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le INDICAZIONI NAZIONALI per la COSTRUZIONE del CURRICOLO VERTICALE di MATEMATICA Bari febbraio 2017 Margherita D’Onofrio

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le INDICAZIONI NAZIONALI

per la COSTRUZIONE del

CURRICOLO VERTICALE di

MATEMATICA

Bari febbraio 2017

Margherita D’Onofrio

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Il progetto

Il progetto si propone come un progetto

pluriennale che intende fornire agli insegnanti,

strumenti teorici e operativi per recuperare il

valore formativo dell'insegnamento della

matematica, nell’ottica del "curricolo verticale".

Verrà dato ampio spazio alle attività che

caratterizzano il "fare matematica" come il problem

solving e alle strategie didattiche e metodologiche

quale la didattica laboratoriale

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Il progetto

I docenti della rete, costituiranno il gruppo di

ricerca sul curricolo di matematica con l'intento di

creare all'interno della rete degli Istituti,

un'organizzazione capace di progettare e

sperimentare nelle classi scelte, una reale

innovazione curricolare nell'insegnamento della

matematica, dalla scuola dell'infanzia fino al

biennio della scuola secondaria II grado.

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Il progetto

1) Geometria: Dalla realtà alle figure. (Lab. per la

continuità tra gli ordini di scuola)

2) Numeri e frazioni: contiamo, dividiamo, numeriamo!

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Le intenzioni

Le Indicazioni 2012 possono costituire

un'importante occasione per iniziare

in tutte le scuole di base a

costruire effettivamente il curricolo verticale per

competenze

se le condizioni necessarie verranno

affrontate e gradualmente risolte

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Le intenzioni

Cosa c’è?

Istituto comprensivo

Indicazioni nazionali per infanzia e primo ciclo

La Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 sulle competenze chiave per

l‟apprendimento permanente (asse matematico, asse dei linguaggi, …)

Elevamento dell’obbligo di istruzione a 10 anni (legge 26 dicembre 2006, n. 296, articolo 1, comma 622)

Riordino dei licei e riordino dei tecnici e dei professionali

Indicazioni per i licei e Linee guida per i tecnici e professionali

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le intenzioni

Le competenze matematiche nella scuola dell'obbligo

INVALSI

QUADRO DI RIFERIMENTO SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE

QUADRO DI RIFERIMENTO PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

per la PROVA DI MATEMATICA

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Le competenze matematiche nella scuola dell'obbligo

le intenzioni

Confronto

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Le competenze matematiche nella scuola dell'obbligo

le intenzioni

Cosa manca?

Il percorso che porta alla costruzione del

curricolo verticale vero, quello che si

realizza nelle classi e che permette a tutti

di raggiungere competenze durature

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Le indicazioni per il curricolo

La costruzione del curricolo non è un adempimento

formale, ma è “il processo attraverso il quale si

sviluppano e organizzano la ricerca e

l’innovazione educativa” pag. 17 delle indicazioni ..\

La trasformazione di tutte le scuole in comunità

professionali caratterizzate da “partecipazione”

ed

“apprendimento continuo”

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Le i n t enz ion i

Un po’ di storia

La “rivoluzione” del 1962

1979 Programmi scuola media

1985 Programmi della scuola elementare

1991 Orientamenti per la scuola dell‟Infanzia

2000 Legge Berlinguer (mai diventata effettiva) sul riordino dei cicli - Commissione nominata dal ministro De Mauro per i programmi

2003 Legge Moratti sul riordino dei cicli

2004 Indicazioni nazionali per il primo ciclo (Moratti)

2005 Indicazioni nazionali per il secondo ciclo (ritirate)

2007 Indicazioni per il curricolo (Fioroni)

2012 Indicazioni DM 16 novembre 2012, n. 254

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L e i n t e n z i o n i

Un po’ di storia

La “rivoluzione” del 1962

La scuola media da scuola d’élite a scuola di tutti

Programmi per la scuola media del 1979

Programmi per la scuola elementare del 1985

Orientamenti per la scuola dell‟infanzia 1991

Istituti Comprensivi

istituiti ai sensi della L.97/1994, nota come „legge per la montagna‟

Autonomia scolastica 1999

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Le i n t enz ion i

l’art. 19, commi 4, del D.L. n.98 del 6 luglio 2011, convertito, con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n.111 ha previsto

Per garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo di istruzione, a

decorrere dall‟anno scolastico 2011-2012 la scuola dell‟infanzia, la scuola primaria e la scuola

secondaria di primo grado sono aggregate in istituti comprensivi

La generalizzazione degli istituti comprensivi, che riuniscono scuola d‟infanzia, primaria e secondaria di primo grado, crea le condizioni perché si affermi una scuola unitaria di base che prenda in carico i bambini dall‟età di tre anni e li guidi fino al termine del primo ciclo di istruzione e che sia capace di riportare i molti apprendimenti che il mondo oggi offre entro un unico percorso strutturante. (Profilo per lo studente)

Profumo

Indicazioni nazionali per il curricolo

della scuola dell‟infanzia e del primo ciclo d‟istruzione 2012

Misure di accompagnamento 2013

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L e i n t e n z i o n i

L‟introduzione dell’autonomia scolastica, ha sancito il passaggio

e all‟introduzione della problematica delle

programma curricolo

competenze

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Le intenzioni

L i n e e g u i d a p e r l a c e r t i f i c a z i o n e d e l l e c o m p e t e n z e

Curricolo

Finalità

maturazione delle

competenze

Caratteristica fondamentale

La capacità di individuare con

chiarezza i fini complessi del percorso

di apprendimento e cercare di

raggiungerli usando flessibilmente

come mezzi le discipline, i traguardi

per lo sviluppo delle competenze e gli

obiettivi di apprendimento individuati

nelle Indicazioni

Costruzione del curricolo

«processo attraverso il quale si sviluppano e

organizzano la ricerca e l’innovazione educativa»

Non mero compito burocratico

Né scegliere lo stesso argomento per tutti gli

ordini di scuola

Occasione per ripensare l’intera prassi

didattica e

valutativa

Operazione da inserire nel quadro della

proposta culturale e pedagogica che emerge

dalle Indicazioni nazionali

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L e i n t e n z i o n i

Anna Maria Ajello mette in evidenza come la problematica delle

competenza sia stata nella maggior parte dei casi banalizzata, sia

diventata sostanzialmente una pratica burocratica, ispirata a stantii

modelli pedagogici:

“nella scuola le diverse caratteristiche richiamate per le prestazioni

professionali non si sono tradotte in nuove modalità di pensare e

realizzare l‟intervento didattico, ma piuttosto hanno avviato una deriva

assolutamente banalizzata di “programmazione per competenze”…

Questa locuzione perciò non ha mai modificato

sostanzialmente il modo di insegnare.

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L e i n t e n z i o n i

Quando parliamo di un apprendimento che fa diventare competente,

noi ci riferiamo a qualcosa che si apprende fino in fondo, di cui si

prende possesso, che si padroneggia.

Non si tratta di memorizzare soltanto un‟informazione che può esser

subito dimenticata, che si assume magari per dovere o per

benevolenza nei confronti dell‟insegnante, informazione che si può

verificare con un test oggettivo; parliamo invece di un

apprendimento acquisito in profondità, che mette in grado chi

impara di servirsi di quella conoscenza nei diversi contesti di uso

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Le i n t enz ion i

Padroneggiare una conoscenza, avere una vera

padronanza comporta tuttavia un tempo adeguato: non si

può acquisire se non selezionando molto i contenuti.. Ma

alla selezione è necessario che si accompagni anche il

coinvolgimento attivo degli studenti …

Non è quindi apprendere per competenze,

ma apprendere

“diventando competenti”

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L e i n t e n z i o n i

“Fin dalla scuola dell‟infanzia, nella scuola primaria e nella scuola

secondaria di primo grado l‟attività didattica è orientata alla qualità

dell‟apprendimento di ciascun alunno e non ad una sequenza lineare, e

necessariamente incompleta, di contenuti disciplinari”

Il centro non è la prescrittività del programma

ma l’apprendimento di ciascun allievo

Oggi sembra essere una concezione diffusa l‟idea che la

realizzazione di una scuola di massa e di qualità sia

connessa a questo passaggio

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Le i n t enz ion i

scuola del

curricolo

scuola della

complessità

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Le in tenzioni

metodologie e modalità relazionali innovative

mettono in discussione il ruolo tradizionale dell‟insegnante

insieme agli allievi, della conoscenza

Insegnante

trasmettitore

Insegnante

costruttore

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Le i n t enz ion i Le misure di accompagnamento alle

indicazioni per il curricolo

Le nuove Indicazioni presentano un modello di

scuola impegnativo, che costituisce un punto di

riferimento obbligatorio, pur nel rispetto della

libera iniziativa didattica degli insegnanti e

nell‟esercizio dell‟autonomia progettuale delle

singole scuole.

I documenti, però, non hanno una forza

propulsiva autonoma, rischiano di rimanere

nell‟ombra e non sono sempre conosciuti in

modo adeguato.

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Le i n t enz ion i Le misure di accompagnamento alle

indicazioni per il curricolo

È stato istituito un Comitato scientifico nazionale (CSN) “ incaricato

di indirizzare, sostenere e valorizzare le iniziative di formazione e di ricerca, per aumentare l'efficacia dell‟insegnamento in coerenza con le finalità e i traguardi previsti nelle Indicazioni”.

Gli approcci metodologici possono essere diversi, ma ciò che interessa è che le azioni avviate

abbiano una ricaduta nelle pratiche didattiche, grazie ad un percorso che si perfeziona e si migliora strada facendo, attraverso la riflessione, la riprogettazione, il confronto

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Le i n t enz ion i

L‟attività di ricerca richiede l'organizzazione di

momenti in cui gli insegnanti si incontrano

per riflettere sul proprio operato e migliorarlo,

fino a costituire comunità professionali in cui,

mettendo in comune le conoscenze e le

esperienze, si acquisisce un sapere e un saper

fare molto più vasti.

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Ci sono difatti delle esperienze diseducative … E ancora, le esperienze

possono essere così sconnesse tra loro che, per quanto ognuna sia

gradevole o anche stimolante in sé, esse non costituiscono un tutto ben

saldo … Fino a che l’esperienza non è concepita in modo che quello

che ne risulta sia un piano, essa è campata in aria … Che

l‟educazione tradizionale fosse una “routine” in cui i piani e i

programmi erano trasmessi dal passato, non implica affatto che

l’educazione progressiva debba essere un improvvisazione”

Dewey, Esperienza e educazione, La Nuova Italia, p. 11

Non episodiche esperienze e il resto tale e quale

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Si è riusciti negli intenti?

Ma il problema della scuola di qualità per tutti

è risolto?

Indagini internazionali, Indagini nazionali

sulla popolazione scolastica

sull‟intera popolazione

ci dicono di no

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Le competenze degli adulti italiani risultano ben al di sotto della media dei

paesi Ocse. Si tratta di competenze fondamentali per la crescita individuale, la

partecipazione economica e l‟inclusione sociale.

Fonte: elaborazione ISFOL su dati OCSE-PIAAC 2012 – Tab.A3.9

Figura 3.7 - Punteggio medio degli adulti 16-65 anni sulla scala di competenze di

numeracy per Paesi OCSE- PIAAC

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Risultati insoddisfacenti

Anche l‟insegnante nel suo lavoro quotidiano registra i fallimenti dell‟intervento didattico

alta percentuale di debiti in matematica

bassa percentuale di iscritti alle materie scientifiche e soprattutto in matematica

Ho spiegato e rispiegato ma per molti di loro non c’è niente da fare

Ho la coscienza a posto

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Le pratiche didattiche

Scarsi risultati sul senso di quello che si sta facendo

Da Insegnare 11/02

Indica i due interi consecutivi tra cui è compreso il

numero –

9 alunni su 50 rispondono correttamente

il valore della frazione è compreso tra –2 e –1

15 rispondono tra –1 e -2

4 tra -282 e -283

3 tra 1 e 2

13 risposte varie

6 non rispondono

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Le pratiche didattiche Da prova 3° media Invalsi 2007-08

Risposte corrette A 39,9%

Risposte scorrette 55,1

B 12,3%

C 22,3%

D 20,5%

Omissioni 5,0%

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Le pratiche didattiche Da prova 3° media Invalsi 2011-12

Risposta corretta 56,7%

Risposta errata 35,1%

Non risponde 8%

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Le pratiche didattiche

Vengono fuori due nodi concettuali:

il passaggio dalla frazione operatore alla

frazione numero non è per niente lineare

difficoltà a ragionare nell’universo dei numeri

con segni

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Si è riusciti negli intenti? Prova invalsi 5° primaria 2014

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Si è riusciti negli intenti?

Il 60% di risposte sbagliate

Prova invalsi 2° primaria 2016

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Si è riusciti negli intenti? Da prova 5° primaria Invalsi 2014

Questo problema richiede riconoscere

quali rappresentazioni di ¼ della

superficie di un quadrato sono

corrette.

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Le pratiche didattiche

C8. Un padre e i suoi quattro figli si dividono la cifra vinta al

Totocalcio in questo modo: al padre spetta 1/3 dell’intera

somma, e il rimanente viene diviso in parti uguali tra i figli.

Quale frazione della somma spetta a ognuno dei figli?

A 1/2

B 1/3

C 1/4

D 1/6

Solo il 36% ha dato la risposta corretta

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Le pratiche didattiche Da prova 3° media Invalsi 2011-12

Risposte corrette C 24,1%

Risposte scorrette A 26,9%

B 30,8%

D 16,4%

Omissioni 1,6%

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Le pratiche didattiche

Nella pratica scolastica si tende a far fare ai ragazzi tanti problemi o tanti esercizi?

Ci si concentra sul risultato o su come si arriva ad un determinato

risultato?

Cosa si sta suggerendo al

bambino?

Di leggere o un

procedimento automatico?

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Le pratiche didattiche

S. Baruk, B. D‟amore

La matematica è identificata con i calcoli

“Un pastore ha 12 pecore, 6 capre. Quanti anni ha

il pastore?

12+6=18

Sei proprio sicuro?

Si

Perché non il diviso?

No, è troppo piccolo

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Le pratiche didattiche

Questo accade per la consuetudine stabilitasi tra l‟insegnante e gli allievi: se la maestra dà un problema da risolvere vanno fatti dei calcoli. (B. D‟Amore, 1993)

Contratto didattico, G. Brousseau (1986) fu il primo a parlarne

Le abitudini del maestro attese dall‟allievo ed i comportamenti dell‟allievo attesi dal maestro costituiscono il contratto didattico

Queste attese spesso sono dovute ad accordi impliciti.

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Le pratiche didattiche

Nel caso del problema del capitano

- il problema di matematica deve avere una soluzione

in ogni caso;

- tale soluzione deve essere ottenuta con una o più applicazioni di una o più delle quattro operazioni canoniche;

- nel modo più breve possibile;

- indipendentemente dal senso del testo proposto come

stimolo.

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Le pratiche didattiche

Concezione della scuola

l’allievo ritiene la scuola direttiva e valutativa

Concezione della matematica:

se lo studente ritiene che la matematica sia fare calcoli,

li farà anche quando non vengono richiesti

Se per 2-3 volte il venerdì l‟insegnante farà fare esercitazione in classe, gli allievi penseranno che

tutti i venerdì si faranno esercitazioni

Molti fenomeni legati al disinteresse o all’ignoranza si spiegano in questo modo

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Le pratiche didattiche

Riflettere Agire

Ragionare Ricordare

Nella consuetudine

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Le pratiche didattiche

Ha prevalso e ancora prevale la consuetudine

Matematica addestrativa: Regola-applicazione

Il modello implicito di riferimento per molti insegnanti del primo ciclo è quello liceale

L‟asse algebrico-analitico delle superiori influenza il tipo di matematica della scuola media e anche della scuola primaria

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Le pratiche didattiche

I contenuti calcolistici sono ideali per questo tipo di

metodo

Questo apprendimento è molto labile, perché non è

sorretto dalla comprensione

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Cosa fare?

I fili da annodare sono tanti

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Apprendimento/insegnamento

Il cambiamento c’è se l’insegnamento ha avuto successo

Un insegnamento che non cambia niente è come se non ci fosse stato

Dal vocabolaro Treccani

Apprendimento

Nella ricerca sia psicologica sia etologica, acquisizione persistente

di modificazioni del comportamento, ….

L’insegnamento è un‟attività sovversiva in quanto

cambia il modo di guardare il mondo da parte dell‟allievo L’insegnamento come attività sovversiva Neil Postman e Charles Weingartner

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Apprendimento/insegnamento

Complessità dell‟apprendimento/insegnamento

In questi processi sono coinvolti l’insegnante, l’allievo

e l’oggetto dell‟insegnamento, nel nostro caso la

matematica. Triangolo proposto da Yves Chevallard, 1982

ALLIEVO

SAPERE (MATEMATICA)

INSEGNANTE

Esperto di

didattica

della

matematica

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oltre ai tre poli, anche le relazioni tra di essi

ALLIEVO

SAPERE

(MATEMATICA)

INSEGNANTE

Il ruolo cambia a seconda del modello didattico di riferimento

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I saper i

Si deve operare una trasposizione didattica

(Y. Chevallard,1985)

dal sapere (accademico, che sorge dalla ricerca)

al sapere insegnato (quello della pratica in aula)

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I s a p e r i

In realtà, il passaggio è molto più complesso perché va

Attenzione!!!

La trasposizione didattica non è una semplificazione

dal sapere matematico (accademico)

al sapere da insegnare (programmi, libri di testo, abitudini consolidate)

al sapere insegnato (praticato in classe)

al sapere appreso

comunità scientifica e non

insegnanti e insegnanti esperti

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I s ape r i

ma devono essere contemporaneamente

I saperi essenziali non sono i saperi minimi

fondamentali

nella cultura,

nella disciplina

adeguati alle

strutture

motivazionali e

cognitive degli

allievi

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I s ape r i

conviene fare una chiara distinzione tra

Contenuti e gerarchie concettuali

le reti

concettuali

teoriche

l’organizzazione

didattica dei

concetti

più opportuna per i processi di apprendimento

(età, motivazioni, stili di apprendimento, prerequisiti

posseduti dagli allievi oltre che degli ostacoli

epistemologici della disciplina)

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La MATEMATICA per il cittadino

“la matematica dà strumenti per la descrizione

scientifica del mondo e per affrontare problemi

utili nella vita quotidiana;

contribuisce a sviluppare la capacità di

comunicare e discutere, di argomentare in

modo corretto, di comprendere i punti di vista e

le argomentazioni degli altri”.

Indicazioni 2012 Premessa pag 60

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La MATEMATICA per il cittadino

Di estrema importanza è lo sviluppo di un’adeguata visione della

matematica, non ridotta a un insieme di regole da memorizzare e

applicare, ma riconosciuta e apprezzata come contesto per affrontare

e porsi problemi significativi e per esplorare e percepire relazioni e

strutture che si ritrovano e ricorrono in natura e nelle creazioni

dell’uomo

La costruzione del pensiero matematico è un processo lungo e

progressivo nel quale concetti, abilità, competenze e atteggiamenti

vengono ritrovati, intrecciati, consolidati e sviluppati a più riprese

Premessa alle Indicazioni 2012, pag. 60

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Ostacoli

Perché la matematica è difficile?

Ci sono delle difficoltà intrinseche alla matematica?

La simbologia, la terminologia, l‟astrazione, il rigore, …

Ostacoli

Qualsiasi cosa si frapponga alla costruzione del sapere da

parte dell’allievo, sapere auspicato dall’insegnante

(Guy Brousseau, 1983) Ostacoli epistemologici in matematica

Maestro

elementare

ed esperto

di didattica

della

matematica

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Ostacoli

L‟allievo, nel proprio percorso, si scontra con difficoltà analoghe a quelle a suo tempo incontrate dalla comunità dei matematici

Lo zero costituisce un ostacolo, comparve nel VI secolo d.c. in India ma la piena accettazione come numero risale al XVI secolo

Anche la storia dei relativi segue la sorte dello zero: India, molto

osteggiati

L’infinito matematico: basti pensare alle discussioni, alle lotte per

essere accettato

Il passaggio dai naturali ai razionali

Ostacolo Epistemologico È legato alla natura stessa dell’argomento

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Ostacoli

quando 5 diventa un numero razionale

non ha più il successivo

ma lo studente continua a “forzare” le proprietà di N anche Q;

per cui 2,33 è il successivo di 2,32

0,3 × 0,5 = 0,15 è più piccolo di ciascuno dei fattori

novità sconcertante

La conoscenza dei numeri naturali è indispensabile per acquisire quella dei razionali ma, nello stesso tempo, è un ostacolo a questa acquisizione.

Il passaggio dai naturali ai razionali

il numero naturale 5

ha un successivo

il suo prodotto per un altro numero naturale sarà più grande di

esso, eccetera.

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Ostacoli

Chi apprende sviluppa capacità e conoscenze

adatte alla sua età mentale

Queste capacità possono essere insufficienti per

comprendere una proposta didattica e quindi

possono costituire un ostacolo

Ostacolo ontogenetico

È riferito allo studente e alla sua maturità

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Ostacoli

Come dice Piaget:

Il soggetto è in grado di assimilare ciò che le assimilazioni precedenti lo hanno predisposto ad assimilare. Tra il vecchio e il nuovo non può esserci uno scarto troppo grande

Contenuti inadeguati all‟età mettono in atto processi che non solo portano a conclusioni errate e quindi a misconcetti ma determinano metodi procedurali che difficilmente possono essere sostituiti.

contenuti

inadeguati misconcetti

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Ostacoli

La presentazione che alcuni insegnanti fanno

degli oggetti infiniti

Es: Il segmento come una collana di perline

Diventa un ostacolo quando si deve introdurre

l‟idea di densità nella scuola media e di

continuità nella scuola superiore

Ostacolo didattico È riferito alle scelte strategiche dell’insegnante

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Ostacoli

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Ostacoli

Alla luce di quanto detto l’errore non è solo frutto di

ignoranza ma potrebbe essere un ostacolo nel senso

sopra detto

Atteggiamento di ricerca …

Oggi i ricercatori mettono in discussione la scelta

di assumere

l’errore come indicatore oggettivo di difficoltà

l’assenza di errore garanzia di comprensione

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La MATEMATICA per il cittadino

per realizzare apprendimenti significativi e,

competenze culturali durature

occorre

selezionare

saperi essenziali

praticare

metodologie innovative e

modalità relazionali collaborative

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La tradizione

Visione

“tradizionale”

il

contenitore vuoto

da riempire

La conoscenza può essere solo trasferita

dall‟insegnante all‟allievo

Unica domanda:

qual è il modo migliore per farlo?

Ruolo della comunicazione sottovalutato

o travisato

L‟insegnante spiega, l‟allievo ripete

quello che l‟insegnante ha spiegato

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La tradizione

Matematica addestrativa: Regola-applicazione

Riflettere Agire

Ragionare Ricordare

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L’apprendimento costruttivo

La conoscenza è in gran parte costruita dal discente

Che non si limita ad aggiungere nuove informazioni al

suo magazzino di conoscenze ma

crea collegamenti e relazioni fra queste

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L’apprendimento costruttivo

L‟allievo interpreta i messaggi dell‟insegnante alla luce delle proprie

conoscenze esperienze convinzioni

Queste teorie o visioni del mondo sono utili e potenti.

Esse consentono ai bambini di dare un senso almeno provvisorio alla maggior parte

delle cose che si incontrano nel mondo. In parte questo loro potere è insidioso. Poiché

né i bambini stessi né gli adulti sono consapevoli di queste teorie, una volta che

cominci la scolarizzazione formale, esse tendono a venire ignorate. Tuttavia, anziché

dissolversi come avrebbero desiderato Piaget e altri educatori, le teorie intuitive

restano potenti mezzi di conoscenza e possono benissimo riemergere con tutta la loro

forza una volta che la persona lasci l’ambiente scolastico.

H. Gardner, Educare al comprendere, UE Feltrinelli 1993-2011

Psicologo

e docente

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L’apprendimento costruttivo

• L‟atteggiamento della scuola è quello di ignorare queste teorie ingenue con la presunzione che impartendo lezioni “giuste” le teorie ingenue spariranno.

• La ricerca ci dice che non è così

• Se non si riescono a scardinare le teorie ingenue queste possono coesistere con le nuove creando conflitto e a vincere sono le prime

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L’apprendimento costruttivo

Per la fisica, i misconcetti derivano dalle prime

interazioni che il bambino fa con la realtà, nel

tentativo di interpretarla

Per molti bambini il primo vero contatto con la

matematica avviene a scuola ed è proprio a scuola

che essi costruiscono eventualmente le prime

concezioni errate, interpretando i messaggi

dell‟insegnante

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L’apprendimento costruttivo

L‟allievo infatti interpreta l‟esperienza con la matematica, in particolare i messaggi

che l’insegnante continuamente manda: messaggi che hanno come oggetto algoritmi,

termini, simboli, proprietà, concetti.

L‟allievo dà un senso a questi messaggi, senso che dipende naturalmente dalle

conoscenze che egli ha ma anche da tanti altri elementi meno ovvi. Quell‟algoritmo,

quel termine, quel simbolo, quella proprietà, quel concetto, verranno interiorizzati

secondo il senso attribuito dall‟allievo, e può accadere che tale senso non coincida con

quello che l‟insegnante intendeva comunicare. E‟ con questa accezione che in seguito

continuerò ad usare indifferentemente i termini concezioni errate, concezioni alternative,

misconcetti, misconceptions, pur consapevole dei limiti che alcune di queste espressioni

possono avere e che ho riportato prima.

Difficoltà in matematica, Rosetta Zan, pag. 77 - 2007

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L’apprendimento costruttivo

p

L‟allievo interpreta i messaggi dell‟insegnante alla luce delle

proprie esperienze, conoscenze, convinzioni

interpretazione distorta misconcetti

Il segno di = inteso come comando

24x10=240:2=120

Che cosa significa il segno = in matematica?

LUI: tu per fare l‟uguale devi fare prima l‟operazione e poi devi fare l‟uguale, così ti

viene il risultato

GIO: uguale significa avere un risultato in un‟operazione, in una moltiplicazione e

così via ...

Un misconcetto così se non viene sradicato rimarrà anche

per sempre Crea problemi nel contesto algebrico dove è richiesta la valenza relazionale

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L’apprendimento costruttivo

Ciò mette l’allievo e i suoi processi di pensiero al centro dell’attenzione dell’insegnante e del ricercatore

Il curriculum nascosto

Le interpretazioni che l’allievo fa dei messaggi

dell’insegnante

Come rendere trasparenti questi curricula nascosti?

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La MATEMATICA per il cittadino

approccio laboratoriale e ludico

risoluzione di problemi

cura del linguaggio

Indicazioni nazionali per l‟infanzia e il primo ciclo

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L’apprendimento costruttivo e il laboratorio

“In matematica, come nelle altre discipline scientifiche, è elemento fondamentale il laboratorio, inteso sia

come luogo fisico sia come momento in cui l'alunno è attivo, formula le proprie ipotesi e ne controlla

le conseguenze, progetta e sperimenta, discute e argomenta le proprie scelte, impara a raccogliere dati,

negozia e costruisce significati, porta a conclusioni temporanee e a nuove aperture la costruzione delle

conoscenze personali e collettive”. Si afferma inoltre che “si potrà utilizzare il gioco, che ha un ruolo

cruciale nella comunicazione, nell’educazione al rispetto di regole condivise, nell’elaborazione di strategie

adatte a contesti diversi” pag 60

giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere

sull‟esperienza attraverso l’esplorazione

l'alunno è attivo, formula le proprie ipotesi

progetta e sperimenta, discute e argomenta le proprie scelte,

impara a raccogliere dati, negozia e costruisce significati,

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L’apprendimento costruttivo e il laboratorio

La parola laboratorio può creare dei malintesi, dei

fraintendimenti, perché un’aula attrezzata

per altri versi oggi è molto abusata, infatti copre

molti significati corrispondenti ad attività didattiche

diverse dalla lezione curricolare

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L’apprendimento costruttivo e il laboratorio

Noi pensiamo

laboratorio

luogo di costruzione dei

concetti

come momento

di scoperta

luogo in cui si lascia spazio a

problemi non standardizzati,

si confrontano e si discutono

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L’apprendimento costruttivo e i problemi

approccio laboratoriale e ludico

risoluzione di problemi

cura del linguaggio

infanzia

primo ciclo

riflessione sull’esperienza attraverso la descrizione, la rappresentazione e

la riorganizzazione con criteri diversi

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L’apprendimento costruttivo e i problemi

Caratteristica della pratica matematica è la

risoluzione di problemi, che devono essere intesi come

questioni autentiche e significative, legate spesso alla

vita quotidiana, e non solo esercizi a carattere

ripetitivo o quesiti ai quali si risponde semplicemente

ricordando una definizione o una regola.

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L’apprendimento costruttivo e i problemi

Gradualmente, stimolato dalla guida dell’insegnante e dalla

discussione con i pari, l’alunno imparerà ad affrontare con fiducia e

determinazione situazioni-problema, rappresentandole in diversi

modi, conducendo le esplorazioni opportune, dedicando il tempo

necessario alla precisa individuazione di ciò che è noto e di ciò che

si intende trovare, congetturando soluzioni e risultati, individuando

possibili strategie risolutive.

pag. 60 delle Indicazioni, premessa Matematica

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L’apprendimento costruttivo e i problemi

“Compromesso delle risposte corrette” (Gardner):

Insegnanti e studenti non sono disposti

ad assumersi i rischi del comprendere

e si accontentano dei compromessi

secondo cui insegnanti e studenti considerano che l‟educazione abbia avuto

successo quando gli allievi sono in grado di fornire le risposte accettate come

corrette

Ricordare

Problemi

Ragionare

Agire Riflettere

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L’apprendimento costruttivo e i problemi

Se si pongono „problemi‟ e non solo „esercizi‟

l‟errore va messo nel conto

Oggi i ricercatori mettono in discussione la

scelta di assumere

l’errore come indicatore oggettivo di difficoltà

l’assenza di errore garanzia di comprensione

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L’apprendimento costruttivo e i problemi

Nessuno può evitare di fare errori; occorre imparare a imparare da essi.. La sfida posta da un problema è il modo migliore di fare appello all’intelligenza che ogni alunno possiede, per aiutarlo a sviluppare le proprie doti Proporre un problema significa stimolare l‟allievo, lanciargli una sfida, spingerlo verso una ricerca personale che utilizzi le conoscenze già possedute per produrre nuove competenze.

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L’insegnante sceglie

Quale problema?

Contenuto, complessità, varietà di strategie risolutive

Perché?

Introdurre nuove conoscenze, consolidare conoscenze e

abilità, verificare, …

Come usarlo?

In classe, a piccoli gruppi, individualmente e poi in

discussione

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L’apprendimento costruttivo e i problemi

Scheda – Un problema sulle torte da Il racconto della matematica, Spirito, D’Onofrio, Petrini

Paolo ha davanti una bella torta. Paolo è molto goloso, ma non vuole essere egoista. Dopo un’ora passata a guardare la torta chiedendosi qual è la cosa giusta da fare, prende la sua decisione: taglia la torta a metà e si mangia una maxi-porzione (mezza torta!), lasciando l’altra metà per i suoi fratelli. Dopo un’altra ora, però, decide di ripetere il procedimento: taglia a metà quello che è rimasto della torta e si mangia una delle due parti. Dopo un’altra ora, stessa storia: taglia a metà quello che è rimasto, e si divora una delle due parti. Eccetera, eccetera …

Paolo si è sforzato di essere generoso; però, se i fratelli non si sbrigano a tornare a casa, resterà ben poco per loro!

Ti chiediamo:

Dopo 4 ore, quale frazione della torta è rimasta per i fratelli di Paolo?

Dopo quante ore è rimasto 1/64 della torta?

Dopo quante ore la torta è sparita completamente?

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Scrivi il tuo ragionamento: __________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

Discussione collettiva:

ho cambiato idea perché/non ho cambiato idea perché __________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

Importanza di chiedere il perché sempre

Saper descrivere cosa si è fatto

L’apprendimento costruttivo e i problemi

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L’apprendimento costruttivo e i problemi

È fondamentale dare

occasioni agli allievi di

prendere decisioni e

argomentarle

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L’apprendimento costruttivo e i problemi

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(Spirito, D’Onofrio, Petrini, 2002)

Una gita nel paese dei matematici

A volte, per evitare discussioni, all’entrata del negozio o dell’ufficio postale

vengono distribuiti dei numeretti. Nel paese dei matematici, dove Giulia e Paolo

sono in gita, usano molto questo sistema; purtroppo i numeretti che distribuiscono

sono … frazioni!

Ora, succede che a Giulia venga assegnato il numero 5/11 e a Paolo il numero

6/11. Per capire a che punto della fila toccherà a loro, i nostri due amici stanno

ripassando mentalmente tutti i metodi per fare i confronti tra frazioni. Sono pieni

di dubbi, ma di una cosa sono sicuri: subito dopo Giulia toccherà a Paolo; infatti,

non può esserci nessuna frazione compresa tra 5/11 e 6/11!

Ti chiediamo

Giulia e Paolo hanno ragione a pensare di essere in due posizioni immediatamente

consecutive nella fila?

Se Giulia e Paolo hanno torto, quante persone al massimo possono stare in mezzo a

loro nella fila?

L’apprendimento costruttivo e i problemi

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Scrivi il tuo ragionamento:

__________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________________

Discussione collettiva:

ho cambiato idea perché/non ho cambiato idea perché

_________________________________________________

__________________________________________________________________________________

L’apprendimento costruttivo e i problemi

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L’apprendimento costruttivo e i problemi

Caratteristiche di un problema “memorabile”

Per problema “memorabile” si intende un problema:

il cui testo susciti curiosità, fantasia

che permette di elaborare diverse strategie risolutive

che ha risultati sorprendenti

che permette la discussione in classe

da cui si può trarre una “morale”

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L’apprendimento costruttivo e il linguaggio

approccio laboratoriale e ludico

risoluzione di problemi

cura del linguaggio

infanzia

primo ciclo

riflessione sull’esperienza attraverso la descrizione, la rappresentazione e

la riorganizzazione con criteri diversi

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Linguaggio ragionamento apprendimento Parte integrante dell‟attività di laboratorio è la cura del linguaggio e del ragionamento

Traguardi al termine della scuola secondaria di primo grado

Sostiene le proprie convinzioni, portando esempi e controesempi adeguati e utilizzando concatenazioni di affermazioni; accetta di cambiare opinione riconoscendo le conseguenze logiche di una argomentazione corretta

La conoscenza del mondo pag 28

I bambini esplorano continuamente la realtà e imparano a riflettere sulle proprie esperienze

descrivendole, rappresentandole, riorganizzandole con diversi criteri.

Premessa Pag. 60

Una attenzione particolare andrà dedicata allo sviluppo della capacità di esporre e di

discutere con i compagni le soluzioni e i procedimenti seguiti.

Traguardi al termine della scuola primaria

Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi

con il punto di vista di altri.

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L’apprendimento costruttivo e il linguaggio

più in generale la verbalizzazione aiuta i

processi di astrazione (la formazione dei

concetti)

Il linguaggio verbale aiuta

il passaggio dalla forma di pensiero comune

(basato su intuizioni e forme espressive

rudimentali) alla forma del pensiero scientifico

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L’apprendimento costruttivo e il linguaggio

“Lo scritto, prima di essere un messaggio, introduce il rigore nella

classificazione delle cose; è la sua funzione primitiva e forse

primordiale.

La scrittura permette soprattutto l‟accostamento, in uno stesso spazio, di

enunciati che, nella loro forma orale, sono slegati. Si pone così il

problema della loro coerenza logica, problema che non si pone finché

ogni enunciato è separato, isolato, integrato in una circostanza”.

Bernard Rey, Ripensare le competenza trasversali, Milano, Angeli,2003

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Rossana Nencini, Barberino del Mugello

Se l‟adeguatezza cognitiva dei quesiti è fondamentale,

altrettanto importante, è la possibilità di una scrittura

completamente autonoma da parte degli alunni.

Autonoma nel senso di una scrittura che non subisca nessuna

influenza da parte dell’adulto (insegnante) presente.

Quest‟ultimo ha un ruolo di regia determinante nella scelta e

nella formulazione del quesito , ma altrettanto determinante

è la sua ...... ”distanza” nell‟atto della scrittura dell‟allievo

L’apprendimento costruttivo e il linguaggio

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Perché c’è la necessità di sottolineare questo aspetto che può sembrare banale.....

Perché la paura dell’errore che possono provare i bambini è anche la paura dell’insegnante dell’errore degli allievi. Paura che può indurre a proteggere, suggerire, contaminare impedendo ai ragazzi di essere liberi di sbagliare e far emergere l‟errore, per analizzarlo, comprenderlo, superarlo. Libertà nella scrittura che è, anche, possibilità di osare nel formulare previsioni e ipotesi, quindi, nel pensare....... andando oltre le apparenze e talvolta anche oltre le aspettative dell‟adulto.

Rossana Nencini, Barberino del Mugello

L’apprendimento costruttivo e il linguaggio

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La verbalizzazione scritta delle motivazioni, offre le possibilità

- sul versante dei discenti, in quanto abitua a mettere a fuoco il proprio pensiero e a esprimere e argomentare le proprie opinioni

- - di capire meglio il pensiero degli allievi e farlo crescere attraverso l‟interazione verbale con i compagni e l‟insegnante

L‟abitudine a fermare sulla carta mette in discussione l'idea che, in ambito matematico, non ci sia proprio alcun bisogno di parlare o di scrivere

Attenzione a non fraintendere!!!!

L’apprendimento costruttivo e il linguaggio

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L’apprendimento costruttivo e il linguaggio

La verbalizzazione aiuta a far emergere eventuali misconcetti

«Eventuali conflitti tra il livello intuitivo, il livello algoritmico e il livello

formale non possono essere eliminati ignorando semplicemente il livello

intuitivo. A nostro parere, così come avviene nei processi psicoanalitici,

lo studente deve essere aiutato a prendere coscienza di tali conflitti.

Ciò può essere fatto discutendo con gli studenti gli errori dovuti

specificatamente all’intuizione e cercando insieme a loro l’origine di

questi errori. In ogni caso questo processo di chiarificazione verbale

non è sufficiente. Gli studenti devono sviluppare la capacità di

analizzare le loro risposte, di rendere esplicite il più possibile le loro

supposizioni implicite, di usare le strategie formali per verificare tali

supposizioni intuitive»

Fischbein, 1985b, pag. 130

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Difficoltà per i ragazzi

Credere che un adulto (e un insegnante, poi...) sia davvero

interessato ai loro processi di pensiero

Centrale dunque anche

la comunicazione tra pari chiedere, spiegare, convincere, ascoltare, farsi

convincere...

L’apprendimento costruttivo e il linguaggio

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Quanto alla discussione collettiva, permette di

- scoprire le opinioni altrui

- confrontare diverse strategie risolutive

- costruire un linguaggio comune

- portare a compimento un percorso di costruzione

condivisa delle conoscenze

L’apprendimento costruttivo e il linguaggio

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L’apprendimento costruttivo e il linguaggio

L‟argomentazione è una modalità didattica

particolarmente efficace per lo sviluppo del

ragionamento:

aiuta ad esplicitare le intuizioni

aiuta a costruire strumenti per il controllo della correttezza delle intuizioni

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argomentazione

dimostrazione

risoluzione di problemi

La risoluzione di problemi e l’argomentazione preparano

il terreno alla dimostrazione nel secondo ciclo

L’apprendimento costruttivo

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Le resistenze

Risoluzione di problemi e argomentazione sono importanti,

ma i ragazzi hanno troppe difficoltà su questi aspetti

I ragazzi non sanno argomentare ... non sanno risolvere i problemi

Ci vuole troppo tempo

È assurdo pretendere il possesso di tali

competenze prima di iniziare a lavorarci

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Riflessione sulla pluralità dei significati che un

certo termine ha nel linguaggio naturale e nel

linguaggio matematico (pensiamo per esempio a

termini come rapporto, relazione, angolo,

spigolo, tangente, cifra, ecc.)

L’apprendimento costruttivo e il linguaggio

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Sarà più estesa la superficie dell’anta piccola della porta d’ingresso dell’aula o

la superficie del piano della cattedra? Come faresti per verificarlo con sicurezza?

Fai delle ipotesi……”

Barberino del Mugello, classe V

Dopo aver fatto queste 3 proposte

mi rendo conto che ho sbagliato

perché noi in 2a cercavamo di

misurare la lunghezza del

perimetro. Però noi all‟inizio

misuravamo con diversi strumenti: i

pennarelli, carte e altri oggetti, ad

ognuno tornavano misure diverse a

chi 30 carte, ad altri 21 pennarelli,

quindi le misure erano diverse,

decidemmo di usare il metro, però

tutti dovevano usarlo perché sennò

ci tornavano misure diverse. Allora

anche in questo caso dobbiamo

decidere un oggetto uguale sennò

non tornano misure uguali

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L’apprendimento costruttivo

permette

Favorire l’emergere del pensiero divergente Mostrare il lato più bello della matematica Lavorare con e su aspetti metacognitivi Lavorare su competenze argomentative e dunque anche linguistiche Agire sulla paura dell’errore e del nuovo/difficile Agire sul senso di auto-efficacia, rimettendo in gioco tutti Favorire l’assunzione di responsabilità dei processi di pensiero Favorire l’autonomia di pensiero

Dare senso all’educazione matematica Sviluppare un atteggiamento positivo rispetto alla

matematica

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Percorsi

www.cidi.it

www.indire.it

www.percontare.asphi.it

Umi 2001

Rally transalpino

Bisogna stare attenti!!

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Il dottor Aldo ha chiamato molti dei suoi chirurghi interni del Blear General Hospital. Essi stanno per cominciare la loro relazione settimanale sulle varie operazioni compiute negli ultimi quattro giorni. Dopo aver ascoltato i chirurghi più anziani, Aldo si rivolge al dottor Carlo

A: E lei, Carlo, come le vanno le cose?

C: Temo di essere stato sfortunato, dottor G. Niente operazioni questa settimana, ma solo tre pazienti morti.

La metafora della medicina

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A: Bene; dovremmo parlarne un po’, non le pare? Di che cosa sono morti?

C: Non lo so con certezza, dottor Aldo, ma comunque ho dato a ciascuno di loro un bel po’ di penicillina.

A: Ah! Il sistema tradizionale della cura “buona di per se stessa”, eh, Carlo?

C: Beh, non esattamente, capo. Pensavo solo che la penicillina li avrebbe fatti stare meglio.

A: Per che cosa li stava curando?

La metafora della medicina

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C: Insomma, stavano proprio male, capo, e io so che la penicillina fa star meglio gli ammalati.

A: Certamente, Carlo. Penso che lei abbia fatto bene.

C: E i morti, capo? A: Cattivi, figlio mio, cattivi pazienti. E non c’è niente che

possa fare un buon dottore quando si trova di fronte dei cattivi pazienti. E nessuna medicina può farci nulla, Carlo.

La metafora della medicina

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C: Eppure mi è rimasta ancora la seccante impressione che forse non avevano bisogno di penicillina, che servisse qualcos’altro.

A: Sciocchezze! La penicillina non fa mai cilecca su dei buoni pazienti. Lo sanno tutti.

A: Al suo posto non mi preoccuperei troppo, Carlo.

La metafora della medicina

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“E i suoi studi, signorina, se posso informarmene? Matematica, a quanto so. Non la stanca? Non è terribilmente noioso per il cervello?”

“Nient‟affatto – ella rispose – non conosco nulla di più carino. E‟ un gioco nell‟aria, per dir così. O addirittura fuori dell‟aria, in regioni senza polvere, comunque.”

Il granduca Klaus Heinrich e la signorina Imma Spoelmann

“Altezza Reale” - Thomas Mann