TARANTINO family - жить вкусн · Created Date: 11/21/2017 3:45:55 PM
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“Le prospettive della pedologia tra
ricerca e applicazioni:
il nodo della formazione”
Fabio Terribile
DISSPAPA, Università di Napoli Federico II
Presidente Società Italiana di Pedologia
… una seria riflessione sulle prospettive della
pedologia DEVE partire da un’analisi dei nostri
insuccessi.
Non ci sono segreti per il successo. È il risultato di
preparazione, duro lavoro ed apprendimento dai
fallimenti (Colin Powel).
"Ogni tralcio che… non dà frutto, lo toglie via; e ogni
tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più”
(Giovanni 15:1-6).
… e dalla consapevolezza del ruolo della nostra
disciplina.
La pedologia è un ambito disciplinare della scienza
del suolo che descrive e quantifica la morfologia, la
distribuzione, la genesi e la classificazione dei
suoli come corpi del paesaggio naturale.
E’ l’amalgama che tiene insieme la scienza del suolo.
Ed è il suo nocciolo duro
La pedologia non è inquadrata in nessuno degli
schemi teorici delle altre discipline scientifiche
(Simonson, 1991).
A livello internazionale, la pedologia ha avuto
un lungo periodo di crisi (iniziato dagli anni 70),
ben descritto da molti autori (Dudal 1987;
Nachtergaele 1990; Jacob & Nordt 1991, Arnold 1992;
Hudson 1992, Miller 1992, 1993; Sposito & Reginato
1992; Warkentin 1992; Gardner 1991, 1993;; Zinck
1993; Notohadiprawiro 1993 Greenwood 1993; Hillel
1993; Ibáñez 1998; Ibáñez et al. 1993, 1997, 1998;
Bouma 1994, Soc. britannica. Sci suolo. 1994; Bullock
1994; Bridge e Catizzone 1996; Yaalon 1995, 1996,
1997a; Basher 1997).
In Italia è successo qualcosa di simile con un
ritardo di circa 20-30 anni.
La maggior parte degli autori (citati prima) sono
sostanzialmente d'accordo in merito al calo di
credibilità della disciplina.
Le cause di questa situazione sono state ascritte al:
(i) paradigma agronomico con conseguente
isolamento della pedologia da altre discipline;
(ii) metodologie obsolete;
(iii) sistemi di classificazione obsoleti;
(iv) generale assenza di aspetti funzionali
(v) questioni congiunturali esterne alla scienza del
suolo;
Questa crisi ha influenzato anche il campo della
formazione universitaria in pedologia e nella scienza
del suolo ?
Nel periodo 1992-2004 (USA, Canada, UK):
decremento del 40% dei corsi di Master e PhD
(Baveye et al. 2006).
Lo staff universitario è quasi ovunque in declino.
Qualche piccolo esempio dagli USA:Cornell University: Dal 1990 al 2008 si è passati da 23 a 10 tra
ricercatori e docenti
University of Illinois Dal 1990 al 2008 si è passati da 17 a 7 tra
ricercatori e docenti
In Italia…cerchiamo di difenderci con varie difficoltà
1) "Where have the soils students gone?“ (Collins, 2008, Journal
of Natural Resources & Life Science Education).
2) Can a decline in Earth Science Education and research be
averted by networking, specialist centres and hybrid
departments? (Kramers, 1998)
3) The decline in forestry education enrollment – Some
observations and opinions (Nyland, 2008)
4) Concern over decline in physics... The decline in students
studying Physics…
5) …
E’ una crisi che condividiamo con molte altre discipline
Estratto da Engell & Dangerfield (1998):
La strada d’oro per il successo delle discipline accademiche
dipende da quanto esse soddisfino almeno uno di questi 3 criteri:
- Deve promettere una remunerazione al di sopra della media per
tutto l’arco della vita.
- Deve studiare essa stessa il denaro.
-Deve ricevere una rilevante quantità di denaro da contratti
esterni.
E’ evidente che la pedologia (come tutte le scienze ambientali)
non potranno mai prosperare in questo periodo storico !
Infatti la formazione in pedologia non promette soldi (come medicina,
veterinaria, biotecnologia, ingegneria biomedicale, genetica, nanotecnologia),
né conduce ad uno studio sui soldi (come economia, finanze, etc.) e compete
male sul piano del ricevere consistenti quantità di denaro (ingegneria civile,…)
Ma oltre al denaro abbiamo qualche altro problemino…
Nei decenni passati, la pedologia, come molte altre scienze che
studiano l’ambiente naturale, ha vissuto di una politica di alto
profilo e di lungo termine.
L’obiettivo è sempre stato quello di studiare il suolo ed il
territorio per produrre meglio (quantità e qualità) o, più
recentemente, per tutelare meglio l’ambiente. In altre parole
obiettivi anch’essi di una politica del territorio alta e di lungo
termine.
•Ma la politica è cambiata…molti analisti politici concordano che
i politici nei sistemi democratici sono focalizzati sul breve
termine, perché il loro obiettivo primario è quello di essere
rieletti
•Il successo della visione politica di “breve termine” ha ormai
ispirato tutte le ns istituzioni…(dagli Assessori..ai Rettori)
•Oggi ne conosciamo anche la base fisiologica (Science 2004)
“…human beings actually evaluate immediate rewards using a different area
of the brain than they use in evaluating long-term rewards. Experiments with
MRI scanning indicate that longer-term rewards are evaluated with a part of
the brain more associated with rational calculation, while shorter-term
rewards are evaluated with a part of the brain that is more associated with
emotions.
•I mezzi di informazione di massa e lo stesso funzionamento
della ns società tendono ad esaltare quella parte emotiva e
short term rewards della nostra mente !
•Non tenere conto di questa congiuntura ci spinge al fallimento !
Nonostante tutte queste valutazioni negative
nella realtà la nostra crisi ha qualcosa di molto
strano...
Ad esempio, se siamo degli sfigati…perché
tutti ci cercano ?
Molti esperti di suolo evidenziano che:
•La domanda di informazioni sul suolo aumenta
dovunque nel mondo, spesso in qualità e
quantità.
•La ricerca e le pubblicazioni sul suolo
incrementano ogni anno seguendo una legge
esponenziale.
•oggi si studia e si lavora sul suolo presso
dipartimenti di fisica, chimica, biologia,
ingegneria e presso nuove istituzioni.
Allora il problema forse non risiede in una
“domanda in pedologia” depressa;
…forse la domanda è cambiata e non ce ne
siamo accorti ?
Forse ci siamo dimenticati i ns stakeholders ?
La domanda dei ns stakeholders è certamente
cambiata non solo nelle tematiche (+
ambientali) ma anche negli approcci
richiesti…spesso dinamici e capaci di fornire
risposte in tempi rapidi (short term rewards).
Purtroppo questi approcci non ci appartengono
ed il nostro sistema di formazione non è
adeguato.
E’ una situazione generale…
Nei paesi sviluppati, l’offerta formativa delle
università in pedologia e nella scienza del suolo
è ovunque in contrazione e si concentra nella
difesa della disciplina a livello della laurea
triennale in Italia ed underdraduate all’estero.
Allora il problema forse non risiede in una
“domanda in pedologia” depressa; forse la
domanda è cambiata e non ce ne siamo accorti.
… se questo fosse vero, ne deriva che la ns
offerta non è all’altezza delle sfide dei nostri
tempi !
E se l’offerta non è all’altezza dei tempi questo
certamente dipende anche dal sistema di
formazione !
From EU-SOIL COMMUNICATION 2002 “Towards a Thematic strategy for Soil Protection”
- Le 8 principali minacce del suolo
• Erosione
• Diminuizione della materia organica
• Contaminazione del suolo (locale and diffusa)
• Impermeabilizzazione del suolo
• Compattamento
• Dimuzione della biodiversità edafica
• Salinizzazione
• Alluvioni e frane
Facciamo qualche esempio eclatante…
LA GRANDE PROBLEMATICA DELL’INQUINAMENTO
DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA
Acutis, M., Basile, A., Brenna, S. Terribile F. 2007. Modellizzazione della dinamica dell’acqua e dell’azoto nei
suoli agricoli lombardi. Quaderni della ricerca, n° 65, Monografia Regione Lombardia-ERSAF, Milano.
Basile, A. e Terribile F. 2008. La ricerca sull’inquinamento da nitrati nei suoli campani: un approccio modellistico
nella gestione agro-ambientale. Monografia Regione Campania, Napoli 2008. ISBN 978-88-95230-07-8
Cofin 2003, 2005. “Variabilità spaziale delle proprieta' fisiche dei suoli. Applicazioni al rilevamento pedologico”
La Direttiva NitratiDecreto Legislativo n. 152/99 (integr. D.L. 258/2000)
Tali fattori dipendono:
• Dalla Vulnerabilità intrinseca degli acquiferi ai fluidi inquinanti (caratteristiche litostrutturali, idrogeologiche e idrodinamiche del sottosuolo e degli acquiferi);
• Dalla Capacità di attenuazione del suolo nei confronti dell'inquinante (caratteristiche di tessitura, struttura, contenuto di sostanza organica ed altri fattori relativi alla sua composizione e reattività fisica, chimico-biologica);
• Dalle condizioni climatiche e idrologiche;
•Dal tipo di ordinamento colturale e dalle relative pratiche agronomiche.
“L'individuazione delle zone vulnerabili deve essere effettuata tenendo conto dei carichi (specie animali allevate, intensità degli allevamenti e loro tipologia, tipologia
dei reflui che ne derivano e modalità di applicazione al terreno, coltivazioni e fertilizzazioni in uso) e dei fattori ambientali che possono concorrere a
determinare uno stato di contaminazione.”
PIE1
PIA1
PAL6
PIE2VAP1
PAL8
VAC1
PAL5
VAS1
VAC2
PAL3
PAL2
PAL1
PAL7
PAL4
PIE3
PAL9
PAL10
ind_eff_fl (%)
0 - 5
5 - 10
10 - 15
15 - 20
20 - 25
25 - 30
30 - 35
35 - 40
40 - 45
45 - 50
50 - 55
55 - 60
60 - 65
65 - 70
70 + Capacità di attenuazione dei suoli
Ma questa cartografia non risolve il problema! Ad esempio
non sappiamo come utilizzare le informazioni pedologiche per migliorare la
gestione agronomica. Non contestualizziamo il nostro sapere rispetto alla
complessità della problematica.
Fertilizzazioni
chimiche
EVOLUZIONE DELL’N NEL SUOLO
Tasso volatilizzazione f(t, pH,
H2O,vento, radiazione)
Tasso volatilizzazione f(t, pH,
H2O,vento, radiazione)
Pool humus Pool residui
Tasso mineral. f(t, wc)
Pool letame
lisciviazione
Pool NO3-
volatilizzazione
Incorporazione residui
e morte radici
Pool NH4+
Fertilizzazioni.
organiche
Tasso mineral. f(t, wc) Tasso mineral. f(t, wc)
Perdita CO2
Tasso nitrificaz. f(t, wc, no3-/nh4
+)
denitrificazione
Assorbimento
pianta -
simulazione
dinamica
assorbimentoTasso nitrificaz. f(t, wc, no3-/nh4
+) Dinamica H2O,
diffusione
C/N
C/NPool humus Pool residui
Tasso mineral. f(t, wc)
Pool letame
lisciviazione
Pool NO3-
volatilizzazione /
Adsorbimento min.
Pool NH4+
Fertilizzazioni.
organiche
Tasso mineral. f(t, wc) Tasso mineral. f(t, wc)
Perdita CO2
Tasso nitrificaz. f(t, wc, no3-/nh4
+)
denitrificazione
Assorbimento
pianta -
simulazione
dinamica
assorbimentoTasso denitrificaz. f(t, wc, NO3-/NH4
+) Dinamica H2O,
diffusione
C/N
C/N
SuoloMeteo
Coltura
Gestione
Stima del comportamento
Della realtà di input
(ex.biomassa prodotta, drenaggio,…)
Supporto
Alle decisioni in
Ambito agronomico
e ambientale
Calibrato e validato
La necessità di utilizzare modelli di simulazione
Il problema delle colate rapide di fango
Linea 1 del CNR G.N.D.C.I.- Presidenza del Consiglio dei Ministri (2002-2005)
U.E. Cost Action 622 " Soil Resources of European Volcanic Systems“.
Negli ultimi 60 anni, nel sud e nel centro Italia, le colate
rapide di fango hanno causato oltre 400 vittime (banca
dati IFFI).
… quasi tutte queste frane hanno interessato (innesco
e/o evoluzione) un certo tipo di suoli (Andosuoli
Aluandici e Silandici).
Terribile et al. (2007). Landslide processes and Andosols: the case study of the Campania region,
Italy. In Soils of Volcanic Regions in Europe 545- 563. Springer Verlag Berlin Heidelberg.
Basile, A; Mele, G; Terribile, F. 2003. Soil hydraulic behaviour of a selected benchmark soil
involved in the landslide of Sarno 1998.; Geoderma; 117 (3-4): 331-346; 2003
Terribile F., Basile A., De Mascellis R., Di Gennaro A., Mele G., Vingiani S. 2000- I suoli delle aree
di crisi di Quindici e Sarno: proprietà e comportamenti in relazione ai fenomeni franosi del 1998.
Quaderni di Geologia Applicata, 7- 1 (2000) 59-79.
Terribile F., Di Gennaro A., Aronne G., Basile A., Buonanno M., Mele G., Vingiani S. 2000- I suoli
delle aree di crisi di Quindici e Sarno: aspetti pedogeografici in relazione ai fenomeni franosi del
1998. Quaderni di Geologia Applicata, 7- 1 (2000) 81-95.
Vingiani, S., Terribile, F.2007. Soils of the detachment crowns of Ischia landslides. Italian Journal
of Engineering Geology and Environment 2: 51-63.
Possiamo quindi produrre cartografie della distribuzione spaziale di questi
suoli e competere con i geotecnici, i geologi, i geomorfologi, i climatologi e gli
esperti di vegetazione su cosa è più importante nell’inventario del rischio
Possiamo quindi produrre cartografie della distribuzione spaziale di questi
suoli e competere con i geotecnici, i geologi, i geomorfologi, i climatologi e gli
esperti di vegetazione su cosa è più importante nell’inventario del rischio
..ma per le popolazioni locali la gestione del rischio e
delle soglie di allerta è importante quanto un
inventario
Oggi sono solo su base climatica !
Non c’è alcuna misura sul suolo !
L’idropedologia potrebbe aiutare a determinare il vero rischio associato al suolo !
Analisi di scenario
condizioni giornaliere al contorno superiore
0
4
8
12
16
20
1 22 43 64 85 106 127
tempo (DOY)
Pio
ggin
( c
m)
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
ET
p (c
m)
ETp
0
20
40
60
80
100
0 20 40 60 80 100 120 140
Time (DOY)
WS (cm)
pedo-discontinuity (P-DC), Anisotropy=1
pedo-discontinuity (P-DC), Anisotropy=5
pedo-continuity (P-C), Anisotropy=1
pedo-continuity (P-C), Anisotropy=5
Danger of landslide
Impermeabilizzazione del suolo
(Soil Sealing…urbanization )In Italia, la quantità di territorio consumata nel periodo 1995 – 2006:
Comparto residenziale: 390 mila ettari.
Comparto produttivo: 210 mila ettari.
Per la realizzazione delle infrastrutture: 150 mila ettari.
Il consumo di suolo raggiunge in totale di 750 mila ettari nel periodo
della rilevazione 1995-2006, e cioè oltre 68.200 mila ettari/anno.
E’ UNA GRANDE EMERGENZA MONDIALE
Carbone et al. 2009. La cartografia pedologica nella pianificazione territoriale: l’esempio
della provincia dio Napoli. Urbanistica , 138. Edizione Istituto Nazionale di Urbanistica.
ISSN 00421022.
Giunta della Provincia di Napoli 2008. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.
Rural fragmentation – circle shape kernel
(radius 175m)
In quest’ambito molti di noi lavorano per
determinare:
La perdita di suoli agricoli/forestali (quanti ettari
abbiamo perso/tipologia di suolo ?)
•In qualche caso…la frammentazione del
territorio agricolo e forestale ( qual’è l’integrità e
la connettività delle aree non toccate dal sealing
?)
…in fondo tutte attività che potrebbe svolgere anche
un operatore GIS !
Mentre nulla sappiamo sulle funzioni di ciò che
abbiamo perso !
Le funzioni del suolo: beni e servizi prodotti dal suolo
Soil
Ground Water
Biodiversity
Open Water
Air
Biomass Production(e.g. food chain)
Human Health
W.E.H. Blum, 2004
Culture
Il suolo assicura una serie di funzioni chiave dal punto di vista ambientale, economico, sociale e culturale che sono indispensabili per la vita.
• Produzione alimentare e di altre biomasse• Stoccaggio, filtraggio e trasformazione• Habitat e pool genico• Ambiente fisico e culturale dell’umanità• Fonte di materie prime
Ma è difficile difendere bene il suolo se non siamo neanche in grado di
quantificarne il valore ambientale ed economico !
Ci sono delle conclusioni ?
- forse la prima conclusione è che
necessitiamo di una sana autocritica
- forse dobbiamo cambiare sia (i) i ns
paradigmi su cos’è la pedologia ed a
quali bisogni essa debba rispondere
che (ii) i ns approcci alla complessità
del sistema suolo
Alcune riflessioni sui nuovi paradigmi
Allargare la visuale e potenziare l’interazione della
pedologia con il resto del sistema.
i. dal pedon alla “whole Soil-Regolith”;
ii. dalle aree agricole e forestali alla “whole land
surface” (aree umide, aree costiere, urbano).
iii.poi dobbiamo dire come funziona questo sistema
così complesso (functional pedology)
iv.dirlo in tempi brevi per generare lo short term
rewards ! (neuropedology)
v. e dare al tutto una dimensione economica
(pedoeconomy)
Alcune riflessioni sui nuovi paradigmi
- Ma per rispondere a queste sfide non è
necessario disporre di super-eroi; è piuttosto
necessario reinventare la formazione in
pedologia
- abbiamo bisogno di diversificare la figura del
pedologo mantenendo il suo “core”
Alcuni esempi:
- pedologo-modellista
- Idropedologo
- Pedologo S-DSS
- Esperto in digital soil mapping, etc…
Come già detto, nei paesi sviluppati, l’offerta
formativa delle università in pedologia e nella
scienza del suolo è ovunque in contrazione e
tipicamente si concentra nella difesa della
disciplina a livello della laurea triennale in Italia
e di underdraduate all’estero.
Allora il problema è più grande e va affrontato
ad un’altra scala !
Il mondo dell’università ce la può fare ?
Da sola certamente NO !
L’ approccio DPSIR ((EUROPEAN ENVIRONMENT AGENCY, 1999).
Le forze motrici (D), producono delle pressioni sul sistema (P) che
determinano un cambio di stato (S), che, a sua volta, produce un impatto (I)
per il quale delle risposte (R) sono necessarie
Ma come affrontiamo questa sfida ?
Cosa fare?
1)Convincerci, più di quanto crediamo adesso,
che la nostra disciplina è cruciale per il bene
dell’umanità ! Dobbiamo superare il paradigma dello sfigato. Forse
abbiamo già la consapevolezza che in molte delle ns
istituzioni non ci sono alternative al pedologo.
2) Convincere gli altri !
Ma per farlo il mondo della pedologia italiana
deve cambiare !
• “fare sistema”.
• superare i personalismi
• essere tutti militanti!
• percorrere nuove vie !
• comunicare meglio
(l’esempio della giornata
mondiale del suolo di
Palermo) !
- Non pensiamo come si estende alle diverse scale il
processo di degrado del suolo
- Non pensiamo alla scala su cui è possibile fornire risposte
concrete per contrastare il degrado
-Ma perché siamo così partigiani ?
-Frammentazione culturale
-Vediamo solo ciò che già conosciamo (un contadino in
Kenia)
-Certamente per un ovvio senso di sicurezza… all’inizio la
potatura fa sempre male …
…Siamo tutti partigiani della ns scala di osservazione