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Le famiglie toscane fra crisi e prospettive incerte Assemblea Legacoop Abitanti Toscana Firenze, 29 settembre 2011 Riccardo Perugi

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Le famiglie toscane fra crisi e prospettive incerte

Assemblea Legacoop Abitanti ToscanaFirenze, 29 settembre 2011

Riccardo PerugiUnioncamere Toscana - Ufficio Studi

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Dentro la ripresa …non ancora fuori dalla crisi

Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali (luglio 2011)

Andamento del Prodotto Interno LordoNumeri indice 2000 = 100 (valori concatenati al 2000)

100

101

102

103

104

105

106

107

108

109

110

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Toscana

Italia

La ripresa in corso è di debole intensità: la crescita attesa per il prossimo quinquennio (+0,9% m. a.) è inferiore alla già modesta dinamica pre-crisi (+1,2% m. a. 2000-2007) ed a quella delle aree più sviluppate del Paese

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Le cooperative di abitazione stannoincontrando maggiori difficoltà delle altre

Fonte: Osservatorio Regionale sulla Cooperazione, Le imprese cooperative nel sistema economico della Toscana. Quinto Rapporto

Risultato economico 2009Valori % (al netto delle mancate risposte)

29,239,3

53,941,8

16,9 18,8

Cooperative di abitazione TOTALE Cooperative

perdita

pareggio

utile

Andamento del fatturato nel 2010 (rispetto al 2009)Valori % (al netto delle mancate risposte)

8,524,4

57,340,4

34,2 35,3

Cooperative di abitazione TOTALE Cooperative

diminuito

stabile

aumentato

Il ciclo dell’edilizia è stato favorevole fino al 2006, con una crescita del valore aggiunto del 22,9% rispetto al 2000

Successivamente è cominciata una fase di forte contrazione (valore agg. -19,6% nel 2012 rispetto al 2006), con un crollo delle transazioni nel settore residenziale (nel 2010 -27,4% rispetto al 2006)

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… ed anche le prospettiveappaiono meno favorevoli …

Fonte: Osservatorio Regionale sulla Cooperazione, Le imprese cooperative nel sistema economico della Toscana. Quinto Rapporto

Andamento del fatturato nel 2011 (previsioni)Valori % (al netto delle mancate risposte)

10,626,4

78,857,9

10,6 15,7

Cooperative di abitazione TOTALE Cooperative

diminuzione

stabile

aumento

Andamento previsto nel medio-termine (3-5 anni)Incidenza % su totale cooperative

6,0

28,0

4,0

29,0

0

10

20

30

40

50

60

espansione attività cessazione attività

Coop. di abitazione

Coop. costruzioni

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… confermando una riduzione numericadopo la precedente fase di espansione

Fonte: elaborazioni su dati Registro Imprese

Le cooperative di abitazione iscritte all’Albo delle Cooperative sono passate dalle 778 del febbraio 2008 alle 715 del marzo 2011, con una riduzione pari all’8,1% (contro il +10,7% del totale cooperative)

Cooperative attive iscritte agli archivi camerali - ToscanaNumero indice 2000 = 100

90100110120130140150160170180190200210

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Cooperative di abitazione

Totale Cooperative

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Una “ripresa senza occupazione”:ovvero, alla ricerca della produttività

perduta

Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali (luglio 2011)

Andamento del mercato del lavoroNumeri indice (2000 = 100)

60

70

80

90

100

110

120

130

14020

00

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

persone in cerca di occupazione

occupati

lento riassorbimento delle persone in cerca di occupazione fenomeni di “scoraggiamento” sotto il profilo della partecipazione

attiva al mercato del lavoro: disoccupazione “ufficiale” … e disoccupazione “nascosta”

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La domanda di lavoro:meno giovani, più precari

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior

Assunzioni previste dalle imprese toscaneNumeri indice 2005 = 100,0

40

50

60

70

80

90

100

110

120

130

140

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Assunzioni totali

Assunzioni non stagionali

di cui: Contratti a tempo indeterminato

di cui: Persone fino a 29 anni

crescente incertezza del contesto economico e necessità per le imprese di contenere i “rischi”: ricerca di profili con maggiore esperienza e/o con contratti meno vincolanti

disoccupazione giovanile al 23,1% nel 2010, NEET +17,9% rispetto al 2009

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La situazione delle famiglie:“encefalogramma piatto” per reddito e

consumi

Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali (luglio 2011)

Var. % 2010 su 2000: pil pro-capite -2,8% consumi pro-capite -2,7%A rischio il livello di benessere raggiunto?

Andamento del prodotto interno lordo e dei consumi pro-capiteValori in euro (valori concatenati, anno di riferimento 2000)

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

20.000

22.000

24.000

26.00020

00

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

Pil pro-capite

Consumi pro-capite

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L’impatto della crisi sulle famiglie:effetti percepiti e strategie di

“aggiustamento”

Fonte: Censis, Rapporto sulla Toscana (2011)

Le famiglie hanno cercato di salvaguardare i propri livelli di consumo e di benessere, riducendo la propensione al risparmio: “ciò configura la necessità di ritagliare -per il futuro- nuovi spazi per il risparmio, per ricostituire livelli di autotutela economica che la crisi ha intaccato”

Variazione dello stile di vita negli ultimi 12 mesi - ToscanaComposizione %

21,7 24,9

45,2

74,9

45,8

42,7

29,312,1

3,4

0%

20%

40%

60%

80%

100%

Reddito Spesa in consumi Risparmio

Aumentato

Invariato

Diminuito

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Crescono le diseguaglianzeed il numero di famiglie in difficoltà

Fonte: Istat, La povertà in Italia (2011)

Con l’aumento verificatosi nel 2008, l’indicatore di povertà relativa registrato in Toscana ha raggiunto il livello del Nord Italia ed avvicinato quello del Centro

La regione resta comunque sensibilmente al di sotto dei valori medi nazionali (11%), collocandosi al sesto posto fra le regioni italiane per minore incidenza del fenomeno

Valori %Incidenza di povertà relativa

0

1

2

3

4

5

6

7

8

Toscana Nord Centro

2007 2008 2009 2010

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Reddito, patrimonio immobiliaree situazioni a “rischio abitativo”

Fonte: Elaborazioni IRES Toscana su dati del modello 730/2010 presentati presso i CAAF CGIL

Un’analisi su un campione di famiglie toscane su microdati fiscali rivela l’esistenza di un nucleo non trascurabile di situazioni a “rischio abitativo” (assenza di prima casa di proprietà e bassi livelli reddituali)

Composizione %Totale

fino a 10.000

da 10 a 20.000

da 20 a 30.000

da 30 a 40.000

da 40 a 50.000

oltre 50.000

nessuno 3,3 15,9 4,1 0,9 0,2 0,1 24,5prima casa soltanto 0,8 9,1 5,3 2,2 0,8 0,4 18,6prima casa con pertinenza 0,7 10,3 6,9 3,8 1,5 0,7 23,9prima casa e altri immobili 0,7 5,8 4,4 2,2 1,2 0,9 15,11a casa, altri immobili e terreni 0,5 3,8 3,1 1,9 1,1 0,8 11,1altre proprietà, ma non 1a casa 0,5 3,5 1,7 0,6 0,2 0,1 6,7Totale 6,5 48,4 25,4 11,6 5,2 2,9 100,0

Distribuzione del reddito netto familiare in base al livello di patrimonio familiare posseduto

Patrimonio familiare Reddito netto familiare (euro)

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Il mercato delle locazioni:aumento generalizzato dei canoni

Fonte: Cinti E., Guagnini M., Mussida C., Il mercato delle locazioni residenziali in Italia nell’ultimo decennio (2011)

Var. % m.a. 1996-2003

-6.2 - 3.03.0 - 5.15.1 - 6.86.8 - 8.88.8 - 16.1

Var. % m.a.2004-2010

-0.4 - 2.02.0 - 3.23.2 - 4.34.3 - 6.26.2 - 11.0

Canoni di locazione per comune capoluogo di provinciaVariazione % media annua

1996-2003 2004-2010

Var. % m.a.2004-2010

-0.4 - 2.02.0 - 3.23.2 - 4.34.3 - 6.26.2 - 11.0

2004-2010

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Il potere d’acquisto delle famiglie sulmercato delle locazioni si sta contraendo

Fonte: Cinti E., Guagnini M., Mussida C., Il mercato delle locazioni residenziali in Italia nell’ultimo decennio (2011)

Mq di un’abitazione locabile con il 30% di un’annualità di reddito familiareVariazione % media annua 1999-2009

-6.4 / -4.4-4.4 / -3.5-3.5 / -2.4-2.4 / -1.1-1.1 / 2.3

In Toscana, facendo riferimento ai soli comuni capoluogo, l’evoluzione del potere locatorio delle famiglie è diminuito più che altrove nel periodo 1999-2009

La riduzione è stata particolarmente accentuata, in particolare, a FI-SI-LI-LU-MS

Unica eccezione, nel quadro delle province toscane, è PT, dove l’indicatore si attesta su livelli comunque bassi in termini assoluti

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Cresce il numero degli sfratti emessirispetto al numero di famiglie residenti

Fonte: Ministero dell'Interno, Gli sfratti in Italia (2011)

Nel corso dell’ultimo decennio è progressivamente peggiorato il rapporto fra sfratti emessi e numero di famiglie residenti

Provvedimenti di sfratto emessi in totaleRapporto: un provvedimento di sfratto emesso/famiglie

0

100

200

300

400

500

600

700

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Toscana

Italia

Provvedimenti di sfratto emessi per morositàRapporto: un provvedimento di sfratto emesso/famiglie

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Toscana

Italia

Il miglioramento del 2010 ha consentito di recuperare solo in parte il brusco deterioramento del 2009

La Toscana presenta un livello dell’indicatore peggiore rispetto alla media nazionale

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“La regione ha saputo mettere in campo una notevole tenuta rispetto agli impatti che la crisi finanziaria, produttiva, occupazionale poteva avere sul sociale. […] Il modello sociale toscano, che tradizionalmente è stato in grado di produrre più equità rispetto a quello delle altre regioni italiane, ha mostrato quella capacità reattiva di cui c’era bisogno di fronte al gonfiarsi improvviso della domanda di protezione sociale.”

“La buona tenuta del modello sociale toscano nella crisi non esclude dall’orizzonte del prossimo futuro il rischio di una pericolosa frattura sociale, una specie di crepa nel cuore della società toscana che rischia pericolosamente di ampliarsi.”

Censis (2011), Rapporto sulla Toscana, pp. 12-13

Considerazioni conclusive:a rischio il “modello sociale” toscano?

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“Per lungo tempo ci siamo cullati nell’illusione di vivere in una “Toscana felix”, confortati dal fatto che tutti gli studi sul benessere ponevano la regione nella parte alta della graduatoria nazionale.”

“Un rallentamento prolungato del PIL, anche se incidesse solo marginalmente sul benessere di oggi, può frenare il processo di accumulazione, impedendo l’incremento degli stock da cui dipenderà il benessere futuro.”

la necessità di invertire la “spirale perversa” del debito pubblico

- fino ad ora, più debito pubblico per sostenere i consumi a scapito degli investimenti

- in futuro, meno debito pubblico con una quota crescente delle minori risorse disponibili destinate agli investimenti per rilanciare la crescita

“Occorrerebbe cioè accettare l’idea di un impoverimento per alcuni versi ineluttabile, ma che potrebbe non essere duraturo se i sacrifici venissero indirizzati verso il recupero della competitività perduta.”

Stefano Casini Benvenuti, “L’illusione perduta”, in Confindustria Toscana (2011), Toscana cambia passo!

Considerazioni conclusive:verso un impoverimento della “Toscana

felix”?

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Considerazioni conclusive:politiche sociali vs. politiche per la crescita?

Fonte: Rosina A. (2011), Aiutare i giovani a guardare lontano, www.neodemos.it

“I paesi in cui si dà più spazio e importanza all’innovazione sono anche quelli in cui i giovani si trovano ad essere maggiormente incentivati a diventare autonomi […] E sono, incidentalmente, anche i paesi che crescono di più”.

“I paesi in cui si dà più spazio e importanza all’innovazione sono anche quelli in cui i giovani si trovano ad essere maggiormente incentivati a diventare autonomi […] E sono, incidentalmente, anche i paesi che crescono di più”.

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GRAZIE PER

L’ATTENZIONE

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