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Protezione Civile Monza Le comunicazioni radio 1 Le radio e le onde radio Il sistema radio permette di trasformare la voce in onde elettromagnetiche che, tramite un trasmettitore e un ricevitore viaggiando via etere, consentono un collegamento a breve- lungo raggio. Una radio è composta, semplificando enormemente ma efficacemente, da diversi circuiti elettronici tra i quali si possono identificare il sistema di ricezione, il sistema di trasmissione, il sistema “audio” che permette l’ascolto e la fonte di alimentazione. Per poter comprendere eventuali termini tecnici, citiamo solamente che l’onda radio/elettromagnetica assomiglia al disegno della figura ed è caratterizzata da una frequenza e da un’ampiezza, caratteristiche legate fra loro da una formula matematica. La frequenza dell’onda, Cenni di legislazione L'utilizzo delle apparecchiature radio e la loro detenzione sono regolate in Italia da numerose leggi, alcune di esse risalgono addirittura agli anni venti. Senza entrare nel merito è opportuno ricordare che chiunque usi un'apparecchiatura radio deve essere autorizzato dal Ministero delle Comunicazione mediante una licenza, come nel caso dei radioamatori, o mediante un'autorizzazione, come nel caso delle apparecchiature ad uso cosiddetto "civile". Le autorizzazioni sono rilasciate dal Ministero delle Comunicazioni tramite l’Ispettorato Territoriale competente per regione. Un po’ di storia Come succede per ogni invenzione, i padri a cui ascrivere i meriti per la realizzazione della radio sono molti. Infatti, senza le scoperte di Faraday, Maxwell, Hertz e Branly sarebbe stato difficile per l’italiano Marconi e il russo Popov effettuare le prime trasmissioni a distanza. Storica quella di Marconi che nel 1901 effettuò la prima trasmissione transoceanica, da Poldhu, all’estremità occidentale della penisola di Cornovaglia (Inghilterra), all’isola Terranova, Nuova Scozia, Canada. Si trattava di segnali telegrafici in codice Morse, e precisamente una successione ritmata di tre punti, individuanti la lettera “S”. Erano circa le 12:30 locali del 12 dicembre 1901 quando si ricevette il segnale di lunghezza d’onda di approssimativamente 1800m, trasmesso da una distanza di circa 3.000 chilometri. La prima trasmissione radiofonica viene datata 24 Dicembre 1906 per opera di Reginal Fessenden, ma la nascita della prima stazione radio con trasmissioni dedicate al “pubblico” si colloca nel 1919, per opera di un ingegnere della Westinghouse, Frank Conrad, che iniziò una serie di trasmissioni dal suo garage di Pittsburg. Nel 1929, in un emporio della città, vendeva alcuni rudimentali ricevitori, in poco tempo vendette tutte le apparecchiature che aveva a disposizione. Come accade in questi casi, il fenomeno interessò l’industria, tanto che il vicepresidente della Westinghouse pensò di costruire radio ricevitori per l’uso casalingo in una parte della propria catena di montaggio, che durante la guerra serviva a fabbricare apparati per le forze militari. Contemporaneamente affidò a Conrad e al suo assistente Donald Little la conduzione tecnica di una stazione radio realizzata all’interno degli stabilimenti della Westinghouse, in modo da poter iniziare regolari trasmissioni: era nata la prima emittente radiofonica (KDKA). Indice 1 - Un po’ di storia 1 - Cenni di legislazione 1 - Le radio e le onde radio 2 - Ricetrasmettitori fissi e portatili 2 - Antenne e ponti radio 3 - La comunicazione radio 4 - Alfabeto fonetico NATO/ICAO 4 - Da comunicare sempre 5 - Protocolli per le comunicazioni radio 6 - Regole di comportamento 7 - Apparati radio

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Le comunicazioni radio

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Le radio e le onde radio Il sistema radio permette di trasformare la voce in onde elettromagnetiche che, tramite un trasmettitore e un ricevitore viaggiando via etere, consentono un collegamento a breve-lungo raggio. Una radio è composta, s e m p l i f i c a n d o e n o r m e m e n t e m a efficacemente, da diversi circuiti elettronici tra i quali si possono identificare il sistema di ricezione, il sistema di trasmissione, il sistema “audio” che permette l’ascolto e la fonte di alimentazione. Per poter comprendere eventuali termini tecnici, citiamo solamente che l’onda radio/elettromagnetica assomiglia al disegno della figura ed è caratterizzata da una frequenza e da u n ’ a m p i e z z a , caratteristiche legate fra loro da una formula matematica. La frequenza dell’onda,

Cenni di legislazione L'utilizzo delle apparecchiature radio e la loro detenzione sono regolate in Italia da numerose leggi, alcune di esse risalgono addirittura agli anni venti. Senza entrare nel merito è opportuno ricordare che chiunque usi un'apparecchiatura radio deve essere autor izzato da l Ministero del le Comunicazione mediante una licenza, come nel caso dei radioamatori, o mediante un'autorizzazione, come nel caso delle apparecchiature ad uso cosiddetto "civile". Le autorizzazioni sono rilasciate dal Ministero delle Comunicazioni tramite l’Ispettorato Territoriale competente per regione.

Un po’ di storia Come succede per ogni invenzione, i padri a cui ascrivere i meriti per la realizzazione della radio sono molti. Infatti, senza le scoperte di Faraday, Maxwell, Hertz e Branly sarebbe stato difficile per l’italiano Marconi e il russo Popov effettuare le prime trasmissioni a distanza. Storica quella di Marconi che nel 1901 effettuò la prima trasmissione transoceanica, da Poldhu, all’estremità occidentale della penisola di Cornovaglia (Inghilterra), all’isola Terranova, Nuova Scozia, Canada. Si trattava di segnali telegrafici in codice Morse, e precisamente una successione ritmata di tre punti, individuanti la lettera “S”. Erano circa le 12:30 locali del 12 dicembre 1901 quando si ricevette il segnale di lunghezza d’onda di approssimativamente 1800m, trasmesso da una distanza di circa 3.000 chilometri. La prima trasmissione radiofonica viene datata 24 Dicembre 1906 per opera di Reginal Fessenden, ma la nascita della prima stazione radio con trasmissioni dedicate al “pubblico” si colloca nel 1919, per opera di un ingegnere della Westinghouse, Frank Conrad, che iniziò una serie di trasmissioni dal suo garage di Pittsburg. Nel 1929, in un emporio della città, vendeva alcuni rudimentali ricevitori, in poco tempo vendette tutte le apparecchiature che aveva a disposizione. Come accade in questi casi, il fenomeno interessò l’industria, tanto che il vicepresidente della Westinghouse pensò di costruire radio ricevitori per l’uso casalingo in una parte della propria catena di

montaggio, che durante la guerra serviva a fabbricare apparati per le forze militari. Contemporaneamente affidò a Conrad e al suo assistente Donald Little la conduzione tecnica di una stazione radio realizzata al l ’ interno degli stabil imenti della Westinghouse, in modo da poter iniziare regolari trasmissioni: era nata la prima emittente radiofonica (KDKA).

Indice 1 - Un po’ di storia 1 - Cenni di legislazione 1 - Le radio e le onde radio 2 - Ricetrasmettitori fissi e portatili 2 - Antenne e ponti radio 3 - La comunicazione radio 4 - Alfabeto fonetico NATO/ICAO 4 - Da comunicare sempre 5 - Protocolli per le comunicazioni radio 6 - Regole di comportamento 7 - Apparati radio

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Ricetrasmettitori Fissi e Portatili I ricetrasmettitori fissi sono gli apparati che vengono posizionati in un luogo preciso ed operano da quel luogo senza essere spostati. Sono costituiti da tre parti: la prima parte è l’apparato vero e proprio, sul quale si selezionano le frequenze, si imposta il volume, ecc. La seconda parte è il microfono esterno, attraverso il quale viene effettuata la comunicazione. La terza parte è l’antenna, che si trova ad una certa distanza dall’apparato ed è collegata ad esso tramite un cavo. L’alimentazione di questi apparati è a bassa tensione, 12V, la quale viene prelevata da un alimentatore che deve essere installato ad almeno un paio di metri di distanza dagli

a p p a r a t i , perché con la loro f r equenza di lavoro p o s s o n o

rovinare il trasmettitore. Possono esserci ricetrasmettitori bibanda (VHF-UHF) o monobanda (VHF) in FM o AM. Non tutti gli apparati permettono di selezionare le frequenze desiderate

Antenne e Ponti Radio Un’antenna può essere definita come un conduttore o un sistema di conduttori, che consentono di irradiare o ricevere energia elettromagnetica. L’antenna è l’ultimo elemento di un sistema di trasmissione. La potenza per creare i campi elettromagnetici, è

Gamma di Frequenza Denominazione

KHz 3 30 VLF (Very Low Frequencies) KHz 30 300 LF (Low Frequencies) KHz 300 3000 MF (Medium Frequencies) MHz 3 30 HF (High Frequencies) MHz 30 300 VHF (Very High Frequencies) MHz 300 3000 UHF (Ultra High Frequencies) GHz 3 30 SHF (Super High Frequencies) GHz 30 300 EHF (Extra High Frequencies) GHz 300 3000 Microonde Classificazione internazionale delle onde radio

oltre a caratterizzare la sua manifestazione o la sua efficacia per un determinato scopo (cellulari, forni a microonde, raggi X, luce), influenza determinate caratteristiche tecniche degli apparati radio come, ad esempio, la lunghezza delle antenne. Tutte le varie frequenze interessanti le trasmissioni radio-televisive sono state classificate, nel 1947, in un'assemblea internazionale delle Radio e Telecomunicazioni.

semplicemente variando le cifre sul display, ma alcuni consentono solo di selezionare i canali. Tali apparati sono detti a quarzo, cioè hanno a disposizione un determinato numero di canali, e su ogni canale si memorizza un'unica frequenza. I ricetrasmettitori portatili sono t u t t i q u e g l i apparat i che possono essere s p o s t a t i f i s i c a m e n t e d u r a n t e l e operazioni di comunicazione e si dividono in veicolari e palmari la cui principale differenza è costituita dalla potenza di trasmissione. Non lavorano su una postazione fissa e possono essere facilmente portati sul luogo dell’intervento. Sono costituiti principalmente da tre parti. La prima parte è costituita generalmente da un piccolo display, una tastiera e varie manopole. Questa prima parte consente la trasmissione e la ricezione, permettendo la selezione della frequenza, la regolazione del volume, ecc. La seconda parte è la batteria, la quale fornisce l’alimentazione necessaria al funzionamento dell’apparato. La terza parte è l’antenna, la quale è posizionata sulla parte superiore del corpo principale. I construttori hanno anche previsto delle parti opzionali/accessori come il microfono esterno, l’auricolare, ecc. Tali apparati possono essere bibanda (VHF-UHF) o monobanda (VHF) in FM o AM. Anche gli apparati portatili possono essere del tipo a quarzo.

apparato veicolare

apparato fisso

appa

rato

pal

mar

e

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generata da un trasmettitore, il quale la invia all’antenna sotto forma di segnale radio contenente l’informazione che si vuole trasmettere. La lunghezza fisica dell’antenna dipende dalla lunghezza d’onda della frequenza su cui s’intende lavorare. Si utilizzano due tipi d’antenne, quelle per apparati fissi e quelle per apparati mobili. La funzionalità è la stessa, la differenza è che quelle fisse, invece di essere collegata direttamente sull’apparato, sono posizionate ad una certa distanza per apparati fissi e sono collegate ad esso tramite un cavo. Le antenne per apparati fissi dovrebbero garantire una migliore ricezione e trasmissione, ma tutto dipende dalla posizione in cui si trovano. Utilizzando solo le antenne nella comunicazione tra apparati, si dice che si ha una trasmissione diretta, quindi se ci troviamo a lunga distanza la comunicazione sarà difficile. Per prevenire questo problema si utilizzano i ponti radio. Il ponte radio è un mezzo di trasmissione che consente la comunicazione tra due punti, fissi o mobili, che si trovano a lunga distanza. Quando si inizia la trasmissione, viene inviato un tono a una determinata frequenza, chiamato Tono Sub-Audio, che consente di utilizzare il ponte radio per la trasmissione. Le antenne utilizzate in caso di emergenza devono essere di facile e veloce montaggio, di tipo omnidirezionale (tutte le direzioni) non

La comunicazione radio Le trasmissioni radio, nel campo dell’emergenza, avvengono attualmente utilizzando le frequenze del campo VHF (Very High Frequency) e UHF ( Ultra High Frequency). Le comunicazioni radio fra Centrale Operativa ed i mezzi di intervento o gli operatori permettono di trasmettere e ricevere in tempo reale tutte le informazioni necessarie all’espletamento del soccorso. Tenendo presente che il canale radio può essere impegnato esclusivamente da un apparato alla volta e che questo non può essere interrotto finché non viene concluso il messaggio, le trasmissioni devono essere: pertinenti: rispetto all’attività svolta chiare: comprensibili a chi riceve esaurienti: complete delle informazioni

fondamentali brevi: per non tenere impegnato a lungo

il canale radio Il messaggio radio si diffonde attraverso onde elettromagnetiche lasciate libere di allontanarsi dalla loro sorgente (trasmittente) e quindi captabili da qualsiasi ricevitore adeguato. Particolare attenzione, quindi, deve essere posta alla riservatezza delle informazioni comunicate ed alla ricezione di queste durante gli interventi adoperandosi in modo da evitare che la popolazione possa ascoltare i messaggi provenienti dalla rete dell'emergenza.

trasmissione diretta

trasmissione tramite ponte

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essere esaurienti, concisi e precisi. Le informazioni inutili, o logorroiche, occupano la frequenza, creano confusione e sono dannose per chi le riceve. Triage delle informazioni Un compito che spesso è affidato a un volontario munito di ricetrasmittente, è quello di "verificare la situazione" ovvero recarsi sul luogo dove è avvenuta l'emergenza per descrivere la reale situazione. La descrizione del sinistro è di estrema importanza per poter avere informazioni precise al fine di inviare i mezzi di soccorso più idonei senza p e r d i t e d i t e m p o o p e r programmare al meglio successivi interventi. Occorre quindi riordinare le idee e trasmettere un messaggio chiaro e conciso, in modo da occupare la frequenza il meno possibile. Tutto ciò si può fare applicando la regola delle "5 W". Giunti sul luogo dell’evento: Memorizzare l'indirizzo (Comune, frazione, via, numero civico, strada statale, provinciale, comunale ecc.), prestare attenzione anche ai particolari salienti della zona e della sede stradale (ponticelli, fossi, chiesette ecc.) Capire il tipo di sinistro (terremoto, alluvione, crollo, incidente stradale) ed individuare le conseguenze (dispersi, annegati, feriti) Controllare se vi sono pericoli collaterali (spandimenti di liquido infiammabile, tossico, cavi di corrente elettrica scoperti, materiale con il simbolo della radioattività) Pianificare il percorso più semplice per gli eventuali aiuti, tenendo presente le dimensioni dei mezzi di soccorso quali autopompe, autoscale, autogrù.

Con il quadro della situazione perfettamente nella mente, si può iniziare a trasmettere il primo messaggio di soccorso che contenga solo le informazioni secondo la regola descritta precedentemente. Ogni altra informazione DEVE essere ritenuta inutile per la trasmissione del primo messaggio e pertanto non deve essere riferita.

Alfabeto fonetico NATO/ICAO Un elemento che contribuisce a rendere il linguaggio uniforme nelle comunicazioni radio fra i vari operatori del Sistema di Emergenza è l’utilizzo dell’alfabeto fonetico NATO/ICAO. In questo m o d o s i e v i t a o g n i incomprensione fra gl i operatori sul territorio e la Centrale Operativa; l’alfabeto risulta particolarmente utile per la sillabazione di parole di difficile comprensione o che siano state ricevute in modo non corretto.

Gli argomenti trattati e l’immagine del servizio impongono un comportamento professionale da parte di tutti gli operatori, quindi è necessaria la massima riservatezza.

Da comunicare sempre Ci sono alcune situazioni in cui si deve comunicare obbligatoriamente con la CO per condividere informazioni e consentire agli operatori della centrale stessa di conoscere la posizione e la disponibilità dei mezzi di soccorso: durante il viaggio l’equipaggio del mezzo

dovrà aggiornare la CO sul tempo previsto di arrivo sul luogo dell’intervento

all’arrivo sul posto dell’intervento, dovrà comunicare la sua posizione alla CO

dovrà aggiornare la CO sulla situazione che le si presenta

dovrà dare immediata comunicazione di una situazione differente da quanto descritto inizialmente

dovrà comunicare con la CO per eventuali richieste di collaborazione con altre figure professionali dell’emergenza (AGAM, ENEL, VVF, PM, ...)

dovrà comunicare la fine dell’intervento e lo stato di attesa per nuovi ordini

Comportamento dell’operatore radio I messaggi possono riguardare innumerevoli casistiche, ed è pertanto indispensabile seguire il cosiddetto "Triage delle informazioni", per

Where dove

When quando

What

cosa

Who chi

Why perchè

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Protocolli per le comunicazioni radio Poiché le comunicazioni devono essere sviluppate con lo stesso linguaggio, la costruzione delle frasi, dei codici, le sigle, la metodologia di chiamata e di risposta devono essere standardizzate al massimo. La rigorosa applicazione di questa regola rende universali le comunicazioni su tutto il territorio, facendo operare senza incomprensioni e perdite di tempo mezzi e personale appartenenti a strutture diverse. Dall’allertamento del mezzo alla conclusione dell’intervento è fondamentale garantire un flusso di informazioni bi-direzionale che consenta lo scambio costante di notizie ed informazioni necessarie sia all’equipe di soccorso che alla centrale operativa.

RICEVUTO ripetizione

AFFERMATIVO NEGATIVO

UNO DUE ...

INTERROGATIVO

AVANTI

Chiamata

Per iniziare una comunicazione Per iniziare una comunicazione il chiamante pronuncia prima la sigla del terminale chiamato e dopo il proprio identificativo. Esempio: se Monza 2 deve chiamare la Centrale Operativa, la frase iniziale sarà: “CHARLIE OSCAR CHARLIE OSCAR da Monza 2”. Se la Centrale Operativa deve chiamare l’equipaggio di Monza 2 dirà: “Monza 2 Monza 2 da CHARLIE OSCAR”. Per rispondere alla chiamata Il terminale chiamato confermerà di essere in ascolto e di essere pronto a ricevere il messaggio rispondendo: AVANTI. Esempio: Se la CO (CHARLIE OSCAR) ha chiamato IL MEZZO Monza 2, questa risponderà: “AVANTI per Monza 2”. P e r a l t e r n a r s i n e l l e comunicazioni Per alternarsi nella comunicazione è fondamentale che i due interlocutori comprendano di essere chiamati a rispondere quando l’altro ha finito di dire la propria frase. Quindi al momento del passaggio di dovrà inserire la parola PASSO. Per riferire i numeri con più cifre I numeri con più cifre possono essere compresi non correttamente, quindi

vanno letti uno alla volta. Esempio: il numero 57 deve essere pronunciato come “CINQUE SETTE”. Il numero civico 103 deve essere pronunciato “UNO, ZERO, TRE”. Per comunicare messaggi articolati e importanti Messaggi radio contenenti nomi, n u m e r i o c o m u n i c a z i o n i importanti vanno sempre riscontrati e ripetuti. Non è sufficiente il semplice riscontro con l’affermazione RICEVUTO che va comunque dato in tutte le c o m u n i c a z i o n i c h i a r a m e n t e comprese. Esempio: La CO assegna un servizio al mezzo Monza 2 per un intervento in Via Borgazzi all’altezza del civico 45 per un albero pericolante. Monza 2 risponde: “Ricevuto da Monza 2, intervento per albero pericolante in Via Borgazzi all’altezza del civico 45. PASSO”. La CO: “CHARLIE OSCAR CONFERMA”. Per formulare richieste / risposte Nelle comunicazioni radio è difficile comprendere se la frase contiene un’affermazione oppure una richiesta. In caso di domanda è quindi necessario far seguire alla frase la parola INTERROGATIVO. Esempio: Può essere necessario chiedere chiarimenti. La frase: “Il nome della persona è Verdi.” Si presta

Protocolli

PASSO

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Regole di comportamento Non è consentita l’effettuazione

di comunicazioni dirette tra le radio sul territorio (mezzi, squadre, operatori, sede) se non esplicitamente autorizzata dalla CO. Durante il servizio, tutti gli

operatori devono mantenersi in costante contatto radio con la CO Gli operatori devono essere

contattabili anche “via cavo”, tramite telefono cellulare, nel caso la comunicazione radio sia i m p o s s i b i l e o p e r l a comunicazione di informazioni riservate. Ogni comunicazione operativa

d e v e e s s e r e r i v o l t a e s c l u s i v a m e n t e a l l a C O (sgombero di mezzi incidentati, r i c h i e s t e d i i n t e r v e n t i supplementari, necessità di intervento di altre f igure professionali dell’emergenza, ecc.) L’apertura del ponte radio non è

simultanea alla pressione del tasto di trasmissione (PTT); è quindi buona norma attendere almeno due secondi prima di iniziare la comunicazione. Le chiamate non devono mai

restare senza risposta. Può succedere che la CO non risponda con immediatezza ad alcune comunicazioni radio da parte dell’equipaggio, questo perché la CO può essere impegnata in una comunicazione con priorità superiore. Negli interventi con più mezzi di

soccorso è opportuno che le comunicazioni con la CO siano gestite da un’unica persona. nelle comunicazioni radio il

cognome del personale di emergenza non deve essere MAI citato.

alle due interpretazioni, pertanto in caso di domanda si espliciterà: “ Il nome de l la persona è Verd i ? INTERROGATIVO. PASSO”. A causa della loro brevità le parole SI - NO possono perdersi nelle comunicazioni. Pertanto vanno sostituite con AFFERMATIVO - NEGATIVO. Esempio: Richiesta: “ Il civico UNO DUE SEI è corretto? INTERROGATIVO. PASSO” Risposta: “NEGATIVO, il civico è UNO DUE SETTE.” Per precisare parole non chiare o confondibili per la pronuncia Esistono spesso parole o nomi difficilmente comprensibili o che possono essere scambiati con altri. In questo caso è buona norma, anche senza richiesta dell’interlocutore, pronunciare separatamente le lettere usando l’alfabeto fonetico NATO/ICAO. Esempio: Il nome sul campanello è OULX. La comunicazione espliciterà: “ OSCAR UNIFORM LIMA X-RAY.” Per dare precedenza a comunicazioni urgenti In caso di elevato traffico radio è da rispettare la pratica di attendere un paio di secondi prima di rispondere all’interlocutore per permettere ad una eventuale comunicazione di urgenza di inserirsi. Chi chiama richiedendo la priorità deve esplicitare la situazione facendo precedere il suo messaggio dalla parola EMERGENZA. Alla fine della comunicazione sarà dato il TERMINE EMERGENZA. Per chiudere la comunicazione Quando non ci si aspetta ulteriori c o m u n i c a z i o n i d a p a r t e dell’interlocutore si deve concludere la conversazione con la parola CHIUDO.

Regole

EMERGENZA

NATO / ICAO

CHIUDO

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Apparati Radio Gli apparati radio presenti sul mercato sono innumerevoli e possono contraddistinguersi per le diverse caratteristiche tecniche di trasmissione, resistenza e portabilità. Senza entrare nello specifico, si prendono in considerazione esclusivamente le radio in dotazione al GCVPC.

Radio palmare VHF ICOM IC-F30LT Radio in uso al GCVPC per le trasmissioni su lunghe distanze e per l’utilizzo del ponte radio (canale 1).

Radio palmare VHF ICOM IC-F41GT Radio del 118 Brianza in uso al GCVPC per le comunicazioni con la CO 118 Brianza quando l’equipaggio svolge la funzione di soccorso sanitario nel sistema 118 Brianza (unità “Brianza 71”). Questa radio è dotata di localizzatore GPS per la rilevazione a u t o m a t i c a d e l l a posizione da parte della CO 118 Brianza..

Radio palmare PMR446 Motorola T5522 Radio di bassa potenza nello standard europeo PMR446 in uso al GCVPC per le trasmissioni in spazi limitati (entro i 3Km.).

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ICOM IC F30LT Istruzioni base d’utilizzo

Operazioni iniziali 1. Regolazione del canale di trasmissione 2. Accensione 3. Regolazione del volume 4. Verifica della funzionalità

Elementi principali 1. On/off - Volume 2. Selezione canale 3. Antenna 4. PTT - Push To Talk 5. Batteria

Prima di iniziare un collegamento radio bisogna verificare che tutti i "pezzi" siano opportunamente collegati (batteria e antenna) in caso contrario oltre a rendere impossibile il collegamento radio, si può provocare un grave danno all'apparecchiatura stessa.

Canali 1-15 Comunicazione tramite ponte radio - Raggio d’azione 30Km

Canale 16 Comunicazione diretta

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Alfabeto fonetico NATO / ICAO

A Alpha H Hotel O Oscar V Victor

B Bravo I India P Papa W Whiskey

C Charlie J Juliet Q Quebec X X-ray

D Delta K Kilo R Romeo Y Yankee

E Echo L Lima S Sierra Z Zulu

F Foxtrot M Mike T Tango

G Golf N November U Uniform

Bia

nchi

Rossi

PASSO / CHIUDO / INTERROGATIVO / AVANTI RICEVUTO / RIPETI / AFFERMATIVO / NEGATIVO / O K

Rossi Rossi per Bianchi PASSO rilascio 2s AVANTI Bianchi

bla bla bla... PASSO

[ordine impartito] PASSO

bla bla bla... PASSO

[ordine ricevuto] CHIUDO

Schema base di comunicazione radio

rilascio 2s

rilascio 2s

premere 2s

premere 2s

premere 2s

premere 2s

premere 2s

premere 2s

rilascio 2s

rilascio 2s

rilascio 2s