Le immobilizzazioni

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Le immobilizzazioni Lezione 4 1 Lezione 4 - Le immobilizzazioni

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Le immobilizzazioni

Lezione 4

1Lezione 4 - Le immobilizzazioni

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Overview: contenuti della lezione

Le attività immobilizzate

Le immobilizzazioni immateriali: definizione, classificazione e contabilizzazione La specificità degli Oneri Pluriennali

Le immobilizzazioni materiali: definizione, classificazione e contabilizzazioneIl caso dei beni in leasing

L’ammortamento

Le immobilizzazioni finanziarie: definizione e classificazione

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Le attività immobilizzate

Le attività immobilizzate sono elementi del patrimonio la cui durata di utilizzo o la cui scadenza di realizzo va oltre l’esercizio che segue la data di bilancio

Le attività immobilizzate danno luogo in base alla loro natura a tre raggruppamenti dello Stato Patrimoniale:

B. I. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

B. II. IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI

B. III. IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE

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Le Immobilizzazioni Immateriali Definizione

Le immobilizzazioni immateriali rappresentano costi sostenuti dall’impresa, i quali, pur non essendo relativi all’acquisizione di beni materiali, hanno come questi ultimi un’utilità pluriennale. Manifestano, quindi, i benefici economici lungo un arco temporale di più esercizi e sono caratterizzate dalla mancanza di tangibilità

Classificazione nel bilancio d’esercizio:1) Costi di impianto ed ampliamento;2) Costi ricerca, sviluppo e pubblicità;3) Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere

d’ingegno4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili;5) Avviamento6) Immobilizzazioni in corso ed acconti;7) Altre

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Le Immobilizzazioni Immateriali: classificazione

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IImmobilizzazioni immateriali

Oneri pluriennaliImmobilizzazioni

immateriali vere e proprie

Avviamento

• Costi di impianto ed ampliamento

• Costi di ricerca, sviluppo e pubblicità

• Brevetti• Concessioni• Marchi

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Immobilizzazioni immateriali - criteri di valutazione e metodi di contabilizzazione

Valore di iscrizione delle immobilizzazioni immateriali:o il valore originario è costituito dal costo che l’impresa ha sostenuto

per acquistarle o produrleo il valore di iscrizione non può eccedere il valore recuperabile

I requisiti per la capitalizzazione sono:o costi effettivamente sostenutio non esauriscono la propria utilità nell’esercizio e manifestano una

capacità di produrre benefici economici futurio distintamente identificati ed attendibilmente quantificati

I requisiti per iscrizione dell’avviamento sono:o necessario consenso collegio sindacaleo acquisizione a titolo onerosoo limite del costo sostenutoo ammortizzato in un periodo di 5 anni

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Specificità: oneri pluriennali

La loro capitalizzazione è: Costi di impianto ed ampliamento: facoltativa Costi per la ricerca di base: da imputare a C.E. Costi per la ricerca applicata: facoltativa Costi di sviluppo: facoltativa Costi di pubblicità: facoltativa

Sulla medesima si deve esprimere positivamente il Collegio Sindacale;

Una volta capitalizzati, il loro periodo di ammortamento non deve superare i cinque anni;

Una volta capitalizzati, la distribuzione degli utili è ammessa a condizione che vi siano riserve disponibili di ammontare tale da coprire il loro costo residuo.

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Immobilizzazioni immateriali - criticità

Maggiore aleatorietà nella determinazione della loro utilità pluriennale rispetto alle immobilizzazioni materiali

Principi contabili molto restrittivi e attentialla possibilità di “capitalizzazione” dei costi

La stessa legge prescrive in modo esplicito chenella relazione degli amministratori siano illustrati gli

oneri pluriennali iscritti nell’attivo dello Stato Patrimoniale

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Le Immobilizzazioni materiali Definizione

Beni di uso durevole impiegati per la produzione e la commercializzazione di beni e di servizi il cui scambio sul mercato costituisce il fine specifico dell’impresa. Non sono quindi destinati né alla vendita, né alla trasformazione

Classificazione nel bilancio d’esercizio:1) Terreni e fabbricati;2) Impianti e macchinari;3) Attrezzature industriali e commerciali;4) Altri beni;5) Immobilizzazioni in corso ed acconti.

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Immobilizzazioni materiali : iscrizioneLe immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione. Il costo da iscrivere in bilancio è pari al costo sostenuto aumentato degli oneri accessori necessari per avere la disponibilità dell’immobilizzazione e per la sua messa in uso, sostenuti fino al momento in cui il bene può essere utilizzato nell’economia d’azienda.

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COSTI DIRETTIdirettamente imputabili al bene

- Costo di acquisto- Iva indetraibile- Oneri notarili- Spese di collaudo- Spese di progettazione

COSTI INDIRETTIragionevolmente imputabili al bene

- Spese generali- Oneri finanziari

COSTO D’ACQUISTO

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Immobilizzazioni materiali : iscrizione

Il valore originario di un’immobilizzazione materiale è costituito dal costo che l’impresa ha sostenuto per acquistarlo o per produrlo

Il valore delle immobilizzazioni non può eccedere il valore recuperabile (cioè il maggiore tra il valore realizzabile tramite l’alienazione e il suo valore d’uso)

I costi capitalizzabili (incrementativi del costo originario) sono soltanto quelli che si sostengono per l’acquisizione o per apportare migliorie, modifiche, ristrutturazioni

Gli oneri finanziari, in quanto costi accessori, possono essere capitalizzati se:

sostenuti specificamente per l’acquisizione del cespite maturati fino al momento in cui il cespite è pronto per l’uso il finanziamento è stato realmente utilizzato per l’acquisizione del

cespite

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Immobilizzazioni materiali : il valore d’uso

• Il valore delle immobilizzazioni non può eccedere il valore recuperabile, cioè il maggiore tra il valore realizzabile tramite l’alienazione e il suo valore d’uso:

– Il valore d’uso non è il valore di mercato

– Può essere inferiore al costo di acquisto

– È il valore che l’azienda è in grado di recuperare tramite l’utilizzo del bene

– Poiché il recupero avviene tramite gli ammortamenti, il valore è quello il cui ammortamento troverà copertura nei ricavi futuri – capacità di ammortamento –

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Caso particolare: i beni in leasingDEFINIZIONELe operazioni di locazione dei beni mobili od immobili, acquistati o fatti costruire dal locatore su scelta o indicazione del conduttore che ne assume i rischi, e con facoltà di quest’ultimo di diventare proprietario dei beni al termine della locazione dietro versamento di un prezzo stabilito

TRATTAMENTO CONTABILEPrevede l’imputazione al conto economico dell’esercizio dei canoni di locazione di competenza dell’anno e l’iscrizione nei conti d’ordine degli impegni relativi al contratto di leasing stipulato

PREVALENZA DELLA SOSTANZA SULLA FORMAVa osservato che nella forma il leasing è un contratto di locazione, in quanto la proprietà del bene resta alla società di leasing, ma nella sostanza è un’operazione di finanziamento che, a garanzia del locatore, comporta il trasferimento differito della proprietà.Pertanto la soluzione prescelta dal nostro legislatore è quella di ricostruire la “sostanza” economica in nota integrativa. L’art. 2427 prevede di evidenziare in nota integrativa la valutazione secondo il metodo finanziario (che riflette la sostanza del contratto) diverso da quello patrimoniale (basato sulla forma) accolto per la iscrizione delle medesime nei prospetti quantitativi del bilancio.

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Caso particolare: i beni in leasing nel Bilancio1) Imposizione del metodo patrimoniale per contabilizzare il leasing finanziario, che

prevede:• I canoni di leasing vengono iscritti in conto economico quale costo a carico del

periodo• In presenza di un maxicanone iniziale è necessario rettificare la quota non di

competenza del periodo iscrivendo risconti attivi in stato patrimoniale a rettifica del valore dei canoni di leasing in conto economico

• Non viene iscritta nessuna immobilizzazione in stato patrimoniale mentre di norma si dà evidenza dell’operazione di leasing tra i conti d’ordine. L’immobilizzazione si iscrive solo in caso di riscatto del bene

2) Redazione di un prospetto relativo ai beni in leasing finanziario con l’indicazione dei dati risultanti dall’applicazione del metodo finanziario in Nota Integrativa, che prevede:

• Iscrizione dell’immobilizzazione tra le attività al valore corrente (anche se manca il titolo di proprietà) ed in contropartita di un debito vs fornitori di immobilizzazioni tra le passività per lo stesso importo iniziale

• L’immobilizzazione deve essere ammortizzata in conto economico in ragione della residua possibilità di utilizzazione

• I canoni di locazione pagati devono essere ripartiti pertanto tra oneri finanziari maturati sul debito vs fornitori e riduzione dello stesso debito vs fornitori

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L’ammortamento: definizione

DefinizioneL’ammortamento è un procedimento tecnico-contabile con il quale i costi pluriennali sono ripartiti tra gli esercizi del periodo di vita utile delle immobilizzazioni materiali ed immateriali a cui si riferiscono. Tramite l’ammortamento viene quindi rispettato il principio base della competenza e della correlazione tra costi e ricavi.

La normativa italiana prevede possibili diversità di trattamento e di calcolo dell’ammortamento per quanto riguarda la parte civilistica e la parte fiscale

EccezioniAlcuni beni non possono essere ammortizzati: sono quei beni la cui utilità non si esaurisce nel tempo, ad esempio i terreni.

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L’ammortamento: caratteristiche1. L’ammortamento ha inizio nell’esercizio in cui il bene entra in funzione;

2. L’ammortamento deve essere sistematico, anche negli esercizi in perdita, in relazione con le residue possibilità di utilizzazione del bene, in conformità a un piano prestabilito per ciascun cespite o gruppo di cespite;

3. Per la predisposizione di un piano di ammortamento bisogna tenere in considerazione i seguenti elementi:

• il valore da ammortizzare, uguale alla differenza tra il costo sostenuto ed il presumibile valore di realizzo al termine del periodo di vita;

• la vita utile del cespite o residua possibilità di utilizzazione è legata non alla “durata fisica” delle immobilizzazioni, bensì alla “durata economica”, cioè al periodo in cui si prevede che il cespite sarà di utilità per l’impresa;

• l’aliquota di ammortamento deve rispecchiare la presunta vita utile del bene, ossia la residua possibilità di utilizzazione;

• criteri di ripartizione del valore da ammortizzare, i metodi con cui si calcolano le quote di ammortamento da riferire ai singoli esercizi devono essere razionali e sistematici. Possono essere a quote costanti (metodo più diffuso) e a quote decrescenti.

• L’aliquota può essere modificata ove si accerti l’esistenza di condizioni modificative della vita utile (ad es. obsolescenza)

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Immobilizzazioni finanziarie: definizione

Le immobilizzazioni finanziarie sono strumenti finanziari destinati ad essere durevolmente utilizzati dalla società che li possiede.Sono costituite da investimenti di natura finanziaria e da crediti a medio lungo termine e sono normalmente costituite da:

1) Partecipazioni

2) Crediti

3) Altri titoli

4) Azioni proprie

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Partecipazioni: definizione

Le partecipazioni comprendono il diritto di proprietà su altre imprese, commisurato al possesso di azioni o di quote del capitale sociale.

Le partecipazioni che sono destinate a permanere a lungo nel patrimonio aziendale, perché di interesse strategico, vengono iscritte tra le immobilizzazioni. Riguardano quindi partecipazioni in società controllate o collegate o in società non qualificate costituenti un investimento duraturo per scelta della società.

Le partecipazioni vengono così distinte e classificate in bilancio:   ─ imprese controllate; ─ imprese collegate; ─ altre imprese.

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Partecipazioni: valutazione

1) Valutazione al costo d’acquistoLe partecipazioni che costituiscono immobilizzazioni si valutano al costo d’acquisto. Se però alla chiusura del bilancio d’esercizio il loro valore risulta durevolmente inferiore devono essere iscritte a tale minor valore

2) Valutazione al metodo del patrimonio nettoLe immobilizzazioni costituite da partecipazioni in società controllate e in società collegate possono essere valutate, oltre che al costo, secondo il metodo del patrimonio netto. In base a tale metodo la valutazione viene effettuata sulla base dell’ultimo bilancio della società partecipata e in proporzione alla frazione di proprietà posseduta (l’eventuale incremento di valore deve essere iscritto in una riserva non distribuibile)

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Crediti immobilizzati: definizione e classificazione Sono considerati esclusivamente i crediti aventi natura finanziaria o

assimilabile e deve essere data separata indicazione per ciascuna voce degli importi esigibili entro l'esercizio successivo. Salvo per la diversa scadenza, tali crediti non presentano, per il loro trattamento in bilancio, particolarità rispetto ai crediti dell’attivo circolante.

Occorre inoltre indicare il dettaglio dei crediti: ─ verso imprese controllate (controllate dirette e controllate indirette); ─ verso imprese collegate (collegate dirette e collegate indirette); ─ verso controllanti (controllante diretta e controllanti della propria

controllante); ─ verso altri.

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Azioni proprie: definizione

Sono date dal valore a fine esercizio delle azioni proprie detenute in modo duraturo e a fronte delle quali deve essere iscritta una specifica riserva tra i componenti del patrimonio netto.

Deve essere indicato anche il valore nominale complessivo.

Titoli immobilizzati: definizione Fanno parte delle immobilizzazioni finanziarie anche i titoli che sono

oggetto di detenzione durevole, per motivazioni che possono essere molto varie, ma che non costituiscono partecipazioni. (ad esempio titoli di credito, di proprietà atipici quali fondi comuni di investimento e i certificati immobiliari)