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LATTAZIONE La sintesi e la secrezione è di tipo endocrino, favorite dalla presenza di ormoni che accentuano il metabolismo per sostenere tali attività (> produzione di latte). L’attività è favorita dalla prolattina secreta dall’ipofisi anteriore. In gravidanza il progesterone inibisce l’immissione nel flusso sanguigno dell’ormone galattogeno ma non la sua produzione. Con il parto la prolattina accumulata nell’ipofisi viene rimessa nel circolo sanguigno poiché cessa l’attività inibitoria del progesterone, per cui ha inizio la lattazione.

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LATTAZIONE

La sintesi e la secrezione è di tipo endocrino, favorite dalla presenza di ormoni che accentuano il metabolismo per sostenere tali attività (> produzione di latte).

L’attività è favorita dalla prolattina secreta dall’ipofisi anteriore. In gravidanza il progesterone inibisce l’immissione nel flusso sanguigno dell’ormone galattogeno ma non la sua produzione. Con il parto la prolattina accumulata nell’ipofisi viene rimessa nel circolo sanguigno poiché cessa l’attività inibitoria del progesterone, per cui ha inizio la lattazione.

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La sintesi, effettuata dalle cellule secernenti situate negli alveoli mammari, è un’attività peculiare della mammella, sostenuta dall’apporto continuo di elementi nutritivi da parte del sangue.

1 litro di latte = 400 litri di sangue (apporto di energia ed elementi di base)

La formazione dei costituenti del latte è favorita dall’ormone ADENOCORTICOTROPO (ATCH)

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I COSTITUENTI DEL LATTE

+ Galattosio

Elementi minerali, vitamine, acqua si trasferiscono direttamente dal sangue al latte, come le sostanze aromatiche degli alimenti.

L’attività produttiva è favorita dalla presenza della somatrotopina, che inibisce l’azione dell’insulina, la quale favorisce l’assorbimento dei nutrienti da parte dei tessuti adiposi e muscolari. (>somatrtopina > produzione latte) Questo può essere regolato con l’alimentazione)

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MUNGITURAIl latte si forma in continuazione, ma la sua produzione può arrestarsi quando gli alveoli, il lume e i dotti galattofori si riempiono.

La mungitura è un processo anch’esso regolato da ormoni (ossitocina) e dal sistema nervoso in risposta a stimoli esterni. Lo stimolo parte dai recettori capezzolari, per mezzo del sistema nervoso, l’ipofisi, libera l’ossitocina, che provoca lo svuotamento della ghiandola mammaria.

Operazioni:Preliminari (lavaggio, asciugatura e massaggio mammella)Sgocciolatura (facoltativa)Disinfezione capezzoli (mungitura)Refrigerazione del latteLavaggio e disinfezione degli impianti

Mungitura manuale

Mungitura meccanica o automatizzata

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TRATTAMENTI E VALORE IGIENICO DEL LATTEIl latte appena munto deve essere immediatamente allontanato dalla stalla, filtrato e refrigerato, questo per un controllo della carica batterica in esso contenuta. Lo stato di conservazione dipende dall’attività dei batteri lattici che si moltiplicano rapidamente a temperature superiori ai 15°C, mentre viene inibita a T >10°C. L’abbassamento della T sotto i 14°C deve avvenire entro due ore dalla mungitura.

Il valore igienico e sanitario del latte è correlato alla concentrazione di batteri e di cellule somatiche in esso contenuti.

Carica batterica: indica il numero di germi tot.per cm3 capaci di svilupparsi a 30-32°C per 48-72 ore. Batteri negativi: Clostridi (responsabili del gonfiore tardivo del formaggio, presenti sul terriccio vengono veicolati da alimenti, attrezzi, feci, etc. Attenzione agli insilati, poiché questi sopravvivono sottoforma di spore che si sviluppano ad umidità elevata) e Coliformi (responsabili del gonfiore precoce del formaggio, di origine fecale, la contaminazione avviene per contatto con feci o con la lettiera. I valori limite sono di 300.000 germi/cm3).

Norme da seguire: - Accurata pulizia personale, - lavare bene i capezzoli, - filtrare e conservare il latte in recipienti chiusi, - assicurarsi che l’impianto di refrigerazione funzioni bene, - lavare costantemente gli impianti.

Cellule somatiche (leucociti, globuli bianchi; e cellule derivate da sfaldamenti epiteliali): elevati contenuti nel latte provocano le mastiti. Il latte con elevate quantità di cellule somatiche è inidoneo alla caseificazione. Questo quadro è importante sia per lo stato sanitario che produttivo dell’animale. Riferimenti legislativi: L.3/5/1989 n. 169, D.M. 184 e 185 del 9/5/1991).

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CURVA LATTAZIONELa curva di lattazione descrive il variare della produzione giornaliera di latte in funzione del periodo trascorso dal parto. Inizio lattazione: 10-12 settimane (picco, vacche fresche); Metà lattazione: dalla 10/12a – alla 30a settimana (persistenza, declino lento 4/6%); Fine lattazione: quinto-sesto mese di gestazione (declino accentuato, fino alla 43/44a settimana).

Le variazioni giornaliere sono dovute a vari fattori: razza, alimentazione, stato sanitario, etc., è possibile stimare la produzione totale moltiplicando il valore del picco per 200, 180 per vacche con persistenza ridotta, 220 per quelle ad alta persistenza.

I piani alimentari sono molto importanti ai fini di una buona produzione, soprattutto subito dopo il parto, dove gli animali hanno la tendenza a perdere peso.

Due mesi prima del nuovo parto viene interrotta la lattazione: periodo di asciutta, per assicurare alla bovina un periodo di stasi produttiva:

c) soddisfazione i crescenti fabbisogni nutritivi del feto

a) ricostruzione del tessuto ghiandolare della mammelle

b) ripristino riserve corporee esaurite durante la lattazione

Fattori: caratteristiche genetiche, piani alimentari, età, n. parti, temperature elevate, patologie, etc.

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COMPOSIZIONE CHIMICA COLOSTRO E LATTEDopo il parto, la ghiandola mammaria entra in attività e per i primi 3 - 4 gg secerne il colostro destinato esclusivamente alla alimentazione del vitello. Questo secreto ha una composizione diversa da quella del latte essendo più ricco di sostanza secca, di grasso e di proteine. Contiene anche anticorpi e vitamine che, assorbiti a livello intestinale, conferiscono al vitello una certa difesa immunitaria durante il primo periodo di vita

COMPOSIZIONE (%)

•Acqua 78.00 Residuo secco 22.00

•Lipidi 3.60 Proteine 14.20

•Lattosio 3.10 Ceneri 1.10

Residuo secco %

Grasso%

Proteine %

Lattosio%

Ceneri % Valore energetico

KJ/Kg

Bovina 12.38 3.46 3.43 4.71 0.78 2983.0

Capra 13.23 4.62 3.43 4.71 0.78 2983.0

Pecora 19.52 7.54 3.41 4.47 0.73 3399.5

Donna 12.43 3.38 6.17 4.89 0.92 5289.4

Asina 9.61 1.21 1.64 6.69 0.22 2855.6

Cavalla 9.52 0.85 1.74 6.23 0.43 1939.4