LE PROSPETTIVE DI CRESCITA DELLAGROALIMENTARE IN CAMPANIA Napoli 12 maggio 2006 Felicetta Carillo...
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LE PROSPETTIVE DI CRESCITA LE PROSPETTIVE DI CRESCITA
DELL’AGROALIMENTARE IN DELL’AGROALIMENTARE IN
CAMPANIACAMPANIA
Napoli 12 maggio 2006
Felicetta CarilloFelicetta Carillo
INEA – Sede Regionale per la CampaniaINEA – Sede Regionale per la Campania
NUOVE ISTANZE DELLA SOCIETA’
POLITICA AGRICOLA
COMUNITARIA
Accordi commerciali
WTO- Euro Medit
Equilibrio sui Equilibrio sui mercati mercati
agroalimentariagroalimentari
I Fattori che agiscono sugli equilibri di I Fattori che agiscono sugli equilibri di mercatomercato
WTO: i tre pilastri della riforma del commercio agricolo
Aspetti non commerciali dell’agricoltura e trattamento da riservare ai PVS
Strumenti di sostegno e di protezione del mercato (sostegno all’esportazione, sostegno interno ed accesso ai mercati)
Al centro dello scontro c’è la politica agricola comune dell’Ue, cui si imputa non solo di deformare il gioco della concorrenza con la concessione di forti sussidi ai propri agricoltori, ma anche di penalizzare numerosi paesi in via di sviluppo ai quali si vieta di vendere i loro prodotti nell’area europea ai prezzi del mercato mondiale
Disciplina delle indicazioni geografiche contenuta negli accordi TRIPs
L’allargamento dell’Unione Europea
Ulteriori sforzi finanziari da parte dell’Ue soprattutto per lo sviluppo rurale riducendo gli spazi per le regioni cosiddette dell’obiettivo 1
Miglioramento dell’efficienza nella produzione e nel lavoro attraverso la delocalizzazione che porta una divisione geografica ottimizzante della produzione ed un uso più efficiente delle risorse
Forte vocazione agricola dei nuovi entranti e costi di produzione più bassi (aumento del 30% sau e 58% occupati)
La crescita nel reddito dei nuovi paesi può rappresentare una domanda rivolta a beni con un maggiore contenuto di servizi rappresentando un modo per le aziende per ampliare il mercato di riferimento attraverso nuovi sbocchi produttivi
Riforma MTR:Riforma MTR: quali ricadute a livello territoriale e quali ricadute a livello territoriale e
settorialesettoriale La Riforma della PAC darà necessariamente una scossa alla produzione agricola regionale, con processi di riorganizzazione delle produzioni che saranno evidenti a livello territoriale
Il forte ridimensionamento della coltivazione del grano duro potrebbe avere effetti negativi per l’equilibrio interno alle articolazioni della filiera della pasta regionale
Si potrebbe determinare la scomparsa dei piccoli allevamenti, aventi maggiori caratteristiche di multifunzionalità e di tipicità delle produzioni ma anche un maggiore consolidamento dei grandi allevamenti intensivi
Fenomeni di abbandono generalizzato delle superfici coltivate sembrano essere esclusi, verificandosi soltanto nelle situazioni più marginali ed in presenza di conduttori anziani
L’evoluzione dei consumiL’evoluzione dei consumi
La maggiore attenzione agli aspetti dietetico – salutistici che si traduce nella richiesta di alimenti di maggiore naturalità e salubrità
La tendenza alla omologazione dei comportamenti di consumo attivata da una consistente destrutturazione dei pasti ed aumento dei consumi di prodotti con alto contenuto di servizi incorporati
La personalizzazione degli stili alimentari con la costante ricerca di valori simbolici ed edonistici contenuti nell’alimentazione che perde i tradizionali connotati nutritivi per acquistare valenza sociale e culturale
Il rapporto con la Distribuzione moderna Il rapporto con la Distribuzione moderna
Il fenomeno della concentrazione proprietaria in pochi grandi gruppi internazionali con la conseguente colonizzazione della GDO straniera (Carrefour, Auchan, Metro, Rewe, Intermarhè, Wal-Mart, ecc.)
L’affermazione delle private label, cioè di prodotti con marchio del distributore, rappresenta un alternativa di qualità ma a basso costo per i consumatori ed una evoluzione nei rapporti con l’industria alimentare a vantaggio delle piccole e medie imprese a carattere locale
L’accorciamento della filiera, seguita all’ampliamento dell’offerta della GDO nei prodotti freschi, si è determinata attraverso l’appropriazione della GDO della funzione del grossista favorendo i rapporti con le varie organizzazioni di produttori e la consegna diretta presso i propri punti vendita
Domanda di ruralità
Componente di rischio
nella gestione dell’azienda
agricola
Competitività
Minacce ed Minacce ed opportunitopportunit
àà
Elementi di scenarioElementi di scenario
Adattamento del Sistema Adattamento del Sistema AgroAlimentareAgroAlimentare
RiposizionamentRiposizionamento competitivoo competitivo
•Nuove Nuove politichepolitiche•Nuovi Nuovi strumentistrumenti
OrganizzazioneOrganizzazione•FiliereFiliere•TerritoriTerritori
Il peso dell’agroalimentare nel sistema Campania
Occupati, Valore aggiunto e prodotto interno lordo
94,9%
2,7% 2,4%
91,0%
6,7% 2,3%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
Valore Aggiunto e Pil
Occupati
Altri Settori Agricoltura Trasformazione Agroalimentare
9,0
5,1
Il peso dell’agroalimentare campano nel sistema Italia
Occupati, Valore aggiunto e prodotto interno lordo
Agricoltura
Trasf. Agroalimentare
8,0%
7,6%
8,4%
9,6%
Agricoltura
Trasf. Agroalimentare
OCCUPATI
V.A e PIL
-10,0%
-5,0%
0,0%
5,0%
10,0%
15,0%
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
Agricola - Campania Trasformazione Agroalimentare - Campania
Agricola - ITALIA Trasformazione Agroalimentare - ITALIA
Il trend 1995-2004
La bilancia commerciale
Un confronto con l’Italia
Fonte: Istat. Dati al 2004
Peso delle esportazioni su totale Italia
8,5%
91,5%
Campania Altre Regioni Italia
Bilancia Commerciale. Saldo normalizzato
-20,0%
-15,0%
-10,0%
-5,0%
0,0%
5,0%
10,0%
Campania Italia
Il quadro dell’agroalimentare campano
Import-export: andamento 1990-2001
Fonte: Elaborazione dati Istat
Importazioni
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1990 1996 2001
milio
ni d
i eur
o
Settore primario Industria alimentare
Esportazioni
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1990 1996 2001
milio
ni d
i eur
oSettore primario Industria alimentare
LA SITUAZIONE ATTUALE LA SITUAZIONE ATTUALE dell’AGROALIMENTARE CAMPANOdell’AGROALIMENTARE CAMPANO
• SETTORE STRATEGICO: ruolo significativo nella formazione del PIL
regionale, saldo commerciale positivo, buon grado di apertura rispetto ai
mercati esteri.
•Negli ULTIMI ANNI vanno emergendo una serie di criticità che determinano un
diffusa situazione di affanno per il settore.
• Situazione di difficoltà e di incertezza che scoraggia gli investimenti nel
settore, rischiando di innescare un pericoloso circolo vizioso.
NATURA DELLE DIFFICOLTA’NATURA DELLE DIFFICOLTA’
• CRITICITA’ GENERALI:
– Crisi di mercato;
– Asimmetria nel potere contrattuale;
– Vincoli strutturali (frammentazione, invecchiamento, cultura d’impresa, orientamento al mercato)
• CRITICITA’ SPECIFICHE: – Fattori organizzativi (cultura individualista, forme
spurie di organizzazione - scarsa adesione/partecipazione, Scarsità di beni relazionali);
– Fattori di contesto (vincoli importanti limitanti lo sviluppo e che differiscono a livello territoriale)
Sistema delle Valli e delle Colline interne
Aree montane
Agroalimentare:Agroalimentare:
Una Regione pluraleUna Regione plurale
processi produttivi intensivi (riconversione)degrado ambientale e paesaggisticoantropizzazione e competizione uso suolidiseconomie localizzativePIANA del SELE: spinta all’innovazione
spopolamento - invecchiamentoscarsa dotazione infrastruttureridotta offerta di servizi alle persone ed alle impresericonversione (riforma PAC)
riconversione qualitativafiliere dinamiche: vitivinicola, olearia, frutta in guscioCooperazione anche con forme spurievalorizzazione commerciale
Fascia costiera e pianura irrigua
CONCLUSIONICONCLUSIONI• La riforma della PAC, la liberalizzazione dei mercati e
le nuove istanze della società hanno fatto esplodere criticità latenti, prima compensate dalle politiche accoppiate e da varie forme di protezionismo.
• Il riposizionamento competitivo dell’agroalimentare e lo sviluppo delle aree rurali dipende fortemente dai fattori di contesto
• L’analisi dei fattori di contesto fa emergere FABBISOGNI differenziati a livello territoriale pertanto le politiche d’intervento per l’agroalimentare non possono essere indifferenziate, monolitiche.
– Nuova impostazione della programmazione regionale:TERRITORIALITA’ E INTEGRAZIONE
– Articolazione territoriale delle policy– Integrazione fra strumenti (molte delle criticità
di contesto sono fuori dalla sfera di azione del FEASR; il ruolo del FESR E del FSE è fondamentale);