L’esame preliminare del ricorso. Slides a cura del... · 2018-05-03 · L’esame preliminare del...
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L’esame preliminare del ricorso -
- Casi di inammissibilità del ricorso.
- I decreti presidenziali ed il reclamo al Collegio.
- La riunione dei ricorsi e gli altri provvedimenti preliminari alla trattazione.
• La trattazione della controversia
• - La trattazione in Camera di Consiglio e in pubblica udienza.
• - Istanza di trattazione, brevi repliche, la discussione orale in pubblica udienza.
• La sentenza della Commissione Tributaria Provinciale
• Natura del provvedimento e contenuto, in particolare: motivazione, dispositivo, condanna alle spese, ecc..
Processo in sintesi
Proposizione ricorso
Trattazione della controversia
Decisione
Dalla parte di chi giudica
• Trattazione della controversia – esame del
fascicolo;
• Il relatore esamina il fascicolo circa 10 giorni
prima udienza (cfr. art. 32 decr.)
L’esame del fascicolo
• Relatore svolge esame:
– in rito;
– nel merito.
• Prima il rito poi il merito (cfr. art. 279
c.p.c.).
Esame in rito
« Ogni processo ha uno stato
logicamente preliminare di verifica dei
presupposti processuali ovvero delle
circostanze necessarie in vista della
nascita per il giudice adito di dover
decidere il merito della causa »(Consolo,
Spiegazioni, vol. II, pag. 3)
Esame in rito: le basi
• QUELLE DEL DECR. LEGISLATIVO 546;
• QUELLE DEL CPC (cfr. CPV ART. 1
DECR. 546).
I criteri di esame proc. civ.
• Secondo la dottrina processualistica civile:
• a) giurisdizione;
• b) competenza;
• c) ne bis in idem;
• d) la capacità processuale;
• e) assenza di litispendenza
• f) legittimazione ad agire;
• g) interesse ad agire;
• GIURISDIZIONE (ART. 3 DECR. 546) – potestà di giudicare della commissione tributaria (translatio judicii art. 59 legge 69/2009)
• COMPENTENZA (ART. 4 DECR. 546) – la misura della giurisdizione: quale commissione tributaria (tra tutte quelle italiane)?
Competenza - segue
• Per approfondimento di questi istituti cfr. manuali processo civile (Consolo, Taruffo, Luiso).
• Casi non molto frequenti (giurisdizione e competenza).
• Attenzione: EQUITALIA NORD S.p.a. ha sede a Milano (in linea teorica potrebbe contestare la competenza territoriale del giudice) (cfr. art. 4 “che hanno sede nella loro circoscrizione”)
Ne bis in idem
• Cass. SS.UU. 13916/06: elementi costitutivi della fattispecie a carattere (tendenzialmente) permanente, in quanto entrano a comporre la fattispecie medesima per una pluralità di periodi di imposta. Così lo sono, ad es., le qualificazioni giuridiche (…) "categoria e la rendita catastale" e la “spettanza di una esenzione o agevolazione pluriennale”. Ovvero: elementi durevoli nel tempo).
Capacità processuale agire
• La capacità processuale di agire: capacità di stare in giudizio (art. 11 decr. 546).
• Per le persone fisiche si vedano art. 2 del c.c. e 75 c.p.c.
• Per gli enti: rappresentanza processuale organica (quindi per le società il legale rappresentante, per l’Agenzia entrate: direttore provinciale o persona da lui delegata, Ente locale - cfr. art.3 bis dl 44/2005- dirigente o responsabile servizio o professionista con procura sindaco (non del dirigente);
• Legittimazione processuale di chi propone
il ricorso e di chi resiste. Devono essere le
giuste parti.
• Per semplificare: il contribuente che ha
ricevuto l’atto di accertamento e l’Ufficio
che lo ha emesso (inteso come Agenzia e
non come semplice direzione).
Interesse ad agire
• Interesse ad agire: deve essere chiesta al
giudice la pronuncia su un bene della vita
meritevole di tutela.
• Quindi l’annullamento dell’atto impositivo
(ovvero una riduzione della pretesa
erariale).
• No opinioni o pareri del giudice tributario.
Litispendenza
• Litispendenza ovvero stessa lite già
pende. Stessa lite: stessi soggetti, stesso
oggetto, stesso titolo.
• Ipotesi non molto frequente
• Impugnazione prima del ruolo e poi della
cartella che lo reca è ammissibile?
Presupposti processuali
QUESTI PRESUPPOSTI DEVONO
SUSSISTERE PER TUTTA LA DURATA
DEL PROCESSO (ANCHE IN
APPELLO)!CHE IN APPELLO)!
Inammissibilità decr. 546
• Art. 12 co. 5 (nomina difensore);
• Art. 18 (Il ricorso)
• Art. 21 (Termine per la proposizione del
ricorso)
• Art. 22 (Costituzione in giudizio del
ricorrente);
• (segue)
• Art. 51 (termini d'impugnazione);
• Art. 53 (forma appello);
• Art. 54 (controdeduzione e appello inc.);
• Art. 57 (domande ed eccezioni nuove);
• Art. 60 (non riproponbilità app. inamm.);
• Art. 12 co. 5
“Il presidente della commissione o della
sezione o il collegio possono tuttavia
ordinare alla parte di munirsi di assistenza
tecnica fissando un termine entro il quale
la stessa è tenuta, a pena di
inammissibilità, a conferire l'incarico a un
difensore abilitato"
• Art. 18 decr. 546
• « Il ricorso deve contenere l'indicazione:
• a) della commissione tributaria cui è diretto;
• b) del ricorrente e del suo legale rappresentante, della relativa residenza o sede legale o del domicilio eventualmente eletto nel territorio dello Stato, nonché del codice fiscale e dell’indirizzo di posta elettronica certificata;
• c) dell'ufficio del Ministero delle finanze o dell' ente locale o del concessionario del servizio di riscossione nei cui confronti il ricorso è proposto;
• d) dell'atto impugnato e dell'oggetto della domanda;
• e) dei motivi »
• 3. (…)
• 4. Il ricorso è inammissibile se manca o è
assolutamente incerta una delle
indicazioni di cui al comma 2, ad
eccezione di quella relativa al codice
fiscale e all’indirizzo di posta elettronica
certificata, o non è sottoscritta a norma del
comma precedente.
• “se manca o è assolutamente incerta”
• Assolutamente incerto (cfr. artt. 164 e 167 c.p.c.): “ l giudizio relativo alla ricorrenza o meno dell'incertezza di alcuno dei requisiti dell'atto introduttivo del giudizio attiene ad un'indagine di fatto e si risolve, percio, in un apprezzamento di merito che, se correttamente motivato, e insindacabile in Cassazione “ (Cass. 1631/1963)
• Art. 53
• Il ricorso in appello contiene l'indicazione della commissione tributaria a cui è diretto, dell'appellante e delle altre parti nei cui confronti è proposto, gli estremi della sentenza impugnata, l'esposizione sommaria dei fatti, l'oggetto della domanda ed i motivi specifici dell'impugnazione. Il ricorso in appello è inammissibile se manca o è assolutamente incerto uno degli elementi sopra indicati o se non è sottoscritto a norma dell' art. 18, comma 3.
• Ove il ricorso non sia notificato a mezzo di ufficiale giudiziario, l’appellante deve, a pena d’inammissibilità, depositare copia dell’appello presso l’ufficio di segreteria della commissione tributaria che ha pronunciato la sentenza impugnata.
• Art. 21 Termine per la proposizione del
ricorso
• 1. Il ricorso deve essere proposto a pena
di inammissibilità entro sessanta giorni
dalla data di notificazione dell'atto
impugnato. (…).
Art. 51 Termini d'impugnazione
1. Se la legge non dispone diversamente il
termine per impugnare la sentenza della
commissione tributaria è di sessanta giorni,
decorrente dalla sua notificazione ad istanza
di parte, salvo quanto disposto dall' art. 38,
comma 3. (termine breve)
Altrimenti termine lungo di sei mesi (c.p.c.).
• Attenzione alla notifica del ricorso direttamente
effettuata (Omesso deposito copia ricorso in
provinciale rilevabile in ogni stato e grado del
giudizio: Cass. sent. n. 9169 del 21-04-2011).
Anche per il ricorso incidentale tempestivo (sent.
n. 4679 del 23-03-2012 )
• Inoltre questi vizi non si sanano anche se vi è la
costituzione in giudizio del resistente
• Art. 22 Costituzione in giudizio del ricorrente
• 1. Il ricorrente, entro trenta giorni dalla proposizione del ricorso, a pena d'inammissibilità deposita, nella segreteria della commissione tributaria adita, o trasmette a mezzo posta, in plico raccomandato senza busta con avviso di ricevimento, l'originale del ricorso notificato a norma degli articoli 137 e seguenti del c.p.c. ovvero copia del ricorso consegnato o spedito per posta, con fotocopia della ricevuta di deposito o della spedizione per raccomandata a mezzo del servizio postale. All’atto della costituzione in giudizio, il ricorrente deve depositare la nota di iscrizione al ruolo, contenente l’indicazione delle parti, del difensore che si costituisce, dell’atto impugnato, della materia del contendere, del valore della controversia e della data di notificazione del ricorso
• In tema di contenzioso tributario, il giudice ha il potere-dovere di valutare la correttezza del procedimento di formazione della pretesa tributaria o di un suo atto istruttorio prodromico (nella specie, autorizzazione del P.M. all'accesso presso una privata abitazione ex art. 52 , comma 2, del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633) se il contribuente, in osservanza degli artt. 18, comma 2, lett. e) e 22, comma 4 del d.lgs 31 dicembre 1992, n. 546 sottoponga al suo esame motivi specifici di censura anche del predetto atto e lo depositi, qualora tale deposito risulti indispensabile per il suo esame. (Rigetta, Comm. Trib. Reg. Bari, 23/06/2008) (Sez. V, sent. n. 23595 del 11-11-2011)
• Art. 57 Domande ed eccezioni nuove
• 1. Nel giudizio di appello non possono
proporsi domande nuove, e se proposte,
debbono essere dichiarate inammissibili
d'ufficio.
• 2. Non possono proporsi nuove eccezioni
che non siano rilevabili anche d'ufficio.
Art. 60 Non riproponibilità appello dichiarato
inammissibile
1. L'appello dichiarato inammissibile non
può essere riproposto anche se non è
decorso il termine stabilito dalla legge
• Sospensione feriale dei termini anche nel
processo tributario
• Sanzione mancato rispetto dei termini è
inammissibilità del ricorso (o dell’appello)
(cfr. Cass. sent. n. 9846/1998)!
Esame preliminare del ricorso (art. 27)
• 1. Il presidente della sezione, scaduti i termini per la costituzione in giudizio delle parti, esamina preliminarmente il ricorso e ne dichiara l'inammissibilità nei casi espressamente previsti, se manifesta.
• 2. Il presidente, ove ne sussistano i presupposti, dichiara inoltre la sospensione, l'interruzione e l' estinzione del processo.
• 3. I provvedimenti di cui ai commi precedenti hanno forma di decreto e sono soggetti a reclamo innanzi alla commissione.
Art. 28 Reclamo contro i provvedimenti
presidenziali
• 1. Contro i provvedimenti del presidente è ammesso reclamo da
notificare alle altre parti costituite nelle forme di cui all'art. 20, commi 1 e 2, entro il termine perentorio di giorni trenta dalla loro comunicazione da parte della segreteria.
• 2. Il reclamante, nel termine perentorio di quindici giorni dall'ultima notificazione, a pena d'inammissibilità rilevabile d'ufficio, effettua il deposito secondo quanto disposto dall' art. 22, comma 1, osservato anche il comma 3 dell'articolo richiamato.
• 3. Nei successivi quindici giorni dalla notifica del reclamo le altre parti possono presentare memorie.
• 4. Scaduti i termini, la commissione decide immediatamente il reclamo in camera di consiglio.
• 5. La commissione pronuncia sentenza se dichiara l'inammissibilità del ricorso o l'estinzione del processo; negli altri casi pronuncia ordinanza non impugnabile nella quale sono dati i provvedimenti per la prosecuzione del processo.
Art. 55 Provvedimenti presidenziali
• Il presidente e i presidenti di sezione della
commissione tributaria regionale hanno
poteri corrispondenti a quelli del
presidente e dei presidenti di sezione della
commissione tributaria provinciale.
Provvedimenti presidenziali
• Norma di fatto non applicata.
• La trattazione è direttamente in udienza.
Art. 29 Riunione dei ricorsi
• 1. In qualunque momento il presidente della sezione dispone con decreto la riunione dei ricorsi assegnati alla sezione da lui presieduta che hanno lo stesso oggetto o sono fra loro connessi.
• 2. Se i processi pendono dinanzi a sezioni diverse della stessa commissione il presidente di questa, di ufficio o su istanza di parte o su segnalazione dei presidenti delle sezioni, determina con decreto la sezione davanti alla quale i processi devono proseguire, riservando a tale sezione di provvedere ai sensi del comma precedente.
• 3. Il collegio, se rileva che la riunione dei processi connessi ritarda o rende più gravosa la loro trattazione, può, con ordinanza motivata, disporne la separazione.
Connessione cause
• « La connessione tra le azioni può
dipendere sia dalla comunanza di
entrambe gli elementi soggettivi e sia dalla
comunanza di almeno uno degli elementi
oggettivi (stesso petitum e/o stessa causa
petendi) » (Mandrioli, Diritto processuale
civile, vol. 1, XX ed., pag. 187)
Connessione cause
• La connessione non è un obbligo del
giudice ma una discrezionalità (si parla di
opportunità) per accelerare i tempi del
processo. Quindi sia in I che in II grado.
• Prevalentemente connessioni soggettive.
• Come uniti i processi possono essere
separati (problema programma Sogei)
Litisconsorzio
• Attenzione litisconsorzio nel quale le
cause devono essere riunite essendovi “
elementi comuni della fattispecie
costitutiva dell'obbligazione dedotta
nell'atto autoritativo impugnato” (Cass.
Sez. Unite, Sent. n. 14815/2008).
• Caso più frequente società persone - soci
Trattazione controversia: art. 30 nomina del
relatore e fissazione della data di trattazione
• 1. Se non ritiene di adottare preliminarmente i provvedimenti di cui all' art. 27, il presidente, scaduto in ogni caso il termine per la costituzione delle parti, fissa la trattazione della controversia secondo quanto previsto dagli articoli 33 e 34 e nomina il relatore.
• 2. Almeno una udienza per ogni mese e per ciascuna sezione è riservata alla trattazione di controversie per le quali l'ammontare dei tributi accertati e delle conseguenti soprattasse e pene pecuniarie non sia inferiore a cento milioni di lire. Un'altra udienza per ogni mese e per ciascuna sezione è comunque riservata alla trattazione di controversie nei confronti di società con personalità giuridica, nonché di controversie inerenti l'applicazione dell'articolo 37-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.
Art. 31 Avviso di trattazione
• 1. La segreteria dà comunicazione alle parti
costituite della data di trattazione almeno trenta
giorni liberi prima .
• 2. Uguale avviso deve essere dato quando la
trattazione sia stata rinviata dal presidente in
caso di giustificato impedimento del relatore, che
non possa essere sostituito, o di alcuna delle
parti o per esigenze del servizio.
Art. 32 Deposito di documenti e di memorie
• 1. Le parti possono depositare documenti fino a venti giorni liberi prima della data di trattazione osservato l' art. 24, comma 1.
• 2. Fino a dieci giorni liberi prima della data di cui al precedente comma ciascuna delle parti può depositare memorie illustrative con le copie per le altre parti.
• 3. Nel solo caso di trattazione della controversia in camera di consiglio sono consentite brevi repliche scritte fino a cinque giorni liberi prima della data della camera di consiglio.
Art. 33 Trattazione in camera di consiglio
• 1. La controversia è trattata in camera di consiglio salvo che almeno una delle parti non abbia chiesto la discussione in pubblica udienza, con apposita istanza da depositare nella segreteria e notificare alle altre parti costituite entro il termine di cui all' art. 32, comma 2.
• 2. Il relatore espone al collegio, senza la presenza delle parti, i fatti e le questioni della controversia.
• 3. Della trattazione in camera di consiglio è redatto processo verbale dal segretario.
Art. 34 Discussione in pubblica udienza
• 1. All'udienza pubblica il relatore espone al collegio i fatti e le questioni della controversia e quindi il presidente ammette le parti presenti alla discussione.
• 2. Dell'udienza è redatto processo verbale dal segretario.
• 3. La commissione può disporre il differimento della discussione a udienza fissa, su istanza della parte interessata, quando la sua difesa tempestiva, scritta o orale, è resa particolarmente difficile a causa dei documenti prodotti o delle questioni sollevate dalle altre parti. Si applica l' art. 31, comma 2, salvo che il differimento sia disposto in udienza con tutte le parti costituite presenti.
Art. 35 Deliberazioni del collegio giudicante
• 1. Il collegio giudicante, subito dopo la discussione in pubblica udienza o, se questa non vi è stata, subito dopo l'esposizione del relatore, delibera la decisione in segreto nella camera di consiglio.
• 2. Quando ne ricorrono i motivi la deliberazione in camera di consiglio può essere rinviata di non oltre trenta giorni.
• 3. Alle deliberazioni del collegio si applicano le disposizioni di cui agli articoli 276 e seguenti del c.p.c. Non sono tuttavia ammesse sentenze non definitive o limitate solo ad alcune domande.
La decisione della controversia: Art. 36
Contenuto della sentenza
• 1. La sentenza è pronunciata in nome del popolo italiano ed è intestata alla Repubblica italiana.
• 2. La sentenza deve contenere:
• 1) l' indicazione della composizione del collegio, delle parti e dei loro difensori se vi sono;
• 2) la concisa esposizione dello svolgimento del processo;
• 3) le richieste delle parti;
• 4) la succinta esposizione dei motivi in fatto e diritto;
• 5) il dispositivo.
• 3. La sentenza deve inoltre contenere la data della deliberazione ed è sottoscritta dal presidente e dall'estensore.
Decisione – alcune considerazioni
• Giudice esamina (cfr. art. 276 c.p.c.) questioni
preliminari di rito, quindi questioni preliminari di
merito denunciate (ad es. decadenza azione
accertamento) quindi merito.
• Art. 112 del c.p.c.. «Il giudice deve pronunciare
su tutta la domanda e non oltre i limiti di essa; e
non può pronunciare d'ufficio su eccezioni, che
possono essere proposte soltanto dalle parti ».
Decisione – alcune considerazioni
• Principio della ragione più liquida: si
decide prima (temporalmente) una
questione (logicamente) più a valle, se tale
decisione è più agevole e se risolve nello
stesso senso la materia del contendere
(LUISO, Diritto processuale civile, II, 5° ed., p. 63).
Decisione – alcune considerazioni
• Questioni rilevabili di ufficio. Eccezioni in senso stretto e in senso lato. Non sono rilevabili d’ufficio i vizi dell’avviso acc.to (quindi denunciati dal contribuente)
• Rilevazione d’ufficio dell’elusione o dell’abuso. Questione controversa: negata dalla dottrina ma ammessa dalla Cass. (cfr. tra le tante Cass. sent. 7393/2012)
Decisione – alcune considerazioni
• Ai sensi dall’art. 115 del c.p.c. « salvi i casi
previsti dalla legge, il giudice deve porre a
fondamento della decisione le prove proposte
dalle parti [o dal pubblico ministero], nonché i
fatti non specificatamente contestati dalla parte
costituita.
• Il giudice può tuttavia, senza bisogno di prova,
porre a fondamento della decisione le nozioni di
fatto che rientrano nella comune esperienza ».
Decisione – alcune considerazioni
• Iura novit curia. Il giudice ha il potere
dovere di conoscere le norme di diritto
oggettivo applicabili. Ovvero:
• - le leggi anche di altri ordinamenti (UE);
• - i regolamenti ministeriali;
• - regolamenti comunali (?);
• - non i decreti ministeriali (irregolare
funzionamento ufficio)
Motivazione della sentenza (artt.
118 – 120 disp. Att. C.p.c. • La motivazione della sentenza di cui all’articolo 132, secondo
comma, numero 4), del codice consiste nella succinta esposizione dei fatti rilevanti della causa e delle ragioni giuridiche della decisione, anche con riferimento a precedenti conformi.
• Debbono essere esposte concisamente e in ordine le questioni discusse e decise dal collegio ed indicati le norme di legge e i principi di diritto applicati. Nel caso previsto nell'articolo 114 del codice debbono essere esposte le ragioni di equità sulle quali è fondata la decisione.
• In ogni caso deve essere omessa ogni citazione di autori giuridici.
• La scelta dell'estensore della sentenza prevista nell'articolo 276 ultimo comma del codice è fatta dal presidente tra i componenti il collegio che hanno espresso voto conforme alla decisione.
Motivazione sentenza (Cass. n. 8132/2011)
• La motivazione della sentenza deve articolarsi nelle due subdichiarazioni, entrambe necessarie per la sufficienza della motivazione stessa, aventi rispettivamente contenuto di giudizio statico e contenuto di giudizio dinamico, perché la motivazione è una specie di dichiarazione che, a parte altri elementi in comune con la dichiarazione dispositiva cui accede e di cui è strumentale, presenta una caratteristica sua propria ed esclusiva, che è costituita da un elemento strutturale della sua formula letteraria, col quale si descrive, in relazione all'oggetto, il passaggio logico del dichiarante dallo stato psicologico iniziale di inesistenza (ignoranza) di un giudizio (contenuto di genere della motivazione) allo stato psicologico finale di esistenza di un giudizio specifico (contenuto di specie della motivazione); in altri termini, il contenuto di specie della dichiarazione motivazionale deve comprendere sia il racconto del processo dinamico di formazione dell'atteggiamento psicologico del dichiarante (il giudizio nel caso della sentenza), sia il racconto del risultato del passaggio logico dall'ignoranza - iniziale posizione statica - alla conoscenza sotto la specie del giudizio - posizione statica finale - che è l'approdo statico dell'attività di acquisizione della conoscenza intorno all'oggetto.