Le schede delle attività - Siamo Nati per Camminare · Le schede con le attività didattiche e per...

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LE SCHEDE DELLE ATTIVITÁ Le schede con le attività didattiche e per i bambini presenti in questa sezione sono state pensate per dare la possibilità, a chi lo desidera, di approfondire e arricchire l’esperienza di “Siamo nati per camminare”. ISTRUZIONI PER L’USO Le schede sono di due tipologie: 1. “didattiche” con attività destinate agli insegnanti delle classi partecipanti; 2. “per i bambini” con attività che gli alunni possono svolgere per conto loro. I temi sono 5, tanti quanti sono i giorni di “Siamo nati per camminare”, scelti a partire dalle frasi che i bambini delle passate edizioni hanno scritto sulle cartoline. SCHEDA N°1: ESPLORARE CON I SENSI Attività didattica: Il percorso casa-scuola attraverso i sensi. Attività per i bambini: Caccia al tesoro. SCHEDA N° 2: MAPPE AFFETTIVE Attività didattica: La mappa affettiva del percorso casa-scuola. Attività per i bambini: Con il naso all’insù. SCHEDA N° 3: IL CORPO E LA MENTE Attività didattica: Cammina che ti passa. Attività per i bambini: Chi non salta.... SCHEDA N° 4: NOI E IL TRAFFICO Attività didattica: Straffichiamoci. Attività per i bambini: Se la mia bici... SCHEDA N° 5: CONOSCERSI NEL QUARTIERE Attività didattica: Social network. Attività per i bambini: Chi sarà mai... Le indicazioni fornite nelle schede didattiche, pur essendo molto dettagliate per offrire un supporto efficace agli insegnanti che affrontano per la prima volta questi temi, sono da considerarsi al tempo stesso modificabili in relazione alle caratteristiche della classe e del quartiere dove si trova la scuola. La maggior parte delle attività didattiche è pensata prioritariamente per le classi 4° e 5°, ma spesso vengono anche date indicazioni su come semplificarle per le 3° e in alcuni casi le 2°. Le attività possono essere svolte sia durante l’iniziativa che successivamente, nel corso dell’anno scolastico, ma è consigliabile che le classi che partecipano per la prima volta le sviluppino successivamente alla compilazione delle cartoline, in modo che il loro contenuto mantenga, come sempre, una grande spontaneità. Le schede sono state redatte da Monica Vercesi che si occupa da oltre 15 anni di ricerca e progetti sulla mobilità dei bambini. Oltre a numerosi articoli ha pubblicato il libro “La mobilità autonoma dei bambini. Tra ricerca e interventi sul territorio” (Franco Angeli, 2008).

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LE SCHEDE DELLE ATTIVITÁ Le schede con le attività didattiche e per i bambini presenti in questa sezione sono state pensate per dare la possibilità, a chi lo desidera, di approfondire e arricchire l’esperienza di “Siamo nati per camminare”.

ISTRUZIONI PER L’USO Le schede sono di due tipologie: 1. “didattiche” con attività destinate agli insegnanti delle classi partecipanti; 2. “per i bambini” con attività che gli alunni possono svolgere per conto loro. I temi sono 5, tanti quanti sono i giorni di “Siamo nati per camminare”, scelti a partire dalle frasi che i bambini delle passate edizioni hanno scritto sulle cartoline. SCHEDA N°1: ESPLORARE CON I SENSI

Attività didattica: Il percorso casa-scuola attraverso i sensi. Attività per i bambini: Caccia al tesoro. SCHEDA N° 2: MAPPE AFFETTIVE

Attività didattica: La mappa affettiva del percorso casa-scuola. Attività per i bambini: Con il naso all’insù. SCHEDA N° 3: IL CORPO E LA MENTE

Attività didattica: Cammina che ti passa. Attività per i bambini: Chi non salta.... SCHEDA N° 4: NOI E IL TRAFFICO

Attività didattica: Straffichiamoci. Attività per i bambini: Se la mia bici... SCHEDA N° 5: CONOSCERSI NEL QUARTIERE

Attività didattica: Social network. Attività per i bambini: Chi sarà mai... Le indicazioni fornite nelle schede didattiche, pur essendo molto dettagliate per offrire un supporto efficace agli insegnanti che affrontano per la prima volta questi temi, sono da considerarsi al tempo stesso modificabili in relazione alle caratteristiche della classe e del quartiere dove si trova la scuola. La maggior parte delle attività didattiche è pensata prioritariamente per le classi 4° e 5°, ma spesso vengono anche date indicazioni su come semplificarle per le 3° e in alcuni casi le 2°. Le attività possono essere svolte sia durante l’iniziativa che successivamente, nel corso dell’anno scolastico, ma è consigliabile che le classi che partecipano per la prima volta le sviluppino successivamente alla compilazione delle cartoline, in modo che il loro contenuto mantenga, come sempre, una grande spontaneità. Le schede sono state redatte da Monica Vercesi che si occupa da oltre 15 anni di ricerca e progetti sulla mobilità dei bambini. Oltre a numerosi articoli ha pubblicato il libro “La mobilità autonoma dei bambini. Tra ricerca e interventi sul territorio” (Franco Angeli, 2008).

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SCHEDA N° 1

ESPLORARE CON I SENSI Questa settimana mi è piaciuta da sballo perché andando a piedi si vedono le cose diversamente. Che bello! Simona II A Non mi piace andare a scuola in macchina perché vedo sempre le stesse cose ed è noiosissimo. Alessandro III C Camminando un po’ a rilento scopro il mondo e poi lo penso. Camminando spensierato penso di stare su un prato. Camminando un po’ a rilento scopro il mondo e son contento. Sara V B  Nei bambini ciò che viene percepito attraverso gli organi di senso ha un ruolo molto più importante nello sviluppo delle conoscenze ambientali rispetto a quanto accade per noi adulti. Camminare non solo permette, meglio di qualunque altra modalità di spostamento, di esercitare i propri sensi, ma rappresenta anche un modo particolarmente intimo e profondo di rapportarsi con il proprio ambiente di vita quotidiano.

ATTIVITÀ DIDATTICA: IL PERCORSO CASA-SCUOLA ATTRAVERSO I SENSI  Quali sono gli obiettivi: offrire ai bambini spunti per riflettere su come il variare del mezzo utilizzato per andare a scuola influisca sulla varietà e la quantità di ciò che percepiscono attraverso i sensi e in generale sulla qualità dell’esperienza.  Quando svolgerla: perché l’attività abbia degli esiti interessanti è importante che le diverse modalità di spostamento siano rappresentate in maniera quantitativamente significativa all’interno della classe. Valutate voi perciò se svolgerla durante l’iniziativa o successivamente. PER LE CLASSI 4°, 5° (ED EVENTUALMENTE 3°)  Quanto dura: 2-3 ore.  Come svolgerla: chiedete ad ogni bambino di disegnare su un foglio A4 il percorso casa-scuola fatto quella mattina con tutto ciò che si ricorda di avere visto, udito, percepito con il naso e attraverso il tatto (piedi, mani, viso). Sottolineate il fatto che, nel caso non riuscissero a descrivere tutto con il disegno, possono aiutarsi con delle parole (es. profumo di pane, rumore di auto, vento fresco, marciapiede rotto, ecc.). Nel frattempo preparate tanti cartelloni quante sono le modalità di spostamento (piedi, bicicletta, mezzo pubblico, auto, ecc.) utilizzate dai bambini (potete anche accorparne qualcuno come bici e moto) e suddividete ognuno di essi in quattro colonne: occhi; naso; orecchie; piedi e mani. Quindi, a mano a mano che i bambini terminano, chiedete loro di riportare sui cartelloni tutte le informazioni relative all’ambiente attraversato (scartate quelle relative all’interno dell’auto o del mezzo pubblico) che avevano inserito nei disegni, in corrispondenza delle diverse colonne. Ricordatevi che è opportuno far lavorare contemporaneamente più bambini per evitare di allungare troppo i tempi. Quando tutti hanno terminato, appendete i cartelloni e provate a commentare quanto emerso. ALCUNI SPUNTI PER LE RIFLESSIONI CONCLUSIVE  Il mezzo utilizzato influisce sulla ricchezza sensoriale delle esperienze? Perché? E la velocità con cui ci si muove? La minore ricchezza delle esperienze sensoriali influisce sul piacere e il divertimento provato?

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PER LE CLASSI 3° (ED EVENTUALMENTE 2°)  

Quanto dura: 2-3 ore.  

Come svolgerla: l’attività descritta per le 4° e 5° può essere semplificata chiedendo ad ogni bambino di scrivere su una scheda solo le informazioni raccolte attraverso due o tre organi di senso. A discrezione dell’insegnante l’attività può essere svolta durante il percorso (magari dicendo ai bambini che possono farsi aiutare a scrivere ciò che percepiscono dall’adulto che li accompagna) oppure in classe sulla base di quanto si ricordano.

PER LE CLASSI 2°, 3°, 4° E 5°: QUALCHE IDEA IN PIÙ PER APPROFONDIRE  

I vari elementi che i bambini hanno percepito possono essere suddivisi in piacevoli e sgradevoli, naturali e artificiali, ecc. ED INFINE, LO SAPEVATE CHE  Secondo l’urbanista Lewis Mumford: “La continua educazione dei sensi è la base fondamentale di tutte le forme superiori di istruzione. Quando esiste nella vita quotidiana, l’umanità può risparmiarsi il fastidio di organizzare corsi di preparazione artistica. (...) La vita fiorisce nella dilatazione dei sensi” 1.

                                                                                                                         1 Mumford L. (2002), La città nella storia, Milano, Bompiani.

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CACCIA AL TESORO  Scegliete un amico o un’amica che fa la stessa vostra strada per venire a scuola o con cui comunque potete andare a fare una passeggiata nel vostro quartiere. Poi decidete insieme di che cosa “andare a caccia”. Ad esempio:

• frecce o oggetti tondi, • superfici ruvide o molto lisce, • griglie, • oggetti del vostro colore preferito, • disegni sul marciapiede, • fili e corde, • buchi , ecc. Ora non vi resta che munirvi di bloc notes o meglio ancora di macchina fotografica ed uscire....buona caccia!

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SCHEDA N° 2

MAPPE AFFETTIVE A me piace andare a piedi perché passo da un posto che a lato della strada c’è un muretto e io ci posso camminare su. Laura II F Quando vado a scuola vedo sempre un albero meraviglioso. Gloria V A Vorrei che le metro fossero pulite. Jan III C Tutti noi proviamo sentimenti diversi, a volte contrastanti, nei confronti dei vari luoghi del nostro quartiere: alcuni ci fanno sentire “a casa”, altri invece a disagio, alcuni ci fanno paura, altri ci rendono allegri. Queste sensazioni influiscono spesso, anche se inconsciamente, sulla scelta dei percorsi che compiamo tutti i giorni. Per i bambini è lo stesso, ma essendo spesso accompagnati da adulti, questa scelta non possono farla. Ciò nonostante, è molto importante aiutarli a riflettere su queste sensazioni e sui motivi che ne stanno alla base sia perché l’ambiente urbano dovrebbe essere a misura di tutti i suoi abitanti, e non solo degli automobilisti, sia perché, in base alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, i bambini hanno il diritto di esprimere il loro punto di vista sulle questioni che li riguardano ed essere ascoltati.

ATTIVITÀ DIDATTICA: LA MAPPA AFFETTIVA DEL PERCORSO CASA-SCUOLA Quali sono gli obiettivi: aumentare le conoscenze del proprio quartiere e dei diversi punti di vista su di esso, migliorare la capacità di leggere gli strumenti cartografici.  Quando svolgerla: quando volete, l’importante è che le informazioni vengano raccolte durante un percorso abituale che i bambini compiono a piedi. PER LE CLASSI 4°, 5° (ED EVENTUALMENTE 3°) Quanto dura: 2 ore circa. Come svolgerla: chiedete ai bambini di scegliere un percorso che effettuano abitualmente a piedi (l’ideale è quello casa-scuola) e mentre lo compiono di segnarlo su una cartina (vanno bene anche quelle di “Tutto Città”). I più piccoli possono naturalmente farsi aiutare dall’adulto che li accompagna. Una volta in classe, dividete a metà dei fogli A4 e chiedete ad ogni bambino di ripensare al percorso fatto e di disegnare su ognuno di essi il punto che preferisce e quello che invece gli piace meno e di scrivere perché. I motivi non devono necessariamente essere solo legati al suo aspetto, ma anche all’uso che i bambini o altri ne fanno, al fatto che vi abitino o lavorino persone conosciute, a qualcosa che si può acquistare od ottenere, ecc. Quindi mettete in comune quanto emerso. Per far ciò le possibilità sono due: la prima adatta a tutte le classi, ma in particolare alle 3°, la seconda alle 4° e 5°: 1. preparate due cartelloni, uno per i luoghi più brutti e uno per i luoghi più belli, e chiedete

ai bambini a turno di presentare ciò che hanno disegnato e di incollarlo;

2. procuratevi in anticipo una planimetria dell’area in cui abitano la maggioranza degli alunni stampatela almeno in formato A3 e incollatela su un foglio più grande (tipo carta da pacco). In questo modo potrete incollare i disegni sui bordi e indicare sulla planimetria i diversi tipi di luoghi con dei bollini colorati (oltre a quelli belli e quelli brutti potete indicare insieme ai bambini le loro case ed eventualmente i percorsi).

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Le planimetrie più adatte sono quelle in cui si distinguono chiaramente le aree occupate da edifici e che recano i nomi delle strade, come quelle scaricabili da Google Maps. Se la vostra scuola si trova in un quartiere in fase di espansione o di trasformazione, non dimenticatevi di controllare che la carta sia aggiornata. Quando tutti hanno terminato appendete i cartelloni e provate a commentare insieme quanto emerso. ALCUNI SPUNTI PER LE RIFLESSIONI CONCLUSIVE Alcuni luoghi sono stati segnalati da più bambini? Ci sono delle caratteristiche comuni che rendono un luogo bello o brutto dal punto di vista dei bambini? Se sì, quali? Ci sono differenze tra il punto di vista dei maschi e quello delle femmine? I posti che piacciono di più, sono anche quelli che i bambini frequentano di più? Perché? PER LE CLASSI 3°, 4° E 5° : QUALCHE IDEA IN PIÙ PER APPROFONDIRE • Le tipologie di luoghi censiti possono naturalmente essere più di due: ad es. luoghi misteriosi,

paurosi, eccitanti, divertenti, proibiti, ecc. • Accanto o in alternativa ai disegni potete chiedere ai bambini di fare le foto di questi posti. • Soprattutto nel caso riportiate su una cartografia le informazioni raccolte a livello di classe,

sarebbe molto interessante riuscire a comunicare il più possibile quanto emerso (ad es. in occasione di feste organizzate a scuola, sul sito della scuola, ecc.) e, possibilmente a raccogliere altre opinioni, punti di vista...insomma a suscitare un po’ di dibattito.

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• Infine potete cimentarvi nella costruzione di un’unica mappa per l’intera scuola. In questo caso per sintetizzare le informazioni raccolte, conviene stampare una mappa in formato A2, attaccarla al centro di un foglio più grande e scrivere su quest’ultimo i luoghi segnalati, indicando con una freccia sulla mappa dove si trovano. Per dare un’idea dell’importanza relativa dei vari luoghi individuati, potete utilizzare cartoncini di colori diversi a seconda del numero di citazioni (ad es. gialli per i posti segnalati da 1 a 10 bambini, arancioni da 11 a 20 e così via).

• ATTENZIONE: Le mappe realizzate a livello di scuola potranno essere esposte alla mostra organizzata alla Rotonda della Besana il 24 e 25 novembre.

ED INFINE, LO SAPEVATE CHE “Le mappe “affettive” costruite interattivamente con i bambini nei laboratori scolastici mostrano che le geografie degli adulti e dei bambini, le geografie concrete degli usi e delle opportunità e le geografie emozionali dei significati attribuiti sono molto diverse le une dalle altre. Bambini e adulti amano, o temono, luoghi diversi; amano, o detestano, aspetti o particolari diversi dello stesso luogo”2 . Numerose ricerche hanno messo in evidenza come tra gli spazi più amati dai bambini vi siano quelli naturali in cui sono presenti materiali manipolabili (terra, sassi, legnetti, ecc.) o che comunque possano essere trasformati anche solo con la fantasia e quelli nei quali i bambini possano osservare gli adulti, godendo al tempo stesso di una certa privacy.

CON IL NASO ALL’INSÙ È vero che quando si cammina è sempre meglio guardare davanti a noi per evitare di inciampare, pestare una cacca o peggio essere investiti da una macchina, ma per una volta mentre andate a scuola accompagnati dalla mamma o dal papà provate a guardare in alto, verso i tetti delle case e ad annotare o, meglio ancora, fotografare le cose più curiose che vedete! Confrontatevi poi con i vostri compagni, chi tra voi ha fatto la scoperta più sensazionale?

                                                                                                                         2 Paba G., Pecoriello A. (a cura) (2006), La Citta Bambina, Signa (Fi), Masso delle Fate .

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SCHEDA N° 3

IL CORPO E LA MENTE Mi sono divertita a andare a piedi perché con il mio papà abbiamo fatto le gare di corsa e io ho vinto un bacio da papà e io gliene ho dato uno il mattino. Giorgia II C Mi piace andare a scuola a piedi perché c’è un marciapiede dove ci sono dei paletti e li salto tutti. Anna II C Andare a piedi ti fa diventar muscoloso. Andar in bici ti fa venir voglia di correre. Andar in monopattino di sciar. Andar coi pattini di volar. E in autobus niente. Christian IV A Io sono sempre di malumore al mattino ma a camminare mi passa! Provare per credere. Giulia III C Mi piace camminare perché mi toglie i pensieri tristi. Miranda II C Andare a scuola a piedi o in bicicletta non è solo un ottimo punto di partenza per fare quell’ora al giorno di attività fisica moderata che l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda per garantire, insieme ad una corretta alimentazione, un migliore stato di salute presente e futura, ma influisce anche positivamente sull’umore e sui livelli di attenzione. Inoltre se ai bambini più grandi viene data la possibilità di compiere dei brevi tragitti da soli o in compagnia dei loro amici a questi benefici si aggiunge il piacere di sentirsi grande, responsabile, libero e felice. ATTIVITÀ DIDATTICA: CAMMINA CHE TI PASSA Quali sono gli obiettivi: far riflettere i bambini sulle sensazioni positive che dà il camminare o l’andare in bicicletta e ancor più, nel caso dei bambini più grandi, il farlo senza essere accompagnati da adulti; sensibilizzare su questo argomento i genitori. Quando svolgerla: per la buona riuscita dell’attività è necessario che tutti i bambini abbiano fatto l’esperienza di essersi mossi a piedi o in bicicletta lungo un percorso abituale che solitamente viene effettuato in auto o con altri mezzi motorizzati. PER LE CLASSI 3°, 4° E 5° Quanto dura: 1-2 ore. Come svolgerla: chiedete ad ogni bambino di scrivere su un foglio quali sensazioni ha provato durante questo percorso. Disegnate su un cartellone due colonne, una per le sensazioni positive e una per quelle negative, e chiedete ad ognuno di trascrivere ciò che ha segnato dove ritiene più opportuno (è possibile anche scrivere qualcosa a cavallo tra le due colonne: ad es. “essere agitato” può essere una sensazione in parte positiva e in parte negativa). Poi commentate insieme ciò che è emerso.

ALCUNI SPUNTI PER LE RIFLESSIONI CONCLUSIVE Le sensazioni che prevalgono sono solitamente quelle positive, ma ci sono differenze tra maschi e femmine? Le sensazioni mutano con il variare del tempo meteorologico? Quando è (o sarebbe) più divertente andare a scuola a piedi? Perché? I genitori avranno la stessa opinione? Le sensazioni provate dai genitori la prima volta che sono andati in giro da soli saranno le stesse?

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PER LE CLASSI 4° E 5°: QUALCHE IDEA IN PIÙ PER APPROFONDIRE Provate a chiedere a ciascun bambino di descrivere su un foglio quello che ha provato la prima volta in cui ha avuto il permesso di compiere un percorso senza essere accompagnato da un adulto: naturalmente valgono anche le esperienze fatte con altri bambini e in luoghi di vacanza (ad es. andare a prendere il gelato in spiaggia). Chiedete loro di sottolineare ciò che hanno provato e poi concludete l’attività come descritto sopra.

ED INFINE, LO SAPEVATE CHE In Italia, secondo i dati dell’Associazione Internazionale per lo Studio dell’Obesità, oltre il 30% di soggetti tra i 5 e i 17 anni è obeso o in sovrappeso. Una percentuale, questa, che ci colloca addirittura al terzo posto tra i Paesi dell’OCSE (2011) dopo Grecia e Stati Uniti.

Per questo appare particolarmente importante per i bambini italiani svolgere in maniera costante un’attività fisica moderata e nutrirsi in maniera sana ed equilibrata.

CHI NON SALTA....

La strada da casa a scuola può essere trasformato in un’entusiasmante gara di salti! Provate a scovare lungo questo percorso quali e quanti sono gli ostacoli o i dislivelli che possono essere superati con un salto. Chi ne trova di più?

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SCHEDA N° 4

NOI E IL TRAFFICO Se lo smog volete “fare” allora andate all’ospedale, se lo smog non volete “fare” allora su…camminare! Martina IV B Una camminata al giorno toglie il dietologo di torno e il pneumologo cerca lavoro Irene IVB La presenza del traffico e del relativo inquinamento costituisce, insieme ai timori di natura sociale, il principale ostacolo che frena i genitori nel dare il permesso ai propri figli di effettuare piccoli spostamenti da soli nel proprio quartiere.

ATTIVITÀ DIDATTICA: STRAFFICHIAMOCI  Quali sono gli obiettivi: raccogliere con i bambini dati sui livelli di traffico nelle vie adiacenti alla scuola e su come l’accompagnamento a scuola in auto incida sui flussi di traffico. Quando svolgerla: l’attività va svolta prima di entrare a scuola o in un giorno della settimana “Siamo nati per camminare” o in due momenti diversi durante l’iniziativa e in un’altra mattina in modo da valutare come si modifichino i flussi di traffico.

PER LE CLASSI 4° E 5° Quanto dura: 1 ora circa (più 5 minuti prima di entrare a scuola). Come svolgerla: preparate delle schede sulla base di quanto riportato qui sotto. Gruppo 1 Nome della via/corso/viale/piazza......................................... Componenti del gruppo............................................................... Giorno, mese e anno della rilevazione............................................................... Orario della rilevazione (es. 8.15).................... Numero di auto al minuto.......................................... Gruppo 2 Nome della via/corso/viale/piazza......................................... Componenti del gruppo............................................................... Giorno, mese e anno della rilevazione............................................................... Orario della rilevazione (es. 8.15).................... Numero di camion e camioncini al minuto.......................................... Gruppo 3 Nome della via/corso/viale/piazza......................................... Componenti del gruppo............................................................... Giorno, mese e anno della rilevazione............................................................... Orario della rilevazione (es. 8.15).................... Numero di moto e motorini al minuto.......................................... Gruppo 4 Nome della via/corso/viale/piazza......................................... Componenti del gruppo............................................................... Giorno, mese e anno della rilevazione............................................................... Orario della rilevazione (es. 8.15).................... Numero di biciclette al minuto..........................................

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Dividete la classe in tanti gruppi quante sono le vie adiacenti alla scuola e ciascun gruppo in 4 sottogruppi, ognuno dei quali avrà il compito di rilevare il numero di mezzi di un determinato tipo che passano in un minuto. Quindi chiedete ad ogni gruppo di trovarsi in un determinato punto della via assegnatagli circa 5 minuti prima dell’orario di ingresso, in modo che possa effettuare la rilevazione con l’aiuto di un cronometro. Se riuscite ad organizzarvi provate a ripetere la rilevazione in un altro giorno, magari di pioggia, quando i flussi di traffico raggiungono le punte massime. Una volta in classe rielaborate i dati raccolti costruendo un grafico o/e una mappa e diffondeteli utilizzando tutti i canali di comunicazione che vi vengono in mente.

SPUNTI PER LE RIFLESSIONI CONCLUSIVE Quali sono le strade più trafficate? E i punti più pericolosi da attraversare dal punto di vista dei bambini? Perché? Si potrebbe fare qualcosa per limitare la loro pericolosità? Se sì, chi potrebbe essere di aiuto? Solo i vigili e il Comune o anche qualcun altro? Come?

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PER LE CLASSI 5°: QUALCHE IDEA IN PIÙ PER APPROFONDIRE Se la scuola si trova in prossimità di vie lungo le quali le auto viaggiano a velocità elevata ecco un’ulteriore attività da fare con i bambini più grandi che vi permetterà di rilevare anche questi dati in maniera semplice. Recuperate una bindella e stendetela sul marciapiede in modo da calcolare 100 metri. Dividete in due gruppi la classe, date ad uno dei due un fazzoletto e all’altro un cronometro e collocateli alle due estremità. Quindi chiedete al primo gruppo di alzare il fazzoletto nel momento in cui passa davanti a loro una macchina che sembra muoversi a velocità sostenuta. A questo segnale il secondo gruppo farà partire il cronometro che verrà poi fermato nel momento in cui la stessa auto passerà di fronte a questo gruppo. Per calcolare a quanti chilometri all’ora si muoveva la macchina basterà moltiplicare i secondi per 10 e poi dividere 3600 (i secondi in un’ora) per questo numero. ED INFINE, LO SAPEVATE CHE Secondo una recente ricerca, effettuata dal CNR3 su un campione di bambini tra i 7 e gli 11 anni, quelli che vanno a scuola abitualmente in auto sono il 68,2% a cui va aggiunto un altro 2,8% che utilizza comunque mezzi motorizzati (scooter o scuolabus), mentre quelli che vanno a piedi sono solo poco più di un quarto (26,4%). La bicicletta viene usata da meno dell’1%, ma rappresenta il mezzo preferito per andare a scuola da parte di poco meno della metà dei bambini (49,2%). Un altro studio ha dimostrato che i bambini maggiormente esposti agli agenti inquinanti hanno una probabilità 5 volte più elevata di avere uno sviluppo polmonare inferiore a quelli che vivono in aree meno inquinate e, di conseguenza, un maggior rischio di sviluppare malattie dell’apparato respiratorio4.

SE LA MIA BICI...

Per i bambini più piccoli. Se la vostra bicicletta fosse un animale, quale animale sarebbe? E se fosse una persona, a chi assomiglierebbe? Sarebbe allegra o triste, simpatica o antipatica, furba o un po’ tonta? Per i bambini più grandi Una calda notte d’estate durante un temporale un fulmine colpisce la macchina (o il motorino) del vostro papà che improvvisamente prende vita. Dove va, cosa fa e, soprattutto, con chi passa il tempo quando nessuno la vede?

                                                                                                                         3 Alietti A., Renzi D., Vercesi M., Prisco A. (2011), Children’s Independent Mobility in Italy, www.lacittadeibambini.org. 4 Gauderman W. & al (2004), The Effect of Air Pollution on Lung Development from 10 to 18 Years of Age, The New England Journal of Medicine, settembre.

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SCHEDA N° 5

CONOSCERSI NEL QUARTIERE Mi piace andare in Metro perché si fa conoscenza e si possono incontrare anche i vecchi amici Valentina IV B Se potessi andare a piedi saluterei tutta la gente del quartiere e farei un po’ di ginnastica. Davide IV C E’ stata la prima volta che ho visto le persone che stavano preparando il mercato. Mattia II C  Camminare è il modo migliore per osservare e conoscere le altre persone che vivono nel proprio quartiere. Questo confronto, con tutta la gamma di sentimenti che può ispirare, facilita la costruzione della propria identità. Inoltre numerose ricerche hanno inoltre messo in evidenza come i bambini, ove sia lasciata loro questa possibilità, tendano a stare nei luoghi dove hanno la possibilità di incontrare e osservare gli adulti. Le attività dei “grandi” sono infatti da sempre una fondamentale fonte di ispirazione per i loro giochi.

ATTIVITÀ DIDATTICA: SOCIAL NETWORK  Quali sono gli obiettivi: offrire ai bambini un’occasione per entrare in contatto con gli altri abitanti del quartiere e conoscerli, aiutandoli a sentirsi un po’ più a loro agio in questo ambiente; far riflettere i bambini su come siano cambiati i modi di spostarsi all’interno del quartiere, le attività e i luoghi del tempo libero. Quando svolgerla: l’attività può essere svolta interamente durante la settimana “Siamo nati per camminare” o successivamente.

PER LE CLASSI 4° E 5°  Quanto dura: 3 ore circa in classe (più il tempo dedicato a fare le interviste). Come svolgerla: dividete la classe a coppie in base all’amicizia e/o alla loro residenza e chiedete ad ognuna di individuare, possibilmente lungo il percorso che fanno a piedi da casa a scuola, un negoziante che stia loro simpatico o li incuriosisca e di verificare se sia disponibile ad una breve intervista sulla sua infanzia. Naturalmente è possibile che il negozio in questione non sia aperto nel momento in cui i bambini passano per andare a scuola e che dunque debbano ritornare in un momento successivo. Poi stendete, possibilmente insieme a loro, la traccia dell’intervista. Oltre ad alcuni dati anagrafici (nome, luogo e anno di nascita), le domande potrebbero riguardare: come e con chi andava a scuola durante le elementari, quanto ci impiegava, a quanti anni ha iniziato ad andare a scuola da soli, come ha imparato ad attraversare le strade, l’episodio più divertente successo lungo questo percorso, dove e con chi passava il tempo libero e l’attività preferita. Le interviste potranno essere effettuate in parte durante un’uscita con la classe nel quartiere (per familiarizzare i bambini con lo strumento) e in parte in orario extrascolastico dagli stessi bambini eventualmente accompagnati da un adulto. Le risposte andranno scritte sul foglio delle domande o registrate. Non dimenticate di chiedere ai bambini di fare delle belle foto agli intervistati, in modo che poi tutti siano in grado di riconoscerli. Una volta terminato questo lavoro, preparate dei cartelloni su cui riportare le risposte alle singole domande e chiedete alle coppie di bambini che hanno effettuato le interviste di scriverci sopra quanto emerso. La cosa più semplice è mettere i cartelloni sui banchi disposti in cerchio e far girare i bambini in modo che li compilino a turno. Al termine ogni gruppo rileggerà uno dei cartelloni ed esporrà al resto della classe quanto emerso.

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SPUNTI PER LE RIFLESSIONI CONCLUSIVE È cambiato il modo di andare a scuola? Come? Da quello che vi hanno raccontato sembra più divertente ora o un tempo fare questo percorso? È cambiato il significato di tempo libero? Chi ne ha di più, i bambini di oggi o di ieri? Per quali motivi? PER LE CLASSI 3°  Quanto dura: 2 ore circa in classe (più il tempo dedicato a fare le interviste). Come svolgerla: l’intervista può essere semplificata chiedendo ad ogni coppia di bambini di scrivere il nome del negoziante, quanti anni ha, come andava a scuola e un episodio divertente o particolarmente bello che gli/le è successo lungo il percorso. Le interviste con le foto possono essere poi affisse su un cartellone. PER LE CLASSI 4° E 5°: QUALCHE IDEA IN PIÙ PER APPROFONDIRE • I negozi dove sono state realizzate le interviste possono essere riportati su una mappa con le

foto dei commercianti intervistati. • Oltre ai negozianti possono essere anche intervistate altre persone di diverse generazioni che

hanno sempre vissuto nel quartiere. ED INFINE, LO SAPEVATE CHE Una ricerca svolta a Zurigo5 ha evidenziato come nei quartieri dove i bambini di 5 anni hanno la possibilità giocare all’aperto senza essere sorvegliati da adulti non solo i primi hanno un numero significativamente più alto di amici in zona rispetto a quelli che vivono in quartieri che per la loro conformazione urbanistica non lo rendono possibile (una media di 8.8 contro una di 2.4), ma anche i genitori hanno una rete di conoscenze di vicinato e di supporto per le “emergenze” molto più consistente.

CHI SARÀ MAI... Chi tra voi riuscirà a trovare la persona più anziana che vive nel vostro quartiere? Non vi resta che chiedere in giro a parenti e amici e, una volta che vi sembra di averla trovata, portare in classe come prova una fotocopia della sua carta d’identità. E se è disponibile perché non chiederle anche una foto di quando era bambino o bambina?

                                                                                                                         5 Hűttemoser M., 2011, Road traffic threatens child development. We need a fundamental change of perspective, in: Gronau W., Reiter K., Pressl R. (a cura), Transport and Health Issues, Mannheim.