Le Corbusier

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“Meravigliosa cosa l’architettura … prodotto di popoli felici e fattore di felicità dei popoli. Le città felici hanno un’architettura … L’architettura è ovunque, negli apparecchi telefonici e nel Partenone”. Le Corbusier

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Francesca CravottoV°E2011/2012

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“Meravigliosa cosa l’architettura … prodotto di popoli felici e fattore di felicità dei popoli. Le città felici hanno un’architettura … L’architettura è ovunque, negli apparecchi telefonici e nel Partenone”.

Le Corbusier

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Jeanneret

Charles- Edouard

6 ottobre 1887

La Chaux-de-Fonds

Svizzera

Svizzera

uomo di lettereLe Corbusier

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Il MODULOR: una gamma di misure armoniose per soddisfare la dimensione umana, applicabile universalmente all’architettura e alle cose meccaniche”.

-Prima edizione nel 1948

-Seconda edizione nel 1955

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…fino all’ INDUSTRIAL DESIGN..

La poltroncina “LC1” progettata alla fine degli anni Venti in collaborazione con Charlotte Perriand e Pierre Jeanneret

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La poltrona Grand Confort “LC3” progettata alla fine degli anni Venti in collaborazione con Charlotte Perriand e Pierre Jeanneret

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La Chaise Longue, meglio nota come “LC4” progettata nel 1927

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“L’INNOVAZIONE ARCHITETTONICA”…

I cinque punti della moderna architettura:

• i “pilotis” (pilastri di sostegno in calcestruzzo armato): isolare la residenza dal terreno

• il tetto-giardino: deve essere impermeabile, pertanto è necessaria una misura particolare di protezione, costituita da sabbia ricoperta di lastre spesse di cemento a giunti sfalsati seminati di erba

• la pianta libera: lascia al progettista la possibilità di organizzare gli spazi di ogni piano, senza ricalcare quelli sottostanti

• la finestra a nastro ( fenêtre en longuer): il suo sviluppo orizzontale consente una maggior penetrazione luminosa

• la facciata libera: anch’essa discende dalla struttura dei solai e dei pilastri in calcestruzzo armato. Infatti questi ultimi sono arretrati rispetto alle facciate, permettendo così nuove configurazioni

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Opere architettoniche:

• Edificio Bifamiliare, Stoccarda, Germania (1926- 1927)

• Villa Savoye, Poissy, Francia (1928- 1931)

• Centrosoyuz, Mosca, Russia (1928- 1936)

• Unità di Abitazione di Marsiglia, Marsiglia, Francia (1945- 1953)

• Edifici governativi e amministrativi di Chandigarh, Chandigarh, India (1951- 1965)

• Convento Sainte- Marie de La Tourette, Éveux-sur-Arbresle, Francia (1957-1959)

• Carpenter Visual Art Center, Harvard, Stati Uniti (1961-1964)

• Heidi Weber Pavilion, Zurigo, Svizzera (1964- 1967)

• Cappella di Notre- Dame du Haut, Ronchamp, Francia (1950- 1955)

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“Un quartiere da Esposizione”, il WEISSENHOF

Committenti: Deutscher Werkbund

Le tipologie degli immobili scelti comprendevano case a schiera, villette ed edifici plurifamiliari. In soli cinque mesi il nuovo quartiere Weissenhof fu realizzato e l’esposizione inaugurata il 23 luglio riscosse un gran successo. Poiché il budget a disposizione non si rivelò così abbondante, Le Corbusier decise di impiegare i materiali più modesti e a buon mercato: i mattoni. Costruì così un una residenza monofamiliare e un ampio edificio bifamiliare.

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CARATTERISTICHE STRUTTURALI:

-Pareti e soffitti vennero realizzati in mattoni, con coperture alla catalana, in cotto

-Pavimenti e pareti degli interni vennero rivestiti con una finitura piastrellata, eccetto il lungo muro longitudinale che venne lasciato in mattoni a vista

-Muri perimetrali furono coperti di intonaco all’esterno per contrastare l’umidità

-I tetti, piatti e con erba, divennero quasi giardini pensili

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UNA “MACCHINA PER ABITARE”

Committenti: Pierre e Eugénie Savoye

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Villa Savoye è la concretizzazione perfetta dei “cinque punti” dell’architettura moderna, presentandosi così come una “macchina per abitare”.

CARATTERISTICHE STRUTTURALI:

-Pianta rigorosamente quadrata e l’intera costruzione si regge sui pilotis, intonacati di bianco

-I pilotis creano un diverso grado di aggetto in quanto su due lati essi sono a filo di parete, mentre sugli altri due sono lievemente rientranti, lasciando le pareti completamente libere dalla funzione strutturale

-Portico coperto sotto al quale si può accedere direttamente in automobile

-Al primo piano si accede tramite due rampe inclinate, aggirando un corpo cilindrico centrale che contiene un alloggio di servizio

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-al piano superiore si aprono diversi ambienti: un grande soggiorno rettangolare e un grande terrazzo interno a “L” sul quale si affacciano la pareti vetrate del salone

-percorrendo un’altra rampa si accede al tetto costituito da: solarium, stenditoio e giardino pensile

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“ARCHITETTURA CUBISTA”

Committente: Unione delle Cooperative Sovietiche

Insieme al cugino Pierre riuscì a vincere un concorso per la realizzazione del quartier generale dell’Unione delle Cooperative Sovietiche. Nel 1930 iniziarono i lavori, con la collaborazione dell’architetto Nikolai Kolli.

Gli uffici vennero organizzati in tre strutture a parallelepipedo sostenute da pilotis e poste intorno ad un quarto edificio con la funzione di sala riunioni e grande auditorio. Un primo momento di interruzione dei lavori si ebbe tra il 1931 e il 1932 ma nel 1936 il complesso fu terminato, anche se Le Corbusier non approvò alcuni accorgimenti.

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“IMPARARE AD ABITARE”

Committente: Ministero per la Ricostruzione

Dopo la Seconda guerra mondiale, il Ministro francese per la Ricostruzione aveva ricevuto il difficile incarico di sanare le profonde cicatrici lasciate sul territorio. A questo proposito le Corbusier rispose all’incarico, realizzando così quel suo sogno architettonico ed urbanistico al quale aveva dato il nome di “città radiosa” e al quale stava lavorando da circa un quarto di secolo. L’Unità di Abitazione doveva vincere la sfida della modernità grazie ad un’idea totalmente rivoluzionaria di “condominio”, sia dal punto strutturale che funzionale. Inoltre dovevano essere impiegati i materiali e le tecnologie più moderne applicando la nuova scala del Modulor.

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CARATTERISTICHE STRUTTURALI:

-composto da 17piani abitabili, è percorso al suo interno da 7strade coperte, che servono ben 337 appartamenti di 23 tipologie differenti per un numero massimo di 1600 abitanti

-la maggior parte delle cellule abitative sono del tipo duplex, cioè disposte su due diversi livelli accessibili mediante una scala interna,avendo così una profondità di 24 metri- l’intera struttura si poggia sui pilotis, che isolano gli appartamenti dall’umidità e dall’oscurità

- Gli ingressi degli appartamenti si trovano su due piani, disposti lungo un corridoio che percorre tutto l’immobile

Solarium e piscina sul tetto

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UNA CITTÁ DEL MONDO

Committente: Governo del Punjab

Dopo la nascita dello stato del Pakistan, il territorio del Punjab si trovò difatto diviso tra due nazioni. Si dovette cercare una nuova capitale per la parte indiana dal momento che il tradizionale capoluogo, Lahore, faceva ormai parte della nazione pakistana. Per questo venne

chiamato Le Corbusier. Il desiderio era quello di concretizzare con un segno perenne sul territorio quegli ideali di pace e fratellanza che erano stati portati avanti da Gandhi. Si cercò quindi di dar vita a costruzioni imperniate su una visione universale dell’architettura.

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CARATTERISTICHE STRUTTURALI:

-mantenimento del legame con la cultura locale attraverso riferimenti simbolici tradotti in elementi strutturali o ornamentali, come per esempio la forma delle corna lunate che evoca il culto delle vacche sacre

-pianta ortogonale che comprendeva 7 strade che davano origine a loro volta a isolati a coprire circa un chilometro quadrato di terreno

-Gli edifici progettati furono moltissimi, ma quelli effettivamente realizzati furono: il Campidoglio, il Palazzo di Giustizia, il Segretariato e il Parlamento

-La città si doveva presentare suddivisa in settori autosufficienti (contenente da 5000 a 20000 abitanti) , con spazi residenziali, commerciali e di servizi; ogni settore era connesso ad un altro tramite una delle 7 strade

-I 47 settori furono circondati da una cintura verde che impedisse un’eccessiva cementificazione della zona

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“IL CEMENTO ARMATO È UN’OPERA D’ AMORE”

Committente: Capitolo Domenicano di Lione

Il progetto iniziale era quello di creare un nuovo centro conventuale che riunisse le funzioni del convento tradizionale e quelle dello “studium”, ovvero il centro di formazione per i giovani che desideravano entrare nell’antico ordine dei Domenicani. Si avvalse

dell’aiuto dell’ingegnere, architetto e musicista Xenakis, riuscendo così a realizzare una vera e propria sinfonia di forme e colori. L’edificio sorge in posizione isolata e si configura come una solida struttura di cemento armato organizzata come un corpo a ferro di cavallo chiuso sul lato nord.

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CARATTERISTICHE STRUTTURALI:

-La brutalità delle ruvide superfici esterne è stata concepita per essere in linea con l’austerità proposta della regola domenicana

-L’accesso alla chiesa è costituito da una porta molto piccola

-L’interno è illuminato grazie a tagli nel cemento che introducono la luce-Particolari aperture a lanterna (nella parte settentrionale), i cosiddetti “cannoni di luce”, rischiarano la cripta e il livello sovrastante, propagando la luce su parte delle superfici interne intensamente colorate

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-Verso oriente l’edificio si sviluppa in tre piani, mentre sul lato opposto i piani diventano quattro, scendendo al di sotto del livello stradale e poggiando sui pilotis-Le celle dei monaci occupano i due piani più alti-Sul piano mediano si aprono gli spazi comunitari- Il livello più basso è occupato dal refettorio, collegato con la chiesa da un lungo corridoio vetrato a forma di “T”, dove ci sono una serie di elementi verticali che fungono da frangisole,creando un armonioso gioco di luci

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“LIBERTÁ E CREATIVITÁ, SENZA VINCOLI”

Committente:Università di Harvard

È stato uno degli ultimi progetti ad esser realizzato, anche se Le Corbusier non lo vide mai. Il centro venne progettato interamente a Parigi. Il progetto fu finanziato grazie ad una donazione di Carpenter. È una costruzione mossa ed elegante, le pareti esterne sono lisce e levigate e colonne alte e sottili scandiscono gli interni.

Nei 5piani dell’edificio trovano spazio l’archivio cinematografico e gli atelier dedicati alle varie discipline. Inoltre il centro ospita ancora oggigiorno il Dipartimento di Studi Visivi ed Ambientali dell’Università.

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UN PADIGLIONE PER UN “MOSTRO”

Committente: Heidi Weber

Il Padiglione Heidi Weber, oggi più noto come Centro Le Corbusier, venne ufficialmente inaugurato nel 1967. Quest’edificio è stato voluto da una designer svizzera, dalla quale prende il nome. Heidi Weber conobbe Le Corbusier nel 1958 a Cap Martin e impegnò tutta l sua vita a diffondere la conoscenza e lo studio dell’opera del “genio”. In particolare questo padiglione era destinato a diventare un particolare

polo espositivo, ma concepito anche come abitazione-studio. L’essenzialità del Modulor viene ancora una volta confermata.

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CARATTERISTICHE STRUTTURALI:

-Vengono impiegati dei pannelli di acciaio smaltato e vetro al posto del cemento armato

-Il corpo dell’edificio è formato da due strutture cubiche sormontate da una sorta di vela in acciaio, che le protegge dal sole e dalla pioggia

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IL SACRO SECONDO LE CORBUSIER

Committente: Associazione L’oeuvre Notre-Dame du Haut

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Rappresenta il primo edificio sacro rivisitato in chiave moderna, con l’impiego di un materiale nuovo: il calcestruzzo armato.

CARATTERISTICHE STRUTTURALI:

-L’edificio si compone di un’unica navata di forma assai irregolare

- Tre piccole cappelle indipendenti sono ricavate nelle piegature dei tre robusti setti murari che delimitano la navata stessa

-La copertura è realizzata con un’unica gettata di calcestruzzo, modellata come se fosse una vela rovesciata

-L’intera copertura poggia su corti pilastrini per aumentare il senso di leggerezza

-La luce entra all’interno grazie a decine di aperture pluriforme

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-La chiesa non ha una facciata privilegiata e dunque è un qualcosa da scoprire girandole attorno e vivendola nei suoi spazi

…“ LAMERAVIGLIOSA MACCHINA PER ABITARE DEL GRANDE ARCHITETTO, IN CONCLUSIONE, NON CESSA DI FUNZIONARE ANCHE SE ALL’ANGOLO RETTO SI SOSTITUISCE LA CURVA”…