Latte umano: il vero oro bianco - Estratto da Nexus New Times febbraio - marzo 2012

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8,00 - Rivista bimestrale nr. 96 - Vol. 1 - Periodo febbraio - marzo 2012 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004 n.46) - Art.1, Comma 1, DCB - Padova NEW TIMES 96 n. 96 ed. italiana 6 PROGETTO CENSURA: LE NOTIZIE PIÙ IGNORATE DAI MEDIA AL JAZEERA, IL TRIONFO DELLA PROPAGANDA TELEVISIVA GLI ESSENZIALI BENEFICI DELL’ALLATTAMENTO AL SENO MICROBI PLEIOMORFI: LA CAUSA OCCULTA DEL CANCRO? L’INFLUENZA E IL LEGAME CON LA TUBERCOLOSI RAND CORPORATION, UN THINK-TANK PER GLI UFO JAN VAN HELSING: LA FUGA DI HITLER IN AMERICA DEL SUD E D I Z I O N E I TA L I A N A

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Gli esseri umanni sono gli unici mammiferi a continuare a consumare il latte dopo lo svezzamento.

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€ 8,00 - Rivista bimestrale nr. 96 - Vol. 1 - Periodo febbraio - marzo 2012Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004 n.46) - Art.1, Comma 1, DCB - Padova

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Progetto Censura: le notizie Più ignorate dai media

al Jazeera, il trionfo della ProPaganda televisiva

gli essenziali benefiCi dell’allattamento al seno

miCrobi Pleiomorfi: la Causa oCCulta del CanCro?

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Jan van helsing: la fuga di hitler in ameriCa del sud

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Il latte umano offre al neonato un nutrimento essenziale, ma non solo: il contatto di pelle dell’allattamento al seno ha dei vantaggi psicologici e aiuta il bambino a sviluppare pienamente il suo potenziale.

Latte umano: il vero oro biancodi Patricia hatherly © 2011 Amamusus Natural Therapies CentreBrisbane, Queensland, AustraliaE-mail: [email protected] Web: http://www.patriciahatherly.com

L’oro, e in particolare l’oro bianco, storicamente ha avuto e continua ad avere un significato speciale per chi si interessa di crescita spirituale. Tuttavia, la ve-rità più profonda è che la sostanza più mistica del pianeta è il latte umano, che completa l’atto della creazione iniziato nell’utero e fornisce all’individuo la migliore opportunità per svilupparsi al meglio fisicamente e psicologicamente. Per questo, è l’oro bianco dell’alchimista e si può notare, curiosamente, come l’antico simbolo alchemico dell’oro, il cerchio con un punto al centro, sia an-che una rappresentazione molto elegante di una mammella!Il latte è una sostanza che tendiamo a dare per scontata, un alimento che uti-lizziamo in cucina come ingrediente di preparazioni dolci e salate. Eppure gli esseri umani sono gli unici mammiferi che continuano a consumare il latte anche dopo lo svezzamento, e che bevono il latte di altri mammiferi. Perché? Al di là del fatto che i latticini sono una scelta alimentare di facile reperibilità e buon apporto nutrizionale, la risposta più plausibile è che gli umani sono gli unici primati che tendenzialmente non allattano per il periodo standard pari a sei volte la durata della gestazione, che nel nostro caso è di 54 mesi. Sotto que-sto aspetto, in tema riproduttivo gli umani mostrano tratti più affini ai rettili. Per questo durante la vita cerchiamo di recuperare e desideriamo ciò che ci è mancato da bambini, perché il latte offre un nutrimento interiore, sia a livello fisico che psicologico.Il latte è un mitico simbolo di immortalità che si trova in varie tradizioni cul-turali e letterarie, fra cui quelle celtica, cristiana, greca, indù e islamica. Gli Israeliti cercavano la “Terra del latte e del miele”, mentre a Maometto è at-tribuita la frase che “sognare il latte significa sognare di sapere e conoscenza”. Il mito induista della conquista dell’immortalità descrive come i Deva e gli Asura abbiano rimestato per 1000 anni l’Oceano di Latte finché non affiorò in superficie il prezioso elisir (amrita). Dopo una battaglia, furono i Deva a prevalere e bevendo l’amrita ottennero l’immortalità e governarono il cosmo, mentre gli Asura furono confinati a regnare sui visceri della Terra e le profon-dità oceaniche. Tutti i figli di Zeus dovevano essere allattati da Era per poter ottenere l’immortalità. Si dice che quando Era venne disturbata da Zeus che le aveva fatto allattare Ercole durante il sonno, il suo latte si disperse per il fir-mamento, creando la Via Lattea: la nostra galassia di stelle. In greco, latte si dice gala, e così questa leggenda e il nostro amore per il latte acquistano un ulteriore significato da quando il Dott. Carl Sagan ha reso noto il concetto che tutti noi siamo “materia stellare”!1

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Figura 1

COSTITUENTI DEL LATTE IN MAMMIFERI DIVERSI (g/100g)

Mammifero Grassi totali Lattosio totale Ceneri Solidi magri Proteine

Antilope 13,5 1,3 6,9 4,0 1,3Asino 11,1 1,2 1,7 6,9 1,3Babbuino 14,2 5,0 1,6 7,3 0,3Balena 51,8 34,8 13,6 1,8 1,6Bisonte 13,2 1,7 4,8 5,7 0,96Bovino (Jersey) 15,0 5,5 3,9 4,9 0,7Cammello 14,4 4,9 3,7 5,1 0,7Cane/Lupo 25,1 12,9 7,9 3,1 1,2Canguro 9,5 2,1 6,2 tracce 1,2Capra 12,0 3,5 3,1 4,6 0,79Cavallo 11,0 1,6 2,7 6,1 0,51Cavia 15,8 3,9 8,1 3,0 0,82Cervo 34,1 19,7 10,4 2,6 1,4Coniglio 26,4 12,2 10,4 1,8 2,0Delfino 30,4 14,1 10,4 5,9 ndElefante 24,1 15,1 4,9 3,4 0,76Foca grigia 67,7 53,2 11,2 2,6 0,7Gatto 25,4 10,9 11,1 3,4 ndLama 14,0 5,6 4,3 3,3 0,8Leone 24,8 13,7 8,5 2,6 ndMaiale 19,5 8,2 5,8 4,8 0,63Opossum 20,1 6,1 9,2 3,2 1,6Orango 11,2 3,5 1,5 6,0 0,2Orso bruno 41,2 24,5 14,5 0,4 1,8Orso polare 42,9 31,0 10,2 0,5 1,2Otaria 50,9 36,5 13,8 0,0 0,6Pecora 16,3 5,3 5,5 4,6 0,9Ratto 30,5 14,8 11,3 2,9 1,5Renna 36,1 22,5 10,3 2,6 0,7Rinoceronte nero 8,1 0,0 1,4 6,1 0,3Scimmia 14,5 3,9 2,1 5,9 2,6Uomo 13,6 5,5 1,0 7,0 0,1Visone 22,6 8,0 7,0 6,9 0,7

Fonti: varie, fra cui principalmente R. Jenness e R. E. Sloan, “Composition of Milk”, in B. L. Larson eV. R. Smith (a cura di), Lactation, vol. 3, Nutrition and Biochemistry of Milk Maintenance, Academic Press, New York, 1974.

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Nel linguaggio dei sogni, il latte indica successo o l’acqui-sizione di conoscenze spirituali. Effettivamente, sognare il latte viene interpretato dal nostro inconscio come un messaggio molto positivo. Anche quando può suggerire il bisogno di un nutrimento profondo e fondamentale, si intuisce che esso è disponibile. In particolare, sognare di allattare potrebbe avere a che fare con il prenderci cura del nostro bambino interiore che ha bisogno di nutrimento. Tuttavia, può anche significare offrire ispirazione spiritua-le agli altri. A questo proposito, è bene sapere che il seno si trova al di sopra del chakra del cuore, e che il latte uma-no è ricco di ossitocina, l’ormone dell’amore! D’altra par-te, sognare di chiedere o bere del latte indica la necessità di sostentamento spirituale, e forse è questa la vera causa della nostra lunga storia d’amore con il latte.Passiamo la vita cercando di ritornare al seno, che ten-denzialmente non viene offerto a lungo in un mondo sviluppato in cui le donne lottano con quella che io chia-mo la “maledizione di Eva”: il circolo vizioso che si per-petua nelle culture sviluppate quando le donne cercano di bilanciare ciò che danno alla prole con ciò che danno a sé stesse.

L’unicità del latte di ogni specieI mammiferi per istinto nutrono la prole ex utero con una sostanza adatta per completare, specificamente a seconda della specie, il ciclo di crescita e sviluppo che inizialmen-te era governato dalla placenta. È così che le femmine dei mammiferi svolgono un ruolo unico ed esplicito nel prendersi cura della generazione successiva. Basta dare uno sguardo alla tabella (figura 1) per accorgersi a colpo d’occhio che il latte di ciascun mammifero ha caratteri-stiche uniche all’interno della più ampia definizione di sostanza contenente acqua, amminoacidi (proteine), car-boidrati (lattosio), grassi e minerali (ceneri).Questa specificità per ogni specie è il sistema con cui la Natura garantisce che ogni mammifero venga inizialmen-te nutrito con una sostanza che possiede l’equilibrio otti-male per un buon avvio della vita. Per esempio, il latte di foca è molto ricco di proteine e grassi: ciò assicura che il cucciolo cresca in fretta e sviluppi massa grassa per proteg-gersi dall’ambiente ostile e per sostentarsi durante i giorni in cui la madre si allontana per procurarsi cibo. Il latte di canguro contiene pochi solidi magri ma ha un elevato con-tenuto di acqua, il che rispecchia la necessità di sopravvi-vere nelle condizioni dure e aride dell’habitat dell’animale. Il latte umano, invece, ha poche proteine (noi cresciamo lentamente) ma è ricco di lattosio, che è uno dei principali nutrienti a favorire la crescita del cervello.Sebbene il latte più simile a quello umano sia il latte di asi-na, naturalmente c’è una buona corrispondenza fra i pro-fili del latte umano, di babbuino, di scimmia e di orango, in quanto si tratta in tutti i casi di primati. Un tratto di-stintivo del latte dei primati è l’alto contenuto di lattosio,

il componente del latte che favorisce la crescita cerebrale e i processi cognitivi di ordine superiore. Ad eccezione degli esseri umani che vivono in culture sviluppate, fra i primati la regola generale è allattare per un periodo pari a sei volte quello della gestazione. Le femmine delle cul-ture indigene tendono ad allattare i figli per molti anni, e addirittura potrebbero arrivare a uccidere un neonato se inavvertitamente dovessero riprodursi di nuovo mentre stanno ancora allattando.3 Per quanto atroce possa sem-brare, è una prova decisiva del ruolo cruciale che ha il lat-te umano nell’allevare un neonato. Se una madre non ha modo di servirsi del latte artificiale, non ha molte opzioni a disposizione. Infatti, l’UNICEF ci dice che 1,4 milio-ni di neonati muoiono ogni anno per l’indisponibilità di latte materno.4 Nelle situazioni in cui le madri pensano di fare la scelta migliore affidandosi all’opzione sofisticata, o “scientifica”, si fanno sentire ben presto fattori come la mancanza di acqua potabile, le scarse condizioni igieni-che e i fondi insufficienti per acquistare il latte artificiale e pagare il riscaldamento, e i bambini muoiono per mal-nutrizione o infezioni.È un peccato, perché il latte di una madre in condizioni di privazione non è comunque molto diverso da quello di una donna che si alimenta correttamente. Il latte è una sostanza universale che resta pressoché immutata nei suoi componenti in tutte le razze e aree geografiche; se è vero che la dieta della donna può influire sui livelli di grassi e di alcune vitamine e minerali, non influisce sulla compo-

sizione del siero (che costituisce il 60% delle proteine nel latte umano maturo e il 90% nel colostro). Esso contiene numerosi componenti che non sono mai elencati nelle lattine di latte artificiale, che in genere si basa su proteine bovine con una componente di siero pari appena al 20% e su un profilo che è fatto per favorire lo sviluppo delle specie bovine, e non umane.Oltre a racchiudere una gamma completa di vitamine, minerali (fra cui elementi in traccia) e acidi grassi (fra cui quelli a corta catena che promuovono la chiusura dell’in-testino migliorando la protezione contro le allergie e la giardia, e quelli a lunga catena che ottimizzano lo svilup-po del sistema nervoso centrale), il latte umano è unico in quanto contiene anche:5

• una gamma di antiossidanti;• due proteine specifiche (α1-antipripsina e α2- macro-

Il latte è una sostanza universale che resta pressoché immutata nei suoi componenti

in tutte le razze e aree geografiche; se è vero che la dieta della donna può influire sui livelli

di grassi e di alcune vitamine e minerali, non influisce sulla composizione del siero...

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globulina) che proteggono da influenza, parainfluenza e rotavirus;• un proprio fattore bifidus che promuove la proliferazio-ne di lactobacilli, inibendo così alcuni batteri E. coli ed enterobacteriaceae tra cui Shigella e Salmonella;• la lipasi sale-biliare-dipendente che genera acidi grassi e monogliceridi che neutralizzano gli organismi Giardia lamblia, Entamoeba histolytica e Trichomonas vaginalis;• il complemento che protegge dall’E. coli;• una gamma di citochine che attivano e stimolano la di-fesa dell’ospite, prevengono le malattie autoimmuni, han-no effetti antinfiammatori nei tratti respiratorio superiore e gastrointestinale e stimolano lo sviluppo dell’apparato digerente;• 20 diversi enzimi che rivestono varie funzioni, fra cui la biosintesi e la conservazione dei componenti del latte nella ghiandola mammaria, e hanno anche un ruolo di trasporto e disinfezione, promuovendo così la funzione digerente nel neonato;

• fattore di crescita dell’epidermide che favorisce la cresci-ta e la maturazione dell’epitelio polmonare fetale, stimola l’attività dell’ornitina decarbossilasi e la sintesi del DNA nel tratto digerente e accelera la guarigione delle ferite (comprese le piccole lesioni sui capezzoli);• gangliosidi, ritenuti utili per proteggere il neonato dalla diarrea dovuta a tossine, in particolare E. coli e V. cholerae;• immunoglobuline, di cui sono stati identificati più di 30 tipi: 18 derivano dal siero materno, mentre il resto si trova esclusivamente nel latte; fra questi, il più importan-te è il sIgA, in concentrazioni di cinque volte maggiori ri-spetto al siero materno (le immunoglobuline proteggono la mucosa e neutralizzano batteri e virus; il sIgA ha una nota funzione protettiva dagli enterovirus [poliovirus di tipo 1, 2, 3; Coxsackievirus di tipo A9, B3, B5; Echovi-rus di tipo 6 e 9], dai virus dell’herpes [Cytomegalovirus; Herpes simplex], dal Semliki Forest virus, dal virus respi-ratorio sinciziale, dalla rosolia, dal reovirus di tipo 3 e dal rotavirus; l’IgM e l’IgC proteggono dal virus respiratorio sinciziale e dalla rosolia);• una gamma di ormoni che svolgono varie funzioni;• l’interferone, che ha anche un’attività antivirale;• interleuchine, un sottogruppo delle citochine che raf-forza il sistema immunitario del neonato incrementando la produzione di anticorpi (specialmente IgA), miglioran-do la fagocitosi, attivando i linfociti T e incrementando

la produzione di α1-antitripsina da parte dei fagociti mo-nonucleati;• la lattoferrina, che si lega al ferro e quindi inibisce le in-terazioni ospite-patogeno;• la lattoperossidasi, che distrugge gli streptococchi e i batteri intestinali;• linfociti, di cui il latte umano contiene i tipi T (timo) e B (Bursa); questi linfociti trasferiscono i longevi anticor-pi materni nel bambino e sintetizzano gli anticorpi sIgA nel seno;• lisozima, che provoca la lisi dei batteri distruggendone la parete cellulare; si trova in grandi quantità nelle feci dei bambini allattati al seno, dunque si ritiene che influisca sulla flora intestinale;• macrofagi che sintetizzano il complemento, la lattofer-rina e il lisozima e svolgono varie altre funzioni, fra cui la fagocitosi di funghi e batteri;• nucleotidi, che costituiscono il 15-20% dell’azoto non proteico nel latte umano; si ritiene che influiscano sul si-stema immunitario, l’assorbimento di ferro, la flora inte-stinale, le lipoproteine del plasma e la crescita di cellule intestinali ed epatiche;• oligosaccaridi, di cui è stato identificato oltre l’80%; im-pediscono agli enteropatogeni di legarsi ai recettori dell’o-spite.Inoltre, alcune delle ricerche più recenti sul latte umano stanno esaminando una serie di fattori coinvolti nel suo ruolo di protezione dall’obesità nelle fasi successive del-la vita.6 Si sta studiando anche l’interazione dinamica fra madre e figlio, in cui la donna fornisce anticorpi attraver-so il latte quando il bambino soffre per attacchi batteri-ci o intestinali. In questo processo sono coinvolte alcune cellule staminali contenute nel latte: è una scoperta molto interessante.A questo punto dunque non si possono negare i fatti: gra-zie a caratteristiche così ricche e complete, il latte mater-no fornisce al bambino in crescita tutto ciò che Madre Natura può offrirgli.Ci sostenta e ci permette di incarnarci nel modo più completo, sincronizzandoci con le vibrazioni del pianeta: una “risonanza armonica” che, secondo il capitano Bru-ce Cathie, promuove una salute ottimale.7 E la salute ot-timale, secondo il Dott. Samuel Hahnemann, ci rende liberi di concentrarci sul “fine supremo della nostra esi-stenza”.8 E così, il latte umano che ci viene offerto nei pri-mi anni di vita è la via migliore per creare le circostanze che ci permetteranno di perseguire tali possibilità.

Svantaggi dei sostitutiIl fatto di non ricevere latte specifico per la propria specie è associato a una certa morbilità. Oltretutto, quando si valuta il ruolo del latte umano nel promuovere la matura-zione fisica, occorre anche considerare la gamma di svan-taggi noti che affliggono i bambini allevati con sostituti

Ci sostenta e ci permette di incarnarci nel modo più completo, sincronizzandoci con le vibrazioni del pianeta: una “risonanza armonica” che, secondo il capitano Bruce Cathie, promuove una salute ottimale.

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del latte materno. Oltre a non godere dei vantaggi unici che abbiamo già elencato, avranno una flora intestinale diversa rispetto ai bambini allattati al seno e rischiano di assumere:• troppo alluminio;• troppo manganese;• troppo piombo;• troppo cadmio;• troppo ferro;• soia e lieviti transgenici;• tracce di alghe e funghi usati per produrre gli acidi grassi polinsaturi che si trovano nelle confezioni di latte artifi-ciale “gold standard” scelto da madri benintenzionate che desiderano il meglio per i loro bambini;• esano, usato per produrre quanto sopra;• Enterobacter sakazakii (che si trova nel 14% delle lattine di formula: è il motivo per cui nei reparti di ostetricia si trova solo latte artificiale liquido, proprio perché gli ospe-dali vietano le lattine a causa di questo batterio).A tutto questo si aggiunge il fatto che i lipidi contenu-ti nella formula variano in funzione di disponibilità e prezzo. Esaminando una gamma di lattine di formula, si possono identificare fonti di lipidi diverse, tra cui cocco, mais, “oli marini” (ovvero ottenuti da alghe con interven-to genetico), oleina di palma, lecitina di soia e oli vegetali (probabilmente di cartamo).Un’interessante ricerca pubblicata nel 20039 indica che nei bambini sani e nati a termine alimentati con latte ar-tificiale contenente come grasso prevalente l’olio di palma si riscontra un contenuto di minerali ossei e una densità minerale nelle ossa decisamente minore rispetto ai bam-bini alimentati con latte artificiale privo di olio di palma (in particolare cartamo, cocco e soia). Dunque, l’uso di olio di palma nella formula per neonati, ai livelli necessa-ri per fornire un profilo di acidi grassi simile a quello del latte umano, causa (al di là della deforestazione in alcune regioni dell’Asia) una minore mineralizzazione delle ossa, in quanto è stato dimostrato il minore assorbimento di calcio e grassi.L’assorbimento di calcio è problematico anche per il fatto che il latte vaccino ha un rapporto calcio-fosforo di 1:3, mentre il rapporto calcio-fosforo del latte umano è di 1:1, e il calcio risulta più facilmente assimilabile. Il rapporto di 1:3 lega invece il calcio al fosforo destinato all’escrezio-ne. Nonostante il latte vaccino sia reclamizzato come una “buona fonte di calcio”, questo rapporto non lo rende facilmente biodisponibile. Le fonti di calcio con migliore assorbibilità sono la frutta secca e i semi, le lische dei pe-sci grassi e gli ortaggi verdi in foglia. Le mucche prendono tutto il calcio dall’erba!Comunque, riprendendo il tema dei lipidi, il loro ruolo nel latte è definito soprattutto dalla funzione di poten-ziamento dello sviluppo del sistema nervoso centrale, ed è ormai assodato che l’allattamento al seno aumenta l’in-

telligenza. Sebbene in gran parte ciò sia dovuto all’elevata quantità di lattosio nel latte umano, hanno un ruolo an-che gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena (PUFA) che abbondano nel latte umano purché la madre assuma nella dieta molto pesce oppure oli di semi di lino o di canapa. Già nel 1929 si descrivevano capacità di apprendimento e punteggi di QI maggiori all’età di 7-13 anni nei bambi-ni nutriti esclusivamente con latte materno per quattro-nove mesi.10

Ma da allora sono giunti dati sempre più definitivi a con-fermare questo pregio del latte materno riguardo alla fun-zione cognitiva: le ricerche indicano che l’allattamento al seno in generale ha un impatto significativo sullo svilup-po del sistema nervoso centrale. È stato svolto un con-fronto fra dei nati prematuri a cui veniva somministrato latte materno attraverso il tubo naso-gastrico e dei bambi-ni di età gestazionale e peso alla nascita simili nutriti con latte artificiale. I risultati dimostravano che nei bambini nutriti con latte materno si riscontrava uno sviluppo più avanzato al compimento dei 18 mesi, e che questo van-taggio continuava fino agli otto anni di età.11

Risultati positivi analoghi si riscontrano nei bambini nati a termine e allattati al seno,12 e sono ulteriormente rin-forzati dai dati di uno studio longitudinale di 18 anni su 1.000 bambini neozelandesi in cui l’allattamento al seno per otto mesi o più si dimostrava associato a vantaggi co-gnitivi e maggiore successo scolastico. Numerosi parame-tri di misurazione, fra cui test standardizzati, valutazioni

degli insegnanti e votazioni scolastiche alle scuole supe-riori e nella prima età adulta hanno confermato questi effetti.13 Questi risultati si allineano a quelli di uno studio di portata analoga su 13.135 bambini condotto in prece-denza nelle Isole Britanniche, in cui si rilevava una corre-lazione positiva fra la durata dell’allattamento al seno e i risultati in test linguistici e di coordinazione visivo-moto-ria.14 Anche altri studi hanno contribuito a supportare la nozione che l’acutezza visiva migliora con l’allattamento al seno.15, 16, 17, 18

Gli esseri umani sono gli unici mammiferi sul pianeta a bere abitualmente il latte di altre specie, tuttavia nessuna ricerca supporta la nozione che altri tipi di latte diano gli stessi effetti positivi del latte umano, anzi le indicazioni vanno in senso opposto. Al di là dei problemi già citati, alimentando il neonato con latte non umano si va incon-tro a una moltitudine di problemi di salute. Per esempio,

I risultati dimostravano che nei bambini nutriti con latte materno si riscontrava

uno sviluppo più avanzato al compimento dei 18 mesi, e che questo vantaggio continuava fino agli otto anni di età.

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nell’ambiente veterinario si sa che nutrire un animale con latte non specifico della sua specie causa episodi apnoi-ci. Lo stesso accade ai bambini nutriti con la formula. Il bambino non riesce a respirare normalmente mentre viene alimentato, per via dell’irritazione causata da fram-menti proteici non specifici della specie nel latte artifi-ciale. La ricerca ha registrato modelli diversi di suzione/ingestione fra i bambini alimentati al seno e con il bibe-ron, e ha dimostrato che la suzione dal seno ottimizza lo sviluppo orofacciale, con migliore sviluppo della dentatu-ra e del linguaggio.Altri punti da considerare sono i maggiori rischi a lungo termine per la salute nei bambini svezzati presto e alimen-tati con sostituti del latte materno, per quanto riguarda:19

• obesità (i bambini alimentati con latte artificiale con-sumano 30.000 calorie in più rispetto a quelli allattati al seno nei primi otto mesi; la questione dell’obesità è però complicata dal fatto, dimostrato da ricerche condotte ne-gli anni Settanta, che il vaccino difterite-tetano-pertosse interferisce con il metabolismo dell’insulina);

• morbo di Crohn;• colite ulcerosa;• celiachia;• disturbi cardiovascolari;• diabete di tipo 2.A breve termine, c’è un maggiore rischio di sindrome

della morte improvvisa del lattante (SIDS), e inoltre di:• enterocolite necrotizzante (NEC) e sepsi tardiva nei ne-onati pretermine;• meningite batterica tardiva nei neonati pretermine in unità di terapia intensiva neonatale (gli omeopati ricono-scono che sono i bambini con miasma tubercolare ad ave-re emorragie cerebrali se alimentati con “fortificatori del latte umano”, ovvero formula di latte vaccino);• botulismo;• diarrea;• infezioni al tratto respiratorio superiore e otite media;• infezioni al tratto urinario.A questo si aggiunge un maggiore rischio di diabete di tipo 1, perché la maggior parte dei sostituti del latte ma-terno si basa sul latte vaccino, e le ricerche hanno stabili-to da tempo un nesso fra il consumo di latte vaccino e il diabete di tipo 1.

Vantaggi psicologici associati al latte umanoUn altro aspetto di questa discussione deve anche occu-parsi dei benefici che questo tempo trascorso con la ma-dre porta alla psiche del bambino. Fu la Dott.ssa Niles Newton, negli anni Settanta, la prima a suggerire (nella letteratura sulla lattazione) che l’allattamento al seno sia benefico per la psiche del neonato, notando che questi bambini crescendo diventano persone più “mature, sicure di sé e assertive”.20

Quest’idea coincide con le prime osservazioni svolte dallo psicologo Erik Erikson, che aveva identificato due stadi distinti nello sviluppo del bambino.21 Il primo stadio va dalla nascita ai 18 mesi e viene definito fiducia opposta a sfiducia. Durante questo stadio dello sviluppo, il neona-to i cui bisogni vengono soddisfatti e che si sente fisica-mente al sicuro sviluppa sicurezza e giunge a fidarsi del

Altri punti da considerare sono i maggiori rischi a lungo termine per la salute nei bambini svezzati presto e alimentati con sostituti del latte materno...

Figura 2

GLI OTTO STADI EPIGENETICI DELL’UOMO DI ERIK ERIKSON

VIII Maturità/Vecchiaia: (SAGGEZZA) integrità dell’Io opposta a disperazione, disgusto

VII Mezza età: (RESPONSABILITÀ) generatività opposta a stagnazione

VI Età giovanile: (AMORE) intimità opposta a isolamento

V Pubertà e adolescenza: (FEDELTÀ) identità opposta a confusione di ruoli

IV Età scolare: latenza (COMPETENZA) industriosità opposta a inferiorità

III Età del gioco: locomotorio/genitale (FINALITÀ) iniziativa opposta a senso di colpa

II Prima infanzia: muscolare/anale (FORZA DI VOLONTÀ) autonomia opposta a vergogna, dubbio

I Neonato: orale/sensoriale (SPERANZA) fiducia opposta a sfiducia

Fonte: adattamento dallo schema di Childhood and Society di Erik H. Erikson, 1963, riprodotto in Personality Theories, dì L. A. Hjelle e D. J. Ziegler (a cura di), McGraw Hill Inc., Sydney, 1985, 2a edizione

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suo ambiente. Quando inizia a camminare, si avvicina e allontana dalla madre con tranquillità e un senso di re-sponsabilità che contribuisce a ridurre l’ansia della sepa-razione. Questi bambini che si fidano del loro ambiente riescono a passare agevolmente allo stadio successivo.Erikson descriveva lo stadio 2 come il periodo dai 18 me-si ai 3 anni, denominato autonomia opposta a vergogna. In questa seconda fase, il bambino allattato al seno svi-luppa ulteriore sicurezza e fiducia, iniziando a esplorare un mondo entusiasmante con le sue nuove capacità mo-torie e verbali. Durante questo stadio, l’allattamento al seno svolge una funzione emotiva oltre che nutritiva, in quanto il bambino sviluppa gradualmente il processo di individuazione, accorgendosi di essere un individuo sepa-rato che ha controllo sul proprio ambiente. Questi stadi, durante i quali il bambino acquisisce la capacità mentale di riconoscere che gli oggetti esistono anche quando sono fuori dal campo visivo (e quindi accetta la nozione della separazione), sono stati definiti anche da Piaget come co-stanza dell’oggetto.22

La figura 2 illustra questi stadi in modo più immediato. A mio avviso, Erik Erikson è riuscito a definire con eleganza il percorso dell’uomo attraverso queste otto fasi, ciascuna dominata da un attributo positivo o negativo. Dunque, un parto naturale e senza farmaci, in seguito al quale il bambino riceve lo spazio per cercare da sé la mammella, offre al neonato una prima preziosa lezione: se lotto, so-pravvivo. Dopodiché, se avrà accesso al latte materno per i successivi quattro anni, avrà le migliori opportunità di diventare, già nelle prime fasi dello sviluppo, un indivi-duo autonomo e sicuro: questo diventerà un modello per la vita che promette la ricompensa dell’autorealizzazione. Tuttavia, più di recente, un gruppo di ricercatori svede-si23 ha fatto altre osservazioni pertinenti riguardo all’im-portanza psicologica della diade madre/bambino, a cui ha fatto eco il Dott. Nils Bergman, che ha denominato quest’unità un “unico organismo biosociologico”.24 Nel-la sua ricerca, Bergman ha contribuito a promuovere il concetto del fenomeno di “mamma canguro”, in cui il contatto di pelle tra madre e figlio costituisce l’habitat naturale per tutti i neonati ed è quello che favorisce me-glio lo sviluppo sia psicologico che fisiologico. Bergman sostiene che l’allontanamento da questo habitat, che offre facile accesso al seno, ha come conseguenza una reazione di protesta-disperazione, teorizzata per la prima volta dal Dott. Jeffrey Alberts25 ma identificata già in precedenza negli orfani dopo la Seconda guerra mondiale e poi osser-vata nelle scimmie dal Dott. Harry Harlow.26

La soluzioneEcco quindi, dopo tutte queste considerazioni, perché al-le mie pazienti in svezzamento offro un metodo per con-servare il loro stesso latte sottoponendolo a succussione a potenza omeopatica 7C,27 così il bambino potrà conti-

nuare a godere dei vantaggi del latte materno mentre cer-ca di sopravvivere in una situazione meno che ottimale. Le istruzioni per farlo sono disponibili su Milk Matters all’indirizzo http://www.patriciahatherly.com. È solo un piccolo gesto ma con grandi implicazioni, perché offre libertà e tranquillità alle mamme quando, per qualsiasi motivo, non hanno più la possibilità di allattare il bam-bino, ma con la garanzia che la salute del piccolo non venga totalmente compromessa. Nel frattempo, è neces-sario mobilitarsi per la creazione di banche del latte uma-no, affinché le madri possano compiere scelte consapevoli sul momento dello svezzamento. Poter avere a disposi-zione della formula basata su latte umano sarebbe un ot-timo vantaggio, perché le madri potrebbero godere della libertà che questo offre e, soprattutto, i bambini ne rica-verebbero benefici tangibili e durevoli in prospettiva evo-lutiva. E sarebbe un bene anche per il pianeta, in quanto il latte materno è un prodotto ecologico, che non arreca pressoché alcun disturbo agli ecosistemi della Terra. L’at-mosfera, il suolo, la flora, la fauna e le acque sono me-no danneggiate dalla produzione di latte umano che dalla produzione di sostituti del latte materno. È una risorsa totalmente rinnovabile, e per questo l’allattamento al se-no è essenzialmente un’attività a impatto zero. Inoltre, al di là dei vantaggi fisici e psicologici di cui gode la persona allevata con latte materno, si creano vantaggi reali e tan-gibili per l’economia quando i bambini ricevono il lat-te materno per un periodo prolungato. Non si sprecano

preziose risorse naturali in produzione e distribuzione, e si contribuisce a promuovere il controllo della popolazio-ne, il benessere del bambino e della famiglia e la buona salute di madre e figli. Le donne in allattamento produco-no (nella media mondiale) mezzo litro di latte al giorno, dunque ogni anno nel mondo sono prodotti miliardi di litri, e il contributo dell’allattamento al seno al prodotto interno lordo e alla bilancia dei pagamenti di tutte le na-zioni è considerevole.28, 29, 30

Sorge quindi spontanea la domanda: se i paesi dispon-gono dei mezzi per istituire e mantenere una rete di ban-che del sangue e banche del seme, ritenendole necessarie per vari motivi medici, economici e sociali, perché le stesse risorse non possono essere estese all’istituzione e al mantenimento di banche del latte umano? I vantaggi per la nostra specie sarebbero enormi. Nulla può sosti-tuire l’originale: è il latte umano l’oro bianco che stiamo cercando. ∞

...il neonato i cui bisogni vengono soddisfatti e che si sente fisicamente

al sicuro sviluppa sicurezza e giunge a fidarsi del suo ambiente.

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L’autrice:Patricia Hatherly, laureata in Arte e in Scienze Mediche (omeopa-tia), è un’omeopata classica e naturopata certificata, specializzata nel lavoro con madri e bambini da 35 anni, 20 dei quali nel ruolo di consulente internazionale certificata in materia di allattamento. È au-trice di numerosi articoli e di due libri, The Homoeopathic Physician’s Guide to Lactation (2004) e The Lacs: a materia medica and reper-tory (2010). Maggiori informazioni sono disponibili sul suo sito http://www.patriciahatherly.com.

Note:1. Sagan C., Cosmos, Random House, New York, 19802. Hatherly P., The Lacs: a materia medica and repertory, AEN, Bris-bane, 20103. Hrdy S.B., Mother Nature, Chatto & Windus, Londra, 19994. UNICEF, “Breastfeeding: Impact on child survival and global situa-tion”, http://tinyurl.com/9eojc25. Lawrence R. e R., Breastfeeding: A Guide for the Medical Profes-sion, Mosby, St Louis, 1999, 5a ed.6. Hassiotou F., “The Role of Breastfeeding in Preventing Obesity: Biochemical and Cellular Factors”, al seminario Breastfeeding: To-gether We Do Better della Australian Breastfeeding Assoc., 9 marzo 2011, Brisbane7. Cathie B.L., The Harmonic Conquest of Space, NEXUS Publishing, Mapleton, Queensland, 19958. Hahnemann S., Organon of the Medical Art, 1842, a cura di Wen-da Brewster O’Reilly, Birdcage Books, Redmond, Washington, 19969. Koo W.W.K. e all., “Reduced Bone Mineralization in Infants Fed Palm Olein–Containing Formula: A Randomized, Doubleblinded, Pro-spective Trial”, Pediatrics maggio 2003; 111(5):1017-102310. Hoefer C. e M.C. Hardy, “Later Development of Breastfed and Ar-tificially Fed Infants”, JAMA 1929; 92(8):615-61911. Lucas A. e all., “Breast milk and subsequent intelligence quo-tient in children born preterm”, The Lancet 1 febbraio 1992; 339(8788):261-26412. Rogan W.J. e B.C. Gladen, “Breast-feeding and cognitive devel-opment”, Early Human Development gennaio 1993; 31(3):181-19313. Horwood L.J. e D.M. Fergusson, “Breastfeeding and Later Cogni-tive and Academic Outcomes”, Pediatrics 1 gennaio 1998; 101(1):e9 (articolo in formato elettronico)14. Taylor B. e J. Wadsworth, “Breast feeding and child development at five years”, Developmental Medicine and Child Neurology febbraio 1984; 26(1):73-8015. Birch E. e all., “Breast-feeding and optimal visual development”, Journal of Pediatric Opthalmology & Strasbismus gennaio-febbraio 1993; 30(1):33-3816. Neuringer M. e all., “The role of n- 3 fatty acids in visual and cog-nitive development; Current evidence and methods of assessment”, The Journal of Pediatrics novembre 1994; 125(5):S39-S4717. Jonsbo F. e all., “Importance of n-3 and n-6 fatty acids for visual function and development in newborn infants”, Ugeskrift for Læger 1995; 157(14):1987- 199118. Jorgensen M.H. e all., “Visual acuity and erythrocyte docosahex-aenoic acid status in breastfed and formula-fed term infants during the first four months of life”, Lipids gennaio 1996; 31(1):99-105

19. Hatherly P., The Homoeopathic Physician’s Guide to Lactation, Luminoz Pty Ltd, Brisbane, 200420. Newton N., “The uniqueness of human milk. Psychological differ-ences between breast and bottle feeding”, American Journal of Clini-cal Nutrition agosto 1971; 24(8):993-100421. Erikson E.H., Childhood and Society, W.W. Norton & Co., New York, 1963, 2a ed.22. Piaget J., The Construction of Reality in the Child, Ballantine Books, New York, 195423. Christensson K. e all., “Separation distress call in the human neonate in the absence of maternal body contact”, Acta Pædiatrica maggio 1995; 84(5):468-47324. Bergman N.J., “Canines and Kangaroos, Scorpions and the Hu-man Mind”, alla Conferenza dell’ILCA, Sydney, Australia, luglio 2003; cfr. www.kangaroomothercare.com25. Alberts J.R., “Learning as adaptation of the infant”, Acta Pædiat-rica 1994; 397 (suppl):77-8526. Harlow H.F. e all., “Maternal Behavior of Rhesus Monkeys De-prived of Mothering and Peer Associations in Infancy”, Proceedings of the American Philosophical Society 1966; 110(1):58-6627. Hatherly P., Milk Matters, inverno 2011, http://www.patricia-hatherly.com28. Organizzazione Mondiale della Sanità, Contemporary Patterns of Breast-feeding, OMS, Ginevra, 198129. Rohde J.E., “Mother milk and the Indonesian economy: a ma-jor national resource”, Journal of Tropical Pediatrics agosto 1982; 28(4):166-17430. Radford A., The Ecological Impact of Bottle-feeding, Baby Milk Action, Cambridge, UK, 1991

“Si vede male, c’è l’effetto neve.”

Page 11: Latte umano: il vero oro bianco - Estratto da Nexus New Times febbraio - marzo 2012

EDIZIONE ITALIANAPeriodico Bimestrale

Anno XIX - Numero 96FEBBRAIO - MARZO 2012

DICHIARAZIONE DI INTENTI NEXUS riconosce che l’umanità è sottoposta

ad un massivo processo di trasformazione. Tenendo presente tutto ciò, NEXUS cerca di

fornire informazioni «difficili da ottenere», per assistere le persone attraverso tali cambiamenti.

NEXUS non ha legami con alcuna ideologia od organizzazione religiosa, filosofica o politica.

POLITICA DI AUTORIZZAZIONE ALLA RIPRODUZIONE

Mentre incoraggiamo attivamente la riproduzione e la diffusione delle informazioni di NEXUS,

chiunque colto a guadagnarci soldi, senza la nostra espressa autorizzazione,

finirà nei guai quando lo becchiamo!

SOMMARIOLETTERE AL DIRETTORE 4

EDITORIALE 5

VILLAGGIO GLOBALE 6Parliamo delle migliaia di decessi statunitensi collegati alla pioggia radioattiva di Fukushima, della nuova legge USA che priva i cittadini dei propri diritti fondamentali, dei timori per il sistema di identificazione biometrica dell’India, della nuova tornata di scandali relativi al Cli�magate, di una cittadina inglese che coltiva ortaggi in comune, e altro.

AL JAZEERA E IL TRIONFO DELLA PROPAGANDA TELEVISIVA 11Di Thierry Meyssan. Il network televisivo del Qatar Al Jazeera ha giocato un ruolo chiave nel diffondere il mito della “primavera araba” e nel legittimare i regimi arabi allineati a Stati Uniti e Israele.

LA CONQUISTA STATUNITENSE DELL’AFRICA 15Di Mahdi Darius Nazemroaya e Julien Teil. Gli Stati Uniti e i loro alleati europei e israeliani stanno collaborando per mettere a freno la nuova influenza cinese in Africa, manipolando le insurrezioni a vantaggio dei loro scopi nascosti.

PROJECT CENSORED: LE 25 NOTIZIE PIÙ IGNORATE 19Del Pro�ect Censored. Il team editoriale della Sonoma State University si � impegnato nel com�Pro�ect Censored. Il team editoriale della Sonoma State University si � impegnato nel com�. Il team editoriale della Sonoma State University si � impegnato nel com� Il team editoriale della Sonoma State University si � impegnato nel com�pito di selezionare e valutare approfonditamente le più importanti notizie statunitensi e globali del 2010�2011 che hanno ricevuto ben poca attenzione da parte dei media.

LATTE UMANO: IL VERO ORO BIANCO 29Di Patricia Hatherly. Il latte umano off re al neonato un nutrimento essenziale, mentre il contat�Il latte umano offre al neonato un nutrimento essenziale, mentre il contat�to di pelle dell’allattamento al seno ha dei vantaggi psicologici e aiuta il bambino a sviluppare pienamente il suo potenziale.

LA CAUSA NASCOSTA DEL CANCRO 37Di Walter Last. � la contaminazione del sangue da parte di microbi pleiomorfi il vero fattore le�� la contaminazione del sangue da parte di microbi pleiomorfi il vero fattore le�tale nel cancro, l’AIDS e varie malattie autoimmuni. I rimedi naturali che ripuliscono il sangue e ripristinano la vitalità del sistema immunitario offrono una soluzione.

L’INFLUENZA E IL LEGAME CON LA TUBERCOLOSI – II PARTE 45Del Dr. Lawrence Broxmeyer. Se il microbo che causa l’influenza � in realtà una forma di micobatterio privo di parete cellulare, come quello responsabile della tubercolosi, potremmo ritrovarci indifesi nell’eventualità di un’altra Grande Pandemia.

SCIENCE NEWS 53In questo numero pubblichiamo un tributo di Patrick Huyghe a William R. Corliss – fisico, scrittore e investigatore di anomalie scientifiche – che � deceduto nel luglio 2011, lasciandoci una gran mole di lavori, fra cui il suo famoso Sourcebook Pro�ect.

I PROFONDI SEGRETI DI UN THINK-TANK PER GLI UFO 57Di Anthony Bragalia. Fin dal 1946, la RAND � profondamente coinvolta negli studi top�secret sugli UFO del governo statunitense, come confermano rapporti in precedenza secretati e rive�lazioni da parte di membri del complesso militare�industriale.

THE TWILIGHT ZONE 63Presentiamo alcuni pezzi d’archivio relativi a bizzarri incontri con minuscoli umanoidi muniti di pistola laser e i loro dischi in Malesia negli anni ’70, e strani incidenti che riguardano persone con esperienze in dimensioni terrestri parallele.

PUNTO ZERO 69Un’intervista esclusiva a Jan van Helsing, autore del libro Hitler überlebte in Argentinien (“Hitler sopravvisse in Argentina”) recentemente pubblicato in Germania e oggetto di accese dispute, un interessante articolo sulle spedizioni di equipaggi Veneziani e Scozzesi nel continente americano cento anni prima di Colombo, e un ricordo di Stanislav Petrov, l’uomo che trent’anni fa salvò il mondo da una guerra nucleare.

RECENSIONI E VETRINA 88-93

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NEXUS NEW TIMESl a v e r a n o t i z i a è l ’ i n f o r m a z i o n e

Nexus New Times-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------Edizione italiana dell’omonimo periodico australiano, distribuito con successo in gran parte del mondo, NEXUS New Times si propone di fornire informazioni utili ad amplia-re il proprio modo di pensare e ad interagire positivamente con la realtà circostante per agevolare il periodo di grandi cambiamenti storici e sociali che l’umanità sta attualmente attraversando. NEXUS New Times è distribuito in tutta Italia nelle principali edicole e librerie nonché attraverso il nostro shop on line: www.shop.nexusedizioni.it.----------------------------------------------------------------------------------------Pagine 96, bianco e neroEuro 8, Abb. Euro 40 (6 numeri bimestrali)

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Finché la guerra sarà considerata una cosa malvagia, conserverà il suo fascino;

quando sarà considerata volgare, cesserà di essere popolare.Oscar Wilde

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“Quando avrete abbattuto l’ultimo albero,

quando avrete pescato l’ultimo pesce,

quando avrete inquinato l’ultimo fiume,

allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro”

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Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive.

Feodor Dostoevskij

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Siate affamati. Siate folli.

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La logica vi porterà da A a B.L’immaginazione vi porterà dappertutto.Albert Einstein

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InsurrezIone In LIbIa: retroscena e protagonIstIun nuoVo trattato per La pace neLLo spazIo La connessIone fra InfLuenza e tubercoLosIuna scIenza nuoVa, una saggezza antIcabenefIcI e LImItI deLLa kInesIoLogIacerchI neL grano 2011: Verso una nuoVa era?bILderberg: Le rIVeLazIonI dI un banchIere sVIzzero