Le scritture di assestamento 1 - University of Cagliari · Nell’esercizio successivo, al momento...

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Le scritture di assestamento 1 Completamento 1. Gli interessi attivi su c/c 2. I ratei 3. Le imposte sul reddito 4. Il T.F.R. 5. Il “da fatturare” 6. I fondi spese

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Le scritture di assestamento

1

Completamento

1. Gli interessi attivi su c/c 2. I ratei 3. Le imposte sul reddito 4. Il T.F.R. 5. Il “da fatturare” 6. I fondi spese

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1. Interessi attivi su c/c bancari I c/c intrattenuti con le banche presentano, durante l’anno,

un movimento formato da versamenti e prelevamenti.

Gli interessi sui c/c bancari maturano giornalmente, ma vengono rilevati solo periodicamente.

La fine del periodo amministrativo coincide con la data di capitalizzazione degli interessi maturati.

Esempio Con riferimento alla fine del periodo amministrativo, si rilevano gli interessi attivi lordi maturati nell’ultimo trimestre sul c/c bancario per € 3.000.

Int. attivi bancari

3.000

C/deriv. economico Variaz. ec. +

accesa ai ricavi d’es.

C/orig. num. certo Variaz. num. +

+ credito v/Erario

Erario c/ritenute subite

810

C/orig. num. certo Variaz. num. +

+ liquidità

Banca c/c

2.190

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Nella realtà spesso la banca accredita gli interessi l’anno successivo, ma la loro competenza è dell’esercizio in corso. Esempio

Int. attivi bancari

3.000

C/deriv. economico Variaz. ec. +

accesa ai ricavi d’es.

C/orig. num. certo Variaz. num. +

+ credito v/Erario

Erario c/ritenute subite

810

C/orig. num. certo Variaz. num. +

+ credito v/banca per aspettativa della liquidità

Int. attivi da liquidare Banca c/competenze

da liquidare

2.190

Quando nell’es. successivo l’azienda riceve l’estratto conto:

2.190

Int. attivi da liquidare Banca c/competenze

da liquidare

2.190

Banca c/c

2.190

2. I ratei

Costi e ricavi “a cavallo” di due esercizi

Un’operazione di gestione è considerata “a cavallo” di due esercizi quando ha inizio in un esercizio e termina nel successivo.

Il costo (o il ricavo) ad essa relativo è in parte di competenza dell’esercizio in corso ed in parte di

competenza dell’esercizio successivo.

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Esempio In data 01/12/n si stipula un contratto di locazione di un immobile che prevede la riscossione di un canone annuale posticipato di € 2.400.

Rateo attivo 2.400 : 12 mesi = x : 1 mese x = 200 rateo attivo su fitti attivi

01/12/n 01/12/n+1 31/12/n

Rateo attivo Fitti attivi

200 200

C/origin. num. incerto Variaz. num. +

+ crediti di funzionamento Al 01/12/n+1 riscuoteremo

il fitto attivo

C/deriv. economicoVariaz. ec. +

accesa ai ricavi d’es.

Rateo di credito

La causa economica del credito è il ricavo relativo al canone maturato dal 01/12 al 31/12. Più precisamente, si tratta di una parte del ricavo, cioè quella di competenza dell’es. in corso.

Rateo di ricavo

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Rappresentano la parte di credito (ratei attivi) o di debito (ratei passivi) relativo alla parte di un ricavo (ratei attivi) o di un costo (ratei passivi) di competenza dell’es. in corso, ma con scadenza

nell’es. successivo.

Sono quote di costi (ratei passivi) o di ricavi (ratei attivi) di competenza dell’esercizio, ma non ancora scaduti al termine di

esso.

Derivano da operazioni posticipate

3. Le imposte sul reddito Risultato ec. d‘es.

31/12/n 31/05/n+1 30/11/n+1 31/12/n+1

1a rata d’acconto 2a rata d’acconto

? Imposte ?

A maggio e novembre l’azienda dovrà versare l’acconto sulle imposte al 31/12/n+1. Tuttavia, queste imposte sono a quelle date un’entità incerta.

1a rata d’acconto: 40% del risultato economico al 31/12/n + saldo dell’es. n 2a rata d’acconto: 60% del risultato economico al 31/12/n

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Cosa accade se ciò che l’azienda ha versato a titolo di acconto è superiore, inferiore o uguale alle imposte maturate nell’es?

Esempio Supponiamo che il carico fiscale al 31/12/n sia stato pari ad € 26.000. Determiniamo gli acconti da versare a maggio e novembre

C/orig. num. certo Variaz. num. –

– liquidità

C/orig. num. certo Variaz. num. +

+ credito v/Erario

Erario c/acconti d’imposta

10.400

Banca c/c

10.400 15.600 15.600

Al 31/12/n+1 il carico fiscale è stato pari ad € 30.000: Carico fiscale: € 30.000 - Acconti versati: € 26.000 Debiti Tributari € 4.000

C/deriv. economico Variaz. ec. –

accesa ai costi d’es.

C/orig. num. certo Variaz. num. –

– credito v/Erario

Debiti tributari

4.000

C/orig. num. certo Variaz. num. –

+ debiti v/Erario

Imposte e tasse

30.000

Erario c/acconti d’imposta

10.400 15.600

26.000

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4. T.F.R.

I dipendenti hanno diritto, nel momento della cessazione del rapporto di lavoro, ad un’indennità di fine rapporto

(T.F.R.).

Essa è funzione: •  della retribuzione •  del numero di anni di durata del rapporto di lavoro

È un costo che “matura gradualmente” nei vari anni e che verrà pagato nel momento della cessazione del

rapporto di lavoro

1. Quota T.F.R.

Come si calcola l’indennità T.F.R.?

Occorre determinare l’indennità annua di competenza maturata nell’esercizio

Retribuzione annua (monte salari)/13,5

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2. Rivalutazione fondo T.F.R.

Come si calcola l’indennità T.F.R.?

L’indennità precedente deve essere, ogni anno, rivalutata (sulla base di un tasso di interesse dell’1,50% e di un

adeguamento monetario in ragione del 75% dell’indice ISTAT del costo della vita)

Fondo preesistente x [(0,75 x ISTAT) + 1,5%]

3. Il contributo aggiuntivo

Come si calcola l’indennità T.F.R.?

Spesso, dopo aver effettuato l’accantonamento annuo al fondo T.F.R. si provvede a stornare dal fondo stesso il credito vs. i

dipendenti per il contributo aggiuntivo 0,50% miglioramento pensioni versato all’INPS per loro conto

Retribuzione annua (monte salari) x 0,50%

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Mensilmente, l’azienda accantona per conto del dipendente lo 0,50% a titolo di miglioramento pensioni che deve versare all’INPS:

INPS c/c

2

Dipendenti c/contributi anticipati

2

C/orig. num. incerto Variaz. num. +

+ crediti v/dipendenti

C/orig. num. certo Variaz. num. –

+ debito v/INPS

Esempio Il totale delle retribuzioni annue ammonta ad € 1.350, il fondo accantonato ad € 500, il credito vs. l’INPS per il contributo miglioramento pensioni ad € 6,75 e l’indice ISTAT è pari al 2%. Si determini la quota T.F.R. da accantonare al 31/12. 1) Quota T.F.R. di competenza € 1.350/13,5 = 100 2) Rivalutazione fondo ed adeguamento monetario € 500 x [(0,75 x 2)% + 1,5%] = 15 3) Il contributo aggiuntivo € 1.350 x 0,50% = - 6,75 Acc.to al F.do T.F.R. al 31/12 108,25

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Effettuiamo l’accantonamento al f.do T.F.R.:

C/deriv. economico Variaz. ec. –

accesa ai costi d’es.

C/orig. num. certo Variaz. num. –

+ debiti v/dipendenti

Quota T.F.R.

100

C/deriv. economico Variaz. ec. –

accesa ai costi d’es.

Rivalutazione f.do T.F.R.

15

Fondo T.F.R.

500 100 15

Storniamo il c/dipendenti c/contributi anticipati: Dipendenti c/contributi

anticipati

6,75

Fondo T.F.R.

500 100 15

6,75 … …

6,75

5. Il “da fatturare”

Alcune volte, in prossimità della fine dell’esercizio, entrano in magazzino materie che sono ancora prive della relativa

fattura in quanto questa arriverà successivamente.

Se nel momento della chiusura dell’esercizio la fattura non è ancora pervenuta si rende necessario

iscrivere in co.ge. le materie sulla base della relativa bolla di accompagnamento.

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C/orig. num. certo Variaz. num –

+ debiti di funzionamento

C/deriv. economico Variaz. ec. –

accesa ai costi d’es.

Fatture da ricevere

100

Materie prime c/acquisti

100

5. Il “da fatturare” Esempio n. 1 In data 31/12 non ci è ancora pervenuta la fattura relativa all’acquisto di materie prime per € 100 (+ IVA 22%).

5. Il “da fatturare” Esempio n. 1 Nell’esercizio successivo, al momento dell’emissione della fattura avremo:

C/orig. num. incerto Variaz. num. +

+ crediti v/Erario

C/orig. num. certo Variaz. num. –

+ debiti di funzionamento

Fatture da ricevere

100

C/orig. num. certo Variaz. num. +

- debiti di funzionamento

IVA ns/credito

22

Debiti v/fornitori

122 100

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C/orig. num. incerto Variaz. num +

+ crediti di funzionamento

C/deriv. economico Variaz. ec. +

accesa ai ricavi d’es.

Fatture da emettere

100

Prodotti finiti c/vendite

100

5. Il “da fatturare” Esempio n. 2 In data 31/12 la nostra azienda non ha ancora emesso la fattura relativa alla vendita di prodotti finiti per € 100 (+ IVA 22%).

5. Il “da fatturare” Esempio n. 2 Nell’esercizio successivo, al momento dell’emissione della fattura avremo:

C/orig. num. certo Variaz. num. -

+ debiti v/Erario

C/orig. num. incerto Variaz. num. +

+ crediti di funzionamento

Fatture da emettere

100

C/orig. num. incerto Variaz. num. -

- crediti di funzionamento

IVA ns/debito

22

Crediti v/clienti

122 100

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5. Il “da fatturare”

Esempio n. 3 In data 31/12 la nostra azienda non ha ancora emesso la fattura relativa alla vendita di prodotti finiti per €100 (+ IVA 22%)

C/orig. num. certo Variaz. num. -

+ debiti v/Erario

C/orig. num. incerto Variaz. num. +

+ crediti di funzionamento

Prodotti finiti c/vendite

100

C/deriv. economico Variaz. ec. +

accesa ai ricavi d’es.

IVA ns/debito

22

Fatture da emettere

122

C/orig. num. incerto Variaz. num –

– credito di funzionamento

C/orig. num. incerto Variaz. num. +

+ credito di funzionamento

Fatture da emettere

122

Crediti v/clienti

122

5. Il “da fatturare” Esempio n. 3 Nell’esercizio successivo, al momento dell’emissione della fattura avremo:

122

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5. Il “da fatturare”

Il “da fatturare” assomiglia ai ratei

Allora perché usiamo conti diversi?

Nel rateo siamo strettamente legati al tempo, ad un servizio che l’azienda paga periodicamente. Nel “da fatturare”, una volta acquistate o vendute le materie prime ed i prodotti, l’operazione è conclusa.

6. I fondi spese

Il “da fatturare” non riguarda soltanto le materie ed i prodotti, ma anche i servizi

L’azienda ha usufruito di alcuni servizi, senza però avere ancora ricevuto la relativa fattura al 31/12.

Esempi q Lavori di ristrutturazione, di pitturazione, di

manutenzione, ecc. q Consulenze professionali (di legali, di commercialisti, di

tributaristi, ecc.) q Servizi in corso di svolgimento

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6. I fondi spese Esempio In data 01/01 effettuiamo delle manutenzioni ed il preventivo ci dice che la spesa futura sarà pari ad € 1.000.

Il debito è incerto nell’entità e nel periodo in cui si manifesterà. Prudenzialmente, effettuiamo un accantonamento al fondo spese manutenzione per € 200.

C/orig. num. certo Variaz. num –

+ debito per una spesa futura

C/deriv. economico Variaz. ec. -

accesa ai costi d’es.

F.do spese di manutenzione

200

Accantonamento f.do spese di manutenzione

200