LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI...

22
LE SFIDE E I BISOGNI A LIVELLO LOCALE: L’ANALISI SWOT La metodologia della SWOT, la raccolta e analisi dei dati, il coinvolgimento degli stakeholders L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per valutare aspetti positivi, problematici o negativi di una determinata realtà, utile a fornire informazioni utili per identificare in maniera chiara e semplice gli obiettivi che si possono e si intende raggiungere con un intervento, un progetto, una serie di azioni, come nel caso della Scuola Provinciale dell'Acqua. Naturalmente è solo uno dei metodi possibili, scelto in questa prima fase per il suo utilizzo diffuso e la conseguente familiarità con lo strumento da parte delle varie categorie di stakeholders coinvolte nonché per la sua facile applicazione all’interno dei processi partecipativi. Il termine S.W.O.T. è un acronimo che indica le voci della matrice analitica: Strengths (punti di forza), Weaknesses (punti di debolezza), Opportunities (opportunità) e Threats (minacce/rischi). Nel caso specifico, l'analisi SWOT è utile a valutare la situazione ambientale della risorsa “Acqua” nel territorio in cui andrà ad operare la Scuola Provinciale dell'Acqua, aiutando non solo gli amministratori del Comune di Staranzano (l'Ente identificato come responsabile della gestione della stessa) ma l'insieme di tutti gli attori presenti nell'area isontina che, a vario titolo, sono coinvolti direttamente o indirettamente con l'uso della risorsa o degli ambienti legati alla stessa, ad identificare strategia e obiettivi da raggiungere tramite l'attività della Scuola Provinciale dell'Acqua. La volontà infatti è quella di strutturare le attività della Scuola Provinciale dell'Acqua nell'ambito isontino attribuendole un ruolo di riferimento e coordinamento tra amministratori, operatori del settore idrico, liberi professionisti, associazioni e agenzie educative, per promuovere sinergie virtuose verso la promozione diffusa della “cultura dell'acqua”. Di seguito sono sinteticamente illustrati i risultati della fase di raccolta informazioni ed analisi SWOT (che verrà ulteriormente approfondita e costantemente aggiornata attraverso il mantenimento del Forum GOH2O), suddivisa per settori riguardanti gli aspetti di conoscenza, gestione, pianificazione, manutenzione, educazione, utilizzo molteplice della risorsa “acqua” nell'ambito territoriale della Provincia di Gorizia. Relazioni per settore a) PIANIFICAZIONE TERRITORIALE La raccolta di informazioni in merito alla pianificazione territoriale ha messo in evidenza un significativo numero di strumenti esistenti, cogenti e non. Il panorama è articolato e comprende strumenti di pianificazione di area vasta come il “Piano stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini idrografici dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione (PAI-4 bacini)” e corrispondenti misure di salvaguardia ed il Piano Regionale di Tutela delle acque, strumenti relativi alle aree protette ai sensi della L.R. 42/1996 (PCS della Riserva Naturale Foce dell’Isonzo), strumenti relativi alle aree

Transcript of LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI...

Page 1: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

LE SFIDE E I BISOGNI A LIVELLO LOCALE: L’ANALISI SWOT

La metodologia della SWOT, la raccolta e analisi dei dati, il coinvolgimento degli stakeholders

L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per valutare aspetti positivi,

problematici o negativi di una determinata realtà, utile a fornire informazioni utili per identificare in maniera chiara e semplice gli obiettivi che si possono e si intende raggiungere con un intervento, un progetto, una serie di azioni, come nel caso della Scuola Provinciale dell'Acqua. Naturalmente è solo uno dei metodi possibili, scelto in questa prima fase per il suo utilizzo diffuso e la conseguente familiarità con lo strumento da parte delle varie categorie di stakeholders coinvolte nonché per la sua facile applicazione all’interno dei processi partecipativi. Il termine S.W.O.T. è un acronimo che indica le voci della matrice analitica: Strengths (punti di forza), Weaknesses (punti di debolezza), Opportunities (opportunità) e Threats (minacce/rischi). Nel caso specifico, l'analisi SWOT è utile a valutare la situazione ambientale della risorsa “Acqua” nel territorio in cui andrà ad operare la Scuola Provinciale dell'Acqua, aiutando non solo gli amministratori del Comune di Staranzano (l'Ente identificato come responsabile della gestione della stessa) ma l'insieme di tutti gli attori presenti nell'area isontina che, a vario titolo, sono coinvolti direttamente o indirettamente con l'uso della risorsa o degli ambienti legati alla stessa, ad identificare strategia e obiettivi da raggiungere tramite l'attività della Scuola Provinciale dell'Acqua. La volontà infatti è quella di strutturare le attività della Scuola Provinciale dell'Acqua nell'ambito isontino attribuendole un ruolo di riferimento e coordinamento tra amministratori, operatori del settore idrico, liberi professionisti, associazioni e agenzie educative, per promuovere sinergie virtuose verso la promozione diffusa della “cultura dell'acqua”. Di seguito sono sinteticamente illustrati i risultati della fase di raccolta informazioni ed analisi SWOT (che verrà ulteriormente approfondita e costantemente aggiornata attraverso il mantenimento del Forum GOH2O), suddivisa per settori riguardanti gli aspetti di conoscenza, gestione, pianificazione, manutenzione, educazione, utilizzo molteplice della risorsa “acqua” nell'ambito territoriale della Provincia di Gorizia.

Relazioni per settore

a) PIANIFICAZIONE TERRITORIALE La raccolta di informazioni in merito alla pianificazione territoriale ha messo in evidenza un significativo numero di strumenti esistenti, cogenti e non. Il panorama è articolato e comprende strumenti di pianificazione di area vasta come il “Piano stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini idrografici dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione (PAI-4 bacini)” e corrispondenti misure di salvaguardia ed il Piano Regionale di Tutela delle acque, strumenti relativi alle aree protette ai sensi della L.R. 42/1996 (PCS della Riserva Naturale Foce dell’Isonzo), strumenti relativi alle aree

Page 2: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Natura 2000, anche se non ancora cogenti, (piano di gestione della ZSC “Foce dell’Isonzo ed Isola della Cona”, PCS della Riserva Naturale Foce dell’Isonzo), strumenti di pianificazione comunale (PRGC). Da una prima analisi di quanto riportato nei diversi strumenti è emerso un quadro in cui la pianificazione di area vasta prevede norme e strategie funzionali ad un’adeguata tutela ed un ottimale gestione della risorsa acqua; tuttavia negli strumenti di pianificazione locali (PRGC), che dovrebbero declinare nel territorio le indicazioni dei piani sovraordinati, spesso non appare chiaro il legame e la coerenza con essi. Si ha quindi la sensazione di confrontarsi con strumenti di pianificazione slegati tra di loro. Per quanto concerne la pianificazione delle aree di maggior rilievo ambientale (Riserve ed aree Natura 2000), gli strumenti di pianificazione sono adeguati per contenuti anche se non ancora cogenti (PdG ZSC Foce dell’Isonzo - Isola della Cona). Da quanto visionato, raccolto o analizzato si possono quindi identificare sinteticamente i seguenti elementi ai fini dell'analisi SWOT:

Punti di Forza: essenzialmente i punti di forza relativi al settore pianificazione sono legati alla presenza di strumenti sovraordinati che dovrebbero garantire una coerenza a livello regionale, provinciale e locale nella gestione della risorsa acqua. Un altro punto di forza è stato individuato nell’aggiornamento e modernizzazione delle modalità di consultazione e fruizione del PRGC (Webgis) adottata da alcune Amministrazioni Comunali. Infine la pianificazione e la zonizzazione prevista per la maggior parte delle zone umide incluse nell’area oggetto di studio dovrebbe garantire la tutela delle stesse. Punti di Debolezza: con riferimento alla gestione della risorsa acqua, delle zone umide e del reticolo idrico superficiale ed ipogeo, le analisi condotte hanno messo in evidenza come molti PRGC siano carenti di parti tematiche specifiche (analisi ambientale e di documenti di sintesi delle informazioni e dati disponibili). Inoltre, sempre negli strumenti di pianificazione comunale, non si riscontrano i necessari adeguamenti agli strumenti sovraordinati. Questi elementi sono un significativo punto di debolezza dell’assetto pianificatorio del territorio. Inoltre, in questi strumenti manca traccia delle trasformazioni ambientali sopravvenute in epoca recente che hanno portato al presente assetto del territorio. Un ulteriore punto di debolezza è determinato dalla difformità nelle modalità d'accesso ai dati ed alle cartografie dei PRGC nei siti web dei differenti comuni. Ciò comporta una difficoltà di fruizione degli stessi da parte di portatori d’interesse ed utenti generici. Opportunità: in questo scenario esiste la concreta opportunità di diminuire l'impatto antropico sulla risorsa attraverso una corretta pianificazione locale. Questo processo dovrebbe avvenire attraverso il recepimento dei dati di altri progetti e delle indicazioni di strumenti sovraordinati, il maggiore sfruttamento delle conoscenze idrologiche del territorio, la realizzazione di uno strumento in grado di raccogliere i dati ambientali, anche storici, che possa essere aggiornato in tempo reale e facilmente consultato da differenti tipologie di utenti (Webgis tematico). La possibilità di consultare e sintetizzare facilmente e velocemente tutte le informazioni disponibili dovrebbe, come conseguenza, facilitare l’aggiornamento degli strumenti di pianificazione comunali, rendendoli più efficaci nel controllo, gestione e tutela della risorsa. Un’ulteriore opportunità deriva dalla possibilità di creare un sistema di “controllo” delle scelte dei gestori e degli amministratori attraverso una partecipazione attiva ed una sensibilizzazione costante dei cittadini.

Page 3: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Rischi/minacce: il maggiore dei rischi è legato, come spesso accade, alla scarsa flessibilità e dinamicità del sistema con conseguente assenza o ritardo nella definizione di nuove politiche, strumenti di pianificazione territoriale e scelte gestionali della risorsa acqua che sappiano cogliere i mutamenti in corso, rispondere alle sfide più recenti e cogliere le opportunità evidenziate. Un’altra minaccia concreta individuata è legata alla presenza di alcune barriere ecologiche che impediscono le connessioni ecologiche tra le zone umide del Carso (Laghi di Doberdò e Pietrarossa, Moschenizza, Sablici) e quelle della Bassa Pianura Isontina.

b) ECOSISTEMI

L’area in oggetto si presenta estremamente interessante e complessa sotto il profilo degli ecosistemi legati all’acqua e numerosi sono gli studi ed i dati disponibili. La pianura isontina, ricadente in gran parte nel bacino transfrontaliero dell’Isonzo, comprende infatti una notevole molteplicità di habitat acquatici, dai torrenti alle risorgive, dalle torbiere ai grandi fiumi, dai canali artificiali di bonifica alle piane di marea. Molto interessante il sistema di zone umide che caratterizza l’ambito costiero che si colloca in un punto di convergenza di differenti aree biogeografiche ed individua il punto di separazione tra il sistema di coste basse alto- adriatiche e le coste alte carsiche ed istro-dalmate. La foce dell’Isonzo, assieme alla foce del Timavo con l’attigua cassa di colmata del Lisert ed alle risorgive di Cavana – Schiavetti, va a costituire il sistema di aree umide più settentrionale del Mar Mediterraneo. Queste caratteristiche peculiari si riflettono nella presenza di zoocenosi e fitocenosi complesse ed articolate. In ragione di ciò una significativa parte di tale territorio è sottoposto a vincoli di tutela derivanti da normativa regionale (Riserva naturale Foce dell’Isonzo, Riserve naturali dei laghi di Doberdò e Pietrarossa) o da direttive europee (ZSC ZPS Foce dell’Isonzo ed Isola della Cona, ZSC Carso Triestino e Goriziano, ZPS Aree Carsiche della Venezia Giulia, ZSC Cavana Schiavetti). Per quanto concerne i dati ambientali, sono disponibili un notevole numero di fonti (Arpa, ETP, SBIC, IWC, ) da cui attingere informazioni di elevato contenuto scientifico. Da quanto visionato, raccolto o analizzato possiamo quindi sinteticamente identificare i seguenti elementi ai fini dell'analisi SWOT:

Punti di Forza: il contesto in cui si opera si colloca in un bacino transfrontaliero e ciò dovrebbe essere visto come un punto di forza in relazione alle diverse modalità di gestione del territorio e conseguente conservazione degli habitat secondari posti all’interno del bacino stesso. Un ulteriore elemento di forza è determinato dall’elevato significato dell'area da un punto divista biogeografico e dalla ricca varietà di ecosistemi (fiumi, risorgive, torbiere, zone di transizione). In questo contesto sono inserite differenti aree protette e siti della rete Natura 2000. Un punto di forza è anche insito nell’elevata disponibilità di dati scientifici relativi alla qualità delle acque alcuni dei quali si basano su stazioni di monitoraggio ben definite. Punti di Debolezza: le principali debolezze sono legate ad un assenza di gestione coerente del bacino transfrontaliero, in modo particolare per quanto concerne la gestione delle acque del fiume Isonzo. Si rileva inoltre la mancanza di uno strumento in grado di recepire i risultati dei vari progetti sino ad ora effettuati e dei dati scientifici disponibili con conseguente difficoltà di accesso agli stessi. Un altro punto di debolezza risiede nel fatto che non tutti gli ecosistemi sono tutelati e compresi per il loro valore ed inoltre sono presenti significative barriere ecologiche tra le zone umide presenti nelle aree carsiche e e quelle delle aree planiziali.

Page 4: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Si rileva inoltre un’assenza di dati relativi ai corpi idrici minori, anche artificiali, che mantengono comunque interessanti caratteristiche qualitative (presenza di risorgenze o habitat e specie acquatiche interessanti). Opportunità: un’opportunità va sicuramente individuata nella possibilità di armonizzare le normative in tema di tutela ambientale in coerenza con le direttive quadro sull'acqua ed in modo particolare andrebbe effettuata l’integrazione dei principi della Direttiva Acque e della Direttiva Habitat. Come per altri settori, anche per quanto riguarda gli ecosistemi sarebbe estremamente utile la realizzazione di uno strumento per la raccolta e la consultazione delle informazioni disponibili. Questo sistema di raccolta delle informazioni andrà ricollegato all’introduzione di misure per il mantenimento e il ripristino degli ecosistemi e dei loro servizi all’interno delle strategie di sviluppo e pianificazione territoriale, anche attraverso l’utilizzo di strumenti di contabilità ambientale. Andrà inoltre valutata la possibilità di realizzare interventi di riqualificazione ambientale finalizzata ad aumentare la biodiversità ed interventi di valorizzazione dei laghi carsici. Un ulteriore opportunità va individuata nella possibilità di acquisire nuovi dati nei corpi idrici minori prevedendo nuovi punti di campionamento permanenti. Rischi/minacce: il rischio principale è legato al deterioramento dell'ecosistema fluviale dell'Isonzo, del reticolo idrico secondario e delle zone umide in generale. Questo fatto può essere legato al perdurare di politiche gestionali anacronistiche, allo scarso utilizzo delle informazioni già disponibili, alla limitata applicazione dei principi delle direttive di riferimento e ad all’assenza di una pianificazione che tuteli la diversità e funzionalità ecosistemica introducendo principi di valorizzazione e conservazione della biodiversità nei sistemi di gestione delle risorse locali.

c) EDUCAZIONE AMBIENTALE:

c.1) Attività scolastiche-didattiche

Dalla raccolta di informazioni e dati sin qui effettuata, si è potuto evincere che le scuole si sono dimostrate soggetti molto attivi nel proporre ed implementare diversi progetti e percorsi educativi, usufruendo anche degli strumenti messi loro a disposizione da parte della Provincia di Gorizia, come, ad esempio, il "Progetto Acqua" che ha riscosso l'adesione di gran parte degli istituti scolastici. Grazie all'impegno profuso dagli insegnanti, dai loro alunni e dal personale di enti o associazioni che hanno attivamente collaborato con le scuole (come CVCS, Legambiente, IRIS, vari gruppi di naturalisti esperti, ecc.) si sono ottenuti risultati importanti che in alcuni casi sono andati ben al di là dell'ambito meramente didattico, coinvolgendo e portando all'attenzione di famiglie, cittadini ed amministratori comunali l'urgenza di determinate problematiche ambientali riguardo le risorse naturali presenti nel territorio provinciale. Si pensi ad esempio a quanto fatto per la tutela delle risorgive in zona Schiavetti, che fino alla fine degli anni '90 era destinata ad ospitare un ulteriore ampliamento della zona industriale Schiavetti-Brancolo, e che invece, proprio grazie all'attività di sensibilizzazione promossa dai docenti e dagli alunni degli istituti del monfalconese, oltre che dalle locali associazioni ambientaliste, è stata posta sotto tutela ambientale. Il materiale prodotto da tutto questo insieme di attività è vario e consistente: mostre fotografiche, DVD, documentari, laboratori, libri, poesie, rappresentazioni teatrali, studi scientifici. Tuttavia, non sempre risulta facile ed immediato reperirlo in quanto ciascuno dei lavori realizzati rimane spesso isolato, finalizzato ad un solo anno accademico, senza essere ripreso e valorizzato come base di partenza per iniziative successive.

Page 5: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Ad esempio, nonostante per diversi anni sia stato attivato il "Progetto Acqua" da parte della Provincia di Gorizia (che attraverso di esso ha concesso piccoli contributi per l'acquisto di materiali didattici a tutti gli istituti partecipanti), sul sito internet dedicato alle attività scolastiche in provincia di Gorizia -www.istruzionego.eu- si possono trovare soltanto le sintesi dei tanti lavori fatti da una parte delle scuole coinvolte (powerpoint della Sc. Primaria "A. Pecorini" di Gorizia, Sc. Secondaria di I° grado di Mariano del Friuli, Sc. Primaria "Zorzut" di Plessiva, I.S.I.S. "M. Buonarroti" di Monfalcone, Sc, Secondaria di I° grado di Romans d'Isonzo, nonchè un video realizzato dall'I.S.I.T. Galilei di Gorizia) e solo per l'anno scolastico 2009/2010, quando al "Progetto Acqua" parteciparono ben 17 istituti scolastici, 145 insegnanti e oltre 2400 studenti; a questo si aggiunge solamente un video dell'attività svolta dalla Scuola dell'Infanzia di Vermegliano (Ronchi dei Legionari) nel 2010/2011, a fronte di una partecipazione, per lo stesso anno scolastico, di 21 scuole e oltre 700 studenti. Va sottolineato che in tutti questi interventi, le uscite sul campo hanno toccato l'intera Regione, dall'Area protetta di Miramare alla Valle del Torrente But, dalle foci del Livenza a quelle del Timavo, finanche al Lago di Doberdò. Eppure molti degli elaborati realizzati dalle scuole si sono limitati allo studio e alla conoscenza dell'Isonzo, sia lungo il suo corso che dell'ambiente della foce, dove da alcuni anni è presente anche un centro strutturato per la didattica. Alcuni di questi lavori sono reperibili sui siti web dei singoli istituti, come ad esempio il link "http://lucio15.altervista.org/isonzo/index.htm" dell'ITAS "D'Annunzio" di Gorizia dove il "Progetto Isonzo" è riportato a partire dal 1996/1997 fino al 1999/2000 (progetto riscontrabile anche per i successivi anni fino al 2012/2013 tramite una ricerca online più articolata e meno immediata). c.2) Attività scientifiche e di ricerca

L’area in oggetto si presenta estremamente interessante e complessa sotto il profilo degli ecosistemi legati all’acqua e numerosi sono gli studi ed i dati di carattere scientifico disponibili. Per quanto concerne i dati ambientali sono disponibili un notevole numero di fonti. Consultando il sito dell’Arpa si possono trovare informazioni relative alla qualità delle acque superficiali, sotterranee e marine, nonché ai dati relativi all’acqua dei pozzi ad oggi censiti. Per ogni stazione sono ricavabili parametri chimico fisici e di qualità biologica; per le stazioni poste su corsi d’acqua sono disponibili anche informazioni sulla qualità idro morfologica degli stessi. Informazioni di questo tipo possono essere ricavate anche consultando il piano di tutela delle acque ed i risultati di alcuni progetti europei specifici (ad esempio progetto Interreg Astis). Per quanto riguarda le informazioni relative alle specie ittiche ed alla macro bento fauna d’acqua dolce, sono ricavabili, dal sito dell’Ente tutela pesca, informazioni relative ad alcune stazione poste nell’area oggetto di studio (Aggiornamento della Carta Ittica), mentre per le specie marine si può fare riferimento al webgis costruito con il progetto Adriblu. Relativamente alle aree soggette a maggior tutela (Siti Natura 2000 e Riserve Naturali) è possibile ottenere informazioni aggiornate relativamente a specie ed habitat consultando le relazioni annuali depositate presso gli organi gestori o richiedendo all’Amministrazione regionale i dati; questo percorso non è semplice per i non addetti ai lavori e pertanto tutta questa mole di dati rimane spesso ignota ai più. Stesso discorso può essere fatto per i dati sugli uccelli acquatici svernanti (Censimenti IWC), raccolti annualmente su tutte le zone umide della Regione e non consultabili pubblicamente se non dietro richiesta motivata. Infine, per quanto concerne le informazioni di carattere geomorfologico ed idraulico è possibile trovare un notevole numero di dati nonché carte tematiche nel Piano di gestione di bacino e relativo aggiornamento, scaricabili interamente in pdf dal sito del Distretto Idrografico Alpi Orientali e nel Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (Autorità di Bacino), dove possono essere

Page 6: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

consultate le misure di salvaguardia in vigore e le cartografie sulla pericolosità idraulica e rischio geologico. Da quanto visionato, raccolto o analizzato si possono quindi identificare sinteticamente i seguenti elementi ai fini dell'analisi SWOT:

Punti di Forza: è evidente la presenza di un elevato numero di docenti sensibili all'argomento. I dati a disposizione rilevano una costante partecipazione di vari insegnanti e professori delle diverse scuole del territorio provinciale ai progetti relativi all'educazione ambientale e in particolare all'acqua, soprattutto con attività scientifiche e didattiche, escursioni sul campo, attività di laboratorio, coinvolgimento multidisciplinare e collaborazioni interscolastiche o con esperti/Enti esterni. Il numero di attività didattiche concernenti l'Isonzo e gli ecosistemi acquatici è consistente: naturalmente le attività svolte durante i vari anni scolastici sono legate al territorio in cui è localizzata la scuola, per cui soltanto le scuole dei Comuni costieri hanno rivolto attenzioni all'ecosistema marino e costiero, mentre le scuole dei Comuni rivieraschi hanno studiato ed approfondito i vari tratti del corso dell'Isonzo. Ovviamente le attività di carattere più marcatamente scientifico sono state svolte negli istituti superiori, mentre nelle scuole primarie o secondarie di I grado si sono privilegiati gli aspetti legati alla conoscenza in generale del tema acqua come risorsa indispensabile per la vita. Anche il numero di dati e studi scientifici è cospicuo: riguardo l'area isontina e specialmente l'ambito costiero si riscontrano numerosi studi di settore relativi all'ecosistema “Isonzo” e svariate ed aggiornate raccolte di dati scientifici sulla qualità delle acque che già consentono un'elevata qualità di attività educative, formative e informative. Punti di Debolezza: la reperibilità dei materiali realizzati è difficile e si denota una scarsa conoscenza degli stessi. Oltre il 95% dei lavori prodotti non è raccolto in un unico ambiente, quale poteva essere il sito creato dalla Provincia (istruzionego.eu), ma disperso nelle singole scuole e difficilmente consultabile o riutilizzabile. Conseguentemente si notano tre effetti: 1) mancanza di scambio delle analisi e dei risultati ottenuti fra scuole di orientamento e sede diversa; 2) scarso coinvolgimento del territorio o di effetti a breve-medio termine sul territorio provinciale; 3) scarsa attività educativa rivolta agli adulti Le infrastrutture esistenti a fini didattici sono sottoutilizzate: in particolare quelle della Riserva Naturale delle foci dell'Isonzo, specialmente per il problema dei costi di trasporto e per le difficoltà nell’organizzare visite di lunghezza adeguata e magari con una certa costanza di frequenze La presenza di laboratori attrezzati per la didattica sul tema acqua è ridotta. In realtà molte scuole hanno dei laboratori ma il problema è quello dei costi dei materiali o delle tecnologie che potrebbero migliorare le attività scientifiche condotte o in programma da parte del personale docente. La notevole mole di dati scientifici esistenti richiede comunque uno sforzo di ricerca anche presso appositi uffici, perchè non tutto è già disponibile sui siti internet e non sempre è facilmente consultabile e scaricabile. Opportunità: la realizzazione di un database interattivo per la raccolta e la consultazione delle informazioni disponibili permetterebbe di aiutare la definizione-realizzazione di nuove attività didattiche da parte dei tanti docenti interessati e competenti nel merito, favorendo il confronto con altri percorsi educativi e, contemporaneamente, valorizzando tutte le attività realizzate e gli sforzi costantemente profusi. Ciò vale anche per l'insieme dei dati scientifici relativi a studi e ricerche prodotti dagli Enti competenti Il potenziamento degli strumenti a disposizione della didattica potrebbe passare attraverso il miglioramento di un laboratorio ed aula didattica specificatamente attrezzata come quello presente

Page 7: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

all'isola della Cona, mettendolo a disposizione di tutte le scuole del territorio per aumentare la conoscenza del valore delle aree protette legate agli ecosistemi presenti. Per quanto riguarda le attività educative rivolte al territorio, la mole di esperienze accumulate negli anni dal corpo docente a livello provinciale, l'esistenza di strutture utili per la didattica e la disponibilità di risorse da utilizzare a fini educativi, consente di immaginare la definizione di materiali e attività utili a realizzare azioni per l'educazione permanente, corsi di formazione rivolti alle categorie professionali, campagne educative rivolte al territorio isontino, in collaborazione con gli Enti Pubblici locali responsabili della pianificazione e della gestione della risorsa. In questo contesto è anche utile considerare la presenza di Enti ed esperti in grado di garantire un'assistenza formativa scientifica, anche se non è sempre garantita l'integrazione delle competenze e dei risultati delle varie ricerche. Rischi/minacce: qualora i lavori prodotti nel corso degli anni scolastici, spesso di qualità molto interessante e degna di valorizzazione, restassero chiuso negli archivi cartacei o informatici dei singoli istituti, si avrebbe uno spreco di risorse educative/formative con una limitazione in termini di risultati e ricadute per il territorio, l’impiego ogni anno di ulteriori energie per immaginare nuovi percorsi e attività, la dispersione di opportunità e stimoli offerti dalla conoscenza di tutto quanto già realizzato. I lavori delle scuole inevitabilmente limitati al Comune in cui hanno sede (sostanzialmente per motivi economici), limita la conoscenza delle risorse naturali del territorio e una visione olistica della risorsa acqua nella realtà in cui gli studenti stessi vivono. Gli investimenti rischiano di essere canalizzati in strutture ed infrastrutture non necessarie a fronte di uno scarso utilizzo delle risorse esistenti. La mancanza di coordinamento delle attività didattiche legate alla cultura dell'acqua e la frammentazione delle attività rischia di far continuare l'erogazione di finanziamenti a pioggia di anno in anno per permettere di realizzare soprattutto le iniziative didattico-scientifiche, con il rischio di moltiplicare investimenti in strutture da laboratorio sovradimensionate e di non favorire l'interazione con strumenti e strutture esistenti ed a disposizione (ecomuseo del territorio, archivi storici, strutture delle zone protette,ecc).

d) ATTIVITÀ ECONOMICHE

L'area provinciale costiera è caratterizzata, dal punto di vista occupazionale ed economico, dalla presenza rilevante della zona industriale più importante della Regione Friuli-Venezia Giulia in termini di aziende insediate e di livelli occupazionali: la zona di competenza del Consorzio Industriale di Monfalcone. Inoltre, le aree destinate alle infrastrutture della logistica, con il porto di Monfalcone e l'Aeroporto regionale di Ronchi dei Legionari, determinano un'economia di tipo fortemente industrializzato, con una diffusa presenza di aziende anche nei settori dei servizi e del commercio. Nel presente studio, vista l'importanza dedicata al tema della tutela e valorizzazione della risorsa “acqua” e degli ambienti da essa creati nel nostro territorio, viene posta particolare attenzione ai settori dell'agricoltura, della pesca e del turismo che, pur essendo ancora marginali in termini occupazionali, si rivelano i settori più interessanti per uno sviluppo che possa integrare e coniugare opportunità economiche e salvaguardia dell'ambiente, sia in termini di integrazione del reddito per attività esistenti, sia di creazione di nuovi posti di lavoro. Questi settori economici sono anche quelli che meno hanno risentito, in termini percentuali, della forte crisi economica/occupazionale che ha investito il nostro Paese dal 2012 in poi e che tanto ha pesato su altri comparti, specialmente quello delle costruzioni, del piccolo-medio commercio, nonché dell'industria tradizionale. d.1) Agricoltura

Page 8: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Agli inizi del Novecento il processo di industrializzazione che coinvolse anche l'area goriziana portò ad una progressiva riduzione dell'importanza del settore, anche se, fino alla Seconda Guerra Mondiale, più della metà della popolazione attiva era impiegata in agricoltura. Negli anni Settanta e Ottanta ci fu un ulteriore ridimensionamento dell'intero comparto ma a partire dagli anni Novanta si è potuto assistere ad una crescita, soprattutto qualitativa, grazie al ruolo giocato dalla viticoltura, che esporta vini pregiati in tutto il mondo, all'ampliamento della produzione della soia e dei cereali in genere e, soprattutto, all'agriturismo, che nasce dall'esigenza di molti imprenditori agricoli di integrare il reddito proveniente dal fondo con un reddito talvolta molto più interessante e tipico del settore dei servizi, riuscendo a coniugare la qualità dei prodotti offerti, in particolare grazie alle coltivazioni biologiche ed alla valorizzazione dei prodotti tipici, con la qualità dei servizi di pernottamento. Naturalmente, ai fini dell'approfondimento in corso relativamente alla promozione di una cultura dell'acqua, oltre alle questioni riguardanti la gestione della risorsa approfondita ed esaminata nel confronto con il Consorzio di Bonifica della Pianura Isontina, si è concentrata l’analisi sulle compatibilità, interazioni e sinergie attivabili tra attività agricole e tutela degli ecosistemi. Le potenzialità e opportunità esistenti per uno sviluppo sostenibile ancora maggiore nel territorio sembrano evidenziarsi anche dai dati economici ufficiali reperibili. A tal fine, un esempio importante è quello delle aziende agricole dedite anche all'agriturismo, alla vendita diretta di prodotti di qualità o ad attività formative quali le “fattorie didattiche” di cui 4 presenti nella Provincia di Gorizia (1 a Gradisca, 1 a Villesse e 2 a Fogliano Redipuglia). Per quanto riguarda gli agriturismi, l’incremento costante in tutte le province della regione di tale forma ricettiva è dovuta sia ad incentivi per l’apertura di nuove strutture sia alla necessità di una risposta alla crescente domanda. D’altro canto anche la crisi del settore agricolo tradizionale ha portato molti coltivatori a ricercare delle forme di reddito addizionali rispetto all’attività preminente. Questi i dati per la Provincia di Gorizia: 2001 2005 2006 2007 2013 AZIENDE autorizzate per Agriturismo: 46 69 71 76 107 - POSTI LETTO complessivi 93 317 404 408 893 - CON ATTREZZATURE PER CAMPEGGIO 1 1 1 1 n.d. - POSTI A TAVOLA complessivi n.d. n.d. 2857 2717 3513 - con servizio di RISTORAZIONE 37 48 50 48 67 - con ALLOGGIO per PERNOTTAMENTO 11 26 27 30 50

(Elaborazione su dati ISTAT-Camera di Commercio Gorizia)

Alle aziende agricole che svolgono attività agrituristiche o di vendita diretta, che nell'area del Mandamento monfalconese e dei Comuni rientranti nella Riserva Naturale della Foce dell'Isonzo sono 37, va aggiunta anche la disponibilità di ristorazione e pernottamento presso le strutture dell'Isola della Cona. Va sottolineato che la disponibilità di posti letto negli agriturismi di quest'area sono piuttosto scarsi e, a parte quelli offerti dalle strutture delle Riserve Naturali di Doberdò e Staranzano, sono presenti solo in ambito carsico. Per quanto riguarda i prodotti tradizionali valorizzabili in accordo con i programmi più recenti a favore delle piccole aziende agricole, avviati anche dalla Regione Friuli Venezia Giulia attraverso il programma Piccole Produzioni Locali, vanno sicuramente considerati i vini dell'Isontino e del Carso nonché prodotti quali l'asparago bianco per il quale si è recentemente avviata la procedura di riconoscimento DOP. Ci sono quindi margini per contrastare gli effetti indotti dal grande riordino fondiario del '900 avvenuto dopo le attività di trasformazione radicale del territorio planiziale isontino, tra questi: la semplificazione colturale, la costituzione di aziende agricole di grandi

Page 9: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

dimensioni con l’installazione di allevamenti industriali di bovini e suini, l'instaurarsi di un’agricoltura intensiva dal punto di vista tecnico-economico ed estensiva dal punto di vista dell’omogeneità di utilizzo dei terreni.

Oltre ai seminativi, gli utilizzi agrari che hanno una certa rilevanza territoriale sono i vigneti e soprattutto i pioppeti, anche in aree interne agli argini dell'Isonzo.

d.2) Pesca

Le attività di pesca si estendono lungo tutto l'ambito costiero, sia in mare aperto che negli allevamenti delle aree lagunari o delle acque interne. La pesca si sviluppa in misura ridotta nel Golfo di Panzano mentre risulta a livelli ancora notevoli nell'area di Grado, dove negli ultimi anni il trend economico ha visto una valorizzazione, anche in termini turistici, legata alla qualità dei prodotti, alla vendita diretta (anche a Monfalcone) e all'offerta gastronomica. La notevole quantità di ambienti ed ecosistemi creati dall'acqua nell'area oggetto d'interesse favorisce la presenza di molti pescasportivi sia in mare che nelle acque interne, lungo il corso dell'Isonzo o dei principali canali interessanti la pianura isontina (specie il Brancolo). I dati reperibili da fonti ufficiali più recenti si riferiscono all’anno 2009 e segnalano, per il Collegio di pesca n.2 (che comprende tutta la costa fino a Trieste), attività di pesca esercitata da 1.656 residenti ed oltre 10.000 pescatori da altre aree regionali. La maggior parte dei pescasportivi, il cui numero evidenzia la capacità attrattiva dell'area, predilige l'ambito del Lisert. Nell'area prossima alla Riserva Naturale delle Foci dell'Isonzo la pesca sportiva in acque interne viene praticata lungo il fiume Isonzo e, meno frequentemente, lungo il breve tratto di Canale Brancolo. L’attività di pesca sportiva nella rete di drenaggio delle zone di bonifica risulta essere per lo più irrilevante. Nel confronto con altre zone vicine, la pressione di pesca da parte dei pescatori dilettanti appare limitata: durante i sopralluoghi effettuati non sono mai stati contati più di 20 pescatori in attività lungo il fiume Isonzo e mai più di 7 sul tratto di Canale Brancolo incluso nel sito (non sono mai stati osservati pescatori lungo i canali del reticolo di drenaggio). Nonostante questi dati, va segnalato che in Provincia di Gorizia non risulta alcun istruttore iscritto agli albi degli “istruttori pesca nazionali” (nella provincia di Trieste ce ne sono 10).

Un notevole interesse produttivo e commerciale è ancora riposto nella molluschicoltura, nonostante gli episodi di tossicità che si verificano sporadicamente riducendone le rese e le disponibilità. I dati più recenti proposti dal Consorzio di Gestione dei Molluschi evidenziano che a Monfalcone nel 2009 si son prodotte 304 tonnellate di vongole, in calo del 61% rispetto all’anno precedente ma in linea coi valori registrati per il 2007 il cui picco negativo era dovuto a problemi di natura commerciale e non biologica. Risultava in ripresa, invece, la produzione dei fasolari, che con 576 tonnellate faceva segnare un lieve aumento del 4% rispetto al 2008. Seppur modesta, la pesca di cuori (5 quintali) e cannolicchi (25 quintali) ha evidenziato un elevato decremento nei confronti con il 2008, rispettivamente del 45% e 28%. Dopo la forte riduzione e moria di vongole del 2009, la crisi conseguentemente registratasi nel settore ha indotto i pescatori, da sempre impegnati in attività di ripopolamento e di controllo dei prelievi, ad impegnarsi maggiormente su questa strada e nella ricerca di “aree nursery” per la produzione di seme in modo da uscire dall’inattività che rischia di condurre alla morte di questo tipo di pesca in tutto il Nord Adriatico. Un'altra questione ancora aperta e che viene segnalata in questo studio per la sua problematicità, specie per la creazione di rischi idraulici derivanti dai danni indotti agli argini e per la diffusione di agenti patogeni lungo la catena alimentare, è legata alla diffusione del gambero della Louisiana (o gambero rosso) il quale, stando agli studi prodotti dall'Ente Tutela Pesca regionale, è presente in grandi quantità anche nell'area della Riserva naturale delle foci dell'Isonzo.

Page 10: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Altri dati utili: in Provincia di Gorizia sono presenti 3 cooperative di pescatori che riuniscono decine di soci, sia Grado che Monfalcone, mentre le imprese di pesca e allevamento censite in Provincia di Gorizia sono 120. Le imbarcazioni autorizzate alla pesca delle vongole dalla Capitaneria di Porto di Monfalcone sono 20 (dato del 2009). d.3) Turismo e tempo libero

Il settore turistico nell'area isontina è caratterizzato dalla storica presenza di Grado che con le sue dotazioni turistiche, alberghiere ed extra-alberghiere, attrae oltre il 60% del flusso turistico della provincia. Il resto dell'area legata al mare presenta un’utilizzazione molteplice, specialmente industriale e commerciale-portuale, con spazi storicamente destinati al settore sportivo-ricreativo legato agli sport nautici: vela, canoa e canottaggio, windsurf oltre ad alcuni stabilimenti balneari di piccole dimensioni nel monfalconese. Non va comunque sottovalutato il trend positivo indotto nel complesso dei dati turistici dell'isontino sia dalle aree protette di recente istituzione e strutturazione sia dalla diffusione di un certo numero di servizi dedicati all'ospitalità “agroturistica”, specialmente nell'area collinare del Carso e del Collio. La sintesi qui riportata, tratta dai dati complessivi sul turismo in provincia di Gorizia della Camera di Commercio, dimostra un aumento complessivo dei turisti nell’area rispetto al 2000, con una riduzione del peso totale di Grado rispetto all'insieme sia degli arrivi che delle presenze. Nella successiva trattazione, non sono stati riportati i dati anno per anno per motivi di sintesi dato che il confronto tra i dati del 2000 e quelli del 2013 riassume e rappresenta molto bene il trend medio, iniziato nel 2006, che conferma l'incremento in termini di attrattività turistica dell'insieme della Provincia pur resistendo il dato importante e positivo per “l'Isola del Sole”. Confronto di “arrivi e presenze” (sia di turisti italiani che stranieri) rispetto al 2000: In provincia di Gorizia (esclusa Grado) 2000: Arrivi: 104.100 (34,3%) - Presenze: 462.338 (23,8%) - media di permanenza: 4,44 2013: Arrivi: 122.609 (36,6%) - Presenze: 380.776 (26,2%) - media di permanenza: 3,11 A Grado 2000: Arrivi: 199.575 (65,7%) - Presenze: 1.477.722 (76,2%) - media di permanenza: 7,40 2013: Arrivi: 212.420 (63,4%) - Presenze: 1.072.375 (73,8%) - media di permanenza: 5,05 Un'ulteriore estrapolazione dei dati sull'andamento del turismo in provincia di Gorizia, qui sotto riportati, è sembrata utile per ulteriori considerazioni ai fini della stesura del Piano di Azioni interessante la Scuola Provinciale dell'Acqua:

Durata media del soggiorno da parte dei turisti nella Provincia di Gorizia nel 2012-2013

Nella provincia di Gorizia (Grado esclusa) media giorni di soggiorno turisti stranieri: 2012: 3,3 – 2013: 3,3 italiani: 2012: 3,1 – 2013: 3,0 Grado media giorni di soggiorno turisti stranieri: 2012: 5,3 - 2013: 4,9 italiani: 2012: 8,9 - 2013: 5,2

Page 11: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Durata media del soggiorno in alberghi o esercizi extra-alberghieri da parte dei turisti nella Provincia di Gorizia: dati 2012 - 2013

Provincia di Gorizia (Grado esclusa) numero di giorni in media negli alberghi: 2012: 2,2 – 2013: 2,4 negli esercizi extralberghieri: 2012: 6,8 – 2013: 6,0 Grado numero di giorni in media negli alberghi: 2012: 3,5 – 2013: 3,4 negli esercizi extralberghieri: 2012: 10,6 – 2013: 7,5

Dal 2013 gli effetti della crisi economica hanno inciso sensibilmente sui comportamenti dei turisti, un dato confermato dai dati ancora ufficiosi del 2014 e per l'anno in corso, in particolare sulla contrazione delle giornate di permanenza nelle sistemazioni più costose, come ad esempio quelle alberghiere. A fronte di questi mutamenti, la disponibilità di nuovi bed&breakfast, agriturismi con alloggio, campeggi o strutture attrezzate, diffusisi negli ultimi anni non solo a Grado ma nell'intera Provincia, ha comportato, sostanzialmente, una tenuta della permanenza del turista medio per almeno una settimana (6-7 notti). La quantità di turisti stranieri rispetto al totale è in aumento, un aspetto rilevato per l'intera Regione Friuli Venezia Giulia. Non ci sono indagini di settore recenti sulle cause di questo incremento costante di presenze turistiche nella Provincia ma sono indubbiamente da ricercarsi nell’aumento dei servizi a disposizione dei diversi “target” di persone interessate all'area. Quest’ultimi si differenziano, infatti, sulla base dei diversi motivi che li spingono a rivolgere la loro attenzione al territorio isontino: per la sua collocazione eco-geografica, per il basso affollamento turistico rispetto ad altre aree dell'Adriatico molto più frequentate, per l'insieme di offerte culturali, ricreative, enogastronomiche in un'area di dimensioni relativamente modeste, per l’effetto “novità” della destinazione rispetto a mete più conosciute. È evidente dalle informazioni raccolte che esistono notevoli margini per migliorare la quantità e qualità dei servizi per il cosiddetto eco-turismo (culturale, scolastico, naturalistico, sportivo), in particolare attraverso l‘organizzazione di una rete tra le emergenze culturali (Aquileia, sito UNESCO, è visitata da oltre 500.000 persone all'anno nonostante le scarse segnalazioni a livello locale), ambientali (le Riserve Naturali della Foce dell'Isonzo o dei Laghi carsici), enogastronomiche (nessuna azienda agricola della provincia rientra ancora nel Progetto Regionale di valorizzazione delle piccole produzioni locali di qualità), sportive e ricreative (specie quelle legate alla vela, alla canoa, al trasporto fluviale con la possibilità di visitare il territorio attraverso la Litoranea Veneta, le acque interne e le Lagune oppure potenziando i servizi al cicloturismo). Punti di Forza: la presenza di aziende agricole di piccole dimensioni e di prodotti tradizionali di qualità, per il settore agricolo, come pure la presenza storica di pesci e molluschi, allevabili anche nelle acque interne o lagunari, e di una certa tradizione pescasportiva, nonché l'insieme di ambienti legati alla risorsa “acqua”, sia fluviali che marini che hanno da sempre favorito insediamenti turistici legati non solo alla balneazione ma anche ad attività nautiche minori, accanto alla presenza di aree naturali protette rappresentano una realtà quali-quantitativamente interessante e con ridotti margini di sofferenza rispetto altri settori occupazionali ed economici. Punti di Debolezza: per gli aspetti legati all'agricoltura va segnalata l'assenza, salvo rare eccezioni, di una rete tra piccoli produttori, offerta turistica ricettiva e gestori delle aree protette. Inoltre, la conoscenza dei progetti e delle opportunità di valorizzazione dell'agro-ecosistema è piuttosto ridotta mentre l'economia agricola, e il paesaggio, è prevalentemente concentrato su alcune grosse aziende a produzione intensiva con una tendenza all'omologazione dei prodotti e, quindi, dei sapori.

Page 12: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Opportunità: a partire dall'offerta già esistente è possibile realizzare una rete tra vari settori economici e sociali presenti sul territorio, in grado di produrre un'offerta per il turismo sostenibile legata ai prodotti tipici e di qualità nonché ai servizi offerti nelle aree ambientali di pregio. Ciò vale sia per l'agricoltura che per il settore ittico, specialmente qualora si punti alla definizione di un marchio d'area che qualifichi e valorizzi la Bassa Pianura Isontina ed il Carso. Rischi/Minacce: senza un potenziamento ed un sostegno ai piccoli produttori ed alle “piccole” attività legate alla pesca che ne valorizzi la produzione di qualità e la sostenibilità ecologica, si rischia la progressiva “banalizzazione” del sistema agricolo e della pesca e si perdono le valenze sinergiche della loro presenza. La mancanza di una strategia complessiva per lo sviluppo del turismo sostenibile, che permetterebbe di valorizzare la presenza di aree protette e di grandi qualità ambientali nonché i prodotti agricoli ed enogastronomici di qualità diffusi nel territorio, rischia di impedire la crescita economica del settore, altresì utile anche per la gestione delle aree protette stesse. Infine, l'assenza di interventi formativi e programmatici rivolti agli operatori di tutti i settori economici considerati sul tema della gestione dei servizi ecosistemici rischia di creare impatti e trade off negativi sugli ecosistemi da tutelare e valorizzare e di sfruttare eccessivamente le risorse esistenti, specie quelle legate al sistema idrico.

e) GESTIONE DELLA RISORSA NELL'ATO

e.1) La Consulta ATO Orientale Goriziano

Con la legge n. 36 del 5 gennaio 1994 (detta "Legge Galli") il legislatore ha introdotto il concetto di Servizio Idrico Integrato (SII), riorganizzato sulla base di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO). Ogni ATO è controllato da un'Autorità d'Ambito (ora denominata, per il Friuli Venezia Giulia, Consulta d'Ambito come sancito con L.R. 142/2010 a seguito dell'abolizione delle AATO) il cui compito è sostanzialmente quello di redigere il Piano d'Ambito (l'insieme degli interventi necessari per migliorare il servizio e garantire determinati livelli di qualità), determinare annualmente la tariffa, individuare il soggetto a cui affidare la gestione del servizio e la realizzazione del Piano d'Ambito, nonché la possibilità di finanziare attività culturali per sensibilizzare la popolazione sull'importanza della tutela e conservazione della risorsa acqua. Dal 2007 ad oggi, la Consulta ha destinato -affidandone la gestione alla Provincia di Gorizia- uno stanziamento costante annuale di € 70.000 per la promozione di attività concernenti la cultura dell'acqua, tra le quali, ad esempio, attività didattiche nelle scuole del territorio provinciale o l'istituzione della Scuola Provinciale dell'Acqua. Inoltre, è stata stipulata una convenzione con il Comitato Consultivo dell'ATO, di cui fanno parte varie associazioni di tutela dei consumatori, per garantire un rapporto trasparente e collaborativo tra utenti ed Ente gestore. Nel 2006, mediante il ricorso dell'affidamento “in house”, la gestione del servizio idrico integrato (che comprende la fornitura acquedottistica, la fognatura e la depurazione dell'acqua) è stata demandata ad Irisacqua Srl per mezzo di una “Convenzione-Contratto” della durata di trent'anni.

e.2) Irisacqua

Page 13: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Irisacqua Srl è una società a capitale interamente pubblico, i cui soci sono i 25 Comuni della Provincia di Gorizia e l'Ente provinciale stesso. Irisacqua, gestisce il SII (Servizio Idrico Integrato) nell'ATO Goriziano, assicurando la costante salvaguardia delle risorse idriche e dell'ambiente attraverso la riduzione delle perdite di rete ed il contenimento degli sprechi (anche se i dati relativi non sono esplicitati nel website dell'azienda), realizzando gli investimenti previsti nel Piano d'Ambito al fine di risolvere le criticità che ad oggi gravano sul servizio, il tutto secondo parametri di qualità definiti dalla “Carta del SII” approvata dall'ATO. Il sito internet è facilmente accessibile, anche per permettere la conoscenza in dettaglio degli interventi contenuti nel Piano d'Ambito (suddivisi per Comune o per tipologia di intervento e relativo stato di realizzazione) o per conoscere i dati delle analisi di qualità della risorsa idrica. Anche la diffusione degli uffici di Irisacqua sul territorio permette un rapporto diretto e costante con l'utenza mentre, per quanto riguarda le attività educative o le campagne informative, questo filone di interventi rimane in capo alla Consulta dell'ATO e non vengono realizzate attività dirette. Notevole, invece, la partecipazione a progetti di cooperazione internazionale al fianco della Provincia di Gorizia. e.3) Il Consorzio Bonifica Pianura Isontina

Nato nel 1989 per Decreto Regionale con l'accorpamento degli storici 4 consorzi esistenti nell'ambito della Provincia di Gorizia (Consorzio della Bassa Pianura Isontina, Consorzio Agro Cormonese Gradiscano, Consorzio di bonifica del Lisert e Consorzio di bonifica delle Paludi del Preval), si occupa di coordinare interventi pubblici ed attività private nel settore delle opere idrauliche e dell’irrigazione. Garantisce, tra l'altro, la bonifica idraulica del territorio attraverso la gestione e manutenzione di due impianti idrovori (in Comune di Staranzano), 11 chilometri di arginature fronte mare ed una rete di canali di oltre 110 chilometri, mentre l'uso irriguo-industriale delle acque è garantito dagli impianti di presa e derivazione di Sagrado e di Piedimonte (Gorizia), una rete di canali di oltre 70 chilometri e 19 impianti di pompaggio per l'irrigazione a pioggia attivata in circa 1000 ettari di territorio agricolo. Il Consorzio ha un notevole patrimonio documentale storico, organizzato nell'archivio (un edificio attiguo alla sede di Ronchi dei Legionari) ristrutturato di recente e che comprende atti e documenti dei vari singoli Consorzi pre-esistenti (sin dall'800, durante il Regno asburgico), cartografie particolarmente utili a ricostruire le modificazioni territoriali succedutesi negli ultimi 150 anni, fotografie storiche di notevole interesse e consultabili “online” (http://www.sirfost-fvg.org/archivio/cont_d.asp?CSez_ID=ARCH&CCat_ID=A0001&CCatS_ID=GO&Cont_ID=201&r=1) raccolte grazie alla collaborazione con il Consorzio Culturale del Monfalconese, preziosi filmati riguardanti la costruzione di alcune infrastrutture irrigue dell’Agro Cormonese-Gradiscano e i lavori di ristrutturazione della presa di Sagrado. Va sottolineato che la biblioteca del Consorzio è entrata a far parte del catalogo online del sistema bibliotecario gestito dal Consorzio Culturale del Monfalconese. Dal sito non sono ricavabili dati relativi a quantità e qualità delle acque usate a scopi irrigui e/o idroelettrici, né riferimenti alla riduzione degli sprechi tramite la diffusione dell'irrigazione con metodi che necessitano di quantità inferiori rispetto ai sistemi tradizionali.

e.4) Il Consorzio Sviluppo Industriale di Monfalcone

Il Consorzio è operativo dal 1964, realizzando infrastrutture, offrendo servizi e supportando le aziende che sono insediate o desiderano investire nel monfalconese.

Page 14: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Rispetto ai prelievi idrici delle aziende per fini industriali non si riscontrano dati quali-quantitativi a disposizione del Consorzio, tranne che per quelli di stretta competenza e deposti nella Dichiarazione Ambientale ai sensi della Certificazione EMAS. I dati delle varie industrie operanti nelle Zone Industriali del Monfalconese possono essere parzialmente reperiti tramite difficoltose ricerche negli archivi delle concessioni regionali, uffici distaccati del Demanio Idrico.

Dal luglio 2012, il Servizio Infrastrutture di Trasporto e Comunicazione della Regione Friuli Venezia Giulia ha affidato allo C.S.I.M. i lavori di manutenzione dei porti, canali marittimi e vie di navigazione interna, nonchè dei segnalamenti marittimi e lagunari, nell’arco costiero regionale che si estende da Muggia a Porto Buso (Grado). Al fine di monitorare lo stato di conservazione dei canali navigabili lagunari/marittimi e programmare i necessari interventi manutentivi, essenziali a garantire la sicurezza della navigazione, è stato realizzato un censimento puntuale di tutti i segnalamenti posti a delimitazione dei canali di competenza regionale tra “Porto Buso” e “Primero”, dei canali di “Punta Sdobba” e del canale d’ingresso al “Villaggio del Pescatore”. Ogni singolo segnalamento, quali pali, briccole, dame, mede e fanali, è stato individuato e georeferenziato, inserito in una cartografia generale suddivisa in nove tavole, catalogato con singole schede monografiche e reso disponibile alla consultazione pubblica dal website del Consorzio (http://www.csim.it/it/canali). Dai contatti diretti e dall'analisi dei materiali sin qui disponibili e visionati, è possibile riportare le seguenti considerazioni ai fini dell'analisi SWOT: Punti di Forza: viste le dimensioni ridotte dell'ATO Goriziano, il rapporto con l'utenza da parte dei vari Enti gestori della risorsa idrica è molto stretto e diretto. Basti pensare che nel centro di Ronchi dei Legionari ci sono le sedi del Consorzio di Bonifica Pianura Isontina, del Consorzio Culturale del Monfalconese (con l'Ecomuseo del territorio) e gli uffici dell'Irisacqua per la sinistra Isonzo. Esistono dati e controlli per ogni tipologia di utilizzo della risorsa idrica, anche se riscontrabili presso ogni singolo gestore e non reperibili pubblicamente sui siti internet degli stessi. Ogni Ente ha un programma di interventi per il miglioramento e la manutenzione degli impianti gestiti, sia per usi domestici, che per usi agricoli o industriali e c'è una buona partecipazione a progetti Europei per il reperimento di fondi anche per attività di approfondimento scientifico delle conoscenze delle risorse idriche. Punti di Debolezza: Viste le dimensioni ridotte dell'ATO Goriziano, le risorse per investimenti, anche per potenziare le attività culturali a favore della sensibilizzazione dei cittadini-utenti o per aumentare la tutela e valorizzazione della risorsa, non sono facilmente reperibili a livello locale. La necessaria visione di area vasta rispetto alla risorsa idrica interessante il territorio isontino è limitata a causa dell'assenza di integrazione con i dati dei bacini dell'Isonzo e del Timavo ricadenti in territorio sloveno, nonché dalla ancora scarsa interazione del quadro informativo-conoscitivo di base attualmente limitato ai specifici ambiti di intervento. L'accesso ai dati quali-quantitativi della risorsa idrica, in generale, risulta difficoltoso, specie a livello informatico. Opportunità: Il rapporto ottimale con i cittadini-utenti consentirebbe di attivare maggiori energie e risorse in ambito educativo, formativo e informativo. Viste le dimensioni ridotte dell'ambito isontino è possibile immaginare un potenziamento di attività intersettoriali per favorire una maggior conoscenza dell'intero ciclo dell'acqua in Provincia di Gorizia e per concentrare le informazioni da fonti specifiche in un unico punto dove i dati siano elaborati e messi a disposizione per attività di promozione della cultura dell'acqua. Sicuramente ampi margini di miglioramento sono possibili in merito alla gestione degli usi per attività economiche (che nella

Page 15: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia costituiscono oltre l'80% degli utilizzi complessivi di acqua potabile) E' possibile immaginare nuovi progetti/programmi, sia a livello locale che internazionale, che capitalizzino i risultati raggiunti nei vari settori al fine di tutelare e valorizzare la risorsa idrica nel territorio della provincia di Gorizia. Rischi/Minacce: in assenza di un quadro conoscitivo di base complessivo, integrato ed accessibile, possono persistere i margini di spreco e di decadimento della qualità della risorsa idrica, non solo nel settore domestico, ma anche e soprattutto in quello degli allevamenti ittici, delle attività agricole, delle attività produttive industriali. L'ecosistema fluviale ha subito già gravi alterazioni e compromissioni a causa delle infrastrutture realizzate per il suo sfruttamento idroelettrico. Ulteriori progetti in questo senso potrebbero radicalmente sconvolgere e cancellare il valore degli ecosistemi ancora presenti. In caso di fenomeni estremi (prolungate siccità o esondazioni), la gestione della risorsa e la tutela degli ecosistemi acquatici richiedono una visione ed una gestione integrata. In sua assenza, i rischi per il territorio, sia in termini ecologici che economici, si amplificano.

Page 16: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

SCHEMA RIASSUNTIVO DELLA SWOT

Di seguito vengono riportate le matrici sintetiche dell'analisi SWOT presentate, integrate e validate durante il primo Forum “GOH2O” (15 settembre 2015).

ECOSISTEMI

Punti di Forza Punti di debolezza

Bacino Transfrontaliero Assenza di una gestione coerente del bacino

Elevato numero di dati scientifici relativi alla qualità delle acque Assenza di uno strumento in grado di recepire i risultati dei vari progetti sino ad ora effettuati

Ricca varietà di ecosistemi (fiumi, risorgive, torbiere, zone di transizione)

Non tutti gli ecosistemi sono tutelati e compresi per il loro valore

Presenza di aree naturali protette Assenza di corridoi ecologici tra aree carsiche e aree planiziali

Presenza di stazioni di monitoraggio Assenza di dati relativi ai corpi idrici minori

Elevato significato dell'area da un punto di vista biogeografico

Opportunità Minacce

Armonizzazione delle normative in coerenza con le direttive quadro sull'acqua

Deterioramento dell'ecosistema fluviale dell'Isonzo Peggioramento della qualità delle acque e degli ecosistemi fluviali

Realizzazione uno strumento per la raccolta e la consultazione delle informazioni disponibili

Scarso utilizzo delle informazioni già disponibili

Integrazione dei principi della Direttiva Acque e della Direttiva Habitat

Non applicazione dei principi delle direttive di riferimento, assenza di una pianificazione che tuteli la diversità ecosistemica

Possibilità di realizzare interventi di riqualificazione, aumento della biodiversità

Assenza di dati necessari a corrette valutazioni ambientali

Individuazione di ulteriori punti di campionamento permanenti, Acquisizione di nuovi dati nei corpi idrici minori

Perdita di alcuni ecosistemi per assenza di tutela e gestione

Valorizzare ambiente Carso (ad es. laghi carsici). Strutture già

disponibili non aperte, poco attive

EDUCAZIONE AMBIENTALE

Punti di Forza Punti di debolezza

Page 17: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Elevato numero di studi di settore relativi al sistema Isonzo Difficile reperibilità del materiale e degli strumenti didattici realizzati

Consistente numero di attività didattiche sull'Isonzo e le zone umide

Difficoltà nel collegare tutti i lavori sull'acqua realizzati dalle scuole della zona

Elevato numero di dati scientifici relativi alla qualità delle acque Sottoutilizzo delle infrastrutture esistenti a fini didattici

Presenza di ecosistemi di elevato interesse Assenza di materiale per le attività di campagna Assenza di laboratori attrezzati per la didattica sulla tematica acqua

Presenza di aree naturali protette

Scarso coordinamento tra i vari attori deputati alle attività di educazione ambientale – negli archivi della Provincia sono presenti i tanti materiali realizzati negli scorsi anni ma difficilmente reperibili

Presenza di infrastrutture dedicate alla didattica Attività didattiche destinate quasi esclusivamente all’età scolastica; scarsa attenzione alle attività didattico-formative degli adulti e delle categorie professionali

Personale docente sensibile all'argomento Difficoltà nell'organizzare uscite sul territorio (costi di trasporto, permessi ai minori, finanziamenti, ecc.)

Problemi di comunicazione delle offerte didattiche ai docenti referenti

Mancanza di convenzioni scuole – APT e di servizi scolastici con canali privilegiati

Le strutture (es. laboratori) non sono attrezzati adeguatamente

Per quanto riguarda le attività didattiche della Riserva “Foce dell'Isonzo”, l'offerta è ampia ma c'è necessità di pubblicizzare quest'offerta attraverso diversi canali.

Opportunità Minacce Realizzazione uno strumento per la raccolta e la consultazione delle informazioni disponibili

I lavori già svolti non vengono più utilizzati

Aumento delle possibilità di approfondimento didattico Assenza di conoscenza delle risorse naturali del territorio Miglioramento e diversificazione dell'offerta didattica con ampliamento dell’offerta verso gli adulti.

Investimenti in infrastrutture non necessarie

Realizzazione di un laboratorio ed aula didattica specificatamente attrezzata

Scarso utilizzo delle infrastrutture esistenti

Definizione di un piano d'azione che individui una metodologia d'intervento finalizzata a coordinare le attività didattiche

Programmazione di interventi didattici scoordinati

Definizione di progetti specifici (es. “Settimana sull’acqua”)

Disponibilità di esperti per laboratori Potenziamento della conoscenza della storia e dell'impatto territoriale delle attività legate allo sfruttamento della risorsa acqua in tutti gli ambiti (cittadinanza – studenti)

Sensibilizzare le persone sulle buone pratiche per ridurre l’inquinamento domestico sull’acqua

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Punti di Forza Punti di debolezza

Page 18: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Presenza di strumenti sovraordinati che dovrebbero garantire coerenza (Piano di bacino, Piano di gestione di bacino Distretto Alpi Orientali, PTA, PDG Foce dell'Isonzo, PAI)

Assenza in molti PRGC di parti tematiche specifiche (analisi ambientale e di documenti di sintesi delle informazioni e dati disponibili) Incoerenza con gli strumenti sovraordinati

Alcune amministrazioni hanno PRGC su Webgis Difformità nelle modalità d'accesso ai dati nei differenti Comuni

Adeguata salvaguardia delle zone umide come zonizzazione Assenza negli strumenti di pianificazione comunale dei necessari adeguamenti agli strumenti sovraordinati

Difficoltà ad interfacciarsi fra persone/stakeholder della comunità (esistono molte sensibilità, ma pure molte “distrazioni”, sottovalutazioni, ecc.)

Mancanza di memoria storica (trasformazioni ambientali sopravvenute nel territorio in epoca recente)

Opportunità Minacce

Diminuire l'impatto antropico sulla risorsa attraverso una corretta

pianificazione Recepimento dei dati di altri progetti e delle indicazioni di strumenti sovraordinati.

Permanenza dello stato di fatto e deterioramento della risorsa

Realizzazione di uno strumento in grado di raccogliere i dati ambientali Aggiornamento e digitalizzazione dei documenti e delle modalità di consultazione degli stessi

Assenza di pianificazione coerente su area vasta e perdita di tutela e valorizzazione delle risorse

Aggiornamento degli strumenti comunali (con implicazioni di servizi ecosistemici)

Presenza di barriere ecologiche impedisce la connessione ecologica tra zone umide del carso e quelle della pianura friulana

Maggiore sfruttamento delle conoscenze idrogeologiche del territorio ( es. raccolta ed analisi di carte antiche precedenti alla sistemazione idrica del territorio)

Controllo partecipato dei gestori e delle scelte degli amministratori del territorio Sensibilizzazione costante dei cittadini

GESTIONE DELLA RISORSA

Punti di Forza Punti di debolezza

Page 19: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Dimensione dell'ambito ridotta con conseguente maggiore vicinanza all’utenza e gestione semplificata

Ridotte possibilità economiche per potenziamento attività di manutenzione

Progetti europei relativi a idrologia superficiale e sotterranea ed uso dell'acqua che insistono sull'area dell'Isontino

Estrema “settorialità” e specializzazione dei differenti progetti

Presenza di dati relativi alle infrastrutture idrauliche ed ai prelievi idrici

Scarsa accessibilità ai dati per un utente generico e mancanza di dati d’insieme quali-quantitativi sull’utilizzo della risorsa

Presenza di progetti per la manutenzione della rete idrica e potenziamento dei servizi di depurazione

Mancanza di una gestione comune e condivisa, anche transfrontaliera, del fiume Isonzo

Opportunità Minacce

Ottimizzazione del rapporto con l'utenza (anche in termini educativi/formativi)

Non adeguato utilizzo della risorsa: spreco e decadimento della qualità della risorsa

uso intensivo nel settore primario e secondario in alcune aree

Realizzazione di nuovi progetti che integrino i risultati delle varie discipline

Utilizzo delle acque per scopi idroelettrici con conseguente

sconvolgimento degli ecosistemi fluviali (es. riduzione delle capacità riproduttive di specie pregiate come le trote marmorate).

Miglioramento delle modalità di accesso ai dati

Maggiore controllo delle attività produttive che utilizzano la risorsa

ATTIVITA’ AGRICOLE

Punti di Forza Punti di debolezza

Page 20: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Presenza di prodotti di qualità Assenza di una rete tra produttori, strutture turistico ricettive

ed aree protette

Presenza di aziende di piccola dimensione (più flessibili nell'orientare l'offerta)

Assenza da parte delle piccole aziende di offerte quali agri-camper, campeggi attrezzati, ecc.

Presenza di aree naturali protette Presenza di alcune grosse aziende con produzione intensiva

Scarsa percezione nei produttori del significato e dell'opportunità economica delle aree naturali

Presenza di coltivazioni in aree golenali

Omologazione dei prodotti e sapori da parte delle grandi aziende

Scarso sfruttamento degli strumenti disponibili per la valorizzazione dell'agro-ecosistema

Opportunità Minacce

Realizzazione di una rete in grado di produrre un'offerta turistica gastronomica legata ai prodotti tipici dell'area e ai servizi ecosistemici

Scomparsa dei piccoli produttori, banalizzazione dell'agroecosistema

Migliorare i margini economici dei piccoli produttori Acquisizione delle piccole proprietà da parte delle grosse aziende con banalizzazione della produzione e dell’agroecosistema

Prodotti con marchio d'area Scarso sfruttamento di potenziali servizi ecosistemici

Uso di prodotti chimici con inquinamento di pozzi e acque superficiali e profonde

ATTIVITA’ LEGATE ALLA PESCA PROFESSIONALE

Punti di Forza Punti di debolezza

Page 21: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Presenza di stock di pesce e molluschi Margini limitati per la piccola pesca

Presenza di aree naturali protette Scarsa percezione nei pescatori del significato e dell'opportunità economica delle aree naturali

Scarsa sensibilità/capacità di gestire la risorsa ittica in una prospettiva di sviluppo sostenibile

Opportunità Minacce

Ittiturismo e relativo margine economico sul pescato senza sfruttare troppo la risorsa)

Eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche

Prodotti con marchio d'area Scarso sfruttamento di potenziali servizi ecosistemici

TURISMO - ATTIVITA’ SPORTIVE E RICREATIVE

Punti di Forza Punti di debolezza

Page 22: LE SFIDE E I ISOGNI A LIVELLO LOALE: L’ANALISI SWOTgoh2o.it/wp-content/uploads/2016/04/swot.pdf · L'analisi SWOT è una metodologia affinata sin dagli anni '70 per Àalutare aspetti

Presenza di aree naturali protette Assenza di strategia d’area nelle previsioni di sviluppo del

settore

Presenza di spiagge Scarsa conoscenza dei valori e delle necessità di conservazione da parte di alcuni ambiti Assenza di segnaletica

Presenza di marine e di attività legate al diporto Mancano strutture agri-turistiche (presenti solo a Fossalon e Polazzo) tipo campeggio (anche agri-camper)

Condizioni ideali per alcuni sport marini Difficoltà di accesso ad alcune aree d’interesse naturalistico

Opportunità Minacce

Miglioramento della fruizione Disturbo ad habitat e specie, assenza di canalizzazione dei flussi di fruitori

Maggiore consapevolezza degli utenti relativamente alla presenza di vincoli ambientali

Deterioramento di tratti di costa ancora integri

Sfruttamento dei servizi ecosistemici offerti da queste aree Disturbo di aree sensibili

Maggiori collaborazioni tra scuole e società sportive con “corsi” e attività finalizzate alla conoscenza dello sport legato al territorio (vela – canoa – bicicletta, ecc.)