Le città invisibili

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LE CITTÀ INVISIBILI Floriana Coppoletta Associazione NED

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LE CITTÀ INVISIBILI Floriana Coppoletta Associazione NED

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Progetto a valere sul bando Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del lavoro avviso 1/2011

Le città invisibili

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Progetto di integrazione sociale e lavorativa dei migranti presenti nella comunità di Palermo e Agrigento.

Le città invisibili:obiettivi

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Partner

  Impresa che agisce come incubatore di imprese etiche realizzando business plan e promuovendo l’autoimprenditorialità

  Fondazione Unesco Sicilia

  Associazione NED   Associazione Bugs   COPPEM

Capofila: C.O.R.E. Soggetti ATI

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La mission del progetto è quella di fare una mappatura delle diverse comunità di migranti presenti a Palermo e Agrigento e fare un analisi delle competenze di quelle che sono le professionalità di questi soggetti per poter loro fornire un'assistenza tecnica volta alla creazione d'impresa.

Le città invisibili: obiettivi

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Le città invisibili: contesto di riferimento

Autoimprenditorialità nuova tendenza che viene promossa

  Molte imprese non hanno più la capacità di assumere nuove risorse.

  La nuova tendenza è quella di promuovere azioni per la creazione di nuove imprese

  La creazione d’impresa può essere una nuova opportunità di lavoro e di integrazione sociale al fine di valorizzare know-how e culture diverse

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Le città invisibili: settori di intervento

Agricoltura

Arte

Artigianato

  I settori di intervento che abbiamo scelto sono il settore agricolo, in quanto molti dei luoghi rurali in Sicilia hanno bisogno di essere valorizzati e mancano di capacità organizzativa e imprenditoriale; il settore dell’arte e dell’artigianato che rappresenta per la Sicilia un punto di forza ma che difficilmente viene considerato come valore aggiunto sul quale investire; i servizi ad imprese e persone che costituiscono un settore in continua crescita proprio perchè nella società in cui viviamo sono presenti knowledge worker piuttosto che lavoratori orientati al labour intensive vista la propensione di investire sul lavoro basato sulla conoscenza e competenze tecniche intellettuali piuttosto che su quello manuale. Inoltre molti dei servizi alle persone impiegano già molti migranti magari non regolarizzati e senza un contratto che possa tutelarli.

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Le città invisibili: obiettivi specifici

Integrazione

Autoimprenditorialità

  Il progetto mira a promuovere la cultura dell‘INTEGRAZIONE,della solidarietà e del lavoro proponendo azioni che favoriscano il dialogo fra migranti, società e mondo economico-produttivo per offrire concrete opportunità di inclusione sociale a soggetti marginalizzati.Sulla base di metodologie partecipative dirette ed innovative si intende fornire ai migranti presenti nei territori di Palermo e Agrigento strumenti di orientamento e analisi e far loro sperimentare esperienze altamente significative che possano permettere loro di reinserirsi nel tessuto economico e sociale territoriale, in particolare attraverso lo sviluppo dell‘auto imprenditorialità

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Le città invisibili: obiettivi specifici

Multiculturalità come ricchezza

  Gli obiettivi proposti riguardano la comprensione del ruolo del migrante nelle realtà urbane oggetto del nostro intervento in maniera tale da poter migliorare l’integrazione di questa risorsa considerata ultima o persino estranea. L’ intento è quello di puntare sulla multiculturalità e sulla ricchezza della differenza come valore aggiunto nella catena del valore dello sviluppo socio-economico della città nonché come motore di sviluppo in quanto verranno mappati competenze e potenziale dei migranti attraverso l’analisi del bilancio delle competenze. Assunto di base per poter investire sulle creatività e le intelligenze dei migranti nella creazione di idee imprenditoriali è quello secondo cui in ogni persona è nascosto un talento che va messo in luce e potenziato.

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Le città invisibili: azioni

Empowerment

Analisi del fabbisogno

Bilancio delle competenze

Assistenza tecnica per la creazione d’impresa

  .Le azioni previste sono costruite per realizzare l’empowerment dei destinatari, ossia quel processo che permette agli individui di sviluppare un maggiore senso del sé, e di migliorare il bagaglio di competenze e conoscenze specifiche per raggiungere il pieno controllo della propria vita professionale,lavorativa e sociale. Le attività informative, formative e lavorative vengono qui proposte come opportunità di intraprendere percorsi di crescita e maturazione, sperimentando modalità di relazione al contesto altamente innovative consentendo ai destinatari di sviluppare capacità di autoanalisi per un ripensamento del se in una nuova dimensione presente e soprattutto futura, con l’indagine di desideri e bisogni del singolo.

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Le città invisibili: azioni

  Fondamentali saranno le azioni di orientamento per definire percorsi personali da parte dei partecipanti,affinché possano migliorare la conoscenza di se stessi e sviluppare autostima, punto di inizio perla costruzione di percorsi di inserimento.

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Le città invisibili: il flusso delle informazioni

Innovazione della comunicazione

Social network

  Uno degli elementi di innovazione è rappresentato dal modo di comunicare, dal trasferimento delle informazioni a tutti i partner e portatori di interesse attraverso l’utilizzo del social network. La creazione di un social network vuol mettere in rete la sezione dedicata alle news, agli eventi, al repository virtuale di video e report testuali di tutte le attività svolte durante le fasi del progetto. Pertanto ogni attività che vedrà coinvolti un responsabile e tutor e i partecipanti sarà resa pubblica attraverso la visibilità offerta dal social network che a tal fine registrerà tutte le fasi organizzative ed operative che verranno monitorate nella loro efficacia.Inoltre ai partecipanti verrà offerto il supporto di un moderatore che giocherà il ruolo dell’help desk in modo da assistere tutti coloro che inseriranno contenuti.

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Le città invisibili: l’approccio esperienziale

  Il progetto prevede un approccio esperienziale ed induttivo; partendo dalle esperienze dei singoli partecipanti e dal confronto con i portatori di interesse coinvolti.

  La metodologia di apprendimento e coinvolgimento prevede il learning by doing e l’empowerment.

Metodoligia Metodologia

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Le fasi del progetto

Prima fase   la prima parte dell’incontro ragionerà sulla base di una ricerca condotta sul ruolo dei migranti. In questo modo l'attività sarà rivolta a individuare il giusto modello di coinvolgimento e valorizzazione dei migranti più adatto al loro modo di essere, pur tenendo conto e imparando a muoversi meglio nei vincoli della realtà in cui ci si trova adoperare.

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Le fasi del progetto: attività

Prima fase attività

  Individuazione del target campione 500 migranti, di cui 300 Palermo 200 Agrigento questionari e interviste audio e video per georeferenziazione analisi socio economica del territorio analisi dei bisogni territoriali monitoraggio e adeguamento indicatori kick off workshop di lancio 2 per città workshop sul ruolo dei migranti nel contesto socio economico urbano realizzazione social network Le idee e le proposte emerse rappresenteranno i contenuti dei virtaul lab che vedranno la loro allocazione "virtuale" all'interno del social network e saranno i presupposti delle guide per i percorsi personalizzati dell'inserimento del mercato del lavoro dei migranti.

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Raccolta ed elaborazione dati mappatura

Il sistema di georeferenziazione

  I dati campione ottenuti tramite le indagini socioeconomiche,per mezzo di somministrazione dei questionari e delle interviste audio e video, costituiranno la spina dorsale del sistema di georeferenziazione delle identità che i migranti apportano ai contesti territoriali, in termini culturali e economici. Inoltre le identità così rilevate saranno messe in rete tra loro e con gli attori socioeconomici del territorio attraverso la realizzazione di un social network destinato a divenire un magazzino delle identità e delle eccellenze territoriali.

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Criteri della mappatura

  I criteri di scelta delle aree di intervento sono essenzialmente tre: la presenza di cittadini extracomunitari sul totale della popolazione; la presenza di situazioni di disagio;l’esistenza di buone pratiche di inclusione.

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Le fasi del progetto

Seconda fase

  Nella seconda parte dell’incontro si lavorerà, per migliorare i comportamenti e gli atteggiamenti nella gestione di alcuni aspetti problematici ricorrenti nell’integrazione sociale ed economica di questi soggetti. Si darà spazio inoltre alle testimonianze dei migranti che verranno intervistati con dei questionari e delle interviste individuali che andranno a verificare le competenze e il talento di ogni partecipante. Verranno utilizzate delle interviste per fare un momento di autovalutazione che possa mettere in evidenza punti di forze e punti di miglioramento di ognuna persona coinvolta nell’incontro.Costruire occasioni di apprendimento reciproco tra i partecipanti permetterà l’acquisizione da parte degli stessi della consapevolezza di essere “attori di sviluppo”, di condivisione di punti di vista, attraverso l’attivazione di luoghi e strumenti per lo scambio di esperienze, di soluzioni operative, metodologie e tecniche, quale condicio sine qua non per lo sviluppo di una cultura comune,una nuova capacità progettuale, una inedita mobilitazione di intelligenze e di risorse per lo sviluppo.

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Le fasi del progetto

Terza fase   Bilancio delle competenze della comunità migrante target della presente

attività realizzazione di workshop sul tema del mercato del lavoro in termini di caratteristiche e fabbisogni del territorio e matching con gli attori socioeconomici attivi nei settori

  Bar camp,   iscrizione dei profili dei migranti sul social network   assistenza tecnica alla creazione di impresa incubatore di idee (virtual lab)   incontri con esperti di settori individuati (workshop residenziale)max 30 per

città dell'agricoltura, dell'arte e dell'artigianato   servizi servizi di assistenza tecnica e orientamento attraverso l'istituzione

della banca del tempo e istituzione del servizio di "esperto risponde" nell'ambito del social network.

  Nel nuovo rapporto tra orientamento, formazione e occupabilità è da sottolineare la centralità delle competenze: possederle esaperle riconoscere è fondamento per ml’esercizio del diritto al lavoro, per dare continuità al percorso formativo e dare senso alle discontinuità; valutarle, accreditarle e certificarle è strumento per gestire e valorizzare le risorse umane, considerate comeprincipale fattore di sviluppo e di coesione sociale

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Le fasi del progetto

Quarta fase   . La fase 4 del progetto intende realizzare,

attraverso azioni mirate di animazione territoriale: investigazione degli attori socioeconomici profit e no profit, nei settori dell'agricoltura, dell'arte edell'artigianto e dei servizi, interessati al reclutamento di competenze coerenti con i profili dei migranti selezionati; workshopsu tematich inerenti le politiche attive del lavoro finalizzati a creare una rete di relazionim comunicative per favorire lo scambio tra gli attori locali e i migranti in attesa occupazione; fiere sull'orientamento lavorativo e professionale; l’allestimento dilaboratori tematici specifici quali l'orientamento per soggetti migranti finalizzati all'autoimprenditorialità (guide alla redazionedi un business plan)

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Le fasi del progetto: i risultati

Diffusione dei risultati

  Organizzazione di eventi culturali e promozionali al fine di diffondere i risultati del progetto al fine di comunicare alla comunità e a tutti gli le istanz ederivanti dall'accesso di nuove identità nelle comunità di riferiemento e che se non governate rischiano quindi di provocare instabilità sociale e marginalità di soggetti maggiormente svantaggiati. La realizzazione di mostre, video, performance artistiche prodotte dai soggetti target apporterà quindi valore aggiunto al progetto in termini di promozione del dialogo interculturale e conoscenza del "diverso" da se, anche alle popolazioni dei territori di accoglienza. La realizzazione dei prodotti di Information and Communication Tecnology (CDROM con guida multimediale trilingue, Social network con georeferianziazione)sarà un indispensabile contributo alla diffusione delle attività progettuali.