L’ASSUNTA: IL NOSTRO GLORIOSO...

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Tra le feste in onore della Madre di Dio, quella dell’Assunzione può essere considerata senz’altro la più appariscente, sia per il coinvolgimento di partecipazione popolare, sia per la varietà delle usanze tradizionali. È vero: oggi questa festività, quasi soffocata tra le tante manifestazioni di ferragosto, rischia di perdere molto del suo primitivo carattere religioso e spirituale. Comunque a parte ogni indagine di tipo sociologico o folcloristico, merita fare il punto sulla portata liturgica di questa “solennità”, che - con quella dell’Immacolata Concezione (8 Dicembre) e di Maria Santissima Madre di Dio (1 Gennaio) - puntualizza con il massimo grado celebrativo una della principali verità dommatiche concernenti Maria di Nazaret, l’umile serva del Signore. Il contenuto della celebrazione liturgica è il destino glorioso dell’anima e del corpo della Beata Vergine Maria, avvenuto immediatamente al termine della sua permanenza terrena in mezzo a noi, come conclusione della sua peregrinazione nella fede, tra gli eventi della storia della salvezza. È un fatto incontestabile nella storia della Chiesa la presenza di una festa antica ed universale che coglie sempre più nel segno il mistero che viene celebrato il 15 di Agosto, ne è testimonianza il titolo con cui viene denominato: la dormizione della Vergine, il transito della Vergine, l’assunzione di Maria al cielo. Agosto 2007 - Anno 9 (n° 105) Mensile della Comunità Parrocchiale di Torri del Benaco L L A A S S S S U U N N T T A A : : I I L L N N O O S S T T R R O O G G L L O O R R I I O O S S O O D D E E S S T T I I N N O O La celebrazione liturgica della festa ci invita a guardare al dogma mariano dell’Assunta nel quadro generale della storia della salvezza, come una realtà che ci riguarda da vicino, in quanto la glorificazione di Maria ci coinvolge tutti. L’Assunzione è un documento consolante sul nostro destino futuro, per questo ci riguarda. Nel nostro cammino, a volte faticoso, sul sentiero della vita abbiamo

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Tra le feste in onore della Madre di Dio, quella dell’Assunzione può essere considerata senz’altro la più appariscente, sia per il coinvolgimento di partecipazione popolare, sia per la varietà delle usanze tradizionali. È vero: oggi questa festività, quasi soffocata tra le tante manifestazioni di ferragosto, rischia di perdere molto del suo primitivo carattere religioso e spirituale. Comunque a parte ogni indagine di tipo sociologico o folcloristico, merita fare il punto sulla portata liturgica di questa “solennità”, che - con quella dell’Immacolata Concezione (8 Dicembre) e di Maria Santissima Madre di Dio (1 Gennaio) - puntualizza con il massimo grado celebrativo una della principali verità dommatiche concernenti Maria di Nazaret, l’umile serva del Signore. Il contenuto della celebrazione liturgica è il destino glorioso dell’anima e del corpo della Beata Vergine Maria, avvenuto immediatamente al termine della sua permanenza terrena in mezzo a noi, come conclusione della sua peregrinazione nella fede, tra gli eventi della storia della salvezza. È un fatto incontestabile nella storia della Chiesa la presenza di una festa antica ed universale che coglie sempre più nel segno il mistero che viene celebrato il 15 di Agosto, ne è testimonianza il titolo con cui viene denominato: la dormizione della Vergine,

il transito della Vergine, l’assunzione di Maria al cielo.

Agosto 2007 - Anno 9 (n° 105)

Mensile della Comunità Parrocchiale di Torri del Benaco

LL’’AASSSSUUNNTTAA:: IILL NNOOSSTTRROO GGLLOORRIIOOSSOO DDEESSTTIINNOO

La celebrazione liturgica della festa ci invita a guardare al dogma mariano dell’Assunta nel quadro generale della storia della salvezza, come una realtà che ci riguarda da vicino, in quanto la glorificazione di Maria ci coinvolge tutti. L’Assunzione è un documento consolante sul nostro destino futuro, per questo ci riguarda. Nel nostro cammino, a volte faticoso, sul sentiero della vita abbiamo

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bisogno di vedere che qualcuno ce l’ha fatta, a raggiungere la meta. Maria, la nostra madre, madre del Signore è la nostra sorella che è già arrivata al traguardo, ci ha preceduti; con grande gioia leggiamo nel suo destino il nostro destino. Nel giorno dell’Assunta preghiamo con la liturgia della Chiesa, che quanto si è avverato nella Vergine Madre, avvenga anche per noi suoi figli. L’Assunta è una festa a due dimensioni: una personale di Maria contemplata nella sua piena configurazione a Cristo risorto, ed una ecclesiale, riguardante tutti noi, anzi l’umanità intera. L’Assunzione è la festa di una verità che a partire da Maria riguarda la salvezza di tutti gli uomini, non è quindi la festa di una verità mariana isolata. È tradizione nelle comunità cristiane far precedere e preparare il momento culminante della festa in onore della B. V. Maria con un triduo oppure con una novena: la novena è lo spazio di nove giorni durante i quali viene presentata ai fedeli per mezzo della predicazione e di alcuni pii esercizi, una visione adeguata sul posto che occupa la Madonna nel mistero di Cristo e della Chiesa, in particolare viene presentata la funzione che Maria ha svolto e svolge nella vita di Cristo e della Chiesa. La novena raggiunge il suo vertice se prepara veramente i fedeli ad accostarsi ai Sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia. Scopo della novena è quello di aiutare i devoti della Madonna a rinnovare il loro impegno cristiano sull’esempio di Maria, la prima e la più perfetta discepola di Cristo. È auspicabile che il tempo della Novena si svolga in armonia con i modi e i tempi della liturgia della Chiesa, da cui trae vita ed ispirazione la pietà popolare.

Don Giuseppe

LLAA FFIIAACCCCOOLLAATTAA IINN OONNOORREE

DDEELLLL’’AASSSSUUNNTTAA 14 AGOSTO ORE 21.00

La faremo anche noi la processione dell’Assunta, la sera del 14 Agosto, vigilia della festa. Avverrà così: ci daremo appuntamento nella Chiesa Parrocchiale alle ore 21.00. Mentre verrà fatto il canto introduttivo, si accenderanno le fiaccole e si formerà il corteo che serpeggiando per le vie del paese, tra canti e preghiere raggiungerà sulla collina il capitello della Sacra Famiglia in località Coi; un capitello molto caratteristico che si incontra lungo la strada procedendo da Coi verso Loncrino: lì accanto al capitello c’è un prato delimitato da due strade convergenti, su quel prato, gentilmente messo a disposizione verrà celebrata la S. Messa Solenne in onore dell’Assunta. >

SOMMARIO Pag 02 La Fiaccolata in onore dell’Assunta

Pag 03 Il nostro benvenuto al Vescovo…

Pag 04 Lo Stemma Episcopale

Pag 05 Il Perdon d’Assisi

Pag 06 Santa Messa di Prima Comunione

Pag 06 Il nostro “Piccolo Coro”

Pag 08 REGINA CÆLI - Maggio

Pag 10 San Rocco il Pellegrino

Pag 11 La Tredicina di S. Antonio da noi…

Pag 12 GresTorri 2007 / Celebrazioni

Pag 13 Frasi guida per i Vangeli / Defunti

Pag 14 Novena dell’Assunta

Pag 15 Il Nuovo Vescovo viene tra noi

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Con questa iniziativa si intende dare la possibilità di vivere un momento intenso di spiritualità e di pietà popolare proprio nel cuore del ferragosto, mentre il nostro territorio è invaso dal turismo; la fiaccolata sarà davvero un evento singolare, per continuare anche ai nostri giorni quanto si faceva molti secoli fa, alle origini quando fu istituita la solennità dell’Assunta. La manifestazione religiosa congiungerà armonicamente in forma unitaria la duplice istanza insita nel cuore della gente, celebrare la solennità liturgica e esprimere visivamente il sentire che è nel profondo della pietà popolare. Ecco come avvennero le cose all’inizio:

ci viene tramandato dalla storia che durante

il pontificato di Papa Sergio I° (687-701), si celebravano in Roma, dandovi grande rilievo

quattro feste mariane; il papa infatti aveva decretato che le feste della Natività di Maria, dell’Annunciazione, della Purificazione e dell’Assunzione di Maria fossero celebrate con una processione solenne, che percorreva le vie dell’Urbe per terminare a S. Maria Maggiore. Sappiamo anche la forma che veniva adoperata per tali circostanze: il popolo si riuniva in una Chiesa che veniva chiamata “stazionale” da dove non si partiva se prima non si era cantata una preghiera, quindi si formava la processione. Tale processione per l’intervento delle corporazioni romane, il concorso di tanti pellegrini, e la caratteristica della processione notturna, godette per secoli di una fama singolare. Ai nostri giorni la processione dell’Assunta viene fatta in numerose località, sempre con caratteristiche popolari. Siamo contenti che la fiaccolata in onore dell’Assunta venga fatta anche tra noi.

Paolo accolito

il cronista

PORGIAMO IL NOSTRO BENVENUTO AL

NNUUOOVVOO VVEESSCCOOVVOO SS.. EE.. MMOONNSS..

GGIIUUSSEEPPPPEE ZZEENNTTII RIVISITANDO LE DATE PIÙ SIGNIFICATIVE DELLA SUA

VITA

Mons. Giuseppe Zenti è nato a San Martino Buon Albergo il 7 marzo del 1947. Entrato in quinta elementare in quello che era il pre-seminario, ha percorso tutto il curriculum di formazione e di studio prima nel seminario minore quindi in teologia sino all’ordinazione presbiterale conferitagli dal vescovo mons. Giuseppe Carraro il 26 giugno 1971. I primi tre anni da sacerdote li ha trascorsi collaborando nella parrocchia del paese natale, frequentando al tempo stesso l’Università degli Studi di Padova dove nel 1975 si è laureato in lettere classiche con una tesi su Le sedi apostoliche in S. Agostino con relatore mons. Giorgio Fedalto. Al santo di Ippona mons. Zenti ha dedicato il volume S. Agostino evangelizzatore della comunione ecclesiale (Legnago, 2000).

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Per diciannove anni, dal 1974 al 1993, il nuovo vescovo di Verona ha svolto il proprio ministero nel seminario minore di San Massimo, sia come insegnante di materie letterarie (italiano, latino, greco, storia, geografia e storia dell’arte) alle medie e al ginnasio-liceo “Gian Matteo Giberti”, sia come vicerettore. Nominato nel 1989 pro-rettore del seminario, è stato anche preside del medesimo istituto scolastico frequentato dai giovani seminaristi. Per diverso tempo consulente ecclesiastico dell’Uciim (Unione cattolica italiana insegnanti medi), nel 1992 è stato nominato Cappellano di Sua Santità. Ha svolto per nove anni il ministero di parroco, dapprima a Santa Maria Immacolata in Borgo Milano (1993-97) quindi al Duomo di Legnago (1997-2002). Il 25 gennaio del 2002 padre Flavio Roberto Carraro, allora vescovo di Verona, lo aveva nominato vicario generale della diocesi. Nemmeno un anno dopo Giovanni Paolo II lo ha eletto vescovo di Vittorio Veneto. La consacrazione è avvenuta l’11 gennaio del 2004, per imposizione delle mani di padre Carraro in una Cattedrale scaligera gremita. Ha guidato la diocesi vittoriese dal 1° febbraio dello stesso anno sino ad oggi. L’8 maggio è stato nominato nostro vescovo dal papa Benedetto XVI. Il 30 giugno di questo anno 2007 ha fatto il suo ingresso nella nostra diocesi di Verona.

Ecco cosa farà il nuovo Vescovo Ce lo dice il suo stemma e

il motto scelto che è:

“Mihi vivere Christus” “Per me vivere è Cristo”

LLOO SSTTEEMMMMAA EEPPIISSCCOOPPAALLEE

Il motto: Mihi vivere Christus (Fil. 1,21) ha orientato la scelta dei simboli impiegati per comporre lo scudo episcopale. Nella prima partitura (a sinistra), in posizione dominante, sta la Croce di Nostro Signore Gesù Cristo. In hoc signo vinces, il cuore misericordioso di Cristo. Da quel cuore la vita, cioè l’amore effuso sul credente e sulla Chiesa. Elevato da terra attirerò tutti a me (Gv 12,32). E noi vedemmo la sua gloria. (Gv 1,14). Il monte a tre cime rappresenta la terra e con essa tutte le genti abbracciate dalla Croce di Cristo. La terra, le genti sono elementi che alludono a qualche aspetto propriamente personale del Vescovo mons. Zenti: la terra veneta, le origini, il cognome. Maria Santissima, la Madre di Dio e della Chiesa, è rappresentata dalla stella d’argento a cinque punte. Questo simbolo posto in alto, a sinistra della Croce, richiama l’Assunta della Cattedrale di

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Verona che la Chiesa veronese invoca come Madonna del Popolo. Nella seconda partitura dello scudo (a destra), il pastorale d’oro racchiude nel riccio l’immagine di Gesù Pastore che applicò a sé la qualifica di Buon Pastore (Gv. 11,14). Vuole significare che colui che tiene in pugno il pastorale ricorda a se stesso l’incarico ricevuto da Cristo di essere guida, difesa, condivisione di vita con il gregge affidatogli, e, alle pecorelle, richiama la premura, la tenerezza del Pastore Grande delle pecore che dà la vita perché il suo gregge abbia la vita (Gv. 11,11). Il pastorale è carico di un simbolo più propriamente veronese con il pesce appeso alla lenza. La tradizione informa che San Zeno, ottavo Vescovo di Verona (362-372 o 380), patrono della città e della diocesi, pescava nell’Adige. In verità viene insegnato che egli, predicando, condusse Verona alla fede cristiana. Ha tolto i veronesi dalle acque malsane del paganesimo e li ha generati a Cristo con l’onda del battesimo. Il padre e pastore della nostra Chiesa veronese compì l’opera di evangelizzazione con il sorriso di un’affettuosa amabilità. Preghiamo perché il messaggio contenuto nello stemma venga realizzato anche tra noi.

d. g.

IILL ““PPEERRDDOONN DD’’AASSSSIISSII””

DA MEZZOGIORNO DI MERCOLEDÌ 1° AGOSTO A TUTTO GIOVEDÌ 2 AGOSTO

ALCUNE NOTE SULLE INDULGENZE * Nelle Chiese parrocchiali si può lucrare l’indulgenza plenaria due volte all’anno, cioè nella festa del Santo titolare e il 2 Agosto, in cui ricorre la Porziuncola (Perdon d’Assisi). * L’opera prescritta per ottenere l’indulgenza plenaria annessa ad una chiesa o ad un oratorio consiste nella devota visita di questi luoghi sacri, recitando in essi un Pater e un Credo. * Per ottenere l’indulgenza plenaria è necessario eseguire l’opera indulgenziata e adempiere tre condizioni: confèssione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Si richiede inoltre che sia escluso qualsiasi affetto al peccato anche veniale. Se manca la piena disposizione o non sono poste le tre condizioni, l’indulgenza è solamente parziale salvo quanto è previsto nelle norme per gli impediti. * Le tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima e dopo di aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia è conveniente che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello stesso giorno in cui si compie l’opera. * Con una sola confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze

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plenarie; invece, con una sola comunione eucaristica e una sola preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si può ottenere una sola indulgenza plenaria. * L’indulgenza plenaria può essere ottenuta una sola volta al giorno. L’indulgenza parziale invece può essere ricevuta più volte al giorno, salvo esplicita indicazione in contrario. * Le indulgenze sia parziali che plenarie possono essere sempre applicate ai defunti a modo di suffragio. * Il fedele, che almeno col cuore contrito compie un’azione, alla quale è annessa l’indulgenza parziale, ottiene, in aggiunta alla remissione della pena temporale che percepisce con la sua azione, altrettanta remissione di pena per intervento della Chiesa.

Francesco + + + + + + +

SSAANNTTAA MMEESSSSAA DDII PPRRIIMMAA

CCOOMMUUNNIIOONNEE Domenica 6 maggio i bambini di quarta elementare hanno ricevuto la loro prima Comunione; tra questi c’era anche nostro figlio e siamo stati felici di poterlo accompagnare nel cammino di preparazione perché in questo modo siamo stati partecipi della sua felicità ad accogliere in lui questo dono prezioso. È stata una celebrazione molto sentita da Loro protagonisti, da noi genitori, da tutti i parenti e da tutti quanti hanno voluto partecipare a questo giorno di festa. A dire il vero è stata così emozionante da far scappare anche qualche lacrima di gioia. Già dieci anni fa quando avevamo chiesto il Battesimo per il nostro bambino speravamo che sarebbe cresciuto nella gioia che un cammino di fede ti da. Domenica ci siamo resi conto di quando questa aspettativa si sia avverata e si avveri ogni giorno di più. Il giorno dopo a chi gli chiedeva che regali avesse ricevuto nostro figlio rispondeva: “Prima di tutto ho ricevuto Gesù”.

Ci sembra doveroso quindi ringraziare don Giuseppe per averci insegnato a camminare insieme a nostro figlio lungo questo cammino di fede, e ringraziare altresì le catechiste che con amore, fede e tanta pazienza hanno insegnato ai nostri figli a camminare insieme a noi. Ci auguriamo perciò che tutti i bambini che domenica 6 maggio hanno ricevuto questo grande dono lo rinnovino ogni domenica insieme ai loro genitori e alla grande famiglia che è la Chiesa.

Elisabetta e Massimo

IILL NNOOSSTTRROO ““PPIICCCCOOLLOO CCOORROO””

Giugno 2007

Circa tre anni fa, nell’autunno del 2004 Don Luciano, constatando che nelle Messe domenicali pochi bambini e pochi genitori partecipavano alle celebrazioni, d’accordo con le catechiste, propose di invitare i bambini alle ore 10 della domenica (a turno due classi alla volta) per preparare insieme una semplice animazione per la S. Messa delle ore 11.00. Suggeriva di commentare brevemente le letture o semplici pensieri tratti dalle stesse e di far imparare qualche canto della Liturgia adatto ai piccoli.... In verità pochi bambini partecipavano. Ogni domenica, chiamata “Domenica In-Sieme”, ci trovavamo con bambini di classi diverse e quindi non c’era una frequenza costante ed era impossibile far apprendere con impegno e serietà i canti... Nel gennaio del 2005 sotto la direzione attenta ed efficace di Lidia Girardi ha iniziato ufficialmente l’attività il “Piccolo Coro”, formato da bambini della Scuola Elementare e di 1a Media. All’inizio erano 7-8, poi via via la frequenza si è fatta regolare e attualmente i bambini sono 23. Ci incontriamo ogni venerdì alle ore 16.00 e in prossimità di grandi feste anche il martedì sempre alle ore 16.00. Il Piccolo Coro di solito anima le domeniche o le feste solenni (Natale, Pasqua, Immacolata, Ascensione, Pentecoste, Corpus Domini...), oppure celebrazioni particolari (Quarantore, Battesimi, Prime Comunioni,

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Cresime, Anniversari di Matrimonio dei nonni... inizio e fine dell’anno catechistico e di quello scolastico…). In ottobre del 2006 i bambini hanno cantato durante la S. Messa di congedo dell’ex parroco mons. Luciano e in quella di accoglienza dell’attuale parroco don Giuseppe. Nel periodo precedente il Natale i piccoli cantori hanno presentato in chiesa davanti alla comunità una ricca selezione di canti natalizi scelti dalla tradizione popolare, dal repertorio liturgico e dalle melodie provenienti da altri paesi.... I canti sono scelti con cura e attenzione dalla direttrice Lidia e sono accompagnati con grande precisione e maestria dal giovane organista Luca Santini, sostituito a volte dal giovanissimo Stefano Santini. I bambini si impegnano seriamente e sono continuamente spronati a dare il meglio delle loro capacità per rendere sempre più belle ed attraenti le celebrazioni del giorno del Signore e le assemblee particolari della nostra comunità. Stanno bene insieme: prima e dopo le prove giocano felici e gioiosi ed ogni occasione di ritrovarsi è una festa... Sono stati invitati da alcuni nonni a mangiare insieme una pizza ed abbiamo trascorso due belle serate in compagnia a ridere, a scherzare e a cantare.

In settembre dell’anno scorso ci hanno offerto un’uscita in pullman a Gardaland. I bambini hanno gradito ed apprezzato molto questa opportunità e per loro è stata un’esperienza indimenticabile. Il 20 maggio, Festa dell’Ascensione, siamo andati al Santuario della Madonna della Corona per cantare in onore della Madonna durante la S. Messa delle 10,30. Ci siamo fermati tutti insieme con i genitori e gli amici presso le Suore d Ferrara di Monte Baldo: abbiamo pranzato sul prato ai limiti del bosco ed i bambini hanno giocato fino al tramonto... Ringraziamo di cuore i genitori, i nonni e gli amici che ci hanno seguito ed aiutato a preparare prove, esibizioni ed uscite... Un grazie sincero anche a tutte le persone che gentilmente hanno offerto ai bambini dolci, regalini e manifestazioni di incoraggiamento e di affetto... Con la partecipazione alla S. Messa e alla Processione del Corpus Domini di giovedì 7 giugno il “Piccolo Coro” ha terminato l’attività dell’anno 2006/07. Stando insieme abbiamo capito una cosa importante: è bello incontrarsi nel Giorno del Signore per cantare con gioia le sue lodi. Il “Piccolo Coro” riprenderà l’attività’ in settembre. BUONE VACANZE!

Tiziana C.

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AANNGGEELLUUSS Piazza San Pietro, 10 giugno 2007 Cari fratelli e sorelle! L’odierna solennità del Corpus Domini, che in Vaticano e in altre Nazioni è stata già celebrata giovedì scorso, ci invita a contemplare il sommo Mistero della nostra fede: la Santissima Eucaristia, reale presenza del Signore Gesù Cristo nel Sacramento dell’altare. Ogni volta che il sacerdote rinnova il Sacrificio eucaristico, nella preghiera di consacrazione ripete: "Questo è il mio corpo… questo è il mio sangue". Lo dice prestando la voce, le mani e il cuore a Cristo, che ha voluto restare con noi ed essere il cuore pulsante della Chiesa. Ma anche dopo la Celebrazione dei divini misteri il Signore Gesù resta vivo nel tabernacolo; per questo a Lui viene resa lode specialmente con l’adorazione eucaristica, come ho voluto ricordare nella recente Esortazione apostolica post-sinodale Sacramentum caritatis (cfr nn. 66-69). Anzi, esiste un legame intrinseco tra la celebrazione e l’adorazione. La Santa Messa infatti è in se stessa il più grande atto di adorazione della Chiesa: "Nessuno mangia questa carne – scrive sant’Agostino – se prima non l’ha adorata" (Enarr. in Ps. 98,9: CCL XXXIX, 1385). L’adorazione al di fuori della santa Messa prolunga e intensifica quanto è avvenuto nella celebrazione liturgica, e rende possibile un’accoglienza vera e profonda di Cristo. Quest’oggi poi, in tutte le comunità cristiane, si svolge la processione eucaristica, singolare forma di adorazione pubblica dell’Eucaristia, arricchita da belle e tradizionali

manifestazioni di devozione popolare. Vorrei cogliere l’opportunità che mi offre la solennità odierna per raccomandare vivamente ai Pastori e a tutti i fedeli la pratica dell’adorazione eucaristica. Esprimo il mio apprezzamento agli Istituti di Vita Consacrata, come pure alle associazioni e confraternite che vi si dedicano in modo speciale: esse offrono a tutti un richiamo alla centralità di Cristo nella nostra vita personale ed ecclesiale. Mi rallegro poi nel constatare che molti giovani stanno scoprendo la bellezza dell’adorazione, sia personale che comunitaria. Invito i sacerdoti a incoraggiare in questo i gruppi giovanili, ma anche a seguirli affinché le forme dell’adorazione comunitaria siano sempre appropriate e dignitose, con adeguati tempi di silenzio e di ascolto della Parola di Dio. Nella vita di oggi, spesso rumorosa e dispersiva, è più che mai importante recuperare la capacità di silenzio interiore e di raccoglimento: l’adorazione eucaristica permette di farlo non solo intorno all’"io", bensì in compagnia di quel "Tu" pieno d’amore che è Gesù Cristo, "il Dio a noi vicino". La Vergine Maria, Donna eucaristica, ci introduca nel segreto della vera adorazione. Il suo cuore, umile e semplice, era sempre raccolto intorno al mistero di Gesù, nel quale adorava la presenza di Dio e del suo Amore redentore. Per sua intercessione, cresca in tutta la Chiesa la fede nel Mistero eucaristico, la gioia di partecipare alla santa Messa, specialmente domenicale, e lo slancio per testimoniare l’immensa carità di Cristo. Visita pastorale di Sua Santità Benedetto XVI ad Assisi in occasione dell’ottavo centenario della Conversione di san Francesco, 17 giugno 2007 Cari Fratelli e Sorelle! Otto secoli or sono, difficilmente la città di Assisi avrebbe potuto immaginare il ruolo che la Provvidenza le assegnava, un ruolo che la rende oggi una città così rinomata nel mondo, un vero "luogo dell’anima". A darle questo carattere fu l’evento che qui accadde, e che le impresse un segno indelebile. Mi riferisco alla conversione del

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giovane Francesco, che dopo venticinque anni di vita mediocre e sognatrice, improntata alla ricerca di gioie e successi mondani, si aprì alla grazia, rientrò in se stesso e gradualmente riconobbe in Cristo l’ideale della sua vita. Il mio pellegrinaggio oggi in Assisi vuole richiamare alla memoria quell’evento per riviverne il significato e la portata. Mi sono soffermato con particolare emozione nella chiesetta di San Damiano, in cui Francesco ascoltò dal Crocifisso la parola programmatica: "Va’, Francesco, ripara la mia casa" (2 Cel I, 6, 10: FF 593). Era una missione che iniziava con la piena conversione del suo cuore, per diventare poi lievito evangelico gettato a piene mani nella Chiesa e nella società. A Rivotorto ho visto il luogo dove, secondo la tradizione, erano relegati quei lebbrosi ai quali il Santo si avvicinò con misericordia, cominciando così la sua via di penitente, ed anche il Santuario dove è evocata la povera dimora di Francesco e dei suoi primi fratelli. Sono passato nella Basilica di Santa Chiara, la "pianticella" di Francesco, e oggi pomeriggio, dopo la visita alla Cattedrale di Assisi, sosterò nella Porziuncola, da cui Francesco guidò, all’ombra di Maria, i passi della sua fraternità in espansione, e dove esalò l’ultimo respiro. Lì incontrerò i giovani, perché il giovane Francesco, convertito a Cristo, parli al loro cuore. In questo momento, dalla Basilica di San Francesco dove riposano le sue spoglie mortali, desidero soprattutto fare miei i suoi accenti di lode: "Altissimo, Onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedizione" (Cantico di Frate Sole 1: FF263). Francesco d’Assisi è un grande educatore della nostra fede e della nostra lode. Innamorandosi di Gesù Cristo egli incontrò il volto di Dio-Amore, ne divenne appassionato cantore, come vero "giullare di Dio". Alla luce delle Beatitudini evangeliche si comprende la mitezza con cui egli seppe vivere i rapporti con gli altri, presentandosi a tutti in umiltà e facendosi testimone e operatore di pace.

Da questa Città della pace desidero inviare un saluto agli esponenti delle altre confessioni cristiane e delle altre religioni che nel 1986 accolsero l’invito del mio venerato Predecessore a vivere qui, nella patria di San Francesco, una Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace. Considero mio dovere lanciare da qui un pressante e accorato appello affinché cessino tutti i conflitti armati che insanguinano la terra, tacciano le armi e dovunque l’odio ceda all’amore, l’offesa al perdono e la discordia all’unione! Sentiamo spiritualmente qui presenti tutti coloro che piangono, soffrono e muoiono a causa della guerra e delle sue tragiche conseguenze, in qualunque parte del mondo. Il nostro pensiero va particolarmente alla Terra Santa, tanto amata da San Francesco, all’Iraq, al Libano, all’intero Medio Oriente. Le popolazioni di quei Paesi conoscono, ormai da troppo tempo, gli orrori dei combattimenti, del terrorismo, della cieca violenza, l’illusione che la forza possa risolvere i conflitti, il rifiuto di ascoltare le ragioni dell’altro e di rendergli giustizia. Solo un dialogo responsabile e sincero, sostenuto dal generoso sostegno della Comunità internazionale, potrà mettere fine a tanto dolore e ridare vita e dignità a persone, istituzioni e popoli. Voglia San Francesco, uomo di pace, ottenerci dal Signore che si moltiplichino coloro che accettano di farsi "strumenti della sua pace", attraverso i mille piccoli atti della vita quotidiana; che quanti hanno ruoli di responsabilità siano animati da un amore appassionato per la pace e da una volontà indomita di raggiungerla, scegliendo mezzi adeguati per ottenerla. La Vergine Santa, che il Poverello amò con cuore tenero e cantò con accenti ispirati, ci aiuti a scoprire il segreto della pace nel miracolo d’amore che si compì nel suo grembo con l’incarnazione del Figlio di Dio.

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SS.. RROOCCCCOO…… IILL PPEELLLLEEGGRRIINNOO

Nel corso dei secoli molte furono le epidemie che flagellarono l’umanità, soprattutto per la mancanza di conoscenza delle malattie e di cure efficaci. La popolazione venne spesso decimata, come accadde a Torri durante il contagio da colera del 1836 o, ancor prima, dalla pestilenza del 1575-76, da un’epidemia di polmonite nel 1602 o dalle febbri malariche tra il 1620 e il 1629. La più famosa per l’enormità delle sue conseguenze fu sicuramente la peste del 1630, diffusa in tutta l’Italia del nord e descritta ampiamente dal Manzoni ne “I promessi sposi”. Sul versante orientale del Baldo e del Lago di Garda essa colpì con una mortalità pari al 60%: a Torri morirono 200 persone su 381, ad Albisano 156 su 261, a Pai 58 su 92. La peste era giunta da Verona nel marzo del 1630 portata da un soldato infermo, Francesco Cevolini, proveniente dalla provincia di Brescia, che dopo soli cinque giorni, il 20 di quel mese, finì la sua vita seguito a breve tempo dai componenti della famiglia che lo aveva ospitato. In una situazione economica e sociale di grande difficoltà, imperavano miseria e cattiva alimentazione e le conoscenze medico-scientifiche e i mezzi terapeutici non riuscivano a combattere la diffusione delle epidemie. L’allora provveditore alla Sanità, Giovanni Vincenzo Maffei, cercò di porre rimedio al flagello vietando l’ingresso a persone, animali e cose provenienti da fuori provincia ma la peste non distingueva i giovani dai vecchi, i ricchi dai poveri, i saggi dagli sprovveduti… Severe ordinanze imposero che fossero nominate persone deputate a vigilare che gli ammalati rimanessero rinchiusi nelle loro abitazioni, per evitare il contagio. Dal 27 gennaio al 9 febbraio 1631 un nobile accompagnato da notaio visitò anche il paese di Torri e né

censì gli abitanti, per sapere quanti erano i contagiati e i sopravvissuti. In questo clima così difficile e penoso, col diffondersi dell’epidemia, la gente cercò aiuto nei santi taumaturghi, soprattutto San Rocco, il pellegrino che durante il suo viaggio a Roma si ammalò di peste e si dedicò ad assistere gli ammalati, praticando molte guarigioni miracolose, e il martire San Sebastiano, che ritroviamo spesso ritratti insieme nelle immagini sacre di capitelli votivi e chiese a loro dedicate. E così sorsero la chiesa di San Rocco, a Gaon di Caprino, o il capitello in località Ca’ Tronconi a Pai, dedicato al santo come la cappella votiva della parrocchiale San Marco, la cui costruzione è ricordata da una lapide marmorea che riporta i nomi delle vittime del colera del 1836. La statua lignea che un tempo veniva portata in processione per le vie di Pai nel giorno della sua festa, lo raffigura con le caratteristiche della sua iconografia: vestito da pellegrino, con il cappello a larghe falde, il cane che gli porta il pane e il segno, sulla coscia, della peste da lui contratta. Anche l’oratorio di San Rocco a Pesina, inizialmente intitolato a S. Sebastiano e poi ampliato con le offerte raccolte durante la peste del 1630, divenne sede della confraternita di San Rocco, detta anche “Compagnia della morte” . In quell’ occasione, vi fu posta una pregevole pala dedicata al santo che ora, restaurata, si trova nella parrocchiale di Pesina. Nel comune di Marniga, sul lato a monte della piazzetta, si trova un capitello del patrono della contrada, eretto nel 1836 come ex voto, verso il quale ogni anno il 16 di agosto convergono i fedeli in processione. Anche a Torri, nella nostra chiesa parrocchiale, sopra all’entrata laterale, campeggia una statua marmorea del santo che è opera dello scultore Michelangelo Speranza, testimonianza della devozione al santo guaritore. Ma anche le forme devozionali cambiano con il mutare dei contesti e se, San Rocco si affrancò su San Sebastiano, dopo la pestilenza del 1630 la comunità di Torri rivolse la sua devozione a San Filippo, come nuovo patrono in segno di ringraziamento per la liberazione dall’epidemia. Forse perché più vicino alla spiritualità moderna di quel tempo, o forse perché la sua popolarità di prete buono affascinò in modo profondo gli animi degli abitanti di Torri.

Chiara

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LLAA TTRREEDDIICCIINNAA DDII SS.. AANNTTOONNIIOO

DDAA NNOOII,, AA TTOORRRRII

Nel mese di giugno è stata celebrata la tradizionale Tredicina di S. Antonio. Si potrebbe anche dire che ha rappresentato per la contrada la continuazione della devozione del mese di Maggio. Un gruppo di Signore dedica ormai da anni una particolare cura e lavoro costante alla chiesetta della Famiglia Mari, ma devo riconoscere e mettere in evidenza che la vera animatrice è la signora Luigina. Quest’anno ci sono state due novità: - la celebrazione della Tredicina diretta dal nuovo parroco don Giuseppe Cacciatori, le cui letture, le invocazioni scelte e le omelie sono state particolarmente sentite ed apprezzate; - la partecipazione attiva di ragazzi e ragazze che si sono alternati al microfono quasi in una gara, portando a questa semplice liturgia una ventata di freschezza. Poi tutti insieme vicino all’altare per ascoltare ogni sera un episodio della vita di S. Antonio. Ha impressionato soprattutto la loro assiduità e la voglia di essere parte attiva e persino protagonista di questa celebrazione. La chiesetta adornata in modo particolare con bellissime composizioni floreali non ha potuto contenere tutti i fedeli, che hanno affollato il cortile e la strada adiacente. La Tredicina è terminata con la Santa Messa e con la partecipazione dei vari parroci susseguitisi a Torri del Benaco e accolti con commozione e calore. Come si conviene ad ogni festa, alla cerimonia è seguita per tutti un’allegra riunione conviviale, che ha creato un bel clima di serenità. A chi ha partecipato alla Tredicina rimarrà senza dubbio il bel ricordo di una importante testimonianza di fede.

Don Giuseppe ha proposto di ripetere ogni 2° mercoledì del mese queste preghiere a S. Antonio così da realizzare una Tredicina annuale. Sono sicura che ci sarà la medesima partecipazione e non mancheranno i bambini e i ragazzi con la loro devozione ed il loro entusiasmo.

Pia

Anche quest’anno nel mese di giugno si è svolta la Tredicina di S. Antonio. Tredici incontri di preghiera nella Chiesetta dedicata al Santo. Numerosa è stata la presenza dei bambini che si contendevano le letture delle preghiere, molti anche gli adulti e gli anziani devoti a S. Antonio che, nonostante la pioggia, hanno partecipato a tutti gli incontri, ognuno con nel cuore qualcosa da chiedere al Santo. Don Giuseppe ha saputo coinvolgere i bambini chiamandoli vicino a sé al momento del racconto della vita di S. Antonio; tutti sono rimasti affascinati dalla vita di questo Santo e dai miracoli da lui compiuti, stupefatti che quella reliquia facesse parte di un uomo così speciale, e che sia conservata proprio qui a Torri. Speriamo che nel cuore di qualcuno di loro S. Antonio abbia seminato qualcosa che un giorno darà qualche frutto. Il 13 giugno la Tredicina si è conclusa con una Messa; la cerimonia è stata allietata dai canti del coro “Don Leone”, con la partecipazione di Mons. Luciano, Mons. Gino, Don Amadio e altri parroci. Tutto è terminato con un momento di festa in compagnia e allegria.

Vittoria e Daniela

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GGRREESSTTOORRRRII 22000077

C’era una volta un un pezzo di legno. All’apparenza sembrava un legno qualunque, come quelli che d’inverno si buttano sul fuoco per riscaldarsi. Ma questo pezzo di legno arrivò tra le mani di un falegname, il quale decise di utilizzarlo per costruire un bellissimo burattino, che sapesse ballare, ridere, correre e giocare. Da questi semplici ingredienti ha inizio quella che è la fiaba italiana più famosa: Pinocchio. Un pezzo di legno che diventerà un vero bambino. “Non siamo burattini” è infatti il motto del GresTorri per l’estate 2007. Questa frase vuole insegnarci a essere più bambini, a divertirci a scoprire il mondo come ha fatto Pinocchio. Ma anche a capire i nostri errori e a dar retta un pochino di più alla nostra coscienza. La prima parte dell’esperienza estiva si è già conclusa. Visto il numero di richieste, quest’anno si è pensato di organizzare un “mini-grest” anche a giugno, dal 18 al 30. La giornata aveva inizio alle ore 9 e proseguiva fino alle 16 con momenti dedicati al gioco, ai canti, ai laboratori, alla merenda, alla preghiera, alla riflessione e al pranzo a Villa Melisa. In programma ogni settimana anche una gita al parco acquatico RioValli. Sono state due settimane ricche di gioia e divertimento, che si sono concluse nel “Paese dei Balocchi”: una grande serata di giochi in piazza, aperta a bambini e adulti. Adesso aspettiamo con ansia l’arrivo del 30 Luglio, quando il Grest alzerà nuovamente il

sipario, per rimanere aperto fino al 31 agosto. Dal Lunedì al Venerdì, sempre dalle ore 9 alle 16, con tanti nuovi laboratori, canti, balli, giochi e un sacco di gioia. Noi AnimaTorri siamo carichi e pronti a ricominciare e cogliamo l’occasione per invitare tutti i bambini dalla prima elementare fino alla terza media a partecipare a questa splendida esperienza. Ciao a tutti, ci vediamo al Grest! “Perchè la vostra estate non sia una bugia”.

Giulia

CCEELLEEBBRRAAZZIIOONNII DDEELLLLAA LLIITTUURRGGIIAA

ORARIO FESTIVO - DOMENICALE

Sabato o Vigilia

ore 17.00 S. Messa ore 19.30 S. Messa

Domenica o Festa

ore 07.00 S. Messa ore 08.30 S. Messa ore 10.00 S. Messa ore 11.15 S. Messa ore 17.00 Vespero ore 19.30 S. Messa

ORARIO FERIALE - SETTIMANALE

ore 07.00 Lodi ore 10.00 S. Messa ore 17.00 Vespero ore 18.00 S. Messa

È nata CLARISSA. azioni a mamma Stefania e

CLAUDIA. azioni a

ALICE. azioni a

MADDALENA. azioni a mamma Paola e a

Congratula papà Sergio.

È nata Congratulmamma Sabrina e a papà Paolo.

È nata Congratulmamma Elena e a papà Flavio.

È nata Congratulpapà Mauro.

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GGIIUUGGNNOO 22000077

FFRRAASSII GGUUIIDDAA PPEERR II VVAANNGGEELLII DDEELLLLAA DDOOMMEENNIICCAA

Domenica 5 Agosto, XVIII del Tempo Ordinario: “Vanità delle vanità, tutto è vanità” (Qo. 1, 2)

Domenica 12 Agosto, XIX del Tempo Ordinario: “A chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più” (Lc. 12, 48)

Domenica 15 Agosto, ASSUNZIONE della Beata Vergine MARIA: “Benedetto il frutto del tuo grembo!” (Lc. 1, 42)

Domenica 19 Agosto, XX del Tempo Ordinario: “Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù” (Eb. 12, 1-2)

Domenica 26 Agosto, XXI del Tempo Ordinario: “Alcuni tra gli ultimi saranno i primi” (Lc. 13, 30)

-- IINNTTEENNZZIIOONNII DDII PPRREEGGHHIIEERRAA --

Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

-- IINNTTEENNZZIIOONNII PPAARRTTIICCOOLLAARRII --

IN COMUNIONE CON IL SANTO PADRE

• Per la scoperta dell’autentica felicità in Cristo di chi attraversa prove e difficoltà interiori.

• Perché la Chiesa in Cina viva nell’unità e in comunione con il Successore di Pietro.

IN COMUNIONE CON I VESCOVI ITALIANI

• Perché ogni famiglia, fedele alla sua vocazione, sia segno visibile nella difesa e cura della vita umana.

Cuore di Gesù, manda Santi Sacerdoti e ferventi Religiosi alla tua Chiesa.

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NNOOVVEENNAA DDEELLLL’’AASSSSUUNNTTAA 66 –– 1144 AAGGOOSSTTOO

ORARIO FERIALE ore 07.00 Lodi ore 09.30 Rosario ore 10.00 Santa Messa e Omelia ore 17.00 Vespero ore 17.30 Rosario ore 18.00 Santa Messa e Omelia ORARIO FESTIVO Sabato ore 17.00 Santa Messa ore 19.30 Santa Messa

Domenica ore 07.00 Santa Messa ore 08.30 Santa. Messa ore 10.00 Santa. Messa ore 11.15 Santa. Messa ore 17.00 Vespero ore 19.30 Santa. Messa

LLaa FFiiaaccccoollaattaa ddeellll’’AAssssuunnttaa

Martedì 14 Agosto, vigilia dell’Assunta, alle ore 21.00 si terrà la processione con fiaccolata e Santa Messa.

Programma: ore 21.00 Raduno nella Chiesa Parrocchiale Accensione delle fiaccole

Itinerario: Piazza Chiesa, Vicolo Chiesa, Via Verga, Semaforo, Via per Albisano, Via Rossini, Via Lombroso, Coi, Capitello della Sacra Famiglia

All’arrivo sul prato adiacente verrà fatta la celebrazione della Santa Messa Solenne dell’Assunta. L’animazione della fiaccolata e della Santa Messa viene sostenuta dalle Associazioni del paese. E’ una manifestazione popolare seria ed impegnativa a cui tutti possono partecipare.

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IILL NNUUOOVVOO VVEESSCCOOVVOO VVIIEENNEE TTRRAA NNOOII

Il nostro nuovo Vescovo S. E. Mons. Giuseppe Zenti viene a trovarci. Sarà tra noi sabato 18 Agosto, presiederà la S. Messa alle ore 19,30. Per la nostra parrocchia è un evento davvero importante. Come tutte le cose grandi occorre prepararsi. Dedicheremo tre giorni alla preparazione, con preghiere e riflessioni sulla missione del Vescovo nella vita della Diocesi e della Comunità Parrocchiale. La preparazione la faremo nei giorni 16-17-18, durante le Sante Messe alle ore 10.00 al mattino e alle ore 18.00 nel pomeriggio. E’ previsto un incontro del nuovo Vescovo con alcune rappresentanze della Parrocchia prima della celebrazione Eucaristica. Informazioni più dettagliate saranno comunicate negli avvisi parrocchiali durante le celebrazioni di ferragosto. Fin d’ora ringraziamo vivamente il nostro nuovo Vescovo per l’attenzione riservataci che tanto ci onora. Accogliamo con grande fede e con viva gioia spirituale il Vescovo Giuseppe, successore degli Apostoli sulla Cattedra di San Zeno, inviato a noi dal Vicario di Gesù Cristo, il papa Benedetto XVI. Attorno al Vescovo formeremo l’immagine più reale del nostro essere Chiesa, popolo di Dio radunato attorno a colui che ne è il Pastore.

1166--1177--1188 AAGGOOSSTTOO 22000077 TTRRIIDDUUOO ddii PPRREEPPAARRAAZZIIOONNEE aallllaa VVIISSIITTAA ddeell NNUUOOVVOO VVEESSCCOOVVOO

Sante Messe: ore 10.00 ore 18.00

Confessioni: ore 09.00 - 12.00 ore 15.00 - 18.00

SABATO 18 AGOSTO ore 19.30

SANTA MESSA SOLENNE PRESIEDUTA dal NUOVO VESCOVO S. E. MONS. GIUSEPPE ZENTI

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