l'Arena - Il magazine dell'Arena del Sole - ottobre 2012

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OTTOBRE 2012

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Il Magazine dell'Arena del Sole

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Info: www.arenadelsole.it

051.2910910 [email protected]

SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE

dal 17 al 28 ottobre Sala Grande

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna LA FONDAZIONE di Raffaello Baldini con Ivano Marescotti regia Valerio Binasco

PRIMA NAZIONALE in collaborazione con GENDER BENDER FESTIVAL www.genderbender.it 27 ottobre Sala InterAction

I-ON spettacolo di Ivo Dimchev in collaborazione con Franz West

PRIMA NAZIONALE dal 28 al 29 ottobre Teatro delle Moline

PERCHÉ ORA AFFONDO NEL MIO PETTO scritto, diretto e interpretato da Roberto Corradino 30 ottobre Sala InterAction

FOLK-S drammaturgia e coreografia Alessandro Sciarroni una produzione Teatro Stabile delle Marche 2, 3 novembr Sala InterAction

¿HASTA DÓNDE…? di Sharon Fridman PRIMA NAZIONALE

POR SAL Y SAMBA di Carles Casallachs 3 novembre Sala Grande

STORM END COME coreografia Yasmeen Godder dall’8 all’11 novembre Sala Grande

Il Rossetti - Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia Malguion srl OBLIVION SHOW 2.0: IL SUSSIDIARIO con gli Oblivion testi Davide Calabrese e Lorenzo Scuda regia Gioele Dix

Stagione 2012-2013 dal 14 al 18 novembre Sala Grande

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna in collaborazione con Estate Teatrale Veronese OTELLO di William Shakespeare traduzione, adattamento, regia Nanni Garella con Massimo Dapporto, Maurizio Donadoni, Angelica Leo, Federica Fabiani, Gabriele Tesauri, Massimo Nicolini, Matteo Alì dal 14 al 17 novembre Sala InterAction

Progetto U.R.T. Compagnia Jurij Ferrini con il sostegno del Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi RODAGGIO MATRIMONIALE di Tennessee Williams con Jurij Ferrini, Eva Cambiale, Isabella Macchi, Carlo Orlando regia Jurij Ferrini dal 21 al 25 novembre Sala Grande

Teatro Stabile di Calabria Teatro Quirino MISERIA E NOBILTÀ di Eduardo Scarpetta con Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli e con Gigi De Luca regia Geppy Gleijeses dal 22 nov. al 14 dicembre Teatro delle Moline

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna Associaz. Arte e Salute onlus STUDIO SU “LA CLASSE MORTA” di Nanni Garella dalla partitura scenica di Tadeusz Kantor con gli attori di Arte e Salute 27 novembre Sala Grande

Promo Music OCCIDENTE ESTREMO VI RACCONTO IL NOSTRO FUTURO di e con Federico Rampini regia Antonio Petris

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dal 5 al 7 dicembre Sala InterAction

Les Enfants du Paradis Festival della Narrazione di Arzo - Svizzera Esteuropaovest Festival MATTEI PETROLIO E FANGO di e con Giorgio Felicetti testo teatrale Francesco Niccolini e Giorgio Felicetti con la partecipazione di Valentina Bonafoni dal 6 al 9 dicembre Sala Grande

Cardellino srl IL NIPOTE DI RAMEAU da un trattato filosofico di Denis Diderot traduzione e adattamento Edoardo Erba e Silvio Orlando con Silvio Orlando, Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini regia Silvio Orlando dal 14 al 16 dicembre Sala Grande

Nuovo Teatro e Teatro Stabile dell'Umbria presentano Stefano Accorsi in FURIOSO ORLANDO BALLATA IN ARIOSTESCHE RIME PER UN CAVALIER NARRANTE liberamente tratto da L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto adattamento teatrale e regia Marco Baliani e con Nina Savary dal 18 dic. al 13 gennaio Lunedì 31 dicembre Grande Soirée di San Silvestro Sala Grande

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna IL MALANNO IMMAGINARIO di Francesco Freyrie liberamente ispirato a Il Malato immaginario di Molière con Vito, Claudia Penoni, Paolo Maria Veronica, Roberto Malandrino, Maria Vittoria Scarlattei regia Daniele Sala PRIMA NAZIONALE

dal 19 al 20 dicembre Sala InterAction

Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona PICCOLI CRIMINI CONIUGALI di Éric-Emmanuel Schmitt con Paolo Valerio e Elena Giusti regia Alessandro Maggi dal 17 al 20 gennaio Sala Grande

BAM teatro/ Vasquez Y Pepita QUI E ORA di Mattia Torre con Valerio Mastandrea e Valerio Aprea regia Mattia Torre 22, 23 gennaio Sala Grande

Teatro del Carretto in AMLETO da William Shakespeare adattamento e regia Maria Grazia Cipriani scene e costumi Graziano Gregori dal 22 gen. al 10 febbraio Teatro delle Moline

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna LA MARIA DEI DADI DA BRODO testo e regia Marinella Manicardi collaborazione drammaturgica Federica Iacobelli con Marinella Manicardi e Daniele Furlati musiche originali Daniele Furlati 26, 27 gennaio Sala Grande

KaraKasa Circus CASA DOLCE CASA SPETTACOLO DI TEATRO ACROBATICO DELL’EUROPA DELL’EST di Marcello Chiarenza e Alessandro Serena 29, 30 gennaio Sala Grande

Teatro Stabile del Veneto Accademia Perduta/ Romagna Teatri OSCURA IMMENSITÀ di Massimo Carlotto tratto dal proprio romanzo L’oscura immensità della morte con Giulio Scarpati, Claudio Casadio regia Alessandro Gassman

dall’1 al 3 febbraio Sala Grande

Bags Entertainement presenta OPEN uno show di Daniel Ezralow e Arabella Holzbog coreografie Daniel Ezralow con la D.E. Constructions Dance Company 5 febbraio Sala Grande

Gershwin Spettacoli con il patrocinio di F.A.I. Fondo Ambiente Italiano VANDALI L'ASSALTO ALLE BELLEZZE D'ITALIA di e con Gian Antonio Stella e Gualtiero Bertelli 6, 7 febbraio Sala InterAction

Associazione Figli d'Arte Cuticchio O A PALERMO O ALL’INFERNO* LO SBARCO DI GARIBALDI IN SICILIA ideazione scenica, drammaturgia e regia Mimmo Cuticchio Oprante – contastorie: Mimmo Cuticchio Manianti e combattenti: Giacomo Cuticchio, Fulvio Verna, Tania Giordano dall’8 al 10 febbraio Sala Grande

Teatro Stabile della Sardegna Teatro Metastasio Stabile della Toscana I FRATELLI KARAMAZOV dal romanzo di Fëdor Michailovič Dostoevskij drammaturgia Roberta Arcelloni e Guido De Monticelli regia Guido De Monticelli 12, 13 febbraio Sala InterAction

Aldes in collaborazione con Fond. Università di Ca' Foscari/ Teatro di Ca' Foscari e Associazione Didee (TO) CARNE TRITA CONCERTO PER VOCE E DANZA progetto, regia, coreografia Roberto Castello interpreti Elisa Ferrari, Alessandra Moretti Fabio Pagano, Giselda Ranieri Irene Russolillo spettacolo presentato in collaborazione con ATERDANZA

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dal 13 al 16 febbraio Teatro delle Moline

Biancofango - La Corte Ospitale Officina 1011 di Triangolo Scaleno Teatro PORCO MONDO drammaturgia Francesca Macrì e Andrea Trapani regia Francesca Macrì con Aida Talliente e Andrea Trapani dal 14 al 17 febbraio Sala Grande

CTB Teatro Stabile di Brescia Teatro de Gli Incamminati Franco Branciaroli e Tommaso Cardarelli in SERVO DI SCENA di Ronald Harwood traduzione Masolino D'Amico regia Franco Branciaroli dal 20 al 24 febbraio Teatro delle Moline

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna CORPI IMPURI di e con Marinella Manicardi realizzato in collaborazione con Festival Filosofia 2011, Centro di ricerca delle donne di Modena 21, 22 febbraio Sala InterAction

Teatro di Messina L’UFFICIO di Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre regia Ninni Bruschetta musiche Tony Canto 23, 24 febbraio Sala Grande

Teatro de Gli Incamminati Diablogues/ Compagnia Vetrano-Randisi FANTASMI da Luigi Pirandello e Franco Scaldati testo e regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi con Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Margherita Smedile dal 26 feb. al 3 marzo Sala Grande Teatro Stabile di Napoli Napoli Teatro Festival Italia ANTIGONE di Valeria Parrella regia Luca De Fusco con Gaia Aprea

5, 6 marzo Sala Grande

Troubleyn/Jan Fabre (Antwerp, BE) in coproduzione con Maribor 2012 (European Capital of Culture - SL) DRUGS KEPT ME ALIVE testo, regia, coreografia Jan Fabre drammaturgia Miet Martens con Antony Rizzi spettacolo presentato in collaborazione con ATERDANZA dal 7 al 10 marzo Teatro delle Moline

Ursa Maior Teatro QUELLA LUCE BLU LA VITA DI MARIE CURIE tratto da Il Fuoco del radio. Dialoghi con Madame Curie di Simona Cerrato e Luisa Crismani con Marina Pitta e Briana Zaki regia Irene Ros 12 marzo Sala Grande

Sicilia Teatro Associazione PER NON MORIRE DI MAFIA di Pietro Grasso versione scenica Nicola Fano adattamento drammaturgico Margherita Rubino con Sebastiano Lo Monaco regia Alessio Pizzech dal 14 al 17 marzo Sala Grande

Fond. del Teatro Stabile di Torino Teatro Stabile del Veneto MACBETH di William Shakespeare traduzione Nadia Fusini con Giuseppe Battiston, Frédérique Loliée regia Andrea De Rosa dal 15 al 17 marzo Sala InterAction

Società per Attori MUMBLE MUMBLE OVVERO CONFESSIONI DI UN ORFANO D’ARTE di Emanuele Salce e Andrea Pergolari con Emanuele Salce e Paolo Giommarelli dal 20 al 24 marzo Teatro delle Moline

Ass. Culturale Le Belle Bandiere BARNUM di e con Elena Bucci al pianoforte Dimitri Sillato

21, 22 marzo Sala InterAction

Ass. cult. Artisti Riuniti e Palomar in collaborazione con PAV SIAMOSOLONOI drammaturgia Marco Andreoli con Michele Riondino, Maria Sole Mansutti regia Circo Bordeaux dal 4 al 14 aprile Sala Grande

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna Associaz. Arte e Salute onlus MISERIA E NOBILTÀ di Nanni Garella da Eduardo Scarpetta con Vito, Umberto Bortolani e Nanni Garella regia Nanni Garella PRIMA NAZIONALE dal 5 al 20 aprile Teatro delle Moline

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna in coll. con Compagnia Cardillo/ Ass. Culturale Le Belle Bandiere LA DERIVA (TITOLO PROVVISORIO) liberamente ispirato alla vita di Giuseppe Berto con Maurizio Cardillo regia Elena Bucci e M. Cardillo 11, 12 aprile Sala InterAction

Fond. Campania dei Festival Napoli Teatro Festival Italia Compagnia Enzo Moscato TA-KAI-TA* EDUARDO PER EDUARDO testo e regia Enzo Moscato con Isa Danieli e Enzo Moscato dal 17 al 21 aprile Sala Grande

Irma spettacoli presenta Lella Costa in CASOMAI SENZA UN SALUTO dal 19 al 21 aprile Sala InterAction

Fond. Salerno Contemporanea Teatro stabile di innovazione ANNA CAPPELLI di Annibale Ruccello con Maria Paiato regia Pierpaolo Sepe

* spettacoli presentati in collaborazione con

CENTRO LA SOFFITTA DEL DIPARTIMENTO DELLE ARTI

VISIVE, PERFORMATIVE E MEDIALI ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

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Una Stagione da non perdere ppaagg 66

Open Day 2012 / Servizio Babysitteraggio ppaagg 99

Arena 2.0 ppaagg 1111

La fondazione ppaagg 1133

Gender Bender Festival ppaagg 1155

Oblivion 2.0: il Sussidiario ppaagg 1177

Otello ppaagg 1199

Rodaggio matrimoniale ppaagg 2211

Miseria e nobiltà ppaagg 2233

La classe morta ppaagg 2255

Occidente estremo ppaagg 2277

Moni Ovadia - Cantavamo, cantiamo, canteremo ppaagg 2299

Mattei ppaagg 3311

Il nipote di Rameau ppaagg 3333

Furioso Orlando ppaagg 3355

Il malanno immaginario ppaagg 3377

Piccoli crimini coniugali ppaagg 3388

Concerti ppaagg 3399

Laboratori teatrali ppaagg 4400

Scuola & Teatro ppaagg 4422

Informazioni biglietteria ppaagg 4433

Staff ppaagg 4444

Ringraziamenti ppaagg 4455

Spettacoli

Formazione

Informazioni

DIRETTORE RESPONSABILE: BRUNO DAMINI IN REDAZIONE: DONATELLA FRANZONI, FRANCESCA FERRI, GIACOMO GIUGGIOLI, TOMMASO SIMILI

DIREZIONE E REDAZIONE: VIA INDIPENDENZA, 44 40121 BOLOGNA - TEL. 051.2910.911 WWW.ARENADELSOLE.IT [email protected]

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI BOLOGNA N. 6393 DEL 26.01.1995

LE FOTO DI SCENA DEGLI SPETTACOLI PRODOTTI DALL’ARENA DEL SOLE – TEATRO STABILE DI BOLOGNA SONO DI RAFFAELLA CAVALIERI E LUCA SGAMELLOTTI

IN COPERTINA: IVANO MARESCOTTI IN “LA FONDAZIONE” PH RAFFAELLA CAVALIERI

OTTOBRE - DICEMBRE 2012. ANNO XVII N. 3

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La Stagione

Arena del Sole 2012-2013 Una stagione da non perdere

Nella stagione scorsa Nuova Scena - Arena del Sole - Teatro Stabile di Bologna ha di-mostrato tutta la sua vitalità e creatività continuando ad affermarsi nel panorama teatrale nazionale e internazionale. Vale la pena di ricordare che nonostante la crisi economica, che coinvolge tutto il paese e in particolare l’intero settore teatrale italiano, il Teatro Stabile di Bologna ha conseguito ottimi risultati: in sede e in tournée nel cir-cuito teatrale italiano sono state registrate circa 120.000 presenze, grazie ai successi degli spettacoli prodotti e di quelli ospitati e anche in virtù di eventi straordinari come Sconcerto con Toni Servillo e la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna, il Concer-to Moretti con Nanni Moretti e l’Orchestra Nazionale dei Conservatori e la due giorni di eventi in occasione del Festival La Re-pubblica delle Idee che ha visto sul palco dell’Arena il premier Mario Monti, intervi-stato da Eugenio Scalfari ed Ezio Mauro, e Roberto Saviano con Pierfrancesco Favino. Tra i numerosi allestimenti realizzati ricor-diamo Otello, diretto da Nanni Garella, co-prodotto con l’Estate Teatrale Veronese, protagonisti Massimo Dapporto nelle vesti del Moro e Maurizio Donadoni in quelle di Iago, che viene ripreso anche in questa sta-gione teatrale e farà tappa nei più impor-tanti teatri italiani. Ad aprire il programma 2012-2013 dell’Arena è una nuova produzione di Nuo-va Scena interpretata da Ivano Marescotti e diretta da Valerio Binasco, regista tra i più affermati del momento: La fondazione, ul-timo testo teatrale di Raffaello Baldini, che l’autore stesso, prima della sua scomparsa, ha consegnato a Marescotti. È un testo di straordinaria forza poetica sulle cose che svaniscono, sul desiderio di conservarle e sulla prerogativa tutta umana di legarsi agli oggetti e ai ricordi e farne strumento di

di sopravvivenza. Altro nuovo allestimento in Sala Grande è Il malanno immaginario, scritto da Francesco Freyrie, che si è libe-ramente ispirato a Il malato immaginario di Molière, e interpretato da Vito, Claudia Pe-noni, Malandrino & Veronica e Maria Vitto-ria Scarlattei per la regia di Daniele Sala. Anche nella prossima stagione, con due nuovi allestimenti, prosegue il progetto Arte e Salute nell’Arena del Sole: dopo il grande successo ottenuto con Al dutåur di mât, Nanni Garella torna a dirigere Vito e la compagnia di attori-pazienti psichiatrici di Arte e Salute in Miseria e nobiltà da Eduar-do Scarpetta, ricreando il mondo affamato, disperato, ricco di fantasia e di speranze della commedia napoletana in un originale adattamento in lingua bolognese. Nel no-vero delle nuove produzioni entra anche La classe morta, spettacolo culto e manifesto artistico di Tadeusz Kantor che trasforma la morte in un violento e commovente inno alla vita. Una sfida per Nanni Garella che ha ricostruito il testo, mai pubblicato e rap-presentato nella sua versione originale e integrale, e lo affida agli attori-pazienti psi-chiatrici di Arte e Salute, tra i pochi inter-preti possibili di questa tragedia moderna. Oltre a La classe morta, al Teatro Moline va in scena La deriva, diretto e interpretato da Maurizio Cardillo e realizzato in collabora-zione con l’Associazione Culturale Le Belle

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Bandiere, mentre Marinella Manicardi torna a raccontare il saper fare dei bolognesi ne La Maria dei dadi da brodo, grande succes-so della scorsa stagione, e racconta la vita delle donne oggi in Italia in Corpi impuri. Il programma delle ospitalità è ricchissimo e va a comporre una stagione di 44 titoli. Particolare attenzione è rivolta alla danza e, anche in virtù del consolidamento della col-laborazione con il Gender Bender Festival, il Teatro Stabile di Bologna ospita alcune delle novità più interessanti del panorama europeo ed extraeuropeo. Anche per la stagione 2012-2013 prose-gue, con il coinvolgimento degli istituti sco-lastici della città, il percorso di promozione della cultura e della pratica del teatro attra-verso un programma di attività che rispon-de alle istanze e alle esigenze espresse dal mondo giovanile. La proposta comprende matinée, laboratori, letture ad alta voce, visite a teatro, incontri e la consueta rasse-gna Il Teatro delle Scuole®, durante la qua-le centinaia di studenti salgono sul palco della Sala Grande e della Sala InterAction mettendo a frutto l’esperienza teatrale ma-turata nel corso dell’anno scolastico. Parallelamente viene condotta un’azione di diffusione della cultura teatrale rivolta a tut-to il pubblico mediante incontri con gli arti-sti, visite guidate e Open Day all’Arena del Sole. L’offerta formativa costituita dai labo-ratori è ancora più consistente e riguarda tutti i mestieri della scena favorendo anche l’interdisciplinarietà con percorsi intercon-

nessi che spaziano dall’illuminotecnica alla scrittura drammaturgica, dalla scenografia alla dizione e alla recitazione, dallo speake-raggio alla regia. Per quanto concerne gli abbonamenti, l’offerta è ampia, diversificata e “persona-lizzabile” con abbonamenti fissi, tematici e flessibili, allo scopo di soddisfare le esigen-ze del maggior numero possibile di spetta-tori. Il Teatro Stabile di Bologna pratica da sempre un forte contenimento dei prezzi soprattutto a favore delle fasce di pubblico economicamente più deboli come gli anzia-ni, gli studenti e i giovani in generale, con riduzioni particolarmente significative per gli under 29 e gli under 25. Il programma si realizza, come sempre, an-che grazie all’impegno delle istituzioni pub-bliche, a partire dalle Amministrazioni Co-munale, Regionale e Provinciale, della Fon-dazione del Monte di Bologna e Ravenna, dei soci sovventori, degli enti e delle impre-se, cooperative e private, che sostengono le attività del Teatro Stabile di Bologna. Un ringraziamento va alla Fondazione Carisbo il cui sostegno è finalizzato soprattutto alle attività rivolte alle scuole e alla diffusione della cultura teatrale verso giovani. Grazie, infine, agli amici dei media per l’attenzione che dedicano alle attività dell’Arena e al pubblico che con la sua passione e parteci-pazione ci sostiene nel realizzare progetti culturali sempre più qualificati.

Paolo Cacchioli direttore artistico

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Concerti

La Stagione

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Open Day Open Day 2012: Insieme all’Arena. Al via il Servizio Babysitting Anche quest’anno l’Arena del Sole - Teatro Stabile di Bologna ha organizzato il suo Open Day, giunto ormai alla quinta edizione, dedicato interamente alle famiglie e intitolato “Insieme all’Arena”: un'occasione per scoprire gli spettacoli in programma all'Arena del Sole, conoscere tutte le attività che il Teatro Stabile di Bologna svolge ogni anno e per vivere in modo nuovo il Teatro della Città. La Reno Galliera Symphonic Band diretta dal M° Antonio Rimedio, con lo special guest Paolo Maria Veronica, ha inaugurato il po-meriggio richiamando e accogliendo in musica le persone all’ingresso del teatro, per poi spo-starsi successivamente in corteo in un giro per il centro di Bologna che ha toccato anche Piazza Maggiore. La giornata è poi proseguita dando spazio ai più piccoli con attività ludiche, spettacolari e laboratoriali con lo spettacolo di pupazzi e og-getti Giacomino e il fagiolo magico messo in scena dall’Associazione Culturale Il Teatrino di Mangiafoco, la merenda offerta da Cibo-sano (www.cibosano.bo.it) e il laboratorio crea-tivo per bambini Dipinto a tinte forti a cura di Cooperativa Sociale Società Dolce. L'Istituto Aldrovandi-Rubbiani di Bologna ha curato una sfilata dal titolo La mia Africa, mentre la

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la compagnia Lunaquichesaerea di Barbara Vitangeli ha eseguito alcuni numeri di acrobati-ca aerea. Per i grandi, invece, ci sono state vi-site guidate al teatro e una “chiacchierata” in Sala Grande con Ivano Marescotti, che ha parlato de La fondazione, la produzione di Nuova Scena - Arena del Sole - Teatro Stabile di Bologna di cui è protagonista e che ha inau-gurato la Stagione 2012-2013. L’attore ha letto testi di Raffaello Baldini, il grande poeta roma-gnolo autore del copione dello spettacolo. Lun-go tutta la durata dell’Open Day è stato anche possibile visitare la mostra monografica di Raimondo Galeano Scenografie di una mo-stra, allestita nella Galleria espositiva. L’Open Day dedicato alle famiglie ha dato anche l’opportunità di lanciare il nuovo Servizio Babysitting: in occasione di alcune repliche, durante tutta la stagione, è stato attivato, per i bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni, un innovativo servizio di laboratori e intrattenimento, permettendo alle famiglie di assistere agli spettacoli in programma affidando i propri bimbi a educatori pro-fessionisti che li accompagneranno in attività educative e ludiche. Il progetto è realizzato in collaborazione con la Cooperativa Sociale Società Dolce.

Foto di Riccardo Montanari

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dal 17 al 28 ottobre SALA GRANDE

La fondazione di Raffaello Baldini - con Ivano Marescotti - regia Valerio Binasco scene Carlo De Marino - luci Vincenzo Bonaffini - costumi Elena Dal Pozzo suono Giampiero Berti - regista assistente Roberto Turchetta NUOVA SCENA - ARENA DEL SOLE - TEATRO STABILE DI BOLOGNA

ore 21 - domenica ore 16 lunedì 22 e martedì 23 riposo PRIMA NAZIONALE Un Personaggio e il suo Autore di Valerio Binasco Ho un doppio privilegio in questo spettaco-lo: quello di lavorare con due grandi artisti come Baldini e Marescotti. (…) Sono una coppia d’arte che viaggia insieme da molti anni. Sono stati in qualche modo gli ‘scopri-tori’ l’uno dell’altro. Hanno un’intesa intima e inafferrabile. Hanno una storia d’amore felice. Il regista in questi casi corre il rischio di fare il terzo incomodo. Ho accettato il ri-schio, e mi sono messo in mezzo. Ho riso e pianto con loro tutti i giorni, un po’ in di-sparte, non sapendo bene cosa fare. Finché non è accaduta una cosa piuttosto sorpren-dente: a un certo punto non eravamo più in tre, ma eravamo diventati quattro. Tra noi c’era una creatura nuova, una strana fusio-ne tra Marescotti e Baldini, più qualcosa, che nessuno di noi tre conosceva ancora (scusate se parlo di Baldini come se fosse vivo e presente alle prove, ma per Ivano è stato ed è così, e quindi lo è stato anche per me) ed era il Personaggio. Questo Perso-naggio Senza Nome è un uomo di strug-gente tenerezza. Da subito ci ha conquistati tutti. Un bel giorno è arrivato, si è sistemato dentro alla voce di Ivano, dentro al suo sguardo, ed era come se fosse sempre stato lì, con noi. Una presenza fortissima, ma gentile come un ricordo. (…) Aleggia una nostalgia assurda nella poesia di Baldini, ed è il ricordo di qualcosa che non c’è mai sta-to. Ovvero dell’innocenza perduta del mon-do. (…) Mi rendo conto che non sto parlan-do dello spettacolo, e non sto dicendo nien-te di come ci siamo ispirati a Kafka e a Ber-

te di come ci siamo ispirati a Kafka e a Ber-nhard, né di come abbiamo affrontato il dialetto e la dialettalità in modo più ‘psico-logico’ che caratteristico, e la scena in mo-do tormentosamente metaforico ma anche realistico. Tutte cose certo più adatte alle Note di Regia. Ma sarebbe usare paroloni . Non si può. Questo testo è un fiore. Il tea-tro di Baldini/Marescotti è un fiore. Persino i paroloni possono fargli male. Fargli venire la voglia di richiudersi. Ci vogliono, al mas-simo, delle parolette. Parolette che sorrido-no, che dicono un po’, e poi volano via. Quelle che ho scritto fin qui, appunto. Gra-zie, Baldini.

Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro Teatro col Sorriso

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Ivano Marescotti (ph Raffaella Cavalieri)

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GENDER BENDER FESTIVAL

I-ON - Folk-S ¿Hasta Dónde…?/ Por Sal y Samba Storm End Come

27 ottobre, Sala InterAction, ore 21.30

I-ON spettacolo di Ivo Dimchev in collaborazione con Franz West PRIMA NAZIONALE

I-ON nasce dall'incontro tra il genio provocato-rio di Ivo Dimchev – coreografo e performer bulgaro che mescola street art, danza, teatro e improvvisazione – e l'arte di Franz West, sculto-re austriaco. Dimchev interagisce con due scul-ture: un dialogo pulsante e vivo tra essere u-mano e opera d'arte, dal quale entrambi ac-quisiscono significati sempre nuovi.

30 ottobre, Sala InterAction, ore 21.30

Folk-S WILL YOU STILL LOVE ME TOMORROW? drammaturgia e coreografia Alessandro Sciarroni produzione TEATRO STABILE DELLE MARCHE

Lo spettacolo di Alessandro Sciarroni prende spunto dal genere di danza folk noto come schuhplatter ("battitore di scarpe", il tipico ballo bavarese e tirolese in cui i danzatori battono ritmicamente le mani sulle gambe e sulle cal-zature), per svuotarlo di ogni contesto esotico, folkloristico e culturale. I sei danzatori si pre-sentano così in abiti civili, contemporanei, e l'esibizione si svolge al ritmo di sonorità elet-troniche.

2 novembre, Sala InterAction, ore 21.30 3 novembre, Sala InterAction, ore 19

¿Hasta Dónde…? coreografia Sharon Fridman PRIMA NAZIONALE

Por Sal y Samba di Carles Casallachs

¿Hasta dónde…? è un estasiante e ininterrotto corpo a corpo, dove ogni figura e ogni gesto è rapido e millimetrico. Come due anelli di una catena, i due danzatori restano allacciati nel loro viaggio verso l'ignoto, nella caduta come nella risalita. Primo premio e premio del pub-blico nella categoria danza moderna al Burgos - New York Choreography Contest 2011.

In bilico tra danza e performance, tra spetta-colo e voyeurismo: in Por Sal y Samba le luci si accendono su due danzatori che ballano un samba senza musica. Ma di sequenza in se-quenza elementi di sadomasochismo finisco-no per prendere il sopravvento. Un gioco pe-ricoloso di seduzione e tortura, piacere e do-lore, dal quale il pubblico non può chiamarsi fuori.

3 novembre, Sala Grande, ore 21

Storm End Come coreografia Yasmeen Godder

Sei corpi danzanti intraprendono un viaggio nell'abisso primordiale dell'io, intrecciandosi, incontrandosi e scontrandosi senza sosta, ob-bedendo a forze ataviche di attrazione e repul-sione. Un flusso ininterrotto di gesti complessi e figure animalesche, smorfie, spasmi, sfiora-menti, sullo sfondo di uno spazio bianco e in-definito, fino ad inseguire l'affermarsi e l'emer-gere di un'identità, nel cerchio di luce di un sole splendente. Stella nascente della danza israe-liana, la coreografa Yasmeen Godder esplora l'uomo prima dell'uomo, un universo intimo e pulsionale fatto di squarci inaspettati, rapidi climax e quiete improvvisa. Un'esperienza ca-leidoscopica di forme, energie ed emozioni.

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in collaborazione con

www.genderbender.it

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dall’8 all’11 novembre SALA GRAN-

Oblivion Show 2.0: il Sussidiario di Davide Calabrese e Lorenzo Scuda - regia Gioele Dix - musica Lorenzo Scuda - gli Oblivion sono: Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli - disegno luci Raffaele Perin (A.I.L.D.) in collaborazione con Claudio Tappi - costumi Malguion realizzazione scene Dante Ferrari • IL ROSSETTI - TEATRO STABILE DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA e MALGUION SRL

ore 21 domenica ore 16

Resi celebri dalla rete, gli Oblivion, cinque artisti-cantanti-attori-cabarettisti-comici, por-tano in scena un irresistibile compendio di musica e comicità. Con il Quartetto Cetra e la follia organizzata dei Monty Python come numi tutelari, raccontano storie epiche o avvenimenti quotidiani giocando con la mu-sica, mescolando Lady Gaga con Bach e Tiziano Ferro con Shakespeare, spesso massacrando canzoni e testi famosi per ri-comporli in modi surreali, altre volte cimen-tandosi con virtuosistici esercizi di stile e canzoni originali. Come in ogni sussidiario che si rispetti, nello spettacolo ci sono tutte le materie: dal solfeggio alla storia, fino alla grande letteratura dove Dante e Pinocchio cantano le loro avventure in soli sei minuti.

il loro programma. E così citano il café chantant, reinterpretano i musical di Bol-lywood, ir, irridono l’eccesso di rap e pop e, nel contempo, ironizzano sui vizi con-temporanei, sulle derive pseudo intellet-tuali, sulle sulle omissioni della nostra memoria collettiva. I loro “numeri” fanno ridere e anche pensare, come nella miglio-re tradizione della comicità di qualità. Fa-re ancora da guida agli Oblivion, sugge-rendo qualche nuova soluzione scenica e qualche stratagemma teatrale, è un com-pito per me gradito oltre che agevole, fa-vorito tanto dal loro talento quanto dal lo-ro innato senso del palcoscenico.

Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro - Teatro col Sorriso

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ph Antonio Agostini Tre anni con gli Oblivion di Gioele Dix Mi piace lavorare con gli Obli-vion, perché sono artisti che sanno crescere ed evolversi, pur restando ‘fedeli alla linea’. Giunti al terzo anno consecutivo di tournée con uno show che non smette di entusiasmare il pubblico, hanno deciso di scommettere sull’innovazione del loro repertorio. Mettere in scena altre parodie di opere let-terarie, inventarsi altri ingorghi di parole, giocare e improvvisa-re su altri generi musicali: ecco

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Dal 14 al 18 novembre SALA GRANDE

Otello di William Shakespeare - traduzione, adattamento, regia Nanni Garella con Massimo Dapporto, Maurizio Donadoni, Angelica Leo, Federica Fabiani, Gabriele Tesauri, Massimo Nicolini, Matteo Alì - scene Antonio Fiorentino - luci Gigi Saccomandi - costumi Claudia Pernigotti regista assistente Gabriele Tesauri •ARENA DEL SOLE - NUOVA SCENA - TEATRO STABILE DI BOLOGNA in collaborazione con 63° FESTIVAL SHAKESPEARIANO DELL’ESTATE TEATRALE VERONESE

ore 21 domenica ore 16

Appunti di drammaturgia per Otello di Nanni Garella Un avamposto militare in un territorio di occupazione, la Repubblica veneta contro i Turchi, occidente contro oriente: una storia già vista, che ritorna e costruisce nella men-te un immaginario di guerre, purtroppo, vicine e devastanti. La fibra morale di un mondo, quello occidentale, messo a dura prova dalla crudezza dello scontro, con l’inevitabile ripercussione sulle vicende pri-vate dei protagonisti: di quelli nobili e vir-tuosi, come di quelli meschini e malvagi. Nell’Otello di Shakespeare, alla fine, per-dono tutti, i nobili e i malvagi: Desdemona, Emilia, Roderigo assassinati, Otello suicida, Iago travolto dai suoi stessi inganni e dalle sue trame scellerate. Tutti fanno scelte sba-gliate. (…) Otello, una volta scrostato dai depositi romantici e naturalistici, è un gran-de dibattito, profondo e appassionante, sul-la natura umana: per Otello il mondo è bello, gli uomini sono nobili, e giustificano la loro esistenza nella lealtà e nell’amore; per Iago il mondo è abietto e volgare e gli uomini sono come animali, carogne che si divorano l’un l’altro; da un lato un’idea del mondo e della natura umana che volge lo sguardo alla convivenza, alla bellezza e all’armonia; dall’altro la totale assenza, machiavellica, di ideologia, il pragmatismo empirico più spregiudicato. Nessuno ha la meglio, alla fine. In realtà, il mondo somi-glia molto di più a come lo immagina Iago, ma anch’egli ne è travolto, come Riccardo III. Cosa resta, dopo gli assassini, i suicidi, il crollo della fiducia, della fedeltà e dell’amore? Probabilmente solo la notte

buia, il cupo abisso in cui precipita a volte la mente umana. L’accesso di follia distrut-tiva e autodistruttiva, omicida e suicida, di Otello, nutrita dalla menzogna e dall’infamia di Iago; e la dissoluzione di un mondo di valori, come famiglia, patria, a-more, lealtà, coerenza morale. (…) Corpi, labbra, amplessi immondi, schifosi, sono le uniche immagini residue del bel mondo e-roico di Otello, sono la vittoria del pragma-tismo di Iago, ma sono anche lo sprofon-damento dell’uomo nel mondo dell’ombra, dove la nobiltà d’animo si trasforma in scel-leratezza, il coraggio in codardia; dove la tolleranza lascia rapidamente il posto al pregiudizio razziale più osceno.

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Massimo Dapporto (ph Raffaella Cavalieri)

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Dal 14 al 17 novembre SALA INTERACTION

Rodaggio matrimoniale di Tennessee Williams - traduzione Masolino D’Amico - regia e scenografia Jurij Ferrini – con Jurij Ferrini, Eva Cambiale, Isabella Macchi, Carlo Orlando • PROGETTO U.R.T. – COMP. JURIJ FERRINI con il sostegno del Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi Esplorazione#16 - 2012 Presentato per gentile concessione della University of the South, Sewanee, Tennessee.

ore 21.30

Questo testo ha scelto me di Jurij Ferrini Come possiamo mettere in scena oggi una commedia senza approfondire l’atto stesso della messinscena? Se c’è una chiave da premettere alla lettura di questo allestimen-to essa consiste nella scelta di aprire la sca-tola teatrale, svelarla, mostrarne l’incantevole gioco, offrire e riceverne la potenza emotiva dirompente, posizionando la luce dei proiettori solo sul testo, e sulla sorprendente forza del dialogo tra corpi e parole, essenza stessa del mestiere dell’attore. Per questo essenziale motivo, una scrittura sublime come quella di Ten-nessee Williams, (anche e soprattutto in quest’opera inedita e mai rappresentata in Italia) si presta perfettamente ad essere og-getto e soggetto di questo gesto artistico e umano, il Teatro stesso appunto, che ho sempre amato profondamente. Ecco perché questo testo ha scelto me. Inedito appunto, l’ho avuto dalla cara Flavia Tolnay (storica agente italiana delle opere del celebre drammaturgo americano) che è mancata poco tempo fa e a cui voglio dedicare que-sto allestimento; lei è stata davvero l’unica artefice di questo bellissimo incontro. (…) Questo copione tradotto magistralmente da Masolino D’Amico, s’era nascosto in qual-che cassetto, sotto altre opere di Williams più conosciute, oppure mi aspettava dall’alto di uno scaffale per piombarmi ad-dosso con la sua capacità di divertire. Di cos’altro avevo bisogno per accoglierlo e prendermi addirittura il merito di portarlo in scena per primo? Di altri tre interpreti che potessero amarlo quanto me. (…) Hanno

avuto con me il coraggio di vestire questo elegante e spiritoso dialogo sulla necessità di tenerezza che pervade ogni cuore inna-morato, sul senso di vertigine che pervade chi amando riesce a scostarsi da se stesso, così tanto da perdersi nell’altro. (…) Ecco cosa mi pareva importante restituire sul palco: la prima scoperta di questo testo, quel candore, quell’entusiasmo che si ha solo nel momento in cui si scopre qualcosa per la prima volta. Quell’entusiasmo è ciò che poi si cerca di ritrovare per tutta la vita senza mai più riuscirvi; tentare di fissarlo, facendolo ri-accadere ogni sera in scena è un dono che appaga la nostra vanità di tea-tranti e la sete d’incanto del pubblico. Il Teatro come la vita è solo un incontro e tale deve restare.

Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee

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dal 21 al 25 novembre SALA GRANDE

Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta - regia Geppy Gleijeses con Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli e con Gigi De Luca e Gina Perna, Antonio Ferrante, Gino De Luca, Loredana Piedimonte, Antonietta D’Angelo, Vincenzo Leto, Jacopo Costantini, Silvia Zora, Francesco De Rosa - scene Francesca Garofalo - costumi Adele Bargilli – musiche Matteo D’Amico - luci Luigi Ascione TEATRO STABILE DI CALABRIA - TEATRO QUIRINO VITTORIO GASSMAN

ore 21 domenica ore 16

Nei bassifondi di Geppy Gleijeses Miseria e nobiltà vede la luce nel 1888. È uno dei testi originali di Scarpetta. Certa-mente il più famoso e riuscito. Ho operato il mio adattamento lavorando su varie fonti disponibili: il testo originale, la versione di Eduardo De Filippo, il film di Mario Mattoli, il film con Vincenzo Scarpetta, lo spettacolo di Mario Scarpetta, ecc. È strano, ma comunque lo si legga, dal ri-formatore della commedia napoletana, il “borghese” Scarpetta, viene fuori una pièce e una condivisione delle ragioni dei miseri che lo avvicina più a Gor’kij che non a Wil-de: più ai pezzenti che ai nobili. E infatti vedremo un primo atto (la miseria) esangue e affamato, popolato di morti vi-venti che si azzannano tra di loro e che hanno perso qualsiasi dignità. Si ride, ma si ride amaro. Il palcoscenico è

nudo, una tavola, poche sedie e una grata sospesa nel vuoto illuminata in tralice sotto-lineano l’essenzialità ineluttabile di questo mondo di straccioni. Nella seconda parte (la nobiltà) è tutto finto e luccicante, quinte di carta dipinta, fonda-lini d’antan, cuochi e salcicce ritratti ovun-que, un padrone di casa “pezzente sagliu-to” e tanti finti nobili travestitisi nella sarto-ria del San Carlo; ce n’è uno solo vero ed è un vecchio bavoso che tenta di concupire una ragazza. C’è un lieto fine ma la miseria resta miseria e la nobiltà non esiste. Felice dirà: «Il mon-do dovrebbe essere popolato solo da gente ricca, danarosa… la miseria non doveva sistere!». Più chiaro di così. Di Miseria e nobiltà, come di tutti i capola-vori, si crede di sapere tutto, ma oltre il gio-co scenico che abbiamo rispettato fino in fondo, ci sono e si scoprono sempre nuove spigolature, angoli visivi insospettabili che fanno di un bel testo un classico eterno.

Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro

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ph Federico Riva

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dal 22 novembre al 14 dicembre TEATRO DELLE MOLINE

Studio su “La classe morta” di Nanni Garella dalla partitura scenica di Tadeusz Kantor luci Paolo Mazzi - suono Pierluigi Calzolari - costumi a cura di Vanna Cioni – manichini Consuelo Cabassi - regista assistente Gabriele Tesauri - assistente alla regia Nicola Berti NUOVA SCENA - ARENA DEL SOLE - TEATRO STABILE DI BOLOGNA e ASSOCIAZIONE ARTE E SALUTE ONLUS

Tra la Vita e la Morte di Nanni Garella

Spettacolo culto del Novecento, La classe morta è sconosciuto alle giovani generazio-ni e a chi non ha potuto vederlo nelle sue tournée italiane, perché, dopo la morte del suo autore, Tadeusz Kantor, non è stato mai più rappresentato. Il geniale pittore e regista polacco ha lasciato un segno inde-lebile nel teatro e nell’arte dell’ultimo scor-cio del secolo passato, costruendo una delle più inquietanti rappresentazioni del rappor-to imprescindibile dell’uomo con la morte, tema che, a parere di Kantor, la società contemporanea rifugge dall’affrontare, per rincorrere una vita di facili e avide conqui-ste di benessere materiale. Lo sviluppo di questa bellissima e toccante partitura sceni-ca è affidato a una dozzina di vecchietti, persone ormai trapassate in una sorta di limbo: l’aula scolastica, nella quale essi hanno trascorso i giorni ineffabili dell’infanzia, i giorni che tornano solo nei ricordi, a volte vividi e pieni di energia, a volte stanchi e melanconici, a volte lanci-nanti come cose irrimediabilmente perdute. Il risultato è che questa rappresentazione della morte si trasforma in un trepidante, violento, commovente inno alla vita; una vita tutta ormai vissuta che ritorna nella sua pienezza solo a patto di fare i conti con il nulla della morte. Ho pensato di affidare la testimonianza di questa gigantesca tragedia moderna agli attori di Arte e Salute, nella convinzione che essi siano tra i pochi interpreti possibili de La classe morta. L’infanzia ha per loro un significato molto particolare: forse più che per altri, essa è separata dal resto della vi-ta, come divelta dallo scorrere naturale del-la maturazione e dell’età; e sarà per loro più facile che per altri rappresentare la bel-lezza e l’insostituibile pienezza di felicità del mondo perduto dei banchi di scuola.

Gli attori: Nicola Berti, Giorgia Bolognini, Luca Formica,

Pamela Giannasi, Maria Rosa Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio Polazzi,

Deborah Quintavalle, Moreno Rimondi, Roberto Risi

Il risultato del lavoro svolto nell’arco di alcuni mesi da Nanni Garella con i suoi attori sulla par-titura scenica di Kantor viene offerto a un primo confronto col pubblico, tappa intermedia di un percorso verso la forma compiuta della messin-scena che debutterà la prossima estate in un im-portante festival nazionale.

ore 21.15 - domenica ore 17 26 nov., 3, 8 dic. riposo

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ph Luca Sgamellotti

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27 novembre SALA GRANDE

Occidente Estremo VI RACCONTO IL NOSTRO FUTURO di e con Federico Rampini e con Gianna Fratta (pianoforte), Dino De Palma (violino e violino cinese), Veronica Granatiero (canto) regia Antonio Petris • PROMO MUSIC

ore 21

Cronaca di una Crisi Federico Rampini, scrittore, inviato per La Repubblica in America e in Asia, reporter-nomade della globalizzazione, è anche un “affabulatore” di successo, le cui conferenze attirano da anni un folto pubblico nei teatri e nei festival quando torna per brevi punta-te in Italia dalle sue esperienze in Cina, In-dia, Stati Uniti. Spettacolo in tre quadri, Oc-cidente Estremo è una “performance” fra teatro e giornalismo, tra visione del futuro e racconto di terre lontane. Uno spettacolo-verità costruito con musiche e immagini, le cui scelte musicali, della direttrice d’orchestra e pianista Gianna Fratta, gui-dano gli spettatori in un viaggio di parole che parte dall’America di Gershwin e Ravel, per passare alla Cina e alla più generale musica tradizionale orientale per concluder-si a noi, all’Europa rappresentata dalla musica barocca e in particolare dall’Opera. Focus dello spettacolo: la crisi globale o meglio la crisi dell'Occidente. Osservare in-sieme la ritirata degli Stati Uniti e l'avanzata della Cina è la prospettiva scelta da Rampi-ni per disegnare la parabola apparente-mente inarrestabile del cambio al vertice del pianeta, che dovrebbe consumarsi entro la metà del secolo. Il racconto parte dal grande Mito America-no, che il giornalista rivisita in chiave auto-biografica raccontando la sua “iniziazione” giovanile in California, per poi spostarsi a Oriente, attingendo agli anni di vita in Ci-na, raccontando una civiltà ancora misterio-sa e arcana per noi. La performance si con-clude tornando a noi. Se siamo la periferia

di un Occidente in declino, cosa significa per noi vivere in questo straordinario rove-sciamento di mondi, questa rivoluzione dei rapporti di forza? Lo spettacolo si arricchi-sce di una dimensione politica, diventa atto di denuncia. Dove abbiamo sbagliato, quali errori delle nostre classi dirigenti stiamo scontando. Dal laboratorio americano, sempre ricco di sperimentazioni sociali e di nuovi trend, fino alle forze nascoste dell’Europa nordica, Rampini conclude su un messaggio di speranza: è anche un pro-gramma d’azione, un appello alla passione civile, alla riscoperta che la Storia siamo noi.

Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee

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5 dicembre SALA GRANDE

Cantavamo, Cantiamo, Canteremo CANTI PER L’UGUAGLIANZA di e con Moni Ovadia - voce Lucilla Galeazzi: voce, Paolo Rocca: clarinetto, Fiore Benigni: organetto, Fabrizio Cardosa: strumenti a corde ideazione Moni Ovadia - arrangiamenti musicali Fabrizio Cardosa coordinamento musicale Paolo Rocca • REGGIO INIZIATIVE CULTURALI S.R.L.

ore 21

Cantavamo, Cantiamo, Canteremo si inseri-sce nel programma di “Una nuova Stagio-ne”, iniziativa che fa parte del più ampio progetto “Scena Solidale”, promosso dal-l’Assessorato alla Cultura della Regione Emi-lia-Romagna e da Emilia-Romagna Teatro Fondazione, che coinvolge grandi protagoni-sti della scena italiana e alcuni teatri dell’Emilia-Romagna.

Il mio canto libero di Moni Ovadia Il valore del lavoro, i diritti sociali, l'idea di uguaglianza hanno subìto negli ultimi quat-tro lustri un'impressionante corrosione. Di più, una demolizione. Perché? Per tante ra-gioni. Ma la principale è quella culturale. La sottocultura stracciona del consumo, la vir-tualizzazione della vita che essa propagan-da sono dilagate senza che vi fossero anti-corpi ad arginare una tale infezione del senso dell'esistenza e a debellarla. Gli anti-corpi contro questa pestilenziale epidemia sono i geni della cultura del lavoro, della giustizia sociale. Ma coloro che dovevano avere cura di quel patrimonio genetico si sono fatti sedurre fino all'ebbrezza dall'este-tica miserabile e volgare del facile arricchi-mento ed hanno scelto di essere ciechi da-vanti alle nuove servitù che si celavano die-tro allo sfavillio delle false promesse del dio mercato, hanno guardato con sarcasmo protervo ed incolto la fonte sempre viva dall'oppressione e dallo sfruttamento. Questa memoria è uno strumento indispen-sabile per l'edificazione di un futuro degno, redento dalla logica del privilegio e ha nell'immenso repertorio del canto sociale, di

lavoro, politico e rivoluzionario una delle sue espressioni più poderose e ricche che appartiene di diritto a tutti gli uomini liberi che credono nel lavoro come fonte di giusti-zia e di uguaglianza. Questi canti sono stati creati e cantati con questo scopo, e con questa intenzione noi li cantiamo. Sono parte inestimabile dell'eredità che spetta alle future generazioni. Anche loro li cante-ranno per dire: "noi siamo esseri umani ti-tolari di dignità e diritti, non servi del dena-ro e del consumo".

L’intero ricavato della serata è destinato alle attività teatrali realizzate e in corso di realiz-zazione nelle zone dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto.

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dal 5 al 7 dicembre SALA INTERACTION

Mattei PETROLIO E FANGO di e con Giorgio Felicetti - testo teatrale Francesco Niccolini e Giorgio Felicetti con la partecipazione di Valentina Bonafoni - scene e costumi Giorgia Basili luci Stefano Romagnoli - training vocale Marianna Brilla e Lisa Paglin • LES ENFANTS DU PARADIS, FESTIVAL DELLA NARRAZIONE DI ARZO - SVIZZERA, ESTEUROPAOVEST FESTIVAL

ore 21.30

Il Romanzo delle Stragi di Giorgio Felicetti Perché uno spettacolo su Enrico Mattei? Il “grande corruttore incorruttibile”, il “gran-de capitano d’impresa”, il “grande pericolo per l’Occidente”, il “grande petroliere”, “l’italiano più grande dopo Giulio Cesare”. C’è sempre il “grande”, vicino ad Enrico Mattei. Mattei è probabilmente il personaggio del dopoguerra su cui si è scritto di più, una sterminata bibliografia, ancor più che su Aldo Moro. C’è stato un bellissimo film di Francesco Rosi, una recente fiction RAI, de-cisamente brutta. Ogni giorno, sui più svariati argomenti, vie-ne fuori il nome di Enrico Mattei: si parla di geopolitica, della questione araba e del Maghreb in fiamme, è Mattei che prevede la necessaria emancipazione dei paesi afri-cani, e per primo mette l’Italia al centro del Mediterraneo; si parla di crisi energetica, di forniture di gas, di energia alternativa, e lì il gioco è semplice, Mattei è stato l’energia italiana; si parla di scontro tra giustizia e potere: la sua vita e la sua morte sono al centro di questo conflitto; si parla di nuovo giornalismo, di editoria, di nuova architettu-ra, di comunicazione, di arte figurativa, di marketing… e trovi Mattei. Tutto già previ-sto da quella strana specie di italiano che era Enrico Mattei. Insomma, anche se spes-so circondata da un alone di ostilità e mi-stero, l’eredità di quest’uomo è immensa. Enrico Mattei a suo modo, tra luci accecanti ed ombre spaventose, è la figura di un pa-triota. E anche lo spettacolo, a suo modo, è uno spettacolo “patriottico”.

Volevo far diventare teatro la vita di un per-sonaggio che si getta nell’impresa grandio-sa, fino a morirne. Ho voluto narrare questa grande storia come un thriller industriale o una spy story, usando però uno stile da “showman“, facendone una tragedia mo-derna, paradigma della vita civile di un pa-ese chiamato Italia. All’interno dello spetta-colo ci sono delle vicende mai raccontate, c’è un’importante intervista inedita ad un personaggio molto vicino a Mattei, e so-prattutto, ci sono gli atti e le conclusioni del Tribunale di Pavia, riguardanti l’ultimo pro-cesso sul “caso Mattei”, e i legami tra la morte di Mattei e quella di Pier Paolo Paso-lini.

Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee

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Giorgio Felicetti (ph Roberto Dell’Orso)

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dal 6 al 9 dicembre SALA GRANDE

Il nipote di Rameau tratto da un trattato filosofico di Denis Diderot traduzione e adattamento Edoardo Erba e Silvio Orlando - regia Silvio Orlando con Silvio Orlando, Amerigo Fontani, Maria Laura Rondanini - - clavicembalista Luca Testa scene Giancarlo Basili - costumi Giovanna Buzzi • CARDELLINO SRL

ore 21 domenica ore 16

Ritratto di società in un interno Silvio Orlando è regista e interprete del ca-polavoro satirico di Denis Diderot, scritto nella seconda metà del settecento. Questo atto unico è la parabola grottesca di un musico fallito, nipote del celebre composito-re musicale Jean-Philippe Rameau, che conversa con lo stesso filosofo Diderot al Café de la Régence, snocciolando episodi e aneddoti della propria vita. Dalla conversa-zione tra i due emerge un ritratto della so-cietà tutt’altro che positivo: Rameau è un cortigiano convinto, amorale per vocazione, avvolto in un lucido cupio dissolvi, che nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella riduzione della vita a pura funzione fisiologica, riesce in maniera pa-radossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimer-la. Un incontro che mette a confronto due mondi e due visioni contrastanti: da un lato l’etico e corretto comportamento dello stu-dioso a sostenere l’importanza della morale e dell’altruismo e dall’altro la sfrontatezza e l’arrivismo di Rameau che fa delle sue doti di parassita e adulatore i punti di forza per ottenere riconoscimento sociale e denaro. Rameau si è offerto attraverso i secoli come un nitido archetipo di libero servo, innocua foglia di fico per padroni a tolleranza varia-bile, in cui si scorgono, dietro la sua perver-sità, le paure del filosofo del perdere se stesso e i propri riferimenti etici nell'affron-tare un primo embrione di libero mercato

delle idee, che intuiva stesse nascendo in quel turbolento e fervido scorcio di secolo. Un testo non rappresentato nei nostri teatri negli ultimi vent’anni, un periodo di pro-fonde mutazioni nel corpo della nostra so-cietà civile, alla luce del quale le contorsioni intellettuali del protagonista assumono un impatto ancor più sinistro e creano nuovi motivi di aspro divertimento.

Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro

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ph Giampaolo Demma

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dal 14 al 16 dicembre SALA GRANDE

Furioso Orlando BALLATA IN ARIOSTESCHE RIME PER UN CAVALIER NARRANTE liberamente tratto da L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto - con Stefano Accorsi adattamento teatrale e regia Marco Baliani - e con Nina Savary scene Bruno Buonincontri - costumi Alessandro Lai - disegno luci Luca Barbati NUOVO TEATRO e TEATRO STABILE DELL'UMBRIA

ore 21 domenica doppia rappresentazione ore 16 e ore 21

I cavalieri, l’armi e gli amori di Marco Baliani Il campo di battaglia è allestito, eserciti di fedi diverse sono pronti ad affrontarsi, ma appena il canto parte, tutto si dissolve. Ba-sta che Angelica fugga a cavallo ed ecco che la Storia grande si sfalda e lascia il pas-so ad un infinito inseguimento di piccole ma dense vicende, l’un dentro l’altra avvi-luppate. Dal rocambolesco proliferare di avventure e personaggi che anima la gran giostra dell’Orlando Furioso di Ludovico A-riosto, ho scelto di seguire una sola traccia, quella che permette all’intero poema, fin dall’inizio appunto, di dispiegarsi e vivere, le orme che Angelica lascia sul terreno, quella è la traccia da seguire. È come se da subito ci fosse un suono che accompagna tutte le storie, un galoppare di cavalli in corsa, in lotta, in inseguimento, in volo. Tra i tanti spasimanti inseguitori, ce n’è uno, Orlando, che va precipitando di canto in canto dentro una modernissima patologia, di cui Ariosto è ironicamente consapevole, la fantasmagoria dell’amore non ricambia-to. Il titolo stesso dello spettacolo rovescia l’originale dell’Ariosto, e mette al primo po-sto la furia dell’amore non corrisposto. (…) Ma qui gli inseguimenti e la gelosia e poi ancora la pazzia e la furia vengono risolti con la leggerezza della rima, del gioco so-noro di citazioni e assonanze, con la soavità del volo, perché le storie servono sì a parla-re del mondo ma anche a renderlo meno terribile. (…) Stefano Accorsi è al contempo molti volti e cuori e multiformi voci e diver-sificati corpi, ed è il cambio di registro in-

terpretativo o vocale o ritmico a restituire il gioco ariostesco, i cambi improvvisi di nar-rato, le sospensioni, gli appuntamenti posti-cipati a riprendere il filo e il fiato, i flash back, i corto circuiti. E al contempo, mentre è facitore di tante storie e volti, deve sem-pre sentir montare in sé la frenesia fanta-smagorica di Orlando, come un vino che fermenta in non sicura botte. (…) Ogni tan-to qua e là scappa una digressione, come succedeva anche all’Ariosto, e per un mo-mento pare che non si stia parlando di guerre da noi troppo lontane, e che forse le anime palpitanti in questa giostra le cono-sciamo fin troppo bene.

Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro

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Stefano Accorsi (ph Pino Le Pera)

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dal 18 dicembre al 13 gennaio SALA GRANDE

Il malanno immaginario di Francesco Freyrie - liberamente ispirato a Il malato immaginario di Molière - con Vito, Claudia Penoni, Paolo Maria Veronica, Roberto Malandrino, Maria Vittoria Scarlattei - regia Daniele Sala scene Leonardo Scarpa - luci Luca Diani - musiche Corrado Terzi e Enrico Prandi - costumi Anna Vecchi suono Giampiero Berti • NUOVA SCENA - ARENA DEL SOLE - TEATRO STABILE DI BOLOGNA

ore 21 - domenica ore 16 24, 25, 26 dicembre, 1, 7 gennaio riposo 31 dicembre Grande Soirée di S. Silvestro PRIMA NAZIONALE

Il malanno oscuro di Francesco Freyrie In una casa con le luci sempre accese, le tende tirate, gli orologi coperti, vive il no-stro eroe, un uomo emiliano di mezza età, molto ricco, molto servito, a volte riverito, spesso sopportato ma soprattutto molto malandato. A vederlo parrebbe un cinquan-tenne sanissimo, magari un po’ sovrappeso e con quell’incarnato da smog che caratte-rizza la media dei maschi occidentali, ma in realtà la vita che conduce di sano non ha nulla. Dal compimento del cinquantesimo anno di età il nostro eroe vive perennemen-te chiuso nella sua camera da letto e gli u-nici passi che fa li fa per andare al bagno. Quando non siede sulla ceramica, lascia cadere il corpo su un’imponente poltrona di cuoio e da quel trono cataloga ricette, leg-ge i bugiardini, ingoia farmaci, consulta en-ciclopedie mediche, sfoglia libri sull’a-limentazione macrobiotica, opuscoli sulle nuove frontiere dell’anti-age, depliant su attrezzi e cosmesi per il mantenimento del benessere. (…) Ma la vita intorno a lui con-tinua a scorrere, coi i suoi soliti capricci e non basta un’aspirina a fermarla. La figlia – stufa di fare la modella per pubblicizzare i prodotti della ditta di Pompe Funebri del padre – vorrebbe lasciare la vita borghese e diventare attrice, la moglie (giovane e fur-ba) vuole farsi intestare tutto, il fratello che è suo socio lo vorrebbe nuovamente al la-voro al suo fianco, i medici e i ciarlatani vorrebbero che nulla cambiasse, poiché un paziente del genere vale tutto l’oro del Co-

lorado. E poi c’è Antonietta, una badante italiana, laureata, colta e piena di buon senso ma talmente disoccupata e disperata da accettare un lavoro infernale che nean-che la più disperata delle extracomunitarie accettava; anche lei sembra aver trovato una fortuna nei malanni del padrone di ca-sa, eppure è l’unica che combatte per libe-rarlo dalle sue manie... Riuscirà il nostro eroe a guarire? Da cosa esattamente? Qual è il malanno immaginario che lo affligge? Davvero esiste una cura per le mille malat-tie che affliggono il nostro immaginario? E soprattutto: in questa nostra burlesca corsa contro il Tempo e la Materia, è ancora leci-to rifiutarsi di morire scoppiando di salute?

Spettacolo compreso negli abbonamenti: InterAction 12, 13, 14, 15 spettacoli Domenica Teatro - Teatro col Sorriso

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ph Luca Sgamellotti

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19 e 20 dicembre SALA INTERACTION

Piccoli crimini coniugali di Éric-Emmanuel Schmitt con Paolo Valerio e Elena Giusti - regia Alessandro Maggi musiche Germano Mazzocchetti - scene e costumi Marta Crisolini Malatesta - luci Enrico Berardi FONDAZIONE ATLANTIDE per TEATRO STABILE DI VERONA

ore 21.30

Matrimonio in giallo Una commedia in un atto di Éric-Emmanuel Schmitt, drammaturgo e scrittore francese, i cui lavori sono tra i più rappresentati sui palcoscenici europei. Dopo aver subito un brutto incidente domestico, Gilles torna a casa dall’ospedale completamente privo di memoria. L’uomo ragiona ma non ricorda, non riconosce più neppure la moglie Lisa, che tenta di ricostruire la loro vita di coppia tassello dopo tassello cercando di oscurarne le ombre. Via via che si riportano alla luce informazioni dimenticate, si manifestano delle crepe: sono molte le cose che comin-ciano a non tornare. Come mai Lisa mente? E perché non vuole darsi fisicamente a Gil-les, che pure è fortemente attratto da lei? Per quale motivo Gilles – che afferma di es-sere completamente privo di memoria – si ricorda di certi particolari del viaggio di nozze? Sono alcuni dei misteri di questo giallo coniugale in cui la verità non è mai ciò che sembra, dove la memoria (e la sua supposta mancanza), la menzogna e la vio-lenza vengono completamente riviste per assumere dei significati nuovi, inaspettata-mente vivificanti. Schmitt gestisce la scrittu-ra con grazia e freschezza, giocando brio-samente tanto col metateatro quanto con oggetti ostici quali “la verità”, “la colpa” e, soprattutto, “l’amore”. Una macchina nar-rativa pressoché perfetta che svela impieto-samente i meccanismi della coppia e i più intimi recessi dell'animo umano. Piccoli cri-mini coniugali è un piccolo gioiello che det-taglia il necessario inabissamento all'infer-

no di Lisa e Gilles nel tentativo – un po' co-mico, un po' drammatico: sicuramente reale – di riemergere alla serenità come coppia.

Spettacolo compreso nell’abbonamento Interazioni Contemporanee

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Concerti L’Arena dei concerti: Nina Zilli e Niccolò Fabi sul palco della Sala Grande

Il 19 novembre Nina Zilli ha inaugurato la nuova stagione di concerti all’Arena con il suo show “L’amore è Femmina Tour”, che ha coronato un 2012 particolarmente in-tenso per l’artista, che l’ha vista partecipare al Festival di Sanremo con Per sempre, il brano tratto dall’album L’Amore è Femmi-na, al programma tv con Giorgio Panariello e all’Eurofestival. Eclettica e intensa, Nina Zilli ha cantato le canzoni dell’Amore è Femmina, ma in sca-letta non sono mancati i suoi successi come 50 mila – il brano scelto da Ferzan Ozpetek per il film Mine vaganti –, cover di black music e il suo ultimo singolo Una notte, con una voce e una presenza scenica inconfon-dibili, a ritmo di pop e soul suonati da una band di musicisti sopraffini: Riccardo Giber-tini alla tromba, Gianluca Pelosi al basso, Antonio Vezzano alla chitarra, Marco Zaghi al sax, Nicola Roccamo alla batteria e An-gelo Cattoni alle tastiere.

Lunedì 11 febbraio 2013 sarà la volta di Niccolò Fabi con il suo “Ecco Tour 2013”, una tournée sui palchi dei migliori teatri ita-liani per presentare il suo ultimo album Ec-co, settimo disco di inediti che ha subito raggiunto la vetta della classifica Album di iTunes, aggiudicandosi il terzo posto nelle classifiche di vendita dei dischi. Artista multistrumentista che ha da sempre dedicato grande attenzione all’aspetto live della sua carriera artistica, Niccolò Fabi si presenta al pubblico in una nuova veste, accompagnato dalla sua band. Ad aprire il concerto sarà Roberto Angelini, da anni suo compagno di tour, che ha pub-blicato il suo nuovo disco Phineas Gage.

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Laboratori Workshop, laboratori annuali e intensivi: prenditi del tempo!

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Laboratori I laboratori dell’Arena del Sole sono rivolti a tutti: come prima tappa di una possibile formazione professionale o - perché no? - come un piccolo lusso che si concede chi ama il teatro.

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Scuola & Teatro

Impegno e Creatività I progetti rivolti a studenti e insegnanti

L’attività di promozione culturale dell’Arena del Sole rivolta alle giovani generazioni, una realtà permanente che sempre più si consoli-da e si arricchisce di progetti e di idee, mette insieme iniziative volte a valorizzare il ruolo che l’educazione teatrale può svolgere nella scuola. Sintesi di questa attività è Il Teatro delle Scuole®, la rassegna di spettacoli mes-si in scena dai ragazzi delle scuole di Bolo-gna e provincia che giunge quest’anno alla 27ª edizione. Il percorso di promozione della cultura e della pratica del teatro prosegue anche all’interno degli istituti scolastici attra-verso un’offerta laboratoriale rivolta sia agli alunni che agli insegnanti, al fine di utilizzare il teatro come strumento educativo per facili-tare i processi di socializzazione, l’integrazione fra differenti culture e abilità, per conseguire una maggiore consapevolez-za espressiva e una migliore capacità di frui-zione degli spettacoli. I mestieri del teatro Una proposta formativa dedicata alla scoper-ta delle professionalità necessarie per l’allestimento di uno spettacolo portando di-rettamente il teatro nelle scuole di ogni ordi-ne e grado. Durante gli incontri nelle classi un regista teatrale, un tecnico di produzione e un attore si alterneranno a parlare dei se-greti della messa in scena di uno spettacolo. A conclusione degli incontri i ragazzi saranno invitati a una visita al teatro ed eventualmen-te a uno spettacolo serale. Alza la voce Un laboratorio sulla comprensione del testo e sulla lettura espressiva, un modo per avvi-cinare i giovani alla letteratura e contrastare la decadenza culturale, per accendere nuove curiosità, per confrontare le scelte e i gusti

dei ragazzi. Una vera e propria “scuola di lettura ad alta voce” da fare in classe, a cura di attori professionisti. Laboratorio di lettura espressiva per insegnanti Questo laboratorio è rivolto agli insegnanti che desiderano migliorare le proprie capacità comunicative, incrementando la padronanza della propria voce anche come strumento in-dispensabile a rendere piacevole ed accatti-vante la propria proposta didattica. Questa attività si propone di offrire strumenti per tra-smettere le competenze acquisite agli stu-denti. Visite a teatro Continuano con successo le visite guidate al teatro rivolte a gruppi di studenti, con per-corsi formativi all’interno dello spazio e dell’attività teatrale. Le visite hanno inizio nel foyer con la presentazione del teatro e della sua storia in rapporto alla città e si concludo-no in palcoscenico dove un tecnico di produ-zione presenta i mestieri del palcoscenico e illustra ciò che accade dietro le quinte. Facebook, YouTube, Twitter e Instagram Per favorire una partecipazione diretta alle iniziative da parte degli studenti saranno uti-lizzati anche strumenti di comunicazione co-me Facebook, Twitter, YouTube e Instagram, nella convinzione che il rapporto tra giovani e teatro passi anche per i nuovi media, parti-colarmente utilizzati e frequentati dalle nuo-ve generazioni.

Info: Ufficio Scuola tel. 051.2910.950 [email protected]

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con il contributo di

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Informazioni

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Staff

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