L’ARTE OTTONIANA (X-inizi XI secolo)

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L’ARTE OTTONIANA (X-inizi XI secolo) “Allora il mondo scosse la polvere dalle sue vecchie vesti e la terra si ricoprì di un candido manto di chiese” (Rodolfo il Glabro)

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L’ARTE OTTONIANA (X-inizi XI secolo)

“Allora il mondo scosse la polvere dalle sue vecchie vesti e la terra si ricoprì di un

candido manto di chiese” (Rodolfo il Glabro)

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Europa intorno all’anno 1000

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Periodo di crisi (843-1000): -- nuove invasioni barbariche: Normanni/Francia, Danesi/Inghilterra, Ungari/Europa centrale, Saraceni/area mediterranea; -- il potere politico è diviso tra conflitti interni: _ le grandi famiglie di stirpe imperiale combattono per i resti del dominio carolingio; _ quelle dell’aristocrazia romana, per il controllo del soglio pontificio; -- ricorrenti carestie ed epidemie. Sviluppo del sistema feudale: al frantumarsi dell’Impero carolingio, emerge una fitta rete di poteri locali che riorganizzano il territorio a loro sottomesso. Rafforzano la loro importanza politica ed economica le grandi fondazioni monastiche (potentati sovraregionali, con possedimenti fondiari e tesori; ad es. l’abbazia di Cluny in Borgogna). Ad esse si affiancano numerose pievi e cappelle, segno di una comunità rurale incentrata su un’economia agricola.

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L’arte ottoniana si sviluppa nei territori del Sacro Romano Impero dal declino della dinastia carolingia (esauritasi nell’887) e la svolta dell’anno Mille. È un’arte per lo più religiosa e prodotta nelle grandi abbazie, improntata su quella carolingia. Ottone è il nome di tre re di Germania della dinastia sassone, Imperatori del Sacro Romano Impero dal 962 al 1024: 1) Ottone I il Grande nel 962 è incoronato a Roma in S. Pietro da Giovanni XII e regna fino al 973; 2) Ottone II è associato al titolo nel 967 e muore nel 983; 3) Ottone III (a soli tre anni) è incoronato ad Aquisgrana nel 983; muore nel 1002 senza un successore diretto; 4) nel 1002 il potere passa al nipote Enrico II (ultimo rappresentante della casa di Sassonia), incoronato nel 1014 e morto nel 1024. Dal 1024 al 1039 regna Corrado II il Salico (inizio dinastia salica)

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Parigi, Museée de Cluny, avorio dell’Incoronazione di Ottone II e Teofano, X secolo *Teofano era la figlia dell’imperatore bizantino Romano II. La sua influenza, politica e culturale, sarà fortissima, tanto da giustificare il forte afflusso di elementi culturali bizantini nella produzione artistica ottoniana.

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Chantilly, Museo Condé, ms. 14 bis Foglio erratico del Registrum Gregorii (raccolta di epistole di Gregorio Magno) commissionato da Egberto a un maestro italiano dopo il 983 allo scriptorium dell’abbazia di Reichenau Ottone II riceve l’omaggio delle province dell’Impero (Germania, Alemannia, Francia e Italia)

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Madrid, Academia de la Historia, missorium di Teodosio

Chantilly, Museo Condé, ms. 14 bis foglio erratico del Registrum Gregorii

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Monaco, Bayerische Staatsbibliothek, Clm 4453, Evangeliario di Ottone III (fine sec. X), ff. 23v e 24r, Ottone III e le province

(Sclavinia, Germania, Gallia, Roma)

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Le committenze architettoniche sono interesse primario della famiglia imperiale e della grande aristocrazia, come già in età carolingia. Dall’architettura carolingia quella ottoniana derivò i suoi elementi più tipici:

- - la preferenza per gli impianti basilicali; - - la presenza di cori contrapposti; - - la formula del Westwerk; - le cripte a navate.

ARCHITETTURA OTTONIANA

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Gernrode, S. Ciriaco, X secolo (960-965), commissionata dal margravio Gerone

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Gernrode, S. Ciriaco, X secolo (960-965), Westwerk con

abside contrapposta e pianta

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Gernrode, S. Ciriaco, X secolo (960-965), fianco

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Gernrode, S. Ciriaco, X secolo (960-965), interno

* Nel S. Ciriaco di Gernrode si possono individuare gli elementi tipici del vocabolario architettonico carolingio insieme a nuove formulazioni, che avranno particolare sviluppo nell’architettura romanica (alternanza colonne/pilastri;matronei; potenti masse murarie; cripta suddivisa da pilastri; capitelli fogliati con testine umane).

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Hildesheim (Sassonia), S. Michele (1010-1033), commissionata dall’arcivescovo Bernoardo

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Hildesheim, S. Michele (1010-1033), pianta (schema trinitario; cripta con deambulatorio), sezione e assonometria

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Hildesheim, S. Michele (1010-1033), interno

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Disegno di capitello a sezione quadrata smussato alla base impiegato nel S. Michele di Hildesheim * Uso di sistemi proporzionali geometrici e matematici, basati sui rapporti armonici derivati dalla teoria musicale, in tutta la compagine architettonica e nella scultura in funzione architettonica

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Hildesheim, duomo, porta e colonna di bronzo, da S. Michele, 1015 (entrambe commissionate dall’arcivescovo Bernoardo)

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Porta bronzea da S. Michele, montata nel 1015 realizzata sul modello delle porte tardo-antiche (Milano, S. Ambrogio; Roma, S. Sabina) * Prodotta nelle officine artistiche impiantate da Bernoardo a Hildesheim (produzione di suppellettili preziose, anche per altri centri, direttamente controllata dall’arcivescovo)

Hildesheim, Duomo

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Antico Testamento battente di sinistra (caduta)

Nuovo Testamento battente di destra (salvazione)

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Maesrtri diversi, ma unico programma. Ripresa di schemi figurativi e compositivi di manoscritti carolingi (Bibbie di Tours; Salterio di Utrecht): - superficie astratta con elementi architettonici e paesistici a bassorilievo; - figure ad alto rilievo (teste e busti a tutto tondo), energia espressiva dei gesti; - spazialità semplificata;

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Le figure si stagliano sui fondali pressoché lisci con un rilievo energico che modella alcune parti a tutto tondo. - - Vigore plastico dei personaggi; - - nettezza dei movimenti; - - narrazione abbreviata e sintetica; - - monumentalità.

Hildesheim, duomo, colonna di bronzo, da S.

Michele, XI secolo

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Colonia (basso Reno), S. Maria in Campidoglio, XI secolo (1065) chiesa di un monastero femminile di fondazione imperiale

commissionata dalla badessa Hilda

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- singole soluzioni strutturali - spazialità grandiosa e classicamente equilibrata

Colonia, S. Maria in Campidoglio (consacrata nel 1065),

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Spira (Palatinato), cattedrale, edificata da Corrado II (1024), consacrata nel 1061

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Anche prima delle trasformazione dell’XI sec., lo spazio era scandito ritmicamente attraverso l’ordine gigante di semicolonne, addossate ai pilastri, su cui poggia una sequenza di archi.

Spira, cattedrale, oggi e prima del 1061, interno

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Treviri, basilica Spira, cattedrale

Il motivo delle arcate deriva: - - dagli acquedotti; - - dall’articolazione muraria degli edifici romani

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Il muro continuo delle basiche paleocristiane, concepito come una superficie destinata ad accogliere i grandi cicli narrativi ad affresco o mosaico, sparisce. La parete diventa ora un elemento plastico.

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Oberzell (isola di Reichenau sul lago di Costanza), chiesa abbaziale di S. Giorgio (ultimo quarto del sec. X), ricostruzione promossa dall’abbas aureus Witigovo

PITTURA OTTONIANA

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- - nei pennacchi: santi entro clipei; - trabeazione policroma costituita da un fregio con una ‘greca’ prospettica; - - episodi cristologici in un solo registro; - - tra le finestre: figure di santi

Oberzell, S. Giorgio, X secolo

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- - composizioni ampie e variate - - architetture complesse - - figure monumentali - - prevalenza della delineazione lineare delle figure sulla loro resa plastica

Oberzell, S. Giorgio, X secolo

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- - impaginazione spaziale indefinita; - - fondali architettonici subordinati alla narrazione; - - paesaggio reso per sovrapposizione di fasce di colore.

Oberzell, S. Giorgio, X secolo

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Colonia, duomo, croce di Gerone, X secolo * La rappresentazione del Cristo morto offre un’occasione di confronto con la resa plastica di una figura tridimensionale di grandi dimensioni, diffusa più nelle arti plastiche e suntuarie (oggetti di culto e per la liturgia) che in scultura

ARTI PLASTICHE

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Hildesheim, Dom und Diözesanmuseum Crocifisso d’argento, XI secolo eseguito per il vescovo Bernoardo di Hildesheim * Importanza della committenza degli arcivescovi feudatari (Bernoardo di Hildesheim; Gerone di Colonia; Egberto di Treviri) accanto a quella imperiale

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Nel 951 Ottone I è incoronato re della

Lombardia. Tuttavia, la sovranità degli

imperatori germanici sull’Italia fu parziale e

mai pacifica. Nonostante ciò, essa

assicurò una certa stabilità e un certo

sviluppo a queste regioni dopo il Mille, con

conseguente fioritura artistica.

Roma rimane la città simbolo, il riferimento

ideale per allineare il nuovo potere a

quello dei Cesari, ma è Milano il centro di

maggior scambio con l’Impero, dove si

concentrano le officine artistiche.

L’ARTE OTTONIANA IN ITALIA SETTENTRIONALE

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New York, Metropolitan Museum of Art e Monaco, Bayerishe Nationalmuseum, placche eburnee di antependium, X secolo,

dalla cattedrale di Magdeburgo, maestranze milanesi.

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Milano, Tesoro del Duomo, situla di Gotofredo (committente), X secolo (ante 979)

* La situla era un secchiello liturgico utilizzato nelle cerimonie imperiali. Gotofredo fu arcivescovo di Milano, direttamente insediato sulla cattedra da Ottone II, di cui era il protetto. La situla è dedicata all’imperatore in persona

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Milano, Museo del Castello Sforzesco, Tavoletta Trivulzio, X secolo * L’avorio mostra Ottone II e Teofàno, con il piccolo Ottone III ai piedi di Cristo tra S. Maurizio, la Vergine e due angeli

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New York, The Cloisters Museum, bursa dall'abbazia di Salisburgo, fattura norditaliana

Milano, Tesoro del Duomo, valva di dittico, secolo X

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Milano, S. Ambrogio, ciborio con

rilievi in stucco, X secolo

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Fronte verso la navata: omaggio a Cristo che consegna le chiavi e la legge a Pietro e Paolo (“Traditio clavium” e “Traditio legis”)

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Fronte verso il clero: omaggio ad Ambrogio, tra Gervasio e Protasio, al quale due religiosi donano il ciborio *Ambrogio è chiamato direttamente da Dio per mano dell’angelo. Si vuole sottolineare come l’origine dell’autorità vescovile sia divina, con l’intento di ribadire l’autonomia episcopale rispetto all’ingerenza imperiale

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Lato destro: omaggio a un santo da parte di due personaggi coronati (Ottone I e Ottone II)

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Lato sinistro: omaggio alla Vergine da parte di due figure femminili (Adelaide e Teofàno)

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Milano, S. Ambrogio, abside, X secolo

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Civate, S. Pietro al monte, ciborio in stucchi e pitture, XI secolo

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Civate (Lecco), chiesa di S. Pietro al Monte e oratorio di S. Benedetto, XI secolo

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Civate, oratorio di S. Benedetto, XI secolo

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Civate, chiesa di S. Pietro al Monte, controfacciata del nartece interno, XI secolo

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Civate (Lecco), chiesa di S. Pietro al Monte, lunetta di controfacciata con scena apocalittica, XI secolo

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Civate (Lecco), chiesa di S. Pietro al Monte, pluteo con Chimera, XI secolo

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Galliano (presso Cantù, Como), chiesa di S. Vincenzo (pieve) e battistero di S. Giovanni, XI secolo (1007)

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Galliano, chiesa di S. Vincenzo, XI secolo (pitture 1007-1018)

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Galliano, chiesa di S. Vincenzo, XI secolo (pitture 1007-1018)

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Lomello (Pavia), chiesa di S. Maria Maggiore, XI secolo (1025-1040) e battistero (longobardo), VIII secolo

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Lomello, chiesa di S. Maria Maggiore, XI secolo (1025-1040), interno