Le dipendenze OBIETTIVI 24 e lo stile di vita · La sindrome da overdose che si ve-rifi ca più...

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Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza Le dipendenze e lo stile di vita Cªpitºlº 24 Le dipendenze Quando si parla di dipendenza, l’im- magine che ci viene subito in mente è quella di un giovane che non può fare a meno della sua dose di stupefacente. In realtà il concetto di dipendenza è molto più ampio e complesso. Occorre innanzitutto considerare che diventiamo dipendenti da qual- siasi comportamento di cui non riu- sciamo a privarci nonostante la no- stra volontà, e questo può avvenire a qualsiasi età, anche se nell’età giova- nile siamo più disponibili a provare esperienze rischiose che non nell’età più matura. La dipendenza può avere quin- di come oggetto l’assunzione di dro- ghe, ma anche l’abuso di sostanze co- me alcol, nicotina, cibo o anche caffè, OBIETTIVI Sapere le cause della dipendenza i danni causati dall’uso di droghe, alcol e fumo Saper fare prendere consapevolezza del proprio stile di vita e possiamo accorgerci di esserne di- pendenti quando non riusciamo più a farne a meno. Da alcuni anni, in tutto il mondo cresce la preoccupazione per il rap- porto tra l’uso di droghe endovena e la trasmissione dell’AIDS. Ma molto più significativa, anche se meno co- nosciuta, è la relazione fra l’abuso di droghe, alcol e tabacco con altre ma- lattie infettive molto più diffuse, co- me l’epatite e la tubercolosi, le malat- tie cardiovascolari, i disturbi neurop- sichiatrici, le gravidanze non volute, la violenza, il suicidio. Una proprietà comune a tutte le sostanze di abuso (che può attuarsi fin dalla prima somministrazione) è la ca- pacità di provocare effetti gratificanti nell’uomo. Infatti tutte queste sostan- Ivonne Wierink - Fotolia

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Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza

Le dipendenzee lo stile di vita

Cªpitºlº 24

Le dipendenzeQuando si parla di dipendenza, l’im-

magine che ci viene subito in mente è

quella di un giovane che non può fare

a meno della sua dose di stupefacente.

In realtà il concetto di dipendenza

è molto più ampio e complesso.

Occorre innanzitutto considerare

che diventiamo dipendenti da qual-

siasi comportamento di cui non riu-

sciamo a privarci nonostante la no-

stra volontà, e questo può avvenire a

qualsiasi età, anche se nell’età giova-

nile siamo più disponibili a provare

esperienze rischiose che non nell’età

più matura.

La dipendenza può avere quin-

di come oggetto l’assunzione di dro-

ghe, ma anche l’abuso di sostanze co-

me alcol, nicotina, cibo o anche caff è,

OBIETTIVI

Sapere le cause della dipendenza

i danni causati dall’uso di

droghe, alcol e fumo

Saper fare prendere consapevolezza del

proprio stile di vita

e possiamo accorgerci di esserne di-

pendenti quando non riusciamo più a

farne a meno.

Da alcuni anni, in tutto il mondo

cresce la preoccupazione per il rap-

porto tra l’uso di droghe endovena e

la trasmissione dell’AIDS. Ma molto

più signifi cativa, anche se meno co-

nosciuta, è la relazione fra l’abuso di

droghe, alcol e tabacco con altre ma-

lattie infettive molto più diff use, co-

me l’epatite e la tubercolosi, le malat-

tie cardiovascolari, i disturbi neurop-

sichiatrici, le gravidanze non volute,

la violenza, il suicidio.

Una proprietà comune a tutte le

sostanze di abuso (che può attuarsi fi n

dalla prima somministrazione) è la ca-

pacità di provocare eff etti gratifi canti

nell’uomo. Infatti tutte queste sostan-

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Capitolo 24: Le dipendenze e lo stile di vita

ze, dall’alcol all’eroina, dalla cocaina

all’anfetamina, dai barbiturici alla ni-

cotina, sono in grado, attraverso mec-

canismi diversi, di provocare sensazio-

ni piacevoli o di ridurre quelle spia-

cevoli, di alleviare la tensione e l’ansia,

di migliorare l’interazione sociale e il

tono dell’umore.

Le drogheL’uso di droghe è una delle cause fon-

damentali del deterioramento delle

capacità sociali e del rendimento sul

lavoro, di un certo numero di inci-

denti stradali e domestici, ed è un fat-

tore di disgregamento delle famiglie.

L’età della pubertà e dell’adole-

scenza rappresentano le fasi più a ri-

schio per l’esperienza con le droghe.

La personalità non è ancora formata

e l’Io deve aff rontare vari problemi: il

risveglio dell’interesse sessuale, le tra-

sformazioni corporee, la necessità di

trovare una nuova immagine di sé ri-

spetto a quella infantile inadeguata, il

confronto con il mondo degli adulti,

in particolare con la famiglia.

L’OMS ha defi nito la tossicodipen-

denza come “uno stato di intossica-

zione periodico o cronico generato

dal consumo ripetuto di una droga

(naturale o sintetica)”. Le sue caratte-

ristiche sono sostanzialmente:

1 il desiderio invincibile o il biso-

gno di continuare a consumare la dro-

ga o di procurarsela con ogni mezzo;

2 la tendenza ad aumentare le dosi;

3 la dipendenza di ordine psichico,

e in generale anche fi sico, dagli eff etti

della droga;

4 gli eff etti nocivi per l’individuo e

la società.

La tolleranza è legata a un cambia-

mento metabolico che si verifi ca nel-

l’organismo con l’uso continuato di

una droga e ne rende più veloce l’eli-

minazione. Per ottenere gli stessi ef-

fetti, il tossicodipendente deve quindi

aumentare progressivamente la dose.

La dipendenza psichica è comune

a tutte le droghe, mentre solo alcune

producono dipendenza fi sica che dà

origine a una sindrome di astinenza

in seguito alla loro improvvisa sospen-

sione.

La sindrome da astinenza da oppia-

cei (eroina, morfi na e metadone) ini-

zia circa 8 ore dopo l’ultima assunzio-

ne con sudorazione e lacrimazione,

Art

hem

us -

Foto

lia

244

Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza

sopraggiungono poi tremori, brividi,

dolori muscolari, lombari e addomi-

nali, insonnia e ansia. Questi sintomi

raggiungono il massimo di intensità

tra le 42 e le 72 ore dall’ultima assun-

zione e determinano la necessità di

procurarsi la droga con ogni mezzo.

Normalmente nel nostro organi-

smo vengono prodotte sostanze de-

nominate endorfi ne che inibiscono le

sensazioni dolorifi che e di stress. Nel

tossicodipendente l’assunzione con-

tinuativa di oppioidi determina una

inibizione nella produzione delle en-

dorfi ne e, di conseguenza, un notevo-

le abbassamento della soglia dolorifi -

ca agli stimoli stressanti.

Se il tossicodipendente sospende

bruscamente l’assunzione di droghe,

si realizza il quadro della sindrome

d’astinenza dovuto a una ripresa ra-

pida della produzione di endorfi ne.

I consumatori di droghe si divido-

no in 3 tipi:

il consumatore occasionale, che

ha fatto uso di droghe e ne ripete

l’esperienza solo di tanto in tanto;

il consumatore abituale, che ha già

sviluppato una dipendenza psichica,

ma riesce ancora a integrarsi nella so-

cietà e a mantenere i propri interessi;

il tossicodipendente vero e pro-

prio, che vive in funzione della dro-

ga e che impiega la maggior parte del

proprio tempo a cercare di procurar-

sela e ad assumerla.

Anche sostanze volatili e gas vengono

talvolta usati come droghe per il loro

eff etto euforizzante. Comprendono

solventi, prodotti per la pulizia, smac-

chiatori, lacche, vernici, colle; propel-

lenti per medicamenti o prodotti per

la casa; benzina, acetone, etere, trieli-

na ecc.

Le sostanze stupefacenti si distin-

guono in sostanze che deprimo-

no il tono psichico e sostanze che

l’innalzano.

Al gruppo delle sostanze psicode-

primenti appartengono l'alcol, l’op-

pio, l’eroina, la morfi na, i barbiturici,

le benzodiazepine. Gli eff etti ricerca-

ti nel loro uso sono principalmente:

la riduzione delle percezioni esterne,

l’anestesia emotiva, un sonno pro-

fondo e gradevole.

Le droghe che innalzano il tono

dell’umore comprendono la cocaina,

le anfetamine (compresa l’ecstasy), gli

allucinogeni (LSD, mescalina), la can-

nabis, gli anoressizzanti. Vengono ri-

cercate per la loro capacità di indur-

245

Capitolo 24: Le dipendenze e lo stile di vita

re instancabilità psicofi sica, sensazio-

ne di rinforzo della volontà, elevazio-

ne del tono dell’umore, miglioramen-

to della performance sessuale, sensa-

zione di onnipotenza e di immortalità,

sensazione di benessere psichico e fi si-

co, euforia, aumento dell’agilità e della

forza fi sica.

Gli eff etti negativi consistono, nel ca-

so delle sostanze psicodeprimenti, in

una sedazione eccessiva mentre, nel-

le altre, nell’instaurazione di un com-

portamento violento e aggressivo. In

tutti i casi si realizza una riduzione

della percezione dei rischi, con con-

seguenti gravi incidenti, ma soprattut-

to l’impossibilità di compiere le nor-

mali attività quotidiane senza l’aiuto

della droga che, inoltre, rende l’orga-

nismo più sensibile alle infezioni an-

che per un’alterazione dello stato im-

munitario.

La sindrome da overdose che si ve-

rifi ca più frequentemente è quella da

eroina, ma quasi tutte le altre sostanze

possono determinare lo stesso quadro

anche con esito mortale.

La dipendenza e la tolleranza si in-

staurano rapidamente (in 2-3 gior-

ni nel caso degli oppioidi), con insor-

genza della sindrome astinenziale.

Chi fa uso di droghe via endovena,

data la promiscuità in cui tali manovre

vengono eff ettuate, rischia di contrar-

re epatiti B, C e Delta, e AIDS.

Per calmare i sintomi di astinenza si

ricorre inoltre all’uso di alcol e psico-

farmaci. Si crea quindi, spesso, un qua-

dro di politossicodipendenza.

Una droga di importazione relati-

vamente recente è il crack, una pasta

a base di cocaina che viene fumata e

assorbita più velocemente e maggior-

mente rispetto alla cocaina sniff ata.

Questa droga causa polmoniti,

danni epatici e cardiaci, ma soprat-

tutto un rapido e inarrestabi-

le deterioramento cerebrale in

cambio di una sensazione in-

tensa di euforia che dura soltan-

to pochi minuti.

Pillole e droghe da discoteca = drogaNegli ultimi anni si è poi diff usa la

moda delle cosiddette pillole di ec-

stasy, nella errata convinzione che

non siano una droga e che il loro uso

saltuario, in genere limitato al sabato

sera in discoteca, non produca eff etti

dannosi ma solo uno stato tempora-

neo di eccitazione. Questa sostanza è

caratterizzata dalla capacità di indur-

re un aumento della resistenza fi sica

(si può ballare più a lungo), aumenta

la fi ducia in se stessi, la performance

sessuale e riduce l’ansia.

In realtà, l’ecstasy e i suoi deriva-

ti non sono altro che un particolare

tipo di anfetamina e i consumatori

sperimentano, dopo lo stadio iniziale

già descritto, un quadro praticamen-

te contrapposto, con stato d’ansia, at-

tacchi di panico, depressione, palpita-

zioni e il caratteristico bruxismo, cioè

un digrignamento dei denti che può

causarne la rottura; inoltre può porta-

re a morte non solo per eff etti diret-

ti, ma anche perché determina perdita

della capacità di valutare le situazioni

246

Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza

di pericolo. L’ecstasy e le altre pillole

da discoteca hanno una parte impor-

tante di responsabilità nelle famigera-

te stragi del sabato sera.

È stato dimostrato che, nel caso di

assunzione di un numero di compres-

se superiore a 8 in un'unica occasione

(per esempio week-end o notte in di-

scoteca), aumenta il rischio di morire

o dell’instaurarsi di una forma di de-

lirio con allucinazioni visive, uditive e

olfattive a carattere persecutorio.

Nel caso dell’assunzione di un nu-

mero superiore a circa 40 compresse

l’anno, il rischio è invece l’instaurar-

si di un deterioramento cerebrale con

incapacità di provare sensazioni piace-

voli e di danni epatici.

Il mercato off re inoltre ai frequen-

tatori delle discoteche molte altre pil-

lole dai nomi allettanti (Fantasy, Pas-

sion, California sunset) che contengo-

no i più improbabili miscugli di so-

stanze chimiche e non: dall’LSD alla

polvere di mattone, dalle anfetamine

al gesso, alla caff eina.

L’alcolL’alcol è una sostanza molto diff usa

in quanto viene utilizzata come piace-

re privato, in occasione di incontri so-

ciali e persino nella comune alimen-

tazione; in Italia, dove la tradizionale

produzione viticola ha reso consueto

l’impiego dell’alcol durante i pasti, il

primo bicchiere viene bevuto a 11-

12 anni (media dell’UE a 14,5 anni),

il 70% circa delle persone sopra i 14

anni di età ha consumato alcolici du-

rante l’anno e circa il 30% beve tutti i

giorni un tipo di alcolico.

Tuttavia, è oramai accertato che l’al-

col è una sostanza tossica, potenzial-

mente cancerogena e capace di pro-

durre dipendenza in misura uguale e

a volte superiore alle droghe illegali.

In Italia provoca 29.000 morti al-

l’anno, il 25% delle morti dei giova-

ni e il 30-50% degli incidenti stradali;

si calcola che nell’UE 1 giovane su 4

muore per motivi legati all’alcol che

rappresenta la prima causa di mortali-

tà giovanile.

Per quanto riguarda i giovani, occor-

re ricordare che le aziende produttri-

ci di bevande alcoliche propongono

costantemente nuovi metodi per in-

durre persone sempre più giovani al

consumo di alcol: i cocktail di frutta

alcolici, quelli con bevande energeti-

che (molto dannose per l’organismo),

le bibite a base di alcol e addirittura

alcune merendine, sono modi per in-

staurare nei giovani l’abitudine al gu-

sto dell’alcol.

La conoscenza degli eff etti dell’al-

col è quindi indispensabile per impo-

stare il proprio stile di vita.

Effetti dell’alcolUna volta entrato nell’organismo, il

20% dell’alcol (chiamato etanolo) vie-

ne assorbito dallo stomaco e il re-

sto dalla prima parte dell’intestino; da

questi organi, le molecole dell’etanolo

passano nel sangue e poi al fegato dove

vengono distrutte. Se l’alcol viene as-

sunto a stomaco vuoto, l’assorbimen-

247

Capitolo 24: Le dipendenze e lo stile di vita

Quantità di alcol e apporto calorico di alcune bevande alcoliche

to è molto più rapido e la quantità

che si riversa nel sangue è maggiore.

È preferibile bere a stomaco pieno

e in piccole dosi in modo che l’eta-

nolo entri nel circolo sanguigno con

più gradualità e permettere al fegato

di metabolizzarlo. Infatti l’alcol con-

tinua a circolare nel sangue e a dif-

fondersi nei vari organi fi no a quan-

do l’etanolo non viene degradato dal

fegato.

La capacità del fegato di ridur-

re l’etanolo varia però da individuo a

individuo e diminuisce con il peso; i

giovani sotto i 16 anni, le donne e gli

anziani hanno una capacità enzimati-

ca minore, e quindi possono soppor-

tare una quantità minore di alcol.

Si può comunque calcolare che il

fegato trasformi circa 0,5-1 unità al-

coliche (U.A.) per ogni ora.

L’abuso di alcol altera la normale nu-

trizione e provoca una serie di danni

all’organismo: gli eff etti nel sistema

nervoso centrale si manifestano con

tremori e allucinazioni, nell’apparato

digerente con cirrosi epatica (princi-

palmente), gastriti, emorragie, ulcere,

e danni al pancreas; nell’apparato car-

diovascolare con aumento della pres-

sione arteriosa e cardiopatie.

L’uso di quantità anche moderate di

alcol causa inoltre tumori di vario ge-

nere.

Rischio alcolicoAlcune ricerche indicano che, solo

negli uomini adulti, un uso moderato

di vino durante i pasti potrebbe ave-

re eff etti anche positivi sull’apparato

cardiocircolatorio, eff etti comunque

Vi№ dª pªstº

12 grªdi

11 grªdi

13.5 grªdi

Birrª

№ rmªle 4.5 grªdi

Dºppiº mªltº 8 grªdi

Vermºuth

Dºlce 16 grªdi

Seccº 19 grªdi

Pºrtº, ªperitivi

20 grªdi

Brªndy, Cºgnªc,

Grªppª, Rhum,

Vºdkª, Whisky

40 grªdi

Quantità (ml) Contenuto di alcol (g)Bevanda alcolica Misura standard Apporto calorico (kcal) Unità Alcoliche (UA)

1 bicchiere

1 bicchiere

1 bicchiere

lªttinª

bºccªle

1 bicchieri№

1 bicchieri№

1 bicchieri№

1 bicchieri№

125

125

125

330

200

75

75

75

40

12

11

13

12

12

10

10

12

13

84

77

91

100

170

113

82

115

94

1

0.9

1.1

1

1

0.8

0.8

1

1.1

Sulle etichette di qualsiasi bevanda alcolica è riportato il contenuto di alcol, ma è espresso in gradi, cioè in volume su 100 ml. Per ottenere i grammi di

alcol in 100 ml bisogna moltiplicare tale valore per 0.8. L’apporto calorico è riferito alla quantità indicata in tabella e tiene conto anche di eventuali calorie

apportate da altri componenti, principalmente zuccheri.

U.A.L’U.A. equivale a circa

12 grammi di etanolo,

corrispondente a una

lattina di birra da 33 cl, o

a un bicchiere piccolo di

vino (125 ml), o a una dose

da bar di un superalcolico

(40 ml); l’apporto calorico

di 1 grammo di alcol è di

7 Kcal.

248

Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza

paragonabili (ma inferiori) a una re-

golare attività fi sica o al consumo di

prodotti ortofrutticoli; tuttavia esiste

un’assoluta concordanza sul fatto che

gli eventuali vantaggi vengono an-

nullati se si supera la soglia di 1 bic-

chiere di vino a pasto.

Allo stato attuale delle conoscen-

ze, non è comunque ancora possibi-

le stabilire con certezza se esistano

quantità di alcol che possiamo defi -

nire sicure per l’organismo, in quanto

un rischio di danno sembra esistere a

qualsiasi livello di consumo.

L’Organizzazione Mondiale della

Sanità (OMS) e il National Institute

of Health (NIH) hanno stabilito che

si può considerare a basso rischio

l’assunzione massima giornaliera di

alcol, durante i pasti, nella quanti-

tà di 20-40 grammi per gli uomi-

ni e di 10-20 grammi per le donne;

queste quantità corrispondono a 2-

3 U.A., o bicchieri di vino al gior-

no, per gli uomini e di 1-2 U.A. per

le donne.

Guida e alcolemiaIl 46% delle morti fra i giovani tra i 15

e i 24 anni è dovuto a incidenti stra-

dali che rappresentano la prima causa

di morte per questa età; nella percen-

tuale, si stima che il 40% dei decessi

sia dovuto all’alcol.

L’alcolemia è la quantità di alcol

presente nel sangue dopo l’ingestio-

ne di bevande alcoliche, ed è quel-

la che la Polizia stradale controlla per

accertare il limite legale.

Tuttavia bere alcolici prima di guida-

re è assolutamente rischioso, in quan-

to anche piccole quantità di etanolo

comportano diminuzioni della capaci-

tà di guida.

Una concentrazione di 0,2 grammi

di alcol ogni litro di sangue (0,2 g %) si

raggiunge, in media, in un adulto con

l’ingestione a stomaco pieno di circa

12 grammi di alcol, pari circa al con-

sumo di 1 lattina di birra da 33 cl, o 1

bicchiere di vino o 1 aperitivo o cock-

tail alcolico.

Valori indicativi di alcolemia (g di alcol per litro di sangue) in funzione della quantità di alcol ingerito (espressa in U.A.) e del tempo trascorso dall’ingestione (in condizioni di digiuno)

4 5U.A. 3

In rosso i valori che superano i tassi consentiti dalla legge per la guida.

I valori riportati sono calcolati prendendo in considerazione un peso di 70 kg per l’uomo e di 60 kg per la donna.

L’assunzione durante i pasti determina una diminuzione dell’alcolemia di circa 1 U.A., quindi per ottenere i valori raggiungibili dopo i pasti bisognerà diminuire

di un’unità il numero complessivo di U.A. ingerite. La formula usata tiene conto del volume di alcol introdotto, del volume di acqua corporea e della capacità

dell’organismo di eliminare l’alcol.

21 4 5U.A. 321

Ore dall’assunzione (UOMINI) Ore dall’assunzione (DONNE)

1

2

3

4

5

0.13

0.38

0.63

0.88

1.13

0

0.02

0.27

0.52

0.77

0

0.14

0.39

0.64

0.89

0.01

0.26

0.51

0.76

1.01

0

0

0.15

0.40

0.65

1

2

3

4

5

0.23

0.57

0.92

1.26

1.61

0

0.21

0.56

0.91

1.25

0

0.33

0.67

1.02

1.37

0.10

0.45

0.79

1.14

1.49

0

0.09

0.44

0.78

1.1

249

Capitolo 24: Le dipendenze e lo stile di vita

0,2 g/l Iniziale tendenza a guida-

re in modo più rischioso; i rifl essi sono

disturbati leggermente, ma aumenta la

possibilità di guida imprudente per la

riduzione della percezione del rischio.

0,4 g/l Rallentamento delle capa-

cità di vigilanza ed elaborazione men-

tale; le percezioni, i movimenti o le

manovre vengono eseguiti bruscamen-

te con diffi coltà di coordinazione.

0,5 g/l (LIMITE LEGALE) Ri-

duzione della visione laterale (risulta

più diffi cile controllare lo specchietto

retrovisore o le manovre di sorpasso)

e del 30-40% della capacità di perce-

zione degli stimoli sonori e lumino-

si (e conseguente capacità di reazione

agli stessi).

0,6 g/l Forte riduzione della fa-

coltà visiva laterale; gli ostacoli ven-

gono percepiti con notevole ritardo.

0,7 g/l Forte riduzione dei tempi

di reazione; l’esecuzione dei norma-

li movimenti durante la guida è priva

di coordinamento, confusa e conduce

sempre a gravi conseguenze.

0,9 g/l Forte compromissione del-

l’adattamento all’oscurità, della capa-

cità di valutazione delle distanze, degli

ingombri, delle traiettorie dei veico-

li e delle percezioni visive simultanee

(per esempio, di due autoveicoli se ne

percepisce solo uno).

1 g/l Ebbrezza franca e manife-

sta, caratterizzata da euforia e disturbi

motori che rendono precario l’equili-

brio; è visibile l’alterazione della capa-

cità di attenzione, con livelli di capa-

cità visiva minima e tempi di reazione

assolutamente inadeguati. Il compor-

tamento alla guida è caratterizzato da

sbandate involontarie dell’autoveico-

lo o della moto, guida al centro della

strada o in senso contrario, incapacità

di valutazione della posizione del vei-

colo rispetto alla carreggiata.

Le luci degli abbaglianti delle auto

e le percezioni luminose intense pos-

sono essere la causa determinante del-

la perdita completa di un controllo già

precario, provocando un accecamen-

to transitorio a cui segue un recupero

molto lento della visione.

Le percezioni sonore, come quel-

le del clacson, vengono avvertite con

un ritardo accentuato e comunque

in maniera ineffi cace a determinare

un rifl esso utile alla salvaguardia della

propria e altrui incolumità.

Oltre 1 g/l Lo stato di euforia vie-

ne sostituito da uno stato di confusio-

ne mentale e di totale perdita della lu-

cidità con conseguente sopore e son-

nolenza molto intensa.

Vla

dim

ir M

ucib

abic

- Fo

tolia

Obiettivo su ...OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

250

Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza

Il tabaccoTutti sanno che fumare fa male, e

quindi la scelta di compiere un’azione

dannosa a noi stessi e agli altri dovreb-

be dipendere esclusivamente dalla li-

bera scelta individuale; tuttavia, co-

me vedremo più avanti, il desiderio (o

meglio il bisogno) del fumo è condi-

zionato da diversi fattori che non so-

no unicamente dipendenti dalla no-

stra volontà.

È quindi importante conoscere non

solo le conseguenze, ma anche i fatto-

ri che determinano il consumo di si-

garette.

Il fumo in ItaliaIn Italia, i fumatori rappresentano

il 22% della popolazione sopra i 15

anni (26,4 maschi e 17,9 femmine),

mentre i non fumatori sono il 78%

False credenze sul consumo di alcol

di cui il 59,6% non ha mai fumato

e il 18,4% ha iniziato a fumare, ma

successivamente è riuscito a smettere.

I dati mostrano quindi la tendenza a

una leggera diminuzione delle perso-

ne che fumano e a un aumento di co-

loro che sono riusciti a smettere (nel

2008 circa 560.000) (Fig. 1).

Il fumo provoca circa 90.000 morti

all’anno, dei quali quasi il 50% per tu-

mori e il rimanente per patologie va-

scolari o respiratorie; più di un terzo

dei decessi avviene fra i 35 e i 69 anni.

Le indagini statistiche indicano an-

che che la percentuale dei fumatori è

più alta al sud e nelle isole (25,2%)

rispetto al centro e al nord dove fuma

solo il 19,1% della popolazione, e che

l’età media in cui si inizia è 17 anni.

A questo proposito occorre ricordare

che recenti ricerche mostrano come

la nicotina instauri la dipendenza al-

Non è vero che l’alcol aiuti la digestione: la rallenta e

determina un alterato svuotamento dello stomaco.

Non è vero che il vino faccia “buon sangue”: il consumo

di alcol può essere responsabile di varie forme di

anemia e di un aumento dei grassi presenti nel sangue.

Non è vero che le bevande alcoliche siano dissetanti:

l’alcol richiede una maggiore quantità di acqua per

il suo metabolismo, in quanto provoca un blocco

dell’ormone antidiuretico, facendo urinare di più e

aumentando la sensazione di sete.

Non è vero che l’alcol produca calore nell’organismo:

la dilatazione dei vasi sanguigni di cui è responsabile

produce soltanto una momentanea sensazione

di calore in superfi cie che, in breve, comporta un

ulteriore raff reddamento del corpo e aumenta il

rischio di assideramento a temperature esterne basse.

Non è vero che l’alcol aiuti a riprendersi da uno shock:

provoca la dilatazione dei capillari determinando

un diminuito affl usso di sangue agli organi interni,

soprattutto al cervello.

Non è vero che l’alcol aumenti la forza: l’alcol è un

sedativo e produce soltanto una diminuzione del

senso di aff aticamento e della percezione del dolore;

inoltre, solo una parte delle calorie fornite dall’ alcol

possono essere utilizzate per il lavoro muscolare.

Non è vero che l’alcol renda sicuri: l’alcol disinibisce,

eccita e aumenta il senso di socializzazione anche

nelle persone timide ma poi, superata la fase di euforia

iniziale, agisce come un potente depressivo del

sistema nervoso centrale.

Fig. 1 Il fumo in Italia secondo le indagini DOXA

251

Capitolo 24: Le dipendenze e lo stile di vita

la sua prima assunzione e aumenti la

mortalità delle cellule dell’ippocam-

po; inoltre, sembra accertato che chi

inizia a fumare a 15 anni ha una pro-

babilità tre volte superiore di amma-

larsi di tumore rispetto a un individuo

che inizia a fumare all’età di 20 anni

che, a sua volta, resta sempre soggetto

a un alto rischio di malattia.

Fumo e saluteIl fumo causa, sia nei fumatori attivi

che in quelli passivi, danni estrema-

mente gravi come la lesione dell’al-

bero broncopolmonare (che può pro-

vocare non soltanto il tumore ma an-

che asma e bronchite cronica) e seri

problemi al sistema cardiocircolatorio

e alle coronarie.

Per le donne in gravidanza e i bam-

bini i pericoli sono ancora maggiori.

In Italia e in tutti i Paesi occidenta-

li i ministeri della salute promuovono

costantemente campagne per la limi-

tazione del fumo; gli Stati Uniti, pur

essendo i maggiori produttori mon-

diali di sigarette, hanno condotto in

questi ultimi anni un’azione promo-

zionale senza precedenti per dissuade-

re i cittadini dal fumo, vietandolo in

tutti i locali e diff ondendo messaggi

pubblicitari molto forti.

Il motivo di tanta attenzione è re-

lativamente semplice se consideria-

mo alcuni dati sui quali esiste assoluta

certezza: secondo l’OMS il fumo è re-

sponsabile del 90-95% dei tumori al

polmone, dell’80-85% delle bronchiti

70,0

60,0

50,0

40,0

30,0

20,0

10,0

0,0

6,2

1957 1965 1975 1990 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

7,7 16,3

25,9

34,8

28,932,034,032,935,4

23,6

38,3

53,2

60,066,0

17,9

22,0

26,4

Mªschi Femmine Tºtªle

ªNNI

%

Sout

hmin

d - F

otol

ia

IPPOCAMPO

Parte del cervello (nel

lobo frontale) che

svolge un’importante

funzione nella memoria e

nell’orientamento.

252

Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza

croniche e degli enfi semi polmonari,

e del 20-25% delle patologie cardio-

vascolari.

Più precisamente, in Italia il fumo

provoca ogni anno 90.000 morti di

cui 51.000 per tumori (30.000 per

causa polmonare e 21.000 per malat-

tie alla vescica, al cavo orale, alla fa-

ringe e alla laringe), 25.000 per bron-

chite ed enfi sema polmonare, 14.000

per patologia vascolare cardiaca e ce-

rebrale.

In pratica, ogni 7-8 minuti muore

una persona per patologia legata al fu-

mo. I costi sanitari (in termini di de-

naro speso) e sociali (in termini di sof-

ferenze) sono altissimi e il pericolo è

noto ormai a tutti, ma nonostante ciò

il fumo è ancora molto diff uso.

Composizione della sigarettaNel fumo della sigaretta sono presen-

ti 3 sostanze principali particolarmente

dannose: la nicotina, il monossido di

carbonio e il catrame, ma ne esistono

più di altre 4.000 che sono anch’esse

nocive.

La nicotina agisce sui centri cere-

brali del piacere e dello stato di veglia

creando una dipendenza piscofi sica:

psichica perché provoca la ricerca di

un benessere attraverso il fu-

mo, fi sica perché attiva i

centri nervosi responsa-

bili di questa stimolazio-

ne. Nel 1992 l’OMS ha

inserito il fumo di tabac-

co tra i «disordini men-

tali e comportamen-

tali dovuti all’uso di

sostanze psicoattive».

Fumo attivo e passivoQuando una persona fuma, si forma

un gas che viene inspirato (fumo atti-

vo), mentre il gas di combustione, as-

sieme a quello espirato, forma il fumo

passivo. La diff erenza sostanziale tra

fumo attivo e passivo sta nel fatto che,

nel primo caso, le sostanze della siga-

retta si concentrano nei polmoni del

fumatore, mentre nel secondo si dilui-

scono nell’ambiente: è quindi impor-

tante eff ettuare un ricambio d’aria

frequente.

Le patologie che il fumo provo-

ca si presentano a distanza di anni

e, quando insorgono, spesso è troppo

tardi per tentare di smettere di fuma-

re; tuttavia, specie nelle donne, si pos-

sono notare assai presto alcuni segni

del fumo, come la comparsa precoce

delle rughe, l’ingiallimento di dita e

denti e la perdita di vitalità e lucen-

tezza dei capelli. Inoltre è ormai di-

mostrato che molti rischi e danni alla

salute si ripercuotono sui fi gli delle

donne fumatrici.

Le aziende produttrici di sigaretteAlcuni anni fa, il presidente americano

Bill Clinton dichiarò guerra alle mul-

tinazionali del tabacco e appoggiò le

azioni legali delle associazioni dei con-

sumatori che richiedevano i danni su-

biti dai clienti che usavano i loro pro-

dotti. I danni consistevano nelle spe-

se, nelle cure delle malattie lunghe e

dolorose e nelle morti che le sigarette

provocavano; durante le inchieste giu-

diziarie è alla fi ne emerso che i pro-Milk

ovas

a - F

otol

ia

253

Capitolo 24: Le dipendenze e lo stile di vita

duttori di tabacco non solo sapevano

con certezza che la nicotina creava di-

pendenza, ma anche che le sigarette

venivano manipolate con l’aggiunta

di altre sostanze per aumentare l’eff et-

to di dipendenza. Queste sostanze non

sono solo cacao e liquirizia, ma anche

ammoniaca e altri composti che, con

la combustione, ne producono altri al-

tamente cancerogeni.

Durante i processi negli USA è sta-

to dimostrato che le Compagnie del

tabacco avevano prodotto sigarette che

inducevano dipendenza e che avevano

fatto ammalare e morire milioni per-

sone; per questo sono state condannate

a pagare 246 miliardi di dollari (in 25

anni) ai 51 Stati americani per le spese

sanitarie causate dal fumo.

Grazie alla consapevolezza del com-

portamento delle multinazionali e a

una campagna informativa molto ef-

fi cace, negli Stati Uniti il consumo è

molto diminuito, specialmente nel-

le classi sociali più agiate e informate;

tuttavia, le aziende hanno spostato i

loro mercati nei Paesi in via di svilup-

po dove le condizioni economiche e

culturali rendono più facile la diff u-

sione del fumo.

Non dimentichiamo che queste

multinazionali dispongono di immen-

si capitali capaci di fi nanziare enormi

campagne pubblicitarie, corrompere

funzionari di tutto il mondo e sposta-

re importanti manifestazioni interna-

zionali (come sta accadendo nelle gare

di Formula 1).

Lo stile di vitaIn Europa e in Italia, il 60% della per-

dita di anni di vita in buona salute

sono causati da fattori che dipendono

essenzialmente dal nostro stile di vi-

ta; infatti, patologie come tumori, di-

sturbi cardiovascolari, diabete mellito,

malattie respiratorie croniche, proble-

mi di salute mentale e disturbi musco-

loscheletrici sono causati dai 4 fattori

di rischio rappresentati da fumo, al-

col, scorretta alimentazione e inat-

tività fi sica. A tale proposito è ormai

accertato che quasi la metà di tutti i

tumori sono causati dal fumo (30%) e

dal consumo di alcol (10%).

In Italia, come all’estero comunque,

le classi economiche meno agiate e

con basso titolo di studio sono quel-

le più esposte ai fattori di rischio, ma

stimolare uno stile di vita che miglio-

ri la salute è estremamente diffi coltoso:

infatti, nonostante l’impegno di molti

governi oberati da crescenti spese sani-

tarie, il consumo di alcol e fumo sono

favoriti da tradizioni, usi familiari, ri-

tuali di socializzazione, campagne pub-

blicitarie e pratiche criminali operate

dalle multinazionali per imporre il co-

stante uso dei loro prodotti. Per questi

motivi, lo stile di vita che una perso-

na intende condurre è soprattutto una

scelta soggettiva che deve essere attua-

ta secondo la propria personalità.

L’importante è comunque essere in-

formati non solo sui rischi dei compor-

tamenti, ma anche sui modi con i quali

questi vengono proposti al pubblico.

254

Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza

1 Defi nisci il concetto di “dipendenza” e illustra cosa la dipendenza può causare.

.....................................................................................................................................................................................................

2 Qual è la sostanza psicoattiva più diffusa e dove si trova?

.....................................................................................................................................................................................................

3 Quali sono le caratteristiche e gli effetti di una droga?

.....................................................................................................................................................................................................

4 Cosa succede se si interrompe bruscamente l’assunzione di una droga?

.....................................................................................................................................................................................................

5 Come si dividono i consumatori di droga?

.....................................................................................................................................................................................................

6 Parla degli opposti effetti delle droghe.

.....................................................................................................................................................................................................

7 Parla delle pillole da discoteca e di ciò che possono provocare.

.....................................................................................................................................................................................................

8 Parla dell’alcol.

.....................................................................................................................................................................................................

9 Qual è il percorso dell’alcol nell’organismo?

.....................................................................................................................................................................................................

10 Quanto tempo impiega l’alcol per metabolizzare un’unità alcolica?

.....................................................................................................................................................................................................

11 A quale quantità l’alcol diventa dannoso per l’organismo?

.....................................................................................................................................................................................................

12 Quali sono le conseguenze dell’alcol nella guida?

.....................................................................................................................................................................................................

13 Qual è il limite legale di assunzione di alcol durante la guida?

.....................................................................................................................................................................................................

14 Quanti sono i fumatori in Italia e come sono suddivisi?

.....................................................................................................................................................................................................

15 Quali sono le conseguenze del fumo?

.....................................................................................................................................................................................................

16 Cosa c’è in una sigaretta?

.....................................................................................................................................................................................................

17 Quando si vedono le conseguenze del fumo?

.....................................................................................................................................................................................................

18 Parla della “guerra” alle multinazionali del tabacco negli USA.

.....................................................................................................................................................................................................

19 Parla dello stile di vita.

.....................................................................................................................................................................................................

Rispondi alle seguenti domande

MA

PPA

CO

NC

ET

TU

ALE

255

LE DIPENDENZE E LO STILE DI VITA

Mappa concettuale

Defi nizione

1 Droghe 2 alcol 3 nicotina 4 cibo 5 caffè

Sostanze da abuso (droghe – alcol – tabacco)

Caffeina

Dipendenze

Età a rischio

Stato di intossicazione periodico o cronico

Caratteristiche: 1 desiderio invincibile 2 aumento dosi 3 dipendenza psichica e fi sica 4 effetti nocivi per società

Sindrome da astinenza

Effetti: deprimenti o esaltanti

Pillole da discoteca: composti di anfetamine – stragi del sabato sera – morte per overdose

Tossicodipendenza

Diffusione in Italia: uso durante pasti – 1° bicchiere a 11-12 anni – 70% durante l’anno – 30% tutti i giorni – sostanza tossica – 29.000 morti anno

Assorbimento: 20% stomaco – 80% inizio intestino – Ò assorbimento stomaco vuoto – fegato 0,5-1 U.A. per ora – abuso: danni organismo

Rischio alcolico: alcune ricerche per effetti positivi – solo se < 2-3 U.A. maschi e 1-2 U.A. femmine

Alcol e guida: stima 40% incidenti mortali da alcol

Alcolemia ed effetti

Alcol

0,2: guida più rischiosa

0,5: limite legale

0,5-0,7: progressiva riduzione delle facoltà percettive e allungamento dei tempi di reazione

0,8-1: ebbrezza franca e disturbi motori

> 1: confusione mentale e perdita di lucidità

Fumo in Italia 22% fumatori, 78% non fumatori – 90.000 morti anno – nicotina dipendenza prima dose

Fumo e salute: tumori – asma e bronchite cronica – danni sist.cardiocircolatorio e coronarie – 1 persona ogni 7-8 minuti muore per fumo

Composizione sigaretta: nicotina – monossido carbonio – catrame – altre 4.000 sostanze

Fumo attivo e passivo: ricambio d’aria – danni distanti nel tempo

Aziende produttrici sigarette: azioni legali – nicotina crea dipendenza – manipolazione per Ò dipendenza – multe 246 miliardi dollari – spostamento mercato – capitali per propaganda

Tabacco

60% perdita anni di vita – fattori di rischio (fumo, alcol, scorretta alimentazione, inattività fi sica, tumori per fumo 30%, per alcol 10%, scelta consapevole)

Stile di vita