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DI MARCOZ A RCH . A NDREA & COLOMBO G EOM . M ARCO C ORSO L ANCIERI DI A OSTA , 15/F - 11100 AOSTA T EL /F AX 0165.33177 www.gearc.it [email protected] REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA REGION AUTONOME VALLÉE D’AOSTE COMUNE DI ETROUBLES COMMUNE DE ETROUBLES LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’ COMMITTENTE: Amministrazione Comunale di Etroubles PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA R APRILE 2010

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REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA

REGION AUTONOME VALLÉE D’AOSTE

COMUNE DI ETROUBLES

COMMUNE DE ETROUBLES

LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI

CARABINIERI E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’

COMMITTENTE: Amministrazione Comunale di Etroubles

PROGETTO ESECUTIVO

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA

R

APRILE 2010

COMUNE DI ETROUBLES LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI

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SOMMARIO

1. PREMESSE ______________________________________________________________ 4

2. ESPOSIZIONE DEL QUADRO DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE E DELLE SPECIFICHE PRESTAZIONI RICHIESTE __________________________________________________ 5

3. DESCRIZIONE DEI LAVORI DA REALIZZARE _______________________________________ 11

4. VERIFICA DELL’ELENCO DELLE AUTORIZZAZIONI NECESSARIE ED ACQUISITE, AI FINI DELL’IMMEDIATA ESEGUIBILITA’ DELL’OPERA ________________________________ 15

5. Coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici EDILIZI comunali vigenti o applicabili in regime di salvaguardia . ________________________________ 19

5.1 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto alle prescrizioni direttamente cogenti e prevalenti stabilite dal Piano Territoriale Paesistico della Regione. _________________ 19

5.2 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici comunali vigenti o applicabili in regime di salvaguardia alla procedura applicabile per il rilascio della concessione edilizia. ___________________________________________ 38

5.3 – Coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici di pianificazione di settore o applicabili in regime di salvaguardia. _________________________________ 39

5.4 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto agli ambiti inedificabili approvati ed adottati nel comune di Etroubles____________________________________________ 39

6 – Verifica della conformità del progetto alla normativa tecnica applicabile, tenuto conto delle specifiche destinazioni d’uso previste E LORO ELENCAZIONE._____________________ 43

6.1) ai fini dell'abbattimento delle barriere architettoniche si è tenuto conto delle prescrizioni contenute nel D.P.R. 24/07/96 n. 503. _______________________________________ 43

6.2) ai fini dell'altezza minima ed ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali si è tenuto conto delle prescrizioni contenute nel D.M. del 5 luglio 1975. _____________________ 44

6.3) ai fini della prevenzione incendi sono state applicate le seguenti normative. _________ 45

6.4) ai fini dei requisiti delle opere in conglomerato cementizio armato contenute nella Legge 1086/71. _______________________________________________________________ 47

7. DESCRIZIONE DELLE SCELTE PROGETTUALI in generale ________________________ 49

7.1) Premesse ______________________________________________________________ 49

7.2. - Innovazioni progettuali dirette al rispetto delle prescrizioni e delle autorizzazioni ai sensi di legge e descrizione, motivata, delle altre eventuali, parziali variazioni rispetto al progetto definitivo._______________________________________________________ 51

7.3. – Eseguibilità dei lavori relativamente alle tecniche costruttive ed in particolare alle misure necessarie per la tutela della sicurezza fisica e della salute dei lavoratori. _____ 51

7.4. – Modalità e tecnologie previste per l’esecuzione dei lavori in relazione ai vincoli eventualmente gravanti sull’area. ___________________________________________ 54

7.5. – Caratteristiche architettoniche, strutturali ed impiantistiche dell’opera_____________ 54 7.5.1 Aspetti architettonici _____________________________________________________ 54 7.5.2. Elementi strutturali _____________________________________________________ 57

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7.5.3. Gli impianti ____________________________________________________________ 58

8. DESCRIZIONE DELL’INSERIMENTO DEI LAVORI NEL TERRITORIO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE SOLUZIONI ADOTTATE __________________________________ 78

8.1. alle problematiche geologiche ed idrogeologiche. ______________________________ 78

8.2 - alle modalità ed alle opere per l'accesso alle aree di intervento e di conferimento in cantiere dei materiali da costruzione; ________________________________________ 79

8.3 - alla localizzazione ed organizzazione del cantiere;______________________________ 79

8.4 - alle discariche cui conferire i materiali di risulta; _______________________________ 81

8.5 - agli impianti ed alle opere di proprietà di enti pubblici e privati o in concessione agli stessi eventualmente interferenti con il progetto; ______________________________ 82

8.7 - al ripristino delle opere eventualmente manomesse per l'esecuzione dei lavori nei casi dovuti ai sensi di legge____________________________________________________ 84

9. - QUADRO DEI COSTI A CORPO E MISURA, ESPRESSI IN EURO, MOTIVANDO LA PARTE A MISURA, ARTICOLATO COME SEGUE: _______________________________________ 85

10. - ALLEGATI DI PROGETTO ____________________________________________________ 87

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1. PREMESSE

Lo scrivente progettista, arch. Andrea MARCOZ, nato ad Aosta il 2 agosto

1966, C.F. MRC NDR 66M02 A326P, residente in Saint Rhémy-en-Bosses,

frazione Praz du Mas Farcoz n°19, regolarmente iscritto all’ordine professionale

degli Architetti della Regione Autonoma Valle d’Aosta, in posizione n°221,

facente parte dello studio tecnico associato GeArc, dell’arch. Marcoz Andrea e

geom. Colombo Marco Enrico, con sede in Aosta, Corso Lancieri d’Aosta n°15/d,

viene incaricato con Determinazione n°139 del 23/12/2008 del Segretario

Comunale di Etroubles, di redigere il progetto esecutivo relativo alla

COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE

DEI CARABINIERI E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’

nel Comune di Etroubles.

Lo studio per la predisposizione del progetto esecutivo delle opere di cui

all’oggetto, è stato svolto sulla base del progetto definitivo approvato con

Deliberazione di Consiglio Comunale n°03 del 10/02/2009, e da ulteriori

sopralluoghi nelle aree di previsto intervento e circostanti, procedendo alla

rilevazione di dati e di elementi dell’ambiente nel suo complesso e delle

previsioni attuative riportate su tavole planimetriche di inquadramento

territoriale e su quelle dei vincoli, unitamente alla raccolta di documentazione

fotografica e del progetto allegati. Si è proceduto altresì all’adeguamento dei

prezzi del progetto definitivo con il prezzario regionale 2009 vigente, approvato

con deliberazione della Giunta regionale del 10 luglio 2009, n. 1903.

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2. ESPOSIZIONE DEL QUADRO DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE E

DELLE SPECIFICHE PRESTAZIONI RICHIESTE

Il Comune di Etroubles è dotato di P.R.G.C., adottato dal Consiglio

Comunale con deliberazione n. 24 del 27 giugno 1983 ed approvato dal

Consiglio Regionale con Deliberazione n. 4511 del 20 luglio 1983, che ha

inserito l’area in questione in una zona omogenea DM (demanio militare) ai

sensi del D.M. 2 aprile 1968 n. 1444.

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Il Comune di Etroubles ha sempre rappresentato un riferimento

determinante in funzione della sua posizione strategica in un territorio di

confine e di passaggio internazionale.

Con la realizzazione dell’importante nodo del traforo del Gran San

Bernardo, inaugurato nel 1964, e successivi allargamenti della Strada Statale

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n°27, il capoluogo di Etroubles, ha assunto un ruolo principale nella gestione di

tutti i primari servizi (amministrativi, commerciali, scolastici, ecc..) e non meno

importante, il ruolo fontamentale di centro turistico. Sono da ricordare al

proposito alcune iniziative degli ultimi anni, in campo turistico e culturale, che

l’Amministrazione ha avviato:

a) Nell’anno 2005 ll borgo medievale di Etroubles è diventato un museo a

cielo aperto, con un’esposizione permanente nel cuore della valle del

Gran San Bernardo, con sculture, affreschi e dipinti di artisti di fama

mondiale e la collaborazione della Fondation Gianadda di Martigny. Il

progetto, denominato “A Etroubles, avant toi sont passés…”, è stato

finanziato dal Fondo Sociale Europeo e nasce dalla volontà

dell’amministrazione comunale di riqualificare e valorizzare il centro

storico del paese.

b) Negli anni successivi, sono state allestite mostre d’arte nella palestra

localizzata ad ovest della Caserma dei Carabinieri. Tra le più importanti è

da citare, nell’estate 2007 l’esposizione di"Rodin et Claudel - création

et matière". Tale L'esposizione è stata visitata da circa 4500 persone,

provenienti in prevalenza da tutta Europa, ma anche dall’Australia, dal

Canada e dagli Stati Uniti. Nel corso dell’estate 2008 si è tenuta una

mostra fotografica (fotografie messe a disposizione da Annette e

Léonard Gianadda) quale testimonianza della transumanza, pratica

pastorale diffusa in tutto il bacino del meditarraneo fin dalla Preistoria.

c) Nell’anno in corso L’Amministrazione di Etroubles ha firmato un

importante accordo con l’Amministrazione di Martigny, quale itinerario

turistico d’arte e cultura tra i due paesi.

d) Si stanno completando i lavori di riqualificazione dell’ex latteria turnaria e

dell’ex centrale Bertin da destinarsi a museo permanente della

lavorazione del latte e dell’energia.

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Con l’accrescere di nuove esigenze di mobilità e di trasporto, dovute al

passaggio internazionale, nonché di turismo, sulla base anche delle iniziative

sopra menzionate, assume una particolare importanza la carenza di parcheggi a

servizio del pubblico, nelle immediate vicinanze del centro storico, in modo

particolare all’ingresso dell’area sportiva, ricreativa e anche culturale del paese.

Intorno agli anni 2000 è stato realizzato un parcheggio attestato all’estremità

del capoluogo, verso ponente, in adiacenza della struttura polivalente (Bar-

Tennis, palestra/area espositiva), ma la sua capacità risulta inferiore alle

esigenze.

Bisogna inoltre evidenziare che l’accesso a tale struttura è decisamente sotto

dimensionato. La strada che collega il centro abitato con la struttura è costituita

da un’unica carreggiata, utilizzata promisquamente sia da pedoni che da veicoli.

La destinazione di spazi destinati alle attività culturali, espositive e di congressi,

e la sua apertura al pubblico, il museo a cielo aperto, e non dimentichiamo

l’area sportiva, ricreativa e la pista di sci nordico, hanno generato un afflusso

straordinario di utenza tale da giustificare la realizzazione di ulteriori strutture e

servizi, rimarcando la necessità di garantire servizi di supporto al momento

insufficienti.

Da un’attenta analisi sul luogo, si è potuto verificare che, in particolare modo

nei giorni festivi e durante il periodo estivo, la strada di collegamento alla

struttura polivalente a doppio senso di marcia viene occupata da autovetture in

parcheggio, con gravi disagi.

L’Amministrazione Comunale di Etroubles, con nota a firma del Sindaco,

trasmessa alla sede di Aosta del Comando dei Carabinieri in data 27/12/2000,

ha proposto il passaggio di una porzione di terreno da demanio statale a

demanio comunale da destinare ad area parcheggio pubblico, in cambio

dell’onere assunto dall’Amministrazione Comunale di realizzare a proprie spese

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un’autorimessa interrata e il ripristino delle difese passive da destinare ad uso

esclusivo del Comando dei Carabinieri di Etroubles.

La stazione dei Carabinieri di Etroubles, con nota trasmessa all’Amministrazione

Comunale in data 15.10.2001, ha richiesto, su segnalazione del superiore

Comando Gruppo C.C. di Aosta, una dettagliata elaborazione progettuale che

permetta un chiaro confronto tra la situazione attuale e quella in progetto.

L’Amministrazione comunale ha incaricato lo studio tecnico Berthod, di redigere

uno studio di fattibilità relativo ai lavori di realizzazione dell’autorimessa, quale

preliminare concertazione con il Demanio Militare.

A seguito di incontri tra l’Amministrazione Comunale e la Filiale del Piemonte e

Valle d’Aosta, Agenzia del Demanio, si è giunti ad un accordo di intesa sulla

possibilità di utilizzare parte dell’area ora occupata dal demanio, per la

realizzazione di nuovi posti auto, allargamento dell’attuale sedime stradale,

marciapiede di collegamento con la struttura polivalente, e porzioni da

destinarsi a verde. Con lettera in data 25 febbraio 2005 e successiva del 29

settembre 2008, da parte dell’Agenzia del Demanio, filiale del Piemonte e Valle

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d’Aosta, si richiedeva di procedere alla predisposizione di un progetto definitivo,

necessario per acquisire il parere favorevole dell’Arma dei Carabinieri e del

Ministero dell’Interno.

Con nota prot. n. 3992/VI-5 del 15 settembre 2009, il comune di Etroubles ha

trasmesso all’Agenzia del Demanio, Filiale Piemonte e Valle d’Aosta, il Progetto

Definitivo con il quale veniva meglio dettagliata la proposta di permuta

avanzata.

Con nota prot. n. 13/3-6-1986 del 13 luglio 2009, il Comando Interregionale

Carabinieri “Pastrengo” ha ritenuto idonea l’operazione di permuta prospettata

manifestando, pertanto, l’assenso alla sua realizzazione;

Con nota prot. n. 824/154-55-1946 del 27 luglio 2009, la “Legione Carabinieri

Piemonte e Valle d’Aosta – Gruppo di Aosta”, riprendendo quanto comunicato

dal Comando Interregionale Carabinieri “Pastrengo” ha anch’essa ritenuta

idonea la proposta avanzata dal Comune di Etroubles;

Con valutazione tecnico estimativa prot. n. 2009/20053/F-TO del 21 dicembre

2009, l’Agenzia del Demanio, Filiale Piemonte e Valle d’Aosta, ha ritenuto

congrua la proposta avanzata dal Comune di Etroubles;

Con nota prot. n. 2010/7226/DAO-CO-PA del 19 febbraio 2010, l’Agenzia del

Demanio – Direzione Area Operativa Coordinamento Operation - Servizi alla

Pubblica Amministrazione ha espresso il suo assenso di massima

sull’operazione;

Con nota prot. n. ____________ del_________ l’Agenzia del Demanio –

Direzione Area Operativa Coordinamento Operation - Servizi alla Pubblica

Amministrazione ha autorizzato la Filiale Piemonte e Valle d’Aosta dell’Agenzia

del Demanio alla sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa con il comune di

Etroubles

Il protocollo di intesa di cui sopra tra l’Agenzia del Demanio e il Comune di

Etroubles stabilisce di procedere alla redazione del Progetto Esecutivo, di cui la

presente è parte integrante, con l’obbligo che in esso non sia in alcun modo

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prevista una riduzione delle opere o una diminuzione di qualità dei materiali,

delle finiture o degli impianti rispetto a quanto indicato nel Progetto Definitivo.

La cessione in permuta al Comune di Etroubles avverrà una volta che

quest’ultimo avrà eseguito, ultimate e collaudate le opere in progetto, di parte

parte dell’immobile denominato “Ex casermetta militare Capoluogo” – codice

REMS AOB0139 - ubicata sulla Strada Statale n. 27, al civico 19, in comune di

Etroubles, in provincia di Aosta. Più nello specifico, la parte oggetto di cessione

da parte dello Stato costituisce una porzione della particella identificata al

Catasto Terreni del comune di Etroubles al foglio 17, mappale 724, per

complessivi 1.280,00 mq; detta area comprende parte dell’attuale cortile della

caserma con soprastante fabbricato autorimessa (avente superficie lorda di 122

mq per complessivi quattro posti auto) e da una fascia di terreno esterna alla

recinzione della Caserma.

L’intero intervento (nuovi posti auto, sistemazione esterna e viabilità e nuova

autorimessa interrata) sarà finanziato e realizzato a cura dell’Amministrazione

Comunale di Etroubles. Il costo per la realizzazione della struttura interrata, a

servizio della Stazione dei Carabinieri, andrà a coprire il costo dell’area che sarà

ceduta da parte del Demanio Militare all’Amministrazione Comunale di

Etroubles, per la realizzazione dei nuovi posti auto e sistemazioni varie.

L’acquisizione dell’area rappresenta per l’Amministrazione un’opportunità per la

sua vicinanza sia dal centro storico del paese, sia dal polo culturale e sportivo.

I nuovi posti auto, favoriranno e miglioreranno le ormai imminenti prospettive di

rendere il borgo accessibile solo pedonalmente. E’ infatti ormai prossima

l’apertura della nuova strada di accesso alle scuole, al municipio e alla chiesa.

Tale area fungerebbe altresì da polmone in occasione di eccezionali

assembramenti quali manifestazioni e feste tradizionali, funzioni religiose, ecc.).

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Da qui la scelta dell’Amministrazione di realizzare un parcheggio e un

marciapiede, di collegamento tra il borgo e l’area sportiva, in adiacenza

all’attuale rue Vergers. E’ da precisare che tale intervento, oltre quelli già

realizzati dall’Amministrazione Comunale, andrebbe ad integrare e completare la

sistemazione della viabilità pedonale già realizzata dall’ANAS, lungo la strada

statale n°27.

La realizzazione della banchina pedonale, inserita all’interno dell’area occupata a

parcheggi, arricchita da un idoneo impianto di illuminazione, la totale

demolizione del fabbricato destinati a deposito dei Carabinieri, valorizzeranno

enormemente l’accesso sia del centro storico che dell’area polivalente,

completando un collegamento idoneo e sicuro tra il capoluogo e le aree

limitrofe.

Le caratteristiche morfologiche del terreno oggetto di intervento ben si prestano

al soddisfacimento delle esigenze sopradescritte. L’area occupata dalle nuove

opere risulta pianeggiante e pressoché a livello con l’adiacente sedime stradale.

L’area in questione, per la realizzazione sia dell’’autorimessa che dei nuovi posti

auto, è ubicata in Rue des Vergers, comprende il terreno censito in catasto al

Foglio. n° 17 n°724 e costituente un unico appezzamento di m2 2.100 circa e

con caratteristiche planialtimetriche omogenee.

3. DESCRIZIONE DEI LAVORI DA REALIZZARE

Sostanzialmente gli interventi necessari risultano essere suddivisi in due distinte

tipologie:

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a) autorimessa interrata a servizio della stazione dei Carabinieri di

Etroubles;

b) sistemazione viabilità comprendente nuovi posti auto, banchine pedonali,

allargamento viabilità, illuminazione esterna, sistemazione linee elettriche

aeree e nuovi collegamenti fognari (eliminazione fossa settica della

stazione dei carabinieri e nuovo collegamento per le abitazioni situate in

rue des Vergers).

Al fine di comprendere l’entità delle opere da realizzare è da precisare che

entrambi gli interventi, complementari tra di loro, presuppongono la completa

demolizione totale del fabbricato adiacente la strada comunale denominata rue

des Vergers; ora adibito a deposito della stazione dei Carabinieri, la

demolizione e rimozione del muro di cinta comprensivo della recinzione in rete

metallica.

Le caratteristiche planoaltimetriche del reliquato interno alla stazione dei

carabinieri, consentono di ottenere un’area omogenea, pianeggiante,

perfettamente integrante con la strada comunale esistente.

1) AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI

DI ETROUBLES.

L’autorimessa interrata proposta sostituisce l’attuale terrapieno, sostenuto da

muro di sostegno in pietrame, di fronte alla caserma “Gran San Bernardo”, in

prossimità del confine Ovest del terreno di pertinenza della stazione, di cui si

ripropone sempre in pietra, quale rivestimento del fronte della struttura

interrata.

Una rampa scoperta con pendenza al 12% consente, da un lato l’accesso

all’autorimessa stessa, e dall’altro, di mantenere per il fronte libero della

struttura, l’attuale altezza del muro di sostegno del terrapieno, evitando un

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inevitabile innalzamento del muro, con problematiche rispetto all’inserimento

ambientale.

L’autorimessa interrata, come da specifiche richieste della Committenza (Arma

dei Carabinieri), contiene complessivi 9 posti auto ed è suddivisa nei seguenti

ambienti:

1) area di ingresso coperta di m2 47,85;

2) n°3 box di m2 15,40 cadauno completamente chiusi con portone

basculante e comunicanti direttamente con l’area di ingresso di cui

sopra, per un totale di m2 46,20;

3) area di manovra coperta di m2 30,80, collegata all’area di ingresso e

separata dalla stessa tramite un cancello motorizzato in ferro zincato

scorrevole; tale area, opportunamente chiusa al pubblico, consente

l’accesso ai successivi due ambienti di cui ai punti successivi;

4) n°1 box di m2 30,25, delle dimensioni atte a contenere agevolmente

2 posti auto, con due portoni basculanti comunicanti con l’area di

manovra di cui sopra, per consentire un facile accesso ad ogni singolo

automezzo;

5) autorimessa con n°4 posti auto, della superficie in pianta di m2

127,80, separata dall’area di manovra tramite portone basculante

motorizzato.

Rispetto al terreno originario antistante l’attuale terrapieno, il piano di

parcamento dell’autorimessa è più basso di circa 1,20 metri. Questa scelta

progettuale ha consentito, come già detto precedentemente, di mantenere la

quota dell’estradosso del fronte libero dell’autorimessa, pressoché identica a

quella dell’attuale muro di sostegno del terrapieno.

Una porzione del solaio di copertura dell’autorimessa sarà ricoperto a verde,

mentre la parte restante verrà destinata a posti auto esterni riservati alla

stazione dei Carabinieri e all’interno del perimetro di pertinenza.

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2) SISTEMAZIONE VIABILITÀ COMPRENDENTE NUOVI POSTI AUTO,

BANCHINE PEDONALI, ALLARGAMENTO VIABILITÀ, ILLUMINAZIONE ESTERNA.

Il progetto qui proposto, prevede sostanzialmente:

1) allargamento dell’attuale sedime stradale di circa 1,5 metri;

2) realizzazione di nuovi posti auto, la cui capacità è di 27 posti auto

normali e 2 per disabili. La conformazione dei parcheggi adottata è

stata quella a pettine con i posti auto in posizione ortogonale rispetto

all’asse stradale. I parcheggi per i portatori di handicap, risultano in

posizione idonea per il facile raggiungimento dei servizi principali.

3) Realizzazione di banchina pedonale con bordure in pietra poste a

livello stradale per agevolare sia l’uscita di automezzi dai posti auto,

che facilitare lo sgombero neve da parte dei mezzi comunali; il

marciapiede è stato previsto a nord dell’attuale carreggiata, in

prosecuzione di quello già realizzato da parte dell’ANAS. La banchina

pedonale si sviluppa dall’accesso dal bivio con la strada statale n°27

del Gran San Bernardo, per arrivare nella prossimità della struttura

polivalente, per una lunghezza di circa 100 metri.

4) Creazione di aiuole a ridosso della muratura in pietrame esistente di

confine con la proprietà della Caserma dei Carabinieri;

5) Posa in opera di nuova recinzione in acciaio zincato tipo “ORSOGRIL”

delle caratteristiche tipologiche e dimensionali di quelle già esistenti

nella parte a nord dell’area della stazione dei Carabinieri, in modo da

rendere protetta l’intera area militare;

6) Piantumazione di arbusti nelle zone a verde, quale funzione di

abbellimento e parziale mascheramento del muro di sostegno

esistente di separazione tra l’area in previsione comunale e l’area

militare;

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7) Integrazione della rete delle acque bianche lungo tutta la lunghezza

della banchina pedonale con tubazione in PVC serie pesante del

diametro di 200 mm., con relativi pozzetti e caditoie per la raccolta

superficiale delle acque meteoriche;

8) Nuovo tratto della fognatura delle acque nere, necessario al

collegamento di tutta la Caserma dei Carabinieri, in sostituzione

dell’attuale fossa settica, consentendo inoltre l’allaccio ai fabbricati

disposti lungo Rue des Verges, che attualmente sono collegati ad un

collettore fognario di pendenza non sufficiente.

In relazione allo stato attuale dei siti interessati dalle opere in progetto, si

prevede, con l’inserimento del marciapiede e dei nuovi posti auto, il rifacimento

dell’illuminazione pubblica e la canalizzazione dei cavidotti quale predisposizione

per l’eliminazione delle linee aeree elettriche e telefoniche presenti nell’intera

area.

Il tutto come meglio evidenziato negli elaborati grafici.

4. VERIFICA DELL’ELENCO DELLE AUTORIZZAZIONI NECESSARIE

ED ACQUISITE, AI FINI DELL’IMMEDIATA ESEGUIBILITA’

DELL’OPERA

Il progetto definitivo ha ottenuto tutti i pareri necessari alla sua

attuazione.

Con Deliberazione del Consiglio Comunale n°03 del 10/02/2009 il

progetto definitivo ha ottenuto l’approvazione che ha valore di concessione

edilizia ai sensi della legge n° 11 del 16 aprile 1998 art. 62.

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La Commissione edilizia Comunale ha espresso parere favorele al

progetto definitivo, con Verbale n°01/09 del 09/02/2009.

Con nota del 08/04/2009, prot. 3279/tp da parte dell’Assessorato

Istruzione e Cultura è stata rilasciata l’autorizzazione ai sensi dell’art. 136

(decreto Ministeriale 22 febbraio 1967) del D.l.vo. 22.01.2004 n°42 (T.U.

Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6

luglio 2002, n. 137),

Come da nota del 10/04/2009 prot. 10578/rn, da parte dell’Assessorato

Agricoltura, Risorse Naturali e Protezione Civile, Direzione Foreste, l’area

interessata dall’intervento non ricade sotto il vincolo idrogeologico, ai sensi del

R.D. 30.12.23 n°3267.

Per quanto riguarda il nullaosta dell'Ente proprietario della strada Statale

n°27 del Gran San Bernardo (ANAS), si precisa che, a differenza di quanto

espresso nella relazione definitiva, l’accesso carraio all’attuale strada di Rue des

Vergers non viene in alcun modo variato, per cui non è stato necessario

ottenere il nullaosta di competenza.

Per quanto riguarda l’impianto di illuminazione pubblica, il Nulla osta del

Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, ispettorato territ. Piemonte e Valle

d’Aosta, Uff. interferenze elettriche, lungo Dora Firenze n°71, 10152 Torino, ai

sensi dell’art. 241, D.P.R. 20.03.73, n°156 (per impianti di illuminazione), non è

necessario in quanto trattasi di manutenzione di impianto di illuminazione

esistente.

Per quanto concerne l’autorimessa secondo il D.M. 16 febbraio 1982, non

è necessario il parere preventivo dei VVFF, in quanto la capacità di parcamento

è inferiore ai nove posti auto.

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Non risulta siano necessari ulteriori pareri.

Il progettista con la presente relazione attesta infatti la conformità del progetto

alle prescrizioni urbanistiche ed edilizie,

Tabella riepilogativa dei pareri TIPO DI AUTORIZZAZIONE O PARERE NON

NECESSARIO NECESSARIO

DA

RICHIEDERE RILASCIATO

- Concessione o subconcessione di derivazione di acqua pubblica, ai sensi del R.D. 1775/1993 ovvero riconoscimento di derivazione di acqua pubblica ai sensi della L. 05.01.94 n°36

X

- Approvazione ai sensi dell’art. 136 del D.l.vo. 22.01.2004 n°42 (T.U. Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137)

08/04/2009 Prot. 3279/tp

- - Approvazione ai sensi dell’art. 142 del D.l.vo. 22.01.2004 n°42 (T.U. Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137)

X

- Autorizzazione ai sensi della L.R. 10.06.83 n°56 (misure urgenti per la tutela dei beni culturali)

X

- Autorizzazione ai sensi del R.D. 30.12.23 n°3267 (vincolo idrogeologico) X

- Giudizio di compatibilità ambientale L.R. 04.03.91 n°6 (Disciplina della procedura di valutazione di impatto ambientale)

X

- Autorizzazione o concessione per le interferenze con le strade regionali di competenze dell’Assessorato Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche ai sensi del regolamento 28.05.81 n°1 e/o del D.L.vo 30.04.92 n°285 (nuovo codice della strada) e relativo regolamento.

X

- Autorizzazione ai fini idraulici ai sensi del R.D. 25.07.1904 n°523 (polizia delle acque pubbliche). X

- Nulla osta in deroga e/o parere vincolante ai sensi della L.R. 06.04.98 n°11 (Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d’Aosta)

Specificare articolo: art. 99, comma 3

X

- Parere Sovrintendente agli studi X - Parere del Demanio

19/02/2010

2010/7226/DAO-CO-PA

- Parere della Commissione Tecnica (Deliberazione Giunta Regionale n°7273 del 08.09.95) per X

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cimiteri. - Parere della Commissione Edilizia Comunale. Verbale n°01/09

del 09/02/2009 - Autorizzazione Azienda U.S.L. - Autorizzazione ANAS X - parere Bacini Idrici per fasce IC X - Autorizzazione Autostrada X - Autorizzazione SNAM X - Autorizzazione PRAOIL Oleodotti Italiani (per oleodotti) X

- Autorizzazione ENEL X - Autorizzazione Telecom Italia X - Autorizzazione Vigili del Fuoco X - Deroga Vigili del Fuoco X - Autorizzazione Ferrovie dello Stato X - Autorizzazione ITALGAS X - Autorizzazione Ente Parca Nazionale Gran Paradiso ai sensi del R.D.L. 03.12.1922 n°1584 convertito nella L. 17.04.25 n°473.

X

- Parere servizio tutela dell’Ambiente dell’Assessorato Territorio Ambiente e Opere Pubbliche ai sensi della L.R. 30.07.91 n°30 art. 26 comma 3 lettera C) e g) (per riserve naturali).

X

- Nulla osta Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, ispettorato territ. Piemonte e Valle d’Aosta, Uff. interferenze elettriche, lungo Dora Firenze n°71, 10152 Torino, ai sensi dell’art. 241, D.P.R. 20.03.73, n°156 (per impianti di illuminazione).

X

- Procedura di esproprio per l’acquisizione dei terreni, od in via preventiva, dichiarazione dei proprietari dei terreni di disponibilità per la cessione delle parti necessarie. Si consiglia, ai sensi dell’art. 7 della L. 241/90 e della relativa L.R. 18/99, di comunicare ai proprietari dei terreni occupati, prima dell’approvazione del progetto preliminare di variante e della procedura di esproprio che è in corso una progettazione sui loro terreni e che l’approvazione del progetto stesso equivarrà a dichiarazione di pubblica utilità e che quindi eventuali opposizioni dovranno avvenire prima dell’approvazione del progetto, in modo che non possa essere invalidata la procedura espropriativi e/o di asservimento .

X

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5. COERENZA DEL PROGETTO ALLE PREVISIONI DEGLI STRUMENTI URBANISTICI EDILIZI COMUNALI VIGENTI O APPLICABILI IN REGIME DI SALVAGUARDIA .

5.1 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto alle prescrizioni direttamente cogenti e prevalenti stabilite dal Piano Territoriale Paesistico della Regione.

Relativamente al P.T.P. si farà riferimento ai seguenti art.: ART. 21 Progettazione ed esecuzione delle strade e degli impianti a fune 1. Al fine di contenere e, ove possibile, eliminare gli impatti ambientali e paesistici in atto e scongiurare degradi futuri; allo scopo altresì di migliorare la percorribilità delle strade e la sicurezza degli utenti; per favorire inoltre la fruizione del territorio percorso da parte degli utenti e per ottenere i massimi benefici ambientali possibili, la progettazione e l’esecuzione delle strade devono rispettare le seguenti determinazioni:

a) i tracciati - per la migliore integrazione delle opere nell’ambiente - devono essere aderenti, o comunque adeguatamente correlati, alla morfologia dei territori percorsi, distinti dai tracciati principali della rete pedonale storica individuata nella cartografia del PTP e recepita dai PRGC, rispettosi dei corsi d’acqua naturali e delle loro divagazioni; b) le sezioni trasversali della carreggiata devono essere congruenti con il volume di traffico atteso sulla base di corretti calcoli previsionali e, comunque, non superiori a metri 5,75 nei tronchi della rete stradale extraurbana, non appartenenti a strade statali e regionali, e a metri tre nei tronchi stradali per utenze speciali, quali le strade interpoderali, antincendio, quelle forestali o a servizio di attività estrattive, con dotazione, in questi ultimi casi, di piazzole utili per gli incroci tra automezzi, l’inversione del senso di marcia e il parcheggio; nei casi in cui il sedime di tronchi stradali costituisca parte dello sviluppo di piste per lo sci nordico,la sua larghezza può essere dimensionata per rispondere ai requisiti minimi di omologazione FISI; c) devono essere inerbate le scarpate e, in relazione all’altitudine e alle caratteristiche dei terreni, messe a dimora specie legnose o arbustive locali; ove indispensabili per la stabilità delle opere e dei versanti, i muri di controripa e di sottoscarpa o di sostegno della piattaforma stradale devono presentare la minor altezza possibile, essere efficientemente drenati, e realizzati in pietra preferibilmente locale, o comunque con faccia-vista in pietra a spacco, senza copertine cementizie sommitali o con copertine di spessore massimo pari a centimetri venti e non aggettanti dal piano subverticale del paramento murario;

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d) deve essere realizzata l’accurata ricostruzione del reticolo idrografico superficiale, la raccolta integrale delle acque piovane cadenti sulla piattaforma stradale e delle acque di drenaggio, il loro smaltimento con condutture in ricettori aventi capacità e struttura idonee allo scopo; e) per le tratte della rete stradale ordinaria che debbono essere percorse da pedoni e comunque in corrispondenza di insediamenti, occorre prevedere, a cura delle autorità competenti, corsie pedonali adeguatamente dimensionate, strutturate e protette e, compatibilmente con le caratteristiche altimetriche, piste ciclabili; f) ai margini delle strade comunali e, su richiesta dei comuni interessati, ai margini delle strade statali e regionali devono essere realizzati spazi per la sosta e il parcheggio, in sede separata dalla piattaforma stradale e da quest’ultima schermata, al servizio degli insediamenti limitrofi e di aree agricole specializzate la cui conduzione richiede periodiche presenze di pluralità di addetti, nonché in funzione di aree di belvedere e di beni culturali isolati ad elevata frequentazione o di cui si intende favorire la visitabilità; g) deve essere rispettata ed eventualmente ricostituita la continuità dei sentieri e delle strade pedonali intersecati dalle nuove opere, con soluzioni coerenti alle caratteristiche strutturali dei sentieri e delle strade medesimi; h) devono essere creati, ove del caso, attraversamenti protetti ad uso della fauna selvatica; i) sono esclusi nuovi accessi privati diretti nelle tratte extraurbane delle strade indicate nella tavola in scala 1:20.000; sono fatti salvi gli accessi agricoli; l) devono essere adeguatamente strutturati, in relazione alla geomorfologia dei luoghi e ai flussi previsti, gli incroci con le adduzioni agli insediamenti; m) la conformazione e la tipologia delle sovrastrutture di protezione attiva e passiva devono,compatibilmente con le norme di sicurezza della circolazione, risultare coerenti con quelle preesistenti e comunque con i caratteri degli altri manufatti stradali e del contesto paesisticoambientale; n) devono essere smaltite le eccedenze dei materiali di scavo alle discariche autorizzate, ovvero utilizzate per il recupero ambientale di aree degradate o per sistemazioni di aree agricole. In questi ultimi casi il progetto della strada o dell’impianto deve indicare le aree da recuperare o da sistemare e contenere gli elaborati progettuali afferenti al recupero o alla sistemazione delle aree medesime, la documentazione comprovante la loro disponibilità e le necessarie autorizzazioni ai sensi di legge; o) devono essere asportate le piante abbattute.

2. Esaurienti motivi tecnici, evidenziati nei progetti, possono consentire il discostarsi dalle limitazioni di cui al comma 1.

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3. Gli impianti di trasporto a fune devono essere localizzati e realizzati in modo da ridurre al minimo, in fase di costruzione e di esercizio, gli impatti paesistici e ambientali; in particolare:

a) sono esclusi interventi che comportino alterazioni alla copertura forestale nei versanti molto acclivi, tali da determinare o aggravare rischi idrogeologici; b) le strade di servizio permanenti devono rispondere alle determinazioni di cui al comma 1; c) le strade di servizio provvisorie e le altre infrastrutture e alterazioni fisiche necessarie per la realizzazione degli impianti, nonché gli impianti e le altre opere di cui è prevista la sostituzione, devono essere oggetto di accurati progetti di demolizione e ripristino ambientale, da approvarsi contestualmente ai progetti degli impianti.

4. Negli interventi per la conservazione e la valorizzazione dei sentieri di cui all’art. 37, comma 5, sono mantenuti in opera o reimpiegati materiali lapidei costituenti pavimentazioni, muri di sostegno e altre strutture attinenti ai sentieri medesimi. ART. 22 Infrastrutture 1. Il PTP persegue la diversificazione delle fonti energetiche, nonché la riqualificazione funzionale ed il completamento delle reti di distribuzione dell’energia; la riorganizzazione e il potenziamento delle reti di approvvigionamento e distribuzione dell’acqua per consumi umani; la riorganizzazione, il potenziamento e il controllo delle reti degli scarichi idrici civili e assimilabili; la definizione di indirizzi e cautele per l’individuazione delle aree idonee all’insediamento di discariche controllate di rifiuti solidi urbani, speciali, tossici e nocivi, nonché per la localizzazione degli impianti di diffusione radio e televisiva; il PTP persegue altresì la razionalizzazione delle concessioni in atto. 2. …………….OMISSIS 3. …………….OMISSIS 4. Il PTP persegue la riorganizzazione, anche gestionale, il potenziamento e il controllo delle reti degli scarichi idrici civili e assimilabili, in particolare mediante:

a) la riorganizzazione funzionale ed il completamento delle reti per la raccolta e l’adduzione a impianti di depurazione, delle acque nere; b) la riorganizzazione ed il completamento delle reti per la raccolta, e l’adduzione nei corsi d’acqua naturali o nei canali irrigui, delle acque meteoriche cadenti sulle aree impermeabilizzate, nonché delle acque di drenaggio e dei fontanili;

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c) la razionalizzazione e l’esecuzione degli impianti comunali e sovracomunali per la depura-zione delle acque nere e il trattamento dei relativi fanghi, nel rispetto delle specifiche limi-tazioni disposte per la difesa del suolo e delle risorse primarie; d) il controllo dell’efficacia intrinseca degli impianti di depurazione; e) l’immissione dei reflui industriali nella rete fognaria delle acque nere civili previa depura-zione e verifica di accettabilità ai sensi di legge; f) la distribuzione degli impianti di depurazione in modo da tenere in conto le variazioni di carico in funzione di presenze turistiche saltuarie.

ART. 28 Mete e Circuiti Turistici 1. I progetti o programmi integrati, di cui all’articolo 5, i programmi di sviluppo turistico di cui all’articolo 27, e i piani dei parchi, che prevedano interventi per il miglioramento della fruizione delle mete turistiche, devono affrontare contestualmente la riqualificazione (RQ), il ripristino (RE) o il mantenimento (MA) dell’intorno ambientale. 2. I progetti di valorizzazione di mete turistiche caratterizzate da alta pressione fruitiva devono prevedere attrezzature per l’accessibilità, comprensive di parcheggi adeguati e di connessioni pedonali con le aree di sosta; gli eventuali servizi commerciali e la ricettività ordinaria (ristorazione, alberghi, ecc.) vanno localizzati preferibilmente presso le stazioni turistiche o i centri urbani più vicini; nel caso di necessità di parcheggi e di attrezzature superiori alle disponibilità del sito o incompatibili con le esigenze di tutela, il progetto di valorizzazione deve riguardare anche i servizi di trasporto collettivo da aree di parcheggio dislocate, preferibilmente, presso i più vicini centri di interscambio o, comunque, presso centri serviti da ferrovia e tramvia regionali. 3. Per le mete del turismo culturale, costituite da aree o edifici attualmente o potenzialmente fruibili al loro interno, ivi comprese le aree di interesse archeologico, i progetti di valorizzazione devono assicurare, insieme al recupero funzionale per le utilizzazioni più opportune, anche la visitabilità delle parti aventi interesse storico o culturale maggiore e la valorizzazione dei percorsi d’accesso, nonché l’eliminazione dei fattori di degrado. 4. La fruizione delle mete escursionistiche deve essere promossa in tutte le forme che comportano pressioni antropiche compatibili con la conservazione delle risorse, fatti salvi gli specifici interventi previsti da progetti integrati per garantire l’accessibilità a persone con limitate capacità motorie, che non richiedano nuove edificazioni. 5. I progetti di valorizzazione delle mete escursionistiche devono comprendere anche le attrezzature per la loro fruibilità e accessibilità e le aree di pertinenza da tutelare, nonché i percorsi, attrezzati e non, per raggiungere le mete stesse, i posti tappa e le basi di attestamento veicolari.

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6. La fruizione delle mete alpinistiche è promossa e disciplinata da piani e provvedimenti specifici riguardanti la valorizzazione e la gestione delle strutture di base e delle relative vie di accesso, in particolare con:

a) la riqualificazione delle aree degradate e delle aree intensamente frequentate, mediante misure ed interventi diretti alla eliminazione degli impatti e degli inquinamenti in atto, all’apprestamento di mezzi e di modalità gestionali per lo smaltimento nelle discariche pubbliche dei rifiuti e alla regolazione degli afflussi alle mete più frequentate; b) la riqualificazione di attrezzature esistenti, con aumenti della ricettività, ove possibile in relazione alle condizioni ambientali e di affluenza; c) la realizzazione di nuove attrezzature strettamente funzionali alle esigenze ancora insoddisfatte.

7. Le strutture ricettive lungo gli itinerari che adducono alle mete più affollate nei massicci del Mont-Blanc, del Monte Rosa e del Mont-Grand-Paradis e del Mont-Cervin possono essere fatte oggetto di interventi di riqualificazione, ove necessario accompagnati da limitati potenziamenti della ricettività e da contenuti ampliamenti. ART. 36 Agglomerati di interesse storico, artistico, documentario o ambientale 1. Ai fini del PTP, costituiscono agglomerati di interesse storico, artistico, documentario o ambientale, tutte le strutture insediative aggregate, di varia complessità e antichità, che presentano un interesse culturale legato ai processi storici che le hanno generate o alla qualità intrinseca dei manufatti e delle forme strutturali o al loro significato testimoniale e documentario o al loro ruolo paesistico e ambientale: esse sono individuate e classificate, in prima approssimazione, nelle tavole di piano con simbologie differenziate. 2. Le individuazioni di cui al comma 1 devono essere verificate e specificate, ed eventualmente integrate, in sede di pianificazione locale; la delimitazione degli agglomerati di cui al comma 1 è operata dai comuni in sede di adeguamento del PRGC al PTP, ove occorra mediante la ridefinizione delle zone A, sulla base di idonei studi aggiornati, anche in relazione alle ricerche condotte o promosse dalle strutture regionali competenti nelle materie urbanistica e dei beni culturali. 3. La delimitazione degli agglomerati di cui al comma 1 tiene conto di tutti gli elementi rilevanti per il loro interesse culturale (storico, archeologico, architettonico, urbanistico, paesaggistico, ecc.) ed include, oltre agli elementi di specifico interesse, anche quelli complementari o integrativi, legati ai primi da rapporti funzionali, fisici, formali o ambientali, imprescindibili ai fini della tutela e della valorizzazione, quali sono:

a) gli edifici e le aree edificate inglobate o periferiche, anche di recente sistemazione o impianto, facenti parte integrante delle strutture di cui al comma 1;

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b) gli orti cintati, i vergers, i pergolati, le strade e gli accessi, le piazze, e gli altri spazi liberi di stretta pertinenza dei nuclei insediativi; c) i manufatti, i canali, i rus, i terreni sistemati con muri di sostegno o terrazzamenti e le altre opere a vario titolo concorrenti alla configurazione complessiva dei nuclei insediativi; d) gli elementi naturali inglobati o di bordo, quali torrenti, rocce, masse arboree, che formano parte integrante della struttura fisica o dell’immagine dei nuclei stessi.

4. La disciplina degli interventi negli agglomerati così delimitati è definita nei piani regolatori generali comunali con riferimento ai tipi e ai caratteri delle singole unità edilizie costitutive degli aggregati e dei diversi spazi liberi; tale disciplina individua i casi e i tipi d’intervento per i quali è necessaria la preventiva formazione di piani urbanistici di dettaglio, o di apposita normativa di attuazione, o di comparti edificatori, nonché gli ambiti o le unità minime per i quali occorrono progetti unitari, coi relativi approfondimenti analitici e valutativi; la disciplina posta in essere dai piani regolatori generali o dai piani di dettaglio o dall’apposita normativa di attuazione segue gli indirizzi di cui alle presenti norme e si basa su analisi multidisciplinari (in ordine ad aspetti storici, archeologici, geografici, urbanistici, architettonici, tecnologici, economici e sociologici), nonché su rilievi accurati, certificati da professionista abilitato e accompagnati da adeguata documentazione fotografica, che devono, in particolare, evidenziare: a) gli elementi costitutivi dell’impianto storico (connotati geomorfologici e elementi naturali singolari, percorsi storici, vie di transito e assi rettori dell’assetto urbano, orientamenti dei tetti dominanti, fulcri e polarità naturali o progettate, assetto agricolo-produttivo del contesto, ecc.); b) gli elementi costitutivi degli aggregati edilizi, con l’individuazione delle unità edilizie elementari e della parcellizzazione del suolo, la definizione dei tipi ricorrenti e degli edifici singolari e l’individuazione dei ruderi, con i relativi attributi (stato di conservazione, caratteri tipizzanti, qualità intrinseche, coerenze, ecc.); c) gli elementi costitutivi degli spazi di socializzazione o d’uso comune sia sotto il profilo economico funzionale (quali servizi, attività centrali e luoghi d’incontro), sia sotto il profilo fisico-formale (quali strade, piazze e slarghi, aree verdi pubbliche, fontane, forni, lavatoi, pavi-mentazioni, arredo urbano); d) gli elementi integrativi dell’assetto insediativo, quali canali, rus, vergers, orti, giardini; e) gli elementi di bordo e di raccordo col contesto, quali aree coltivate limitrofe, elementi naturali delimitanti, cinte daziarie, strade e percorsi di connessione con gli insediamenti produttivi o abitativi legati al nucleo, linee e punti di accesso, punti panoramici, aree di pertinenza visiva. 5. La pianificazione locale deve assicurare il rigoroso restauro di tutti gli elementi di specifico intrinseco valore ed evitare ogni alterazione degli elementi contestuali che ne possano pregiudicare la leggibilità o il significato; deve pertanto escludere, anche negli edifici e manufatti privi di intrinseco valore ma

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in diretto rapporto visuale con tali elementi, le contraffazioni tipologiche o stilistiche, l’introduzione di elementi e materiali estranei alle specifiche tradizioni e regole architettoniche locali (quali ad esempio, i rivestimenti in legno o in pietra, le grondaie o i pluviali in acciaio inos-sidabile), gli interventi mimetici e i camuffamenti (quali i finti rascard), l’arredo urbano con materiali e prodotti estranei alle tradizioni e alle regole locali ed incoerenti con l’ambiente storico; deve inoltre precisare la definizione di ristrutturazione edilizia legislativamente data e garantire che gli edifici soggetti a ristrutturazione edilizia e posti nelle espansioni del nucleo storico debbano avere caratteri edilizi coerenti con quelli dell’adiacente nucleo. 6. L’individuazione degli elementi di intrinseco valore da operarsi in sede di pianificazione locale ai sensi dei commi 2 e 3, tiene conto dei vincoli stabiliti ai sensi della legge n. 1089 del 1939, e concorre alla formazione dei relativi elenchi di beni tutelati. 7. La specificazione della disciplina di cui alle presenti norme in sede di pianificazione locale deve tenere conto dei caratteri e delle qualità intrinseche degli agglomerati quali emergono dalle valutazioni operate in sede di formazione del PTP nonché dagli studi specifici della struttura regionale competente in materia di beni culturali, e da eventuali altre ricerche in particolare relative:

a) alla peculiarità della giacitura orografica (di cresta, di vetta, di mezza costa, di piana, ecc.); b) alla originalità, chiarezza, antichità, complessità e rappresentatività (storica e/o tipologica) dell’impianto storico; c) alla omogeneità, coerenza, unitarietà dell’edificato (in termini di struttura, di tipologie edilizie, di caratteri stilistici e di materiali); d) alla presenza di edifici e manufatti di intrinseco valore storico, artistico, documentario o di tradizione (torri, castelli, caseforti, chiese, cappelle, oratori, ospizi, alberghi, forni, mulini, rascard, canali, rus, ecc.); e) alla presenza di edifici e manufatti tipologicamente coerenti e rappresentativi di un’epoca, di una valle o di un evento storico; f) all’interesse, significatività e rappresentatività degli spazi pubblici (strade, piazze, luoghi d’incontro e d’attività collettive); g) allo stato di conservazione, di leggibilità e di fruibilità dei nuclei in complesso e di singole parti caratterizzate; h) all’assenza o scarsa incidenza di elementi alteranti, fattori di degrado o di detrazione visiva.

8. La specificazione della disciplina di cui alle presenti norme in sede di pianificazione locale deve altresì tenere conto dei caratteri e delle dinamiche dei rispettivi contesti socioeconomici, territoriali e paesistici, anche alla luce delle determinazioni per i sistemi ambientali e nel rispetto degli elementi relazionali; in particolare, nel sistema delle aree naturali, nel sistema dei pascoli, nel sistema boschivo, nel sistema fluviale - salvo motivate eccezioni - deve essere escluso ogni intervento di completamento, ampliamento o espansione degli agglomerati e dei nuclei esistenti, che non riguardi fabbricati e manufatti di

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servizio strettamente necessari per le attività inerenti all’uso e alla conduzione degli alpeggi o per le attività forestali, da realizzarsi con tipologie, materiali e dimensioni coerenti con quelle in atto; gli interventi di adeguamento funzionale - anche, ove previsto dal PTP, per le esigenze inerenti alle attività di tipo naturalistico - possono peraltro prevedere modesti incrementi volumetrici e di altezza, purché su edifici o strutture privi di intrinseco interesse. 9. Per la leggibilità e la riconoscibilità degli agglomerati, deve essere escluso ogni intervento che comporti alterazioni dei margini edificati evidenziati nelle schede delle unità locali e riconosciuti di rilevante interesse paesistico in sede di pianificazione locale; ovvero edificazioni o significative trasformazioni - eccezion fatta per gli interventi di ripristino o di riqualificazione con riduzione di volumi o ingombri esistenti - nelle aree di pertinenza visiva circostanti gli agglomerati, individuate negli strumenti urbanistici. 10. Con riferimento ai caratteri storici strutturali, gli agglomerati sono distinti nelle seguenti classi di decrescente complessità che, ad eccezione delle strutture di cui alla lettera f), sono evidenziate nelle tavole del PTP:

a) centro storico di Aosta: è l’area contenuta dalla “città romana” e dalle aree edificate e non, formanti, con la prima, compagine urbana coerente e unitaria, comprese le parti di recente tra-sformazione, secondo quanto definito dal PRGC; b) bourg: è il nucleo dotato di una struttura edilizia e urbanistica densa e pianificata, appoggiata su un asse viario principale e dotata, nel medioevo, di un sistema di chiusura e di difesa (cinta muraria, porte, torri, castello o casaforte) e di una zona franca periferica; c) ville: è il nucleo di concentrazione della popolazione nel medioevo, spesso caratterizzato da una struttura parcellare ordinata, centro principale di una residenza signorile o di una comunità particolarmente rilevante; d) village: è il nucleo di concentrazione della popolazione, con almeno una decina di costruzioni alla fine del XIX secolo, caratterizzato dalla presenza di edifici comunitari e da una struttura parcellare non ordinata, eccetto che nel caso di impianto su una importante via di comunicazione; e) hameau: è il nucleo di minor dimensione, con struttura parcellare più o meno agglomerata, di formazione familiare o relativo ad utilizzazioni stagionali o marginali del territorio; f) altre strutture insediative aggregate: quartieri operai, villaggi minerari, aree edificate d’interesse storico-culturale, prive di carattere di centralità.

11. ….. omissis 12. Per i bourgs, l’indirizzo stabilito dal PTP richiede in particolare:

a) azioni a scala territoriale che consentano di rivalutare il ruolo storico dei centri quali nodi di centralità urbana e di riqualificarne gli assi rettori, riducendo o eliminando i flussi veicolari d’attraversamento;

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b) azioni pubbliche a scala urbana, volte a migliorare il sistema degli accessi e degli attestamenti veicolari, a riqualificare gli assi rettori e le trame storiche di riferimento, compresi spazi pubblici e elementi d’uso collettivo, arredo urbano storico e pavimentazioni da ripristinare, rus, canali, percorsi e vergers da mantenere o riqualificare; c) una disciplina di tutto il centro anche differenziata nelle varie sue parti, che dovrà di regola prevedere la conservazione e il restauro delle cortine edilizie prospettanti gli assi rettori, coi relativi imbocchi e passaggi laterali, negozi e servizi a piano terra, e la possibilità di trasformazione, senza incrementi di altezze e di volume, se non preordinati in strumenti attuativi pubblici, delle parti riconosciute dallo strumento attuativo come prive di intrinseco valore storico, artistico o documentario, con interventi articolati per comparti o con progetti unitari estesi almeno alle intere unità edilizie interessate; limitati interventi di completamento, a fini essen-zialmente riqualificativi, potranno essere previsti, sempre nell’ambito di progetti unitari, per le aree di bordo non interessate da rapporti significativi, funzionali o visivi, col contesto.

13. ….. Omissis 14. …. Omissis … 15. Per le altre strutture aggregate, l’indirizzo del PTP a scala locale e a scala urbana e territoriale è volto al recupero dell’impianto originario e alla valorizzazione della peculiarità storico-funzionale; la disciplina degli interventi deve pertanto escludere alterazioni della trama viaria storica, dei caratteri essenziali tipologici e funzionali, fatte salve più specifiche cautele relative agli edifici o ai manufatti d’intrinseco valore. 16. In assenza della disciplina urbanistica di cui al comma 4, degli strumenti urbanistici di dettaglio, dell’apposita normativa di attuazione per le zone A, di idonei programmi, intese o concertazioni, dei progetti operativi o dei comparti edificatori ove imposti, negli agglomerati di cui al presente articolo, individuati dal PTP e delimitati quali zone di tipo A ai sensi di legge, sono consentiti soltanto gli interventi edilizi di manutenzione, restauro e risanamento conservativo, nonché di ristrut-turazione edilizia, che non alterino gli elementi di pregio architettonico degli edifici; è consentito altresì l’ampliamento in elevazione, ove compatibile con i caratteri architettonici delle strutture edilizie esistenti, indispensabile per dotare ciascun piano del fabbricato dell’altezza minima libera interna imposta dalle norme in materia; sono parimenti consentite le modeste demolizioni funzionali agli interventi ammessi dalle disposizioni che precedono e quelle necessarie per eseguire opere che migliorano la funzionalità di infrastrutture pubbliche.

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L’intervento ricade nell’art. 15 del P.T.P in quanto localizzato come “Sistema

insediativi tradizionale, sottosistema a sviluppo turistico” (art.17). Tale articolo

non pone vincoli alle opere in progetto e pertanto risulta coerente.

CONFRONTO TRA LE SCELTE PROGETTUALI E LE NORME PER SETTORI DEL

PTP

Articolo 20 – Trasporti 1. I piani di settore e gli strumenti urbanistici assicurano, nell’ambito delle rispettive competenze: a) … omissis…; b) … omissis…; c) … omissis…; d) … omissis…; e) … omissis…; f) la razionalizzazione della viabilità ordinaria, con aumento delle connessioni tra le reti; Il progetto con l’inserimento di nuovi posti auto è intesa a razionalizzare la viabilità.

g) la realizzazione di percorsi nell’adret e nell’envers della valle centrale, con finalità di servizio alla mobilità locale e turistica;

Il progetto è inteso a creare luoghi di sosta pedonale e veicolare per la mobilità locale turistica, nonché un miglioramento dei servizi. h) … omissis…; i) … omissis…; l) … omissis…; m) gli interventi nei punti critici della rete stradale volti a ridurre o eliminare i fattori di rischio o di congestione, e migliorare le condizioni di sicurezza;

Il progetto mira a creare maggior sicurezza soprattutto in corrispondenza sull’attuale rue Verger, prevedendone un allargamento e separando la viabilità pedonale da quella veicolare;

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n) … omissis…; o) … omissis…;

2. I piani di sviluppo delle comunità montane assumono contenuti coerenti con gli obiettivi di cui al comma 1. 3. I piani di settore e gli strumenti urbanistici, nell’ambito delle rispettive competenze, perseguono il potenziamento del trasporto ferroviario mediante, in particolare:

… omissis…; 4. La Regione promuove, anche d’intesa con gli altri enti competenti, interventi diretti alla razionalizzazione dell’autostrada, al fine di orientare i flussi turistici nei giorni di massima frequentazione; agevolare lo smaltimento dei flussi di traffico nelle ore di punta; migliorare l’interconnessione tra l’autostrada e la strada regionale della valle di Valtournenche; migliorare il servizio agli utenti e ridurre l’impatto ambientale; tali obiettivi sono perseguiti, in particolare, attraverso:

… omissis…;

5. La Regione promuove, anche d’intesa con gli altri enti competenti, interventi diretti alla razionalizzazione e alla riqualificazione della viabilità ordinaria, anche in relazione al completamento dell’autostrada, quali:

… omissis…; 6. Al fine di favorire l’interscambio di persone e di merci tra le diverse modalità di trasporto, la Regione promuove la realizzazione di nodi di interscambio ad Aosta, Pont-Saint-Martin, Verrès, Châtillon - Saint-Vincent, Villeneuve, Morgex con i seguenti principali interventi:

… omissis…; 7. La Regione promuove, con appositi programmi o progetti, la riqualificazione e la realizzazione di percorsi stradali panoramici per la fruizione del paesaggio e dei beni ambientali ed in particolare:

… omissis…;

8. La Regione promuove, con appositi programmi, la realizzazione di sistemi integrati di trasporto collettivo; in particolare, promuove:

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… omissis…;

9. … omissis…;.

Il progetto è coerente con il PTP in quanto le prescrizioni ivi contenute sono relative solo al territorio del comune di Gignod e comunque i le parti di progetto riguardanti la viabilità sono intese a razionalizzare la stessa;

Articolo 21 – Progettazione ed esecuzione delle strade e degli impianti a fune

1. Al fine di contenere e, ove possibile, eliminare gli impatti ambientali e paesistici in atto e scongiurare degradi futuri; allo scopo altresì di migliorare la percorribilità delle strade e la sicurezza degli utenti; per favorire inoltre la fruizione del territorio percorso da parte degli utenti e per ottenere i massimi benefici ambientali possibili, la progettazione e l’esecuzione delle strade devono rispettare le seguenti determinazioni: a) i tracciati - per la migliore integrazione delle opere nell’ambiente - devono essere aderenti, o comunque adeguatamente correlati, alla morfologia dei territori percorsi, distinti dai tracciati principali della rete pedonale storica individuata nella cartografia del PTP e recepita dai PRGC, rispettosi dei corsi d’acqua naturali e delle loro divagazioni;

Le opere stradali mirano ad integrarsi con l’ambiente in quanto sono minime le trasformazioni previste;

b) le sezioni trasversali della carreggiata devono essere congruenti con il volume di traffico atteso sulla base di corretti calcoli previsionali e, comunque, non superiori a metri 5,75 nei tronchi della rete stradale extraurbana, non appartenenti a strade statali e regionali, e a metri tre nei tronchi stradali per utenze speciali, quali le strade interpoderali, antincendio, quelle forestali o a servizio di attività estrattive, con dotazione, in questi ultimi casi, di piazzole utili per gli incroci tra automezzi, l’inversione del senso di marcia e il parcheggio; nei casi in cui il sedime di tronchi stradali costituisca parte dello sviluppo di piste per lo sci nordico, la sua larghezza può essere dimensionata per rispondere ai requisiti minimi di omologazione FISI;

il progetto di cui alla presente rientra nelle suddette disposizioni

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c) devono essere inerbate le scarpate e, in relazione all’altitudine e alle caratteristiche dei terreni, messe a dimora specie legnose o arbustive locali; ove indispensabili per la stabilità delle opere e dei versanti, i muri di controripa e di sottoscarpa o di sostegno della piattaforma stradale devono presentare la minor altezza possibile, essere efficientemente drenati, e realizzati in pietra preferibilmente locale, o comunque con faccia-vista in pietra a spacco, senza copertine cementizie sommitali o con copertine di spessore massimo pari a centimetri venti e non aggettanti dal piano subverticale del paramento murario;

il progetto prevede la realizzazione del minor numero possibile di muri e opere d’arte;

d) deve essere realizzata l’accurata ricostruzione del reticolo idrografico superficiale, la raccolta integrale delle acque piovane cadenti sulla piattaforma stradale e delle acque di drenaggio, il loro smaltimento con condutture in ricettori aventi capacità e struttura idonee allo scopo;

al tal fine vengono previste nel progetto un insieme di griglie di scolo e cunette stradali collegate alla rete fognaria delle acque bianche;

e) per le tratte della rete stradale ordinaria che debbono essere percorse da pedoni e comunque in corrispondenza di insediamenti, occorre prevedere, a cura delle autorità competenti, corsie pedonali adeguatamente dimensionate, strutturate e protette e, compatibilmente con le caratteristiche altimetriche, piste ciclabili;

f) ai margini delle strade comunali e, su richiesta dei comuni interessati, ai margini delle strade statali e regionali devono essere realizzati spazi per la sosta e il parcheggio, in sede separata dalla piattaforma stradale e da quest’ultima schermata, al servizio degli insediamenti limitrofi e di aree agricole specializzate la cui conduzione richiede periodiche presenze di pluralità di addetti, nonché in funzione di aree di belvedere e di beni culturali isolati ad elevata frequentazione o di cui si intende favorire la visitabilità;

L’intervento tiene conto della realizzazione di nuovi parcheggi;

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g) … omissis…;. h) … omissis…;. i) … omissis…;. l) … omissis…;. m) la conformazione e la tipologia delle sovrastrutture di protezione attiva e passiva devono, compatibilmente con le norme di sicurezza della circolazione, risultare coerenti con quelle preesistenti e comunque con i caratteri degli altri manufatti stradali e del contesto paesisticoambientale;

Il progetto di cui alla presente non necessita di barriere stradali;

n) devono essere smaltite le eccedenze dei materiali di scavo alle discariche autorizzate, ovvero utilizzate per il recupero ambientale di aree degradate o per sistemazioni di aree agricole. In questi ultimi casi il progetto della strada o dell’impianto deve indicare le aree da recuperare o da sistemare e contenere gli elaborati progettuali afferenti al recupero o alla sistemazione delle aree medesime, la documentazione comprovante la loro disponibilità e le necessarie autorizzazioni ai sensi di legge;

Il materiale eventuale di risulta verrà conferito presso discariche di inerti autorizzate e/o riutilizzate;

o) devono essere asportate le piante abbattute.

2. Esaurienti motivi tecnici, evidenziati nei progetti, possono consentire il discostarsi dalle limitazioni di cui al comma 1.

3. Gli impianti di trasporto a fune devono essere localizzati e realizzati in modo da ridurre al minimo, in fase di costruzione e di esercizio, gli impatti paesistici e ambientali; in particolare:

… omissis…

4. Negli interventi per la conservazione e la valorizzazione dei sentieri di cui all’art. 37, comma 5, sono mantenuti in opera o reimpiegati materiali lapidei costituenti pavimentazioni, muri di sostegno e altre strutture attinenti ai sentieri medesimi.

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Articolo 25 – INDUSTRIA E ARTIGIANATO – comma 7° … omissis…

Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di interventi di industria e artigianato; Articolo 26– AREE ED INSEDIAMENTI AGRICOLI – comma 6° … omissis…

Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di interventi agricoli; Articolo 29– ATTREZZATURE E SERVIZI PER IL TURISMO – comma

6° … omissis…

Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di strutture ricettive;

Articolo 32– BOSCHI E FORESTE – comma 7° … omissis…

Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di strutture funzionali alla gestione forestale;

Articolo 33 – Difesa del suolo 1. Fatte salve più specifiche prescrizioni delle presenti norme e del PRGC, è

vietato in tutto il territorio regionale:

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a) eseguire intagli artificiali non protetti, con fronti subverticali di altezza non compatibile con la struttura dei terreni interessati;

b) costruire muri di sostegno senza drenaggio efficiente del lato controripa, in particolare senza tubi drenanti e dreno ghiaioso artificiale o altra idonea tecnologia;

…omissis…

Tutti gli interventi indistintamente tengono conto delle indicazioni soprariportate prevedendo idonei drenaggi dietro ai muri e senza l’esecuzione di intagli superficiali non protetti

2. Nell’esecuzione di opere di urbanizzazione e di edificazione, al fine di preservare l’equilibrio idrogeologico, la stabilità dei versanti e la conseguente sicurezza delle costruzioni ed opere, sia dirette che indirette, devono essere seguiti i seguenti indirizzi:

a) le superfici di terreno denudato vanno tutte rinverdite dovunque è possibile, anche mediante piantagione di alberi e/o arbusti; va pure favorito l’inerbimento delle superfici non edificate, ivi comprese le piste di sci, mediante specie perenni locali, a radici profonde e molto umificanti;

b) l’impermeabilizzazione dei suoli deve essere ridotta al minimo strettamente indispensabile;

c) per diminuire la velocità del deflusso superficiale delle acque, il ruscellamento sulle strade asfaltate va contenuto con sistemi di smaltimento frequenti e ben collocati;

d) per contenere la predisposizione all’erosione, gli interventi e gli accorgimenti sopraindicati devono risultare più attenti e intensi nei luoghi ove la ripidità dei pendii e la natura del suolo rappresentano fattori di maggiore vulnerabilità a fenomeni erosivi.

Tutti gli interventi indistintamente tengono conto delle indicazioni soprariportate prevedendo idonei accorgimenti costruttivi. In particolare relativamente alle pavimentazioni saranno previsti idonei scoli e griglie di raccolta. Non sono previsti nuovi tagli di alberi;

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3. Ai terreni sedi di frane e ai terreni a rischio di valanghe o di slavine, si applicano le disposizioni di legge regionale relative alla materia.

Il progetto è coerente con il PTP in quanto anche se parzialmente l’area ricade in fascia F3, di terreni sedi di frane, lo stesso è ammesso ai sensi della L.R. 11/98 e successive modificazioni e integrazioni;

4. Ai sensi del D.M. 11 marzo 1988, i progetti delle opere pubbliche e private devono contenere, nei casi indicati dal decreto stesso, la relazione geologica e la relazione geotecnica; nel caso di interventi di modesta incidenza sulla stabilità dell’insieme opera/terreno, che ricadano in zone già note, le indagini di laboratorio possono essere ridotte od omesse, sempre che sia possibile procedere alla caratterizzazione geotecnica dei terreni sulla base di dati e notizie, documentati e prodotti precedentemente per aree adiacenti e per terreni dello stesso tipo.

È stata predisposta idonea relazione geologica-geotecnica allegata al progetto definitivo.

Articolo 34– ATTIVITA’ ESTRATTIVE – comma 3 - 5° … omissis…

Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di attività estrattive ne di pregresse attività di cava;

Articolo 35– FASCE FLUVIALI E RISORSE IDRICHE

…omissis…

Il progetto non riguarda interventi previsti nelle fasce pluviali o

risorse idriche ne pozzi, punti di presa e sorgenti destinate all’uso umano.

Articolo 37– BENI CULTURALI ISOLATI

…omissis…

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Il progetto è coerente in quanto non riguarda Beni Culturali. Articolo 38– SITI DI SPECIFICO INTERESSE NATURALISTICO

…omissis…

Il progetto è coerente in quanto non incide su aree eventualmente

interessate dai beni naturalistici di cui ai commi 1, 2 e 3. Articolo 40– Aree di specifico interesse paesaggistico, storico,

culturale o documentario e archeologico 1 . Le aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o

documentario e archeologico sono individuate nelle tavole del PTP; la loro delimitazione è precisata a seguito di specifica valutazione e motivazione in sede di adeguamento del PRGC al PTP; essa concorre alla formazione degli elenchi di cui alle leggi n. 1089 e 1497 del 1939. Ogni intervento su tali aree richiede la preventiva acquisizione dei pareri favorevoli o favorevoli condizionati delle strutture regionali competenti in materia di tutela del paesaggio e di tutela dei beni culturali, a seconda che si tratti degli elenchi di cui alla legge n. 1497 del 1939 o della legge n. 1089 del 1939.

2. Nelle aree di cui al comma 1, fatte salve le determinazioni del comma 3: a) non sono consentite edificazioni né realizzazioni di infrastrutture, salvo

quelle inerenti alle attività agricole (comprese le ricomposizioni fondiarie che non comportino radicali modificazioni del suolo o delle masse arboree esistenti) e quelle indispensabili per ripristinare, riqualificare, recuperare o razionalizzare gli usi e attività in atto o per eliminare elementi o fattori degradanti o per migliorare la fruibilità degli elementi costitutivi dello specifico interesse delle aree;

b) devono essere conservati, mantenuti e, ove possibile, ripristinati gli elementi costitutivi del sistema insediativo tradizionale, compresi i segni del paesaggio agrario e le trame infrastrutturali (sentieri, percorsi, rus, filari, vergers, ecc.), escludendo ogni intervento che possa comprometterne la complessiva leggibilità o fruibilità; nelle aree a vigneto devono essere

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mantenuti, altresì, i terrazzamenti artificiali, i manufatti antichi (quali le colonne in pietra) e gli elementi naturali (quali roccioni) che ne fanno parte integrante, i segni della parcellizzazione fondiaria e ogni altro elemento concorrente alla definizione del loro disegno complessivo;

c) agli agglomerati di interesse storico, artistico, documentario o ambientale, presenti in tali aree, si applicano le determinazioni dell’articolo 36;

d) ai beni culturali isolati, presenti in tali aree, si applicano le determinazioni dell’articolo 37.

3. Nelle aree di specifico interesse archeologico individuate nelle tavole del

PTP o che saranno individuate in sede di pianificazione locale o dalla competente struttura regionale, sino alle determinazioni della struttura medesima, conseguenti ad adeguate prospezioni archeologiche, sono ammessi soltanto interventi riqualificativi delle costruzioni esistenti; ogni scavo o lavorazione non superficiale deve essere autorizzato dalla struttura predetta; si applicano inoltre le disposizioni di legge in materia.

4. I PRGC in sede di adeguamento al PTP, precisano e articolano

ulteriormente le prescrizioni di cui ai commi 2 e 3 in base a indicazioni di dettaglio e rilevazioni delle situazioni locali delle aree di specifico interesse individuate nel PTP.

5. Le prescrizioni di cui al comma 2 si applicano a decorrere dalla data in cui

assume efficacia l’approvazione del PTP. Per quanto attiene ai beni ai quali il presente capitolo fa

riferimento l’area ricade sotto il vincolo paesaggistico, per cui il progetto

ha ottenuto l’autorizzazione ai sensi dell’art. 136 (decreto Ministeriale 22

febbraio 1967) del D.l.vo. 22.01.2004 n°42 (T.U. Codice dei beni culturali e del

paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), da parte

dell’Assessorato Regionale Istruzione e Cultura, Direzione Beni paesaggistici.

Con riferimento all’intero impianto normativo del PTP si sottolinea come il

progetto risulta rispettare gli indirizzi normativi delle norme di attuazione

interessate dalla progettazione.

COMUNE DI ETROUBLES LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’ - PROGETTO ESECUTIVO -

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA

D I M A R C O Z A R C H . A N D R E A & C O L O M B O G E O M . M A R C O

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5.2 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici comunali vigenti o applicabili in regime di salvaguardia alla procedura applicabile per il rilascio della concessione edilizia.

L’area in oggetto ricade in zona territoriale omogenea “DM”, Demanio

militare.

Le norme tecniche di attuazione ed il regolamento edilizio del P.R.G.C.

del Comune di Etroubles, adottato dal Consiglio Comunale con deliberazione n.

24 del 27 giugno 1983 ed approvato dal Consiglio Regionale con Deliberazione

n. 4511 del 20 luglio 1983, non pongono problemi alla realizzazione dell’opera.

Per quanto riguarda la verifica degli standard dei servizi, gli stessi

risultano verificati.

La distanza dell’autorimessa dalla strada comunale Rue des Vergers, di

circa 15 metri, rispetta la fascia di rispetto di 10 metri prescritta per le strade di

tipo C, dal Regolamento del Codice della strada D.P.R. 495/92, come modificato

con D.P.R. 147/93 art.26, e successive modifiche introdotte dal D.P.R. n.

104/2000, dal D.P.R. n. 329/2000, dal D.P.R. n. 360/2001, dal D.P.R. n.

474/2001, dal D.L. n. 151/2003, dal D.L. n. 269/2003, dal D.P.R. n. 235/2004,

dal D.P.R. n. 153/2006 e dal D.P.R. n. 37/2007.

Trattasi di struttra completamente interrata pubblica, i cui spazi non sono

computabili ai fini della determinazione del volume, ai sensi dell’art. 23 del

Regolamento edilizio.

COMUNE DI ETROUBLES LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’ - PROGETTO ESECUTIVO -

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5.3 – Coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici di

pianificazione di settore o applicabili in regime di salvaguardia. Non risultano strumenti di pianificazione di settore concernenti l’opera in

oggetto.

5.4 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto agli ambiti inedificabili approvati ed adottati nel comune di Etroubles

L’intervento in oggetto non rientra in aree soggette a rischio di

esondazioni, alluvioni e valanghe.

Per quanto riguarda le aree soggette a rischio di frane si precisa:

a) le opere di scavo e la relativa realizzazione dell’autorimessa risultano

in fascia bianca;

b) porzione dell’area interessata alle opere di sistemazione della viabilità

(allargamento careggiata, realizzazione posti auto e banchina

pedonale) risulta essere in fascia F3 (terreni soggetti a fenomeni di

frana a bassa pericolosità).

Gli interventi in fascia F3 risultano conformi, ai sensi della L.R. 11/98 e

successive modificazioni ed integrazioni, peraltro come evidenziato dalla perizia

geologica e geotecnica a firma del geologo Marco Vagliasindi e allegata al

progetto.