Le caratteristiche dei viventi. Che cosa distingue un vivente? L’unico modo per distinguere un...

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Le caratteristiche dei viventi

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Che cosa distingue un vivente?L’unico modo per distinguere un essere vivente da uno

che non lo è verificare la presenza di 5 caratteristiche!

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Le 5 caratteristiche dei viventi1. Avere un ciclo vitale2. Ricavare la propria energia dall’ambiente3. Reagire agli stimoli4. Evolversi nel tempo5. Essere composti da cellule

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1. Avere un ciclo vitaleUn ciclo vitale prevede una serie di cambiamenti

nel tempo (breve) attraverso le seguenti fasi:

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Nascere : non si riferisce al parto ma al momento in cui inizia ad esistere la prima (e a volte unica) cellula di cui si compone l’individuo La prima cellula

degli organismi pluricellulari (come voi) è lo zigote che si forma al momento del concepimento.

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Crescere: modificarsi secondo un piano stabilito geneticamente (da uova di gallina non crescono cammelli!)

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Una copia del libretto di istruzioni è contenuto nell’uovo e una nello spermatozoo, quindi ogni individuo possiede due copie del libretto in ogni cellula.

Per gli esseri umani la crescita termina al momento del raggiungimento dello sviluppo sessuale.

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Riprodursi: dare vita a nuovi organismi Esistono due tipi di riproduzione:

Sessuata: 2 genitori che producono 2 gameti che si uniscono. I figli sono diversi dai genitori

Asessuata: un solo genitore produce un nuovo individuo identico al genitore

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• Gli organismi maschio e femmina nelle gonadi (testicoli e ovaie) producono gameti (uova e spermatozoi) aploidi (con una sola copia del libretto di istruzioni) grazie al processo della meiosi.

• L’unione di uovo e spermatozoo produce lo zigote

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Per divisione: un organismo si separa in due parti e ciascuna diventa un organismo a sé. Esempi: le cellule, le stelle marine, i lombrichi, le planarie.

Per frammentazione: un organismo si rompe in più parti, ciascuna ricrea un individuo. Esempio: le talee di geranio e di altre piante.

Per partenogenesi: un organismo femminile produce un uovo che si sviluppa da solo. Esempi: gli afidi, le formiche.

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Morire= cessare di esistere come individuo, tutte le cellule cessano le attività e le molecole che le compongono si separano e andranno a comporre altri organismi.

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Poiché questo processo richiede del tempo, dal punto di vista medico si fissa come limite la morte cerebrale, cioè l’interruzione dell’attività elettrica dell’encefalo.

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2. Ricavare la propria energia dall’ambiente

Tutti i viventi traggono energia attraverso la respirazione cellulare che avviene in tutte le cellule:

C6H12O6 + 6 O2 6CO2 + 6H2O

Glucosio+ossigeno Anidride carbonica+acqua

energia

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Ci sono due modi per procurarsi il glucosio:1. Costruirlo attraverso la fotosintesi

sfruttando l’energia solare (Autotrofi)

2. Ricavarlo dal corpo di altri viventi ingeriti come cibo (Eterotrofi)

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AutotrofiLe piante e gli altri organismi autotrofi utilizzano

l’energia del sole per vivere e per produrre glucosio da bruciare con la respirazione cellulare di notte.

La reazione che produce glucosio è la fotosintesi 6CO2 + 6H2O+energia solare C6H12O6 +

6 O2

Anidride carb.+acqua+energia Glucosio+ossigeno

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Confronto autotrofi/eterotrofiEterotrofi respirazione cellulareAutotrofi di giorno fotosintesi e

respirazione c. di notte solo respirazione

cellulare

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3.Reagire agli stimoli

Per reagire agli stimoli bisogna:Percepire l’ambiente esterno (organi di

senso) per ricevere informazioni (=stimoli)Spendere energia per modificare lo stato

interno (omeostasi) o il comportamento per ottenere un vantaggio

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4. Evolversi nel tempoL’evoluzione è il cambiamento della specie

che avviene nel corso di molte generazioni.Per specie si intende un gruppo di individui

che possono riprodursi accoppiandosi fra loro dando vita a figli fertili.

L’evoluzione richiede tre elementi: variabilità e selezione naturale ed ereditarietà.

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4. Evolversi nel tempoLa teoria dell’evoluzione è stata formulata da Charles Darwin

nel 1859.ereditarietà.

o Secondo la teoria di Darwin l’evoluzione richiede tre elementi: variabilità e selezione naturale ed ereditarietà.

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La variabilitàLa variabilità in una popolazione significa che

gli individui che la compongono sono diversi fra loro. Questo è dovuto a due fattori:

1.Rimescolamento dei caratteri nei gameti attraverso la meiosi e attraverso la riproduzione sessuata produce nuove combinazioni di caratteri

2.Mutazioni: sono errori di copiatura del libretto di istruzioni che producono nuovi caratteri

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La selezione naturaleLe condizioni ambientali cambiano nel tempo (es

variazioni climatiche) favorendo alcuni individui con caratteri particolari che sopravvivono e si riproducono mentre gli individui con caratteri sfavorevoli muoiono o non riescono a riprodursi.

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L’ ereditarietà Le generazioni successive mostrano

prevalenza dei caratteri favorevoli alle condizioni ambientali del momento e cambiano nel corso del tempo diventando specie diverse da quella di partenza

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5. Essere composti da celluleOgni essere vivente è composto da una o più

cellule. Ogni cellula si origina per divisione da un’altra cellula (Teoria cellulare).

La prima cellula è comparsa sulla Terra 3,8 miliardi di anni fa. Potrebbe essersi originata da molecole disciolte nel mare oppure essere arrivata sulla Terra con una cometa o un meteorite.

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La varietà dei viventiI viventi si possono suddividere in 5 regni in

base alle caratteristiche principali:

1.Monere: c. prcariote, unicellulari, etero o autotrofi (es. batteri)

2.Protisti: c. eucariote, uni o pluricellulari, etero o autotrofi (es. protozoi, alghe)

3.Animali: c. eucariote, pluricellulari, eterotrofi (es. invertebrati e vertebrati)

4.Piante: c. eucariote, pluricellulari, autotrofi (es. muschi, felci, gimnosperme e angiosperme)

5.Funghi: c. eucariote, uni o pluricellulari, eterotrofi (es. funghi, muffe, lieviti)

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I livelli di complessità dei viventi