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La Demonologia e l’Angelologia nel Medioevo erano La Demonologia e l’Angelologia nel Medioevo erano scienze e come tali erano studiate con passione e scienze e come tali erano studiate con passione e

precisione dai teologi e dai filosofi; ma erano precisione dai teologi e dai filosofi; ma erano anche una parte non trascurabile del sapere e anche una parte non trascurabile del sapere e

dell’ immaginario popolare. Dante presenta dell’ immaginario popolare. Dante presenta elementi presi sia dal pensiero scientifico su elementi presi sia dal pensiero scientifico su

angeli e diavoli sia dalle credenze e dalle angeli e diavoli sia dalle credenze e dalle raffigurazioni popolari: ma queste solo in rapporto raffigurazioni popolari: ma queste solo in rapporto ai diavoli, non alle creature superiori. Vi è anzi un ai diavoli, non alle creature superiori. Vi è anzi un

passo (If XXXIII 142-144) in cui l’affermazione passo (If XXXIII 142-144) in cui l’affermazione colta sulla mendacità del demonio è espressa colta sulla mendacità del demonio è espressa

come giudizio popolare: segno dell’incontro dei come giudizio popolare: segno dell’incontro dei due piani.due piani.

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IL DIAVOLO:IL DIAVOLO:Personaggio comune a tutte le tradizioni religiose, popolari e

letterarie, nelle quali appare sotto diversi nomi: Diavolo, Demonio,

Lucifero, Satana, Belzebù, Mefistofele, e anche soltanto il Nemico, il Maligno, ecc. - Diavolo, Demonio sono entrambi vocaboli greci ai quali il Cristianesimo

ha dato un senso nuovo; Il Greco conosce veramente il Demonio ma non

il Diavolo. Il Demonio è una forma inferiore di divinità dotata di un potere superiore a quello dell'uomo, ma che

serve all'uomo stesso, quasi tramite tra lui e le divinità superiori: si ricordi il

dèmone che dava utili consigli a Socrate. Solo il popolo ebreo crea il concetto che sarà personificato nel

Diavolo, nel significato greco-cristiano del vocabolo.

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Per primo san Paolo ha definito la storia dell'uomo come il conflitto tra Dio e Satana che vogliono l'uno salvare, l'altro perdere gli uomini, in questa vita breve e poi nell'altra eterna. San Paolo, che pure disse tanto sull'opera del Demonio, disse pochissimo sulla sua natura. San Giovanni precisa di più, tanto sulla natura, quanto sull'opera

I Padri cosiddetti Apostolici restano nell'ambito degli scritti citati del "Nuovo Testamento", salvo piccole aggiunte. Non così gli apologisti, i quali, mutuarono in misura eccessiva concezioni e particolari dai libri apocrifi giudaici e dalla tradizione greca.

Alla fine dei primi cinque secoli cristiani codesta dottrina può dirsi già formata nelle sue linee essenziali: i demoni sono spiriti senza corpo; furono creati da Dio come esseri buoni, ma da Dio prevaricarono per orgoglio, capitanati dal loro condottiero, Lucifero. La loro defezione accadde prima della creazione dell'uomo, e li portò lontani da Dio per tutta l'eternità, nella dannazione. Combattono Dio nel cuore degli uomini.

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LUCIFERO:LUCIFERO: A Lucifero, principe dei A Lucifero, principe dei

demoni, viene dedicato demoni, viene dedicato spazio particolare: la sua spazio particolare: la sua rappresentazione è quale rappresentazione è quale emerge anche dalle emerge anche dalle raffigurazioni pittoriche e raffigurazioni pittoriche e musive del tempo e quale musive del tempo e quale era comunemente era comunemente immaginata. Ma a Dante immaginata. Ma a Dante interessa sottolinearne il interessa sottolinearne il peccato e la caduta così peccato e la caduta così come erano studiati dai come erano studiati dai teologi. Lucifero, la più bella teologi. Lucifero, la più bella e alta creatura di Dio, e alta creatura di Dio, commise peccato di commise peccato di superbia contro il creatore superbia contro il creatore (la storia è narrata (la storia è narrata nell’nell’ApocalisseApocalisse) trascinando ) trascinando con sé gli angeli che con lui con sé gli angeli che con lui si erano ribellati.si erano ribellati.

Vi furono infatti angeli che Vi furono infatti angeli che seguirono Lucifero nella seguirono Lucifero nella ribellione avvenuta all’inizio ribellione avvenuta all’inizio del mondo.del mondo.

Vi è una terza categoria di angeli creata da Vi è una terza categoria di angeli creata da Dante , oltre ai fedeli e ai ribelli, Dante , oltre ai fedeli e ai ribelli, teologicamente assai dubbia ma presente teologicamente assai dubbia ma presente nelle leggende: gli angeli neutrali che non si nelle leggende: gli angeli neutrali che non si schierano né con Dio né con Luciferoschierano né con Dio né con Lucifero

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Il luogo della rappresentazione dei demoni è, ovviamente, l’inferno. Dante pensa a diavoli che sempre lì rimangono, a partire da Lucifero, e altri che vagano sulla terra.

Il “trionfo” dei diavoli è nei canti xxi-xxii dell’Inferno e questo è il punto in cui è più evidente la fusione di elementi colti, scritturali e folclorici.

Molte delle caratteristiche farsesche di questi canti derivano dalla tradizione del carnevale, dal suo ribaltamento di valori e dall’ostentazione di atti normalmente ritenuti riprovevoli.

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La rappresentazione dell’inferno come grande cucina, legata al mangiare a crepapelle in un periodo fissato, è uno dei segni carnevaleschi [di questi canti] ed era già presente nelle Visioni infernali precedenti: l’anima arrostita dai diavoli è un luogo comune. Qui i diavoli sono ridotti a cucinieri, i loro strumenti di tortura a forchettoni.

Legata al mangiare, è sempre presente nel carnevale la funzione fisiologica della defecazione generalmente accompagnata da ventosità: simbologicamente tale funzione ha un significato di fecondità della terra e degli uomini e i diaboli sono allora geni della natura feconda”.

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Anche la gerarchia fra i diavoli è una gerarchia da burla, come i suoni di marcia e di comando ribaltano i suoni degli eserciti.

Ma il carnevalesco trionfa soprattutto nei nomi e nella presentazione dei demoni che dalla teologia derivano solo la connotazione di degradazione propria del peccato, mentre aspetto, ruolo, nome eccetera derivano dal folklore come la caratteristica di impulsiva, fanciullesca vitalità.

Sono dei folli, come i personaggi del carnevale, derivanti dal mondo agrario nelle loro tipologie animali (soprattutto il diavolo-porco e il diavolo-caprone con la barba) e da quello dei boschi come il folletto Alichino, antenato della maschera di Arlecchino

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Demonio furboDemonio furbo Demonio potenteDemonio potente Demonio scioccoDemonio sciocco Demonio incapace di Demonio incapace di

ragionareragionare

IN OGNI CASO LA IN OGNI CASO LA SUA VOLONTA’ E’ SUA VOLONTA’ E’ SEMPRE E SOLO SEMPRE E SOLO

RIVOLTA AL MALERIVOLTA AL MALE

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GLI ANGELIGLI ANGELI

Già nell'Antico Già nell'Antico Testamento si Testamento si

manifestano a varie manifestano a varie riprese degli Esseri riprese degli Esseri

personali, intelligenti, personali, intelligenti, potenti, distinti da potenti, distinti da

Dio e dagli uomini. Li Dio e dagli uomini. Li si chiama Angeli, si chiama Angeli, Inviati di Dio, così Inviati di Dio, così

strettamente strettamente dipendenti dal loro dipendenti dal loro

Maestro che talvolta Maestro che talvolta essi sembrano essi sembrano

confondersi con Lui e confondersi con Lui e cedergli la parola cedergli la parola

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A lato del servizio umano, transitorio e secondario, un altro si disegna, permanente ed essenziale, di cui il primo non è che la conseguenza: il servizio di Dio contemplato faccia a faccia, il servizio dell'adorazione e della lode

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Etimologicamente il termine “angelo” significa “messaggero”, quindi, questo nome non sta principalmente ad indicare la natura del puro spirito, bensì ci comunica l’ufficio che queste creature secondo la Tradizione e la Scrittura compiono.La usuale definizione che noi diamo agli angeli è: “sostanze intellettuali, puramente spirituali, create da Dio e superiori agli uomini”. Essendo “puro spirito”, non posseggono un corpo, sebbene essi si manifestano anche sotto forma di creature corporee

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LE GERARCHIE ANGELICHELE GERARCHIE ANGELICHE • La concezione secondo cui gli La concezione secondo cui gli

Angeli si differenzierebbero sulla Angeli si differenzierebbero sulla base di specifiche caratteristiche base di specifiche caratteristiche o funzioni in categorie separate o funzioni in categorie separate trae origine dalla tradizione trae origine dalla tradizione apocrifa della tarda età giudaica.apocrifa della tarda età giudaica.

• I Padri della Chiesa assunsero un I Padri della Chiesa assunsero un atteggiamento ambivalente verso atteggiamento ambivalente verso le figure angeliche: accettavano il le figure angeliche: accettavano il ruolo di servitori di Dio e di ruolo di servitori di Dio e di intermediari tra Dio e l’uomo, ma intermediari tra Dio e l’uomo, ma non che fossero oggetto di culto non che fossero oggetto di culto (rischio di eresia e superstizione).(rischio di eresia e superstizione).

• Questo atteggiamento diffidente Questo atteggiamento diffidente dei Padri della Chiesa ebbe effetti dei Padri della Chiesa ebbe effetti sulla questione del numero esatto sulla questione del numero esatto delle categorie angeliche e sulla delle categorie angeliche e sulla loro articolazione gerarchica.loro articolazione gerarchica.

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• Nella Bibbia non si parla Nella Bibbia non si parla espressamente in nessun espressamente in nessun punto del numero delle punto del numero delle categorie angeliche, le quali categorie angeliche, le quali si possono ricavare solo dal si possono ricavare solo dal confronto di singoli passi confronto di singoli passi del Vecchio e Nuovo del Vecchio e Nuovo Testamento.Testamento.

• Serafini: Isaia (6,2)Serafini: Isaia (6,2)

• Cherubini: Ezechiele (1,14-Cherubini: Ezechiele (1,14-24; 10,4-22)24; 10,4-22)

• Troni, Dominazioni, Troni, Dominazioni, Principati, Potestà e Virtù: Principati, Potestà e Virtù: Lettera ai Colossesi e Lettera ai Colossesi e Lettera agli EfesiniLettera agli Efesini

• Arcangeli e Angeli: citati in Arcangeli e Angeli: citati in diversi luoghi di entrambi i diversi luoghi di entrambi i TestamentiTestamenti

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• Solo a partire dal IV Solo a partire dal IV secolo si delineò un secolo si delineò un accordo circa il numero accordo circa il numero dei cori, o categorie, dei cori, o categorie, pari a novepari a nove

• A partire dal VI secolo A partire dal VI secolo Dionigi l’Aeropagita, col Dionigi l’Aeropagita, col suo scritto suo scritto De coelesti De coelesti HierarchiaHierarchia, concepisce , concepisce un mondo angelico nel un mondo angelico nel quale i nove Ordini sono quale i nove Ordini sono articolati in tre Triadi, articolati in tre Triadi, con rispettive gerarchie con rispettive gerarchie secondo le loro qualità e secondo le loro qualità e il grado di il grado di partecipazione ai misteri partecipazione ai misteri divini.divini.

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GERARCHIA SECONDO GERARCHIA SECONDO DIONIGIDIONIGI

Dio

CHERUBINI SERAFINI TRONI

DOMINAZIONI POTESTA’ VIRTU’

PRINCIPATI

ARCANGELI

ANGELI

CONTEMPLAZIONE

ILLUMINAZIONEILLUMINAZIONE

PURIFICAZIONEPURIFICAZIONE

LE FUNZIONI GERARCHICHE HANNO LO SCOPO DI CONDURRE IL LE FUNZIONI GERARCHICHE HANNO LO SCOPO DI CONDURRE IL CREDENTE, PASSO DOPO PASSO, A DIO CREDENTE, PASSO DOPO PASSO, A DIO

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GERARCHIA SECONDO GERARCHIA SECONDO GREGORIO IL GRANDEGREGORIO IL GRANDE

VIRTU’VIRTU’ARCANGELIARCANGELI

ANGELIANGELI

DOMINAZIONIDOMINAZIONIPRINCIPATIPRINCIPATIPOTESTA’POTESTA’

SERAFINISERAFINICHERUBINICHERUBINI

TRONITRONI

DIODIO

I tre ranghi più elevati servono Dio, gli intermedi governano il mondo angelico, i tre ranghi inferiori si prendono cura dell’umanità

Secondo l’interpretazione della parabola delle dieci dracme, le nove dracme rappresentano le nove schiere angeliche, rimaste fedeli a Dio

UOMOUOMO: la decima dracma rappresenta l’umanità che dovrà colmare il vuoto causato

dalla Caduta di Lucifero

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LA CREAZIONE DEGLI LA CREAZIONE DEGLI ANGELI ANGELI • I Padri Greci della I Padri Greci della

Chiesa (tranne Chiesa (tranne Gerolamo e Gerolamo e Ambrogio) Ambrogio) sostenevano che la sostenevano che la creazione degli creazione degli Angeli fosse avvenuta Angeli fosse avvenuta prima di ogni altra, prima di ogni altra, sulla scorta di Giobbe sulla scorta di Giobbe (38,7) e del Siracide (38,7) e del Siracide (1,4).(1,4).

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I Padri occidentali, in primo luogo Agostino e Gregorio Magno, sostenevano che la creazione degli Angeli fosse simultanea alle altre, sia secondo il versetto 1 del primo capitolo: “In principio Deus fecit caelum et terram”, nel senso della creazione del mondo materiale e intelligibile, sia secondo il versetto 3, dello stesso capitolo: “Fiat lux”, contemporaneamente alla creazione degli Angeli.

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