Le barriere epiteliali fisiche, chimiche e microbiologiche

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Le barriere epiteliali fisiche, chimiche e microbiologiche

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Le barriere epiteliali

fisiche, chimiche e microbiologiche

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Barriere anatomiche:

• Cute

Membrane mucose

– Apparato digerente

– Apparato respiratorio

– Apparato urogenitale

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Defensine

• Peptidi ricchi di cisteina costituiti da 29-34 aa con 3 ponti disolfuro intracatena.

• A seconda della posizione di questi ponti disolfuro e pertanto in base all’omologia della loro sequenza aa e alla struttura tridimensionale si possono distinguere

a-defensine, b-defensine, f-defensine

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Defensine

• Antibiotici ad ampio spettro

• Capaci di inserirsi nel doppio strato di fosfolipidi

alterando l’equilibrio osmotico del microrganismo e

portandolo a morte.

• Virus dotati di mantello, batteri Gram-, ma esistono

anche peptidi capaci di agire su peptidoglicano dei

Gram+

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Defensine

• Prodotte dalle cellule epiteliali delle mucose e dai leucociti

• TNF e IL-1 aumentano la sintesi

• Sono sintetizzate come precursori inattivi contenenti una sequenza peptidica che inattiva la funzione proteolitica. L’attivazione avviene ad opera di una proteasi che taglia questa sequenza

Cellule di Paneth criptidine

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LISOZIMA

• Il lisozima è un enzima presente in tessuti animali dotato di attività battericida.

• È abbondantemente presente in numerose secrezioni animali e umane come le lacrime e nella saliva. Si trova in concentrazioni elevate anche nell'albume d'uovo.

• Il lisozima, legandosi alla superficie batterica, ne riduce la carica elettrica negativa superficiale, rendendo più facile la fagocitosi del batterio

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Rappresentazione schematica della parete dei

batteri Gram positivi e negativi

•L'enzima agisce attaccando i peptidoglicani, che costituiscono la membrana esterna del batterio, e

idrolizzando il legame che connette

l'acido N-acetilmuramico col quarto atomo di carbonio dell'N-acetilglucosamina.

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Lattoferrina

Lega Fe3+ limita disponibilità Fe

Immunità nutrizionale

Il ferro viene usato

come cofattore nelle reazioni enzimatiche

per trasporto di proteine

per la regolazione di alcuni fattori trascrizionali

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Il microbiota

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Immunità innataImmunità

acquisita

Sistema del

complemento

anticorpi Componente

umorale

Neutrofili

Eosinofili

Basofili

Monociti-

macrofagi

Cellule NK

mastociti

Cellule

dendritiche

Linfociti T

Linfociti B

Componente

cellulare

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The blood as a window for global immune system analysis in humans

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Linfociti

Granulociti

eosinofiliMonociti

Cellule

Natural

Killer

Leucociti circolanti

Granulociti

basofili

Granulociti

neutrofili

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60-70%

20-25%

2-3%

0.1%

5-10%

5%

Leucociti circolanti

5000-10000/mm3

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Le cellule effettrici del SI

Innato

Le cellule effettrici più numerose del SI

innato sono cellule derivate dal

midollo osseo che circolano nel

sangue e migrano nei tessuti.

Sono cellule di derivazione mieloide e

linfoide.

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CFU=

unità formante

colonie

Ematopoiesi

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Effettori cellulari

dell’immunità innata:I granulociti

neutrofili

eosinofili

basofili

Hanno un caratteristico nucleo multilobato (vengono definiti pertanto polimorfonucleati PMN)

Diametro 10-20um

Hanno vita breve (ore nel sangue, gg nei tessuti)

Escono per extravasazione nei siti infiammatori

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I Granulociti neutrofili sono un tipo di granulociti il cui citoplasma contiene granulazioni caratteristiche ed un

nucleo lobato ed hanno funzioni di difesa dell’organismo contro infezioni batteriche e fungine.

Principali cellule coinvolte nella

risposta infiammatoria acuta

Vengono chiamati neutrofili perché incorporano coloranti istologici, sia acidi sia basici (neutrofilo).

Rappresentano il 60-70% dei leucociti circolanti

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NEUTROFILI

• 4000-1000 per uL

• In risposta all’infezione si ha un rapido

incremento della produzione dei N nel

midollo osseo fino a 20000 cellule per ul

nel sangue

• La loro produzione è stimolata da fattori

che stimolano le colonie (CSF)

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NEUTROFILI

• Ingeriscono i microbi presenti nel

torrente ematico e nei focolai infettivi nei

tessuti extravascolari

• Muoiono nel giro di poche ore

(degenerano dopo un singolo episodio

di attività)

• I neutrofili morti sono i principali

costituenti cellulari del pus

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-granuli terziari contenenti gelatinasi

CD32, CD16

I l granuli contengono peptidi antimicrobici e enzimi proteolitici

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EOSINOFILI

12-17um

Nucleo bilobato

il numero aumenta in seguito a infezioni parassitarie e in

alcuni stati di ipersensibilità

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EOSINOFILI

• the central core of these granules contains cationic major basic protein,

and their periphery contains the remaining major cationic proteins,

cytokines, chemokines, growth factors and enzymes

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BASOFILI

I granuli contengono: eparina, istamina, perossidasi, fosfatasi acida e molti altri mediatori chimici dei

processi infiammatori come proteasi neutre e TNF-a

come i mastociti, i granulociti basofili liberano anche leucotrieni, sostanze coinvolte nella contrazione della

muscolatura liscia.

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Monociti

• Prendono parte sia al meccanismo innato che specifico di

difesa del SI

• 10-18mm

• 1-6% dei leucociti circolanti (500-1000 per ul)

• Nucleo a forma di rene

• Contengono deboli granuli azzurrofili e numerosi lisosomi

Possono differenziarsi in macrofagi o cellule dendritiche

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Macrofagi

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Polarizzazione dei macrofagi

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Macrofagi tissutali

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Macrofagi

• Ingerire ed uccidere microbi

• Ingerire e degradare cellule morte

• Sintesi citochine

• Riparazione tessuti danneggiati,

angiogenesi

• Presentare gli antigeni alle cellule T

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Cellule dendritiche

• Caratterizzate da lunghe protrusioni della membrana e

capacità fagocitica e sono ampiamente distribuite nei

tessuti linfoidi, nell’epitelio delle mucose e nel

parenchima degli organi

• Svolgono ruoli importanti nelle risposte innate alle

infezioni e nel collegare l’immunità innata a quella

adattativa

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Cellule Natural Killer

Le cellule NK fanno parte di un tipo cellulare definito sulla base di proprietà morfologiche con il termine di grandi linfociti granulari (LGL).

Sono il 50% più grandi dei linfociti a riposo

Hanno evidenti granuli citoplasmatici

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Mastcellule

• Si trovano in numerosi tessuti tra i quali la cute, il tessuto connettivo di vari organi ed il tessuto epiteliale mucoso dei tratti respiratorio genitourinario e digestivo

• adiacenti ai vasi sanguigni e nervi.

• Hanno numerosi granuli citoplasmatici contenenti istamina e altre sostanze farmacologicamente attive

• svolgono un ruolo chiave nella difesa contro i parassiti e nello sviluppo di allergie

• Generalmente ricoperte di IgG ed IgE

Stem Cell Factor (ligando di cKit) è essenziale per il loro sviluppo

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MECCANISMI EFFETTORI

DEI FAGOCITI

NEUTROFILI

MACROFAGI

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LA FAGOCITOSI

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Agenti battericidi prodotti o

rilasciati dai fagociti

Elastasi, catepsina G, gelatinasi

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Metaboliti intermedi

reattivi dell’ossigeno

(ROI)

metaboliti intermedi

reattivi dell’azoto

(RNI)

MECCANISMI DI UCCISIONE

OSSIGENO DIPENDENTI

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NADPH + 2O2+ H+ NADP++2O2-+2H+

NADPH ossidasi

O2- anione superossido

OH. radicale ossidrile

O2. Ossigeno singoletto

H202 perossido di idrogeno

Metaboliti intermedi reattivi dell’ossigeno (ROI)

IFN-g

TLRs

NADPH= nicotinamide adenin-dinucleotide fosfato (cofattore)

OH- ione idrossido

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H202+ O2.

superossido-dismutasi

L’anione superossido genera altri potenti agenti ossidanti

OH. + OH-+ O2.H202+ O2

-

2O2-+2H+

O2- anione superossido

OH. radicale ossidrile

O2. Ossigeno singoletto

H202 perossido di idrogeno

OH- ione idrossido

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Quando il lisosoma si fonde con il fagosoma, la MPO agisce sull’ H202 insieme a

uno ione alogenuro (ioduro, bromuro, cloruro) e produce agenti ossidanti più

durevoli e estremamente tossici.

H202+ Cl- HClO2

HIO2

HBrO2

H202+ I-

H202+ Br-

Mieloperossidasi (MPO)

Ac. Bromoso

Ac. Cloroso

Ac. Iodoso

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NO2 biossido di azotoNO Ossido nitrico

HNO2. Acido nitroso

NH2Cl Monocloroamina

L-arginina + O2+ NADPH NO + L-citrullina + NADP+

Sintetasi inducibile

dell’ossido nitrico

(iNOS)

* La sintetasi inducibile dell’ossido nitrico

che converte l’arginina in ossido nitrico

dotato di attività microbicida

Metaboliti intermedi reattivi

dell’azoto (RNI)

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Malattia granulomatosa

cronica (CGD)

• infezioni ricorrenti e gravi da parte di

batteri e miceti già dalla prima infanzia

• (Stafilococco, Burkholderia cepacia, Serratia,

Aspergillo, Nocardia)

• Profilassi antibiotica (TMP-SMX) e anti-

fungina (itraconazolo) + in casi rari IFN-

gamma

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Malattia granulomatosa cronica (CGD):

• malattia genetica molto rara.

• 2/3 meccanismo di

trasmissione legato a X, le

altre forme autosomiche

recessive

• Risposte cellulo-mediate

croniche

• Normalmente deficit di gp91

phox= citocromo b558

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MALATTIA GRANULOMATOSA

CRONICA

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Diagnosi con test NBT

Il nitroblue di tetrazolio (NBT) è ridotto

dai neutrofili normali, che mostrano

depositi blue-viola.

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Il nitroblue di tetrazolio

(NBT) è ridotto dai

neutrofili normali, che

mostrano depositi blue-

viola.

NBT test in un portatore di CGD:

solo metà dei neutrofili riducono il

NBT, mostrando granuli blue-

viola

NBT test in un paziente affetto da CGD: i

neutrofili non riducono il NBT: assenza dei

granuli granuli blue-viola