LE BUONE PRASSI disabilità ed integrazione scolastica 5° incontro

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LE BUONE PRASSI disabilità ed integrazione scolastica 5° incontro RETI E COLLABORAZIONI NEL TERRITORIO C.T.I. Provincia di Treviso M.I.U.R. Dir. Reg. del Veneto, C.S.A. di Treviso Treviso 18 aprile Conegliano 19 aprile Caerano di S.Marco 20 aprile

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C.T.I. Provincia di Treviso. M.I.U.R. Dir. Reg. del Veneto, C.S.A. di Treviso. LE BUONE PRASSI disabilità ed integrazione scolastica 5° incontro RETI E COLLABORAZIONI NEL TERRITORIO. Treviso 18 aprile Conegliano 19 aprile Caerano di S.Marco 20 aprile. - PowerPoint PPT Presentation

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LE BUONE PRASSIdisabilità ed integrazione scolastica

5° incontroRETI E COLLABORAZIONI NEL TERRITORIO

C.T.I. Provincia di Treviso

M.I.U.R.

Dir. Reg. del Veneto, C.S.A. di Treviso

Treviso 18 aprileConegliano 19 aprile

Caerano di S.Marco 20 aprile

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Sergio Betto

L’importanza del lavoro L’importanza del lavoro in rete per una in rete per una

integrazione di qualitàintegrazione di qualità

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La qualità dell’integrazione di una La qualità dell’integrazione di una persona disabile dipende dalla persona disabile dipende dalla

qualità delle reti “competenti” che qualità delle reti “competenti” che esistono e si creano per/con esistono e si creano per/con

LuiLui, , per definire un contesto, un tessutoper definire un contesto, un tessuto

di accoglienza, protezione…cura…di accoglienza, protezione…cura…

permettendo di individuare bisogni e progettare permettendo di individuare bisogni e progettare realizzare interventirealizzare interventi

Un concetto che dovrebbe diventare un assunto di base

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indiceindice

Che cos’è la rete? Perché è importante?

Per affrontare alcuni concetti proporrò qualche

riflessione su: La rete per l’alunno La rete interna alla scuola La rete nella comunità locale-territorio I C.T.I.

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Che cos’è una reteChe cos’è una rete

Una definizione asettica: Un insieme di “nodi” (persone-

istituzioni-Associazioni…), interconnessi da

“legami”, che cooperano per un obiettivo

comune…

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Una rete nel sociale…Una rete nel sociale…

Il lavoro di rete esprime l’idea di una “comunità” che si prende cura dei problemi che sorgono al suo interno e se ne fa carico; si costruisce attorno ai “nodi” e ai “legami”,

ponendo attenzione ai processi di connessione-integrazione, dei progetti e

delle risorse.

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La normativa sottolinea La normativa sottolinea queste esigenzequeste esigenze

• coordinamento ed integrazione degli interventi sociali con quelli sanitari, dell’istruzione e della formazione

• concertazione e cooperazione tra i diversi livelli istituzionali

• collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nei processi di integrazione

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……Dal 2000 c’è qualche cosa in più…Dal 2000 c’è qualche cosa in più…(Legge L.328/2000)(Legge L.328/2000)

“…Per realizzare la piena integrazione delle persone disabili…i comuni, d’intesa con le

aziende unità sanitarie locali, predispongono, su richiesta dell’interessato, un progetto

individuale……comprende, oltre alla valutazione diagnostico-funzionale, le

prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del S.S.N., i servizi alla persona a cui

provvede il Comune in forma diretta o indiretta….”

A scuola si parla di Piani Educativi Individualizzati già dalla L.104/92

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Un cambiamento culturale Un cambiamento culturale importante:importante:

L’obiettivo dei diversi soggetti Istituzionali non è erogare servizi ma

lavorare per progetti individuali…

La rete serve per costruire e realizzare progetti di vita

…ciò non toglie che vengano garantiti servizi minimi secondo standard di qualità…

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Indubbia la razionalità del lavoro per progetti,ma perché si deve lavorare in rete?

Non si potrebbe lavorare, sempre per progetti, ma ognuno per conto proprio?

E’ solo una questione di maggiore razionalità, evitare dispersioni, sprechi, o c’è qualche cosa di più?

Quali vantaggi dà la rete?

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Parliamo di progetti Parliamo di progetti individualiindividuali

Alla base di un progetto ci sono bisogni/esigenze della persona

Che cosa sono i bisogni? Chi li decide?

Una volta individuati i bisogni che cosa si fa?Chi progetta? Quali obiettivi?

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Il Concetto di bisognoIl Concetto di bisognoIstinto? Pulsione? Forza?

Carenza? Qualche cosa che manca?

Non solo

Herzberg distingue:-Bisogni di evitare pene, minacce,

privazioni…-Bisogni di crescita, sviluppo…

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Individuare i bisogni significa cercare di cogliere le esigenze di una persona in

termini di opportunità-saperi-competenze…

che possono favorire la crescita,

la realizzazione di un progetto di vita

Bisogni Scopi

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Quali sono i bisogni e chi li Quali sono i bisogni e chi li individua, definisce ?individua, definisce ?

I bisogni sono una costruzione sociale-culturale, dipendono:

Dalle Concezioni del mondo Dai Valori Dal Contesto Dai Soggetti

-SIAMO NELLA COMPLESSITA’-

-NESSUNO PUO’ DECIDERE PER TUTTI-

-E’ INDISPENSABILE INTEGRARE PUNTI DI VISTA DIVERSI-

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Definire i bisogni è un’operazione complessa, richiede diversi punti di vista, è il primo passo per una progettazione partecipata

-un processo al quale partecipano più soggetti

-richiede integrazione di diversi punti di vista, richiede negoziazione

-progettazione partecipata come luogo in cui ognuno mette in gioco le proprie mappe cognitive e affettive

-è luogo in cui si sviluppa apprendimento dall’esperienza

-richiede disponibilità al cambiamento

-è processo di costruzione culturale, sociale…

La progettazione partecipata è una scelta

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1. Solo la complessità del lavoro in rete permette la definizione di un orizzonte di “senso” comune, la costruzione di una mappa di significati condivisi

2. Solo costruendo significati condivisi è possibile che tutti i soggetti coinvolti si sentano impegnati per un fine comune

3. Ogni soggetto che interviene non è più un semplice “erogatore di servizi”, fa parte di un disegno che Lui stesso ha costruito insieme agli altri…

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Una rete per l’integrazione nell’organizzazione scolasticaA che cosa serve? A chi serve? Da chi è formata?

Tre aspetti fondamentali per un’integrazione di qualità:

•Condivisione di una “linea” d’Istituto

•Elaborazione di un progetto d’istituto

•Sviluppo della cooperazione professionale

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La rete nella comunità locale

E’ importante che Scuola-Enti Locali-Servizi territoriali… Associazioni…Parrocchie…

collaborino per

• Progetti individuali

• Individuare bisogni/esigenze delle persone

• Elaborare dei progetti di comunità

Creare una comunità che si prende cura

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La rete nel territorio (Distretto… Ulss)

Che cosa serve per un’integrazione di qualità?

• Un’attenzione particolare alle esigenze di integrazione in tutte le progettualità territoriali (Piani di Zona, Progetti 285…)

• Un maggior coinvolgimento dei diversi attori sociali (per es. della scuola, delle famiglie…)

Servono anche accordi, patti…regole condivise

Importante il lavoro di revisione dell’accordo di programma ( Legge 104/92), avviato in provincia

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E i C.T.I.? E i C.T.I.? Fanno parte della rete? Fanno parte della rete?

Aiutano le reti?Aiutano le reti? Funzionano? Funzionano?

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I C.T.I. del VenetoATTUALMENTE SONO 41

Belluno 2

Treviso 9

Venezia 6

Rovigo 3

Padova 7

Verona 9

Vicenza 5

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I C.T.I. della provincia di Treviso

Ulss 8

Asolo

Ulss 7 Pieve di Soligo

Ulss 9 Treviso

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1-Assemblee, coordinamenti… gruppi di lavoro permettono il confronto

2-La Formazione, i Convegni…facilitano la condivisione di culture, linguaggi…

3-I Servizi di informazione-Consulenza offrono la possibilità di mettere a disposizione delle risorse…

4-Una rete ha l’esigenza di Documentazione, di ricerche-indagini, di realizzare dei progetti comuni

Quali contributi offrono i C.T.I.

alla Rete…alle Reti…

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La raccolta e la Diffusione delle Buone prassi

Se siamo qui……

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LE BUONE PRASSIdisabilità ed integrazione scolastica

5° incontroRETI E COLLABORAZIONI NEL TERRITORIO

C.T.I. Provincia di Treviso

M.I.U.R.

Dir. Reg. del Veneto, C.S.A. di Treviso

Treviso 18 aprileConegliano 19 aprile

Caerano di S.Marco 20 aprile