LaMgamtteperksuceessbngsm - La Provincia di Cremona · Verdi e corso Vittorio Emanuele ..saranno...

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La Quotidiano di Cremona Anno XLVII, n. 36 Una copia lire 1.200 e Va d* Muse* 2. tei. (0372) 411.221-te8.501; ta (0372) 28. W . « (Sotitó edtori* omonw). AnwinfcOTm: Via FotixomiXMtoawEmOT.VtacMtln*^ VkCMur 53. M. (0373) t^7DM0J4l: (n (0373) aSMS. Tatk a mnUi conine AmMnartcmf0BL106.OX.Fi»fi«.»iemW!t.««* Venerdì 12 febbraio 1993 Travolto da Tangentopoli, il segretario si è dimesso dopo 17 anni di leadership PsL èfinital'era Craxi LaMgamtteperksuceessbngsm H governo presenta denuncia in procura False vod di'avwsà' ad Amato e Romiti Speculazioni in Borsa Amato riferisce al Senato sulle dimissioni di Martelli Coso Martelli in Isolamento Hcapo (M governo: prioritaria la questione morale SERVIZIO A PAGINA 2 MILANO — Tra le 11 e le 12.30 di ieri, un'ora e mezzo di fuoco sulla Borsa. Lira in po- chi minuti da 1.540 a 1.552 sul dollaro, cali vistosi sul merca- to dei titoli italiani, sia a con- tanti sia 'futures'. Tutto nato da una falsa voce: avvisi di ga- ranzia per il presidente del Consiglio Amato, il ministra del Bilancio Reviglio e l'ammi- nistratore delegato della Fiat, Romiti. Si sono mossi subito Palazzo Chigi, il ministero del Tesoro e il procuratore della Repubblica di Milano Borrel- li, che ha smentito le voci. Il ministro del Tesoro Barucci ha informato della speculazio- ne lo stesso procuratore di Mi- lano e quello di Roma. SERVIZIO A PAGINA 3 L'ultima difesa: b zampino della Ga ROMA Bettino Craxi ha aperto ieri pomeriggio l'assemblea socialista all'hotel Ergile rimettendo formalmente a disposizione del partito il mandato di segretario. Al termine del discorso l'ufficio di presidenza dell'assemblea ha preso atto delle sue di- missioni ed ha convocato la direzione del partito. Termina cosi il periodo, cominciato nel 1976, du- rante il quale il Partito socialista è stato ininterrot- tamente guidato da Bettino Craxi. Nella sua rela- zione, salutata alla fine da lunghi applausi, Craxi ha respinto le ultime accuse ipotizzate contro di lui e contro Claudio Martelli (relative al conto Protezio- ne) dai magistrati milanesi ed è tornato a chiedere un'inchiesta parlamentare sui finanziamenti ai par- titi negli ultimi 15 anni II segretario ha anche ipo- tizzato manovre nazionali e internazionali per de- stabilizzare l'Italia, attraverso gli scandali. Nella notte si sono tenuti diversi incontri tra le compo- nenti del partito. La maggioranza (compreso Ama- to) ha scélto di votare Benvenuto; la minoranza di «Rinnovamento» Valdo Spini. SERVIZI A PAGINA 2 L'intervento di Bettino Craxi all'assemblea socialista (fotoAp) Tangentopoli: retata di tecnici e pditid di Enel e Aem. In arrivo altri avvisi eccellenti Milano, altri sette arresti hnummerassessomGmncow&crisiìngfunla VìaUbera dalla Svizzera Consegnati ai giudici i tabulati del conto Protezione SERVIZIO A PAGINA 3 Appalti d'oro deU'Anas L'indagine si sposta sugli altri partiti tracuiilPds SERVIZIO A PAGINA 4 MILANO — Giornata di arresti tra Milano e Ro- ma nell'ambito dell'inchiesta «Mani pulite» della Procura milanese. Sette le persone arrestate, tra cui anche l'assessore comunale al commercio e all' arti- gianato Pierfranco Giuncaioli (Psdi), 65 anni, accu- sato di corruzione aggravata e violazione della leg- ge sul finanziamento pubblico ai partiti. Il numero delle persone arrestate è destinato a crescere forse già nelle prossime ore. Il Gip Italo Ghitti, infatti, ie- ri sera aveva firmato altri due ordini di custodia cautelare e, secondo quanto si è appreso, sarebbero in corso contatti tra la polizia e gli avvocati delle persone ricercate. Gli arrestati sono inquisiti nel- l'ambito di due filoni dell'inchiesta «Mani pulite»: quello relativo alle tangenti per le centrali dell'Enel e quello per gli appalti dell'Aem, dopo le confessio- ni di alcuni inquisiti. L'arresto di Giuncaioli ha messo in crisi la giunta di Milano. Senza l'assessore non esiste più la maggioranza a palazzo Marino. E la giunta Borghini vacilla. Milano rischia elezioni anticipate. SERVIZI ALLE PAGINE 3 E 4 Via Manzoni, via Verdi e corso Vittorio Brnanuefesaranrrocr^ Nuovi parcheggi, isola alla prova InprimavemUComunerqietel'esperimento édkenùm Gli automobilisti cremonesi pre- feriscono parcheggiare in piazza Roma o in corso Vittorio Ema- nuele piuttosto che in piazza Marconi. E' quanto emerge da uno studio compiuto dall'Aem nel '92: appare chiaro, che l'abi- tudine ha il sopravvento sulla lo- gica. Il vicesindaco Tadioli osser- va che in dicembre con il mese dello shopping il Comune ha vo- luto «promuovere il centro stori- co» e ì risultati gli hanno dato ra- gione, l'operazione è stata positi- va. Al punto che in primavera sa- rà riproposta. Via Manzoni, via Verdi e corso Vittorio Emanuele ..saranno chiusi al traffico. SERV1ZIOA PAGINA 13 L'Ingresso al parcheggio di piazza Marconi Inglese Shenker. Adesso risparmi. i J J Venire subito alto SHENKER significa provare oggi l'efficacia di un Metodo ; unico al prezzo di ieri. - VIA ALA PONZONE, 25 - TEL. 4E2050 / 4&20£6 ^IKK*' CREMONA LECCO • '.'';'. .' Dopoduebccciature Clinton sceglie un'altra donna come ministro della Giustìzia WASHINGTON - No» c'è due senza tre: Bill Clinton ha scelto un'altra donna, Janet Re- no, per la poltrona di ministro della Giustizia. Cinquantaquat- tro anni, incorruttibile procura- tnce in Florida, Reno non ha ma- ritò e non ha figli: non rischia quindilafinediZoeBairdeKim- ba Wood, che hanno dovuto ri- nunciare al molo di 'attorney ge- neral' per aver dato lavoro a Ba- by-sitter straniere senza regolare permesso di soggiorno in Usa. SERVIZIO A PAGINA 5

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La Quotidiano di Cremona

Anno XLVII, n. 36 Una copia lire 1.200

e Va d * Muse* 2. tei. (0372) 411.221-te8.501; ta (0372) 28. W. « (Sotitó edtori* omonw). AnwinfcOTm: Via < » FotixomiXMtoawEmOT.VtacMtln*^ VkCMur 53. M. (0373) t^7DM0J4l: (n (0373) aSMS. Tatk a mnUi c o n i n e AmMnartcmf0BL106.OX.Fi»fi«.»iemW!t.««*

Venerdì 12 febbraio 1993

Travolto da Tangentopoli, il segretario si è dimesso dopo 17 anni di leadership

PsL è finita l'era Craxi LaMgamtteperksuceessbngsm H governo presenta denuncia in procura

False vod di'avwsà' ad Amato e Romiti

Speculazioni in Borsa

Amato riferisce al Senato sulle dimissioni di Martelli

Coso Martelli in Isolamento

Hcapo (M governo: prioritaria

la questione morale

SERVIZIO A PAGINA 2

MILANO — Tra le 11 e le 12.30 di ieri, un'ora e mezzo di fuoco sulla Borsa. Lira in po­chi minuti da 1.540 a 1.552 sul dollaro, cali vistosi sul merca­to dei titoli italiani, sia a con­tanti sia 'futures'. Tutto nato da una falsa voce: avvisi di ga­ranzia per il presidente del Consiglio Amato, il ministra del Bilancio Reviglio e l'ammi­nistratore delegato della Fiat, Romiti. Si sono mossi subito Palazzo Chigi, il ministero del Tesoro e il procuratore della Repubblica di Milano Borrel-li, che ha smentito le voci. Il ministro del Tesoro Barucci ha informato della speculazio­ne lo stesso procuratore di Mi­lano e quello di Roma.

SERVIZIO A PAGINA 3

L'ultima difesa: b zampino della Ga

ROMA — Bettino Craxi ha aperto ieri pomeriggio l'assemblea socialista all'hotel Ergile rimettendo formalmente a disposizione del partito il mandato di segretario. Al termine del discorso l'ufficio di presidenza dell'assemblea ha preso atto delle sue di­missioni ed ha convocato la direzione del partito. Termina cosi il periodo, cominciato nel 1976, du­rante il quale il Partito socialista è stato ininterrot­tamente guidato da Bettino Craxi. Nella sua rela­zione, salutata alla fine da lunghi applausi, Craxi ha respinto le ultime accuse ipotizzate contro di lui e contro Claudio Martelli (relative al conto Protezio­ne) dai magistrati milanesi ed è tornato a chiedere un'inchiesta parlamentare sui finanziamenti ai par­titi negli ultimi 15 anni II segretario ha anche ipo­tizzato manovre nazionali e internazionali per de­stabilizzare l'Italia, attraverso gli scandali. Nella notte si sono tenuti diversi incontri tra le compo­nenti del partito. La maggioranza (compreso Ama­to) ha scélto di votare Benvenuto; la minoranza di «Rinnovamento» Valdo Spini.

SERVIZI A PAGINA 2 L'intervento di Bettino Craxi all'assemblea socialista (fotoAp)

Tangentopoli: retata di tecnici e pditid di Enel e Aem. In arrivo altri avvisi eccellenti

Milano, altri sette arresti hnummerassessomGmncow&crisiìngfunla

VìaUbera dalla Svizzera

Consegnati ai giudici i tabulati del conto

Protezione SERVIZIO A PAGINA 3

Appalti d'oro deU'Anas

L'indagine si sposta sugli altri

partiti tracuiilPds

SERVIZIO A PAGINA 4

MILANO — Giornata di arresti tra Milano e Ro­ma nell'ambito dell'inchiesta «Mani pulite» della Procura milanese. Sette le persone arrestate, tra cui anche l'assessore comunale al commercio e all' arti­gianato Pierfranco Giuncaioli (Psdi), 65 anni, accu­sato di corruzione aggravata e violazione della leg­ge sul finanziamento pubblico ai partiti. Il numero delle persone arrestate è destinato a crescere forse già nelle prossime ore. Il Gip Italo Ghitti, infatti, ie­ri sera aveva firmato altri due ordini di custodia cautelare e, secondo quanto si è appreso, sarebbero in corso contatti tra la polizia e gli avvocati delle persone ricercate. Gli arrestati sono inquisiti nel­l'ambito di due filoni dell'inchiesta «Mani pulite»: quello relativo alle tangenti per le centrali dell'Enel e quello per gli appalti dell'Aem, dopo le confessio­ni di alcuni inquisiti. L'arresto di Giuncaioli ha messo in crisi la giunta di Milano. Senza l'assessore non esiste più la maggioranza a palazzo Marino. E la giunta Borghini vacilla. Milano rischia elezioni anticipate.

SERVIZI ALLE PAGINE 3 E 4

Via Manzoni, via Verdi e corso Vittorio Brnanuefesaranrrocr^

Nuovi parcheggi, isola alla prova InprimavemUComunerqietel'esperimento édkenùm Gli automobilisti cremonesi pre­feriscono parcheggiare in piazza Roma o in corso Vittorio Ema­nuele piuttosto che in piazza Marconi. E' quanto emerge da uno studio compiuto dall'Aem nel '92: appare chiaro, che l'abi­tudine ha il sopravvento sulla lo­gica. Il vicesindaco Tadioli osser­va che in dicembre con il mese dello shopping il Comune ha vo­luto «promuovere il centro stori­co» e ì risultati gli hanno dato ra­gione, l'operazione è stata positi­va. Al punto che in primavera sa­rà riproposta. Via Manzoni, via Verdi e corso Vittorio Emanuele

..saranno chiusi al traffico.

SERV1ZIOA PAGINA 13 L'Ingresso al parcheggio di piazza Marconi

Inglese Shenker. Adesso risparmi.

i J J Venire subito alto SHENKER significa provare oggi l'efficacia di un Metodo

; unico al prezzo di ieri.

- VIA ALA PONZONE, 25 - TEL. 4E2050 / 4&20£6 ^ I K K * '

CREMONA • LECCO • '.'';'. .'

Dopoduebccciature

Clinton sceglie un'altra donna come ministro della Giustìzia

WASHINGTON - No» c'è due senza tre: Bill Clinton ha scelto un'altra donna, Janet Re­no, per la poltrona di ministro della Giustizia. Cinquantaquat­tro anni, incorruttibile procura-tnce in Florida, Reno non ha ma­ritò e non ha figli: non rischia quindilafinediZoeBairdeKim-ba Wood, che hanno dovuto ri­nunciare al molo di 'attorney ge­neral' per aver dato lavoro a Ba­by-sitter straniere senza regolare permesso di soggiorno in Usa.

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Attualità L'Itala delle tangenti

LA PROVINCIA Venerdì 12 febbraio 1993

GuncaioàeMizMlrtiar^ atipcMxicMaguntarrukaiese. (^umriunbmdmag@omrw

Valanga di arresti a Milano In carcere sette *vip',m arrivo altre 78manette eccellenti

MILANO — Inarrestabile, l'on­data di arresti che sta colpendo i vertici. Ieri, tra Milano e Roma, manette per altri 7, fatte scattare dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza nell'ambito dei filoni degli appalti Enel e Aem.

A Palazzo di giustizia si parla con insistenza di almeno altri 78 altri arresti imminenti. Una voce insiste sul coinvolgimento nel­l'indagine di Franco Nobili, pre­sidente dell'Iri. Militi del nucleo operativo dell'Arma hanno mes­so le manette a Giancarlo Lizzeri e Luigi Benedetti, ex consiglieri di amministrazione dell'EneLSo-no accusati rispettivamente di corruzione aggravata e concus­sione in concorso con altri. Lizze-ri è accusato di corruzióne in re­lazione ad appalti per la realizza­zione delle centrali elèttriche di Fiume Santo, in provincia di Sas­sari, Brindisi, Gioia Tauro e Ta-vazzano, in provincia di Milano. Benedetti è accusato di concus­sione per appalti nella centrale di Montalto di Castro. Sia Lizzeri che Benedetti, area De, sarebbe­ro stati chiamati da Valerio Bitet-to, Psi, già consigliere di ammini­strazione dell'Enel. Bitetto è l'uomo della svolta negativa per il «garofano». Venne chiamato in causa da Ottavio Pisante per le tangenti del Gruppo Acqua al­l'Enel, ma non è mai stato a San Vittore.

E' dalle sue dichiarazioni che scaturì anche il quarto avviso di garanzia per Craxi. Il terzo ordi­ne di custodia eseguito ieri ha ri­guardato il Pri milanese Giaco­mo Properzi, accusato di corru­zione. E' 1 ex presidente del­l' Aem ed ex presidente della Pro-

SpetpemtìSOmila nuScMperla

rioostruzbnedelle wne terremotate

Estatodeciso (Spersegfjòe

i colpevoli del «sacco» ROMA — Scocca l'ora zero per lo scandalo della ricostruzione delle zone terremotate dell' Irpi-nia e della Campania. Nei giorni scorsi il presidente della Repub­blica ha chiesto al governo una completa informazione su come sono stati sperperati oltre 50 mila miliardi, e perché migliaia di fa­miglie sono tuttora costrette a vi­vere in container o tende. Sulla tragedia delle popolazioni vitti­me del terremoto, imprenditori e politici senza scrupoli hanno im­bastito speculazioni di ogni gene­re. E, se è giusto plaudire alla de­terminazione con cui vengono portate avanti le inchieste giudi­ziarie su «Tangentopoli», è al­trettanto giusto chiedersi perché i responsabili del «sacco dell' Irpi-nia» non sono stati mai persegui­ti penalmente. Muovendo da questa constatazione, il Consi­glio Superiore della Magistratura ha dato il via ad un'indagine de­stinata ad assumere clamorosi sviluppi.

vincia. E' accusato di corruzione in relazione a presunte tangenti per gli appalti della stessa Aem.U giudice Ghit ti j ;li ha sconcesso gli arresti domiciliari. Properzj è in­fatti cieco in seguito ad un inci­dente di caccia. Nei mesi scorsi era già stato raggiunto da un or­dine di custodia cautelare sempre per tangenti, stavolta relative al­l' Amt "azienda municipale dei trasporti a Milano. Il quarto av­

viso ha raggiunto Girolamo Mezza, Psdì, ex consigliere Aem. Il filone è sempre quello delle tangenti milanesi. Il quinto ri­guarda Giusepe Merlo, altro ex membro del eda Aem. Il sesto è per l'ex segretario amministrati­vo provinciale del Psi di Varese, Emanuele Ducrocchi. Merlo è accusato di corruzione, Ducroc­chi di ricettazione.

Il settimo arrestato è un altro

Compravendita di immobili Chiesta Pautorizzazione

perParrestodiCostì(Psdì)

psdi, assessore in carica al Com­mercio del Comune di Milano: Pierfranco Giuncatoli. Per l'in-'

' chiesta sull'Aem è accusato di corruzione e violazione della leg-

§e sul finanziamento pubblico ei partiti. In seguito al suo arre­

sto la giunta di Milano è entrata di nuovo in crisi. Oggi Borghini, sindaco di Milano, convoca una riunione di maggioranza. Bene­detti e Lizzeri sono due personag-

Pieh'ranco Giuncatoli (Psdi)

ROMA — La richiesta di autorizzazione a procedere e all' arresto di Robinio Costi, de­putato, psdi e «re delle concessioni edilizie», dovrebbe già essere arrivata in Parlamento. Vengono elencati gli episodi che avrebbro portato nelle tasche di Costi tangenti miliar­darie. Ad inoltrare la richiesta e stato il so­stituto procuratore di Roma, Vinci, nel­l'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta sui palazzi d'oro comperati dagli enti pubblici. Vinci ha firmato un avviso di garanzia per il senatore De Giorgio Moschetti, accusato di concussione, corruzione e di violazione del­le legge sul finanziamento ai partiti. Costi è il leader del Psdi romano e già assessore al­l'edilizia privata, e il suo segretario Roberto Cenci, è il capogruppo Psdi in Campidoglio. Cenci fu arrestato nel '92 con l'accusa di concussione. Il giudice riteneva che fosse lui a stabilire le mazzette da richiedere per le operazioni edilizie per cui era richiesto l'in­teressamento suo o di Costi. Mesi di indagi­ni e, ieri, la richiesta di autorizzazione per

Costi e l'arresto per concussione. Sembra che il documento inviato alla Camera sia completo: ci sono fatti, date, nomi degli im­prenditori che hanno pagato, luoghi, impor­to dei versamenti, modalità di pagamento delle tangenti che venivano riscosse sempre da Cenci e da Costi. Gli elementi di accusa sono tutti in relazione allo sblocco di pro­getti o alla concessione di licenze edilizie (per edificare nel complesso di Cinecittà 2 Cenci e Costi avrebbero fissato una tariffa di 1.000 lire al metro cubo). Ma per alcuni casi, nel documento inviato al Parlamento sono addirittura appuntate le lamentele che i due rivolgevano agli imprenditori perché il pagamento era stato fatto a forfait e non se­condo le percentuali stabilite. Il Pm Vinci è arrivato anche al senatore De Giorgio Mo­schetti «avvisato» ieri mattina dalla finan­za. L'avviso sarebbe legato alla vicenda dei due imprenditori romani, Elia Federici e Paolo Rinaldi, arrestati per le tangenti che hanno pagato per ottenere in appalto i lavo-

Feredificare : . GneattàZ UredeBe concessioni erMizie e il suo segretario fissavano delle tariffe

ri di 3 linee ferroviarie urbane. Al momento non si sa gli inquirenti ritengano Moschetti il destinatario di queste tangenti ma le accu­se nei suoi confronti sono pesanti: concus­sione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Inoltre questo è il quarto avviso per Moschetti. I tre precedenti sono venuti da Milano: il 23 settembre per la vicenda Soci-mi, il 27 gennaio per l'Acea, il 5 febbraio per le aziende di trasporto romane. E pro­prio il fasciolo relativo alla «Intermetro», lo si è appreso ieri, è stato diviso in due: a Ro­ma viene la parte riguardante la gestione de-, gli appalti, a Milano rimane quella sul fi­nanziamento ai partiti. Su guest' ultimo rea­to si concentrano anche ì giudici romani che indagano sui contratti concessi dall'A-nas a trattativa privata. Si è deciso di esten­dere le indagini a tutti i partitiper vedere chi abbia incassato tangenti. Gli accerta­menti riguardano i partiti di opposizione, fra cui il Pds per quanto riguarda i contratti ottenuti dalla Lega delle cooperative.

gi di caratura nazionale. Il primo per̂ aver lavorato nell'Enel, dalla nascita dell' ente elettrico dopo la nazionalizzazione all' inizio degli anni 60, fino alla sua trasforma­zione in spa. B secondo per essere srato un collaboratore dell'ex mi­nistro de Donat Cattin. Quando Donat Cattin, era ministro del­l'Industria, venne anche desi­gnato alla vicepresidenza dell' E-nel. Ma la nomina venne poi riti-rata.Per Benedetti, il suo nome era già comparso nello «scandalo dei petroli» del 1973 che generò il dibattito politico da cui scaturì la lègge sul finanziamento dei partiti. Per le altre tangenti italia­ne, sugli appalti di Benevento, Vincenzo Lodigiani ha ottenuto gli arresti domiciliari. Intanto ci sono state le prime condanne a Verbania (Novara) per la vicen­da degli abusi edilizi ad Arona. Ieri in tribunale hanno patteggia­to l'ex sindaco di Arona, Berti­notti (Psi), e l'ex consigliere, Ca-ligaris (Psi) e l'ex componente della commissione edilizia, il de . Verderber. Sono stati rispetti­vamente condannati a 1 anno e 10 mesi, 1 anno e mezzo, e 14 mesi di reclusione. Nel frattempo a Napoli due funzionari del Co­mune, De Vecchi, direttore della polizia amministrativa, e Letizia, segretario della direzione dell' an­nona, sono stati arrestati dai ca­rabinieri che hanno eseguito un'ordinanza di custodia caute­lare in carcere per i reati di pecu­lato e concussione. Invece a Bari è stato chiesto il rinvio a giudizio di 11 persone accusate di falsità ideologica in atto pubblico e di abuso d'ufficio per i lavori dì ri­strutturazione al Policlinico del­la città pugliese.

I misteri dei fondi per rirpinia Il Csm indaga sulle procure

Caposale. Le macerie causate dal terremoto del 1980 in Irpinia. Finora sono stati spesi miliardi ma le opere di ricostruzione non sono ancora finite

Non può, il Csm, sindacare l'attività giurisdizionale dei sin­goli giudici, ma ha tutte le carte in regola per chiedere ai respon­sabili degli uffici giudiziari per­ché hanno tollerato il perpetuarsi di fatti gravemente illeciti. L'in­dagine è stata affidata alla Prima commissione, che convocherà i magistrati di almeno sette procu­re della Repubblica che per un verso o per l'altro avrebbero do­vuto controllare la regolarità de­gli appalti e dell'impiego dei fon­di stanziati dallo Stato. Sono le procure di Avellino, Napoli, Sa­lerno, Potenza, Benevento e San­t'Angelo dei Lombardi, alle qua­li si deve aggiungere quella di Ro­ma che in passato, inutilmente, era stata sollecitata a farsi pro­motrice di un'azione giudiziaria. Sarà interessante vedere come i diversi procuratori giustifiche­ranno ì loro comportamenti. Una spiegazione, forse, potrebbe risiedere nel fatto che delle varie commissioni di collaudo e dei co­

mitati di controllo hanno fatto parte, nel giro degli anni, magi­strati ordinari e amministrativi, avvocati dello Stato e perfino un paio di prefetti. E' pur vero che, sulla scia delle recenti proteste di Scalfaro, qualcosa è incomincia­to a muoversi in sede giudiziaria, come per esempio a Napoli; ma è innegabile che per quasi tredici anni l'allegra (si fa per dire) ge­stione dei fondi destinati alle zo­ne terremotate è andata avanti indisturbata consentendo ad aziende e privati (ammessi a quel­la che ieri, al Csm, è stata definita «un'enorme mangiatoia per pro­fittatori e ladroni») di arricchirsi sulle sventure di migliaia di fami­glie.

Il Csm, come dicevamo, ha av­viato l'indagine proposta dai consiglieri laici del Pds Franco Coccia e Gaetano Silvestri, e dai consiglieri laici del Psi, Pio Mar­coni e Giuseppe Patrono. Questi ultimi hanno rilevato che «in un momento in cui la magistratura

ROMA — Dopo l'Africa ora tocca all'Asia e all'Albania. L'indagine dei magistrati romà­ni, impegnati a far luce sullo scandalo dei fondi allo sviluppo gestiti dal governo italiano, è ad una svolta. Gli inquirenti raccol­gono le testimonianze di tre peri­ti, allontanati dall'Unità tecnica centrale della Farnesina, che hanno deciso di vuotare il sacco sugli anni degli sperperi e dei fi­nanziamenti allegri. Nell'ultimo decennio il governo ha stanziato lavori nel Terzo mondoper più di 30.000 miliardi di lire. Una cifra enorme se si pensa che molti di questi soldi, non sono serviti a fi­nanziare i lavori previsti ma solo ad arricchire le casse di industrie

Sperperi miliardari all'estero Tre periti ^vuotano il sacco'

sui finanziamenti 6dfegri' impegnate in quelle zone. Ora è arrivato anche un «dossier» cu­rato da 7 riviste missionarie in cui si denunciano i guasti della «malacooperazione». «I ministri degli Esteri succedutisi dal 198S al 1992 hanno dispensato miliar­di non sulla base dei bisogni delle popolazioni, ma in base alle com­messe da affidare alle imprese».

Secondo i dati fomiti dal mini­stero degli Esteri, tra i Paesi più

sovvenzionati spiccano la Soma­lia con 1.250 miliardi, l'Etiopia con 1.200 miliardi e il Mozambi­co con 800 miliardi. Gli esempi della malacooperazione sono tanti. Il quadro che emerge, asso­miglia al ciclone tangenti. Nel mirino delle inchieste, sono alcu­ne delle imprese già inquisite nel filone di «tangentopoli». Cosi ri­compare il nome dell'«Ansaldo» e della «Cogefar». Mazzette per

sta fornendo ampie prove della sua credibilità e della volontà di reprimere la mala gestione del de­naro pubblico, il Csm non può esimersi dalla necessità di fugare ogni ombra o dubbio che si ad­densi sul modo di amministrare giustizia nelle regioni colpite dal sisma». Gianfranco Viglietta (Magistratura Democratica) è il presidente della Prima Commis­sione.

Sarà lui.a coordinare l'indagi­ne. Intanto ha acquisito alcuni documenti compresi nel testo di una davvero singolare intervista rilasciata ad un quotidiano dal procuratore della Repubblica di Sanf Angelo dei Lombardi, Etto re Maresca, il quale ha dichiarato tra l'altro che, si, «facciamo qualche tentativo di indagine, ma più di tanto non si può fare». Perché? Chi è che impedisce alla giustizia di portare alfa luce le re­sponsabilità di affaristi, politici (e camorristi) rielT ignobile scanda­lo noto come «Irpinia-gate»?

rendere più probabile la destina­zione dei fondi ad una società piuttosto che ad un'altra. Per questo i carabinieri sono andati nella sede dell'«Unità tecnica centrale» della direzione per la cooperazione sequestrando do­cumenti. Nel frattempo il Parla­mento ha deciso di far luce sugli aiuti alla cooperazione formando una Commissione che farà il punto sugli ultimi 10 anni attra­verso le testimonianze degli am­basciatori dei Paesi finiti sotto in­chiesta e dei dirigenti della Far­nesina. Tarda ad arrivare invece, la prima relazione della Commis­sione speciale, che avrebbe dovu­to presentare sui fondi alla fine di gennaio.

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17 LA PROVINCIA Venerdì 12 febbraio 1993 Cronaca di Cremona

E Comune ha tempo snoaftnemese per decìdere se applicare sob il 4 per milk sulle proprietà immobiliari Tra le nuove imposte che grave­ranno sui portafogli dei contri­buenti nel corso del' 93, un ruolo preminente sarà recitato dall'lei, l'imposta comunale sugli immo­bili, che sostituirà l'imposta straordinaria sugli immobili, Ti­si. Come è noto, la nuova tassa potrà essere applicata su basi di­verse: da un minimo del 4 per mille rispetto al valore dell'im­mobile ad un massimo del 6 per mille.

Il Comune di Cremona non ha ancora deciso quale aliquota ap­plicare: ha tempo sino al 27 di questo mese, dato che il 28 è do­menica. Cosa sta facendo in que­sto frattempo? Sta sfogliando la margherita in attesa che arrivi l'ispirazione giusta? Sentiamo cosa dice in proposito il sindaco Garini.

«Per avere dati certi su cui po­ter contare, abbiamo commissio­nato agli uffici di effettuare il cal­colo del gettito presunto, tenen­do conto dei seguenti elementi:

— elaborazione, da parte del Sed, dei dati forniti dal Catasto nello scorso settembre;

— determinazione del valore fiscale dei terreni (la base di cal­colo è uguale al reddito domini­cale moltiplicato per 75, meno il coefficiente di rivalutazione a norma di legge) sulla scorta dei dati forniti dal Catasto nel no­vembre'88;

— determinazione del valore imponibile delle aree fabbricabili più consistenti, individuate nel Piano regolatore generale in col­laborazione con il settore pianifi­cazione territoriale, sulla scorta dei presunti valori di monetizza-zione, indicativi per zone urbani­stiche, presenti negli ambiti terri­toriali individuati (la consistenza in metri quadrati, moltiplicata per il valore medio in comune commercio). Ebbene, dalla eia-

Tasse, incombe Pici E Connine promette (fi limitare i danni

borazione dei dati risulta: — Fabbricati: aliquota al 4 per

mille - gettito globale presunto: 10 miliardi e 4 Jl milioni;

aliquota al 5 per mille - gettito: 13 miliardi e 726 milioni;

aliquota al 6 per mille - gettito: 17 miliardi e 20 milioni. '

Suesti dati derivano dalle 95 unità immobiliari censite

sul territorio comunale e tenen­do conto che, secondo il parere del Catasto, il 70 per cento delle abitazioni sono occupate diretta­mente, per cui alle stesse compe­te la detrazione d'imposta di 180 mila lire ciascuna. .

Si è però voluto anche tener conto delle unità «non censite», che sono 13.181 e rappresentano il 20,71 % del totale (63.676). Per l'assegnazione della categoria di appartenenza le unità non censi­te sono state suddivise percen­tualmente a seconda dell' inci­denza di ogni gruppo sul totale delle unita censite. La rendita complessiva per ogni gruppo, quindi, è stata calcolata moltipli­cando il numero risultante da detta operazione per la rendita media; il risultato è stato molti­plicato, a sua volta, per i coeffi­cienti di legge (100,50) e si è cosi ottenuto ilvalore imponibile su cui applicare l'aliquota.

Per fare un calcolo prudenzia­le, in difetto piuttosto che in

eccesso, le 8.437 unità immobi­liari non censite della categoria A sono state considerate tutte abi­tazioni occupate direttamente dal proprietario e quindi vi sono state applicate in detrazione le 180 mila lire ciascuna (complessi­vamente un miliardo e 518 milio­ni). Riassumendo, quindi, il valo­re fiscale complessivo è di 4.592 miliardi e 37 milioni. Se stiamo ai valori espressi in precedenza, al­l' ipotesi con l'aliquota al 4 per mille bisogna aggiungere 2 mi­liardi e 915 milioni delle unità non censite, arrivando così a un gettito di 13 miliardi e 346 milio­ni. Con l'aliquota al 5 si arrive­

rebbe a 17 miliardi e 750 milioni, con quella al 6 si arrivs a 22 mi­liardi e 152 milioni.

Terreni agricoli: le partite considerate sono 236, per un va­lore fiscale complessivo di 56 mi­liardi e 591 milioni. Sono esclusi dall'lei i primi 50 milioni di valo­re dei terreni condotti diretta­mente dal proprietario (cioè 11 miliardi e 800 milioni), per cui il valore fiscale imponibile, al netto della quota esente, diventa di 44 miliardi e 791 milioni. Giova ri­cordare che l'imposta è dovuta per scaglioni di valore imponibile complessivo nelle seguenti misu­re: 30 per cento sul valore

eccedente i 50 milioni e fino a 120 milioni (riduzione del 70%); 50 per cento sul valore eccedente i llO milioni e fino a 200 milioni (riduzione del 50%); 75 per cento sul valore eccedente i 200 milioni e fino a 250 milioni (riduzione del 25%) e 100 per cento sul valore superiore a 250 milioni (nessuna riduzione). Pertanto complessi­vamente 1 imposta relativa ai ter­reni agricoli del Comune risulta essere la seguente: con aliquota al 4 per mille: 160 milioni e 180 mila; con l'aliquota al 5 per mil­le: 200 milioni e 225 mila; con l'aliquota al 6 per mille: 240 mi­lioni e 270 mila. Dal momento

Le aliquote in Lombardia

Queste le aliquote dell' Isi che sono già state deliberate in alcuni altri Comuni della Lombardia: Bergamo 5%; Brescia 5%; Mantova 5,50%; Milano 5%; Pavia 5,50%; Sondrio 5%; Varese 4,85%;

Isa, oltre 7 mila miliardi E'stato il gettito dellìrnpasta

D fisco nel 1992 ha incassato 420.353 miliardi di lire, con un aumento del 12,2% rispetto ai 374.760 miliardi di entrate del 1991. E' stato quindi raggiunto l'obiettivo di entrate tributarie che-il Governo aveva previsto essere di poco superiore ai 419 miliardi di lire.

Secondo i dati forniti dal ministero delle Finanze le entrate sul pa­trimonio e sul reddito sono state pari a 246.984 miliardi, con un au­mento del 20 per cento rispetto ai 205.604 miliardi del 1992.1 Mono­poli hanno incassato 7.166 miliardi (più 6,4 per cento) e il settore Lot­to e lotterie 4.952 miliardi (più 29 per cento). Anche 1 Imposta straor­dinaria sugli immobili (Tisi) ha superato l'obiettivo programmato dal Governo. L'Isi, secondo i dati diffusi dalle Finanze, ha dato 7.056 mi­liardi di gettito (6.500 miliardi le entrate previste).

LA facciata di una casa popolare cittadina, tìpico esempio di edilizia residenziale pubblica

che non si è a conoscenza del rap­porto esistente tra i terreni con­dotti direttemente e quelli con­dotti con personale esterno, sono stati considerati tutti «a condu­zione diretta».

Aree fabbricabili: rilevata in­dicativamente, per zone urbani­stiche omogenee, la consistenza in metri quadrati, da moltiplicare per quello che viene definito ' il valore medio in comune com­mercio' , risulterebbe un valore imponibile complessivo di 77 mi­liardi e 759 milioni. Per cui il cal­colo delTimposta sarebbe di 311 milioni con l'aliquota al 4 per mille, di 389 milioni con l'aliquo­ta al 5 per mille e di 466 milioni con T alìquota al 6 per mille.

Il riassunto generale, quindi, come gettito presunto dell' lei, darebbe i seguenti valori:

— aliquota al 4 per mille: 13 miliardi e 817 milioni;

— aliquota al 5 per mille: 18 miliardi % 338 milioni;

— aliquota al 6 per mille: 22 miliardi e 859 milioni.

Per comodità abbiamo indica­to solo i valori ad aliquota intera, ma nulla vieta che si possano de­liberare valori intermedi, con i decimali. Ad esempio 4,50 oppu­re 4,75 o 4,90. Quale aliquota verrà adottata a Cremona? Gari­ni non lo dice, ma è appunto at­torno a tali valori che si sta ap­puntando T interesse del Comu­ne. Il sindaco non intende antici­pare decisioni che spettano esclu­sivamente alla Giunta, in modo collegiale.

Conclude solo cosi: «Da quan­to esposto si evince che il calcolo del gettito presunto dall' lei è sta­to determinato non solo su dati certi (vedi le unità immobiliari urbane censite), ma anche su ele­menti presuntivi; pertanto il dato può subire, ovviamente, scosta­menti ' in più o in meno' ».

Sondaggio del comitato studentesco, associazione di giovani costituita nel marzo scanso

Sulla mafia i cremonesi sono informati più inceli sugli aspetti economici

IrìsdtatìdeUlrufagfasenw Alcune settimane fa i giovani che fanno parte del Comitato studen­tesco antimafia hanno organiz­zato un piccolo sondaggio tra i cremonesi sulla mafia. Quattro i quesiti proposti per ciascuno dei quali erano previsti cinque possi­bili risposte. Sono ora noti i risul­tati di questa indagine che è stata svolta su un campione di cento­cinquanta persone. La prima do­manda verteva sul significato della mafia. La maggior parte de­gli intervistati ha scelto la rispo­sta in cui si dice che la màfia è «un sistema organizzato di cor­ruzione che si fonda sul clienteli­smo». , ' . '

Subito dópo.la preferenza è andata alla risposta in base alla quale la mafia è da intendere co­me «sopraffazione degli interessi della collettività per l'egoistica realizzazione di quelli del singo­lo». Pochi coloro che hanno indi­cato come risposta che al Nord la mafia non agisce. I cremonesi,

sostengono gli esponenti del co­mitato studentesco, sono dunque discretamente informati sul fe­nomeno anche se, per quanto ri­guarda gli aspetti economici, le risposte sono state meno deci-se.Buona parte degli intervistati infatti ha indicato che «la mafia danneggia l'economia perchè al­lontana gli imprenditori onesti». Inferiore invece la percentuale di coloro che ritengono il fenomeno mafioso «un sistema economico fondato sull'illegalità che impe­disce lo sviluppo».

E'comunque abbastanza con­fortante notare come i cremone­si, almeno in apparenza, non pos­sano considerarsi razzisti. Poche sono infatti le persone che riten­gono la mafia come «clan e fami­glie di siciliani e meridionali in genere che praticano attività ille­gali». E altrettanto confortante è notare come agli ultimi posti del­le preferenze ci sia la risposta che «la mafia al Sud è utile perchè

crea posti di lavoro» e che «la mafia non ha nulla a che fare con l'economia».

Ma il questionario preparato dai giovani del comitato studen­tesco antimafia presentava un al­tro quesito; «su quali valori e con quafi strumenti lei imposterebbe la lotta alla mafia?». Anche in questo caso erano cinque le ri­sposte 'suggerite'. La gran parte degli intervistati ha scelto la ri­sposta in cui si sostiene che oc­corre adottare provvedimenti che colpiscono il giro d'affari del­la mafia. D'altra parte per i cre­monesi è necessario anche «pro­porre alla società civile un insie­me di valori contrapposti a quelli della mafia attraverso un'opera di sensibilizzazione».

Infine l'ultimo quesito: «Cosa dovrebbe fare un gruppo di ra­gazzi al Nord per contrastare il fenomeno mafioso». Su questo punto gli intervistati hanno pre­ferito mantenersi sul genefico scegliendo, per lo più, la risposta

che è necessario «analizzare la si­tuazione attuale del fenomeno mafia e proporre possibili solu­zioni». All'ultimo posto delle preferenze la risposta in cui si af­ferma che non bisogna interes­sarsi del problema «perchè esso è limitato esclusivamente al meri­dione».

I risultati di questa jndagine serviranno come strumento di la­voro al comitato studentesco, che si è costituito nel marzo dèlio scorso anno, a seguito di un im­ponente manifestazione organiz­zata dai ragazzi delle scuole supe­riori contro il fenomeno della cri­minalità organizzata. I giovani che fanno parte di questa asso­ciazione — studenti ma anche la­voratori che si riuniscono perio­dicamente alla sede Arci di via Speciano — seguono attenta­mente tutto quanto riguarda il fenomeno mafia e hanno in pro­gramma alcune iniziative di sen­sibilizzazione.

Retemia torna agli ex proprietari accolta l'offerta fetta dai creditori

Si è aperto un nuovo capitolo nella vicenda Retemia. Infatti lunedi scorso, T8 febbraio.è scaduto il termine per la presentazione di of­ferte per l'acquisizione dell'emittente nazio­nale televisiva.E, entro questo termine, non si è presentato nessun potenziale acquirente con proposte migliori rispetto a quelle già pre­sentate da Giovanni Flora per conto degli azionisti e dei creditori di Intermercato, Tut­to questo, in parole semplici, significa che Te-mittente Retemia può tornare nelle mani de­gli ex proprietari. Non solo, ma possono co­minciare anche le varie iniziative con lo sco­po di ottenere la concessione nazionale.,

H tribunale di Lucca formalizzerà nei pros­simi giorni T aggiudicazione del capitale so­

ciale della Vallau agli azionisti rappresentati da Giovanni Flora. Immediatamente comin­cerà l'iter per l'omologazione del concordato fallimentare che ha come obiettivo la rimessa in bonis della società e — di conseguenza —la revoca dello stato di fallimento.

L'offerta di Flora prevede il pagamento di 3 miliardi e 200 milioni per T acquisizione del 100% del capitale sociale della vallau e,.inol­tre, l'assunzione degli oneri necessari alia omologazione del concordato fallimentare con il pagamento dei creditori privilegiati al 100% e dei sottoscrittori al 67,91%..

Per questo, il coordinamento nazionale In­termercato Retemia invita i cremonesi di In­termercato che ancora non lo avessero fatto a

presentarsi per partecipare all'acquisizione dell'emittente nazionale: il termine per chi desidera farsi avanti è fissato ài 20 febbraio.

In proposito, Nevio Turco, coordinatore nazionale di Intermercato Retemia, ha di­chiarato: «L'assegnazione di Retemia alla gente di Intermercato è un fatto storico mol­to importante: dà forza alla ragione ma so­prattutto premia il coraggio di chi fino ad og­gi ha sopportato sacrifici con determinazione per non veder svilito il proprio lavoro e quello di altri. Ricordiamo che solo un anno fa lo stesso giudice del tribunale di Lucca dichiara­va fallita Retemia e annullava l'aumento di capitale a 29,9 miliardi della holding Inter-mercato».

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21 LA PROVINCIA Venerdì 12 febbraio 1993 Palla provincia

Fossacaprara. Importanti scoperte archeologiche in un'antica chiesa

I segreti di San Lorenzo Tombe antichissime e pregevoli monofore

L'antica chiesa di San Lorenzo di Fossacaprara oggetto di lavori di restauro ha riservato ulteriori interessanti sorprese

CASALMAGGIORE — Alcu­ne tombe e pregevoli monofore: queste le scoperte più recenti ef­fettuate nell antica chiesa dedi­cata a S. Lorenzo ed ubicata nel­la frazione di Fossacaprara, a ri­dosso dell' argine maestro.

Se qualche decennio fa l'inte­ressante edificio sacro casalasco era stato oggetto di scavi archeo­logici che avevano portato al rin­venimento di reperti dell'età neolitica, dell'epoca romana e di quella longobarda, sul finire del 1992, ci si è imbattuti in ritrova­menti che andranno lungamente studiati e che potranno aggiun­gere pagine significaative alla storia di questa parrocchiale.

E stato mentre si provvedeva

CASALMAGGIORE — Presso gli uffici del consorzio di bonifica Navarolo, su invito del presiden­te, si sono riuniti i sindaci dei co­muni di Casalmaggiore, Marti-gnana di Po, Gussola e Torricella del Pizzo (quest'ultimo rappre­sentato da un suo delegato), per esaminare il problema generale della gestione dell'argine di dife­sa dei terreni golenali apparte­nenti ai sopraccitati comuni, nonché il problema particolare della ricostruzione della chiavica Beretta, crollata a seguito della rotta arginale dell' 8 ottobre 1992.

Per quanto concerne il proble­ma della manutenzione e della pulizia idraulica, si sono posti in evidenza alcuni aspetti fonda­mentali. In primo luogo gli utenti dell'argine golenale debbono es­sere i principali tutori della sua conservazione, evitando di com­piere atti che possano compro­metterne la sicurezza; i responsa­bili di eventuali violazioni devo­no essere perseguiti.

Se l'azione manùtentoria da parte del consorzio Navarolo de­ve tendere ad una funzione este­tica oltre che a quella di mera ga­ranzia della salvaguardia e della funzionalità dell'argine, ne con-

alla risistemazione della pavi­mentazione esterna e della rete fognaria che sono affiorate alcu­ne tombe sulla fiancata nord del­la chiesa.

In uno di questi umili sepolcri è stato rinvenuto, insieme ai resti ossei, un medaglione datato 1650 grazie al quale si potrebbe tentare una collocazione tempo­rale della sepoltura.

Ma ancor più interessante è ri­sultata una tomba che presenta­va una copertura alla cappuccina e che, secondo i responsabili della soprintendenza ai beni culturali, potrebbe risalire ad un periodo ira il V ed il X secolo.

Al suo interno quelli che do­vrebbero essere i resti di un gio­

vane di sesso maschile alto circa 1 metro e 60 centimetri e privo di oggetti di corredo.

Le sobrie caratteristiche della sepoltura concorrerebbero a con­fermarne l'attribuzione cronolo­gica all'alto medioevo. Pure me­dioevali dovrebbero risultare le monofore rinvenute nel sottotet­to della navata centrale (lati sud e nord) durante il rifacimento del tetto della chiesa, sempre ad ope­ra del provveditorato alle òpere pubbliche.

È presumibile che queste anti­chissime e minuscole finestre sia­no coeve alla costruzione dell'e­dificio che risale ad un'epoca non posteriore alla metà del XII

secolo. La vetusta genesi della parrocchiale di Fossacaprara è, d'altra parte, testimoniata ancor oggi dal campanile che potrebbe risalire al XIII secolo, e da quan­to evidenziato nell'interno della chiesa (alcune colonne scavate in quelle attuali, la cappella alla si­nistra dell' altare e qualche fram­mento di affresco).

Fra l'altro, ciò che resta e non è certo poco dell'edificio origina­rio fornisce conferma della diffe­rente quota della chiesa attuale, nettamente più alta rispetto a quella che venne eretta in epoca romanica. Al proposito non va dimenticato che la chiesa di S. Lorenzo subì nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti fino

alla radicale trasformazione del 1894 allorché la facciata venne rifatta su modello tardo cinque­centesco.

In anni più recenti il parroco don Giovanni Cadenazzi in col­laborazione con l'arch. Marco Daolio si è fatto promotore di in­terventi che salvaguardassero in­nanzitutto la conservazione del­l'edificio sacro e quindi indagas­sero i connotati. Da qui la tinteg­giatura interna secondo cromie fedeli alle originali e la sistema­zione del tetto dello scorso au­tunno. In un prossimo futuro si dovrebbe provvedere alla pavi­mentazione del sagrato e alla tin­teggiatura esterna.

Guido Moreschi

Casalmaggiore. L'incontro con i sindaci dei cornimi interessati dalle esondazioni del Po

Autodifesa del Navarolo Non cedetteluchkmai mal'argute. Ruotidadéarìre

seguiranno consistenti incremen­ti della contribuenza a carico de­gli utenti.

Passando poi all'argomento specifico della chiavica Beretta, innanzitutto si è chiarito che non è stata la chiavica a cedere all'a­zione dell'acqua, bensì il rilevato arginale ad essa adiacente; infat­ti, il suo nucleo centrale, conte­nente il locale di alloggiamento della paratoia, è rimasto in posi­zione anche dopo che, a causa del cedimento arginale, erano crollate le strutture perimetrali; pertanto secondo il direttore del consorzio ing. Negri, ogni affer­mazione circa lo stato di deperi­mento della chiavica è da consi­derarsi pura illazione, poiché nel corso degli ultimi anni, in più ri­prese, il manufatto aveva subito interventi manutentori da parte

del consorzio Navarolo. Il giorno precedente la rotta arginale, ha spiegato Negri, le condizioni idrometriche del fiume erano tali da non destare alcuna preoccu­pazione, pertanto non si era rite­nuto giustificato attivare il servi­zio di guardia notturna, in ag­giunta alle normali ispezioni diurne effettuate dal personale del consorzio..

Il Navarolo ritiene che un ani­male, probabilmente una nutria, di cui è stata accertata una diffu­sione sempre crescente in zona, abbia scavato una galleria nel ri­levato arginale partendo dall'al­veo del canale Rido, al di sotto del pelo d'acqua, innescando il sifonamento dell' argine.

Nell'arco di pochi giorni, gra­zie anche alla sollecita collabora­zione dell' ingegnere capo del ser­

vizio provinciale del genio civile di Cremona, è stato costruito un rilevato arginale provvisorio per chiudere la falla e proteggere così la zona golenale da eventuali nuovi eventi di piena. Il costo dell' intervento è stato di circa 60 milioni di lire a totale carico della Regione.

Il consorzio Navarolo da parte sua ha provveduto a redigere una perizia progettuale per la rico­struzione della chiavica. Con istanza del 23-11-1992, facendo seguito ad una precedente segna­lazione del 9 ottobre, ha chiesto alla Regione, settore agricoltura, servizio infrastrutture bonifica e irrigazione, l'autorizzazione a presentare in istruttoria la peri­zia per ottenere il finanziamento integrale nel quadro degli inter­venti per calamità naturali.

L'importo di finanziamento ri­chiesto è di 500 milioni, pari al costo presunto dell'opera.

A causa degli indugi da parte della Regione nel dare riscontro all'istanza presentata, il presi­dente del consorzio Navarolo ed i sindaci hanno concordato di chiedere udienza direttamente all'assessore regionale all'agri­coltura per sollecitare il provve­dimento di finanziamento.

Nella malaugurata ipotesi che la richiesta non sortisse esito po­sitivo, il Navarolo valuterà a chi accollare l'onere di spesa: se ai soli utenti dell'argine, se ai co­muni interessati, se alla colletti­vità dei consorziati del Navarolo.

Altro problema preso in esame è stato quello relativo alla com­petenza per la gestione dell'argi­ne: infatti, pur essendo a presidio

[BPSsTfl D Assemblea Piadena — Il Comitato contro il combustore Mbm a Piadena è in piena mobilitazione. Dopo la rac­colta di firme di adesione (355) e la distribuzione di materiale in­formativo effettuate nelle scorse settimane, il gruppo, costituitosi in associazione il 31 ottobre dello scorso anno, ha infatti organiz­zato per venerdì 19 febbraio una assemblea pubblica sotto il titolo «Il nostro no al combustore». Al­l' incontro, che avrà luogo presso la Sala civica comunale con ini­zio alle 20.30, parteciperanno l'ingegnere Luigi Mara e Giusep­pe Marazzini di «Medicina de­mocratica».

Nel corso della serata verran­no approfondite le ragioni della decisa opposizione alla realizza­zione dell'impianto di inceneri­mento dei pneumatici fuori uso, ragioni peraltro già esposte in unos tampato rivolto alla cittadi­nanza.

D Chirurgia estetica Piadena — Questa sera, a partire dalle 21, la sala civica del monici-pio ospiterà il terzo e penultimo incontro informativo sulla chi­rurgia estetica organizzato dal dottor Eugenio Grignaffini, spe­cialista in dermatologia e chirur-giaplastica.

Relatore sarà il professor Lau­ro, chirurgo platico di fama na­zionale che tratterà delle tecni­che mediche e chirurgiche per il ringiovanimento e l'abbellimen­to del volto.

L'ultima serata del ciclo si ter­rà venerdì 12 marzo con l'inter­vento del dottor De Santis in te­ma di lipoaspirazione.

• Mercatino Piadena — Cade domani, secon­do sabato del mese, il consueto appuntamento con il mercatino delle pulci, la rassegna di inter­scambio tra collezionisti ed. hob­bisti organizzata dall'associazio­ne «In Piadena - Coordinamento attività piadenesi» con il patroci­nio dell amministrazione comu­nale.

di un unico bacino idraulico, l'ar­gine è soggetto alla gestione da parte di due organismi, il consor­zio di bonifica Navarolo ed il consorzio idraulico di S. Maria. Quest'ultimo dovrebbe essere stato soppresso in virtù dell'art. 34 comma 1) della L. 183/1989 sulla difesa del suolo. Il mancato adempimento alle disposizioni del comma 2) dello stesso articolo di legge, ha fatto sì che non sia stata attuata l'assegnazione ad altri organismi delle competenze sino ad allora attribuite ai sop­pressi consorzi idraulici. Pertan­to si hanno dubbi in merito alla legittimità della gestione da parte del consorzio di S. Maria.

A conclusione dell'incontro si è pertanto concordato di redigere un regolamento di pulizia per la salvaguardia dell'argine, con im­pegno da parte delle amministra­zioni comunali di collaborare col consorzio di bonifica per garan­tirne l'applicazione. Verrà inol­tre promossa un'azione diretta presso l'assessore regionale all'a­gricoltura per acquisire il finan­ziamento della ricostruzione del­la chiavica Beretta. Infine sarà interessato l'assessore regionale al problema delle competenze sulla gestione dell' argine.

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