Laici senza frontiere

5
Laici senza frontiere M issione non è solo prete. Anzi. Nell’ultimo mese abbiamo conosciuto tanti laici missionari che stanno vivendo in Brasile. E che stanno cercando, nel loro piccolo, di condividere un pezzetto di vita con le persone di qua. È questo, infatti, il filo rosso che collega tutte le realtà che abbiamo incontrato: nessun grande progetto da costruire da zero, nessun “mondo da salvare”, ma semplicemente un tratto di strada da percorrere insieme. A inizio dicembre siamo stati per qualche giorno nella casa dei laici missionari comboniani brasiliani di Nova Contagem, nella periferia di Belo Horizonte (Minas Gerais). Si trattava della riunione annuale del gruppo ed è stata anche l’occasione per scambiarci esperienze di vita e riflettere sul ruolo dei laici in contesti di missione (qui sopra una foto scattata dopo la conclusione dell'assemblea). La realtà che abbiamo incontrato è piuttosto vivace. Da una parte, infatti, il centro serve per la formazione dei laici interessati a un’eventuale partenza. Dall’altra, la casa si trova in un quartiere di periferia problematico che è diventato a sua volta un luogo di missione. Il calendario delle attività della parrocchia in cui i laici sono inseriti è piuttosto variegato: pastorale dell’infanzia, assistenza giuridica e psicologica, pastorale della gioventù, animazione missionaria, pastorali sociali, sostegno ai tossicodipendenti e alle loro Dicembre 2013 Le esperienze dei missionari comboniani e di quelli diocesani hanno molto in comune E partono dallo stesso desiderio: condividere un tratto di strada con la gente del posto

Transcript of Laici senza frontiere

Page 1: Laici senza frontiere

Laici senza frontiereMissione non è solo prete. Anzi.

Nell’ultimo mese abbiamoconosciuto tanti laici missionari che

stanno vivendo in Brasile. E che stannocercando, nel loro piccolo, di condividere unpezzetto di vita con le persone di qua. È questo,infatti, il filo rosso che collega tutte le realtàche abbiamo incontrato: nessun grandeprogetto da costruire da zero, nessun “mondoda salvare”, ma semplicemente un tratto distrada da percorrere insieme.A inizio dicembre siamo stati per qualchegiorno nella casa dei laici missionaricomboniani brasiliani di Nova Contagem, nellaperiferia di Belo Horizonte (Minas Gerais). Sitrattava della riunione annuale del gruppo ed è

stata anche l’occasione per scambiarciesperienze di vita e riflettere sul ruolo dei laiciin contesti di missione (qui sopra una fotoscattata dopo la conclusione dell'assemblea).La realtà che abbiamo incontrato è piuttostovivace. Da una parte, infatti, il centro serve perla formazione dei laici interessati aun’eventuale partenza. Dall’altra, la casa sitrova in un quartiere di periferia problematicoche è diventato a sua volta un luogo dimissione. Il calendario delle attività dellaparrocchia in cui i laici sono inseriti è piuttostovariegato: pastorale dell’infanzia, assistenzagiuridica e psicologica, pastorale dellagioventù, animazione missionaria, pastoralisociali, sostegno ai tossicodipendenti e alle loro

Dicembre 2013

Le esperienze dei missionari comboniani e di quelli diocesani hanno molto in comuneE partono dallo stesso desiderio: condividere un tratto di strada con la gente del posto

Page 2: Laici senza frontiere

famiglie, pastorale carceraria. In altre parole, ilaici partecipano alla normale vita dellecomunità locali intessendo relazioni profondecon le persone del posto e dedicando moltotempo a visitare le famiglie. Tra le altre cose, ciha colpito scoprire che un laico è statotestimone di nozze di una coppia della zona eche altri sono stati padrino o madrina dibattesimo di membri della comunità.Nella casa di Nova Contagem al momento cisono quattro persone (tre brasiliani eun’italiana, Emma). Vivere insieme permetteloro di avere sempre un sostegno e qualcunocon cui confrontarsi.Inoltre, presentandosi come comunità, i laicinon corrono il rischio di essere identificaticome “aiutanti dei preti”. Al contrario, cisembra che le persone del posto riconoscanobene la loro specificità e il tentativo concreto dicondividere anche la vita di tutti i giorni. Peresempio, ci sembra che sia una bellatestimonianza il fatto che si spostino a piedi ousando i mezzi pubblici, come la stragrandemaggioranza degli abitanti del quartiere.Oppure, ancora più significativo, che tutti loroabbiano un lavoro retribuito che li aiuta amantenersi (gli stranieri, invece, non possonoricevere un salario perché la legislazione di qualo vieta).Non tutti i laici missionari combonianibrasiliani, naturalmente, vivono a Nova

Contagem. Flavio, per esempio, che è tornatocon noi per stare qualche giorno a Piquiá, viveda due anni in Mozambico. Lì, insieme ad altritre laici, lavora dal lunedì al venerdì in unascuola professionale, mentre nel fine­settimanasegue più da vicino le attività della parrocchia.Valdeci e Marcelo, invece, hanno seguito unastrada tutta brasiliana per vivere la loromissione, aiutando a sviluppare il sistemaApac, un’alternativa reale alla prigionetradizionale che mira a recuperare davvero lapersona (chi volesse saperne di più può cercaresu Google scrivendo “apac prigione”).Negli ultimi tempi abbiamo ricevuto anche lavisita di altri quattro laici missionari, questavolta della diocesi di Milano (come noi).Manuela, Fabio e la figlia Marta stannovivendo a Barra do Corda (Maranhão) da quasidue anni e tra pochi mesi rientreranno in Italia.Anche loro in questo periodo, per quello cheabbiamo potuto capire, hanno cercatosoprattutto di curare le relazioni con le persone,inserendosi in realtà già esistenti e provando aleggere e cambiare insieme agli abitanti delposto la realtà che li circonda. Tra le altre cose,Manuela sta partecipando alla pastoraledell’infanzia, mentre Fabio segue un’attivitàche ricorda molto da vicino i nostri centri diascolto della Caritas (si cerca di orientare lepersone che si presentano con diversi problemiverso le strutture più adeguate). Oltre alle varieDa sinistra: Manuela, Fabio, Valentina, Rossana e la piccola Marta

Laici missionari comboniani a tavola dopo una mattinata di incontro

Page 3: Laici senza frontiere

Ricevi questa newsletter mensile perché pensiamo che tu possa essere interessato a seguire la nostraesperienza ad Açailândia, in Brasile. Se vuoi cancellarti dalla mailing list rispondi a questa e­mail. Se altri amici

o conoscenti desiderano riceverla, mandaci una e­mail a uno di questi indirizzi: [email protected] [email protected]. I nostri contatti Skype sono: “marcoratti” o “valentina.caperdoni”.

attività concrete, immaginiamo che a parlareper loro di fronte alla comunità in cui vivono cisia innanzi tutto la testimonianza che portanocome famiglia.A Dom Pedro, non lontano da Barra do Corda,dallo scorso dicembre abita Rossana, nostracompagna del corso di portoghese fatto primadi partire e della formazione al Cum di Verona(quella proposta dalla Cei a tutti i partenti).Vive con una ragazza brasiliana, anche leimissionaria, e insieme accompagnano granparte delle attività della parrocchia. Trattandosidi una realtà rurale, Rossana e Francilene, lasua “collega”, macinano ogni mese un sacco dichilometri di strada sterrata per potere visitarele comunità più lontane.La nuova ProvinciaDal 1° gennaio 2014 la struttura organizzativadei missionari comboniani in Brasile cambiavolto. Se fino a questo momento lacongregazione era suddivisa in due Province –cioè in due entità autonome: Brasile Sud, consede a San Paolo; Brasile Nordest, con sede aSan Luis (vedi foto a lato) – con il nuovo annoentrerà in vigore l’unificazione. Il nuovoprovinciale, eletto con 49 voti (gli aventi dirittoerano in tutto 86), si chiama Alcides Costa, è

brasiliano ed è anche il provinciale uscentedella ormai ex provincia Brasile Sud.Che cosa vuole dire tutto questo per noi?Ancora è presto per dirlo, ma il fatto che padreDario sia stato eletto nel nuovo consiglioprovinciale (una specie di organo esecutivo), eche probabilmente ricoprirà un ruolo che locostringerà a viaggiare ancora di più di quantostia facendo adesso, potrebbe cambiare ancoraun pochino gli equilibri del gruppo dicomboniani qui ad Açailândia. Vedremo.

TRASLOCO IN VISTADue sentenze hannorallegrato la fine dell'annoa Piquiá de Baixo.Una stabilisce cheil terreno confiscatodal Comune per ilriassentamento degliabitanti non potrà esseresmembrato né restituito alvecchio proprietario.L'altra accoglie la richiestadi indennizzo di 21 famigliecolpite dall'inquinamentocausato dalle siderurgiche

Da sinistra: padre Vitor, Claudio, Marco, Savio, Giacomo, Dario, Alfonso

Page 4: Laici senza frontiere

Foto ricordo in ordine sparso

I giovani recitano durante la festa della parrocchia Santa Lucia

Un'altra scena della recita dei giovani della parrocchia Santa Lucia

Un momento della prima "gallinata" della parrocchia Santa Lucia

I giovani della diocesi di Imperatrizbenedicono i detenuti

Page 5: Laici senza frontiere

Un altro momento della festa mensile di Piquiá de Baixo

La casa dei laici missionari comboniani a Nova Contagem

I bambini giocano a Piquiá de Baixo

Una volta l'anno i giovani della parrocchia SantaLucia partecipano a un ritiro spirituale

Ogni anno in Brasile si festeggia il Giorno nazionale della gioventù

Valentina, Jaqueline e Joyce in partenzaper il Giorno nazionale della gioventù 2013