LE RETI ECOLOGICHE NELLA PIANIFICAZIONE … · “Soprattutto, le linee di azione per la...

20
23/05/2013 1 LE RETI ECOLOGICHE NELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Il contributo del progetto Life+ T.E.N. Claudio Ferrari Trento, 23 maggio 2013 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Il progetto LIFE + T.E.N.: verso la rete ecologica del Trentino A. Le premesse/istanze 1. Cambiamenti climatici: continuum ecologico, adattamento (nuova programmazione europea) 2. La Tutela attiva: l’importanza degli habitat seminaturali, anche fuori dai SIC 3. Integrazione: conservazione della natura come tassello dello sviluppo sostenibile 4. Le Aree protette oltre i propri “confini” (non solo conservazione, conservazione anche fuori)

Transcript of LE RETI ECOLOGICHE NELLA PIANIFICAZIONE … · “Soprattutto, le linee di azione per la...

23/05/2013

1

LE RETI ECOLOGICHE NELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Il contributo del progetto Life+ T.E.N.

Claudio Ferrari Trento, 23 maggio 2013PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Il progetto LIFE + T.E.N.:

verso la rete ecologica del Trentino

A. Le premesse/istanze

1. Cambiamenti climatici: continuum ecologico, adattamento (nuova programmazione europea)

2. La Tutela attiva: l’importanza degli habitat seminaturali, anche fuori dai SIC

3. Integrazione: conservazione della natura come tassello dello sviluppo sostenibile

4. Le Aree protette oltre i propri “confini” (non solo conservazione, conservazione anche fuori)

23/05/2013

2

B. Le reti danno risposte adeguate

Le Reti ecologiche rispondono alla necessità di favorire la circolazione delle specie: una rete ecologica funzionale promuove una naturalità diffusa e induce effetti positivi in termini di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici

1. cambiamenti climatici

“Mantenimento e ripristino dei servizi ecosistemici, con azioni tese a ridurre la frammentazione degli habitat e mantenere il collegamento ecologico e funzionale” (1)

(1) da: Accordo di partenariato Italia - UE

Uno degli 11 obiettivi tematici dell’UE per la nuova programmazione (QSC) 2014-2020:Obiettivo 5 - Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico

B. Le reti danno risposte adeguate

La rete ecologica risponde all’esigenza di conservazione attiva degli habitat seminaturali, anche fuori dalle aree protette.

2. Tutela attiva, anche extra SIC

“Soprattutto, le linee di azione per la biodiversità applicate al territorio rurale dovranno favorire non il risultato dell’abbandono o la rinaturalizzazione, ma il mantenimento o il ripristino della biodiversità caratteristica del paesaggio rurale italiano” (1)

(1) Ministero della coesione territoriale: “Metodo e obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari”

23/05/2013

3

B. Le reti danno risposte adeguate

Il fatto che le reti siano polivalenti favorisce l’integrazione della conservazione della natura nelle politiche economiche, in primis nel turismo e nell’agricoltura.

4E

3. Integrazione

La parola chiave: integrazione

“I fattori che incidono sul funzionamento degli ecosistemi sono tali da rendere insufficiente un puro approccio conservazionisticoalla biodiversità. Per promuovere la conservazione della Biodiversità ed assicurare alle future generazioni i servizi ecosistemici che da essa derivano occorre prendere in considerazione anche i fattori sociali, culturali ed economici.” (1)

(1) da : “Strategia nazionale per la biodiversità” (2011)

23/05/2013

4

L’integrazione nella Programmazione europea 2014-20

Obiettivo tematico 6 - Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse

-Tutelare gli asset naturali e seminaturali- tutelare gli asset culturali- sistemi turistici

(1) da: Accordo di partenariato Italia - UE

“Si supera una visione frammentata degli interventi con l’obiettivo di valorizzare, in modo sistemico e integrato, le risorse e le competenze territoriali, sostenendo modelli di gestione sostenibile” (1)

“Per una crescita sostenibile, è essenziale sostenere azioni di sviluppo economico e sociale incentrate sulle eccellenze naturali e culturali presenti nei territori” (1)

B. Le reti danno risposte adeguate

In definitiva le reti sono la chiave per collegare i territori attraverso connessioni non solo fisiche ma anche culturali, sociali ed economiche, per far circolare non solo le specie ma anche le idee.

Così le buone pratiche di gestione territoriale sperimentate nelle aa.pp. possono “contaminare” l’intorno (e viceversa!).

Superare l’approccio “Aree protette vs resto del mondo”

(per operare scelte di governo del territorio rispettose degli elementi identitari, culturali e naturali)

4. Le Aree protette oltre i propri “confini”

23/05/2013

5

Un nuovo approccio alla conservazione

Dunque, la sfida della conservazione della biodiversità oggi si gioca su un rapporto positivo tra uomo e natura,abbandonando l’approccio vincolistico del passato.

C. Uno strumento innovativo: le Reti di Riserve

La L.P. 11/07 “Legge provinciale sulle foreste e sulla protezione della

natura ” ha trasferito in legge questi principi con l’“invenzione delle “Reti di Riserve” che

• traducono in termini istituzionali il concetto di rete ecologica e di coerenza di cui parla la direttiva Habitat e

• mirano a integrare le politiche di tutela attiva con quello di unosviluppo socio economico sostenibile.

23/05/2013

6

L.P. 11/07

Art. 47Rete di riserve

1. La rete di riserve è costituita dalle aree corrispondenti ai siti di Natura 2000, alle riserve naturali provinciali e alle riserve naturali locali nel caso in cui rappresentino sistemi territoriali che, per valori naturali, scientifici, storico-culturali e paesaggistici di particolare interesse, o per le interconnessioni funzionali tra essi, si prestano a una gestione unitaria - con preminente riguardo alle esigenze di valorizzazione e di riqualificazione degli ambienti naturali e seminaturali e delle loro risorse - nonché allo sviluppo delle attività umane ed economiche compatibili con le esigenze di conservazione.

Come si costituiscono le reti di riserve

Art. 47

2. La rete di riserve è attivata su base volontaria attraverso accordi di programma tra i comuni interessati, le comunità e la Provincia.

5. L'accordo di programma per l'attivazione di una rete di riserve individua in un Comune, in una Comunità o in un BIM il soggetto responsabile di coordinare la gestione della rete di riserve.

6. La rete è gestita attraverso un piano di gestione (…)

7. Il piano di gestione può, altresì, individuare misure volte ad integrare le politiche di conservazione della natura e di valorizzazione della biodiversità con gli interventi di sviluppo socio-economico del territorio in un'ottica di sostenibilità

23/05/2013

7

1. Siti di Natura 2000, Riserve, Aree di protezione fluviale

Ris

ZSC

ZPS

ZPS

Ris

APF

ZSC

1

2

3

4

2

GESTIONE: PAT

ZSC

2. Rete di Riserve

Ris

ZPS

Ris

APF

ZPS

ZSC

ZPS

AP

AP

1

2

3

4

ZSC

ZSC

23/05/2013

8

Le aree protette del TrentinoQuello che la RR non è

ma un modo diverso di gestire aree protette già esistenti (in rete e attraverso la delega alle amministrazioni locali), oggi gestite singolarmente e dal centro, sulla base di un Accordo di programma di

durata limitata in base al principio della sussidiarietàresponsabile

La Rete di Riserve non è una nuova area protetta,

2013: Reti di riserve

3

4

5

6

RR istituite

7

In corso di attuazione

8

parchi

4b

2

1

In progetto

23/05/2013

9

Le aree protette del TrentinoLe analogie con il programma MAB (Man and Biosphere) UNESCO

Scopi:

• promuovere e dimostrare una relazioneequilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi

• creare siti privilegiati per la ricerca, la

formazione e l'educazioneambientale

• poli di sperimentazione di politiche mirate di

sviluppo e pianificazione territoriale

L’evoluzione della conservazione della natura in Trentino

Protezione

Protezione Tutela attiva+ Sviluppo locale sostenibile

Protezione Tutela attiva Sviluppo locale sostenibile+ Ripristino della connettività ecologica

T.E.N.

Protezione+ Tutela attiva

1986

2000

2012

2007

Riserve naturali

23/05/2013

10

D. Il progetto LIFE+ T.E.N. (Trentino Ecological Network)

PROVINCIA AUTONOMADI TRENTO

TEN - Trentino Ecological NetworkCarta d’identità

4 WPs:1. Studi preliminari2. Pianificazione della Rete Ecologica3. Gruppi di lavoro4. Azioni dimostrative+ Comunicazione, disseminazione e monitoraggi

PROVINCIA AUTONOMADI TRENTO

Progetto LIFE+11NAT/IT/000187

Titolo T.E.N. (Trentino Ecological Network): a focal point for a Pan-Alpine Ecological Framework

Acronimo T.E.N.

Stato/regione Italia: Trentino-Alto Adige

Durata 01/07/12-31/12/16 (42 mesi)

Capofila Provincia Autonoma di Trento

Beneficiari associati

Museo delle Scienze

Budget 1,728,522€ (contributo EU 826,014€ =49.87%)

Referenti Claudio Ferrari –[email protected]

23/05/2013

11

T.E.N.: obiettivo

Attuazione di un modello gestionale innovativo di Natura 2000 suscala regionale (P.A.F.), basato sul coinvolgimento delle comunitàlocali in attuazione dei principi di:

1. Sussidiarietà responsabile

2. Integrazione delle politiche di conservazione e sviluppo socio-economico

3. Partecipazione

Filiera gestionale di Natura 2000:+ lunga (e + “larga”)!

Unione europea

Stato membro

Regione

Enti locali

Vero terminale dei benefici di Natura 2000

23/05/2013

12

WP 1

Le aree protette del Trentino

WP1: AZIONI PREPARATORIE

- A.1 Creazione di un data base unico su specie (invertebrati, flora) e habitat

- A.2 Definizione delle priorità di conservazione a livello provinciale

- A.3 Individuazione delle aree di connettività e frammentazione della rete ecologica (interna e sovraprovinciale)

- Linee guida per:- A.4 piani di gestione delle RR; - A.5 monitoraggi;- A.6 gestione degli habitat di interesse comunitario - A.7 gestione della vegetazione in alveo- A.8 action plan: gambero di fiume, trota marmorata, ululone, avifauna, ambienti agricoli, umidi, forestali e alta quota

WP 2

Le aree protette del Trentino- C1: Individuazione degli ambiti territoriali omogenei (ATO);

WP2: PROGETTAZIONE DELLA RETE ECOLOGICA E DEFINIZIONE DEL P.A.F. (prioritized action framework)

23/05/2013

13

La rete delle reti: la rete ecologica provinciale

13

14

15

17

WP 2

Le aree protette del Trentino

WP 2: PROGETTAZIONE DELLA RETE ECOLOGICA E DEFINIZIONE DEL P.A.F. (prioritized action framework)

- C1: Individuazione degli ambiti territoriali omogenei (ATO);

- C2 Gli inventari delle azioni di tutela attiva: il punto focale del progetto TEN

Per ciascun ATO: Programmi di attività per la tutela attiva e la ricostruzione della connettività (infrastrutture verdi), definiti prima a “tavolino” e poi concertati con amministratori, operatori economici e stakeholders nei “tavoli di confronto”: non semplici elaborati tecnici teorici, ma programmi operativi partecipati.

23/05/2013

14

Gli inventari

Le aree protette del Trentino

- Attraverso il confronto: le misure vengono “comprese”, valutate ed eventualmente adeguate

- Nell’ambito dei siti Natura 2000: azioni dettagliate, georeferenziate, prioritarizzate, e quantificate in €;

- All’esterno dei siti: proposte e indirizzi (rimando alla pianificazione)

Complessivamente: ATO1 + ATO2 + ATO3 + …+ ATOn = P.A.F.

Programma condiviso di azioni, a livello provinciale, per la gestione a lungo termine di Natura 2000 che si potrà concretizzare attraverso i PDG delle RdR e i piani di comunità.

Occasione straordinaria di informazione, sensibilizzazione, e maturazione di processi culturali di consapevolezza e responsabilità

Occasione occupazionale per nuove professionalità e per le imprese

WP2

Le aree protette del Trentino

- C3: da questo processo viene una spinta dal basso per la costituzione di nuove reti di riserve (obiettivo di progetto: 6 nuove Reti di Riserve)

TEN: La natura del Trentino in una botte di ferro!

23/05/2013

15

Perché i Piani di Comunità? Le reti ecologiche nel PUP

Le aree protette del Trentino

Aree a elevata naturalità (sistema delle aree protette e NATURA 2000)

“Alla pianificazione della Comunità di Valle è affidato il compito di approfondire le indicazioni del PUP sulle reti ecologiche e ambientali attivando ad esempio le reti di riserve. I piani territoriali delle comunità approfondiscono le indicazioni del PUP per le reti ecologiche e ambientali”.

Art. 19 NdA: “In conformità alle disposizioni provinciali in materia di aree protette, sulla base di accordi di programma, può essere attivata la rete di riserve per la valorizzazione e la riqualificazione degli ambienti naturali e seminaturali e delle loro risorse, nonché per lo sviluppo delle attività umane ed economiche compatibili con le esigenze di conservazione”.

Le Reti di Riservenella governance provinciale

Rete ecologica provinciale: incubatrice di Reti di Riserve

Reti di riserve

Piani di Comunità

PUP

“La

bo

rato

rio”

Str

ate

gie

23/05/2013

16

WP 3I Tavoli di lavoro

a. Tavoli di lavoro con Regioni limitrofe (Bolzano, Veneto, Lombardia)

collaborazione, raccordo e integrazione tra istituzioni e i sistemi di conservazione che interessano regioni confinanti, verso la Rete ecologica interregionale.

WP 3:I Tavoli di lavoro

Le aree protette del Trentino

b. Tavolo dell’integrazione (né distinti né distanti)

integrazione fra conservazione, agricoltura e turismo, obiettivo fondamentale per lo sviluppo sostenibile del Trentino

23/05/2013

17

Turismo e biodiversità

Le aree protette del Trentino

“Superando i limiti delle precedenti programmazioni si è inteso guardare al prodotto turistico nella sua complessità, tenendo conto della stretta relazione e complementarietà tra le risorse del territorio e il sistema delle imprese turistiche” (1)

(1) Da: Accordo di partenariato Italia-UE

“La gestione della rete Natura 2000 deve diventare un valore aggiuntonelle iniziative di sviluppo economico e sociale” (1)

Remi!

Il caso dell’Azione C19

Paesaggio e biodiversità

Le aree protette del Trentino

Tecilla!

“contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità (…) salvaguardando la biodiversità legata al paesaggio rurale” (1)

Emerge sempre più chiaramente una sostanziale identità di obiettivi tra tutela del paesaggio e tutela della biodoiversità

(1) da: Accordo di partenariato Italia - UE

23/05/2013

18

WP 4

Le aree protette del Trentino

4. LE AZIONI DIMOSTRATIVE

a. Tutela attiva:C6: prati aridi (6510, 6520)C7: boschi umidi (91E0)C8: molinieti e torbiere (6410, 7XXX)C9: corridoio in Val d’AdigeC10: gambero di fiumeC11: trota marmorataC12: Ululone dal ventre gialloC13: gufo e nibbioC14: re di quaglieC15: averla piccolaC16: coturniceC17: fagiano di monteC18: poligono giappone (Reynoutria jap.)

b. Progetti integrati tutela e sviluppo socioeconomicoC19: (Baldo e Ledro)

Mappa delle azioni dimostrative

6

C6: prati aridi (6510, 6520)C7: boschi umidi (91E0)C8: molinieti e torbiere (6410, 7XXX)C9: corridoio in val d’adigeC10: gambero di fiumeC11: trota marmorataC12: Ululone dal ventre gialloC13: gufo e nibbioC14: re di quaglieC15: averla piccolaC16: coturniceC17: fagiano di monteC18: poligono giappone (reynoutria jap)C19: pr. integrati tutela e sviluppoC20: fonti finanziamento per conservazione

777

7

88

9

10

1010

11

12

13

14

14

15

16

17

18

14?

1919

20

23/05/2013

19

Buon lavoro,Giusy

Per concludere

“Si sente dire spesso che è necessario lasciare alle future generazioni dei patrimoni di natura incontaminata affinché possano ancora goderne. Non crediamo che sia questo il senso del problema. Ciò che dobbiamo lasciare è un insegnamento alla corretta convivenza, all’uso consapevole, alla sapienza di una ecologia giunta nel profondo e lì trasformata in morale collettiva.Dovremo lasciare alla nostra progenie una civiltà, non solo un capitale.Allora il discorso sulla natura abbandonerà i territori, le leggi, le pianificazioni, la fauna e la flora. E tornerà ad essere un dialogo degli uomini e sugli uomini, un discorso tra uomini e parchi.”

(V. Giacomini. Uomini e parchi)

23/05/2013

20

Le aree protette del TrentinoRR e Responsabilità

E’ una sfida culturale e un’opportunità di crescita che fa leva

sulla responsabilizzazione delle comunità locali.

Attraverso la programmazione partecipata e l’integrazione delle politiche si possono avviare percorsi di riqualificazione territoriale capaci di perseguire il cosiddetto

equilibrio delle 3 E:ecologia, equità, economia