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Anno Accademico 2008/2009 LE ENERGIE ALTERNATIVE IN RUSSIA energiealternativeinrussia.blogspot.com

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Anno Accademico 2008/2009 

  

  

LE ENERGIE ALTERNATIVE IN RUSSIA  

  

 

 energiealternativeinrussia.blogspot.com 

  

 

  

Università degli Studi di Palermo ‐ Facoltà di Economia Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Finanziarie 

Corso di laurea in: ‐ Economia e Finanza ‐ Economia Aziendale 

   

Ricerca di Geografia Economica A.A. 2008/2009 Prof.ssa Rosa Tea Amato 

   

Energie alternative per la protezione dell’ambiente                         Hanno partecipato alla ricerca:   

ACCOMANDO SANTA ALAIMO PATRIK  ALBANESE ALESSIO  ARCOLEO ROBERTA  ARDIZZONE GIUSEPPE BADALAMENTI MARIA GRAZIA BARONE MARIALAURETANA  CAPACI GIUSEPPE   CARUSO MARIA ROSA  CHIARAMONTE GIULIA  CHIOFALO ANTONIA   CROCIATA GABRIELE  D’ANGELO GIUSY  

DAVI’ MARIARITA  DI LORENZO MARIO   DI MAGGIO STEFANIA  GENNARO MARIA ANTONINA  GIRGENTI GIUSEPPE  GIUDICE GIUSI     LIPARI LUCA  LUCCHESE ROBERTA  MARBIOTTA DAMIANO  MONTAGNINO ADRIANA  SCIACCHITANO SAMUELE  SPINUZZA MARIA ROSARIA

 

 

  

INDICE

1. La Russia ..................................................................................................................................... 1 2. Le risorse energetiche della Russia .......................................................................................... //

2.1. Le fonti energetiche alternative ..................................................................................... 2

3. L’energia nucleare in Russia ...................................................................................................... //

3.1. Le centrali galleggianti .................................................................................................... //

3.2. La capacità nucleare ....................................................................................................... 3 3.3. Il problema delle scorie radioattive ............................................................................... //

3.3.1. I maggiori siti contaminati ................................................................................. //

4. L’energia idroelettrica in Russia ................................................................................................ 4

4.1. Gli impianti ....................................................................................................................... //

5. I rifiuti e i biocarburanti .............................................................................................................. 5 6. L’energia eolica in Russia .......................................................................................................... // 7. L’energia solare in Russia .......................................................................................................... // 8. Le conclusioni ............................................................................................................................. 6 Carta geografica della Russia: politica .................................................................................... 8

Foto satellitare della Russia ...................................................................................................... 9

Carta geografica della Russia: fisica ........................................................................................ //

Mappa delle centrali nucleari della Russia ............................................................................ 10

Sezione (esempio) di una centrale nucleare galleggiante ..................................................... //

Esposizione solare della Russia: mappa ............................................................................... 11 Tabelle ....................................................................................................................................... 12 Fonti bibliografiche .................................................................................................................. 13 Acronimi e sigle ........................................................................................................................ 14

Il gruppo di studio sulle energie alternative in Russia ......................................................... 15

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§ 1- La Russia1 È lo Stato dell’Europa nordorientale e dell’Asia settentrionale. Con una superficie di 17.075.200 km² (oltre un nono della superficie continentale della Terra). Da nord a sud il paese si estende per oltre 4.000 km: dal confine meridionale, segnato dalla catena montuosa del Caucaso, alle isole artiche nel mare di Barents. Da est a ovest il territorio ha un’estensione di circa 10.000 km, dalla costa orientale del mar Baltico fino all’isola di Grande Diomede, nello stretto di Bering. Le coste hanno uno sviluppo di 37.653 km. La capitale è Mosca. La Russia confina a nord con il mare di Barents, il mare di Kara, il mare di Laptev, il mare della Siberia Orientale e il mar dei Čukči, che sono tutte sezioni del Mar Glaciale Artico; a est con l’oceano Pacifico, lo stretto di Bering, che la separa dall’Alaska, il mare di Bering, il mare di Ohotsk e il mar del Giappone; a sud-est con l’estremità nordorientale della Corea del Nord; a sud con la Cina, la Mongolia, il Kazakistan, l’Azerbaigian, la Georgia e il Mar Nero; a sud-ovest con l’Ucraina; a ovest con la Bielorussia, la Lettonia, Lituania, l’Estonia, il golfo di Finlandia, la Finlandia e la Norvegia. La Russia comprende inoltre, nel Mar Glaciale Artico, la Terra di Francesco Giuseppe e le isole di Novaja Zemlja, Vajgac, Severnaja Zemlja, Nuova Siberia e Wrangel; nell’oceano Pacifico le isole Curili e la grande isola di Sahalin. La Russia è formata da una parte europea - la Russia vera e propria - estesa tra gli Urali e le depressioni che si trovano tra il Mar Nero e il mar Baltico, formate dal cosiddetto Bassopiano Sarmatico; e da una più vasta sezione asiatica, al di là degli Urali, comprendente il Bassopiano Siberiano, la Siberia centrale, che assume la forma di un altopiano, e infine l’Estremo Oriente, composto da una serie di rilievi montuosi, tra cui quelli che danno origine alla prominente penisola della Kamčatka. Il territorio, nella sua parte settentrionale, mostra chiari i segni delle imponenti coltri di ghiaccio che l'hanno ricoperto durante i cosiddetti periodi glaciali. I materiali morenici coprono grandi estensioni, all'incirca fino alla latitudine di 55-58°N2 in molte zone il permafrost presente è un residuato quaternario, risultato comunque in equilibrio con il clima attuale. Anche nelle zone meridionali, non direttamente interessate dal glacialismo, si osservano vaste deposizioni di materiali di origine collegabile ai periodi glaciali; un valido esempio è rappresentato dal löss, un particolare tipo di sedimento terrigeno molto fine, che, originato dall'erosione glaciale e trasportato dal vento su grandissime distanze e altrettanto grandi estensioni, ha avuto un ruolo determinante, insieme con il particolare clima, a generare i fertilissimi suoli neri, i černozem, delle praterie della Russia meridionale. Nel luglio del 2008 la Russia aveva una popolazione di 140.702.094 abitanti, costituita da una grande varietà di gruppi etnici, molti dei quali amministrano autonomamente i propri territori. La maggior parte degli abitanti si trova nella Russia europea, nel cosiddetto “triangolo fertile” situato lungo il confine occidentale tra il mar Baltico e il Mar Nero. Dopo la seconda guerra mondiale si sono avute importanti migrazioni verso est, in particolare verso la Siberia meridionale e la Russia estremo-orientale, incoraggiate dal governo sovietico. L'urbanesimo russo ha dei caratteri "giovanili", che lo avvicinano a quello dei paesi di recente colonizzazione come l'Australia e il Nord-america: generalmente si hanno poche città piuttosto grandi, invece numerose sono le città di dimensioni minori come nell'Europa e nelle zone più "antiche" dell'Asia3. § 2 - Le risorse energetiche della Russia La Russia è uno dei principali produttori mondiali di petrolio greggio, la maggior parte del quale viene estratto dai vasti giacimenti siberiani, è uno dei pochi paesi sviluppati che provvede autonomamente al proprio fabbisogno di risorse energetiche4. Non solo è autosufficiente nella produzione di combustibile minerale, ma è anche in grado di esportarne ingenti quantitativi. Fino al 1955 il carbone era la principale fonte energetica, sostituito negli anni Settanta dal petrolio e                                                             1 Enciclopedia Microsoft ® Encarta ® 2008. 2 Istituto Geografico. De Agostini. Enciclopedia Geografica, Edizione Speciale per il Corriere della Sera, Volume VI, Milano, 2005, pag. 128. 3 Redazioni Garzanti. Enciclopedia Geografica, prima edizione. Garzanti, Milano, 1995. pag. 916 4 Enciclopedia Encarta, op. cit.

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dal gas naturale ricavati soprattutto dai giacimenti della Siberia occidentale e della fascia Volga-Urali. § 2.1- Le fonti energetiche alternative Le fonti alternative di energia, che rappresentano il 9,5% dell’energia prodotta in Russia, sono delle risorse primarie per la generazione di energia elettrica, così definite per distinguerle dalle fonti energetiche tradizionali (petrolio, carbone e gas naturale) su cui, fino a oggi, si è basata la produzione di elettricità. Per soddisfare l’export e i consumi in forte crescita, il gigante russo punta quasi esclusivamente sulle energie fossili (oltre il 90 per cento della produzione annua) utilizzate sempre più in chiave di strumento politico ed economico come evidenziano le crisi con Ucraina e Bielorussia e il braccio di ferro con le compagnie straniere per controllare lo sfruttamento dei suoi giacimenti5. L’interesse per la ricerca di fonti alternative di energia è nato con la crisi petrolifera del 1973, che ha messo in evidenza la limitatezza delle riserve di combustibili fossili. Per ridurre il consumo di combustibili fossili, due sono le alternative possibili: l’energia nucleare e le energie rinnovabili. Dopo l’incidente di Černobyl, in molti paesi è stato sospeso o ridotto il funzionamento delle centrali nucleari, ritenute pericolose per la salute pubblica e per l’ambiente. L’attenzione dei Governi si è rivolta dunque verso fonti rinnovabili, ovvero quelle risorse le cui scorte sono illimitate, da sempre utilizzate dall’uomo come forma di energia, mediante processi che non rischiano di provocare pesanti inconvenienti di contaminazione o pericolo per il genere umano o per l’ambiente. Le maggiori fonti energetiche alternative presenti in Russia sono:

1. l’energia nucleare 2. l’energia idroelettrica 3. i rifiuti e i biocarburanti (biomasse) 4. l’energia eolica 5. l’energia solare

§ 3 - L’energia nucleare in Russia La prima centrale nucleare russa, è nata nel 1954 con reattori del tipo MVVE Obnisk. Da li cominciò la diffusione delle centrali nucleari nel paese. Già nel 1980 la Russia deteneva 25 reattori nucleari in funzione ma, dall’incidente di Cernobyl la nazione fu afflitta da grandi problemi. Tra il 1986 e la metà del 1990 alla Russia è stata commissionata una sola centrale nucleare. Le riforme economiche varate in seguito al crollo dell’unione sovietica hanno portato ad una carenza di fondi destinati al nucleare, in questo periodo la Russia conosce una fase di stallo. Verso la fine degli anni novanta si comincia a mobilitare questo settore. Intorno al 2000 vennero costruiti nuovi reattori come Volgodonsk. Tutto ciò ha notevolmente incrementato la fiducia nell’industria nucleare russa. La Russia punta a rafforzarsi ancora di più in questo ambito con grandi progetti per il futuro. § 3.1 - Le central i galleggianti6 Già da anni, l’ente nazionale russo per l’energia nucleare (Rosenergoatom) persegue un obiettivo ambizioso: attrezzare grandi navi con reattori nucleari che possono fornire energia elettrica a regioni litorali altrimenti non facilmente accessibili Gli ingegneri russi possono contare sulle esperienze fatte con navi e sottomarini a trazione nucleare costruiti all’epoca dell’Unione Sovietica. L’ente russo per l’energia nucleare e il cantiere navale Sewmasch7 il 15 giugno 2006 hanno firmato il contratto per la costruzione della prima centrale nucleare galleggiante. La costruzione ha avuto inizio nel 2007; l’ultimazione è prevista per il 2010, secondo quanto ha comunicato il capo di Rosenergoatom Sergej Obosow. La centrale costerà 9,1 miliardi di rubli8 e sarà ancorata                                                             5 M. Sepa, in http://archiviostorico.corriere.it 6 Fonte: www.fnrmedia.net 7 Con sede a Sewerodwinsk. 8 Circa 267 milioni di Euro. 

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presso il cantiere navale della Sewmasch che utilizzerà l’energia elettrica e il calore prodotti proprio dalla nuova centrale. Secondo le informazioni apparse sulla stampa russa, la nave sarà attrezzata con due reattori del tipo KLT-40S. Questi hanno una potenza relativamente modesta, solo circa un centesimo di quelli di una normale centrale nucleare. L’energia prodotta dovrà servire non solo all’approvvi-gionamento di calore e corrente elettrica, ma anche alla dissalazione dell’acqua marina. Obosow ha detto che le centrali nucleari galleggianti sarebbero una soluzione ideale per molti luoghi, oltre al circolo polare. L’11 marzo scorso, un portavoce della presidenza della Repubblica russa ha annunciato a Ria-Novosti che altre quattro centrali galleggianti9 dovrebbero entrare in attività tra il 2013 ed il 2015 in Iakutia10 e che diversi ministri iakuti e il monopolista statale delle centrali nucleari, Rosenergoatom, hanno già avviato la redazione di “passaporti” energetici per i 4 siti che dovrebbero ospitare le centrali nucleari11. § 3.2 - La capacità nucleare La Russia possiede 10 centrali con 31 reattori nucleari attivi12 (gestiti dalla società statale Rosatom) così suddivisi:

• 4 di prima generazione del tipo VVER-440/230 • 2 di seconda generazione del tipo VVER-440/213 • 9 di terza generazione del tipo VVER-1000 • 11 del tipo RBMK i quattro più antichi sono stati commissionati nel 1970 • 4 del tipo BVVR costruiti nel 1970 situati nella Siberia orientale • 1 del tipo BN-600

Solitamente i reattori hanno licenza di funzionamento per 30 anni. Tuttora diversi reattori sono in fase di costruzione. § 3.3 - I l problema delle scorie radioattive13 All'inizio degli anni '90 la Duma14 stabilì che la Russia non avrebbe importato scorie radioattive da altri Paesi. Gli Stati Uniti non hanno lesinato su aiuti economici e incontri al vertice per cercare di mettere al sicuro le enormi quantità di plutonio possedute dalla Russia. Ma i soldi americani non bastarono e il MINATOM15 propose di accogliere i rifiuti radioattivi dall'estero in cambio di soldi; pertanto, il 21 dicembre 1999 la Duma ha ripristinato l'importazione di rifiuti dell'estero. § 3.3.1 – I maggiori sit i contaminati Quando, dopo il successo americano di Hiroshima e Nagasaki, ebbe inizio il programma per la creazione di armi nucleari da parte di Stalin, plutonio e tritio furono prodotti in tre luoghi fortificati16 ognuno dei quali ha impianti nucleari. Si tratta di Chelyabinsk-40 (nella provincia di Chelyabinsk, sul fianco orientale degli Urali del Sud), Tomsk-7 (in Siberia) e Dodonovo-27 (tra Dodonovo e Krasnoyarsk, sempre in Siberia). Il complesso nucleare di Chelyabinsk-40 si trova 15 km a est della città di Kyshtym, in un’area di circa 90 km²; esso è meglio noto come Mayak17. Mayak, operativo dal 1948 per la produzione di plutonio, è ancora oggi il centro per riprocessare le scorie atomiche provenienti dalle centrali nucleari, dai reattori di ricerca e dalla flotta atomica russa; tutta la sua area è stata definita come la zona più contaminata del pianeta.

                                                            9 Fonte: www.greenreport.it 10 Repubblica autonoma di Sakha, che occupa quasi tutta le Siberia orientale. 11 Fonte: www.le1000gru.org 12 Fonte: www.miniwatt.it 13 Fonte: www.zonanucleare.com 14 Camera bassa del Parlamento russo. 15 Ministry for Atomic Energy of the Russian Federation. 16 Città chiuse dove gli abitanti vivevano in relegazione forzata. 17 Termine che significa: Faro

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La minaccia di una nuova catastrofe si è prospettata nel 2001, quando il MINATOM ha offerto la centrale di Mayak come luogo di scarico di scorie e rifiuti radioattivi provenienti da potenziali clienti come Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Spagna, Giappone, Corea del Sud, Taiwan - con la prospettiva di ricevere 20 milioni di tonnellate di combustibile nucleare esaurito, per un totale di 20 miliardi di dollari. A fine maggio del 2002, questi piani per il trasporto, l’immagazzinamento e il riprocessamento del combustibile nucleare esaurito provenienti da paesi stranieri sono stati respinti dal corpo regolatore della Russia per la sicurezza nucleare. Seversk è una città della Siberia, che sorge lungo il fiume Tom, 15 chilometri a Nordest di Tomsk. Conta 107.000 abitanti. Fino al 1992 Seversk non esisteva. Non sulle carte geografiche, almeno. Era una delle città segrete dell'Unione Sovietica. Classificata con una sigla, Tomsk-7. Il Sibkhimkombinat18, collocato 15 chilometri a Ovest della città, era stato inaugurato nel 1954. I rifiuti solidi, per un totale di 127.000 metri cubi, sono conservati in un bunker nel sottosuolo, in contenitori con pareti spesse 1,5 metri. Fino al 1982 i rifiuti liquidi venivano scaricati in due pozzi, B1 e B2, che coprono un'area di 75.000 metri quadrati. § 4 - L’energia idroelettrica in Russia L'energia idroelettrica è quel tipo di energia che sfrutta la trasformazione dell'energia potenziale gravitazionale (posseduta da masse d'acqua in quota) in energia cinetica nel superamento di un dislivello, la quale energia cinetica viene trasformata, grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina, in energia elettrica. L'energia idroelettrica viene ricavata dal corso di fiumi e di laghi grazie alla creazione di dighe e di condotte forzate. I fiumi russi hanno avuto (e hanno tuttora) un'importanza enorme per la vita e lo sviluppo di questo paese. Gran parte delle città russe sorgono sui fiumi, e da questi traggono le loro ragioni principali di sviluppo. L'industrializzazione forzata degli anni dello stalinismo, ad esempio, si è potuta sviluppare anche grazie all'energia idroelettrica ottenuta con enormi sbarramenti sui maggiori fiumi19; è tuttavia necessario puntualizzare che i maggiori fiumi russi scorrono in zone scarsamente popolate e dunque hanno un'importanza economica minore. Inoltre, i lunghi periodi di gelo che interessano l'intero territorio russo ne abbassano ancora di più l'utilizzabilità. § 4.1 - Gli impianti20 La Russia ha 102 impianti idroelettrici in esercizio, con una capacità di oltre 100 MW. La capacità installata totale in unità di Turbogeneratore HPP ammonta a circa 45 milioni di kW, con una produzione dell'ordine di 150 miliardi di kWh / anno (5° posto nel mondo). Di tutti i tipi di centrali elettriche, le HPPs sono le più maneggevoli e in grado, se necessario, di aumentare notevolmente la loro produzione in pochi minuti, coprendo in tal modo i carichi di picco. In termini di risorse energetiche idroelettriche il potenziale economico della Russia raggiunge il secondo posto nel mondo (circa 852 miliardi di kWh, dopo la Cina). Ai fini di un ulteriore sviluppo della Russia e del potenziale idroelettrico del paese, che nel corso del 1990, in occasione del processo di riforma del settore elettrico russo ha subito una fase di stagnazione, nel dicembre 2004 viene istituita la Federal Hydrogeneration Company (JSC RusHydro). I compiti prioritari fissati per JSC RusHydro riguardano la progettazione e la costruzione di nuove centrali idroelettriche. Ad oggi, l'azienda RusHydro comprende 15 impianti idroelettrici; tra loro il più grande in Russia è Eurasia - Neporozhny Sayano-Shushenskaya21 HPP (6400 MW), 8 stazioni nelle Cascate Volga22 - Kama (con un capacità totale installata di oltre 8680 MW), una

                                                            18 Complesso chimico siberiano, dove sono ancor oggi i due reattori civili superstiti di quello che è stato il più grande complesso nucleare del mondo. 19 Ad esempio il Volga. 20 Fonte: http://eng.rushydro.ru 21 Il 75% di energia idroelettrica viene soddisfatto dalle risorse idriche concentrate in undici grandi centrali, fra cui Sayano-Shushenskaya che è la più grande del Paese. 22 ll Volga e l'Angara costituiscono la principale risorsa idroelettrica della Russia, le cui centrali spesso sorgono lontane dai centri urbani e industriali.

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centrale idroelettrica in Estremo Oriente la Zeiskaya HPP (1330 MW) e un certo numero di impianti nel Caucaso settentrionale. La seconda più grande centrale idroelettrica in termini di capacità installata è la Krasnoyarskaya HPP (6000 MW), controllata da società affiliate con JSC Rusal. L’energia generata dall’impianto viene utilizzata dalla fabbrica di alluminio di Krasnoyarsk. Due altri importanti HPPs russi - il Bratskaya (4500 MW) e la Ust-Ilimskaya (4320 MW) - appartengono alla JSC Irkutskenergo. § 5 - I rifiuti e i biocarburanti I biocarburanti sono prodotti derivati dalla biomassa che, oltre a prestarsi per produrre calore e/o energia elettrica, possono essere usati per autotrazione, sia miscelati con i carburanti da combu-stibili fossili e sia, in alcuni casi, utilizzati puri. I rifiuti industriali (circa 1% del totale di energia prodotta)23 e la legna sotto forma di combustibile sono le biomasse di gran lunga più importanti della Russia. § 6 - L’energia eolica in Russia Energia eolica sfrutta l'energia cinetica posseduta dai venti, ovvero dalle masse d'aria in movimento nell'atmosfera, essa viene comunemente utilizzata anche per indicare l'energia, elettrica o meccanica, che può venire prodotta da questa, dopo conversione mediante un apparecchio opportuno. Tale energia risulta dalla forza esercitata dal vento sulle pale di un'elica, montata su un albero rotante. L'energia eolica non produce inquinamento ma presenta lo svantaggio di poter essere sfruttata solo in località ventose, dove la velocità media dell'aria è almeno di 21 km/h (e per almeno un centinaio di giorni all'anno). L'energia eolica rappresenta in Russia una valida alternativa alle fonti non rinnovabili. Tale fonte è diventata l'energia rinnovabile meno costosa, abbassando negli ultimi 15 anni il suo costo di circa l'85% però, la tecnologia sinora elaborata non consente di creare stazioni eoliche in grado di fornire grandi quantitativi di energia, che secondo i dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) offre lo 0,1% circa del totale di energia prodotta. Attualmente, il 37% delle risorse eoliche disponibili si trova nella Russia europea, mentre il restante 63% è localizzato in Siberia e nel Far Est. § 7 - L’energia solare in Russia24 Energia raggiante prodotta dal Sole per effetto di reazioni nucleari è trasmessa alla Terra sotto forma di radiazione elettromagnetica. L’energia solare rende possibile anche lo sfruttamento dell’energia termica oceanica, che utilizza la differenza di temperatura dell’acqua. La luce del Sole, oltre alla sua conversione diretta in elettricità per mezzo delle celle fotovoltaiche, può essere adoperata per produrre vapore, che può successivamente servire a far girare una turbina e generare energia elettrica. La natura intermittente della radiazione solare nell’arco del giorno e dell’anno rende indispensabile l’uso di dispositivi di accumulazione dell’energia prodotta in esubero durante le ore o i periodi favorevoli, in modo che essa possa essere resa disponibile, ad esempio, durante la notte. Per sfruttare la radiazione solare si ricorre ad impianti costituiti da pannelli solari, o collettori solari. L’energia così ottenuta può essere usata sotto forma di calore per riscaldare un gas o un fluido, oppure può essere convertita direttamente in elettricità sfruttando l’effetto fotovoltaico e le proprietà fisiche di particolari materiali25. L'energia derivante dall'irraggiamento del sole al suolo costituisce un serbatoio immenso di energia pulita, rinnovabile e a costo zero come materia prima, ma non tutta la superficie terrestre risulta omogeneamente irraggiata, per cui questa fonte può essere sfruttata solo entro una fascia ristretta, corrispondente alle regioni comprese tra il 45° di latitudine nord e sud.

                                                            23 Fonte: www.iea.org 24 Fonte: http://progettonuovaenergia.blogspot.com 25 Enciclopedia Encarta, op. cit.

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In Russia la radiazione solare dipende in gran parte dalla latitudine, vale a dire che è più forte all'equatore e diminuisce verso i poli. La Russia è situata tra 41 e 82 gradi nord di latitudine e i livelli di radiazione solare variano notevolmente. Secondo le stime russe, la media della radiazione solare nelle zone settentrionali è 810 kWh/m² per anno, mentre nelle regioni meridionali è più di 1400 kWh/m² per anno. Il potenziale dell'energia solare è più grande nel sud-ovest26, nel sud della Siberia e dell'Estremo Oriente. Le regioni con buone risorse solari includono il sud-ovest e altre regioni del sud-est ed alcune parti dell'Europa occidentale e orientale; in Siberia e in Estremo Oriente, la radiazione solare annua è 1300 kW/m². Secondo i dati dell’IEA, anche tale fonte energetica, contribuisce meno dello 0,1% alla produzione di energia in Russia. § 8 - Le conclusioni Prima al mondo per riserve di metano, la Russia trae da questa fonte oltre la metà (54%) del suo fabbisogno energetico; il resto deriva da petrolio (20%), carbone (16,5%) e nucleare (6%), mentre le rinnovabili non superano il 3,5% del totale. Più precisamente secondo i dati dell’IEA27, dei 641 mila Ktoe consumati ogni anno in Russia ben 346 mila derivano dal gas, 128 mila dal petrolio, 106 mila dal carbone. Il nucleare fornisce 38 mila Ktoe, l’idroelettrico 15 mila Ktoe, i rifiuti 7 mila Ktoe, l’eolico, geotermia, solare etc. insieme, non superano i 1.000 Ktoe. In realtà, le fonti rinnovabili28 ricoprono un ruolo di primo piano nella produzione di energia elettrica ma esclusivamente per lo sfruttamento delle risorse idriche dalle quali viene tratto il 2,3% dell’energia elettrica consumata nel paese, pari a circa 150.000 GWh. A distanza di anni luce la produzione elettrica delle altre fonti alternative: 1.800 GWh dai rifiuti industriali, 400 GWh dalla geotermia, 40 GWh dalle biomasse, mentre quasi nullo è l’apporto dell’eolico, del solare termico, del fotovoltaico e del biogas29. Eppure le potenzialità di sviluppo e di utilizzo del sole, del vento, del calore della terra, così come delle biomasse e della forza delle maree, sono immense30 e, secondo le stime di alcuni economisti russi, in uno scenario ipotetico, potrebbero coprire un terzo dei consumi nazionali, ovvero secondo le stime dell’IEA, 270 milioni di tonnellate di carbone equivalenti (Mtce) su un fabbisogno complessivo di 875 Mtce. Si tratta di valutazioni forse ottimistiche, ma è indubbio che in passato queste risorse siano state sfruttate: difatti, la prima turbina eolica di taglia media è stata costruita proprio in Russia nella metà del secolo scorso e subito dopo la seconda guerra mondiale si contavano ben 7 mila impianti di piccolo idroelettrico31.

                                                            26 Caucaso del Nord, il Mar Nero e le regioni del Mar Caspio. 27 Fonte: www.iea.org 28 Si prestano particolarmente alla realizzazione di impianti di piccole dimensioni, che potranno sostituire le grandi centrali attuali, ma soprattutto essere vantaggiosamente installati in regioni lontane dai grossi agglomerati industriali o sulle isole, che notoriamente soffrono di problemi di approvvigionamento di energia elettrica. Il lato negativo di tali risorse è che si tratta di fonti di energia discontinua e diffusa, che richiede un notevole impegno tecnologico, e di conseguenza economico, per rendere efficiente e conveniente la conversione in energia elettrica (Fonte: Enciclopedia Encarta, op. cit.). 29 Fonte: www.gse.it 30 Il 21 gennaio 2009 Vladimir Putin ha firmato le linee guida che dovrebbero innalzare, di circa un punto percentuale, la quota di energia prodotta attraverso fonti ecologiche (l’eolico, il fotovoltaico, il solare termico e l’idroelettrico) fino a 25 MW. L’obiettivo stabilito, appena il 4,5 per cento al 2020, dimostra però che Mosca avverte con meno urgenza il bisogno di liberarsi dalla dipendenza delle fonti fossili, rispetto ad esempio all’Europa che per la stessa data ha fissato il 20 per cento, anche in considerazione dei grattacapi che le dà proprio il gas russo. Il piano approvato da Putin prevede investimenti pubblici in infrastrutture e ricerca e il supporto dello stato per agevolare la crescita del settore. Portare la quota russa di rinnovabili al 4,5 per cento significherà realizzare almeno 22 mila MW, pari a circa 22 reattori nucleari (fonte: http:// deamaltea.wordpress.com). 31 Fonti: www.ecquologia.it

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In seguito, come sottolinea il giornalista scientifico Sergio Ferraris32, esperto di tematiche energetiche e ambientali, “queste esperienze sono state seppellite sotto la gestione centralizzata dell'economia, imposta da Stalin e dal primato dell'industria pesante, al quale corrispondeva un'industria energetica altrettanto pesante’’. Dopo il crollo dell’Impero sovietico, l’obiettivo di fare del Paese un grande esportatore di petrolio e di gas e il peso ancora scarso delle tematiche ambientali hanno confinato in un ruolo marginale le risorse rinnovabili, tanto più che il loro sfruttamento avrebbe richiesto ingenti investimenti e un adeguato know how tecnologico. Oggi, però, lo scenario sta cambiando. I progressi sul fronte delle nuove tecnologie33, le crescenti ricchezze accumulate in questi anni con la vendita di idrocarburi e la decisione di Mosca di aderire al Protocollo di Kyoto34 (ratificato nel 2004), mettono le premesse per rivitalizzare questo settore e rilanciarne lo sviluppo. A cominciare da un più intensivo utilizzo delle foreste e dei fiumi di cui il Paese è ricchissimo. Le foreste russe sono un quinto di quelle dell’intero Pianeta, coprono il 40% della superficie del Paese e hanno una potenzialità di taglio stimabile in 542 milioni di metri cubi l’anno. L’oro verde potrebbe essere un’efficace alternativa all’oro nero, se sfruttato per fornire rifiuti lignei e produrre energia da biomassa; insieme all’agricoltura questo settore potrebbe fornire circa il 6 % del totale dell’energia consumata in tutta la Russia35. La Russia è il secondo Paese al mondo per capacità idrica subito dopo il Brasile. Attualmente il Governo di Mosca ha incaricato la “HydroOGK” al fine di sviluppare le proprie fonti energetiche rinnovabili, includendo progetti che sfruttino l’energia fluviale e delle maree. Un potenziale che riguarda sia gli impianti di grandi dimensioni, sia quelli di piccola taglia adatti per la fornitura elettrica a comunità locali che ora sono allacciate a reti obsolete o che non sono affatto collegate. Un contributo significativo potrebbe venire anche dall’eolico, se venisse sfruttata la forza del vento nelle aree costiere del Pacifico, dell'Artico, del Mar Caspio e del Baltico. Per quanto riguarda il solare le prospettive più favorevoli si riferiscono al sud-ovest del Paese, alla Siberia meridionale e al Far Est: in Russia l'insolazione media varia dai 1.400 kWh/m² l’anno delle zone del sud, agli 810 kWh/m² l'anno delle aree del nord. Nella penisola della Kamchatka e nelle isole Kuril sono invece concentrati oltre 150 gruppi di sorgenti termiche36 e di sistemi idrotermici che potrebbero fornire fra i 380 e i 550 MW geotermici.

                                                            32 S. Ferraris, in www.sergioferraris.it 33 In una recente dichiarazione all’inglese Indipedent, l’onorevole russo Mikhail Prokhorov, ha spiegato che “… è l'idrogeno la più efficiente opzione tecnologica ora disponibile. Troppo spesso e ancora oggi le fonti di energia alternativa, come l'energia eolica o l'energia solare, falliscono due test fondamentali: essere in grado di cancellare definitivamente il petrolio e gestire i picchi energetici di consumo. Oltre che investire nei settori più tradizionali come le alte tecnologie, la nostra intenzione è quella di investire seriamente e considerevolmente nella tecnologia a idrogeno. Un interessante vantaggio dell’energia prodotta con l’idrogeno è quello di poter gestire i picchi di consumo semplicemente aumentandone la produzione e tutto questo grazie alle nuove nanotecnologie. ... abbiamo fatto un grosso errore nel passato - spiega l’on. Prokhorov - di aver investito troppo nel nucleare, ora dobbiamo colmare il tempo perso” (Mark Leftly, in www.genitronsviluppo.com). 34 Prevede, a fianco degli obblighi dei vincoli, anche meccanismi di mercato (esempio, la Borsa dei fumi che è il luogo in cui si scambiano i diritti di emissione). In particolare l’Emission Trading assegna a ogni Paese e a ogni azienda dei settori a maggiore emissione di CO2 (aziende elettriche, raffinerie etc.) un tetto massimo di emissioni. Chi produce più CO2 rispetto al limite assegnato ha tre soluzioni: ridurre la produzione, cambiare tecnologia produttiva oppure acquistare sul mercato i diritti di emissione. I diritti possono essere generati realizzando (anche all’estero) un beneficio ambientale (Fonte: www.novambiente.it). 35 Fonti: www.ecquologia.it e www.gse.it 36 Si tratta di sorgenti con temperature che oscillano tra i 50°C e i 200° a profondità comprese tra i 200 e i 3 mila metri. 

 

 

Carta geografica della Russia: politica  

   

                                                                                                                                                                                            

Nome in lingua locale: Russija Rossijskaja Federacija Moneta: Rublo

Forma istituzionale: Repubblica federale Capitale: Mosca

Superficie (Km²): 17.075.200 (parte europea 24,82%, parte asiatica 75,18%) Popolazione (luglio 2008): 140.702.094 Tasso medio* di crescita: - 0,54%

Densità: 8,3 ab. per Km² PIL 2008: $ 2.076.000.000.000

Tasso medio* di crescita PIL: 9,28% PIL procapite (in $): 14.750

Tasso di inflazione 2008: 11,90% Tasso medio* di inflazione: 11,92%

Tasso di disoccupazione 2008: 5,90% Tasso medio* di disoccupazione: 7,38%

Fusi orari: 9 Fuso orario rispetto all’Italia: + 2 Mosca

Lingue utilizzate: Russo (uff.) Ucraino, Bielorusso, Uzbeko, Armeno, Georgiano, altre Gruppi etnici: Russi 81,5%; Tatari 3,8%; Ucraini 3%; Ciuvasci 1,2%; Baschiri 1%; Russi

Bianchi 0,8%; Mordvini 0,7%; Ceceni 0,6%; Tedeschi 0,5%; Udmurti 0,5% *

                                                            **Ultimi 5 anni. Dati: Servizio Federale di Statistica; R. Rais, in http://en.rian.ru; http://indexmundi.com; http://portalino.org; www.russiaexport.org; www.intesa24.it; www.russiaonline.it 

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Foto satellitare della Russia   

      

  

Carta geografica della Russia: fisica

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Nella mappa che segue, vengono indicati i siti ove sono istallate le 10 centrali nucleari russe oltre quelli che ospitano i liquidi radioattivi (totale stimato di 40 milioni di TBq; solo per fare un

paragone, l'intero ammontare dei rifiuti radioattivi in Italia non supera i 25.000 metri cubi) Fonte: www.zonanucleare.com

Sezione (esempio), di una centrale nucleare galleggiante russa

Fonte: www.fnrmedia.net

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Esposizione solare della Russia Fonte: progettonuovaenergia.blogspot.com

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Di seguito vengono riportati alcuni dati relativi ai reattori nucleari istallati in Russia Fonte: www.le1000gru.org

Reattore Tipo + + digitare V = PWR 

MWe netti, ogni

Commerciale funzionamento

Programmato chiudere

Balakovo 1-2 V-320 950 5 / 86, 1 / 88 2015, 2017 Balakovo 3-4 V-320 950 4 / 89, 12/93 2018, 2023 Beloyarsk 3 BN600 FBR 560 11/81 2010 Bilibino 1-4 LWGR EGP-6 11 4/74-1/77 2009, 09, 11, 12 Kalinin 1-2 V-338 950 6 / 85, 3 / 87 2014, 2016 Kalinin 3 V-320 950 12/04 2034 Kola 1-2 V-230 411 12/73, 2 / 75 2018, 2019 Kola 3-4 V-213 411 12/82, 12/84 2011, 2014 Kursk 1-2 RBMK 925 10/77, 8 / 79 2021, 2024 Kursk 3-4 RBMK 925 3 / 84, 2 / 86 2013, 2015 Leningrado 1-2 RBMK 925 11/74, 2 / 76 2019, 2022 Leningrado 3-4 RBMK 925 6 / 80, 8 / 81 2009, 2011, 20 an Novovoronezh 3-4 V-179 385 6 / 72, 3 / 73 2016, 2017 Novovoronezh 5 V-187 950 2 / 81 2010 Smolensk 1-3 RBMK 925 9 / 83, 7 / 85, 1 / 90 2013, 2020 Volgodonsk 1 V-320 950 3 / 01 2030

Nella tabella qui sotto si offrono i confronti in termini di radioattività rilasciata durante alcuni disastri Fonte: www.greenreport.it

Alcune delle più importanti centrali idroelettriche in Russia Fonte: www.wikipedia.org

1 TBq = 1 TeraBequerel corrisponde a 2.7 × 10−11 Curie (Ci) Mayak: rilascio totale di radionuclidi nel lago Karachai 20.000.000 TBq Attività della bomba su Hiroshima dopo 12 ore dall’esplosione 5.550.000 TBq Presente attività del lago Karachai  4.400.000 TBq Incidente di Chernobil del 1986 1.850.000 TBq Incidente di Mayak del 1957  740.000 TBqScarico di sostanze radioattive nel fiume Techa 100.000 TBqPolvere radioattiva sparsa dal lago Karachai nel 1967 22 TBq

NOME CAPACITÀ IN MW NOME CAPACITÀ IN MW Boguchan HS 3000 (thrown const08) Pavlovskaya HS 166 Bratsk HS 4500 Rybinsk HS 346 (506 proj08) Bureya HS 2010 (1675 fact08) Serebryanskaya-1 HS 205 Cheboksary HS 1404 (800 fact08) Serebryanskaya-2 HS 150 Chirkeiskaya HS 1000 Saratov HS 1360 Gotsatlinskaya HS 100 (u-const.08) Sayano Shushenskaya HS 6400 Irganaiskaya HS 800 (400 fact'08) Tsimlyansk HS 209 Irkutsk HS 662 Uglich HS 110 (130 proj.07) Kama HS 501 (552 proj.08) Ust Ilimskaya HS 4320 Knyazhegubskaya HS 160 Ust Khantaiskaya HS 441 Kolyma HS 900 Ust Srednekanskaya HS 550 (u-const.08) Krapivinskaya HS 300 (thrown constr.08) Verhne-Tulomskaya HS 268 Krasnoyarsk HS 6000 Verhne-Teriberskaya HS 130 Krivoporozhskaya HS 180 Verhne-Svirskaya HS 160 Kuban-2 HS 184 Viluy HS 648 Kureiskaya HS 600 Viluy-2 HS 340 Mamakan HS 100 Viluy-3 HS 360 (270 fact08) Maynskaya HS 321 Volga HS 2541 Miatlinskaya HS 220 Votkinskaya HS 1020 Narva HS 125 Zagorsk PSP 1200/1320 Niva-3 HS 156 Zaramag-1 HS 342 (u-const.08) Nizhne-Kureiskaya HS 150 Zelenchugskaya HS 160 Nizhne-Kamskaya HS 1248 (450 fact08) Zeya HS 1300 Nizhny Novgorod HS 520 Zhiguli HS 2315 Novosibirsk HS 455

 

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Fonti bibliografiche Autori

• S. Ferraris, in www.sergioferraris.it • M. Leftly, in www.genitronsviluppo.com • R. Rais, in http://en.rian.ru • M. Sepa, in http://archiviostorico.corriere.it

Enciclopedie

• Istituto Geografico. De Agostini. Enciclopedia Geografica, Edizione Speciale per il Corriere della Sera, Volume VI, Milano, 2005

• Redazioni Garzanti. Enciclopedia Geografica, prima edizione. Garzanti, Milano, 1995 • Enciclopedia Microsoft ® Encarta ® 2008

Riviste telematiche

• www.ecquologia.it • www.fnrmedia.net • www.greenreport.it • http://indexmundi.com • www.intesa24.it • www.novambiente.it • www.miniwatt.it • http://portalino.org • www.zonanucleare.com

Altre fonti

Siti istituzionali • http://deamaltea.wordpress.com • www.gse.it • www.iea.org

Guide telematiche

• www.russiaonline.it Altri siti web

• http://eng.rushydro.ru • www.le1000gru.org • http://progettonuovaenergia.blogspot.com • www.russiaexport.org • www.wikipedia.org

 

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Acronimi e sigle

Enti istituzionali della Russia

• DUMA: Camera bassa del Parlamento russo • MINATOM: Ministry for Atomic Energy of the Russian Federation (Ministero per

l’Energia Atomica della Federazione russa) • ROSENERGOATOM: Ente Nazionale Russo per l’Energia Nucleare

Enti internazionali

• IEA: Agenzia Internazionale Energia Unità di misure

• GWH: Gigawatt/ora • KWH: Kilowatt*/ora 1 • MTCE: Metric Tons Carbon Equivalent (tonnellate metriche il carbone equivalente) • MW: Megawatt

Strumenti

• HPP: High Pressure Pomps (pompe di alta pressione)

                                                            * 1 Kw = 1000 watt

  

Il gruppo di studio sulle energie alternative in Russia Settore per l’energia nucleare Referente: Giuseppe Capaci

• Giuseppe Ardizzone • Gabriele Crociata • Damiano Margiotta • Samuele Sciacchitano

Settore per l’energia solare ed idrogeno Referente: Giusi Giudice

• Patrik Alaimo • Alessio Albanese • Roberta Arcoleo • Maria Rosa Caruso • Giuseppe Girgenti • Luca Lipari

Settore per l’energia idroelettrica, geotermica e termicaoceanica Referente: Antonia Chiofalo

• Santa Accomando • Maria Grazia Badalamenti • Giulia Chiaramonte • Mariarita Davì • Stefania Di Maggio • Roberta Lucchese

Settore per l’energia eolica, bioenergie, geografia russa Referente: Dott.ssa Maria Antonina Gennaro

• Marialauretana Barone • Dott. Mario Di Lorenzo • Giusy D'Angelo • Adriana Montagnino • Sara Spinuzza

Raccolta ed elaborazione dati Dott. Mario Di Lorenzo

  Prof.ssa Rosa Tea Amato