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SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 1/2007 53

CEREALI VERNINI

Frumento tenero

Nel mese di gennaio il frumento tenero è in riposo vegetativo. In feb-braio, quando la temperatura inizia ad aumentare, riprende l’attività vegetativa con la formazione di nuovi culmi alla base della pianta (accestimento).

In questa fase e in quelle successive è importante garantire alla coltura una adeguata disponibilità di azoto, da cui dipendono la produzione e la qualità della granella (contenuto in proteine). Vanno quindi effettuate due concima-zioni azotate in copertura, la prima al-l’inizio dell’accestimento (febbraio) e la seconda all’inizio della levata (marzo).

Nel periodo che va dalla metà di gen-naio (regioni meridionali ed insulari) al-la metà di febbraio (regioni settentriona-li), effettuate quindi la prima concima-zione azotata in copertura. In questa fase vi consigliamo di utilizzare un concime azotato «a lento effetto» (ad esempio: Entec 26 della ditta Compo, alla dose di 100-200 kg per ettaro); in alternativa im-piegate il nitrato ammonico-26 alla dose di 100-200 kg per ettaro. Apportate la dose di concime più elevata nei terreni dove si possono ottenere produzioni su-periori a 50 quintali per ettaro; negli altri casi apportate invece quella più bassa.

Per limitare il compattamento del ter-reno dovuto al passaggio del trattore con lo spandiconcime, distribuite il concime quando il terreno è asciutto o, se umido, quando è gelato (nelle prime ore del mattino di giornate molto fredde).

I concimi azotati «a lento effetto» (En-tec, Azoplus, ecc.) hanno un costo supe-riore rispetto ai prodotti tradizionali (ni-trato ammonico e urea), ma la graduale cessione dell’azoto è più confacente alle esigenze della coltura; si riducono inoltre le perdite di azoto per dilavamento e vo-

latilizzazione e il conseguente inquina-mento dell’acqua e dell’aria. Con questo tipo di concimi è inoltre possibile effet-tuare la concimazione azotata in copertu-ra con un unico intervento da effettuarsi nella fase di accestimento (febbraio), au-mentando ovviamente la dose rispetto al-le due concimazioni (ad esempio: 300-500 kg per ettaro di Entec 26), con rispar-mio nei costi di distribuzione e minor compattamento del terreno.

Nel mese di febbraio verifi cate la pre-senza di erbe infestanti sulla coltura e, se necessario, intervenite con un trattamen-to diserbante. I diserbanti utilizzabili so-no molti (1); tra questi segnaliamo un pro-dotto effi cace sia sulle principali infestan-ti «a foglia larga» (dicotiledoni) che su quelle «a foglia stretta» (graminacee), contenente le sostanze attive iodosulfuron metile-0,79 e fenoxaprop etile-6,32 (ad esempio: Hussar OF della ditta Bayer, ir-ritante), da impiegare alla dose di 1,25 li-tri per ettaro con l’aggiunta di 1 litro per ettaro di un bagnante (ad esempio: Bio-power della ditta Bayer, irritante).

Se il terreno risulta molto soffi ce vi consigliamo di effettuare una rullatura. Tale operazione va effettuata quando il terreno è asciutto e comunque prima della fase di levata (in febbraio).

Una adeguata nutrizione azotata del frumento tenero è importante

anche per le coltivazioni condotte con il metodo biologico; ciò al fi ne di garanti-re non solo una produzione soddisfacen-te, ma anche la qualità (contenuto in proteine) del prodotto che dipende so-prattutto dalla disponibilità di azoto.

Anche sul frumento biologico va quin-di effettuata la concimazione azotata in

copertura, utilizzando un concime ammesso in agricoltura biologica (2). Più precisamente, vi consigliamo di effettuare un unico intervento nel pe-riodo che va dalla metà di gennaio

(regioni meridionali ed insulari) alla metà di febbraio (regioni settentrionali), utilizzando un concime il cui azoto si renda disponibile per la coltura in tempi brevi, come quelli a base di residui ani-mali idrolizzati. Ad esempio si può utiliz-zare il Bioazoto 12 N della ditta Organa-zoto oppure il Fertorganico della ditta Il-sa, in dosi variabili da 400 a 800 kg per ettaro in funzione delle fertilità del terre-no e della produzione ottenibile.

Il concime va distribuito seguendo le modalità descritte per le coltivazioni con-venzionali ed interrato con l’erpice stri-gliatore, a cui va fatto ricorso anche per il controllo delle erbe infestanti. A tale scopo in genere sono necessari 2-3 pas-saggi, distanziati di 15-20 giorni, da ef-fettuarsi nel periodo che va dalla metà di gennaio alla metà di marzo. Le striglia-ture sono effi caci quando le infestanti so-no nei primi stadi di sviluppo e il terreno è asciutto in superfi cie (non gelato); vi consigliamo inoltre di usare trattori con pneumatici a larga sezione per limitare il compattamento del terreno.

Grano duro

La scarsità di precipitazioni ha limita-to in molti casi lo sviluppo della coltura nelle prime fasi e ci troviamo di conse-guenza in presenza di piante rade e mal sviluppate. È fondamentale quindi proce-dere ad una concimazione azotata al fi -ne di riequilibrare le piante, favorire l’ac-cestimento ed uniformare la coltura.

Vi consigliamo di utilizzare kg 200- 250 di urea-46 o kg 350-400 di nitrato ammonico-26. Frazionerete la concima-zione in due interventi, di cui il primo da effettuare verso la metà di febbraio, pos-

Cereali vernini. Coltivazione di frumento tenero in ripresa vegetativa dopo i freddi invernali

In questo periodo è importante

garantire ai cereali vernini

una adeguata disponibilità

di azoto, attraverso la concimazione

in copertura

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54 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 1/2007

Tre esempi di rotazione quadriennale per il Nord, il Centro e il Sud Italia a cura di Umberto Grigolo

In questo progetto grafi co sono riportati tre tipi (uno per il Nord, uno per il Centro e uno per il Sud Italia) di rotazione quadrien-nale delle colture erbacee più diffuse nei diversi ambienti. L’applicazione di queste rotazioni comporta in pratica la successione nel 2007 e nei prossimi tre anni, sullo stesso appezzamento di terreno, delle diverse colture seguendo nel tempo l’ordine orizzon-tale in cui sono qui sotto elencate. Non è necessario partire al primo anno (2007) con la prima coltura; l’importante è rispettare l’ordine con cui sono elencate: se in un appezzamento al Nord nel 2007 si coltiva il mais (vedi esempio 1), nel 2008 si coltiverà sullo stesso appezzamento la soia, nel 2009 il mais e nel 2010 il frumento tenero;

= terreno in attesadi essere seminato

= colturain atto

se invece nel 2007 si coltiva la soia (vedi esempio 2), nel 2008 si coltiverà sullo stesso appezzamento il mais, nel 2009 il frumento tenero e nel 2010 il mais.

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La situazione nel gennaio 2007 La situazione nel febbraio 2007 2008 2009 2010

es. 1Mais Mais 1 soia 1 mais 1 frumento t.

es. 2Soia

Soia 2 mais 2 frumento t. 2 mais

es. 3Frumento tenero

Frumento tenero

3 mais 3 soia 3 mais

Note. Nelle zone meno fertili o più siccitose si consiglia di sostituire la soia con il giraso-le o con il pisello proteico, il frumento con l’orzo, il mais con il sorgo.

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La situazione nel gennaio 2007 La situazione nel febbraio 2007 2008 2009 2010

es. 1Girasole Girasole 1 grano duro 1 mais 1 grano duro

es. 2Grano duro

Grano duro

2 mais 2 grano duro 2 girasole

es. 3Mais Mais 3 grano duro 3 girasole 3 grano duro

Note. Nelle zone meno fertili o più siccitose si consiglia di sostituire il girasole con il col-za, il grano duro con l’orzo, il mais con il sor-go o con la fava. In alternativa al grano duro possono inoltre essere coltivati il frumento tenero e l’avena.

Sud:

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La situazione nel gennaio 2007 La situazione nel febbraio 2007 2008 2009 2010

es. 1Fava Fava 1 grano duro 1 colza 1 grano duro

es. 2Grano duro

Grano duro

2 colza 2 grano duro 2 fava

es. 3Colza Colza 3 grano duro 3 fava 3 grano duro

Note. La fava può essere sostituita dal cece, il grano duro da quello tenero, dall’orzo e dall’avena.

Principali operazioni colturali. = letamazione; = aratura; = preparazione letto di semina; = concimazione

pre-semina ;

= semina; = diserbo; = concimazioneazotata in copertura ; = sarchiatura; = irrigazione; = raccolta

l’appezzamento verrà col-tivato a soia con semina nella primavera 2007

l’appezzamento verrà col-tivato a girasole con semi-na nella primavera 2007

l’appezzamento verrà col-tivato a mais con semina nella primavera 2007

l’appezzamento verrà col-tivato a mais con semina nella primavera 2007

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SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 1/2007 55

sibilmente con il nitrato, ed il secondo dopo circa 30-40 giorni.

Spargete il concime quando il terreno è asciutto, utilizzando una trattrice legge-ra o comunque provvista di pneumatici ad ampia sezione al fi ne di ridurre al mi-nimo il compattamento del suolo.

In questo periodo va inoltre effettuata un’azione di controllo delle erbe infe-stanti, che sarà molto utile per defi nire una strategia di diserbo di cui parleremo nel prossimo numero.

Le aziende biologiche, alla fi ne di febbraio, possono effettuare una

concimazione con dei prodotti autorizza-ti per l’agricoltura biologica (2). Nel caso di acquisto di concimi è necessario che la ditta produttrice ne certifichi l’utilizzo per l’agricoltura biologica. In tal caso uti-lizzerete dai 300 ai 600 kg per ettaro di fertilizzanti che abbiano un alto titolo di azoto (ad esempio Organ 6-10, Guanito, Duetto, Fhenix, Super 7, Agrofertil) o prodotti a base di cornunghia torrefatta o di cornunghia, pelli e carniccio (ad esem-pio Grenagro), o a base di pennone (ad esempio Protamin P), di cuoio torrefatto (Bioilsa, Cuoiorgan 9, Ecolenergy), o al-tri concimi organici di varia origine (Na-tural 8, Prodigy cereali, ecc.) o la pollina essiccata di molte ditte.

Dopo l’intervento è utile effettuare una strigliatura per interrare il concime e iniziare un’azione di controllo delle erbe infestanti.

Orzo

L’orzo richiede gli stessi interventi colturali indicati per il frumento tenero, con le seguenti varianti.

Per quanto riguarda la concimazione azotata in copertura vi consigliamo di effettuare un unico intervento all’inizio della levata (febbraio-marzo), con 100-200 kg per ettaro di urea-46 oppure con 200-350 kg per ettaro di nitrato ammo-nico-26. Apportate la dose di concime più elevata nei terreni dove si possono ottenere produzioni superiori a 50 quin-tali per ettaro; negli altri casi apportate invece quella più bassa.

Per quanto riguarda il controllo del-le erbe infestanti va considerato che l’orzo esercita su di esse un buon effetto competitivo, tale da rendere spesso non necessario il diserbo. Solo in presenza di infestazioni vi consigliamo di effettuare un trattamento diserbante.

Le specie infestanti prevalenti sono generalmente quelle «a foglia larga» (di-cotiledoni), per le quali si dispone di un’ampia gamma di diserbanti (1). Tra questi segnaliamo uno dei più utilizzati e

cioè il tribenuron metile-75 (ad esempio: Granstar della ditta Du Pont, irritante) da impiegare alla dose di 10-20 grammi per ettaro, a cui va aggiunto un bagnante non ionico (ad esempio: Trend della ditta Du Pont, non classifi cato) alla dose di 0,1 li-tri ogni 100 litri d’acqua.

In presenza anche di infestanti «a fo-glia stretta» (graminacee) è necessario aggiungere alla miscela diserbante un graminicida; tra questi segnaliamo il di-clofop metile-27,3 (ad esempio: Illoxan della ditta Isagro, nocivo), da impiegare alla dose di 2,5-3 litri per ettaro. Si evi-

denzia che non tutti i diserbanti uti-lizzabili sul frumento possono es-

sere impiegati anche sull’orzo.L’orzo coltivato con il metodo bio-logico richiede gli stessi interventi

colturali indicati per il frumento tenero, ad eccezione delle dosi di concime che vanno ridotte di circa un terzo.

Farro

In alcune zone più calde, esposte a sud, dove i terreni sono di colore più scuro, dalla metà di febbraio la pianta ri-prende la propria attività ed inizia la fa-se detta di «accestimento». Il farro è tra quelli che accestiscono di più: rapida-mente verranno coperti con nuovi getti gli spazi vuoti tra pianta e pianta ed ini-

zierà una naturale competizione nei con-fronti delle erbe infestanti.

Nel caso di una forte infestazione sa-rà tuttavia necessario intervenire per contenere le malerbe. Il controllo delle infestanti può essere fatto con un diser-bo chimico o con un intervento mecca-nico. L’intervento con un diserbante ver-rà programmato, se necessario, in una fase successiva. La pratica del diserbo

non può comunque essere effettua-ta nelle aziende biologiche ed è

sconsigliabile per piccole superfi ci.Il metodo meccanico è quello della

strigliatura, per la quale oggi viene co-munemente utilizzato un erpice striglia-tore che ha lo scopo di estirpare le infe-stanti. Potrete ottenere un buon risultato solo se interverrete su infestanti ai primi stadi di sviluppo e su terreni sostanzial-mente sciolti. Sui terreni argillosi i risul-tati sono minori rispetto ai terreni sciol-ti, quindi sarà opportuno effettuare più di un intervento.

Nelle zone più alte (Appennino cen-trale, oltre i 600-800 metri) il farro si se-mina alla fi ne di febbraio sul terreno ara-to in estate. Effettuate quindi le consuete operazioni di ripasso superfi ciale con un erpice per la preparazione del letto di se-mina e quindi provvedete alla semina.

Utilizzate varietà locali con caratteri-stiche primaverili (alternative), che pos-

Cereali vernini. Alcune tra le più comuni erbe infestanti dei cereali vernini: avena (1), papavero (2), camomilla (3)

1 2 3

Cereali vernini. Nel mese di

febbraio verifi cate

la presenza di erbe infestanti sulle colture e, se necessario,

intervenite con un trattamento

diserbante in post-emergenza

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56 SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 1/2007

sono essere seminate indifferentemente sia in autunno che in primavera, facilitan-dovi così molte operazioni colturali.

Con la semina a fi ne inverno la pro-duttività si riduce di circa il 20%, ma si è sicuri di salvare il cereale da pericolo-se gelate che ne potrebbero compromet-tere la produzione.

COLTURE PRIMAVERILI-ESTIVE

Mais

Se non siete già intervenuti nei mesi scorsi, effettuate la prima lavorazione del terreno che consiste generalmente in una aratura profonda non più di 30 cm.

L’aratura può essere sostituita da la-vorazioni alternative che comportano una sensibile riduzione dei costi, senza ripercussioni negative sulle produzioni. Più precisamente i terreni compattati vanno lavorati con un coltivatore pesan-te (ripuntatore ad ancore), eventualmen-te provvisto di dischi posteriori per faci-litare l’interramento dei residui coltura-li, del letame e delle erbe infestanti. Sui terreni meno compattati è invece suffi -ciente una minima lavorazione con un coltivatore leggero (estirpatore) o con un erpice a dischi.

Il mais trae notevole benefi cio dalla concimazione organica; quindi se di-sponete di letame o di altri fertilizzanti organici (liquami e pollina) destinateli preferibilmente ai terreni in cui verrà se-minata questa coltura, alle dosi indicate nella tabella in fondo alla pagina, a de-stra. Il letame va distribuito in autunno o nei primi mesi invernali ed interrato con la prima lavorazione del terreno. I liqua-mi e la pollina vanno invece distribuiti preferibilmente verso la fi ne dell’inver-no, prima o dopo la lavorazione del ter-reno; in quest’ultimo caso si provvederà all’interramento con un coltivatore leg-gero o con un erpice a dischi.

La concimazione organica è parti-colarmente consigliata nei terreni

coltivati con il metodo biologico.

Soia

Se non siete già intervenuti nei mesi scorsi, effettuate la prima lavorazione del terreno seguendo le modalità indi-cate per il mais.

La soia non trae benefi cio dall’appor-to di letame e di altri fertilizzanti organi-ci (liquami e pollina), che anzi possono

determinare un eccessivo sviluppo vegetativo e il conseguente alletta-

mento con ritardo nella maturazione.

Girasole

La semina del girasole si effettua nei primi giorni di marzo al centro ed al sud e dopo la metà di marzo al nord.

In questo periodo provvedete ad ef-fettuare le operazioni di ripasso al fi ne di eliminare le erbe infestanti e rendere più minuto il terreno.

COLTURE FORAGGERE

Prati avvicendati

Erba medica. Sul medicaio al secon-do anno di impianto può essere utile una concimazione di copertura. Di stri buite 400 kg per ettaro di perfosfato minerale-19 e se il terreno fosse povero di potassio, 100 kg di solfato di potassio-50.

Nel medicaio, specie se è giovane, si trovano molte graminacee spontanee che espletano la loro produzione nel primo ta-glio. Per questo può essere utile interveni-re con dell’azoto utilizzando 200-300 kg per ettaro di solfato ammonico-20.

Trifoglio pratense (violetto). Il tri-foglio violetto è una coltura meno pro-duttiva della medica e ha una durata più breve (due anni). Inserire questa coltu-ra nell’avvicendamento risulta utile per quelle aziende che non hanno necessi-tà di grandi masse di foraggio, ma che non vogliono comunque rinunciare agli effetti benefi ci apportati al terreno dalla rotazione con una leguminosa.

Potete quindi abbreviare la rotazione e sostituire la medica col trifoglio. Questo potrà essere facilmente bulato (cioè trase-minato) in mezzo all’orzo o al grano uti-lizzando 20-30 kg di seme per ettaro.

Qualora non siate in grado di trovare della semente locale che si è adattata nel tempo alle condizioni climatiche del-la zona, le varietà che hanno dimostrato maggiore interesse sono Isella, Perseo, Aiace, Cardinal e Salino.

La semina viene effettuata passando con una seminatrice leggera direttamen-te in mezzo al cereale (precedentemente concimato) avendo cura di effettuare una semina molto superfi ciale e in condizioni di terreno asciutto. È opportuno in alcuni casi legare dietro la seminatrice un erpice leggero a maglie per consentire l’interra-mento dei semi (e del concime).

Nei climi più freddi, dove si effettua

Cereali vernini. Nelle coltivazioni con-dotte con il metodo biologico le erbe in-festanti vanno eliminate con l’erpice strigliatore. Nella foto: particolare del-l’attrezzo al lavoro su frumento tenero

Dosi indicative di fertilizzanti organici apportabili sui terreni destinati al mais

Prodotto Dosi per ettaroin quintali (q) o metri cubi (mc)

Letame 300-400 q

Pollina (lettiera di allevamenti avicoli) 100-120 q

Liquame bovino 50-60 mc

Liquame suino 80-100 mc

Liquame di avicoli o conigli 20-22 mcColture primaverili-estive. Distribuzione di liquame zootecni-co su un terreno in cui verrà seminato il mais

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SUPPLEMENTO A VITA IN CAMPAGNA 1/2007 57

la semina dell’orzo in primavera, può essere utile seminare insieme il cereale con la foraggera.

Erbai

Erbai autunno-primaverili. Alla ri-presa vegetativa (febbraio) effettuate la concimazione azotata in copertura de-gli erbai autunno-primaverili. Su quelli costituiti da graminacee (loiessa, orzo, avena) distribuite 100-200 kg per ettaro di urea-46, mentre su quelli costituiti da le-guminose (veccia, trifogli) o da miscugli di graminacee e leguminose (avena + vec-cia, loiessa + trifoglio + veccia) la dose di urea va ridotta a 80-150 kg per ettaro. Ap-plicate la dose di concime più elevata nei terreni fertili delle regioni settentrionali e centrali; quella più bassa va invece appli-cata nei terreni poco fertili e in quelli del-le regioni meridionali ed insulari.

La concimazione non va effettuata sugli erbai autunno-primaverili

coltivati con il metodo biologico.

Erbai primaverili. In questo perio-do si effettua la semina degli erbai pri-maverili, costituiti generalmente da mi-scugli di graminacee e leguminose (ave-na + veccia + pisello).

La preparazione del terreno va ef-fettuata con una minima lavorazione (con l’erpice a dischi o con una zappatri-ce o con l’erpice rotante), eventualmen-

te preceduta da un passaggio con un col-tivatore pesante (ripuntatore ad ancore) sui terreni compattati. Si può ricorrere anche ad attrezzature combinate che ef-fettuano la preparazione del terreno e la semina in un unico passaggio.

Prima dell’ultima lavorazione del ter-reno effettuate la concimazione in pre-semina con 200-300 kg per ettaro del con-cime complesso NPK 8-24-24 oppure, nei terreni ricchi di potassio, con 100-150 kg per ettaro di fosfato biammonico-18/46.

La semina va effettuata dalla metà di gennaio alla fi ne di febbraio nelle regio-ni meridionali ed insulari e dalla metà di febbraio alla fi ne di marzo in quelle cen-trali e settentrionali. Per questa operazio-ne si utilizza una seminatrice a righe di-stanziate 20-25 cm, regolata in modo da deporre il seme a 2-3 cm di profondità e da distribuirne 100-120 kg per ettaro.

I terreni condotti con il metodo biologico non vanno concimati. So-

lo su quelli poco fertili vi consigliamo di distribuire, prima della lavorazione del terreno, 200-250 quintali per ettaro di letame o 30-40 metri cubi di liquame bovino, se disponibili in azienda. Dove-te inoltre utilizzare semente biologica, rivolgendovi all’Ente nazionale sementi elette (3) per informazioni sul reperi-mento. In caso di non disponibilità ri-chiedete allo stesso ente, almeno 30 giorni prima della semina, la deroga per l’utilizzo di semente convenzionale.

Erbai primaverili-estivi. Concima-te e lavorate i terreni destinati all’erbaio di mais (per la produzione di mais «cero-so», detto anche «trinciato»), con le mo-dalità indicate per il mais da granella.

Prati stabili e pascoli

Prati stabili. Nelle zone montane in questo periodo i prati sono in riposo ve-getativo e, con buona probabilità, rico-perti dalla neve; non sono pertanto pre-visti interventi colturali.

Nelle zone collinari e di pianura ef-fettuate la concimazione organica con letame o liquame, se tali materiali sono disponibili e se non avete già provvedu-to in autunno. Il letame va distribuito in gennaio-febbraio (200-250 quintali per ettaro), mentre il liquame bovino (40-50 metri cubi per ettaro) va distribuito ver-so la fi ne dell’inverno (febbraio-marzo), in prossimità della ripresa vegetativa, per limitare le perdite di azoto.

Pascoli. In questo periodo i pasco-li sono in riposo vegetativo e quindi non utilizzabili dagli animali.

A cura di: Pietro Fiore (Grano du ro - Far-ro - Girasole - Prati avvicendati); Umber-to Grigolo (Frumento tenero - Orzo - Mais - Soia - Erbai - Prati stabili e pascoli).

(1) Per approfondimenti vi rimandiamo alla «Guida illustrata alla lotta contro le piante infestanti», supplemento al n. 4/2005 di Vita in Campagna.(2) L’elenco dei fertilizzanti ammessi in agricoltura biologica è disponibile sul sito Internet (www.isnp.it) dell’Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante - Via della Navicella, 2/4 - 00184 Roma - Tel. 06 7005413 - Fax 06 7005711 - e-mail: [email protected](3) Ense - Ente nazionale sementi elette - Via Ugo Bassi, 8 - 20159 Milano - Tel. 02 6901201 - Fax 02 69012049 - Inter-net: www.ense.it

C O N T R O L L O I N D I R I Z Z I A L 6-12-2006

Colture primaverili-estive. Effettuate in questi mesi una delle seguenti lavorazioni dei terreni in cui semi-nerete le colture pri-maverili-estive: ara-tura (1), lavorazione con coltivatore pesan-te (2), minima lavora-zione con un coltiva-tore leggero (3) 1 2 3

Erbai. In questo periodo iniziano le se-mine degli erbai primaverili. 1-Minima lavorazione del terreno e semina con at-trezzatura combinata. 2-Erbaio di ave-na, veccia e pisello

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