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Coltivazione delle erbe spontanee Federico capone [email protected]

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Coltivazione delle erbe spontanee

Federico [email protected]

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Argomenti di cui parleremo

1. Perché coltivare le piante spontanee;2. Reperimento, raccolta e mantenimento seme;3. Altre tecniche di propagazione;4. Tecniche vivaistiche per migliorare la germinabilità del

seme;5. Accorgimenti tecnici per la gestione delle piante in

semenzaio e/o vaso 6. Gestione delle colture a basso impatto ambientale7. Usi alternativi ed esempi di best practices;8. Aspetti economici legati alla commercializzazione

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Le erbe spontanee

Le specie vegetali che la Natura ci offre gratuitamente,

• Possono essere considerate strumenti di salute, “cibo medicina”, alcuni studi hanno evidenziato la presenza di nutrienti e metaboliti secondari con attività biologiche atte alla prevenzione di alcune malattie”,Alimurgia (utilità di cibarsi di piante selvatiche per necessità o scopi salutistici)

• Biodiversità e aumento offerta del paniere alimentare

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Esempio che fa riflettere

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Le erbe spontanee

• Cucina alternativa con sapori, profumi, colori e forme diverse rispetto alla cucina di tutti i giorni,

• Raccogliere erbe selvatiche, radici, bacche, frutti nel silenzio del bosco o in mezzo ai fiori dei prati e stimolante, piacevole e rilassante oltre che un salutare esercizio all’aria aperta (potreste anche cadere vittime della "sindrome del cercatore di funghi"),

• Una volta a casa la trasformazione del raccolto può essere un piacere che comincia ancora prima di sedersi a tavola,

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Le erbe spontanee

• Soddisfazione di mostrare agli altri, ciò di cui avete riempito tavolo e lavello della cucina,

• contatto con il patrimonio di tradizioni gastronomiche, ritualità conviviali, termini dialettali, credenze popolari, riti religiosi, modi di dire, sagre popolari,

• Moda e tendenza della cucina alternativa o di elite

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Alcuni studi indicano 20,000 specie vegetali eduli, mentre ci cibiamo soltanto con circa 3000 specie

Purtroppo i condizionamenti del mercato, le diverse condizioni di vita e le scelte culturali, influenzano il nostro modo di nutrirci

Urge una riflessione più attenta sulle nostre possibilità/potenzialità di poter scegliere e di poter fare noi stessi esperimento della nostra ricerca alimentare

Il prof. Vito Bianco in un lavoro del 1993 censisce 431 specie erbacee spontanee eduli solo per la Puglia

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COSA È IMPORTANTE SAPERE

1. Riconoscere le specie buone da quelle tossiche (in alcuni casi facilmente ci si può confondere)

2. Alcune specie sono in via di estinzione

3. Altre sono dei bioindicatori naturali

4. Fare attenzione alla modalità di raccolta

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Evitate di non mettere in bocca cio che non si conosce!

Comunque considerate che molte piante, apparentemente innocue, possono far male, a seconda delle circostanze e delle quantità che si ingeriscono

Prima di imparare a riconoscere erbe, fiori, bacche e quant’altro e commestibile, e bene imparare a riconoscere le piante tossiche

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Naturale fa sempre rima con salutare?

«….Sembra che noi italiani la pensiamo proprio così, a giudicare dal numero di persone che ogni anno si intossica anche gravemente – o perde la vita - mangiando piante….»Studio del Centro Antiveleni di Milano del 2010 si riferisce al periodo 1995-2007:

• 6 morti; • media di 950 persone all'anno che si sono rivolte ad un

pronto soccorso in Italia dopo aver ingerito piante o fiori.

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….«colchico», una pianta velenosa scambiata per «lampascione» ….

….Confonde il mirtillo con la belladonna…

….Fatto grave e in aumento la tendenza ad utilizzare le piante per abbellire un piatto: come spesso accade a Natale con la bella ma velenosissima "stella di Natale"…

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Aconitum napellus, fam. Ranuncolacee

ilgiardinodeltempo.altervista.org

E’ riconosciuta come la specie più tossica in Italia. Cresce tra i 500 e i 1800 m d’altitudine, a luglio con fiori blu-violetti. Le radici, simili a piccole rape, si possono confondere con queste ultime, con il rafano (“cren”) e con quelle del sedano selvatico

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Belladonna Atropa belladonna, fam. Solanacee

www.salben.it

www.pollicegreen.com

Tutta la pianta e velenosa, ma particolarmente insidiosi sono i frutti, bacche simili a ciliegie rosso-nere dal sapore gradevolmente zuccherino. I raccoglitori di radici per scopi erboristici possono confondere queste con quelle salubri della bardana. E’ particolarmente insidiosa per i bambini, attratti, come per i frutti del tasso (taxus baccata), pure tossici, dall’aspetto accattivante

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Bryonia dioica, fam. Cucurbitacee

www.naturamediterraneo.com

www.neorurale.net

 E’ un rampicante con foglie simili alla vite. Verso settembre matura delle bacche rosse (raramente nere) grandi quanto un pisello che sono tossiche: una dozzina sono letali per un bambino. Pure tossiche sono le radici, che somigliano a quelle della salsapariglia (Smilax aspera)

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Cicuta maggiore (Conium maculatum, fam. Ombrellifere)

www.summagallicana.it

Tutta la pianta e tossica; il pericolo e confonderla con piante coltivate affini, per esempio le pastinache, l’angelica, il prezzemolo. Fortunatamente un segnale d’allarme e dato dal cattivo odore

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Colchico (Colchicum autumnale, fam. Liliacee)

www.wikipedia.it

www.wikipedia.it

Tutta la pianta e velenosa: in particolare il lattice contenuto nello stelo, le foglie (ne bastano 2 o 3 per avvelenamenti mortali) semi e bulbi, che sono ancor più potenti. Non vanno portati alla bocca neppure i fiori. Il principio attivo – la colchicina – inibisce la replicazione dei cromosomi e viene usato nel campo delle ricerche genetiche.

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Digitale (Digitalis purpurea, fam. Scrofulariacee) utilizzate in medicina come cardiotonico

Sono piante interamente tossiche, in special modo non vanno mai portati alla bocca i fiori. Viene anche coltivata per estrarne la digitalina, principio attivo usato nella terapia della tachicardia.

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Stramonio (Datura stramonium, fam. Solanacee) da non confondere con spinacio ed acetosella

angolodellamicizia.forumfree.it

Tutta la pianta e tossica e bisogna non confonderla con altri vegetali con foglie commestibili come lo spinacio e l’acetosa. Veniva definita “erba del demonio”.

angolodellamicizia.forumfree.it

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Qualche avvertenza e qualche consiglio sulla raccolta in ambiente naturale…anche se scontati:

• Non raccogliete erbe sui bordi delle strade trafficate, in zone vicine a fonti di inquinamento (canali di scolo, allevamenti animali, discariche, aree industriali, ecc.) in parchi frequentati da cani o altri animali;

• Non raccogliere in campi sottoposti a trattamenti chimici o a sversamento di liquami;

• Non raccogliete niente che non conoscete e fatevi accompagnare da qualcuno che le conosce bene;

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• Non raccogliete piante malate o ammuffite;

• Verificate di non essere in aree dove e vietata la raccolta (es. nelle Riserve Naturali) o di raccogliere specie protette dalle leggi locali;

• Raccogliete le piante in modo da lasciarne altre sul posto per garantirne la sopravvivenza;

• Le erbe spontanee, per la loro stessa natura, esigono sempre un’accurata preparazione, per la pulizia che deve essere scrupolosa, soprattutto se non verranno cotte

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Primo esempio di best practicesEmanuela Pillin e "la casa del campo"www.emanuelapillin.it

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Perché coltivare le piante spontanee?

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Perché coltivare le piante spontanee?

• Forte interessamento per queste colture

• Valore aggiunto per le aziende

• Evitare le raccolte massali e rispetto per l’ambiente

• Una scelta accurata delle specie da coltivare può ridurre l’utilizzo di prodotti chimici

• La tradizione, la cultura dei raccoglitori e delle persone che hanno conservato il materiale di propagazione (gelosamente)

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• Sviluppo tecniche colturali biologiche innovative • Diversificazione dell’offerta agricola aziendale • Recupero aree marginali• Aumento del reddito• Immissione di prodotti commerciali alternativi e potenzialmente ad alto reddito

• Enogastronomia come prodotto specifico e caratteristico• Diffusione itinerari gastronomici • Qualità certificata di tutta la filiera • Valore aggiunto come “prodotti turistici”

• Riduzione dell’intensità di raccolta su specie in regime di protezione• Diffusione tecniche di coltivazione ecosostenibili

• Aumento di integrazione ristorazione ricettività • Sviluppo manifestazioni promozionali • Potenziamento offerta agrituristica

Settori interessati

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E l’economia?

Generalmente le specie spontanee, soprattutto se coltivate danno dei redditi integrativi molto interessanti

• Prodotto «primizia»• Prezzo più alto del prodotto «classico» almeno 50% in

più;• Per gli agriturismi e un ottimo affare• Diversi valori aggiunti • Può essere utilizzato per eventi e sagre • Non pensare solo all’utilizzo in cucina!!!!

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La coltivazione delle erbe spontanee (SWOT)Punti forti

Promozione di una tradizione culturale;Redditività del prodotto;Facilità di trasformazione e conservazione; Attività di ricerca (coltivazione);Effetto trainante per altri prodotti tipici locali

Fattori di debolezza

Tempistica «addomesticare le piante in pochi anni»;Singole lavorazioni con quantitativi ridotti;Presenza di mercato?Cooperazione fra i coltivatori?

Opportunità

Riscoperta delle tipicità agroalimentari;Promozione del turismo enogastronomico;Integrazione di reddito delle piccole aziende agricoleStimolo per le vecchie generazioni

Minacce

Danni all’ambiente da aumento interesse sul prodotto;Aumento dei prezzi esponenziale e ondulatorio

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Reperimento, raccolta e

mantenimento del seme

Studio botanico delle specie di

interesse

Raccolta materiale

vegetale e di propagazione

Individuazione dei campi di coltivazione

Confronto caratteristiche

rilevate alla raccolta

Controllo presenza di

possibili sottospecie e piante simili

nocive

Registrazione e conservazione del materiale

vegetale

Considerare le caratteristiche pedologiche di crescita delle

piante spontanee

Utilizzo materiale di

propagazione per

l’ottenimento di piante madri

I nostri primi passi

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Raccolta, catalogazione e censimento semi

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Coltivare le piante spontanee vuol dire reperire il seme o qualsiasi altro materiale di propagazione (bulbo, rizoma, talea, frutto etc)

La ricerca di tale materiale sembra facile ma……

….considerate per esempio che in natura moltissime piante maturano semi prevalentemente sterili o con poca forza germinativa 1-2%

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Perché il seme?

• È il risultato della riproduzione sessuata delle piante;

• Contiene informazioni genetiche di entrambe i genitori;

• Hanno caratteri che li differenziano dai genitori (anche minime)

• Tutto questo si traduce in migliore adattabilità, rischio minimo di trasmissione di malattie (es. virus)

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Mantenimento del seme in purezza e coltivazione

delle piante madri

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1. Condizioni ambientali ottimali

2. Cure colturali adeguate (isolamento, epurazione e controllo infestanti)

3. Passione e pazienza e professionalità (non guasta mai)

N.B. per le piante allogame il rischio è ridotto

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La raccolta del seme va eseguita tempestivamente e con particolari precauzioni, evitando il danneggiamento meccanico del seme e l’inquinamento di altre varietà

IMPOLLINAZIONE MANUALE NELLE PIANTE IN VASO

PIANTE IN CAMPO PROTETTE CON TELO PER EVITARE CONTAMINAZIONI

GENETICHE

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ISOLAMENTO DELLE PIANTE

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ISOLAMENTO DELLE PIANTE

PULIZIA DEL SEME

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Separazione gravimetrica dei semi mediante tavola densimetrica

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Collezione e mantenimento seme Mantenete il seme in purezza

Per una migliore stabilità del prodotto:

• Evitare contenitori troppo grandi;

• Sistemare i semi ben asciutti in sacchetti di carta;

• Eseguire il sottovuoto;

• Conservare i luogo fresco asciutto e al buio

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Come reperire il seme?

Oltre alla raccolta manuale per prati, boschi….Oltre alla gestione di un campo madre

Per i più comodi e per chi volesse partire subito in quinta ci sono diversi siti di scambio di semi dei più svariati tipi!!!!

www.semiepiante.netwww.adipa.it coltivarcondividendo.blogspot.com Per saperne di piùscambiosemi.wordpress.com

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Sementi di Specie Selvatiche

www.semenostrum.it

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I prati avvicendati e ornamentali:

• sono formati da una o poche specie scelte ad hoc (appartenenti a sole 2 famiglie)

• le specie utilizzate sono state selezionate principalmente per avere alte produttività o determinate caratteristiche ornamentali

Prati artificiali

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Cos’è un prato stabile ?

Un prato che non ha subito dissodamenti e che viene mantenuto esclusivamente attraverso lo sfalcio e l’eventuale concimazione

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• è una formazione prativa naturale

• è formato da un elevato numero di specie spesso superiore a 100 (appartenenti a 30 famiglie)

• le specie presenti sono specie selvatiche le cui caratteristiche dipendono solo dalle condizioni ambientali in cui vivono

Prati naturali

Il Magredo

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Perché utilizzare i fiori selvatici

• Aspetti ambientali

•Aspetti ornamentali

•Aspetti economici

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Aspetti economici

• Bassa manutenzione

• Permanenza nel tempo

• Resistenza alle malattie

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Conservare fiori spontanei nei nuovi spazi verdi

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Raccogliere dai prati

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Coltivare in purezza

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Produrre il seme

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Verde ornamentale

Seminare dappertutto

Ripristini

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Bassa manutenzione

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Biodiversità

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Robinia pseudacacia

Tutela specie vegetali

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SemeNostrum

Colore

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Veronica

Lamium Tarassaco

Pratolina

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Leguminosae

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Asteraceae

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Asteraceae

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Asteraceae

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Labiate

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Caryophillaceae

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Campanulaceae

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Scrophulariaceae

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Umbelliferae

Dipsacaceae

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Rosaceae

Ranuncolaceae

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Plantaginaceae Cruciferae Gentianaceae

Globulariaceae

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Rubiaceae

Papaveraceae

Lythraceae

Borraginaceae

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Cistaceae

Geraniaceae Guttiferae

Liliaceae

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Produzione sementi

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Produzione sementi

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Produzione sementi

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Usi delle specie selvatiche

Miscugli:

• prati fioriti a scopo ornamentale

• prati a bassa manutenzione

• ripristini ambientali

• prati da foraggio e apicoltura

Specie in purezza:

• perenni da giardino

• piante alimurgiche e officinali

• altri usi tradizionali (es. coloranti naturali)

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Prodotto

Il materiale

Sementi di specie selvatiche

Le conoscenze

• per creare miscugli adatti

• per realizzare in modo corretto ed efficace

• semina

• gestione del prato

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Miscugli

Scelta delle specie dipende:

• distribuzione naturale sul territorio

• condizioni ambientali

• compatibilità tra le specie(competizione/permanenza)

• finalità di utilizzo (ornamentale/naturalistico)

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No concime

No irrigazione (solo di soccorso)

1-2 sfalci annuali (asporto primo sfalcio)

• non al di sotto di 5 cm

• non danneggiare il cotico

• ridurre l’evapotraspirazione

Gestione ordinaria

Costi di gestione minimi

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1200 500 2000 40 400 200

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Ciotole posizionate in centro a Udine

Realizzazioni

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Aiuole spartitraffico in viale Leonardo da Vinci, Udine

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Giardino privato

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20 Aprile 2007

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27 Aprile 2007

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8 Maggio 2007

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17 Maggio 2007

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25 Maggio 2007

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18 Giugno 2007

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24 Aprile 2008

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10 Giugno 2008

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9 Giugno 2011

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07 Giugno 2012

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Giardino privato 2007 semina autunnale

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SemeNostrum

Sementi di Specie Selvatiche

www.semenostrum.it

[email protected]

Tel. 3349572532

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Altre tecniche di propagazione

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Propagazione agamica

Usano porzioni vegetative di piante per ottenere nuove piante geneticamente identiche alla pianta madre (salvo mutazioni gemmarie)

1. Germogli o gemme2. Tuberi3. Bulbi4. Bulbilli5. Stoloni6. Rizomi

Si possono anche unire due organismi tra loro (innesto)

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Finalmente abbiamo i semi e/o le piantine

Adesso coltiviamole

N.B. Createvi dei piccoli «campi madre» Avrete sempre un posto sicuro dove reperire il vostro materiale

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Seme

Vi ricordate?…..La germinabilità dei semi delle piante spontanee spesso e molto bassa….

…conservate il seme in maniera corretta…..

Qui la professionalità vi viene incontro!!!

N.B. prima ancora della professionalità, fate trascorrere 1-2gg in frigo ai vostri semi prima di utilizzarli

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Tecniche vivaistiche per migliorare la

germinabilità del seme

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LA GERMINAZIONE DEI SEMI NELLE SPECIE SPONTANEE:

Principali problemi da risolvere

• Bassa germinabilità• Accentuata scalarità nella germinazione• Tempi lunghi di germinazione (es. asparago

selvatico, pungitopo)• Particolari esigenze termiche (es.vernalizzazione)

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Tecniche per migliorare la germinabilità del seme• Osmopriming• Stratificazione• Scarificazione

In prima battuta si puo fare anche questo:1. Metterli a bagno2. Asciugarli per bene3. E rimetterli a bagno e prendere solo quelli che

scendono subito sul fondo

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Cos’e l’osmopriming?

E’ un processo chimico-fisico che stimola la

germinazione

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Quali sono i vantaggi ?

Germinazione più rapida (riduzione tempi del 20-30%)

Maggiore uniformità di emergenza

Incremento della germinabilità (max 10%, su specie spontanee anche il 70%)

Rottura della termodormienza (su lattuga e radicchi)

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Da cosa è influenzata l’efficacia?

• Specie e cultivar

• “Concentrazione” della soluzione

• Tipo di sostanza attiva impiegata

• Temperatura della soluzione

• Durata del trattamento

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L’ATTREZZATURA NECESSARIA

Pompetta da acquario

ContenitoreTubo in PE flessibile

Diffusore

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SPECIE ORTIVE SU CUI È STATO PROVATO

Sedano, prezzemolo, porro, cipolla, peperone, pomodoro, lattuga, radicchio, indivia, rucola,

carota

SPECIE SPONTANEE SU CUI È STATO PROVATOSedano di montagna, radicchio di monte, buon enrico, silene, asparago selvatico, pungitopo, valerianella, barba di capra, radicchio rosa di

Gorizia, rapa di Verzegnis

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DURATA DEL TRATTAMENTO

1-2 gg: lattuga, radicchi vari, indivia, valerianella, buon enrico, silene

3-5 gg: pomodoro, cipolla, rapa di Verzegnis

7 gg: peperone, melanzana, carota, porro, asparago e pungitopo

8-10 gg: prezzemolo, sedano, sedano di montagna

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TEMPERATURA DELLA SOLUZIONE

15 - 25 gradi centigradi

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Quali sono le sostanze attive?

Si possono impiegare diverse sostanze attive ma l’uso di cloruro di

sodio (sale da cucina) assicura il miglior rapporto costo/risultati

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La dose di impiego

In linea di massima si possono impiegare 20 g/litro d’acqua effettuando almeno un cambio

della soluzione dopo 24 ore

A questa dose la conducibilità DEVE essere compresa fra 24 e 32 mS

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Ricordarsi che...

All’inizio o dopo ogni cambio della soluzione, può essere utile aggiungere alcune gocce di antischiuma

A conclusione del trattamento risciacquare accuratamente i semi e farli asciugare a temperatura ambiente

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Quanto dura l’efficacia ?

Dipende dalle condizioni di conservazione, può protrarsi fino a 4-6 mesi

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STRATIFICAZIONENorme generali

• Disporre in un contenitore forato uno strato di sabbia di 5cm

• Adagiare i semi raccolta alla maturità completa (fine autunno)

• Ricoprire i semi con un altro strato di sabbia di 5cm

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• Disporre il contenitore in luogo aperto e riparato dal sole e dalle gelate

• Mantenere una buona umidità della sabbia

Per esempio per asparago selvaticoDopo stratificazione (autunno –inverno) imbibire il seme a 35°C per 24h

Senza stratificazioneEliminare la polpa e la buccia mantenere il seme a 20°C al buoi su substrato umido per 6-10 mesi

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SCARIFICAZIONE

Usato per semi grandi e soprattutto per piante arboree e arbusti

Per ridurre il periodo di dormienza del seme

Può essere fatto • Meccanicamente (incisioni)• Chimicamente (acido solforico)• Fisicamente (acqua calda)

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Scarificatore elettromeccanicoLo scarificatore e un apparecchio costituito da un cilindro metallico rivestito internamente da carta vetrata e di una serie di spatole che girano ad alta velocità scagliando il seme contro le pareti. Questo movimento provoca nei semi l’abrasione dei tegumenti seminali senza danneggiare l’embrione

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I semi così scarificati possono essere conservati per periodi relativamente lunghi senza perdere le loro caratteristiche qualitative. Possono essere conservati in contenitori ermetici a temperature comprese tra +3°C e –3°C dando la possibilità di disporre di seme pronto alla germinazione migliorando le capacità di pianificazione delle attività di semina

Laburnum anagyroides

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Prove di germinazione condotte:• IN CELLA CLIMATICA- a °T fissa (15°C e 20°C) - fotoperiodo 16 ore luce : 8 ore

buio- 8 replicazioni da 100 semi: 4 al

buio + 4 alla luce- Substrato: carta da filtro

imbibita

• IN TUNNEL FREDDO- In plateaux da 150 fori- Substrato: torba pH ~6

Buon-enrico

SileneCicerbita

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Procedimenti adottati:• OSMOPRIMING- Soluzione salina con NaCl

(conducibilità 28-30 mSiemens) - Immersione dai 2 ai 20 gg a

seconda della specie trattata

• VERNALIZZAZIONE A -18°C , A 0°C E A 4 °C

• STRATIFICAZIONE IN SABBIA - A °T fissa di 20 °C- Durata: 6 mesi

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Caratteristiche germinative di

In cella climatica a 15° Cseme non trattatoTESI: 16 ore luce : 8 ore buio

vs24 ore buio

In cella climatica a 20° C 16 ore luce : 8 ore buioTESI:- seme non trattato- H2O 1 giorno- osmopriming 1 giorno

010

20304050

607080

90100

sem

ina

2 gg

3 gg

4 gg

5 gg

6 gg

7 gg

8 gg

9 gg

10 g

g

11 g

g

12 g

g

13 g

g

14 g

g

15 g

g

TEST

H2O 1 gg

OSMO 1 gg

01020

3040506070

8090

100

sem

ina

3 gg

4 gg

5 gg

6 gg

7 gg

8 gg

9 gg

10 g

g

11 g

g

12 g

g

13 g

g

14 g

g

15 g

g

LUCE

BUIO

Silene vulgaris

Tempo di germinazione

% d

i ger

min

azio

ne%

di g

erm

inaz

ione

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0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

semina 7 gg 10 gg 14 gg

Fossalon

Passo Tanamea

Sella Carnizza

% d

i germ

inazi

on

e

tempo di germinazione

In tunnel freddo Semina 4 agostoGerminazione : 78% dopo 14 gg

Caratteristiche germinative diSilene vulgaris

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In cella climatica a 15° Cluce vs buio

In cella climatica a 20° CTESI:Seme di 2 anni

vsSeme di 1 anno

TESI:- seme non trattato- H2O 1 giorno- H2O 4 gg- osmopriming 1 giorno- osmopriming 4 gg

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

sem

ina

2 g

g

4 g

g

6 g

g

8 g

g

10 g

g

12 g

g

14 g

g

16 g

g

18 g

g

20 g

g

LUCE

BUIO

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

sem

ina

2 gg

4 gg

6 gg

8 gg

10 g

g

12 g

g

14 g

g

16 g

g

18 g

g

20 g

g

Test 2 anni

Test 1 anno

0

10

20

30

40

50

60

70

80se

min

a

2 gg

4 gg

6 gg

8 gg

10 g

g

12 g

g

14 g

g

16 g

g

18 g

g

20 g

g

TEST

H2O 1 gg

H2O 4 gg

OSMO 1 gg

OSMO 4 gg

Tempo di germinazione

% d

i ger

min

azio

ne%

di g

erm

inaz

ione

% d

i ger

min

azio

ne

Caratteristiche germinative diChenopodium bonus henricus

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In cella climatica a 15° Cluce vs buio

In cella climatica a 20° CTESI:Seme di 2 anni

vsseme di 1 annoTESI:- seme non trattato- H2O 1 giorno- H2O 4 gg- osmopriming 1 giorno- osmopriming 4 gg

Risultati della prova non significativi per via dell’alta percentuale di seme infettato da agenti fungini

0

5

10

15

20

25

30

sem

ina

2 gg

4 gg

6 gg

8 gg

10 g

g

12 g

g

14 g

g

16 g

g

18 g

g

20 g

g

LUCE

BUIO

Tempo di germinazione

% d

i ger

min

azio

ne

Caratteristiche germinative diCicerbita alpina

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In tunnel freddoSemina: 18 giugnoGerminazione: 60% dopo 14 gg

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

18-giu 22-giu 26-giu 30-giu 4-lug 8-lug 12-lug 16-lug 20-lug

ZAMBANA

BONDOLO

PELLER

% d

i germ

inazi

on

e

tempo di germinazione

Caratteristiche germinative diCicerbita alpina

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In cella climatica a 20° CTESI:- seme non trattato- H2O 1 giorno- H2O 4 gg- osmopriming 1 giorno- osmopriming 4 gg

In tunnel freddo

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

sem

ina

1 gg

2 gg

3 gg

4 gg

5 gg

6 gg

7 gg

8 gg

9 gg

10 g

g

11 g

g

12 g

g

13 g

g

14 g

g

TEST

H2O 1 gg

H2O 4 gg

OSMO 1 gg

OSMO 4 gg

Tempo di germinazione

% d

i ger

min

azio

ne

Tempo di germinazione

% d

i ger

min

azio

ne

0

10

2030

40

50

6070

80

90

sem

ina

3 g

g

7 g

g

10 g

g

14 g

g

Caratteristiche germinative diLevisticum officinale

Page 125: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

In tunnel freddoGerminazione si e avuta dopo 3 mesi nel caso delle semine al 27 giugno 2008, dopo circa 9 mesi per la semina del 27 dicembre 2007 (TEST vivaio)

79,41% 77,78%83,85%

73,41%

92,37%89,23%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

TEST vivaio TEST 5 GG 9 GG 20 GG TRATTTERMICO

% g

erm

inaz

ione

Caratteristiche germinative diRuscus aculeatus

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A confronto:

Seme autunnaleDATA DI RACCOLTA: Lignano Pineta 3 dicembre 2009

Seme invernaleDATA DI RACCOLTA: Lignano Pineta, 16 febbraio 2010

SEME NUDO SEME CON BUCCIA

Caratteristiche germinative diAsparagus acutifolius

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SEME AUTUNNALE NUDO1)        nessun trattamento2)        Acqua 5 gg3)        Acqua 10 gg4)        Acqua 15 gg5)        Acqua 5 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia6)        Acqua 10 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia7)        Acqua 15 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia 8)        NaCl 5 gg9)        NaCl 10 gg10)      NaCl 15 gg11)      NaCl 5 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia12)      NaCl 10 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia13)      NaCl 15 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia14)      Stratificazione per 30 gg + acqua 5 gg, poi in cella climatica15)      Stratificazione per 30 gg + acqua 10 gg, poi in cella climatica16)      Stratificazione per 30 gg + acqua 15 gg, poi in cella climatica17)      Stratificazione per 30 gg + osmopriming NaCl 5 gg, poi in cella climatica18)      Stratificazione per 30 gg + osmopriming NaCl 10 gg, poi in cella climatica19)      Stratificazione per 30 gg + osmopriming NaCl 15 gg, poi in cella climatica20)      Stratificazione in sabbia per 30 gg, poi in cella climatica21)      Stratificazione fino alla germinazione in sabbia

Caratteristiche germinative diAsparagus acutifolius

Page 128: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

SEME AUTUNNALE NUDO (...continua)22)      0 °C per 7 gg + nessun trattamento23)      0 °C per 7 gg + Acqua 5 gg24)      0 °C per 7 gg + Acqua 10 gg25)      0 °C per 7 gg + Acqua 15 gg26)      0 °C per 7 gg + acqua 5 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia27)      0 °C per 7 gg + acqua 10 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia28)      0 °C per 7 gg + acqua 15 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia29)      0 °C per 7 gg + NaCl 5 gg30)      0 °C per 7 gg + NaCl 10 gg31)      0 °C per 7 gg + NaCl 15 gg32)      0 °C per 7 gg + osmopriming NaCl 5 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia33)      0 °C per 7 gg + osmopriming NaCl 10 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia34)      0 °C per 7 gg + osmopriming NaCl 15 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia35)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg + acqua 5 gg, poi in cella climatica36)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg + acqua 10 gg, poi in cella climatica37)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg + acqua 15 gg, poi in cella climatica38)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg + osmopriming NaCl 5 gg, poi in cella climatica39)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg + osmopriming NaCl 10 gg, poi in cella climatica40)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg + osmopriming NaCl 15 gg, poi in cella climatica41)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg, poi in cella climatica42)      0 °C per 7 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia

Caratteristiche germinative diAsparagus acutifolius

Page 129: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

SEME AUTUNNALE CON BUCCIA1)         nessun trattamento2)         Stratificazione per 30 gg + acqua 5 gg, poi in cella climatica3)         Stratificazione per 30 gg + acqua 10 gg, poi in cella climatica4)         Stratificazione per 30 gg + acqua 15 gg, poi in cella climatica5)         Stratificazione per 30 gg + osmopriming NaCl 5 gg, poi in cella climatica6)         Stratificazione per 30 gg + osmopriming NaCl 10 gg, poi in cella climatica7)         Stratificazione per 30 gg + osmopriming NaCl 15 gg, poi in cella climatica8)         Stratificazione per 30 gg, poi in cella climatica9)         Stratificazione fino alla germinazione in sabbia10)      0 °C per 7 gg + nessun trattamento11)      0 °C per 7 gg + Acqua 5 gg12)      0 °C per 7 gg + Acqua 10 gg13)      0 °C per 7 gg + Acqua 15 gg14)      0 °C per 7 gg + acqua 5 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia15)      0 °C per 7 gg + acqua 10 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia16)      0 °C per 7 gg + acqua 15 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia17)      0 °C per 7 gg + NaCl 5 gg18)      0 °C per 7 gg + NaCl 10 gg19)      0 °C per 7 gg + NaCl 15 gg20)      0 °C per 7 gg + osmopriming 5 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia21)      0 °C per 7 gg + osmopriming 10 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia22)      0 °C per 7 gg + osmopriming 15 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia23)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg + acqua 5 gg, poi in cella climatica24)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg + acqua 10 gg, poi in cella climatica25)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg + acqua 15 gg, poi in cella climatica26)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg + osmopriming 5 gg, poi in cella climatica27)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg + osmopriming 10 gg, poi in cella climatica28)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg + osmopriming 15 gg, poi in cella climatica29)      0 °C per 7 gg + stratificazione per 30 gg, poi in cella climatica30)      0 °C per 7 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia

Caratteristiche germinative diAsparagus acutifolius

Page 130: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

SEME INVERNALE NUDO1)        nessun trattamento2)        Acqua 5 gg3)        Acqua 10 gg4)        Acqua 15 gg5)        Acqua 5 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia6)        Acqua 10 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia7)        Acqua 15 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia8)        NaCl 5 gg9)        NaCl 10 gg10)      NaCl 15 gg11)      NaCl 5 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia12)      NaCl 10 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia13)      NaCl 15 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia14)      Stratificazione per 30 gg + acqua 5 gg, poi in cella climatica15)      Stratificazione per 30 gg + acqua 10 gg, poi in cella climatica16)      Stratificazione per 30 gg + acqua 15 gg, poi in cella climatica17)      Stratificazione per 30 gg + osmopriming NaCl 5 gg, poi in cella climatica18)      Stratificazione per 30 gg + osmopriming NaCl 10 gg, poi in cella climatica19)      Stratificazione per 30 gg + osmopriming NaCl 15 gg, poi in cella climatica20)      Stratificazione per 30 gg, poi in cella climatica21)      Stratificazione fino alla germinazione in sabbia22)      0 °C per 7 gg + nessun trattamento23)      0 °C per 7 gg + stratificazione fino alla germinazione in sabbia

Caratteristiche germinative diAsparagus acutifolius

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0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

A 1

A 2

A 3

A 4

A 8

A 9

A 1

0

A 1

4

A 1

5

A 1

6

A 1

7

A 1

8

A 1

9

A 2

0

A 2

2

A 2

3

A 2

4

A 2

5

A 2

9

A 3

0

A 3

1

A 3

5

A 3

6

A 3

7

A 3

8

A 3

9

A 4

0

A 4

1

tesi

Risultati migliori:Stratificazione per 30 gg + immersione in acquaStratificazione per 30 gg + osmopriming

La vernalizzazione dà risultati apprezzabili solo se seguita da un periodo di stratificazione

SEME AUTUNNALE NUDO

% germinazione % mortalità

Caratteristiche germinative diAsparagus acutifolius

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Caratteristiche germinative di Valerianella olitoria

In cella climatica a 20° CCon seme dell’annoTESI:- luce vs buio- Seme non trattato vs osmopriming

3 gg

In cella climatica a 20° CCon seme di 1 anno16 ore luce : 8 ore buioTESI:- seme non trattato- H2O 1 giorno- osmopriming 1 giorno

0102030405060708090

sem

ina

3 gg

4 gg

5 gg

6 gg

7 gg

8 gg

9 gg

10 g

g

11 g

g

12 g

g

13 g

g

14 g

g

TEST

H2O 1gg

OSMO 1gg

Tempo di germinazione

% d

i ger

min

azio

ne

0

10

20

30

40

50

60

70

80

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

OSMO luce

OSMO buio

TEST luce

TEST buio% g

erm

inaz

ione

Giorni dalla semina

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Caratteristiche germinative di

La specie manifesta una percentuale di germinazione molto bassa in cella climatica, sia a 15° C che a 20° CIn tunnel freddo, seminando il seme in plateau di polistirolo, si registra un elevato numero di germinelli

Aruncus dioicus

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Accorgimenti tecnici per la gestione delle piante in semenzaio

e/o vaso

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• Scelta idonea del terriccio;

• pH del terriccio;

• Concia del seme;

• Gestione del semenzaio;

• Ripicchettamento e concimazione (terriccio);

• Preparazione al trapianto

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Scelta idonea del terriccio

È fondamentale

È opportuno seminare su terricci per semenzai avendo cura di non compattare troppo il terriccio e di non coprire troppo il seme (vermiculite o stesso terriccio setacciato, gusci di mandorla sminuzzati (in via di sperimentazione), sabbia)

N.B. l’irrigazione va fatta secondo criterioPer semi di forma strana o leggeri fare attenzione a non far uscire il seme dal foro

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pH del terriccio

Generalmente con pH neutro si hanno notevoli vantaggi qualitativi sulla produzione di piantine

Minore filatura

Cetriolo

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Miglior sviluppo apparato ipogeo ed epigeo

Lattuga

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Pomodoro

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PROBLEMATICA

LE PIANTINE FILATE SONO PIU’ SENSIBILI ALLE MALATTIE ED AGLI STRESS, CON RISVOLTI NEGATIVI SULLA QUALITA’ ED AMMONTARE DELLA PRODUZIONE FINALE

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CONTROLLO DELLA FILATURA

• CONCIMAZIONI ed IRRIGAZIONI MODERATE ed EQUILIBRATE

• REGIMI TERMICI ADEGUATI ALLA FASE COLTURALE

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INTERVENTI SUL SUBSTRATO

• IMPIEGO DEI TIPI MENO CONCIMATI

• UTILIZZO DEI TIPI CONTENENTI CONCIMI A PIU’ ALTO RAPPORTO AZOTO NITRICO/A. AMMONIACALE

• IMPIEGO DEI TIPI A STRUTTURA MICROGRANULARE

• MODIFICA DEL pH

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L’IMPIEGO DI SUBSTRATI CON pH NEUTRO PERMETTE DI:

- AUMENTARE LA COMPATTEZZA DELLE PIANTE (10/20%)- RIDURRE LA DURATA DELLO STRESS DA TRAPIANTO

- INFLUIRE SULLA QUALITA’ E/O AMMONTARE DELLA PRODUZIONE FINALE (osservato su c. broccolo e cavolfiore)

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Concia del seme

La concia del seme e una pratica che viene utilizzata per far acquisire al seme alcune resistenze e/o tolleranze a determinati patogeni

La concia oltre a quella con prodotti chimici può essere effettuata con prodotti naturali (oli essenziali, micorizze, altri composti e miscele)

Per gli oli essenziali devono essere usati nel modo corretto e il limite di tolleranza e molto basso, basta sbagliare di poco la dose per avere effetti negativi disastrosi (bruciare il seme)

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Un lavoro del Dr. Cattivello insieme al Dr. Franco del 2008

"Valutazione di una tecnica semplificata di concia del seme su carota, cipolla, pomodoro e lattuga al fine di massimizzare la facoltà germinativa e migliorare lo stato fitosanitario"

Ha messo in luce come l’immersione in acqua calda del seme (55°C per 10’) e un primo passo per contrastare alcuni patogeniL’impiego di sostanze naturali come aceto e oli essenziali (pompelmo, timo, cannella, origano e bergamotto) forniscono buoni risultati per la conciaN.B. fare attenzione alle concentrazioni

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Gestione del semenzaio

Se si e seminato in plateau bisogna ricordarsi che:• Filatura (occhio all’esposizione )• Sanità dei contenitori• Umidità• Le giovani plantule vanno mantenute in plateau fin

quando non mostrano un buon apparato radicale

N.B. Utilizzo del rame (per specie con forte apparato radicale)Evitare la formazione di chignon radicali

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Ripicchettamento

La tecnica del ripicchettamento viene fatta prima del trapianto con l’obiettivo di far raggiungere alle piante una grandezza fogliare e radicale idonea alla messa a coltura

Dipende molto dal tipo di pianta, ma anche in questo caso valgono le stesse norme della gestione del semenzaio

N.B. importante il terriccio

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In questa fase possono essere apportate le concimazioni per via fogliare o integrando concime al terriccio nel momento del ripicchettamento

Perché piante in vaso e poi in campo?

• Uniformità delle piante;• Gestione malerbe;• Stato fitosanitario;• Migliore competizione dopo il trapianto;• Minore scalarità del raccolto

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Trapianto - Realizzazione del nostro "orto"

Pratiche precedenti il trapianto:• Lavorazione del terreno;• Concimazione di fondo (soprattutto concime organico);• Solarizzazione (in ambiente protetto da ottimi risultati);• Pirodiserbo; • In alternativa e in pieno campo «Falsa semina»

N.B. A monte pero deve già essere stato deciso il sesto d’impianto ….non è sempre vero che maggiore è il numero di piante per unità di superficie e maggiore è la produzione

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Esempio della nostra attività

Per le piante spontanee siamo partiti:

Tecniche agronomiche ad hoc da creare;

Utilizzo di pratiche agronomiche biologiche su colture simili;

Prove sperimentali in atto;

Bibliografia

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Per ogni coltura abbiamo messo a punto delle tecniche colturali differenti:

Tempestività di raccolta del seme e ottimizzazione nella pulitura;

Miglioramento della germinabilità;

Tecniche vivaistiche specifiche per semina, ripicchettamento e trapianto

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Nei campi sperimentali sono stati studiati differenti fattori sperimentali:

Epoca di trapianto;

Densità di allevamento;

Pacciamatura;

Durata ed epoca di raccolta

Page 171: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Per alcune colture sono stati eseguiti diversi accorgimenti:

Recisione scapi fiorali;

Rincalzature;

Concimazioni;

Taglio parti epigee a fine ciclo colturale

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Sono state effettuate prove di crescita e per alcune specie, studi sul tempo di permanenza in vaso;

Problematiche fitosanitarie;

Creato un protocollo per la collezione campioni per le analisi chimiche

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La sperimentazione ha previsto delle tecniche agronomiche comuni:

Terreni: arati (prato stabile) 40cm oppure fresati 20cm;

Concimazione di fondo: 5Kg/m2 di letame o compost ben maturo;

Copertura con telo pacciamante (Tarcento, Tramonti di Sopra, Stevenà, monte Arvenis);

Concimazione con coltura in atto (a raccolte ultimate o alla semina)

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Gestione infestanti

Competizione;

Problema più rilevante – circa 70% tempo di lavoro;

Dato il regime di coltivazione biologica, si e effettuata una scerbatura manuale o meccanica;

Effetti positivi attraverso l’utilizzo del telo pacciamante nero

Page 175: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Tutti i campi sperimentali sono stati realizzati considerando le caratteristiche pedoclimatiche ma soprattutto cercando di coltivare le specie già presenti negli areali

Località Altititudine (m)

Superficie (m2)

Specie coltivate Parametri analizzati

Piani di Vâs

1400 500 -C. alpina -Produzione -Densità -Epoca trapianto -Intensità raccolta

Monte Arvenis

1700 100 -C. alpina -C. bonus henricus -A. dioicus -L. officinale

-Produzione -Densità -Epoca trapianto

Tramonti di sopra

412 150 -C .alpina -C. bonus henricus -A. dioicus -S. vulgaris

-Produzione -Epoca trapianto -Ecotipi differenti

Stevenà di Caneva*

61 300 -C. bonus henricus -S. vulgaris

-Produzione -Densità -Epoca trapianto -Ecotipi differenti

Molinis di Tarcento

200 800 -C. bonus henricus -A. dioicus -S. vulgaris -L. officinale

-Produzione -Densità -Epoca trapianto -Ecotipi differenti

Curiedi 780 200 -C. alpina -C. bonus henricus -A. dioicus -L. officinale

-Produzione -Densità -Epoca trapianto

Aurisina 230 100 -A. acutifolius -Produzione -Densità

Udine 90 100 -V. olitoria -Produzione -Ecotipi differenti

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Calibro asparagi (mm)

02468

101214

06/0

4/20

10

19/0

4/20

10

02/0

5/20

10 >22

22<X<17

17<X<12

<12

Risultati produzioniAsparago – San Pelagio Duino Aurisina (TS)

Produzione per pianta 21,82 g

ConsiderazioniProduzioni del primo anno pari a 1/10-1/8 della produzione di asparago biancoRaccolta blanda

Page 177: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

•Produzioni •Migliore sesto di impianto•2 tagli (analisi produzioni cumulate)•4 repliche per ogni sesto d’impianto

ConsiderazioniProduzione diminuitaCondizioni climatiche meno idonee alla coltivazioneS.O. bassa

Produzione - Buon Enrico (g/ m2)

0

200

400

600

800

1000

1200 ab

c

30X30cm30X20cm 30X40cm

Produzione Buon Enrico (g/m2)

0

100

200

300

400

500

600

700

30X20 30X30 30X40

a

abb

2009

2010

Buon enrico -Tarcento

Le differenze sono statisticamente significative per P≤0,05 (Test di Duncan)

Page 178: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Buon enrico - monte Arvenis,Tramonti di sopra•Produzioni; •Unico sesto d’impianto 30X40 cm;•4 repliche Località n. tagli Prod. g/m2

Arvenis 3 2086,04

Tramonti 2 952,32

ConsiderazioniHabitat più idoneiTerreni ricchi di S.O.Periodo di raccolta più lungo per Arvenis

Monte Arvenis Tramonti di Sopra

Page 179: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Le differenze sono statisticamente significative per P≤0,05 (Test di Duncan)

• Produzioni;• Migliore sesto d’impianto;• 2 tagli (analisi produzioni cumulate);• 3 repliche per ogni sesto d’impianto

Produzione 2010 (g/m2)

0

200

400

600

800

30X20 30X30 30X40

a

b b

30X20 cm 30X30 cm 30X30 cmConsiderazioniProduzione incrementataPossibile 3° taglioHabitat di crescita idoneo

Produzione 2009 (g/m2)

0

200

400

600 a

b b

30X20 cm 30X30 cm 30X30 cm

Buon enrico – Curiedi

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Produzione per ecotipo (g/m2)

0

100

200

300

Sella carnizza Golometto LuseveraSella Carnizza LuseveraGolometto

Sclopìt - Tarcento•Produzioni;•Migliore sesto d’impianto;•3 ecotipi con 3 sesti d’impianto differenti (2 repliche per tesi);•2 tagli per ecotipo

Tarcento - Produzione (g/ m2)

0

100

200

300

400a

ab

b

Sella Carnizza Lusevera Golometto

a a

*

2009

2010

Le differenze sono statisticamente significative per P≤0,05 (Test di Duncan)

*un solo taglio

Page 181: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

ConsiderazioniDati sul toelettato

Produzione simile

Miglior adattamento dell’ecotipo “Golometto”

Evitare densità eccessive

L’ecotipo “Lusevera” si conferma il meno produttivo

225

250

275

300

25x10 25x20 25x30

aa

a

25X10cm 25X20cm 25X30cm

2009

2010

a

abb

25X10cm 25X20cm 25X30cm

Tarcento - produzione per sesto d'impianto (g/m2)

0

100

200

300

400

Le differenze sono statisticamente significative per P≤0,05 (Test di Duncan)

Page 182: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

•Analisi produzioni cumulate;

•Conteggio totale dei germogli;

•Controllo iniziale e finale del numero delle piante vive (effettuato 15gg. prima della raccolta e 15gg dopo)

Tesi Raccolta (Maggio 2009) 1 sett. 2 sett. 3

sett.

Contr. NO NO NO

1 SI NO NO

2 SI SI NO

3 SI SI SI

Tesi Raccolta (Maggio 2010) 1 sett. 2 sett.

3 sett.

Contr. SI SI SI

Prosa SI SI SI

1 SI NO NO

2 SI SI NO

3 SI SI SI

Radicchio di monte - Piani di Vâs

Page 183: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Le differenze sono statisticamente significative per P≤0,05 (Test di Duncan)

3 sett. 2 sett. 1 sett.0

50

100

150

200

250

1 2 3

aa

b

Radicchio di monte - produzioni cumulate (g/m2)

0

20

40

60

80

100

2 sett.3 sett. 1 sett.

b

aab

2009

2010

Page 184: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Differenze sono statisticamente significative per P≤0,05 (Test di Duncan)

ConsiderazioneDati sul tal quale;Produzione raddoppiata;A fine raccolta non ci sono state perdite di piante

Analisi file controllo con e senza prosa

Bianco/verde fila con prosaPeso medio germoglio

48% (a)19,16 g (a)

Bianco/verde fila senza prosaPeso medio germoglio

32,2% (b)13,02 g (b)Peso medio sul tal quale

Germogli raccolti 4-6 pianta70,50% prima settimana22,10% nella seconda 7,40% nella terza ……ridurre tempi di raccolta

Page 185: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Produzione Arvenis (g/m2)

500

550

600

friuli bondoloLe differenze sono statisticamente significative per P≤0,05 (Test di Duncan)

a

b

Radicchio di monte – monte Arvenis

•Analisi produzioni cumulate;

•Conteggio totale dei germogli;

•Controllo iniziale e finale del numero delle piante vive (effettuato 15gg. prima della raccolta e 15gg. dopo)

Page 186: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Considerazioni

Densità 4 piante/m2 doppia rispetto Piani di Vâs

Pacciamatura diminuisce la scalarità di raccolta (raccolta in 10 gg);

Attenzione ai germogli sotto telo;

Bianco/verde 38%;

Peso germoglio 17,2 g friuli (Rigolato)14,3 g bondolo (Trentino)

Germogli raccolti: 6-7 pianta

Page 187: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Piani di Vâs

monte Arvenis

Page 188: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Conclusioni

Le coltivazioni devono essere realizzate considerando l’habitat naturale delle piante;

Le raccolte hanno evidenziato margini di miglioramento in termini di produzione e numero di raccolta

Le produzioni registrano valori considerevoli, considerato il valore di mercato

Interessante reddito di integrazione per aree marginali

Il valore di mercato dei prodotti, potrebbe essere incentivato da associazioni di produttori e realizzazioni di disciplinari di produzione

Page 189: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Gestione delle colture a basso impatto

ambientale

Page 190: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Un problema molto rilevante nella gestione di un campo biologico o a basso impatto ambientale e dato dal contenimento delle piante infestanti

Anche se molte di loro possono essere "utili", durante la coltivazione di una o più specie, possono entrare in competizione con le piante coltivate e fungere da vettore per i parassiti

Page 191: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Le infestanti, senza l’ausilio dei diserbanti, possono essere controllate:

• Mezzi fisici (scerbatura manuale)• Meccanici (erpicatura, spazzolatrice, taglio)• Agronomici (rotazioni, falsa semina e/o pirodiserbo,

cover crops e sovescio, pacciamatura)

Non esistono prodotti diserbanti biologici

N.B. Utilizzare concime organici maturi

Page 192: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Un buon mezzo per il controllo e la pacciamatura

Con copertura parziale o totale del suolo con paglia, residui colturali, film plastici o biodegradabili

• Limita le perdite di acqua per evaporazione;

• Permette una gestione più oculata dell’acqua (irriga con gocciolatori o microirrigazione)

Film biodegradabili sono più fragili ma possono essere interrati a fine ciclo

Page 193: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

La pacciamatura naturale deve essere fatta con materiale sano (non e così semplice)

I film plastici sono molto resistenti e di svariate tipologie

N.B. testati film verdi, ma con risultati negativi

Page 194: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Agrotecniche per la coltivazioneTrapianto

• Deve essere fatto su terreno ben lavorato e arieggiato;

• La pianta subirà uno stress;

• È indispensabile agevolarle lo sviluppo

N.B. Acqua ed elementi nutritivi non possono mancare

Page 195: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Concimazioni

Per quanto concerne la gestione delle piante e la concimazione e importante sapere che le piante spontanee hanno esigenze nutrizionali generalmente ridotte rispetto alle piante da orto classiche

N.B. cercare una o più piante di riferimento convenzionali e diminuire le dosi

Tutti gli elementi nutritivi non devono mancare

Page 196: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Quando si coltivano piante spontanee e molto difficile parlare di rotazioni e consociazioni perché pochi sono gli studi e le prove effettuate

Sicuramente le buone pratiche agricole non guastano mai

Quindi e consigliabile fare delle rotazioni e se possibile consociare le specie coltivate, anche temporaneamente

Inoltre effettuare cover crops e sovescio può essere utile a mantenere un buon livello di fertilità del suolo e risultare un mezzo efficacie per la gestione delle malerbe

Page 197: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Prime valutazioni sull’impiego del sovescio nella produzione del

pomodoro biologico.

Page 198: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Scopo sperimentazione: valutare possibilità di utilizzare la tecnica del sovescio per sfruttare gli effetti positivi:

• Apporto sostanza organica al terreno• Miglioramento fertilità chimica• Miglioramento fertilità fisica• Miglioramento fertilità biologica

• Riduzione perdite N stagione invernale• Vantaggi nella gestione delle infestanti• Vantaggi nella gestione delle avversità

parassitarie

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V. villosaV. sativa

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Essenze utilizzate per il sovescio:• Veccia vellutata (Vicia villosa L. Roth)

• Ciclo vegetativo compatibile con coltura pomodoro• Buona resistenza al freddo• Elevata produzione biomassa (4 – 7 t/ha s.s.)• Elevato contenuto N (ca. 4% sulla s.s.)• Buona competitività verso le infestanti

• Veccia comune (Vicia sativa L.)• Ciclo simile a quello di V. villosa (poco più breve)• Produzioni di biomassa e % di N comparabili• Minore resistenza al freddo• Costo semente molto inferiore (ca. 1/3)

Page 201: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

VECCIA COMUNE VECCIA VELLUTATA

Page 202: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Descrizione della prova: aspetti sperimentali

• Coltura: pomodoro da industria• Confronto di 3 varietà • Confronto di 3 soluzioni di gestione del

terreno• Disegno sperimentale: split plot• 9 tesi, 3 ripetizioni• Parcelle di ca. 37 m2

Page 203: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Descrizione della prova: aspetti tecnici

• Località: Lauzacco di Pavia di Udine (UD)• Terreno: medio impasto - argilloso• Densità d’impianto

• 1,50 m tra le file• 0,40 m sulla fila

• Metodo di conduzione: biologico• Gestione infestanti:

• Pacciamatura con film biodegradabile sulla fila• Sfalcio nell’interfila

Page 204: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Varietà di pomodoro in prova

• SOLDORO (Asgrow)• Tipo: ovale – allungato

• SIOUX (Peotec)• Tipo: allungato

• DRACULA (De Ruiter)• Tipo: tondo - quadrato

Page 205: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Varietà di pomodoro in prova

SIOUX

SOLDORO

DRACULA

Page 206: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Fasi della sperimentazione

• 16/10/2005 Semina coltura sovescio (ca. 80 kg/ha)• 25/05/2006 Trinciatura coltura ed incorporamento nel terreno• 01/06/2006 Trapianto pomodoro• 13/09/2006 1a Raccolta• 21/09/2006 2a Raccolta• 04/10/2006 3a Raccolta

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Page 209: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Epoca di maturazione: effetto del sovescio

* Media ponderata della data di raccolta espressa in giorni dal trapianto

114 114

112

111

111,5

112

112,5

113

113,5

114

114,5

V. villosa V. sativa Testimone

gior

ni d

al t

rapi

anto

tesi sovescio

Indice di precocità*

a a

b

D.M.S. 0,05 = 0,56

Valori con lettere in comune non differiscono per P< 0,05 (Test di Student – Newman - Keuls)

Page 210: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Epoca di maturazione: effetto della cultivar

Villa Chiozza 13-12-2006

* Media ponderata della data di raccolta espressa in giorni dal trapianto

a

b

c

D.M.S. 0,05 = 0,56

Valori con lettere in comune non differiscono per P< 0,05 (Test di Student – Newman - Keuls)

112

113

116

110

111

112

113

114

115

116

117

Dracula Soldoro Sioux

gio

rni d

al t

rapi

anto

Varietà

Indice di precocità*

Page 211: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Peso medio frutti: effetto del sovescio

Peso medio frutti

101,05

91,96

90,74

84

86

88

90

92

94

96

98

100

102

V. villosa V. sativa Testimone

tesi sovescio

peso

med

io g

ram

mi

a

bb

D.M.S. 0,05 = 4,30

Valori con lettere in comune non differiscono per P< 0,05 (Test di Student – Newman - Keuls)

Page 212: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Peso medio frutti: effetto della cultivar

Peso medio frutti

81,18 82,66

119,9

0

20

40

60

80

100

120

140

Dracula Soldoro Sioux

varietà

peso

med

io g

ram

mi

a

bb

D.M.S. 0,05 = 4,30

Valori con lettere in comune non differiscono per P< 0,05 (Test di Student – Newman - Keuls)

Page 213: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Produzione/pianta: effetto del sovescio

Produzione/pianta

1,39

1,29

1,37

1,24

1,26

1,28

1,3

1,32

1,34

1,36

1,38

1,4

V. villosa V. sativa Testimone

tesi sovescio

kg

a

a

a

D.M.S. 0,05 = 0,20

Valori con lettere in comune non differiscono per P< 0,05 (Test di Student – Newman - Keuls)

Page 214: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Produzione/pianta: effetto della cultivar

Produzione/pianta

1,78

1,21,07

0

0,2

0,4

0,6

0,8

1

1,2

1,4

1,6

1,8

2

Dracula Soldoro Sioux

varietà

kg

a

bb

D.M.S. 0,05 = 0,20

Valori con lettere in comune non differiscono per P< 0,05 (Test di Student – Newman - Keuls)

Page 215: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Fertilità del terrenoNon si intende solo se un terreno e ricco di elementi nutritivi, ma bensì ci si riferisce all’interazione e al bilanciamento delle proprietà chimico-fisiche e biologiche

HUMUS

Page 216: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

L’humus e un complesso di sostanze organiche (a.umici e fulvici) che hanno la funzione di intrappolare e mantenere sostanze chimiche, organiche e minerali evitando il dilavamento o la trasformazione in complessi non disponibili per le piante

• Stimola la germinazione;• Promuove lo sviluppo radicale;• Induce un miglior assorbimento di azoto (noduli)

La base della concimazione in agricoltura biologica

Page 217: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

• MACROELEMENTI: AZOTO, FOSFORO, POTASSIO

• MESOELEMENTI: CALCIO, MAGNESIO, ZOLFO

• MICROELEMENTI: FERRO, MANGANESE, BORO, ZINCO, RAME, MOLIBDENO, CLORO

Legge del Minimo (legge di Liebig) se uno solo degli elementi nutritivi e in carenza tale elemento rappresenta il fattore limitante della produzione

Giusto per sapere qualcosa: GLI ELEMENTI NUTRITIVI

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L’azoto viene assorbito come nitrato, ammonio e urea (in quantità diverse fra di loro). Il responsabile principale della filatura, dell’intenerimento, della sensibilità a malattie e parassiti animali di una pianta e l’azoto AMMONIACALE o UREICO non il nitrato L’ammonio e l’urea vanno sì utilizzati ma con moderazione

Il calcio va dato soprattutto all’inizio del ciclo vegetativo (“scheletro” della pianta). Importante: mentre il fosforo aumenta il numero delle radici e il CALCIO ad allungarle quindi, l’abitudine di dare solo fosforo all’inizio e ERRATA

Il calcio e difficile da assorbire soprattutto per motivi ambientali

Tale carenza indotta determina le famose fisiopatie: marciumeapicale, butteratura amara, cuore cavo, ecc… (a cui le “mitiche”concimazioni fogliari rimediano ben poco)

L’AZOTO ED IL CALCIO

Page 219: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

In caso di carenza di Calcio, Ferro, Boro, Zolfo il sintomo si manifesta sulle foglie giovani (elementi poco mobili)

In caso di carenza di Azoto, Fosforo, Potassio, Magnesio il sintomo si manifesta sulle foglie vecchie (elementi molto mobili)

N.B. Eccessi, sinergismi ed antagonismi

CARENZE, ECCESSI, INTERAZIONI

Page 220: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

È giustificata se da un’analisi del terreno, secondo i metodi ufficiali, vi e una evidente carenza di elementi nutritivi

È giustificata anche in terreni argillosi o in caso di trapianti in periodi freddi o dove la fertirrigazione non e applicabile (pieno campo)

Altrimenti non ha senso vista la sua scarsa efficienza dovute a perdite di fissazione e/o dilavamento

CONCIMAZIONE DI FONDO

Page 221: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Concime granulare o concime liquido somministrato vicino alla pianta

N.B. scarsa efficienza, “bruciatura” delle radici, meno competenza tecnica

Fertirrigazione: meno sprechi, alta efficienza ed efficacia, necessaria più competenza tecnica

CONCIMAZIONE DI COPERTURA

Page 222: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Da utilizzare solo in caso di problema radicale evidente, le piante mangiano soprattutto con le radici non con le foglie;

Dietro tali tipi di concime vi e un grosso business, da cui la forte spinta di prodotti più o meno miracolosi. Sono presenti in commercio centinaia di prodotti … ..fresco, attivato, sinergizzato, ultra, super, fast, gold, plus, magic, top, star…;

L’unico concime che veramente funziona per via fogliare e l’UREA, ma ha un grande difetto....

COSTA POCO

CONCIMAZIONE FOGLIARE

Page 223: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Un metodo semplice per avere informazioni utiliEstrazione 1:2 V:V (Sonneveld, 1990)

• Prelevare un campione di terreno;

• Porre circa 300 ml di terreno in una vaschetta di alluminio;

• Umidificare il substrato aggiungendo lentamente acqua agitando con un cucchiaio fino al raggiungimento della capacità idrica massima del substrato, cioe fino a quando non appare un sottilissimo velo d'acqua sul fondo della vaschetta;

• Agitare per circa 2 minuti e lasciare riposare per 15 minuti;

• Filtrare;

• Effettuare l’analisi sull’estratto acquoso (pH, EC, anioni e cationi)

Page 224: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

Assorbimento/disponibilità dei nutrienti in base al pH del terreno

Page 225: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

La difesa dai parassiti – Prevenzione

• Utilizzare materiale sano;

• Evitare l’inoculo con concimi non maturi o di dubbia provenienza;

• Rimuovere gli inoculi (asportazione piante malate);

• Favorire l’areazione;

• Razionalizzare le concimazioni;

• Coprire le piante (TNT) per evitare contatto con insetti

Page 226: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

La difesa dai parassiti – Monitoraggio e cattura

Consente di valutare la presenza di parassiti (insetti) trappole cromotropiche + feromone)

Cattura massale (ridurre la presenza della specie e gli accoppiamenti)

Confusione sessuale trappole a feromone che impediscono al maschio di trovare la femmina

Feromoni e trappole ad hoc

Page 227: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliOli essenziali (menta, timo, lavanda…)

Di origine vegetale possono essere utilizzati come insetticidi, acaricidi, fungicidi e inibitori della germogliazione

Generalmente contengono acido oleico e linolenico

USOAgiscono per contatto (asfissia) ma hanno anche azione repellenteContro acari, afidi, tripidi e aleuroididiBuona attività anticrittogamica su Penicillium spp, Fusarium oxysporum, Alternaria spp etc

Page 228: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliOli essenziali

Bassa tossicità per mammiferi, ma non essendo specifici possono uccidere anche gli insetti antagonisti

Dosaggio200-300 ml/hl come additivo1-3 g/hl come insetticidaPossono essere miscelati nella maggior parte dei casi

Page 229: Ldb agroecologia2 biscottidelviscio_00

La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliPiretrineInsetticidi naturali dai fiori del genere Crysantenum

Agiscono per contatto e ingestione

USOContro omotteri, lepidotteri, ditteri, coleotteri in parte anche su acari

Dosi70-100ml/hl non deve essere miscelato con prodotti a reazione alcalina (poltiglia bordolese, zolfo calcico)

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La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliQuassia (Quassia amara, Picrosma excelsa….)Insetticida derivato dalla corteccia di alberi tropicali di diverse specie

USOAgisce sul sistema respiratorio (azione lenta coadiuvata da utilizzo di tensioattivi (saponi)) per contatto e ingestioneContro afidi

Dosi 2kg di legno/hl + 2kg di sapone marsiglia o 100g di olio di linoÈ innocua per uomo e animali domestici, api e coccinelle

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Picrosma excelsa

Quassia amara

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La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliPropoli

Deriva da sostanze di natura resinosa, gommosa e cerosa che rivestono parti vegetative di alcuni alberi. Le api le raccolgono e le elaborano con segrezioni ghiandolari in alveareUSOContro afidi, peronospora e muffe varieAzione fitostimolante e coadiuvante (insieme a Cu e S)DosiSi lascia macerare 100-150g di propoli grezza in 1 l di acqua o di alcool per 7gg. Mischiano le soluzioni in parti uguali. Si aggiunge la soluzione 1,5g/l di acqua

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La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliAzadiractina

Da semi dell’albero di Neem (Azadirachta indica) si estraggono principi attivi (limonoidi) contro diversi insetti

USOInsetticida ad azione repellente, inibitore di crescita e di muteContro lepidotteri, coleotteri, ditteri acari e buon efficacia nel contenimento di ruggine e oidio

Dosi25-50g/ha. Alte concentrazioni provocano fitotossicità

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Azadirachta indica

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La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliLecitina

Gruppo di fosfolipidi estratti da soia, girasole, colza e uova

USOFungicida contro oidio

Dosi Variano dai formulati

N.B. Attenzione ai tempi di carenza

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La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliEquiseto

La specie interessante per le sue proprietà fitoterapiche e Equisetum arvense

Per poterla distinguere dalle altre e necessario porre attenzione alla conformazione della guaina che avvolge il fusto in prossimità degli internodi (si presenta finemente incisa da 6-12 denti)

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È una felce con un rizoma nero e sottile caratterizzato, in primavera, da fusti sterili, grigi perche privi di clorofilla, alti dai 10 ai 20 cm, con foglie aghiformi che formano una guaina bruna, dentata

Il fusto termina con una spiga contenente gli sporangiDopo la dispersione delle spore, i fusti primaverili muoiono e compaiono quelli estivi, sempre sterili, ma verdi perche ricchi di clorofilla, alti 25-30 cm: sono questi le parti da utilizzare

L'equiseto per il suo alto conutenuto in silicio (il 17% delle ceneri) e di sali solforici rinforza la cuticola fogliare e diviene un ottimo coadiuvante per la difesa delle piante da malattie fungine

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Equisetum arvense

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Preparazione e utilizzo

La dose e di 10kg di pianta fresca (o 1,5kg di piante essiccata) in 100 litri d'acqua

Come decotto deve essere diluito 5 volte, irrorato sul terreno o sulle piante contro le malattie crittogamiche. La persistenza e l'efficacia possono essere aumentate con l'aggiunta di silicato di sodio /0,5-1%).

Come macerato va diluito 5 volte irrorando direttamente la pianta. L'aggiunta di macerato di ortica e di sapone in pasta (circa 0,3%) aumenta l'efficacia del preparato.

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La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliAglio e cipolla(Allium sativum,Allium cepa)

Per il loro elevato contenuto di sostanze antibiotiche (allicina) e composti organici solforati (oli eterici) sono diffusi in orticoltura biologica poiché risultano attivi contro afidi, acari, cydia, tignole, tortricidi e mosca della carota

L'effetto positivo di aglio e cipolla si esplica indirettamente (azione repulsiva o di disturbo esercitata dall‘odore) e direttamente (azione antisettica e fungicida)

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L'estratto acquoso rallenta lo sviluppo di peronospora e cladosporiosi del cetriolo, l'antracnosi e batteriosi del fagiolo

Con una concentrazione del 5% distribuito sul terreno contiene le infestazioni del nematode Meloydogyne incognita

In particolare l'estratto alcolico di aglio esplica un'azione repellente e l'olio essenziale proprietà antibatteriche

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Preparazione e utilizzo

La dose e di 750 g di bulbi tritati in 100 litri d'acqua, oppure di 5 kg di pianta fresca o 2 kg se essiccata L'infuso, non diluito viene cosparso direttamente sulle piante o sul terreno

Il macerato si distribuisce, non diluito, sulle piante contro la mosca della carota, durante lo sfarfallamento.

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La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliAssenzio (Artemisia absinthium)

La pianta contiene tannini resine ed oli che svolgono azione repellente contro afidi e alcuni lepidotteri

Preparazione3kg di pianta fresca o 300g essiccata in 100l di acquaLa pianta si raccoglie da giugno a settembre

Uso Il macerato contro formicheIl decotto non diluito contro lepidotteriInfuso diluito contro afidi

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Artemisia absinthium

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La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliOrtica (Urtica dioica)

I suoi preparati sono ricchi di elementi nutritivi per le piante che agiscono da biostimolatore e induttore di resistenza

USOSvolge azione repellente verso afidi e acari

PreparazioneTutta la pianta escluse le radici10kg fresco o 2kg di secco in 100l di acquaRaccolta da fine primavera ad agosto

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Uso

Macerato sulle foglie contro afidi

Macerato + decotto equiseto rapporto 1:1,5 diluito in acqua la 20% contro afidi e acari

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La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliPeperoncino (Capsicum annuum)

Le frazioni idrosolubili dei semi hanno dimostrato un elevato potere deterrente nei confronti degli afidi

PreparazioneSeme e frutto macinato 200g in 100l di acqua

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La difesa dai parassiti – Fitoterapici vegetaliDefinizioni

Decotto: Mettere le erbe a bagno in acqua fredda per 24h. Riscaldare poi a fuoco lento per 20-30min

Estratto: lasciare macerare le piante per 3gg in acqua e/o alcool a temperatura ambiente e poi filtrare

Infuso: versare sulle piante l’acqua bollente necessaria e lascia raffreddare

Macerato: lasciare le piante in acqua in un contenitore aperto e non di metallo per 2-3 settimane

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Naturalmente in commercio oltre ai prodotti descritti in precedenza, trovate una buona gamma di prodotti per l’agricoltura biologica

• A base di Cu,• A base di S, • Sali di potassio, • Polisolfuri di calcio, • Oli minerali

E infiniti prodotti venduti come fitoregolatori o induttori di resistenza ma che hanno un buon effetto di difesa

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E tutta la parte di fitoterapici non vegetali a base di:

• agrobatteri (es. Bacillus thuringiensis vs insetti);

• funghi (Trichoderma vs funghi parassiti) o (Beuveria vs insetti);

• Polvere di roccia

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La difesa dai parassiti lotta biologica con antagonisti naturali

Insetti, acari, nematodi, virus, batteri, protozoi «nemici naturali degli organismi dannosi

La loro efficacia dipende da moltissimi fattori

Sicuramente il mantenimento e la gestione ambientale sono fondamentali

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Operazioni con coltura in atto

A seconda delle specie coltivate si possono eseguire diversi lavori con la coltura in atto

• Scerbatura infestanti;• Taglio scapi fiorali;• Eliminazione dei germogli indesiderati;• Pulizia delle parti secche;• Sfalci e tagli

Oltre al monitoraggio e alle concimazioni

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Sicuramente l’operazione più importante è la raccolta

Deve essere tempestiva e accurata

Dipende da molti fattori (nel momento di massimo contenuto di elementi nutritivi)

• Le parti floreali ad inizio fioritura• Le foglie prima della fioritura• Le radici ad inizio primavera o in autunno• I germogli appena allungati• I frutti a maturazione

N.B.attenzione al momento di raccolta (umidità, rugiada)

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DEVE ESSERE CONSERVATIVA E NON DISTRUTTIVA

• Dare alla pianta la possibilità di ricrescere

• Se si fanno più tagli bisogna controllare lo stato delle piante dopo la prima raccolta

TAGLIARE NON ESTIRPARE

• Lasciare che la pianta vada a seme

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Altre sperimentazioni

PDF su cren e rapa di verzegnis

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Le prove sperimentali su radicchio tipo

"rosa di Gorizia", lidric

cul poc, luppolo

spontaneo e da birra

La ricerca in agricoltura come motore di sviluppo per il territorio: il progetto

Futurbioerbe

Federico Capone – [email protected] futurbioerbe.wordpress.com

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Radicchio da grumulo tipo "rosa di Gorizia"

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Nome: Cichorium intybus L. var. foliosum Bischoff

Famiglia: CompositeDiffusione altimetrica: fino a 700m s.l.m.Terreno ed esposizione: di medio impasto e ben drenato e in pieno sole

Cronoprogramma

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Nei tre anni di progetto

• Miglioramento dello stato fitosanitario delle piante in campo

• Riduzione delle perdite causate da agenti patogeni in forzatura

• Valutazione delle condizioni ottimali per la forzatura

• Selezione e riproduzione di alcuni ecotipi (Istituto Tecnico Agrario G.Brignoli)

• Test di germinabilità dei vari ecotipi

• Stima delle ore lavoro

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Prova sperimentale III anno

Schema sperimentale6 tesi 5 repliche• Controllo (non trattato)Testati 5 prodotti commerciali• Micosat F (micorizze)• Kendal TE (induttore resistenza con rame)• Thiopron (zolfo)• Abies (solfato di ferro ed estratti dell’abete

siberiano)• Vimpel (composto a base di acidi umici)

In forzatura sono stati testati prodotti naturali

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Sperimentata la varietà commerciale (Rosa isontina)

• Concimazione di fondo con pollina 1t/ha

• Semina metà luglio con 13p.te/m2

• Trattamenti: 5 a distanziati di 14gg dal 8/10/2013

• Raccolte: 1 raccolta (primi di dicembre)

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Risultati 2013 (prima raccolta)

Trattamento Produzione vendibile (kg/m2)

Controllo 0,22 ab

Abies 0,20 ab

Micosat F 0,16 b

Kendal TE 0,17 ab

Thiopron 0,23 ab

Vimpel 0,29 aTest di Duncan – P≤ 0,05

La varietà ha presentato eterogeneità nella produzione con circa 50% di prodotto fuori tipo

* Da valutare nelle prossime raccolte

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Considerazioni tecniche

Annate particolari (meteo)

Si consiglia il trapianto alla semina diretta

La raccolta, la forzatura e la pulitura finale sono le attività più onerose

Nei tre anni si è stimato che queste operazioni interessano più di 500h/ha

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Conclusioni

•I prodotti utilizzati sembrano apportare dei benefici in termini di sanità delle piante in campo

•Il loro utilizzo può variare a seconda della scelta dell’epoca di raccolta

•La razionalizzazione della forzatura ha ridotto enormemente l’incidenza dei marciumi

•Prodotti utilizzati in forzatura non hanno evidenziato particolari effetti benefici sulla produzione

• Prodotto tipico ricercato • Enorme potenziale economico• Integrazione al reddito nel periodo invernale

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Radicchio da grumulo "cul poc"

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Nome: Cichorium intybus L. var. foliosum Bischoff

Famiglia: CompositeDiffusione altimetrica: fino a 700m s.l.m.Terreno ed esposizione: medio impasto e ben drenati con buona dotazione di S.O. soleggiati o mezz’ombra

Cronoprogramma

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Nei tre anni del progetto

• Ottimizzare le tecniche agronomiche• Migliorare lo stato fitosanitario delle

piante in campo• Studio dell’epoca ottimale di raccolta• Valutazione comportamento varietà

commerciali • Stima delle ore lavoro

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Prova sperimentale III annoCampo sperimentale Godia (Ud)

Unica varietà tipo grumulo biondo

Prova: 7 tesi 3 repliche• Controllo (non trattato)Prodotti commerciali• Micosat F (micorizze) terreno, terreno+foglie• Kendal TE (induttore resistenza con rame)• Thiopron (zolfo)• Abies (solfato di ferro ed estratti dell’abete

siberiano)• Vimpel (composto a base di acidi umici)

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Aratura e concimazione di fondo con pollina luglio ’13

Erpicatura a luglio ‘13

Semi: 65/m2

Irrigazioni (3)

Erpicature per contenimento infestanti

Taglio radicchio settembre

Trattamenti: 5 distanziati di 14gg a partire da 9/10/2013

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Risultati raccolta annata 2012-2013

Trattamento1° raccolta 5

marzo produzione Kg/m2

2° raccolta 23 marzo produzione

Kg/m2

Controllo 0,22 a 0,23 a

Kendal TE 0,23 a 0,26 a

Micosat F 0,23 a 0,26 a

Abies 0,28 a 0,25 a

Thiopron 0,30 a 0,27 aTest di Duncan – P≤ 0,05

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Considerazioni tecniche

Quest’anno bisogna capire l’incidenza delle condizioni meteo

È opportuno il taglio della vegetazione prima dell’arrivo dei freddi (anche 2 tagli)

La raccolta e le successive puliture sono onerose in termini di tempo 350h/ha

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Conclusioni

•Prodotto tradizionale, ben riconoscibile e apprezzato

•Integrazione al reddito nel periodo invernale

•Ortaggio già affermato sui mercati regionali

•Per aumentare la sua potenzialità economica sarebbe opportuno analizzarne le qualità (contenuto in nitrati)

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Luppolo

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Nome: Humulus lupulus L.Famiglia: CannabaceeDiffusione altimetrica: fino a 1200m s.l.m.Terreno ed esposizione: predilige terreni con presenza di scheletro, ben drenati soleggiati o in mezz’ombra. Non tollera pH basici

Cronoprogramma

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Luppolo per scopi alimentari e/o da birra

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Piante campione conservate in vaso presso il Vivaio forestale Pascul di Pradandons

• Raccolte dei germogli per prove gastronomiche

• Prove di taleaggio sia dei tipi spontanei che delle varietà da birra

• Realizzazione piantine per cessione gratuita

• Prove di germinabilità del seme

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Osservazioni

• Le piante hanno mostrato carenze nutrizionali da microelementi

• Suscettibilità alle alte temperature con bruciature sulle foglie

• Buona forza vegetativa• Entrano in produzione più tardi rispetto alle

varietà da birra• I germogli sono venduti a 20-25 euro/Kg• Produzione germogli difficile da stimare

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Prove di taleaggio

Realizzate talee da piante spontanee e da birra

2 tesi (con e senza ormoni)

Sulle varietà spontanee (maschi/femmine)

Mediamente nei due anni la percentuale di successo è stata attorno al 65% per tutte le tesi

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Le piante sono state usate per la cessione gratuita al pubblico e per ampliare il campo didattico presso IPA di Pozzuolo del Friuli

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Prove di germinabilità

Testate a 10-15-20-25-30°C (buio/luce)

4 piastre da 50 semi per tesi mantenuti in ambiente controllato per 30gg

Sia la T °C che la presenza di luce non hanno influito sulla germinabilità che si è attestata su valori attorno 1%

La propagazione da seme riduce il rischio di malattie causate da patogeni pericolosi (virus e viroidi)

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Luppolo da birra

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Sfida innovativa

Studio sulla coltivazione

Confronto con tecnici esteri

Disponibilità di terreno

Reperimento piante

Allestimento campo sperimentale

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Campo sperimentale di Fiume Veneto (PN)

Realizzato tra maggio e ottobre 2011 Interfila 3m – sulla fila 1m - Altezza pali 3,5m.

Inserimento di nuove varietà in primavera del 2013

Il campo è stato oggetto di diverse visite ed incontri divulgativi

Primo campo sperimentale in Regione

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Le varietà in prova

AromaSaaz – Rep.CecaSpalt – Ger.Tettnangher – Ger.Saphir – Ger.

AmaroHallertauer Magnum – Ger.Magnum – Ger.Northern Brewer – Ger. Merkur – Ger.

Duplice attitudinePerle – Ger.Opal – Ger.Cascade – USA Primadonna – UK

Spontaneo – Sutrio (Ud)Superficie totale circa 500m2

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LAVORAZIONI 2013DATA LAVORAZIONE DESCRIZIONE

10/04/2013Rottura e fresatura del terreno. Taglio delle radici troppo distanti dalla pianta madre.

Evitare asfissia radicale e la crescita di nuove piante fuori la fila

20/04/2013Taglio di tutti i germogli. Trapianto introduzione nuove varietà

Importante eliminare i primi germogli per evitare una maturazione precoce con ridotti contenuti in alfa acidi.

22/04/2013 Sistemazione dei fili e selezione dei germogli Selezione di 2 germogli principali + 2 di riserva

03/05/2013Avvolgimento dei germogli sui fili e pulitura parte basale

Avvolgimento in senso orario e pulitura per favorire arieggiamento

07/05/2013 Controllo campo e chioma Taglio dei nuovi getti, verifica sviluppo delle piante

14/05/2013 Concimazione fogliare + irrigazione Con Microcomb + ferro21/05/2013 Pulizia campo e trattamento scerbatura manuale + rame23/05/2013 Sostituzione piante morte. Fertirrigazione Con concime organico

12/06/2013 Irrigazione, gestione chiomaPulizia dei getti laterali bassi e sistemazione dei getti avvolti sui fili

14/06/2013 Trattamento rame e zolfo Contro peronospora, oidio e acari

21/06/2013Pulizia campo e parte basale pianta, eliminazione getti

Per evitare stress alla pianta causata da troppi capi a frutto

28/06/2013 Trattamento rame e zolfo Contro peronospora, oidio e acari10/07/2013 Fertirrigazione Con concime organico

17/07/2013 Trattamento Rame+ zolfo+ Azadiractina (contro ragnetto rosso)

24/07/2013 Concimazione fogliare + irrigazione Con Microcomb + ferro31/07/2013 Sistemazione tralci e pulitura parte basale20/08/2013 Raccolta Taglio delle piante e raccolta manuale dei coni

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Aprile ‘13Prime lavorazioni

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Maggio ’13

Selezione germogli e manifestazione prime carenze nutrizionali

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Estate ’13

Attacco di insetti

Carenza microelementi

Malattie fungine

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Dalla raccolta alle analisi

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Halle

rtaue

r Mag

num

Mag

num

Tettn

angh

erSa

az

North

ern

brew

er

Spal

ter

Perle

Opal

Saph

ir

Mer

kur

00.20.40.60.8

11.21.41.6

b

a

bbb

bb

bc

c

Risultati produzioni medie 2012 e 2013 (Kg/m2)

DMS P≤ 0,05 =0,54

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Risultati produzioni medie nuove varietà

Varietà Prod. (Kg/m2)

Spontaneo Sutrio

0,50

Cascade 0,33Primadonna 0,30

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2012 Risultati analisi 2013Varietà in prova

Tot. alfa acidi %

Tot. beta acidi %

Tettnangher 0,33 (4) 1,12 (4)

Hall. Magn. 11,17 (9) 5,42 (5)

North.Brew. 1,98 (8) 1,88 (4)

Saaz 1,25 (4,5) 1,45 (6,5)

Perle 1,95 (7) 0,93 (4)

Magnum 8,69 (9) 4,96 (5)

Merkur 4,60 (14) 2,35 (6)

Opal 5,82 (5) 3,24 (4,5)

Saphir -- (3,5) -- (5,5)

Spalt 1,24 (3,5) 1,04 (4)

Varietà in prova

Tot. alfa acidi %

Tot. beta acidi %

Tettnangher 0,72 (4) 2,06 (4)

Hall. Magn. 8,97 (9) 4,81 (5)

North.Brew.

Saaz 1,42(4,5) 2,60 (6,5)

Perle 0,24 (7) 0,43 (4)

Magnum 5,28 (9) 5,57 (5)

Merkur 1,89 (14) 1,44 (6)

Opal 4,9 (5) 3,11 (4,5)

Saphir

Spalt 1,86(3,5) 3,65 (4)

Spont. Sutrio

1,41 1,55

Cascade 5,14 (7) 3,16 (7)

PrimadonnaAnalisi HPLC - effettuate dallo staff del prof. Buiatti

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Considerazioni tecniche

Fondamentale è la scelta del terreno

La coltura deve essere monitorata di frequente nei primi stadi di sviluppo

L’apporto idrico non deve mancare ma si devono evitare ristagni

Le concimazioni con Ca alla ripresa vegetativa e con microelementi durante lo sviluppo sono indispensabili

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Considerazioni tecniche

La scelta dei capi a frutto è determinante per il buon esito del raccolto

Accorgimenti agronomici possono facilitare la resistenza ai parassiti (non si possono usare prodotti fitosanitari)

La pianta è molto suscettibile alle scottature e alle patologie fungine

Contenimento apparato radicale dopo 2-3 anni dal trapianto

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Considerazioni tecniche

Suscettibilità alla fecondazione da piante maschili

Utilizzo di teli antigrandine protegge la produzione

Tempestività della raccolta

Buon metodo di essiccazione

Mantenimento al buio e sottovuoto del prodotto essiccato

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Conclusioni relative alle varietà testate

• Magnum sembrerebbe adattarsi meglio alle nostre condizioni climatiche

• Tettnangher ottima vigoria e buon stato fitosanitario

• Opal da verificare• Saaz, Northern brewer precoce ma

suscettibile a fecondazione• Saphir e Merkur basse performance

produttive• Da valutare bene Cascade e Primadonna• Spontaneo da provare in birrificazione

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Conclusioni

• Proseguimento della sperimentazione (filiera birra)

• Ampliamento con altre varietà (spontanee e commerciali)

• Messa a punto di tecniche "naturali" per il contenimento dei parassiti (non esistono P.A. registrati)

• Ottimizzazione del processo di raccolta• Sviluppo di un prodotto artigianale regionale• Coinvolgimento di più microbirrifici regionali

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Usi alternativi ed esempi di best

practices

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Altri modi di utilizzo delle piante spontanee

Le piante spontanee per la loro natura e la loro eterogeneità possono essere utilizzate in diversi ambiti, oltre a quello della gastronomia

Nella regione Friuli Venezia Giulia diverse sono le attività nate dal loro utilizzo

OFFICINALI www.arpefvg.it

Colorare i tessuti naturali Progetto LANATURA(enti di ricerca regionali, sloveni e scuole superiori)

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• Fate bollire l’acqua e scioglietevi un cucchiaio di sale grosso per ogni litro di acqua;

• Aggiungete le piante per tingere il tessuto e lasciate bollire per almeno 1 ora: per misurare la quantità di erbe che vi serviranno pesate il tessuto. La quantità d’erbe da usare sarà pari al peso del tessuto;

• Lasciate bollire l’acqua con le erbe naturali fino a quando non avrà assunto la colorazione che desiderate (e ricordatevi che sul tessuto il colore tende ad essere più chiaro)

• Filtrate l’acqua per eliminare tutti gli scarti, rimettete l’acqua nella pentola e fatela bollire;

• Mettete quindi in immersione il tessuto e lasciate sul fuoco per circa tre ore. (più lungo sarà il tempo in cui lascerete bollire il tessuto, più intenso sarà il colore del tessuto) Controllate quindi spesso il colore che sta assumendo;

• Lasciate quindi raffreddare l’acqua con il tessuto in ammollo: quando sarà raffreddata il tessuto sarà del colore desiderato

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Chi ci ha seguito in regione - altri esempi di best practicesAzienda Sito internet Cosa coltiva di «nostro»

Azienda agricola Faleschini www.azagrfaleschini.valcanale.org Radicchio di monte,Luppolo,

Silene

Az. Agricola Domini Albert www.agricoladomini.it Radicchio di monte

Az. Agricola F.lli Marzona www.marzona.net Rapa di Verzegnis

Az. Agricola Arvenis www.arvenis.it

Radicchio di monte,Silene,

Sedano selvatico,Barba di capra,

Buonenrico

Az. Agricola Pecol www.olivello.com Cren

Az. Agricola L’orto felice www.ortofelice.udine.itSilene

BuonericoLuppolo

Valerianella

Az. Agricola Marmai Cren

Az. Agricola Regent Cren

Az. Agricola Lovrencik Asparago e pungitopo

Az. Agricola A fil di tiere CrenLuppolo

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C’e anche qualche pazzo fuori regione

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Aspetti economici legati alla

commercializzazioneLe prospettive per lo sviluppo di una filiera

connessa all’utilizzo delle piante spontanee:aspetti economici, sociali e culturali

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Obiettivi

Definire le ricadute tecnico-economiche-sociali e culturale delle coltivazione delle erbe spontanee

Evidenziare criticità e soluzioni per la creazione di una filiera

Identificare modelli di sviluppo esportabili su altri prodotti

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Lo stato dell’arte

Diffusione in diverse regioni c’è una forte conoscenza di piante spontanee/erbe officinali

Consolidata tradizione di uso e commercializzazione di prodotti legati alle piante

Radicamento del valore delle erbe e piante officinali nel substrato culturale (tradizioni, riti, manifestazioni)

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Gli Usi

Prodotto Fresco

Prodotto trasformato

Usi connessi al settore farmacologico

Usi connessi al settore erboristico

Usi connessi a distillati e liquori

Ristorazione

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Il mercato di riferimento

Non e sempre possibile capire il reale giro d’affari per l’indotto erbe e piante spontanee

Il mercato e molto eterogeneo e difficilmente tracciabile

Esistono molte variabili che influiscono sul prezzo (condizioni climatiche, zona di vendita mode, periodo di raccolta ecc…)

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I mercati di riferimentoAgriturismo

Punti vendita specializzati

On line

Mercatini stagionali

Ristorazione

Centri di trasformazione e vendita

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Prodotto frescoStagionale legato al periodo di

raccolta

Marzo - Giugno

Ristorazione (medio alto livello)

Agriturismo

Mercati locali

Centri di trasformazioneM

erca

ti di

rife

rimen

to

Prezzo di riferimentoDa 4euro/ kg sino a 15-50 euro/kg

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Prodotto trasformato

Centri di trasformazioneprofessionale

Tutto l’anno (picchi in determinati periodi dell’anno)

Centri di trasformazione hobbisti

Ristorazione

Agriturismo

Mercati locali

Punti vendita specializzati

Sott’olio prezzo di riferimento

da 5 a 25 euro per vasetto 200g

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Caratteristiche del mercato attuale

- Prezzi troppo “elevati”: rischi di speculazione

- Prodotto non sempre di qualità

- Prodotto non omogeneo

- Prodotto che non dà il valore aggiunto al territorio

- Pochi attori nella filiera

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Quantità

Prez

zo

Situazione Attuale

Prezzo competitivo

Dom

anda

Offert

a

Caratteristiche del mercato attuale

Prezzo fuori mercato

Rischio commerciale “ Prodotto di lusso”

Percezione di prodotto difficilmente acquistabile

Trend periodo di crisi

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Cosa puo aiutare il mercato: RICERCA

1. In azienda

2. Per l’azienda

1. Conoscenze e curiosità

2. Nuovo Meccanismo Imprenditoriale

3. Sfruttamento positivo del territorio

4. Riscoperta tradizioni

• L’implementazione tecnologica • Prove sperimentali • Il trasferimento delle conoscenze

stimolano

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Imprenditore Agricolo

Hobbista

Trasformatore

Ristoratore Raccoglitore

Can

ale

di

ven

dit

a 1

Can

ale

di

ven

dit

a 2

Can

ale

di

ven

dit

a 3

Can

ale

di

ven

dit

a 4

Can

ale

di

ven

dit

a 5

Il modello di commercializzazione attuale

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Prospettive

Imprenditore Agricolo

Hobbista

Trasformatore

Ristoratore

La creazione di una filiera La creazione di una filiera

Raccoglitore Piccola e Media distribuzione

Piccola e Media distribuzione

Prospettive di nuovi mercati

Valore-Aggiunto Qualità Tracciabilità Garanzia Approccio sinergico

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Validità Prodotti sono riconosciuti dal territorio

Salvaguardia delle risorse culturali.

Salvaguardia e valorizzazione delle risorse Umane “ Maestri delle Erbe”.

Connessione forte con il turismo

Sperimentazione

Associazione di produttori / raccoglitori / trasformatori

Agricoltura

Turismo

Ristora

zione

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Rafforzamento del settore agricolo

Connessione stretta tra settore agricolo e offerta enogastronomica(ristoranti-agriturismi)

Integrazione ed ampliamento offerta turistica

Un percorso obbligato

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Tre esempi del Friuli Venezia Giulia

Prodotti Civetta

1. Altri prodotti

2. Territorio3. Cultura4. Lingua5. Tradizione

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Conclusioni

Possibilità reali di integrazione al reddito;

Mercato in forte crescita

Manca l’integrazione tra i vari ambiti

Evidenti potenzialità di sviluppo e di ricerca anche nella ristorazione

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GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE