Le competenze relazionali nel curricolo d'istituto

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Curricolo d’istituto Quali conoscenze, abilità, competenze? 1

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Curricolo d’istituto

Quali conoscenze, abilità, competenze?

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Curricolo d’istituto La nuova idea di curricolo nasce dall'esigenza di

distinguere nettamente gli obiettivi dalle competenze, onde consentire la realizzazione di una scuola che permetta all'allievo il "saper fare", oltre che il "sapere".

Negli ultimi anni, la scuola secondaria di secondo grado, ha compiuto una svolta essendosi determinato il passaggio dalla didattica per obiettivi alla didattica per competenze.

Il sistema delle competenze è stato voluto dall'Europa. Le competenze sono prescrittive e rappresentano il "cosa"; mentre i tempi, i metodi e le scelte dei contenuti sono personalizzabili e rappresentano il "come".

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Conoscenze, Abilità, Competenze

Conoscenze: fatti, principi, teorie relativi al settore di studio o di lavoro

Abilità: capacità di applicare conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi

Competenze: comprovata capacità di usare conoscenze ed abilità in modo autonomo in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo personale o professionale.

Competenza = Abilità + Conoscenza

Ogni competenza viene declinata in abilità e conoscenze; le abilità e le conoscenze si valutano, le competenze si certificano.

La programmazione per competenze sostituisce quella per obiettivi e introduce nuove fasi di programmazione, nuovi modelli di riferimento, nuove metodologie.

La certificazione delle competenze impone la redazione di un certificato delle competenze medesime attraverso il raggiungimento di determinati livelli (Base, Medio, Avanzato);

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le competenze chiave1. Comunicazione nella madrelingua2. Comunicazione nelle lingue straniere3. Competenza matematica e competenze di base

scientifiche e tecnologiche4. Competenza digitale5. Imparare ad imparare6. Competenze sociali e civiche7. Senso di iniziativa ed imprenditorialità8. Consapevolezza ed espressione culturali

Le prime quattro sono legate ai saperiLe altre quattro al saper essere e saper fare

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I 4 assi culturali

Asse dei linguaggilingua madre, lingua straniera, multimedia

Asse matematicoaritmetica, algebra, geometria,

rappresentazioni grafiche, problem solvingAsse scientifico-tecnologico

scienze naturali, trasformazioni di energia, rapporti fra tecnologie ed ambiente, applicazioni informatiche

Asse storico-socialestoria, economia, cittadinanza

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Il modello concettuale Per ciascuno dei 4 assi sono indicate alcune

competenze (che rimandano alle competenze chiave) Ogni competenza è associata alle abilità che sono

presupposte per il suo esercizio Ogni abilità rimanda alle conoscenze di base

necessarie per acquisirla ed esercitarla Alle scuole si richiede un’inversione del processo

tradizionale, che si ferma all’accertamento delle conoscenze e dà per presupposto che da queste discendano “automaticamente” abilità e competenze, le quali non vengono misurate.

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Formazione degli insegnantiE’ necessario: partire dall’informazione lavorare su un cambio di mentalità:

misurare competenzeriferirsi a diversi parametri di valutazione (in

correlazione anche con il regolamento sulla valutazione)

sviluppare nuovi modelli certificativisviluppare didattica laboratorialerovesciare la prassi tradizionale:

conoscenze abilità competenzeaccertate osservate? non verificate

competenze abilità conoscenze

Competenze relazionaliSiamo molto più liberi di cambiare comportamento, e rovesciare la prassi tradizionale, se ci ricordiamo che non stiamo cambiando noi stessi.

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Know-How Relazionale “Il mio intervento di solito è richiesto per risolvere i

problemi che emergono nei contesti di cambiamento In contesti in cui è più necessario professionalizzare la propria funzione relazionale, in modo che le competenze di negoziazione complessa e di risoluzione dei conflitti possano essere espresse appieno. Ultimamente mi capita di essere interpellata per risolvere problemi che non sempre esprimono esplicitamente il conflitto che li genera, e che vengono percepiti come una generica mancanza di fiducia, di partecipazione, di benessere e, in sostanza, di risultati soddisfacenti.”

Emma Rosemberg Colorni www.emmarc.it/

Come posso migliorare ? La domanda «Come posso migliorare se non mi giudico,

se non faccio autocritica?» è pericolosa perché nel cercare la risposta assumiamo automaticamente come vero il presupposto che ci sia qualcosa in noi da migliorare.

Non siamo ciò che facciamo. Noi non siamo né buoni né cattivi, eventualmente può esserlo solo il nostro comportamento.

Non abbiamo nessuna necessità di cambiare noi stessi, ma eventualmente, il nostro comportamento.

E’ molto più utile la domanda «cosa posso fare per sentirmi bene?». «Cosa posso fare per migliorare il comportamento che adotto per ottenere ciò che davvero è importante per me?».

Siamo responsabili ?

Respons-abile vuol dire «capace di rispondere» a ciò che accade. Essere più responsabile significa avere più comportamenti alternativi fra cui scegliere, e dunque essere più potenti e più liberi.

Noi non siamo né i risultati che otteniamo, né i nostri comportamenti.

Siamo molto più liberi di cambiare comportamento se ci ricordiamo che non stiamo cambiando noi stessi.

Lavoriamo su noi stessi per allontanare dai propri atteggiamenti l'offesa - in latino offendere: 'urtare contro'.

Non sentirsi più offesi. Superare l'imbarazzo, accettare di vivere le emozioni. Evitare il sorgere di situazioni che generano dolore.

Come organizzarsi ?

Un’organizzazione che voglia mantenersi in vita in un ambiente in rapido cambiamento non può essere completamente pensata a priori, deve avere una struttura duttile che le permetta di auto-organizzarsi.

Una sorta di rete di altre reti, che vive della possibilità che ogni elemento ha di comunicare con gli altri e con il contesto, in modo che possano emergere dal basso aree di collaborazione in continua evoluzione.

Per questo tipo di organizzazione l'offesa e l'alienazione non sono più funzionali, sono anzi dannose poiché diminuiscono le fonti di energia e creatività dell’organizzazione.

Organizzarsi per evolvere

Premesse del rapporto con noi stessi e con gli altri.

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Via Da Offesa Verso Rispetto Seguire una traiettoria evolutiva per allontanarsi

dallo stato di offesa, che blocca la comunicazione, e andare verso lo stato di rispetto, che fa fluire l’energia creativa.

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Stato di Offesa (blocca) N. Stato di Rispetto (flusso)Sono un oggetto che si giudica

1 Sono un soggetto che percepisce

Confondo i pensieri con la realtà

2 Distinguo i pensieri dalla realtà

Sono attento a ciò che soddisfa l’immagine

3 Sono attento a ciò che mi soddisfa

Giudico me stesso, identificandomi con i risultati

4 Giudico la mia soddisfazione

Molto manipolabile, sono alienato da me stesso

5 Autonomo, sono me stesso

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Stato di Offesa (dispersione)

N. Stato di Rispetto (flusso)

Voglio migliorare “me stesso” in funzione dei fallimenti rispetto all’immagine

6 Voglio migliorare il comportamento in funzione dei risultati che ottengo

Ho bisogno del riconoscimento degli altri

7 Desidero il riconoscimento degli altri

Perseguo obiettivi definiti da altri

8 Perseguo i miei obiettivi

Non sono consapevole delle motivazioni legate al mantenimento dell’ego.

9 Sono consapevole delle mie motivazioni legate alla mia soddisfazione

Sono cieco di fronte al nesso comportamento-risultati, rigido nel cambiare comportamenti in quanto mi identifico con essi.

10 So cambiare comportamento in funzione dei risultati in quanto non mi identifico nei miei comportamenti

Via Da Offesa Verso Rispetto #2

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Stato di Offesa (dispersione)

N. Stato di Rispetto (flusso)

Confondo i risultati con le mie intenzioni

11 Distinguo i risultati dalle intenzioni

Circolo vizioso: più sono attento all’immagine, più mi dissocio da ciò che desidero, più perseguo ciò che non desidero più mi sento eroico e vittima

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Circolo virtuoso: più sono attento a ciò che voglio e al nesso comportamento-risultato, più ottengo ciò che voglio più mi sento soddisfatto

Simbolizzo “giusto/sbagliato” e agisco senza vera utilità.

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Sento “giusto/sbagliato” e rimango centrato su “utile/inutile”.

Sono colpevole o innocente 14

Sono respons-abile

Rischio il conformismo 15 Non sono conformistaProvo sentimenti legati a ciò che accade nel “film”

16 Provo sentimenti legati al momento presente.

Via Da Offesa Verso Rispetto #3

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Stato di Offesa (dispersione)

N. Stato di Rispetto (flusso)

Mi sento sicuro quando agisco automaticamente, amo il controllo

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Mi sento sicuro quando mi mantengo attento, amo stupirmi

Sfuggo le emozione e me ne immedesimo

18 Mi accorgo delle emozioni e le uso

Amo la normalità, desidero sapere già

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Amo apprendere, desidero imparare

Sono ossessionato, rigido: insicuro e disperato nel tentativo di dimostrare di essere in un determinato modo

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Sono attento al presente, flessibile: libero dal dover dimostrare di essere in un determinato modo

Giustifico i miei sentimenti negativi radicandoli

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Riconosco l’ipocrisia dei miei sentimenti negativi liberandomene.

Via Da Offesa Verso Rispetto #4

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Stato di Offesa (dispersione)

N. Stato di Rispetto (flusso)

Mi autocommisero in quanto vittima

22 Mi faccio tenerezza in quanto persona

Godo dei vantaggi perversi del vittimismo e del conformismo, pagandoli con la mia esistenza

23 Mi rispetto, godo dello stato di consapevolezza e di quello di flusso

Mi sento incompleto 24 Mi sentoGiudico il mondo 25 Giudico la mia relazione con il

mondoLa mia esperienza dipende da ciò che accade

26 La mia esperienza dipende da come osservo e ascolto

“Di più è meglio” 27 “Diverso forse mi soddisfa meglio”

Via Da Offesa Verso Rispetto #5

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Stato di Offesa (dispersione) N. Stato di Rispetto (flusso)Crescere significa diventare più adatti, migliori

28 Crescere significa diventare più respons-abili, più liberi di scegliere

Desidero avere ragione 29 Desidero “danzare” piacevolmente

Presumo 30 AscoltoSono attento a ciò che devo dire 31 Sono attento allo stato d’animo

altruiAttivo con gli altri rapporti collusivi e/o manipolativi

32 Attivo con gli altri rapporti di collaborazione e/o intimità

Induco gli altri a una danza di offesa, alienazione, dimenticando i miei obiettivi

33 Invito gli altri in una danza di rispetto, valorizzazione e collaborazione su obiettivi

Resisto a ciò che la mia umanità mi spinge a fare

34 Seguo il flusso della mia umanità senza sprecare energie nel resisterle

Via Da Offesa Verso Rispetto #6

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Appartenenza a reti di comunicazione

protocolli per lavorare senza offendersi

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Reti di calcolatori Modello basato su calcolatori

indipendenti indipendenti e interconnessiinterconnessi fra loro tramite protocolli condivisi.

Insieme di calcolatori autonomiautonomi collegati e in grado di scambiare informazioni fra di loro.

Il collegamento può utilizzare tecnologie varie (fili elettrici, onde radio, fibre ottiche)

L’insieme dei calcolatori è in genere eterogeneo eterogeneo (architettura hardware, sistema operativo)

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Reti di Relazioni Umane

Sistema di persone connesse connesse fra loro tramite regole esplicite ed implicite, consapevoli e inconsapevoli.

Insieme di individui autonomiautonomi connessi ovvero in grado di scambiare informazioni e condividere uno scopo.

L’insieme degli individui è in genere eterogeneo eterogeneo (per abilità, criticità, motivazione, cultura,…,)

Quindi per evitare che le diversità finiscano per creare delle barriere è necessario stabilire dei protocolli (regole condivise) per regolare la comunicazione nella rete.

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Impatto delle reti

Rivoluzione nella comunicazione Pubblicazione ed accesso alle informazioni (WWW) Comunicazione personale (e-mail, chat, ICQ, VoIP) Strumenti collaborativi (videoconferenza, newsgroups) Impatto sull’economia (e-commerce) Intrattenimento (video on demand, radio, network

gaming)

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Tutta una questione di protocolli

Tutti questi servizi vengono erogati tramite protocolli. Nelle telecomunicazioni, per protocollo di rete si

intende un particolare tipo di protocollo di comunicazione preposto al funzionamento di una rete informatica.

Definisce le modalità di interazione che due o più sistemi collegati tra loro devono rispettare per erogare un certo servizio di rete.

Questi sistemi possono essere computer, smartphone, elettrodomestici, sensori, … , Persone.

Internet of every things

Erogare il servizio del rispetto

Praticare le competenze relazionali

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Protocollo (contratto) Etico Una delle principali condizioni per conseguire soddisfazione nel lavorare

si fonda sulla disposizione di ognuno di noi a negoziare obiettivi e valori con le altre persone e con l'organizzazione.

La negoziazione non va riferita esclusivamente a uno scambio (per esempio retribuzione contro prestazione lavorativa, votazione contro impegno nei compiti), ma va concepita anche come convergenza e complementarità di interessi.

Ciò implica di considerare il rapporto di lavoro come regolato anche da un contratto etico che si configura quando il soggetto chiede all'organizzazione di farsi carico dei propri valori.

Tale rapporto di negoziazione deve necessariamente essere continuo, perché continui sono i cambiamenti e gli adattamenti richiesti all'individuo e alle organizzazioni.

Un’organizzazione (scuola, classe,…) che voglia assumere una forma organizzativa adeguata per navigare in modo sostenibile nella modernità liquida, deve riuscire a:

1. Passare dalla forma organizzativa gerarchica a quella a rete.2. Funzionare in maniera induttiva e non soltanto deduttiva.3. Autoregolarsi piuttosto che essere pianificata e controllata.4. Priorità non solo alla qualità del prodotto ma anche alla

qualità del processo, inteso come rapporto di scambio tra i vari nodi della rete di relazioni, tra docenti, tra docenti e studenti, ecc. Non deve essere importante solo il “cosa” ma anche il “come” si produce conoscenza.

5. Curare l'etica delle relazioni e la qualità della comunicazione nella Rete evitando l’offesa e tendendo al rispetto e al reciproco sostegno tra i nodi della rete.

Cosa fare per affrontare le sfide della Modernità ?

Docenti e Studenti senza offesa Negoziare obiettivi didattici e valori al fine di trovare

una convergenza e complementarità di interessi. 1. Passare dalla didattica gerarchica alla peer education.2. Creare spazi di apertura per accogliere le idee dal “basso”.3. Ricevere feedback e regolare la relazione didattica. 4. Oltre al “cosa” è importante il “come” si produce

conoscenza. 5.Curare l'etica delle relazioni e la qualità della

comunicazione nella Rete prestando ascolto ai segnali di feedback ricevuti tramite sondaggi.

Teoria U: Intelligenza emotiva, sociale, sistemica.

1. Ascoltare : oltre gli schemi e giudizi del passato2. Osservare la realtà oltre i pregiudizi.3. Sentire: il particolare nell'insieme, cominciare ad agireLasciar andare il passato4. Presenziare: la sorgente profonda del sé, chi sono io? e il mio lavoro? Lasciar uscire il futuro5. Cristallizzare: l'energia intorno al gruppo di lavoro rinnovato.6.Prototipare: applicazioni pratiche7.Eseguire: per creare insieme il nuovo e ottenere risultati.

Tutti questi processi di cambiamento si svolgono tramite la comunicazione fra soggetti, se il compito di ciascuno nell'organizzazione è provare a promuovere questi cambiamenti, non è più ammissibile considerare professionale alienarsi attraverso l'offesa e agire solo allo scopo di rendere sopportabile l'alienazione.

Questi cambiamenti possono avvenire solo facendo attenzione a un livello superiore a quello delle singole azioni, a un livello che riguarda le premesse del rapporto con noi stessi e con gli altri.

Cosa lasciare andare per avanzare ?

Apertura della Percezione

Espandere la coscienza

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Cosa vedono i miei occhi?

L’Essere Umano interagisce con la Realtà in modo totale, tuttavia viene percepita in modo evidente solo la parte che i sensi sono in grado di acquisire.

Ad esempio gli occhi vedono solo una piccola parte della banda di frequenze.

I nostri sensori

I Sistemi Sensoriali (vista,udito,olfatto,tatto,gusto) si interfacciano con l’ambiente e acquisiscono dei segnali filtrati dal sistema nervoso centrale in base alla loro rilevanza.

Attraverso metodi di generalizzazione, cancellazione e deformazione, tali segnali sono tradotti in esperienze soggettive.

La qualità della percezione dipende dal tipo di acquisizione e rappresentazione soggettiva.

Apertura per vedere l’invisibile

Visi o Vaso ?

Guardando l’immagine dobbiamo ricordare che non stiamo vedendo tutta la realtà ma il modello che abbiamo costruito scegliendo cosa mandare sullo sfondo e cosa portare in primo piano.

Scegliendo di vedere i visi, si ignora il vaso e viceversa, ogni percezione è afflitta da questa limitazione.

Il problema è la scelta Offendersi o Rispettarsi ?

Vedo Offesa o Rispetto ?