LAVORI DI ARREDO URBANO IN CAMPOROSSO E VIA ......9.3.1 C Canalette 9.3.2 C Chiusini e pozzetti...
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33018 TARVISIO (UD) - Via Roma,3 - Tel . 0428 2980 interno 114 fax. 0428 40498
e-mai l tecn ico incar i cato: f rancesco. tezza@com-tarvis io .regione. fvg. i t P.IVA / C.F. 00251670303 - IBAN : IT 31O 05336 64290 000035425901
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ELENCO ELABORATI:
- Piano di Manutenzione dell’opera e delle sue parti. Tarvisio, 26 ottobre 2017
IL PROGETTISTA
_____________________ (Ing. Arch. Amedeo Aristei)
PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO
Comune di Tarvisio Provincia di UDINE
OGGETTO: LAVORI DI ARREDO URBANO IN CAMPOROSSO E VIA ALPI GIULIE
C.U.P.: H81B12000070002
COMMITTENTE: COMUNE DI TARVISIO
PIANO DI MANUTENZIONE
Documenti:
I. Relazione II. Schede tecniche III. Manuale d'uso IV. Manuale di manutenzione V. Programma di manutenzione
TARVISIO, lì
Il Progettista: Ing. Arch. Amedeo Aristei ______________________________
I. RELAZIONE GENERALE
L’intervento prevede diversi lavori di arredo urbano nella località di Camporosso ed in Via Alpi Giulie: in particolare la manutenzione ordinaria della rotatoria in Via Alpi Giulie, la riqualificazione dell' incrocio tra Via Alpi Giulie, Via Valcanale e Via Lussari, l'installazione di nuovi punti luce di illuminazione pubblica lungo via Lussari, la sistemazione e messa in sicurezza dei percorsi pedonali (via Lussari - area Cabinovia Monte Lussari), la sistemazione area parco giochi con installazione di nuovi giochi e rifacimento della recinzione in legno e campo da gioco, sistemazione asfalti deteriorati (Via Stazione, via Sella verso Rutte di Camporosso), la sostituzione barriere stradali su via Stazione, la nuova illuminazione pubblica (tratto di via Sella verso Rutte di Camporosso e via Lussari e tratto terminale di via Duomo), la realizzazione di nuove tettoie per il ricovero dei cassonetti, la sistemazione di muretti deteriorati in via Valcanale.
SCOMPOSIZIONE DELL'OPERA CODICE DESCRIZIONE CLASSI OMOGENEE
SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno
CLASSI, UNITÀ, ELEMENTI TECNOLOGICI E COMPONENTI
CODICE TIPOLOGI
A ELEMENTO
U.M. NUMERO DESCRIZIONE
9 O OPERE STRADALI 9.1 ET Strade
9.1.1 C Banchina
9.1.2 C Canalette 9.1.3 C Carreggiata
9.1.4 C Cigli o arginelli
9.1.5 C Confine stradale 9.1.6 C Cunette
9.1.7 C Dispositivi di ritenuta
9.1.8 C Marciapiede
9.1.9 C Pavimentazione stradale in bitumi
9.1.10 C Pavimentazione stradale in lastricati lapidei
9.1.11 C Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati
9.1.13 C Scarpate
9.1.14 C Spartitraffico
9.1.15 C Stalli di sosta
9.1.16 C Pavimentazione stradale in asfalto drenante 9.3 ET Aree pedonali e marciapiedi
9.3.1 C Canalette
9.3.2 C Chiusini e pozzetti
9.3.3 C Cordoli e bordure
9.3.4 C Dissuasori
9.3.5 C Limitatori di sosta
9.3.6 C Marciapiedi
9.3.7 C Pavimentazione pedonale in granito
9.3.8 C Pavimentazione pedonale in lastre di pietra
9.3.9 C Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls
9.3.11 C Pavimentazioni bituminose 9.3.14 C Rampe di raccordo
9.3.15 C Segnaletica
9.3.16 C Sistemi di illuminazione
CODICE TIPOLOGI
A ELEMENTO
U.M. NUMERO DESCRIZIONE
9.5 ET Segnaletica stradale verticale
9.5.1 C Cartelli segnaletici
9.5.2 C Sostegni, supporti e accessori vari
9.6 ET Segnaletica stradale orizzontale 9.6.2 C Attraversamenti ciclabili
9.6.3 C Attraversamenti pedonali
9.6.4 C Frecce direzionali 9.6.7 C Isole di traffico
9.6.8 C Strisce di delimitazione
9.6.9 C Strisce longitudinali 9.6.10 C Strisce trasversali
9.6.12 C Vernici segnaletiche
9.7 ET Sistemi di sicurezza stradale
9.7.1 C Attenuatore d'urto
9.7.2 C Barriere di sicurezza bilaterale
9.7.3 C Barriere di sicurezza deformabile
9.7.4 C Barriere di sicurezza longitudinale
9.7.5 C Barriere di sicurezza monolaterale
9.7.6 C Barriere di sicurezza per opere d'arte
9.7.7 C Barriere di sicurezza per pedoni 9.7.8 C Barriere di sicurezza per spartitraffico
9.7.9 C Barriere di sicurezza permanente
9.7.10 C Barriere di sicurezza rigida
9.7.11 C Barriere di sicurezza stradale
9.7.12 C Barriere di sicurezza temporanea
9.7.13 C Dispositivi antiabbagliamento
9.7.14 C Guardrails per pedoni
9.7.15 C Letto di arresto
9.7.16 C Rilevati paramassi
9.7.17 C Terminali e transizione
9.7.18 C Attraversamenti pedonali rialzati 9.7.19 C Barriere new jersey
9.7.20 C Mini rotonde
9.7.21 C Paracolpi segnaletici
CODICE TIPOLOGI
A ELEMENTO
U.M. NUMERO DESCRIZIONE
9.7.22 C Salva pedoni
12 O ARREDO URBANO E VERDE
12.1 ET Aree a verde
12.1.1 C Alberi 12.1.7 C Cordoli e bordure
12.1.12 C Ghiaia e pietrisco
12.1.25 C Sementi 12.1.26 C Siepi
12.1.29 C Strati di pacciamatura
12.1.30 C Substrato di coltivazione 12.1.31 C Tappeti erbosi
12.1.33 C Terra di coltivo
12.1.51 C Piante erbacee
12.1.54 C Prati da gioco
12.1.56 C Prati ornamentali
12.1.58 C Prati per uso corrente
12.1.64 C Terricci
12.2 ET Giochi per bambini
12.2.1 C Altalene
12.2.2 C Arrampicate 12.2.3 C Assi di equilibrio
12.2.4 C Casette
12.2.6 C Dondoli a bilico
12.2.7 C Dondoli oscillanti
12.2.9 C Giochi a molla
12.2.10 C Giostre
12.2.11 C Labirinti
12.2.12 C Pannelli gioco
12.2.13 C Pavimentazione antitrauma
12.2.14 C Pedana antitrauma
12.2.15 C Piramidi a corda 12.2.16 C Ponti
12.2.17 C Sbarre a gradini
12.2.18 C Scivoli
CODICE TIPOLOGI
A ELEMENTO
U.M. NUMERO DESCRIZIONE
12.2.19 C Tunnel
12.2.20 C Vasche di sabbia
12.2.22 C Tappeti elastici
12.3 ET Arredo urbano 12.3.2 C Barriere pedonali
12.3.3 C Cestini portarifiuti in acciaio inox
12.3.4 C Cestini portarifiuti in alluminio 12.3.5 C Cestini portarifiuti in cemento
12.3.6 C Cestini portarifiuti in lamiera zincata
12.3.8 C Contenitori per rifiuti differenziati 12.3.10 C Delimitatori di traffico
12.3.12 C Dissuasori detraibili manualmente
12.3.13 C Fioriere in conglomerato cementizio
12.3.14 C Fioriere in ghisa
12.3.15 C Fioriere in legno
12.3.16 C Fontane
12.3.17 C Fontanelle
12.3.20 C Gazebo
12.3.22 C Griglie di protezione per alberi
12.3.25 C Paline Informative 12.3.26 C Panchine amovibili
12.3.27 C Panchine anatomiche con braccioli
12.3.28 C Panchine anatomiche senza braccioli
12.3.29 C Panchine fisse
12.3.30 C Panchine senza schienali
12.3.31 C Parapedonali
12.3.32 C Pensiline e coperture
12.3.33 C Portacicli
12.3.34 C Recinzioni attrezzate
12.3.35 C Sedute
12.3.38 C Stendardi 12.3.42 C Cestini portarifiuti in legno
12.3.43 C Fioriere in acciaio
12.3.44 C Fioriere in polietilene
CODICE TIPOLOGI
A ELEMENTO
U.M. NUMERO DESCRIZIONE
12.3.51 C Lampioni stradale ad energia solare
12.3.56 C Pattumiere per deiezioni canine
12.3.57 C Porta ceneri per spazi pubblici
6 O IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 ET Impianto elettrico
6.3.2 C Contattore
6.3.3 C Fusibili 6.3.6 C Interruttori
6.3.8 C Prese e spine
6.3.9 C Quadri di bassa tensione 6.3.10 C Quadri di media tensione
6.3.11 C Relè a sonde
6.3.12 C Relè termici
6.3.13 C Sezionatore
6.3.16 C Barre in rame
6.3.17 C Disgiuntore di rete
6.3.19 C Pettini di collegamento in rame
6.3.20 C Presa interbloccata
6.3.21 C Sistemi di cablaggio
6.3.22 C Canalizzazioni in PVC 6.7 ET Impianto di illuminazione
6.7.1 C Bollard (paletti)
6.7.2 C Diffusori
6.7.3 C Lampade a luce miscelata
6.7.4 C Lampade ad induzione
6.7.5 C Lampade a ioduri metallici
6.7.6 C Lampade a scarica nei gas
6.7.7 C Lampade a vapore di sodio
6.7.8 C Lampade a vapore di mercurio
6.7.9 C Lampade ad incandescenza
6.7.10 C Lampade alogene 6.7.11 C Lampade fluorescenti
6.7.12 C Lampioni a braccio
6.7.13 C Lampioni a grappolo
CODICE TIPOLOGI
A ELEMENTO
U.M. NUMERO DESCRIZIONE
6.7.14 C Lampioni singoli
6.7.15 C Pali per l'illuminazione
6.7.16 C Pali in acciaio
6.7.17 C Pali in alluminio 6.7.18 C Pali in calcestruzzo
6.7.19 C Pali in ghisa
6.7.20 C Pali in legno 6.7.21 C Pali in vetroresina
6.7.22 C Rifrattori
6.7.23 C Riflettori 6.7.24 C Sbracci in acciaio
6.7.25 C Torre portafari
6.7.26 C Dispositivi di controllo della luce (dimmer)
6.7.27 C Sistema di cablaggio
6.11 ET Impianto di smaltimento acque meteoriche
6.11.5 C Pozzetti e caditoie
18 O SISTEMI A LED
18.1 ET Illuminazione a led
18.1.4 C Apparecchi led alimentati da celle fotovoltaiche
18.1.10 C Lampione stradale a led
II. SCHEDE TECNICHE
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.1 Componente Banchina CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Banchina
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.2 Componente Canalette CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Canalette
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.3 Componente Carreggiata CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Carreggiata
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.4 Componente Cigli o arginelli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Cigli o arginelli
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.5 Componente Confine stradale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Confine stradale
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.6 Componente Cunette CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Cunette
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.7 Componente Dispositivi di ritenuta CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Dispositivi di ritenuta
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.8 Componente Marciapiede CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Marciapiede
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.9 Componente Pavimentazione stradale in bitumi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pavimentazione stradale in bitumi
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.10 Componente Pavimentazione stradale in lastricati lapidei CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pavimentazione stradale in lastricati lapidei
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.11 Componente Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.13
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.13 Componente Scarpate CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Scarpate
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.14 Componente Spartitraffico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Spartitraffico
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.15 Componente Stalli di sosta CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Stalli di sosta
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.16 Componente Pavimentazione stradale in asfalto drenante CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pavimentazione stradale in asfalto drenante
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.1 Componente Canalette CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Canalette
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.2 Componente Chiusini e pozzetti CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Chiusini e pozzetti
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.3 Componente Cordoli e bordure CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Cordoli e bordure
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.4 Componente Dissuasori CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Dissuasori
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.5 Componente Limitatori di sosta CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Limitatori di sosta
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.6 Componente Marciapiedi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Marciapiedi
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.7 Componente Pavimentazione pedonale in granito CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pavimentazione pedonale in granito
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.8 Componente Pavimentazione pedonale in lastre di pietra CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pavimentazione pedonale in lastre di pietra
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.9 Componente Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.11 Componente Pavimentazioni bituminose CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pavimentazioni bituminose
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.14 Componente Rampe di raccordo CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Rampe di raccordo
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.15 Componente Segnaletica CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Segnaletica
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.3.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.16 Componente Sistemi di illuminazione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Sistemi di illuminazione
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.5.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale 9.5.1 Componente Cartelli segnaletici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Cartelli segnaletici
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.5.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale 9.5.2 Componente Sostegni, supporti e accessori vari CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Sostegni, supporti e accessori vari
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.6.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.2 Componente Attraversamenti ciclabili CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Attraversamenti ciclabili
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.6.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.3 Componente Attraversamenti pedonali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Attraversamenti pedonali
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.6.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.4 Componente Frecce direzionali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Frecce direzionali
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.6.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.7 Componente Isole di traffico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Isole di traffico
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.6.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.8 Componente Strisce di delimitazione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Strisce di delimitazione
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.6.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.9 Componente Strisce longitudinali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Strisce longitudinali
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.6.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.10 Componente Strisce trasversali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Strisce trasversali
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.6.12
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.12 Componente Vernici segnaletiche CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Vernici segnaletiche
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.1 Componente Attenuatore d'urto CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Attenuatore d'urto
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.2 Componente Barriere di sicurezza bilaterale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere di sicurezza bilaterale
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.3 Componente Barriere di sicurezza deformabile CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere di sicurezza deformabile
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.4 Componente Barriere di sicurezza longitudinale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere di sicurezza longitudinale
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.5 Componente Barriere di sicurezza monolaterale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere di sicurezza monolaterale
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.6 Componente Barriere di sicurezza per opere d'arte CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere di sicurezza per opere d'arte
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.7 Componente Barriere di sicurezza per pedoni CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere di sicurezza per pedoni
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.8 Componente Barriere di sicurezza per spartitraffico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere di sicurezza per spartitraffico
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.9 Componente Barriere di sicurezza permanente CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere di sicurezza permanente
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.10 Componente Barriere di sicurezza rigida CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere di sicurezza rigida
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.11 Componente Barriere di sicurezza stradale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere di sicurezza stradale
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.12
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.12 Componente Barriere di sicurezza temporanea CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere di sicurezza temporanea
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.13
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.13 Componente Dispositivi antiabbagliamento CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Dispositivi antiabbagliamento
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.14 Componente Guardrails per pedoni CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Guardrails per pedoni
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.15 Componente Letto di arresto CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Letto di arresto
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.16 Componente Rilevati paramassi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Rilevati paramassi
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.17
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.17 Componente Terminali e transizione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Terminali e transizione
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.18
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.18 Componente Attraversamenti pedonali rialzati CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Attraversamenti pedonali rialzati
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.19
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.19 Componente Barriere new jersey CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere new jersey
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.20
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.20 Componente Mini rotonde CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Mini rotonde
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.21
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.21 Componente Paracolpi segnaletici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Paracolpi segnaletici
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.7.22
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.22 Componente Salva pedoni CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Salva pedoni
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.1 Componente Alberi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Alberi
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.7
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.7 Componente Cordoli e bordure CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Cordoli e bordure
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.12 Componente Ghiaia e pietrisco CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Ghiaia e pietrisco
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.25
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.25 Componente Sementi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Sementi
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.26
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.26 Componente Siepi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Siepi
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.29
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.29 Componente Strati di pacciamatura CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Strati di pacciamatura
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.30
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.30 Componente Substrato di coltivazione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Substrato di coltivazione
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.31
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.31 Componente Tappeti erbosi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Tappeti erbosi
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.33
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.33 Componente Terra di coltivo CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Terra di coltivo
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.51
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.51 Componente Piante erbacee CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Piante erbacee
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.54
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.54 Componente Prati da gioco CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Prati da gioco
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.56
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.56 Componente Prati ornamentali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Prati ornamentali
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.58
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.58 Componente Prati per uso corrente CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Prati per uso corrente
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.1.64
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.64 Componente Terricci CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Terricci
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.1 Componente Altalene CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Altalene
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.2 Componente Arrampicate CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Arrampicate
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.3 Componente Assi di equilibrio CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Assi di equilibrio
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.4
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.4 Componente Casette CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Casette
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.6
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.6 Componente Dondoli a bilico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Dondoli a bilico
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.7
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.7 Componente Dondoli oscillanti CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Dondoli oscillanti
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.9
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.9 Componente Giochi a molla CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Giochi a molla
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.10
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.10 Componente Giostre CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Giostre
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.11
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.11 Componente Labirinti CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Labirinti
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.12 Componente Pannelli gioco CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pannelli gioco
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.13
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.13 Componente Pavimentazione antitrauma CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pavimentazione antitrauma
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.14
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.14 Componente Pedana antitrauma CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pedana antitrauma
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.15
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.15 Componente Piramidi a corda CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Piramidi a corda
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.16
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.16 Componente Ponti CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Ponti
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.17
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.17 Componente Sbarre a gradini CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Sbarre a gradini
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.18
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.18 Componente Scivoli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Scivoli
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.19
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.19 Componente Tunnel CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Tunnel
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.20
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.20 Componente Vasche di sabbia CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Vasche di sabbia
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.2.22
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.22 Componente Tappeti elastici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Tappeti elastici
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.2 Componente Barriere pedonali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barriere pedonali
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.3 Componente Cestini portarifiuti in acciaio inox CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Cestini portarifiuti in acciaio inox
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.4
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.4 Componente Cestini portarifiuti in alluminio CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Cestini portarifiuti in alluminio
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.5
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.5 Componente Cestini portarifiuti in cemento CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Cestini portarifiuti in cemento
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.6
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.6 Componente Cestini portarifiuti in lamiera zincata CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Cestini portarifiuti in lamiera zincata
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.8
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.8 Componente Contenitori per rifiuti differenziati CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Contenitori per rifiuti differenziati
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.10
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.10 Componente Delimitatori di traffico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Delimitatori di traffico
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.12 Componente Dissuasori detraibili manualmente CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Dissuasori detraibili manualmente
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.13
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.13 Componente Fioriere in conglomerato cementizio CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Fioriere in conglomerato cementizio
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.14
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.14 Componente Fioriere in ghisa CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Fioriere in ghisa
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.15
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.15 Componente Fioriere in legno CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Fioriere in legno
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.16
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.16 Componente Fontane CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Fontane
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.17
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.17 Componente Fontanelle CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Fontanelle
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.20
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.20 Componente Gazebo CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Gazebo
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.22
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.22 Componente Griglie di protezione per alberi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Griglie di protezione per alberi
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.25
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.25 Componente Paline Informative CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Paline Informative
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.26
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.26 Componente Panchine amovibili CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Panchine amovibili
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.27
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.27 Componente Panchine anatomiche con braccioli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Panchine anatomiche con braccioli
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.28
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.28 Componente Panchine anatomiche senza braccioli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Panchine anatomiche senza braccioli
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.29
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.29 Componente Panchine fisse CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Panchine fisse
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.30
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.30 Componente Panchine senza schienali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Panchine senza schienali
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.31
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.31 Componente Parapedonali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Parapedonali
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.32
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.32 Componente Pensiline e coperture CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pensiline e coperture
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.33
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.33 Componente Portacicli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Portacicli
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.34
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.34 Componente Recinzioni attrezzate CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Recinzioni attrezzate
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.35
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.35 Componente Sedute CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Sedute
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.38
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.38 Componente Stendardi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Stendardi
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.42
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.42 Componente Cestini portarifiuti in legno CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Cestini portarifiuti in legno
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.43
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.43 Componente Fioriere in acciaio CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Fioriere in acciaio
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.44
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.44 Componente Fioriere in polietilene CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Fioriere in polietilene
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.51
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.51 Componente Lampioni stradale ad energia solare CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampioni stradale ad energia solare
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.56
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.56 Componente Pattumiere per deiezioni canine CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pattumiere per deiezioni canine
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 12.3.57
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.57 Componente Porta ceneri per spazi pubblici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Porta ceneri per spazi pubblici
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.2
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.2 Componente Contattore DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Contattore
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.3 Componente Fusibili DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Fusibili
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.6
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.6 Componente Interruttori DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Interruttori
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.8
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.8 Componente Prese e spine DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Prese e spine
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.9 Componente Quadri di bassa tensione DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Quadri di bassa tensione
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.10
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.10 Componente Quadri di media tensione DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Quadri di media tensione
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.11 Componente Relè a sonde
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Relè a sonde
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.12
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.12 Componente Relè termici DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Relè termici
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.13
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.13 Componente Sezionatore DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Sezionatore
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.16
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.16 Componente Barre in rame DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Barre in rame
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.17
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.17 Componente Disgiuntore di rete DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Disgiuntore di rete
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.19
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.19 Componente Pettini di collegamento in rame DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pettini di collegamento in rame
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.20
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.20 Componente Presa interbloccata DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Presa interbloccata
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.21
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.21 Componente Sistemi di cablaggio DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Sistemi di cablaggio
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.3.22
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.22 Componente Canalizzazioni in PVC DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Canalizzazioni in PVC
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.1
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.1 Componente Bollard (paletti) DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE Bollard (paletti)
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.2
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.2 Componente Diffusori DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Diffusori
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.3 Componente Lampade a luce miscelata DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampade a luce miscelata
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.4
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.4 Componente Lampade ad induzione DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampade ad induzione
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.5
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.5 Componente Lampade a ioduri metallici DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampade a ioduri metallici
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.6
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.6 Componente Lampade a scarica nei gas DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampade a scarica nei gas
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.7
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.7 Componente Lampade a vapore di sodio DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampade a vapore di sodio
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.8
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.8 Componente Lampade a vapore di mercurio DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampade a vapore di mercurio
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.9 Componente Lampade ad incandescenza DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampade ad incandescenza
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.10
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.10 Componente Lampade alogene DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampade alogene
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.11 Componente Lampade fluorescenti DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampade fluorescenti
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.12
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.12 Componente Lampioni a braccio DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampioni a braccio
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.13
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.13 Componente Lampioni a grappolo DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampioni a grappolo
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.14
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.14 Componente Lampioni singoli DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampioni singoli
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.15
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.15 Componente Pali per l'illuminazione
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pali per l'illuminazione
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.16
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.16 Componente Pali in acciaio DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pali in acciaio
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.17
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.17 Componente Pali in alluminio DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pali in alluminio
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.18
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.18 Componente Pali in calcestruzzo DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pali in calcestruzzo
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.19
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.19 Componente Pali in ghisa DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pali in ghisa
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.20
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.20 Componente Pali in legno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pali in legno
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.21
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.21 Componente Pali in vetroresina DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pali in vetroresina
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.22
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.22 Componente Rifrattori DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Rifrattori
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.23
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.23 Componente Riflettori DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Riflettori
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.24
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.24 Componente Sbracci in acciaio DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE Sbracci in acciaio
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.25
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.25 Componente Torre portafari DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Torre portafari
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.26
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.26 Componente Dispositivi di controllo della luce (dimmer) DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Dispositivi di controllo della luce (dimmer)
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.7.27
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.27 Componente Sistema di cablaggio DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Sistema di cablaggio
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 6.11.5
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.11 Elemento tecnologico Impianto di smaltimento acque meteoriche 6.11.5 Componente Pozzetti e caditoie DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Pozzetti e caditoie
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 18.1.4
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led 18.1.4 Componente Apparecchi led alimentati da celle fotovoltaiche CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Apparecchi led alimentati da celle fotovoltaiche
SCHEDA TECNICA COMPONENTE 18.1.10
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led 18.1.10 Componente Lampione stradale a led CLASSI OMOGENEE SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA Lampione stradale a led
III. MANUALE D'USO
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI ELEMENTI COSTITUENTI 9.1 Strade 9.3 Aree pedonali e marciapiedi 9.5 Segnaletica stradale verticale 9.6 Segnaletica stradale orizzontale 9.7 Sistemi di sicurezza stradale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE OPERE STRADALI
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade ELEMENTI COSTITUENTI 9.1.1 Banchina 9.1.2 Canalette 9.1.3 Carreggiata 9.1.4 Cigli o arginelli 9.1.5 Confine stradale 9.1.6 Cunette 9.1.7 Dispositivi di ritenuta 9.1.8 Marciapiede 9.1.9 Pavimentazione stradale in bitumi 9.1.10 Pavimentazione stradale in lastricati lapidei 9.1.11 Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati 9.1.13 Scarpate 9.1.14 Spartitraffico 9.1.15 Stalli di sosta 9.1.16 Pavimentazione stradale in asfalto drenante CLASSI OMOGENEE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le strade rappresentano parte delle infrastrutture della viabilità che permettono il movimento o la sosta veicolare e il movimento pedonale. La classificazione e la distinzione delle strade viene fatta in base alla loro natura ed alle loro caratteristiche:- autostrade;- strade extraurbane principali;- strade extraurbane secondarie;- strade urbane di scorrimento;- strade urbane di quartiere;- strade locali.Da un punto di vista delle caratteristiche degli elementi della sezione stradale si possono individuare: la carreggiata, la banchina, il margine centrale, i cigli, le cunette, le scarpate e le piazzole di sosta. Le strade e tutti gli elementi che ne fanno parte vanno manutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione di veicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone.
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.1 Componente Banchina CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE È una parte della strada, libera da qualsiasi ostacolo (segnaletica verticale, delineatori di margine, dispositivi di ritenuta), compresa tra il margine della carreggiata e il più vicino tra i seguenti elementi longitudinali: marciapiede, spartitraffico, arginello, ciglio interno della cunetta e ciglio superiore della scarpata nei rilevati. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
COMPONENTE 9.1.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.2 Componente Canalette CLASSI OMOGENEE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Opere di raccolta per lo smaltimento delle acque meteoriche. Possono essere in conglomerato cementizio, asfalto e/o in materiale lapideo, talvolta complete di griglie di protezione. Trovano utilizzo ai bordi delle strade, lungo i sentieri, in prossimità dei piazzali di parcheggio, a servizio dei garage, in prossimità aree industriali con normale traffico, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO Vanno poste in opera tenendo conto della massima pendenza delle scarpate stradali o delle pendici del terreno. Inoltre va curata la costipazione del terreno di appoggio e il bloccaggio mediante tondini di acciaio fissi nel terreno. È importante effettuare la pulizia delle canalette periodicamente ed in particolar modo in prossimità di eventi meteo stagionali. Inoltre i proprietari e gli utenti di canali artificiali in prossimità del confine stradale hanno l'obbligo di porre in essere tutte le misure di carattere tecnico idonee ad impedire l'afflusso delle acque sulla sede stradale e ogni conseguente danno al corpo stradale e alle fasce di pertinenza.
COMPONENTE 9.1.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.3 Componente Carreggiata CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE È la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli. Essa può essere composta da una o più corsie di marcia. La superficie stradale è pavimentata ed è limitata da strisce di margine (segnaletica orizzontale). MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
COMPONENTE 9.1.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 9.1.4 Componente Cigli o arginelli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE I cigli rappresentano delle fasce di raccordo destinati ad accogliere eventuali dispositivi di ritenuta o elementi di arredo. MODALITA' D'USO CORRETTO La dimensione dell'arginello o ciglio varia in funzione dello spazio richiesto per il funzionamento e in base al tipo di strada.
COMPONENTE 9.1.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.5 Componente Confine stradale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Limite della proprietà stradale quale risulta dagli atti di acquisizione o dalle fasce di esproprio del progetto approvato. In alternativa il confine è costituito dal ciglio esterno del fosso di guardia o della cunetta, se presenti, oppure dal piede della scarpata se la strada è in rilevato o dal ciglio superiore della scarpata se la strada è in trincea. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle recinzioni e/o altri elementi di confine stradale.
COMPONENTE 9.1.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.6 Componente Cunette CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE La cunetta è un manufatto destinato allo smaltimento delle acque meteoriche o di drenaggio, realizzato longitudinalmente od anche trasversalmente all'andamento della strada. MODALITA' D'USO CORRETTO Le sezioni delle cunette vanno dimensionate in base a calcoli idraulici.
COMPONENTE 9.1.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.7 Componente Dispositivi di ritenuta CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE È l'elemento la cui funzione è quella di evitare la fuoriuscita dei veicoli dalla piattaforma e/o a ridurne i danni conseguenti. È situato all'interno dello spartitraffico o del margine esterno alla piattaforma. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare che le condizioni di installazione dei dispositivi di ritenuta siano tali da consentire il corretto funzionamento. In fase di progettazione particolare attenzione va posta al loro dimensionamento, adottando, se necessario per i diversi margini, misure maggiori di quelle richieste dalla norma. Controllare e verificare che sia assicurata la necessaria azione di contenimento sui sostegni delle barriere.
COMPONENTE 9.1.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.8 Componente Marciapiede CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di una parte della strada destinata ai pedoni, esterna alla carreggiata, rialzata e/o comunque protetta. Sul marciapiede possono essere collocati alcuni servizi come pali e supporti per l'illuminazione, segnaletica verticale, cartelloni pubblicitari, semafori, colonnine di chiamate di soccorso, idranti, edicole, cabine telefoniche, cassonetti, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO La cartellonistica va ubicata nel senso longitudinale alla strada. In caso di occupazione di suolo pubblico da parte di edicole, cabine telefoniche, cassonetti, ecc., la larghezza minima del passaggio pedonale dovrà essere non inferiore a 2 m, salvo diverse disposizioni di regolamenti locali. Controllare periodicamente lo stato generale al fine di verifica l'assenza di eventuali buche e/o altre anomalie che possono rappresentare pericolo per la sicurezza ed incolumità delle persone. Ripristinare le parti mancanti e/o comunque danneggiati con materiali idonei. Provvedere alla pulizia delle superfici ed alla rimozione di depositi o di eventuali ostacoli.
COMPONENTE 9.1.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.9 Componente Pavimentazione stradale in bitumi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di pavimentazioni stradali realizzate con bitumi per applicazioni stradali ottenuti dai processi di raffinazione, lavorazione del petrolio greggio. In generale i bitumi per le applicazioni stradali vengono suddivisi in insiemi di classi caratterizzate dai valori delle penetrazioni nominali e dai valori delle viscosità dinamiche. Tali parametri variano a secondo del paese di utilizzazione. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
COMPONENTE 9.1.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.10 Componente Pavimentazione stradale in lastricati lapidei CLASSI OMOGENEE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le pavimentazioni stradali in lastricati lapidei trovano il loro impiego oltre che per fattori estetici, soprattutto per la elevata resistenza all'usura. La scelta dei materiali va fatta in funzione del tipo di strada che è quasi sempre rappresentata da percorsi urbani e inerenti a centri storici. La lavorazione superficiale degli elementi, lo spessore, le dimensioni, ecc. variano anch'essi in funzione del tipo d'impiego. Trovano utilizzo nella fattispecie le pietre come i cubetti di porfido, blocchi di basalto, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO La tecnica di posa avviene previa disposizione di adeguati sottofondi (ghiaia, acciottolato con granulometria da 0 a 35 mm), in considerazione dell'intensità di traffico previsto. Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
COMPONENTE 9.1.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.11 Componente Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di prodotti di calcestruzzo realizzati in monostrato o pluristrato, caratterizzati da un ridotto rapporto di unità tra lo spessore e i lati. Essi trovano largo impiego come rivestimenti per le pavimentazioni ad uso veicolare e pedonale. I principali tipi di masselli possono distinguersi in: elementi con forma singola, elementi con forma composta e elementi componibili. Sul mercato si trovano prodotti con caratteristiche morfologiche del tipo: con spessore compreso tra i 40 e 150 mm, il rapporto tra il lato piccolo e lo spessore varia da 0,6 a 2,5, il rapporto tra il lato più grande e quello più piccolo varia tra 1 e 3, la superficie di appoggio non deve essere minore di 0,05 m2 e la superficie reale maggiore dovrà essere pari al 50% di un rettangolo circoscritto. MODALITA' D'USO CORRETTO La posa può essere eseguita manualmente o a macchina collocando i masselli sul piano di allettamento secondo schemi e disegni prestabiliti. La compattazione viene eseguita a macchina livellando i vari masselli e curando la sigillatura dei giunti con materiali idonei. Controllare periodicamente l'integrità degli elementi attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
COMPONENTE 9.1.13
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.13 Componente Scarpate CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE La scarpata rappresenta la parte inclinata al margine esterno alla strada. E' generalmente costituita da terreno ricoperto da manto erboso e/o da ghiaia e pietrisco. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità dei pendii e la crescita di vegetazione spontanea. Nel caso che la pendenza della scarpata sia >= 2/3 oppure nel caso che la differenza di quota tra il ciglio e il piede della scarpata sia > 3,50 m e non sia possibile realizzare una pendenza < 1/5, la barriera di sicurezza va disposta sullo stesso ciglio.
COMPONENTE 9.1.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.14 Componente Spartitraffico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' la parte non carrabile del margine interno o laterale, destinata alla separazione fisica di correnti veicolari. Lo spartitraffico comprende anche lo spazio destinato al funzionamento dei dispositivi di ritenuta. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare che l'installazione degli spartitraffico rispetti le condizioni di invalicabilità. Controllare e verificare che sia assicurata la necessaria azione di contenimento sui sostegni delle barriere.
COMPONENTE 9.1.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.15 Componente Stalli di sosta
CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di spazi connessi con la strada principale la cui disposizione può essere rispetto ad essa in senso longitudinale o trasversale. MODALITA' D'USO CORRETTO Gli stalli di sosta vanno delimitati con la segnaletica orizzontale. Essi devono essere liberi da qualsiasi ostacolo che possa rendere difficoltose le manovre degli autoveicoli. Controllare periodicamente lo stato generale al fine di verificare l'assenza di eventuali buche e/o altre anomalie che possono rappresentare pericolo per la sicurezza ed incolumità delle persone. Ripristinare le parti mancanti e/o comunque danneggiati con materiali idonei. Provvedere alla pulizia delle superfici ed alla rimozione di depositi o di eventuali ostacoli.
COMPONENTE 9.1.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.16 Componente Pavimentazione stradale in asfalto drenante CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE La pavimentazione in asfalto drenante si connota per una pasta più grossa e granulosa. Esso è una miscela di inerti, bitume e polimeri, caratterizzata dall'alta porosità, in grado di far penetrare l'acqua, ottimizzando il deflusso delle acque piovane. È utilizzato come manto di copertura delle strade insieme ad uno strato impermeabile sottostante per evitare il deposito di acque superficiali ed il relativo fenomeno dell’aquaplaning (processo di lieve sbandamento e scarsa aderenza dei pneumatici che si sperimenta alla guida di un auto in condizioni di forte pioggia e presenza di pozzanghere sul manto stradale). MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Rinnovare periodicamente gli strati delle pavimentazioni avendo cura delle caratteristiche geometriche e morfologiche delle strade. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi ELEMENTI COSTITUENTI 9.3.1 Canalette 9.3.2 Chiusini e pozzetti 9.3.3 Cordoli e bordure
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 9.3.4 Dissuasori 9.3.5 Limitatori di sosta 9.3.6 Marciapiedi 9.3.7 Pavimentazione pedonale in granito 9.3.8 Pavimentazione pedonale in lastre di pietra 9.3.9 Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls 9.3.11 Pavimentazioni bituminose 9.3.14 Rampe di raccordo 9.3.15 Segnaletica 9.3.16 Sistemi di illuminazione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le aree pedonali insieme ai marciapiedi costituiscono quei percorsi pedonali che possono essere adiacenti alle strade veicolari oppure autonomi rispetto alla rete viaria. Essi vengono previsti per raccordare funzioni tra loro correlate (residenze, scuole, attrezzature di interesse comune, ecc.).
COMPONENTE 9.3.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.1 Componente Canalette CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Opere di raccolta per lo smaltimento delle acque meteoriche. Possono essere in conglomerato cementizio e/o in materiale lapideo, talvolta complete di griglie di protezione. Trovano utilizzo ai bordi delle strade, lungo i sentieri, in prossimità dei piazzali di parcheggio, a servizio dei garage, in prossimità aree industriali con normale traffico. ecc. MODALITA' D'USO CORRETTO Vanno poste in opera tenendo conto della massima pendenza delle scarpate stradali o delle pendici del terreno. Inoltre va curata la costipazione del terreno di appoggio e il bloccaggio mediante tondini di acciaio fissi nel terreno. È importante effettuare la pulizia delle canalette periodicamente ed in particolar modo in prossimità di eventi meteo stagionali. Inoltre i
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE proprietari e gli utenti di canali artificiali in prossimità del confine stradale hanno l'obbligo di porre in essere tutte le misure di carattere tecnico idonee ad impedire l'afflusso delle acque sulla sede stradale e ogni conseguente danno al corpo stradale e alle fasce di pertinenza.
COMPONENTE 9.3.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.2 Componente Chiusini e pozzetti CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Opere destinate a ricevere le acque meteoriche superficiali e a permetterne il convogliamento alle reti di smaltimento. A coronamento di esse sono disposti elementi di chiusura mobili con funzione di protezione e di smaltimento delle acque in eccesso. I dispositivi di chiusura e di coronamento trovano il loro utilizzo a secondo del luogo di impiego, ovvero secondo la norma UNI EN 124:- Gruppo 1 (classe A 15 minima) = zone ad uso esclusivo di pedoni e ciclisti;- Gruppo 2 (classe B 125 minima) = zone ad uso di pedoni, parcheggi;- Gruppo 3 (classe C 250 minima) = se installati in prossimità di canaletti di scolo lungo il marciapiede;- Gruppo 4 (classe D 400 minima) = lungo le carreggiate stradali, aree di sosta;- Gruppo 5 (classe E 600 minima) = aree sottoposte a carichi notevoli (aeroporti, porti, ecc.);- Gruppo 6 (classe F 900) = aree sottoposte a carichi particolarmente notevoli.I dispositivi di chiusura e/o di coronamento possono essere realizzati con i seguenti materiali: acciaio laminato, ghisa a grafite lamellare, ghisa a grafite sferoidale, getti di acciaio, calcestruzzo armato con acciaio e abbinamento di materiali. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllo del normale scarico di acque meteoriche. Controllo degli elementi di ispezione (scale interne, fondale, superfici laterali, ecc.). Controllo dello stato di usura e verifica del dispositivo di coronamento di chiusura-apertura. Pulizia dei pozzetti e delle griglie e rimozione di depositi e materiali che impediscono il normale convogliamento delle acque meteoriche.
COMPONENTE 9.3.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.3 Componente Cordoli e bordure CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE I cordoli e le bordure appartengono alla categoria dei manufatti di finitura per le pavimentazioni dei marciapiedi, per la creazione di isole protettive per alberature, aiuole, spartitraffico, ecc.. Essi hanno la funzione di contenere la spinta verso l'esterno della pavimentazione che è sottoposta a carichi di normale esercizio. Possono essere realizzati in elementi prefabbricati in calcestruzzo o in cordoni di pietra o granito. MODALITA' D'USO CORRETTO Vengono messi in opera con strato di allettamento di malta idraulica e/o su riporto di sabbia ponendo particolare attenzione alla sigillatura dei giunti verticali tra gli elementi contigui. In genere quelli in pietra possono essere lavorati a bocciarda sulla faccia vista e a scalpello negli assetti. I cordoli sporgenti vanno comunque verificati per eventuali urti provocati dalle ruote dei veicoli.
COMPONENTE 9.3.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.4 Componente Dissuasori CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE I dissuasori di sosta sono dispositivi stradali con funzione di impedimento materiale della sosta dei veicoli in determinate aree o zone. In genere i dissuasori vanno armonizzati con altri arredi urbani e stradali per cui hanno quasi sempre un aspetto decorativo. Svolgono inoltre anche funzione accessorie come quelle di delimitazioni di aree pedonali, aree di parcheggio, aree a verde, zone di riposo, zone riservate, ecc. In genere la tipologia e la funzione può variare a secondo dei regolamenti urbanistici locali. La loro forma e funzione può essere diversa: colonne a blocchi, cordolature, pali, paletti, fioriere e cassonetti. La funzione di impedimento svolta dai dissuasori deve essere esercitata sia come altezza sul piano variabile sia spaziale tra un elemento ed un altro disposti lungo un perimetro. In genere sono realizzati con materiali diversi: legno, plastica a fiamma autoestinguente, calcestruzzo, rame, acciaio zincato, ferro, ghisa e alluminio. Talvolta i dissuasori sono uniti mediante elementi di materiale diversi, quali, catene in ferro, elementi in legno, ecc. MODALITA' D'USO CORRETTO Devono essere visibili e non devono, per forma od altre caratteristiche, creare pericolo e/o essere fonte di pericoli per i pedoni, bambini, animali, ecc. Essi devono essere conformi alle norme dettate dal Ministero dei Lavori Pubblici Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, dal Codice della Strada, dagli Enti Gestori delle Strade, nonché dai regolamenti comunali locali.
COMPONENTE 9.3.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 9.3.5 Componente Limitatori di sosta CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE I limitatori di sosta sono dispositivi stradali con funzione di impedimento parziale della sosta dei veicoli in determinate aree o zone o comunque di perimetro di zone dove la sosta è permessa. La loro forma può essere diversa: a colonne a blocchi, cordolature, pali e paletti. In genere sono realizzati con materiali diversi: legno, plastica a fiamma autoestinguente, calcestruzzo, rame, acciaio zincato, ferro, ghisa e alluminio. Talvolta i limitatori di sosta sono uniti mediante elementi di materiale diversi, quali, catene in ferro, elementi in legno, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO I limitatori di sosta devono essere visibili e non devono, per forma od altre caratteristiche, creare pericoli e/o essere fonte di pericoli per i pedoni, bambini, animali, ecc. Essi devono essere conformi alle norme dettate dal Ministero dei Lavori Pubblici Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, dal Codice della Strada, dagli Enti Gestori delle Strade, nonché dai regolamenti comunali locali.
COMPONENTE 9.3.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.6 Componente Marciapiedi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di una parte della strada destinata ai pedoni, esterna alla carreggiata, rialzata e/o comunque protetta. Sul marciapiede possono essere collocati alcuni servizi come pali e supporti per l'illuminazione, segnaletica verticale, cartelloni pubblicitari, semafori, colonnine di chiamate di soccorso, idranti, edicole, cabine telefoniche, cassonetti, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO La cartellonistica va ubicata nel senso longitudinale alla strada. In caso di occupazione di suolo pubblico da parte di edicole, cabine telefoniche, cassonetti, ecc., la larghezza minima del passaggio pedonale dovrà essere non inferiore a metri 2.00, salvo diverse disposizioni di regolamenti locali. Controllare periodicamente lo stato generale al fine di verificare l'assenza di eventuali buche e/o altre anomalie che possono rappresentare pericolo per la sicurezza ed incolumità delle persone. Ripristinare le parti mancanti e/o comunque danneggiate con materiali idonei. Provvedere alla pulizia delle superfici ed alla rimozione di depositi o di eventuali ostacoli.
COMPONENTE 9.3.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.7 Componente Pavimentazione pedonale in granito CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di pavimentazioni indicate sia per fattori estetici che per la elevata resistenza all'usura. I graniti derivano dalla lavorazione di rocce magmatiche intrusive acide fanero-cristalline, costituite da quarzo, felspati sidico-potassici e miche. La lavorazione superficiale degli elementi, lo spessore, le dimensioni, ecc. variano anch'essi in funzione degli ambienti d'impiego. MODALITA' D'USO CORRETTO La tecnica di posa è abbastanza semplice ed avviene per i rivestimenti continui ad impasto mentre per quelli discontinui a malta o a colla. Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
COMPONENTE 9.3.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.8 Componente Pavimentazione pedonale in lastre di pietra CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Per le pavimentazioni esterne sono adatti la maggior parte dei materiali lapidei. In genere la scelta su questi tipi di materiale cade oltre che per fattori estetici per la elevata resistenza all'usura. La scelta dei materiali va fatta in funzione dei luoghi e dei tipi di applicazione a cui essi sono destinati. La lavorazione superficiale degli elementi, lo spessore, le dimensioni, ecc. variano anch'essi in funzione degli ambienti d'impiego. Trovano utilizzo nella fattispecie tutti i tipi di marmo, a meno di ambienti particolarmente sfavorevoli, i graniti; i travertini. Le pietre: cubetti di porfido; blocchi di basalto; lastre di ardesia; lastre di quarzite. Vi sono inoltre i marmi-cemento; le marmette e marmettoni; i graniti ricomposti. La tecnica di posa è abbastanza semplice ed avviene per i rivestimenti continui ad impasto mentre per quelli discontinui a malta o a colla. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza. INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.8.2 Pulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni Generico
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE
adatte al tipo di rivestimento. Pavimentista
COMPONENTE 9.3.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.9 Componente Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di prodotti di calcestruzzo realizzati in monostrato o pluristrato, caratterizzati da un ridotto rapporto di unità tra lo spessore e i lati. Essi trovano largo impiego come rivestimenti per le pavimentazioni ad uso veicolare e pedonale. I principali tipi di masselli possono distinguersi in: elementi con forma singola, elementi con forma composta e elementi componibili. Sul mercato si trovano prodotti con caratteristiche morfologiche del tipo: con spessore compreso tra i 40 e 150 mm, con rapporto tra il lato piccolo e lo spessore varia da 0,6 a 2,5, con rapporto tra il lato più grande e quello più piccolo varia tra 1 e 3 e con superficie di appoggio non minore di 0,05 m2 (la superficie reale maggiore dovrà essere pari al 50% di un rettangolo circoscritto). MODALITA' D'USO CORRETTO La posa può essere eseguita manualmente o a macchina collocando i masselli sul piano di allettamento secondo schemi e disegni prestabiliti. La compattazione viene eseguita a macchina livellando i vari masselli e curando la sigillatura dei giunti con materiali idonei. Controllare periodicamente l'integrità degli elementi attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
COMPONENTE 9.3.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.11 Componente Pavimentazioni bituminose CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Si tratta di pavimentazioni con additivi bituminosi. Generalmente vengono utilizzate per aree pedonali di poco pregio e sottoposte a particolare usura. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.
COMPONENTE 9.3.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.14 Componente Rampe di raccordo CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le rampe di raccordo o scivoli, rappresentano quegli spazi in dotazione ai marciapiedi realizzati in prossimità degli attraversamenti pedonali, e/o comunque dove se ne riscontra la necessità, per facilitare i portatori di handicap su carrozzina o per il transito agevolato di bambini su passeggini e carrozzine. Esse permettono quindi alle persone affette da handicap su carrozzine di poter circolare nell'ambiente urbano. MODALITA' D'USO CORRETTO E' importante che le rampe di raccordo siano sempre libere da impedimenti (auto, moto, bici in sosta, depositi, ecc.) e ostacoli che possano intralciarne l'uso e il passaggio. Periodicamente va controllata la pavimentazione e in caso di parti rovinate prontamente sostituite con elementi idonei senza alterare la pendenza di accesso.
COMPONENTE 9.3.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.15 Componente Segnaletica CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE La segnaletica a servizio delle aree pedonali serve per guidare gli utenti e per fornire prescrizioni ed utili indicazioni per l'uso. Può essere costituita da strisce segnaletiche tracciate sulla strada. La segnaletica comprende linee longitudinali, frecce direzionali, linee trasversali, attraversamenti pedonali o ciclabili, iscrizioni e simboli posti sulla superficie stradale, strisce di delimitazione degli stalli di sosta o per la sosta riservata, isole di traffico o di presegnalamento di ostacoli entro la carreggiata, strisce di delimitazione della fermata dei veicoli in servizio di trasporto pubblico di linea, ecc. La segnaletica può essere realizzata mediante l’applicazione di pittura, materiali termoplastici, materiali plastici indurenti a freddo, linee e simboli preformati o mediante altri sistemi. Nella maggior parte dei casi, la segnaletica è di colore bianco o giallo ma, in casi particolari, vengono usati anche altri colori. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutti i segnali devono essere realizzati con materiali tali da renderli visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Le attività di manutenzione rivolte alla segnaletica interessano il controllo dello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati (pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali.
COMPONENTE 9.3.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.16 Componente Sistemi di illuminazione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di sistemi di illuminazione a servizio del traffico pedonale che interessano generalmente le vie commerciali in cui vi è anche presente l'illuminazione dei negozi. In genere gli apparecchi illuminanti vanno scelti su base estetiche (lampioni o lanterne a distribuzione simmetrica). MODALITA' D'USO CORRETTO L'installazione va effettuata su sostegni o a parete e comunque a bassa altezza (3-4 m). Risulta indispensabile il controllo dell'abbagliamento ed è per questo che la distribuzione dei corpi illuminanti va rivolta verso l'alto anche per illuminare le zone circostanti. Per l'illuminazione di portici è preferibile l'impiego di corpi sospesi a "Tiges" tranne nel caso di volte basse, in tal caso la scelta ricade su apparecchi a parete e comunque ad almeno 2,50 m dal suolo. Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenete i gas esauriti.
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale ELEMENTI COSTITUENTI
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 9.5.1 Cartelli segnaletici 9.5.2 Sostegni, supporti e accessori vari CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE I segnali verticali si dividono nelle seguenti categorie: segnali di pericolo; segnali di prescrizione; segnali di indicazione; inoltre il formato e le dimensioni dei segnali vengono disciplinati dalle norme previste dal nuovo codice della strada. Le caratteristiche dei sostegni e dei supporti e materiali usati per la segnaletica dovranno essere preferibilmente di metallo. Inoltre, per le sezioni circolari, devono essere muniti di dispositivo inamovibile antirotazione del segnale rispetto al sostegno e del sostegno rispetto al terreno. I sostegni, i supporti dei segnali stradali devono essere protetti contro la corrosione. La sezione dei sostegni deve inoltre garantire la stabilità del segnale da eventuali sollecitazioni di origine ambientale (vento, urti, ecc.).
COMPONENTE 9.5.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale 9.5.1 Componente Cartelli segnaletici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di elementi realizzati generalmente in scatolari di lamiera in alluminio e/o acciaio di spessori variabili tra 1,0 - 2,5 mm verniciati a forno mediante speciali polveri di poliestere opportunamente preparati a grezzo attraverso le operazioni di sgrassaggio, lavaggio, fosfatazione, passivazione e asciugatura ed infine mediante operazione di primer per alluminio a mano. Essi sono costituiti da sagome aventi forme geometriche, colori, simbologia grafica e testo con caratteristiche tecniche diverse a secondo del significato del messaggio trasmesso. In genere i segnali sono prodotti mediante l'applicazione di pellicole rifrangenti di classi diverse. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare verificare il corretto posizionamento della segnaletica verticale. In caso di mancanza e/o usura eccessiva degli elementi provvedere alla sostituzione e/o integrazione degli stessi con altri analoghi e comunque conformi alle norme stabilite dal Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. 30 aprile 1992 n. 285) e dal Regolamento di attuazione del nuovo codice della strada (D.P.R. 16 dicembre 1992 n. 495).
COMPONENTE 9.5.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale 9.5.2 Componente Sostegni, supporti e accessori vari CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di elementi accessori alla segnaletica verticale utilizzati per il sostegno e/o il supporto degli stessi. Si possono riassumere in: staffe (per il fissaggio di elementi), pali (tubolari in ferro zincato di diametro e altezza diversa per il sostegno della segnaletica), collari (semplici, doppi, ecc., per l'applicazione a palo dei cartelli segnaletici), piastre (per l'applicazione di con staffe, a muro, ecc.), bulloni (per il serraggio degli elementi), sostegni mobili e fissi (basi per il sostegno degli elementi) e basi di fondazione. Essi devono essere realizzati con materiali di prima scelta e opportunamente dimensionati. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare verificare la corretta stabilità dei supporti a cartelli e/o pannelli segnaletici. Provvedere periodicamente mediante l'utilizzo di adeguata attrezzatura al serraggio degli elementi accessori e/o alla loro integrazione con altri di analoghe caratteristiche. Gli interventi di ripristino vanno considerati anche in occasione di eventi traumatici esterni (urti, atti di vandalismo, ecc.).
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale ELEMENTI COSTITUENTI 9.6.2 Attraversamenti ciclabili 9.6.3 Attraversamenti pedonali 9.6.4 Frecce direzionali 9.6.7 Isole di traffico 9.6.8 Strisce di delimitazione 9.6.9 Strisce longitudinali 9.6.10 Strisce trasversali 9.6.12 Vernici segnaletiche CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di segnali orizzontali tracciati sulla strada per regolare la circolazione degli autoveicoli e per guidare gli utenti fornendogli prescrizioni ed indicazioni per particolari comportamenti da seguire. Possono essere realizzati in diversi materiali: pitture, materie termoplastiche con applicazione a freddo, materiale termoplastico con applicazione a caldo, materie plastiche a
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE freddo, materiali da postspruzzare, microsfere di vetro da premiscelare, inserti stradali e materiali preformati. Per consentire una maggiore visibilità notturna della segnaletica orizzontale possono essere inserite in essa delle particelle sferiche di vetro trasparente (microsfere di vetro) che sfruttano la retroriflessione dei raggi incidenti provenienti dai proiettori dei veicoli. Inoltre per conferire proprietà antiderapanti alla segnaletica stradale possono essere inseriti dei granuli duri di origine naturale o artificiale (granuli antiderapanti). La segnaletica orizzontale può essere costituita da: strisce longitudinali, strisce trasversali, attraversamenti pedonali o ciclabili, frecce direzionali, iscrizioni e simboli, strisce di delimitazione degli stalli di sosta o per la sosta riservata, isole di traffico o di presegnalamento di ostacoli entro la carreggiata, strisce di delimitazione della fermata dei veicoli in servizio di trasporto pubblico di linea e altri segnali stabiliti dal regolamento. La segnaletica stradale deve essere conformi alle norme vigenti nonché al Nuovo Codice della Strada.http://www.gbsegnaletica.it/catalogo.asp?lang=it
COMPONENTE 9.6.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.2 Componente Attraversamenti ciclabili CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Gli attraversamenti ciclabili vengono evidenziati sulla carreggiata da due strisce bianche discontinue con larghezza di 50 cm e segmenti ed intervalli lunghi 50 cm. La distanza minima tra i bordi interni delle strisce trasversali è di 1 m in prossimità degli attraversamenti a senso unico e di 2 m per gli attraversamenti a doppio senso. Le strisce vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici e/o altri materiali idonei. MODALITA' D'USO CORRETTO I segnali devono essere realizzati con materiali idonei tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Nei casi di elevata frequenza di condizioni atmosferiche avverse possono essere utilizzati materiali particolari. La loro durata dipende da fattori come la frequenza del passaggio di veicoli, dalla densità del traffico, dalla ruvidità della superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l'uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici, ecc.. Le attività di manutenzione interessano il controllo dello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati (pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali e nel rispetto del Codice della Strada.
COMPONENTE 9.6.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.3 Componente Attraversamenti pedonali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Gli attraversamenti pedonali sono evidenziati sulla carreggiata da zebrature con strisce bianche parallele alla direzione di marcia dei veicoli. Essi hanno una lunghezza non inferiore a 2,50 m, sulle strade locali e a quelle urbane di quartiere, mentre sulle altre strade la lunghezza non deve essere inferiore a 4 m. La larghezza delle strisce e degli intervalli è fissata in 50 cm. Le strisce vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici, plastiche adesive preformate e/o in materiale lapideo in prossimità dei centri abitati. MODALITA' D'USO CORRETTO I segnali devono essere realizzati con materiali idonei tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Nei casi di elevata frequenza di condizioni atmosferiche avverse possono essere utilizzati materiali particolari. La loro durata dipende da fattori come la frequenza del passaggio di veicoli, dalla densità del traffico, dalla ruvidità della superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l’uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici, ecc.. . Le attività di manutenzione interessano il controllo dello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati (pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali e nel rispetto del Codice della Strada.
COMPONENTE 9.6.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.4 Componente Frecce direzionali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di segnali di colore bianco per contrassegnare le corsie per consentire la preselezione dei veicoli in prossimità di intersezioni. Esse possono suddividersi in: freccia destra, freccia diritta, freccia a sinistra, freccia a destra abbinata a freccia diritta, freccia a sinistra abbinata a freccia diritta e freccia di rientro. I segnali vengono realizzati mediante l'applicazione di vernici sulle superfici stradali. MODALITA' D'USO CORRETTO I segnali devono essere realizzati con materiali idonei tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Nei casi di elevata frequenza di condizioni atmosferiche avverse possono essere utilizzati materiali particolari. La loro durata dipende da fattori come la frequenza del passaggio di veicoli, dalla densità del traffico, dalla ruvidità della superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l'uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici, ecc.. Le attività di manutenzione interessano il controllo dello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati (pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali e nel rispetto del Codice della Strada.
COMPONENTE 9.6.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.7 Componente Isole di traffico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di triangoli di segnalazione delle isole di traffico realizzate mediante zebrature poste entro le strisce di raccordo per l'incanalamento dei veicoli o tra queste ed il bordo della carreggiata. Le strisce vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici pittura con o senza l'aggiunta di microsfere di vetro. Le strisce devono essere di colore bianco ed inclinate con un angolo di almeno 45° rispetto alla corsia di marcia e con larghezza non inferiore a 30 cm. Gli intervalli realizzati tra le strisce devono avere larghezza doppia rispetto alle quella delle strisce. MODALITA' D'USO CORRETTO I segnali devono essere realizzati con materiali idonei tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Nei casi di elevata frequenza di condizioni atmosferiche avverse possono essere utilizzati materiali particolari. La loro durata dipende da fattori come la frequenza del passaggio di veicoli, dalla densità del traffico, dalla ruvidità della superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l'uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici, ecc.. Le attività di manutenzione interessano il controllo dello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati (pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali e nel rispetto del Codice della Strada.
COMPONENTE 9.6.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.8 Componente Strisce di delimitazione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di strisce per la delimitazione degli stalli di sosta o per le soste riservate. Esse vengono realizzate mediante il tracciamento sulla pavimentazione di strisce di vernice (o in alcuni casi mediante plastiche adesive preformate e/o in materiale lapideo) della larghezza di 12 cm formanti un rettangolo, oppure con strisce di delimitazione ad L o a T, con indicazione dell'inizio e della fine o della suddivisione degli stalli al cui interno dovranno essere parcheggiati i veicoli. La delimitazione degli stalli di sosta si differenzia per colore: il bianco per gli stalli di sosta liberi, azzurro per gli stalli di sosta a pagamento e il giallo per gli stalli di sosta riservati MODALITA' D'USO CORRETTO I segnali devono essere realizzati con materiali idonei tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Nei casi di elevata frequenza di condizioni atmosferiche avverse possono essere utilizzati materiali particolari. La loro durata dipende da fattori come la frequenza del passaggio di veicoli, dalla densità del traffico, dalla ruvidità della superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l'uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici, ecc.. Le attività di manutenzione
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE interessano il controllo dello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati (pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali e nel rispetto del Codice della Strada.
COMPONENTE 9.6.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.9 Componente Strisce longitudinali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le strisce longitudinali hanno la funzione di separare i sensi di marcia e/o le corsie di marcia e per la delimitazione delle carreggiate attraverso la canalizzazione dei veicoli verso determinate direzioni. La larghezza minima della strisce longitudinali, escluse quelle di margine, è di 15 cm per le autostrade e per le strade extraurbane principali, di 12 cm per le strade extraurbane secondarie, urbane di scorrimento ed urbane di quartiere e 10 cm per le strade locali. Le strisce longitudinali si suddividono in: strisce di separazione dei sensi di marcia, strisce di corsia, strisce di margine della carreggiata, strisce di raccordo e strisce di guida sulle intersezioni. Le strisce longitudinali possono essere continue o discontinue. Le strisce vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici pittura con o senza l'aggiunta di microsfere di vetro. MODALITA' D'USO CORRETTO I segnali devono essere realizzati con materiali idonei tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Nei casi di elevata frequenza di condizioni atmosferiche avverse possono essere utilizzati materiali particolari. La loro durata dipende da fattori come la frequenza del passaggio di veicoli, dalla densità del traffico, dalla ruvidità della superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l'uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici, ecc.. Le attività di manutenzione interessano il controllo dello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati (pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali e nel rispetto del Codice della Strada.
COMPONENTE 9.6.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.10 Componente Strisce trasversali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le strisce trasversali definite anche linee di arresto possono essere continue o discontinue e vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici pittura con o senza l'aggiunta di microsfere di vetro, entrambe di colore bianco. Le strisce continue hanno larghezza minima di 50 cm e vengono utilizzate in prossimità delle intersezioni semaforizzate, degli attraversamenti pedonali semaforizzati ed in presenza dei segnali di precedenza. Le strisce discontinue vanno usate in presenza dei segnali di precedenza. In particolare: la linea di arresto va tracciata con andamento parallelo rispetto all'asse della strada principale, la linea di arresto deve essere realizzata in modo tale da collegare il margine della carreggiata con la striscia longitudinale di separazione dei sensi di marcia. Per le strade prive di salvagente od isola spartitraffico, la linea dovrà essere raccordata con la striscia longitudinale continua per una lunghezza non inferiore a 25 m e a 10 m, rispettivamente fuori e dentro i centri abitati, la linea di arresto, in presenza del segnale di precedenza è realizzata mediante una serie di triangoli bianchi tracciati con la punta rivolta verso il conducente dell'autoveicolo obbligato a dare la precedenza; tali triangoli hanno una base compresa tra 40 e 60 cm ed un'altezza compresa tra 60 e 70 cm. In particolare: base 60 ed altezza 70 cm su strade di tipo C e D; base 50 e altezza 60 cm su strade di tipo E; base 40 e altezza 50 su strade di tipo F. La distanza tra due triangoli è pari a circa la metà della base. In prossimità delle intersezioni regolate da segnali semaforici, la linea di arresto dovrà essere tracciata prima dell'attraversamento pedonale e comunque ad una distanza di 1 m da quest'ultimo. MODALITA' D'USO CORRETTO I segnali devono essere realizzati con materiali idonei tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Nei casi di elevata frequenza di condizioni atmosferiche avverse possono essere utilizzati materiali particolari. La loro durata dipende da fattori come la frequenza del passaggio di veicoli, dalla densità del traffico, dalla ruvidità della superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l'uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici, ecc.. Le attività di manutenzione interessano il controllo dello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati (pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali e nel rispetto del Codice della Strada.
COMPONENTE 9.6.12
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.12 Componente Vernici segnaletiche CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di vernici sintetiche rifrangenti, specifiche per la realizzazione ed il rifacimento della segnaletica orizzontale (delimitazione delle carreggiate, linee spartitraffico, strisce pedonali, linee di demarcazione delle aree di parcheggio, ecc.). Hanno una buona aderenza al supporto ed una elevata resistenza all’abrasione ed all’usura. Sono composte da pigmenti sintetici ed altri contenuti (biossido di titanio, microsfere di vetro totali, microsfere di vetro sferiche, ecc.). MODALITA' D'USO CORRETTO I segnali devono essere realizzati con materiali idonei tali da essere visibili sia di giorno che di notte anche in presenza di pioggia o con fondo stradale bagnato. Nei casi di elevata frequenza di condizioni atmosferiche avverse possono essere utilizzati materiali particolari. La loro durata dipende da fattori come la frequenza del passaggio di veicoli, dalla densità del traffico, dalla ruvidità della superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l'uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici, ecc.. Le attività di manutenzione interessano il controllo dello stato ed il rifacimento delle linee e della simbologia convenzionale. Per ragioni di sicurezza è importante che periodicamente venga rinnovata la simbologia stradale con materiali appropriati (pitture, materiali plastici, ecc.) che tengano conto delle condizioni ambientali e nel rispetto del Codice della Strada.
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale ELEMENTI COSTITUENTI 9.7.1 Attenuatore d'urto 9.7.2 Barriere di sicurezza bilaterale 9.7.3 Barriere di sicurezza deformabile 9.7.4 Barriere di sicurezza longitudinale 9.7.5 Barriere di sicurezza monolaterale 9.7.6 Barriere di sicurezza per opere d'arte 9.7.7 Barriere di sicurezza per pedoni 9.7.8 Barriere di sicurezza per spartitraffico 9.7.9 Barriere di sicurezza permanente 9.7.10 Barriere di sicurezza rigida 9.7.11 Barriere di sicurezza stradale 9.7.12 Barriere di sicurezza temporanea 9.7.13 Dispositivi antiabbagliamento 9.7.14 Guardrails per pedoni 9.7.15 Letto di arresto 9.7.16 Rilevati paramassi 9.7.17 Terminali e transizione 9.7.18 Attraversamenti pedonali rialzati 9.7.19 Barriere new jersey 9.7.20 Mini rotonde 9.7.21 Paracolpi segnaletici 9.7.22 Salva pedoni CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Ai sistemi di sicurezza stradale appartengono quei dispositivi il cui scopo è quello di contenere e limitare le eventuali fuoriuscite di veicoli dalla carreggiata stradale. Essi hanno inoltre la funzione di protezione degli utenti di percorsi ed aree adiacenti agli spazi della carreggiata stradale. Le loro caratteristiche si differenziano sia per la loro funzione che per i siti di installazione.
COMPONENTE 9.7.1
IDENTIFICAZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.1 Componente Attenuatore d'urto CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' un dispositivo che può trovare la sua installazione, per ragioni di sicurezza, in diversi punti della strada per l'assorbimento dell'energia prodotta dall'impatto con un veicolo. Questi dispositivi sono progettati per ridurre la gravità dell'impatto di un veicolo contro oggetti più resistenti. Può essere predisposto davanti ad un oggetto rigido per la riduzione dell'urto. Gli attenuatori d'urto possono essere del tipo: ridirettivo, se progettato per contenere il veicolo che lo urta per poi ridirigerlo e non ridirettivo, se progettato per contenere il veicolo che lo urta per poi bloccarlo. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza degli attenuatori d'urto e delle parti costituenti, nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Gli elementi che costituiscono l'attenuatore d'urto non devono, in caso di urto, penetrare all'interno dell'abitacolo del veicolo, causando eventuali lesioni gravi a carico degli occupanti.
COMPONENTE 9.7.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.2 Componente Barriere di sicurezza bilaterale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' un tipo di barriera di sicurezza progettata in modo da poter subire eventuali urti su entrambi i lati. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. La progettazione dei tipi di barriere di sicurezza da adottare deve tener conto della loro ubicazione e delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale. Ai fini della omologazione le barriere stradali di sicurezza sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.3 Componente Barriere di sicurezza deformabile CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Barriera di sicurezza realizzata in modo da deformarsi durante l'urto di un veicolo tale da poter subire deformazioni permanenti. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. La progettazione dei tipi di barriere di sicurezza da adottare deve tener conto della loro ubicazione e delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale. Ai fini della omologazione le barriere stradali di sicurezza sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.4 Componente Barriere di sicurezza longitudinale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Barriera di sicurezza stradale per veicoli che viene installata lungo i bordi di una strada o in alcuni casi sullo spartitraffico centrale. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. La progettazione dei tipi di barriere di sicurezza da adottare deve tener conto della loro ubicazione e delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale. Ai fini della omologazione le barriere stradali di sicurezza sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.5 Componente Barriere di sicurezza monolaterale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' un tipo di barriera di sicurezza progettata in modo da poter subire eventuali urti solamente su un lato. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. La progettazione dei tipi di barriere di sicurezza da adottare deve tener conto della loro ubicazione e delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale. Ai fini della omologazione le barriere stradali di sicurezza sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.6 Componente Barriere di sicurezza per opere d'arte CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di barriere di sicurezza installate generalmente sui bordi dei ponti o di opere di contenimento.
MODALITA' D'USO CORRETTO Possono prevedersi protezioni aggiuntive per pedoni e/o altri utenti della strada. Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. La progettazione dei tipi di barriere di sicurezza da adottare deve tener conto della loro ubicazione e delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale. Ai fini della omologazione le barriere stradali di sicurezza sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.7 Componente Barriere di sicurezza per pedoni CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' una barriera di sicurezza che viene installata per offrire una guida ai pedoni, ai ciclisti, a cavalieri, agli animali, ecc.. Viene generalmente impiegata lungo il margine di sentieri e marciapiedi per impedire a pedoni e ad altri utenti di oltrepassare da una zona all'altra. Trovano inoltre impiego per gli stessi fini, lungo i ponti o sopra le opere di contenimento. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. La progettazione dei tipi di barriere di sicurezza da adottare deve tener conto della loro ubicazione e delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale. Ai fini della omologazione le barriere stradali di sicurezza sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.8 Componente Barriere di sicurezza per spartitraffico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno
DESCRIZIONE E' un tipo di barriera di sicurezza utilizzata per spartitraffico (tipo New Jersey, ecc.) può essere monofilare o bifilare di classe diversa. E' in genere realizzata in moduli prefabbricati in calcestruzzo posati in opera, calcestruzzo alleggerito con inerti in argilla espansa strutturale, con barre del tipo Diwidag. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Ai fini della omologazione le barriere stradali di sicurezza sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.9 Componente Barriere di sicurezza permanente CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Barriera di sicurezza installata in modo permanente sulla strada. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. La progettazione dei tipi di barriere di sicurezza da adottare deve tener conto della loro ubicazione e delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale. Ai fini della omologazione le barriere stradali di sicurezza sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.10 Componente Barriere di sicurezza rigida CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno
DESCRIZIONE Barriera di sicurezza che subisce una deflessione del tipo trascurabile durante l’urto di un veicolo. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. La progettazione dei tipi di barriere di sicurezza da adottare deve tener conto della loro ubicazione e delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale. Ai fini della omologazione le barriere stradali di sicurezza sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.11 Componente Barriere di sicurezza stradale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si definiscono barriere stradali di sicurezza i dispositivi aventi lo scopo di realizzare il contenimento dei veicoli che dovessero tendere alla fuoriuscita dalla carreggiata stradale, nelle migliori condizioni di sicurezza possibili. Sono generalmente realizzate in acciaio zincato a caldo. Le loro caratteristiche si differenziano sia per la loro funzione che per i siti di installazione. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti, nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. La progettazione dei tipi di barriere di sicurezza da adottare deve tener conto della loro ubicazione e delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale. Ai fini della omologazione le barriere stradali di sicurezza sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.12
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.12 Componente Barriere di sicurezza temporanea CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Barriera di sicurezza che può essere facilmente rimossa e spostata a secondo delle necessità. Viene generalmente utilizzata nei lavori stradali, in casi di emergenza, in situazioni particolari. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. La progettazione dei tipi di barriere di sicurezza da adottare deve tener conto della loro ubicazione e delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale. Ai fini della omologazione le barriere stradali di sicurezza sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.13
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.13 Componente Dispositivi antiabbagliamento CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di strumentazioni che riducono l'effetto di abbagliamento dei proiettori dei veicoli a motore provenienti nel senso di marcia opposto e di altre sorgenti luminose di origine esterne. Essi possono essere installati lungo le strade con traffico intenso dove ai fini della sicurezza stradale se ne richiede la presenza. Possono essere impiegati: negli spartitraffico a servizio di strade e autostrade a doppia corsia di marcia, nelle strade in parallelo con doppio traffico nelle due direzioni di marcia e in presenza di sorgenti di luce abbagliante con provenienza da impianti adiacenti a fabbricati o in presenza di superfici riflettenti adiacenti alle strade. I dispositivi antiabbagliamento includono: elementi di occlusione, supporti e elementi di fissaggio. Inoltre essi possono differenziarsi per categoria (Cat. 1 e 2) in funzione della loro accessibilità. Possono essere costituiti da materiali sintetici o da elementi metallici. Infine gli elementi di occlusione dei dispositivi antiabbagliamento vanno marcati con le indicazioni del nome del produttore, della data di fabbricazione e della definizione dei gruppi di materiali sintetici impiegati. MODALITA' D'USO CORRETTO Particolare attenzione va posta nel fissaggio dei dispositivi al supporto ed alla sporgenza rispetto ad altri sistemi di sicurezza (barriere stradali) con i quali devono essere compatibili. Dal punto di vista della manutenzione essi devono consentire le operazioni di sostituzioni senza compromettere altri elementi. Devono realizzati in modo da impedire nella parte superiore, infiltrazioni di agenti atmosferici (acqua, neve, grandine, ecc.) o la nidificazione di uccelli.
COMPONENTE 9.7.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.14 Componente Guardrails per pedoni CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di barriere di sicurezza per pedoni o altri utenti (cavalieri, ciclisti ed animali) poste generalmente lungo le estremità delle aree pedonali e marciapiedi la cui funzione è quella di impedire ai pedoni e agli altri utenti l' attraversamento da una zona all'altra. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. La progettazione dei tipi di barriere di sicurezza da adottare deve tener conto della loro ubicazione e delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale. Ai fini della omologazione le barriere stradali di sicurezza sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.15 Componente Letto di arresto CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' un'area di terra situata in prossimità della strada che viene riempita di materiale, con particolari caratteristiche, per fare decelerare ed arrestare i veicoli che possono uscire di strada. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza dei letti di arresto e dei materiali costituenti (sabbia, ghiaietto, ecc.), nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale.
COMPONENTE 9.7.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.16 Componente Rilevati paramassi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di sistemi geosintetici per la protezione di vie di transito situate a ridosso di rilievi montuosi con rischio di caduta massi. Esistono soluzioni tecnologiche in terra rinforzata o geogriglie: di tipo attivo (che impediscono il distacco) e di tipo passivo (atte ad intercettare o deviare i blocchi in movimento). Queste opere possono essere progettate e dimensionate per ridurre il rischio o la vulnerabilità in caso di frane da distacco e crollo. Nei rilevati in terra rinforzata il terreno viene “legato” dalle geogriglie; la resistenza a trazione offerta dalle geogriglie e l’elevata resistenza allo sfilamento impediscono lo sfondamento del rilevato da parte del masso, nonostante la geometria estremamente ridotta rispetto ad un rilevato tradizionale. MODALITA' D'USO CORRETTO E' importante in fase di progettazione la definizione del moto dei blocchi in movimento e dell’energia cinetica da assorbire. Mascherare gli elementi con adeguati interventi d’ingegneria naturalistica per rendere trascurabile l’impatto ambientale.
COMPONENTE 9.7.17
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.17 Componente Terminali e transizione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Rappresentano la parte terminale di una barriera di sicurezza. Si possono avere: - i terminali iniziali, ossia la parte di estremità a monte di una barriera di sicurezza;- i terminali finali, ossia la parte di estremità a valle di una barriera di sicurezza;- la transizione, ossia la parte di connessione di due barriere di sicurezza anche con caratteristiche prestazionali differenti. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza dei terminali e transizione nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. La progettazione dei tipi di terminali e transizione da adottare deve tener conto della loro ubicazione e delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale. Ai fini della omologazione terminali e transizione sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. I terminali e transizione omologati sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.18
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.18 Componente Attraversamenti pedonali rialzati CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Gli attraversamenti pedonali rialzati, denominati anche cuscini berlinesi, sono dei sistemi di rallentamento degli autoveicoli, posti in rilievo, in prossimità di attraversamenti pedonali, lungo le corsie di marcia, in zone con traffico e velocità limitate. Sono formati da moduli componibili in materiali elastoplastici. Le parti in piano possono essere realizzate nei colori rosso, giallo, bianco e rivestite in laminato termoplastico con caratteristiche di rifrangenza per una maggiore visibilità. In genere, per continuità, vengono raccordate ai marciapiedi mediante colate di gomma a freddo. MODALITA' D'USO CORRETTO Predisporre opportuna segnaletica informativa al servizio dei conducenti di autoveicoli circa la variazione del piano visibile. L'impiego non deve essere in contrasto con il codice della strada ed i regolamenti degli enti gestori della viabilità ove ubicati.
COMPONENTE 9.7.19
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.19 Componente Barriere new jersey CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le barriere New Jersey sono dispositivi di sicurezza utilizzati generalmente per incanalare il flusso stradale lungo arterie stradali, delimitare in maniera provvisoria un'area di cantiere, per lavori e/o per situazioni di emergenza. possono essere di forme e materiali diversi a secondo delle funzioni e del loro utilizzo. Possono essere:- in calcestruzzo armato, utilizzate solitamente per cantieri autostradali, dove possono svolgere anche la funzione di spartitraffico permanente in strade a scorrimento veloce;- in PVC o PE, utilizzate nei cantieri urbani; realizzate di colore rosso o bianco, sono generalmente cave per poter essere riempite di acqua o sabbia per garantire la stabilità rispetto al piano stradale.Possono inoltre essere dotate di accessori ulteriori:- giunzioni, per unire più moduli adiacenti;- lampeggianti e catarifrangenti, per migliorarne la visibilità;- ruote, per facilitarne lo spostamento;- fori, per l'applicazione di cartelli o paletti. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere new jersey e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Ai fini della omologazione le
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE barriere new jersey sono classificate in tipi, classi e materiali, in funzione della loro ubicazione e delle caratteristiche merceologiche degli elementi componenti. Le barriere omologate sono inserite in un catalogo, suddiviso per soluzioni tipologiche, con l'indicazione delle varie possibilità di impiego. Il catalogo è curato ed aggiornato periodicamente dal Ministero dei lavori pubblici - Ispettorato circolazione e traffico, ed è messo a disposizione degli operatori del settore della progettazione, costruzione e manutenzione di strade.
COMPONENTE 9.7.20
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.20 Componente Mini rotonde CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Vengono in genere utilizzate per disciplinare il traffico, anche a carattere temporaneo, in prossimità di svincoli e/o incroci in cui non si hanno ampi spazi a disposizione. Hanno diametri e spessori minimi e sono generalmente realizzate in gomma riciclata e formate da moduli a spicchi dove sulle corone esterne trovano alloggiamento elementi rifrangenti. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza degli elementi componenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale.
COMPONENTE 9.7.21
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.21 Componente Paracolpi segnaletici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di elementi a protezione della segnaletica e di altri dispositivi che regolano il traffico stradale, utilizzati per protezione da eventuali urti, collisioni, contatti esterni. Generalmente realizzati in PVC, materiale plastico, schiuma di poliuretano, con inserti rifrangenti per una maggiore visibilità in diurno e notturno. MODALITA' D'USO CORRETTO
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Controllare periodicamente l'efficienza dei paracolpi segnaletici e delle parti costituenti, nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Gli elementi che costituiscono paracolpi segnaletici non devono, in caso di urto, penetrare all'interno dell'abitacolo del veicolo, causando eventuali lesioni gravi a carico degli occupanti.
COMPONENTE 9.7.22
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.22 Componente Salva pedoni CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di elementi impiegati per proteggere i pedoni in corrispondenza di attraversamenti pedonali, formati da moduli componibili di lunghezza variabile e larghezza standard. Realizzati in gomma riciclabile possono essere verniciati con vernici segnaletiche o corredati da inserti rifrangenti in laminato elastoplastico. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza dei salvapedoni e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale.
OPERA 12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE ELEMENTI COSTITUENTI 12.1 Aree a verde 12.2 Giochi per bambini 12.3 Arredo urbano CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE ARREDO URBANO E VERDE
ELEMENTO TECNOLOGICO 12.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde ELEMENTI COSTITUENTI 12.1.1 Alberi 12.1.7 Cordoli e bordure 12.1.12 Ghiaia e pietrisco 12.1.25 Sementi 12.1.26 Siepi 12.1.29 Strati di pacciamatura 12.1.30 Substrato di coltivazione 12.1.31 Tappeti erbosi 12.1.33 Terra di coltivo 12.1.51 Piante erbacee 12.1.54 Prati da gioco 12.1.56 Prati ornamentali 12.1.58 Prati per uso corrente 12.1.64 Terricci CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. La distribuzione degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano può avere molteplici funzioni di protezione ambientale: ossigenazione dell'aria, assorbimento del calore atmosferico e barriera contro i rumori ed altre fonti di inquinamento.
COMPONENTE 12.1.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.1 Componente Alberi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di piante legnose caratterizzate da tronchi eretti e ramificati formanti una chioma posta ad una certa distanza dalla base. Gli alberi si differenziano per: tipo, specie, caratteristiche botaniche, caratteristiche ornamentali, caratteristiche agronomiche, caratteristiche ambientali e tipologia d'impiego.
MODALITA' D'USO CORRETTO La scelta dei tipi di alberi va fatta: in funzione dell'impiego previsto (viali, alberate stradali, filari, giardini, parchi, ecc.), delle condizioni al contorno (edifici, impianti, inquinamento atmosferico, ecc.), della massima altezza di crescita, della velocità di accrescimento, delle caratteristiche del terreno, delle temperature stagionali, dell'umidità, del soleggiamento e della tolleranza alla salinità. In ogni caso in fase di progettazione e scelta di piante affidarsi a personale specializzato (agronomi, botanici, ecc.). Dal punto di vista manutentivo le operazioni previste riguardano: la potatura, l'irrigazione, la concimazione, contenimento della vegetazione, cura delle malattie, semina e messa a dimora. INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.1.2 Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
Generico Giardiniere
COMPONENTE 12.1.7
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.7 Componente Cordoli e bordure CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di manufatti di finitura per la creazione di isole protettive per alberature, aiuole, isole spartitraffico, ecc.. Essi hanno la funzione di contenere la spinta verso l'esterno de terreno che è sottoposta a carichi di normale esercizio. Possono essere realizzati in elementi prefabbricati in calcestruzzo, in pietra artificiale, in cordoni di pietrarsa. MODALITA' D'USO CORRETTO Vengono messi in opera con strato di allettamento di malta idraulica e/o su riporto di sabbia ponendo particolare attenzione alla sigillatura dei giunti verticali tra gli elementi contigui. In genere quelli in pietra possono essere lavorati a bocciarda sulla faccia vista e a scalpello negli assetti.
COMPONENTE 12.1.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.12 Componente Ghiaia e pietrisco CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di materiale alluvionale o proveniente dalla frantumazione di rocce con dimensioni comprese fra i 2 e 50 mm utilizzato generalmente nella sistemazione di vialetti e percorsi pedonali adiacenti ad aree a verde.
MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla corretta distribuzione e costipamento del materiale lungo i percorsi in uso nonché al riempimento di zone sprovviste. Particolare attenzione va posta nella messa in opera in zone adiacenti a tombini o griglie in uso.
COMPONENTE 12.1.25
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.25 Componente Sementi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le sementi rappresentano le molteplici varietà ed essenze del materiale vegetale vivo utilizzabile sotto forma di semi. MODALITA' D'USO CORRETTO Le sementi dovranno essere fornite sotto forma di confezioni originali e sigillate nonché munite di relative certificazioni. Sulle confezioni dovranno essere sempre riportate: la data di confezionamento e la relativa scadenza; il grado di purezza; la germinabilità. Quando non si prevede un uso immediato dei prodotti provvedere alla conservazione in luoghi freschi ma privi di umidità.
COMPONENTE 12.1.26
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.26 Componente Siepi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di recinzioni naturali realizzate con essenze diverse e con funzione di delimitazione di aiuole e/o aree verdi di proprietà privata o di uso pubblico. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alle fasi di potatura e diradazione delle siepi vegetali. Conservazione delle sagome e delle geometrie costituenti le siepi. Estirpazione delle piante esaurite e pulizia delle zone adiacenti. Innaffiaggio e concimazione appropriati a secondo delle qualità e varietà delle vegetazioni.
COMPONENTE 12.1.29
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.29 Componente Strati di pacciamatura CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Lo strato di pacciamatura si effettua ricoprendo il terreno in prossimità delle radici con strati di paglia, di foglie secche, con erba di sfalcio, con corteccia di pino sminuzzata, con lapillo vulcanico, con cartone o film plastici o bioplastici, al fine di impedire la crescita delle erbacce, mantenere la giusta umidità nel suolo, proteggere gli strati di terreno dall'erosione, evitare la formazione della crosta superficiale, diminuire il compattamento, ecc.. La pacciamatura imita in un certo senso quello che accade naturalmente nei sottoboschi dove le foglie secche vanno ad accumularsi sul terreno ai piedi dell'albero, limitando la crescita di altra vegetazione. L'effetto è dovuto sia ad un'inibizione di tipo fisico (impedimento alla penetrazione dei raggi solari, mancanza di spazio per lo sviluppo delle erbe infestanti) sia ad azioni di tipo biochimico (rilascio di sostanze bioinibitrici che intossicano i semi e le parti di propagazione delle erbe infestanti). Questa tecnica permette di mantenere, al livello delle radici superficiali, una temperatura più elevata nei mesi freddi, mentre diminuisce il bisogno di annaffiature durante i mesi caldi. MODALITA' D'USO CORRETTO Utilizzare per gli strati di pacciamatura elementi compatibili con il tipo di essenza a dimora.
COMPONENTE 12.1.30
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.30 Componente Substrato di coltivazione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di materiali di origine minerale e/o vegetale impiegati singolarmente o miscelati secondo adeguate proporzioni in funzione degli impieghi e delle qualità vegetali. Particolari substrati sono rappresentati da: compost, terriccio di letame e torba. MODALITA' D'USO CORRETTO Sulle confezioni vanno indicate i tipi di composizione e l'assenza di agenti patogeni e/o sostanze tossiche. Prima dell'impiego accertarsi della qualità e provenienza del prodotto anche con opportune analisi.
COMPONENTE 12.1.31
IDENTIFICAZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.31 Componente Tappeti erbosi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Essi vengono utilizzati per la sistemazione a prato di superfici dove è richiesto un rapido inerbimento. Possono essere del tipo a tappeti erbosi o in strisce a zolle. Le qualità variano a secondo delle specie prative di provenienza: cotica naturale, miscugli di graminacee e leguminose, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO Le attività manutentive riguardano principalmente: il taglio; l'innaffiaggio; la concimazione. Nel caso di rifacimento dei tappeti erbosi prevedere le seguenti fasi : asportare i vecchi strati, rastrellare, rullare ed innaffiare gli strati inferiori del terreno, posare i nuovi tappeti erbosi, concimare ed innaffiare. Affidarsi a personale specializzato.
COMPONENTE 12.1.33
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.33 Componente Terra di coltivo CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di terreno con caratteristiche tali da contribuire ad elevare la qualità degli strati esistenti. In particolare si caratterizza per i seguenti parametri: - assenza di elementi estranei (pietre, sassi , radici, rami, ecc.);- assenza di sostanze tossiche;- assenza di agenti patogeni;- presenza in proporzione di componenti nutritivi;- presenza in proporzione di sostanze organiche e microrganismi essenziali;- reazione neutra;- tessitura franca con adeguate proporzioni di sabbia, argilla e limo. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere all'utilizzo di terra di coltivo secondo le effettive necessità e comunque secondo le prescrizioni di personale qualificato (agronomi, botanici).
COMPONENTE 12.1.51
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.51 Componente Piante erbacee
CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le piante erbacee si contraddistinguono per la loro valenza ornamentale dovuta alle fioriture ed in alcuni casi alle foglie particolari. Vengono distinte a secondo del loro ciclo vegetativo in annuali, biennali, perenni. Le piante annuali e biennali necessitano di frequenti sostituzioni stagionali e reimpianti. Le piante erbacee perenni hanno costi di manutenzione ridotti in quanto non necessitano di sostituzioni annuali. MODALITA' D'USO CORRETTO Le piante annuali e biennali necessitano di frequenti sostituzioni stagionali e reimpianti. Le piante erbacee perenni hanno costi di manutenzione ridotti in quanto non necessitano di sostituzioni annuali. INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.51.2 Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
Generico
COMPONENTE 12.1.54
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.54 Componente Prati da gioco CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di prati destinati ad utilizzo intensivo come gioco (giochi per bambini, attività all'aperto, ecc.) e/o per attività di svago (pic-nic, sdraiarsi, rilassarsi, ecc.). Sono generalmente costituiti da miscugli di essenze resistenti al frequente calpestio. MODALITA' D'USO CORRETTO Nel comporre i miscugli prestare attenzione anche al risultato estetico, evitando l'utilizzo di specie e/o cultivar diversi (tessiture fogliari, habitus di crescita, colori, densità dei culmi, tassi di crescita verticale dei culmi, ecc.). Le attività manutentive riguardano principalmente: il taglio; l'innaffiaggio; la concimazione. Nel caso di rifacimento dei tappeti erbosi prevedere le seguenti fasi : asportare i vecchi strati, rastrellare, rullare ed innaffiare gli strati inferiori del terreno, posare i nuovi tappeti erbosi, concimare ed innaffiare. Affidarsi a personale specializzato.
COMPONENTE 12.1.56
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12.1.56 Componente Prati ornamentali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di tappeti erbosi soggetti a manutenzione frequente in genere soggetti ad accessi limitati di calpestio. In genere vengono impiegate varietà e miscugli tipo, nelle seguenti percentuali:- poa pratensis (40%);- festuca rubra (45%);- agrostis tenuis (15%). MODALITA' D'USO CORRETTO Nel comporre i miscugli prestare attenzione anche al risultato estetico, evitando l'utilizzo di specie e/o cultivar diversi (tessiture fogliari, habitus di crescita, colori, densità dei culmi, tassi di crescita verticale dei culmi, ecc.). Le attività manutentive riguardano principalmente: il taglio; l'innaffiaggio; la concimazione. Nel caso di rifacimento dei tappeti erbosi prevedere le seguenti fasi : asportare i vecchi strati, rastrellare, rullare ed innaffiare gli strati inferiori del terreno, posare i nuovi tappeti erbosi, concimare ed innaffiare. Affidarsi a personale specializzato.
COMPONENTE 12.1.58
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.58 Componente Prati per uso corrente CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di prati destinati ad utilizzi di media intensità, con scopi sia ornamentali che ludici. Sono generalmente costituiti da miscugli di essenze resistenti al frequente calpestio ed alla siccità. In genere vengono impiegate varietà e miscugli tipo, nelle seguenti percentuali:- poa pratensis (10%);- poa trivialis (20%);- festuca rubra (20%);- festuca arundinacea (15%);- lolium perenne (20%);- cynodon dactylon (15%). MODALITA' D'USO CORRETTO Nel comporre i miscugli prestare attenzione anche al risultato estetico, evitando l'utilizzo di specie e/o cultivar diversi (tessiture fogliari, habitus di crescita, colori, densità dei culmi, tassi di crescita verticale dei culmi, ecc.). Le attività manutentive riguardano principalmente: il taglio; l'innaffiaggio; la concimazione. Nel caso di rifacimento dei tappeti erbosi prevedere le seguenti fasi : asportare i vecchi strati, rastrellare, rullare ed innaffiare gli strati inferiori del terreno, posare i nuovi tappeti erbosi, concimare ed innaffiare. Affidarsi a personale specializzato.
COMPONENTE 12.1.64
IDENTIFICAZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.64 Componente Terricci CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Il terriccio è un terreno con sostanze nutritive (in genere sostanze vegetali decomposte) proveniente dai boschi, dalla campagna o dal compostaggio della frazione organica dei rifiuti solidi. Esso, mescolato ad altre sostanze, viene utilizzato come substrato fertile e/o concime per piante da vaso, giardinaggio e nelle serre. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere all'utilizzo dei terricci secondo le effettive necessità e comunque secondo le prescrizioni di personale qualificato (agronomi, botanici).
ELEMENTO TECNOLOGICO 12.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini ELEMENTI COSTITUENTI 12.2.1 Altalene 12.2.2 Arrampicate 12.2.3 Assi di equilibrio 12.2.4 Casette 12.2.6 Dondoli a bilico 12.2.7 Dondoli oscillanti 12.2.9 Giochi a molla 12.2.10 Giostre 12.2.11 Labirinti 12.2.12 Pannelli gioco 12.2.13 Pavimentazione antitrauma 12.2.14 Pedana antitrauma 12.2.15 Piramidi a corda 12.2.16 Ponti 12.2.17 Sbarre a gradini 12.2.18 Scivoli 12.2.19 Tunnel 12.2.20 Vasche di sabbia 12.2.22 Tappeti elastici
CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Attrezzature e strutture per giochi con le quali o sulle quali i bambini possono giocare e svagarsi in modo individuale o in gruppi, accrescendo la propria personalità. Essi favoriscono l'adattamento all'ambiente dei bambini contribuendo al loro sviluppo psicofisico ed alle molteplici attività, come favorire il gioco creativo, il gioco singolo o di gruppo, accrescere i movimenti, ecc.. I giochi si differenziano: per età d'uso, per spazi chiusi o aperti, per dimensioni e ingombro, altezza di caduta, area di sicurezza e per i materiali. I materiali devono rispettare le norme vigenti in materia di sicurezza e qualità. I rivestimenti di superfici infatti devono essere privi di spigoli vivi, taglienti e/o comunque di altre sporgenze pericolose. I giochi devono essere privi di parti che possano facilitare l'intrappolamento. E' essenziale che le aree destinate ai giochi siano integrate agli spazi a verde e protette dal traffico veicolare. Dal punto di vista manutentivo i fornitori sono tenuti a fornire tutte le istruzioni necessarie. In particolare per attrezzature facilmente soggette ad atti di vandalismo può necessitare di stabilire le frequenze di controllo in tempi brevi.
COMPONENTE 12.2.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.1 Componente Altalene CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di attrezzature mobili in cui il peso dell'utente è sorretto da perni o giunti. Le altalene possono distinguersi in:- tipo 1: altalene ad unico asse di rotazione (l'oscillazione avviene in avanti e indietro rispetto ad un arco perpendicolare alla trave di sospensione);- tipo 2: altalene a più assi di rotazione (l'oscillazione avviene in direzione perpendicolare o longitudinale rispetto alla trave di sospensione);- tipo 3: altalene ad un solo punto di sospensione (l'oscillazione può avvenire in ogni direzione).Le altalene possono essere costituite da sedili, sedili a culla, piattaforme, cestelli, ecc., agganciati a catene, corde e/o altri elementi rigidi collegati a strutture in telaio, di legno o metallo in modo da poter oscillare in direzioni diverse a secondo del tipo. Le strutture sono ancorate al suolo su basi in fondazione. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini ed in particolare: migliorare la prensilità, stare in equilibrio, dondolare, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO Le altalene vanno separate per fascia di età. Evitare di utilizzare negli stessi comparti sedili destinati a bambini piccoli e grandi. Le altalene aventi più di due sedili dovranno essere separate in comparti da elementi costruttivi facendo in modo che non si abbiano più di due sedili a comparto. I mezzi di sospensione non dovranno essere completamente rigidi. In particolare gli anelli delle catene devono essere dimensionati in modo da evitare l'inserimento, tra questi e le parti di collegamento, delle dita da parte dei bambini. Periodicamente provvedere alla verifica degli agganci sedili-corde-telaio. Controllare l'ancoraggio a terra delle strutture a telaio. Particolare attenzione va posta per l'installazione e per gli ancoraggi dei telai a terra. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, per le procedure di controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al n. max di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio, alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.2 Componente Arrampicate CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le arrampicate possono essere del tipo: a scala e/o rampa, tipo a rete e del tipo a pertica. I tipi a scala possono essere: con scale in corda, con rampa convessa, con rampa concava, con rampa ragno combinate, ecc.. I tipi a rete possono essere: con sartia, con rete a nido, con corde intrecciate, combinate, ecc..I tipi a pertica possono essere: tipo pompieri, a cavatappi, combinate, ecc.. Le arrampicate si sviluppano in genere su telai fissi realizzati in legno, plastica o metallo. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini ed in particolare: stare in equilibrio, arrampicarsi, ondeggiare, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare le superfici degli elementi a pertica e di quelli accessori. Periodicamente provvedere alla verifica degli ancoraggi al suolo delle strutture dei telai. Particolare attenzione va posta per l'installazione e per gli ancoraggi dei telai a terra. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, per le procedure di controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al n. max di utenti, alla fascia di età indicata, la funzione educativa e psico-motoria, la disponibilità di pezzi e parti di ricambio e le certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.3 Componente Assi di equilibrio CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Il gioco consente di sviluppare l'equilibrio e la socializzazione e può in genere essere utilizzato da uno o più bambini. Sono generalmente realizzati con travi di sezione diversa in legno di pino impregnato o lamellare. L'accostamento inoltre di più assi di equilibrio consente di effettuare percorsi dallo sviluppo più articolato. MODALITA' D'USO CORRETTO Periodicamente provvedere alla verifica degli ancoraggi degli assi al terreno. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.4
IDENTIFICAZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.4 Componente Casette CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le casette sono giochi che contribuiscono allo sviluppo psicofisico dei bambini ed in particolare al gioco di gruppo. In genere si tratta di combinazioni ludiche costituite da un corpo a torre intorno al quale si sviluppano altri giochi integrati: corde, arrampicate, scivoli, ecc.. Possono essere costituite di materiali diversi quali plastica, legno, materiali misti, ecc.. I materiali devono rispettare le norme vigenti in materia di sicurezza e qualità. I rivestimenti di superfici infatti devono essere privi di spigoli vivi, taglienti e/o comunque di altre sporgenze pericolose. MODALITA' D'USO CORRETTO Periodicamente provvedere alla verifica dei bulloni di serraggio delle varie parti costituenti. Controllare l'ancoraggio a terra delle strutture a telaio. Verificare lo stato delle superfici e l'assenza di sporgenze o spigoli. Particolare attenzione va posta per l'installazione e per gli ancoraggi dei telai a terra. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.6
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.6 Componente Dondoli a bilico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I dondoli a bilico sono attrezzature costituite da corpi, sui quali sono disposti le sedute, collegati ad elementi di supporto a loro volta collegati ad ancoraggi al suolo. Sono generalmente costituiti da un barra (in legno, metallo) orizzontale posta su un vincolo centrale, ancorato al suolo e situato ad una altezza minima (di circa 55 cm) ed a questo agganciata su sistemi a molle e/o meccanismi che permettono i movimenti di inclinazione in alternanza delle estremità ove sono poste le sedute. I dondoli a bilico possono riassumersi in:- tipo 1: tipo assiale (con movimento verticale);- tipo 2: ad unico punto di supporto (con direzione di movimento predeterminata o multidirezionale);- tipo 3: a più punti di supporto (con direzione di movimento predeterminata o multidirezionale);- tipo 4: a bilico oscillante (con movimento orizzontale in avanti e indietro). Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini e di gruppo, nonché di: migliorare la prensilità, stare in equilibrio, dondolare, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO Periodicamente provvedere alla verifica degli agganci sedute - barra orizzontale. Controllare l'ancoraggio a terra del vincolo centrale. Particolare attenzione va posta per l'installazione e
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE per l' ancoraggio a terra. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.7
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.7 Componente Dondoli oscillanti CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I dondoli oscillanti sono giochi caratterizzati da sagome arrotondate con forme diverse (animali, fiori, macchinine, personaggi di fiabe, ecc.) provvisti di sedili/sedute e maniglie di impugnatura per facilitarne la cavalcata da parte dei bambini. Le sagome sono installate su componenti di sospensione (molle a balestra, spirali, blocchi di torsione, blocchi di compressione) a loro volta ancorati al suolo mediante elementi di ancoraggio che ne facilitano il movimento e l'azione di oscillazione dall'utilizzatore. I dondoli oscillanti possono riassumersi in: - tipo 1: ad unico punto di supporto (con direzione di movimento predeterminata o multidirezionale);- tipo 2: a più punti di supporto (con direzione di movimento predeterminata o multidirezionale);- tipo 3: a bilico (con movimento orizzontale in avanti e indietro). Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini e di gruppo. MODALITA' D'USO CORRETTO Periodicamente provvedere alla verifica degli agganci sedute-molloni-suolo. Particolare attenzione va posta durante l'installazione dell'ancoraggio al suolo. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.9
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.9 Componente Giochi a molla CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I giochi a molla sono giochi caratterizzati da sagome arrotondate con forme diverse (animali, fiori, macchinine, personaggi di fiabe, ecc.) provvisti di sedili/sedute e maniglie di impugnatura per facilitarne la cavalcata da parte dei bambini. Le sagome sono ancorate su molla oscillante a sua volta ancorata a basamento da interrare al suolo. MODALITA' D'USO CORRETTO Periodicamente provvedere alla verifica degli agganci sedute-molloni-suolo. Particolare attenzione va posta durante l'installazione dell'ancoraggio al suolo. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.10
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.10 Componente Giostre CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le giostre sono costituite da uno o più sedili fissati ad una base girevole con movimento rotatorio intorno ad un asse verticale o con inclinazione fino a 5°. Le giostre possono essere: a sedie rotanti, classica, funghi rotanti, rialzate, su binario e a disco girevole. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini ed in particolare: stare in equilibrio, dondolare, ecc.. Sono indicate prevalentemente per il gioco di gruppo. Sono costituite generalmente da materiali misti: metallo, plastica, legno. MODALITA' D'USO CORRETTO Periodicamente provvedere alla verifica dei bulloni di serraggio delle varie parti costituenti. Controllare l'ancoraggio a terra della struttura centrale. Controllare il movimento della giostrina rispetto all'asse di rotazione. Verificare lo stato delle superfici e l'assenza di sporgenze o spigoli. Particolare attenzione va posta per l'installazione e per gli ancoraggi a terra. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.11
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.11 Componente Labirinti CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I labirinti sono in genere giochi costituiti dall'insieme di costruzioni e percorsi disposti con intrigo all'interno di volumi con spazi e traiettorie diverse ed obbligate caratterizzati da ingresso ed uscita unici. I materiali utilizzati possono essere molteplici: legno, plastica, metallo, misti. Sono giochi che contribuiscono allo sviluppo psicofisico dei bambini ed in particolare ad accrescere l'orientamento e il ragionamento. MODALITA' D'USO CORRETTO Verificare lo stato delle superfici e l'assenza di sporgenze o spigoli. Controllare l'ancoraggio a terra delle strutture a telaio. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.12 Componente Pannelli gioco CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di combinazione di vari pannelli gioco assemblati tra loro realizzati in materiale diverso e montati su supporti in acciaio ancorati a terra mediante staffe zincate a scomparsa. Le varie combinazioni vanno a formare giochi in riferimento a fiabe o personaggi dei cartoni. Lo scopo del gioco è quello di stimolare la curiosità dei bambini in riferimento a spazi aperti. MODALITA' D'USO CORRETTO Periodicamente provvedere alla verifica degli ancoraggi dei pannelli al terreno. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.13
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.13 Componente Pavimentazione antitrauma CLASSI OMOGENEE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE La pavimentazione antitrauma è costituita da un conglomerato di fibre di gomma e poliuretano. Lo spessore varia in funzione dell'altezza di gioco. Essa è ideale per l’applicazione nelle aree soggette a calpestio, in particolar modo nelle zone sottostanti i giochi per coprire le aree d'impatto onde evitare traumi durante l'utilizzo dei giochi. MODALITA' D'USO CORRETTO Periodicamente provvedere alla corretta posizione della pavimentazione anti trauma in riferimento al gioco e all'area d'impatto individuata. Particolare attenzione va posta nella scelta dello spessore in funzione dell'altezza del gioco. Il fornitore è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, sulle procedure di controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, la disponibilità di pezzi e parti di ricambio, le certificazioni attestanti la conformità di norma secondo la UNI EN 1177. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.14
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.14 Componente Pedana antitrauma CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Essa è costituita da un conglomerato di fibre di gomma e poliuretano. Lo spessore della pedana varia in funzione dell'altezza di gioco. La pedana antitrauma è ideale per l’applicazione nelle aree soggette a calpestio, in particolar modo nelle zone sottostanti gli scivoli. Evita inoltre la formazione di avvallamenti che possono favorire l'accumulo di acqua meteorica ed altri depositi. MODALITA' D'USO CORRETTO Periodicamente provvedere alla corretta posizione della pavimentazione antitrauma in riferimento al gioco e all'area d'impatto individuata. Particolare attenzione va posta nella scelta dello spessore in funzione dell'altezza del gioco. Il fornitore è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, sulle procedure di controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, la disponibilità di pezzi e parti di ricambio, le certificazioni attestanti la conformità di norma secondo la UNI EN 1177. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.15
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12.2.15 Componente Piramidi a corda CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le piramidi a corda sono costituite da funi intrecciate in modo tale da formare una struttura tridimensionale agganciata ad un pilone centrale a sua volta ancorato al suolo previa fondazione in cemento. Le funi formano nell'insieme celle poliedriche a rete con comportamento elastico. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini ed in particolare: stare in equilibrio, dondolare, arrampicarsi, ondeggiare, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO Periodicamente provvedere a tesare la rete tridimensionale agendo sulle viti di pretensionamento. Controllare l'ancoraggio a terra del pilone centrale. Particolare attenzione va posta per l'installazione e per gli ancoraggi dei telai a terra. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.16
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.16 Componente Ponti CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I ponti rappresentano in genere elementi di unione tra più giochi combinati. I ponti possono essere del tipo: a corde, ad amaca, a piattaforma e a gradoni. I materiali utilizzati sono generalmente legno, corda, plastica o metallo. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini e di socializzazione come: stare in equilibrio, arrampicarsi, ondeggiare, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare le superfici dei vari elementi. Periodicamente provvedere alla verifica degli ancoraggi al suolo delle strutture dei telai e delle connessioni dei vari corpi. Particolare attenzione va posta per l'installazione e per gli ancoraggi dei telai a terra. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.17
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.17 Componente Sbarre a gradini CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di giochi realizzati con elementi verticali di altezza diversi (a gradini) ancorati al suolo e posti ad una distanza tra loro regolare (circa 120 cm), uniti da traversine orizzontali alle quali vi sono collegate reti e/o maniglie poste ad un'altezza raggiungibile dai bambini. Lo scopo del gioco è di attraversare il percorso utilizzando solo le maniglie senza toccare a terra con gli arti inferiori stimolando le attività motorie dei bambini ed in particolare: per migliorare la prensilità, a stare in equilibrio, dondolare, ecc.. Generalmente sono costituiti da materiali tra loro combinati: legno lamellare, plastica, corde. MODALITA' D'USO CORRETTO Periodicamente provvedere alla verifica degli agganci maniglie-corde-traversine. Controllare l'ancoraggio a terra delle strutture a telaio. Particolare attenzione va posta per l'installazione e per gli ancoraggi dei telai a terra. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.18
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.18 Componente Scivoli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di strutture con singole o più superfici poste ad una certa inclinazione sulle quali l'utente può farsi scivolare seguendo percorsi definiti. Gli scivoli possono distinguersi in: scivoli combinati, scivoli a onda, scivoli a pendio, scivoli a tunnel, scivoli curvi o elicoidali e scivoli liberi. Gli scivoli sono in genere costituiti da piste in lamiera di acciaio inox con superficie liscia e/o in materiale plastico, o legno lamellare, con bordi laterali, ancorate a telai in legno e/o in tubolari fissati al suolo. Spesso sono integrati con altri giochi ai quali si accede per mezzo di arrampicate a scalini o a rampe. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini ed in particolare: stare in equilibrio, arrampicarsi, scivolare, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO Le strutture degli scivoli dovranno essere realizzate in modo da evitare eventuali intrappolamenti degli indumenti. Controllare le superfici di scivolo e la inesistenza di sporgenze lungo i bordi delle piste. Periodicamente provvedere alla verifica degli ancoraggi al suolo delle strutture dei telai. Particolare attenzione va posta per l'installazione e per gli ancoraggi dei telai a terra. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.19
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.19 Componente Tunnel CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I tunnel sono elementi di gioco attraverso i quali i bambini imparano ad orientarsi eseguendo allo stesso tempo una attività ludica. Vengono inseriti spesso tra un gioco e l'altro per creare collegamenti e percorsi di gioco. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini e di gruppo. MODALITA' D'USO CORRETTO Verificare lo stato delle superfici e l'assenza di sporgenze o spigoli. Controllare l'ancoraggio a terra delle strutture a telaio. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.20
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.20 Componente Vasche di sabbia CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di recinti con strutture in legno lamellare squadrate a pianta quadrata e/o rettangolare con altezza dei bordi di circa 40 cm, all'interno delle quali viene immessa sabbia asettica di fine granulometria. Sono giochi che contribuiscono allo sviluppo psicofisico dei bambini ed in particolare alla creatività di gruppo. MODALITA' D'USO CORRETTO Mantenere all'interno della vasca un livello minimo di sabbia pari almeno a 20 cm. Provvedere alla sostituzione periodica della vecchia sabbia con altra nuova. Rimuovere eventuali depositi e/o cose all'interno delle vasche che potrebbero creare pericoli agli utenti. Verificare lo stato delle superfici e l'assenza di sporgenze o spigoli. Il fornitore del gioco è tenuto a fornire tutte le istruzioni necessarie: alla corretta installazione, alla corretta manutenzione, alle procedure dei controlli, al rispetto dell'area minima di sicurezza, al numero massimo di utenti, alla fascia di età indicata, alla funzione educativa e psico-motoria, alla disponibilità di pezzi e parti di ricambio e alle certificazioni attestanti la conformità di norma. Inoltre tutti i rivestimenti di superfici dovranno riportare le etichette del fabbricante e/o dal fornitore.
COMPONENTE 12.2.22
IDENTIFICAZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.22 Componente Tappeti elastici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I tappeti elastici, detti anche trampolini elastici, sono delle strutture ludiche dedicate al divertimento dei bambini e dei ragazzi che si trovano generalmente nei parchi-gioco itineranti o nelle ludoteche. Realizzati con tappeto elastico in metallo zincato e PVC (cloruro di polivinile), completo di recinzione e tubi di protezione. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l’assenza di anomalie che potrebbero essere causa d’infortunio agli utilizzatori. In particolare verificare che non vi siano:- buchi e perforazioni del telo da salto;- scuciture nel telo da salto;- recinzioni scucite;- molle rotte o mancanti;- cuscini mancanti o mal disposti;- teli da salto in pendenza;- eventuali oggetti contendenti sul telaio.
ELEMENTO TECNOLOGICO 12.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano ELEMENTI COSTITUENTI 12.3.2 Barriere pedonali 12.3.3 Cestini portarifiuti in acciaio inox 12.3.4 Cestini portarifiuti in alluminio 12.3.5 Cestini portarifiuti in cemento 12.3.6 Cestini portarifiuti in lamiera zincata 12.3.8 Contenitori per rifiuti differenziati 12.3.10 Delimitatori di traffico 12.3.12 Dissuasori detraibili manualmente 12.3.13 Fioriere in conglomerato cementizio 12.3.14 Fioriere in ghisa 12.3.15 Fioriere in legno 12.3.16 Fontane 12.3.17 Fontanelle 12.3.20 Gazebo 12.3.22 Griglie di protezione per alberi 12.3.25 Paline Informative 12.3.26 Panchine amovibili 12.3.27 Panchine anatomiche con braccioli
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12.3.28 Panchine anatomiche senza braccioli 12.3.29 Panchine fisse 12.3.30 Panchine senza schienali 12.3.31 Parapedonali 12.3.32 Pensiline e coperture 12.3.33 Portacicli 12.3.34 Recinzioni attrezzate 12.3.35 Sedute 12.3.38 Stendardi 12.3.42 Cestini portarifiuti in legno 12.3.43 Fioriere in acciaio 12.3.44 Fioriere in polietilene 12.3.51 Lampioni stradale ad energia solare 12.3.56 Pattumiere per deiezioni canine 12.3.57 Porta ceneri per spazi pubblici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di attrezzature utilizzate nella sistemazione degli spazi pubblici. Esse devono relazionarsi con gli spazi creando ambienti confortevoli e gradevoli sotto i diversi profili. Negli arredi urbani va controllato periodicamente l'integrità degli elementi e della loro funzionalità anche in rapporto ad attività di pubblico esercizio.
COMPONENTE 12.3.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.2 Componente Barriere pedonali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi realizzati generalmente in elementi tubolari e/o in grigliato elettrofuso aventi funzione di protezione e perimetrazione degli spazi pedonali. A secondo delle tipologie gli elementi vengono saldati in forme e moduli diversi. Gli elementi grigliati vengono zincati a caldo e successivamente rivestiti con resine colorate termoindurenti integrandole in tal modo nel contesto urbano.
MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere ad ancorare stabilmente al suolo i vari moduli, lungo le zone perimetrate, secondo le prescrizioni del fornitore. Verificare l'assenza di anomalie (corrosione, sporgenza di elementi, ecc.) lungo le superfici a vista.
COMPONENTE 12.3.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.3 Componente Cestini portarifiuti in acciaio inox CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito rifiuti. I cestini portarifiuti possono essere di forma, dimensioni e materiali diversi. Sono realizzati in acciaio inox, accoppiati spesso ad altri materiali (cemento, PVC, ecc.). Possono essere fissati su pali o a parete e sono provvisti di dispositivo meccanico di chiusura nonché di fori per l'aerazione e di eventuali scarichi di acqua. La capacità di immagazzinamento viene espressa in litri. All'interno dei cestini viene generalmente alloggiato un sacchetto di plastica, in cestelli estraibili, per il convogliamento dei rifiuti e per la loro facile rimozione. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla sostituzione giornaliera dei sacchetti portarifiuti con altri analoghi, effettuare cicli di pulizia e rimozione di eventuali depositi lungo le superfici.
COMPONENTE 12.3.4
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.4 Componente Cestini portarifiuti in alluminio CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito rifiuti. I cestini portarifiuti possono essere di forma e dimensioni diversi. Sono realizzati in alluminio e possono essere colorati con finitura RAL diversa. Possono essere fissati su pali o a parete e sono provvisti di dispositivo meccanico di chiusura nonché di fori per l'aerazione e di eventuali scarichi di acqua. La capacità di immagazzinamento viene espressa in litri. All'interno dei cestini viene generalmente alloggiato un sacchetto di plastica, in cestelli estraibili, per il convogliamento dei rifiuti e per la loro facile rimozione. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla sostituzione giornaliera dei sacchetti portarifiuti con altri analoghi, effettuare cicli di pulizia e rimozione di eventuali depositi lungo le superfici.
COMPONENTE 12.3.5
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.5 Componente Cestini portarifiuti in cemento CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito rifiuti. I cestini portarifiuti possono essere di forma, dimensioni e materiali diversi. Sono realizzati in cemento vibrato, sabbiato, accoppiati spesso ad altri materiali (acciaio inox, lamiera zincata, ecc.). Possono essere fissati su pali o a parete e sono provvisti di dispositivo meccanico di chiusura nonché di fori per l'aerazione e di eventuali scarichi di acqua. La capacità di immagazzinamento viene espressa in litri. All'interno dei cestini viene generalmente alloggiato un sacchetto di plastica, in cestelli estraibili, per il convogliamento dei rifiuti e per la loro facile rimozione. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla sostituzione giornaliera dei sacchetti portarifiuti con altri analoghi, effettuare cicli di pulizia e rimozione di eventuali depositi lungo le superfici.
COMPONENTE 12.3.6
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.6 Componente Cestini portarifiuti in lamiera zincata CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito rifiuti. I cestini portarifiuti possono essere di forma, dimensioni e materiali diversi. Sono realizzati in lamiera zincata e verniciata, accoppiati spesso ad altri materiali (cemento, PVC, ecc.). Possono essere fissati su pali o a parete e sono provvisti di dispositivo meccanico di chiusura nonché di fori per l'aerazione e di eventuali scarichi di acqua. La capacità di immagazzinamento viene espressa in litri. All'interno dei cestini viene generalmente alloggiato un sacchetto di plastica, in cestelli estraibili, per il convogliamento dei rifiuti e per la loro facile rimozione. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla sostituzione giornaliera dei sacchetti portarifiuti con altri analoghi, effettuare cicli di pulizia e rimozione di eventuali depositi lungo le superfici.
COMPONENTE 12.3.8
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.8 Componente Contenitori per rifiuti differenziati
CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito di rifiuti differenziati (carta, vetro, alluminio, vestiario, batterie, medicinali, ecc.) contraddistinti per forma e per colore. Vengono dislocati in zone di medio utenza a servizio dei servizi di raccolta differenziata oppure in alternativa organizzati in appositi spazi cittadini definiti "isole ecologiche". MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere allo svuotamento dei raccoglitori e allo smistamento dei "rifiuti" presso centri di riciclo autorizzati. Effettuare cicli di pulizia delle superfici a vista mediante l'impiego di prodotti idonei. Controllare la presenza di segnaletica informativa e l'esatta corrispondenza al tipo di contenitore.
COMPONENTE 12.3.10
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.10 Componente Delimitatori di traffico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I delimitatori di traffico sono dispositivi stradali con funzione di separazione di aree destinate al traffico veicolare da altre aree con altra destinazione (pedonale, parcheggi, ciclabile, ecc.). In genere i delimitatori vanno armonizzati con altri arredi urbani e stradali per cui hanno quasi sempre un aspetto decorativo. In genere la tipologia e la funzione può variare a secondo dei regolamenti urbanistici locali. La loro forma e funzione può essere diversa: colonne a blocchi, cordolature e pali. La funzione di impedimento svolta dai delimitatori deve essere esercitata sia come altezza sul piano variabile sia spaziale tra un elemento ed un altro disposti lungo un perimetro. In genere sono realizzati con materiali diversi: legno, plastica a fiamma autoestinguente, calcestruzzo, rame, acciaio zincato, ferro, ghisa e alluminio. MODALITA' D'USO CORRETTO Devono essere visibili e non devono, per forma od altre caratteristiche, creare pericolo e/o essere fonte di pericoli per i pedoni, bambini, animali, ecc. Essi devono essere conformi alle norme dettate dal Ministero dei Lavori Pubblici Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, dal Codice della Strada, dagli Enti Gestori delle Strade, nonché dai regolamenti comunali locali.
COMPONENTE 12.3.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.12 Componente Dissuasori detraibili manualmente CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Sono elementi che possono essere alzati o abbassati manualmente. Essi trovano alloggiamento in vani tecnologici predisposti nel piano stradale garantendo il minimo impatto. In genere vengono utilizzati per limitare o regolarizzare i flussi di traffico in zone diverse della città (centri storici, aree vincolate, scuole, parcheggi, ecc.) in maniera permanente o temporanea. MODALITA' D'USO CORRETTO Devono essere visibili e non devono, per forma od altre caratteristiche, creare pericolo e/o essere fonte di pericoli per i pedoni, bambini, animali, ecc. Essi devono essere conformi alle norme dettate dal Ministero dei Lavori Pubblici Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, dal Codice della Strada, dagli Enti Gestori delle Strade, nonché dai regolamenti comunali locali.
COMPONENTE 12.3.13
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.13 Componente Fioriere in conglomerato cementizio CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi per il contenimento di piante ed essenze vegetali contraddistinte da forme, dimensioni e materiali diversi a secondo degli innumerevoli prodotti presenti sul mercato. Sono generalmente costituite da contenitori in conglomerato cementizio (armato, vibrato, sabbiato) con trattamento antidegrado. Sono spesso decorate con fasce in rame. All'interno sono disposte vaschette zincate per l'alloggiamento del terreno e delle piante. Possono anche essere collocate unitamente a segnaletiche informative. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.). Verificare la loro corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc. La scelta della tipologia deve opportunamente tener conto degli altri elementi di arredo presenti.
COMPONENTE 12.3.14
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.14 Componente Fioriere in ghisa CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi per il contenimento di piante ed essenze vegetali contraddistinte da forme e dimensioni diversi a secondo degli innumerevoli prodotti presenti sul mercato. Possono anche essere collocate unitamente a segnaletiche informative. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.). Verificare la loro corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc. La scelta della tipologia deve opportunamente tener conto degli altri elementi di arredo presenti.
COMPONENTE 12.3.15
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.15 Componente Fioriere in legno CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi per il contenimento di piante ed essenze vegetali contraddistinte da forme, dimensioni e materiali diversi a secondo degli innumerevoli prodotti presenti sul mercato. Sono generalmente costituite da contenitori in legno (pino, lamellare, ecc.) trattati con impregnanti colorati per esterni, atossici con funzione antidegrado. All'interno sono disposte vaschette zincate per l'alloggiamento del terreno e delle piante. Possono anche essere collocate unitamente a segnaletiche informative. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.). Verificare la loro corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc. La scelta della tipologia deve opportunamente tener conto degli altri elementi di arredo presenti.
COMPONENTE 12.3.16
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.16 Componente Fontane CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Si tratta elementi di valorizzazione di spazi (piazze, strade, ecc.) caratterizzati da forme monumentali o di semplici geometrie corredate da impianti e da canalizzazioni di distribuzione dei liquidi in modo da creare effetti e giochi d'acqua. Sono generalmente costituite da vasche di raccolta dell'acqua con forme geometriche e/o irregolari, all'interno delle quali si sviluppano composizioni e/o sagome diverse (statue, bassorilievi, incisioni,ecc.) secondo temi artistici o non. La circolazione e la mandata a pressione dell'acqua nell'impianto è generalmente affidata ad elettropompe unitamente a centraline elettroniche per la gestione degli effetti. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere ad effettuare cicli di pulizia all'interno delle vasche mediante l'uso di getti d'acqua unitamente all'impiego di prodotti detergenti idonei. Rimozione di eventuali depositi o altri oggetti estranei lungo le superfici. Ripristino delle finiture e dei valori cromatici originari mediante l'applicazione di tecniche idonee a secondo dei casi. Controllo e verifica del perfetto funzionamento delle elettropompe unitamente alle centraline elettroniche di gestione.
COMPONENTE 12.3.17
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.17 Componente Fontanelle CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi per la distribuzione di acqua (generalmente potabile) dislocate in vari ambiti urbani (giardini pubblici, strade, piazze, ecc.) al servizio delle persone. La forma, le dimensioni, i materiali, i colori, ecc, variano a secondo delle molteplici varietà di prodotti presenti sul mercato. MODALITA' D'USO CORRETTO La distribuzione degli elementi va concordata unitamente agli enti gestori di consorzi idrici cittadini. Provvedere ad effettuare periodicamente prelievi campione di acqua atti a verificare l'assenza di agenti patogeni connessi all'elemento. Riparare eventuali perdite o gocciolamenti di acqua affidandosi a personale specializzato.
COMPONENTE 12.3.20
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.20 Componente Gazebo CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Si tratta di elementi con funzione di riparo a servizio di sedute e/o altre elementi di arredo. Possono essere di forma, dimensioni e materiali diversi. Generalmente sono costituiti da elementi modulari prefabbricati smontabili. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente le condizioni di stabilità al suolo. Effettuare cicli di pulizia periodici lungo le superfici in uso.
COMPONENTE 12.3.22
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.22 Componente Griglie di protezione per alberi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le griglie di protezione per alberi sono generalmente in ghisa lamellare. In genere hanno feritoie disposte a raggiera con forma esterna circolare o quadrata composta da elementi assemblati con cavallotti a scomparsa in acciaio zincato a caldo. Le griglie possono essere montate su telai in acciaio zincato oppure su una sede ricavata nella pavimentazione circostante. Possono avere larghezze e diametri diversi. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere ad una corretta pulizia degli spazi e feritoie degli elementi. Nella scelta del diametro tener conto della crescita dell'essenza da piantumarsi e dell'apparato radicale.
COMPONENTE 12.3.25
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.25 Componente Paline Informative CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le Paline Informative sono elementi di arredo urbano con funzione diverse (segnalare fermate d'autobus, pubblicità, informazioni cittadine, pubblicità, ecc.). In genere sono costituite da pali a sezione circolare o quadrata in acciaio zincato a caldo con base ed elementi decorativi in fusione di ghisa che vanno a sostenere i pannelli informativi. MODALITA' D'USO CORRETTO I messaggi contenuti nelle tabelle non devono generare confusione o interferenze con la segnaletica stradale. Circa la limitazione ed il loro uso attenersi ai regolamenti comunali. Verificare
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE la stabilità degli ancoraggi al suolo.
COMPONENTE 12.3.26
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.26 Componente Panchine amovibili CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di seduta (di peso <= 200 kg) con più posti a sedere, con o senza schienali, disposti ad una certa altezza dal suolo e ad esso appoggiati. Le tipologie, le dimensioni, il design, i materiali, ecc. variano a secondo dei diversi prodotti presenti sul mercato. Vengono generalmente utilizzati materiali diversi accoppiati tra di loro. Nella maggior parte dei casi le strutture sono in metallo (acciaio, ghisa, ecc.) mentre le sedute sono realizzate in legno, elementi prefabbricati, lamiere di acciaio laminate in plastico, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO Le panchine dovranno essere progettate, realizzate e installate tenendo conto delle prescrizioni generali di sicurezza. Esse dovranno essere prive di spigoli, angoli e sporgenze nonché di aperture e spazi accessibili. Le forme e i profili dovranno consentire il facile deflusso di acque meteoriche o di lavaggio. I materiali in uso non dovranno presentare incompatibilità chimico-fisica. Dovranno inoltre assicurare la stabilità ossia la capacità di resistere a forze di ribaltamento. Periodicamente va verificata la stabilità e i relativi ancoraggi al suolo. Prevedere cicli di pulizia continui e di rimozione di depositi per consentirne la fruizione giornaliera. Esse dovranno essere accessibili e non da intralcio a persone portatori di handicap.
COMPONENTE 12.3.27
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.27 Componente Panchine anatomiche con braccioli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di seduta con più posti a sedere disposti ad una certa altezza dal suolo e ad esso fissati in modo permanente. Generalmente sono composte da colonnine e mensole in fusione di ghisa o di acciaio con funzione di sostegno e tavole di listelli in legno di iroko per la seduta curvati e senza spazi aperti retrostanti e composte da sostegni completi di bracciolo. MODALITA' D'USO CORRETTO Le panchine dovranno essere progettate, realizzate e installate tenendo conto delle prescrizioni generali di sicurezza. Esse dovranno essere prive di spigoli, angoli e sporgenze nonché di
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE aperture e spazi accessibili. Le forme e i profili dovranno consentire il facile deflusso di acque meteoriche o di lavaggio. I materiali in uso non dovranno presentare incompatibilità chimico-fisica. Dovranno inoltre assicurare la stabilità ossia la capacità di resistere a forze di ribaltamento. Periodicamente va verificata la stabilità e i relativi ancoraggi al suolo. Prevedere cicli di pulizia continui e di rimozione di depositi per consentirne la fruizione giornaliera. Esse dovranno essere accessibili e non da intralcio a persone portatori di handicap.
COMPONENTE 12.3.28
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.28 Componente Panchine anatomiche senza braccioli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di seduta con più posti a sedere disposti ad una certa altezza dal suolo e ad esso fissati in modo permanente. Generalmente sono composte da colonnine e mensole in fusione di ghisa o di acciaio con funzione di sostegno e tavole di listelli in legno di iroko per la seduta curvati e senza spazi aperti retrostanti. MODALITA' D'USO CORRETTO Le panchine dovranno essere progettate, realizzate e installate tenendo conto delle prescrizioni generali di sicurezza. Esse dovranno essere prive di spigoli, angoli e sporgenze nonché di aperture e spazi accessibili. Le forme e i profili dovranno consentire il facile deflusso di acque meteoriche o di lavaggio. I materiali in uso non dovranno presentare incompatibilità chimico-fisica. Dovranno inoltre assicurare la stabilità ossia la capacità di resistere a forze di ribaltamento. Periodicamente va verificata la stabilità e i relativi ancoraggi al suolo. Prevedere cicli di pulizia continui e di rimozione di depositi per consentirne la fruizione giornaliera. Esse dovranno essere accessibili e non da intralcio a persone portatori di handicap.
COMPONENTE 12.3.29
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.29 Componente Panchine fisse CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di seduta con più posti a sedere, con o senza schienali, disposti ad una certa altezza dal suolo e ad esso fissati in modo permanente. Le tipologie, le dimensioni, il design, i materiali, ecc. variano a secondo dei diversi prodotti presenti sul mercato. Vengono generalmente utilizzati materiali diversi accoppiati tra di loro. Nella maggior parte dei casi le strutture sono in metallo (acciaio, ghisa, ecc.) mentre le sedute sono realizzate in legno, elementi prefabbricati, lamiere di acciaio laminate in plastico, ecc..
MODALITA' D'USO CORRETTO Le panchine dovranno essere progettate, realizzate e installate tenendo conto delle prescrizioni generali di sicurezza. Esse dovranno essere prive di spigoli, angoli e sporgenze nonché di aperture e spazi accessibili. Le forme e i profili dovranno consentire il facile deflusso di acque meteoriche o di lavaggio. I materiali in uso non dovranno presentare incompatibilità chimico-fisica. Dovranno inoltre assicurare la stabilità ossia la capacità di resistere a forze di ribaltamento. Periodicamente va verificata la stabilità e i relativi ancoraggi al suolo. Prevedere cicli di pulizia continui e di rimozione di depositi per consentirne la fruizione giornaliera. Esse dovranno essere accessibili e non da intralcio a persone portatori di handicap.
COMPONENTE 12.3.30
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.30 Componente Panchine senza schienali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di seduta con più posti a sedere disposti ad una certa altezza dal suolo e ad esso fissati in modo permanente. Generalmente sono composte da colonnine e mensole in fusione di ghisa con funzione di sostegno e tavole di listelli in legno di iroko per la seduta. MODALITA' D'USO CORRETTO Prevedere cicli di pulizia continui e di rimozione di depositi per consentirne la fruizione giornaliera. Controllare l'assenza di eventuali anomalie che ne possano compromettere l'uso.
COMPONENTE 12.3.31
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.31 Componente Parapedonali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di transenne presenti in prossimità degli incroci con pannello pubblicitario ed informativo destinato a pedoni ed automobilisti. Sono in genere realizzati in ghisa o acciaio con pannello in materiale plastico che può prevedersi anche illuminato. MODALITA' D'USO CORRETTO I messaggi contenuti negli spazi predisposti non devono generare confusione o interferenze con la segnaletica stradale. Circa la limitazione ed il loro uso attenersi ai regolamenti comunali. Verificare la stabilità degli ancoraggi al suolo.
COMPONENTE 12.3.32
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.32 Componente Pensiline e coperture CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di protezione dagli agenti atmosferici (pioggia, vento, grandine, ecc.) installati in prossimità di fermate o soste dei mezzi pubblici (autobus, tram, ecc.). Le tipologie, le dimensioni, il design, i materiali, ecc. variano a secondo dei diversi prodotti presenti sul mercato. Sono generalmente costituite da strutture metalliche realizzate con chiusure trasparenti (vetro, plexiglass) nella parte posteriore o laterale. La parte superiore è realizzata con tettoie in lamiera metallica e/o elementi curvi in plexiglass. Possono integrarsi a segnaletiche informative o pubblicitarie. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere periodicamente a cicli di pulizia delle superfici con prodotti detergenti idonei. Sostituire parti degradate o danneggiate in seguito ad atti vandalici con altri elementi analoghi. Verificare la stabilità degli ancoraggi al suolo.
COMPONENTE 12.3.33
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.33 Componente Portacicli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi funzionali per favorire la sosta dei velocipedi ed eventualmente il bloccaggio. Si possono prevedere portacicli e/o rastrelliere verticali, affiancati, sfalsati, cc.. I portacicli e/o cicloparcheggi possono essere del tipo: a stalli con angolazioni diverse, classico (a bloccaggio della singola ruota), ad altezze differenziate e box a pagamento. Inoltri essi dovranno assicurare, la protezione dalle intemperie, la protezione dai furti, l'integrazione estetica con altri arredi urbani, la manutenzione, ecc.. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente i meccanismi di aggancio e sgancio predisposti. Verificare gli strati protettivi delle finiture a vista. Controllare la disposizione dei portacicli anche in funzione degli altri elementi di arredo urbano.
COMPONENTE 12.3.34
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.34 Componente Recinzioni attrezzate
CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi e/o pannelli modulari, di altezza contenuta, utilizzati per delimitare piccole aree di servizio (sedute, fioriere, cestini cabine telefoniche, apparecchi di illuminazione, ecc.). Possono essere realizzate in materiali diversi (legno, elementi di cls prefabbricato, grigliato elettrofuso, ecc.). MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare l'assenza di eventuali anomalie (corrosione, presenza di ostacoli, ecc.). Verificare periodicamente la stabilità degli elementi al suolo. Inoltre a secondo delle tipologie e dei materiali costituenti, le recinzioni vanno periodicamente:- ripristinate nelle protezioni superficiali delle parti in vista;- integrate negli elementi mancanti o degradati;- tinteggiate con opportune vernici e prodotti idonei al tipo di materiale e all'ambiente di ubicazione;- colorate in relazione ad eventuali piani di colore e/o riferimenti formali agli arredi urbani circostanti.
COMPONENTE 12.3.35
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.35 Componente Sedute CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di seduta, con o senza schienali, singoli o accoppiati ad altri manufatti (muretti, recinzioni, fioriere, ecc.) per adagiarsi in prossimità di spazi o aree attrezzate. Le tipologie, le dimensioni, i materiali, ecc. variano a secondo dei manufatti di origine e/o comunque dei diversi prodotti presenti sul mercato. MODALITA' D'USO CORRETTO Prevedere cicli di pulizia continui e di rimozione di depositi per consentirne la fruizione giornaliera. Controllare l'assenza di eventuali anomalie che ne possano compromettere l'uso.
COMPONENTE 12.3.38
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.38 Componente Stendardi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Gli stendardi sono elementi di arredo urbano con funzione diverse (pubblicità, informazioni cittadine, indicazioni toponomastica, ecc.). In genere sono costituite da tubi portanti in acciaio
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE zincati a caldo con basi ed angolari di raccordo in fusione di ghisa con pannello pubblicitario in alluminio o in PVC con dimensioni diverse. MODALITA' D'USO CORRETTO I messaggi contenuti nelle tabelle non devono generare confusione o interferenze con la segnaletica stradale. Circa la limitazione ed il loro uso attenersi ai regolamenti comunali. Verificare la stabilità degli ancoraggi al suolo.
COMPONENTE 12.3.42
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.42 Componente Cestini portarifiuti in legno CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito rifiuti. I cestini portarifiuti possono essere di forma e dimensioni diversi. In genere sono realizzati in legno.Possono essere fissati su pali o a parete e sono provvisti di dispositivo meccanico di chiusura nonché di fori per l'aerazione e di eventuali scarichi di acqua. La capacità di immagazzinamento viene espressa in litri. All'interno dei cestini viene generalmente alloggiato un sacchetto di plastica, in cestelli estraibili, per il convogliamento dei rifiuti e per la loro facile rimozione. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla sostituzione giornaliera dei sacchetti portarifiuti con altri analoghi, effettuare cicli di pulizia e rimozione di eventuali depositi lungo le superfici.
COMPONENTE 12.3.43
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.43 Componente Fioriere in acciaio CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi per il contenimento di piante ed essenze vegetali, realizzate in acciaio inox lucido e satinato, acciaio zincato e pre-verniciato, acciaio corten,ecc., contraddistinte da forme e dimensioni diversi a secondo degli innumerevoli prodotti presenti sul mercato. Possono anche essere collocate unitamente a segnaletiche informative. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.). Verificare la loro corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE pedonale, veicolare, visibilità, ecc. La scelta della tipologia deve opportunamente tener conto degli altri elementi di arredo presenti.
COMPONENTE 12.3.44
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.44 Componente Fioriere in polietilene CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi per il contenimento di piante ed essenze vegetali, realizzate in politilene, contraddistinte da forme e dimensioni diversi a secondo degli innumerevoli prodotti presenti sul mercato. Possono anche essere collocate unitamente a segnaletiche informative. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.). Verificare la loro corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc. La scelta della tipologia deve opportunamente tener conto degli altri elementi di arredo presenti.
COMPONENTE 12.3.51
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.51 Componente Lampioni stradale ad energia solare CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di lampioni fotovoltaici autonomi alimentati con energia solare composti da moduli solari, dalle batterie, dalla centraline elettronica di controllo, ed una lampada ad alta efficienza, con portalampada stradale. I lampioni fotovoltaici consentono di creare in zone non elettrificate, una rete di illuminazione che sfrutta l'energia solare. Tali sistemi sono autoalimentati con moduli fotovoltaici. Non avendo bisogno di energia elettrica di rete, la ricavano esclusivamente dalla luce del sole immagazzinata di giorno ed erogata di notte. In genere sono composti da moduli fvt in silicio monocristallino, strutture testapalo in acciaio inox, batterie ermetiche o al gel. MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare periodicamente l'efficienza degli elementi con particolare attenzione ai moduli solari, alle batterie, alle centraline elettroniche di controllo, ai corpi illuminanti, ecc.. Affidarsi a personale specializzato.
COMPONENTE 12.3.56
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.56 Componente Pattumiere per deiezioni canine CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di sistemi per la raccolta delle deiezioni canine e di distribuzione di sacchetti mono uso. Possono essere realizzati in lamiera d’acciaio zincata, PVC, alluminio, ecc.. Sono costituiti da due spazi tra loro incernierati, dove trovano largo i vani di contenimento per il sacchetto di raccolta ed il portasacchetti. Sono inoltre dotati di aperture di servizio per il prelievo dei sacchetti usati e per la immissione di quelli nuovi. Vengono in genere sistemati su paletti infissi a terra o su muri mediante staffe. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla rimozione giornaliera dei sacchetti contenenti le deiezioni. Integrare i vani per la distribuzione con sacchetti mono uso. Effettuare cicli di pulizia e rimozione di eventuali depositi lungo le superfici.
COMPONENTE 12.3.57
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.57 Componente Porta ceneri per spazi pubblici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di sistemi composti da elementi spegni sigarette e porta ceneri realizzati in materiali, geometrie e dimensioni diverse. Il loro utilizzo ha come finalità quello di evitare la dispersione di ceneri e di mozziconi (cicche) a carico dei rivestimenti delle pavimentazioni esterne che potrebbero subire alterazioni superficiali. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere alla rimozione giornaliera dei residui di ceneri e mozziconi mediante lo svuotamento dei contenitori preposti. Effettuare cicli di pulizia e rimozione di eventuali depositi lungo le superfici.
OPERA 6
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI ELEMENTI COSTITUENTI
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 6.3 Impianto elettrico 6.7 Impianto di illuminazione 6.11 Impianto di smaltimento acque meteoriche DESCRIZIONE IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI
ELEMENTO TECNOLOGICO 6.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico ELEMENTI COSTITUENTI 6.3.2 Contattore 6.3.3 Fusibili 6.3.6 Interruttori 6.3.8 Prese e spine 6.3.9 Quadri di bassa tensione 6.3.10 Quadri di media tensione 6.3.11 Relè a sonde 6.3.12 Relè termici 6.3.13 Sezionatore 6.3.16 Barre in rame 6.3.17 Disgiuntore di rete 6.3.19 Pettini di collegamento in rame 6.3.20 Presa interbloccata 6.3.21 Sistemi di cablaggio 6.3.22 Canalizzazioni in PVC DESCRIZIONE L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.
COMPONENTE 6.3.2
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 6.3.2 Componente Contattore DESCRIZIONE È un apparecchio meccanico di manovra che funziona in ON/OFF ed è comandato da un elettromagnete. Il contattore si chiude quando la bobina dell'elettromagnete è alimentata e, attraverso i poli, crea il circuito tra la rete di alimentazione e il ricevitore. Le parti mobili dei poli e dei contatti ausiliari sono comandati dalla parte mobile dell'elettromagnete che si sposta nei seguenti casi: - per rotazione, ruotando su un asse; - per traslazione, scivolando parallelamente sulle parti fisse;- con un movimento di traslazione-rotazione.Quando la bobina è posta fuori tensione il circuito magnetico si smagnetizza e il contattore si apre a causa: - delle molle di pressione dei poli e della molla di ritorno del circuito magnetico mobile; - della gravità. MODALITA' D'USO CORRETTO Il contattore rende possibile: -interrompere grandi correnti monofase o polifase operando su un ausiliario di comando attraversato da bassa corrente; -garantire sia il servizio ad intermittenza che quello continuo; -realizzare a distanza un comando manuale o automatico per mezzo di cavi di piccola sezione; -aumentare i posti di comando collocandoli vicino all'operatore.Altri vantaggi del contattore sono: la robustezza e l'affidabilità in quanto non contiene meccanismi delicati; è adattabile velocemente e facilmente alla tensione di alimentazione del circuito di comando; in caso di interruzione della corrente assicura, attraverso un comando con pulsanti ad impulso, la sicurezza del personale contro gli avviamenti intempestivi; se non sono state prese le opportune precauzioni, agevola la distribuzione dei posti di arresto di emergenza e di asservimento impedendo la messa in moto dell'apparecchio; protegge il ricevitore dalle cadute di tensione consistenti.
COMPONENTE 6.3.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.3 Componente Fusibili DESCRIZIONE I fusibili realizzano una protezione fase per fase con un grande potere di interruzione a basso volume e possono essere installati o su appositi supporti (porta-fusibili) o in sezionatori porta-fusibili al posto di manicotti o barrette. Si classificano in due categorie:- fusibili "distribuzione" tipo gG: proteggono sia contro i corto-circuiti sia contro i sovraccarichi i circuiti che non hanno picchi di corrente elevati, come i circuiti resistivi; devono avere un carico immediatamente superiore alla corrente di pieno carico del circuito protetto;- fusibili "motore" tipo aM: proteggono contro i corto-circuiti i circuiti sottoposti ad elevati picchi di corrente, sono fatti in maniera tale che permettono ai fusibili aM di far passare queste sovracorrenti rendendoli non adatti alla protezione contro i sovraccarichi; una protezione come questa deve essere fornita di un altro dispositivo quale il relè termico; devono avere un carico immediatamente superiore alla corrente di pieno carico del circuito protetto. MODALITA' D'USO CORRETTO L'utente deve verificare che i fusibili installati siano idonei rispetto all'impianto. Verificare che i fusibili siano installati correttamente in modo da evitare guasti all'impianto.
COMPONENTE 6.3.6
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.6 Componente Interruttori DESCRIZIONE Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primo riempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;- contatti ausiliari per la
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantito per almeno 10.000 manovre.
COMPONENTE 6.3.8
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.8 Componente Prese e spine DESCRIZIONE Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a pavimento (cassette). MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte.
COMPONENTE 6.3.9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.9 Componente Quadri di bassa tensione DESCRIZIONE Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine e industrie. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi.
COMPONENTE 6.3.10
IDENTIFICAZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.10 Componente Quadri di media tensione DESCRIZIONE I quadri elettrici hanno il compito di distribuire ai vari livelli dove sono installati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono supporti o carpenterie che servono a racchiudere le apparecchiature elettriche di comando e/o a preservare i circuiti elettrici. I quadri del tipo a media tensione MT sono anche definite cabine elettriche per il contenimento delle apparecchiature di MT. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impianto anche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi.
COMPONENTE 6.3.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.11 Componente Relè a sonde DESCRIZIONE Accertano la reale temperatura dell'elemento da proteggere. Questo sistema di protezione è formato da:- una o più sonde a termistori con coefficiente di temperatura positivo (PTC), la resistenza delle sonde (componenti statici) aumenta repentinamente quando la temperatura raggiunge una soglia definita Temperatura Nominale di Funzionamento (TNF);- un dispositivo elettronico alimentato a corrente alternata o continua che misura le resistenze delle sonde a lui connesse; un circuito a soglia rileva il brusco aumento del valore della resistenza se si raggiunge la TNF e comanda il mutamento di stati dei contatti in uscita. Scegliendo differenti tipi di sonde si può adoperare questo ultimo sistema di protezione sia per fornire un allarme senza arresto della macchina, sia per comandare l'arresto; le versioni di relè a sonde sono due:- a riarmo automatico se la temperatura delle sonde arriva ad un valore inferiore alla TNF;- a riarmo manuale locale o a distanza con interruttore di riarmo attivo fino a quando la temperatura rimane maggiore rispetto alla TNF. MODALITA' D'USO CORRETTO Verificare i seguenti parametri per evitare lo sganciamento del relè:- superamento della TNF;- interruzione delle sonde o della linea sonde-relè;- corto-circuito sulle sonde o sulla linea sonde-relè;- assenza della tensione di alimentazione del relè.I relè a sonde preservano i motori dai riscaldamenti in quanto controllano direttamente la temperatura degli avvolgimenti dello statore; è opportuno sottolineare, però, che questo tipo di protezione è utilizzato soltanto se alcune delle sonde sono state incorporate agli avvolgimenti durante la fabbricazione del motore o durante un'eventuale ribobinatura. Si utilizzano i relè a sonde anche per controllare i riscaldamenti degli organi meccanici dei motori o di altri apparecchi che possono ricevere una sonda: piani, circuiti di ingrassaggio, fluidi di raffreddamento, ecc.. Il numero massimo di sonde che possono essere associate in serie su uno stesso relè dipende dal modello del relè e dal tipo di sonda.
COMPONENTE 6.3.12
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.12 Componente Relè termici DESCRIZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Sono i dispositivi più adoperati per la protezione dei motori contro i sovraccarichi deboli e prolungati. Possono essere utilizzati a corrente alternata e continua e possono essere: tripolari, compensati (non sensibili alle modificazioni della temperatura ambiente), sensibili ad una mancanza di fase, evitando la marcia del motore in monofase, a riarmo manuale o automatico e graduati in "Ampere motore": impostazione sul relè della corrente segnata sulla piastra segnaletica del motore.Un relè termico tripolare è formato da tre lamine bimetalliche fatte da due metalli uniti da una laminazione e con coefficienti di dilatazione molto diversi. Ogni lamina è dotata di un avvolgimento riscaldante ed ogni avvolgimento è collegato in serie ad una fase del motore. La deformazione delle lamine è causata dal riscaldamento delle lamine a causa della corrente assorbita dal motore; a seconda dell'intensità della corrente la deformazione è più o meno accentuata. MODALITA' D'USO CORRETTO Le lamine, nel deformarsi, attivano la rotazione della camma o del dispositivo di sganciamento. Nel caso in cui la corrente assorbita dall'utenza sia maggiore del valore di regolazione del relè la deformazione è tale da consentire al pezzo su cui sono ancorate le parti mobili dei contatti di liberarsi da una protezione di mantenimento. Ciò provoca la repentina apertura del contatto del relè inserito nel circuito della bobina del contattore e la chiusura del contatto di segnalazione. Soltanto quando le lamine bimetalliche si saranno adeguatamente raffreddate sarà possibile effettuare il riarmo.
COMPONENTE 6.3.13
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.13 Componente Sezionatore DESCRIZIONE Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per la funzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da un dispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli. MODALITA' D'USO CORRETTO La velocità di intervento dell'operatore (manovra dipendente manuale) determina la rapidità di apertura e chiusura dei poli. Il sezionatore è un congegno a "rottura lenta" che non deve essere maneggiato sotto carico: deve essere prima interrotta la corrente nel circuito d'impiego attraverso l'apparecchio di commutazione. Il contatto ausiliario di preinterruzione si collega in serie con la bobina del contattore; quindi, in caso di manovra in carico, interrompe l'alimentazione della bobina prima dell'apertura dei poli. Nonostante questo il contatto ausiliario di preinterruzione non può e non deve essere considerato un dispositivo di comando del contattore che deve essere dotato del comando Marcia/Arresto. La posizione del dispositivo di comando, l'indicatore meccanico separato (interruzione completamente apparente) o contatti visibili (interruzione visibile) devono segnalare in modo chiaro e sicuro lo stato dei contatti. Non deve mai essere possibile la chiusura a lucchetto del sezionatore in posizione di chiuso o se i suoi contatti sono saldati in conseguenza di un incidente. I fusibili possono sostituire nei sezionatori i tubi o le barrette di sezionamento.
COMPONENTE 6.3.16
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.16 Componente Barre in rame DESCRIZIONE Le barre in rame si utilizzano per realizzare sistemi di distribuzione con portata elevata quando è necessario alimentare in maniera pratica e veloce vari moduli. Infatti la caratteristica di questo tipo di connessioni è quella di avere un particolare profilo (generalmente a C) che consente l'innesto dei vari moduli da connettere in maniera sicura e veloce. MODALITA' D'USO CORRETTO
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Evitare i contatti diretti con le barre e verificare che siano protette in modo adeguato. Rivolgersi a personale specializzato e togliere l'alimentazione per evitare folgorazioni.
COMPONENTE 6.3.17
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.17 Componente Disgiuntore di rete DESCRIZIONE La funzione del disgiuntore è quella di disinserire la tensione nell‘impianto elettrico al fine di eliminare campi elettromagnetici. Durante la notte quando non è in funzione alcun apparecchio elettrico collegato alla linea del disgiuntore si otterrà una riduzione totale dei campi elettrici e magnetici perturbativi. Per ripristinare la tensione sarà sufficiente che anche un solo apparecchio collegato alla rete faccia richiesta di corrente. MODALITA' D'USO CORRETTO Montare il disgiuntore di rete e fare il test di funzionamento. Spegnere tutte le luci e gli apparecchi nel circuito elettrico rilevante (compresi tutti gli apparecchi in standby quali tv, stereo, ecc.); a questo punto attivare il disgiuntore di rete che nel giro di 2-3 secondi dovrebbe disgiungere ovvero “mettere fuori tensione” il circuito interessato dalla rete di alimentazione elettrica. L'attivazione del disgiuntore è segnalata dall'accensione di un LED verde.
COMPONENTE 6.3.19
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.19 Componente Pettini di collegamento in rame DESCRIZIONE I pettini sono costituiti da elementi modulari in rame che permettono di realizzare l’alimentazione degli interruttori modulari sfruttando il morsetto plug-in che consente l'innesto dei vari moduli da connettere in maniera sicura e veloce senza ricorrere al tradizionale cablaggio con conduttori. MODALITA' D'USO CORRETTO Evitare i contatti diretti con le barre e verificare che siano protette in modo adeguato. Rivolgersi a personale specializzato e togliere l'alimentazione per evitare folgorazioni.
COMPONENTE 6.3.20
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.20 Componente Presa interbloccata DESCRIZIONE La presa con interruttore di blocco è una presa dotata di un dispositivo di comando fisicamente connesso con un blocco meccanico (asta di interblocco) che impedisce la manovra di chiusura del dispositivo stesso, qualora la spina non sia inserita nella presa e, successivamente impedisce l’estrazione della spina con il dispositivo in posizione di chiusura. In pratica le manovre di inserzione e disinserzione possono avvenire solamente con la presa fuori tensione.Il dispositivo di comando è costituito da un interruttore di manovra sezionatore, non manovra rotativa.
MODALITA' D'USO CORRETTO La Norma CEI 64-8 prescrive l’obbligo delle prese interbloccate per correnti superiori a 16 A nei luoghi di pubblico spettacolo e intrattenimento. Per gli altri ambienti, in generale, la norma CEI 64-8 richiede che per le prese a spina, aventi corrente nominale superiore a 16 A, siano dotate di un dispositivo di comando. L’obbligo normativo di interblocco di tale dispositivo resta però solo per i luoghi di pubblico spettacolo e di intrattenimento in modo che la spina non possa essere disinserita dalla presa fissa mentre i contatti sono in tensione, né possa essere disinserita mentre il dispositivo di interruzione è in posizione di chiuso.
COMPONENTE 6.3.21
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.21 Componente Sistemi di cablaggio DESCRIZIONE Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta il nome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di etichette identificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo. MODALITA' D'USO CORRETTO Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personale specializzato.
COMPONENTE 6.3.22
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.22 Componente Canalizzazioni in PVC DESCRIZIONE Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizioni di legge). MODALITA' D'USO CORRETTO Le canalizzazioni in PVC possono essere facilmente distinguibili a seconda del colore dei tubi protettivi che possono essere in:- serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolare resistenza meccanica;- serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenza meccanica.
ELEMENTO TECNOLOGICO 6.7
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione ELEMENTI COSTITUENTI 6.7.1 Bollard (paletti) 6.7.2 Diffusori 6.7.3 Lampade a luce miscelata 6.7.4 Lampade ad induzione 6.7.5 Lampade a ioduri metallici
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 6.7.6 Lampade a scarica nei gas 6.7.7 Lampade a vapore di sodio 6.7.8 Lampade a vapore di mercurio 6.7.9 Lampade ad incandescenza 6.7.10 Lampade alogene 6.7.11 Lampade fluorescenti 6.7.12 Lampioni a braccio 6.7.13 Lampioni a grappolo 6.7.14 Lampioni singoli 6.7.15 Pali per l'illuminazione 6.7.16 Pali in acciaio 6.7.17 Pali in alluminio 6.7.18 Pali in calcestruzzo 6.7.19 Pali in ghisa 6.7.20 Pali in legno 6.7.21 Pali in vetroresina 6.7.22 Rifrattori 6.7.23 Riflettori 6.7.24 Sbracci in acciaio 6.7.25 Torre portafari 6.7.26 Dispositivi di controllo della luce (dimmer) 6.7.27 Sistema di cablaggio DESCRIZIONE L'impianto di illuminazione consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. L'impianto di illuminazione deve consentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce. L'impianto di illuminazione è' costituito generalmente da: lampade ad incandescenza, lampade fluorescenti, lampade alogene, lampade compatte, lampade a scariche, lampade a ioduri metallici, lampade a vapore di mercurio, lampade a vapore di sodio e pali per il sostegno dei corpi illuminanti.
COMPONENTE 6.7.1
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.1 Componente Bollard (paletti) DESCRIZIONE I bollard o paletti sono comunemente utilizzati per l'illuminazione dei percorsi pedonali esterni. I criteri di scelta sono: le qualità cromatiche delle sorgenti, la modalità di distribuzione del flusso luminoso e l'efficienza luminosa. MODALITA' D'USO CORRETTO Nel caso dei bollard è opportuno scegliere un grado di protezione non inferiore ad IP54. Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo.
COMPONENTE 6.7.2
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.2 Componente Diffusori DESCRIZIONE I diffusori sono dei dispositivi che servono per schermare la visione diretta della lampada e sono utilizzati per illuminare gli ambienti interni ed esterni residenziali ed hanno generalmente forma di globo o similare in plastica o vetro. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere ad effettuare cicli di pulizia e rimozione di residui e/o macchie che possono compromettere la funzionalità degli schermi mediante l'uso di prodotti detergenti appropriati. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato. INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.2.1 Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Generico
COMPONENTE 6.7.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.3 Componente Lampade a luce miscelata DESCRIZIONE Sono lampade fluorescenti a bulbo a vapori di mercurio nelle quali, all'interno del bulbo, viene inserito un filamento di tungsteno che viene a sua volta collegato al tubo a scarica.Il filamento di tungsteno attraversato dalla tensione va in incandescenza aumenta la produzione di flusso luminoso; inoltre con tale sistema non necessita il reattore.Con tali lampade si hanno valori di resa luminosa intermedi tra quelli delle lampade ad incandescenza e quelli delle lampade fluorescenti, la resa cromatica va da 40 a 75, la temperatura di colore si aggira sui 3000-4000 K e la vita media varia tra 5000 e 7500 ore di funzionamento. MODALITA' D'USO CORRETTO Data la forte quantità di luce e la temperatura di colore più elevata rispetto alle normali lampade ad incandescenza questo tipo di lampade è indicato per l'illuminazione di ambienti residenziali quali giardini, garage, depositi.Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenente i gas esauriti.
COMPONENTE 6.7.4
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.4 Componente Lampade ad induzione DESCRIZIONE Le lampade ad induzione sono lampade di "nuova generazione" che basano il loro funzionamento su quello delle lampade fluorescenti con la differenza (che è sostanziale ai fini delle rendimento e della durata) che non sono previsti gli elettrodi.La luce visibile viene prodotta da campi elettromagnetici alternati che circolano nella miscela di mercurio e gas raro contenuti nel bulbo innescando la ionizzazione; i campi elettromagnetici sono prodotti da parte di un elemento detto antenna (posizionato al centro del bulbo) costituito da un avvolgimento alimentato da un generatore elettronico ad alta frequenza. MODALITA' D'USO CORRETTO Le lampade ad induzione hanno una durata di vita corrispondente a 15 anni di funzionamento di un impianto di illuminazione per circa 11 ore al giorno; tale durata è dovuta all'assenza di componenti sollecitate dal passaggio di corrente elettrica (non sono previsti elettrodi).Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo.
COMPONENTE 6.7.5
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.5 Componente Lampade a ioduri metallici DESCRIZIONE I vari tipi di lampade a scarica sono: lampade a vapori di alogenuri; lampade a vapori di sodio ad alta e bassa pressione; lampade a vapori di mercurio; lampade a luce miscelata.Le lampade a vapori di alogenuri, oltre ad abbattere i costi nell’impianto di illuminazione, hanno la peculiarità di un’ottima resa dei colori che si riesce ad avere allegando al mercurio elementi (che vengono introdotti nel tubo in forma di composti insieme ad uno o più alogeni - iodio, bromo - al fine di sfruttare il processo ciclico di composizione e scomposizione degli elementi) per completare la radiazione emessa dall’elemento base. Le sostanze aggiunte possono essere: tallio (emissione verde), sodio (emissione gialla), litio (emissione rossa) e indio (emissione blu).Le lampade a vapori di sodio ad alta pressione emettono una luce giallo-oro e l’indice di resa cromatica arriva fino a 65. Quando si desidera ridurne il numero si adoperano in alternativa a quelle a vapori di mercurio per illuminazioni industriali e urbane. Hanno molteplici forme e il tubo in ossido di alluminio sinterizzato. Alcuni tipi hanno bisogno di accenditori a ristori.Le lampade a vapori di sodio a bassa pressione sono formate da un tubo ripiegato a “U” riempito di neon e sodio. La luce emessa è monocromatica e consente, quindi, di differenziare bene la forma degli oggetti ma non il colore. È consigliabile il loro utilizzo per piazzali, strade, svincoli autostradali montandole da una altezza di circa 8-15 m.Le lampade a vapori di mercurio possono essere a bulbo (per una migliore distribuzione della temperatura) o a cilindro di vetro termico (per resistere allo sbalzo termico e allo stillicidio). Si adoperano per edifici industriali, possono essere montate fino a 20 metri e hanno bisogno di dispositivi per l’innesco della scarica. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenete i gas esauriti.
COMPONENTE 6.7.6
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 6.7.6 Componente Lampade a scarica nei gas DESCRIZIONE I vari tipi di lampade a scarica sono: lampade a vapori di alogenuri; lampade a vapori di sodio ad alta e bassa pressione; lampade a vapori di mercurio; lampade a luce miscelata.Le lampade a vapori di alogenuri, oltre ad abbattere i costi nell’impianto di illuminazione, hanno la peculiarità di un’ottima resa dei colori che si riesce ad avere allegando al mercurio elementi (che vengono introdotti nel tubo in forma di composti insieme ad uno o più alogeni - iodio, bromo - al fine di sfruttare il processo ciclico di composizione e scomposizione degli elementi) per completare la radiazione emessa dall’elemento base. Le sostanze aggiunte possono essere:tallio (emissione verde), sodio (emissione gialla), litio (emissione rossa) e indio (emissione blu).Le lampade a vapori di sodio ad alta pressione emettono una luce giallo-oro e l’indice di resa cromatica arriva fino a 65. Quando si desidera ridurne il numero si adoperano in alternativa a quelle a vapori di mercurio per illuminazioni industriali e urbane. Hanno molteplici forme e il tubo in ossido di alluminio sinterizzato. Alcuni tipi hanno bisogno di accenditori a ristori.Le lampade a vapori di sodio a bassa pressione sono formate da un tubo ripiegato a “U” riempito di neon e sodio. La luce emessa è monocromatica e consente, quindi, di differenziare bene la forma degli oggetti ma non il colore. È consigliabile il loro utilizzo per piazzali, strade, svincoli autostradali montandole da una altezza di circa 8-15 m.Le lampade a vapori di mercurio possono essere a bulbo (per una migliore distribuzione della temperatura) o a cilindro di vetro termico (per resistere allo sbalzo termico e allo stillicidio). Si adoperano per edifici industriali, possono essere montate fino a 20 metri e hanno bisogno di dispositivi per l’innesco della scarica.Le lampade a luce miscelata sono costruite in maniera tale da emettere una luce mista mercurio+incandescenza. All’interno del bulbo vi è un filamento che produce radiazioni rosse mantiene stabile la scarica successiva rendendo inutili accessori di innesco. Si adoperano per creare effetti di luce. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenete i gas esauriti.
COMPONENTE 6.7.7
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.7 Componente Lampade a vapore di sodio DESCRIZIONE Possono essere del tipo a bassa o alta pressione del vapore di sodio. Le lampade a vapori di sodio ad alta pressione emettono una luce giallo-oro e l’indice di resa cromatica arriva fino a 65. Quando si desidera ridurne il numero si adoperano in alternativa a quelle a vapori di mercurio per illuminazioni industriali e urbane. Hanno molteplici forme e il tubo in ossido di alluminio sinterizzato. Alcuni tipi hanno bisogno di accenditori a ristori.Le lampade a vapori di sodio a bassa pressione sono formate da un tubo ripiegato a “U” riempito di neon e sodio. La luce emessa è monocromatica e consente, quindi, di differenziare bene la forma degli oggetti ma non il colore. È consigliabile il loro utilizzo per piazzali, strade, svincoli autostradali montandole da una altezza di circa 8-15 m. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenete i gas esauriti.
COMPONENTE 6.7.8
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.8 Componente Lampade a vapore di mercurio DESCRIZIONE Possono essere a bulbo (per una migliore distribuzione della temperatura) o a cilindro di vetro termico (per resistere allo sbalzo termico e allo stillicidio). Si adoperano per edifici industriali, possono essere montate fino a 20 metri e hanno bisogno di dispositivi per l’innesco della scarica. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenete i gas esauriti.
COMPONENTE 6.7.9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.9 Componente Lampade ad incandescenza DESCRIZIONE Le lampade a incandescenza sono formate da: - ampolla in vetro resistente al calore o vetro duro per usi particolari; - attacco a vite tipo Edison (il più diffuso è quello E27); per lampade soggette a vibrazioni (sull’automobile) esistono gli attacchi a baionetta; per lampade a ottica di precisione, in cui è necessario che il filamento sia posizionato in un punto preciso, ci sono gli attacchi prefocus; per le lampade a potenza elevata esistono gli attacchi a bispina; - filamento a semplice o a doppia spirale formato da un filo di tungsteno; l’emissione luminosa è proporzionale alla quarta potenza della temperatura assoluta e l’efficienza luminosa è maggiore nelle lampade a bassissima tensione.Si ottiene l’emissione luminosa dall’incandescenza (2100-3100 °C) del filamento in atmosfera inerte o in vuoto a bassa potenza.Le lampade a incandescenza hanno una durata media di 1000 ore a tensione nominale, i tipi più diffusi sono: - lampade a goccia; - lampada con cupola speculare argentata o dorata; - lampade con riflettore incorporato per ottenere luce direzionale; - lampade con riflettore incorporato, parte laterale argentata, cupola satinata e angolo di apertura di 80° (si utilizzano per arredamenti e illuminazione localizzata); - lampade con riflettore a specchio e riflettori che diminuiscono l’irradiazione termica. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade esaurite queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo di vetro.
COMPONENTE 6.7.10
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.10 Componente Lampade alogene DESCRIZIONE Al fine di scongiurare l’annerimento delle lampade a incandescenza si riempie il bulbo con alogeni (iodio, bromo) che, evaporando a 300 °K danno origine ad una miscela con le particelle di tungsteno stabilizzandosi a 500-1700 °K. Le lampade ad alogeni possono arrivare ai 3000 °K con dimensioni inferiori del bulbo e aumentando nello stesso tempo il flusso luminoso e la vita media fino a 20.000 ore. Qualcuna di queste lampade può, attraverso un dimmer (variatore di luce) regolare il flusso luminoso. Gli apparecchi su cui vanno montate le lampade ad
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IDENTIFICAZIONE alogeni necessitano di fusibile di sicurezza e di vetro frontale di protezione. Considerate le alte temperature di esercizio non è consigliabile toccare il bulbo (che è realizzato in quarzo) con le dita poiché il grasso dei polpastrelli provoca la vetrificazione del quarzo e, quindi, la rottura del bulbo. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenete i gas esauriti.
COMPONENTE 6.7.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.11 Componente Lampade fluorescenti DESCRIZIONE Durano mediamente più di quelle a incandescenza e, adoperando alimentatori adatti, hanno un’ottima efficienza luminosa fino a 100 lumen/watt. L’interno della lampada è ricoperto da uno strato di polvere fluorescente cui viene aggiunto mercurio a bassa pressione. La radiazione visibile è determinata dall’emissione di radiazioni ultraviolette del mercurio (emesse appena la lampada è inserita in rete) che reagiscono con lo strato fluorescente. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade esaurite queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo di vetro.
COMPONENTE 6.7.12
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.12 Componente Lampioni a braccio DESCRIZIONE Questi tipi di lampioni sostengono uno o più apparecchi di illuminazione essendo formati da un fusto, un prolungamento e un braccio al quale è collegato l'apparecchio illuminante. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente all’invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo o in alluminio o in materie plastiche. Nel caso siano realizzati in alluminio i materiali utilizzati devono essere conformi a una delle norme seguenti: UNI EN 485-3, UNI EN 485-4, UNI EN 755-7, UNI EN 755-8 ed UNI EN 1706. Si deve evitare l’azione elettrolitica tra i bulloni di fondazione e la piastra d’appoggio mediante isolamento o separazione fisica. Per i bulloni di fondazione deve essere verificato la congruità delle proprietà meccaniche minime dell’acciaio utilizzato ai requisiti della UNI EN 10025 grado S 235 JR. MODALITA' D'USO CORRETTO Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali e dei corpi illuminanti per evitare danni a cose o persone. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni. Tutti i pali e i bracci devono essere marcati in modo chiaro e duraturo con:- il nome o simbolo del fabbricante;- l’anno di fabbricazione;- un riferimento alla norma UNI EN 40;- un codice prodotto univoco.La marcatura deve essere forgiata nel materiale o applicata mediante pittura, stampaggio o mediante una targhetta fissata saldamente.
COMPONENTE 6.7.13
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.13 Componente Lampioni a grappolo DESCRIZIONE I lampioni a grappolo sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e uno o più bracci ai quali sono collegati i corpi illuminanti.Generalmente vengono realizzati in lega di alluminio che deve resistere alla corrosione. In particolare quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la lega utilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e fornitore. Nel caso siano realizzati in alluminio i materiali utilizzati devono essere conformi a una delle norme seguenti: UNI EN 485-3, UNI EN 485-4, UNI EN 755-7, UNI EN 755-8 ed UNI EN 1706. Si deve evitare l’azione elettrolitica tra i bulloni di fondazione e la piastra d’appoggio mediante isolamento o separazione fisica. Per i bulloni di fondazione deve essere verificato la congruità delle proprietà meccaniche minime dell’acciaio utilizzato ai requisiti della UNI EN 10025 grado S 235 JR. MODALITA' D'USO CORRETTO Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.
COMPONENTE 6.7.14
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.14 Componente Lampioni singoli DESCRIZIONE Sono formati generalmente da un fusto al quale è collegato un apparecchio illuminante; generalmente sono realizzati in ghisa che deve rispettare i requisiti minimi richiesti dalla normativa di settore. Nel caso siano realizzati in alluminio i materiali utilizzati devono essere conformi a una delle norme seguenti: UNI EN 485-3, UNI EN 485-4, UNI EN 755-7, UNI EN 755-8 ed UNI EN 1706. Si deve evitare l’azione elettrolitica tra i bulloni di fondazione e la piastra d’appoggio mediante isolamento o separazione fisica. Per i bulloni di fondazione deve essere verificato la congruità delle proprietà meccaniche minime dell’acciaio utilizzato ai requisiti della UNI EN 10025 grado S 235 JR. MODALITA' D'USO CORRETTO Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.
COMPONENTE 6.7.15
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.15 Componente Pali per l'illuminazione DESCRIZIONE I pali per l’illuminazione pubblica possono essere realizzati con i seguenti materiali: - acciaio: l’acciaio utilizzato deve essere saldabile, resistente all’invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo. L’acciaio deve essere di qualità almeno pari a quella Fe 360 B della EU 25 o addirittura migliore; - leghe di alluminio: la lega utilizzata deve essere uguale o migliore
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IDENTIFICAZIONE delle leghe specificate nelle ISO/R 164, ISO/R 209, ISO/R 827 e ISO/TR 2136. Deve resistere alla corrosione. Quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la lega utilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e fornitore; - calcestruzzo armato: i materiali utilizzati per i pali di calcestruzzo armato devono soddisfare le prescrizioni della UNI EN 40; d) altri materiali: nell’ipotesi in cui si realizzino pali con materiali differenti da quelli sopra elencati, detti materiali dovranno soddisfare i requisiti contenuti nelle parti corrispondenti della norma UNI EN 40, nel caso non figurino nella norma le loro caratteristiche dovranno essere concordate tra committente e fornitore. L’acciaio utilizzato per i bulloni di ancoraggio deve essere di qualità uguale o migliore di quella prevista per l’ Fe 360 B della EU 25. MODALITA' D'USO CORRETTO I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.
COMPONENTE 6.7.16
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.16 Componente Pali in acciaio DESCRIZIONE I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente all'invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo. L'acciaio deve essere di qualità almeno pari a quella Fe 360 B della EU 25 o migliore. MODALITA' D'USO CORRETTO Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.
COMPONENTE 6.7.17
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.17 Componente Pali in alluminio DESCRIZIONE I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in leghe di alluminio; la lega utilizzata deve essere uguale o migliore delle leghe specificate nelle ISO/R 164, ISO/R 209, ISO/R 827 e ISO/TR 2136. Deve resistere alla corrosione. In particolare quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la lega utilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e fornitore.I materiali utilizzati devono essere conformi a una delle norme seguenti: UNI EN 485-3, UNI EN 485-4, UNI EN 755-7, UNI EN 755-8 ed UNI EN 1706. Si deve evitare l’azione elettrolitica tra i bulloni di fondazione e la piastra d’appoggio mediante isolamento o separazione fisica. Per i bulloni di fondazione deve essere verificato la congruità delle proprietà meccaniche minime dell’acciaio utilizzato ai requisiti della UNI EN 10025 grado S 235 JR. MODALITA' D'USO CORRETTO Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.
COMPONENTE 6.7.18
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.18 Componente Pali in calcestruzzo DESCRIZIONE I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. I pali per l'illuminazione pubblica possono essere realizzati in calcestruzzo armato e devono soddisfare le prescrizioni della UNI EN 40. MODALITA' D'USO CORRETTO Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.
COMPONENTE 6.7.19
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.19 Componente Pali in ghisa DESCRIZIONE I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. I pali per l'illuminazione pubblica possono essere realizzati in ghisa che deve rispettare i requisiti minimi richiesti dalla normativa di settore. MODALITA' D'USO CORRETTO Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.
COMPONENTE 6.7.20
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.20 Componente Pali in legno DESCRIZIONE I pali per l’illuminazione pubblica possono essere realizzati in legno e devono soddisfare le prescrizioni della UNI EN 40. MODALITA' D'USO CORRETTO
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.20.4 Controllo del grado di usura delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di umidità, marcescenza, riduzione o perdita delle caratteristiche di resistenza).
Tecnici di livello superiore
COMPONENTE 6.7.21
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.21 Componente Pali in vetroresina DESCRIZIONE I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. I pali per l'illuminazione in vetroresina devono soddisfare i requisiti contenuti nelle parti corrispondenti della norma UNI EN 40. L'acciaio utilizzato per i bulloni di ancoraggio deve essere di qualità uguale o migliore di quella indicata dalla norma EU 25. MODALITA' D'USO CORRETTO I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni. Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone.
COMPONENTE 6.7.22
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.22 Componente Rifrattori DESCRIZIONE I rifrattori sono dei dispositivi che servono a schermare la visione diretta della lampada ma che, a differenza dei diffusori, consentono anche il controllo direzionale della luce. Sono generalmente costituiti da un involucro di vetro o plastica e vengono utilizzati nei grandi ambienti lavorativi. MODALITA' D'USO CORRETTO Provvedere ad effettuare cicli di pulizia e rimozione di residui e/o macchie che possono compromettere la funzionalità degli schermi mediante l'uso di prodotti detergenti appropriati. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato. INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.22.1 Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Generico
COMPONENTE 6.7.23
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.23 Componente Riflettori DESCRIZIONE I riflettori si utilizzano principalmente per ottenere fenomeni di luce diffusa su grandi superfici; i riflettori proiettano il flusso luminoso in una direzione precisa. Costruttivamente sono costituiti da un involucro di materiale opaco con la faccia interna rivestita con materiale ad alto grado di riflessione (tale materiale è generalmente metallico). MODALITA' D'USO CORRETTO Data la forte quantità di luce e la temperatura di colore più elevata rispetto alle normali lampade questo tipo di lampade è indicato per l'illuminazione diffusa di grandi ambienti. Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Evitare di smontare le lampade quando sono ancora calde; una volta smontate le lampade con carica esaurita queste vanno smaltite seguendo le prescrizioni fornite dalla normativa vigente e conservate in luoghi sicuri per evitare danni alle persone in caso di rottura del bulbo contenente i gas esauriti.
COMPONENTE 6.7.24
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.24 Componente Sbracci in acciaio DESCRIZIONE Gli sbracci sono sostenuti generalmente da pali che a loro volta sostengono uno o più apparecchi di illuminazione. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente all'invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo. L'acciaio deve essere di qualità almeno pari a quella Fe 360 B della EU 25 o migliore. MODALITA' D'USO CORRETTO Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone e la tenuta degli sbracci. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.
COMPONENTE 6.7.25
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.25 Componente Torre portafari DESCRIZIONE Le torri portafari sono degli elementi simili ai pali per l'illuminazione con la differenza che questi sistemi possono avere altezze superiori; sono generalmente costituite da un elemento strutturale infisso ed ancorato al terreno e sormontati da un elemento al quale sono collegati i corpi illuminanti. MODALITA' D'USO CORRETTO Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità delle torri ed in particolare degli elementi di fissaggio a terra (per evitare danni a cose o persone) e la tenuta degli sbracci. I materiali utilizzati devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti nonché alle prescrizioni delle norme UNI e CEI ed in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutti i componenti dovranno essere forniti nei loro imballaggi originali, accompagnati da certificati delle case produttrici e conservati in cantiere in luoghi sicuri e al riparo da eventuali danni.
COMPONENTE 6.7.26
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.26 Componente Dispositivi di controllo della luce (dimmer) DESCRIZIONE Il dimmer è un dispositivo che consente di regolatore e controllare elettronicamente la potenza assorbita da un carico (limitandola a piacimento). Attualmente in commercio esistono numerosi tipi di dimmer da quelli usati semplici da utilizzare in casa per la regolazione di una singola lampada a quelli che regolano l'intensità luminosa di interi apparati come quelli presenti in grandi complessi (sale ristoranti, teatri,ecc.). I dimmer possono essere dotati di dispositivi meccanici od elettronici che ne permettono la calibrazione.
COMPONENTE 6.7.27
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.27 Componente Sistema di cablaggio DESCRIZIONE Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta il nome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di etichette identificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo. MODALITA' D'USO CORRETTO Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personale specializzato.
ELEMENTO TECNOLOGICO 6.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.11 Elemento tecnologico Impianto di smaltimento acque meteoriche ELEMENTI COSTITUENTI 6.11.5 Pozzetti e caditoie DESCRIZIONE Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta, convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nel terreno). I vari profilati possono essere realizzati in PVC (plastificato e non), in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie e smaltisce le acque usate ed industriali. Gli impianti di smaltimento acque meteoriche sono costituiti da:- punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.);- tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (le tubazioni verticali sono dette pluviali mentre quelle orizzontali sono dette collettori);- punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.). I materiali ed i componenti devono rispettare le prescrizioni riportate dalla normativa quali:- devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura (compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.;- gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda realizzati in metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materiale devono rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno;- i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del materiale, a quanto indicato dalle norme relative allo scarico delle acque usate;- i bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che immediatamente li seguono, tutte le caditoie a pavimento devono essere sifonate, ogni inserimento su un collettore orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innesto di un pluviale;- per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.) devono essere prese tutte le
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE precauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumori trasmessi.
COMPONENTE 6.11.5
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.11 Elemento tecnologico Impianto di smaltimento acque meteoriche 6.11.5 Componente Pozzetti e caditoie DESCRIZIONE I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.). MODALITA' D'USO CORRETTO Controllare la funzionalità dei pozzetti, delle caditoie ed eliminare eventuali depositi e detriti di foglie ed altre ostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche.È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti e delle caditoie durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono:- prova di tenuta all'acqua; - prova di tenuta all'aria; - prova di infiltrazione; - esame a vista;- valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto; - tenuta agli odori.Un ulteriore controllo può essere richiesto ai produttori facendo verificare alcuni elementi quali l'aspetto, le dimensioni, i materiali, la classificazione in base al carico.
OPERA 18
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED ELEMENTI COSTITUENTI 18.1 Illuminazione a led CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE SISTEMI A LED
ELEMENTO TECNOLOGICO 18.1
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led ELEMENTI COSTITUENTI
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 18.1.4 Apparecchi led alimentati da celle fotovoltaiche 18.1.10 Lampione stradale a led CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di un innovativo sistema di illuminazione che, come l'impianto di illuminazione tradizionale, consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. I corpi illuminanti a led devono consentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce. In modo schematico, un sistema di illuminazione LED è composto da:- una sorgente LED per l’emissione del flusso luminoso;- un circuito stampato per il supporto e l’ancoraggio meccanico, per la distribuzione dell’energia elettrica fornita dall’alimentatore (che fornisce il primo contributo alla dissipazione termica);- uno o più alimentatori per la fornitura di corrente elettrica a un dato valore di tensione;- uno o più dissipatori termici per lo smaltimento del calore prodotto dal LED;- uno più dispositivi ottici, o semplicemente le “ottiche” (“primarie” all’interno del packaging e “secondarie” all’esterno), per la formazione del solido fotometrico.
COMPONENTE 18.1.4
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led 18.1.4 Componente Apparecchi led alimentati da celle fotovoltaiche CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di sistemi di illuminazione a led che vengono alimentati dall'energia solare mediante celle solari montate sulla superficie esterna dei corpi illuminanti. MODALITA' D'USO CORRETTO Tutte le operazioni devono essere eseguite da personale specializzato e qualificato; evitare quindi qualsiasi operazione sui dispositivi dell'intero sistema.
COMPONENTE 18.1.10
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led 18.1.10 Componente Lampione stradale a led CLASSI OMOGENEE SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree
DESCRIZIONE Il lampione stradale a LED offre una luminosità molto maggiore rispetto alle tradizionali lampade (nei sistemi stradali sono spesso utilizzate le lampade al sodio) e senza emissione nocive per l’ambiente e offre un risparmio energetico dal 50% all' 80%; inoltre il lampione a LED, rispetto alle tradizionali lampade, non è fragile e quindi immune da atti di vandalismo o di rottura. MODALITA' D'USO CORRETTO Quando si utilizzano le lampade al sodio (che emettono una luce gialla che non corrisponde al picco della sensibilità dell'occhio umano e di conseguenza i colori non sono riprodotti fedelmente) è necessaria più luce per garantire una visione sicura. I lampioni stradali con LED (che emettono una luce bianca fredda abbassa i tempi di reazione all'imprevisto) creano un'illuminazione sicura per gli utenti della strada. Infine, a differenza delle lampade al sodio, i lampioni con LED non hanno bisogno di tempi di attesa con totale assenza di sfarfallio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C18.1.10.4 Verificare l'efficienza dei diodi e dei relativi componenti ed accessori. Elettricista C18.1.10.5 Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I18.1.10.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Elettricista I18.1.10.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Elettricista I18.1.10.3 Sostituire i diodi quando danneggiati e/o deteriorati. Elettricista
IV. MANUALE DI MANUTENZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI ELEMENTI COSTITUENTI 9.1 Strade 9.3 Aree pedonali e marciapiedi 9.5 Segnaletica stradale verticale 9.6 Segnaletica stradale orizzontale 9.7 Sistemi di sicurezza stradale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE OPERE STRADALI
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade ELEMENTI COSTITUENTI 9.1.1 Banchina 9.1.2 Canalette 9.1.3 Carreggiata 9.1.4 Cigli o arginelli 9.1.5 Confine stradale 9.1.6 Cunette 9.1.7 Dispositivi di ritenuta 9.1.8 Marciapiede 9.1.9 Pavimentazione stradale in bitumi 9.1.10 Pavimentazione stradale in lastricati lapidei 9.1.11 Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati 9.1.13 Scarpate 9.1.14 Spartitraffico 9.1.15 Stalli di sosta 9.1.16 Pavimentazione stradale in asfalto drenante CLASSI OMOGENEE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le strade rappresentano parte delle infrastrutture della viabilità che permettono il movimento o la sosta veicolare e il movimento pedonale. La classificazione e la distinzione delle strade viene fatta in base alla loro natura ed alle loro caratteristiche:- autostrade;- strade extraurbane principali;- strade extraurbane secondarie;- strade urbane di scorrimento;- strade urbane di quartiere;- strade locali.Da un punto di vista delle caratteristiche degli elementi della sezione stradale si possono individuare: la carreggiata, la banchina, il margine centrale, i cigli, le cunette, le scarpate e le piazzole di sosta. Le strade e tutti gli elementi che ne fanno parte vanno manutenuti periodicamente non solo per assicurare la normale circolazione di veicoli e pedoni ma soprattutto nel rispetto delle norme sulla sicurezza e la prevenzione di infortuni a mezzi e persone.
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.1 Componente Banchina CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE È una parte della strada, libera da qualsiasi ostacolo (segnaletica verticale, delineatori di margine, dispositivi di ritenuta), compresa tra il margine della carreggiata e il più vicino tra i seguenti elementi longitudinali: marciapiede, spartitraffico, arginello, ciglio interno della cunetta e ciglio superiore della scarpata nei rilevati. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Cedimenti Consistono nella variazione della sagoma stradale caratterizzati da avvallamenti e crepe localizzati per cause diverse (frane,
diminuzione e/o insufficienza della consistenza degli strati sottostanti, ecc.) Deposito Accumulo di detriti, fogliame e di altri materiali estranei. Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi lungo le superfici stradali. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.1.2 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali buche e/o altre anomalie (cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, ecc.). Controllo dello stato dei giunti. Controllo dell'integrità della striscia di segnaletica di margine verso la banchina.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.1.1 Riparazioni di eventuali buche e/o fessurazioni mediante ripristino degli strati di fondo, pulizia e rifacimento degli strati superficiali con l'impiego di bitumi stradali a caldo. Rifacimento di giunti degradati.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.2 Componente Canalette CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Opere di raccolta per lo smaltimento delle acque meteoriche. Possono essere in conglomerato cementizio, asfalto e/o in materiale lapideo, talvolta complete di griglie di protezione. Trovano utilizzo ai bordi delle strade, lungo i sentieri, in prossimità dei piazzali di parcheggio, a servizio dei garage, in prossimità aree industriali con normale traffico, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne. Mancanza deflusso acque meteoriche Può essere causata da insufficiente pendenza del corpo canalette o dal deposito di detriti lungo il letto. Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi lungo le superfici stradali. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.2.2 Controllo dello stato di usura e di pulizia delle canalizzazioni, dei collettori e degli altri elementi ispezionabili. Controllo strumentale (endoscopia) delle parti non ispezionabili.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.2.1 Ripristino delle canalizzazioni, con integrazione di parti mancanti relative alle canalette e ad altri elementi. Pulizia e rimozione di depositi, detriti e fogliame. Sistemazione degli elementi accessori di evacuazione e scarico delle acque meteoriche.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.3 Componente Carreggiata
CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE È la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli. Essa può essere composta da una o più corsie di marcia. La superficie stradale è pavimentata ed è limitata da strisce di margine (segnaletica orizzontale). ANOMALIE
Anomalia Descrizione Buche Consistono nella mancanza di materiale dalla superficie del manto stradale a carattere localizzato e con geometrie e profondità
irregolari spesso fino a raggiungere gli strati inferiori, ecc.). Cedimenti Consistono nella variazione della sagoma stradale caratterizzati da avvallamenti e crepe localizzati per cause diverse (frane,
diminuzione e/o insufficienza della consistenza degli strati sottostanti, ecc.). Sollevamento Variazione localizzata della sagoma stradale con sollevamento di parti interessanti il manto stradale. Usura manto stradale Si manifesta con fessurazioni, rotture, mancanza di materiale, buche e sollevamenti del manto stradale e/o della pavimentazione in
genere. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.3.2 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali buche e/o altre anomalie (cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, ecc.). Controllo dello stato dei giunti. Controllo dell'integrità della striscia di segnaletica di margine verso la banchina.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.3.1 Riparazioni di eventuali buche e/o fessurazioni mediante ripristino degli strati di fondo, pulizia e rifacimento degli strati superficiali con l'impiego di bitumi stradali a caldo. Rifacimento di giunti degradati.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.4 Componente Cigli o arginelli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE I cigli rappresentano delle fasce di raccordo destinati ad accogliere eventuali dispositivi di ritenuta o elementi di arredo.
ANOMALIE Anomalia Descrizione
Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale dell'elemento. Riduzione altezza Riduzione dell'altezza rispetto al piano della banchina per usura degli strati. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.4.2 Controllo dello stato di cigli e cunette. Verifica del corretto deflusso delle acque e delle pendenze. Controllo dell'assenza di depositi, detriti e di vegetazione in eccesso.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.4.1 Sistemazione e raccordo delle banchine con le cunette per mezzo di un ciglio o arginello di larghezza variabile a secondo del tipo di strada. Pulizia e rimozione di detriti e depositi di fogliame ed altro.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.5 Componente Confine stradale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Limite della proprietà stradale quale risulta dagli atti di acquisizione o dalle fasce di esproprio del progetto approvato. In alternativa il confine è costituito dal ciglio esterno del fosso di guardia o della cunetta, se presenti, oppure dal piede della scarpata se la strada è in rilevato o dal ciglio superiore della scarpata se la strada è in trincea. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Mancanza Mancanza di elementi nella recinzione dei confini stradali. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.5.2 Controllo generale del confine stradale e dell'integrità degli elementi di recinzione. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.5.1 Ripristino degli elementi di recinzione lungo il confine stradale. Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.6 Componente Cunette CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE La cunetta è un manufatto destinato allo smaltimento delle acque meteoriche o di drenaggio, realizzato longitudinalmente od anche trasversalmente all'andamento della strada. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne. Mancanza deflusso acque meteoriche Può essere causata da insufficiente pendenza del corpo cunette o dal deposito di detriti lungo di esse. Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi lungo le superfici stradali. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.6.2 Controllo visivo dello stato e verifica dell'assenza di depositi e fogliame atti ad impedire il normale deflusso delle acque meteoriche.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.6.1 Ripristino delle cunette mediante pulizia ed asportazione di detriti, depositi e fogliame. Integrazione di parti degradate e/o mancanti. Trattamenti di protezione (anticorrosivi, ecc.) a secondo dei materiali d'impiego.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.7 Componente Dispositivi di ritenuta CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE È l'elemento la cui funzione è quella di evitare la fuoriuscita dei veicoli dalla piattaforma e/o a ridurne i danni conseguenti. È situato all'interno dello spartitraffico o del margine esterno
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE alla piattaforma. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Altezza inadeguata Altezza inferiore rispetto ai riferimenti di norma. Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.7.2 Controllo della loro integrità e dei limiti di altezza di invalicabilità. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.7.1 Ripristino delle parti costituenti e adeguamento dell'altezza di invalicabilità. Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.8 Componente Marciapiede CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di una parte della strada destinata ai pedoni, esterna alla carreggiata, rialzata e/o comunque protetta. Sul marciapiede possono essere collocati alcuni servizi come pali e supporti per l'illuminazione, segnaletica verticale, cartelloni pubblicitari, semafori, colonnine di chiamate di soccorso, idranti, edicole, cabine telefoniche, cassonetti, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Buche Consistono nella mancanza di materiale dalla superficie del manto stradale a carattere localizzato e con geometrie e profondità
irregolari spesso fino a raggiungere gli strati inferiori, ecc.). Deposito Accumulo di detriti, fogliame e di altri materiali estranei. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede. Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi lungo le superfici stradali. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.8.3 Controllo dello stato generale al fine di verifica l'assenza di eventuali buche e/o altre anomalie (mancanza di elementi, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, presenza di vegetazione, ecc.) che possono rappresentare pericolo per la sicurezza ed incolumità delle persone. Controllo dello stato dei bordi e dei materiali lapidei stradali. Controllo dello stato di pulizia e verificare l'assenza di depositi e di eventuali ostacoli.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.8.1 Pulizia periodica delle superfici costituenti i percorsi pedonali e rimozione di depositi e detriti. Lavaggio con prodotti detergenti idonei al tipo di materiale della pavimentazione in uso.
Specializzati vari
I9.1.8.2 Riparazione delle pavimentazioni e/o rivestimenti dei percorsi pedonali con sostituzione localizzata di elementi rotti o fuori sede oppure sostituzione totale degli elementi della zona degradata e/o usurata. Demolizione ed asportazione dei vecchi elementi, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa dei nuovi elementi con l'impiego di malte, colle, sabbia, bitumi liquidi a caldo. Le tecniche di posa e di rifiniture variano in funzione dei materiali, delle geometrie e del tipo di percorso pedonale.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.9 Componente Pavimentazione stradale in bitumi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di pavimentazioni stradali realizzate con bitumi per applicazioni stradali ottenuti dai processi di raffinazione, lavorazione del petrolio greggio. In generale i bitumi per le applicazioni stradali vengono suddivisi in insiemi di classi caratterizzate dai valori delle penetrazioni nominali e dai valori delle viscosità dinamiche. Tali parametri variano a secondo del paese di utilizzazione. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Buche Consistono nella mancanza di materiale dalla superficie del manto stradale a carattere localizzato e con geometrie e profondità
irregolari spesso fino a raggiungere gli strati inferiori, ecc.). Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede. Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, spesso accompagnate da cedimenti e/o avvallamenti del manto stradale. Sollevamento Variazione localizzata della sagoma stradale con sollevamento di parti interessanti il manto stradale. Usura manto stradale Si manifesta con fessurazioni, rotture, mancanza di materiale, buche e sollevamenti del manto stradale e/o della pavimentazione in
genere. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.9.2 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie della pavimentazione (buche, cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, ecc.).
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.9.1 Rinnovo del manto stradale con rifacimento parziale o totale della zona degradata e/o usurata. Demolizione ed asportazione del vecchio manto, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa del nuovo manto con l'impiego di bitumi stradali a caldo.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.10 Componente Pavimentazione stradale in lastricati lapidei CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le pavimentazioni stradali in lastricati lapidei trovano il loro impiego oltre che per fattori estetici, soprattutto per la elevata resistenza all'usura. La scelta dei materiali va fatta in funzione del tipo di strada che è quasi sempre rappresentata da percorsi urbani e inerenti a centri storici. La lavorazione superficiale degli elementi, lo spessore, le dimensioni, ecc. variano anch'essi in funzione del tipo d'impiego. Trovano utilizzo nella fattispecie le pietre come i cubetti di porfido, blocchi di basalto, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Degrado sigillante Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. Sollevamento e distacco dal supporto Sollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.10.2 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie della pavimentazione (buche, cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, ecc.).
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.10.1 Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione del fondo.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.11 Componente Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di prodotti di calcestruzzo realizzati in monostrato o pluristrato, caratterizzati da un ridotto rapporto di unità tra lo spessore e i lati. Essi trovano largo impiego come rivestimenti per le pavimentazioni ad uso veicolare e pedonale. I principali tipi di masselli possono distinguersi in: elementi con forma singola, elementi con forma composta e elementi componibili. Sul mercato si trovano prodotti con caratteristiche morfologiche del tipo: con spessore compreso tra i 40 e 150 mm, il rapporto tra il lato piccolo e lo spessore varia da 0,6 a 2,5, il rapporto tra il lato più grande e quello più piccolo varia tra 1 e 3, la superficie di appoggio non deve essere minore di 0,05 m2 e la superficie reale maggiore dovrà essere pari al 50% di un rettangolo circoscritto. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Degrado sigillante Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede. Perdita di elementi Perdita di elementi e parti del rivestimento. Sollevamento Variazione localizzata della sagoma stradale con sollevamento di parti interessanti il manto stradale. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.11.3 Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, fessurazioni, ecc.).
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.11.1 Ripristino della sigillatura e completamento della saturazione dei giunti con materiali idonei eseguita manualmente o a macchina. Specializzati vari I9.1.11.2 Sostituzione dei masselli e/o accessori usurati o rotti con altri analoghi. Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.13
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.13 Componente Scarpate CLASSI OMOGENEE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE La scarpata rappresenta la parte inclinata al margine esterno alla strada. E' generalmente costituita da terreno ricoperto da manto erboso e/o da ghiaia e pietrisco. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Deposito Accumulo di detriti e di altri materiali estranei. Frane Movimenti franosi dei pendii in prossimità delle scarpate. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.13.2 Controllo delle scarpate e verifica dell'assenza di erosione. Controllo della corretta tenuta della vegetazione. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.13.1 Taglio della vegetazione in eccesso. Sistemazione delle zone erose e ripristino delle pendenze. Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.14 Componente Spartitraffico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' la parte non carrabile del margine interno o laterale, destinata alla separazione fisica di correnti veicolari. Lo spartitraffico comprende anche lo spazio destinato al funzionamento dei dispositivi di ritenuta. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Mancanza Mancanza di parti e/o elementi di connessione dall'elemento di sicurezza. Rottura Rottura di parti e/o fissaggi costituenti l'elemento di sicurezza.
CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.14.2 Controllo dell'integrità e della continuità dell'elemento e parti costituenti. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.14.1 Ripristino delle parti costituenti con integrazione di elementi mancanti. Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.15 Componente Stalli di sosta CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di spazi connessi con la strada principale la cui disposizione può essere rispetto ad essa in senso longitudinale o trasversale. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Buche Consistono nella mancanza di materiale dalla superficie del manto stradale a carattere localizzato e con geometrie e profondità
irregolari spesso fino a raggiungere gli strati inferiori, ecc.). Deposito Accumulo di detriti, fogliame e di altri materiali estranei. Presenza di ostacoli Presenza di ostacoli (vegetazione, depositi, ecc.) di intralcio alle manovre degli autoveicoli. Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, a crescita spontanea, lungo le superfici di sosta. Usura manto stradale Si manifesta con fessurazioni, rotture, mancanza di materiale, buche e sollevamenti del manto stradale e/o della pavimentazione in
genere. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.15.2 Controllo generale delle aree adibite a stalli di sosta. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie della pavimentazione. Controllare l'integrità della segnaletica orizzontale. Controllare l'assenza di crescita di vegetazione spontanea o di eventuali depositi lungo le aree.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.15.1 Ripristino delle aree di sosta con integrazione del manto stradale e della segnaletica orizzontale. Rimozione di ostacoli, vegetazione, depositi, ecc.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.16 Componente Pavimentazione stradale in asfalto drenante CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE La pavimentazione in asfalto drenante si connota per una pasta più grossa e granulosa. Esso è una miscela di inerti, bitume e polimeri, caratterizzata dall'alta porosità, in grado di far penetrare l'acqua, ottimizzando il deflusso delle acque piovane. È utilizzato come manto di copertura delle strade insieme ad uno strato impermeabile sottostante per evitare il deposito di acque superficiali ed il relativo fenomeno dell’aquaplaning (processo di lieve sbandamento e scarsa aderenza dei pneumatici che si sperimenta alla guida di un auto in condizioni di forte pioggia e presenza di pozzanghere sul manto stradale). ANOMALIE
Anomalia Descrizione Buche Consistono nella mancanza di materiale dalla superficie del manto stradale a carattere localizzato e con geometrie e profondità
irregolari spesso fino a raggiungere gli strati inferiori, ecc.). Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede. Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, spesso accompagnate da cedimenti e/o avvallamenti del manto stradale. Sollevamento Variazione localizzata della sagoma stradale con sollevamento di parti interessanti il manto stradale. Usura manto stradale Si manifesta con fessurazioni, rotture, mancanza di materiale, buche e sollevamenti del manto stradale e/o della pavimentazione in
genere. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.1.16.2 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie della pavimentazione (buche, cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, ecc.).
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.1.16.1 Rinnovo del manto stradale con rifacimento parziale o totale della zona degradata e/o usurata. Demolizione ed asportazione del vecchio manto, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa del nuovo manto con l'impiego di bitumi stradali a caldo di analoghe caratteristiche.
Specializzati vari
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi ELEMENTI COSTITUENTI 9.3.1 Canalette 9.3.2 Chiusini e pozzetti 9.3.3 Cordoli e bordure 9.3.4 Dissuasori 9.3.5 Limitatori di sosta 9.3.6 Marciapiedi 9.3.7 Pavimentazione pedonale in granito 9.3.8 Pavimentazione pedonale in lastre di pietra 9.3.9 Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls 9.3.11 Pavimentazioni bituminose 9.3.14 Rampe di raccordo 9.3.15 Segnaletica 9.3.16 Sistemi di illuminazione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le aree pedonali insieme ai marciapiedi costituiscono quei percorsi pedonali che possono essere adiacenti alle strade veicolari oppure autonomi rispetto alla rete viaria. Essi vengono previsti per raccordare funzioni tra loro correlate (residenze, scuole, attrezzature di interesse comune, ecc.).
COMPONENTE 9.3.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.1 Componente Canalette CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Opere di raccolta per lo smaltimento delle acque meteoriche. Possono essere in conglomerato cementizio e/o in materiale lapideo, talvolta complete di griglie di protezione. Trovano utilizzo ai bordi delle strade, lungo i sentieri, in prossimità dei piazzali di parcheggio, a servizio dei garage, in prossimità aree industriali con normale traffico. ecc. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Distacco Distacco del corpo canaletta dal terreno a causa del mancato ancoraggio dei tondini di acciaio nel terreno. Mancato deflusso acque meteoriche Può essere causato da insufficiente pendenza del corpo delle canalette o dal deposito di detriti lungo il letto. Rottura Rottura di uno o più elementi costituenti i canali di scolo. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.3.1.3 Controllo dello stato di usura e di pulizia delle canalizzazioni, dei collettori e degli altri elementi ispezionabili. Controllo strumentale (endoscopia) delle parti non ispezionabili.
Specializzati vari
C9.3.1.4 Controllo dello stato di cigli e cunette. Verifica del corretto deflusso delle acque e delle pendenze. Controllo dell'assenza di depositi, detriti e di vegetazione in eccesso.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.1.1 Ripristino delle canalizzazioni, con integrazione di parti mancanti relative alle canalette e ad altri elementi. Pulizia e rimozione di depositi, detriti e fogliame. Sistemazione degli elementi accessori di evacuazione e scarico delle acque meteoriche.
Specializzati vari
I9.3.1.2 Sistemazione e raccordo delle banchine con le cunette per mezzo di un ciglio o arginello di larghezza variabile a secondo del tipo di strada. Pulizia e rimozione di detriti e depositi di fogliame ed altro.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.2 Componente Chiusini e pozzetti CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Opere destinate a ricevere le acque meteoriche superficiali e a permetterne il convogliamento alle reti di smaltimento. A coronamento di esse sono disposti elementi di chiusura mobili con funzione di protezione e di smaltimento delle acque in eccesso. I dispositivi di chiusura e di coronamento trovano il loro utilizzo a secondo del luogo di impiego, ovvero secondo la norma UNI EN 124:- Gruppo 1 (classe A 15 minima) = zone ad uso esclusivo di pedoni e ciclisti;- Gruppo 2 (classe B 125 minima) = zone ad uso di pedoni, parcheggi;- Gruppo 3 (classe C 250 minima) = se installati in prossimità di canaletti di scolo lungo il marciapiede;- Gruppo 4 (classe D 400 minima) = lungo le carreggiate stradali, aree di sosta;- Gruppo 5 (classe E 600 minima) = aree sottoposte a carichi notevoli (aeroporti, porti, ecc.);- Gruppo 6 (classe F 900) = aree sottoposte a carichi particolarmente notevoli.I dispositivi di chiusura e/o di coronamento
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE possono essere realizzati con i seguenti materiali: acciaio laminato, ghisa a grafite lamellare, ghisa a grafite sferoidale, getti di acciaio, calcestruzzo armato con acciaio e abbinamento di materiali. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Corrosione degli elementi metallici per perdita del requisito di resistenza agli agenti aggressivi chimici e/o per difetti del materiale. Deposito Accumulo di detriti, fogliame e di altri materiali estranei. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.3.2.3 Controllo dello stato di usura e verifica del dispositivo di chiusura-apertura. Controllo del normale scarico di acque meteoriche. Controllo degli elementi di ispezione (scale interne, fondale, superfici laterali, ecc.).
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.2.1 Pulizia dei pozzetti e rimozione dei depositi accumulati in prossimità del chiusino. Specializzati vari I9.3.2.2 Ripristino ed integrazione degli elementi di apertura-chiusura. Trattamento anticorrosione delle parti metalliche in vista.
Sostituzione di elementi usurati e/o giunti degradati. Pulizia del fondale da eventuali depositi. Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.3 Componente Cordoli e bordure CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE I cordoli e le bordure appartengono alla categoria dei manufatti di finitura per le pavimentazioni dei marciapiedi, per la creazione di isole protettive per alberature, aiuole, spartitraffico, ecc.. Essi hanno la funzione di contenere la spinta verso l'esterno della pavimentazione che è sottoposta a carichi di normale esercizio. Possono essere realizzati in elementi prefabbricati in calcestruzzo o in cordoni di pietra o granito. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede. Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, spesso accompagnate da cedimenti e/o avvallamenti del manto stradale.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.3.3.3 Controllo generale delle parti a vista e di eventuali anomalie. Verifica dell'integrità delle parti e dei giunti verticali tra gli elementi contigui.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.3.1 Reintegro dei giunti verticali tra gli elementi contigui in caso di sconnessioni o di fuoriuscita di materiale (sabbia di allettamento e/o di sigillatura).
Specializzati vari
I9.3.3.2 Sostituzione degli elementi rotti e/o comunque rovinati con altri analoghi. Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.4 Componente Dissuasori CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE I dissuasori di sosta sono dispositivi stradali con funzione di impedimento materiale della sosta dei veicoli in determinate aree o zone. In genere i dissuasori vanno armonizzati con altri arredi urbani e stradali per cui hanno quasi sempre un aspetto decorativo. Svolgono inoltre anche funzione accessorie come quelle di delimitazioni di aree pedonali, aree di parcheggio, aree a verde, zone di riposo, zone riservate, ecc. In genere la tipologia e la funzione può variare a secondo dei regolamenti urbanistici locali. La loro forma e funzione può essere diversa: colonne a blocchi, cordolature, pali, paletti, fioriere e cassonetti. La funzione di impedimento svolta dai dissuasori deve essere esercitata sia come altezza sul piano variabile sia spaziale tra un elemento ed un altro disposti lungo un perimetro. In genere sono realizzati con materiali diversi: legno, plastica a fiamma autoestinguente, calcestruzzo, rame, acciaio zincato, ferro, ghisa e alluminio. Talvolta i dissuasori sono uniti mediante elementi di materiale diversi, quali, catene in ferro, elementi in legno, ecc. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Alterazione cromatica di parti e/o elementi costituenti. Depositi Accumulo di sporco e/o depositi sulle superfici esposte. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i dissuasori. Variazione sagoma Variazione della sagoma originaria con sporgenze pericolose a carico di persone e/o cose. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.3.4.4 Controllo dell'integrità del manufatto e delle parti costituenti. Verifica di eventuali variazioni della sagoma originaria. Specializzati vari C9.3.4.5 Controllo dell'integrità degli elementi di unione e/o connessione. Specializzati vari C9.3.4.6 Controllare la posizione e la distribuzione dei dissuasori lungo il perimetro di protezione delle aree. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.4.1 Pulizia delle superfici a vista e rimozione di eventuali depositi. Generico I9.3.4.2 Ripristino del corretto posizionamento e delle distanze di rispetto. Specializzati vari I9.3.4.3 Sostituzione del manufatto e/o di elementi di connessione con altri analoghi. Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.5 Componente Limitatori di sosta CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE I limitatori di sosta sono dispositivi stradali con funzione di impedimento parziale della sosta dei veicoli in determinate aree o zone o comunque di perimetro di zone dove la sosta è permessa. La loro forma può essere diversa: a colonne a blocchi, cordolature, pali e paletti. In genere sono realizzati con materiali diversi: legno, plastica a fiamma autoestinguente, calcestruzzo, rame, acciaio zincato, ferro, ghisa e alluminio. Talvolta i limitatori di sosta sono uniti mediante elementi di materiale diversi, quali, catene in ferro, elementi in legno, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Depositi Accumulo di sporco e/o depositi sulle superfici esposte. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i limitatori di sosta. Variazione sagoma Variazione della sagoma originaria con sporgenze pericolose a carico di persone e/o cose. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.3.5.4 Controllo dell'integrità dell'elemento e delle parti costituenti. Verifica di eventuali variazioni della sagoma originaria. Specializzati vari C9.3.5.5 Controllare la posizione e la distribuzione dei limitatori di sosta rispetto alla posizione originaria. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.5.1 Pulizia delle superfici a vista e rimozione di eventuali depositi. Generico
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I9.3.5.2 Ripristino del corretto posizionamento e delle distanze di rispetto. I9.3.5.3 Sostituzione dell'elemento e/o parti di connessione con altre analoghe. Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.6 Componente Marciapiedi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di una parte della strada destinata ai pedoni, esterna alla carreggiata, rialzata e/o comunque protetta. Sul marciapiede possono essere collocati alcuni servizi come pali e supporti per l'illuminazione, segnaletica verticale, cartelloni pubblicitari, semafori, colonnine di chiamate di soccorso, idranti, edicole, cabine telefoniche, cassonetti, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Buche Consistono nella mancanza di materiale dalla superficie del manto stradale a carattere localizzato e con geometrie e profondità
irregolari spesso fino a raggiungere gli strati inferiori, ecc.). Cedimenti Consistono nella variazione della sagoma stradale caratterizzati da avvallamenti e crepe localizzati per cause diverse (frane,
diminuzione e/o insufficienza della consistenza degli strati sottostanti, ecc.). Corrosione Corrosione degli elementi metallici per perdita del requisito di resistenza agli agenti aggressivi chimici e/o per difetti del materiale. Deposito Accumulo di detriti, fogliame e di altri materiali estranei. Difetti di pendenza Consiste in un errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede. Esposizione dei feri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli
agenti atmosferici. Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, spesso accompagnate da cedimenti e/o avvallamenti del manto stradale. Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di piante, licheni, muschi lungo le superfici stradali. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. Sollevamento Variazione localizzata della sagoma stradale con sollevamento di parti interessanti il manto stradale. Usura manto stradale Si manifesta con fessurazioni, rotture, mancanza di materiale, buche e sollevamenti del manto stradale e/o della pavimentazione in
genere. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.3.6.3 Controllo dello stato generale al fine di verificare l'assenza di eventuali buche e/o altre anomalie (mancanza di elementi, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, presenza di vegetazione, ecc.) che possono rappresentare pericolo per la sicurezza ed incolumità delle persone. Controllo dello stato dei bordi e dei materiali lapidei stradali. Controllo dello stato di pulizia e verificare l'assenza di depositi e di eventuali ostacoli.
Specializzati vari
C9.3.6.4 Controllo dell'accessibilità degli spazi dei marciapiedi e di eventuali ostacoli. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.6.1 Pulizia periodica delle superfici costituenti i percorsi pedonali e rimozione di depositi e detriti. Lavaggio con prodotti detergenti idonei al tipo di materiale della pavimentazione in uso.
Generico
I9.3.6.2 Riparazione delle pavimentazioni e/o rivestimenti dei percorsi pedonali con sostituzione localizzata di elementi rotti o fuori sede oppure sostituzione totale degli elementi della zona degradata e/o usurata. Demolizione ed asportazione dei vecchi elementi, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa dei nuovi elementi con l'impiego di malte, colle, sabbia, bitumi liquidi a caldo. Le tecniche di posa e di rifiniture variano in funzione dei materiali, delle geometrie e del tipo di percorso pedonale.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.7 Componente Pavimentazione pedonale in granito CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di pavimentazioni indicate sia per fattori estetici che per la elevata resistenza all'usura. I graniti derivano dalla lavorazione di rocce magmatiche intrusive acide fanero-cristalline, costituite da quarzo, felspati sidico-potassici e miche. La lavorazione superficiale degli elementi, lo spessore, le dimensioni, ecc. variano anch'essi in funzione degli ambienti d'impiego. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore. Degrado sigillante Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento. Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede. Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale. Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre. Sollevamento e distacco dal supporto Sollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione.
CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.3.7.4 Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, ecc.).
Pavimentista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.7.1 Ripristino degli strati superficiali previa levigatura e rinnovo della lucidatura a piombo (in particolare per marmi, graniti e marmette). Impregnazione a base di cere per i materiali lapidei usurati.
Pavimentista
I9.3.7.2 Pulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni adatte al tipo di rivestimento.
Generico
I9.3.7.3 Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione del fondo.
Pavimentista
COMPONENTE 9.3.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.8 Componente Pavimentazione pedonale in lastre di pietra CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Per le pavimentazioni esterne sono adatti la maggior parte dei materiali lapidei. In genere la scelta su questi tipi di materiale cade oltre che per fattori estetici per la elevata resistenza all'usura. La scelta dei materiali va fatta in funzione dei luoghi e dei tipi di applicazione a cui essi sono destinati. La lavorazione superficiale degli elementi, lo spessore, le dimensioni, ecc. variano anch'essi in funzione degli ambienti d'impiego. Trovano utilizzo nella fattispecie tutti i tipi di marmo, a meno di ambienti particolarmente sfavorevoli, i graniti; i travertini. Le pietre: cubetti di porfido; blocchi di basalto; lastre di ardesia; lastre di quarzite. Vi sono inoltre i marmi-cemento; le marmette e marmettoni; i graniti ricomposti. La tecnica di posa è abbastanza semplice ed avviene per i rivestimenti continui ad impasto mentre per quelli discontinui a malta o a colla. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Degrado sigillante Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento. Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale. Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre. Sollevamento e distacco dal supporto Sollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE C9.3.8.5 Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista.
Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, distacchi, ecc.).
Pavimentista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.8.1 Ripristino degli strati superficiali previa levigatura e rinnovo della lucidatura a piombo (in particolare per marmi, graniti e marmette). Impregnazione a base di cere per i materiali lapidei usurati.
Pavimentista
I9.3.8.3 Ripristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimiche appropriate che non alterino le caratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche.
Specializzati vari
I9.3.8.4 Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione del fondo.
Pavimentista
COMPONENTE 9.3.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.9 Componente Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di prodotti di calcestruzzo realizzati in monostrato o pluristrato, caratterizzati da un ridotto rapporto di unità tra lo spessore e i lati. Essi trovano largo impiego come rivestimenti per le pavimentazioni ad uso veicolare e pedonale. I principali tipi di masselli possono distinguersi in: elementi con forma singola, elementi con forma composta e elementi componibili. Sul mercato si trovano prodotti con caratteristiche morfologiche del tipo: con spessore compreso tra i 40 e 150 mm, con rapporto tra il lato piccolo e lo spessore varia da 0,6 a 2,5, con rapporto tra il lato più grande e quello più piccolo varia tra 1 e 3 e con superficie di appoggio non minore di 0,05 m2 (la superficie reale maggiore dovrà essere pari al 50% di un rettangolo circoscritto). ANOMALIE
Anomalia Descrizione Degrado sigillante Distacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede. Fessurazioni Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti. Perdita di elementi Perdita di elementi e parti del rivestimento.
CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.3.9.4 Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, fessurazioni, ecc.).
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.9.1 Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante spazzolatura manuale degli elementi o con tecniche di rimozione dei depositi, adatte al tipo di rivestimento, e con detergenti appropriati.
Generico
I9.3.9.2 Ripristino della sigillatura e completamento della saturazione dei giunti con materiali idonei eseguita manualmente o a macchina. Specializzati vari I9.3.9.3 Sostituzione dei masselli e/o accessori usurati o rotti con altri analoghi. Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.11 Componente Pavimentazioni bituminose CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di pavimentazioni con additivi bituminosi. Generalmente vengono utilizzate per aree pedonali di poco pregio e sottoposte a particolare usura. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento. Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche. Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi dalla loro
sede. Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale. Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.3.11.3 Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, presenza di vegetazione, ecc.).
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.11.1 Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante spazzolatura manuale degli elementi o con tecniche di rimozione dei depositi, adatte al tipo di rivestimento, e con detergenti appropriati.
Specializzati vari
I9.3.11.2 Ripristino degli strati, previa accurata pulizia delle superfici, rimozione delle parti disaggregate, riempimento con rivestimenti di analoghe caratteristiche e successiva compattazione con rullo meccanico.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.14 Componente Rampe di raccordo CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le rampe di raccordo o scivoli, rappresentano quegli spazi in dotazione ai marciapiedi realizzati in prossimità degli attraversamenti pedonali, e/o comunque dove se ne riscontra la necessità, per facilitare i portatori di handicap su carrozzina o per il transito agevolato di bambini su passeggini e carrozzine. Esse permettono quindi alle persone affette da handicap su carrozzine di poter circolare nell'ambiente urbano. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Ostacoli Ostacoli causati da impedimenti quali: auto, moto, bici in sosta, depositi, ecc. che vanno a intralciare l'uso e il passaggio. Pendenza errata Errata pendenza longitudinale o trasversale per difetti di esecuzione o per cause esterne. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le pavimentazioni delle rampe. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.3.14.3 Controllo generale dello stato di consistenza e di conservazione degli elementi costituenti le rampe. Specializzati vari C9.3.14.4 Controllare la presenza di eventuali ostacoli che possono essere di intralcio al normale uso delle rampe. Specializzati vari C9.3.14.5 Controllo della pendenza minima della rampa Specializzati vari C9.3.14.6 Controllare la posizione delle rampe rispetto all'ubicazione della segnaletica stradale orizzontale. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.14.1 Ripristino della pavimentazione delle rampe con materiali idonei con caratteristiche di antisdrucciolo. Specializzati vari I9.3.14.2 Adeguamento della pendenza minima della rampa rispetto ai limiti di norma. Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.15 Componente Segnaletica CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE La segnaletica a servizio delle aree pedonali serve per guidare gli utenti e per fornire prescrizioni ed utili indicazioni per l'uso. Può essere costituita da strisce segnaletiche tracciate sulla strada. La segnaletica comprende linee longitudinali, frecce direzionali, linee trasversali, attraversamenti pedonali o ciclabili, iscrizioni e simboli posti sulla superficie stradale, strisce di delimitazione degli stalli di sosta o per la sosta riservata, isole di traffico o di presegnalamento di ostacoli entro la carreggiata, strisce di delimitazione della fermata dei veicoli in servizio di trasporto pubblico di linea, ecc. La segnaletica può essere realizzata mediante l’applicazione di pittura, materiali termoplastici, materiali plastici indurenti a freddo, linee e simboli preformati o mediante altri sistemi. Nella maggior parte dei casi, la segnaletica è di colore bianco o giallo ma, in casi particolari, vengono usati anche altri colori. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Usura segnaletica Le strisce, le bande segnaletiche e le simbologie perdono consistenza per la perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.)
dovuto all'usura e agli agenti atmosferici disgreganti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.3.15.3 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee e della simbologia costituita da: linee longitudinali, frecce, linee trasversali, messaggi e simboli posti sulla superficie stradale. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della logica e disciplina di circolazione dell'utenza.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.15.1 Rifacimento delle bande e linee mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei e/o altri sistemi: pittura, materiali termoplastici, materiali plastici indurenti a freddo, linee e simboli preformati.
Specializzati vari
I9.3.15.2 Sostituzione degli elementi della segnaletica con elementi analoghi. Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.16 Componente Sistemi di illuminazione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di sistemi di illuminazione a servizio del traffico pedonale che interessano generalmente le vie commerciali in cui vi è anche presente l'illuminazione dei negozi. In genere gli apparecchi illuminanti vanno scelti su base estetiche (lampioni o lanterne a distribuzione simmetrica). ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura dei corpi illuminanti, all'ossidazione dei deflettori, all'impolveramento
delle lampade. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.3.16.3 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.3.16.1 Pulizia dei corpi illuminanti e degli accessori connessi. Elettricista I9.3.16.2 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Elettricista
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale ELEMENTI COSTITUENTI 9.5.1 Cartelli segnaletici 9.5.2 Sostegni, supporti e accessori vari CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE I segnali verticali si dividono nelle seguenti categorie: segnali di pericolo; segnali di prescrizione; segnali di indicazione; inoltre il formato e le dimensioni dei segnali vengono disciplinati dalle norme previste dal nuovo codice della strada. Le caratteristiche dei sostegni e dei supporti e materiali usati per la segnaletica dovranno essere preferibilmente di metallo. Inoltre, per le
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE sezioni circolari, devono essere muniti di dispositivo inamovibile antirotazione del segnale rispetto al sostegno e del sostegno rispetto al terreno. I sostegni, i supporti dei segnali stradali devono essere protetti contro la corrosione. La sezione dei sostegni deve inoltre garantire la stabilità del segnale da eventuali sollecitazioni di origine ambientale (vento, urti, ecc.).
COMPONENTE 9.5.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale 9.5.1 Componente Cartelli segnaletici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di elementi realizzati generalmente in scatolari di lamiera in alluminio e/o acciaio di spessori variabili tra 1,0 - 2,5 mm verniciati a forno mediante speciali polveri di poliestere opportunamente preparati a grezzo attraverso le operazioni di sgrassaggio, lavaggio, fosfatazione, passivazione e asciugatura ed infine mediante operazione di primer per alluminio a mano. Essi sono costituiti da sagome aventi forme geometriche, colori, simbologia grafica e testo con caratteristiche tecniche diverse a secondo del significato del messaggio trasmesso. In genere i segnali sono prodotti mediante l'applicazione di pellicole rifrangenti di classi diverse. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione Cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Usura I cartelli segnaletici perdono consistenza per la perdita di materiale (pellicola, parti della sagoma, ecc.) dovuto all'usura e agli
agenti atmosferici disgreganti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.5.1.2 Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della logica e disciplina di circolazione dell'utenza anche in funzione dei piani di traffico stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.5.1.1 Ripristino e/o sostituzione degli elementi usurati della segnaletica con elementi analoghi così come previsto dal nuovo codice della strada. Rimozione del cartello segnaletico e riposizionamento del nuovo segnale e verifica dell'integrazione nel sistema della segnaletica stradale di zona.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.5.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale 9.5.2 Componente Sostegni, supporti e accessori vari CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di elementi accessori alla segnaletica verticale utilizzati per il sostegno e/o il supporto degli stessi. Si possono riassumere in: staffe (per il fissaggio di elementi), pali (tubolari in ferro zincato di diametro e altezza diversa per il sostegno della segnaletica), collari (semplici, doppi, ecc., per l'applicazione a palo dei cartelli segnaletici), piastre (per l'applicazione di con staffe, a muro, ecc.), bulloni (per il serraggio degli elementi), sostegni mobili e fissi (basi per il sostegno degli elementi) e basi di fondazione. Essi devono essere realizzati con materiali di prima scelta e opportunamente dimensionati. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Instabilità dei supporti Perdita di stabilità dei sostegni fissati al suolo e dei supporti accessori tra sagoma ed elemento di sostegno. Mancanza Mancanza di parti o elementi accessori di sostegno e/o di fissaggio. Alterazione Cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Usura I cartelli segnaletici perdono consistenza per la perdita di materiale (pellicola, parti della sagoma, ecc.) dovuto all'usura e agli
agenti atmosferici disgreganti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.5.2.2 Controllare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare verificare la corretta stabilità dei supporti a cartelli e/o pannelli segnaletici.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.5.2.1 Ripristino delle condizioni di stabilità, mediante l'utilizzo di adeguata attrezzatura, provvedendo al serraggio degli elementi accessori e/o alla loro integrazione con altri di analoghe caratteristiche. Gli interventi vanno considerati anche in occasione di eventi traumatici esterni (urti, atti di vandalismo, ecc.).
Specializzati vari
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale
ELEMENTI COSTITUENTI 9.6.2 Attraversamenti ciclabili 9.6.3 Attraversamenti pedonali 9.6.4 Frecce direzionali 9.6.7 Isole di traffico 9.6.8 Strisce di delimitazione 9.6.9 Strisce longitudinali 9.6.10 Strisce trasversali 9.6.12 Vernici segnaletiche CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di segnali orizzontali tracciati sulla strada per regolare la circolazione degli autoveicoli e per guidare gli utenti fornendogli prescrizioni ed indicazioni per particolari comportamenti da seguire. Possono essere realizzati in diversi materiali: pitture, materie termoplastiche con applicazione a freddo, materiale termoplastico con applicazione a caldo, materie plastiche a freddo, materiali da postspruzzare, microsfere di vetro da premiscelare, inserti stradali e materiali preformati. Per consentire una maggiore visibilità notturna della segnaletica orizzontale possono essere inserite in essa delle particelle sferiche di vetro trasparente (microsfere di vetro) che sfruttano la retroriflessione dei raggi incidenti provenienti dai proiettori dei veicoli. Inoltre per conferire proprietà antiderapanti alla segnaletica stradale possono essere inseriti dei granuli duri di origine naturale o artificiale (granuli antiderapanti). La segnaletica orizzontale può essere costituita da: strisce longitudinali, strisce trasversali, attraversamenti pedonali o ciclabili, frecce direzionali, iscrizioni e simboli, strisce di delimitazione degli stalli di sosta o per la sosta riservata, isole di traffico o di presegnalamento di ostacoli entro la carreggiata, strisce di delimitazione della fermata dei veicoli in servizio di trasporto pubblico di linea e altri segnali stabiliti dal regolamento. La segnaletica stradale deve essere conformi alle norme vigenti nonché al Nuovo Codice della Strada.http://www.gbsegnaletica.it/catalogo.asp?lang=it
COMPONENTE 9.6.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.2 Componente Attraversamenti ciclabili CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Gli attraversamenti ciclabili vengono evidenziati sulla carreggiata da due strisce bianche discontinue con larghezza di 50 cm e segmenti ed intervalli lunghi 50 cm. La distanza minima tra i bordi interni delle strisce trasversali è di 1 m in prossimità degli attraversamenti a senso unico e di 2 m per gli attraversamenti a doppio senso. Le strisce vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici e/o altri materiali idonei. ANOMALIE
Anomalia Descrizione
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Usura Perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.) dovuto all'usura provocata dall'azione dei veicoli e degli agenti atmosferici
disgreganti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.6.2.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.6.2.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l’aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.3 Componente Attraversamenti pedonali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Gli attraversamenti pedonali sono evidenziati sulla carreggiata da zebrature con strisce bianche parallele alla direzione di marcia dei veicoli. Essi hanno una lunghezza non inferiore a 2,50 m, sulle strade locali e a quelle urbane di quartiere, mentre sulle altre strade la lunghezza non deve essere inferiore a 4 m. La larghezza delle strisce e degli intervalli è fissata in 50 cm. Le strisce vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici, plastiche adesive preformate e/o in materiale lapideo in prossimità dei centri abitati. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Usura Perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.) dovuto all'usura provocata dall'azione dei veicoli e degli agenti atmosferici
disgreganti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.6.3.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle strisce. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce
Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE
artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.6.3.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l’aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.4 Componente Frecce direzionali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di segnali di colore bianco per contrassegnare le corsie per consentire la preselezione dei veicoli in prossimità di intersezioni. Esse possono suddividersi in: freccia destra, freccia diritta, freccia a sinistra, freccia a destra abbinata a freccia diritta, freccia a sinistra abbinata a freccia diritta e freccia di rientro. I segnali vengono realizzati mediante l'applicazione di vernici sulle superfici stradali. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Usura Perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.) dovuto all'usura provocata dall'azione dei veicoli e degli agenti atmosferici
disgreganti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.6.4.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità dei segnali. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.6.4.1 Rifacimento dei simboli mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.7 Componente Isole di traffico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di triangoli di segnalazione delle isole di traffico realizzate mediante zebrature poste entro le strisce di raccordo per l'incanalamento dei veicoli o tra queste ed il bordo della carreggiata. Le strisce vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici pittura con o senza l'aggiunta di microsfere di vetro. Le strisce devono essere di colore bianco ed inclinate con un angolo di almeno 45° rispetto alla corsia di marcia e con larghezza non inferiore a 30 cm. Gli intervalli realizzati tra le strisce devono avere larghezza doppia rispetto alle quella delle strisce. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Usura Perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.) dovuto all'usura provocata dall'azione dei veicoli e degli agenti atmosferici
disgreganti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.6.7.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle strisce e zebrature. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.6.7.1 Rifacimento delle strisce e zebrature mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.8 Componente Strisce di delimitazione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di strisce per la delimitazione degli stalli di sosta o per le soste riservate. Esse vengono realizzate mediante il tracciamento sulla pavimentazione di strisce di vernice (o in alcuni casi mediante plastiche adesive preformate e/o in materiale lapideo) della larghezza di 12 cm formanti un rettangolo, oppure con strisce di delimitazione ad L o a T, con indicazione dell'inizio e della fine o della suddivisione degli stalli al cui interno dovranno essere parcheggiati i veicoli. La delimitazione degli stalli di sosta si differenzia per colore: il bianco per gli stalli di sosta liberi, azzurro per gli stalli di sosta a pagamento e il giallo per gli stalli di sosta riservati ANOMALIE
Anomalia Descrizione Usura Perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.) dovuto all'usura provocata dall'azione dei veicoli e degli agenti atmosferici
disgreganti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.6.8.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle strisce. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.6.8.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.9 Componente Strisce longitudinali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le strisce longitudinali hanno la funzione di separare i sensi di marcia e/o le corsie di marcia e per la delimitazione delle carreggiate attraverso la canalizzazione dei veicoli verso
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE determinate direzioni. La larghezza minima della strisce longitudinali, escluse quelle di margine, è di 15 cm per le autostrade e per le strade extraurbane principali, di 12 cm per le strade extraurbane secondarie, urbane di scorrimento ed urbane di quartiere e 10 cm per le strade locali. Le strisce longitudinali si suddividono in: strisce di separazione dei sensi di marcia, strisce di corsia, strisce di margine della carreggiata, strisce di raccordo e strisce di guida sulle intersezioni. Le strisce longitudinali possono essere continue o discontinue. Le strisce vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici pittura con o senza l'aggiunta di microsfere di vetro. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Usura Perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.) dovuto all'usura provocata dall'azione dei veicoli e degli agenti atmosferici
disgreganti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.6.9.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.6.9.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.10 Componente Strisce trasversali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le strisce trasversali definite anche linee di arresto possono essere continue o discontinue e vengono realizzate mediante l'applicazione di vernici pittura con o senza l'aggiunta di microsfere di vetro, entrambe di colore bianco. Le strisce continue hanno larghezza minima di 50 cm e vengono utilizzate in prossimità delle intersezioni semaforizzate, degli attraversamenti pedonali semaforizzati ed in presenza dei segnali di precedenza. Le strisce discontinue vanno usate in presenza dei segnali di precedenza. In particolare: la linea di arresto va tracciata con andamento parallelo rispetto all'asse della strada principale, la linea di arresto deve essere realizzata in modo tale da collegare il margine della carreggiata con la striscia longitudinale di separazione dei sensi di marcia. Per le strade prive di salvagente od isola spartitraffico, la linea dovrà essere raccordata con la striscia longitudinale continua per una lunghezza non inferiore a 25 m e a 10 m, rispettivamente fuori e dentro i centri abitati, la linea di arresto, in presenza del segnale di precedenza è realizzata mediante una serie di triangoli bianchi tracciati con la punta rivolta
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE verso il conducente dell'autoveicolo obbligato a dare la precedenza; tali triangoli hanno una base compresa tra 40 e 60 cm ed un'altezza compresa tra 60 e 70 cm. In particolare: base 60 ed altezza 70 cm su strade di tipo C e D; base 50 e altezza 60 cm su strade di tipo E; base 40 e altezza 50 su strade di tipo F. La distanza tra due triangoli è pari a circa la metà della base. In prossimità delle intersezioni regolate da segnali semaforici, la linea di arresto dovrà essere tracciata prima dell'attraversamento pedonale e comunque ad una distanza di 1 m da quest'ultimo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Usura Perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.) dovuto all'usura provocata dall'azione dei veicoli e degli agenti atmosferici
disgreganti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.6.10.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.6.10.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.12
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.12 Componente Vernici segnaletiche CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di vernici sintetiche rifrangenti, specifiche per la realizzazione ed il rifacimento della segnaletica orizzontale (delimitazione delle carreggiate, linee spartitraffico, strisce pedonali, linee di demarcazione delle aree di parcheggio, ecc.). Hanno una buona aderenza al supporto ed una elevata resistenza all’abrasione ed all’usura. Sono composte da pigmenti sintetici ed altri contenuti (biossido di titanio, microsfere di vetro totali, microsfere di vetro sferiche, ecc.). ANOMALIE
Anomalia Descrizione Rifrangenza inadeguata Rifrangenza inadeguata per eccessiva usura dei materiali. Usura Perdita di materiale (vernice, materiale plastico, ecc.) dovuto all'usura provocata dall'azione dei veicoli e degli agenti atmosferici
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE
disgreganti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.6.12.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle vernici segnaletiche. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.6.12.1 Rifacimento delle vernici segnaletiche mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Specializzati vari
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale ELEMENTI COSTITUENTI 9.7.1 Attenuatore d'urto 9.7.2 Barriere di sicurezza bilaterale 9.7.3 Barriere di sicurezza deformabile 9.7.4 Barriere di sicurezza longitudinale 9.7.5 Barriere di sicurezza monolaterale 9.7.6 Barriere di sicurezza per opere d'arte 9.7.7 Barriere di sicurezza per pedoni 9.7.8 Barriere di sicurezza per spartitraffico 9.7.9 Barriere di sicurezza permanente 9.7.10 Barriere di sicurezza rigida 9.7.11 Barriere di sicurezza stradale 9.7.12 Barriere di sicurezza temporanea 9.7.13 Dispositivi antiabbagliamento 9.7.14 Guardrails per pedoni 9.7.15 Letto di arresto 9.7.16 Rilevati paramassi 9.7.17 Terminali e transizione 9.7.18 Attraversamenti pedonali rialzati 9.7.19 Barriere new jersey 9.7.20 Mini rotonde
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 9.7.21 Paracolpi segnaletici 9.7.22 Salva pedoni CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Ai sistemi di sicurezza stradale appartengono quei dispositivi il cui scopo è quello di contenere e limitare le eventuali fuoriuscite di veicoli dalla carreggiata stradale. Essi hanno inoltre la funzione di protezione degli utenti di percorsi ed aree adiacenti agli spazi della carreggiata stradale. Le loro caratteristiche si differenziano sia per la loro funzione che per i siti di installazione.
COMPONENTE 9.7.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.1 Componente Attenuatore d'urto CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' un dispositivo che può trovare la sua installazione, per ragioni di sicurezza, in diversi punti della strada per l'assorbimento dell'energia prodotta dall'impatto con un veicolo. Questi dispositivi sono progettati per ridurre la gravità dell'impatto di un veicolo contro oggetti più resistenti. Può essere predisposto davanti ad un oggetto rigido per la riduzione dell'urto. Gli attenuatori d'urto possono essere del tipo: ridirettivo, se progettato per contenere il veicolo che lo urta per poi ridirigerlo e non ridirettivo, se progettato per contenere il veicolo che lo urta per poi bloccarlo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Mancanza Mancanza di elementi costituenti l'attenuatore con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti gli attenuatori. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.1.2 Controllo generale degli attenuatori d'urto e delle parti costituenti nonché della loro integrazione con la viabilità e segnaletica Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE
stradale. INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.1.1 Sostituzione di parti mancanti o rotte con altri elementi di caratteristiche analoghe. Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.2 Componente Barriere di sicurezza bilaterale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' un tipo di barriera di sicurezza progettata in modo da poter subire eventuali urti su entrambi i lati. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere di sicurezza con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere di sicurezza. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.2.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.2.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari I9.7.2.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.). Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I9.7.2.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.3 Componente Barriere di sicurezza deformabile CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Barriera di sicurezza realizzata in modo da deformarsi durante l'urto di un veicolo tale da poter subire deformazioni permanenti. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere di sicurezza con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere di sicurezza. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.3.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.3.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari I9.7.3.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.). Specializzati vari I9.7.3.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.4 Componente Barriere di sicurezza longitudinale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Barriera di sicurezza stradale per veicoli che viene installata lungo i bordi di una strada o in alcuni casi sullo spartitraffico centrale. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere di sicurezza con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere di sicurezza. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.4.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.4.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari I9.7.4.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.). Specializzati vari I9.7.4.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.5 Componente Barriere di sicurezza monolaterale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' un tipo di barriera di sicurezza progettata in modo da poter subire eventuali urti solamente su un lato. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere di sicurezza con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere di sicurezza. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.5.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.5.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari I9.7.5.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.). Specializzati vari I9.7.5.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.6 Componente Barriere di sicurezza per opere d'arte CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Si tratta di barriere di sicurezza installate generalmente sui bordi dei ponti o di opere di contenimento. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere di sicurezza con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere di sicurezza. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.6.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.6.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari I9.7.6.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.). Specializzati vari I9.7.6.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.7 Componente Barriere di sicurezza per pedoni CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' una barriera di sicurezza che viene installata per offrire una guida ai pedoni, ai ciclisti, a cavalieri, agli animali, ecc.. Viene generalmente impiegata lungo il margine di sentieri e marciapiedi per impedire a pedoni e ad altri utenti di oltrepassare da una zona all'altra. Trovano inoltre impiego per gli stessi fini, lungo i ponti o sopra le opere di contenimento. ANOMALIE
Anomalia Descrizione
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere di sicurezza con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere di sicurezza. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.7.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.7.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari I9.7.7.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.). Specializzati vari I9.7.7.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.8 Componente Barriere di sicurezza per spartitraffico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' un tipo di barriera di sicurezza utilizzata per spartitraffico (tipo New Jersey, ecc.) può essere monofilare o bifilare di classe diversa. E' in genere realizzata in moduli prefabbricati in calcestruzzo posati in opera, calcestruzzo alleggerito con inerti in argilla espansa strutturale, con barre del tipo Diwidag. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere di sicurezza con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere di sicurezza. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.).
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Spostamento Spostamento, dalla sede di origine, dei moduli componenti le file delle barriere spartitraffico a causa di eventi esterni (manovre
errate, urti, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.8.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.8.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari I9.7.8.2 Sistemazione delle opere complementari (supporti, connessioni, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica,
ecc.). Specializzati vari
I9.7.8.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.9 Componente Barriere di sicurezza permanente CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Barriera di sicurezza installata in modo permanente sulla strada. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere di sicurezza con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere di sicurezza. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.9.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.9.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari I9.7.9.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.). Specializzati vari I9.7.9.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.10 Componente Barriere di sicurezza rigida CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Barriera di sicurezza che subisce una deflessione del tipo trascurabile durante l’urto di un veicolo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere di sicurezza. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere di sicurezza con relativa perdita funzionale. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.10.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.10.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I9.7.10.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.). Specializzati vari I9.7.10.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.11 Componente Barriere di sicurezza stradale CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si definiscono barriere stradali di sicurezza i dispositivi aventi lo scopo di realizzare il contenimento dei veicoli che dovessero tendere alla fuoriuscita dalla carreggiata stradale, nelle migliori condizioni di sicurezza possibili. Sono generalmente realizzate in acciaio zincato a caldo. Le loro caratteristiche si differenziano sia per la loro funzione che per i siti di installazione. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere di sicurezza con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere di sicurezza. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.11.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.11.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. I9.7.11.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.). Specializzati vari I9.7.11.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.12
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.12 Componente Barriere di sicurezza temporanea CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Barriera di sicurezza che può essere facilmente rimossa e spostata a secondo delle necessità. Viene generalmente utilizzata nei lavori stradali, in casi di emergenza, in situazioni particolari. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere di sicurezza con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere di sicurezza. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.12.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.12.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari I9.7.12.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.). Specializzati vari I9.7.12.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.13
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.13 Componente Dispositivi antiabbagliamento CLASSI OMOGENEE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di strumentazioni che riducono l'effetto di abbagliamento dei proiettori dei veicoli a motore provenienti nel senso di marcia opposto e di altre sorgenti luminose di origine esterne. Essi possono essere installati lungo le strade con traffico intenso dove ai fini della sicurezza stradale se ne richiede la presenza. Possono essere impiegati: negli spartitraffico a servizio di strade e autostrade a doppia corsia di marcia, nelle strade in parallelo con doppio traffico nelle due direzioni di marcia e in presenza di sorgenti di luce abbagliante con provenienza da impianti adiacenti a fabbricati o in presenza di superfici riflettenti adiacenti alle strade. I dispositivi antiabbagliamento includono: elementi di occlusione, supporti e elementi di fissaggio. Inoltre essi possono differenziarsi per categoria (Cat. 1 e 2) in funzione della loro accessibilità. Possono essere costituiti da materiali sintetici o da elementi metallici. Infine gli elementi di occlusione dei dispositivi antiabbagliamento vanno marcati con le indicazioni del nome del produttore, della data di fabbricazione e della definizione dei gruppi di materiali sintetici impiegati. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Orientamento errato Orientamento errato dei dispositivi con relativa perdita delle funzionalità iniziali. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i dispositivi antiabbagliamento. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.13.2 Controllo generale dei dispositivi, in particolare dell'orientamento e delle altezze d'uso rispetto alle condizioni ambientali. Verifiche di funzionamento in seguito ad urti esterni.
Tecnici di livello superiore
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.13.1 Ripristino delle condizioni di funzionamento in relazione agli orientamenti ed alle altezze d'uso dei dispositivi. Tecnici di livello superiore
COMPONENTE 9.7.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.14 Componente Guardrails per pedoni CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di barriere di sicurezza per pedoni o altri utenti (cavalieri, ciclisti ed animali) poste generalmente lungo le estremità delle aree pedonali e marciapiedi la cui funzione è quella di impedire ai pedoni e agli altri utenti l' attraversamento da una zona all'altra. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere di sicurezza con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere di sicurezza. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.14.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.14.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari I9.7.14.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.). Specializzati vari I9.7.14.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.15 Componente Letto di arresto CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE E' un'area di terra situata in prossimità della strada che viene riempita di materiale, con particolari caratteristiche, per fare decelerare ed arrestare i veicoli che possono uscire di strada.
ANOMALIE Anomalia Descrizione
Depositi Depositi di materiali diversi lungo l'area di terra del letto di arresto. Insufficienza materiale Insufficienza di materiale dal letto di arresto con relativa perdita delle caratteristiche di decelerazione ed arresto. Irregolarità delle superfici Irregolarità nella distribuzione del materiale (sabbia, ghiaietto, ecc.) costituente il letto di arresto. Presenza di vegetazione Crescita di vegetazione spontanea (piante, erba, radici, ecc.) lungo l'area di terra del letto di arresto. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.15.4 Controllare periodicamente l'efficienza dei letti di arresto e dei materiali costituenti (sabbia, ghiaietto, ecc.), nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare lo stato di regolarità delle superfici e la eventuale presenza di vegetazione o altri depositi.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.15.1 Integrazione del materiale del letto di arresto con sabbia o ghiaietto con caratteristiche idonee al tipo di impiego. Specializzati vari I9.7.15.2 Sistemazione della regolarità delle superfici e dei materiali costituenti (sabbia, ghiaietto, ecc.) anche in considerazione dei tratti
stradali e delle traiettorie dei veicoli. Specializzati vari
I9.7.15.3 Pulizia e rimozione di depositi, vegetazione, e/o materiali estranei che potrebbero compromettere la sicurezza degli utenti stradali. Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.16 Componente Rilevati paramassi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di sistemi geosintetici per la protezione di vie di transito situate a ridosso di rilievi montuosi con rischio di caduta massi. Esistono soluzioni tecnologiche in terra rinforzata o geogriglie: di tipo attivo (che impediscono il distacco) e di tipo passivo (atte ad intercettare o deviare i blocchi in movimento). Queste opere possono essere progettate e dimensionate per ridurre il rischio o la vulnerabilità in caso di frane da distacco e crollo. Nei rilevati in terra rinforzata il terreno viene “legato” dalle geogriglie; la resistenza a trazione offerta dalle geogriglie e l’elevata resistenza allo sfilamento impediscono lo sfondamento del rilevato da parte del masso, nonostante la geometria estremamente ridotta rispetto ad un rilevato tradizionale. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Instabilità Instabilità dello stato di tenuta per fenomeni di “sciame” di frana o di crolli ripetuti lungo la medesima direttrice. Corrosione Fenomeni di corrosione delle strutture portanti delle terre. Mancanza di terreno Mancanza di terreno che mette a nudo la struttura delle terre rinforzate. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.16.2 Controllare lo stato e la tenuta in modo particolare in caso di verificarsi di fenomeni di “sciame” di frana o di crolli ripetuti lungo la medesima direttrice.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.16.1 Ripristino della stabilità mediante l'utilizzo di idoneo materiale di riempimento pietrame, terra, ecc.). In alcuni casi è possibile ripristinarli riutilizzando il materiale precedentemente franato.
Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.17
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.17 Componente Terminali e transizione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Rappresentano la parte terminale di una barriera di sicurezza. Si possono avere: - i terminali iniziali, ossia la parte di estremità a monte di una barriera di sicurezza;- i terminali finali, ossia la parte di estremità a valle di una barriera di sicurezza;- la transizione, ossia la parte di connessione di due barriere di sicurezza anche con caratteristiche prestazionali differenti. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti i terminali e transizione con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i terminali e transizione. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.17.4 Controllare periodicamente l'efficienza dei terminali e transizione e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.17.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari I9.7.17.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.). Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I9.7.17.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.18
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.18 Componente Attraversamenti pedonali rialzati CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Gli attraversamenti pedonali rialzati, denominati anche cuscini berlinesi, sono dei sistemi di rallentamento degli autoveicoli, posti in rilievo, in prossimità di attraversamenti pedonali, lungo le corsie di marcia, in zone con traffico e velocità limitate. Sono formati da moduli componibili in materiali elastoplastici. Le parti in piano possono essere realizzate nei colori rosso, giallo, bianco e rivestite in laminato termoplastico con caratteristiche di rifrangenza per una maggiore visibilità. In genere, per continuità, vengono raccordate ai marciapiedi mediante colate di gomma a freddo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti gli attraversamenti pedonali rialzati Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.18.2 Controllare periodicamente l'efficienza degli attraversamenti pedonali rialzati e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità della segnaletica predisposta in prossimità di essi.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.18.1 Ripristino di parti e/o elementi usurati con altri idonei. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.19
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.19 Componente Barriere new jersey CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Le barriere New Jersey sono dispositivi di sicurezza utilizzati generalmente per incanalare il flusso stradale lungo arterie stradali, delimitare in maniera provvisoria un'area di cantiere, per lavori e/o per situazioni di emergenza. possono essere di forme e materiali diversi a secondo delle funzioni e del loro utilizzo. Possono essere:- in calcestruzzo armato, utilizzate solitamente per cantieri autostradali, dove possono svolgere anche la funzione di spartitraffico permanente in strade a scorrimento veloce;- in PVC o PE, utilizzate nei cantieri urbani; realizzate di colore rosso o bianco, sono generalmente cave per poter essere riempite di acqua o sabbia per garantire la stabilità rispetto al piano stradale.Possono inoltre essere dotate di accessori ulteriori:- giunzioni, per unire più moduli adiacenti;- lampeggianti e catarifrangenti, per migliorarne la visibilità;- ruote, per facilitarne lo spostamento;- fori, per l'applicazione di cartelli o paletti. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deformazione Deformazione della sagoma, a causa di urti esterni, con relativo intralcio delle sedi stradali. Mancanza Mancanza di elementi costituenti le barriere con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti le barriere. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.19.2 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse nell'ambito della sicurezza stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.19.1 Ripristino di parti e/o elementi usurati con altri idonei. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.20
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.20 Componente Mini rotonde CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Vengono in genere utilizzate per disciplinare il traffico, anche a carattere temporaneo, in prossimità di svincoli e/o incroci in cui non si hanno ampi spazi a disposizione. Hanno diametri e spessori minimi e sono generalmente realizzate in gomma riciclata e formate da moduli a spicchi dove sulle corone esterne trovano alloggiamento elementi rifrangenti. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Mancanza Mancanza di elementi costituenti con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti . Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.20.2 Controllo generale delle minirotonde e delle parti costituenti nonché della loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.20.1 Sostituzione di parti mancanti o rotte con altri elementi di caratteristiche analoghe. Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.21
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.21 Componente Paracolpi segnaletici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di elementi a protezione della segnaletica e di altri dispositivi che regolano il traffico stradale, utilizzati per protezione da eventuali urti, collisioni, contatti esterni. Generalmente realizzati in PVC, materiale plastico, schiuma di poliuretano, con inserti rifrangenti per una maggiore visibilità in diurno e notturno. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Mancanza Mancanza di elementi costituenti l'attenuatore con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti gli attenuatori.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione (bulloni, chiodi, piastre, ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.21.2 Controllo generale dei paracolpi segnaletici e delle parti costituenti nonché della loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.21.1 Sostituzione di parti mancanti o rotte con altri elementi di caratteristiche analoghe. Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.22
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.22 Componente Salva pedoni CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di elementi impiegati per proteggere i pedoni in corrispondenza di attraversamenti pedonali, formati da moduli componibili di lunghezza variabile e larghezza standard. Realizzati in gomma riciclabile possono essere verniciati con vernici segnaletiche o corredati da inserti rifrangenti in laminato elastoplastico. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Mancanza Mancanza di elementi costituenti con relativa perdita funzionale. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti. Sganciamenti Sganciamenti di parti costituenti e perdita di elementi di connessione. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C9.7.22.2 Controllo generale dei salvapedoni e delle parti costituenti nonché della loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I9.7.22.1 Sostituzione di parti mancanti o rotte con altri elementi di caratteristiche analoghe. Specializzati vari
OPERA 12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE ELEMENTI COSTITUENTI 12.1 Aree a verde 12.2 Giochi per bambini 12.3 Arredo urbano CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE ARREDO URBANO E VERDE
ELEMENTO TECNOLOGICO 12.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde ELEMENTI COSTITUENTI 12.1.1 Alberi 12.1.7 Cordoli e bordure 12.1.12 Ghiaia e pietrisco 12.1.25 Sementi 12.1.26 Siepi 12.1.29 Strati di pacciamatura 12.1.30 Substrato di coltivazione 12.1.31 Tappeti erbosi 12.1.33 Terra di coltivo 12.1.51 Piante erbacee 12.1.54 Prati da gioco 12.1.56 Prati ornamentali 12.1.58 Prati per uso corrente 12.1.64 Terricci CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Le aree a verde costituiscono l'insieme dei parchi, dei giardini e delle varietà arboree degli spazi urbani ed extra urbani. La distribuzione degli spazi verdi varia in funzione a standard urbanistici ed esigenze di protezione ambientale. Il verde urbano può avere molteplici funzioni di protezione ambientale: ossigenazione dell'aria, assorbimento del calore atmosferico e barriera contro i rumori ed altre fonti di inquinamento.
COMPONENTE 12.1.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.1 Componente Alberi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di piante legnose caratterizzate da tronchi eretti e ramificati formanti una chioma posta ad una certa distanza dalla base. Gli alberi si differenziano per: tipo, specie, caratteristiche botaniche, caratteristiche ornamentali, caratteristiche agronomiche, caratteristiche ambientali e tipologia d'impiego. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Crescita confusa Crescita sproporzionata (chioma e/o apparato radici) rispetto all'area di accoglimento. Malattie a carico delle piante Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della cortecce, nelle piante di alto fusto.
Presenza di insetti In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.1.5 Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite. Giardiniere C12.1.1.6 Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.1.1 Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e
Giardiniere
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE
delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato. I12.1.1.3 Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non
recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici, ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione di riferimento.
Giardiniere
I12.1.1.4 Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
Specializzati vari
COMPONENTE 12.1.7
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.7 Componente Cordoli e bordure CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di manufatti di finitura per la creazione di isole protettive per alberature, aiuole, isole spartitraffico, ecc.. Essi hanno la funzione di contenere la spinta verso l'esterno de terreno che è sottoposta a carichi di normale esercizio. Possono essere realizzati in elementi prefabbricati in calcestruzzo, in pietra artificiale, in cordoni di pietrarsa. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati
dalla loro sede. Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.7.3 Controllo generale delle parti a vista e di eventuali anomalie. Verifica dell'integrità delle parti e dei giunti verticali tra gli elementi contigui.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.7.1 Reintegro dei giunti verticali tra gli elementi contigui in caso di sconnessioni o di fuoriuscita di materiale (sabbia di allettamento Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE
e/o di sigillatura). I12.1.7.2 Sostituzione degli elementi rotti e/o comunque rovinati con altri analoghi. Specializzati vari
COMPONENTE 12.1.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.12 Componente Ghiaia e pietrisco CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di materiale alluvionale o proveniente dalla frantumazione di rocce con dimensioni comprese fra i 2 e 50 mm utilizzato generalmente nella sistemazione di vialetti e percorsi pedonali adiacenti ad aree a verde. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Granulometria irregolare Granulometria e consistenza del materiale irregolare rispetto ai diametri standard. Mancanza Mancanza di materiale lungo le superfici di distribuzione. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.12.2 Controllo della granulometria del materiale. Verificare la corretta distribuzione e costipamento del materiale lungo i percorsi in uso.
Giardiniere
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.12.1 Provvedere alla corretta ridistribuzione e costipamento del materiale, di analoghe caratteristiche, lungo le zone sprovviste e/o comunque carenti.
Giardiniere
COMPONENTE 12.1.25
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.25 Componente Sementi CLASSI OMOGENEE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le sementi rappresentano le molteplici varietà ed essenze del materiale vegetale vivo utilizzabile sotto forma di semi. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Assenza di etichettatura Assenza o insufficienti informazioni su caratteristiche e modalità d'uso del prodotto. Prodotto scaduto Utilizzo del prodotto oltre la data utile indicata sulle confezioni. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.25.2 Controllo delle indicazioni riportate circa l'utilizzo delle sementi e le caratteristiche (grado di purezza, germinabilità, ecc.) dei prodotti.
Giardiniere
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.25.1 Etichettatura e differenziazione delle diverse sementi, a secondo dell'uso, per tipologia, stagione e delle date di scadenza. Giardiniere
COMPONENTE 12.1.26
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.26 Componente Siepi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di recinzioni naturali realizzate con essenze diverse e con funzione di delimitazione di aiuole e/o aree verdi di proprietà privata o di uso pubblico. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Crescita confusa Crescita sproporzionata delle sagome a siepi rispetto all'area e agli spazi di accoglimento. Malattie a carico delle piante Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie e/o alterazione della cortecce.
CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.26.5 Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite. Giardiniere C12.1.26.6 Controllo periodico delle siepi al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. Identificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
Giardiniere
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.26.1 Eliminazione della vegetazione spontanea e/o infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) in modo manuale o mediante l'impiego di diserbanti disseccanti. Vangatura e preparazione del terreno con trattamento di prodotti antigerminanti e rinnovo dello strati di pacciamatura naturale.
Giardiniere
I12.1.26.2 Fertilizzazione con prodotti idonei (concimi organici-minerali). Giardiniere I12.1.26.3 Innaffiaggio delle siepi, in modo particolare delle zone di nuovo impianto e dei tratti aridi. L'operazione può essere condotta
manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni. Generico
I12.1.26.4 Potatura di contenimento e taglio differenziato, in forma e/o sagoma obbligata, a secondo dell'età e specie vegetale. Giardiniere
COMPONENTE 12.1.29
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.29 Componente Strati di pacciamatura CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Lo strato di pacciamatura si effettua ricoprendo il terreno in prossimità delle radici con strati di paglia, di foglie secche, con erba di sfalcio, con corteccia di pino sminuzzata, con lapillo vulcanico, con cartone o film plastici o bioplastici, al fine di impedire la crescita delle erbacce, mantenere la giusta umidità nel suolo, proteggere gli strati di terreno dall'erosione, evitare la formazione della crosta superficiale, diminuire il compattamento, ecc.. La pacciamatura imita in un certo senso quello che accade naturalmente nei sottoboschi dove le foglie secche vanno ad accumularsi sul terreno ai piedi dell'albero, limitando la crescita di altra vegetazione. L'effetto è dovuto sia ad un'inibizione di tipo fisico (impedimento alla penetrazione dei raggi solari, mancanza di spazio per lo sviluppo delle erbe infestanti) sia ad azioni di tipo biochimico (rilascio di sostanze bioinibitrici che intossicano i semi e le parti di propagazione delle erbe infestanti). Questa tecnica permette di mantenere, al livello delle radici superficiali, una temperatura più elevata nei mesi freddi, mentre diminuisce il bisogno di annaffiature durante i mesi caldi. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Mancanza Mancanza dei materiali costituenti gli strati pacciamatura. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.29.2 Controllo e verifica della corretta distribuzione del materiale in prossimità delle piante. Giardiniere
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.29.1 Provvedere alla corretta ridistribuzione e costipamento degli strati di pacciamatura in funzione delle piante messe a dimora. Giardiniere
COMPONENTE 12.1.30
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.30 Componente Substrato di coltivazione CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di materiali di origine minerale e/o vegetale impiegati singolarmente o miscelati secondo adeguate proporzioni in funzione degli impieghi e delle qualità vegetali. Particolari substrati sono rappresentati da: compost, terriccio di letame e torba. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Presenza di agenti patogeni Presenza di agenti patogeni e/o altre sostanze tossiche nelle diverse composizioni di substrato. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.30.2 Analisi delle composizioni e qualità del prodotto previa verifica di assenza di agenti patogeni e/o sostanze tossiche. Analisti di laboratorio
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.30.1 Miscelazione dei prodotti (minerali, vegetali, compost, ecc.) secondo adeguate proporzioni in funzione degli impieghi e delle qualità vegetali da trattare.
Giardiniere
COMPONENTE 12.1.31
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.31 Componente Tappeti erbosi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Essi vengono utilizzati per la sistemazione a prato di superfici dove è richiesto un rapido inerbimento. Possono essere del tipo a tappeti erbosi o in strisce a zolle. Le qualità variano a secondo delle specie prative di provenienza: cotica naturale, miscugli di graminacee e leguminose, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Crescita di vegetazione spontanea Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose. Prato diradato Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.31.6 Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
Generico
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.31.1 Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
Giardiniere
I12.1.31.2 Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
Giardiniere
I12.1.31.3 Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti, contenitori specifici, ecc.).
Generico
I12.1.31.4 Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
Giardiniere
I12.1.31.5 Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di eventuale terreno smosso.
Giardiniere
COMPONENTE 12.1.33
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.33 Componente Terra di coltivo CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di terreno con caratteristiche tali da contribuire ad elevare la qualità degli strati esistenti. In particolare si caratterizza per i seguenti parametri: - assenza di elementi estranei (pietre, sassi , radici, rami, ecc.);- assenza di sostanze tossiche;- assenza di agenti patogeni;- presenza in proporzione di componenti nutritivi;- presenza in proporzione di sostanze organiche e microrganismi essenziali;- reazione neutra;- tessitura franca con adeguate proporzioni di sabbia, argilla e limo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Presenza di ciottoli e sassi Presenza di ciottoli e sassi nella composizione della terra di coltivo. Presenza di radici ed erbe Presenza di radici ed erbe infestanti nella composizione della terra di coltivo. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.33.2 Verificare l' assenza di elementi estranei (pietre, sassi , radici, rami, ecc.) e di sostanze tossiche e/o di agenti patogeni. Controllare le informazioni riportate sulle etichettature circa la presenza in proporzione di componenti nutritivi, sostanze organiche, microrganismi essenziali, ecc..
Giardiniere
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.33.1 Preparazione dei terreni in uso secondo le caratteristiche organiche-minerali e delle prescrizioni del fornitore in funzione delle varietà vegetali da impiantare.
Giardiniere
COMPONENTE 12.1.51
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.51 Componente Piante erbacee CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le piante erbacee si contraddistinguono per la loro valenza ornamentale dovuta alle fioriture ed in alcuni casi alle foglie particolari. Vengono distinte a secondo del loro ciclo vegetativo in annuali, biennali, perenni. Le piante annuali e biennali necessitano di frequenti sostituzioni stagionali e reimpianti. Le piante erbacee perenni hanno costi di manutenzione ridotti in quanto non necessitano di sostituzioni annuali. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Crescita confusa Presenza di varietà arboree diverse e sproporzionate all'area di accoglimento. Malattie a carico delle piante Le modalità di manifestazione variano a secondo della specie vegetale, accompagnandosi spesso anche dall'attacco di insetti. In
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE
genere si caratterizzano per l'indebolimento della piante con fenomeni di ingiallimento e perdita delle foglie. Presenza di insetti In genere sono visibili ad occhio nudo e si può osservarne l'azione e i danni provocati a carico delle piante. Le molteplici varietà di
specie di insetti dannosi esistenti fa si che vengano analizzati e trattati caso per caso con prodotti specifici. In genere si caratterizzano per il fatto di cibarsi di parti delle piante e quindi essere motivo di indebolimento e di manifestazioni di malattie che portano le specie ad esaurimento se non si interviene in tempo ed in modo specifico.
Terreno arido L'aridità del terreno, spesso per mancanza di acqua, si manifesta con spaccature e lesioni degli strati superficiali e con il deperimento della vegetazione esistente.
CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.51.5 Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite. Giardiniere C12.1.51.6 Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione
dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
Giardiniere
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.51.1 Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
Giardiniere
I12.1.51.3 Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici, ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione di riferimento.
Giardiniere
I12.1.51.4 Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
Specializzati vari
COMPONENTE 12.1.54
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.54 Componente Prati da gioco CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di prati destinati ad utilizzo intensivo come gioco (giochi per bambini, attività all'aperto, ecc.) e/o per attività di svago (pic-nic, sdraiarsi, rilassarsi, ecc.). Sono generalmente costituiti da miscugli di essenze resistenti al frequente calpestio. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Crescita di vegetazione spontanea Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose. Prato diradato Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite. Disseccamento Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica. Drenaggio inadeguato Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei. Eccessivi depositi salini Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualità delle acque utilizzate per la
irrigazione non idonee. Fisiopatie Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:- scarsa
illuminazione- alte e basse temperature- composizione fisico-chimica del substrato- carenze nutrizionali. Patologie da irrigazione Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine. Disseccamento Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica. Drenaggio inadeguato Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei. Eccessivi depositi salini Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualità delle acque utilizzate per la
irrigazione non idonee. Fisiopatie Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:- scarsa
illuminazione- alte e basse temperature- composizione fisico-chimica del substrato- carenze nutrizionali. Patologie da irrigazione Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine. Malattie crittogamiche Presenza di funghi (micelio fungino) degradatori che trovano nutrimento nei tessuti erbacei. Ruggini Presenza macroscopica nei prati di erba arrossata. Oidio Presenza macroscopica nei prati di zone diffuse di erba sbiancata. Brown patch Presenza macroscopica nei prati di chiazze rotondeggianti di colore marrone scuro. Antracnosi Presenza macroscopica nei prati di piccole chiazze giallo-arance. Nematodi Presenza macroscopica nei prati di chiazze gialle di piccole e medie dimensioni. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.54.9 Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
Generico
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.54.1 Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
Giardiniere
I12.1.54.2 Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
Giardiniere
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I12.1.54.3 Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti,
contenitori specifici, ecc.). Generico
I12.1.54.4 Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
Giardiniere
I12.1.54.5 Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di eventuale terreno smosso.
Giardiniere
I12.1.54.6 Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.Tali operazioni possono suddividersi in:- bucature: (coring, spiking, vertidraining)- trapanatura: (drilling)- lamatura: (slicing).
Giardiniere
I12.1.54.7 Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil. I12.1.54.8 Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro.
COMPONENTE 12.1.56
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.56 Componente Prati ornamentali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di tappeti erbosi soggetti a manutenzione frequente in genere soggetti ad accessi limitati di calpestio. In genere vengono impiegate varietà e miscugli tipo, nelle seguenti percentuali:- poa pratensis (40%);- festuca rubra (45%);- agrostis tenuis (15%). ANOMALIE
Anomalia Descrizione Crescita di vegetazione spontanea Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose. Prato diradato Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite. Disseccamento Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica. Drenaggio inadeguato Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei. Eccessivi depositi salini Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualità delle acque utilizzate per la
irrigazione non idonee. Fisiopatie Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:- scarsa
illuminazione- alte e basse temperature- composizione fisico-chimica del substrato- carenze nutrizionali. Patologie da irrigazione Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine. Malattie crittogamiche Presenza di funghi (micelio fungino) degradatori che trovano nutrimento nei tessuti erbacei.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Ruggini Presenza macroscopica nei prati di erba arrossata. Oidio Presenza macroscopica nei prati di zone diffuse di erba sbiancata. Brown patch Presenza macroscopica nei prati di chiazze rotondeggianti di colore marrone scuro. Antracnosi Presenza macroscopica nei prati di piccole chiazze giallo-arance. Nematodi Presenza macroscopica nei prati di chiazze gialle di piccole e medie dimensioni. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.56.9 Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
Generico
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.56.1 Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
Giardiniere
I12.1.56.2 Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
Giardiniere
I12.1.56.3 Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti, contenitori specifici, ecc.).
Generico
I12.1.56.4 Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
Giardiniere
I12.1.56.5 Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di eventuale terreno smosso.
Giardiniere
I12.1.56.6 Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.Tali operazioni possono suddividersi in:- bucature: (coring, spiking, vertidraining)- trapanatura: (drilling)- lamatura: (slicing).
Giardiniere
I12.1.56.7 Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil. I12.1.56.8 Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro.
COMPONENTE 12.1.58
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.58 Componente Prati per uso corrente CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di prati destinati ad utilizzi di media intensità, con scopi sia ornamentali che ludici. Sono generalmente costituiti da miscugli di essenze resistenti al frequente calpestio ed alla siccità. In genere vengono impiegate varietà e miscugli tipo, nelle seguenti percentuali:- poa pratensis (10%);- poa trivialis (20%);- festuca rubra (20%);- festuca arundinacea (15%);- lolium perenne (20%);- cynodon dactylon (15%). ANOMALIE
Anomalia Descrizione Crescita di vegetazione spontanea Crescita di vegetazione infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) con relativo danno fisiologico, meccanico ed estetico delle aree
erbose. Prato diradato Si presenta con zone prive di erba o con zolle scarsamente gremite. Disseccamento Disseccamento dei tappeti erbosi per carenza idrica. Drenaggio inadeguato Drenaggio inadeguato con fenomeni di ristagni idrici dovuti alla realizzazione di substrati non idonei. Eccessivi depositi salini Eccessivi depositi salini di cloruro di sodio dovuti a fenomeni di deflocculazione ed a qualità delle acque utilizzate per la
irrigazione non idonee. Fisiopatie Malattie a carico dei tappeti erbosi che vanno ad alterare gli equilibri fisiologici dovuti a problematiche diverse:- scarsa
illuminazione- alte e basse temperature- composizione fisico-chimica del substrato- carenze nutrizionali. Patologie da irrigazione Insorgenza di crittogamie dei tappeti erbosi per eccessiva presenza di acqua sulle lamine. Malattie crittogamiche Presenza di funghi (micelio fungino) degradatori che trovano nutrimento nei tessuti erbacei. Ruggini Presenza macroscopica nei prati di erba arrossata. Oidio Presenza macroscopica nei prati di zone diffuse di erba sbiancata. Brown patch Presenza macroscopica nei prati di chiazze rotondeggianti di colore marrone scuro. Antracnosi Presenza macroscopica nei prati di piccole chiazze giallo-arance. Nematodi Presenza macroscopica nei prati di chiazze gialle di piccole e medie dimensioni. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.58.9 Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
Generico
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.58.1 Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
Giardiniere
I12.1.58.2 Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
Giardiniere
I12.1.58.3 Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti, contenitori specifici, ecc.).
Generico
I12.1.58.4 Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
Giardiniere
I12.1.58.5 Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi).
Giardiniere
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE
Estirpatura di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di eventuale terreno smosso.
I12.1.58.6 Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.Tali operazioni possono suddividersi in:- bucature: (coring, spiking, vertidraining)- trapanatura: (drilling)- lamatura: (slicing).
Giardiniere
I12.1.58.7 Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil. I12.1.58.8 Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro.
COMPONENTE 12.1.64
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.64 Componente Terricci CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Il terriccio è un terreno con sostanze nutritive (in genere sostanze vegetali decomposte) proveniente dai boschi, dalla campagna o dal compostaggio della frazione organica dei rifiuti solidi. Esso, mescolato ad altre sostanze, viene utilizzato come substrato fertile e/o concime per piante da vaso, giardinaggio e nelle serre. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Presenza di ciottoli e sassi Presenza di ciottoli e sassi nella composizione dei terricci. Presenza di radici ed erbe Presenza di radici ed erbe infestanti nella composizione dei terricci. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.1.64.2 Verificare l' assenza di elementi estranei (pietre, sassi , radici, rami, ecc.) e di sostanze tossiche e/o di agenti patogeni. Controllare le informazioni riportate sulle etichettature circa la presenza in proporzione di componenti nutritivi, sostanze organiche, microrganismi essenziali, ecc..
Giardiniere
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.1.64.1 Preparazione dei terreni in uso secondo le caratteristiche organiche-minerali e delle prescrizioni del fornitore in funzione delle varietà vegetali da impiantare.
Giardiniere
ELEMENTO TECNOLOGICO 12.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini ELEMENTI COSTITUENTI 12.2.1 Altalene 12.2.2 Arrampicate 12.2.3 Assi di equilibrio 12.2.4 Casette 12.2.6 Dondoli a bilico 12.2.7 Dondoli oscillanti 12.2.9 Giochi a molla 12.2.10 Giostre 12.2.11 Labirinti 12.2.12 Pannelli gioco 12.2.13 Pavimentazione antitrauma 12.2.14 Pedana antitrauma 12.2.15 Piramidi a corda 12.2.16 Ponti 12.2.17 Sbarre a gradini 12.2.18 Scivoli 12.2.19 Tunnel 12.2.20 Vasche di sabbia 12.2.22 Tappeti elastici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Attrezzature e strutture per giochi con le quali o sulle quali i bambini possono giocare e svagarsi in modo individuale o in gruppi, accrescendo la propria personalità. Essi favoriscono l'adattamento all'ambiente dei bambini contribuendo al loro sviluppo psicofisico ed alle molteplici attività, come favorire il gioco creativo, il gioco singolo o di gruppo, accrescere i movimenti, ecc.. I giochi si differenziano: per età d'uso, per spazi chiusi o aperti, per dimensioni e ingombro, altezza di caduta, area di sicurezza e per i materiali. I materiali devono rispettare le norme vigenti in materia di sicurezza e qualità. I rivestimenti di superfici infatti devono essere privi di spigoli vivi, taglienti e/o comunque di altre sporgenze pericolose. I giochi devono essere privi di parti che possano facilitare l'intrappolamento. E' essenziale che le aree destinate ai giochi siano integrate agli spazi a verde e protette dal traffico veicolare. Dal punto di vista manutentivo i fornitori sono tenuti a fornire tutte le istruzioni necessarie. In particolare per attrezzature facilmente soggette ad atti di vandalismo può necessitare di stabilire le frequenze di controllo in tempi brevi.
COMPONENTE 12.2.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.1 Componente Altalene CLASSI OMOGENEE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di attrezzature mobili in cui il peso dell'utente è sorretto da perni o giunti. Le altalene possono distinguersi in:- tipo 1: altalene ad unico asse di rotazione (l'oscillazione avviene in avanti e indietro rispetto ad un arco perpendicolare alla trave di sospensione);- tipo 2: altalene a più assi di rotazione (l'oscillazione avviene in direzione perpendicolare o longitudinale rispetto alla trave di sospensione);- tipo 3: altalene ad un solo punto di sospensione (l'oscillazione può avvenire in ogni direzione).Le altalene possono essere costituite da sedili, sedili a culla, piattaforme, cestelli, ecc., agganciati a catene, corde e/o altri elementi rigidi collegati a strutture in telaio, di legno o metallo in modo da poter oscillare in direzioni diverse a secondo del tipo. Le strutture sono ancorate al suolo su basi in fondazione. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini ed in particolare: migliorare la prensilità, stare in equilibrio, dondolare, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,
saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza di segnaletica ludica informativa. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Irregolarità delle superfici lisce Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.1.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose. Specializzati vari C12.2.1.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.1.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.1.10 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari C12.2.1.11 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti
costituenti. Specializzati vari
C12.2.1.12 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.1.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I12.2.1.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.1.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.1.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le
prescrizioni manutentive del fornitore. Specializzati vari
I12.2.1.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari I12.2.1.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire
attentamente le prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.2 Componente Arrampicate CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le arrampicate possono essere del tipo: a scala e/o rampa, tipo a rete e del tipo a pertica. I tipi a scala possono essere: con scale in corda, con rampa convessa, con rampa concava, con rampa ragno combinate, ecc.. I tipi a rete possono essere: con sartia, con rete a nido, con corde intrecciate, combinate, ecc..I tipi a pertica possono essere: tipo pompieri, a cavatappi, combinate, ecc.. Le arrampicate si sviluppano in genere su telai fissi realizzati in legno, plastica o metallo. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini ed in particolare: stare in equilibrio, arrampicarsi, ondeggiare, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza o manomissione della segnaletica ludica di informazione. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.2.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose. Specializzati vari C12.2.2.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE C12.2.2.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.) C12.2.2.10 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari C12.2.2.11 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di
caduta rispettando le prescrizione del fornitore. Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.2.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.2.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.2.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.2.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le
prescrizioni manutentive del fornitore. Specializzati vari
I12.2.2.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari I12.2.2.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire
attentamente le prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.3 Componente Assi di equilibrio CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Il gioco consente di sviluppare l'equilibrio e la socializzazione e può in genere essere utilizzato da uno o più bambini. Sono generalmente realizzati con travi di sezione diversa in legno di pino impregnato o lamellare. L'accostamento inoltre di più assi di equilibrio consente di effettuare percorsi dallo sviluppo più articolato. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,
saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza di segnaletica ludica informativa. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Irregolarità delle superfici lisce Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.3.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose. Specializzati vari C12.2.3.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.3.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.3.10 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari C12.2.3.11 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti
costituenti. Specializzati vari
C12.2.3.12 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.3.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.3.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.3.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.3.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le
prescrizioni manutentive del fornitore. Specializzati vari
I12.2.3.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari I12.2.3.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire
attentamente le prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.4
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.4 Componente Casette CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le casette sono giochi che contribuiscono allo sviluppo psicofisico dei bambini ed in particolare al gioco di gruppo. In genere si tratta di combinazioni ludiche costituite da un corpo a torre intorno al quale si sviluppano altri giochi integrati: corde, arrampicate, scivoli, ecc.. Possono essere costituite di materiali diversi quali plastica, legno, materiali misti, ecc.. I materiali devono rispettare le norme vigenti in materia di sicurezza e qualità. I rivestimenti di superfici infatti devono essere privi di spigoli vivi, taglienti e/o comunque di altre sporgenze pericolose. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,
saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza o manomissione della segnaletica ludica di informazione. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Irregolarità delle superfici lisce Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.4.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose. Specializzati vari C12.2.4.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.4.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.4.10 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti
costituenti. Specializzati vari
C12.2.4.11 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Specializzati vari
C12.2.4.12 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.4.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.4.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.4.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.4.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le
prescrizioni manutentive del fornitore. Specializzati vari
I12.2.4.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I12.2.4.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire
attentamente le prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.6
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.6 Componente Dondoli a bilico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I dondoli a bilico sono attrezzature costituite da corpi, sui quali sono disposti le sedute, collegati ad elementi di supporto a loro volta collegati ad ancoraggi al suolo. Sono generalmente costituiti da un barra (in legno, metallo) orizzontale posta su un vincolo centrale, ancorato al suolo e situato ad una altezza minima (di circa 55 cm) ed a questo agganciata su sistemi a molle e/o meccanismi che permettono i movimenti di inclinazione in alternanza delle estremità ove sono poste le sedute. I dondoli a bilico possono riassumersi in:- tipo 1: tipo assiale (con movimento verticale);- tipo 2: ad unico punto di supporto (con direzione di movimento predeterminata o multidirezionale);- tipo 3: a più punti di supporto (con direzione di movimento predeterminata o multidirezionale);- tipo 4: a bilico oscillante (con movimento orizzontale in avanti e indietro). Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini e di gruppo, nonché di: migliorare la prensilità, stare in equilibrio, dondolare, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza o manomissione della segnaletica ludica di informazione. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Irregolarità delle superfici lisce Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura. Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.6.6 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.6.7 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.6.8 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari C12.2.6.9 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE
costituenti. C12.2.6.10 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di
caduta rispettando le prescrizione del fornitore. Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.6.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.6.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.6.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.6.4 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari I12.2.6.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire
attentamente le prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.7
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.7 Componente Dondoli oscillanti CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I dondoli oscillanti sono giochi caratterizzati da sagome arrotondate con forme diverse (animali, fiori, macchinine, personaggi di fiabe, ecc.) provvisti di sedili/sedute e maniglie di impugnatura per facilitarne la cavalcata da parte dei bambini. Le sagome sono installate su componenti di sospensione (molle a balestra, spirali, blocchi di torsione, blocchi di compressione) a loro volta ancorati al suolo mediante elementi di ancoraggio che ne facilitano il movimento e l'azione di oscillazione dall'utilizzatore. I dondoli oscillanti possono riassumersi in: - tipo 1: ad unico punto di supporto (con direzione di movimento predeterminata o multidirezionale);- tipo 2: a più punti di supporto (con direzione di movimento predeterminata o multidirezionale);- tipo 3: a bilico (con movimento orizzontale in avanti e indietro). Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini e di gruppo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza o manomissione della segnaletica ludica di informazione. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Irregolarità delle superfici lisce Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.7.6 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.7.7 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.7.8 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari C12.2.7.9 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti
costituenti. Specializzati vari
C12.2.7.10 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.7.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.7.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.7.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.7.4 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari I12.2.7.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire
attentamente le prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.9
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.9 Componente Giochi a molla CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I giochi a molla sono giochi caratterizzati da sagome arrotondate con forme diverse (animali, fiori, macchinine, personaggi di fiabe, ecc.) provvisti di sedili/sedute e maniglie di impugnatura per facilitarne la cavalcata da parte dei bambini. Le sagome sono ancorate su molla oscillante a sua volta ancorata a basamento da interrare al suolo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,
saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza di segnaletica ludica informativa. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Irregolarità delle superfici lisce Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.9.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose. Specializzati vari C12.2.9.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.9.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.9.10 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari C12.2.9.11 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti
costituenti. Specializzati vari
C12.2.9.12 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.9.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.9.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.9.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.9.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le
prescrizioni manutentive del fornitore. Specializzati vari
I12.2.9.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari I12.2.9.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire
attentamente le prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.10
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.10 Componente Giostre CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le giostre sono costituite da uno o più sedili fissati ad una base girevole con movimento rotatorio intorno ad un asse verticale o con inclinazione fino a 5°. Le giostre possono essere: a sedie rotanti, classica, funghi rotanti, rialzate, su binario e a disco girevole. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini ed in particolare: stare in equilibrio, dondolare, ecc.. Sono indicate prevalentemente per il gioco di gruppo. Sono costituite generalmente da materiali misti: metallo, plastica, legno. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,
saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza o manomissione della segnaletica ludica di informazione. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Irregolarità delle superfici lisce Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.10.6 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.10.7 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.10.8 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari C12.2.10.9 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti
costituenti. Specializzati vari
C12.2.10.10
Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.10.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.10.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.10.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.10.4 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari I12.2.10.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire
attentamente le prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.11
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.11 Componente Labirinti CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I labirinti sono in genere giochi costituiti dall'insieme di costruzioni e percorsi disposti con intrigo all'interno di volumi con spazi e traiettorie diverse ed obbligate caratterizzati da ingresso ed uscita unici. I materiali utilizzati possono essere molteplici: legno, plastica, metallo, misti. Sono giochi che contribuiscono allo sviluppo psicofisico dei bambini ed in particolare ad accrescere l'orientamento e il ragionamento. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza o manomissione della segnaletica ludica di informazione. Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Irregolarità delle superfici lisce Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.11.4 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.) Specializzati vari C12.2.11.5 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari C12.2.11.6 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti
costituenti. Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.11.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.11.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.11.3 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12.2.12 Componente Pannelli gioco CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di combinazione di vari pannelli gioco assemblati tra loro realizzati in materiale diverso e montati su supporti in acciaio ancorati a terra mediante staffe zincate a scomparsa. Le varie combinazioni vanno a formare giochi in riferimento a fiabe o personaggi dei cartoni. Lo scopo del gioco è quello di stimolare la curiosità dei bambini in riferimento a spazi aperti. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,
saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza di segnaletica ludica informativa. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Irregolarità delle superfici lisce Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.12.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose. Specializzati vari C12.2.12.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.12.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.12.10
Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari
C12.2.12.11
Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Specializzati vari
C12.2.12.12
Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.12.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.12.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I12.2.12.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.12.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le
prescrizioni manutentive del fornitore. Specializzati vari
I12.2.12.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari I12.2.12.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire
attentamente le prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.13
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.13 Componente Pavimentazione antitrauma CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE La pavimentazione antitrauma è costituita da un conglomerato di fibre di gomma e poliuretano. Lo spessore varia in funzione dell'altezza di gioco. Essa è ideale per l’applicazione nelle aree soggette a calpestio, in particolar modo nelle zone sottostanti i giochi per coprire le aree d'impatto onde evitare traumi durante l'utilizzo dei giochi. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza di segnaletica ludica informativa. Assenza di sostanze nocive Assenza nei materiali costituenti di elementi tossici o nocivi. Mancanza Mancanza di parti della pavimentazione lungo le superfici d'impatto. Spessori inadeguati Spessori inadeguati rispetto all'altezza del gioco in questione. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.13.2 Controllare l'integrità degli elementi costituenti la pavimentazione lungo le aree dei giochi. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.13.1 Sostituzione di parti rovinate o mancanti con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.14
IDENTIFICAZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.14 Componente Pedana antitrauma CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Essa è costituita da un conglomerato di fibre di gomma e poliuretano. Lo spessore della pedana varia in funzione dell'altezza di gioco. La pedana antitrauma è ideale per l’applicazione nelle aree soggette a calpestio, in particolar modo nelle zone sottostanti gli scivoli. Evita inoltre la formazione di avvallamenti che possono favorire l'accumulo di acqua meteorica ed altri depositi. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Assenza di sostanze nocive Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza di segnaletica ludica informativa. Mancanza Mancanza di parti della pavimentazione lungo le superfici d'impatto. Spessori inadeguati Spessori inadeguati rispetto all'altezza del gioco in questione. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.14.2 Controllare l'integrità degli elementi costituenti la pavimentazione lungo le aree dei giochi. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.14.1 Sostituzione di parti rovinate o mancanti con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.15
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.15 Componente Piramidi a corda CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Le piramidi a corda sono costituite da funi intrecciate in modo tale da formare una struttura tridimensionale agganciata ad un pilone centrale a sua volta ancorato al suolo previa fondazione in cemento. Le funi formano nell'insieme celle poliedriche a rete con comportamento elastico. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini ed in particolare: stare in equilibrio, dondolare, arrampicarsi, ondeggiare, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza di segnaletica ludica informativa. Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.15.6 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose. Specializzati vari C12.2.15.7 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.15.8 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.15.9 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di
caduta rispettando le prescrizione del fornitore. Specializzati vari
C12.2.15.10
Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.15.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.15.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.15.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.15.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le
prescrizioni manutentive del fornitore. Specializzati vari
I12.2.15.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.16
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.16 Componente Ponti CLASSI OMOGENEE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I ponti rappresentano in genere elementi di unione tra più giochi combinati. I ponti possono essere del tipo: a corde, ad amaca, a piattaforma e a gradoni. I materiali utilizzati sono generalmente legno, corda, plastica o metallo. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini e di socializzazione come: stare in equilibrio, arrampicarsi, ondeggiare, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza di segnaletica ludica informativa. Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.16.6 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.16.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose. Specializzati vari C12.2.16.8 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.16.9 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di
caduta rispettando le prescrizione del fornitore. Specializzati vari
C12.2.16.10
Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.16.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.16.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.16.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.16.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le
prescrizioni manutentive del fornitore. Specializzati vari
I12.2.16.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.17
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.17 Componente Sbarre a gradini CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di giochi realizzati con elementi verticali di altezza diversi (a gradini) ancorati al suolo e posti ad una distanza tra loro regolare (circa 120 cm), uniti da traversine orizzontali alle quali vi sono collegate reti e/o maniglie poste ad un'altezza raggiungibile dai bambini. Lo scopo del gioco è di attraversare il percorso utilizzando solo le maniglie senza toccare a terra con gli arti inferiori stimolando le attività motorie dei bambini ed in particolare: per migliorare la prensilità, a stare in equilibrio, dondolare, ecc.. Generalmente sono costituiti da materiali tra loro combinati: legno lamellare, plastica, corde. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza di segnaletica ludica informativa. Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.17.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose. Specializzati vari C12.2.17.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.17.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.17.10
Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Specializzati vari
C12.2.17.11
Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.17.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.17.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.17.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.17.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le
prescrizioni manutentive del fornitore. Specializzati vari
I12.2.17.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I12.2.17.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire
attentamente le prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.18
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.18 Componente Scivoli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di strutture con singole o più superfici poste ad una certa inclinazione sulle quali l'utente può farsi scivolare seguendo percorsi definiti. Gli scivoli possono distinguersi in: scivoli combinati, scivoli a onda, scivoli a pendio, scivoli a tunnel, scivoli curvi o elicoidali e scivoli liberi. Gli scivoli sono in genere costituiti da piste in lamiera di acciaio inox con superficie liscia e/o in materiale plastico, o legno lamellare, con bordi laterali, ancorate a telai in legno e/o in tubolari fissati al suolo. Spesso sono integrati con altri giochi ai quali si accede per mezzo di arrampicate a scalini o a rampe. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini ed in particolare: stare in equilibrio, arrampicarsi, scivolare, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,
saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza di segnaletica ludica informativa. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Irregolarità delle superfici lisce Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.18.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose. Specializzati vari C12.2.18.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.18.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.18.1 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 0 costituenti. C12.2.18.11
Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Specializzati vari
C12.2.18.12
Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.18.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.18.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.18.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.18.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le
prescrizioni manutentive del fornitore. Specializzati vari
I12.2.18.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari I12.2.18.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire
attentamente le prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.19
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.19 Componente Tunnel CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I tunnel sono elementi di gioco attraverso i quali i bambini imparano ad orientarsi eseguendo allo stesso tempo una attività ludica. Vengono inseriti spesso tra un gioco e l'altro per creare collegamenti e percorsi di gioco. Lo scopo del gioco è quello di stimolare le attività motorie dei bambini e di gruppo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Allentamento di bulloni e fissaggi Allentamento di bulloni e fissaggi con conseguente perdita di stabilità degli elementi di connessione. Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,
saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni. Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza o manomissione della segnaletica ludica di informazione. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE
carbonica, ecc.). Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Irregolarità delle superfici lisce Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura. Mancanza del rivestimento di sicurezza Mancanza e/o insufficienza di parti di sottofondo delle superfici di sicurezza per l'assorbimento d'impatto. Usura elementi di aggancio Usura degli elementi di aggancio (catene, funi, ecc.) con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.19.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose. Specializzati vari C12.2.19.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore. Specializzati vari C12.2.19.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.19.10
Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Specializzati vari
C12.2.19.11
Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Specializzati vari
C12.2.19.12
Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione. Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.19.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.19.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.19.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati. Specializzati vari I12.2.19.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le
prescrizioni manutentive del fornitore. Specializzati vari
I12.2.19.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari I12.2.19.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire
attentamente le prescrizioni del fornitore. Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.20
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.20 Componente Vasche di sabbia CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di recinti con strutture in legno lamellare squadrate a pianta quadrata e/o rettangolare con altezza dei bordi di circa 40 cm, all'interno delle quali viene immessa sabbia asettica di fine granulometria. Sono giochi che contribuiscono allo sviluppo psicofisico dei bambini ed in particolare alla creatività di gruppo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza di segnaletica ludica informativa. Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Irregolarità delle superfici lisce Alterazione di superfici lisce per eventi dovuti a traumi, rotture ed usura. Mancanza di sabbia Mancanza di sabbia all'interno della vasca. Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante sulle superficie della vasca e su quelle
sabbiose. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.20.6 Controllare che all'interno della vasca il livello della sabbia sia almeno pari a 20 cm in ogni parte di essa. Generico C12.2.20.7 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Specializzati vari C12.2.20.8 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti
costituenti. Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.20.1 Integrazione della sabbia all'interno della vasca con altra di analoghe caratteristiche fino al raggiungimento del livello standard. I12.2.20.2 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale.
Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli. Generico
I12.2.20.3 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio. Specializzati vari I12.2.20.4 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari I12.2.20.5 Sostituzione della sabbia con altra di analoghe caratteristiche (di granulometria, di asettici, ecc.). Generico
COMPONENTE 12.2.22
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.22 Componente Tappeti elastici CLASSI OMOGENEE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I tappeti elastici, detti anche trampolini elastici, sono delle strutture ludiche dedicate al divertimento dei bambini e dei ragazzi che si trovano generalmente nei parchi-gioco itineranti o nelle ludoteche. Realizzati con tappeto elastico in metallo zincato e PVC (cloruro di polivinile), completo di recinzione e tubi di protezione. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Depositi e sporcizia Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile,
poco coerente e poco aderente al materiale sottostante. Usura elementi costituenti Usura degli elementi di aggancio con relativa perdita di resistenza a sollecitazioni esterne. In particolare di:- buchi e perforazioni
del telo da salto;- scuciture nel telo da salto;- telaio e gambe piegate o rotte;- molle rotte o mancanti;- cuscini mancanti o mal disposti;- teli da salto in pendenza;- eventuali oggetti contendenti sul telaio
CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.2.22.3 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica delle superfici di gioco. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.2.22.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Generico
I12.2.22.2 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche. Specializzati vari
ELEMENTO TECNOLOGICO 12.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano ELEMENTI COSTITUENTI 12.3.2 Barriere pedonali 12.3.3 Cestini portarifiuti in acciaio inox 12.3.4 Cestini portarifiuti in alluminio 12.3.5 Cestini portarifiuti in cemento 12.3.6 Cestini portarifiuti in lamiera zincata 12.3.8 Contenitori per rifiuti differenziati 12.3.10 Delimitatori di traffico 12.3.12 Dissuasori detraibili manualmente 12.3.13 Fioriere in conglomerato cementizio
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12.3.14 Fioriere in ghisa 12.3.15 Fioriere in legno 12.3.16 Fontane 12.3.17 Fontanelle 12.3.20 Gazebo 12.3.22 Griglie di protezione per alberi 12.3.25 Paline Informative 12.3.26 Panchine amovibili 12.3.27 Panchine anatomiche con braccioli 12.3.28 Panchine anatomiche senza braccioli 12.3.29 Panchine fisse 12.3.30 Panchine senza schienali 12.3.31 Parapedonali 12.3.32 Pensiline e coperture 12.3.33 Portacicli 12.3.34 Recinzioni attrezzate 12.3.35 Sedute 12.3.38 Stendardi 12.3.42 Cestini portarifiuti in legno 12.3.43 Fioriere in acciaio 12.3.44 Fioriere in polietilene 12.3.51 Lampioni stradale ad energia solare 12.3.56 Pattumiere per deiezioni canine 12.3.57 Porta ceneri per spazi pubblici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di attrezzature utilizzate nella sistemazione degli spazi pubblici. Esse devono relazionarsi con gli spazi creando ambienti confortevoli e gradevoli sotto i diversi profili. Negli arredi urbani va controllato periodicamente l'integrità degli elementi e della loro funzionalità anche in rapporto ad attività di pubblico esercizio.
COMPONENTE 12.3.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.2 Componente Barriere pedonali
CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi realizzati generalmente in elementi tubolari e/o in grigliato elettrofuso aventi funzione di protezione e perimetrazione degli spazi pedonali. A secondo delle tipologie gli elementi vengono saldati in forme e moduli diversi. Gli elementi grigliati vengono zincati a caldo e successivamente rivestiti con resine colorate termoindurenti integrandole in tal modo nel contesto urbano. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Instabilità ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.2.3 Controllare la disposizione lungo le zone pedonali. Verificare l'assenza di anomalie lungo le superfici a vista. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.2.1 Ripristino degli ancoraggi al suolo mediante riposizionamento, scavo, realizzazione dei plinti di fondazione e/o piastre di fissaggio. Specializzati vari I12.3.2.2 Ripresa delle protezioni, dei rivestimenti e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed
applicazioni di prodotti idonei (anticorrosivi, protettivi) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali. Pittore
COMPONENTE 12.3.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.3 Componente Cestini portarifiuti in acciaio inox CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito rifiuti. I cestini portarifiuti possono essere di forma, dimensioni e materiali diversi. Sono realizzati in acciaio inox, accoppiati spesso ad altri materiali (cemento, PVC, ecc.). Possono essere fissati su pali o a parete e sono provvisti di dispositivo meccanico di chiusura nonché di fori per l'aerazione e di eventuali scarichi di acqua. La capacità di immagazzinamento viene espressa in litri. All'interno dei cestini viene generalmente alloggiato un sacchetto di plastica, in cestelli estraibili, per il convogliamento dei rifiuti e per la loro facile rimozione. ANOMALIE
Anomalia Descrizione
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie manufatto. Instabilità ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.3.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.3.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Generico
I12.3.3.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.4
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.4 Componente Cestini portarifiuti in alluminio CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito rifiuti. I cestini portarifiuti possono essere di forma e dimensioni diversi. Sono realizzati in alluminio e possono essere colorati con finitura RAL diversa. Possono essere fissati su pali o a parete e sono provvisti di dispositivo meccanico di chiusura nonché di fori per l'aerazione e di eventuali scarichi di acqua. La capacità di immagazzinamento viene espressa in litri. All'interno dei cestini viene generalmente alloggiato un sacchetto di plastica, in cestelli estraibili, per il convogliamento dei rifiuti e per la loro facile rimozione. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie manufatto. Instabilità ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.4.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I12.3.4.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di
prodotti idonei. Generico
I12.3.4.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.5
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.5 Componente Cestini portarifiuti in cemento CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito rifiuti. I cestini portarifiuti possono essere di forma, dimensioni e materiali diversi. Sono realizzati in cemento vibrato, sabbiato, accoppiati spesso ad altri materiali (acciaio inox, lamiera zincata, ecc.). Possono essere fissati su pali o a parete e sono provvisti di dispositivo meccanico di chiusura nonché di fori per l'aerazione e di eventuali scarichi di acqua. La capacità di immagazzinamento viene espressa in litri. All'interno dei cestini viene generalmente alloggiato un sacchetto di plastica, in cestelli estraibili, per il convogliamento dei rifiuti e per la loro facile rimozione. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie manufatto. Instabilità ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo. Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli dei manufatti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.5.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.5.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Generico
I12.3.5.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.6
IDENTIFICAZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.6 Componente Cestini portarifiuti in lamiera zincata CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito rifiuti. I cestini portarifiuti possono essere di forma, dimensioni e materiali diversi. Sono realizzati in lamiera zincata e verniciata, accoppiati spesso ad altri materiali (cemento, PVC, ecc.). Possono essere fissati su pali o a parete e sono provvisti di dispositivo meccanico di chiusura nonché di fori per l'aerazione e di eventuali scarichi di acqua. La capacità di immagazzinamento viene espressa in litri. All'interno dei cestini viene generalmente alloggiato un sacchetto di plastica, in cestelli estraibili, per il convogliamento dei rifiuti e per la loro facile rimozione. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie manufatto. Instabilità ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.6.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.6.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Generico
I12.3.6.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.8
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.8 Componente Contenitori per rifiuti differenziati CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree
DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito di rifiuti differenziati (carta, vetro, alluminio, vestiario, batterie, medicinali, ecc.) contraddistinti per forma e per colore. Vengono dislocati in zone di medio utenza a servizio dei servizi di raccolta differenziata oppure in alternativa organizzati in appositi spazi cittadini definiti "isole ecologiche". ANOMALIE
Anomalia Descrizione Assenza istruzioni Assenza d'istruzioni per l'uso corretto. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.8.2 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di appoggio. Controllare l'esattezza delle istruzioni d'uso rispetto alle varie fasi di deposito. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.8.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Generico
COMPONENTE 12.3.10
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.10 Componente Delimitatori di traffico CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE I delimitatori di traffico sono dispositivi stradali con funzione di separazione di aree destinate al traffico veicolare da altre aree con altra destinazione (pedonale, parcheggi, ciclabile, ecc.). In genere i delimitatori vanno armonizzati con altri arredi urbani e stradali per cui hanno quasi sempre un aspetto decorativo. In genere la tipologia e la funzione può variare a secondo dei regolamenti urbanistici locali. La loro forma e funzione può essere diversa: colonne a blocchi, cordolature e pali. La funzione di impedimento svolta dai delimitatori deve essere esercitata sia come altezza sul piano variabile sia spaziale tra un elemento ed un altro disposti lungo un perimetro. In genere sono realizzati con materiali diversi: legno, plastica a fiamma autoestinguente, calcestruzzo, rame, acciaio zincato, ferro, ghisa e alluminio. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti. Variazione sagoma Variazione della sagoma originaria con sporgenze pericolose a carico di persone e/o cose. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.10.3 Controllare la posizione e la distribuzione dei dissuasori lungo il perimetro di protezione delle aree. Controllo dell'integrità del manufatto e delle parti costituenti. Verifica di eventuali variazioni della sagoma originaria. Controllo dell'integrità degli elementi di unione e/o connessione.
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.10.1 Ripristino del corretto posizionamento e delle distanze di rispetto. Specializzati vari I12.3.10.2 Sostituzione del manufatto e/o di elementi di connessione con altri analoghi.
COMPONENTE 12.3.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.12 Componente Dissuasori detraibili manualmente CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Sono elementi che possono essere alzati o abbassati manualmente. Essi trovano alloggiamento in vani tecnologici predisposti nel piano stradale garantendo il minimo impatto. In genere vengono utilizzati per limitare o regolarizzare i flussi di traffico in zone diverse della città (centri storici, aree vincolate, scuole, parcheggi, ecc.) in maniera permanente o temporanea. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti. Variazione sagoma Variazione della sagoma originaria con sporgenze pericolose a carico di persone e/o cose. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.12.3 Controllare la posizione e la distribuzione dei dissuasori lungo il perimetro di protezione delle aree. Controllo dell'integrità del manufatto e delle parti costituenti. Verifica di eventuali variazioni della sagoma originaria. Controllo dell'integrità degli elementi di unione e/o connessione.
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.12.1 Ripristino del corretto posizionamento e delle distanze di rispetto. Specializzati vari I12.3.12.2 Sostituzione di parti dell'elemento e/o di elementi di connessione con altri analoghi.
COMPONENTE 12.3.13
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.13 Componente Fioriere in conglomerato cementizio CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi per il contenimento di piante ed essenze vegetali contraddistinte da forme, dimensioni e materiali diversi a secondo degli innumerevoli prodotti presenti sul mercato. Sono generalmente costituite da contenitori in conglomerato cementizio (armato, vibrato, sabbiato) con trattamento antidegrado. Sono spesso decorate con fasce in rame. All'interno sono disposte vaschette zincate per l'alloggiamento del terreno e delle piante. Possono anche essere collocate unitamente a segnaletiche informative. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore dei manufatti. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
manufatto. Macchie e graffiti Imbrattamento delle superfici con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del manufatto. Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli dei manufatti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.13.2 Verificare la corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc. Controllare l'assenza di eventuali anomalie (depositi, macchie, ecc.)
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.13.1 Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.) mediante l'uso di adeguata attrezzatura.
Generico
COMPONENTE 12.3.14
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.14 Componente Fioriere in ghisa CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree
DESCRIZIONE Si tratta di elementi per il contenimento di piante ed essenze vegetali contraddistinte da forme e dimensioni diversi a secondo degli innumerevoli prodotti presenti sul mercato. Possono anche essere collocate unitamente a segnaletiche informative. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del manufatto. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.14.2 Verificare la corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc. Controllare l'assenza di eventuali anomalie (depositi, macchie, ecc.)
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.14.1 Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.) mediante l'uso di adeguata attrezzatura.
Generico
COMPONENTE 12.3.15
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.15 Componente Fioriere in legno CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi per il contenimento di piante ed essenze vegetali contraddistinte da forme, dimensioni e materiali diversi a secondo degli innumerevoli prodotti presenti sul mercato. Sono generalmente costituite da contenitori in legno (pino, lamellare, ecc.) trattati con impregnanti colorati per esterni, atossici con funzione antidegrado. All'interno sono disposte vaschette zincate per l'alloggiamento del terreno e delle piante. Possono anche essere collocate unitamente a segnaletiche informative. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore dei manufatti. Azzurratura Colorazione del legno in seguito ad eccessi di umidità e rigetto degli strati di pittura. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
manufatto. Infracidamento Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulenti dovuta ad eccesso di umidità. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.15.2 Verificare la corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc.. Controllare l'assenza di eventuali anomalie (depositi, macchie, ecc.).
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.15.1 Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.) mediante l'uso di adeguata attrezzatura.
Generico
COMPONENTE 12.3.16
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.16 Componente Fontane CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta elementi di valorizzazione di spazi (piazze, strade, ecc.) caratterizzati da forme monumentali o di semplici geometrie corredate da impianti e da canalizzazioni di distribuzione dei liquidi in modo da creare effetti e giochi d'acqua. Sono generalmente costituite da vasche di raccolta dell'acqua con forme geometriche e/o irregolari, all'interno delle quali si sviluppano composizioni e/o sagome diverse (statue, bassorilievi, incisioni,ecc.) secondo temi artistici o non. La circolazione e la mandata a pressione dell'acqua nell'impianto è generalmente affidata ad elettropompe unitamente a centraline elettroniche per la gestione degli effetti. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del manufatto. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.16.3 Controllare l'integrità dei manufatti e l'assenza di eventuali anomalie. Controllare i flussi e le portate d'acqua in relazione ai parametri idrici di riferimento. Verificare la perfetta funzionalità degli impianti di elettropompe in relazione alle centraline elettroniche di gestione.
Specializzati vari Idraulico
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.16.1 Pulizia e rimozione di depositi all'interno delle vasche e/o lungo le superfici mediante l'uso di getti d'acqua unitamente all'impiego di prodotti disincrostanti ed attrezzature idonee a secondo dei materiali presenti.
Specializzati vari
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I12.3.16.2 Rimozione di macchie e graffiti lungo le superfici mediante l'uso di prodotti idonei antigraffiti. Pulizia e ripristino di parti
degradate e/o delle finiture. Ripristino dei valori cromatici originari mediante l'applicazione di tecniche idonee a secondo dei materiali presenti.
Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.17
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.17 Componente Fontanelle CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi per la distribuzione di acqua (generalmente potabile) dislocate in vari ambiti urbani (giardini pubblici, strade, piazze, ecc.) al servizio delle persone. La forma, le dimensioni, i materiali, i colori, ecc, variano a secondo delle molteplici varietà di prodotti presenti sul mercato. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Gocciolamento Gocciolamento dei rubinetti per usura delle guarnizioni. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.17.3 Controllare la regolare distribuzione di acqua anche in relazione alle portate di riferimento. Controllare la perfetta funzionalità degli elementi costituenti (rubinetti, chiavi di arresto, ecc.). Verificare l'assenza di eventuali anomalie.
Idraulico
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.17.1 Riparazione e sostituzione di elementi usurati (rubinetti, guarnizioni, ecc.) mediante l'impiego di prodotti idonei. Idraulico I12.3.17.2 Ripresa delle protezioni, dei rivestimenti e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed
applicazioni di prodotti idonei (anticorrosivi, protettivi) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali. Pittore
COMPONENTE 12.3.20
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.20 Componente Gazebo CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di riparo a servizio di sedute e/o altre elementi di arredo. Possono essere di forma, dimensioni e materiali diversi. Generalmente sono costituiti da elementi modulari prefabbricati smontabili. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Instabilità ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.20.4 Controllare gli agganci e/o sistemi di connessione dei vari elementi. Verifica delle condizioni di stabilità al suolo. Controllare l'assenza di eventuali anomalie.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.20.1 Pulizia delle superfici i vista e rimozione di eventuali macchie e/o depositi con l'ausilio di prodotti idonei. Generico I12.3.20.2 Ripristino della stabilità al suolo mediante il serraggio degli elementi di ancoraggio (viti, bulloni, piastre, ecc.) e/o altri elementi
analoghi. Specializzati vari
I12.3.20.3 Ripresa delle protezioni, dei rivestimenti e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed applicazioni di prodotti idonei (anticorrosivi, antimarciume, protettivi, ecc.) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali.
Pittore
COMPONENTE 12.3.22
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.22 Componente Griglie di protezione per alberi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le griglie di protezione per alberi sono generalmente in ghisa lamellare. In genere hanno feritoie disposte a raggiera con forma esterna circolare o quadrata composta da elementi assemblati con cavallotti a scomparsa in acciaio zincato a caldo. Le griglie possono essere montate su telai in acciaio zincato oppure su una sede ricavata nella pavimentazione circostante. Possono avere larghezze e diametri diversi. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Sgancio di elementi Sgancio di elementi e dei cavallotti predisposti all'assemblaggio delle parti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.22.2 Controllare il regolare assemblaggio delle parti. Verificare l'assenza di eventuali anomalie. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.22.1 Ripristino dell'assemblaggio delle parti secondo la normale disposizione. Pittore
COMPONENTE 12.3.25
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.25 Componente Paline Informative CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Le Paline Informative sono elementi di arredo urbano con funzione diverse (segnalare fermate d'autobus, pubblicità, informazioni cittadine, pubblicità, ecc.). In genere sono costituite da pali a sezione circolare o quadrata in acciaio zincato a caldo con base ed elementi decorativi in fusione di ghisa che vanno a sostenere i pannelli informativi. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione Cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Instabilità dei supporti Perdita di stabilità dei sostegni fissati al suolo e dei supporti accessori tra cartello informativo ed elemento di sostegno.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Mancanza Mancanza di parti o elementi accessori di sostegno e/o di fissaggio. Usura Perdita di consistenza del materiale (pellicola, parti del cartello informativo, ecc.) dovuto all'usura e agli agenti atmosferici
disgreganti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.25.2 Controllare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare verificare la corretta stabilità delle paline, dei cartelli informativi e dei supporti a corredo.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.25.1 Ripristino e/o sostituzione degli elementi usurati . Rimozione del cartello informativo e riposizionamento del nuovo con verifica dell'integrazione nel sistema degli arredi esistenti
Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.26
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.26 Componente Panchine amovibili CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di seduta (di peso <= 200 kg) con più posti a sedere, con o senza schienali, disposti ad una certa altezza dal suolo e ad esso appoggiati. Le tipologie, le dimensioni, il design, i materiali, ecc. variano a secondo dei diversi prodotti presenti sul mercato. Vengono generalmente utilizzati materiali diversi accoppiati tra di loro. Nella maggior parte dei casi le strutture sono in metallo (acciaio, ghisa, ecc.) mentre le sedute sono realizzate in legno, elementi prefabbricati, lamiere di acciaio laminate in plastico, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.26.2 Controllo periodico dell'integrità delle parti costituenti le panchine e ricerca di eventuali anomalie e/o causa di usura. Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.26.1 Pulizia accurata delle panchine con prodotti specifici e idonei al tipo di materiale e/o comunque degli accessori annessi. Generico
COMPONENTE 12.3.27
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.27 Componente Panchine anatomiche con braccioli CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di seduta con più posti a sedere disposti ad una certa altezza dal suolo e ad esso fissati in modo permanente. Generalmente sono composte da colonnine e mensole in fusione di ghisa o di acciaio con funzione di sostegno e tavole di listelli in legno di iroko per la seduta curvati e senza spazi aperti retrostanti e composte da sostegni completi di bracciolo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. Instabilità degli ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.27.3 Controllo periodico dell'integrità delle parti costituenti le panchine e ricerca di eventuali anomalie e/o causa di usura. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.27.1 Pulizia accurata delle panchine con prodotti specifici e idonei al tipo di materiale e/o comunque degli accessori annessi. Generico I12.3.27.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo e riposizionamento degli elementi rispetto alle sedi di origine. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.28
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.28 Componente Panchine anatomiche senza braccioli
CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di seduta con più posti a sedere disposti ad una certa altezza dal suolo e ad esso fissati in modo permanente. Generalmente sono composte da colonnine e mensole in fusione di ghisa o di acciaio con funzione di sostegno e tavole di listelli in legno di iroko per la seduta curvati e senza spazi aperti retrostanti. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. Instabilità degli ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.28.3 Controllo periodico dell'integrità delle parti costituenti le panchine e ricerca di eventuali anomalie e/o causa di usura. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.28.1 Pulizia accurata delle panchine con prodotti specifici e idonei al tipo di materiale e/o comunque degli accessori annessi. Generico I12.3.28.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo e riposizionamento degli elementi rispetto alle sedi di origine. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.29
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.29 Componente Panchine fisse CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di seduta con più posti a sedere, con o senza schienali, disposti ad una certa altezza dal suolo e ad esso fissati in modo permanente. Le tipologie, le dimensioni, il design, i materiali, ecc. variano a secondo dei diversi prodotti presenti sul mercato. Vengono generalmente utilizzati materiali diversi accoppiati tra di loro. Nella maggior parte dei casi le strutture sono in metallo (acciaio, ghisa, ecc.) mentre le sedute sono realizzate in legno, elementi prefabbricati, lamiere di acciaio laminate in plastico, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. Instabilità degli ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.29.3 Controllo periodico dell'integrità delle parti costituenti le panchine e ricerca di eventuali anomalie e/o causa di usura. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.29.1 Pulizia accurata delle panchine con prodotti specifici e idonei al tipo di materiale e/o comunque degli accessori annessi. Generico I12.3.29.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo e riposizionamento degli elementi rispetto alle sedi di origine. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.30
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.30 Componente Panchine senza schienali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di seduta con più posti a sedere disposti ad una certa altezza dal suolo e ad esso fissati in modo permanente. Generalmente sono composte da colonnine e mensole in fusione di ghisa con funzione di sostegno e tavole di listelli in legno di iroko per la seduta. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del manufatto. Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli dei manufatti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE C12.3.30.3 Controllo periodico dell'integrità delle parti costituenti le panchine e ricerca di eventuali anomalie e/o causa di usura. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.30.1 Pulizia accurata delle panchine con prodotti specifici e idonei al tipo di materiale e/o comunque degli accessori annessi. Generico I12.3.30.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo (se previsti) e riposizionamento degli elementi rispetto alle sedi di origine. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.31
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.31 Componente Parapedonali CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di transenne presenti in prossimità degli incroci con pannello pubblicitario ed informativo destinato a pedoni ed automobilisti. Sono in genere realizzati in ghisa o acciaio con pannello in materiale plastico che può prevedersi anche illuminato. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.31.3 Controllare la corretta disposizione in prossimità degli incroci stradali. Verificare l'assenza di eventuali anomalie nonché la stabilità degli ancoraggi al suolo.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.31.1 Pulizia e rimozione di depositi e macchie dalle superfici costituenti mediante l'impiego di prodotti detergenti idonei. Generico I12.3.31.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo mediante registrazione dei sistemi di fissaggio. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.32
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.32 Componente Pensiline e coperture CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di protezione dagli agenti atmosferici (pioggia, vento, grandine, ecc.) installati in prossimità di fermate o soste dei mezzi pubblici (autobus, tram, ecc.). Le tipologie, le dimensioni, il design, i materiali, ecc. variano a secondo dei diversi prodotti presenti sul mercato. Sono generalmente costituite da strutture metalliche realizzate con chiusure trasparenti (vetro, plexiglass) nella parte posteriore o laterale. La parte superiore è realizzata con tettoie in lamiera metallica e/o elementi curvi in plexiglass. Possono integrarsi a segnaletiche informative o pubblicitarie. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. Frantumazione Frantumazione degli elementi di protezione (vetro, plexiglass) in seguito ad eventi traumatici di origine esterna. Instabilità ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.32.4 Controllare lo stato generale verificando l'assenza di anomalie. Verificare la stabilità degli ancoraggi al suolo. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.32.1 Pulizia e rimozione di depositi e macchie lungo le superfici a vista con prodotti detergenti idonei. Generico I12.3.32.2 Ripristino della stabilità degli ancoraggi al suolo. Integrazione di eventuali elementi di serraggio (viti, bulloni, piastre, ecc.) con
altri di analoghe caratteristiche. Specializzati vari
I12.3.32.3 Sostituzione di parti degradate o danneggiate in seguito ad eventi traumatici di origine esterna (atti vandalici, impatti veicoli, ecc.) con altri elementi di analoghe caratteristiche.
Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.33
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.33 Componente Portacicli CLASSI OMOGENEE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi funzionali per favorire la sosta dei velocipedi ed eventualmente il bloccaggio. Si possono prevedere portacicli e/o rastrelliere verticali, affiancati, sfalsati, cc.. I portacicli e/o cicloparcheggi possono essere del tipo: a stalli con angolazioni diverse, classico (a bloccaggio della singola ruota), ad altezze differenziate e box a pagamento. Inoltri essi dovranno assicurare, la protezione dalle intemperie, la protezione dai furti, l'integrazione estetica con altri arredi urbani, la manutenzione, ecc.. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Corrosione di parti metalliche per il decadimento dei materiali a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente
(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.). Presenza di ostacoli Presenza di ostacoli (depositi, piante, ecc.) in prossimità degli spazi adibiti a portacicli. Sganciamenti Sganciamenti, per motivi diversi, degli elementi costituenti di portacicli e rastrelliere dagli spazi di destinazione. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.33.2 Controllare periodicamente i meccanismi di aggancio e sgancio predisposti. Verificare gli strati protettivi delle finiture a vista. Controllare la disposizione dei portacicli anche in funzione degli altri elementi di arredo urbano.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.33.1 Riparazione e/o sostituzione di eventuali meccanismi di aggancio e sgancio. Ripristino degli strati protettivi delle finiture a vista con prodotti idonei ai tipi di superfici.
Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.34
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.34 Componente Recinzioni attrezzate CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi e/o pannelli modulari, di altezza contenuta, utilizzati per delimitare piccole aree di servizio (sedute, fioriere, cestini cabine telefoniche, apparecchi di illuminazione, ecc.). Possono essere realizzate in materiali diversi (legno, elementi di cls prefabbricato, grigliato elettrofuso, ecc.). ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corrosione Corrosione degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Decolorazione Alterazione cromatica della superficie. Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di cancelli e barriere. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento. Mancanza Mancanza di parti e/o elementi costituenti lungo le diverse zone di separazione. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.34.3 Controllo periodico del grado di finitura e di integrità degli elementi in vista. Ricerca di eventuali anomalie causa di usura. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.34.1 Ripresa delle protezioni, dei rivestimenti e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed applicazioni di prodotti idonei (vernici, anticorrosivi, antimarcescenza, protettivi, ecc.) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali.
Pittore
I12.3.34.2 Sostituzione degli elementi costituenti deformati, usurati e/o rotti con altri analoghi e con le stesse caratteristiche secondo le sagome di origine.
Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.35
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.35 Componente Sedute CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi di seduta, con o senza schienali, singoli o accoppiati ad altri manufatti (muretti, recinzioni, fioriere, ecc.) per adagiarsi in prossimità di spazi o aree attrezzate. Le tipologie, le dimensioni, i materiali, ecc. variano a secondo dei manufatti di origine e/o comunque dei diversi prodotti presenti sul mercato. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del manufatto. Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli dei manufatti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE C12.3.35.3 Controllo periodico dell'integrità delle parti costituenti le panchine e ricerca di eventuali anomalie e/o causa di usura. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.35.1 Pulizia accurata delle panchine con prodotti specifici e idonei al tipo di materiale e/o comunque degli accessori annessi. Generico I12.3.35.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo (se previsti) e riposizionamento degli elementi rispetto alle sedi di origine. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.38
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.38 Componente Stendardi CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Gli stendardi sono elementi di arredo urbano con funzione diverse (pubblicità, informazioni cittadine, indicazioni toponomastica, ecc.). In genere sono costituite da tubi portanti in acciaio zincati a caldo con basi ed angolari di raccordo in fusione di ghisa con pannello pubblicitario in alluminio o in PVC con dimensioni diverse. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.38.3 Controllare la disposizione in funzione della percezione dei manifesti. Verificare l'assenza di eventuali anomalie nonché la stabilità degli ancoraggi al suolo.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.38.1 Pulizia e rimozione di depositi e macchie dalle superfici costituenti mediante l'impiego di prodotti detergenti idonei. Generico I12.3.38.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo mediante registrazione dei sistemi di fissaggio. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.42
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.42 Componente Cestini portarifiuti in legno CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi con funzione di raccolta e deposito rifiuti. I cestini portarifiuti possono essere di forma e dimensioni diversi. In genere sono realizzati in legno.Possono essere fissati su pali o a parete e sono provvisti di dispositivo meccanico di chiusura nonché di fori per l'aerazione e di eventuali scarichi di acqua. La capacità di immagazzinamento viene espressa in litri. All'interno dei cestini viene generalmente alloggiato un sacchetto di plastica, in cestelli estraibili, per il convogliamento dei rifiuti e per la loro facile rimozione. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie manufatto. Instabilità ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo. Scheggiature Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli dei manufatti. Infracidamento Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulenti dovuta ad eccesso di umidità. Azzurratura Colorazione del legno in seguito ad eccessi di umidità e rigetto degli strati di pittura. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.42.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.42.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Generico
I12.3.42.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.43
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.43 Componente Fioriere in acciaio CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi per il contenimento di piante ed essenze vegetali, realizzate in acciaio inox lucido e satinato, acciaio zincato e pre-verniciato, acciaio corten,ecc., contraddistinte da forme e dimensioni diversi a secondo degli innumerevoli prodotti presenti sul mercato. Possono anche essere collocate unitamente a segnaletiche informative. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi. Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.). Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del manufatto. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.43.2 Verificare la corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc.. Controllare l'assenza di eventuali anomalie (depositi, macchie, ecc.).
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.43.1 Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.) mediante l'uso di adeguata attrezzatura.
Generico
COMPONENTE 12.3.44
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.44 Componente Fioriere in polietilene CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di elementi per il contenimento di piante ed essenze vegetali, realizzate in politilene, contraddistinte da forme e dimensioni diversi a secondo degli innumerevoli prodotti presenti sul mercato. Possono anche essere collocate unitamente a segnaletiche informative. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Variazione di uno o più parametri che definiscono il colore degli elementi.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
dell'elemento. Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale del manufatto. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.44.2 Verificare la corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc.. Controllare l'assenza di eventuali anomalie (depositi, macchie, ecc.).
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.44.1 Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.) mediante l'uso di adeguata attrezzatura.
Generico
COMPONENTE 12.3.51
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.51 Componente Lampioni stradale ad energia solare CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di lampioni fotovoltaici autonomi alimentati con energia solare composti da moduli solari, dalle batterie, dalla centraline elettronica di controllo, ed una lampada ad alta efficienza, con portalampada stradale. I lampioni fotovoltaici consentono di creare in zone non elettrificate, una rete di illuminazione che sfrutta l'energia solare. Tali sistemi sono autoalimentati con moduli fotovoltaici. Non avendo bisogno di energia elettrica di rete, la ricavano esclusivamente dalla luce del sole immagazzinata di giorno ed erogata di notte. In genere sono composti da moduli fvt in silicio monocristallino, strutture testapalo in acciaio inox, batterie ermetiche o al gel. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto alla perdita di efficienza degli elementi costituenti (batterie, corpi illuminanti,
ecc.). CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.51.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità degli elementi costituenti (moduli fvt in silicio monocristallino, strutture testapalo in acciaio inox, batterie ermetiche o al gel, ecc.).
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.51.1 Ripristino degli elementi costituenti il sistema illuminazione e sostituzione in caso di guasto degli stessi con altri di caratteristiche idonee.
Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.56
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.56 Componente Pattumiere per deiezioni canine CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di sistemi per la raccolta delle deiezioni canine e di distribuzione di sacchetti mono uso. Possono essere realizzati in lamiera d’acciaio zincata, PVC, alluminio, ecc.. Sono costituiti da due spazi tra loro incernierati, dove trovano largo i vani di contenimento per il sacchetto di raccolta ed il portasacchetti. Sono inoltre dotati di aperture di servizio per il prelievo dei sacchetti usati e per la immissione di quelli nuovi. Vengono in genere sistemati su paletti infissi a terra o su muri mediante staffe. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie manufatto. Instabilità ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.56.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.56.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Generico
I12.3.56.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati. Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.57
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.57 Componente Porta ceneri per spazi pubblici CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE SP.02 Piano di campagna o stradale SP.03 Parti aeree DESCRIZIONE Si tratta di sistemi composti da elementi spegni sigarette e porta ceneri realizzati in materiali, geometrie e dimensioni diverse. Il loro utilizzo ha come finalità quello di evitare la dispersione di ceneri e di mozziconi (cicche) a carico dei rivestimenti delle pavimentazioni esterne che potrebbero subire alterazioni superficiali. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei di spessore variabile alla superficie manufatto. Instabilità ancoraggi Perdita di stabilità degli ancoraggi fissati al suolo. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C12.3.57.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti. Specializzati vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I12.3.57.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Generico
I12.3.57.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati. Specializzati vari
OPERA 6
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI ELEMENTI COSTITUENTI 6.3 Impianto elettrico 6.7 Impianto di illuminazione 6.11 Impianto di smaltimento acque meteoriche DESCRIZIONE IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI
ELEMENTO TECNOLOGICO 6.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico ELEMENTI COSTITUENTI 6.3.2 Contattore 6.3.3 Fusibili
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 6.3.6 Interruttori 6.3.8 Prese e spine 6.3.9 Quadri di bassa tensione 6.3.10 Quadri di media tensione 6.3.11 Relè a sonde 6.3.12 Relè termici 6.3.13 Sezionatore 6.3.16 Barre in rame 6.3.17 Disgiuntore di rete 6.3.19 Pettini di collegamento in rame 6.3.20 Presa interbloccata 6.3.21 Sistemi di cablaggio 6.3.22 Canalizzazioni in PVC DESCRIZIONE L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.
COMPONENTE 6.3.2
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.2 Componente Contattore DESCRIZIONE È un apparecchio meccanico di manovra che funziona in ON/OFF ed è comandato da un elettromagnete. Il contattore si chiude quando la bobina dell'elettromagnete è alimentata e, attraverso i poli, crea il circuito tra la rete di alimentazione e il ricevitore. Le parti mobili dei poli e dei contatti ausiliari sono comandati dalla parte mobile dell'elettromagnete che si sposta nei seguenti casi: - per rotazione, ruotando su un asse; - per traslazione, scivolando parallelamente sulle parti fisse;- con un movimento di traslazione-rotazione.Quando la bobina è posta fuori tensione il circuito magnetico si smagnetizza e il contattore si apre a causa: - delle molle di pressione dei poli e della molla di ritorno del circuito magnetico mobile; - della gravità. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie della bobina Difetti di funzionamento della bobina di avvolgimento. Anomalie del circuito magnetico Difetti di funzionamento del circuito magnetico mobile. Anomalie dell'elettromagnete Vibrazioni dell'elettromagnete del contattore dovute ad alimentazione non idonea. Anomalie della molla Difetti di funzionamento della molla di ritorno. Anomalie delle viti serrafili Difetti di tenuta delle viti serrafilo.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Difetti dei passacavo Difetti di tenuta del coperchio passacavi. Rumorosità Eccessivo livello del rumore dovuto ad accumuli di polvere sulle superfici. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.2.4 Verificare che i fili siano ben serrati dalle viti e che i cavi siano ben sistemati nel coperchio passacavi. Nel caso di eccessivo rumore smontare il contattore e verificare lo stato di pulizia delle superfici dell'elettromagnete e della bobina.
Elettricista
C6.3.2.5 Misurare la tensione ai morsetti di arrivo utilizzando un voltmetro. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.2.1 Eseguire la pulizia delle superfici rettificate dell'elettromagnete utilizzando benzina o tricloretilene. Elettricista I6.3.2.2 Effettuare il serraggio di tutti i cavi in entrata e in uscita dal contattore. Elettricista I6.3.2.3 Effettuare la sostituzione della bobina quando necessario con altra dello stesso tipo. Elettricista
COMPONENTE 6.3.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.3 Componente Fusibili DESCRIZIONE I fusibili realizzano una protezione fase per fase con un grande potere di interruzione a basso volume e possono essere installati o su appositi supporti (porta-fusibili) o in sezionatori porta-fusibili al posto di manicotti o barrette. Si classificano in due categorie:- fusibili "distribuzione" tipo gG: proteggono sia contro i corto-circuiti sia contro i sovraccarichi i circuiti che non hanno picchi di corrente elevati, come i circuiti resistivi; devono avere un carico immediatamente superiore alla corrente di pieno carico del circuito protetto;- fusibili "motore" tipo aM: proteggono contro i corto-circuiti i circuiti sottoposti ad elevati picchi di corrente, sono fatti in maniera tale che permettono ai fusibili aM di far passare queste sovracorrenti rendendoli non adatti alla protezione contro i sovraccarichi; una protezione come questa deve essere fornita di un altro dispositivo quale il relè termico; devono avere un carico immediatamente superiore alla corrente di pieno carico del circuito protetto. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Depositi vari Accumuli di polvere all'interno delle connessioni. Difetti di funzionamento Anomalie nel funzionamento dei fusibili dovuti ad erronea posa degli stessi sui porta-fusibili. Umidità Presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.3.3 Verificare la corretta posizione ed il tipo di fusibile installato. Controllare che le connessioni siano efficienti e pulite. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I6.3.3.1 Eseguire la pulizia delle connessioni dei fusibili sui porta fusibili eliminando polvere, umidità e depositi vari. Elettricista I6.3.3.2 Eseguire la sostituzione dei fusibili quando usurati. Elettricista
COMPONENTE 6.3.6
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.6 Componente Interruttori DESCRIZIONE Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primo riempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto. Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. Anomalie dei contatti ausiliari Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari. Anomalie delle molle Difetti di funzionamento delle molle. Anomalie degli sganciatori Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura. Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.6.2 Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
Elettricista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.6.1 Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando.
Elettricista
COMPONENTE 6.3.8
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.8 Componente Prese e spine DESCRIZIONE Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a pavimento (cassette). ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto. Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.8.2 Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
Elettricista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.8.1 Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando.
Elettricista
COMPONENTE 6.3.9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.9 Componente Quadri di bassa tensione DESCRIZIONE Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possono essere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine e industrie. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie dei contattori Difetti di funzionamento dei contattori. Anomalie dei fusibili Difetti di funzionamento dei fusibili. Anomalie dell'impianto di rifasamento Difetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento. Anomalie dei magnetotermici Difetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici. Anomalie dei relè Difetti di funzionamento dei relè termici. Anomalie della resistenza Difetti di funzionamento della resistenza anticondensa. Anomalie delle spie di segnalazione Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Anomalie dei termostati Difetti di funzionamento dei termostati. Depositi di materiale Accumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.9.5 Verificare il corretto funzionamento della centralina di rifasamento. Elettricista C6.3.9.6 Verificare l'integrità dei condensatori di rifasamento e dei contattori. Elettricista C6.3.9.7 Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri. Elettricista C6.3.9.8 Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.9.1 Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione. Elettricista I6.3.9.2 Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori. Elettricista I6.3.9.3 Eseguire la sostituzione della centralina elettronica di rifasamento con altra dello stesso tipo. Elettricista I6.3.9.4 Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa. Elettricista
COMPONENTE 6.3.10
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.10 Componente Quadri di media tensione DESCRIZIONE I quadri elettrici hanno il compito di distribuire ai vari livelli dove sono installati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono supporti o carpenterie che servono a racchiudere le apparecchiature elettriche di comando e/o a preservare i circuiti elettrici. I quadri del tipo a media tensione MT sono anche definite cabine elettriche per il contenimento delle apparecchiature di MT. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie delle batterie Difetti di funzionamento delle batterie di accumulo. Anomalie della resistenza Difetti di funzionamento della resistenza anticondensa. Anomalie delle spie di segnalazione Difetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione. Anomalie dei termostati Difetti di funzionamento dei termostati. Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. Difetti degli organi di manovra Difetti di funzionamento degli organi di manovra, ingranaggi e manovellismi.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. Difetti di tenuta serraggi Difetti di tenuta dei bulloni e dei morsetti. Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto. Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.10.6 Controllo dello stato generale e dell'integrità con particolare attenzione allo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sgancio degli interruttori di manovra sezionatori.
Elettricista
C6.3.10.7 Verificare l'efficienza delle lampade di segnalazione, delle spie di segnalazione dei sezionatori di linea. Elettricista C6.3.10.8 Verificare il corretto funzionamento del carica batteria di alimentazione secondaria. Elettricista C6.3.10.9 Verificare l'integrità delle bobine dei circuiti di sgancio. Elettricista C6.3.10.10 Verificare l'efficienza degli isolatori di poli degli interruttori a volume d'olio ridotto. Verificare il regolare funzionamento dei
motori, dei relè, dei blocchi a chiave, dei circuiti ausiliari; controllare il livello dell'olio degli interruttori a volume d'olio ridotto e la pressione del gas ad interruttore a freddo.
Elettricista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.10.1 Lubrificare utilizzando vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra.
Elettricista
I6.3.10.2 Pulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di linea. Elettricista I6.3.10.3 Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori. Elettricista I6.3.10.4 Eseguire la sostituzione dei fusibili con altri dello stesso tipo. Elettricista I6.3.10.5 Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa. Elettricista
COMPONENTE 6.3.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.11 Componente Relè a sonde DESCRIZIONE Accertano la reale temperatura dell'elemento da proteggere. Questo sistema di protezione è formato da:- una o più sonde a termistori con coefficiente di temperatura positivo (PTC), la resistenza delle sonde (componenti statici) aumenta repentinamente quando la temperatura raggiunge una soglia definita Temperatura Nominale di Funzionamento (TNF);- un dispositivo elettronico alimentato a corrente alternata o continua che misura le resistenze delle sonde a lui connesse; un circuito a soglia rileva il brusco aumento del valore della resistenza se si raggiunge la TNF e comanda il mutamento di stati dei contatti in uscita. Scegliendo differenti tipi di sonde si può adoperare questo ultimo sistema di protezione sia per fornire un allarme senza arresto della macchina, sia per comandare l'arresto; le versioni di relè a sonde sono due:- a riarmo automatico se la temperatura delle sonde arriva ad un valore inferiore alla TNF;- a
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE riarmo manuale locale o a distanza con interruttore di riarmo attivo fino a quando la temperatura rimane maggiore rispetto alla TNF. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie del collegamento Difetti di funzionamento del collegamento relè-sonda. Anomalie delle sonde Difetti di funzionamento delle sonde dei relè. Anomalie dei dispositivi di comando Difetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e comando. Corto circuito Corto-circuito sulle sonde o sulla linea sonde-relè. Difetti di regolazione Difetti di funzionamento delle viti di regolazione dei relè. Difetti di serraggio Difetti di serraggio dei fili dovuti ad anomalie delle viti serrafilo. Mancanza dell'alimentazione Mancanza dell'alimentazione del relè. Sbalzi della temperatura Aumento improvviso della temperatura e superiore a quella di funzionamento delle sonde. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.11.4 Verificare il corretto serraggio dei fili nei rispettivi serrafili e la corretta posizione della sonda. Controllare che tutti i dispositivi di regolazione e comando siano funzionanti.
Elettricista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.11.1 Eseguire il serraggio di tutti i fili in entrata ed in uscita dal relè. Elettricista I6.3.11.2 Eseguire la sostituzione dei relè deteriorati quando necessario con altri dello stesso tipo e numero. Elettricista I6.3.11.3 Eseguire la taratura della sonda del relè. Elettricista
COMPONENTE 6.3.12
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.12 Componente Relè termici DESCRIZIONE Sono i dispositivi più adoperati per la protezione dei motori contro i sovraccarichi deboli e prolungati. Possono essere utilizzati a corrente alternata e continua e possono essere: tripolari, compensati (non sensibili alle modificazioni della temperatura ambiente), sensibili ad una mancanza di fase, evitando la marcia del motore in monofase, a riarmo manuale o automatico e graduati in "Ampere motore": impostazione sul relè della corrente segnata sulla piastra segnaletica del motore.Un relè termico tripolare è formato da tre lamine bimetalliche fatte da due metalli uniti da una laminazione e con coefficienti di dilatazione molto diversi. Ogni lamina è dotata di un avvolgimento riscaldante ed ogni avvolgimento è collegato in serie ad una fase del motore. La deformazione delle lamine è causata dal riscaldamento delle lamine a causa della corrente assorbita dal motore; a seconda dell'intensità della corrente la deformazione è più o meno accentuata. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie dei dispositivi di comando Difetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e comando. Anomalie della lamina Difetti di funzionamento della lamina di compensazione.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Difetti di regolazione Difetti di funzionamento delle viti di regolazione dei relè. Difetti di serraggio Difetti di serraggio dei fili dovuti ad anomalie delle viti serrafilo. Difetti dell'oscillatore Difetti di funzionamento dell'oscillatore. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.12.3 Verificare il corretto serraggio dei fili nei rispettivi serrafili. Controllare che tutti i dispositivi di regolazione e comando siano funzionanti.
Elettricista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.12.1 Eseguire il serraggio di tutti i fili in entrata ed in uscita dal relè. Elettricista I6.3.12.2 Eseguire la sostituzione dei relè deteriorati quando necessario. Elettricista
COMPONENTE 6.3.13
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.13 Componente Sezionatore DESCRIZIONE Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per la funzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da un dispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie dei contatti ausiliari Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari. Anomalie delle molle Difetti di funzionamento delle molle. Anomalie degli sganciatori Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura. Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. Difetti delle connessioni Difetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori. Difetti ai dispositivi di manovra Difetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.13.2 Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
Elettricista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.13.1 Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le parti dei sezionatori quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando.
Elettricista
COMPONENTE 6.3.16
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.16 Componente Barre in rame DESCRIZIONE Le barre in rame si utilizzano per realizzare sistemi di distribuzione con portata elevata quando è necessario alimentare in maniera pratica e veloce vari moduli. Infatti la caratteristica di questo tipo di connessioni è quella di avere un particolare profilo (generalmente a C) che consente l'innesto dei vari moduli da connettere in maniera sicura e veloce. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Difetti serraggi Difetti di funzionamento degli elementi di serraggio barre/moduli da collegare. Surriscaldamento Eccessivo livello della temperatura dei quadri dove sono alloggiati i moduli di connessione per cui si verificano corti circuiti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.16.3 Verificare la tensione e la corrente in uscita; controllare la frequenza di uscita e la potenza attiva erogata. Elettricista C6.3.16.4 Verificare il corretto serraggio delle barre ai rispettivi moduli. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.16.1 Eseguire il ripristino dei collegamenti barre/moduli quando si verificano malfunzionamenti. Elettricista I6.3.16.2 Eseguire la sostituzione delle barre quando necessario. Elettricista
COMPONENTE 6.3.17
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.17 Componente Disgiuntore di rete DESCRIZIONE La funzione del disgiuntore è quella di disinserire la tensione nell‘impianto elettrico al fine di eliminare campi elettromagnetici. Durante la notte quando non è in funzione alcun apparecchio elettrico collegato alla linea del disgiuntore si otterrà una riduzione totale dei campi elettrici e magnetici perturbativi. Per ripristinare la tensione sarà sufficiente che anche un solo apparecchio collegato alla rete faccia richiesta di corrente. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie dei contatti ausiliari Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari. Anomalie led Difetti di funzionamento dei led di segnalazione. Anomalie delle molle Difetti di funzionamento delle molle.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Anomalie degli sganciatori Difetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura. Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. Difetti delle connessioni Difetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori. Difetti ai dispositivi di manovra Difetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.17.2 Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei disgiuntori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
Elettricista
C6.3.17.3 Verificare il corretto funzionamento delle spie di segnalazione del disgiuntore. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.17.1 Sostituire, quando usurati o non più rispondenti alle norme, i disgiuntori Elettricista
COMPONENTE 6.3.19
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.19 Componente Pettini di collegamento in rame DESCRIZIONE I pettini sono costituiti da elementi modulari in rame che permettono di realizzare l’alimentazione degli interruttori modulari sfruttando il morsetto plug-in che consente l'innesto dei vari moduli da connettere in maniera sicura e veloce senza ricorrere al tradizionale cablaggio con conduttori. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Difetti serraggi Difetti di funzionamento degli elementi di serraggio barre/moduli da collegare. Surriscaldamento Eccessivo livello della temperatura dei quadri dove sono alloggiati i moduli di connessione per cui si verificano corti circuiti. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.19.3 Verificare la tensione e la corrente in uscita; controllare la frequenza di uscita e la potenza attiva erogata. Elettricista C6.3.19.4 Verificare il corretto serraggio dei pettini ai rispettivi moduli. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.19.1 Eseguire il ripristino dei collegamenti pettini/moduli quando si verificano malfunzionamenti. Elettricista
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I6.3.19.2 Eseguire la sostituzione dei pettini quando necessario. Elettricista
COMPONENTE 6.3.20
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.20 Componente Presa interbloccata DESCRIZIONE La presa con interruttore di blocco è una presa dotata di un dispositivo di comando fisicamente connesso con un blocco meccanico (asta di interblocco) che impedisce la manovra di chiusura del dispositivo stesso, qualora la spina non sia inserita nella presa e, successivamente impedisce l’estrazione della spina con il dispositivo in posizione di chiusura. In pratica le manovre di inserzione e disinserzione possono avvenire solamente con la presa fuori tensione.Il dispositivo di comando è costituito da un interruttore di manovra sezionatore, non manovra rotativa. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Corto circuiti Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. Difetti di taratura Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione. Disconnessione dell'alimentazione Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto. Surriscaldamento Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.20.2 Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
Elettricista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.20.1 Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando.
Elettricista
COMPONENTE 6.3.21
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.21 Componente Sistemi di cablaggio DESCRIZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta il nome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di etichette identificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie degli allacci Difetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione. Anomalie delle prese Difetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori. Difetti di serraggio Difetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza. Difetti delle canaline Difetti di tenuta delle canaline porta cavi. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.21.3 Verificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.21.1 Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classe superiore).
Elettricista
I6.3.21.2 Effettuare il serraggio di tutte le connessioni. Elettricista
COMPONENTE 6.3.22
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.22 Componente Canalizzazioni in PVC DESCRIZIONE Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizioni di legge). ANOMALIE
Anomalia Descrizione Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento,
ondulazione. Fessurazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti. Fratturazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti. Non planarità Uno o più elementi possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.3.22.3 Controllo dello stato generale e dell'integrità dei contenitori a vista, dei coperchi delle cassette e delle scatole di passaggio. Elettricista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.3.22.1 Riposizionare gli elementi in caso di sconnessioni. Elettricista I6.3.22.2 Ripristinare il previsto grado di protezione che non deve mai essere inferiore a quello previsto dalla normativa vigente. Elettricista
ELEMENTO TECNOLOGICO 6.7
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione ELEMENTI COSTITUENTI 6.7.1 Bollard (paletti) 6.7.2 Diffusori 6.7.3 Lampade a luce miscelata 6.7.4 Lampade ad induzione 6.7.5 Lampade a ioduri metallici 6.7.6 Lampade a scarica nei gas 6.7.7 Lampade a vapore di sodio 6.7.8 Lampade a vapore di mercurio 6.7.9 Lampade ad incandescenza 6.7.10 Lampade alogene 6.7.11 Lampade fluorescenti 6.7.12 Lampioni a braccio 6.7.13 Lampioni a grappolo 6.7.14 Lampioni singoli 6.7.15 Pali per l'illuminazione 6.7.16 Pali in acciaio 6.7.17 Pali in alluminio 6.7.18 Pali in calcestruzzo 6.7.19 Pali in ghisa 6.7.20 Pali in legno 6.7.21 Pali in vetroresina 6.7.22 Rifrattori 6.7.23 Riflettori 6.7.24 Sbracci in acciaio 6.7.25 Torre portafari 6.7.26 Dispositivi di controllo della luce (dimmer) 6.7.27 Sistema di cablaggio DESCRIZIONE L'impianto di illuminazione consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. L'impianto di illuminazione deve consentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce. L'impianto di illuminazione è' costituito generalmente da: lampade ad incandescenza, lampade fluorescenti, lampade alogene, lampade compatte, lampade a scariche, lampade a ioduri metallici, lampade a vapore di mercurio, lampade a vapore di sodio e pali per il sostegno dei corpi illuminanti.
COMPONENTE 6.7.1
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.1 Componente Bollard (paletti) DESCRIZIONE I bollard o paletti sono comunemente utilizzati per l'illuminazione dei percorsi pedonali esterni. I criteri di scelta sono: le qualità cromatiche delle sorgenti, la modalità di distribuzione del flusso luminoso e l'efficienza luminosa. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento del livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine. Decolorazione Alterazione cromatica della superficie dovuta alle radiazioni solari con conseguente ingiallimento del colore originario. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento. Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei paletti al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.1.4 Verificare l'efficienza delle lampade e degli altri accessori. Elettricista C6.7.1.5 Controllo dell'integrità dei paletti verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.1.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Elettricista I6.7.1.2 Sostituzione dei paletti e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Elettricista I6.7.1.3 Eseguire la sostituzione delle lampade a periodicità variabile a seconda del tipo di lampada utilizzata:- ad incandescenza 800 h;- a
ricarica: 8000 h; - a fluorescenza 6000 h; - alogena: 1600 h; - compatta 5000 h. Elettricista
COMPONENTE 6.7.2
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.2 Componente Diffusori DESCRIZIONE I diffusori sono dei dispositivi che servono per schermare la visione diretta della lampada e sono utilizzati per illuminare gli ambienti interni ed esterni residenziali ed hanno generalmente
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE forma di globo o similare in plastica o vetro. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile. Difetti di tenuta Difetti di tenuta degli elementi di ancoraggio del diffusore. Rotture Rotture e/o scheggiature della superficie del diffusore in seguito ad eventi traumatici. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.2.3 Verificare la corretta posizione e l'integrità superficiale del diffusore. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.2.2 Regolazione degli elementi di ancoraggio dei diffusori. Elettricista
COMPONENTE 6.7.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.3 Componente Lampade a luce miscelata DESCRIZIONE Sono lampade fluorescenti a bulbo a vapori di mercurio nelle quali, all'interno del bulbo, viene inserito un filamento di tungsteno che viene a sua volta collegato al tubo a scarica.Il filamento di tungsteno attraversato dalla tensione va in incandescenza aumenta la produzione di flusso luminoso; inoltre con tale sistema non necessita il reattore.Con tali lampade si hanno valori di resa luminosa intermedi tra quelli delle lampade ad incandescenza e quelli delle lampade fluorescenti, la resa cromatica va da 40 a 75, la temperatura di colore si aggira sui 3000-4000 K e la vita media varia tra 5000 e 7500 ore di funzionamento. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine. Avarie Possibili avarie dovute a corti circuito degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.3.3 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I6.7.3.1 Eseguire la pulizia degli elementi a corredo delle lampade eventualmente installati (diffusori, rifrattori, ecc.). Elettricista I6.7.3.2 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore.
Per le lampade a luce miscelata si prevede una durata di vita media pari a 6000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione (ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada ogni 33 mesi).
Elettricista
COMPONENTE 6.7.4
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.4 Componente Lampade ad induzione DESCRIZIONE Le lampade ad induzione sono lampade di "nuova generazione" che basano il loro funzionamento su quello delle lampade fluorescenti con la differenza (che è sostanziale ai fini delle rendimento e della durata) che non sono previsti gli elettrodi.La luce visibile viene prodotta da campi elettromagnetici alternati che circolano nella miscela di mercurio e gas raro contenuti nel bulbo innescando la ionizzazione; i campi elettromagnetici sono prodotti da parte di un elemento detto antenna (posizionato al centro del bulbo) costituito da un avvolgimento alimentato da un generatore elettronico ad alta frequenza. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto a perdita di carica dei vapori di mercurio, ossidazione dei deflettori,
impolveramento delle lampadine. Avarie Possibili avarie dovute a corto circuiti degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.4.3 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.4.1 Eseguire la pulizia degli elementi a corredo delle lampade eventualmente installati (diffusori, rifrattori, ecc.). Elettricista I6.7.4.2 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore.
Nel caso delle lampade ad induzione si prevede una durata di vita media pari a 60000 h. Elettricista
COMPONENTE 6.7.5
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.5 Componente Lampade a ioduri metallici
DESCRIZIONE I vari tipi di lampade a scarica sono: lampade a vapori di alogenuri; lampade a vapori di sodio ad alta e bassa pressione; lampade a vapori di mercurio; lampade a luce miscelata.Le lampade a vapori di alogenuri, oltre ad abbattere i costi nell’impianto di illuminazione, hanno la peculiarità di un’ottima resa dei colori che si riesce ad avere allegando al mercurio elementi (che vengono introdotti nel tubo in forma di composti insieme ad uno o più alogeni - iodio, bromo - al fine di sfruttare il processo ciclico di composizione e scomposizione degli elementi) per completare la radiazione emessa dall’elemento base. Le sostanze aggiunte possono essere: tallio (emissione verde), sodio (emissione gialla), litio (emissione rossa) e indio (emissione blu).Le lampade a vapori di sodio ad alta pressione emettono una luce giallo-oro e l’indice di resa cromatica arriva fino a 65. Quando si desidera ridurne il numero si adoperano in alternativa a quelle a vapori di mercurio per illuminazioni industriali e urbane. Hanno molteplici forme e il tubo in ossido di alluminio sinterizzato. Alcuni tipi hanno bisogno di accenditori a ristori.Le lampade a vapori di sodio a bassa pressione sono formate da un tubo ripiegato a “U” riempito di neon e sodio. La luce emessa è monocromatica e consente, quindi, di differenziare bene la forma degli oggetti ma non il colore. È consigliabile il loro utilizzo per piazzali, strade, svincoli autostradali montandole da una altezza di circa 8-15 m.Le lampade a vapori di mercurio possono essere a bulbo (per una migliore distribuzione della temperatura) o a cilindro di vetro termico (per resistere allo sbalzo termico e allo stillicidio). Si adoperano per edifici industriali, possono essere montate fino a 20 metri e hanno bisogno di dispositivi per l’innesco della scarica. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine. Avarie Possibili avarie dovute a corti circuito degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.5.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.5.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel caso delle lampade a ioduri metallici si prevede una durata di vita media pari a 9000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada ogni 50 mesi)
Elettricista
COMPONENTE 6.7.6
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.6 Componente Lampade a scarica nei gas DESCRIZIONE I vari tipi di lampade a scarica sono: lampade a vapori di alogenuri; lampade a vapori di sodio ad alta e bassa pressione; lampade a vapori di mercurio; lampade a luce miscelata.Le lampade a vapori di alogenuri, oltre ad abbattere i costi nell’impianto di illuminazione, hanno la peculiarità di un’ottima resa dei colori che si riesce ad avere allegando al mercurio elementi (che vengono introdotti nel tubo in forma di composti insieme ad uno o più alogeni - iodio, bromo - al fine di sfruttare il processo ciclico di composizione e scomposizione degli elementi) per completare la radiazione emessa dall’elemento base. Le sostanze aggiunte possono essere:tallio (emissione verde), sodio (emissione gialla), litio (emissione rossa) e indio (emissione blu).Le lampade a vapori di sodio ad alta pressione emettono una luce giallo-oro e l’indice di resa cromatica arriva fino a 65. Quando si desidera ridurne il numero si adoperano in alternativa a quelle a vapori di mercurio per illuminazioni industriali e urbane. Hanno molteplici forme e il tubo in ossido di alluminio sinterizzato. Alcuni tipi hanno bisogno di accenditori a ristori.Le lampade a vapori di sodio a bassa pressione sono formate da un tubo ripiegato a “U” riempito di neon e sodio. La luce emessa è monocromatica e consente, quindi, di differenziare bene la forma degli oggetti ma non il colore. È consigliabile il loro utilizzo per piazzali, strade, svincoli autostradali montandole da una altezza di circa 8-15 m.Le lampade a vapori di mercurio possono essere a bulbo (per una migliore distribuzione della temperatura) o a cilindro di vetro termico (per resistere allo sbalzo termico e allo stillicidio). Si adoperano per edifici industriali, possono essere montate fino a 20 metri e hanno bisogno di dispositivi per l’innesco della scarica.Le lampade a luce miscelata sono costruite in maniera tale da emettere una luce mista
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE mercurio+incandescenza. All’interno del bulbo vi è un filamento che produce radiazioni rosse mantiene stabile la scarica successiva rendendo inutili accessori di innesco. Si adoperano per creare effetti di luce. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine. Avarie Possibili avarie dovute a corto circuiti degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.6.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.6.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel caso delle lampade a scarica nei gas si prevede una durata di vita media pari a 9000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada ogni 50 mesi)
Elettricista
COMPONENTE 6.7.7
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.7 Componente Lampade a vapore di sodio DESCRIZIONE Possono essere del tipo a bassa o alta pressione del vapore di sodio. Le lampade a vapori di sodio ad alta pressione emettono una luce giallo-oro e l’indice di resa cromatica arriva fino a 65. Quando si desidera ridurne il numero si adoperano in alternativa a quelle a vapori di mercurio per illuminazioni industriali e urbane. Hanno molteplici forme e il tubo in ossido di alluminio sinterizzato. Alcuni tipi hanno bisogno di accenditori a ristori.Le lampade a vapori di sodio a bassa pressione sono formate da un tubo ripiegato a “U” riempito di neon e sodio. La luce emessa è monocromatica e consente, quindi, di differenziare bene la forma degli oggetti ma non il colore. È consigliabile il loro utilizzo per piazzali, strade, svincoli autostradali montandole da una altezza di circa 8-15 m. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine. Avarie Possibili avarie dovute a corti circuito degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.7.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.7.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Per le lampade a vapore di sodio si prevede una durata di vita media pari a 10.000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 55 mesi)
Elettricista
COMPONENTE 6.7.8
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.8 Componente Lampade a vapore di mercurio DESCRIZIONE Possono essere a bulbo (per una migliore distribuzione della temperatura) o a cilindro di vetro termico (per resistere allo sbalzo termico e allo stillicidio). Si adoperano per edifici industriali, possono essere montate fino a 20 metri e hanno bisogno di dispositivi per l’innesco della scarica. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine. Avarie Possibili avarie dovute a corti circuito degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.8.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.8.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Per le lampade a vapore di mercurio si prevede una durata di vita media pari a 9000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada ogni 50 mesi)
Elettricista
COMPONENTE 6.7.9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.9 Componente Lampade ad incandescenza DESCRIZIONE Le lampade a incandescenza sono formate da: - ampolla in vetro resistente al calore o vetro duro per usi particolari; - attacco a vite tipo Edison (il più diffuso è quello E27); per
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE lampade soggette a vibrazioni (sull’automobile) esistono gli attacchi a baionetta; per lampade a ottica di precisione, in cui è necessario che il filamento sia posizionato in un punto preciso, ci sono gli attacchi prefocus; per le lampade a potenza elevata esistono gli attacchi a bispina; - filamento a semplice o a doppia spirale formato da un filo di tungsteno; l’emissione luminosa è proporzionale alla quarta potenza della temperatura assoluta e l’efficienza luminosa è maggiore nelle lampade a bassissima tensione.Si ottiene l’emissione luminosa dall’incandescenza (2100-3100 °C) del filamento in atmosfera inerte o in vuoto a bassa potenza.Le lampade a incandescenza hanno una durata media di 1000 ore a tensione nominale, i tipi più diffusi sono: - lampade a goccia; - lampada con cupola speculare argentata o dorata; - lampade con riflettore incorporato per ottenere luce direzionale; - lampade con riflettore incorporato, parte laterale argentata, cupola satinata e angolo di apertura di 80° (si utilizzano per arredamenti e illuminazione localizzata); - lampade con riflettore a specchio e riflettori che diminuiscono l’irradiazione termica. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine. Avarie Possibili avarie dovute a corto circuiti degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.9.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.9.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel caso delle lampade ad incandescenza si prevede una durata di vita media pari a 1000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 5 mesi)
Elettricista
COMPONENTE 6.7.10
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.10 Componente Lampade alogene DESCRIZIONE Al fine di scongiurare l’annerimento delle lampade a incandescenza si riempie il bulbo con alogeni (iodio, bromo) che, evaporando a 300 °K danno origine ad una miscela con le particelle di tungsteno stabilizzandosi a 500-1700 °K. Le lampade ad alogeni possono arrivare ai 3000 °K con dimensioni inferiori del bulbo e aumentando nello stesso tempo il flusso luminoso e la vita media fino a 20.000 ore. Qualcuna di queste lampade può, attraverso un dimmer (variatore di luce) regolare il flusso luminoso. Gli apparecchi su cui vanno montate le lampade ad alogeni necessitano di fusibile di sicurezza e di vetro frontale di protezione. Considerate le alte temperature di esercizio non è consigliabile toccare il bulbo (che è realizzato in quarzo) con le dita poiché il grasso dei polpastrelli provoca la vetrificazione del quarzo e, quindi, la rottura del bulbo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Avarie Possibili avarie dovute a corti circuito degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.10.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.10.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Per le lampade alogene si prevede una durata di vita media pari a 2.000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 10 mesi)
Elettricista
COMPONENTE 6.7.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.11 Componente Lampade fluorescenti DESCRIZIONE Durano mediamente più di quelle a incandescenza e, adoperando alimentatori adatti, hanno un’ottima efficienza luminosa fino a 100 lumen/watt. L’interno della lampada è ricoperto da uno strato di polvere fluorescente cui viene aggiunto mercurio a bassa pressione. La radiazione visibile è determinata dall’emissione di radiazioni ultraviolette del mercurio (emesse appena la lampada è inserita in rete) che reagiscono con lo strato fluorescente. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine. Avarie Possibili avarie dovute a corto circuiti degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.11.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.11.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel caso delle lampade fluorescenti si prevede una durata di vita media pari a 7500 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 40 mesi)
Elettricista
COMPONENTE 6.7.12
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.12 Componente Lampioni a braccio DESCRIZIONE Questi tipi di lampioni sostengono uno o più apparecchi di illuminazione essendo formati da un fusto, un prolungamento e un braccio al quale è collegato l'apparecchio illuminante. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente all’invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo o in alluminio o in materie plastiche. Nel caso siano realizzati in alluminio i materiali utilizzati devono essere conformi a una delle norme seguenti: UNI EN 485-3, UNI EN 485-4, UNI EN 755-7, UNI EN 755-8 ed UNI EN 1706. Si deve evitare l’azione elettrolitica tra i bulloni di fondazione e la piastra d’appoggio mediante isolamento o separazione fisica. Per i bulloni di fondazione deve essere verificato la congruità delle proprietà meccaniche minime dell’acciaio utilizzato ai requisiti della UNI EN 10025 grado S 235 JR. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento del livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine. Alterazione cromatica Alterazione dei colori originali dovuta all'azione degli agenti atmosferici (sole, grandine, pioggia, ecc.). Anomalie dei corpi illuminanti Difetti di funzionamento dei corpi illuminanti. Anomalie del rivestimento Difetti di tenuta del rivestimento o della zincatura. Corrosione Possibile corrosione dei pali realizzati in acciaio, in ferro o in leghe metalliche dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione
superficiale. Depositi superficiali Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.12.5 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori. Elettricista C6.7.12.6 Controllo dell'integrità dei lampioni verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.12.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Elettricista I6.7.12.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Elettricista I6.7.12.3 Eseguire la sostituzione delle lampade a periodicità variabile a seconda del tipo di lampada utilizzata:-ad incandescenza 800 h; -a
ricarica: 8000 h; -a fluorescenza 6000 h; -alogena: 1600 h; -compatta 5000 h. Elettricista
I6.7.12.4 Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei lampioni quando occorre. Pittore
COMPONENTE 6.7.13
IDENTIFICAZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.13 Componente Lampioni a grappolo DESCRIZIONE I lampioni a grappolo sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e uno o più bracci ai quali sono collegati i corpi illuminanti.Generalmente vengono realizzati in lega di alluminio che deve resistere alla corrosione. In particolare quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la lega utilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e fornitore. Nel caso siano realizzati in alluminio i materiali utilizzati devono essere conformi a una delle norme seguenti: UNI EN 485-3, UNI EN 485-4, UNI EN 755-7, UNI EN 755-8 ed UNI EN 1706. Si deve evitare l’azione elettrolitica tra i bulloni di fondazione e la piastra d’appoggio mediante isolamento o separazione fisica. Per i bulloni di fondazione deve essere verificato la congruità delle proprietà meccaniche minime dell’acciaio utilizzato ai requisiti della UNI EN 10025 grado S 235 JR. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento del livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine. Alterazione cromatica Perdita del colore originale dovuta a fenomeni di soleggiamento eccessivo e/o esposizione ad ambienti umidi. Anomalie dei corpi illuminanti Difetti di funzionamento dei corpi illuminanti. Anomalie del rivestimento Difetti di tenuta dello strato di rivestimento. Corrosione Possibile corrosione dei pali realizzati in alluminio dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione superficiale. Depositi superficiali Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.13.5 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori. Elettricista C6.7.13.6 Controllo dell'integrità dei pali e/o dei lampioni verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a
terra. Elettricista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.13.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Elettricista I6.7.13.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Elettricista I6.7.13.3 Eseguire la sostituzione delle lampade a periodicità variabile a seconda del tipo di lampada utilizzata:-ad incandescenza 800 h; -a
ricarica: 8000 h; -a fluorescenza 6000 h; -alogena: 1600 h; -compatta 5000 h. Elettricista
I6.7.13.4 Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre. Pittore
COMPONENTE 6.7.14
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.14 Componente Lampioni singoli DESCRIZIONE Sono formati generalmente da un fusto al quale è collegato un apparecchio illuminante; generalmente sono realizzati in ghisa che deve rispettare i requisiti minimi richiesti dalla normativa di settore. Nel caso siano realizzati in alluminio i materiali utilizzati devono essere conformi a una delle norme seguenti: UNI EN 485-3, UNI EN 485-4, UNI EN 755-7, UNI EN 755-8 ed UNI EN 1706. Si deve evitare l’azione elettrolitica tra i bulloni di fondazione e la piastra d’appoggio mediante isolamento o separazione fisica. Per i bulloni di fondazione deve essere verificato la congruità delle proprietà meccaniche minime dell’acciaio utilizzato ai requisiti della UNI EN 10025 grado S 235 JR. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento del livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine. Decolorazione Alterazione cromatica della superficie. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento. Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.14.4 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori. Elettricista C6.7.14.5 Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.14.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Elettricista I6.7.14.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Elettricista I6.7.14.3 Eseguire la sostituzione delle lampade a periodicità variabile a seconda del tipo di lampada utilizzata:-ad incandescenza 800 h; -a
ricarica: 8000 h; -a fluorescenza 6000 h; -alogena: 1600 h; -compatta 5000 h. Elettricista
COMPONENTE 6.7.15
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.15 Componente Pali per l'illuminazione DESCRIZIONE I pali per l’illuminazione pubblica possono essere realizzati con i seguenti materiali: - acciaio: l’acciaio utilizzato deve essere saldabile, resistente all’invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo. L’acciaio deve essere di qualità almeno pari a quella Fe 360 B della EU 25 o addirittura migliore; - leghe di alluminio: la lega utilizzata deve essere uguale o migliore delle leghe specificate nelle ISO/R 164, ISO/R 209, ISO/R 827 e ISO/TR 2136. Deve resistere alla corrosione. Quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE corrosione, la lega utilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e fornitore; - calcestruzzo armato: i materiali utilizzati per i pali di calcestruzzo armato devono soddisfare le prescrizioni della UNI EN 40; d) altri materiali: nell’ipotesi in cui si realizzino pali con materiali differenti da quelli sopra elencati, detti materiali dovranno soddisfare i requisiti contenuti nelle parti corrispondenti della norma UNI EN 40, nel caso non figurino nella norma le loro caratteristiche dovranno essere concordate tra committente e fornitore. L’acciaio utilizzato per i bulloni di ancoraggio deve essere di qualità uguale o migliore di quella prevista per l’ Fe 360 B della EU 25. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Perdita del colore originale dovuta a fenomeni di soleggiamento eccessivo e/o esposizione ad ambienti umidi. Anomalie del rivestimento Difetti di tenuta del rivestimento o della zincatura. Corrosione Possibili corrosione dei pali realizzati in acciaio, in ferro o in leghe metalliche dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione
superficiale. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento. Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. Infracidamento Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione. Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.15.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità dei pali per l'illuminazione. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.15.1 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone.
Elettricista
COMPONENTE 6.7.16
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.16 Componente Pali in acciaio DESCRIZIONE I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente all'invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo. L'acciaio deve essere di qualità almeno pari a quella Fe 360 B della EU 25 o migliore. ANOMALIE
Anomalia Descrizione
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Anomalie del rivestimento Difetti di tenuta del rivestimento o della zincatura. Corrosione Possibili corrosione dei pali realizzati in acciaio, in ferro o in leghe metalliche dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione
superficiale. Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.16.4 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori. Elettricista C6.7.16.5 Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.16.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Elettricista I6.7.16.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Elettricista I6.7.16.3 Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre. Pittore
COMPONENTE 6.7.17
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.17 Componente Pali in alluminio DESCRIZIONE I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. Possono essere realizzati in leghe di alluminio; la lega utilizzata deve essere uguale o migliore delle leghe specificate nelle ISO/R 164, ISO/R 209, ISO/R 827 e ISO/TR 2136. Deve resistere alla corrosione. In particolare quando il luogo di installazione presenta particolari e noti problemi di corrosione, la lega utilizzata deve essere oggetto di accordo tra committente e fornitore.I materiali utilizzati devono essere conformi a una delle norme seguenti: UNI EN 485-3, UNI EN 485-4, UNI EN 755-7, UNI EN 755-8 ed UNI EN 1706. Si deve evitare l’azione elettrolitica tra i bulloni di fondazione e la piastra d’appoggio mediante isolamento o separazione fisica. Per i bulloni di fondazione deve essere verificato la congruità delle proprietà meccaniche minime dell’acciaio utilizzato ai requisiti della UNI EN 10025 grado S 235 JR. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Perdita del colore originale dovuta a fenomeni di soleggiamento eccessivo e/o esposizione ad ambienti umidi. Anomalie del rivestimento Difetti di tenuta dello strato di rivestimento. Corrosione Possibili corrosione dei pali realizzati in alluminio dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione superficiale. Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.17.4 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori. Elettricista C6.7.17.5 Controllo dell'integrità dei pali e/o dei lampioni verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a
terra. Elettricista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.17.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Elettricista I6.7.17.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Elettricista I6.7.17.3 Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre. Pittore
COMPONENTE 6.7.18
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.18 Componente Pali in calcestruzzo DESCRIZIONE I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. I pali per l'illuminazione pubblica possono essere realizzati in calcestruzzo armato e devono soddisfare le prescrizioni della UNI EN 40. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie del rivestimento Difetti di tenuta del rivestimento. Cavillature superficiali Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo. Crosta Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero. Decolorazione Alterazione cromatica della superficie. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento. Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. Esposizione dei ferri di armatura Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degli
agenti atmosferici. Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.18.4 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori. Elettricista C6.7.18.5 Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra. Verificare
che non ci siano fessurazioni e/o cavillature e che non ci siano fenomeni di corrosione. Elettricista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.18.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Elettricista I6.7.18.2 Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre. Pittore I6.7.18.3 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Elettricista
COMPONENTE 6.7.19
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.19 Componente Pali in ghisa DESCRIZIONE I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. I pali per l'illuminazione pubblica possono essere realizzati in ghisa che deve rispettare i requisiti minimi richiesti dalla normativa di settore. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Decolorazione Alterazione cromatica della superficie. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento. Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.19.3 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori. Elettricista C6.7.19.4 Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.19.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Elettricista I6.7.19.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Elettricista
COMPONENTE 6.7.20
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.20 Componente Pali in legno DESCRIZIONE I pali per l’illuminazione pubblica possono essere realizzati in legno e devono soddisfare le prescrizioni della UNI EN 40. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Decolorazione Alterazione cromatica della superficie. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del palo. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto. Infracidamento Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione. Macchie Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale. Muffa Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente. Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua. INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.20.1 Ripristino delle parti in vista della protezione previa pulizia del legno, mediante rimozione della polvere e di altri depositi. Trattamento antitarlo ed antimuffa sulle parti in legno con applicazione a spruzzo o a pennello di protezione fungicida e resina sintetica.
Pittore
I6.7.20.2 Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e sostituzioni di quelli mancanti.
Specializzati vari Tecnici di livello superiore
I6.7.20.3 Sostituzione parziale o totale degli elementi di struttura degradati per infracidamento e/o riduzione della sezione. Specializzati vari Tecnici di livello superiore
COMPONENTE 6.7.21
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.21 Componente Pali in vetroresina DESCRIZIONE I pali sostengono uno o più apparecchi di illuminazione e sono formati generalmente da più parti quali un fusto, un prolungamento e all'occorrenza un braccio. I pali per l'illuminazione in vetroresina devono soddisfare i requisiti contenuti nelle parti corrispondenti della norma UNI EN 40. L'acciaio utilizzato per i bulloni di ancoraggio deve essere di qualità uguale o migliore di quella indicata dalla norma EU 25. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie del proiettore Difetti di funzionamento del proiettore.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Difetti di alimentazione Difetti di alimentazione dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità o di condensa. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.21.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità dei pali per l'illuminazione. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.21.1 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone.
Elettricista
COMPONENTE 6.7.22
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.22 Componente Rifrattori DESCRIZIONE I rifrattori sono dei dispositivi che servono a schermare la visione diretta della lampada ma che, a differenza dei diffusori, consentono anche il controllo direzionale della luce. Sono generalmente costituiti da un involucro di vetro o plastica e vengono utilizzati nei grandi ambienti lavorativi. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile. Difetti di tenuta Difetti di tenuta degli elementi di ancoraggio del rifrattore. Rotture Rotture e/o scheggiature della superficie del rifrattore in seguito ad eventi traumatici. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.22.3 Verificare la corretta posizione e l'integrità superficiale del rifrattore. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.22.2 Regolazione degli elementi di ancoraggio dei rifrattori. Elettricista
COMPONENTE 6.7.23
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.23 Componente Riflettori DESCRIZIONE I riflettori si utilizzano principalmente per ottenere fenomeni di luce diffusa su grandi superfici; i riflettori proiettano il flusso luminoso in una direzione precisa. Costruttivamente sono costituiti da un involucro di materiale opaco con la faccia interna rivestita con materiale ad alto grado di riflessione (tale materiale è generalmente metallico). ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento delle
lampadine. Avarie Possibili avarie dovute a corti circuito degli apparecchi, usura degli accessori, apparecchi inadatti. Depositi superficiali Accumuli di materiale polveroso sulla superficie dei riflettori. Difetti di ancoraggio Difetti di tenuta degli elementi di ancoraggio dei riflettori. Difetti agli interruttori Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla
presenza di umidità ambientale o di condensa. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.23.3 Controllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia della superficie dei riflettori. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.23.1 Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Generico I6.7.23.2 Eseguire la sostituzione delle lampade a periodicità variabile a seconda del tipo di lampada utilizzata:- ad incandescenza 800 h; - a
ricarica: 8000 h;- a fluorescenza 6000 h; - alogena: 1600 h; - compatta 5000 h. Elettricista
COMPONENTE 6.7.24
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.24 Componente Sbracci in acciaio DESCRIZIONE Gli sbracci sono sostenuti generalmente da pali che a loro volta sostengono uno o più apparecchi di illuminazione. Possono essere realizzati in acciaio che deve essere del tipo saldabile, resistente all'invecchiamento e, quando occorre, zincabile a caldo. L'acciaio deve essere di qualità almeno pari a quella Fe 360 B della EU 25 o migliore. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie del rivestimento Difetti di tenuta del rivestimento o della zincatura. Corrosione Possibili corrosione dei pali realizzati in acciaio, in ferro o in leghe metalliche dovuta a difetti di tenuta dello strato di protezione
superficiale. Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa.
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra sbraccio e corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.24.4 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori. Elettricista C6.7.24.5 Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra e degli
sbracci. Elettricista
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.24.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Elettricista I6.7.24.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Elettricista I6.7.24.3 Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali e/o degli sbracci quando occorre. Pittore
COMPONENTE 6.7.25
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.25 Componente Torre portafari DESCRIZIONE Le torri portafari sono degli elementi simili ai pali per l'illuminazione con la differenza che questi sistemi possono avere altezze superiori; sono generalmente costituite da un elemento strutturale infisso ed ancorato al terreno e sormontati da un elemento al quale sono collegati i corpi illuminanti. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Alterazione cromatica Perdita del colore originale dovuta a fenomeni di soleggiamento eccessivo e/o esposizione ad ambienti umidi. Anomalie dei corpi illuminanti Difetti di funzionamento dei corpi illuminanti. Anomalie del rivestimento Difetti di tenuta del rivestimento o della zincatura. Corrosione Possibili fenomeni di corrosione delle torri portafari dovuti a difetti di tenuta dello strato di protezione superficiale. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del rivestimento. Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra la struttura portante ed il corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. Infracidamento Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione. Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.25.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle torri portafari. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.25.1 Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità delle torri per evitare danni a cose o persone ed eventualmente integrare gli elementi danneggiati.
Elettricista
COMPONENTE 6.7.26
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.26 Componente Dispositivi di controllo della luce (dimmer) DESCRIZIONE Il dimmer è un dispositivo che consente di regolatore e controllare elettronicamente la potenza assorbita da un carico (limitandola a piacimento). Attualmente in commercio esistono numerosi tipi di dimmer da quelli usati semplici da utilizzare in casa per la regolazione di una singola lampada a quelli che regolano l'intensità luminosa di interi apparati come quelli presenti in grandi complessi (sale ristoranti, teatri,ecc.). I dimmer possono essere dotati di dispositivi meccanici od elettronici che ne permettono la calibrazione. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie comandi Difetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e controllo. Ronzio Ronzii causati dall'induttore in caso di carichi pesanti. Sgancio tensione Sgancio saltuario dell'interruttore magnetotermico in caso di utilizzo di dimmer a sfioramento. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.26.2 Verificare il corretto funzionamento dei dispositivi di regolazione e controllo. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.26.1 Sostituire i dimmer quando necessario. Elettricista
COMPONENTE 6.7.27
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.27 Componente Sistema di cablaggio DESCRIZIONE Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta il nome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di etichette identificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie degli allacci Difetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione. Anomalie delle prese Difetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori. Difetti di serraggio Difetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza. Difetti delle canaline Difetti di tenuta delle canaline porta cavi. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.7.27.3 Verificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.7.27.1 Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classe superiore).
Elettricista
I6.7.27.2 Effettuare il serraggio di tutte le connessioni. Elettricista
ELEMENTO TECNOLOGICO 6.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.11 Elemento tecnologico Impianto di smaltimento acque meteoriche ELEMENTI COSTITUENTI 6.11.5 Pozzetti e caditoie DESCRIZIONE Si intende per impianto di scarico acque meteoriche (da coperture o pavimentazioni all'aperto) l'insieme degli elementi di raccolta, convogliamento, eventuale stoccaggio e sollevamento e recapito (a collettori fognari, corsi d'acqua, sistemi di dispersione nel terreno). I vari profilati possono essere realizzati in PVC (plastificato e non), in lamiera metallica (in alluminio, in rame, in acciaio, in zinco, ecc.). Il sistema di scarico delle acque meteoriche deve essere indipendente da quello che raccoglie e smaltisce le acque usate ed industriali. Gli impianti di smaltimento acque meteoriche sono costituiti da:- punti di raccolta per lo scarico (bocchettoni, pozzetti, caditoie, ecc.);- tubazioni di convogliamento tra i punti di raccolta ed i punti di smaltimento (le tubazioni verticali sono dette pluviali mentre quelle orizzontali sono dette collettori);- punti di smaltimento nei corpi ricettori (fognature, bacini, corsi d'acqua, ecc.). I materiali ed i componenti devono rispettare le prescrizioni riportate dalla normativa quali:- devono resistere all'aggressione chimica degli inquinanti atmosferici, all'azione della grandine, ai cicli termici di temperatura (compreso gelo/disgelo) combinate con le azioni dei raggi IR, UV, ecc.;- gli elementi di convogliamento ed i canali di gronda realizzati in metallo devono resistere alla corrosione, se di altro materiale devono rispondere alle prescrizioni per i prodotti per le coperture, se verniciate dovranno essere realizzate con prodotti per esterno;- i tubi di convogliamento dei pluviali e dei collettori devono rispondere, a seconda del materiale, a quanto indicato dalle norme relative allo scarico delle acque usate;- i bocchettoni ed i sifoni devono essere sempre del diametro delle tubazioni che immediatamente li seguono, tutte le caditoie a pavimento devono essere sifonate, ogni inserimento su un collettore orizzontale deve avvenire ad almeno 1,5 m dal punto di innesto di un pluviale;- per i pluviali ed i collettori installati in parti interne all'edificio (intercapedini di pareti, ecc.) devono essere prese tutte le precauzioni di installazione (fissaggi elastici, materiali coibenti acusticamente, ecc.) per limitare entro valori ammissibili i rumori trasmessi.
COMPONENTE 6.11.5
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.11 Elemento tecnologico Impianto di smaltimento acque meteoriche 6.11.5 Componente Pozzetti e caditoie DESCRIZIONE
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque reflue attraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, per lo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.). ANOMALIE
Anomalia Descrizione Difetti ai raccordi o alle tubazioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. Difetti dei chiusini Rottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti. Erosione Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. Intasamento Incrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc. Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche
rischiose per la salute delle persone. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C6.11.5.2 Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti laterali.
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I6.11.5.1 Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione. Specializzati vari
OPERA 18
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED ELEMENTI COSTITUENTI 18.1 Illuminazione a led CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE SISTEMI A LED
ELEMENTO TECNOLOGICO 18.1
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led ELEMENTI COSTITUENTI 18.1.4 Apparecchi led alimentati da celle fotovoltaiche 18.1.10 Lampione stradale a led CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di un innovativo sistema di illuminazione che, come l'impianto di illuminazione tradizionale, consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. I corpi illuminanti a led devono consentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce. In modo schematico, un sistema di illuminazione LED è composto da:- una sorgente LED per l’emissione del flusso luminoso;- un circuito stampato per il supporto e l’ancoraggio meccanico, per la distribuzione dell’energia elettrica fornita dall’alimentatore (che fornisce il primo contributo alla dissipazione termica);- uno o più alimentatori per la fornitura di corrente elettrica a un dato valore di tensione;- uno o più dissipatori termici per lo smaltimento del calore prodotto dal LED;- uno più dispositivi ottici, o semplicemente le “ottiche” (“primarie” all’interno del packaging e “secondarie” all’esterno), per la formazione del solido fotometrico.
COMPONENTE 18.1.4
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led 18.1.4 Componente Apparecchi led alimentati da celle fotovoltaiche CLASSI OMOGENEE SP Scomposizione spaziale dell'opera SP.01 Scomposizione spaziale dell'opera Parti interrate SP.03 Parti aeree SP.04 Interrato e visibile all'esterno DESCRIZIONE Si tratta di sistemi di illuminazione a led che vengono alimentati dall'energia solare mediante celle solari montate sulla superficie esterna dei corpi illuminanti. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Anomalie anodo Difetti di funzionamento dell'anodo. Anomalie batterie Difetti di funzionamento delle batterie di alimentazione dei led. Anomalie catodo Difetti di funzionamento del catodo. Anomalie connessioni Difetti delle connessioni dei vari diodi. Anomalie trasformatore Difetti di funzionamento del trasformatore di tensione. Anomalie rivestimento Difetti di tenuta del rivestimento superficiale che provoca un abbassamento del rendimento della cella. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
OPERA 9
IDENTIFICAZIONE
del rivestimento. Difetti di serraggio morsetti Difetti di serraggio dei morsetti elettrici dei pannelli solari. Difetti di fissaggio Difetti di tenuta degli elementi di fissaggio e di tenuta dei pannelli solari sul tetto. Difetti di tenuta Difetti di tenuta con evidenti perdite di fluido captatore dell'energia solare dagli elementi del pannello. Incrostazioni Formazione di muschi e licheni sulla superficie dei pannelli solari che sono causa di cali di rendimento. Infiltrazioni Penetrazione continua di acqua che può venire in contatto con parti del pannello non previste per essere bagnate. Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio. CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
C18.1.4.5 Controllare lo stato di serraggio dei morsetti e la funzionalità delle resistenze elettriche della parte elettrica delle celle e/o dei moduli di celle.
Elettricista
C18.1.4.6 Verificare il livello di carica della batteria di alimentazione. Elettricista C18.1.4.7 Eseguire il controllo della funzionalità dei diodi di by-pass. Elettricista C18.1.4.8 Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio delle celle e/o dei moduli. Generico C18.1.4.9 Verifica della integrità delle superfici a vista dei diodi. Verificare la continuità delle connessioni. Elettricista INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE OPERATORI IMPORTO RISORSE
I18.1.4.1 Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna delle celle.
Elettricista
I18.1.4.2 Sostituire la batterie di alimentazione dei led quando deteriorate. Elettricista I18.1.4.3 Sostituzione delle celle che non assicurano un rendimento accettabile. Elettricista I18.1.4.4 Sostituire i diodi quando danneggiati e/o deteriorati. Elettricista
COMPONENTE 18.1.10
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led 18.1.10 Componente Lampione stradale a led CLASSI OMOGENEE SP.03 Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree DESCRIZIONE Il lampione stradale a LED offre una luminosità molto maggiore rispetto alle tradizionali lampade (nei sistemi stradali sono spesso utilizzate le lampade al sodio) e senza emissione nocive per l’ambiente e offre un risparmio energetico dal 50% all' 80%; inoltre il lampione a LED, rispetto alle tradizionali lampade, non è fragile e quindi immune da atti di vandalismo o di rottura. ANOMALIE
Anomalia Descrizione Abbassamento del livello di illuminazione Abbassamento del livello di illuminazione dovuto ad usura delle lampadine, ossidazione dei deflettori, impolveramento dei diodi. Anomalie anodo Difetti di funzionamento dell'anodo. Anomalie catodo Difetti di funzionamento del catodo. Anomalie connessioni Difetti delle connessioni dei vari diodi. Anomalie trasformatore Difetti di funzionamento del trasformatore di tensione. Decolorazione Alterazione cromatica della superficie. Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficie
del corpo illuminante. Difetti di messa a terra Difetti di messa a terra dovuti all'eccessiva polvere all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o di
condensa. Difetti di serraggio Abbassamento del livello di serraggio dei bulloni tra palo ed ancoraggio a terra o tra palo e corpo illuminante. Difetti di stabilità Difetti di ancoraggio dei pali al terreno dovuti ad affondamento della piastra di appoggio. Patina biologica Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La
patina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.
V. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE Documenti:
V.I. Sottoprogramma prestazioni V.II. Sottoprogramma controlli V.III. Sottoprogramma interventi
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ACCESSIBILITÀ REQUISITO: Le strade, le aree a sosta e gli altri elementi della viabilità devono essere dimensionati ed organizzati in modo da essere raggiungibile e praticabile, garantire inoltre la sicurezza e l'accessibilità durante la circolazione da parte dell'utenza. PRESTAZIONE: Le strade, le aree a sosta e gli altri elementi della viabilità devono assicurare la normale circolazione di veicoli e pedoni ma soprattutto essere conformi alle norme sulla sicurezza e alla prevenzione di infortuni a mezzi e persone.I tipi di strade possono essere distinti in:- A (Autostrade extraurbane) con intervallo di velocità (km/h) 90 < Vp <= 140;- A (Autostrade urbane) con intervallo di velocità (km/h) 80 < Vp <= 140;- B (Strade extraurbane principali) con intervallo di velocità (km/h) 70 < Vp <=120;- C (Strade extraurbane secondarie) con intervallo di velocità (km/h) 60 < Vp <=100;- D (Strade urbane di scorrimento) con intervallo di velocità (km/h) 50 < Vp <=80;- E (Strade urbane di quartiere) con intervallo di velocità (km/h) 40 < Vp <= 60;- F (Strade locali extraurbane) con intervallo di velocità (km/h) 40 < Vp <=100;- F (Strade locali urbane) con intervallo di velocità (km/h) 25 < Vp <=60. LIVELLO PRESTAZIONALE: Caratteristiche geometriche delle strade:- Carreggiata: larghezza minima pari ai 3,50 m; deve essere dotata di sovrastruttura estesa per una larghezza di 0,30 m da entrambi i lati della carreggiata;- Striscia di delimitazione verso la banchina: deve avere larghezza pari a 0,12 m nelle strade di tipo F, deve avere larghezza pari a 0,15 m nelle strade di tipo C, D, E; deve avere larghezza pari a 0,25 m nelle strade di tipo A, B; la striscia di separazione tra una corsia di marcia e una eventuale corsia supplementare per veicoli lenti deve avere larghezza => a 0,20 m;- Banchina: deve avere una larghezza minima pari a: 2,50 m nelle strade di tipo A;1,75 m nelle strade di tipo B; 1,50 nelle strade di tipo C; 1,00 m nelle strade di tipo D e F (extraurbane); 0,50 m nelle strade di tipo E e F (Urbane);- Cigli o arginelli in rilevato: hanno profondità >= 0,75 m nelle strade di tipo A, D, C, D e >= 0,50 m per le strade di tipo E e F;- Cunette: devono avere una larghezza >= 0,80 m;- Piazzole di soste: le strade di tipo B, C, e F extraurbane devono essere dotate di piazzole di sosta con dimensioni minime: larghezza 3,00 m; lunghezza 20,00 m + 25,00 m + 20,00 m; - Pendenza longitudinale: nelle strade di tipo A (Urbane), B e D = 6%; nelle strade di tipo C = 7%; nelle strade di tipo E = 8%; nelle strade di tipo F = 10%; nelle strade di tipo A (extraurbane) = 5%;- Pendenza trasversale: nei rettifili 2,5 %; nelle curve compresa fra 3,5% e 7%.Caratteristiche geometriche minime della sezione stradale (BOLL. UFF. CNR N.60 DEL 26.4.1978)- Strade primarieTipo di carreggiate: a senso unico separate da spartitrafficoLarghezza corsie: 3,50 mN. corsie per senso di marcia: 2 o piùLarghezza minima spartitraffico centrale: 1,60 m con barriereLarghezza corsia di emergenza: 3,00 mLarghezza banchine: -Larghezza minima marciapiedi: -Larghezza minima fasce di pertinenza: 20 m- Strade di scorrimentoTipo di carreggiate: Separate ovunque possibileLarghezza corsie: 3,25 mN. corsie per senso di marcia: 2 o piùLarghezza minima spartitraffico centrale: 1,10 m con barriereLarghezza corsia di emergenza: -Larghezza banchine: 1,00 mLarghezza minima marciapiedi: 3,00 mLarghezza minima fasce di pertinenza: 15 m- Strade di quartiereTipo di carreggiate: a unica carreggiata in doppio sensoLarghezza corsie: 3,00 mN. corsie per senso di marcia: 1 o più con cordolo sagomato o segnaleticaLarghezza minima spartitraffico centrale: 0,50 mLarghezza corsia di emergenza: -Larghezza banchine: 0,50 mLarghezza minima marciapiedi: 4,00 mLarghezza minima fasce di pertinenza: 12m- Strade localiTipo di carreggiate: a unica carreggiata in doppio sensoLarghezza corsie: 2,75 mN. corsie per senso di marcia: 1 o piùLarghezza minima spartitraffico centrale: -Larghezza corsia di emergenza: -Larghezza banchine: 0,50 mLarghezza minima marciapiedi: 3,00 mLarghezza minima fasce di pertinenza: 5,00
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9.1.1 Componente Banchina REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE CONTROLLO GEOMETRICO REQUISITO: La banchina deve essere realizzata secondo dati geometrici di norma. PRESTAZIONE: Per un effettivo utilizzo della banchina, questa dovrà essere realizzata secondo dati dimensionali dettati dalle vigenti norme di codice stradale. LIVELLO PRESTAZIONALE: Dati dimensionali minimi:- larghezza compresa fra 1,00 m a 3,00-3,50 m;- nelle grandi arterie la larghezza minima è di 3,00 m.
COMPONENTE 9.1.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.3 Componente Carreggiata REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ACCESSIBILITÀ REQUISITO: La carreggiata deve essere accessibile ai veicoli ed alle persone se consentito. PRESTAZIONE: La carreggiata dovrà essere dimensionata secondo quando previsto dalle norme in materia di circolazione stradale. LIVELLO PRESTAZIONALE: Dimensioni minime:- la carreggiata dovrà avere una larghezza minima pari a 3,50 m; - deve essere dotata di sovrastruttura estesa per una larghezza di 0,30 m da entrambi i lati della carreggiata.
COMPONENTE 9.1.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.4 Componente Cigli o arginelli
REQUISITI E PRESTAZIONI DESCRIZIONE
CONFORMITÀ GEOMETRICA REQUISITO: I cigli o arginelli dovranno essere dimensionati in conformità alle geometrie stradali. PRESTAZIONE: I cigli o arginelli dovranno essere dimensionati in funzione dello spazio richiesto per il funzionamento del dispositivo di ritenuta. LIVELLO PRESTAZIONALE: L'arginello dovrà avere una altezza rispetto la banchina di 5-10 cm. Esso sarà raccordato alla scarpata mediante un arco le cui tangenti siano di lunghezza non inferiore a 0,50 m. Inoltre:- per le strade di tipo A - B - C - D la dimensione del ciglio o arginello in rilevato sarà >= 0,75 m;- per le strade di tipo E – F la dimensione del ciglio o arginello in rilevato sarà >= 0,50 m.
COMPONENTE 9.1.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.7 Componente Dispositivi di ritenuta REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE INVALICABILITÀ REQUISITO: I dispositivi di ritenuta devono essere realizzati in modo da non essere facilmente invalicabili. PRESTAZIONE: In particolare su opere di scavalcamento (ponti, viadotti, sovrappassi, ecc.) devono essere predisposti ai limiti esterni dispositivi di ritenuta e/o parapetti opportunamente dimensionati. LIVELLO PRESTAZIONALE: I dispositivi di ritenuta devono avere una altezza >= 1,00 m.
COMPONENTE 9.1.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.9 Componente Pavimentazione stradale in bitumi REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ACCETTABILITÀ DELLA CLASSE REQUISITO: I bitumi stradali dovranno possedere caratteristiche tecnologiche in base alle proprie classi di appartenenza. PRESTAZIONE: I bitumi stradali dovranno rispettare le specifiche prestazionali secondo la norma UNI EN 12591.
DESCRIZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE: I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno resistere all'azione di urti sulla faccia esterna ed interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito che corrispondono a quelle previste dalla norma UNI 9269 P:I livelli prestazionali delle classi di bitume maggiormente impiegato in Italia dovranno avere le seguenti caratteristiche:- Valore della penetrazione [x 0,1 mm]Metodo di Prova: UNI EN 1426Classe 35/50: 35-50; Classe 50/70: 50-70; Classe 70/100: 70-100; Classe 160/220: 160-220.- Punto di rammollimento [°C]Metodo di Prova: UNI EN 1427Classe 35/50: 50-58; Classe 50/70: 46-54; Classe 70/100: 43-51; Classe 160/220: 35-43.- Punto di rottura - valore massimo [°C]Metodo di Prova: UNI EN 12593Classe 35/50: -5; Classe 50/70: -8; Classe 70/100: -10; Classe 160/220: -15.- Punto di infiammabilità - valore minimo [°C]Metodo di Prova: UNI EN ISO 2592Classe 35/50: 240; Classe 50/70: 230; Classe 70/100: 230; Classe 160/220: 220.- Solubilità - valore minimo [%]Metodo di Prova: UNI EN 12592Classe 35/50: 99; Classe 50/70: 99; Classe 70/100: 99; Classe 160/220: 99.- Resistenza all'indurimentoMetodo di Prova: UNI EN 12607-1Classe 35/50: 0,5; Classe 50/70: 0,5; Classe 70/100: 0,8; Classe 160/220: 1.- Penetrazione dopo l'indurimento - valore minimo [%]Metodo di Prova: UNI EN 1426Classe 35/50: 53; Classe 50/70: 50; Classe 70/100: 46; Classe 160/220: 37.- Rammollimento dopo indurimento - valore minimoMetodo di Prova: UNI EN 1427Classe 35/50: 52; Classe 50/70: 48; Classe 70/100: 45; Classe 160/220: 37.- Variazione del rammollimento - valore massimoMetodo di Prova: UNI EN 1427Classe 35/50: 11; Classe 50/70: 11; Classe 70/100: 11; Classe 160/220: 12.
COMPONENTE 9.1.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.11 Componente Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ACCETTABILITÀ REQUISITO: I masselli dovranno rispettare le dimensioni rilevate in fase di campionatura. PRESTAZIONE: I masselli devono rispettare i valori dimensionali determinabili secondo la norma UNI EN 1338. LIVELLO PRESTAZIONALE: Sono accettabili tolleranze dimensionali nell'ordine di +/- 3 mm per singoli masselli e di +/- 2 mm rispetto alla media dei provini campione. RESISTENZA ALLA COMPRESSIONE REQUISITO: I masselli dovranno produrre una adeguata resistenza alla compressione. PRESTAZIONE: Dovranno essere rispettate le prove a compressione secondo la norma UNI EN 1338. LIVELLO PRESTAZIONALE: Secondo la norma UNI EN 1338, il valore della resistenza a compressione (convenzionale) dovrà essere Rcc >= 50 N/mm2 per singoli masselli e Rcc >= 60 N/mm2 rispetto alla media dei provini campione.
COMPONENTE 9.1.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI
COMPONENTE 9.1.15
IDENTIFICAZIONE 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.15 Componente Stalli di sosta REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ACCESSIBILITÀ REQUISITO: Gli stalli di sosta devono essere realizzati in modo da consentire agevolmente la sosta dei veicoli. PRESTAZIONE: E' opportuno che essi siano dimensionati in modo da consentire le manovre degli autoveicoli in sicurezza. LIVELLO PRESTAZIONALE: Vanno rispettati i seguenti spazi minimi perla profondità della fascia stradale occupata:- sosta longitudinale: 2,00 m;- sosta inclinata a 45°: 4,80 m;- sosta perpendicolare al bordo carreggiata: 5,00 m;- larghezza singolo stallo per sosta longitudinale: 2,00 (in casi eccezionali 1,80 m);- lunghezza occupata in sosta longitudinale: 5,00 m;- lunghezza occupata in sosta trasversale: 2,30 m.Corsie di manovra a servizio delle fasce di sosta con larghezza misurata tra gli assi delle strisce delimitanti:- per la sosta longitudinale: 3,50 m;- per la sosta perpendicolare al bordo carreggiata: 6,00 m.
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ACCESSIBILITÀ REQUISITO: Le aree pedonali ed i marciapiedi devono essere dimensionati ed organizzati in modo da essere raggiungibili e praticabili, garantire inoltre la sicurezza e l'accessibilità durante la circolazione da parte dell'utenza. PRESTAZIONE: Le aree pedonali ed i marciapiedi devono assicurare la normale circolazione dei pedoni ma soprattutto essere conformi alle norme sulla sicurezza e alla prevenzione di infortuni a mezzi e persone. LIVELLO PRESTAZIONALE: Si prevedono, in funzione dei diversi tipi di strade, le seguenti larghezze minime:- nelle strade primarie: 0,75 m; 1 m in galleria;- nelle strade di scorrimento: 3 m; 1,50 m nei tratti in viadotto;- nelle strade di quartiere: 4 m; 1,50 m nei tratti in viadotto; 5 m nelle zone turistiche e commerciali;- nelle strade locali: 3 m; 1,50 m nelle zone con minima densità residenziale.Fabbisogno di spazio per percorsi pedonali in aree residenziali:- Tipologia del passaggio: 1 persona; Larghezza (cm): 60; Note: -;- Tipologia del passaggio: 2 persone; Larghezza (cm): 90; Note: passaggio con difficoltà;- Tipologia del passaggio: 2 persone; Larghezza (cm): 120; Note: passaggio agevole;- Tipologia del passaggio: 3 persone; Larghezza (cm): 187; Note: passaggio agevole;- Tipologia del passaggio: 1 persona con doppio bagaglio; Larghezza (cm): 100; Note: -;- Tipologia del passaggio: 2 persone con doppio bagaglio; Larghezza (cm): 212,5; Note: -;- Tipologia del passaggio: 2 persone con ombrello aperto; Larghezza (cm): 237,5; Note: -;- Tipologia del passaggio: carrozzina; Larghezza (cm): 80; Note: -;- Tipologia del passaggio: 1 carrozzina e 1 bambino; Larghezza (cm): 115; Note: con bambino al fianco;- Tipologia del passaggio: 2 carrozzine o 2 sedie a rotelle; Larghezza (cm): 170;
DESCRIZIONE Note: passaggio agevole;- Tipologia del passaggio: 2 persone con delimitazioni laterali; Larghezza (cm): 220; Note: passaggio con difficoltà;- Tipologia del passaggio: 2 persone con delimitazioni laterali; Larghezza (cm): 260; Note: passaggio agevole.Le larghezze minime vanno misurate al netto di eventuali aree erbose o alberate, di aree occupate da cabine telefoniche, chioschi o edicole, ecc.. I marciapiedi prospicienti su carreggiate sottostanti devono essere muniti di parapetto e/o rete di protezione di altezza minima di 2,00 m. Gli attraversamenti pedonali sono regolamentati secondo la disciplina degli attraversamenti (CNR N. 60 DEL 26.04.1978):- Strade primarieTipo di attraversamento pedonale: a livelli sfalsatiAttraversamenti pedonali - ubicazione e distanza: - - Strade di scorrimentoTipo di attraversamento pedonale: sfalsati o eventualmente semaforizzatiAttraversamenti pedonali - ubicazione e distanza: all’incrocio- Strade di quartiereTipo di attraversamento pedonale: semaforizzati o eventualmente zebratiAttraversamenti pedonali - ubicazione e distanza: all’incrocio- Strade localiTipo di attraversamento pedonale: zebratiAttraversamenti pedonali - ubicazione e distanza: 100 mNegli attraversamenti il raccordo fra marciapiede e strada va realizzato con scivoli per permettere il passaggio di carrozzine. I marciapiedi devono poter essere agevolmente usati dai portatori di handicap.In corrispondenza di fermate di autobus adiacenti a carreggiate, i marciapiedi devono avere conformazione idonee alla forma delle piazzole e delle aree di attesa dell'autobus senza costituire intralcio al traffico standard veicolare e pedonale:- Lato delle corsie di traffico promiscuoLunghezza totale (m): 56Lunghezza della parte centrale (m): 16*Profondità (m): 3,0- Lato delle corsie riservate al mezzo pubblicoLunghezza totale (m): 56Lunghezza della parte centrale (m): 26**Profondità (m): 3,0- Lato delle corsie riservate al mezzo pubblico con alta frequenza veicolareLunghezza totale (m): 45Lunghezza della parte centrale (m): 5,0Profondità (m): 3,0* fermata per 1 autobus** fermata per 2 autobus
COMPONENTE 9.3.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.1 Componente Canalette REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ADATTABILITÀ DELLA PENDENZA REQUISITO: Gli elementi dovranno essere disposti in modo tale da assicurare la giusta pendenza. PRESTAZIONE: Le pendenze delle canalette dovranno essere realizzate in modo da convogliare le acque meteoriche provenienti dai margini stradali e/o comunque circostanti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Le pendenze dovranno essere comprese in intervalli del 2-5 % a secondo delle zone e del tipo di utilizzo.
COMPONENTE 9.3.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.2 Componente Chiusini e pozzetti REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE AERAZIONE REQUISITO:
DESCRIZIONE I dispositivi di chiusura dovranno permettere una minima superficie di aerazione. PRESTAZIONE: Dovranno essere rispettate le superfici minime di aerazione dei dispositivi di chiusura secondo la norma UNI EN 124. LIVELLO PRESTAZIONALE: La superficie minima di aerazione varia a secondo della dimensione di passaggio secondo la norma UNI EN 124, ovvero:- per dimensione di passaggio <= 600 mm allora superficie min. di aerazione = 5% dell'area di un cerchio con diametro pari alla dimensione di passaggio;- per dimensione di passaggio > 600 mm allora superficie min. di aerazione: 140 cm2.
COMPONENTE 9.3.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.3 Componente Cordoli e bordure REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE RESISTENZA A COMPRESSIONE REQUISITO: Essi dovranno avere una resistenza alle sollecitazioni a compressione. PRESTAZIONE: Le prestazioni di resistenza a compressione ed i limiti di accettabilità, per gli elementi in calcestruzzo, vengono esplicitate dalla norma UNI EN 1338. LIVELLO PRESTAZIONALE: Il valore della resistenza convenzionale alla compressione Rcc, ricavato dalle prove effettuate sui provini campione, dovrà essere pari almeno a >= 60 N/mm2.
COMPONENTE 9.3.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.4 Componente Dissuasori REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE INTEGRAZIONE DEGLI SPAZI REQUISITO: I dissuasori devono integrarsi con gli spazi nei quali vengono immessi. PRESTAZIONE: L'aspetto dei dissuasori va armonizzato con altri arredi urbani e stradali dell'ambiente in cui vengono immessi. In particolare si tiene conto:-della funzione principale-dell'importanza del luogo-dei materiali-delle tonalità-delle caratteristiche di sicurezza LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli prestazionali variano a secondo del loro impiego che è strettamente legato alle conformità dettate dalle norme dal Ministero dei Lavori Pubblici Ispettorato generale per la
DESCRIZIONE circolazione e la sicurezza stradale, dal Codice della Strada, dagli Enti Gestori delle Strade, nonché dai regolamenti comunali locali.
COMPONENTE 9.3.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.5 Componente Limitatori di sosta REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE CONFORMITÀ ALLE NORME STRADALI REQUISITO: I limitatori di sosta dovranno rispettare le conformità dettate dalle norme vigenti. PRESTAZIONE: I limitatori di sosta dovranno essere realizzati in conformità alle norme sulla sicurezza stradale. La loro installazione deve tener conto inoltre della visibilità e degli spazi di manovra dei veicoli. Essi dovranno inoltre integrarsi con la segnaletica stradale esistente. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli prestazionali variano a secondo del loro impiego che è strettamente legato alla conformità dettate dalle norme del Ministero dei Lavori Pubblici Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, dal Codice della Strada, dagli Enti Gestori delle Strade, nonché dai regolamenti comunali locali.
COMPONENTE 9.3.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.6 Componente Marciapiedi REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ACCESSIBILITÀ AI MARCIAPIEDI REQUISITO: Le aree pedonali ed i marciapiedi devono essere dimensionati ed organizzati in modo da essere raggiungibili e praticabili; deve essere garantita, inoltre, la sicurezza e l'accessibilità durante la circolazione da parte dell'utenza. PRESTAZIONE: Le aree pedonali ed i marciapiedi devono assicurare la normale circolazione dei pedoni ma soprattutto essere conformi alle norme sulla sicurezza e alla prevenzione di infortuni a mezzi e persone. La larghezza del marciapiede va considerata al netto di alberature, strisce erbose, ecc. LIVELLO PRESTAZIONALE: Si prevedono, in funzione dei diversi tipi di strade, le seguenti larghezze minime:- nelle strade primarie: 0,75 m; 1 m in galleria;- nelle strade di scorrimento: 3 m; 1,50 m nei tratti in viadotto;- nelle strade di quartiere: 4 m; 1,50 m nei tratti in viadotto; 5 m nelle zone turistiche e commerciali;- nelle strade locali: 3 m; 1,50 m nelle zone con minima densità residenziale.Fabbisogno di spazio per percorsi pedonali in aree residenziali:- Tipologia del passaggio: 1 persona; Larghezza (cm): 60; Note: -;- Tipologia del passaggio: 2 persone;
DESCRIZIONE Larghezza (cm): 90; Note: passaggio con difficoltà;- Tipologia del passaggio: 2 persone; Larghezza (cm): 120; Note: passaggio agevole;- Tipologia del passaggio: 3 persone; Larghezza (cm): 187; Note: passaggio agevole;- Tipologia del passaggio: 1 persona con doppio bagaglio; Larghezza (cm): 100; Note: -;- Tipologia del passaggio: 2 persone con doppio bagaglio; Larghezza (cm): 212,5; Note: -;- Tipologia del passaggio: 2 persone con ombrello aperto; Larghezza (cm): 237,5; Note: -;- Tipologia del passaggio: carrozzina; Larghezza (cm): 80; Note: -;- Tipologia del passaggio: 1 carrozzina e 1 bambino; Larghezza (cm): 115; Note: con bambino al fianco;- Tipologia del passaggio: 2 carrozzine o 2 sedie a rotelle; Larghezza (cm): 170; Note: passaggio agevole;- Tipologia del passaggio: 2 persone con delimitazioni laterali; Larghezza (cm): 220; Note: passaggio con difficoltà;- Tipologia del passaggio: 2 persone con delimitazioni laterali; Larghezza (cm): 260; Note: passaggio agevole.Le larghezze minime vanno misurate al netto di eventuali aree erbose o alberate, di aree occupate da cabine telefoniche, chioschi o edicole, ecc.. I marciapiedi prospicienti su carreggiate sottostanti devono essere muniti di parapetto e/o rete di protezione di altezza minima di 2,00 m. Gli attraversamenti pedonali sono regolamentati secondo la disciplina degli attraversamenti (CNR N. 60 DEL 26.04.1978):- Strade primarieTipo di attraversamento pedonale: a livelli sfalsatiAttraversamenti pedonali - ubicazione e distanza: - - Strade di scorrimentoTipo di attraversamento pedonale: sfalsati o eventualmente semaforizzatiAttraversamenti pedonali - ubicazione e distanza: all’incrocio- Strade di quartiereTipo di attraversamento pedonale: semaforizzati o eventualmente zebratiAttraversamenti pedonali - ubicazione e distanza: all’incrocio- Strade localiTipo di attraversamento pedonale: zebratiAttraversamenti pedonali - ubicazione e distanza: 100 mNegli attraversamenti il raccordo fra marciapiede e strada va realizzato con scivoli per permettere il passaggio di carrozzine. I marciapiedi devono poter essere agevolmente usati dai portatori di handicap.In corrispondenza di fermate di autobus adiacenti a carreggiate, i marciapiedi devono avere conformazione idonee alla forma delle piazzole e delle aree di attesa dell'autobus senza costituire intralcio al traffico standard veicolare e pedonale:- Lato delle corsie di traffico promiscuoLunghezza totale (m): 56Lunghezza della parte centrale (m): 16*Profondità (m): 3,0- Lato delle corsie riservate al mezzo pubblicoLunghezza totale (m): 56Lunghezza della parte centrale (m): 26**Profondità (m): 3,0- Lato delle corsie riservate al mezzo pubblico con alta frequenza veicolareLunghezza totale (m): 45Lunghezza della parte centrale (m): 5,0Profondità (m): 3,0* fermata per 1 autobus** fermata per 2 autobus
COMPONENTE 9.3.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.7 Componente Pavimentazione pedonale in granito REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE REGOLARITÀ DELLE FINITURE REQUISITO: Le pavimentazioni devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale. PRESTAZIONE: Le superfici delle pavimentazioni non devono presentare fessurazioni a vista, né screpolature o sbollature superficiali. Le coloriture devono essere omogenee e non presentare tracce di ripresa di colore, che per altro saranno tollerate solamente su grandi superfici. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..
COMPONENTE 9.3.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI
COMPONENTE 9.3.9
IDENTIFICAZIONE 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.9 Componente Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ACCETTABILITÀ REQUISITO: I masselli dovranno rispettare le dimensioni rilevate in fase di campionatura. PRESTAZIONE: I masselli devono rispettare i valori dimensionali determinabili secondo la norma UNI EN 1338. LIVELLO PRESTAZIONALE: Sono accettabili tolleranze dimensionali nell'ordine di +/- 3 mm per singoli masselli e di +/- 2 mm rispetto alla media dei provini campione. ASSORBIMENTO DELL'ACQUA REQUISITO: I masselli dovranno produrre un adeguato assorbimento d'acqua. PRESTAZIONE: Dovranno essere rispettate le prove di assorbimento d'acqua secondo la norma UNI EN 1338 LIVELLO PRESTAZIONALE: Secondo la norma UNI EN 1338, il valore dell'assorbimento d'acqua dovrà essere Wa < 14% per singolo provino e Wa < 12% rispetto alla media dei provini campione. RESISTENZA ALLA COMPRESSIONE REQUISITO: I masselli dovranno produrre una adeguata resistenza alla compressione. PRESTAZIONE: Dovranno essere rispettate le prove a compressione secondo la norma UNI EN 1338. LIVELLO PRESTAZIONALE: Secondo la norma UNI EN 1338, il valore della resistenza a compressione (convenzionale) dovrà essere Rcc >= 50 N/mm2 per singoli masselli e Rcc >= 60 N/mm2 rispetto alla media dei provini campione.
COMPONENTE 9.3.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.11 Componente Pavimentazioni bituminose REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ASSENZA DI EMISSIONI DI SOSTANZE NOCIVE REQUISITO:
DESCRIZIONE Le pavimentazioni non devono, in condizioni normali di esercizio, emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti. PRESTAZIONE: I materiali costituenti le pavimentazioni non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioni nocive, ecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidità, raggi ultravioletti, ecc.). In particolare deve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonché la diffusione di fibre di vetro. LIVELLO PRESTAZIONALE: Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3). RESISTENZA ALL'ACQUA REQUISITO: Le pavimentazioni a contatto con l'acqua, dovranno mantenere inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche. PRESTAZIONE: Non devono verificarsi deterioramenti di alcun tipo dei rivestimenti superficiali delle pavimentazioni, nei limiti indicati dalla normativa. L'acqua inoltre non deve raggiungere i materiali isolanti né quelli deteriorabili in presenza di umidità. LIVELLO PRESTAZIONALE: In presenza di acqua, non devono verificarsi variazioni dimensionali né tantomeno deformazioni permanenti nell'ordine dei 4-5 mm rispetto al piano di riferimento. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: Le pavimentazioni devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni. PRESTAZIONE: Le pavimentazioni devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.
COMPONENTE 9.3.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.14 Componente Rampe di raccordo REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ACCESSIBILITÀ ALLE RAMPE REQUISITO: Le rampe di raccordo devono essere accessibili e percorribili. PRESTAZIONE: Le rampe di raccordo devono essere realizzate secondo le norme vigenti in materia di barriere architettoniche. Esse devono facilitare la circolazione negli ambienti urbani da parte di portatori di handicap su carrozzine e di bambini su passeggini. Esse vanno realizzate con pavimentazione antisdrucciolo. LIVELLO PRESTAZIONALE: Vanno rispettati i seguenti livelli minimi:- larghezza min. = 1,50 m- pendenza max. = 15 %- altezza scivolo max = 0,025 m- distanza fine rampa al limite marciapiede min. = 1,50 m.
COMPONENTE 9.3.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.16 Componente Sistemi di illuminazione REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO REQUISITO: I componenti degli impianti di illuminazione devono essere montati in modo da controllare il flusso luminoso emesso al fine di evitare che i fasci luminosi possano colpire direttamente gli organi e/o apparati visivi delle persone. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Per strade commerciali con traffico solo pedonale vanno rispettati i seguenti parametri illuminotecnici:- centro città: E hm [lx] >= 15, E hmin [lx] >= 5, E sc [lx] >= 5;- quartieri periferici: E hm [lx] >= 10, E hmin [lx] >= 3, E sc [lx] >= 4;- centro paese: E hm [lx] >= 8, E hmin [lx] >= 2, E sc [lx] >= 3.Inoltre, il parametro Lc A^0,25 dovrà assume i seguenti valori:- h <= 4,5 m allora Lc A^0,25 <= 6000;- h > 4,5 e <= 6 m allora Lc A^0,25 <= 8000;- h > 6 m allora Lc A^0,25 <= 10000.
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE PERCETTIBILITÀ REQUISITO: I segnali dovranno essere dimensionati e posizionati in modo da essere visibili dagli utenti della strada. PRESTAZIONE: Le prestazioni della segnaletica verticale, relativamente al requisito di percettibilità, sono strettamente legate allo spazio di avvistamento “d”, alla velocità degli autoveicoli “V” e ad altri parametri dimensionali (altezze, distanza dal ciglio stradale, ecc.). LIVELLO PRESTAZIONALE: Posizionamento dei segnali di indicazione in funzione delle velocità:- Velocità (km/h): 50 - Spazio di avvistamento (m): 100;- Velocità (km/h): 70 - Spazio di avvistamento (m): 140;- Velocità (km/h): 90 - Spazio di avvistamento (m): 170;- Velocità (km/h): 110 - Spazio di avvistamento (m): 200;- Velocità (km/h): 130 - Spazio di avvistamento (m): 150.Posizionamento dei segnali di indicazione in funzione delle velocità (Intersezioni con corsia di decelerazione)- Velocità (km/h): 90 - Spazio di avvistamento (m): 30;- Velocità (km/h): 110 - Spazio di avvistamento (m): 40;- Velocità (km/h): 130 - Spazio di avvistamento (m): 50.Posizionamento dei segnali di indicazione in funzione delle velocità (Intersezioni senza corsia di decelerazione)- Velocità (km/h): 50 - Spazio di avvistamento (m): 60;- Velocità (km/h): 70 - Spazio di avvistamento (m): 80;- Velocità (km/h): 90 - Spazio di avvistamento (m): 100;- Velocità (km/h): 110 - Spazio di avvistamento (m): 130.I segnali da ubicare lateralmente alla sede stradale devono essere posizionati a distanza < 30 cm e non > 100 cm dal ciglio del
DESCRIZIONE marciapiede e/o della banchina.I paletti di sostegno dei segnali devono essere posizionati a distanza non inferiore a 50 cm dal ciglio del marciapiede e/o della banchina.I segnali da ubicare lateralmente alla sede stradale devono avere un'altezza minima di 60 cm e massima di 220 cm.I segnali da ubicare lungo le strade non devono essere posizionati ad altezze >450 cm.I segnali da ubicare lungo i marciapiedi devono essere posizionati ad altezza minima di 220 cm.I segnali posizionati al di sopra della carreggiata devono avere un'altezza minima di 510 cm. RINFRANGENZA REQUISITO: I segnali dovranno avere caratteristiche di rifrangenza. PRESTAZIONE: Tutti i segnali dovranno essere in esecuzione rifrangente ed avere caratteristiche colorimetriche, fotometriche e tecnologiche secondo parametri stabiliti secondo il Nuovo Codice della Strada. LIVELLO PRESTAZIONALE: I segnali potranno essere realizzati mediante applicazione di pellicole retroriflettenti con le seguenti classi di riferimento: -classe 1 (con normale risposta luminosa di durata minima di 7 anni); -classe 2 (ad alta risposta luminosa di durata minima di 10 anni).
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE COLORE REQUISITO: Rappresenta la consistenza della cromaticità che la segnaletica orizzontale deve possedere in condizioni normali. PRESTAZIONE: I requisiti specificati riguardano principalmente le prestazioni della segnaletica orizzontale durante la sua durata di vita funzionale. I requisiti sono espressi attraverso diversi parametri che rappresentano diversi aspetti prestazionali della segnaletica orizzontale e, per diversi aspetti prestazionali della segnaletica orizzontale. LIVELLO PRESTAZIONALE: Il fattore di luminanza Beta deve essere conforme alla tabella 5 per quanto riguarda la segnaletica orizzontale asciutta. Le coordinate di cromaticità x, y per segnaletica orizzontale asciutta devono trovarsi all'interno delle regioni definite dai vertici forniti nella tabella 6 della UNI EN 1436Tabella 5 (Classi del fattore di luminanza beta per segnaletica orizzontale asciutta)Colore del segnale orizzontale: BIANCOTipo di manto stradale: ASFALTO;- Classe: B0 - Fattore minimo di luminanza Beta: Nessun requisito;- Classe: B2 - Fattore minimo di luminanza Beta: Beta >= 0,30;- Classe: B3 - Fattore minimo di luminanza Beta: Beta >= 0,40;- Classe: B4 - Fattore minimo di luminanza Beta: Beta >= 0,50;- Classe: B5 - Fattore minimo di luminanza Beta: Beta >= 0,60;Tipo di manto stradale: CEMENTO;- Classe: B0 - Fattore minimo di luminanza Beta: Nessun requisito;- Classe: B3 - Fattore minimo di luminanza Beta: Beta >= 0,40;- Classe: B4 - Fattore minimo di luminanza Beta: Beta >= 0,50;- Classe: B5 - Fattore minimo di luminanza Beta: Beta >= 0,60;Colore del segnale orizzontale: GIALLO- Classe: B0 - Fattore minimo di luminanza Beta: Nessun requisito;- Classe: B1 - Fattore minimo di luminanza Beta: Beta >= 0,20;- Classe: B2 - Fattore minimo di luminanza Beta: Beta >= 0,30;- Classe: B3 - Fattore minimo di luminanza Beta: Beta >= 0,40;Note: La classe B0 si applica quando la visibilità di giorno si ottiene attraverso il valore del coefficiente di luminanza in condizioni di illuminazione diffusa Qd.Tabella 6 (Vertici delle regioni di cromaticità per segnaletica orizzontale bianca e gialla)Segnaletica orizzontale: BIANCA- Vertice 1: X=0,355 - Y=0,355;- Vertice 2: X=0,305 - Y=0,305;- Vertice 3: X=0,285 - Y=0,325;- Vertice 4: X=0,335 - Y=0,375;Segnaletica orizzontale: GIALLA (CLASSE Y1)- Vertice 1: X=0,443 - Y=0,399;- Vertice 2: X=0,545 - Y=0,455;- Vertice 3: X=0,465 - Y=0,535;- Vertice 4: X=0,389 - Y=0,431;Segnaletica orizzontale: GIALLA (CLASSE Y2)- Vertice 1: X=0,494 - Y=0,427;- Vertice 2: X=0,545 - Y=0,455;- Vertice 3: X=0,465 - Y=0,535;- Vertice 4: X=0,427 - Y=0,483;Note: Le classi Y1 e Y2 di segnaletica orizzontale gialla si riferiscono rispettivamente alla segnaletica orizzontale permanenti. RESISTENZA AL DERAPAGGIO REQUISITO:
DESCRIZIONE Qualità della resistenza al derapaggio (SRT) della superficie stradale bagnata misurata sulla base dell’attrito a bassa velocità esercitato da un cursore di gomma sulla superficie stessa, abbreviata nel seguito in SRT. PRESTAZIONE: I requisiti specificati riguardano principalmente le prestazioni della segnaletica orizzontale durante la sua durata di vita funzionale. I requisiti sono espressi attraverso diversi parametri che rappresentano diversi aspetti prestazionali della segnaletica orizzontale e, per alcuni di questi parametri, in termini di classi di prestazioni crescenti. La durata di vita funzionale dipende dalla durata lunga o breve della segnaletica orizzontale, dalla frequenza del passaggio di veicoli sulla segnaletica orizzontale (per esempio nel caso dei simboli sulla carreggiata rispetto alle linee laterali), dalla densità del traffico, dalla ruvidità della superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l’uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici in alcuni Paesi. Le classi prevedono l’attribuzione di priorità diverse ai vari aspetti delle prestazioni della segnaletica orizzontale a seconda di particolari circostanze. Non sempre è possibile ottenere classi di prestazioni alte per due o più parametri contemporaneamente. LIVELLO PRESTAZIONALE: Il valore della resistenza al derapaggio, espresso in unità SRT, deve essere conforme a quello specificato nella tabella 7 (UNI EN 1436). L'apparecchiatura di prova è costituita da un pendolo oscillante provvisto di un cursore di gomma all'estremità libera. Viene misurata la perdita di energia causata dall'attrito del cursore su una lunghezza specificata della superficie stradale. Il risultato è espresso in unità SRT.Tabella 7 (Classi di resistenza al decapaggio)- Classe: S0 - Valore SRT minimo: Nessun requisito;- Classe: S1 - Valore SRT minimo: S1 SRT >= 45;- Classe: S2 - Valore SRT minimo: S1 SRT >= 50;- Classe: S3 - Valore SRT minimo: S1 SRT >= 55;- Classe: S4 - Valore SRT minimo: S1 SRT >= 60;- Classe: S5 - Valore SRT minimo: S1 SRT >= 65. RETRORIFLESSIONE REQUISITO: Rappresenta la riflessione espressa in valori, per gli utenti della strada, della segnaletica orizzontale bianca e gialla in condizioni di illuminazione con i proiettori dei veicoli. PRESTAZIONE: I requisiti specificati riguardano principalmente le prestazioni della segnaletica orizzontale durante la sua durata di vita funzionale. I requisiti sono espressi attraverso diversi parametri che rappresentano diversi aspetti prestazionali della segnaletica orizzontale e, per alcuni di questi parametri, in termini di classi di prestazioni crescenti. La durata di vita funzionale dipende dalla durata lunga o breve della segnaletica orizzontale, dalla frequenza del passaggio di veicoli sulla segnaletica orizzontale (per esempio nel caso dei simboli sulla carreggiata rispetto alle linee laterali), dalla densità del traffico, dalla ruvidità della superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l’uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici in alcuni Paesi. Le classi prevedono l’attribuzione di priorità diverse ai vari aspetti delle prestazioni della segnaletica orizzontale a seconda di particolari circostanze. Non sempre è possibile ottenere classi di prestazioni alte per due o più parametri contemporaneamente. LIVELLO PRESTAZIONALE: Per misurare la retroriflessione in condizioni di illuminazione con i proiettori dei veicoli si deve utilizzare il coefficiente di luminanza retroriflessa R L. La misurazione deve essere espressa come mcd/(m2 lx). In condizioni di superficie stradale asciutta, la segnaletica orizzontale deve essere conforme alla tabella 2, mentre, in condizioni di bagnato, deve essere conforme alla tabella 3 e, in condizioni di pioggia, alla tabella 4.Nota: il coefficiente di luminanza retroriflessa rappresenta la luminosità di un segnale orizzontale come viene percepita dai conducenti degli autoveicoli in condizioni di illuminazione con i proiettori dei propri veicoli (UNI EN 1436).Tabella 2 (Classi di RL per segnaletica orizzontale asciutta)Tipo e colore del segnale orizzontale: PERMANENTE BIANCO- Classe: R0; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: Nessun requisito;- Classe: R2; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 100;- Classe: R4; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 200;- Classe: R5; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 300;Tipo e colore del segnale orizzontale: PERMANENTE GIALLO- Classe: R0; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: Nessun requisito;- Classe: R1; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 80;- Classe: R3; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 150;- Classe: R5; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 200;Tipo e colore del segnale orizzontale: PROVVISORIO- Classe: R0; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx))]: Nessun requisito;- Classe: R3; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 150;- Classe: R5; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 300;Note: La classe R0 si applica quando la visibilità della segnaletica orizzontale è ottenuta senza retroriflessione in condizioni di illuminazione con i proiettori dei veicoli.Tabella 3 (Classi di RL per segnaletica orizzontale in condizioni di bagnato)Condizioni di bagnato: Come si presenta 1 min. dopo l’inondazione della superficie con acqua (*)- Classe: RW0; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: Nessun requisito;- Classe: RW1; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 25;- Classe: RW2; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 35;- Classe: RW3; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 50;Note: La classe RW0 riguarda situazioni in cui questo tipo di retroriflessione non è richiesta per ragioni economiche o tecnologiche.(*) Tale condizione di prova deve essere creata versando acqua chiara da un secchio di capacità pari a circa 10 l e da un'altezza di circa 0,5 m dalla superficie. L'acqua deve essere versata in modo uniforme lungo la superficie di prova in modo tale che l’area di misurazione e l'area circostante siano temporaneamente sommerse da un'ondata d'acqua. Il coefficiente di luminanza retroriflessa R L in condizioni di bagnato deve essere misurato alle condizioni di prova 1 min dopo aver versato l'acqua.Tabella 4 (Classi di RL per segnaletica orizzontale in condizioni di pioggia)Condizioni di bagnato: come si presenta dopo almeno 5 min. di esposizione durante una precipitazione uniforme di 20mm/h (**)- Classe: RR0; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: Nessun requisito;- Classe: RR1; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 25;- Classe: RR2;
DESCRIZIONE Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 35;- Classe: RR3; Coeff. Min. di luminanza retroriflessa RL [mcd/(m2 lx)]: RL >= 50;NOTE: La classe RR0 riguarda situazioni in cui questo tipo di retroriflessione non è richiesta per ragioni economiche o tecnologiche.(**) Tali condizioni di prova devono essere create utilizzando acqua chiara e simulando una cascata senza foschia né nebbia di intensità media pari a (20 ± 2 ) mm/h su un'area due volte più larga del campione e non meno di 0,3 m e il 25% più lunga dell’area di misurazione. Lo scarto fra l'intensità minima e l'intensità massima della cascata non deve essere maggiore del rapporto di 1 a 1,7. Le misurazioni del coefficiente di luminanza retroriflessa RL in condizioni di pioggia devono essere effettuate dopo 5 min di pioggia continua e durante la precipitazione di quest'ultima. RIFLESSIONE ALLA LUCE REQUISITO: Rappresenta la riflessione espressa in valori, per gli utenti della strada, della segnaletica orizzontale bianca e gialla in condizioni di luce diurna e di illuminazione artificiale. PRESTAZIONE: I requisiti specificati riguardano principalmente le prestazioni della segnaletica orizzontale durante la sua durata di vita funzionale. I requisiti sono espressi attraverso diversi parametri che rappresentano diversi aspetti prestazionali della segnaletica orizzontale e, per alcuni di questi parametri, in termini di classi di prestazioni crescenti. La durata di vita funzionale dipende dalla durata lunga o breve della segnaletica orizzontale, dalla frequenza del passaggio di veicoli sulla segnaletica orizzontale (per esempio nel caso dei simboli sulla carreggiata rispetto alle linee laterali), dalla densità del traffico, dalla ruvidità della superficie stradale e da aspetti relativi alle condizioni locali, quali, per esempio, l’uso di pneumatici antighiaccio con inserti metallici in alcuni Paesi. Le classi prevedono l’attribuzione di priorità diverse ai vari aspetti delle prestazioni della segnaletica orizzontale a seconda di particolari circostanze. Non sempre è possibile ottenere classi di prestazioni alte per due o più parametri contemporaneamente. LIVELLO PRESTAZIONALE: Per misurare la riflessione alla luce del giorno o in presenza di illuminazione stradale si deve utilizzare il coefficiente di luminanza in condizioni di illuminazione diffusa Qd. La misurazione deve essere espressa in mcd/(m lx). In condizioni di superficie stradale asciutta, la segnaletica orizzontale deve essere conforme alla tabella 1 (UNI EN 1436). Il coefficiente di luminanza in condizioni di illuminazione diffusa rappresenta la luminosità di un segnale orizzontale come viene percepita dai conducenti degli autoveicoli alla luce del giorno tipica o media o in presenza di illuminazione stradale.Tabella 1 (Classi di QD per segnaletica orizzontale asciutta)Colore del segnale orizzontale: BIANCOTipo di manto stradale. ASFALTO- Classe Q0; Coeff. di luminanza min. in condizioni di illuminazione diffusa Qd [mcd/(m lx)]: Nessun requisito;- Classe Q2; Coeff. di luminanza min. in condizioni di illuminazione diffusa Qd [mcd/(m lx)]: Qd >= 100;- Classe Q3; Coeff. di luminanza min. in condizioni di illuminazione diffusa Qd [mcd/(m lx)]: Qd >= 130;Tipo di manto stradale. CEMENTO- Classe Q0; Coeff. di luminanza min. in condizioni di illuminazione diffusa Qd [mcd/(m lx)]: Nessun requisito;- Classe Q3; Coeff. di luminanza min. in condizioni di illuminazione diffusa Qd [mcd/(m lx)]: Qd >= 130;- Classe Q4; Coeff. di luminanza min. in condizioni di illuminazione diffusa Qd [mcd/(m lx)]: Qd >= 160;Colore del segnale orizzontale: GIALLO- Classe Q0; Coeff. di luminanza min. in condizioni di illuminazione diffusa Qd [mcd/(m lx)]: Nessun requisito;- Classe Q1; Coeff. di luminanza min. in condizioni di illuminazione diffusa Qd [mcd/(m lx)]: Qd >= 80;- Classe Q2; Coeff. di luminanza min. in condizioni di illuminazione diffusa Qd [mcd/(m lx)]: Qd >= 100.Note: La classe Q0 si applica quando la visibilità diurna si ottiene attraverso il valore del fattore di luminanza Beta.
ELEMENTO TECNOLOGICO 9.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE CONFORMITÀ AI LIVELLI DI CONTENIMENTO REQUISITO: Le barriere di sicurezza devono rispettare i livelli di contenimento in caso di urti. PRESTAZIONE: Le barriere di sicurezza devono rispettare le specifiche prestazionali dei livelli di contenimento secondo i criteri di prova d’urto definiti dalla norma UNI EN 1317-2. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi relativi ai livelli di contenimento (cioè T1, T2, ecc.; ) sono quelli desunti dalle prove d'urto secondo la norma UNI EN 1317-2.
DESCRIZIONE CONFORMITÀ AI LIVELLI DI DEFORMAZIONE REQUISITO: Le barriere di sicurezza devono rispettare i livelli di deformazione in caso di urti. PRESTAZIONE: Le barriere di sicurezza devono rispettare le specifiche prestazionali dei livelli di deformazione secondo i criteri di prova d’urto definiti dalla norma UNI EN 1317-2. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi relativi ai livelli di deformazione espressa dalla larghezza operativa e dalla deflessione dinamica (cioè W e D) sono quelli desunti dalle prove d'urto secondo la norma UNI EN 1317-2. CONFORMITÀ AI LIVELLI DI SEVERITÀ DELL'URTO REQUISITO: Le barriere di sicurezza devono rispettare i livelli di severità dell'urto in caso di collisioni. PRESTAZIONE: Le barriere di sicurezza devono rispettare le specifiche prestazionali dei livelli di severità dell'urto secondo i criteri di prova d’urto definiti dalla norma UNI EN 1317-2. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi relativi ai livelli di contenimento (cioè A e B) sono quelli desunti dalle prove d'urto secondo la norma UNI EN 1317-2. RESISTENZA ALLA TRAZIONE REQUISITO: Gli elementi utilizzati per realizzare opere di ingegneria naturalistica devono garantire resistenza ad eventuali fenomeni di trazione. PRESTAZIONE: Le opere devono essere realizzate con materiali idonei a resistere a fenomeni di trazione che potrebbero verificarsi durante il ciclo di vita. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere garantiti i valori previsti in sede di progetto.
COMPONENTE 9.7.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.1 Componente Attenuatore d'urto REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE CONFORMITÀ REQUISITO: Gli attenuatori d’urto devono essere conformi ai criteri di accettazione. PRESTAZIONE: La conformità degli attenuatori va determinata in relazione dei criteri di prestazione stabiliti dalla norma UNI EN 1317-3, ossia:- alla severità dell'impatto del veicolo in questione;- alla traiettoria del veicolo in questione;- alla proiezione ed alla diffusione dei frammenti del veicolo in questione e dell'attenuatore d'urto;- del livello di contenimento;- della deformazione subita dall'attenuatore d'urto.Nonché dalle classi di velocità, dalla larghezza e dall'angolazione. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi prestazionali variano in funzione dei criteri di prova stabiliti dalla norma UNI EN 1317-3.
COMPONENTE 9.7.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.11 Componente Barriere di sicurezza stradale REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE CONFORMITÀ AI LIVELLI DI CONTENIMENTO REQUISITO: Le barriere di sicurezza devono rispettare i livelli di contenimento in caso di urti. PRESTAZIONE: Le barriere di sicurezza devono rispettare le specifiche prestazionali dei livelli di contenimento secondo i criteri di prova d’urto definiti dalla norma UNI EN 1317-2. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi relativi ai livelli di contenimento (cioè T1, T2, ecc.; ) sono quelli desunti dalle prove d'urto secondo la norma UNI EN 1317-2. CONFORMITÀ AI LIVELLI DI DEFORMAZIONE REQUISITO: Le barriere di sicurezza devono rispettare i livelli di deformazione in caso di urti. PRESTAZIONE: Le barriere di sicurezza devono rispettare le specifiche prestazionali dei livelli di deformazione secondo i criteri di prova d’urto definiti dalla norma UNI EN 1317-2. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi relativi ai livelli di deformazione espressa dalla larghezza operativa e dalla deflessione dinamica (cioè W e D) sono quelli desunti dalle prove d'urto secondo la norma UNI EN 1317-2. CONFORMITÀ AI LIVELLI DI SEVERITÀ DELL'URTO REQUISITO: Le barriere di sicurezza devono rispettare i livelli di severità dell'urto in caso di collisioni. PRESTAZIONE: Le barriere di sicurezza devono rispettare le specifiche prestazionali dei livelli di severità dell'urto secondo i criteri di prova d’urto definiti dalla norma UNI EN 1317-2. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi relativi ai livelli di contenimento (cioè A e B) sono quelli desunti dalle prove d'urto secondo la norma UNI EN 1317-2.
COMPONENTE 9.7.13
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.13 Componente Dispositivi antiabbagliamento REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE RIDUZIONE LIVELLO DI LUCE ABBAGLIANTE REQUISITO:
DESCRIZIONE I dispositivi antiabbagliamento devono essere realizzati e installati in modo da favorire la riduzione e gli effetti abbaglianti dei proiettori dei veicoli o di altre fonti luminose a carico degli utenti della strada. PRESTAZIONE: I dispositivi antiabbagliamento devono essere realizzati in conformità alle prestazioni e caratteristiche alle norme UNI EN 1276-1/2. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi variano in funzione dei calcoli desunti dalle prove effettuate secondo le norme UNI EN 1276-1/2 in cui si tiene conto delle seguenti grandezze:- coefficiente di trasmissione della luce;- angoli limite;- altezze dei dispositivi antiabbagliamento;- raggi luminosi;- altezza occhi conducente;- altezza proiettori veicoli;- distanza dal proiettore dei veicoli;- inclinazioni e quote carreggiate, ecc. RESISTENZA AL VENTO REQUISITO: I dispositivi antiabbagliamento devono resistere alle sollecitazioni esterne causate dalle raffiche di vento. PRESTAZIONE: I dispositivi antiabbagliamento devono essere realizzati in conformità alle prestazioni e caratteristiche alle norme UNI EN 1276-1/2. LIVELLO PRESTAZIONALE: I dispositivi antiabbaglianti sottoposti alle prove di cui alle norme UNI EN 1276-1/2, ossia a prova in galleria del vento con velocità dell'aria pari a 40 m/s (ossia a 144 km/h) non devono subire deformazioni maggiori del 10 % in direzione trasversale, e del 25 % in direzione longitudinale.
ELEMENTO TECNOLOGICO 12.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE INTEGRAZIONE DEGLI SPAZI REQUISITO: Le aree a verde devono integrarsi con gli spazi circostanti. PRESTAZIONE: La distribuzione e la piantumazione di prati, piante, siepi, alberi, arbusti, ecc. deve essere tale da integrarsi con gli spazi in ambito urbano ed extraurbano. LIVELLO PRESTAZIONALE: - Si devono prevedere almeno 9 m2/abitante previsti per le aree a spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport, effettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le strade;- Le superfici permeabili ( percentuale di terreno priva di pavimentazioni, attrezzata o mantenuta a prato e piantumata con arbusti e/o piante di alto fusto) devono essere opportunamente piantumate con specie di alto fusto con indice di piantumazione minima pari ad 1 albero/60 m2. RESISTENZA AGLI AGENTI AGGRESSIVI REQUISITO: Le strutture di elevazione non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici. PRESTAZIONE: Le strutture di elevazione dovranno conservare nel tempo, sotto l'azione di agenti chimici (anidride carbonica, solfati, ecc.) presenti in ambiente, le proprie caratteristiche funzionali. LIVELLO PRESTAZIONALE: Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare: D.M. 14.1.2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008). RESISTENZA MECCANICA
DESCRIZIONE REQUISITO: Le strutture di elevazione dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di deformazioni e cedimenti rilevanti dovuti all'azione di determinate sollecitazioni (carichi, forze sismiche, ecc.). PRESTAZIONE: Le strutture di elevazione, sotto l'effetto di carichi statici, dinamici e accidentali devono assicurare stabilità e resistenza. LIVELLO PRESTAZIONALE: Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare 2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008). REGOLARITÀ DELLE FINITURE REQUISITO: Le pavimentazioni devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale. PRESTAZIONE: Le superfici delle pavimentazioni non devono presentare fessurazioni a vista, né screpolature o sbollature superficiali. Le coloriture devono essere omogenee e non presentare tracce di ripresa di colore, che per altro saranno tollerate solamente su grandi superfici. Nel caso di rivestimenti ceramici valgono le specifiche relative alle caratteristiche dimensionali e di aspetto di cui alla norma UNI EN ISO 10545-2. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc.. RESISTENZA AGLI ATTACCHI BIOLOGICI REQUISITO: Le strutture di elevazione, a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi), non dovranno subire riduzioni di prestazioni. PRESTAZIONE: Le strutture di elevazione costituite da elementi in legno non dovranno permettere la crescita di funghi, insetti, muffe, organismi marini, ecc., ma dovranno conservare nel tempo le proprie caratteristiche funzionali anche in caso di attacchi biologici. Gli elementi in legno dovranno essere trattati con prodotti protettivi idonei. LIVELLO PRESTAZIONALE: I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi di rischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzione degli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = L.Classe di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L.Classe di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.
ELEMENTO TECNOLOGICO 12.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini
REQUISITI E PRESTAZIONI DESCRIZIONE
ASSORBIMENTO DI IMPATTO REQUISITO: I tipi di sottofondo delle superfici delle aree gioco devono possedere caratteristiche di assorbimento d'impatto. PRESTAZIONE: Le pavimentazioni utilizzate per le aree di gioco dovranno determinare una 'ammortizzazione dell'impatto in funzione dell'altezza critica di caduta e in relazione al rivestimento di superficie che rappresenta il limite superioredella sua efficacia nel ridurre le lesioni alla testa durante l'uso di attrezzature per aree di gioco purché conformi alla norma UNI EN 1176.In particolare sotto le attrezzature che costituiscono le aree dei giochi con un'altezza libera di caduta maggiore di 600 mm va prevista per tutta l'area d'impatto un tipo di rivestimento per le superficie con caratteristiche di ammortizzazione d'impatto. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi prestazionali dei materiali ad ammortizzatore d'impatto devono rispettare le indicazioni fornite dalla norma (UNI EN 1177), ovvero:- prato/terriccio (*): altezza massima di caduta <= 1000 mm;- corteccia (*): pezzatura = 20-80 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm;- trucioli di legno (*): pezzatura = 5-30 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm;- sabbia (*)(**): pezzatura = 0,2-2 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm;ghiaia (*)(**): pezzatura = 2-8 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm.Per altri materiali, le altezze di caduta critiche devono essere stabilite in conformità al controllo HIC.(*) Materiali preparati in maniera idonea per essere usati in aree gioco per bambini.(**) Senza particelle melmose o di argilla. FINITURE DELLE ATTREZZATURE REQUISITO: I giochi dovranno essere realizzati con materiali che non compromettano la sicurezza dei bambini. PRESTAZIONE: In particolare:- le attrezzature in legno e fibre di vetro non dovranno produrre schegge- non vi dovranno essere parti taglienti, chiodi appuntiti e cavi metallici sporgenti- le parti terminali dei bulloni ed altri serraggi dovranno restare coperti- tutte le saldature dovranno essere levigate- le parti ruvide non dovranno provocare eventuali lesioni- i bulloni, dadi, piastre sporgenti dovranno avere le estremità arrotondate- le parti mobili non dovranno presentare punti di schiacciamento e di cesoiamento LIVELLO PRESTAZIONALE: Evitare parti sporgenti (angoli, bordi, bulloni, ecc.) oltre gli 8 mm. PROTEZIONE DALL'INTRAPPOLAMENTO REQUISITO: I giochi dovranno essere realizzati in modo da evitare l'intrappolamento dei bambini durante l'uso. PRESTAZIONE: I giochi dovranno essere realizzati in modo che eventuali aperture non favoriscano l'intrappolamento di parti del corpo, indumenti, capelli dei bambini durante l'uso. LIVELLO PRESTAZIONALE: Dovranno essere rispettati i parametri dettati delle prove secondo la norma UNI EN 1176-1. RESISTENZA A ROTTURA DELLE FUNI REQUISITO: Le funi utilizzate nelle attività ludiche devono resistere alla rottura. PRESTAZIONE: Le funi con caratteristiche e diametri diversi, stabiliti secondo criteri ergonomici e di resistenza secondo la norma UNI EN 1176 e alla Direttiva 2500 VDI, devono offrire una resistenza alla rottura se sottoposte alle sollecitazioni di carico di esercizio. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare per le funi "Herkules" conformi alla direttiva 2500 VDI, devono rispettare i seguenti livelli prestazionali:- Tipo fune: forta soft. Diametro fune [mm]: 16; Sezione metallica [mm2]: 10,97; Resistenza alla rottura [1770 N/mm2 in kN]: 21;- Tipo fune: forta duro. Diametro fune [mm]: 18; Sezione metallica [mm2]: 21,12; Resistenza alla rottura [1770 N/mm2 in kN]: 37;- Tipo fune: forta duro. Diametro fune [mm]: 20; Sezione metallica [mm2]: 21,12; Resistenza alla rottura [1770 N/mm2 in kN]: 37;- Tipo fune: forta duro. Diametro fune [mm]: 22; Sezione metallica [mm2]: 28;08; Resistenza alla rottura [1770 N/mm2 in kN]: 50;- Tipo fune: forta duro. Diametro fune [mm]: 22 + SE; Sezione metallica [mm2]: 66,60; Resistenza alla rottura [1770 N/mm2 in kN]: 118;- Tipo fune: forta duro. Diametro fune [mm]: 26; Sezione metallica [mm2]: 28,00; Resistenza alla rottura [1770 N/mm2 in kN]: 50;- Tipo fune: Randers Reb. Diametro fune [mm]: 16; Sezione metallica [mm2]: 15,90; Resistenza alla rottura [1770 N/mm2 in kN]: 28;- Tipo fune: Randers Reb. Diametro fune [mm]: 18; Sezione metallica [mm2]: 21,20; Resistenza alla rottura [1770 N/mm2 in kN]: 37;- Tipo fune: Randers Reb 4. Diametro fune [mm]: 16; Sezione metallica [mm2]: 11,20; Resistenza alla rottura [1770 N/mm2
DESCRIZIONE in kN]: 19.
COMPONENTE 12.2.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.1 Componente Altalene REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE CONFORMITÀ ALLE DISTANZE DI SICUREZZA REQUISITO: Le altalene dovranno essere conformi alle distanze di sicurezza. PRESTAZIONE: Le altalene dovranno essere conformi alle distanze di sicurezza secondo quando previsto dalla norma UNI EN 1176-2. Le prestazioni variano a secondo del tipo di altalena. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare dovranno essere rispettate, a secondo dei tipi di altalene, le distanze minime previste dalla norma UNI EN 1176-2 in cui si tiene conto dei seguenti parametri:- altezza altalena- lunghezza elemento di sospensione- distanza libera dal suolo- altezza del sedile- distanza del sedile- spazio tra sedili.
COMPONENTE 12.2.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.3 Componente Assi di equilibrio REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE CONFORMITÀ ALLE DISTANZE DI SICUREZZA REQUISITO: Le altalene dovranno essere conformi alle distanze di sicurezza. PRESTAZIONE: Le altalene dovranno essere conformi alle distanze di sicurezza secondo quando previsto dalla norma UNI EN 1176-2. Le prestazioni variano a secondo del tipo di altalena. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare dovranno essere rispettate, a secondo dei tipi di altalene, le distanze minime previste dalla norma UNI EN 1176-2 in cui si tiene conto dei seguenti parametri:- altezza altalena- lunghezza elemento di sospensione- distanza libera dal suolo- altezza del sedile- distanza del sedile- spazio tra sedili.
COMPONENTE 12.2.6
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.6 Componente Dondoli a bilico REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE CONFORMITÀ AI PARAMETRI DI SICUREZZA REQUISITO: I dondoli a bilico dovranno rispondere alle conformità di sicurezza di norma. PRESTAZIONE: I dondoli a bilico dovranno rispondere ai parametri di sicurezza secondo quando stabilito dalle norme UNI EN 1176-1/6. Le prestazioni variano a secondo del tipo di dondolo. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare dovranno essere rispettate, a secondo dei tipi di dondoli a bilico, i parametri di sicurezza previsti dalle norme UNI EN 1176-1/6 in cui si tiene conto dei seguenti parametri:- altezza di caduta libera- altezza del sedile/seduta- spazio di caduta- inclinazione del sedile/seduta- distanza poggiapiedi- diametro maniglie/impugnature
COMPONENTE 12.2.7
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.7 Componente Dondoli oscillanti REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE CONFORMITÀ AI PARAMETRI DI SICUREZZA REQUISITO: I dondoli oscillanti dovranno rispondere alle conformità di sicurezza di norma. PRESTAZIONE: I dondoli oscillanti dovranno rispondere ai parametri di sicurezza secondo quando stabilito dalle norme UNI EN 1176-1/6. Le prestazioni variano a secondo del tipo di dondolo. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare dovranno essere rispettate, a secondo dei tipi di dondoli oscillanti, i parametri di sicurezza previsti dalle norme UNI EN 1176-1/6 in cui si tiene conto dei seguenti parametri:- altezza di caduta libera- altezza del sedile/seduta- inclinazione del sedile/seduta- distanza poggiapiedi- diametro maniglie/impugnature- forma delle sagome (le variazioni di forma della sagoma vanno arrotondati con raggio min. di 20 mm).
COMPONENTE 12.2.10
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.10 Componente Giostre
REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE CONFORMITÀ AI PARAMETRI DI SICUREZZA REQUISITO: Le giostre dovranno rispondere alle conformità di sicurezza di norma. PRESTAZIONE: Le giostre dovranno rispondere ai parametri di sicurezza secondo quando stabilito dalle norme UNI EN 1176-1-2-5. Le prestazioni variano a secondo del tipo di giostra. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare dovranno essere rispettate, a secondo dei tipi di giostre, i parametri di sicurezza previsti dalle norme UNI EN 1176-1-2-5 in cui si tiene conto dei parametri relativi a:- campo d'azione della giostra- diametro della giostra- distanza dal suolo- asse della giostra- altezza libera di caduta- spazi minimi- velocità di rotazione- capacità di carico- stabilità
COMPONENTE 12.2.13
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.13 Componente Pavimentazione antitrauma REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ASSORBIMENTO ALL'IMPATTO REQUISITO: I rivestimenti delle superfici da utilizzare nelle aree gioco per bambini dovranno avere specifici requisiti di ammortizzazione di eventuali impatti. PRESTAZIONE: Le pavimentazioni utilizzate per le aree di gioco dovranno determinare una 'ammortizzazione dell'impatto in funzione dell'altezza critica di caduta e in relazione al rivestimento di superficie che rappresenta il limite superioredella sua efficacia nel ridurre le lesioni alla testa durante l'uso di attrezzature per aree di gioco purché conformi alla norma UNI EN 1176.In particolare sotto le attrezzature che costituiscono le aree dei giochi con un'altezza libera di caduta maggiore di 600 mm va prevista per tutta l'area d'impatto un tipo di rivestimento per le superficie con caratteristiche di ammortizzazione d'impatto. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi prestazionali dei materiali ad ammortizzatore d'impatto devono rispettare le indicazioni fornite dalla norma (UNI EN 1177), ovvero:- prato/terriccio (*): altezza massima di caduta <= 1000 mm;- corteccia (*): pezzatura = 20-80 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm;- trucioli di legno (*): pezzatura = 5-30 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm;- sabbia (*)(**): pezzatura = 0,2-2 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm;ghiaia (*)(**): pezzatura = 2-8 mm, profondità minima = 300 mm, altezza massima di caduta <= 3000 mm.Per altri materiali, le altezze di caduta critiche devono essere stabilite in conformità al controllo HIC.(*) Materiali preparati in maniera idonea per essere usati in aree gioco per bambini.(**) Senza particelle melmose o di argilla.
COMPONENTE 12.2.18
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.18 Componente Scivoli
REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE CONFORMITÀ AI PARAMETRI DI SICUREZZA REQUISITO: Gli scivoli dovranno rispondere alle conformità di sicurezza di norma. PRESTAZIONE: Gli scivoli dovranno rispondere ai parametri di sicurezza secondo quando stabilito dalla norma UNI EN 1176-3. Le prestazioni variano a secondo del tipo di scivolo. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare dovranno essere rispettate, a secondo dei tipi di scivoli, i parametri di sicurezza previsti dalla norma UNI EN 1176-3 in cui si tiene conto dei seguenti parametri: accesso allo scivolo, zona di partenza, zona di scivolamento, zona di uscita, lunghezza dello scivolo, angolo di inclinazione dello scivolo, larghezza dello scivolo, altezza dello scivolo, conformazione delle barriere e conformazione delle sponde.
ELEMENTO TECNOLOGICO 12.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ATTREZZABILITÀ REQUISITO: Gli arredi urbani devono essere realizzati con materiali e modalità tali da consentire agevolmente l'installazione negli spazi urbani. PRESTAZIONE: Le panchine, i manufatti e gli altri arredi devono consentire comodamente la loro collocazione negli spazi in ambito urbano. Dovranno inoltre poter essere facilmente montati e smontati in tempi brevi ed avere superfici agevolmente pulibili. LIVELLO PRESTAZIONALE: Le caratteristiche ed i livelli minimi prestazionali devono rispondere alle norme vigenti alle quali si rimanda.
COMPONENTE 12.3.26
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.26 Componente Panchine amovibili REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE RESISTENZA AGLI ATTACCHI DA FUNGHI REQUISITO: I componenti legnosi dovranno resistere agli attacchi di funghi, batteri, ecc., nel corso del loro impiego.
DESCRIZIONE PRESTAZIONE: Tutti i componenti legnosi trattati preventivamente con impregnanti e sostanze funghicide dovranno garantire la durabilità del manufatto. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi variano in funzione delle classi di rischio di attacco biologico di riferimento, individuata generalmente nella classe di rischio n. 4. RESISTENZA ALLA CORROSIONE REQUISITO: I componenti metallici dovranno resistere agli agenti chimici ed organici, nel corso del loro impiego, senza manifestare fenomeni di corrosione. PRESTAZIONE: Tutti i componenti metallici sottoposti a prove di corrosione in atmosfere artificiali, secondo la norma tecnica di settore, non dovranno produrre manifestazioni di ruggine. LIVELLO PRESTAZIONALE: Tutti i componenti metallici sottoposti a prove di corrosione non dovranno produrre manifestazioni di ruggine dopo un ciclo di esposizione della durata di 600 ore. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: Le panchine amovibili dovranno essere in grado di resistere a sollecitazioni di tipo meccanico senza compromettere la sicurezza degli utilizzatori. PRESTAZIONE: Le prestazioni variano in funzione delle prove di resistenza meccanica effettuate sui componenti delle panchine. In particolare secondo le seguenti prove:- resistenza del sedile;- resistenza dello schienale;- resistenza delle gambe o dei fianchi di sostegno;- resistenza dei braccioli. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi variano in funzione delle prove effettuate su campioni sottoposti a prova che non dovranno registrare nessuna rottura o altri cedimenti strutturali tali da compromettere la funzionalità o la sicurezza degli utenti. SICUREZZA ALLA STABILITÀ REQUISITO: Le panchine amovibili dovranno essere realizzate ed installate in modo da assicurarne la stabilità e la sicurezza degli utilizzatori. PRESTAZIONE: Le prestazioni variano in funzione delle prove di stabilità che prevedono i seguenti tipi di sbilanciamento:- sbilanciamento in avanti;- sbilanciamento all'indietro;- sbilanciamento laterale (panchine con braccioli);- sbilanciamento laterale (panchine senza braccioli). LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi variano in funzione delle prove effettuate su campioni sottoposti a prova che non dovranno registrare nessuna rottura o altri cedimenti strutturali tali da compromettere la funzionalità o la sicurezza degli utenti.
COMPONENTE 12.3.28
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.28 Componente Panchine anatomiche senza braccioli REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: Le panchine amovibili dovranno essere in grado di resistere a sollecitazioni di tipo meccanico senza compromettere la sicurezza degli utilizzatori. PRESTAZIONE:
DESCRIZIONE Le prestazioni variano in funzione delle prove di resistenza meccanica effettuate sui componenti delle panchine. In particolare secondo le seguenti prove:- resistenza del sedile;- resistenza dello schienale;- resistenza delle gambe o dei fianchi di sostegno;- resistenza dei braccioli. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi variano in funzione delle prove effettuate su campioni sottoposti a prova che non dovranno registrare nessuna rottura o altri cedimenti strutturali tali da compromettere la funzionalità o la sicurezza degli utenti. SICUREZZA ALLA STABILITÀ REQUISITO: Le panchine amovibili dovranno essere realizzate ed installate in modo da assicurarne la stabilità e la sicurezza degli utilizzatori. PRESTAZIONE: Le prestazioni variano in funzione delle prove di stabilità che prevedono i seguenti tipi di sbilanciamento:- sbilanciamento in avanti;- sbilanciamento all'indietro;- sbilanciamento laterale (panchine con braccioli);- sbilanciamento laterale (panchine senza braccioli). LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi variano in funzione delle prove effettuate su campioni sottoposti a prova che non dovranno registrare nessuna rottura o altri cedimenti strutturali tali da compromettere la funzionalità o la sicurezza degli utenti.
COMPONENTE 12.3.29
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.29 Componente Panchine fisse REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE RESISTENZA AGLI ATTACCHI DA FUNGHI REQUISITO: I componenti legnosi dovranno resistere agli attacchi di funghi, batteri, ecc., nel corso del loro impiego. PRESTAZIONE: Tutti i componenti legnosi trattati preventivamente con impregnanti e sostanze funghicide dovranno garantire la durabilità del manufatto. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi variano in funzione delle classi di rischio di attacco biologico di riferimento, individuata generalmente nella classe di rischio n. 4. RESISTENZA ALLA CORROSIONE REQUISITO: I componenti metallici dovranno resistere agli agenti chimici ed organici, nel corso del loro impiego, senza manifestare fenomeni di corrosione. PRESTAZIONE: Tutti i componenti metallici sottoposti a prove di corrosione in atmosfere artificiali, secondo la norma UNI ISO 9227, non dovranno produrre manifestazioni di ruggine. LIVELLO PRESTAZIONALE: Tutti i componenti metallici sottoposti a prove di corrosione non dovranno produrre manifestazioni di ruggine dopo un ciclo di esposizione della durata di 600 ore. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: Le panchine amovibili dovranno essere in grado di resistere a sollecitazioni di tipo meccanico senza compromettere la sicurezza degli utilizzatori. PRESTAZIONE: Le prestazioni variano in funzione delle prove di resistenza meccanica effettuate sui componenti delle panchine. In particolare secondo le seguenti prove:- resistenza del sedile;- resistenza
DESCRIZIONE dello schienale;- resistenza delle gambe o dei fianchi di sostegno;- resistenza dei braccioli. LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi variano in funzione delle prove effettuate su campioni sottoposti a prova che non dovranno registrare nessuna rottura o altri cedimenti strutturali tali da compromettere la funzionalità o la sicurezza degli utenti. SICUREZZA ALLA STABILITÀ REQUISITO: Le panchine fisse dovranno essere realizzate ed installate in modo da assicurarne la stabilità e la sicurezza degli utilizzatori. PRESTAZIONE: Le prestazioni variano in funzione delle prove di stabilità che prevedono i seguenti tipi di sbilanciamento:- sbilanciamento in avanti;- sbilanciamento all'indietro;- sbilanciamento laterale (panchine con braccioli);- sbilanciamento laterale (panchine senza braccioli). LIVELLO PRESTAZIONALE: I livelli minimi variano in funzione delle prove effettuate su campioni sottoposti a prova che non dovranno registrare nessuna rottura o altri cedimenti strutturali tali da compromettere la funzionalità o la sicurezza degli utenti.
ELEMENTO TECNOLOGICO 6.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE (ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA CONDENSAZIONE INTERSTIZIALE REQUISITO: I componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma tecnica. PRESTAZIONE: Si possono controllare i componenti degli impianti elettrici procedendo ad un esame nonché a misure eseguite secondo le norme CEI vigenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. (ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLE DISPERSIONI ELETTRICHE REQUISITO: Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio. PRESTAZIONE: Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti degli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del D.M. 22 gennaio 2008 n .37. ATTITUDINE A LIMITARE I RISCHI DI INCENDIO REQUISITO: I componenti dell'impianto elettrico devono essere realizzati ed installati in modo da limitare i rischi di probabili incendi. PRESTAZIONE: Per limitare i rischi di probabili incendi i generatori di calore, funzionanti ad energia elettrica, devono essere installati e funzionare nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative
DESCRIZIONE vigenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IMPERMEABILITÀ AI LIQUIDI REQUISITO: I componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ISOLAMENTO ELETTRICO REQUISITO: Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. LIMITAZIONE DEI RISCHI DI INTERVENTO REQUISITO: Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. MONTABILITÀ/SMONTABILITÀ REQUISITO: Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità. PRESTAZIONE: Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per questo smontare o disfare l'intero impianto. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: Gli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. PRESTAZIONE: Gli elementi costituenti gli impianti elettrici devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
COMPONENTE 6.3.6
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.6 Componente Interruttori REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE COMODITÀ DI USO E MANOVRA REQUISITO: Gli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. PRESTAZIONE: Gli interruttori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi infrarossi).
COMPONENTE 6.3.8
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.8 Componente Prese e spine REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE COMODITÀ DI USO E MANOVRA REQUISITO: Le prese e spine devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. PRESTAZIONE: Le prese e spine devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi).
COMPONENTE 6.3.9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.9 Componente Quadri di bassa tensione REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ACCESSIBILITÀ REQUISITO: I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IDENTIFICABILITÀ REQUISITO: I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
COMPONENTE 6.3.10
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.10 Componente Quadri di media tensione REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ACCESSIBILITÀ REQUISITO: I quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IDENTIFICABILITÀ REQUISITO:
DESCRIZIONE I quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
COMPONENTE 6.3.13
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.13 Componente Sezionatore REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE COMODITÀ DI USO E MANOVRA REQUISITO: I sezionatori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. PRESTAZIONE: I sezionatori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro sia in condizioni di normale utilizzo sia in caso di emergenza. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m.
COMPONENTE 6.3.17
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.17 Componente Disgiuntore di rete REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE COMODITÀ DI USO E MANOVRA REQUISITO: I disgiuntori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. PRESTAZIONE: I disgiuntori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro sia in condizioni di normale utilizzo sia in caso di emergenza.
DESCRIZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m.
COMPONENTE 6.3.20
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.20 Componente Presa interbloccata REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE AFFIDABILITÀ REQUISITO: Il dispositivo meccanico di interruzione con interruttore per correnti alternata per le prese interbloccate, devono essere conformi alla Norma EN 60947-3 con una categoria di utilizzo almeno AC-22A. PRESTAZIONE: La categoria di un interruttore è definita in funzione dell’utilizzazione e a seconda che l’applicazione prevista richieda operazioni frequenti (A) o non frequenti (B). Un interruttore di categoria AC-22A è idoneo per la manovra di carichi misti, resistivi e induttivi con sovraccarichi di modestaentità: potere nominale di chiusura pari a 3 volte la corrente nominale. LIVELLO PRESTAZIONALE: L'interruttore di blocco e la presa devono resistere ad una corrente potenziale di cortocircuito presunta di valore minimo 10 kA. COMODITÀ DI USO E MANOVRA REQUISITO: Le prese devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. PRESTAZIONE: Le prese devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi).
COMPONENTE 6.3.22
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.22 Componente Canalizzazioni in PVC REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE RESISTENZA AL FUOCO
DESCRIZIONE REQUISITO: Le canalizzazioni degli impianti elettrici suscettibili di essere sottoposti all’azione del fuoco devono essere classificati secondo quanto previsto dalla normativa vigente; la resistenza al fuoco deve essere documentata da “marchio di conformità” o “dichiarazione di conformità”. PRESTAZIONE: Le prove per la determinazione della resistenza al fuoco degli elementi sono quelle indicate dalle norme UNI. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. STABILITÀ CHIMICO REATTIVA REQUISITO: Le canalizzazioni degli impianti elettrici devono essere realizzate con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche. PRESTAZIONE: Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti elettrici non devono presentare incompatibilità chimico-fisica. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
ELEMENTO TECNOLOGICO 6.7
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE ASSENZA DI EMISSIONI DI SOSTANZE NOCIVE REQUISITO: Gli elementi degli impianti di illuminazione devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salute degli utenti. PRESTAZIONE: Deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. COMODITÀ DI USO E MANOVRA REQUISITO: Gli impianti di illuminazione devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità. PRESTAZIONE: I componenti degli impianti di illuminazione devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria. LIVELLO PRESTAZIONALE: In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi infrarossi). EFFICIENZA LUMINOSA REQUISITO: I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade. PRESTAZIONE:
DESCRIZIONE E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IDENTIFICABILITÀ REQUISITO: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IMPERMEABILITÀ AI LIQUIDI REQUISITO: I componenti degli impianti di illuminazione devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ISOLAMENTO ELETTRICO REQUISITO: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. LIMITAZIONE DEI RISCHI DI INTERVENTO REQUISITO: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modo agevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. MONTABILITÀ/SMONTABILITÀ REQUISITO: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità. PRESTAZIONE: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per questo smontare o disfare l'intero impianto. LIVELLO PRESTAZIONALE:
DESCRIZIONE Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. REGOLABILITÀ REQUISITO: I componenti degli impianti di illuminazione devono essere in grado di consentire adeguamenti funzionali da parte di operatori specializzati. PRESTAZIONE: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere facilmente modificati o regolati senza per questo smontare o disfare l'intero impianto. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: Gli impianti di illuminazione devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni. PRESTAZIONE: Gli elementi costituenti gli impianti di illuminazione devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. STABILITÀ CHIMICO REATTIVA REQUISITO: L'impianto di illuminazione deve essere realizzato con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche. PRESTAZIONE: Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti di illuminazione non devono presentare incompatibilità chimico-fisica. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. (ATTITUDINE AL) CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO REQUISITO: I componenti degli impianti di illuminazione devono essere montati in modo da controllare il flusso luminoso emesso al fine di evitare che i fasci luminosi possano colpire direttamente gli apparati visivi delle persone. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. (ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA CONDENSAZIONE INTERSTIZIALE REQUISITO: I componenti degli impianti di illuminazione capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua di condensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8. PRESTAZIONE: Si possono controllare i componenti degli impianti di illuminazione procedendo ad un esame nonché a misure eseguite secondo le norme CEI vigenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. (ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLE DISPERSIONI ELETTRICHE REQUISITO: Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti di illuminazione devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio. PRESTAZIONE:
DESCRIZIONE Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti degli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del D.M. 22 gennaio 2008 n .37. ACCESSIBILITÀ REQUISITO: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
COMPONENTE 6.7.1
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.1 Componente Bollard (paletti) REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE EFFICIENZA LUMINOSA REQUISITO: I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IMPERMEABILITÀ AI LIQUIDI REQUISITO: I componenti dei paletti devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti i paletti siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere garantiti un livello di protezione almeno pari ad IP54. ISOLAMENTO ELETTRICO REQUISITO: Gli elementi costituenti i paletti devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. PRESTAZIONE: E' opportuno che i paletti siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.
DESCRIZIONE LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
COMPONENTE 6.7.12
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.12 Componente Lampioni a braccio REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE EFFICIENZA LUMINOSA REQUISITO: I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IMPERMEABILITÀ AI LIQUIDI REQUISITO: I componenti dei lampioni devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ISOLAMENTO ELETTRICO REQUISITO: Gli elementi costituenti i lampioni devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. PRESTAZIONE: E' opportuno che i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: I lampioni ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti. PRESTAZIONE: Deve essere garantita la qualità ed efficienza dei materiali utilizzati al fine di evitare cedimenti strutturali derivanti sia dal peso proprio che dall'azione della spinta del vento. LIVELLO PRESTAZIONALE: Il palo deve essere progettato in modo da sostenere con sicurezza i carichi propri e i carichi del vento specificati nella UNI EN 40-3-1. La progettazione strutturale di un palo per
DESCRIZIONE illuminazione pubblica deve essere verificata mediante calcolo in conformità al UNI EN 40-3-3 oppure mediante prove in conformità alla UNI EN 40-3-2. RESISTENZA ALLA CORROSIONE REQUISITO: I lampioni ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali idonei ad evitare fenomeni di corrosione per non compromettere il buon funzionamento dell'intero apparato. PRESTAZIONE: Ai fini della protezione contro la corrosione si divide il palo nelle zone seguenti:- zona A: superficie esterna del palo dalla sommità fino a un minimo di 0,2 m sopra al livello del suolo (tale misura consente una sovrapposizione della protezione) o tutta la parte esteriore per pali con piastra d’appoggio;- zona B: superficie esterna della parte interrata estesa a una lunghezza minima di 0,25 m sopra il livello del suolo;- zona C: superficie interna del palo. LIVELLO PRESTAZIONALE: Per garantire un'adeguata protezione e resistenza alla corrosione deve essere eseguito il trattamento superficiale seguente:- zona A: nessuno;- zona B: rivestimento bituminoso non poroso che assicuri l’isolamento elettrico con uno spessore di strato minimo di 250 µm, o qualsiasi altro materiale dello spessore richiesto, in grado di garantire lo stesso grado di protezione, il rivestimento dovrebbe essere applicato solo dopo sgrassamento e dopo un appropriato trattamento preliminare che ne assicuri l’aderenza;- zona C: non è necessario alcun trattamento superficiale, ad eccezione della parte interrata, per la quale la protezione dovrebbe essere applicata come per la zona B.
COMPONENTE 6.7.13
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.13 Componente Lampioni a grappolo REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE EFFICIENZA LUMINOSA REQUISITO: I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IMPERMEABILITÀ AI LIQUIDI REQUISITO: I componenti dei lampioni devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ISOLAMENTO ELETTRICO REQUISITO: Gli elementi costituenti i lampioni devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche.
DESCRIZIONE PRESTAZIONE: E' opportuno che i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. RESISTENZA ALLA CORROSIONE REQUISITO: I lampioni ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali idonei ad evitare fenomeni di corrosione per non compromettere il buon funzionamento dell'intero apparato. PRESTAZIONE: Ai fini della protezione contro la corrosione si divide il palo nelle zone seguenti:- zona A: superficie esterna del palo dalla sommità fino a un minimo di 0,2 m sopra al livello del suolo (tale misura consente una sovrapposizione della protezione) o tutta la parte esteriore per pali con piastra d’appoggio;- zona B: superficie esterna della parte interrata estesa a una lunghezza minima di 0,25 m sopra il livello del suolo;- zona C: superficie interna del palo. LIVELLO PRESTAZIONALE: Per garantire un'adeguata protezione e resistenza alla corrosione deve essere eseguito il trattamento superficiale seguente:- zona A: nessuno;- zona B: rivestimento bituminoso non poroso che assicuri l’isolamento elettrico con uno spessore di strato minimo di 250 µm, o qualsiasi altro materiale dello spessore richiesto, in grado di garantire lo stesso grado di protezione, il rivestimento dovrebbe essere applicato solo dopo sgrassamento e dopo un appropriato trattamento preliminare che ne assicuri l’aderenza;- zona C: non è necessario alcun trattamento superficiale, ad eccezione della parte interrata, per la quale la protezione dovrebbe essere applicata come per la zona B. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: I lampioni ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti. PRESTAZIONE: Deve essere garantita la qualità ed efficienza dei materiali utilizzati al fine di evitare cedimenti strutturali derivanti sia dal peso proprio che dall'azione della spinta del vento. LIVELLO PRESTAZIONALE: Il palo deve essere progettato in modo da sostenere con sicurezza i carichi propri e i carichi del vento specificati nella UNI EN 40-3-1. La progettazione strutturale di un palo per illuminazione pubblica deve essere verificata mediante calcolo in conformità al UNI EN 40-3-3 oppure mediante prove in conformità alla UNI EN 40-3-2.
COMPONENTE 6.7.14
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.14 Componente Lampioni singoli REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE EFFICIENZA LUMINOSA REQUISITO: I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IMPERMEABILITÀ AI LIQUIDI
DESCRIZIONE REQUISITO: I componenti dei lampioni devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ISOLAMENTO ELETTRICO REQUISITO: Gli elementi costituenti i lampioni devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. PRESTAZIONE: E' opportuno che i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. RESISTENZA ALLA CORROSIONE REQUISITO: I lampioni ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali idonei ad evitare fenomeni di corrosione per non compromettere il buon funzionamento dell'intero apparato. PRESTAZIONE: Ai fini della protezione contro la corrosione si divide il palo nelle zone seguenti:- zona A: superficie esterna del palo dalla sommità fino a un minimo di 0,2 m sopra al livello del suolo (tale misura consente una sovrapposizione della protezione) o tutta la parte esteriore per pali con piastra d’appoggio;- zona B: superficie esterna della parte interrata estesa a una lunghezza minima di 0,25 m sopra il livello del suolo;- zona C: superficie interna del palo. LIVELLO PRESTAZIONALE: Per garantire un'adeguata protezione e resistenza alla corrosione deve essere eseguito il trattamento superficiale seguente:- zona A: nessuno;- zona B: rivestimento bituminoso non poroso che assicuri l’isolamento elettrico con uno spessore di strato minimo di 250 µm, o qualsiasi altro materiale dello spessore richiesto, in grado di garantire lo stesso grado di protezione, il rivestimento dovrebbe essere applicato solo dopo sgrassamento e dopo un appropriato trattamento preliminare che ne assicuri l’aderenza;- zona C: non è necessario alcun trattamento superficiale, ad eccezione della parte interrata, per la quale la protezione dovrebbe essere applicata come per la zona B. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: I lampioni ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti. PRESTAZIONE: Deve essere garantita la qualità ed efficienza dei materiali utilizzati al fine di evitare cedimenti strutturali derivanti sia dal peso proprio che dall'azione della spinta del vento. LIVELLO PRESTAZIONALE: Il palo deve essere progettato in modo da sostenere con sicurezza i carichi propri e i carichi del vento specificati nella UNI EN 40-3-1. La progettazione strutturale di un palo per illuminazione pubblica deve essere verificata mediante calcolo in conformità al UNI EN 40-3-3 oppure mediante prove in conformità alla UNI EN 40-3-2.
COMPONENTE 6.7.15
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.15 Componente Pali per l'illuminazione
REQUISITI E PRESTAZIONI DESCRIZIONE
MONTABILITÀ/SMONTABILITÀ REQUISITO: I pali per illuminazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità. PRESTAZIONE: Gli elementi costituenti i pali devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per questo smontare o disfare l'intero impianto. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto per garantire l'integrazione di altri elementi dell'impianto.
COMPONENTE 6.7.16
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.16 Componente Pali in acciaio REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE EFFICIENZA LUMINOSA REQUISITO: I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IMPERMEABILITÀ AI LIQUIDI REQUISITO: I componenti dei pali devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti i pali siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ISOLAMENTO ELETTRICO REQUISITO: Gli elementi costituenti i pali devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. PRESTAZIONE: E' opportuno che i pali siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. RESISTENZA ALLA CORROSIONE REQUISITO:
DESCRIZIONE I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali idonei ad evitare fenomeni di corrosione per non compromettere il buon funzionamento dell'intero apparato. PRESTAZIONE: I materiali utilizzati per la realizzazione dei pali in acciaio devono garantire un'adeguata protezione contro la corrosione. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i valori minimi indicati dalla norma UNI EN 40. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti. PRESTAZIONE: Deve essere garantita la qualità ed efficienza dei materiali utilizzati al fine di evitare cedimenti strutturali derivanti sia dal peso proprio che dall'azione della spinta del vento. LIVELLO PRESTAZIONALE: Il palo deve essere progettato in modo da sostenere con sicurezza i carichi propri e i carichi del vento specificati nella UNI EN 40-3-1. La progettazione strutturale di un palo per illuminazione pubblica deve essere verificata mediante calcolo in conformità al UNI EN 40-3-3 oppure mediante prove in conformità alla UNI EN 40-3-2.
COMPONENTE 6.7.17
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.17 Componente Pali in alluminio REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE EFFICIENZA LUMINOSA REQUISITO: I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IMPERMEABILITÀ AI LIQUIDI REQUISITO: I componenti dei pali devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti i pali siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ISOLAMENTO ELETTRICO REQUISITO: Gli elementi costituenti i pali devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. PRESTAZIONE:
DESCRIZIONE E' opportuno che i pali siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. RESISTENZA ALLA CORROSIONE REQUISITO: I pali e/o i lampioni con i relativi elementi devono essere realizzati con materiali idonei ad evitare fenomeni di corrosione per non compromettere il buon funzionamento dell'intero apparato. PRESTAZIONE: Ai fini della protezione contro la corrosione si divide il palo nelle zone seguenti:- zona A: superficie esterna del palo dalla sommità fino a un minimo di 0,2 m sopra al livello del suolo (tale misura consente una sovrapposizione della protezione) o tutta la parte esteriore per pali con piastra d’appoggio;- zona B: superficie esterna della parte interrata estesa a una lunghezza minima di 0,25 m sopra il livello del suolo;- zona C: superficie interna del palo. LIVELLO PRESTAZIONALE: Per garantire un'adeguata protezione e resistenza alla corrosione deve essere eseguito il trattamento superficiale seguente:- zona A: nessuno;- zona B: rivestimento bituminoso non poroso che assicuri l’isolamento elettrico con uno spessore di strato minimo di 250 µm, o qualsiasi altro materiale dello spessore richiesto, in grado di garantire lo stesso grado di protezione, il rivestimento dovrebbe essere applicato solo dopo sgrassamento e dopo un appropriato trattamento preliminare che ne assicuri l’aderenza;- zona C: non è necessario alcun trattamento superficiale, ad eccezione della parte interrata, per la quale la protezione dovrebbe essere applicata come per la zona B. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti. PRESTAZIONE: Deve essere garantita la qualità ed efficienza dei materiali utilizzati al fine di evitare cedimenti strutturali derivanti sia dal peso proprio che dall'azione della spinta del vento. LIVELLO PRESTAZIONALE: Il palo deve essere progettato in modo da sostenere con sicurezza i carichi propri e i carichi del vento specificati nella UNI EN 40-3-1. La progettazione strutturale di un palo per illuminazione pubblica deve essere verificata mediante calcolo in conformità al UNI EN 40-3-3 oppure mediante prove in conformità alla UNI EN 40-3-2.
COMPONENTE 6.7.18
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.18 Componente Pali in calcestruzzo REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE (ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELL'ASSORBIMENTO DI ACQUA REQUISITO: I pali realizzati in calcestruzzo sia normale che precompresso devono essere in grado di limitare al minimo l'assorbimento di acqua. PRESTAZIONE: La capacità di assorbimento dei pali in calcestruzzo può essere verificata con la prova indicata dalla norma UNI EN 40-4 all'appendice C che prevede l'immersione in acqua, per un determinato periodo, di un campione di almeno 3 Kg. LIVELLO PRESTAZIONALE: Al termine della prova sopra indicata si deve verificare che l'incremento della massa del provino immerso in acqua deve essere non superiore di:- 2,5% della massa asciutta dopo 10 minuti;- 6,5% della massa asciutta dopo 24 ore. REGOLARITÀ DELLE FINITURE
DESCRIZIONE REQUISITO: I pali in calcestruzzo devono essere realizzati con materiali privi di impurità. PRESTAZIONE: Il calcestruzzo, ad un esame visivo, deve risultare omogeneo e compatto ed i pali non devono presentare irregolarità geometriche evidenti e le superfici devono essere prive di fessure, impurità e vespai. LIVELLO PRESTAZIONALE: Nel caso di pali realizzati in calcestruzzo precompresso sono ammesse delle fessurazioni purché la loro larghezza sia minore di 0,1 mm. RESISTENZA ALLA COMPRESSIONE REQUISITO: Il calcestruzzo e gli acciai utilizzati per la realizzazione dei pali devono garantire una resistenza alla compressione. PRESTAZIONE: La resistenza alla compressione da considerare è quella verificata su una provetta di calcestruzzo dopo 28 giorni di stagionatura. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli minimi indicati dalla norma in base alle dimensioni dei provini utilizzati per le prove:- per provini di 200 mm si deve una resistenza minima di 0,83 Kg/mm2;- per provini di 150 mm si deve una resistenza minima di 0,80 Kg/mm2;- per provini di 100 mm si deve una resistenza minima di 0,78 Kg/mm2. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti. PRESTAZIONE: Deve essere garantita la qualità ed efficienza dei materiali utilizzati al fine di evitare cedimenti strutturali derivanti sia dal peso proprio che dall'azione della spinta del vento. LIVELLO PRESTAZIONALE: Il palo deve essere progettato in modo da sostenere con sicurezza i carichi propri e i carichi del vento specificati nella UNI EN 40-3-1. La progettazione strutturale di un palo per illuminazione pubblica deve essere verificata mediante calcolo in conformità al UNI EN 40-3-3 oppure mediante prove in conformità alla UNI EN 40-3-2.
COMPONENTE 6.7.19
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.19 Componente Pali in ghisa REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE EFFICIENZA LUMINOSA REQUISITO: I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IMPERMEABILITÀ AI LIQUIDI REQUISITO:
DESCRIZIONE I componenti dei pali devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti i pali siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ISOLAMENTO ELETTRICO REQUISITO: Gli elementi costituenti i pali devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. PRESTAZIONE: E' opportuno che i pali siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: I pali ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti. PRESTAZIONE: Deve essere garantita la qualità ed efficienza dei materiali utilizzati al fine di evitare cedimenti strutturali derivanti sia dal peso proprio che dall'azione della spinta del vento. LIVELLO PRESTAZIONALE: Il palo deve essere progettato in modo da sostenere con sicurezza i carichi propri e i carichi del vento specificati nella UNI EN 40-3-1. La progettazione strutturale di un palo per illuminazione pubblica deve essere verificata mediante calcolo in conformità al UNI EN 40-3-3 oppure mediante prove in conformità alla UNI EN 40-3-2.
COMPONENTE 6.7.20
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.20 Componente Pali in legno REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: I pali in legno devono garantire una resistenza meccanica rispetto alle condizioni di carico di progetto in modo da garantire la stabilità. PRESTAZIONE: I legni utilizzati devono essere idonei a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione di sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Le caratteristiche dei pali in legno devono corrispondere a quelle prescritte dalle leggi e normative vigenti.
COMPONENTE 6.7.21
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.21 Componente Pali in vetroresina REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE EFFICIENZA LUMINOSA REQUISITO: I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IMPERMEABILITÀ AI LIQUIDI REQUISITO: I componenti degli impianti di illuminazione devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ISOLAMENTO ELETTRICO REQUISITO: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. MONTABILITÀ/SMONTABILITÀ REQUISITO: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità. PRESTAZIONE: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per questo smontare o disfare l'intero impianto. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
COMPONENTE 6.7.24
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 6.7.24
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.24 Componente Sbracci in acciaio REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE EFFICIENZA LUMINOSA REQUISITO: I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. IMPERMEABILITÀ AI LIQUIDI REQUISITO: I componenti dei lampioni devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. ISOLAMENTO ELETTRICO REQUISITO: Gli elementi costituenti i lampioni devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le proprie caratteristiche. PRESTAZIONE: E' opportuno che i lampioni siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
COMPONENTE 6.7.25
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.25 Componente Torre portafari REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE MONTABILITÀ/SMONTABILITÀ REQUISITO: Le torri portafari devono essere atte a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità. PRESTAZIONE: Gli elementi costituenti le torri devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per questo smontare o disfare l'intero impianto. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto per garantire l'integrazione di altri elementi dell'impianto.
COMPONENTE 6.7.26
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.26 Componente Dispositivi di controllo della luce (dimmer) REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE EFFICIENZA REQUISITO: I dimmer devono essere realizzati con materiali e componenti in grado di non sprecare potenza dell'energia che li attraversa. PRESTAZIONE: E' opportuno che gli elementi costituenti i dimmer siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: I dimmer devono rispettare i valori minimi imposti dalla normativa.
ELEMENTO TECNOLOGICO 6.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.11 Elemento tecnologico Impianto di smaltimento acque meteoriche REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE RESISTENZA ALLA CORROSIONE REQUISITO: Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di fenomeni di corrosione. PRESTAZIONE: Gli elementi dell'impianto smaltimento acque meteoriche devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza ad eventuali fenomeni di corrosione. LIVELLO PRESTAZIONALE: La resistenza alla corrosione dipende dalla qualità del materiale utilizzato per la fabbricazione e da eventuali strati di protezione superficiali (zincatura, vernici, ecc.).
COMPONENTE 6.11.5
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.11 Elemento tecnologico Impianto di smaltimento acque meteoriche 6.11.5 Componente Pozzetti e caditoie REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE (ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA PORTATA REQUISITO: I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto. PRESTAZIONE: I pozzetti devono essere realizzati ed assemblati in modo da garantire la portata dell'impianto che deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detti valori. LIVELLO PRESTAZIONALE: La portata dei pozzetti viene accertata eseguendo la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. Il pozzetto deve essere montato in modo da essere ermetico all'acqua che deve entrare solo dalla griglia; la portata è ricavata dal massimo afflusso possibile in conformità ai requisiti specificati nel prospetto 3 della norma UNI EN 1253-1. (ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TENUTA REQUISITO: Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo. PRESTAZIONE: I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti devono assicurare il controllo della tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio. LIVELLO PRESTAZIONALE: La capacità di tenuta delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNI EN 1253-2. Montare la scatola sifonica (con uscita chiusa e tutte le entrate laterali sigillate) sul dispositivo di prova; sottoporre la scatola ad una pressione idrostatica di 400 Pa utilizzando le valvole by-pass.Chiudere la serranda e aprire lentamente dopo circa 5 secondi; ripetere fino a quando la scatola non perde più acqua (comunque fino ad un massimo di 5 volte). ASSENZA DELLA EMISSIONE DI ODORI SGRADEVOLI REQUISITO: I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli. PRESTAZIONE: I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti non devono produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli durante il loro ciclo di vita. LIVELLO PRESTAZIONALE: L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. Riempire la scatola sifonica con acqua ad una pressione di 200 Pa; dopo 15 minuti verificare eventuali perdite di acqua (evidenziate dalla diminuzione della pressione statica) ed interrompere la prova se dopo 2 minuti la pressione non si è stabilizzata. PULIBILITÀ REQUISITO: Le caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto. PRESTAZIONE: I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti devono essere facilmente autopulibili in modo da evitare depositi di materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento dell'impianto. LIVELLO PRESTAZIONALE:
DESCRIZIONE Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di 5 mm a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuando ad alimentare l’acqua per ulteriori 30 s bisogna misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. La prova deve essere eseguita per tre volte per ogni velocità di mandata e deve essere considerata la media dei tre risultati ottenuti per ciascuna prova. RESISTENZA ALLE TEMPERATURE E A SBALZI DI TEMPERATURA REQUISITO: I pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse. PRESTAZIONE: I pozzetti devono essere realizzati con materiali in grado di resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dalle condizioni di funzionamento senza per ciò deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche. LIVELLO PRESTAZIONALE: La capacità di resistere alle temperature e/o agli sbalzi delle stesse dei pozzetti viene accertata con la prova descritta dalla norma UNI EN 1253-2. Secondo tale prova si fa entrare l’acqua attraverso la griglia o attraverso l’entrata laterale nel seguente modo:- 0,5 l/s di acqua calda alla temperatura di 93 °C per circa 60 secondi;- pausa di 60 secondi;- 0,5 l/s di acqua fredda alla temperatura di 15 °C per 60 secondi;- pausa di 60 secondi.Ripetere questo ciclo per 1500 volte o in alternativa per 100 h. La prova viene considerata valida se non si verificano deformazioni o variazioni dall’aspetto della superficie dei componenti. RESISTENZA MECCANICA REQUISITO: Le caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità dell'impianto. PRESTAZIONE: Le caditoie ed i pozzetti devono essere realizzati con materiali idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche che dovessero verificarsi durante il ciclo di vita. LIVELLO PRESTAZIONALE: I pozzetti sono classificati in base alla loro resistenza al carico nelle seguenti classi:- H 1,5 (per tetti piani non praticabili); - K 3 (aree senza traffico veicolare);- L15 (aree con leggero traffico veicolare);- M 125 (aree con traffico veicolare).
ELEMENTO TECNOLOGICO 18.1
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE (ATTITUDINE AL) CONTROLLO DEL FLUSSO LUMINOSO REQUISITO: I componenti degli impianti di illuminazione devono essere montati in modo da controllare il flusso luminoso emesso al fine di evitare che i fasci luminosi possano colpire direttamente gli apparati visivi delle persone. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
DESCRIZIONE (ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLE DISPERSIONI ELETTRICHE REQUISITO: Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti di illuminazione devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio. PRESTAZIONE: Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti degli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7 del D.M. 22 gennaio 2008 n .37. EFFICIENZA LUMINOSA REQUISITO: I componenti che sviluppano un flusso luminoso devono garantire una efficienza luminosa non inferiore a quella stabilita dai costruttori delle lampade. PRESTAZIONE: E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. MONTABILITÀ/SMONTABILITÀ REQUISITO: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità. PRESTAZIONE: Gli elementi costituenti l'impianto di illuminazione devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza per questo smontare o disfare l'intero impianto. LIVELLO PRESTAZIONALE: Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
COMPONENTE 18.1.4
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led 18.1.4 Componente Apparecchi led alimentati da celle fotovoltaiche REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE EFFICIENZA DI CONVERSIONE REQUISITO: La cella fotovoltaica deve essere realizzata con materiale e finiture superficiali tali da garantire il massimo assorbimento delle radiazioni solari. PRESTAZIONE: La massima potenza erogabile dalla cella è in stretto rapporto con l'irraggiamento solare in condizioni standard ed è quella indicata dai produttori. LIVELLO PRESTAZIONALE: La massima potenza di picco (Wp) erogabile dalla cella così come definita dalle norme internazionali STC (standard Test Conditions) deve essere almeno pari a 1,5 Wp con una corrente di 3 A e una tensione di 0,5 V.
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.1 Componente Banchina CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.1.2 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali buche e/o altre anomalie (cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, ecc.). Controllo dello stato dei giunti. Controllo dell'integrità della striscia di segnaletica di margine verso la banchina.
Controllo Mensile 1 Cedimenti Deposito Presenza di vegetazione
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.2 Componente Canalette CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.2.2 Controllo dello stato di usura e di pulizia delle canalizzazioni, dei collettori e degli altri elementi ispezionabili. Controllo strumentale (endoscopia) delle parti non ispezionabili.
Controllo Trimestrale 1 Difetti di pendenza Mancanza deflusso acque meteoriche Presenza di vegetazione Rottura
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.3 Componente Carreggiata CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE C9.1.3.2 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali buche e/o
altre anomalie (cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, ecc.). Controllo dello stato dei giunti. Controllo dell'integrità della striscia di segnaletica di margine verso la banchina.
Controllo Mensile 1 Buche Cedimenti Sollevamento Usura manto stradale
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.4 Componente Cigli o arginelli CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.4.2 Controllo dello stato di cigli e cunette. Verifica del corretto deflusso delle acque e delle pendenze. Controllo dell'assenza di depositi, detriti e di vegetazione in eccesso.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Mancanza Riduzione altezza
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.5 Componente Confine stradale CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.5.2 Controllo generale del confine stradale e dell'integrità degli elementi di recinzione.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Mancanza No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.6 Componente Cunette CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.6.2 Controllo visivo dello stato e verifica dell'assenza di depositi e fogliame atti ad impedire il normale deflusso delle acque meteoriche.
Controllo Trimestrale 1 Difetti di pendenza Mancanza deflusso acque meteoriche Presenza di vegetazione Rottura
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.7 Componente Dispositivi di ritenuta CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.7.2 Controllo della loro integrità e dei limiti di altezza di invalicabilità. Prova Mensile 1 Altezza inadeguata Mancanza Rottura
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.8 Componente Marciapiede CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.8.3 Controllo dello stato generale al fine di verifica l'assenza di eventuali buche e/o altre anomalie (mancanza di elementi, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, presenza di vegetazione, ecc.) che possono rappresentare pericolo per la sicurezza ed incolumità delle persone. Controllo dello stato dei bordi e dei materiali lapidei stradali. Controllo dello stato di pulizia e verificare l'assenza di depositi e di eventuali ostacoli.
Controllo Mensile 1 Buche Deposito Distacco Mancanza Presenza di vegetazione
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.9
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.9 Componente Pavimentazione stradale in bitumi CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.9.2 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie della pavimentazione (buche, cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, ecc.).
Controllo Trimestrale 1 Buche Difetti di pendenza Distacco Fessurazioni Sollevamento Usura manto stradale
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.10 Componente Pavimentazione stradale in lastricati lapidei CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.10.2 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie della pavimentazione (buche, cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, ecc.).
Controllo Mensile 1 Degrado sigillante Deposito superficiale Rottura Sollevamento e distacco dal supporto
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.11 Componente Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.11.3 Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, fessurazioni, ecc.).
Controllo Mensile 1 Degrado sigillante Distacco Perdita di elementi Sollevamento
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.13
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.13 Componente Scarpate CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.13.2 Controllo delle scarpate e verifica dell'assenza di erosione. Controllo della corretta tenuta della vegetazione.
Controllo 1 Deposito Frane
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.14 Componente Spartitraffico CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.14.2 Controllo dell'integrità e della continuità dell'elemento e parti costituenti. Prova Mensile 1 Mancanza Rottura
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.15 Componente Stalli di sosta CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE C9.1.15.2 Controllo generale delle aree adibite a stalli di sosta. Verifica dell'assenza
di eventuali anomalie della pavimentazione. Controllare l'integrità della segnaletica orizzontale. Controllare l'assenza di crescita di vegetazione spontanea o di eventuali depositi lungo le aree.
Controllo Mensile 1 Buche Deposito Presenza di ostacoli Presenza di vegetazione Usura manto stradale
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.16 Componente Pavimentazione stradale in asfalto drenante CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.1.16.2 Controllo dello stato generale. Verifica dell'assenza di eventuali anomalie della pavimentazione (buche, cedimenti, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, ecc.).
Controllo Mensile 1 Buche Difetti di pendenza Distacco Fessurazioni Sollevamento Usura manto stradale
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.1 Componente Canalette CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.1.3 Controllo dello stato di usura e di pulizia delle canalizzazioni, dei collettori e degli altri elementi ispezionabili. Controllo strumentale (endoscopia) delle parti non ispezionabili.
Controllo Semestrale 1 Distacco Mancato deflusso acque meteoriche Rottura
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE C9.3.1.4 Controllo dello stato di cigli e cunette. Verifica del corretto deflusso delle
acque e delle pendenze. Controllo dell'assenza di depositi, detriti e di vegetazione in eccesso.
Controllo Trimestrale 1 Mancato deflusso acque meteoriche
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.2 Componente Chiusini e pozzetti CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.2.3 Controllo dello stato di usura e verifica del dispositivo di chiusura-apertura. Controllo del normale scarico di acque meteoriche. Controllo degli elementi di ispezione (scale interne, fondale, superfici laterali, ecc.).
Aggiornamento
Annuale 1 Deposito No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.3 Componente Cordoli e bordure CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.3.3 Controllo generale delle parti a vista e di eventuali anomalie. Verifica dell'integrità delle parti e dei giunti verticali tra gli elementi contigui.
Controllo Annuale 1 Distacco Fessurazioni Mancanza Rottura
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.4 Componente Dissuasori CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.4.4 Controllo dell'integrità del manufatto e delle parti costituenti. Verifica di eventuali variazioni della sagoma originaria.
Controllo a vista
Mensile 1 Rottura Variazione sagoma
No Specializzati vari
C9.3.4.5 Controllo dell'integrità degli elementi di unione e/o connessione. Controllo Mensile 1 Rottura No Specializzati vari
C9.3.4.6 Controllare la posizione e la distribuzione dei dissuasori lungo il perimetro di protezione delle aree.
Controllo Mensile 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.5 Componente Limitatori di sosta CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.5.4 Controllo dell'integrità dell'elemento e delle parti costituenti. Verifica di eventuali variazioni della sagoma originaria.
Aggiornamento
Mensile 1 Rottura No Specializzati vari
C9.3.5.5 Controllare la posizione e la distribuzione dei limitatori di sosta rispetto alla posizione originaria.
Controllo a vista
Mensile 1 Variazione sagoma No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.6 Componente Marciapiedi CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.6.3 Controllo dello stato generale al fine di verificare l'assenza di eventuali buche e/o altre anomalie (mancanza di elementi, sollevamenti, difetti di pendenza, fessurazioni, presenza di vegetazione, ecc.) che possono rappresentare pericolo per la sicurezza ed incolumità delle persone. Controllo dello stato dei bordi e dei materiali lapidei stradali. Controllo dello stato di pulizia e verificare l'assenza di depositi e di eventuali ostacoli.
Aggiornamento
Trimestrale 1 Buche Cedimenti Difetti di pendenza Fessurazioni Presenza di vegetazione Rottura Sollevamento Usura manto
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
stradale C9.3.6.4 Controllo dell'accessibilità degli spazi dei marciapiedi e di eventuali
ostacoli. Controllo Mensile 1 Presenza di
vegetazione No Specializzati
vari
COMPONENTE 9.3.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.7 Componente Pavimentazione pedonale in granito CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.7.4 Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, ecc.).
Controllo a vista
Annuale 1 Alterazione cromatica Degrado sigillante Deposito superficiale Disgregazione Distacco Macchie e graffiti Scheggiature Sollevamento e distacco dal supporto
No Pavimentista
COMPONENTE 9.3.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.8 Componente Pavimentazione pedonale in lastre di pietra CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.8.5 Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione, di brillantezza delle parti in vista. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffi, distacchi, ecc.).
Controllo a vista
Annuale 1 Degrado sigillante Deposito superficiale Macchie e graffiti Scheggiature
No Pavimentista
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
Sollevamento e distacco dal supporto
COMPONENTE 9.3.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.9 Componente Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.9.4 Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, fessurazioni, ecc.).
Aggiornamento
Semestrale 1 Degrado sigillante Deposito superficiale Distacco Fessurazioni Perdita di elementi
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.11 Componente Pavimentazioni bituminose CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.11.3 Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, presenza di vegetazione, ecc.).
Controllo a vista
Annuale 1 Deposito superficiale Disgregazione Distacco Mancanza Presenza di vegetazione
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.14 Componente Rampe di raccordo CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.14.3 Controllo generale dello stato di consistenza e di conservazione degli elementi costituenti le rampe.
Aggiornamento
Mensile 1 Pendenza errata Rottura
No Specializzati vari
C9.3.14.4 Controllare la presenza di eventuali ostacoli che possono essere di intralcio al normale uso delle rampe.
Controllo Giornaliera 1 Ostacoli No Specializzati vari
C9.3.14.5 Controllo della pendenza minima della rampa Controllo Semestrale 1 Pendenza errata No Specializzati vari
C9.3.14.6 Controllare la posizione delle rampe rispetto all'ubicazione della segnaletica stradale orizzontale.
Controllo Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.15 Componente Segnaletica CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.15.3 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee e della simbologia costituita da: linee longitudinali, frecce, linee trasversali, messaggi e simboli posti sulla superficie stradale. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della logica e disciplina di circolazione dell'utenza.
Controllo Semestrale 1 Usura segnaletica No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.16 Componente Sistemi di illuminazione CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.3.16.3 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Controllo Trimestrale 1 Abbassamento livello di illuminazione
No Elettricista
COMPONENTE 9.5.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale 9.5.1 Componente Cartelli segnaletici CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.5.1.2 Controllare l'assenza di eventuali anomalie. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della logica e disciplina di circolazione dell'utenza anche in funzione dei piani di traffico stradale.
Controllo Trimestrale 1 Alterazione Cromatica Corrosione Usura
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.5.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale 9.5.2 Componente Sostegni, supporti e accessori vari CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.5.2.2 Controllare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare verificare la corretta stabilità dei supporti a cartelli e/o pannelli segnaletici.
Controllo Semestrale 1 Instabilità dei supporti Mancanza
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9.6.2 Componente Attraversamenti ciclabili CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.6.2.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Controllo Semestrale 1 Usura No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.3 Componente Attraversamenti pedonali CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.6.3.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle strisce. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Controllo Semestrale 1 Usura No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.4 Componente Frecce direzionali CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE C9.6.4.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità dei segnali.
Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Controllo 1 Usura No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.7 Componente Isole di traffico CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.6.7.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle strisce e zebrature. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Controllo Semestrale 1 Usura No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.8 Componente Strisce di delimitazione CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.6.8.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle strisce. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione
Controllo Semestrale 1 Usura No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
COMPONENTE 9.6.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.9 Componente Strisce longitudinali CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.6.9.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Controllo Semestrale 1 Usura No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.10 Componente Strisce trasversali CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.6.10.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle linee. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Controllo Semestrale 1 Usura No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.12
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.12 Componente Vernici segnaletiche CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.6.12.2 Controllare periodicamente le condizioni e l'integrità delle vernici segnaletiche. Controllare l'aspetto cromatico ed in particolare la consistenza dei colori corrispondenti alle diverse simbologie. Controllare l'efficienza della segnaletica ed in particolare la visibilità in condizioni diverse (diurne, notturne, con luce artificiale, con nebbia, ecc.). Controllare la disposizione dei segnali in funzione della disciplina di circolazione dei veicoli e comunque nel rispetto del Nuovo Codice della Strada.
Controllo Trimestrale 1 Rifrangenza inadeguata Usura
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.1 Componente Attenuatore d'urto CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.1.2 Controllo generale degli attenuatori d'urto e delle parti costituenti nonché della loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale.
Controllo Mensile 1 Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.2 Componente Barriere di sicurezza bilaterale CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.2.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.),
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza Rottura
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
nell'ambito della sicurezza stradale. Sganciamenti
COMPONENTE 9.7.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.3 Componente Barriere di sicurezza deformabile CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.3.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.4 Componente Barriere di sicurezza longitudinale CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.4.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9.7.5 Componente Barriere di sicurezza monolaterale CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.5.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.6 Componente Barriere di sicurezza per opere d'arte CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.6.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.7 Componente Barriere di sicurezza per pedoni CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.7.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
(fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Rottura Sganciamenti
COMPONENTE 9.7.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.8 Componente Barriere di sicurezza per spartitraffico CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.8.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Controllo Mensile 1 Mancanza Rottura Sganciamenti Spostamento
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.9 Componente Barriere di sicurezza permanente CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.9.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9.7.10 Componente Barriere di sicurezza rigida CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.10.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.11 Componente Barriere di sicurezza stradale CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.11.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.12
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.12 Componente Barriere di sicurezza temporanea CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.12.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
(fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Rottura Sganciamenti
COMPONENTE 9.7.13
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.13 Componente Dispositivi antiabbagliamento CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.13.2 Controllo generale dei dispositivi, in particolare dell'orientamento e delle altezze d'uso rispetto alle condizioni ambientali. Verifiche di funzionamento in seguito ad urti esterni.
Verifica Semestrale 1 Orientamento errato Rottura
No Tecnici di livello superiore
COMPONENTE 9.7.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.14 Componente Guardrails per pedoni CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.14.4 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere stradali e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.15 Componente Letto di arresto CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.15.4 Controllare periodicamente l'efficienza dei letti di arresto e dei materiali costituenti (sabbia, ghiaietto, ecc.), nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare lo stato di regolarità delle superfici e la eventuale presenza di vegetazione o altri depositi.
Controllo Mensile 1 Depositi Insufficienza materiale Irregolarità delle superfici Presenza di vegetazione
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.16 Componente Rilevati paramassi CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.16.2 Controllare lo stato e la tenuta in modo particolare in caso di verificarsi di fenomeni di “sciame” di frana o di crolli ripetuti lungo la medesima direttrice.
Controllo Mensile 1 Instabilità Mancanza di terreno
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.17
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.17 Componente Terminali e transizione CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.17.4 Controllare periodicamente l'efficienza dei terminali e transizione e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, ecc.), nell'ambito della sicurezza stradale.
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.18
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.18 Componente Attraversamenti pedonali rialzati CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.18.2 Controllare periodicamente l'efficienza degli attraversamenti pedonali rialzati e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità della segnaletica predisposta in prossimità di essi.
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.19
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.19 Componente Barriere new jersey CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.19.2 Controllare periodicamente l'efficienza delle barriere e delle parti costituenti nonché la loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Controllare l'integrità delle opere complementari connesse nell'ambito della sicurezza stradale.
Controllo Mensile 1 Corrosione Deformazione Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.20
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.20 Componente Mini rotonde CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.20.2 Controllo generale delle minirotonde e delle parti costituenti nonché della Controllo Mensile 1 Mancanza No Specializzati
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale. Rottura Sganciamenti
vari
COMPONENTE 9.7.21
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.21 Componente Paracolpi segnaletici CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.21.2 Controllo generale dei paracolpi segnaletici e delle parti costituenti nonché della loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale.
Controllo Mensile 1 Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.22
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.22 Componente Salva pedoni CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C9.7.22.2 Controllo generale dei salvapedoni e delle parti costituenti nonché della loro integrazione con la viabilità e segnaletica stradale.
Controllo Mensile 1 Mancanza Rottura Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.1.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.1 Componente Alberi CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.1.5 Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
Aggiornamento
Semestrale 1 Crescita confusa Presenza di insetti
No Giardiniere
C12.1.1.6 Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
Aggiornamento
1 No
COMPONENTE 12.1.7
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.7 Componente Cordoli e bordure CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.7.3 Controllo generale delle parti a vista e di eventuali anomalie. Verifica dell'integrità delle parti e dei giunti verticali tra gli elementi contigui.
Controllo Annuale 1 Distacco Mancanza Rottura
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.1.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.12 Componente Ghiaia e pietrisco CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.12.2 Controllo della granulometria del materiale. Verificare la corretta distribuzione e costipamento del materiale lungo i percorsi in uso.
Verifica Semestrale 1 Granulometria irregolare Mancanza
No Giardiniere
COMPONENTE 12.1.25
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12.1.25 Componente Sementi CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.25.2 Controllo delle indicazioni riportate circa l'utilizzo delle sementi e le caratteristiche (grado di purezza, germinabilità, ecc.) dei prodotti.
Controllo Quando occorre
1 Assenza di etichettatura Prodotto scaduto
No Giardiniere
COMPONENTE 12.1.26
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.26 Componente Siepi CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.26.5 Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
Controllo 1 Crescita confusa Malattie a carico delle piante
No Giardiniere
C12.1.26.6 Controllo periodico delle siepi al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. Identificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
Controllo Semestrale 1 Malattie a carico delle piante
No Giardiniere
COMPONENTE 12.1.29
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.29 Componente Strati di pacciamatura CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.29.2 Controllo e verifica della corretta distribuzione del materiale in prossimità delle piante.
Verifica Semestrale 1 Mancanza No Giardiniere
COMPONENTE 12.1.30
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.30 Componente Substrato di coltivazione CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.30.2 Analisi delle composizioni e qualità del prodotto previa verifica di assenza di agenti patogeni e/o sostanze tossiche.
Analisi Quando occorre
1 Presenza di agenti patogeni
No Analisti di laboratorio
COMPONENTE 12.1.31
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.31 Componente Tappeti erbosi CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.31.6 Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
Aggiornamento
Mensile 1 Crescita di vegetazione spontanea Prato diradato
No Generico
COMPONENTE 12.1.33
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.33 Componente Terra di coltivo CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.33.2 Verificare l' assenza di elementi estranei (pietre, sassi , radici, rami, ecc.) e di sostanze tossiche e/o di agenti patogeni. Controllare le informazioni riportate sulle etichettature circa la presenza in proporzione di componenti nutritivi, sostanze organiche, microrganismi essenziali, ecc..
Controllo Quando occorre
1 Presenza di ciottoli e sassi Presenza di radici ed erbe
No Giardiniere
COMPONENTE 12.1.51
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.51 Componente Piante erbacee CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.51.5 Controllo periodico delle piante al fine di rilevarne quelle appassite e deperite.
Aggiornamento
Mensile 1 Crescita confusa Terreno arido
No Giardiniere
C12.1.51.6 Controllo periodico delle piante al fine di rilevare eventuali attacchi di malattie o parassiti dannosi alla loro salute. ldentificazione dei parassiti e delle malattie a carico delle piante per pianificare i successivi interventi e/o trattamenti antiparassitari. Il controllo va eseguito da personale esperto (botanico, agronomo, ecc.).
Aggiornamento
Mensile 1 Malattie a carico delle piante Presenza di insetti
No Giardiniere
COMPONENTE 12.1.54
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.54 Componente Prati da gioco CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.54.9 Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
Aggiornamento
Mensile 1 Crescita di vegetazione spontanea Prato diradato
No Generico
COMPONENTE 12.1.56
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.56 Componente Prati ornamentali CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.56.9 Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione spontanea e
Aggiornamento
Mensile 1 Crescita di vegetazione
No Generico
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose. spontanea Prato diradato
COMPONENTE 12.1.58
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.58 Componente Prati per uso corrente CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.58.9 Controllare l'integrità dei tappeti erbosi e l'assenza di zolle mancanti lungo le superfici. Verificare l'assenza di crescita di vegetazione spontanea e depositi, (pietre, rami, ecc.) lungo le superfici erbose.
Aggiornamento
Mensile 1 Crescita di vegetazione spontanea Prato diradato
No Generico
COMPONENTE 12.1.64
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.64 Componente Terricci CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.1.64.2 Verificare l' assenza di elementi estranei (pietre, sassi , radici, rami, ecc.) e di sostanze tossiche e/o di agenti patogeni. Controllare le informazioni riportate sulle etichettature circa la presenza in proporzione di componenti nutritivi, sostanze organiche, microrganismi essenziali, ecc..
Controllo Quando occorre
1 Presenza di ciottoli e sassi Presenza di radici ed erbe
No Giardiniere
COMPONENTE 12.2.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.1 Componente Altalene CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.1.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.
Ispezione Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.1.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.1.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica informativa
No Specializzati vari
C12.2.1.10 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
C12.2.1.11 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Controllo Mensile 1 Irregolarità delle superfici lisce
No Specializzati vari
C12.2.1.12 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.2 Componente Arrampicate CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.2.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.
Ispezione Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.2.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE C12.2.2.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle
informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.) Controllo Mensile 1 Assenza di
segnaletica ludica informativa
No
C12.2.2.10 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
C12.2.2.11 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.3 Componente Assi di equilibrio CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.3.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.
Ispezione Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.3.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.3.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica informativa
No Specializzati vari
C12.2.3.10 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
C12.2.3.11 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Controllo Mensile 1 Irregolarità delle superfici lisce
No Specializzati vari
C12.2.3.12 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.4
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.4 Componente Casette CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.4.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.
Ispezione Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.4.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.4.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica informativa
No Specializzati vari
C12.2.4.10 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Controllo Mensile 1 Irregolarità delle superfici lisce
No Specializzati vari
C12.2.4.11 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
C12.2.4.12 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.6
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.6 Componente Dondoli a bilico CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.6.6 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
Usura elementi di aggancio
C12.2.6.7 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica informativa
No Specializzati vari
C12.2.6.8 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
C12.2.6.9 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Controllo Mensile 1 Irregolarità delle superfici lisce
No Specializzati vari
C12.2.6.10 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.7
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.7 Componente Dondoli oscillanti CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.7.6 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.7.7 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica informativa
No Specializzati vari
C12.2.7.8 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
C12.2.7.9 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Controllo Mensile 1 Irregolarità delle superfici lisce
No Specializzati vari
C12.2.7.10 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.9
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.9 Componente Giochi a molla CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.9.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.
Ispezione Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.9.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.9.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica informativa
No Specializzati vari
C12.2.9.10 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
C12.2.9.11 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Controllo Mensile 1 Irregolarità delle superfici lisce
No Specializzati vari
C12.2.9.12 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.10
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.10 Componente Giostre CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.10.6 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione
No Specializzati vari
C12.2.10.7 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle Controllo Mensile 1 Assenza di No Specializzati
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). segnaletica ludica informativa
vari
C12.2.10.8 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
C12.2.10.9 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Controllo Mensile 1 Irregolarità delle superfici lisce
No Specializzati vari
C12.2.10.10
Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Controllo Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.11
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.11 Componente Labirinti CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.11.4 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.)
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica informativa
No Specializzati vari
C12.2.11.5 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
C12.2.11.6 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Controllo Mensile 1 Irregolarità delle superfici lisce
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.12 Componente Pannelli gioco CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.12.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.
Ispezione Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
Corrosione Usura elementi di aggancio
C12.2.12.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.12.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica informativa
No Specializzati vari
C12.2.12.10
Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
C12.2.12.11
Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Controllo Mensile 1 Irregolarità delle superfici lisce
No Specializzati vari
C12.2.12.12
Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.13
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.13 Componente Pavimentazione antitrauma CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.13.2 Controllare l'integrità degli elementi costituenti la pavimentazione lungo le aree dei giochi.
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica informativa Assenza di sostanze nocive Mancanza
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.14
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.14 Componente Pedana antitrauma CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.14.2 Controllare l'integrità degli elementi costituenti la pavimentazione lungo le aree dei giochi.
Controllo Mensile 1 Assenza di sostanze nocive Mancanza Spessori inadeguati
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.15
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.15 Componente Piramidi a corda CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.15.6 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.
Ispezione Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.15.7 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.15.8 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica informativa
No Specializzati vari
C12.2.15.9 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
C12.2.15.10
Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.16
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.16 Componente Ponti CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.16.6 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.16.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.
Ispezione Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.16.8 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica informativa
No Specializzati vari
C12.2.16.9 Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
C12.2.16.10
Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.17
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.17 Componente Sbarre a gradini CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.17.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.
Ispezione Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.17.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE C12.2.17.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle
informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.). Controllo Mensile 1 Assenza di
segnaletica ludica informativa
No Specializzati vari
C12.2.17.10
Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
C12.2.17.11
Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.18
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.18 Componente Scivoli CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.18.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.
Ispezione Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.18.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
C12.2.18.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).
Controllo Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
C12.2.18.10
Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Controllo Mensile 1 Irregolarità delle superfici lisce
No Specializzati vari
C12.2.18.11
Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
C12.2.18.12
Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.19
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.19 Componente Tunnel CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.19.7 Controllo degli elementi di aggancio (catene, funi, corde, ecc.) e di tutte le parti costituenti evidenziando parti usurate o difettose.
Ispezione Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.19.8 Controllare lo stato di bulloni e fissaggi tra i vari elementi ponendo attenzione alle prescrizioni del fornitore.
Revisione Trimestrale 1 Allentamento di bulloni e fissaggi Corrosione Usura elementi di aggancio
No Specializzati vari
C12.2.19.9 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica informativa
No Specializzati vari
C12.2.19.10
Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti.
Controllo Mensile 1 Irregolarità delle superfici lisce
No Specializzati vari
C12.2.19.11
Controllo del perfetto posizionamento e dell'integrità dei materiali costituenti le superfici di sicurezza. Verifica delle altezze di caduta rispettando le prescrizione del fornitore.
Verifica Mensile 1 Mancanza del rivestimento di sicurezza
No Specializzati vari
C12.2.19.12
Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica degli ancoraggi di fondazione.
Prova Mensile 1 Allentamento di bulloni e fissaggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.20
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.20 Componente Vasche di sabbia CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.20.6 Controllare che all'interno della vasca il livello della sabbia sia almeno pari a 20 cm in ogni parte di essa.
Verifica Mensile 1 Mancanza di sabbia No Generico
C12.2.20.7 Controllare il corretto posizionamento dei segnali ludici rispetto alle informazioni di utilizzo del gioco (età, n. max utenti, ecc.).
Controllo Mensile 1 Assenza di segnaletica ludica
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
informativa C12.2.20.8 Controllo delle superfici a vista ed in particolare di quelle lisce verificando
l'assenza di sporgenze o angoli vivi delle parti costituenti. Controllo Mensile 1 Irregolarità delle
superfici lisce No Specializzati
vari
COMPONENTE 12.2.22
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.22 Componente Tappeti elastici CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.2.22.3 Controllo della stabilità dei telai e di tutte le parti costituenti fissate al suolo. Verifica delle superfici di gioco.
Prova Mensile 1 Usura elementi costituenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.2 Componente Barriere pedonali CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.2.3 Controllare la disposizione lungo le zone pedonali. Verificare l'assenza di anomalie lungo le superfici a vista.
Controllo Semestrale 1 Alterazione cromatica Corrosione Instabilità ancoraggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.3 Componente Cestini portarifiuti in acciaio inox CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.3.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti.
Controllo Trimestrale 1 Deposito superficiale Instabilità ancoraggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.4
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.4 Componente Cestini portarifiuti in alluminio CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.4.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti.
Controllo Trimestrale 1 Deposito superficiale Instabilità ancoraggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.5
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.5 Componente Cestini portarifiuti in cemento CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.5.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti.
Controllo Trimestrale 1 Deposito superficiale Instabilità ancoraggi Scheggiature
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.6
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.6 Componente Cestini portarifiuti in lamiera zincata CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.6.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la Controllo Trimestrale 1 Deposito superficiale No Specializzati
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti. Instabilità ancoraggi vari
COMPONENTE 12.3.8
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.8 Componente Contenitori per rifiuti differenziati CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.8.2 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di appoggio. Controllare l'esattezza delle istruzioni d'uso rispetto alle varie fasi di deposito. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura.
Controllo Mensile 1 Assenza istruzioni Deposito superficiale
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.10
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.10 Componente Delimitatori di traffico CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.10.3 Controllare la posizione e la distribuzione dei dissuasori lungo il perimetro di protezione delle aree. Controllo dell'integrità del manufatto e delle parti costituenti. Verifica di eventuali variazioni della sagoma originaria. Controllo dell'integrità degli elementi di unione e/o connessione.
Controllo Trimestrale 1 Alterazione cromatica Deposito superficiale Rottura Variazione sagoma
No
COMPONENTE 12.3.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.12 Componente Dissuasori detraibili manualmente CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.12.3 Controllare la posizione e la distribuzione dei dissuasori lungo il perimetro di protezione delle aree. Controllo dell'integrità del manufatto e delle parti costituenti. Verifica di eventuali variazioni della sagoma originaria. Controllo dell'integrità degli elementi di unione e/o connessione.
Controllo Trimestrale 1 Alterazione cromatica Deposito superficiale Rottura Variazione sagoma
No
COMPONENTE 12.3.13
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.13 Componente Fioriere in conglomerato cementizio CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.13.2 Verificare la corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc. Controllare l'assenza di eventuali anomalie (depositi, macchie, ecc.)
Controllo Trimestrale 1 Alterazione cromatica Deposito superficiale Macchie e graffiti Scheggiature
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.14
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.14 Componente Fioriere in ghisa CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.14.2 Verificare la corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc. Controllare l'assenza di eventuali anomalie (depositi, macchie, ecc.)
Controllo Mensile 1 Alterazione cromatica Deposito superficiale Macchie e graffiti
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.15
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.15 Componente Fioriere in legno CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.15.2 Verificare la corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc.. Controllare l'assenza di eventuali anomalie (depositi, macchie, ecc.).
Controllo Trimestrale 1 Alterazione cromatica Azzurratura Deposito superficiale Infracidamento
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.16
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.16 Componente Fontane CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.16.3 Controllare l'integrità dei manufatti e l'assenza di eventuali anomalie. Controllare i flussi e le portate d'acqua in relazione ai parametri idrici di riferimento. Verificare la perfetta funzionalità degli impianti di elettropompe in relazione alle centraline elettroniche di gestione.
Controllo Mensile 1 Alterazione cromatica Deposito superficiale Macchie e graffiti
No Specializzati vari Idraulico
COMPONENTE 12.3.17
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.17 Componente Fontanelle CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.17.3 Controllare la regolare distribuzione di acqua anche in relazione alle portate di riferimento. Controllare la perfetta funzionalità degli elementi costituenti (rubinetti, chiavi di arresto, ecc.). Verificare l'assenza di
Controllo Trimestrale 1 Gocciolamento No Idraulico
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
eventuali anomalie.
COMPONENTE 12.3.20
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.20 Componente Gazebo CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.20.4 Controllare gli agganci e/o sistemi di connessione dei vari elementi. Verifica delle condizioni di stabilità al suolo. Controllare l'assenza di eventuali anomalie.
Controllo Quando occorre
1 Instabilità ancoraggi No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.22
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.22 Componente Griglie di protezione per alberi CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.22.2 Controllare il regolare assemblaggio delle parti. Verificare l'assenza di eventuali anomalie.
Controllo Trimestrale 1 Alterazione cromatica Sgancio di elementi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.25
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.25 Componente Paline Informative CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE C12.3.25.2 Controllare l'assenza di eventuali anomalie. In particolare verificare la
corretta stabilità delle paline, dei cartelli informativi e dei supporti a corredo.
Controllo Semestrale 1 Instabilità dei supporti Mancanza
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.26
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.26 Componente Panchine amovibili CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.26.2 Controllo periodico dell'integrità delle parti costituenti le panchine e ricerca di eventuali anomalie e/o causa di usura.
Controllo Mensile 1 Alterazione cromatica Corrosione Deposito superficiale
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.27
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.27 Componente Panchine anatomiche con braccioli CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.27.3 Controllo periodico dell'integrità delle parti costituenti le panchine e ricerca di eventuali anomalie e/o causa di usura.
Controllo Mensile 1 Alterazione cromatica Corrosione Deposito superficiale Instabilità degli ancoraggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.28
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.28 Componente Panchine anatomiche senza braccioli CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.28.3 Controllo periodico dell'integrità delle parti costituenti le panchine e ricerca di eventuali anomalie e/o causa di usura.
Controllo Mensile 1 Alterazione cromatica Corrosione Deposito superficiale Instabilità degli ancoraggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.29
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.29 Componente Panchine fisse CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.29.3 Controllo periodico dell'integrità delle parti costituenti le panchine e ricerca di eventuali anomalie e/o causa di usura.
Controllo Mensile 1 Alterazione cromatica Corrosione Deposito superficiale Instabilità degli ancoraggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.30
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.30 Componente Panchine senza schienali CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.30.3 Controllo periodico dell'integrità delle parti costituenti le panchine e ricerca di eventuali anomalie e/o causa di usura.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Alterazione cromatica Deposito superficiale Macchie e graffiti Scheggiature
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.31
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.31 Componente Parapedonali CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.31.3 Controllare la corretta disposizione in prossimità degli incroci stradali. Verificare l'assenza di eventuali anomalie nonché la stabilità degli ancoraggi al suolo.
Controllo Mensile 1 Alterazione cromatica Corrosione Deposito superficiale
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.32
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.32 Componente Pensiline e coperture CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.32.4 Controllare lo stato generale verificando l'assenza di anomalie. Verificare la stabilità degli ancoraggi al suolo.
Controllo Trimestrale 1 Corrosione Deposito superficiale Frantumazione Instabilità ancoraggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.33
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12.3.33 Componente Portacicli CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.33.2 Controllare periodicamente i meccanismi di aggancio e sgancio predisposti. Verificare gli strati protettivi delle finiture a vista. Controllare la disposizione dei portacicli anche in funzione degli altri elementi di arredo urbano.
Verifica Mensile 1 Corrosione Presenza di ostacoli Sganciamenti
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.34
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.34 Componente Recinzioni attrezzate CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.34.3 Controllo periodico del grado di finitura e di integrità degli elementi in vista. Ricerca di eventuali anomalie causa di usura.
Controllo a vista
Semestrale 1 Corrosione Decolorazione Deformazione Deposito superficiale Mancanza
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.35
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.35 Componente Sedute CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.35.3 Controllo periodico dell'integrità delle parti costituenti le panchine e ricerca di eventuali anomalie e/o causa di usura.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Alterazione cromatica Deposito superficiale Macchie e graffiti
No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
Scheggiature
COMPONENTE 12.3.38
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.38 Componente Stendardi CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.38.3 Controllare la disposizione in funzione della percezione dei manifesti. Verificare l'assenza di eventuali anomalie nonché la stabilità degli ancoraggi al suolo.
Controllo Mensile 1 Alterazione cromatica Corrosione Deposito superficiale
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.42
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.42 Componente Cestini portarifiuti in legno CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.42.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti.
Controllo Trimestrale 1 Deposito superficiale Instabilità ancoraggi Scheggiature
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.43
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.43 Componente Fioriere in acciaio CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.43.2 Verificare la corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc.. Controllare l'assenza di eventuali anomalie (depositi, macchie, ecc.).
Controllo Mensile 1 Alterazione cromatica Deposito superficiale Macchie e graffiti
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.44
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.44 Componente Fioriere in polietilene CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.44.2 Verificare la corretta posizione rispetto alle condizioni di traffico pedonale, veicolare, visibilità, ecc.. Controllare l'assenza di eventuali anomalie (depositi, macchie, ecc.).
Controllo Mensile 1 Alterazione cromatica Deposito superficiale Macchie e graffiti
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.51
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.51 Componente Lampioni stradale ad energia solare CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.51.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità degli elementi costituenti (moduli fvt in silicio monocristallino, strutture testapalo in acciaio inox, batterie ermetiche o al gel, ecc.).
Controllo Trimestrale 1 Abbassamento livello di illuminazione
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.56
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.56 Componente Pattumiere per deiezioni canine CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.56.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti.
Controllo Trimestrale 1 Deposito superficiale Instabilità ancoraggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.57
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.57 Componente Porta ceneri per spazi pubblici CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C12.3.57.3 Controllare l'integrità dei manufatti e dei sistemi di sostegno. Verificare la funzionalità dei sistemi di apertura-chiusura se previsti.
Controllo Trimestrale 1 Deposito superficiale Instabilità ancoraggi
No Specializzati vari
COMPONENTE 6.3.2
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.2 Componente Contattore CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.2.4 Verificare che i fili siano ben serrati dalle viti e che i cavi siano ben sistemati nel coperchio passacavi. Nel caso di eccessivo rumore smontare il contattore e verificare lo stato di pulizia delle superfici dell'elettromagnete e della bobina.
Ispezione a vista
Semestrale 1 Anomalie del circuito magnetico Anomalie della bobina Anomalie della molla Anomalie delle viti serrafili Anomalie dell'elettromagnete Difetti dei passacavo Rumorosità
No Elettricista
C6.3.2.5 Misurare la tensione ai morsetti di arrivo utilizzando un voltmetro. Ispezione strumentale
Annuale 1 Anomalie dell'elettromagnete
No Elettricista
COMPONENTE 6.3.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.3 Componente Fusibili CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.3.3 Verificare la corretta posizione ed il tipo di fusibile installato. Controllare che le connessioni siano efficienti e pulite.
Ispezione a vista
Semestrale 1 Depositi vari Difetti di funzionamento Umidità
No Elettricista
COMPONENTE 6.3.6
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.6 Componente Interruttori CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.6.2 Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
Controllo a vista
Mensile 1 Anomalie degli sganciatori Corto circuiti Difetti agli interruttori Difetti di taratura Disconnessione dell'alimentazione Surriscaldamento
No Elettricista
COMPONENTE 6.3.8
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.8 Componente Prese e spine CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE C6.3.8.2 Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e
dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
Controllo a vista
Mensile 1 Corto circuiti Disconnessione dell'alimentazione Surriscaldamento
No Elettricista
COMPONENTE 6.3.9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.9 Componente Quadri di bassa tensione CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.9.5 Verificare il corretto funzionamento della centralina di rifasamento. Controllo a vista
2 Mesi 1 Anomalie dell'impianto di rifasamento
No Elettricista
C6.3.9.6 Verificare l'integrità dei condensatori di rifasamento e dei contattori. Ispezione a vista
Semestrale 1 Anomalie dei contattori Anomalie dell'impianto di rifasamento
No Elettricista
C6.3.9.7 Verificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri. Controllo 2 Mesi 1 Anomalie dei contattori Anomalie dei magnetotermici
No Elettricista
C6.3.9.8 Verificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici.
Ispezione a vista
Semestrale 1 Anomalie dei fusibili Anomalie dei magnetotermici Anomalie dei relè
No Elettricista
COMPONENTE 6.3.10
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.10 Componente Quadri di media tensione CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.10.6 Controllo dello stato generale e dell'integrità con particolare attenzione allo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovre di apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sgancio degli interruttori di manovra sezionatori.
Controllo a vista
12 Mesi 1 Anomalie delle batterie Corto circuiti Difetti agli interruttori Difetti di taratura Disconnessione dell'alimentazione Surriscaldamento
No Elettricista
C6.3.10.7 Verificare l'efficienza delle lampade di segnalazione, delle spie di segnalazione dei sezionatori di linea.
Controllo 12 Mesi 1 Difetti di taratura Surriscaldamento
No Elettricista
C6.3.10.8 Verificare il corretto funzionamento del carica batteria di alimentazione secondaria.
Ispezione a vista
1 Anomalie delle batterie
No Elettricista
C6.3.10.9 Verificare l'integrità delle bobine dei circuiti di sgancio. Ispezione a vista
Annuale 1 Difetti agli interruttori Difetti degli organi di manovra
No Elettricista
C6.3.10.10 Verificare l'efficienza degli isolatori di poli degli interruttori a volume d'olio ridotto. Verificare il regolare funzionamento dei motori, dei relè, dei blocchi a chiave, dei circuiti ausiliari; controllare il livello dell'olio degli interruttori a volume d'olio ridotto e la pressione del gas ad interruttore a freddo.
Controllo a vista
12 Mesi 1 Difetti agli interruttori Difetti di taratura
No Elettricista
COMPONENTE 6.3.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.11 Componente Relè a sonde CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.11.4 Verificare il corretto serraggio dei fili nei rispettivi serrafili e la corretta posizione della sonda. Controllare che tutti i dispositivi di regolazione e comando siano funzionanti.
Ispezione a vista
Semestrale 1 Anomalie dei dispositivi di comando Anomalie del collegamento Anomalie delle sonde Corto circuito Difetti di regolazione
No Elettricista
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
Difetti di serraggio Mancanza dell'alimentazione Sbalzi della temperatura
COMPONENTE 6.3.12
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.12 Componente Relè termici CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.12.3 Verificare il corretto serraggio dei fili nei rispettivi serrafili. Controllare che tutti i dispositivi di regolazione e comando siano funzionanti.
Ispezione a vista
Semestrale 1 Anomalie dei dispositivi di comando Difetti di regolazione Difetti di serraggio
No Elettricista
COMPONENTE 6.3.13
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.13 Componente Sezionatore CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.13.2 Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
Controllo a vista
Mensile 1 Anomalie degli sganciatori Corto circuiti Difetti ai dispositivi di manovra Difetti di taratura Surriscaldamento
No Elettricista
COMPONENTE 6.3.16
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.16 Componente Barre in rame CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.16.3 Verificare la tensione e la corrente in uscita; controllare la frequenza di uscita e la potenza attiva erogata.
Ispezione strumentale
Semestrale 1 Difetti serraggi No Elettricista
C6.3.16.4 Verificare il corretto serraggio delle barre ai rispettivi moduli. Controllo Semestrale 1 Difetti serraggi No Elettricista
COMPONENTE 6.3.17
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.17 Componente Disgiuntore di rete CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.17.2 Verificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei disgiuntori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
Controllo a vista
Mensile 1 Anomalie degli sganciatori Corto circuiti Difetti ai dispositivi di manovra Difetti di taratura Surriscaldamento
No Elettricista
C6.3.17.3 Verificare il corretto funzionamento delle spie di segnalazione del disgiuntore.
Controllo 1 Anomalie led No Elettricista
COMPONENTE 6.3.19
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.19 Componente Pettini di collegamento in rame CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE C6.3.19.3 Verificare la tensione e la corrente in uscita; controllare la frequenza di
uscita e la potenza attiva erogata. Ispezione strumentale
Semestrale 1 Difetti serraggi No Elettricista
C6.3.19.4 Verificare il corretto serraggio dei pettini ai rispettivi moduli. Controllo Semestrale 1 Difetti serraggi No Elettricista
COMPONENTE 6.3.20
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.20 Componente Presa interbloccata CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.20.2 Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
Controllo a vista
Mensile 1 Corto circuiti Difetti agli interruttori Difetti di taratura Disconnessione dell'alimentazione Surriscaldamento
No Elettricista
COMPONENTE 6.3.21
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.21 Componente Sistemi di cablaggio CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.21.3 Verificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate.
Ispezione a vista
Annuale 1 Anomalie degli allacci Anomalie delle prese Difetti delle canaline Difetti di serraggio
No Elettricista
COMPONENTE 6.3.22
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.22 Componente Canalizzazioni in PVC CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.3.22.3 Controllo dello stato generale e dell'integrità dei contenitori a vista, dei coperchi delle cassette e delle scatole di passaggio.
Controllo a vista
Semestrale 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.1
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.1 Componente Bollard (paletti) CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.1.4 Verificare l'efficienza delle lampade e degli altri accessori. Ispezione Trimestrale 1 Difetti di messa a terra Difetti di stabilità
No Elettricista
C6.7.1.5 Controllo dell'integrità dei paletti verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Decolorazione Deposito superficiale Difetti di messa a terra Difetti di serraggio Difetti di stabilità Patina biologica
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.2
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.2 Componente Diffusori CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.2.3 Verificare la corretta posizione e l'integrità superficiale del diffusore. Verifica Trimestrale 1 Deposito superficiale No Elettricista
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
Difetti di tenuta Rotture
COMPONENTE 6.7.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.3 Componente Lampade a luce miscelata CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.3.3 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Controllo a vista
Mensile 1 Abbassamento livello di illuminazione
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.4
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.4 Componente Lampade ad induzione CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.4.3 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Controllo a vista
Mensile 1 Abbassamento livello di illuminazione
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.5
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.5 Componente Lampade a ioduri metallici CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.5.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Controllo a vista
Mensile 1 Abbassamento livello di illuminazione
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.6
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.6 Componente Lampade a scarica nei gas CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.6.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine Controllo a vista
Mensile 1 Abbassamento livello di illuminazione
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.7
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.7 Componente Lampade a vapore di sodio CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.7.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Controllo a vista
Mensile 1 Abbassamento livello di illuminazione
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.8
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.8 Componente Lampade a vapore di mercurio CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.8.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Controllo a vista
Mensile 1 Abbassamento livello di illuminazione
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.9 Componente Lampade ad incandescenza CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.9.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine Controllo a vista
Mensile 1 Abbassamento livello di illuminazione
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.10
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.10 Componente Lampade alogene CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.10.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Controllo a vista
Mensile 1 Abbassamento livello di illuminazione
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.11 Componente Lampade fluorescenti CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.11.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle lampadine. Controllo a vista
Mensile 1 Abbassamento livello di illuminazione
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.12
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.12 Componente Lampioni a braccio CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.12.5 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori.
Ispezione Trimestrale 1 Anomalie del rivestimento Difetti di messa a terra Difetti di stabilità
No Elettricista
C6.7.12.6 Controllo dell'integrità dei lampioni verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Corrosione Difetti di messa a terra Difetti di serraggio Difetti di stabilità
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.13
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.13 Componente Lampioni a grappolo CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.13.5 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori.
Ispezione Trimestrale 1 Difetti di messa a terra Difetti di stabilità
No Elettricista
C6.7.13.6 Controllo dell'integrità dei pali e/o dei lampioni verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Alterazione cromatica Anomalie del
No Elettricista
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
rivestimento Corrosione Difetti di messa a terra Difetti di serraggio Difetti di stabilità
COMPONENTE 6.7.14
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.14 Componente Lampioni singoli CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.14.4 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori.
Ispezione Trimestrale 1 Difetti di messa a terra Difetti di stabilità
No Elettricista
C6.7.14.5 Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Decolorazione Deposito superficiale Difetti di messa a terra Difetti di serraggio Difetti di stabilità Patina biologica
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.15
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.15 Componente Pali per l'illuminazione CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.15.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità dei pali per l'illuminazione. Controllo a vista
Biennale 1 Alterazione cromatica
No Elettricista
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
Anomalie del rivestimento Deposito superficiale Difetti di stabilità Infracidamento Patina biologica
COMPONENTE 6.7.16
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.16 Componente Pali in acciaio CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.16.4 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori.
Ispezione Trimestrale 1 Anomalie del rivestimento Difetti di messa a terra Difetti di stabilità
No Elettricista
C6.7.16.5 Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Corrosione Difetti di messa a terra Difetti di serraggio Difetti di stabilità
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.17
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.17 Componente Pali in alluminio CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.17.4 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori.
Ispezione Trimestrale 1 Difetti di messa a terra
No Elettricista
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
Difetti di stabilità C6.7.17.5 Controllo dell'integrità dei pali e/o dei lampioni verificando lo stato di
tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra. Controllo a vista
Trimestrale 1 Alterazione cromatica Anomalie del rivestimento Corrosione Difetti di messa a terra Difetti di serraggio Difetti di stabilità
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.18
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.18 Componente Pali in calcestruzzo CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.18.4 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori.
Ispezione Trimestrale 1 Difetti di messa a terra Difetti di serraggio
No Elettricista
C6.7.18.5 Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra. Verificare che non ci siano fessurazioni e/o cavillature e che non ci siano fenomeni di corrosione.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Anomalie del rivestimento Cavillature superficiali Crosta Decolorazione Deposito superficiale Difetti di messa a terra Difetti di serraggio Difetti di stabilità Esposizione dei ferri di armatura Patina biologica
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.19
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.19 Componente Pali in ghisa CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.19.3 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori.
Ispezione Trimestrale 1 Difetti di messa a terra Difetti di stabilità
No Elettricista
C6.7.19.4 Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Decolorazione Deposito superficiale Difetti di messa a terra Difetti di serraggio Difetti di stabilità Patina biologica
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.20
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.20 Componente Pali in legno CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.20.4 Controllo del grado di usura delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di umidità, marcescenza, riduzione o perdita delle caratteristiche di resistenza).
Controllo a vista
Semestrale 1 Decolorazione Deposito superficiale Difetti di serraggio Difetti di stabilità Fessurazioni Infracidamento Macchie Muffa Penetrazione di umidità
Si Tecnici di livello superiore
COMPONENTE 6.7.21
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.21 Componente Pali in vetroresina CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.21.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità dei pali per l'illuminazione. Controllo a vista
Semestrale 1 Difetti di alimentazione Difetti di serraggio
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.22
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.22 Componente Rifrattori CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.22.3 Verificare la corretta posizione e l'integrità superficiale del rifrattore. Verifica Trimestrale 1 Deposito superficiale Difetti di tenuta Rotture
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.23
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.23 Componente Riflettori CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.23.3 Controllare la corretta posizione dei riflettori e l'integrità delle lampadine. Verificare la pulizia della superficie dei riflettori.
Controllo a vista
Mensile 1 Abbassamento livello di illuminazione Depositi superficiali Difetti di ancoraggio
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.24
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.24 Componente Sbracci in acciaio CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.24.4 Verificare l'efficienza dei reattori, starter, condensatori, lampade ed altri accessori.
Ispezione Trimestrale 1 Anomalie del rivestimento Difetti di messa a terra Difetti di stabilità
No Elettricista
C6.7.24.5 Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra e degli sbracci.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Corrosione Difetti di messa a terra Difetti di serraggio Difetti di stabilità
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.25
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.25 Componente Torre portafari CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.25.2 Controllo dello stato generale e dell'integrità delle torri portafari. Controllo a vista
Annuale 1 Alterazione cromatica Anomalie del rivestimento Deposito superficiale Difetti di stabilità Infracidamento Patina biologica
No Elettricista
COMPONENTE 6.7.26
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.26 Componente Dispositivi di controllo della luce (dimmer) CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.26.2 Verificare il corretto funzionamento dei dispositivi di regolazione e controllo.
Controllo a vista
1 Anomalie comandi No Elettricista
COMPONENTE 6.7.27
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.27 Componente Sistema di cablaggio CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.7.27.3 Verificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate.
Ispezione a vista
Annuale 1 Anomalie degli allacci Anomalie delle prese Difetti delle canaline Difetti di serraggio
No Elettricista
COMPONENTE 6.11.5
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.11 Elemento tecnologico Impianto di smaltimento acque meteoriche 6.11.5 Componente Pozzetti e caditoie CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C6.11.5.2 Verificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle pareti laterali.
Ispezione 12 Mesi 1 Difetti dei chiusini Intasamento
No Specializzati vari
COMPONENTE 18.1.4
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led 18.1.4 Componente Apparecchi led alimentati da celle fotovoltaiche CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C18.1.4.5 Controllare lo stato di serraggio dei morsetti e la funzionalità delle resistenze elettriche della parte elettrica delle celle e/o dei moduli di celle.
Controllo a vista
Semestrale 1 Difetti di serraggio morsetti
No Elettricista
C18.1.4.6 Verificare il livello di carica della batteria di alimentazione. Controllo a vista
1 Anomalie batterie No Elettricista
C18.1.4.7 Eseguire il controllo della funzionalità dei diodi di by-pass. Ispezione Trimestrale 1 Difetti di serraggio morsetti
No Elettricista
C18.1.4.8 Controllare i sistemi di tenuta e di fissaggio delle celle e/o dei moduli. Controllo a vista
Semestrale 1 Difetti di serraggio morsetti
No Generico
C18.1.4.9 Verifica della integrità delle superfici a vista dei diodi. Verificare la continuità delle connessioni.
Ispezione a vista
Semestrale 1 Anomalie anodo Anomalie catodo Anomalie connessioni
No Elettricista
COMPONENTE 18.1.10
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led 18.1.10 Componente Lampione stradale a led CONTROLLI
CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIE
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
C18.1.10.4 Verificare l'efficienza dei diodi e dei relativi componenti ed accessori. Ispezione Trimestrale 1 Difetti di messa a terra Difetti di stabilità
Si Elettricista
C18.1.10.5 Controllo dell'integrità dei pali verificando lo stato di tenuta del rivestimento, delle connessioni e dell'ancoraggio a terra.
Controllo a vista
Trimestrale 1 Decolorazione Deposito superficiale Difetti di messa a terra Difetti di serraggio Difetti di stabilità Patina biologica
Si Elettricista
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.1 Componente Banchina INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.1.1 Riparazioni di eventuali buche e/o fessurazioni mediante ripristino degli strati di fondo, pulizia e rifacimento degli strati superficiali con l'impiego di bitumi stradali a caldo. Rifacimento di giunti degradati.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.2 Componente Canalette INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.2.1 Ripristino delle canalizzazioni, con integrazione di parti mancanti relative alle canalette e ad altri elementi. Pulizia e rimozione di depositi, detriti e fogliame. Sistemazione degli elementi accessori di evacuazione e scarico delle acque meteoriche.
Semestrale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.3 Componente Carreggiata INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.3.1 Riparazioni di eventuali buche e/o fessurazioni mediante ripristino degli strati di fondo, pulizia e rifacimento degli strati superficiali con l'impiego di bitumi stradali a caldo. Rifacimento di giunti degradati.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.4 Componente Cigli o arginelli INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.4.1 Sistemazione e raccordo delle banchine con le cunette per mezzo di un ciglio o arginello di larghezza variabile a secondo del tipo di strada. Pulizia e rimozione di detriti e depositi di fogliame ed altro.
Semestrale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.5 Componente Confine stradale INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.5.1 Ripristino degli elementi di recinzione lungo il confine stradale. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.6 Componente Cunette INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.6.1 Ripristino delle cunette mediante pulizia ed asportazione di detriti, depositi e fogliame. Integrazione di parti degradate e/o mancanti. Trattamenti di protezione (anticorrosivi, ecc.) a secondo dei materiali d'impiego.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.7 Componente Dispositivi di ritenuta INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.7.1 Ripristino delle parti costituenti e adeguamento dell'altezza di invalicabilità. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.8 Componente Marciapiede INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.8.1 Pulizia periodica delle superfici costituenti i percorsi pedonali e rimozione di depositi e detriti. Lavaggio con prodotti detergenti idonei al tipo di materiale della pavimentazione in uso.
Mensile 1 No Specializzati vari
I9.1.8.2 Riparazione delle pavimentazioni e/o rivestimenti dei percorsi pedonali con sostituzione localizzata di elementi rotti o fuori sede oppure sostituzione totale degli elementi della zona degradata e/o usurata. Demolizione ed asportazione dei vecchi elementi, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa dei nuovi elementi con l'impiego di malte, colle, sabbia, bitumi liquidi a caldo. Le tecniche di posa e di rifiniture variano in funzione dei materiali, delle geometrie e del tipo di percorso pedonale.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.9 Componente Pavimentazione stradale in bitumi INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.9.1 Rinnovo del manto stradale con rifacimento parziale o totale della zona degradata e/o usurata. Demolizione ed asportazione del vecchio manto, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa del nuovo manto con l'impiego di bitumi stradali a caldo.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.10 Componente Pavimentazione stradale in lastricati lapidei INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.10.1 Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione del fondo.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.11 Componente Pavimentazione stradale in lastricati prefabbricati INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.11.1 Ripristino della sigillatura e completamento della saturazione dei giunti con materiali idonei eseguita manualmente o a macchina.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.1.11.2 Sostituzione dei masselli e/o accessori usurati o rotti con altri analoghi. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.13
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.13 Componente Scarpate INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.13.1 Taglio della vegetazione in eccesso. Sistemazione delle zone erose e ripristino delle pendenze. Semestrale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.14 Componente Spartitraffico INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.14.1 Ripristino delle parti costituenti con integrazione di elementi mancanti. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.15 Componente Stalli di sosta INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.15.1 Ripristino delle aree di sosta con integrazione del manto stradale e della segnaletica orizzontale. Rimozione di ostacoli, vegetazione, depositi, ecc.
Mensile 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.1 Elemento tecnologico Strade 9.1.16 Componente Pavimentazione stradale in asfalto drenante INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.1.16.1 Rinnovo del manto stradale con rifacimento parziale o totale della zona degradata e/o usurata. Demolizione ed asportazione del vecchio manto, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa del nuovo manto con l'impiego di bitumi stradali a caldo di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.1 Componente Canalette
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.1.1 Ripristino delle canalizzazioni, con integrazione di parti mancanti relative alle canalette e ad altri elementi. Pulizia e rimozione di depositi, detriti e fogliame. Sistemazione degli elementi accessori di evacuazione e scarico delle acque meteoriche.
Semestrale 1 No Specializzati vari
I9.3.1.2 Sistemazione e raccordo delle banchine con le cunette per mezzo di un ciglio o arginello di larghezza variabile a secondo del tipo di strada. Pulizia e rimozione di detriti e depositi di fogliame ed altro.
Semestrale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.2 Componente Chiusini e pozzetti INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.2.1 Pulizia dei pozzetti e rimozione dei depositi accumulati in prossimità del chiusino. 4 Mesi 1 No Specializzati vari
I9.3.2.2 Ripristino ed integrazione degli elementi di apertura-chiusura. Trattamento anticorrosione delle parti metalliche in vista. Sostituzione di elementi usurati e/o giunti degradati. Pulizia del fondale da eventuali depositi.
Annuale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.3 Componente Cordoli e bordure INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.3.1 Reintegro dei giunti verticali tra gli elementi contigui in caso di sconnessioni o di fuoriuscita di materiale (sabbia di allettamento e/o di sigillatura).
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.3.3.2 Sostituzione degli elementi rotti e/o comunque rovinati con altri analoghi. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.4
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.4 Componente Dissuasori INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.4.1 Pulizia delle superfici a vista e rimozione di eventuali depositi. Semestrale 1 No Generico I9.3.4.2 Ripristino del corretto posizionamento e delle distanze di rispetto. Quando
occorre 1 No Specializzati
vari
I9.3.4.3 Sostituzione del manufatto e/o di elementi di connessione con altri analoghi. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.5 Componente Limitatori di sosta INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.5.1 Pulizia delle superfici a vista e rimozione di eventuali depositi. Semestrale 1 No Generico I9.3.5.2 Ripristino del corretto posizionamento e delle distanze di rispetto. 1 No I9.3.5.3 Sostituzione dell'elemento e/o parti di connessione con altre analoghe. Quando
occorre 1 No Specializzati
vari
COMPONENTE 9.3.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.6 Componente Marciapiedi INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.6.1 Pulizia periodica delle superfici costituenti i percorsi pedonali e rimozione di depositi e detriti. Lavaggio con prodotti detergenti idonei al tipo di materiale della pavimentazione in uso.
Quando occorre
1 No Generico
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE I9.3.6.2 Riparazione delle pavimentazioni e/o rivestimenti dei percorsi pedonali con sostituzione localizzata di
elementi rotti o fuori sede oppure sostituzione totale degli elementi della zona degradata e/o usurata. Demolizione ed asportazione dei vecchi elementi, pulizia e ripristino degli strati di fondo, pulizia e posa dei nuovi elementi con l'impiego di malte, colle, sabbia, bitumi liquidi a caldo. Le tecniche di posa e di rifiniture variano in funzione dei materiali, delle geometrie e del tipo di percorso pedonale.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.7 Componente Pavimentazione pedonale in granito INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.7.1 Ripristino degli strati superficiali previa levigatura e rinnovo della lucidatura a piombo (in particolare per marmi, graniti e marmette). Impregnazione a base di cere per i materiali lapidei usurati.
Quando occorre
1 No Pavimentista
I9.3.7.2 Pulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni adatte al tipo di rivestimento.
1 No Generico
I9.3.7.3 Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione del fondo.
Quando occorre
1 No Pavimentista
COMPONENTE 9.3.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.8 Componente Pavimentazione pedonale in lastre di pietra INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.8.1 Ripristino degli strati superficiali previa levigatura e rinnovo della lucidatura a piombo (in particolare per marmi, graniti e marmette). Impregnazione a base di cere per i materiali lapidei usurati.
Quando occorre
1 No Pavimentista
I9.3.8.2 Pulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni adatte al tipo di rivestimento.
1 Si Generico Pavimentista
I9.3.8.3 Ripristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimiche appropriate che non alterino le caratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE I9.3.8.4 Sostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e
relativa preparazione del fondo. Quando occorre
1 No Pavimentista
COMPONENTE 9.3.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.9 Componente Pavimentazione pedonale in masselli prefabbricati in cls INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.9.1 Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante spazzolatura manuale degli elementi o con tecniche di rimozione dei depositi, adatte al tipo di rivestimento, e con detergenti appropriati.
1 No Generico
I9.3.9.2 Ripristino della sigillatura e completamento della saturazione dei giunti con materiali idonei eseguita manualmente o a macchina.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.3.9.3 Sostituzione dei masselli e/o accessori usurati o rotti con altri analoghi. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.11 Componente Pavimentazioni bituminose INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.11.1 Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante spazzolatura manuale degli elementi o con tecniche di rimozione dei depositi, adatte al tipo di rivestimento, e con detergenti appropriati.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.3.11.2 Ripristino degli strati, previa accurata pulizia delle superfici, rimozione delle parti disaggregate, riempimento con rivestimenti di analoghe caratteristiche e successiva compattazione con rullo meccanico.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.14
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.14 Componente Rampe di raccordo INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.14.1 Ripristino della pavimentazione delle rampe con materiali idonei con caratteristiche di antisdrucciolo. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.3.14.2 Adeguamento della pendenza minima della rampa rispetto ai limiti di norma. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.15 Componente Segnaletica INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.15.1 Rifacimento delle bande e linee mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei e/o altri sistemi: pittura, materiali termoplastici, materiali plastici indurenti a freddo, linee e simboli preformati.
Annuale 1 No Specializzati vari
I9.3.15.2 Sostituzione degli elementi della segnaletica con elementi analoghi. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.3.16
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.3 Elemento tecnologico Aree pedonali e marciapiedi 9.3.16 Componente Sistemi di illuminazione INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.3.16.1 Pulizia dei corpi illuminanti e degli accessori connessi. Trimestrale 1 No Elettricista I9.3.16.2 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle
lampade fornite dal produttore. Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 9.5.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale 9.5.1 Componente Cartelli segnaletici INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.5.1.1 Ripristino e/o sostituzione degli elementi usurati della segnaletica con elementi analoghi così come previsto dal nuovo codice della strada. Rimozione del cartello segnaletico e riposizionamento del nuovo segnale e verifica dell'integrazione nel sistema della segnaletica stradale di zona.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.5.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.5 Elemento tecnologico Segnaletica stradale verticale 9.5.2 Componente Sostegni, supporti e accessori vari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.5.2.1 Ripristino delle condizioni di stabilità, mediante l'utilizzo di adeguata attrezzatura, provvedendo al serraggio degli elementi accessori e/o alla loro integrazione con altri di analoghe caratteristiche. Gli interventi vanno considerati anche in occasione di eventi traumatici esterni (urti, atti di vandalismo, ecc.).
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.2 Componente Attraversamenti ciclabili INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.6.2.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l’aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Annuale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.3 Componente Attraversamenti pedonali INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.6.3.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l’aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Annuale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.4 Componente Frecce direzionali INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.6.4.1 Rifacimento dei simboli mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Annuale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.7 Componente Isole di traffico INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.6.7.1 Rifacimento delle strisce e zebrature mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Annuale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.8 Componente Strisce di delimitazione
INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.6.8.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Annuale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.9 Componente Strisce longitudinali INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.6.9.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Annuale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.10 Componente Strisce trasversali INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.6.10.1 Rifacimento delle strisce mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei (vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.).
Annuale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.6.12
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.6 Elemento tecnologico Segnaletica stradale orizzontale 9.6.12 Componente Vernici segnaletiche INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.6.12.1 Rifacimento delle vernici segnaletiche mediante la squadratura e l'applicazione di materiali idonei Quando 1 No Specializzati
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
(vernici, vernici speciali con l'aggiunta di microsfere di vetro, ecc.). occorre vari
COMPONENTE 9.7.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.1 Componente Attenuatore d'urto INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.1.1 Sostituzione di parti mancanti o rotte con altri elementi di caratteristiche analoghe. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.2
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.2 Componente Barriere di sicurezza bilaterale INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.2.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.7.2.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.2.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.3
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.3 Componente Barriere di sicurezza deformabile INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.3.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.7.3.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.3.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.4
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.4 Componente Barriere di sicurezza longitudinale INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.4.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.7.4.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.4.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.5
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.5 Componente Barriere di sicurezza monolaterale INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.5.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.7.5.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.5.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.6
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.6 Componente Barriere di sicurezza per opere d'arte INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.6.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.7.6.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.6.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.7
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.7 Componente Barriere di sicurezza per pedoni INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.7.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.7.7.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.7.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.8
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.8 Componente Barriere di sicurezza per spartitraffico INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE I9.7.8.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando
occorre 1 No Specializzati
vari
I9.7.8.2 Sistemazione delle opere complementari (supporti, connessioni, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.8.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Mensile 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.9
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.9 Componente Barriere di sicurezza permanente INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.9.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.7.9.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.9.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.10
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.10 Componente Barriere di sicurezza rigida INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.10.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.7.10.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.10.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.11
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.11 Componente Barriere di sicurezza stradale INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.11.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No
I9.7.11.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.11.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.12
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.12 Componente Barriere di sicurezza temporanea INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.12.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.7.12.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.12.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.13
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.13 Componente Dispositivi antiabbagliamento INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.13.1 Ripristino delle condizioni di funzionamento in relazione agli orientamenti ed alle altezze d'uso dei dispositivi.
Semestrale 1 No Tecnici di livello superiore
COMPONENTE 9.7.14
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.14 Componente Guardrails per pedoni INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.14.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.7.14.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.14.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.15
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.15 Componente Letto di arresto INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.15.1 Integrazione del materiale del letto di arresto con sabbia o ghiaietto con caratteristiche idonee al tipo di impiego.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.7.15.2 Sistemazione della regolarità delle superfici e dei materiali costituenti (sabbia, ghiaietto, ecc.) anche in considerazione dei tratti stradali e delle traiettorie dei veicoli.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.15.3 Pulizia e rimozione di depositi, vegetazione, e/o materiali estranei che potrebbero compromettere la sicurezza degli utenti stradali.
Mensile 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.16
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.16 Componente Rilevati paramassi INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.16.1 Ripristino della stabilità mediante l'utilizzo di idoneo materiale di riempimento pietrame, terra, ecc.). In alcuni casi è possibile ripristinarli riutilizzando il materiale precedentemente franato.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.17
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.17 Componente Terminali e transizione INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.17.1 Integrazione di parti e/o elementi connessi. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I9.7.17.2 Sistemazione delle opere complementari (fondazioni, supporti, dispositivi di smaltimento delle acque, elementi segnaletica, ecc.).
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I9.7.17.3 Sostituzione di parti e/o elementi usurati o compromessi (deformati, sganciati, rotti, ecc.). Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.18
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.18 Componente Attraversamenti pedonali rialzati INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.18.1 Ripristino di parti e/o elementi usurati con altri idonei. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.19
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.19 Componente Barriere new jersey INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.19.1 Ripristino di parti e/o elementi usurati con altri idonei. Assemblaggio di parti sconnesse o fuori sede. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.20
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.20 Componente Mini rotonde INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.20.1 Sostituzione di parti mancanti o rotte con altri elementi di caratteristiche analoghe. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.21
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale 9.7.21 Componente Paracolpi segnaletici INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.21.1 Sostituzione di parti mancanti o rotte con altri elementi di caratteristiche analoghe. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 9.7.22
IDENTIFICAZIONE 9 Opera OPERE STRADALI 9.7 Elemento tecnologico Sistemi di sicurezza stradale
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 9.7.22 Componente Salva pedoni INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I9.7.22.1 Sostituzione di parti mancanti o rotte con altri elementi di caratteristiche analoghe. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.1.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.1 Componente Alberi INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.1.1 Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
Quando occorre
1 No Giardiniere
I12.1.1.2 Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
Quando occorre
1 Si Generico Giardiniere
I12.1.1.3 Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici, ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione di riferimento.
Quando occorre
1 No Giardiniere
I12.1.1.4 Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.1.7
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12.1.7 Componente Cordoli e bordure INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.7.1 Reintegro dei giunti verticali tra gli elementi contigui in caso di sconnessioni o di fuoriuscita di materiale (sabbia di allettamento e/o di sigillatura).
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.1.7.2 Sostituzione degli elementi rotti e/o comunque rovinati con altri analoghi. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.1.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.12 Componente Ghiaia e pietrisco INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.12.1 Provvedere alla corretta ridistribuzione e costipamento del materiale, di analoghe caratteristiche, lungo le zone sprovviste e/o comunque carenti.
Semestrale 1 No Giardiniere
COMPONENTE 12.1.25
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.25 Componente Sementi INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.25.1 Etichettatura e differenziazione delle diverse sementi, a secondo dell'uso, per tipologia, stagione e delle date di scadenza.
Quando occorre
1 No Giardiniere
COMPONENTE 12.1.26
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.26 Componente Siepi INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.26.1 Eliminazione della vegetazione spontanea e/o infestante (arborea, arbustiva ed erbacea) in modo manuale o mediante l'impiego di diserbanti disseccanti. Vangatura e preparazione del terreno con trattamento di prodotti antigerminanti e rinnovo dello strati di pacciamatura naturale.
4 Mesi 1 No Giardiniere
I12.1.26.2 Fertilizzazione con prodotti idonei (concimi organici-minerali). Semestrale 1 No Giardiniere I12.1.26.3 Innaffiaggio delle siepi, in modo particolare delle zone di nuovo impianto e dei tratti aridi. L'operazione
può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
Mensile 1 No Generico
I12.1.26.4 Potatura di contenimento e taglio differenziato, in forma e/o sagoma obbligata, a secondo dell'età e specie vegetale.
Semestrale 1 No Giardiniere
COMPONENTE 12.1.29
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.29 Componente Strati di pacciamatura INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.29.1 Provvedere alla corretta ridistribuzione e costipamento degli strati di pacciamatura in funzione delle piante messe a dimora.
Semestrale 1 No Giardiniere
COMPONENTE 12.1.30
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.30 Componente Substrato di coltivazione INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.30.1 Miscelazione dei prodotti (minerali, vegetali, compost, ecc.) secondo adeguate proporzioni in funzione Quando 1 No Giardiniere
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
degli impieghi e delle qualità vegetali da trattare. occorre
COMPONENTE 12.1.31
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.31 Componente Tappeti erbosi INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.31.1 Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
1 No Giardiniere
I12.1.31.2 Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
1 No Giardiniere
I12.1.31.3 Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti, contenitori specifici, ecc.).
1 No Generico
I12.1.31.4 Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
Quando occorre
1 No Giardiniere
I12.1.31.5 Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di eventuale terreno smosso.
Mensile 1 No Giardiniere
COMPONENTE 12.1.33
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.33 Componente Terra di coltivo INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.33.1 Preparazione dei terreni in uso secondo le caratteristiche organiche-minerali e delle prescrizioni del fornitore in funzione delle varietà vegetali da impiantare.
Quando occorre
1 No Giardiniere
COMPONENTE 12.1.51
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.51 Componente Piante erbacee INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.51.1 Concimazione delle piante con prodotti, specifici al tipo di pianta per favorire la crescita e prevenire le eventuali malattie a carico delle piante. La periodicità e/o le quantità di somministrazione di concimi e fertilizzanti variano in funzione delle specie arboree e delle stagioni. Affidarsi a personale specializzato.
Quando occorre
1 No Giardiniere
I12.1.51.2 Innaffiaggio delle piante. L'operazione può essere condotta manualmente oppure da prevedersi con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni.
Quando occorre
1 Si Generico
I12.1.51.3 Potatura, taglio e riquadratura periodica delle piante in particolare di rami secchi esauriti, danneggiati o di piante malate non recuperabili. Taglio di eventuali rami o piante con sporgenze e/o caratteristiche di pericolo per cose e persone (rami consistenti penzolanti, intralcio aereo in zone confinanti e/o di passaggio, radici invadenti a carico di pavimentazioni e/o impianti tecnologici, ecc.). La periodicità e la modalità degli interventi variano in funzione delle qualità delle piante, del loro stato e del periodo o stagione di riferimento.
Quando occorre
1 No Giardiniere
I12.1.51.4 Trattamenti antiparassitari e anticrittogamici con prodotti, idonei al tipo di pianta, per contrastare efficacemente la malattie e gli organismi parassiti in atto. Tali trattamenti vanno somministrati da personale esperto in possesso di apposito patentino per l'utilizzo di presidi fitosanitari, ecc., nei periodi favorevoli e in orari idonei. Durante la somministrazione il personale prenderà le opportune precauzioni di igiene e sicurezza del luogo.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.1.54
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.54 Componente Prati da gioco INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.54.1 Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
1 No Giardiniere
I12.1.54.2 Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
1 No Giardiniere
I12.1.54.3 Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti, contenitori specifici, ecc.).
1 No Generico
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE I12.1.54.4 Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina
dei miscugli composti e/o stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso. Quando occorre
1 No Giardiniere
I12.1.54.5 Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di eventuale terreno smosso.
Mensile 1 No Giardiniere
I12.1.54.6 Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.Tali operazioni possono suddividersi in:- bucature: (coring, spiking, vertidraining)- trapanatura: (drilling)- lamatura: (slicing).
Mensile 1 No Giardiniere
I12.1.54.7 Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil. 2 Mesi 1 No I12.1.54.8 Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro. Mensile 1 No
COMPONENTE 12.1.56
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.56 Componente Prati ornamentali INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.56.1 Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
1 No Giardiniere
I12.1.56.2 Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
1 No Giardiniere
I12.1.56.3 Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti, contenitori specifici, ecc.).
1 No Generico
I12.1.56.4 Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
Quando occorre
1 No Giardiniere
I12.1.56.5 Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di eventuale terreno smosso.
Mensile 1 No Giardiniere
I12.1.56.6 Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.Tali operazioni possono suddividersi in:- bucature: (coring, spiking, vertidraining)- trapanatura: (drilling)- lamatura:
Mensile 1 No Giardiniere
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
(slicing). I12.1.56.7 Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil. 2 Mesi 1 No I12.1.56.8 Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro. Mensile 1 No
COMPONENTE 12.1.58
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde 12.1.58 Componente Prati per uso corrente INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.58.1 Fertilizzazione dei prati e reintegrazione dei nutrienti mediante l'impiego di concimi chimici ternari ed organo-minerali secondo le indicazioni del fornitore e comunque in funzione delle qualità vegetali.
1 No Giardiniere
I12.1.58.2 Innaffiaggio periodico dei tappeti erbosi mediante dispersione manualmente dell'acqua con getti a pioggia e/o con innaffiatoi automatici a tempo regolati in funzione delle stagioni e dei fabbisogni delle essenze.
1 No Giardiniere
I12.1.58.3 Rimozione e pulizia di depositi ed oggetti estranei (sassi, carta, lattine, ecc.) mediante l'uso di attrezzatura adeguata (pinze, guanti, contenitori specifici, ecc.).
1 No Generico
I12.1.58.4 Preparazione del letto di impianto mediante vangatura, rastrellamento e rullatura del terreno. Semina dei miscugli composti e/o stensione delle zolle a pronto effetto fino alla copertura delle superfici in uso.
Quando occorre
1 No Giardiniere
I12.1.58.5 Pulizia accurata dei tappeti erbosi, in condizioni di tempo non piovoso, e rasatura del prato in eccesso eseguito manualmente e/o con mezzi idonei tagliaerba, secondo una altezza di taglio di 2,5-3,0 cm (da marzo ad ottobre) e di 3,5-4,0 (nei restanti mesi). Estirpatura di piante estranee. Rispetto e adeguamento delle composizioni dei giardini. Rastrellatura e rimozione dell'erba tagliata. Livellatura di eventuale terreno smosso.
Mensile 1 No Giardiniere
I12.1.58.6 Operazioni di bucature per mantenere ossigenato, decompatto e drenante il top soil.Tali operazioni possono suddividersi in:- bucature: (coring, spiking, vertidraining)- trapanatura: (drilling)- lamatura: (slicing).
Mensile 1 No Giardiniere
I12.1.58.7 Operazioni di verticutting profondo (scarifica) regolato a toccare le superfici del top soil. 2 Mesi 1 No I12.1.58.8 Operazioni di sfoltitura dei tappeti erbosi per contenere la formazione di feltro. Mensile 1 No
COMPONENTE 12.1.64
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.1 Elemento tecnologico Aree a verde
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12.1.64 Componente Terricci INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.1.64.1 Preparazione dei terreni in uso secondo le caratteristiche organiche-minerali e delle prescrizioni del fornitore in funzione delle varietà vegetali da impiantare.
Quando occorre
1 No Giardiniere
COMPONENTE 12.2.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.1 Componente Altalene INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.1.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.1.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.1.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.1.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni manutentive del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.1.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.1.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.2 Componente Arrampicate INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.2.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.2.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.2.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.2.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni manutentive del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.2.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.2.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.3
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.3 Componente Assi di equilibrio INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.3.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.3.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.3.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.3.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni manutentive del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.3.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.3.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.4
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12.2.4 Componente Casette INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.4.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.4.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.4.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.4.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni manutentive del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.4.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.4.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.6
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.6 Componente Dondoli a bilico INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.6.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.6.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.6.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.6.4 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.6.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.7
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.7 Componente Dondoli oscillanti INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.7.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.7.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.7.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.7.4 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.7.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.9
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.9 Componente Giochi a molla INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.9.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.9.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.9.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.9.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni manutentive del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.9.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.9.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.10
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.10 Componente Giostre INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.10.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.10.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.10.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.10.4 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.10.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.11
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.11 Componente Labirinti INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.11.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.11.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.11.3 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.12 Componente Pannelli gioco INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.12.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.12.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.12.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.12.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni manutentive del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.12.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.12.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.13
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.13 Componente Pavimentazione antitrauma INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.13.1 Sostituzione di parti rovinate o mancanti con altre di analoghe caratteristiche. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.14
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.14 Componente Pedana antitrauma INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.14.1 Sostituzione di parti rovinate o mancanti con altre di analoghe caratteristiche. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.15
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.15 Componente Piramidi a corda INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.15.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.15.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.15.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.15.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni manutentive del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.15.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.16
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.16 Componente Ponti INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.16.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.16.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.16.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.16.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni manutentive del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.16.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.17
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.17 Componente Sbarre a gradini INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.17.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.17.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.17.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.17.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni manutentive del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.17.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.17.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.18
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.18 Componente Scivoli INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.18.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.18.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.18.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.18.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni manutentive del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.18.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.18.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe Quando 1 No Specializzati
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore. occorre vari
COMPONENTE 12.2.19
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.19 Componente Tunnel INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.19.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.19.2 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi rispetto ai giochi in esercizio.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.2.19.3 Serraggio e revisione di tutti i bulloni, dadi, piastre ed elementi di aggancio. Protezione degli stessi con grassi ed oli siliconati.
Trimestrale 1 No Specializzati vari
I12.2.19.4 Sostituzione degli elementi di aggancio (catene, corde, ecc.) con elementi analoghi e di pari caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni manutentive del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.19.5 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.19.6 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti delle superfici di sicurezza, con altre di analoghe caratteristiche. Seguire attentamente le prescrizioni del fornitore.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.2.20
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.20 Componente Vasche di sabbia INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.20.1 Integrazione della sabbia all'interno della vasca con altra di analoghe caratteristiche fino al raggiungimento del livello standard.
1 No
I12.2.20.2 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
1 No Generico
I12.2.20.3 Ripristino della segnaletica con integrazione dei segnali informativi e riposizionamento degli stessi Mensile 1 No Specializzati
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
rispetto ai giochi in esercizio. vari I12.2.20.4 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe
caratteristiche. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.2.20.5 Sostituzione della sabbia con altra di analoghe caratteristiche (di granulometria, di asettici, ecc.). 2 Mesi 1 No Generico
COMPONENTE 12.2.22
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.2 Elemento tecnologico Giochi per bambini 12.2.22 Componente Tappeti elastici INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.2.22.1 Pulizia delle superfici dei giochi e rimozione di eventuali depositi mediante l'impiego di detergenti idonei ai tipi di materiale. Evitare l'uso di materiali tossici e/o irritanti con rilascio di residui e/o odori sgradevoli.
Quando occorre
1 No Generico
I12.2.22.2 Sostituzione di parti e superfici usurate e/o mancanti, dei relativi fissaggi, con altre di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.2
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.2 Componente Barriere pedonali INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.2.1 Ripristino degli ancoraggi al suolo mediante riposizionamento, scavo, realizzazione dei plinti di fondazione e/o piastre di fissaggio.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.3.2.2 Ripresa delle protezioni, dei rivestimenti e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed applicazioni di prodotti idonei (anticorrosivi, protettivi) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali.
Quando occorre
1 No Pittore
COMPONENTE 12.3.3
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.3 Componente Cestini portarifiuti in acciaio inox INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.3.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Mensile 1 No Generico
I12.3.3.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.4
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.4 Componente Cestini portarifiuti in alluminio INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.4.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Mensile 1 No Generico
I12.3.4.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.5
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.5 Componente Cestini portarifiuti in cemento INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.5.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Mensile 1 No Generico
I12.3.5.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi Quando 1 No Specializzati
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
usurati. occorre vari
COMPONENTE 12.3.6
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.6 Componente Cestini portarifiuti in lamiera zincata INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.6.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Mensile 1 No Generico
I12.3.6.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.8
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.8 Componente Contenitori per rifiuti differenziati INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.8.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
1 No Generico
COMPONENTE 12.3.10
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.10 Componente Delimitatori di traffico INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE I12.3.10.1 Ripristino del corretto posizionamento e delle distanze di rispetto. Quando
occorre 1 No Specializzati
vari
I12.3.10.2 Sostituzione del manufatto e/o di elementi di connessione con altri analoghi. Quando occorre
1 No
COMPONENTE 12.3.12
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.12 Componente Dissuasori detraibili manualmente INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.12.1 Ripristino del corretto posizionamento e delle distanze di rispetto. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.3.12.2 Sostituzione di parti dell'elemento e/o di elementi di connessione con altri analoghi. Quando occorre
1 No
COMPONENTE 12.3.13
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.13 Componente Fioriere in conglomerato cementizio INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.13.1 Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.) mediante l'uso di adeguata attrezzatura.
Mensile 1 No Generico
COMPONENTE 12.3.14
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.14 Componente Fioriere in ghisa INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.14.1 Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.) mediante l'uso di adeguata attrezzatura.
Mensile 1 No Generico
COMPONENTE 12.3.15
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.15 Componente Fioriere in legno INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.15.1 Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.) mediante l'uso di adeguata attrezzatura.
Mensile 1 No Generico
COMPONENTE 12.3.16
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.16 Componente Fontane INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.16.1 Pulizia e rimozione di depositi all'interno delle vasche e/o lungo le superfici mediante l'uso di getti d'acqua unitamente all'impiego di prodotti disincrostanti ed attrezzature idonee a secondo dei materiali presenti.
Mensile 1 No Specializzati vari
I12.3.16.2 Rimozione di macchie e graffiti lungo le superfici mediante l'uso di prodotti idonei antigraffiti. Pulizia e ripristino di parti degradate e/o delle finiture. Ripristino dei valori cromatici originari mediante l'applicazione di tecniche idonee a secondo dei materiali presenti.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.17
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.17 Componente Fontanelle INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.17.1 Riparazione e sostituzione di elementi usurati (rubinetti, guarnizioni, ecc.) mediante l'impiego di prodotti idonei.
Quando occorre
1 No Idraulico
I12.3.17.2 Ripresa delle protezioni, dei rivestimenti e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed applicazioni di prodotti idonei (anticorrosivi, protettivi) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali.
Quando occorre
1 No Pittore
COMPONENTE 12.3.20
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.20 Componente Gazebo INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.20.1 Pulizia delle superfici i vista e rimozione di eventuali macchie e/o depositi con l'ausilio di prodotti idonei. Mensile 1 No Generico I12.3.20.2 Ripristino della stabilità al suolo mediante il serraggio degli elementi di ancoraggio (viti, bulloni, piastre,
ecc.) e/o altri elementi analoghi. Quando occorre
1 No Specializzati vari
I12.3.20.3 Ripresa delle protezioni, dei rivestimenti e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed applicazioni di prodotti idonei (anticorrosivi, antimarciume, protettivi, ecc.) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali.
Quando occorre
1 No Pittore
COMPONENTE 12.3.22
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.22 Componente Griglie di protezione per alberi INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.22.1 Ripristino dell'assemblaggio delle parti secondo la normale disposizione. Quando occorre
1 No Pittore
COMPONENTE 12.3.25
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12.3.25 Componente Paline Informative INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.25.1 Ripristino e/o sostituzione degli elementi usurati . Rimozione del cartello informativo e riposizionamento del nuovo con verifica dell'integrazione nel sistema degli arredi esistenti
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.26
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.26 Componente Panchine amovibili INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.26.1 Pulizia accurata delle panchine con prodotti specifici e idonei al tipo di materiale e/o comunque degli accessori annessi.
1 No Generico
COMPONENTE 12.3.27
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.27 Componente Panchine anatomiche con braccioli INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.27.1 Pulizia accurata delle panchine con prodotti specifici e idonei al tipo di materiale e/o comunque degli accessori annessi.
1 No Generico
I12.3.27.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo e riposizionamento degli elementi rispetto alle sedi di origine. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.28
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.28 Componente Panchine anatomiche senza braccioli INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.28.1 Pulizia accurata delle panchine con prodotti specifici e idonei al tipo di materiale e/o comunque degli accessori annessi.
1 No Generico
I12.3.28.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo e riposizionamento degli elementi rispetto alle sedi di origine. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.29
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.29 Componente Panchine fisse INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.29.1 Pulizia accurata delle panchine con prodotti specifici e idonei al tipo di materiale e/o comunque degli accessori annessi.
1 No Generico
I12.3.29.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo e riposizionamento degli elementi rispetto alle sedi di origine. Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.30
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.30 Componente Panchine senza schienali INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.30.1 Pulizia accurata delle panchine con prodotti specifici e idonei al tipo di materiale e/o comunque degli accessori annessi.
1 No Generico
I12.3.30.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo (se previsti) e riposizionamento degli elementi rispetto alle sedi di origine.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.31
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.31 Componente Parapedonali INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.31.1 Pulizia e rimozione di depositi e macchie dalle superfici costituenti mediante l'impiego di prodotti detergenti idonei.
1 No Generico
I12.3.31.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo mediante registrazione dei sistemi di fissaggio. Annuale 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.32
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.32 Componente Pensiline e coperture INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.32.1 Pulizia e rimozione di depositi e macchie lungo le superfici a vista con prodotti detergenti idonei. 1 No Generico I12.3.32.2 Ripristino della stabilità degli ancoraggi al suolo. Integrazione di eventuali elementi di serraggio (viti,
bulloni, piastre, ecc.) con altri di analoghe caratteristiche. Annuale 1 No Specializzati
vari
I12.3.32.3 Sostituzione di parti degradate o danneggiate in seguito ad eventi traumatici di origine esterna (atti vandalici, impatti veicoli, ecc.) con altri elementi di analoghe caratteristiche.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.33
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.33 Componente Portacicli INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.33.1 Riparazione e/o sostituzione di eventuali meccanismi di aggancio e sgancio. Ripristino degli strati protettivi delle finiture a vista con prodotti idonei ai tipi di superfici.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.34
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.34 Componente Recinzioni attrezzate INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.34.1 Ripresa delle protezioni, dei rivestimenti e delle coloriture mediante rimozione dei vecchi strati, pulizia delle superfici ed applicazioni di prodotti idonei (vernici, anticorrosivi, antimarcescenza, protettivi, ecc.) al tipo di materiale ed alle condizioni ambientali.
Quando occorre
1 No Pittore
I12.3.34.2 Sostituzione degli elementi costituenti deformati, usurati e/o rotti con altri analoghi e con le stesse caratteristiche secondo le sagome di origine.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.35
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.35 Componente Sedute INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.35.1 Pulizia accurata delle panchine con prodotti specifici e idonei al tipo di materiale e/o comunque degli accessori annessi.
1 No Generico
I12.3.35.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo (se previsti) e riposizionamento degli elementi rispetto alle sedi di origine.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.38
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.38 Componente Stendardi INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.38.1 Pulizia e rimozione di depositi e macchie dalle superfici costituenti mediante l'impiego di prodotti detergenti idonei.
1 No Generico
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE I12.3.38.2 Ripristino degli ancoraggi al suolo mediante registrazione dei sistemi di fissaggio. Annuale 1 No Specializzati
vari
COMPONENTE 12.3.42
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.42 Componente Cestini portarifiuti in legno INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.42.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Mensile 1 No Generico
I12.3.42.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.43
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.43 Componente Fioriere in acciaio INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.43.1 Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.) mediante l'uso di adeguata attrezzatura.
Mensile 1 No Generico
COMPONENTE 12.3.44
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.44 Componente Fioriere in polietilene INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.44.1 Provvedere alla rimozione e pulizia all'interno delle fioriere di materiali estranei (lattine, carte, mozziconi, ecc.) mediante l'uso di adeguata attrezzatura.
Mensile 1 No Generico
COMPONENTE 12.3.51
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.51 Componente Lampioni stradale ad energia solare INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.51.1 Ripristino degli elementi costituenti il sistema illuminazione e sostituzione in caso di guasto degli stessi con altri di caratteristiche idonee.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.56
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.56 Componente Pattumiere per deiezioni canine INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I12.3.56.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse mediante l'impiego di prodotti idonei.
Mensile 1 No Generico
I12.3.56.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 12.3.57
IDENTIFICAZIONE 12 Opera ARREDO URBANO E VERDE 12.3 Elemento tecnologico Arredo urbano 12.3.57 Componente Porta ceneri per spazi pubblici INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE I12.3.57.1 Pulizia e rimozione di macchie e depositi lungo le superfici esposte e disinfezione delle aree annesse
mediante l'impiego di prodotti idonei. Mensile 1 No Generico
I12.3.57.2 Ripristino dei sostegni e/o dei sistemi di aggancio mediante l'integrazione e/o la sostituzione di elementi usurati.
Quando occorre
1 No Specializzati vari
COMPONENTE 6.3.2
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.2 Componente Contattore INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.2.1 Eseguire la pulizia delle superfici rettificate dell'elettromagnete utilizzando benzina o tricloretilene. Quando occorre
1 No Elettricista
I6.3.2.2 Effettuare il serraggio di tutti i cavi in entrata e in uscita dal contattore. Semestrale 1 No Elettricista I6.3.2.3 Effettuare la sostituzione della bobina quando necessario con altra dello stesso tipo. Quando
occorre 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.3 Componente Fusibili INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.3.1 Eseguire la pulizia delle connessioni dei fusibili sui porta fusibili eliminando polvere, umidità e depositi vari.
Semestrale 1 No Elettricista
I6.3.3.2 Eseguire la sostituzione dei fusibili quando usurati. Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.6
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.6 Componente Interruttori INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.6.1 Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando.
Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.8
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.8 Componente Prese e spine INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.8.1 Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando.
Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.9 Componente Quadri di bassa tensione INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.9.1 Pulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione. Semestrale 1 No Elettricista I6.3.9.2 Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori. Annuale 1 No Elettricista I6.3.9.3 Eseguire la sostituzione della centralina elettronica di rifasamento con altra dello stesso tipo. Quando
occorre 1 No Elettricista
I6.3.9.4 Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa. 20 Anni 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.10
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.10 Componente Quadri di media tensione INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.10.1 Lubrificare utilizzando vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori di messa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra.
Annuale 1 No Elettricista
I6.3.10.2 Pulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di linea.
Annuale 1 No Elettricista
I6.3.10.3 Eseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori. Annuale 1 No Elettricista I6.3.10.4 Eseguire la sostituzione dei fusibili con altri dello stesso tipo. Quando
occorre 1 No Elettricista
I6.3.10.5 Eseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa. 20 Anni 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.11 Componente Relè a sonde INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.11.1 Eseguire il serraggio di tutti i fili in entrata ed in uscita dal relè. Semestrale 1 No Elettricista I6.3.11.2 Eseguire la sostituzione dei relè deteriorati quando necessario con altri dello stesso tipo e numero. Quando
occorre 1 No Elettricista
I6.3.11.3 Eseguire la taratura della sonda del relè. Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.12
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.12 Componente Relè termici INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.12.1 Eseguire il serraggio di tutti i fili in entrata ed in uscita dal relè. Semestrale 1 No Elettricista I6.3.12.2 Eseguire la sostituzione dei relè deteriorati quando necessario. Quando
occorre 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.13
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.13 Componente Sezionatore INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.13.1 Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le parti dei sezionatori quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando.
Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.16
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.16 Componente Barre in rame INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.16.1 Eseguire il ripristino dei collegamenti barre/moduli quando si verificano malfunzionamenti. Quando occorre
1 No Elettricista
I6.3.16.2 Eseguire la sostituzione delle barre quando necessario. Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.17
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.17 Componente Disgiuntore di rete INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.17.1 Sostituire, quando usurati o non più rispondenti alle norme, i disgiuntori Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.19
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.19 Componente Pettini di collegamento in rame INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.19.1 Eseguire il ripristino dei collegamenti pettini/moduli quando si verificano malfunzionamenti. Quando occorre
1 No Elettricista
I6.3.19.2 Eseguire la sostituzione dei pettini quando necessario. Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.20
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.20 Componente Presa interbloccata INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.20.1 Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti, apparecchi di protezione e di comando.
Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.21
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.21 Componente Sistemi di cablaggio INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE I6.3.21.1 Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per
adeguamento alla classe superiore). 15 Anni 1 No Elettricista
I6.3.21.2 Effettuare il serraggio di tutte le connessioni. Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.3.22
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.3 Elemento tecnologico Impianto elettrico 6.3.22 Componente Canalizzazioni in PVC INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.3.22.1 Riposizionare gli elementi in caso di sconnessioni. Quando occorre
1 No Elettricista
I6.3.22.2 Ripristinare il previsto grado di protezione che non deve mai essere inferiore a quello previsto dalla normativa vigente.
Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.1
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.1 Componente Bollard (paletti) INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.1.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Trimestrale 1 No Elettricista I6.7.1.2 Sostituzione dei paletti e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal
produttore. 15 Anni 1 No Elettricista
I6.7.1.3 Eseguire la sostituzione delle lampade a periodicità variabile a seconda del tipo di lampada utilizzata:- ad incandescenza 800 h;- a ricarica: 8000 h; - a fluorescenza 6000 h; - alogena: 1600 h; - compatta 5000 h.
Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.2
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.2 Componente Diffusori INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.2.1 Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Mensile 1 Si Generico I6.7.2.2 Regolazione degli elementi di ancoraggio dei diffusori. Semestrale 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.3
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.3 Componente Lampade a luce miscelata INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.3.1 Eseguire la pulizia degli elementi a corredo delle lampade eventualmente installati (diffusori, rifrattori, ecc.).
2 Mesi 1 No Elettricista
I6.7.3.2 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Per le lampade a luce miscelata si prevede una durata di vita media pari a 6000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione (ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada ogni 33 mesi).
33 Mesi 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.4
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.4 Componente Lampade ad induzione INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.4.1 Eseguire la pulizia degli elementi a corredo delle lampade eventualmente installati (diffusori, rifrattori, ecc.).
2 Mesi 1 No Elettricista
I6.7.4.2 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel caso delle lampade ad induzione si prevede una durata di vita media pari a 60000 h.
300 Mesi 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.5
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.5 Componente Lampade a ioduri metallici INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.5.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel caso delle lampade a ioduri metallici si prevede una durata di vita media pari a 9000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada ogni 50 mesi)
50 Mesi 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.6
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.6 Componente Lampade a scarica nei gas INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.6.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel caso delle lampade a scarica nei gas si prevede una durata di vita media pari a 9000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada ogni 50 mesi)
50 Mesi 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.7
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.7 Componente Lampade a vapore di sodio INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.7.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Per le lampade a vapore di sodio si prevede una durata di vita media pari a 10.000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 55 mesi)
55 Mesi 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.8
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.8 Componente Lampade a vapore di mercurio INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.8.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Per le lampade a vapore di mercurio si prevede una durata di vita media pari a 9000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada ogni 50 mesi)
50 Mesi 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.9
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.9 Componente Lampade ad incandescenza INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.9.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel caso delle lampade ad incandescenza si prevede una durata di vita media pari a 1000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 5 mesi)
5 Mesi 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.10
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.10 Componente Lampade alogene INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.10.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Per le lampade alogene si prevede una durata di vita media pari a 2.000 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore,
10 Mesi 1 No Elettricista
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE
dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 10 mesi)
COMPONENTE 6.7.11
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.11 Componente Lampade fluorescenti INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.11.1 Sostituzione delle lampade e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media delle lampade fornite dal produttore. Nel caso delle lampade fluorescenti si prevede una durata di vita media pari a 7500 h sottoposta a tre ore consecutive di accensione. (Ipotizzando, pertanto, un uso giornaliero di 6 ore, dovrà prevedersi la sostituzione della lampada circa ogni 40 mesi)
40 Mesi 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.12
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.12 Componente Lampioni a braccio INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.12.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Trimestrale 1 No Elettricista I6.7.12.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal
produttore. 15 Anni 1 No Elettricista
I6.7.12.3 Eseguire la sostituzione delle lampade a periodicità variabile a seconda del tipo di lampada utilizzata:-ad incandescenza 800 h; -a ricarica: 8000 h; -a fluorescenza 6000 h; -alogena: 1600 h; -compatta 5000 h.
Quando occorre
1 No Elettricista
I6.7.12.4 Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei lampioni quando occorre. Quando occorre
1 No Pittore
COMPONENTE 6.7.13
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.13 Componente Lampioni a grappolo INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.13.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Trimestrale 1 No Elettricista I6.7.13.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal
produttore. 15 Anni 1 No Elettricista
I6.7.13.3 Eseguire la sostituzione delle lampade a periodicità variabile a seconda del tipo di lampada utilizzata:-ad incandescenza 800 h; -a ricarica: 8000 h; -a fluorescenza 6000 h; -alogena: 1600 h; -compatta 5000 h.
Quando occorre
1 No Elettricista
I6.7.13.4 Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre. Quando occorre
1 No Pittore
COMPONENTE 6.7.14
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.14 Componente Lampioni singoli INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.14.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Trimestrale 1 No Elettricista I6.7.14.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal
produttore. 15 Anni 1 No Elettricista
I6.7.14.3 Eseguire la sostituzione delle lampade a periodicità variabile a seconda del tipo di lampada utilizzata:-ad incandescenza 800 h; -a ricarica: 8000 h; -a fluorescenza 6000 h; -alogena: 1600 h; -compatta 5000 h.
Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.15
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.15 Componente Pali per l'illuminazione INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE I6.7.15.1 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal
produttore. Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone.
Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.16
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.16 Componente Pali in acciaio INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.16.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Trimestrale 1 No Elettricista I6.7.16.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal
produttore. Quando occorre
1 No Elettricista
I6.7.16.3 Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre. Quando occorre
1 No Pittore
COMPONENTE 6.7.17
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.17 Componente Pali in alluminio INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.17.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Trimestrale 1 No Elettricista I6.7.17.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal
produttore. Quando occorre
1 No Elettricista
I6.7.17.3 Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre. Quando occorre
1 No Pittore
COMPONENTE 6.7.18
IDENTIFICAZIONE
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.18 Componente Pali in calcestruzzo INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.18.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Trimestrale 1 No Elettricista I6.7.18.2 Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali quando occorre. Quando
occorre 1 No Pittore
I6.7.18.3 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore.
Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.19
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.19 Componente Pali in ghisa INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.19.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Trimestrale 1 No Elettricista I6.7.19.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal
produttore. Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.20
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.20 Componente Pali in legno INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.20.1 Ripristino delle parti in vista della protezione previa pulizia del legno, mediante rimozione della polvere e di altri depositi. Trattamento antitarlo ed antimuffa sulle parti in legno con applicazione a spruzzo o a pennello di protezione fungicida e resina sintetica.
Biennale 1 No Pittore
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE I6.7.20.2 Ripristino e/o sostituzione degli elementi di connessione e verifica del corretto serraggio degli stessi e
sostituzioni di quelli mancanti. Biennale 1 No Specializzati
vari Tecnici di livello superiore
I6.7.20.3 Sostituzione parziale o totale degli elementi di struttura degradati per infracidamento e/o riduzione della sezione.
Quando occorre
1 No Specializzati vari Tecnici di livello superiore
COMPONENTE 6.7.21
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.21 Componente Pali in vetroresina INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.21.1 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal produttore. Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità dei pali per evitare danni a cose o persone.
Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.22
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.22 Componente Rifrattori INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.22.1 Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Mensile 1 Si Generico I6.7.22.2 Regolazione degli elementi di ancoraggio dei rifrattori. Semestrale 1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.23
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.23 Componente Riflettori INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.23.1 Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Mensile 1 No Generico I6.7.23.2 Eseguire la sostituzione delle lampade a periodicità variabile a seconda del tipo di lampada utilizzata:- ad
incandescenza 800 h; - a ricarica: 8000 h;- a fluorescenza 6000 h; - alogena: 1600 h; - compatta 5000 h.
Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.24
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.24 Componente Sbracci in acciaio INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.24.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Trimestrale 1 No Elettricista I6.7.24.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal
produttore. Quando occorre
1 No Elettricista
I6.7.24.3 Eseguire un ripristino dello strato protettivo dei pali e/o degli sbracci quando occorre. Quando occorre
1 No Pittore
COMPONENTE 6.7.25
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.25 Componente Torre portafari INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.25.1 Nel caso di eventi eccezionali (temporali, terremoti, ecc.) verificare la stabilità delle torri per evitare danni a cose o persone ed eventualmente integrare gli elementi danneggiati.
Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.26
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.26 Componente Dispositivi di controllo della luce (dimmer) INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.26.1 Sostituire i dimmer quando necessario. Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.7.27
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.7 Elemento tecnologico Impianto di illuminazione 6.7.27 Componente Sistema di cablaggio INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.7.27.1 Eseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classe superiore).
15 Anni 1 No Elettricista
I6.7.27.2 Effettuare il serraggio di tutte le connessioni. Quando occorre
1 No Elettricista
COMPONENTE 6.11.5
IDENTIFICAZIONE 6 Opera IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI 6.11 Elemento tecnologico Impianto di smaltimento acque meteoriche 6.11.5 Componente Pozzetti e caditoie INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I6.11.5.1 Eseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.
12 Mesi 1 No Specializzati vari
COMPONENTE 18.1.4
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED
COMPONENTE 9.1.1
IDENTIFICAZIONE 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led 18.1.4 Componente Apparecchi led alimentati da celle fotovoltaiche INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I18.1.4.1 Effettuare una pulizia, con trattamento specifico, per eliminare muschi e licheni che si depositano sulla superficie esterna delle celle.
Semestrale 1 No Elettricista
I18.1.4.2 Sostituire la batterie di alimentazione dei led quando deteriorate. Quando occorre
1 No Elettricista
I18.1.4.3 Sostituzione delle celle che non assicurano un rendimento accettabile. Decennale 1 No Elettricista I18.1.4.4 Sostituire i diodi quando danneggiati e/o deteriorati. Quando
occorre 1 No Elettricista
COMPONENTE 18.1.10
IDENTIFICAZIONE 18 Opera SISTEMI A LED 18.1 Elemento tecnologico Illuminazione a led 18.1.10 Componente Lampione stradale a led INTERVENTI
CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA gg
MAN.
USO OPERATORI IMPORTO
RISORSE
I18.1.10.1 Eseguire la pulizia della coppa e del riflettore mediante straccio umido e detergente. Trimestrale 1 Si Elettricista I18.1.10.2 Sostituzione dei pali e dei relativi elementi accessori secondo la durata di vita media fornita dal
produttore. 15 Anni 1 Si Elettricista
I18.1.10.3 Sostituire i diodi quando danneggiati e/o deteriorati. Quando occorre
1 Si Elettricista