L’attacco di panico - sunhope.it · Criteri diagnostici del DSM‐5 per il Disturbo di Panico A....
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L’attacco di panicoPeriodo discreto di intensa paura o malessere, in cui 4 o più deiseguenti sintomi si sviluppano improvvisamente e culminano in circa
p
• palpitazioni, cardiopalmo,tachicardia• d i
g pp p10’
• sudorazione• tremori fini o a grandi scosse• dispnea, soffocamento o asfissiadispnea, soffocamento o asfissia• dolore o fastidio al petto• nausea o disturbi addominali• parestesie• brividi o vampate di caldo• sensazioni di sbandamento o svenimento• sensazioni di sbandamento o svenimento• derealizzazione, depersonalizzazione• paura di impazzire, o di perdere il controllopaura di impazzire, o di perdere il controllo• paura di morire
www.sunhope.it
Depersonalizzazione e derealizzazioneDepersonalizzazione e derealizzazioneDepersonalizzazione e derealizzazioneDepersonalizzazione e derealizzazione
• Depersonalizzazione: Sentimento di distacco opestraneità rispetto ai propri pensieri o al proprio corpo,come ad esempio sentirsi come un osservatore esterno,pun automa, un robot, o sentirsi come in un sogno, ocome se si guardasse un filmg
• Derealizzazione: un’alterata percezione del mondoesterno, ad esempio, le persone sembrano meccanicheesterno, ad esempio, le persone sembrano meccanicheo morte, le cose sembrano diverse, modificate o nonfamiliari o come inserite in un sognofamiliari o come inserite in un sogno
Queste esperienze sono di solito concettualizzate come reazioni psicologiche di difesa in situazioniestremamente stressanti, che se limitate a periodi discreti rappresentano un meccanismo adattativoQueste esperienze sono di solito concettualizzate come reazioni psicologiche di difesa in situazioniestremamente stressanti, che se limitate a periodi discreti rappresentano un meccanismo adattativo
L’attacco di panicoL’attacco di panicoL attacco di panicoL attacco di panico
• 50–60% dei soggetti inclusi indi di i à li i istudi di comunità o clinici
riportano 4 o più s intomid l’durante l’attacco
• Una maggiore severità (PS ei id li à) bsuicidalità) sembra essere
funzione del numero dei sintomi
C k l D i d A i 27 93 112 (2010)Craske et al, Depression and Anxiety 27 : 93–112 (2010)
L’attacco di panicoL’attacco di panico
LaLa comparsacomparsa
L attacco di panicoL attacco di panico
LaLa comparsacomparsaimprovvisaimprovvisa didi intensapaura o intenso
l hmalessere, cheraggiunge il picconell’arco di minutidurante i quali sonopresenti 4 o più deiseguenti sintomi LaLaseguenti sintomi …… LaLacomparsacomparsa improvvisaimprovvisapuòpuò avvenireavvenire dada unaunacondizionecondizione didi calmacalma oodidi ansiaansia
Craske et al, Depression and Anxiety 27 : 93–112 (2010)
L’Attacco di Panico può essere un sintomo di numerosi disturbi…
• Abuso di sostanze• Ipertiroidismo• Feocromocitoma• Ischemia coronarica• Aritmie• Asma• Pneumotorace• E b li l• Embolia polmonare• Disfunzioni vestibolari• Epilessia frontale o• Epilessia frontale o
temporale
per questo motivo nel DSM 5 l’attacco di panico è una…per questo motivo, nel DSM-5, l attacco di panico è una specifica applicabile a tutti i disturbi
Criteri diagnostici delCriteri diagnostici del DSMDSM 55 per il Disturbo di Panicoper il Disturbo di PanicoCriteri diagnostici del Criteri diagnostici del DSMDSM‐‐5 5 per il Disturbo di Panicoper il Disturbo di Panico
A Att hi di i i tt ti i tiA. Attacchi di panico inaspettati e ricorrenti
B. Almeno uno degli attacchi di panico è stato seguito da un mese (o più) di uno (o più) dei seguenti sintomi:
• preoccupazione persistente di avere altri attacchipreoccupazione persistente di avere altri attacchi• preoccupazione a proposito delle implicazionidell’attacco o delle sue conseguenze (es., perdere ildell attacco o delle sue conseguenze (es., perdere ilcontrollo, attacco cardiaco, impazzire)
• significativa alterazione del comportamento correlatasignificativa alterazione del comportamento correlataagli attacchi
Criteri diagnostici del Criteri diagnostici del DSMDSM‐‐5 5 per il Disturbo di Panicoper il Disturbo di Panico
C. Criteri di esclusione (effetti di sostanze o di un’altra condizione medica)medica)
D. Esclusione di altre patologie psichiatriche (fobia sociale, fobia specifica, ecc)
CCriteririteri diagnostici per il Disturbo di Panicodiagnostici per il Disturbo di Panico
DSM‐IV DSM‐5• Classificazione degli • Classificazione degli
AP in due tipologie:
Classificazione degli AP in tre tipologie: “inaspettati” “causati “inattesi”, “attesi”
• Diagnosi separate di
inaspettati , causati dalla situazione”, “sensibili alla • Diagnosi separate di
Disturbo di panico e Agorafobia
sensibili alla situazione”
Agorafobia• DP con Agorafobia/DP senza Agorafobia
Il Disturbo di Panico
Prevalenza lifetime dall’1% al 4.6%nella popolazione generale Prevalenza più elevata nei contesti dimedicina generale, in particolare diP SPronto Soccorso Più frequente nelle, con un rapporto/ /
Comorbidity/ pari a 1/2 Elevata comorbilità con i disturbi
yMajor Depression >40%
Bipolar Disorder >30%dell’umore e da abuso di sostanze
Bipolar Disorder 30%
Substance Abuse >35%
d d Tendenza a cronicizzare o recidivare
20%‐30% in pazienti con dolore toracico visitati presso i PS;di questi, il 98% non riceve un’adeguata diagnosiq g g 50% circa fra i pazienti che richiedono una valutazionecardiologicag 10%‐40% dei pazienti con sindrome del colon irritabile
I disturbi psichiatrici non vengono adeguatamente gestiti neicontesti della medicina generale
Il Disturbo di Panico Comorbilità con Patologie Internistiche
1/4 dei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttivarispondono ai criteri per DP
10%‐20% circa dei pazienti affetti da asma rispondono ai 10%‐20% circa dei pazienti affetti da asma rispondono aicriteri diagnostici per DP
1/3 dei pazienti ammessi all’unità coronarica hanno un DP edi questi il 21% hanno un concomitante problema coronarico
La diagnosi differenziale dell’ Attacco di PanicoLa diagnosi differenziale dell’ Attacco di PanicoLa diagnosi differenziale dell Attacco di PanicoLa diagnosi differenziale dell Attacco di Panico
•Abuso di sostanze•Ipertiroidismop•Feocromocitoma•Ischemia coronarica•Ischemia coronarica•AritmieA•Asma
•Pneumotorace•Embolia polmonare•Epilessia temporale
P i di d il ? A tP i di d il ? A tPanic disorder or epilepsy? A case report Panic disorder or epilepsy? A case report
... Psychiatric and neurological disturbances can show up with panicattack symptoms. This report illustrates the difficulty in distinguishingbetween panic disorder and epilepsy in a subgroup of epileptic patientsbetween panic disorder and epilepsy in a subgroup of epileptic patientsthat suffer panic attacks as symptoms of seizures. This is the first reportof panic attacks due to a focal lesion involving the left temporal lobeof panic attacks due to a focal lesion involving the left temporal lobeand the second case of panic attacks related to a meningioma
Scalise et al, 2006
Th i l l l b i h f h li biThe mesial temporal lobe contains structures that are part of the limbiccircuits, including the amygdala and hippocampus. These structures havebeen implicated in the genesis of both panic disorder and seizurebeen implicated in the genesis of both panic disorder and seizuredisorders. Fear and panic have been elicited by electrical stimulation ofthe amygdala. These symptoms can also occur as the initial symptoms oftemporal lobe discharges.
Attacchi di PanicoAttacchi di Panico –– Epilessia TemporaleEpilessia TemporaleAttacchi di Panico Attacchi di Panico Epilessia TemporaleEpilessia Temporale• Differential diagnosis of patients who experience symptoms of
paresthesias, derealization, dizziness, chest pain, tremors, andparesthesias, derealization, dizziness, chest pain, tremors, andpalpitations can be quite challenging.
• These symptoms occur across a wide range of disorders, including cardiac,psychiatric, and neurological disorders.
• It can be particularly difficult to differentiate partial seizures withoutgeneralization of temporal lobe origin from panic disorder as all of thegeneralization of temporal lobe origin from panic disorder, as all of theabove symptoms can be found in both conditions. In fact, panic disorderhas been found to be the most common condition that must bedi ti i h d f i di ddistinguished from seizure disorder.
• The possibility that panic disorder and temporal lobe epilepsy with ictal fear can be comorbid has also been raised.
Toni et al, Compr Psychiatry 1996; 37:125; Sazgar et al, Epileptic Disord 2003; 5:93; Young et al J Neuropsychiatry Clin Neurosci 1995; 7:352; Mintzer & Lopez Epilepsy Behav 2002; 3:330;Young et al, J Neuropsychiatry Clin Neurosci 1995; 7:352; Mintzer & Lopez, Epilepsy Behav 2002; 3:330;
Hurley et al, J Neuropsychiatry Clin Neurosci 2006; 4:440
Attacchi di Panico Attacchi di Panico –– Epilessia TemporaleEpilessia TemporaleG id f di ti i hi b t th t ditiG id f di ti i hi b t th t ditiGuidance for distinguishing between these two conditionsGuidance for distinguishing between these two conditions
• Panic attacks are generally longer in duration than seizures; ictalepisodes are more stereotyped whereas panic episodes are likely toepisodes are more stereotyped, whereas panic episodes are likely tovary more in presentation;
• Although seizure disorders may initially present with fear/anxiety, theyg y y p / y, ymay progress to the more classic symptoms (e.g., olfactory auras,aphasias, amnestic features, motionless state, visceral automatisms);
• Initial presentation of these classic epileptic features (i.e., before thefear/panic feelings) suggests seizures;
• Panic disorder is more likely associated with agoraphobia (50% of• Panic disorder is more likely associated with agoraphobia (50% ofcases); panic disorder has stronger familial links (25% for first‐degreerelatives);
• Panic disorder can be worsened by emotional distress;
Young et al, J Neuropsychiatry Clin Neurosci 1995; 7:352; Brain 1995; 118:15
Attacchi di Panico Attacchi di Panico –– Epilessia TemporaleEpilessia TemporaleG id f di ti i hi b t th t ditiG id f di ti i hi b t th t diti
• Presence of temporal lobe lesions on imaging can indicate epilepsy;S t t t f i di d i ( t i li
Guidance for distinguishing between these two conditionsGuidance for distinguishing between these two conditions
• Some treatments for panic disorder can worsen seizures (e.g., tricyclicantidepressants);
• EEG examination may be required to identify the characteristicEEG examination may be required to identify the characteristicspike/wave pattern of seizure discharge. A full evaluation for epilepsymay require 24‐hour EEG and video monitoring or intracerebral depthelectrodes with subdural grid arrays, as these procedures cansometimes identify abnormal electrical discharges not observed onroutine EEG;routine EEG;
• High resolution magnetic resonance imaging (MRI) is recommended forvisualization of the deep temporal lobe structures. This is particularlyimportant for reliable separation of the amygdala and hippocampus inorder to obtain accurate volume measurements.
Watson et al, Arch Neurol 1997; 54:1521; Huppertz et al, J Child Neurol 2002; 17:230; Blume et al, Epilepsia 2001; 42:508; Van Passchen et al, Neuroimaging Clin N Am 2004; 14:373
Il decorso del disturbo di panico
Età di esordio più frequente tra i 15 e i 35 anni
30% remissione senza ricadute a breve termine
35% miglioramento parziale con decorso caratterizzato daremissioni e recidive
Nei rimanenti casi la sintomatologia è grave in modocontinuativocontinuativo
DISTURBO DI PANICO
Evoluzione del quadro clinico
Richiesta di aiuto medico/specialistico
Risposte insoddisfacentiRisposte insoddisfacenti
A i ti i t i d l i t iAnsia anticipatoria‐paura del ripetersidegli attacchi
Evitamento ingravescenteEvitamento ingravescente
I f tt i di i hi di t b di iI f tt i di i hi di t b di iI fattori di rischio per disturbo di panicoI fattori di rischio per disturbo di panico
t di i lli (H l 2001) 1 COMTstudi sui gemelli (Hettema et al, 2001)
• Ereditari 40%
1. COMT2. Adenosine 2A receptor3. CCK4. CCK Receptor B
• Ambientali condivisi (familiari) 10%
f %
5. 5HT2A receptor6. Monoamine oxidase‐A
Smoller et al 2008 Martin et
altri studi (Stein et al 1996; McNally 2002; Watanabe et al 2005)
• Ambientali specifici > 50% Smoller et al, 2008, Martin etal, 2009
• Traumi e/o maltrattamenti in epoche precocialtri studi (Stein et al, 1996; McNally, 2002; Watanabe et al, 2005)
• Temperamento ansioso
• Eventi stressanti• Eventi stressanti
L’elaborazione delle emozioni nei soggetti conDisturbo di Panico
(McNally et al, 1992; 1997; Zeitlin et al, 1993; Parker et al, 1993; Cox et al, 1995;Sh W i 1997 Wi d t l 1999 I t l 2001 G ld i i t lShear e Weiner, 1997; Wiedemann et al, 1999; Iancvu et al, 2001; Galderisi et al,2000; 2007; Chechko et al, 2009)
Elevata frequenza di alessitimia (deficit della capacitàdi decodificare ed esprimere le emozioni)di decodificare ed esprimere le emozioni)
Tendenza ad interpretare come spaventanti stimolidi t t ti bi ia diverso contenuto emotivo o ambigui
Accentuata tendenza a cogliere segnali fisici e dipericolo
Ridotta integrazione dei vissuti emozionali Ridotta integrazione dei vissuti emozionali
Il Sistema LimbicoIl Sistema Limbico
Th li bi t i i l d th
The limbic cortex integrates the sensory, affective, and cognitivecomponents of pain and processes information regarding the internalThe limbic system is includes the
hippocampus, amygdala, anterior thalamic nuclei, septum, limbic
components of pain and processes information regarding the internalbodily state. The hippocampus … has tonic inhibitory control over thehypothalamic stress‐response system … Hippocampal volume and
cortex and fornix, which seemingly support a variety of functions including emotion behavior long
neurogenesis (growth of new cells) in this structure have been implicated instress sensitivity and resiliency in relationship to mood and anxietydi d Th d l i ibl f th i f f dincluding emotion, behavior, long
term memory, and olfactiondisorders. The amygdala is responsible for the expression of fear andaggression, as well as species‐specific defensive behavior … formation andretrieval of emotional memories The central nucleus of the amygdala isretrieval of emotional memories. The central nucleus of the amygdala isheavily connected with cortical regions, including the limbic cortex, andreceives input from the hippocampus, thalamus and hypothalamus.
I circuiti neuronali coinvolti nell’Ansia
PFC: planning decision making predicting In the healthy brain, these frontal cortical regions regulate
PFC: planning, decision making, predicting consequences for potential behaviors, and understanding and moderating social behavior
impulses, emotions, and behavior via inhibitory top-down control of emotional-processing structures
VM PFC is involved in reward processing and in the visceral response to emotions
OFC: codes information, controls impulses, and
response to emotions
p ,regulates mood
The limbic system. (A) Lateral view of cortex. (B) Sagittal view of slice through midline. NAc, nucleus accumbens; OFC, orbital frontal cortex; PAG, periaqueductal gray, VTA, ventral tegmental area.
Martin et al, Psychiatr Clin N Am 2009
“Central Fear Network” (Gorman et al., 2000)
Medial Prefrontal Cortex, CingulateAssociation Bundle
Insula
Amygdala Central Sensory
Top-down
Lateral Nucleus
Basal
Ce t aNucleus
of the Amygdala
HyppocampusSensory
Thalamus
ParabrachialNucleus
Nucleus of the
HypotalamusParaventricular
NucleusLateralNucleus
PeriaqueductalGray Region
DyspneaSolitary Tract
Bottom-upCRF Autonomicpathways
Locus Coeruleus
Dyspnea
Sensory InformationAdrenal glands
Freezing behavior
PA, HR
Test di provocazione dell’attacco di panicop p
I f i di l di di d li• Infusione di lattato di sodio, noradrenalina o isoproterenolo
• Somministrazione orale di caffeina o yoimbina• I l i di lt t i i di CO /O• Inalazione di alte concentazioni di CO2/O2
(35%/65%)
Circuiti neuronali e Disturbo di Panico
Lattato di sodioIsoproterenoloLattato di sodioIsoproterenoloIsoproterenoloIoimbinaCO2
IsoproterenoloIoimbinaCO22CCK
2CCK
AP nei soggetti con DP ma non nei controlli
Roy-Byrne et al, Lancet 2006
Modelli cognitivi del DPModelli cognitivi del DP(Clark, 1986; Margraf et al, 1986; Barlow, 1988).
•Primo AP come “falso allarme”, ossia risposta autonomica amplificata af tt i t ti i i lifattori stressanti psicosociali.
•Tale risposta è più probabile in individui vulnerabili per iperreattivitàautonomica o per amplificazione cognitiva (interpretazionicatastrofiche) delle sensazioni somatiche, particolarmente di quelle
t tivegetative.
•Condizionamento enterocettivo con ulteriore amplificazione dellesensazioni somatiche.
•Condizionamento ambientale con sviluppo dell’agorafobia•Condizionamento ambientale con sviluppo dell agorafobia.
I farmaci utilizzati nella terapia dei I farmaci utilizzati nella terapia dei
Antidepressividisturbi d’ansiadisturbi d’ansia
• Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI: citalopram,escitalopram, fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina)
• Inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina (SNRI:Inibitori della ricaptazione della serotonina e noradrenalina (SNRI:venlafaxina, duloxetina)
• Antidepressivi specifici noradrenergici e serotoninergici (NaSSA:mirtazapina)mirtazapina)
• Antidepressivi triciclici (TCA: clomipramina, imipramina, amitriptilina)•• InibitoriInibitori delledelle monoaminemonoamine‐‐ossidasiossidasi ((MAOI))
ibi iibi i ibiliibili d lld ll ii id iid i (( ))•• InibitoriInibitori reversibilireversibili delledelle monoaminomonoamino‐‐ossidasiossidasi AA ((RIMA))
• Benzodiazepine (alprazolam, diazepam)Ansiolitici
p ( p , p )•• AzapironiAzapironi ((buspironebuspirone))
Il trattamento del Disturbo di PanicoIl trattamento del Disturbo di PanicoIl trattamento del Disturbo di Panico Il trattamento del Disturbo di Panico
L’uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibitoridella ricaptazione di serotonina-noradrenalina (SNRI), antidepressivi triciclici(TCA), benzodiazepine (in monoterapia solo in assenza di un disturbo( ), p ( pdell’umore concomitante), o della terapia cognitivo-comportamentale (CBT) neltrattamento iniziale del Disturbo di Panico (DP) è fortemente suffragato dalladimostrazione di efficacia in numerosi studi controllati [I].dimostrazione di efficacia in numerosi studi controllati [I].
Non si dispone di sufficienti evidenze per considerare uno di tali trattamentisuperiore agli altri, o per raccomandare una combinazione di trattamentirispetto alla monoterapia [II].
American Psychiatric Association (2009)PRACTICE GUIDELINE FOR THETreatment of PatientsWith Panic DisorderS d Edi i
[I] Raccomandato con sostanziale affidabilità clinica[II] Raccomandato con moderata affidabilità clinica
rispetto alla monoterapia [II].
Second Editionhttp://www.psychiatryonline.com/pracGuide/
[ ]
Il trattamento del Disturbo di PanicoIl trattamento del Disturbo di Panico
Sebbene la combinazione dei trattamenti non sembri essere significativamente
Il trattamento del Disturbo di Panico Il trattamento del Disturbo di Panico
superiore alla monoterapia nel trattamento della maggior parte dei soggetti conDP, psichiatri e pazienti possono scegliere tale opzione sulla base di circostanzeparticolari (es., preferenza del paziente) [II].
Le considerazioni che guidano la scelta di una modalità iniziale di trattamento
p ( , p p ) [ ]
Le considerazioni che guidano la scelta di una modalità iniziale di trattamentoincludono: la preferenza del paziente, i rischi e benefici per un particolare paziente(o condizione ad es. gravidanza), l’anamnesi farmacologica del paziente, la
di it ti di i i di h li di lt di i ipresenza di concomitanti condizioni mediche generali e di altre condizionipsichiatriche, nonché, i costi e la disponibilità dei diversi trattamenti [I].
American Psychiatric Association (2009)PRACTICE GUIDELINE FOR THETreatment of PatientsWith Panic DisorderS d Edi i
[I] Raccomandato con sostanziale affidabilità clinica[II] Raccomandato con moderata affidabilità clinica
Second Editionhttp://www.psychiatryonline.com/pracGuide/
[ ]
Il trattamento del Disturbo di PanicoIl trattamento del Disturbo di Panico
Considerare sempre la preferenza del paziente e la risposta ad eventuali
Il trattamento del Disturbo di PanicoIl trattamento del Disturbo di Panico
Considerare sempre la preferenza del paziente e la risposta ad eventuali precedenti trattamenti
Trattamento psicologicoTrattamento psicologico•Considerare prima itrattamenti maggiormente
farmaco di prima sceltal i t è i d ttrattamenti maggiormente
validati•Se la risposta è inadeguata,
se la risposta è inadeguata, dopo 12 settimane, sostituzione con un altro Se la risposta è inadeguata,
individualizzare il trattamento farmaco di prima scelta, l’aggiunta può essere preferita alla sostituzionepreferita alla sostituzione
considerare l’invio allo l’invio allo specialistaspecialista, o associazioni di pp ,farmaci o farmaci di seconda e terza scelta
Il trattamento farmacologico del Disturbo di Panico Il trattamento farmacologico del Disturbo di Panico
Indicazione approvata in Italia
Bandelow et al World J Biol Psychiatry, 2002; 2008
Categoria di evidenza[A] 2 o più studi in doppio cieco vs placebo e gold std.[B1] 1 o più studi in doppio cieco vs placebo
Grado di raccomandazione1 Categoria A di evidenza e Buon rapporto rischio-beneficio2 Categoria A di evidenza e Moderato rapporto rischio-beneficio
[B2] 1 o più studi in aperto naturalistici[C] studi con risultati inconsistenti
g pp3 Categoria B di evidenza 4 Categoria C di evidenza
*The same or less than placebo
Freire et al, Expert Opin. Pharmacother. (2011)
*The same or less than placebo.‡ Significantly more than placebo (p < 0.05).
La Prevalenza di Disfunzioni Sessuali con gli SSRILa Prevalenza di Disfunzioni Sessuali con gli SSRILa Prevalenza di Disfunzioni Sessuali con gli SSRI La Prevalenza di Disfunzioni Sessuali con gli SSRI può ostacolare l’aderenza al trattamentopuò ostacolare l’aderenza al trattamento
70
80(n=66) (n=208)
70
80(n=66) (n=208)
70
80
sual
i
(n=66) (n=208)70
80(n=66) (n=208)
72.7 70.762.9 62.3
57.750
60
70 (n=159) (n=77)(n=279)
73% 71%63% 62%
58%50
60
70 (n=159) (n=77)(n=279)
72.7 70.762.9 62.3
57.750
60
70
ioni
Ses
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73% 71%63% 62%
58%50
60
70 (n=159) (n=77)(n=279)
57.7
30
40
50
30
40
50 57.7
30
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Dis
funz
i
30
40
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10
20
30
10
20
30
10
20
30
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con
D
10
20
30
0
10
Citalopram Paroxetine Sertraline Fluvoxamine Fluoxetine0
10
0
10
Citalopram Paroxetina Sertralina Fluvoxamina Fluoxetina
Pazi
e
0
10
Montejo AL, et al. J Clin Psychiatry. 2001;62(suppl 3):10-21.
pp
SindromeSindrome serotoninergicaserotoninergicaSi verifica diverse ore dopo l’assunzione di un nuovo SRI o dopo un incrementorapido della dose La forma grave è in relazione ad interazioni farmacologiche (es
Sindrome Sindrome serotoninergicaserotoninergica
rapido della dose. La forma grave è in relazione ad interazioni farmacologiche (es.,IMAO e SRI; anfetaminici e SRI).Nelle forme lievi si possono osservare i seguenti segni e sintomi:
I i t fi ll’ it i•Irreqietezza fino all’agitazione•Confusione•Palpitazioni e dilatazione pupillare•Mioclonie•Sudorazione•Diarrea•Cefalea
Nella forma grave, che pone un rischio per la vita, si manifestano:•FebbreFebbre•Convulsioni•Aritmie gravi•Coma•Coma
Considerare sempre la preferenza del paziente e la risposta ad eventuali precedenti trattamenti
Il trattamento del Disturbo di PanicoIl trattamento del Disturbo di PanicoConsiderare sempre la preferenza del paziente e la risposta ad eventuali precedenti trattamenti
Trattamento psicologicoTrattamento psicologico• Considerare prima i trattamentimaggiormente validati
farmaco di prima sceltase la risposta è inadeguata, dopo 12 settimane sostituzione con un altro
• Se la risposta è inadeguata,individualizzare il trattamento
settimane, sostituzione con un altro farmaco di prima scelta, l’aggiunta può essere preferita alla sostituzioneconsiderare l’invio allo specialistal’invio allo specialista, o
i i i di f i f i diassociazioni di farmaci o farmaci di seconda e terza scelta
Associazioni possibiliAssociazioni possibili• Farmaci + psicoterapia• Farmaci + psicoterapia• SSRI/SNRI + BDZ (a breve termine)• SSRI/SNRI + stabilizzanti + antipsicotici atipici
Associazioni controindicateAssociazioni controindicate•SSRI/SNRI/TCI + MAO‐I
atipici •Buspirone + I‐MAO
FollowFollow‐‐upupLa risposta può richiedere 8‐12 settimaneLa risposta può richiedere 8 12 settimaneLa terapia farmacologica deve essere continuata per 1‐2 anni o più
Sindrome da sospensione del trattamento con SSRISindrome da sospensione del trattamento con SSRI
Informare sempre i pazienti dei sintomi connessialla sospensione brusca del trattamento conSSRI: Insorgenza entro 24
• vertigini soggettive• parestesie (formicolii, ipoestesie)
di t bi t i t ti li (
Insorgenza entro 24ore dalla sospensione,con picco in circa 5• disturbi gastrointestinali (nausea e
vomito)• cefalea
con picco in circa 5giorni e risoluzione indue settimane circa
• sudorazione• ansia• insonnia• insonnia
Fasi della terapia del Disturbo di PanicoFasi della terapia del Disturbo di Panico
Trattamento acuto
Terapia di mantenimentoacuto
6 mesiriduzione
1 annoTapering
dosep g
Gli i t ti i t i i l di t b di iGli interventi psicoterapici nel disturbo di panicole tecniche cognitivo-comportamentali
Esposizione
Ristrutturazione cognitivaRistrutturazione cognitiva
Più recentemente:
Apprendimento di strategie dielaborazione emozionaleelaborazione emozionale
Westen & Morrison 2001; Tsao et al, 2002
Il DP nel corso dello sviluppoIl DP nel corso dello sviluppo
La prevalenza del DP è bassa nei bambini e negliadolescenti ed è considerevolmente al di sotto di quellaadolescenti, ed è considerevolmente al di sotto di quellaosservata per tutti gli altri disturbi d’ansia che simanifestano in quelle epoche La frequenza di DPmanifestano in quelle epoche. La frequenza di DPmostra un graduale incremento durante l’adolescenza, inparticolare nelle femmine e dopo la pubertàparticolare nelle femmine e dopo la pubertà.
Hayward et al, J Adolesc Health 2002;
Brain Imaging e Disturbo di PanicoBrain Imaging e Disturbo di PanicoVolpe et al, 2005Volpe et al, 2005
Giro cingolatoGiro cingolatoC t i bit f t lC t i bit f t l
After administration of the respiratorystim lant do apram patients ho had TC; sMRI
Altre tecniche di brain imagingfMRIPET
Corteccia orbitofrontaleCorteccia orbitofrontale
AmigdalaAmigdala
stimulant doxapram, patients who hadPD exhibited a greater decrease in PFCactivity but a larger increase in cingulate
SPECT
Alessitimia
gg
IppocampoIppocampo
activity but a larger increase in cingulategyrus and amygdala activity whileexperiencing panic than control
Corteccia prefrontaleCorteccia prefrontale
Giro ParaippocampaleGiro Paraippocampalesubjects. In patients who had PD whowere administered sodium lactate toprovoke a panic attack functional MRICorteccia prefrontaleCorteccia prefrontale
Corteccia frontale superioreCorteccia frontale superiore
provoke a panic attack, functional MRIdemonstrated elevated CBF in the rightOFC and left occipital cortex but
InsulaInsula
Giro temporale superioreGiro temporale superioreOFC and left occipital cortex butdecreased CBF in the hippocampus andamygdala
InsulaInsulaCorteccia frontale inferioreCorteccia frontale inferiore
Modelli Patogenetici delle Fobie Modello Comportamentale
Modello del condizionamento classico, che fa capo allateoria di Pavlov dei riflessi condizionati
Modello del condizionamento operante, che prendeorigine dalle formulazioni di Skinnerg
Per entrambi i modelli, le fobie rappresentanocomportamenti appresi in risposta a stimoli ambientali. Icomportamenti appresi in risposta a stimoli ambientali. Idue modelli differiscono per le ipotesi sul come icomportamenti vengono appresi.comportamenti vengono appresi.
Modelli Patogenetici delle Fobie: Modello del condizionamento classico
La presentazione contemporanea di uno stimolo a che
Modello del condizionamento classico
La presentazione contemporanea di uno stimolo a cheelicita una risposta (paura, disagio) e di uno stimolo bche è neutro comporta l’associazione dello stimoloche è neutro comporta l associazione dello stimoloneutro con la stessa risposta (il caso del piccolo Albert).
Secondo tale modello l’associazione tra una situazione (oSecondo tale modello, l’associazione tra una situazione (oun oggetto) ed un’esperienza emozionale spiacevolesarebbe allo base della fobiasarebbe allo base della fobia
d ll d ll bModelli Patogenetici delle Fobie: Modello del condizionamento operante
I comportamenti liberamente espressi dall’individuoI comportamenti liberamente espressi dall individuoaumentano o si riducono in ragione delle loroconseguenzeconseguenze.
Il Condizionamento Operante
Skinner e i suoi collaboratori, misero a punto una serie di procedurefinalizzate a promuovere l’apprendimento, partendo dal presupposto chefinalizzate a promuovere l apprendimento, partendo dal presupposto chele conseguenze ambientali dell’azione determinano quali comportamentisaranno appresi e consolidati all’interno del repertorio individuale.
Il Rinforzo Positivo: Si riferisce al processo attraverso cui taluneIl Rinforzo Positivo: Si riferisce al processo attraverso cui taluneconseguenze del comportamento aumentano la probabilità che quelcomportamento si verifichi di nuovo. I rinforzi positivi sono quelli chep p qhanno un effetto piacevole (apprezzamento, soldi, cibo, attenzione ecc.).E’ importante tuttavia notare che taluni eventi, visti come negativi dal i id i i i i d l ialcuni, sono considerati positivi da altri.
Molti farmaci possono essere considerati rinforzi positivi (oppiacei,barbiturici, cocaina ecc.)
Il Condizionamento Operante
Il Rinforzo Negativo: Descrive il processo attraverso cui viene rafforzato ilcomportamento che consente l’evitamento di un evento spiacevole.
Il rinforzo è un ingrediente fondamentale della maggior parte delleterapie, spesso fornito come attenzione o apprezzamento per talunicomportamenti.
Esempio del paziente mutacico (un gettone per ogni due minuti di dialogocon gli infermieri, nel corso di tre sessioni al giorno di incontro)
Modelli Patogenetici delle Fobie:
l d ll l i iIl Modello Evoluzionista
Alcune fobie, per l’elevato valore adattativo che hanno rivestito nelcorso dell’evoluzione della specie, persistono come schemi automaticinella nostra memoria, che possono riattivarsi in determinate condizioni(esempio la fobia dei serpenti)(esempio, la fobia dei serpenti).
Le fobie derivano da paure istintive frutto di un processo di selezionet l fi li t ll’ d tt t ll’ bi t t l I tnaturale finalizzato all’adattamento all’ambiente ancestrale. In quanto
prodotto dell’evoluzione, i meccanismi che controllano la paura sonoapparentemente irrazionali, non solo perché rispondono tuttora conapparentemente irrazionali, non solo perché rispondono tuttora conincontrollabile intensità a stimoli ancestrali ma anche perché ignoranosituazioni certamente dannose ma evolutivamente nuove, che cioè nonerano presenti nell’ambiente naturale.