L’amiantoè anche dettoasbesto - Programma Ambiente · bonifica dei siti 4. la promozione di ......

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Il termine greco ‘amianto’ significa letteralmente inattaccabile,

incorruttibile, e serve ad indicare un gruppo di minerali formati

da silicato di magnesio, calcio e ferro.

L’amianto è anche detto asbesto (letteralmente “che non brucia”)

e come tutti i minerali presenti in natura viene estratto da cave e

miniere tramite frantumazione della roccia madre, da cui si ottiene la fibra

purificata.

Le fibre di amianto inalate provocano gravi patologie dell’apparato respiratorio e neoplasie

a carico di numerosi altri organi. Queste patologie sono caratterizzate da un lungo

intervallo di latenza tra l’inizio dell’esposizione e la comparsa della malattia, intervallo che, nel

caso del mesotelioma, è in genere di decenni.«E’ della fine del 2015 un rapporto che parla per

l’Italia di 6000 decessi l’anno: per settore lavorativo i casi segnalati sono per

il 15,2% nell’edilizia, 8,3% nell’industria metalmeccanica, il 7% nel tessile, un altro 7%

nella cantieristica navale»1.

1 Tratto dal primo rapporto sui mesoteliomi redatto dall'Ona, l'Osservatorio Nazionale Amianto

Dicembre 2015

Perché rimuovere l’amianto?• Nonostante la sua messa al bando in Italia

risalga al 1992 (legge 257) il problema sanitario e ambientale non è risolto.

• La salute è un bene prezioso, sancito dalla Costituzione, e i costi sociali delle malattie

da amianto sono altissimi.

• Le regole sono sempre più stringenti, e quello che oggi è un’opportunità può

diventare un obbligo (Dlgs 267/2000 e normativa in merito ai poteri speciali dei

sindaci - Ordinanze Sindacali);

IL PIANO NAZIONALE AMIANTO 2013Con l’obiettivo di affrontare il problema amianto nel nostro

Paese i ministeri della Salute, del Lavoro e dell’Ambiente hanno approvato nel marzo 2013 il Piano Nazionale

Amianto. Un documento che affronta la problematica dal punto di vista sanitario e dal punto di vista ambientale.

Il piano si pone come obiettivi:1. il rafforzamento dei controlli sul campo

2. l’individuazione delle situazioni a rischio 3. l’attivazione degli interventi di messa in sicurezza e

bonifica dei siti4. la promozione di nuove ricerche e tecniche per lo

smaltimento dell’amianto5. l’intensificazione dell’informazione nei confronti del

pubblico e dei lavoratori del settore.

POLITICHE DI BONIFICA DALL’AMIANTO

«Le attività di censimento e mappatura dell’amianto previste nei piani regionali dalla Legge 257 del ’92 e,

successivamente, stabilite e finanziate dal D.M. 101 del marzo 2003, dovevano essere svolte dalle

autorità competenti e successivamente comunicate al Ministero dell’Ambiente per poter stabilire le priorità di intervento (e di finanziamento) per la

rimozione e la bonifica delle situazione più critiche»

POLITICHE DI BONIFICA DALL’AMIANTO

«Oltre il censimento, le Regioni, sulla base di quanto previsto dalla Legge 93/2001 e il successivo

DM 101/2003 dovevano realizzare, con il coordinamento del ministero dell’Ambiente, la

“Mappatura completa della presenza di amianto sul territorio nazionale”, indicando il numero,

l’ubicazione e il livello di rischio delle strutture contenenti amianto. La legge impone, ai fini della

mappatura, che regioni e province autonome ogni anno trasmettano entro il 30 giugno al ministero i

dati relativi alla presenza di amianto sul proprio territorio».

POLITICHE DI BONIFICA DALL’AMIANTO

« Per il reperimento delle risorse il piano fa riferimento a interventi di defiscalizzazione delle attività di bonifica

riportando come buona pratica l’incentivazione per la sostituzione delle coperture in amianto con pannelli

fotovoltaici, segnala la necessità di un “Prezziario Ufficiale” calmierato delle opere di bonifica, in maniera da avere

maggior uniformità di costi su tutto il territorio, ed infine incentiva l’attivazione della “micro raccolta” già adottata da

numerosi comuni, che vede coinvolte le Aziende Municipalizzate per la raccolta dei RSU, al fine di venire

incontro alle necessità di privati cittadini per lo smaltimento di limitate quantità di materiali contenenti amianto e limitare il

diffuso fenomeno degli abbandoni incontrollati »

IN TOSCANA IL CERCHIO SI STRINGE• Legge regionale 19 settembre 2013, n. 51 Norme

per la protezione e bonifica dell'ambiente dai pericoli derivanti dall'amianto e promozione del

risparmio energetico, della bioedilizia e delle energie alternative.

• La legge regionale 51/2013 ha introdotto il Piano regionale di tutela dell’amianto come strumento

conoscitivo e di governo.

• Nella Deliberazione della Giunta Regionale 16 febbraio 2015, n. 130 approvazione documento

“Azioni propedeutiche alla elaborazione del Piano Regionale di Tutela dall’amianto “ ai sensi

dell’art. 2 della L.R. 51/2013.

Perché smaltire l’amianto delle coperture nei nostri siti produttivi?

• Perché ci sono opportunità da cogliere subito;

• Perché i nostri siti produttivi, se dimostriamo attenzione ai temi ambientali, possono

attrarre attività economiche più sostenibili;

• Perché è possibile unire alla rimozione dell’amianto la produzione da energia

rinnovabile mettendo le aziende al riparo dai rincari dei costi dell’energia.

Perché smaltire l’amianto delle coperture nei nostri siti produttivi?

Opportunità: il CREDITO DI IMPOSTA 2016 (L.221-2015, art.56)

I soggetti beneficiari di questa opportunità sono i titolari di reddito d’impresa. Coloro, fra essi, che affrontano lavori di bonifica e rimozione dell’amianto su beni e strutture produttive, sostenendo una spesa non inferiore a 20.000 euro, vedranno riconosciuto un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute; l’agevolazione è ripartita in tre quote annuali di pari importo. I lavori devono essere conclusi entro il 2016.

Opportunità: il CREDITO DI IMPOSTA 2016

Legge 28 dicembre 2015, n.221, Misure in materia di tutela della natura e sviluppo sostenibile, valutazioni ambientali, energia, acquisti verdi, gestione dei rifiuti e bonifiche, difesa del suolo e risorse idriche (c.d. collegato ambientale). L'articolo 56 istituisce un credito d'imposta per gli anni 2017-2019 (nel limite di spesa di 5,7 milioni di euro per ciascuno degli anni considerati), per le imprese che effettuano nell'anno 2016 interventi su beni e strutture produttive).

Le risorse a disposizione non sono enormi: pensate che, a fronte di un’ipotetica superficie di amianto di 12milioni di mq presente sul territorio nazionale, ai prezzi di mercato la spesa di 5,7 milioni di euro ogni anno corrisponde allo smaltimento di circa il 3% dell’amianto totale.

Opportunità: il CREDITO DI IMPOSTA 2016

Notizia del 6 aprile 2016:Esperti del ministero dell'Ambiente e di quello dell'Economia, insieme con l'agenzia delle Entrate, si incontreranno nei prossimi giorni a Roma per proseguire «il confronto tecnico avviato per elaborare un testo definitivo» per l'applicazione del credito d'imposta sulle bonifiche dall'amianto in beni e strutture produttive. Misura prevista dal Collegato ambientale alla legge di Stabilità 2016 approvato in via definitiva dalla Camera il 22 dicembre scorso. Le agevolazioni sono concesse nei limiti e alle condizioni del regolamento europeo sugli “aiuti de minimis”. Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/a1wUDE

Opportunità: il CREDITO DI IMPOSTA 2016

Notizia del 6 aprile 2016:

Al comma 7, inoltre, l'articolo 56 del Collegato ambientale, per promuovere la realizzazione di interventi di bonifica di edifici pubblici contaminati da amianto, prevede l'istituzione, presso il ministero dell'Ambiente, del “fondo per la progettazione preliminare e definitiva degli interventi di bonifica di beni contaminati da amianto”, con una dotazione finanziaria di 5,536 milioni di euro per il 2016 e di 6,018 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018. leggi su http://24o.it/a1wUDE Il Sole 24 Ore

Opportunità : Bando ISI 2015 (a valere sul 2016)

L’Inail mette a disposizione delle imprese contributi a fondo perduto per progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ( in Toscana i contributi ammontano a 21.046.579 euro).

Una delle novità del bando ISI 2015 è l'introduzione di uno specifico asse di finanziamento dedicato ai progetti di bonifica da materiali contenenti amianto.

Bando ISI 2015 (a valere sul 2016)

IL BANDO PERMETTE LA COPERTURA DEI COSTI FINO AL 65%, IL CONTRIBUTO MASSIMO È DI 130MILA EURO. Il primo passaggio da seguire è quello di accedere al sito dell’Inail e, dalla sezione «accedi ai servizi online», compilare un’apposita domanda che è già disponibile dal 1° marzo 2016 alle ore 18:00 del 5 maggio.La compilazione di questa domanda consente di effettuare simulazioni relative al progetto da presentare, verificare il raggiungimento della soglia di ammissibilità, salvare la domanda inserita ed effettuare infine la registrazione della propria domanda.

Bando ISI 2015 (a valere sul 2016)

Una volta effettuata questa fase, dal 12 maggio 2016 le imprese che hanno completato la procedura di compilazione e registrazione della domanda e hanno raggiunto o superato la soglia minima di ammissibilità prevista, possono accedere nuovamente alla sezione e scaricare il proprio codice identificativo.Ottenuto tale codice, che identifica le imprese in maniera univoca, i beneficiari possono quindi inviare attraverso lo sportello informatico la domanda di ammissione al contributo.

OPPORTUNITA’ ALTRE …..Ipotizzando di rimuovere l’amianto in copertura, le opere provvisionali coincidono con quelle necessarie per installare un impianto fotovoltaico. In questo caso, si può quantificare l’incidenza di costo di tale opere sul costo complessivo e introdurre la variabile della produzione di energia dell’impianto per formulare un piano attendibile di rientro dall’investimento.

Gli impianti fotovoltaici attualmente non godono di incentivazioni sul kW prodotto, ma possono adottare due modalità per l’ uso dell’energia generata:

• Scambio Sul Posto (SSP) • Ritiro Dedicato

“Lo scambio sul posto, regolato dalla Delibera 570/2012/R/efr, è una particolare modalità di valorizzazione dell’energia elettrica che consente, al Produttore, di realizzare una specifica forma di autoconsumo immettendo in rete l’energia elettrica prodotta ma non direttamente autoconsumata, per poi prelevarla in un momento differente da quello in cui avviene la produzione”.

“Il ritiro dedicato è una modalità semplificata a disposizione dei produttori per la vendita dell’energia elettrica immessa in rete, in alternativa ai contratti bilaterali o alla vendita diretta in borsa. Consiste nella cessione dell’energia elettrica immessa in rete al Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A. (GSE), che provvede a remunerarla, corrispondendo al produttore un prezzo per ogni kWh ritirato”.

I TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICAGli impianti fotovoltaici installati dalle aziende godono delmeccanismo dei TEE (Titoli di Efficienza Energetica –comunemente noti come Certificati Bianchi), unmeccanismo applicabile ad impianti al di sotto dei 20 kWptramite una scheda standardizzata (mentre per gli impianti dipotenza elettrica superiore a 20 kW è necessaria unaprocedura più complessa, che calcola i valori dell’energiaprodotta e i TEE a consuntivo).Attraverso il meccanismo dei TEE è possibile godere diun’incentivazione in relazione alla potenza installatadell’impianto, per la durata di 5 anni; accanto l’esempio(ipotesi di vendita 100 €/TEE), il calcolo è effettuato secondola scheda tecnica n. 7T – Impiego di impianti fotovoltaici dipotenza elettrica inferiore a 20 kW .

€ all'anno per 5 anni

Potenza installata 3 kWp € 241,65 € 1.208,26

Potenza installata 6 kWp € 483,30 € 2.416,52

Potenza installata 12 kWp € 966,61 € 4.833,04

Potenza installata 19 kWp € 1.530,46 € 7.652,31

Potenza installata 19,90 kWp € 1.602,96 € 8.014,79

per potenza installata

Ipotesi contributo TEE

Prato

IL CREDITO

Esistono numerosi prodotti bancari appositamente predisposti; a titolo non esaustivo ma esemplificativo ne citiamo alcuni:

• FIN HELIOS AZIENDE - mutuo ipotecario di importo fino a 250.000 €, della Banca Popolare dell’Emilia.

• Con le BCC Legambiente ha stipulato un accordo valido a livello nazionale per Finanziamenti agevolati per FER, edilizia efficiente, risparmio idrico e mobilità sostenibile, che finanzia al 100% fino a 100mila euro IVA compresa: Interventi di smaltimento e bonifica di tetti in eternit e relativo rifacimento della copertura, quando ciò è finalizzato alla realizzazione di impianti fotovoltaici o solari.

IL CREDITO

Questi esempi, oltre agli altri prodotti finanziari presenti sul mercato (Intesa San Paolo, Finanziamento Sostenibilità Business; Efficienza energetica ed Energia verde,Impresa CO2 Off con Officinæ Verdi, UniCredit e WWF, etc.)dimostrano che il ricorso alle rinnovabili connesso alla rimozione delle coperture in amianto è considerato una garanzia ulteriore per il recupero del credito erogabile.

€ all'anno per 5 anni

Potenza installata 3 kWp € 241,65 € 1.208,26

Potenza installata 6 kWp € 483,30 € 2.416,52

Potenza installata 12 kWp € 966,61 € 4.833,04

Potenza installata 19 kWp € 1.530,46 € 7.652,31

Potenza installata 19,90 kWp € 1.602,96 € 8.014,79

per potenza installata

Ipotesi contributo TEE

Prato

Primo caso:Tetto di 500 mqFotovoltaico 20kw

N.B.: ad oggi non è ancora uscito il decreto attuativo che specificherà le voci che concorrono al credito di imposta.La tabella andrà aggiornata al momento.

Secondo caso:Tetto di 500 mqFotovoltaico 30kw

N.B.: non è ancora uscito il decreto attuativo che specificherà le voci che concorrono al credito di imposta.La tabella andrà aggiornata al momento.

LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE

intervenire tanto sui grandi siti industriali inseriti nel Programma nazionale di bonifica, quanto sulle emergenze locali riguardanti la presenza di amianto in edifici e le strutture pubbliche e private;

LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE

• completare il censimento che ancora oggi procede a macchia di leopardo; il censimento potrebbe integrarsi con quello delle tipologie sul modello di quello prodotto per la sismica dal Coordinamento Regionale Prevenzione Sismica

• attuare un’adeguata pianificazione per la realizzazione di una impiantistica di trattamento e smaltimento a supporto delle operazioni di bonifica e gli studi necessari a valutare le nuove tecnologie per il trattamento dei materiali contenenti amianto e la loro inertizzazione.

LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE

- Mettere in campo adeguate campagne di informazione e formazione per i cittadini e i lavoratori che ancora oggi sono esposti alla pericolosa fibra (ad esempio quelli impegnati nel settore edile, ma non solo). Un’azione che offra anche gli strumenti su come ci si deve comportare quando si ha a che fare con strutture contaminate in casa, a scuola o presso i luoghi di lavoro, e che informi sui rischi per la salute.

- Attraverso lo strumento dello Sportello amianto ad esempio da attivare a partire dai luoghi più interessati al problema.

GRAZIE PER L’ATTENZIONE E BUON LAVORO