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L’aria è un miscuglio di diversi gas mescolati fra loro. La composizione dell'aria è la seguente: - 78% di azoto molecolare (N2) - 21% di ossigeno molecolare (O2) - 0.03% di anidride carbonica (CO2) - 0.97% costituito da altri gas, definiti gas nobili, come elio, argon.

Questo grafico a torta, ci

permetterà di parlare della

quantità relativa di ogni gas

in termini di spicchi della

torta anche se non abbiamo

ancora introdotto il concetto

di percentuale.

L'azoto molecolare (si scrive N2 perché è composto

di due atomi di azoto) è incolore, inodore, insapore e

inerte e costituisce il 78% dell'atmosfera terrestre. E’

il gas maggiormente rappresentato.

L’ossigeno molecolare (O2, anche questa molecola

è composto di due atomi uguali) è l’elemento che

permette la vita sulla terra agli animali. Le piante con

la fotosintesi clorofilliana producono ossigeno, gli

animali e le piante stesse ne hanno bisogno per

respirare e produrre energia.

L’anidride carbonica (CO2, ossia formata da un

atomo di carbonio e due di ossigeno) è prodotta con

la respirazione. Piante, animali e attività dell’uomo

producono CO2 che, a concentrazioni superiori allo

0.03%, diventa tossica.

L’atmosfera è il sottile involucro gassoso che avvolge il nostro pianeta.

Svolge una funzione protettiva nei confronti degli esseri viventi poiché fa da

schermo, tramite uno strato di ozono, alle radiazioni ultraviolette che provengono

dal Sole.

Difende la Terra e quindi i viventi dalla “pioggia quotidiana di corpi solidi” (meteoriti)

provenienti dallo spazio che, per attrito con i gas atmosferici, si disintegrano prima

di raggiungere il suolo.

Mantiene la temperatura media dell’aria in prossimità del suolo a +15°C. Se non ci

fosse l’atmosfera, sulla Terra si passerebbe da temperature bassissime di notte a

temperature altissime di giorno.

Permette la propagazione di suoni e rumori. Dove non c’è aria, non c’è rumore,

perché le onde sonore non possono propagarsi nel vuoto.

L’Atmosfera circonda e protegge la Terra

L’Atmosfera: l’aria e i suoi movimenti

1. Le proprietà fisiche dell’aria

2. La temperatura dell’aria e l’effetto serra

3. La pressione, le carte del tempo e i venti

Le proprietà fisiche dell’atmosfera

Il termine atmosfera (dal greco

ἀτμός - atmòs - "vapore" e

σφαῖρα - sphàira - "sfera")

rappresenta l'insieme dei gas che

circondano un corpo celeste, le

cui molecole sono trattenute dalla

forza di gravità del corpo stesso.

L'atmosfera terrestre non è un

"involucro" omogeneo e per

questo viene suddivisa in vari

strati che presentano

caratteristiche diverse.

Gli strati dell'atmosfera terrestre,

partendo dal suolo, sono cinque:

troposfera, stratosfera

(contenente l'ozonosfera),

mesosfera, termosfera, esosfera,

mentre in buona parte della

mesosfera e termosfera è

compresa la cosiddetta ionosfera.

La troposfera è lo strato in cui viviamo e nel quale si verificano i

fenomeni atmosferici.

E’ spessa 12 chilometri.

Ogni 100m la temperatura scende di 0,5°C

La statosfera è lo strato tra i 10 e i 50 chilometri dal suolo.

E’ lo strato dove c’è l’ozono e dove tutti gli altri gas sono rarefatti. La

temperatura prima diminuisce, poi subisce un aumento, dovuto alla

presenza di uno strato di ozono (ozonosfera), che blocca le

radiazioni ultraviolette dei raggi solari generando calore.

La mesosfera è lo strato compreso tra circa 45 e 80 chilometri di

altezza. E’ lo stato in cui si incendiano le meteore e si disintegrano.

La temperatura è molto bassa.

La termosfera o ionosfera è lo strato compreso tra circa 80 e 640

chilometri di altezza. La temperatura di questo strato tende a salire

rispetto agli strati sottostanti. L’aria è colpita da raggi UV e X

provenienti dal sole e le molecole vengono ionizzate. Questo strato

permette le trasmissioni radio: alcuni tipi di onde vengono sparate

verso questo strato che le riflette e le rimanda su ricevitori molto

lontani. Al di sopra dei 500 km le particelle cariche elettricamente

sono piuttosto stabili e risentono del campo magnetico terrestre. Qui

inizia la magnetosfera in cui hanno luogo le aurore polari.

L’esosfera è la parte esterna, non ha uno spessore definito e sfuma

nello lo spazio interplanetario. La temperatura è circa 700°C.

La Temperaura dell’aria e l’effetto serra

La temperatura dell’aria dipende innanzitutto dall’altitudine:

poiché l’aria si scalda dal basso, più ci si allontana dalla

superficie terrestre, più la temperatura scende.

La diminuzione di

temperatura in rapporto

all’altitudine è detto

gradiente termico verticale.

Cavazzuti, Gandola, Odone ,Terra, Acqua, Aria Zanichelli 2014

La temperatura dell’aria dipende dall’altitudine e da altri fattori geografici

Cavazzuti, Gandola, Odone ,Terra, Acqua, Aria Zanichelli 2014

A parità di altitudine la

temperatura dell’aria diminuisce

con l’aumentare della distanza

dall’Equatore. Un altro fattore

che influenza la temperatura

dell’aria è la distribuzione delle

terre emerse e delle masse

d’acqua dolce e marina.

La temperatura locale dell’aria varia sia nel corso della giornata sia nel corso dei mesi

In prossimità del suolo la temperatura dell’aria subisce

notevoli variazioni giornaliere regolari dovute al variare

dell’altezza del Sole sull’orizzonte.

La differenza tra la temperatura massima e la minima

registrate in uno stesso giorno è chiamata escursione

termica diurna. L’escursione termica riferita ad un anno è

detta escursione termica annua.

Cavazzuti, Gandola, Odone ,Terra, Acqua, Aria Zanichelli 2014

Cavazzuti, Gandola, Odone ,Terra, Acqua, Aria Zanichelli 2014

I gas serra contribuiscono a regolare la temperatura

sulla terra

L’equilibrio tra i livelli di anidride carbonica, di vapore acqueo e

degli ossidi di azoto dipende da processi naturali di riciclaggio

di sostanze come il carbonio, l’azoto e l’acqua.

Tuttavia, negli ultimi due secoli l’immissione di anidride

carbonica è aumentata enormemente a causa dei processi di

combustione dovuti alle attività umane. Tra le conseguenze di

questo riscaldamento globale o global warming si prevedono

importanti cambiamenti climatici e la parziale fusione dei

ghiacci delle calotte polari.

Cavazzuti, Gandola, Odone ,Terra, Acqua, Aria Zanichelli 2014

Pressione, carte del tempo e venti

L’aria che costituisce l’atmosfera ha un certo peso e, quindi, esercita sulla

superficie terrestre una pressione detta pressione atmosferica.

Nel 1643 Evangelista Torricelli osservò sperimentalmente che la pressione

dell’aria è equivalente a quella esercitata da un colonnina di mercurio con

sezione di un centimetro quadrato e alta 760 mm. Questo valore (760mHg) è

chiamato atmosfera (atm).

Ogni punto della superficie terrestre è sottoposto a una pressione che dipende

dal peso della colonna d’aria sovrastante; pertanto la pressione atmosferica

varia con l’altitudine.

La densità dell’aria dipende dalla temperatura. L’aria calda, a parità di volume,

pesa meno dell’aria fredda ed esercita una pressione minore sulla superficie

terrestre.

Il grado di umidità dell’aria è in stretta relazione con la sua pressione. L’aria

umida è più leggera dell’aria secca perché il vapore acqueo è più leggero sia

dell’azoto sia dell’ossigeno. Cavazzuti, Gandola, Odone ,Terra, Acqua, Aria Zanichelli 2014

L’atmosfera è la sede dei fenomeni meteorologici da cui

dipendono le variazioni climatiche del nostro pianeta.

Quando l'aria viene riscaldata aumenta di volume e la pressione

diminuisce.

Questo dimostra che a parità di volume l'aria calda, essendo meno

densa, è più leggera della stessa aria non riscaldata.

Se una zona della superficie terrestre viene riscaldata dai raggi

solari, si crea una bassa pressione.

In quella zona di bassa pressione l'aria calda che si espande,

essendo più leggera di quella circostante, tende a salire verso l'alto.

In altre parole, in quel posto si genera un vortice di aria calda che va

verso l'alto, che attira per compenso l'aria circostante.

In questo modo si forma il vento.

Poiché l'atmosfera terrestre non viene riscaldata uniformemente in tutti i

suoi punti (a causa della sua forma sferica e per i moti di rotazione e

rivoluzione della Terra), sia al suolo che in alta quota avvengono continui

spostamenti di masse d'aria.

Questi spostamenti

riferiti al suolo o a basse quote

si definiscono "venti“

riferiti ad alte quote

si chiamano "correnti"

Le carte del tempo si costruiscono in base ai valori delle pressioni atmosferiche

La meteorologia è la scienza che studia i processi che hanno

luogo nell’atmosfera e le loro influenze sul clima. Per ottenere

un riscontro visivo si costruiscono le carte del tempo.

Unendo tutti i punti che

presentano la stessa

pressione atmosferica si

ottengono delle linee curve

chiuse, concentriche dette

isobare.

Cavazzuti, Gandola, Odone ,Terra, Acqua, Aria Zanichelli 2014

I movimenti delle masse d’aria sono dovuti a differenze di pressione atmosferica

L’aria che sovrasta zone diverse si trova in condizioni di

pressioni differenti; tale situazione determina il movimento di

masse d’aria che chiamiamo vento.

Le differenze di pressione responsabili dei movimenti di

masse d’aria sono dette gradienti barici o gradienti di

pressione.

Cavazzuti, Gandola, Odone ,Terra, Acqua, Aria Zanichelli 2014

La brezze marine sono dovute al gradiente barico, ossia alla

differenza di pressione che si determina tra la massa d’aria

che si trova sopra il mare e quella che si trova sopra la

terraferma

I venti possono essere classificati in base alla loro

direzione e alla loro intensità

. Cavazzuti, Gandola, Odone ,Terra, Acqua, Aria Zanichelli 2014

L‘azione del vento

Il vento trasporta le particelle solide di diverse dimensioni

Cavazzuti, Gandola, Odone ,Terra, Acqua, Aria Zanichelli 2014

L’azione erosiva del vento è dovuta alle particelle di sabbia

trasportate che poi si depositano

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Costruiamo il

NEFOSCOPIO

Il nefoscopio (dal greco nefos, nuvola e scopos, esame) è uno strumento che serve

a determinare la direzione dei venti in altitudine osservando attraverso uno specchio

la direzione nella quale si muovono le nuvole.

E’ uno strumento molto semplice: prendiamo uno specchio e incolliamolo su di un

cartoncino di dimensioni maggiori su cui disegneremo i punti cardinali. Posiamolo

orizzontalmente sul terreno e orientiamolo, aiutandoci con una bussola.

Ora possiamo osservare riflesse nello specchio le nuvole, e quindi scoprire la

direzione del vento o delle correnti ad alta quota che le muovono. Per la

perfetta riuscita di questa esperienza, è opportuno imparare a capire la

disposizione dei punti cardinali.

Tracciamo alla lavagna le linee che definiscono la direzione N-S e E-O. Poi

tracciamo le altre che indicano l’orientamento SO-NO e SE-NE. Se vediamo

che i bambini sono in grado di andare ulteriormente nel particolare, possiamo

anche tracciare SSE-NNO e così via.

Perché venga compreso e acquisito il meccanismo con il quale si nominano le

direzioni, scriviamo alla lavagna definendo il nord (N), sud (S), est (E) e ovest

(O) e diciamo ai bambini che le linee tra una direzione e l’altra prendono il nome

dalle direzioni adiacenti: per esempio la direzione tra S ed E si chiama SE,

mentre quella tra S e SE si chiama SSE.

Come ultima parte di questo lavoro possiamo far ritagliare il quadrato che è

disegnato al centro e puntare il nostro foglio verso il cielo in modo da usare il

nefoscopio al contrario. In questo modo insegneremo ai bambini a vedere non

solo dove vanno le nuvole, ma soprattutto ad osservare ciò che c’è sopra la

nostra testa.

L'atmosfera terrestre non ha un confine esterno ben definito: la densità

sfuma lentamente verso lo spazio interplanetario con il colore che passa

progressivamente dall'azzurro al blu fino al nero intenso del quasi vuoto

interplanetario.

Senza aria per disperdere la luce solare e creare un cielo azzurro, lo

spazio appare come una coperta scura cosparsa di stelle. Perchè il cielo

è azzurro se in realtà è nero?

Esso ci appare azzurro solo perché la Terra è circondata da un involucro

atmosferico: gli strati d’aria filtrano la luce del Sole lasciandone passare

solo la parte azzurra, che colpisce così il nostro occhio. Se salissimo

sempre più in alto vedremmo il colore del cielo diventare gradualmente di

un blu sempre più scuro, fino a trapassare nel viola e infine nel nero

assoluto dello spazio interplanetario. Sulla Luna, che non ha un’atmosfera,

il cielo è nero anche di giorno.