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Le check list degli esperti di internazionalizzazione di Unioncamere Lombardia I nuovi servizi 2017 lombardiapoint.it

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Le check list degli esperti di internazionalizzazione di Unioncamere Lombardia

I nuovi servizi

2017 lombardiapoint.it

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Unioncamere Lombardia si avvale della collaborazione degli esperti della rete Lombardiapoint per offrire, attraverso il sistema camerale, alcuni strumenti pratici focalizzati sull’operatività delle aziende nelle diverse tematiche di internazionalizzazione. L’obiettivo è quello di migliorare le procedure e le strategie delle PMI sempre più indirizzate ai mercati esteri e fornire un servizio di assistenza volto a prevenire eventuali problematiche e rischi.

Per poter usufruire dei servizi illustrati nelle pagine seguenti, le aziende interessate devono avere la sede legale e/o operativa in Lombardia ed essere regolarmente iscritte al registro imprese delle Camere di Commercio lombarde.

Gli incontri tra le aziende e gli esperti avranno una durata di 45 minuti.

Per organizzare una mezza giornata occorre un minimo di 3 aziende; per una giornata intera un minimo di 5 aziende

Le aziende interessate dovranno contattare:

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SVILUPPO IMPRESA - AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI COMOTel. 031 256.303 / 309 mail [email protected]

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I NUOVI SERVIZI 2017 DI LOMBARDIAPOINT.IT

Check list in materia fiscale

Negli ultimi anni, sempre più spesso, le aziende italiane si trovano inserite in transazioni internazionali che richiedono un’evidente dimestichezza con le regole che governano gli scambi, ai fini dell’imposta sul valore aggiunto. In particolare le cessioni di beni e le prestazioni di servizi transnazionali comportano la necessità per gli operatori di porre particolare attenzione alle differenti implicazioni fiscali e agli specifici adempimenti connessi.

Essendo la disciplina di riferimento complessa e articolata, è di primaria importanza attuare una procedura interna di “due diligence”, ovvero un processo finalizzato ad indagare, attraverso una raccolta mirata ed analitica di informazioni e documenti, se vi siano le effettive condizioni di fattibilità delle operazioni con l’estero.

È importante accertare anche se sussistano elementi e profili di criticità che possano compromettere il buon esito di eventuali verifiche fiscali, sulle suddette operazioni.

Nello svolgimento della “due diligence” può essere molto utile ricorrere alla check list, ovvero una sorta di questionario nel quale vengano segmentate le aree di indagine ed elencati i documenti che dovranno essere oggetto di disamina, ai fini della verifica della correttezza dell’operazione. La check list riguarderà i molteplici aspetti procedurali che normalmente sono alla base dei rapporti transnazionali. A titolo meramente esemplificativo, verrà elencata la documentazione da conservare, comprovante le cessioni intracomunitarie, le esportazioni e triangolazioni.

L’obiettivo che si intende raggiungere è in sostanza quello di sensibilizzare gli operatori sull’im-portanza delle procedure di controllo da adottare in azienda, con riferimento alle transazioni internazionali e fornire pertanto un supporto concreto agli stessi nell’implementazione delle medesime.

ESPERTO: Alberto Perani

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Check list in diritto doganale

La check list in materia doganale è pensata per tutte le imprese che hanno rapporti commerciali (importazioni e/o esportazioni di merci) con Paesi che non appartengono all’area UE e che, pertanto, si scontreranno con tutta una serie di problematiche relative al rapporto che si instaura con la dogana.

L’obiettivo è quello di indagare il comportamento di tali imprese al fine di verificare il rispetto e il grado di conoscenza della normativa doganale.

Gli argomenti che verranno presi in considerazione riguardano la documentazione e gli aspetti maggiormente problematici della nuova normativa doganale, entrata in vigore dal 1 maggio 2016, sui quali si potrebbe concentrare un eventuale accertamento da parte della Agenzia delle Dogane.

Il questionario è stato suddiviso in alcune macro aree con la previsione di domande chiuse e aperte; in relazione a quest’ultime va sottolineato che l’operatore avrà facoltà di indicare eventuali problematiche personali da discutere direttamente con l’esperto.

ESPERTI: Giuseppe De Marinis

Dagoberto Pierluca Esposito

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Check list sull’accesso ai mercati: Egitto, Iran, Svizzera, Cina,Sud Africa, Emirati Arabi UnitiL’obiettivo del servizio è quello di identificare in via preliminare le restrizioni all’esportazione e le barriere tariffarie e non tariffarie presenti in alcuni mercati esteri diventati sempre più strategici.

Per barriere tariffarie si devono intendere i dazi, le imposte indirette all’importazione e le eventuali misure di politica commerciale (dazi addizionali o dazi antidumping), mentre per barriere non tariffarie si devono considerare le misure, diverse dai dazi, che possono rendere più complessa l’importazione di un determinato prodotto, aumentando di conseguenza i costi e i tempi connessi all’operazione internazionale (es. ispezioni obbligatorie del carico, certificati richiesti dal paese di destinazione).

Per quanto riguarda invece le restrizioni all’esportazione si fa riferimento alle misure di controllo previste per l’esportazione in virtù di normative dell’Unione Europea o nazionali (es. embarghi, licenze, certificati particolari richiesti dal paese di esportazione).

Verrà messo a disposizione degli operarori un questionario che dovrà essere compilato per ciascun mercato estero di interesse (i.e. paese di destinazione). Il questionario sotto forma di check list conterrà i quesiti necessari per la valutazione della conformità delle proprie operazioni e dell’aderenza rispetto ai requisiti di accesso al mercato estero (documenti necessari, documenti facoltativi, metodi per ridurre l’impatto daziario etc…).

ESPERTO: Pier Paolo Ghetti

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Check list sulle strategie aziendali per operare con l’estero

Le modalità di approccio ai mercati esteri possono essere differenti in quanto le scelte dell’impresa dipenderanno dalla valutazione, sia delle proprie risorse, sia degli obiettivi fattibili e raggiungibili in un arco di tempo fissato.

È quindi necessaria un’attenta e adeguata attività di pianificazione. Molte volte infatti l’imprenditore avverte di sentirsi pronto ad internazionalizzarsi, in quanto percepisce che i suoi prodotti potrebbero avere uno sbocco in qualche mercato estero, ma si deve chiedere se la sua azienda sia realmente pronta.

È quindi imprescindibile per l’imprenditore analizzare le potenzialità della propria azienda in termini di patrimonio, reddittività e organizzazione.

La check list che è stata messa a punto, mediante alcune domande di carattere strategico, permetterà agli operatori di verificare, non solo se siano state adottate e analizzate dall’azienda le procedure necessarie per affrontare con successo i mercati esteri di riferimento, ma anche se sia stato valutato l’impatto fiscale delle scelte effettuate, per evitare di incorrere in problematiche onerose per l’impresa.

L’obiettivo che si intende raggiungere è in sostanza quello di sensibilizzare gli operatori sull’importanza della pianificazione strategica delle procedure di internazionalizzazione da adottare nel momento in cui si decide di operare in mercati esteri.

ESPERTO: Alberto Perani

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E-commerce Check listAspetti fiscali e amministrativi del commercio elettronico

Nell’era di Internet la vendita di beni e servizi online (e-commerce) è diventata pratica sempre più diffusa.

E-commerce Check list è una lista di controllo predisposta per le imprese, con l’obiettivo di fornire un riscontro immediato agli aspetti e alle problematiche IVA del commercio elettronico ed indirizzarle a possibili azioni di miglioramento in tale ambito. Nel contempo fornisce un documento utile per l’erogazione dei servizi di assistenza e consulenza offerti da Unioncamere Lombardia attraverso il sistema camerale alle imprese.

Nella check list, dopo aver doverosamente richiamato la distinzione tra le due tipologie di commercio elettronico esistente (diretto ed indiretto), ci si sofferma sulle regole da seguire per la fatturazione sia per operazione interne (Italia – Italia) sia per le operazioni Intra-UE ed estere, oltre che fornire brevi cenni agli adempimenti da eseguire per l’avvio dell’attività.

Gli obiettivi che ci si pone sono quelli, da un lato di sensibilizzare le imprese, gli imprenditori e i manager alle problematiche IVA nel commercio elettronico, stimolando una riflessione circa i rischi e gli adempimenti fiscali; dall’altro di assistere gli addetti ai lavori, schematizzando tutti gli adempimenti IVA nel commercio elettronico per meglio ottimizzare i servizi di assistenza all’internazionalizzazione offerti dal Sistema Camerale.

ESPERTO: Gian Luca Giussani

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E-commerce Check listAnalisi legali e contrattuali del commercio elettronico

Negli ultimi anni molte aziende italiane si sono affacciate sul mercato on-line, spesso senza conoscerne le immediate implicazioni giuridiche e talvolta, addirittura, senza alcuna pianificazione legale e/o contrattuale.

Spinte dalla necessità di agganciare nuovi modelli d’intermediazione, le imprese si sono così lanciate nell’avventura telematica, i cui rischi, tuttavia, spesso superano i relativi benefici. Carenze informative all’utenza, violazioni degli altrui marchi, inottemperanza ai vincoli in tema di privacy (e annesse sanzioni), sono solo alcuni fra i principali rischi cui oggi è maggiormente esposta l’impresa attiva on-line, a fronte di norme sempre più complesse ed articolate.

La prospettata check-list si propone, dunque, quale momento di riflessione interna all’azienda, costringendola a ripensare alle proprie strategie on-line.

Premessa la complessità di una esaustiva check-list sul commercio elettronico, il questionario proposto non potrà che richiamare l’attenzione degli operatori economici sui temi caldi del momento, tra cui il c.d. geoblocking, i limiti alla distribuzione on-line imposti dai produttori, l’utilizzo on-line dei marchi altrui, la fissazione dei prezzi di rivendita, senza tralasciare, infine, gli onnipresenti problemi connessi alla privacy.

Tutto ciò al fine di garantire la massima conformità delle attività on-line al dato normativo, con la somministrazione di un questionario molto articolato e redatto con risposte multiple e/o aperte, per meglio comprendere le attività oggetto d’indagine.

ESPERTO: Roberto Salini

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Check list sul Credito Documentario

I rischi tipici del commercio internazionale vengono molto spesso fronteggiati dagli operatori commerciali con il ricorso, quale mezzo di pagamento, al credito documentario in quanto ritenuto lo strumento più capace di salvaguardare simultaneamente le esigenze del compratore e del venditore.

Tuttavia le attese dei soggetti che, come controparti, operano in transazioni internazionali, sono spesso frustrate dalla complessità della gestione documentale mentre l’esperienza ha dimostrato che i maggiori problemi incontrati nell’utilizzo delle operazioni di credito documentario sono riconducibili a crediti male impostati, a loro volta derivati da istruzioni per l’emissione carenti o sbagliate.

La check list in questione rappresenta appunto uno strumento sussidiario che si propone di supportare le parti commerciali con una serie di indicazioni pratiche ed utilizzabili durante la trattativa al fine di definire gli elementi indispensabili, controllati e accettati dalle controparti contrattuali e costituenti il futuro testo della apertura di credito.

ESPERTO: Giovanna Bongiovanni

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Check list per la redazione delle Condizioni generali di acquisto e venditaA seguito della predisposizione di modelli per la redazione di contratti prima per la vendita e, successivamente, per gli acquisti all’estero, nell’ambito della Supply Chain (modello 2016 di Condizioni generali di acquisto), nel 2017 saranno predisposti due questionari di autovalutazione sulle modalità operative d’impresa nell’ambito dei propri rapporti contrattuali con l’estero.

Rispondendo alle domande di carattere strategico proposte nei due questionari, le imprese potranno valutare la loro effettiva necessità di dotarsi (o meno), di condizioni generali di acquisto e di vendita, nonché di verificare l’adeguatezza degli strumenti contrattuali di cui già dispongono.

Alle domande proposte saranno infatti, di volta in volta, fornite possibili risposte con esempi delle relative clausole.

L’obiettivo è dunque predisporre due nuovi strumenti operativi di autovalutazione che, affiancati ai modelli di contratto, consentano all’impresa di seguire un percorso operativo ragionato nella gestione dei propri acquisti e delle proprie vendite per l’estero.

ESPERTI: Renzo Maria Morresi

Antonella Versaci

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