575 0 0 5 624 35

L - ATTIVITA' IMMOBILIARI 0 0 55 8 2 0 48 6 0 0 545 18

M - ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE 38 1 303 4 69 12 636 9 61 30 1048 153

N - NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI SUPPORTO IMPRESE 0 187 291 32 0 3 440 175 2 0 356 157

Non Definito 0 0 1159 0 0 0 0 0 0 0 0 0

O - AMMINISTRAZIONE PUBBLICA E DIFESA 0 0 0 0 0 201 32 0 0 575 20 0

P – ISTRUZIONE 18 0 48 4 12 0 218 0 1 0 169 11

Q - SANITA' E ASSISTENZA SOCIALE 0 26 76 0 0 0 104 15 0 5 75 2

R - ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO 0 0 1786 33 0 0 358 0 0 4 392 25

S - ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI 0 0 455 0 0 1 309 6 0 0 199 9

T-ATTIVITÀ DI FAMIGLIE COME DATORI DI LAVORO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

U-ORGANIZZAZIONI ED ORGANISMI EXTRATERRITORIALI 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0

Totale68 646 8372 104 91 312 3550 243 105 728 4106 450

9190 4196 5389

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Elaborazioni svolte su campioni di società attive con numerosità differenti, rispettivamente 2.566 per gli esercizi negativi e 4.460 per il fatturato. Sul totale delle società strumentali con 3 risultati negativi e con fatturato compreso fra i 500 mila e il milione di euro sono compresi rispettivamente 1013 e 588 addetti in società partecipate da enti locali attive in Attività Finanziarie e Assicurative, gli addetti nelle società con fatturato inferiore ai 500 mila euro attive in questo settore sono 664. *Valore della produzione. Fonte: propria elaborazione su dati MEF – Dipartimento del Tesoro, anno 2014.

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Le linee operative approvate dai piani di razionalizzazione

Normativa di riferimento: Leggi n. 190 214, n. 208/2015, n. 56/2014

L’analisi ha preso in esame in modo particolare le partecipazione dirette e, per quanto riguarda i settori d’intervento, sia le società strumentali sia le società di servizi generali (servizi pubblici locali).

Sono stati esaminati i piani di razionalizzazione approvati, dal marzo 2015 al dicembre 2016, da tutte le Regioni e le province autonome, dai comuni capoluogo e da un campione significativo di comuni non capoluogo. In totale sono 1.816 le società partecipate oggetto di razionalizzazione esaminate.

Nei piani di razionalizzazione sono state esaminate in particolare le partecipazioni detenute dagli enti territoriali in società esterne: con quota pari e superiore al 30% relativamente ai comuni capoluogo e alle Regioni; con quota pari o superiore al 50% per quanto riguarda i comuni non capoluogo.

Per 317 società partecipate non è stato possibile rilevare informazioni utili relativamente ai processi di razionalizzazione. Relativamente alle quote di partecipazione detenute dagli enti territoriali, complessivamente il 45,4% delle società partecipate oggetto di razionalizzazione è controllata in modo totalitario (100%), il 39,8% in modo maggioritario (50-99%), il 14,8% in modo minoritario (0-49%).

Nel complesso Regioni e Comuni hanno adottato procedure di razionalizzazione anche per le società di interesse generale (servizi pubblici locali).

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Quote azionarie nelle società partecipate per regioni ed area geografica

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

Nord-Ovest

Liguria

Lombardia

Piemonte

Valle d'Aosta

Nord-Est

EmiliaRomagna

FriuliV.G.

TrentinoA.A.

Veneto

Centro

Lazio

Marche

Toscana

Umbria

Sud-Isole

Abruzzo

Basilicata

Calabria

Campania

Molise

Puglia

Sardegna

Sicilia

Italia

100% 50%-99% 0-49%

Fonte: propria elaborazione sui Piani di razionalizzazione delle società partecipate approvati dagli enti territoriali.48

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Quote azionarie nelle società partecipate per regioni ed area geograficaQuote Azionarie

Regione 0-49% 50%-99% 100% n. partecipate

Nord-Ovest 16,5% 37,3% 46,1% 557

Liguria 17,5% 60,3% 22,2% 63

Lombardia 8,4% 31,9% 59,6% 332

Piemonte 35,2% 35,2% 29,7% 128

Valle d'Aosta 23,5% 55,9% 20,6% 34

Nord-Est 13,4% 46,5% 40,1% 441

Emilia Romagna 20,5% 46,0% 33,5% 161

Friuli Venezia Giulia 15,0% 52,5% 32,5% 40

Trentino Alto Adige 10,3% 56,7% 33,0% 97

Veneto 7,0% 38,5% 54,6% 143

Centro 12,0% 42,7% 45,3% 391

Lazio 3,5% 41,2% 55,3% 85

Marche 14,7% 33,7% 51,6% 95

Toscana 12,1% 46,0% 42,0% 174

Umbria 24,3% 54,1% 21,6% 37

Sud-Isole 16,4% 33,5% 50,1% 427

Abruzzo 14,6% 36,4% 49,1% 55

Basilicata 13,3% 40,0% 46,7% 15

Calabria 29,6% 36,4% 34,1% 44

Campania 17,2% 30,2% 52,6% 116

Molise 10,0% 10,0% 80,0% 10

Puglia 20,3% 35,9% 43,8% 64

Sardegna 8,5% 33,9% 57,6% 59

Sicilia 12,5% 34,4% 53,1% 64

Italia 14,8% 39,8% 45,4% 1816

Fonte: propria elaborazione sui Piani di razionalizzazione delle società partecipate approvati dagli enti territoriali, 317 società non presentano informazioni utili riguardo i piani di razionalizzazione. 49

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Le linee operative in atto

Complessivamente per 898 società partecipate (il 59,5% delle 1.509 per le quali sono disponibili i dati) le linee operative approvate dai Piani di razionalizzazione di regioni e comuni hanno previsto il mantenimento, sia pure contemplando, nella quasi totalità dei casi, azioni orientate alla riorganizzazione e all’innalzamento dell’efficienza. Le società partecipate interessate coinvolgono complessivamente 84.898 addetti.

Per 517 società (il 34,3% del totale) sono state approvate le procedure di liquidazione o per la cessazione/dismissione (14.850 addetti).Per 68 enti (4,5%) sono state avviate le procedure per la fusione/aggregazione (9.936 addetti). Per 26 società (1,7%) sono state decise altre iniziative (1.755 addetti).

A livello di area geografica, nel Sud e nelle Isole per il 47,1% delle 338 partecipate oggetto di razionalizzazione sono state previste le procedure di liquidazione o cessazione. Nel Nord e, in misura inferiore, nel Centro, prevalgono le riorganizzazioni nell’ambito della linea operativa «Mantenere».

Nel Centro le procedure di liquidazione/dimissione previste incidono per il 34,2% sul totale delle scelte effettuate.

L’incidenza delle scelte di fusione sul totale delle linee operative non raggiunge il 5% in tutte le aree geografiche.

In generale, e soprattutto per quanto riguarda le Regioni, le scelte di cessazione/liquidazione tendono a correlarsi al possesso di un modesto pacchetto di azioni (tra 0-49%). 50

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Società partecipate per linee operative (processi di razionalizzazione)

Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale

V.a. % V.a. % V.a. % V.a. % V.a. %

Altro 7 1,5 3 0,9 10 3,0 6 1,6 26 1,7

Fusione 22 4,7 12 3,6 16 4,8 18 4,8 68 4,5

Liquidazione/Cessazione 143 30,8 82 24,6 114 34,2 178 47,1 517 34,3

Mantenere 293 63,0 236 70,9 193 58,0 176 46,5 898 59,5

Totale 465 100,0 333 100,0 333 100,0 378 100,0 1.509 100,0

Fonte: propria elaborazione sui Piani di razionalizzazione delle società partecipate approvati dagli enti territoriali, percentuali sul campione di 1509 società, per le quali si dispongono di dati sufficienti.

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Fonte: propria elaborazione sui Piani di razionalizzazione delle società partecipate approvati dagli enti territoriali, percentuali sul campione di 1509 società, per le quali si dispongono di dati sufficienti.

Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale

V.a. % V.a. % V.a. % V.a. % V.a. %

Altro 59 0,3 48 0,3 811 2,5 837 2,1 1.755 1,6

Fusione 1.652 7,8 1.129 5,9 1.066 3,3 6.089 15,6 9.936 8,9

Liquidazione/Cessazione 2.429 11,5 748 3,9 7.738 24,2 3.935 10,1 14.850 13,3

Mantenere 17.072 80,4 17.157 89,9 22.398 70,0 28.271 72,2 84.898 76,2

Totale 21.212 100,0 19.082 100,0 32.013 100,0 39.132 100,0 111.439 100,0

Addetti per linee operative (processi di razionalizzazione)

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• Più elevato è il numero di società che non subiranno modifiche nel Nord e nel Centro per i comuni capoluogo e non capoluogo, in particolare per i primi, dove le liquidazioni saranno di conseguenza più contenute

• Sud e Isole registrano invece una maggiore percentuale di liquidazioni e, nel caso dei comuni capoluogo, di fusioni, che risultano invece decisamente più contenute nelle altre aree geografiche.

Linee operative secondo quote azionarie ed aree geografiche

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• Resistenza a programmare interventi che prevedono l’intervento e/o la collaborazione di altri enti pubblici (es. fusioni, aggregazioni)

• Indicazioni di carattere generale relativamente alle tempistiche di attuazione del Piano. In pochi casi il processo di attuazione è declinato in un cronoprogramma.

• Spesso i risparmi previsti non vengono quantificati in modo sistematico, poche p.a. producono stime sulle economie da conseguire nei casi diversi dalle cessazioni/liquidazioni, in particolare per quanto riguarda i processi di aggregazione e riorganizzazione.

• Carenza di informazioni sulle scelte che hanno ricaduta sugli addetti delle società partecipate oggetto di razionalizzazione.

• Carenza di informazioni sul ruolo delle partecipate nell’ambito delle strategie complessive dell’Ente territoriale.

La ricognizione critica sulle scelte operate nei Piani di razionalizzazione

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Un’analisi qualitativa dei piani di razionalizzazione

- In diversi casi i piani sembrano essere stati delineati con scarsa operatività: le indicazioni risultanodi carattere generale sia per quanto riguarda le azioni da intraprendere sia, soprattutto, perquanto concerne le tempistiche delle linee operative adottate.

- i piani sembrano riportare più delle dichiarazioni d’intenti, senza delineare delle vere e proprieprogettualità complessive. (“Sono auspicati percorsi aggregativi al fine di un rafforzamento dellacapacità di investimento, un contenimento dei livelli tariffari e la contestuale salvaguardia degliequilibri presenti e futuri economico-patrimoniali finanziari”).

- La carenza di operatività dei piani di razionalizzazione analizzati può essere dovuta all’incertezzadel quadro normativo e alla complessità di tale processo.

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Un’analisi qualitativa dei piani di razionalizzazioneComplessità e problematiche del processo

• È da sottolineare la problematicità dei processi di dismissione: 1) per quanto riguarda le tempistiche 2) per ladifficoltà nell’ottenere l’effettiva liquidazione delle quote di minoranza dismesse e, in particolare, quandocoinvolgono partecipazioni indirette 3) per difficoltà nella predisposizione e attuazione di aggregazioni eaccorpamenti funzionali al mantenimento dei costi di gestione e al rafforzamento societario oall’eliminazione di società che svolgono le stesse attività.

• Questa problematica sembra essere dovuta all’assenza di una pianificazione e un coordinamento dellarazionalizzazione delle partecipate integrati su vari livelli amministrativi dello stesso territorio e fra contestiamministrativi territoriali differenti.

• A livello di programmazione non sembra essere presente una valutazione complessiva degli organici coinvoltie sulle strategie di policy da implementare riguardo ai dipendenti coinvolti nei processi.

• I piani sembrano adempiere maggiormente ad un mandato di razionalizzazione e contenimento dei costi digestione e a carico dell’ente di riferimento piuttosto che seguire un agire strategico e coordinato complessivoche punti ad una migliore integrazione e organizzazione di servizi ed enti a livello territoriale.

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Un’analisi qualitativa dei piani di razionalizzazioneAzioni intraprese

Sembrano essere stati affrontate soprattutto i casi meno problematici:

• da una parte le società con un numero basso o nullo di dipendenti da gestire e ricollocare. In particolareper quanto riguarda gli enti strumentali in via di liquidazione e soppressione, in diversi casi la strategiaadottata è la re-internalizzazione di alcuni servizi precedentemente esternalizzati. Per esempio, conriferimento al Veneto, la liquidazione di Breganze Servizi s.r.l. che si occupava della gestione degliimpianti sportivi, mense scolastiche e promozione del comune di Breganze o la liquidazione della TeatroSociale S.r.l. che si occupava della gestione ordinaria del Teatro Sociale di Rovigo, servizio nuovamentein capo al comune.

• dall’altra quelle con una quota societaria di minoranza. Sono state promosse azioni di mercato chefavorissero la dismissione delle quote pubbliche minoritarie - anche se non sempre con effettivosuccesso o con tempistiche dilatate – di società strumentali. È possibile trovarne esempi in numerosipiani di razionalizzazione (es. Regione Veneto).

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Un’analisi qualitativa dei piani di razionalizzazioneAzioni intraprese

Meritano un capitolo a parte le società che svolgono servizi ad interesse generale.

Anche se non dovrebbero essere coinvolte da decreto, in genere i processi di razionalizzazione hannointeressato questo tipo di enti; si tratta di operazioni decisamente più consistenti, sia dal punto di vista dei serviziche offrono, sia dal punto di vista del numero dei dipendenti coinvolti. Tale aspetto è da considerarsi positivo: glienti territoriali tendono a riorganizzare la holding anche in direzione della riqualificazione dei servizi pubblicilocali, avendo come quadro istituzionale di riferimento le leggi di settore.

• La strategia adottata è la fusione e aggregazione fra società di questo tipo. ES. in Veneto: è la proposta diaggregazione di Brenta Servizi Spa a ETRA S.P.A., multi-utility a partecipazione pubblica operante nellamedesima area geografica. ES.: fusione di CAIBT ed Acque del Basso Livenza S.p.A. in Livenza TagliamentoAcque S.p.A., società che ha ricevuto la totalità dell’eredità tecnica, economica e finanziaria delle duesocietà.

• I processi avviati sembrano volti a rafforzare le strutture societarie di partecipate, ma non sembranoguidati una strategia di razionalizzazione integrata e coordinata su più livelli amministrativi; ed allo stessotempo si tratta di operazioni che non si basano su un’analisi di base dei fabbisogni territoriali e effettuatecon carenza di coordinamento. ES.: L’impossibilità di fusione, allo stato attuale tra due società partecipateche svolgono attività analoghe Autovie Veneto S.p.a. e Concessioni Autostradali Venete S.p.a.

• Altra modalità di intervento: la dismissione delle quote societarie di proprietà comunali tramiteoperazioni di mercato. ES.: il caso PASUBIO Group S.P.A., si è ricorsi ad un’operazione di vendita sulmercato delle azioni di proprietà pubblica che si è definitivamente delineata negli ultimi mesi conl’acquisizione da un’ulteriore partecipata pubblica, Ascopiave SpA. 58

Page 59: Le società partecipate e i criteri di razionalizzazione...decisione il processo di razionalizzazione delle società partecipate; nel Sud e nelle Isole, anche a causa delle peggiori

Strategie per gli addetti in società da razionalizzare

Regione Veneto

N°comuni 581

Dotazione Organica 31789

Personale in servizio al netto del personale

fuori dotazione organica

26221

Personale in servizio fuori dotazione organica 27

% di copertura della dotazione organica 82,5%

Non pare rientrare nei piani di razionalizzazione una programmazione coordinata che riguardi il personalecoinvolto negli stessi, in base a criteri di redistribuzione di organico tra società partecipate e amministrazionipubbliche locali: sembra che su questo argomento si proceda con valutazioni che riguardano i singoli casi coinvoltidi volta in volta.Prendendo in considerazione le possibili strategie per eventuali esuberi di personali nell’implementazione dei piani di razionalizzazione nel contesto veneto, si può tenere a mente che il personale in servizio nei comuni del Veneto era composto al 2013 di 26.221 unità rispetto alla dotazione organica di 31.789 unità.

[1] http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/1010826/index.html?stampa=si&part=dossier_dossier1-sezione_sezione7-h3_h35&spart=si&parse=si

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