Le mani sulla città

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SULLA CITTÀ LEMANI I BOSS DELLA ’NDRANGHETA VIVONO TRA NOI E CONTROLLANO MILANO Gianni Barbacetto Davide Milosa

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I boss della 'ndrangheta vivono tra noi e controllano Milano

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Milano-Italia. “Abbiamo fatto una città!” Lo diconoloro: centinaia di uomini della ’ndrangheta che vivonotra noi. Frequentano gli stessi bar, e probabilmente ilsupermercato dove facciamo la spesa l’hanno costruitoloro. Ma noi continuiamo a ignorarlo. Quello che stupisce è lo stile di vita. Vite da ricchi,condotte nella più totale normalità. Auto da centomilaeuro e vestiti firmati. Imprenditori dalla faccia pulitacome copertura. Avvocati un tempo insospettabili.Giovani ragazzi milanesi che diventano corrieri delladroga. Storie straordinarie e incredibili, tutte raccon-tate con nomi e cognomi. Succede a Milano, oggi: unacittà che ha toccato il fondo. È questa la sfida a cuisono chiamati il sindaco Giuliano Pisapia e la nuovaamministrazione.La borghesia milanese vive tranquilla, intanto i bosssono proprietari di decine di locali, ristoranti e disco-teche alla moda. Veri e propri uomini d’affari, cheall’occasione sono pronti a trasformarsi in spietaticriminali. La città è cosa loro, guai a ostacolarli. In questo libro per la prima volta li vediamo muoversiper le vie del centro, andare allo stadio, cenare insiemee trattare partite di cocaina, costruire palazzi e centricommerciali, celebrare matrimoni a due passi dalDuomo. Ma anche intimidire, minacciare e uccidere,quando serve. E stringere rapporti con la politica,eleggere i propri candidati nelle istituzioni. Molti boss adesso sono in carcere, ma hanno passatoil bastone del comando ai figli. Finalmente li vediamo.Ora tocca a noi reagire.

Gianni Barbacetto è giornalista de “il Fatto Quoti-diano”. Per Chiarelettere ha pubblicato MANI SPORCHE(con Peter Gomez e Marco Travaglio, 2007).

Davide Milosa è giornalista de “il Fatto Quotidiano”.Da sempre si occupa di cronaca nera e giudiziaria conparticolare interesse per le infiltrazioni mafiose nelNord Italia.

I S B N 978-88-6190-087-5

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Barbacetto

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LEMANI SULLACITTÀ16,00

Progetto grafico: David Pearsonwww.davidpearsondesign.com

SULLA CITTÀLE MANI“QUESTA, PURTROPPO, È UNA STORIA VERA.

COME DISSE UNO ’NDRANGHETISTA:‘NOI ABBIAMO IL PASSATO,

IL PRESENTE E ILFUTURO’.”

Giuseppe Spina,colonnello dei carabinieri I BOSS DELLA ’NDRANGHETA

VIVONO TRA NOI ECONTROLLANO MILANO

Gianni Barbacetto

Davide Milosa

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principio attivo Inchieste e reportage

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Michele Ainis, Tina Anselmi, Claudio Antonelli, Franco Arminio, Avventura Urbana Torino, Andrea Bajani, Bandanas, Gianni Barbacetto, Stefano Bartezzaghi, Oliviero Beha, Marco Belpoliti, Daniele Biacchessi, David Bidussa, Paolo Biondani, Nicola Biondo, Tito Boeri, Caterina Bonvicini, Beatrice Borromeo, Alessandra Bortolami, Giovanna Boursier,Dario Bressanini, Carla Buzza, Andrea Camilleri, Olindo Canali, Davide Carlucci,Luigi Carrozzo, Andrea Casalegno, Antonio Castaldo, Carla Castellacci, Mario José Cereghino, Massimo Cirri, Fernando Coratelli, Carlo Cornaglia, Roberto Corradi, Pino Corrias, Andrea Cortellessa, Riccardo Cremona, Gabriele D’Autilia, Vincenzo de Cecco, Luigi de Magistris, Andrea Di Caro, Franz Di Cioccio, Gianni Dragoni, Giovanni Fasanella, Davide Ferrario, Massimo Fini, Fondazione Fabrizio De André, Fondazione Giorgio Gaber, Goffredo Fofi, Giorgio Fornoni, Nadia Francalacci, Massimo Fubini, Milena Gabanelli, Vania Lucia Gaito, Giacomo Galeazzi, Bruno Gambarotta, Andrea Garibaldi, Pietro Garibaldi, Claudio Gatti, Mario Gerevini, Gianluigi Gherzi, Salvatore Giannella, Francesco Giavazzi, Stefano Giovanardi, Franco Giustolisi, Didi Gnocchi, Peter Gomez, Beppe Grillo, Luigi Grimaldi, Dalbert Hallenstein, Guido Harari, Riccardo Iacona, Ferdinando Imposimato, Karenfilm, Giorgio Lauro, Alessandro Leogrande, Marco Lillo, Felice Lima, Stefania Limiti,Giuseppe Lo Bianco, Saverio Lodato, Carmelo Lopapa, Vittorio Malagutti, Antonella Mascali, Antonio Massari, Giorgio Meletti, Luca Mercalli, Lucia Millazzotto, Davide Milosa, Alain Minc, Angelo Miotto, Letizia Moizzi, Giorgio Morbello, Loretta Napoleoni, Natangelo, Alberto Nerazzini, Gianluigi Nuzzi, Raffaele Oriani, Sandro Orlando, Massimo Ottolenghi,Antonio Padellaro, Pietro Palladino, Gianfranco Pannone, David Pearson (graphic design),Maria Perosino, Simone Perotti, Roberto Petrini, Renato Pezzini, Telmo Pievani,Ferruccio Pinotti, Paola Porciello, Mario Portanova, Marco Preve, Rosario Priore,Emanuela Provera, Sandro Provvisionato, Sigfrido Ranucci, Luca Rastello, Marco Revelli,Piero Ricca, Gianluigi Ricuperati, Sandra Rizza, Marco Rovelli, Claudio Sabelli Fioretti,Andrea Salerno, Giuseppe Salvaggiulo, Laura Salvai, Ferruccio Sansa, Evelina Santangelo,Michele Santoro, Roberto Saviano, Luciano Scalettari, Matteo Scanni, Roberto Scarpinato,Gene Sharp, Filippo Solibello, Riccardo Staglianò, Luca Steffenoni, theHand, Bruno Tinti,Gianandrea Tintori, Marco Travaglio, Elena Valdini, Vauro, Concetto Vecchio,Giovanni Viafora, Anna Vinci, Carlo Zanda, Carlotta Zavattiero.

Autori e amici dichiarelettere

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iiiSommario

“Ma ti rendi conto? Abbiamo fatto una città! A Milano lavoriamo noi.”

Maurizio Luraghi, imprenditore edile in affari con i boss, condannato per associazione mafiosa.

pretesto 1 f pagina 121

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pretesto 2 f pagine 13, 150

“Esiste un tessuto della nostra imprenditoria che ha interesse a fare affari con le organizzazioni criminali. Vi è un degrado culturale nel quale le organizzazioni criminali si buttano a pesce. Continua a non esserci la folla di imprenditori davanti alla mia porta, nonostante non si fermino i danneggiamenti, gli atti di intimidazione, gli incendi... Non è solo per paura che gli imprenditori non denunciano.”Ilda Boccassini, procuratore aggiunto a Milano.

“Ci sono 13 politici lombardi che hanno ricevuto i voti della ’ndrangheta.”

Nicola Gratteri, procuratore aggiunto a Reggio Calabria.

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vSommario

pretesto 3 f pagina 216

“Questa è gente che cultura ne ha poca. Però ci sanno fare. Li ho portati a due incontri importanti con due grosse banche italiane e li hanno scioccati.”

Giuseppe Melzi, avvocato, ha difeso i risparmiatori truffati dal crac di Michele Sindona. Arrestato per riciclaggio nel febbraio 2008. È definito “consulente giuridico-finanziario della cosca”.

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pretesto 4 f pagine 329-331

“Nicola Padulano è un operaio siciliano e un gran lavoratore. Fa il sindacalista. Nel 2005 lavora per la cooperativa Ytaca. L’impresa gestisce il carico, lo scarico, il trasporto e lo stoccaggio delle merci. Il suo committente è la Sma, uno dei marchi più noti della grande distribuzione alimentare. La Ytaca è di proprietà del boss Marcello Paparo. Padulano raccoglie le proteste degli operai e organizza qualche sciopero. Il dirigente della Sma contatta Paparo: ‘Eh, ma guardi che questo inizia a crearci dei problemi’. Il boss manda un’ambasciata a Padulano facendogli sapere che se si dimette otterrà un corposo extra… Poco dopo due uomini aspettano Nicola sotto la sua abitazione. ‘Padulano!’ gridano. Lo massacrano di botte. Il fatto è riportato nel mattinale della Questura. Nessun giornalista lo ritiene rilevante: così a Milano un’aggressione in puro stile mafioso passa per l’ennesima volta sotto silenzio.”

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viiSommario

pretesto 5 f pagine 64, 70

“Qui i calabresi sono la spina dorsale del Pdl. Farei la campagna elettorale con la pistola in bocca.”Carlo Antonio Chiriaco, direttore sanitario Asl Pavia, arrestato nel luglio 2010 per associazione mafiosa.

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© Chiarelettere editore srlSoci: Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A.Lorenzo Fazio (direttore editoriale)Sandro ParenzoGuido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.)Sede: via Melzi d’Eril, 44 - Milano

isbn 978-88-6190-087-5Prima edizione: settembre 2011

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Gianni BarbacettoDavide Milosa

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Gianni Barbacetto, giornalista, scrive su «Il Fatto Quotidiano». Ha lavorato al «Mondo», all’«Europeo», a «Diario». Collabora a «Micromega» e al «Venerdì di Repubblica». È direttore di Omicron (l’Osservatorio milanese sulla criminalità or-ganizzata al Nord). Nato a Milano, laureato in Filosofia, ha cominciato a lavorare per la radio (Radio Milano Libera, Radio Città, Radio Rai). Negli anni Ottanta, ha contribuito a fondare il mensile «Società civile», che ha diretto per una decina d’an-ni. Si è molto divertito, anni fa, a condurre un programma televisivo di economia e finanza su una tv privata (Rete A). Ha realizzato, con il regista Mosco Boucault, il documentario per la rete franco-tedesca Arte sul Lodo Mondadori, mai trasmesso in Italia. Ha lavorato per la tv (Annozero, Blunotte), il cinema (A casa nostra di France-sca Comencini), il teatro (A cento passi dal Duomo di Giulio Cavalli). I suoi libri: Milano degli scandali (con Elio Veltri), prefazione di Stefano Rodotà, La-terza, 1991; Campioni d’Italia, prefazione di Enrico Deaglio, Tropea, 2002; B. Tutte le carte del Presidente, Tropea, 2004. Compagni che sbagliano, il Saggiatore, 2007. Il guastafeste, Ponte alle Grazie, 2009. Se telefonando, Melampo, 2009; Il grande vec-chio, Bur Rizzoli, 2009. Con Peter Gomez e Marco Travaglio ha pubblicato Mani pulite, Editori Riuniti, 2002, e Mani sporche, Chiarelettere, 2007.

Davide Milosa, giornalista, scrive su «Il Fatto Quotidiano». Ha lavorato per il quo-tidiano free press «City», per il «Corriere della Sera» nella redazione delle Grandi cronache. Ha collaborato con «il manifesto», con «Narcomafie», con «S Sicilia» e «S Calabria». Nato a Milano nell’agosto del 1972, è laureato in Storia della filosofia contemporanea con una tesi sull’ateismo nell’opera di Albert Camus. Nel 2009 ha fondato il sito milanomafia.it con l’obiettivo di raccogliere e ordinare il materiale sulla presenza delle cosche in Lombardia e dare visibilità a notizie che i grandi giornali troppo spesso tengono nel cassetto. Da sempre si occupa di cronaca nera e giudiziaria con particolare interesse alle infiltrazioni mafiose nel Nord Italia.

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Sommario

LE MANI SULLA CITTà

Tavola 1: Le mani sulla città 2Tavola 2: Le mani sulla provincia 4Questo libro 9

Prima parte. La politica secondo i boss 11

La nuova capitale della ’ndrangheta 13Affari d’oro a Milano e dintorni 63

Seconda parte. Sangue, terra e cemento 99

Barbaro-Papalia: i padroni di Milano 101Il volto pulito della ’ndrangheta 115Vecchi e nuovi sindaci 133

Terza parte. La città della coca 153

’Ndrangheta e coca 155Traffici internazionali 163Grandi alleanze 191Quelli di Duisburg 201

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Quarta parte. La capitale del riciclaggio 207

Un cittadino al di sopra di ogni sospetto 209Il clan Onorato e i suoi bravi ragazzi 227Insider trading mafioso 243Da Provenzano ai Casalesi 251

Quinta parte. All’ombra dell’Ortomercato 267

Cent’anni di storia 269Il regno dei Morabito 283

Sesta parte. Grandi affari e grandi opere 307

’Ndrangheta ad alta velocità 309Con i Paparo non si sgarra 329

Settima parte. Epopea ’ndrangheta 341

Il clan Papalia 343I clan Trovato e Flachi 381

Ringraziamenti 409

Appendice 411

Indice dei nomi 453

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le mani sulla città

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01 VIA RISTORI Il Gibson Bar si trova al centro di una brutta storia di usura ed estorsioni, p. 20.

02 VIA BASTIANO PORRONE Alla discoteca Le Banque Letizia Moratti festeggia l’ultimo giorno di campagna elettorale, p. 29.

03 VIA MONTENAPOlEONE Nel quadrilatero della moda c’è la sede della Kreiamo, i proprietari in affari con i boss, p. 39.

04 PIAzzA SEMPIONE All’Immobiliare Girasoli arriva il boss Salvatore Barbaro, p. 101.

05 CORSO XXII MARzO Chiesa di Santa Maria del Suffragio, durante il matrimonio i boss invitati progettano affari, p. 170.

06 VIA ANgElO EMO Il gotha del narcotraffico si ritrova al ristorante Il meridionale, p. 182.

07 lARgO RIChINI Lo studio dell’avvocato Giuseppe Melzi, l’insospettabile riciclatore, p. 209.

08 BAR EBONy Vicino a piazzale Loreto, s’incontrano i «bravi ragazzi» della ’ndrangheta, p. 229.

09 PIAzzA DIAz A due passi dal Duomo, il boss Giovanni Morabito è titolare del bar ristorante Samarani, p. 289.

10 FOR A KINg Il night club della ’ndrangheta, p. 292.11 VIA CIMA Gambizzato Onorio Longo, il 2 maggio 2007, p. 334.12 VIA ROSPIglIOSI Ucciso Giovanni Di Muro, il 4 novembre 2009,

p. 233.13 BAR MAgENTA L’assessore Giovanni Terzi partecipa a un aperitivo

elettorale a cui sono presenti anche uomini della cosca Flachi, p. 61.

14 VIA RuCEllAI Arrestato il boss Pasquale Forti, esponente della cupola della ’ndrangheta, p. 174.

15 VIA MOzART In una delle vie più eleganti di Milano ha sede la Las Vegas Srl, che ricicla 5 milioni di euro, in poco più di un anno, p. 257.

16 VIA MANzONI Al Grand Hotel et de Milan l’emissario dei boss incontra un ufficiale dei servizi segreti libici, p. 351.

17 VIA ORTI Il boss Antonio Strangio parte dalla sua casa, destinazione Amsterdam, per incontrare il fratello Sebastiano, latitante, p. 202.

18 VIAlE BRIANzA Vi risiede Antonio Piromalli, una vita normale e rispettabile, ma gli uomini della Squadra mobile di Milano lo arrestano al rientro da un viaggio a New York. Capo d’accusa: associazione mafiosa, p. 270.

19 PIAzzA DERgANO Il boss Pepè Flachi aspetta armi in pugno un balordo che l’ha sfidato, ma al suo posto arriva la polizia, p. 389.

20 VIA VAlTEllINA Alla pizzeria Bio Solaire si vedono i boss, p. 405.21 VIAlE CERTOSA Al Madison si combinano affari importanti, p. 214.22 DE ANgElI Alla fermata della metropolitana c’è il bar Metro.

Al bancone serve i clienti Bruno Talia, cognato di Giuseppe Morabito, detto ’u Tiradrittu, p. 359.

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01 AlBAIRATE Trattativa per un grosso carico di cocaina a casa del boss Luigi Bonanno, p. 196.

02 ASSAgO Un incendio doloso colpisce un imprenditore edile della zona. È il territorio dei boss Barbaro e Papalia, p. 147.

03 BOllATE La cosca dei Novella monopolizza il traffico di droga, controlla i cantieri e reinveste il denaro in locali pubblici, p. 116.

04 BRESSO Killer in azione sparano contro una Porsche nera, di proprietà del cognato del boss Franco Coco Trovato: colpiti due passanti, p. 396.

05 BRughERIO Sede della Ytaca, cooperativa del boss Marcello Paparo, p. 329.

06 BuBBIANO Le famiglie Trimboli e Marando, originarie di Platì, dettano legge, p. 162.

07 BuCCINASCO Summit ai tavolini del bar Lyon’s, p. 361. Un camorrista incaprettato e ucciso dai calabresi. Il suo corpo è gettato in un laghetto, p. 397. Ritrovati due bazooka da guerra modello M80 provenienti dai Balcani, p. 142. La guardia di finanza arresta il boss Salvatore Barbaro nella sua villa, p. 371.

08 CESANO BOSCONE Sindaco indagato per corruzione: avrebbe intascato una mazzetta pagata dai colletti bianchi della ’ndrangheta, p. 48.

09 COlOgNO MONzESE Spari contro l’abitazione di un incensurato. I carabinieri si accorgono che i proiettili hanno colpito anche una Mercedes nera parcheggiata di fronte. È l’auto del boss Marcello Paparo, p. 314.

10 CORSICO Al bar Salma tutti in fila per la cocaina, p. 158.11 DESIO Politici locali coinvolti nelle inchieste sulle ’ndrine al Nord.

Sciolto il Consiglio comunale, p. 76.12 gAggIANO Alla trattoria Degli angeli incontro tra i boss per la

spartizione del mercato della droga, p. 198.13 lIMBIATE Accesa discussione al ristorante tra i boss. Da una piccola

zuffa inizia una mattanza: 14 omicidi in 7 mesi, p. 396.14 MEzzAgO Summit in un capannone di via delle Industrie. Obiettivo:

appalti pubblici da conquistare e spartire, p. 309.15 PERO Un imprenditore legato ai boss sta per perdere un importante

appalto per Expo 2015. I boss intervengono, e sanno essere convincenti, p. 130.

16 POglIANO MIlANESE In fiamme il capannone di un imprenditore edile. Un lavoro da professionisti, p. 115.

17 ROzzANO Al ristorante La Contea s’incontrano i boss. Menu: affari, politica e mafia, p. 44.

18 SAN VITTORE OlONA Il boss Carmelo Novella è ucciso fuori dal circolo dei combattenti e reduci, p. 118.

19 SEgRATE Il sindacalista Nicola Padulano, che lavora in un’impresa dei boss, viene massacrato di botte, p. 331.

20 zElO SuRRIgONE Pasquale Violi, detto Lucifero, di Platì. Questa è la sua zona, p. 162.

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A Olga e NoraG.B.

A mio figlio GiorgioD.M.

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Questo libro

milano è la città in cui «la mafia non esiste». lo affermava negli anni Ottanta il sindaco Paolo Pillitteri, lo ha ripetuto fino a ieri letizia moratti.

milano, già «capitale morale» del paese, è la città diven-tata oggi la nuova capitale della ’ndrangheta. lo sostengono i magistrati che conducono le loro indagini tra calabria e lombardia.

milano è la città dove centinaia di persone sono state ne-gli ultimissimi anni indagate, incriminate, arrestate per la loro partecipazione alle attività dei gruppi di criminalità organizza-ta. molte di queste sono calabresi, ma alcune (soprattutto im-prenditori) hanno cognomi e accento del tutto lombardi. se-gno che, se «la mala pianta» è cresciuta così rigogliosa al nord, è anche perché ha trovato un terreno particolarmente fertile e pronto ad accoglierla.

milano è la città dove decine di politici e amministratori pubblici hanno il loro nome stampato nelle carte delle ultime indagini. solo contiguità innocenti, piccole distrazioni, inqui-namenti inconsapevoli? ma poi, è tollerabile che un uomo po-litico possa essere così distratto e sprovveduto da non rendersi conto di trattare con gli uomini delle cosche?

la «linea della palma» evocata da leonardo sciascia è da tempo arrivata al nord. almeno da quando un «eroe borghe-se» come Giorgio ambrosoli poteva essere ucciso a milano da un sicario mandato dal più potente banchiere privato italiano dell’epoca, michele sindona, grande riciclatore di cosa nostra,

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Le mani sulla città 10

senza che la città si accorgesse di quello che era successo, di quello che stava succedendo.

Oggi, più di vent’anni dopo, la città si prepara nel modo peggiore all’expo del cemento e degli affari. e non dimostra di aver capito la lezione impartita dal suo stesso passato. Oggi un uomo, nicola Padulano, può essere selvaggiamente picchiato a milano da uomini mandati dai clan, senza che gli sia dedicata neppure una riga sui giornali. Oggi una donna, lea Garofalo, può essere rapita in pieno centro e sciolta nell’acido, senza che la città si scuota. Oggi in lombardia si paga il pizzo, si fanno affari, si spartiscono appalti, si smerciano chili di cocaina, si ri-ciclano miliardi, si vendono voti, senza che cittadini si ribellino e soprattutto senza che le istituzioni reagiscano in modo netto, vigoroso, visibile.

in questo libro troverete ricostruiti la rete di potere, gli affari e i rapporti politici delle organizzazioni criminali a milano e in lombardia. troverete i nomi e i cognomi. ma troverete so-prattutto le storie: dei boss e dei loro «bravi ragazzi», ma anche degli insospettabili imprenditori, fiancheggiatori, politici del nord che stanno al loro fianco. sono loro ad aver permesso che milano sia diventata la nuova capitale della ’ndrangheta.

Forse conoscere questi fatti, questi nomi, queste storie può essere un contributo a cambiare strada.

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Milano-Italia. “Abbiamo fatto una città!” Lo diconoloro: centinaia di uomini della ’ndrangheta che vivonotra noi. Frequentano gli stessi bar, e probabilmente ilsupermercato dove facciamo la spesa l’hanno costruitoloro. Ma noi continuiamo a ignorarlo. Quello che stupisce è lo stile di vita. Vite da ricchi,condotte nella più totale normalità. Auto da centomilaeuro e vestiti firmati. Imprenditori dalla faccia pulitacome copertura. Avvocati un tempo insospettabili.Giovani ragazzi milanesi che diventano corrieri delladroga. Storie straordinarie e incredibili, tutte raccon-tate con nomi e cognomi. Succede a Milano, oggi: unacittà che ha toccato il fondo. È questa la sfida a cuisono chiamati il sindaco Giuliano Pisapia e la nuovaamministrazione.La borghesia milanese vive tranquilla, intanto i bosssono proprietari di decine di locali, ristoranti e disco-teche alla moda. Veri e propri uomini d’affari, cheall’occasione sono pronti a trasformarsi in spietaticriminali. La città è cosa loro, guai a ostacolarli. In questo libro per la prima volta li vediamo muoversiper le vie del centro, andare allo stadio, cenare insiemee trattare partite di cocaina, costruire palazzi e centricommerciali, celebrare matrimoni a due passi dalDuomo. Ma anche intimidire, minacciare e uccidere,quando serve. E stringere rapporti con la politica,eleggere i propri candidati nelle istituzioni. Molti boss adesso sono in carcere, ma hanno passatoil bastone del comando ai figli. Finalmente li vediamo.Ora tocca a noi reagire.

Gianni Barbacetto è giornalista de “il Fatto Quoti-diano”. Per Chiarelettere ha pubblicato MANI SPORCHE(con Peter Gomez e Marco Travaglio, 2007).

Davide Milosa è giornalista de “il Fatto Quotidiano”.Da sempre si occupa di cronaca nera e giudiziaria conparticolare interesse per le infiltrazioni mafiose nelNord Italia.

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Barbacetto

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16,00Progetto grafico: David Pearsonwww.davidpearsondesign.com

SULLA CITTÀLE MANI“QUESTA, PURTROPPO, È UNA STORIA VERA.

COME DISSE UNO ’NDRANGHETISTA:‘NOI ABBIAMO IL PASSATO,

IL PRESENTE E ILFUTURO’.”

Giuseppe Spina,colonnello dei carabinieri I BOSS DELLA ’NDRANGHETA

VIVONO TRA NOI ECONTROLLANO MILANO

Gianni Barbacetto

Davide Milosa