LdB 112 20141112 Leoni 1

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Esperienze di riqualificazione degli spazi aperti urbani. Casi di riattivazione sociale e spaziale a Roma attraverso progetti temporanei Reactivicity Reloaded_Urbanistica di strada Molfetta 1019 novembre 2014 Valeria Leoni

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Esperienze di riqualificazione degli spazi aperti urbani.Casi di riattivazione sociale e spaziale a Roma attraverso progetti temporanei

Reactivicity Reloaded_Urbanistica di stradaMolfetta 10‐19 novembre 2014Valeria Leoni

Tre casi a Roma:

Attivazione dal basso

Quando la Ricerca diventa Azione

Nuove politiche urbane

VIADOTTO DEI PRESIDENTI

PARCO FERONIA

1) Il giardino di Castruccio

Gli attori

Associazione di promozione sociale da settembre 2010Gruppo multidisciplinare di ricerca ed azioneReinvenzione Spazio pubblico Paesaggio urbano come processo condivisoSussidiarietà orizzontaleInvenzione e creatività civica

Associazione ONLUS locale per il diritto all’infanzia

Patrocinatore    

Finanziamento di 2000 euro per la riattivazione dello spazio

Associazione per l’educazione alla cittadinanza

Il modello di riferimento… IL GIARDINO CONDIVISOQuando azione  e responsabilità divengono «collettive»Per giardino condiviso si intende un giardino di quartiere, animato e gestito daun'associazione o da un gruppo di cittadini riuniti in un comitato, che, in accordo conl’amministrazione, si fa carico non solo della manutenzione ordinaria e dell’apertura echiusura dello spazio, ma propone attività collettive con fini ambientali, sociali, educativie culturali.

Dove possono sorgere:

• perimetri interni a parchi pubblici

• aree residuali degradate all'internodel tessuto urbano

• coperture di edifici pubblici esemi‐pubblici

• aiuole, giardini e aree verdidequalificate

• cortili interni edifici residenziali pubblici

Il modello di riferimento… IL GIARDINO CONDIVISONuove categorie di spazio urbano ad uso pubblico delle città del XXI secoloDispositivi di riqualificazione urbana e di coesione sociale

Il modello di riferimento di successo…IL PROGRAMMA PARIGINO «MAIN VERT» Quando una pratica spontanea diviene programma urbano

Fenomeno JP si è diffuso spontaneamente in Francia già a partire dagli anni ’90.Nel 2001 Il Comune di Parigi si dota di uno strumento di regolamentazione del fenomeno, ilprogramma «Main Vert» ed istituisce un’associazione «Grains de Jardins» come referente emediatore tra le realtà locali e l’amministrazione.

Oggi si contano oltre un centinaio di JP a Parigi. Una rete in continua crescita!

Il contesto in cui nasce il progetto del Giardino di Castruccio

Mappa degli orti urbani e dei giardini condivisi a Roma  www. zappataromana.org

Programma comunale «Punto verde cittadino»

‐ Poco successo‐ Troppo oneroso‐ Durata  convenzione troppo breve (1 anno)‐ Assenza di una politicacomunale di sostegno‐ Assenza di strutture      intermedie di riferimento‐ Casi di privatizzazioni di spazi pubblici

Quando la sussidiarietà diviene delega totale ai cittadini

Il progetto per «il giardino di Castruccio»La riattivazione del giardino come progetto pilota del municipio e la riscrittura condivisa del programma comunale alla scala municipale

Step 1 settembre 2011Creazione di un gruppo di lavoro (Filos, Città delle mamme, comitati locali, cittadini)

Step 2 settembre 2011Accordo municipale per riaprire  e gestire il giardino da parte del gruppo di lavoro

Step 3 ottobre 2011‐ giugno 2012Organizzazione di attività (un evento al mese), manutenzione ordinaria, incontri pubblici e 5 focus group

Step 4 ottobre 2012‐ giugno 2013Costituzione di un nuovo gruppo di cittadini come referenti dello spazio ‐ Progetto Pilota

Step 5 settembre 2013 ‐ oggiProgetto PLAS: (Progetto Locale per l’Abitare Sostenibile) per la riscrittura della Convenzione per la gestione condivisa degli spazi pubblici del V Municipio

Step 3 ottobre 2011‐ giugno 2012Organizzazione di attività, manutenzione ordinaria, incontri pubblici

Step 3 ottobre 2011‐ giugno 2012I laboratori di auto‐costruzione di piccole strutture e di giardinaggio collettivo

Step 3 ottobre 2011‐ giugno 2012Il blog per condividere il progetto ed allargare la piattaforma

Step 4 ottobre 2012‐ giugno 2013Costituzione di un nuovo gruppo di cittadini come referenti dello spazio ‐ Progetto Pilota

Risultati dei tavoli di lavoro e degli incontri pubblici‐ Riscrittura della convenzione «Punto verde cittadino» a livello municipale‐ Assenza di un ufficio di riferimento al livello municipale‐ Necessità di avere un referente «esperto» soprattutto nella fase iniziale‐ Prevedere la possibilità di organizzare eventi di auto‐finanziamento‐ Necessità di individuare una rete di spazi alla scala municipale «a gestione condivisa»‐Monitoraggio sull’assenza di privatizzazioni‐ Aumentare la durata della convenzione  da 1 a 3 anni

Step 4 ottobre 2012‐ giugno 2013Costituzione di un nuovo gruppo di cittadini come referenti dello spazio ‐ Progetto Pilota

Step 5 settembre 2013 ‐ oggiProgetto PLAS: (Progetto Locale per l’Abitare Sostenibile) per la riscrittura della Convenzione per la gestione condivisa degli spazi pubblici del V Municipio

Spazi pubblici del Pigneto a potenziale gestione condivisa

Step 5 settembre 2013 ‐ oggiProgetto PLAS: (Progetto Locale per l’Abitare Sostenibile) per la riscrittura della Convenzione per la gestione condivisa degli spazi pubblici del V Municipio

Soggetti proponenti:

‐Municipio V (responsabile della gestione di tutte le aree a verde pubblico con mq < 20.000, regolamento decentramento RomaCapitale)‐ Associazione FiloS‐ Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio Cesv – Spes‐ Forum PA‐ Associazioni locali del Municipio V

Progetto candidato al bando della regione Lazio «bando delle idee»

Fonti di finanziamento: Comunali, Bandi Regionali, Bandi Europei… 

2) Parco Feronia: Tattiche di progetto urbano condiviso

2) Parco Feronia: quando la ricerca diventa azione

Gli attori

Public Identity and Common Space

Associazione «Feronia» e abitanti del quartiere

Municipio V di 

Wagon Lanscaping (Fr), Di Monte‐Gravalos (Sp), Guynot de Boismenu (Fr), German Venzuela (Chile)

45 studenti laboratorio

2) Parco Feronia: Tattiche di progetto urbano condiviso

Il workshop «Pietralata paesaggi prossimi»‐aprile 2013

1) «Esplorare Pietralata, fare una mappatura»                                     Esplorazioni del quartiere e mappatura degli spazi pubblici

2) «Trasformare spazi aperti, riattivare luoghiCantiere di auto‐costruzione nel Parco Feronia

2) Parco Feronia: Tattiche di progetto urbano condivisoLa progettazione in situ degli interventi

2) Parco Feronia: Tattiche di progetto urbano condivisoIl cantiere collettivo di autocostruzione. Studenti, architetti, abitanti

2) Parco Feronia: Tattiche di progetto urbano condivisoUna costellazione di microspazi: la casetta

2) Parco Feronia: Tattiche di progetto urbano condivisoUna costellazione di microspazi: Il dragone

2) Parco Feronia: Tattiche di progetto urbano condivisoUna costellazione di microspazi: il bosco a dondolo e stazione feronia

2) Parco Feronia: Tattiche di progetto urbano condivisoUna costellazione di microspazi: rappresentare il progetto

3) Sotto al Viadotto_ RI‐uso e RI‐attivazione di un viadotto 

2) Sotto al Viadotto_ RI‐uso e RI‐attivazione di un viadotto 

Gli attori

Volontari e abitanti del quartiere

Municipio III di 

20 studenti

3) Sotto al Viadotto_ RI‐uso e RI‐attivazione di un viadotto 

3) Sotto al Viadotto_ RI‐uso e RI‐attivazione di un viadotto

«Stazione» Vigne Nuove 

3) Sotto al Viadotto_ RI‐uso e RI‐attivazione di un viadottoil workshop di autocostruzione

3) Sotto al Viadotto_ RI‐uso e RI‐attivazione di un viadotto

3) Sotto al Viadotto_ RI‐uso e RI‐attivazione di un viadotto

3) Sotto al Viadotto_ RI‐uso e RI‐attivazione di un viadottoUn progetto in progress

Scenari proposti al municipiodall’associazione Greenapsi

Alcune considerazioni

• Processi lenti che si specificano e si strutturano nel tempo

• Luoghi «densi» in cui si generano  «servizi non convenzionali» che si aggiungono e non si sostituiscono  a quelli garantiti dal Pubblico

• Ruolo forte dell’Amministrazione nell’accompagnare questi processi e nel sostenerli in fase di start‐up 

• Forte motivazione dei cittadini: cittadinanza attiva e responsabilità collettivadove lo Spazio pubblico è inteso come bene comune

• Progetti che incoraggiano nuove forme di gestione

• Importanza di una struttura intermedia capace di mediare tra cittadini ed istituzioni (università, mediatori e facilitatori) 

• Importanza di una convezione/regolamento condiviso che stabilisca regole chiare per evitare casi di privatizzazione dello spazio pubblico

Alcune considerazioni

• Progetti per nuovi approcci alla progettazione dello spazio pubblico: temporaneità intesa come flessibilità ed adattabilità per delineare paesaggi provvisori ma densi

• Progetti che lavorano con l’intensità del significato piuttosto che con la permanenza della costruzione

• Progetti condivisi con la cittadinanza (nuovo rapporto tra progettista ed utente)

• Progetti che lavorano sulla dimensione Estetica‐Sociale ed Ecologica per reinserire questi spazi nel sistema  SPAZI PUBBLICI alla SCALA LOCALE  e restituendo loro NUOVI VALORI_ Progettazione di luoghi minori

• Città come palinsesto in cui tracce e pratiche si depositano in una struttura permanente che essi «ispessiscono»

• Interventi che non si limitano a rigenerazioni circoscritte ma che innescano generalmente processi più ampli alla scala locale

Bibilografia e sitografia

• M. De Certeu, (2001), «L’invenzione del quotidiano», Edizioni Lavoro

• A. Lambertini (2013), «Urban Beauty. Luoghi prossimi e pratiche di resistenza estetica», Editrice compositori

• M.L. Olivetti, A. Metta ,A. Lambertini (2014) , «Progettare paesaggi quotidiani», Gangemi

• V. Leoni (2013), «Giardini condivisi e pratiche spontanee nello spazio pubblico contemporaneo». In De Matteis, A. Marin (a cura di) “Nuove qualità del vivere in periferia. Percorsi di rigenerazione nei quartieri residenziali pubblici”, Edicom

• www.filosweb.it

• http://www.livingurbanscape.org/pics.html

• http://sottoilviadotto.wordpress.com/