Le dipendenze OBIETTIVI 24 e lo stile di vita · La sindrome da overdose che si ve-rifi ca più...
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242
Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza
Le dipendenzee lo stile di vita
Cªpitºlº 24
Le dipendenzeQuando si parla di dipendenza, l’im-
magine che ci viene subito in mente è
quella di un giovane che non può fare
a meno della sua dose di stupefacente.
In realtà il concetto di dipendenza
è molto più ampio e complesso.
Occorre innanzitutto considerare
che diventiamo dipendenti da qual-
siasi comportamento di cui non riu-
sciamo a privarci nonostante la no-
stra volontà, e questo può avvenire a
qualsiasi età, anche se nell’età giova-
nile siamo più disponibili a provare
esperienze rischiose che non nell’età
più matura.
La dipendenza può avere quin-
di come oggetto l’assunzione di dro-
ghe, ma anche l’abuso di sostanze co-
me alcol, nicotina, cibo o anche caff è,
OBIETTIVI
Sapere le cause della dipendenza
i danni causati dall’uso di
droghe, alcol e fumo
Saper fare prendere consapevolezza del
proprio stile di vita
e possiamo accorgerci di esserne di-
pendenti quando non riusciamo più a
farne a meno.
Da alcuni anni, in tutto il mondo
cresce la preoccupazione per il rap-
porto tra l’uso di droghe endovena e
la trasmissione dell’AIDS. Ma molto
più signifi cativa, anche se meno co-
nosciuta, è la relazione fra l’abuso di
droghe, alcol e tabacco con altre ma-
lattie infettive molto più diff use, co-
me l’epatite e la tubercolosi, le malat-
tie cardiovascolari, i disturbi neurop-
sichiatrici, le gravidanze non volute,
la violenza, il suicidio.
Una proprietà comune a tutte le
sostanze di abuso (che può attuarsi fi n
dalla prima somministrazione) è la ca-
pacità di provocare eff etti gratifi canti
nell’uomo. Infatti tutte queste sostan-
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243
Capitolo 24: Le dipendenze e lo stile di vita
ze, dall’alcol all’eroina, dalla cocaina
all’anfetamina, dai barbiturici alla ni-
cotina, sono in grado, attraverso mec-
canismi diversi, di provocare sensazio-
ni piacevoli o di ridurre quelle spia-
cevoli, di alleviare la tensione e l’ansia,
di migliorare l’interazione sociale e il
tono dell’umore.
Le drogheL’uso di droghe è una delle cause fon-
damentali del deterioramento delle
capacità sociali e del rendimento sul
lavoro, di un certo numero di inci-
denti stradali e domestici, ed è un fat-
tore di disgregamento delle famiglie.
L’età della pubertà e dell’adole-
scenza rappresentano le fasi più a ri-
schio per l’esperienza con le droghe.
La personalità non è ancora formata
e l’Io deve aff rontare vari problemi: il
risveglio dell’interesse sessuale, le tra-
sformazioni corporee, la necessità di
trovare una nuova immagine di sé ri-
spetto a quella infantile inadeguata, il
confronto con il mondo degli adulti,
in particolare con la famiglia.
L’OMS ha defi nito la tossicodipen-
denza come “uno stato di intossica-
zione periodico o cronico generato
dal consumo ripetuto di una droga
(naturale o sintetica)”. Le sue caratte-
ristiche sono sostanzialmente:
1 il desiderio invincibile o il biso-
gno di continuare a consumare la dro-
ga o di procurarsela con ogni mezzo;
2 la tendenza ad aumentare le dosi;
3 la dipendenza di ordine psichico,
e in generale anche fi sico, dagli eff etti
della droga;
4 gli eff etti nocivi per l’individuo e
la società.
La tolleranza è legata a un cambia-
mento metabolico che si verifi ca nel-
l’organismo con l’uso continuato di
una droga e ne rende più veloce l’eli-
minazione. Per ottenere gli stessi ef-
fetti, il tossicodipendente deve quindi
aumentare progressivamente la dose.
La dipendenza psichica è comune
a tutte le droghe, mentre solo alcune
producono dipendenza fi sica che dà
origine a una sindrome di astinenza
in seguito alla loro improvvisa sospen-
sione.
La sindrome da astinenza da oppia-
cei (eroina, morfi na e metadone) ini-
zia circa 8 ore dopo l’ultima assunzio-
ne con sudorazione e lacrimazione,
Art
hem
us -
Foto
lia
244
Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza
sopraggiungono poi tremori, brividi,
dolori muscolari, lombari e addomi-
nali, insonnia e ansia. Questi sintomi
raggiungono il massimo di intensità
tra le 42 e le 72 ore dall’ultima assun-
zione e determinano la necessità di
procurarsi la droga con ogni mezzo.
Normalmente nel nostro organi-
smo vengono prodotte sostanze de-
nominate endorfi ne che inibiscono le
sensazioni dolorifi che e di stress. Nel
tossicodipendente l’assunzione con-
tinuativa di oppioidi determina una
inibizione nella produzione delle en-
dorfi ne e, di conseguenza, un notevo-
le abbassamento della soglia dolorifi -
ca agli stimoli stressanti.
Se il tossicodipendente sospende
bruscamente l’assunzione di droghe,
si realizza il quadro della sindrome
d’astinenza dovuto a una ripresa ra-
pida della produzione di endorfi ne.
I consumatori di droghe si divido-
no in 3 tipi:
il consumatore occasionale, che
ha fatto uso di droghe e ne ripete
l’esperienza solo di tanto in tanto;
il consumatore abituale, che ha già
sviluppato una dipendenza psichica,
ma riesce ancora a integrarsi nella so-
cietà e a mantenere i propri interessi;
il tossicodipendente vero e pro-
prio, che vive in funzione della dro-
ga e che impiega la maggior parte del
proprio tempo a cercare di procurar-
sela e ad assumerla.
Anche sostanze volatili e gas vengono
talvolta usati come droghe per il loro
eff etto euforizzante. Comprendono
solventi, prodotti per la pulizia, smac-
chiatori, lacche, vernici, colle; propel-
lenti per medicamenti o prodotti per
la casa; benzina, acetone, etere, trieli-
na ecc.
Le sostanze stupefacenti si distin-
guono in sostanze che deprimo-
no il tono psichico e sostanze che
l’innalzano.
Al gruppo delle sostanze psicode-
primenti appartengono l'alcol, l’op-
pio, l’eroina, la morfi na, i barbiturici,
le benzodiazepine. Gli eff etti ricerca-
ti nel loro uso sono principalmente:
la riduzione delle percezioni esterne,
l’anestesia emotiva, un sonno pro-
fondo e gradevole.
Le droghe che innalzano il tono
dell’umore comprendono la cocaina,
le anfetamine (compresa l’ecstasy), gli
allucinogeni (LSD, mescalina), la can-
nabis, gli anoressizzanti. Vengono ri-
cercate per la loro capacità di indur-
245
Capitolo 24: Le dipendenze e lo stile di vita
re instancabilità psicofi sica, sensazio-
ne di rinforzo della volontà, elevazio-
ne del tono dell’umore, miglioramen-
to della performance sessuale, sensa-
zione di onnipotenza e di immortalità,
sensazione di benessere psichico e fi si-
co, euforia, aumento dell’agilità e della
forza fi sica.
Gli eff etti negativi consistono, nel ca-
so delle sostanze psicodeprimenti, in
una sedazione eccessiva mentre, nel-
le altre, nell’instaurazione di un com-
portamento violento e aggressivo. In
tutti i casi si realizza una riduzione
della percezione dei rischi, con con-
seguenti gravi incidenti, ma soprattut-
to l’impossibilità di compiere le nor-
mali attività quotidiane senza l’aiuto
della droga che, inoltre, rende l’orga-
nismo più sensibile alle infezioni an-
che per un’alterazione dello stato im-
munitario.
La sindrome da overdose che si ve-
rifi ca più frequentemente è quella da
eroina, ma quasi tutte le altre sostanze
possono determinare lo stesso quadro
anche con esito mortale.
La dipendenza e la tolleranza si in-
staurano rapidamente (in 2-3 gior-
ni nel caso degli oppioidi), con insor-
genza della sindrome astinenziale.
Chi fa uso di droghe via endovena,
data la promiscuità in cui tali manovre
vengono eff ettuate, rischia di contrar-
re epatiti B, C e Delta, e AIDS.
Per calmare i sintomi di astinenza si
ricorre inoltre all’uso di alcol e psico-
farmaci. Si crea quindi, spesso, un qua-
dro di politossicodipendenza.
Una droga di importazione relati-
vamente recente è il crack, una pasta
a base di cocaina che viene fumata e
assorbita più velocemente e maggior-
mente rispetto alla cocaina sniff ata.
Questa droga causa polmoniti,
danni epatici e cardiaci, ma soprat-
tutto un rapido e inarrestabi-
le deterioramento cerebrale in
cambio di una sensazione in-
tensa di euforia che dura soltan-
to pochi minuti.
Pillole e droghe da discoteca = drogaNegli ultimi anni si è poi diff usa la
moda delle cosiddette pillole di ec-
stasy, nella errata convinzione che
non siano una droga e che il loro uso
saltuario, in genere limitato al sabato
sera in discoteca, non produca eff etti
dannosi ma solo uno stato tempora-
neo di eccitazione. Questa sostanza è
caratterizzata dalla capacità di indur-
re un aumento della resistenza fi sica
(si può ballare più a lungo), aumenta
la fi ducia in se stessi, la performance
sessuale e riduce l’ansia.
In realtà, l’ecstasy e i suoi deriva-
ti non sono altro che un particolare
tipo di anfetamina e i consumatori
sperimentano, dopo lo stadio iniziale
già descritto, un quadro praticamen-
te contrapposto, con stato d’ansia, at-
tacchi di panico, depressione, palpita-
zioni e il caratteristico bruxismo, cioè
un digrignamento dei denti che può
causarne la rottura; inoltre può porta-
re a morte non solo per eff etti diret-
ti, ma anche perché determina perdita
della capacità di valutare le situazioni
246
Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza
di pericolo. L’ecstasy e le altre pillole
da discoteca hanno una parte impor-
tante di responsabilità nelle famigera-
te stragi del sabato sera.
È stato dimostrato che, nel caso di
assunzione di un numero di compres-
se superiore a 8 in un'unica occasione
(per esempio week-end o notte in di-
scoteca), aumenta il rischio di morire
o dell’instaurarsi di una forma di de-
lirio con allucinazioni visive, uditive e
olfattive a carattere persecutorio.
Nel caso dell’assunzione di un nu-
mero superiore a circa 40 compresse
l’anno, il rischio è invece l’instaurar-
si di un deterioramento cerebrale con
incapacità di provare sensazioni piace-
voli e di danni epatici.
Il mercato off re inoltre ai frequen-
tatori delle discoteche molte altre pil-
lole dai nomi allettanti (Fantasy, Pas-
sion, California sunset) che contengo-
no i più improbabili miscugli di so-
stanze chimiche e non: dall’LSD alla
polvere di mattone, dalle anfetamine
al gesso, alla caff eina.
L’alcolL’alcol è una sostanza molto diff usa
in quanto viene utilizzata come piace-
re privato, in occasione di incontri so-
ciali e persino nella comune alimen-
tazione; in Italia, dove la tradizionale
produzione viticola ha reso consueto
l’impiego dell’alcol durante i pasti, il
primo bicchiere viene bevuto a 11-
12 anni (media dell’UE a 14,5 anni),
il 70% circa delle persone sopra i 14
anni di età ha consumato alcolici du-
rante l’anno e circa il 30% beve tutti i
giorni un tipo di alcolico.
Tuttavia, è oramai accertato che l’al-
col è una sostanza tossica, potenzial-
mente cancerogena e capace di pro-
durre dipendenza in misura uguale e
a volte superiore alle droghe illegali.
In Italia provoca 29.000 morti al-
l’anno, il 25% delle morti dei giova-
ni e il 30-50% degli incidenti stradali;
si calcola che nell’UE 1 giovane su 4
muore per motivi legati all’alcol che
rappresenta la prima causa di mortali-
tà giovanile.
Per quanto riguarda i giovani, occor-
re ricordare che le aziende produttri-
ci di bevande alcoliche propongono
costantemente nuovi metodi per in-
durre persone sempre più giovani al
consumo di alcol: i cocktail di frutta
alcolici, quelli con bevande energeti-
che (molto dannose per l’organismo),
le bibite a base di alcol e addirittura
alcune merendine, sono modi per in-
staurare nei giovani l’abitudine al gu-
sto dell’alcol.
La conoscenza degli eff etti dell’al-
col è quindi indispensabile per impo-
stare il proprio stile di vita.
Effetti dell’alcolUna volta entrato nell’organismo, il
20% dell’alcol (chiamato etanolo) vie-
ne assorbito dallo stomaco e il re-
sto dalla prima parte dell’intestino; da
questi organi, le molecole dell’etanolo
passano nel sangue e poi al fegato dove
vengono distrutte. Se l’alcol viene as-
sunto a stomaco vuoto, l’assorbimen-
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Capitolo 24: Le dipendenze e lo stile di vita
Quantità di alcol e apporto calorico di alcune bevande alcoliche
to è molto più rapido e la quantità
che si riversa nel sangue è maggiore.
È preferibile bere a stomaco pieno
e in piccole dosi in modo che l’eta-
nolo entri nel circolo sanguigno con
più gradualità e permettere al fegato
di metabolizzarlo. Infatti l’alcol con-
tinua a circolare nel sangue e a dif-
fondersi nei vari organi fi no a quan-
do l’etanolo non viene degradato dal
fegato.
La capacità del fegato di ridur-
re l’etanolo varia però da individuo a
individuo e diminuisce con il peso; i
giovani sotto i 16 anni, le donne e gli
anziani hanno una capacità enzimati-
ca minore, e quindi possono soppor-
tare una quantità minore di alcol.
Si può comunque calcolare che il
fegato trasformi circa 0,5-1 unità al-
coliche (U.A.) per ogni ora.
L’abuso di alcol altera la normale nu-
trizione e provoca una serie di danni
all’organismo: gli eff etti nel sistema
nervoso centrale si manifestano con
tremori e allucinazioni, nell’apparato
digerente con cirrosi epatica (princi-
palmente), gastriti, emorragie, ulcere,
e danni al pancreas; nell’apparato car-
diovascolare con aumento della pres-
sione arteriosa e cardiopatie.
L’uso di quantità anche moderate di
alcol causa inoltre tumori di vario ge-
nere.
Rischio alcolicoAlcune ricerche indicano che, solo
negli uomini adulti, un uso moderato
di vino durante i pasti potrebbe ave-
re eff etti anche positivi sull’apparato
cardiocircolatorio, eff etti comunque
Vi№ dª pªstº
12 grªdi
11 grªdi
13.5 grªdi
Birrª
№ rmªle 4.5 grªdi
Dºppiº mªltº 8 grªdi
Vermºuth
Dºlce 16 grªdi
Seccº 19 grªdi
Pºrtº, ªperitivi
20 grªdi
Brªndy, Cºgnªc,
Grªppª, Rhum,
Vºdkª, Whisky
40 grªdi
Quantità (ml) Contenuto di alcol (g)Bevanda alcolica Misura standard Apporto calorico (kcal) Unità Alcoliche (UA)
1 bicchiere
1 bicchiere
1 bicchiere
lªttinª
bºccªle
1 bicchieri№
1 bicchieri№
1 bicchieri№
1 bicchieri№
125
125
125
330
200
75
75
75
40
12
11
13
12
12
10
10
12
13
84
77
91
100
170
113
82
115
94
1
0.9
1.1
1
1
0.8
0.8
1
1.1
Sulle etichette di qualsiasi bevanda alcolica è riportato il contenuto di alcol, ma è espresso in gradi, cioè in volume su 100 ml. Per ottenere i grammi di
alcol in 100 ml bisogna moltiplicare tale valore per 0.8. L’apporto calorico è riferito alla quantità indicata in tabella e tiene conto anche di eventuali calorie
apportate da altri componenti, principalmente zuccheri.
U.A.L’U.A. equivale a circa
12 grammi di etanolo,
corrispondente a una
lattina di birra da 33 cl, o
a un bicchiere piccolo di
vino (125 ml), o a una dose
da bar di un superalcolico
(40 ml); l’apporto calorico
di 1 grammo di alcol è di
7 Kcal.
248
Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza
paragonabili (ma inferiori) a una re-
golare attività fi sica o al consumo di
prodotti ortofrutticoli; tuttavia esiste
un’assoluta concordanza sul fatto che
gli eventuali vantaggi vengono an-
nullati se si supera la soglia di 1 bic-
chiere di vino a pasto.
Allo stato attuale delle conoscen-
ze, non è comunque ancora possibi-
le stabilire con certezza se esistano
quantità di alcol che possiamo defi -
nire sicure per l’organismo, in quanto
un rischio di danno sembra esistere a
qualsiasi livello di consumo.
L’Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS) e il National Institute
of Health (NIH) hanno stabilito che
si può considerare a basso rischio
l’assunzione massima giornaliera di
alcol, durante i pasti, nella quanti-
tà di 20-40 grammi per gli uomi-
ni e di 10-20 grammi per le donne;
queste quantità corrispondono a 2-
3 U.A., o bicchieri di vino al gior-
no, per gli uomini e di 1-2 U.A. per
le donne.
Guida e alcolemiaIl 46% delle morti fra i giovani tra i 15
e i 24 anni è dovuto a incidenti stra-
dali che rappresentano la prima causa
di morte per questa età; nella percen-
tuale, si stima che il 40% dei decessi
sia dovuto all’alcol.
L’alcolemia è la quantità di alcol
presente nel sangue dopo l’ingestio-
ne di bevande alcoliche, ed è quel-
la che la Polizia stradale controlla per
accertare il limite legale.
Tuttavia bere alcolici prima di guida-
re è assolutamente rischioso, in quan-
to anche piccole quantità di etanolo
comportano diminuzioni della capaci-
tà di guida.
Una concentrazione di 0,2 grammi
di alcol ogni litro di sangue (0,2 g %) si
raggiunge, in media, in un adulto con
l’ingestione a stomaco pieno di circa
12 grammi di alcol, pari circa al con-
sumo di 1 lattina di birra da 33 cl, o 1
bicchiere di vino o 1 aperitivo o cock-
tail alcolico.
Valori indicativi di alcolemia (g di alcol per litro di sangue) in funzione della quantità di alcol ingerito (espressa in U.A.) e del tempo trascorso dall’ingestione (in condizioni di digiuno)
4 5U.A. 3
In rosso i valori che superano i tassi consentiti dalla legge per la guida.
I valori riportati sono calcolati prendendo in considerazione un peso di 70 kg per l’uomo e di 60 kg per la donna.
L’assunzione durante i pasti determina una diminuzione dell’alcolemia di circa 1 U.A., quindi per ottenere i valori raggiungibili dopo i pasti bisognerà diminuire
di un’unità il numero complessivo di U.A. ingerite. La formula usata tiene conto del volume di alcol introdotto, del volume di acqua corporea e della capacità
dell’organismo di eliminare l’alcol.
21 4 5U.A. 321
Ore dall’assunzione (UOMINI) Ore dall’assunzione (DONNE)
1
2
3
4
5
0.13
0.38
0.63
0.88
1.13
0
0.02
0.27
0.52
0.77
0
0.14
0.39
0.64
0.89
0.01
0.26
0.51
0.76
1.01
0
0
0.15
0.40
0.65
1
2
3
4
5
0.23
0.57
0.92
1.26
1.61
0
0.21
0.56
0.91
1.25
0
0.33
0.67
1.02
1.37
0.10
0.45
0.79
1.14
1.49
0
0.09
0.44
0.78
1.1
249
Capitolo 24: Le dipendenze e lo stile di vita
0,2 g/l Iniziale tendenza a guida-
re in modo più rischioso; i rifl essi sono
disturbati leggermente, ma aumenta la
possibilità di guida imprudente per la
riduzione della percezione del rischio.
0,4 g/l Rallentamento delle capa-
cità di vigilanza ed elaborazione men-
tale; le percezioni, i movimenti o le
manovre vengono eseguiti bruscamen-
te con diffi coltà di coordinazione.
0,5 g/l (LIMITE LEGALE) Ri-
duzione della visione laterale (risulta
più diffi cile controllare lo specchietto
retrovisore o le manovre di sorpasso)
e del 30-40% della capacità di perce-
zione degli stimoli sonori e lumino-
si (e conseguente capacità di reazione
agli stessi).
0,6 g/l Forte riduzione della fa-
coltà visiva laterale; gli ostacoli ven-
gono percepiti con notevole ritardo.
0,7 g/l Forte riduzione dei tempi
di reazione; l’esecuzione dei norma-
li movimenti durante la guida è priva
di coordinamento, confusa e conduce
sempre a gravi conseguenze.
0,9 g/l Forte compromissione del-
l’adattamento all’oscurità, della capa-
cità di valutazione delle distanze, degli
ingombri, delle traiettorie dei veico-
li e delle percezioni visive simultanee
(per esempio, di due autoveicoli se ne
percepisce solo uno).
1 g/l Ebbrezza franca e manife-
sta, caratterizzata da euforia e disturbi
motori che rendono precario l’equili-
brio; è visibile l’alterazione della capa-
cità di attenzione, con livelli di capa-
cità visiva minima e tempi di reazione
assolutamente inadeguati. Il compor-
tamento alla guida è caratterizzato da
sbandate involontarie dell’autoveico-
lo o della moto, guida al centro della
strada o in senso contrario, incapacità
di valutazione della posizione del vei-
colo rispetto alla carreggiata.
Le luci degli abbaglianti delle auto
e le percezioni luminose intense pos-
sono essere la causa determinante del-
la perdita completa di un controllo già
precario, provocando un accecamen-
to transitorio a cui segue un recupero
molto lento della visione.
Le percezioni sonore, come quel-
le del clacson, vengono avvertite con
un ritardo accentuato e comunque
in maniera ineffi cace a determinare
un rifl esso utile alla salvaguardia della
propria e altrui incolumità.
Oltre 1 g/l Lo stato di euforia vie-
ne sostituito da uno stato di confusio-
ne mentale e di totale perdita della lu-
cidità con conseguente sopore e son-
nolenza molto intensa.
Vla
dim
ir M
ucib
abic
- Fo
tolia
Obiettivo su ...OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
250
Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza
Il tabaccoTutti sanno che fumare fa male, e
quindi la scelta di compiere un’azione
dannosa a noi stessi e agli altri dovreb-
be dipendere esclusivamente dalla li-
bera scelta individuale; tuttavia, co-
me vedremo più avanti, il desiderio (o
meglio il bisogno) del fumo è condi-
zionato da diversi fattori che non so-
no unicamente dipendenti dalla no-
stra volontà.
È quindi importante conoscere non
solo le conseguenze, ma anche i fatto-
ri che determinano il consumo di si-
garette.
Il fumo in ItaliaIn Italia, i fumatori rappresentano
il 22% della popolazione sopra i 15
anni (26,4 maschi e 17,9 femmine),
mentre i non fumatori sono il 78%
False credenze sul consumo di alcol
di cui il 59,6% non ha mai fumato
e il 18,4% ha iniziato a fumare, ma
successivamente è riuscito a smettere.
I dati mostrano quindi la tendenza a
una leggera diminuzione delle perso-
ne che fumano e a un aumento di co-
loro che sono riusciti a smettere (nel
2008 circa 560.000) (Fig. 1).
Il fumo provoca circa 90.000 morti
all’anno, dei quali quasi il 50% per tu-
mori e il rimanente per patologie va-
scolari o respiratorie; più di un terzo
dei decessi avviene fra i 35 e i 69 anni.
Le indagini statistiche indicano an-
che che la percentuale dei fumatori è
più alta al sud e nelle isole (25,2%)
rispetto al centro e al nord dove fuma
solo il 19,1% della popolazione, e che
l’età media in cui si inizia è 17 anni.
A questo proposito occorre ricordare
che recenti ricerche mostrano come
la nicotina instauri la dipendenza al-
Non è vero che l’alcol aiuti la digestione: la rallenta e
determina un alterato svuotamento dello stomaco.
Non è vero che il vino faccia “buon sangue”: il consumo
di alcol può essere responsabile di varie forme di
anemia e di un aumento dei grassi presenti nel sangue.
Non è vero che le bevande alcoliche siano dissetanti:
l’alcol richiede una maggiore quantità di acqua per
il suo metabolismo, in quanto provoca un blocco
dell’ormone antidiuretico, facendo urinare di più e
aumentando la sensazione di sete.
Non è vero che l’alcol produca calore nell’organismo:
la dilatazione dei vasi sanguigni di cui è responsabile
produce soltanto una momentanea sensazione
di calore in superfi cie che, in breve, comporta un
ulteriore raff reddamento del corpo e aumenta il
rischio di assideramento a temperature esterne basse.
Non è vero che l’alcol aiuti a riprendersi da uno shock:
provoca la dilatazione dei capillari determinando
un diminuito affl usso di sangue agli organi interni,
soprattutto al cervello.
Non è vero che l’alcol aumenti la forza: l’alcol è un
sedativo e produce soltanto una diminuzione del
senso di aff aticamento e della percezione del dolore;
inoltre, solo una parte delle calorie fornite dall’ alcol
possono essere utilizzate per il lavoro muscolare.
Non è vero che l’alcol renda sicuri: l’alcol disinibisce,
eccita e aumenta il senso di socializzazione anche
nelle persone timide ma poi, superata la fase di euforia
iniziale, agisce come un potente depressivo del
sistema nervoso centrale.
Fig. 1 Il fumo in Italia secondo le indagini DOXA
251
Capitolo 24: Le dipendenze e lo stile di vita
la sua prima assunzione e aumenti la
mortalità delle cellule dell’ippocam-
po; inoltre, sembra accertato che chi
inizia a fumare a 15 anni ha una pro-
babilità tre volte superiore di amma-
larsi di tumore rispetto a un individuo
che inizia a fumare all’età di 20 anni
che, a sua volta, resta sempre soggetto
a un alto rischio di malattia.
Fumo e saluteIl fumo causa, sia nei fumatori attivi
che in quelli passivi, danni estrema-
mente gravi come la lesione dell’al-
bero broncopolmonare (che può pro-
vocare non soltanto il tumore ma an-
che asma e bronchite cronica) e seri
problemi al sistema cardiocircolatorio
e alle coronarie.
Per le donne in gravidanza e i bam-
bini i pericoli sono ancora maggiori.
In Italia e in tutti i Paesi occidenta-
li i ministeri della salute promuovono
costantemente campagne per la limi-
tazione del fumo; gli Stati Uniti, pur
essendo i maggiori produttori mon-
diali di sigarette, hanno condotto in
questi ultimi anni un’azione promo-
zionale senza precedenti per dissuade-
re i cittadini dal fumo, vietandolo in
tutti i locali e diff ondendo messaggi
pubblicitari molto forti.
Il motivo di tanta attenzione è re-
lativamente semplice se consideria-
mo alcuni dati sui quali esiste assoluta
certezza: secondo l’OMS il fumo è re-
sponsabile del 90-95% dei tumori al
polmone, dell’80-85% delle bronchiti
70,0
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
6,2
1957 1965 1975 1990 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
7,7 16,3
25,9
34,8
28,932,034,032,935,4
23,6
38,3
53,2
60,066,0
17,9
22,0
26,4
Mªschi Femmine Tºtªle
ªNNI
%
Sout
hmin
d - F
otol
ia
IPPOCAMPO
Parte del cervello (nel
lobo frontale) che
svolge un’importante
funzione nella memoria e
nell’orientamento.
252
Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza
croniche e degli enfi semi polmonari,
e del 20-25% delle patologie cardio-
vascolari.
Più precisamente, in Italia il fumo
provoca ogni anno 90.000 morti di
cui 51.000 per tumori (30.000 per
causa polmonare e 21.000 per malat-
tie alla vescica, al cavo orale, alla fa-
ringe e alla laringe), 25.000 per bron-
chite ed enfi sema polmonare, 14.000
per patologia vascolare cardiaca e ce-
rebrale.
In pratica, ogni 7-8 minuti muore
una persona per patologia legata al fu-
mo. I costi sanitari (in termini di de-
naro speso) e sociali (in termini di sof-
ferenze) sono altissimi e il pericolo è
noto ormai a tutti, ma nonostante ciò
il fumo è ancora molto diff uso.
Composizione della sigarettaNel fumo della sigaretta sono presen-
ti 3 sostanze principali particolarmente
dannose: la nicotina, il monossido di
carbonio e il catrame, ma ne esistono
più di altre 4.000 che sono anch’esse
nocive.
La nicotina agisce sui centri cere-
brali del piacere e dello stato di veglia
creando una dipendenza piscofi sica:
psichica perché provoca la ricerca di
un benessere attraverso il fu-
mo, fi sica perché attiva i
centri nervosi responsa-
bili di questa stimolazio-
ne. Nel 1992 l’OMS ha
inserito il fumo di tabac-
co tra i «disordini men-
tali e comportamen-
tali dovuti all’uso di
sostanze psicoattive».
Fumo attivo e passivoQuando una persona fuma, si forma
un gas che viene inspirato (fumo atti-
vo), mentre il gas di combustione, as-
sieme a quello espirato, forma il fumo
passivo. La diff erenza sostanziale tra
fumo attivo e passivo sta nel fatto che,
nel primo caso, le sostanze della siga-
retta si concentrano nei polmoni del
fumatore, mentre nel secondo si dilui-
scono nell’ambiente: è quindi impor-
tante eff ettuare un ricambio d’aria
frequente.
Le patologie che il fumo provo-
ca si presentano a distanza di anni
e, quando insorgono, spesso è troppo
tardi per tentare di smettere di fuma-
re; tuttavia, specie nelle donne, si pos-
sono notare assai presto alcuni segni
del fumo, come la comparsa precoce
delle rughe, l’ingiallimento di dita e
denti e la perdita di vitalità e lucen-
tezza dei capelli. Inoltre è ormai di-
mostrato che molti rischi e danni alla
salute si ripercuotono sui fi gli delle
donne fumatrici.
Le aziende produttrici di sigaretteAlcuni anni fa, il presidente americano
Bill Clinton dichiarò guerra alle mul-
tinazionali del tabacco e appoggiò le
azioni legali delle associazioni dei con-
sumatori che richiedevano i danni su-
biti dai clienti che usavano i loro pro-
dotti. I danni consistevano nelle spe-
se, nelle cure delle malattie lunghe e
dolorose e nelle morti che le sigarette
provocavano; durante le inchieste giu-
diziarie è alla fi ne emerso che i pro-Milk
ovas
a - F
otol
ia
253
Capitolo 24: Le dipendenze e lo stile di vita
duttori di tabacco non solo sapevano
con certezza che la nicotina creava di-
pendenza, ma anche che le sigarette
venivano manipolate con l’aggiunta
di altre sostanze per aumentare l’eff et-
to di dipendenza. Queste sostanze non
sono solo cacao e liquirizia, ma anche
ammoniaca e altri composti che, con
la combustione, ne producono altri al-
tamente cancerogeni.
Durante i processi negli USA è sta-
to dimostrato che le Compagnie del
tabacco avevano prodotto sigarette che
inducevano dipendenza e che avevano
fatto ammalare e morire milioni per-
sone; per questo sono state condannate
a pagare 246 miliardi di dollari (in 25
anni) ai 51 Stati americani per le spese
sanitarie causate dal fumo.
Grazie alla consapevolezza del com-
portamento delle multinazionali e a
una campagna informativa molto ef-
fi cace, negli Stati Uniti il consumo è
molto diminuito, specialmente nel-
le classi sociali più agiate e informate;
tuttavia, le aziende hanno spostato i
loro mercati nei Paesi in via di svilup-
po dove le condizioni economiche e
culturali rendono più facile la diff u-
sione del fumo.
Non dimentichiamo che queste
multinazionali dispongono di immen-
si capitali capaci di fi nanziare enormi
campagne pubblicitarie, corrompere
funzionari di tutto il mondo e sposta-
re importanti manifestazioni interna-
zionali (come sta accadendo nelle gare
di Formula 1).
Lo stile di vitaIn Europa e in Italia, il 60% della per-
dita di anni di vita in buona salute
sono causati da fattori che dipendono
essenzialmente dal nostro stile di vi-
ta; infatti, patologie come tumori, di-
sturbi cardiovascolari, diabete mellito,
malattie respiratorie croniche, proble-
mi di salute mentale e disturbi musco-
loscheletrici sono causati dai 4 fattori
di rischio rappresentati da fumo, al-
col, scorretta alimentazione e inat-
tività fi sica. A tale proposito è ormai
accertato che quasi la metà di tutti i
tumori sono causati dal fumo (30%) e
dal consumo di alcol (10%).
In Italia, come all’estero comunque,
le classi economiche meno agiate e
con basso titolo di studio sono quel-
le più esposte ai fattori di rischio, ma
stimolare uno stile di vita che miglio-
ri la salute è estremamente diffi coltoso:
infatti, nonostante l’impegno di molti
governi oberati da crescenti spese sani-
tarie, il consumo di alcol e fumo sono
favoriti da tradizioni, usi familiari, ri-
tuali di socializzazione, campagne pub-
blicitarie e pratiche criminali operate
dalle multinazionali per imporre il co-
stante uso dei loro prodotti. Per questi
motivi, lo stile di vita che una perso-
na intende condurre è soprattutto una
scelta soggettiva che deve essere attua-
ta secondo la propria personalità.
L’importante è comunque essere in-
formati non solo sui rischi dei compor-
tamenti, ma anche sui modi con i quali
questi vengono proposti al pubblico.
254
Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza
1 Defi nisci il concetto di “dipendenza” e illustra cosa la dipendenza può causare.
.....................................................................................................................................................................................................
2 Qual è la sostanza psicoattiva più diffusa e dove si trova?
.....................................................................................................................................................................................................
3 Quali sono le caratteristiche e gli effetti di una droga?
.....................................................................................................................................................................................................
4 Cosa succede se si interrompe bruscamente l’assunzione di una droga?
.....................................................................................................................................................................................................
5 Come si dividono i consumatori di droga?
.....................................................................................................................................................................................................
6 Parla degli opposti effetti delle droghe.
.....................................................................................................................................................................................................
7 Parla delle pillole da discoteca e di ciò che possono provocare.
.....................................................................................................................................................................................................
8 Parla dell’alcol.
.....................................................................................................................................................................................................
9 Qual è il percorso dell’alcol nell’organismo?
.....................................................................................................................................................................................................
10 Quanto tempo impiega l’alcol per metabolizzare un’unità alcolica?
.....................................................................................................................................................................................................
11 A quale quantità l’alcol diventa dannoso per l’organismo?
.....................................................................................................................................................................................................
12 Quali sono le conseguenze dell’alcol nella guida?
.....................................................................................................................................................................................................
13 Qual è il limite legale di assunzione di alcol durante la guida?
.....................................................................................................................................................................................................
14 Quanti sono i fumatori in Italia e come sono suddivisi?
.....................................................................................................................................................................................................
15 Quali sono le conseguenze del fumo?
.....................................................................................................................................................................................................
16 Cosa c’è in una sigaretta?
.....................................................................................................................................................................................................
17 Quando si vedono le conseguenze del fumo?
.....................................................................................................................................................................................................
18 Parla della “guerra” alle multinazionali del tabacco negli USA.
.....................................................................................................................................................................................................
19 Parla dello stile di vita.
.....................................................................................................................................................................................................
Rispondi alle seguenti domande
MA
PPA
CO
NC
ET
TU
ALE
255
LE DIPENDENZE E LO STILE DI VITA
Mappa concettuale
Defi nizione
1 Droghe 2 alcol 3 nicotina 4 cibo 5 caffè
Sostanze da abuso (droghe – alcol – tabacco)
Caffeina
Dipendenze
Età a rischio
Stato di intossicazione periodico o cronico
Caratteristiche: 1 desiderio invincibile 2 aumento dosi 3 dipendenza psichica e fi sica 4 effetti nocivi per società
Sindrome da astinenza
Effetti: deprimenti o esaltanti
Pillole da discoteca: composti di anfetamine – stragi del sabato sera – morte per overdose
Tossicodipendenza
Diffusione in Italia: uso durante pasti – 1° bicchiere a 11-12 anni – 70% durante l’anno – 30% tutti i giorni – sostanza tossica – 29.000 morti anno
Assorbimento: 20% stomaco – 80% inizio intestino – Ò assorbimento stomaco vuoto – fegato 0,5-1 U.A. per ora – abuso: danni organismo
Rischio alcolico: alcune ricerche per effetti positivi – solo se < 2-3 U.A. maschi e 1-2 U.A. femmine
Alcol e guida: stima 40% incidenti mortali da alcol
Alcolemia ed effetti
Alcol
0,2: guida più rischiosa
0,5: limite legale
0,5-0,7: progressiva riduzione delle facoltà percettive e allungamento dei tempi di reazione
0,8-1: ebbrezza franca e disturbi motori
> 1: confusione mentale e perdita di lucidità
Fumo in Italia 22% fumatori, 78% non fumatori – 90.000 morti anno – nicotina dipendenza prima dose
Fumo e salute: tumori – asma e bronchite cronica – danni sist.cardiocircolatorio e coronarie – 1 persona ogni 7-8 minuti muore per fumo
Composizione sigaretta: nicotina – monossido carbonio – catrame – altre 4.000 sostanze
Fumo attivo e passivo: ricambio d’aria – danni distanti nel tempo
Aziende produttrici sigarette: azioni legali – nicotina crea dipendenza – manipolazione per Ò dipendenza – multe 246 miliardi dollari – spostamento mercato – capitali per propaganda
Tabacco
60% perdita anni di vita – fattori di rischio (fumo, alcol, scorretta alimentazione, inattività fi sica, tumori per fumo 30%, per alcol 10%, scelta consapevole)
Stile di vita