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E così, extrema ratio, quella che solo per l’immediata comprensione di tut- ti preferiamo definire “operazione Cor- te Europea” è partita. Ad intraprenderla, dopo la comunicazione circolare invia- ta dall’Associazione a tutti gli interessa- ti, sono stati soltanto poco meno di 250 soggetti, corrispondenti ad un 13% circa di coloro che avendone i requisiti avreb- bero potuto validamente proporla. Gli al- tri hanno rinunciato a proseguire il tenta- tivo forse per stanchezza, o per interve- nuta disillusione. Frattanto, con il deposito della sen- tenza di Cassazione avvenuto il 21 luglio scorso, hanno concluso il loro iter anche i due giudizi relativi ai colleghi Piccione ed altri, e Lo Mazzi ed altri, nonché, an- cora più recentemente (30 luglio 2009), quello riguardante i Sigg.ri Maugeri ed altri. L’Associazione si sta attivando per far pervenire anche ai colleghi facenti ca- po a tali giudizi l’invito a valutare l’op- portunità o meno di promuovere entro i sei mesi dal deposito il ricorso alla Corte Europea, e siamo pronti quindi ad avvia- re le procedure per una seconda fase del- l’operazione. Per parte sua, pur senza mai assicurare la certezza di un esito positivo dell’azio- ne proposta, il Prof. Ferraro, del quale ospitiamo a pag. 5 una nota di commento sul problema in questione, si è impegnato al massimo per porre all’attenzione della Corte adita le ragioni dei ricorrenti, e per far si che le stesse, sia pure con tanto ri- tardo, possano infine trovare udienza in aule meno inospitali di quelle che hanno frequentato fino a poco tempo fa. Coloro i quali hanno scelto di giocare quest’ultima carta lo hanno fatto con lo stesso spirito di chi tenta un “gratta e vin- ci”, sperando che il tutto si concluda con il botto di un tappo che salta ed una bel- la sorsata di champagne. In caso contra- rio, amen! L’EDITORIALE Operazione Corte Europea di Vittorio Mussolin

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E così, extrema ratio, quella che solo per l’immediata comprensione di tut-

ti preferiamo definire “operazione Cor-te Europea” è partita. Ad intraprenderla, dopo la comunicazione circolare invia-ta dall’Associazione a tutti gli interessa-ti, sono stati soltanto poco meno di 250 soggetti, corrispondenti ad un 13% circa di coloro che avendone i requisiti avreb-bero potuto validamente proporla. Gli al-tri hanno rinunciato a proseguire il tenta-tivo forse per stanchezza, o per interve-nuta disillusione.

Frattanto, con il deposito della sen-tenza di Cassazione avvenuto il 21 luglio scorso, hanno concluso il loro iter anche i due giudizi relativi ai colleghi Piccione ed altri, e Lo Mazzi ed altri, nonché, an-cora più recentemente (30 luglio 2009), quello riguardante i Sigg.ri Maugeri ed altri. L’Associazione si sta attivando per far pervenire anche ai colleghi facenti ca-po a tali giudizi l’invito a valutare l’op-

portunità o meno di promuovere entro i sei mesi dal deposito il ricorso alla Corte Europea, e siamo pronti quindi ad avvia-re le procedure per una seconda fase del-l’operazione.

Per parte sua, pur senza mai assicurare la certezza di un esito positivo dell’azio-ne proposta, il Prof. Ferraro, del quale ospitiamo a pag. 5 una nota di commento sul problema in questione, si è impegnato al massimo per porre all’attenzione della Corte adita le ragioni dei ricorrenti, e per far si che le stesse, sia pure con tanto ri-tardo, possano infine trovare udienza in aule meno inospitali di quelle che hanno frequentato fino a poco tempo fa.

Coloro i quali hanno scelto di giocare quest’ultima carta lo hanno fatto con lo stesso spirito di chi tenta un “gratta e vin-ci”, sperando che il tutto si concluda con il botto di un tappo che salta ed una bel-la sorsata di champagne. In caso contra-rio, amen!

L’editoriaLe

Operazione Corte Europeadi Vittorio Mussolin

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Perequazione istatdelle pensioni integrative

Mentre è stata appena avviata la pro-cedura per la presentazione del ricorso al-la Corte Europea per i diritti dell’uomo, finalizzata ad ottenere il risarcimento del danno prodotto dall’ingiusto processo relativo alla perequazione contrattuale , l’altra vertenza, iniziata per chiedere il ripristino della rivalutazione annua delle quote di pensione integrativa, registra già l’avvenuta fissazione delle rispettive date di prima udienza, secondo il calendario di cui appresso:

– 28/9/2009 Tribunale di Termini Imerese La causa è stata rinviata all’udienza

del 14 dicembre 2009– 29/9//2009 Tribunale di Trapani La causa è stata rinviata all’udienza

del 12 febbraio 2010– 1/10/2009 Tribunale di Marsala La causa è stata rinviata all’udienza

del 15 gennaio 2010– 4/3/2010 Tribunale di Caltanissetta– 26/3/2010 Tribunale di Sciacca– 3/12/2010 Tribunale di Palermo

Sull’argomento, da par-te del nostro legale Prof. Garilli ci è testè pervenuta la richiesta di acquisire da ciascun ricorrente copia di un proprio recente cedolino di pensione, e tale richie-sta giriamo agli interessati raccomandando loro di ot-temperare con urgenza. E’ ovvio che essendosi già te-nute le udienze di Termini Imerese, Trapani e Marsala dove, vista la mancanza di tempo, si è provveduto con cedolini a campione, l’incombenza riguarda i Colleghi di Caltanisset-ta (udienza del 4 marzo 2009), Sciacca (udienza

del 26 marzo 2009) e Palermo (udienza del 3 dicembre 2009).

L’esiguità del numero di ricorrenti ai Tribunali di Caltanissetta e Sciacca e l’ur-genza derivante da date abbastanza ravvi-cinate fanno sì che l’Associazione li deb-ba contattare personalmente per fornire loro le necessarie indicazioni; diversa è la situazione per gli Associati la cui verten-za sarà trattata dal Tribunale di Palermo: per essi, infatti, il presente comunicato deve essere considerato invito ufficiale a far pervenire in Associazione il cedolino più recente della propria pensione entro il 30 giugno 2010. L’ottemperanza a quanto richiesto ed il rispetto del termine indicato sono fondamentali per consentire alla no-stra Segreteria di controllare con i tempi necessari e con la precisione che le è abi-tuale la piena corrispondenza fra quanto inviato e gli elenchi dei ricorrenti, e quin-di per affrontare e risolvere con adeguati margini i casi eventuali in cui si riscon-trassero pregiudizievoli discrepanze.

La Segreteria sarà, come sempre, di-sponibile a soddisfare ogni esigenza di chiarimenti e sarà, comunque, cura del-l’Associazione aggiornare compiutamen-te gli interessati sull’andamento delle ver-tenze attraverso i propri consueti canali di comunicazione.

La sededel Tribunaledi Palermo.

Perequazione

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UniCredit GroupPENSION FUNDS ADMINISTRATION

POLO PENSIONI DI PALERMO

Spett.leAssociazione tra i Pensionatidel Banco di Sicilia – Palermo

INFORMATIVA:Cessione del Quinto a pensionati amministrati da Unicredit

Con circolare BDSCI0012/1 del 24/7/2009 è stato reso operativo su tutto il terri-torio nazionale il prodotto “Cessione del Quinto ai pensionati INPS” prestito per-sonale non finalizzato, con pagamento della rata attraverso trattenuta sul cedolino della pensione, di cui di seguito si fornisce una nota di dettaglio.

CONTESTOSi tratta di un finanziamento garantito non finalizzato, regolato da specifica nor-mativa di legge (Testo Unico approvato con D.P.R. 5/1/1950 n. 180, relativo re-golamento approvato con D.P.R. 28/7/1950 n. 895 e successive modifiche).Si richiama in particolare, l’art. 5 del DPR n. 180/50 che prevede che “I pensio-nati pubblici e privati possono contrarre con banche e intermediari finanziari di cui all’art. 106 del testo unico di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385 prestiti da estinguersi con cessione di quote della pensione fino al quinto del-la stessa, valutato al netto delle ritenute fiscali e per periodi non superiori a die-ci anni.

CARATTERISTICHE DEL PRODOTTOBeneficiario pensionato INPS – Gestione Enti Creditizi amministrati direttamen-te da UNICREDIT – Ufficio Internal Pension Funds and New Participants – Po-lo Palermo.Età del Cliente: da anni 18 sino alla soglia massima di anni 80 alla scadenza del finanziamento.Tipologia di ente erogante: UNICREDITDurata del finanziamento: da 24 a 120 mesi.

cessione del 5°

La cessione del quintoper i pensionati

Con la nota di seguito trascritta il Polo Pensioni di Palermo di Unicredit ci ha dato notizia delle condizioni ope-rative, valide su tutto il territorio nazio-nale, per la cessione del quinto ai pen-sionati INPS. E’ stato poi chiarito che al particolare tipo di finanziamento è applicabile il tasso fisso TAN 5,00% TEG max sopra € 5.000: 6,80%; TEG max sotto € 5.000: 7,70%, esclusi co-sti assicurativi, ed inoltre, considerato che l’operazione implica una copertura assicurativa a tutela del credito, che il

relativo premio va ad incidere sull’am-montare dell’erogazione; ne consegue che a parità di quinto cedibile la som-ma erogata risentirà di una riduzione maggiore o minore in funzione dell’età del richiedente.

E’ infine opportuno ricordare ai Col-leghi quanto importante sia, al verifi-carsi di esigenze che richiedano l’ac-cesso ad un credito straordinario, ri-correre alla nostra struttura bancaria oggi finalmente disponibile, piuttosto che rivolgersi alle società finanziarie.

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Quota cedibile: massimo 1/5 della pensione netta, fatto salvo il trattamento mini-mo (euro 458,20 per il 2009).Ammontare massimo del finanziamento: euro 52.000 montante (rata x durata) in termini di importo max erogabile circa euro 35.000.Modalità di rimborso: tramite trattenuta sul cedolino della pensione.Coperture assicurative obbligatorie per legge: rischio vita.Liquidazione: accredito con bonifico su conto corrente di una delle Banche della divisione Retail o con assegno circolare non trasferibile.Il prodotto è disponibile presso gli sportelli del Banco di Sicilia; eccezionalmen-te attraverso sportelli di altre Banche del Gruppo laddove il pensionato del Ban-co di Sicilia abbia trasferito il conto corrente.È prevista la possibilità di rinnovare una cessione del quinto della pensione in corso, solo ed esclusivamente a condizione che siano rispettati i termini di legge previsti dal D.P.R. 5/1/1950 n. 180 che disciplinano il rinnovo.

MODALITÀ OPERATIVEIl pensionato Banco di Sicilia richiede la CQS presso gli sportelli del Gruppo UNICREDIT.L’operatore abilitato richiede la quota Cedibile all’Ufficio Internal Pension Fun-ds and New Partecipants – Polo Palermo ed elabora la proposta commerciale me-diante le procedure interne.Invia quindi al Contact Center UCFin i documenti previsti per il censimento del-la pratica.Il Contact Center UCFin, a cui compete l’istruzione della pratica, produce e invia via mail (con allegato) alla casella di posta della filiale richiedente e in copia co-noscenza al collega che segue la pratica, tutta la documentazione necessaria per la stipula del contratto.Una volta ricevuta la documentazione, la Filiale contatta il cliente per procedere alla stipula del contratto e notifica tutta la documentazione firmata, all’Ufficio In-ternal Pension Funds and New Participants – Polo Palermo – Via Generale Ma-gliocco 1, 90141 Palermo.La Filiale riceve la mail di conferma dell’erogazione (sulla mailbox dell’agen-zia), e contatta il cliente per avvisarlo dell’avvenuta liquidazione.L’Ufficio Internal Pension Funds – Polo Palermo – ricevuta mail di conferma, provvede a disporre la trattenuta mensile sulla pensione erogata.

CESSIONE V PRESSO ALTRE BANCHE DEL GRUPPOÈ prevista inoltre la possibilità che i pensionati amministrati dal Banco di Sicilia e che intrattengono un rapporto di conto corrente presso altre Banche del Grup-po UniCredit possano contattare direttamente il Contact Center UCFin al numero 800-239986 al fine di ricevere informazioni ed eventualmente dare avvio all’iter della pratica. In questo caso il Contact Center UCFin trasmetterà via mail e pre-vio preavviso telefonico, alla agenzia, presso la quale il richiedente è correntista, tutta la documentazione necessaria e cioè: preventivo, modulo per il consenso al trattamento dati, informativa pre-contrattuale, foglio informativo, scheda prodot-to, elenco dei documenti necessari per istruire la pratica, quota cedibile, traspa-renza, note operative dedicate.

È prevista ancora la possibilità che i pensionati amministrati dal Banco di Sicilia possano rivolgersi direttamente alla sede dell’Ufficio Internal Pension Funds and New Participants – Polo Palermo – per dare avvio all’iter della pratica.

In questo caso l’operatore abilitato deve:– Produrre la quota cedibile– Indirizzare il cliente alla filiale BDS di competenza.

Polo Pensioni Palermo

cessione del 5°

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Il puntosul comma 55

A simiglianza di quanto verificatosi in danno dei pensionati del Banco di

Napoli, anche i loro colleghi del Banco di Sicilia hanno subito la beffa di un perver-so meccanismo legislativo che li ha pri-vati della possibilità di esercitare un dirit-to già riconosciuto in loro favore dalla Su-prema Corte di Cassazione.

Il giorno 23 marzo c.a. sono state defi-nite in Cassazione le cause di perequazio-ne di quei pensionati i quali, benché vinci-tori nei precedenti gradi di giudizio, sono incappati nel comma 55 dell’art. 1 della legge n. 243/2004, che ha proditoriamen-te reinterpretato la legislazione del 1992 in senso favorevole alle tesi del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia, e ciò nono-stante che sulla specifica questione si fos-sero pronunziate a nostro favore due sentenze della Cas-sazione a Sezio-ni Unite, decine di sentenze delle Se-zioni Semplici e la quasi totalità della giurisprudenza di merito.

In quest’ultima occasione abbiamo cercato di ripropor-re le questioni di il-legittimità costitu-zionale della nor-ma - già sbrigativa-mente affrontate in una brutta sentenza della Corte Costi-tuzionale 362/2008 - tuttavia, benché la Cassazione sembras-se consapevole della sostanziale ingiusti-zia dell’operazione perpetrata, sembra al-quanto difficile che possano essere nuo-vamente rimessi gli atti dinanzi alla Corte Costituzionale per un più rigoroso esame della questione di costituzionalità, specie sotto il profilo della violazione delle rego-le del giusto processo.

Peraltro, se per ipotesi improbabile ciò avvenisse, si metterebbero subito in mo-to le insidiose manovre della forte lobby

bancaria (e professionale) che ha dimo-strato in questi anni una capacità di in-fluenza inarrestabile.

Per questi motivi, come avvenuto in altri casi precedenti, stiamo già predispo-nendo i ricorsi da inoltrare alla Corte Eu-ropea dei Diritti dell’Uomo di Strasbur-go con i quali chiediamo la condanna del-lo Stato Italiano per la vergognosa norma pseudo-interpretativa e rivendichiamo un risarcimento dei danni rapportato alla pe-requazione aziendale ingiustamente sot-tratta, in ciò confortati da numerose sen-tenze della Corte di Strasburgo che si so-no pronunziate, anche nel 2009, su que-stioni analoghe.

Contestualmente stiamo anche predi-sponendo dei ricorsi per la anomala dura-

ta del processo, cd. Legge Pinto, che pos-sa assicurare almeno un ristoro parziale a favore degli interessati dei pregiudizi ri-sentiti a causa degli irragionevoli ritardi nell’amministrazione della giustizia. An-che su tale questione abbiamo già ottenu-to dei risultati confortanti benché la proce-dura sia recentemente cambiata in termini più impegnativi.

Appena avremo notizie degli esiti del contenzioso in questione provvederemo a fornire tutte le ulteriori informazioni.

L’oPinione

diGiuseppeFerraro

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Già nel precedente numero del no-stro Notiziario abbiamo informato gli Associati delle difficoltà incontrate per l’individuazione di una linea di con-dotta da porre in attuazione al fine di ottenere il parziale sgravio dell’impo-sta versata in sede di acquisizione del-lo “zainetto”, linea che presuppone-va una positiva risposta del Banco alle sollecitazioni dell’Agenzia delle En-trate interessata a conoscere nel detta-glio la composizione delle somme ero-gate al titolo di cui sopra.

Di concerto con il nostro Consu-lente fiscale Rag. Toti Cottone, ab-biamo quindi ipotizzato la possibili-tà di una strategia, alternativa rispet-to a quella suggerita in precedenza, consistente nella proposizione di una prima istanza diretta alla citata Agen-zia al fine di ottenere il rimborso del-la maggiore imposta versata rispetto alla misura dovuta, pari al 12,50%, e di seguito, una volta verificatosi il più che probabile silenzio – rifiuto, nella formulazione di uno specifico ricorso alla Commissione Tributaria Provin-ciale.

Dell’uno e dell’altro atto pubbli-chiamo nelle pagine seguenti uno schema di massima concordato con il predetto nostro Consulente, avverten-do che per entrambe le fasi della pro-cedura in questione la legge prescrive la necessità che l’interessato si faccia rappresentare da un professionista al-

l’uopo abilitato, in tutti i casi in cui la somma reclamata sia superiore agli € 2.582,29.

E’ opportuno quindi che ciascun percettore di “zainetto” valuti ponde-ratamente tale presupposto, non man-cando di considerare anche, in rappor-to all’eventuale irrisorietà del rimbor-so realizzabile, se sia effettivamente il caso di intraprendere l’azione in argo-mento.

Per parte nostra, come in altri casi del genere, ribadiamo quanto già ma-nifestato al riguardo nel senso che al-l’esperimento della procedura non è possibile annettere a priori alcuna ga-ranzia di successo, trattandosi pur sem-pre di materia subordinata alle decisio-ni di organi cui è devoluta in via esclu-siva la corretta amministrazione del-la giustizia fiscale. Ricordiamo inoltre che il termine legale entro cui proce-dere ai fini di cui sopra va a scadere al compimento del quadriennio successi-vo alla percezione della somma riscos-sa.

E’ ovvio, infine, che nel caso in cui l’eventuale azione da proporre impli-chi la necessità di rappresentanza di un professionista abilitato, ciascun in-teressato è libero di scegliere quest’ul-timo in piena autonomia. Solo indica-tivamente, pertanto, trascriviamo qui di seguito l’indirizzo del nostro Con-sulente fiscale: Rag. Toti Cottone, via La Marmora 25, tel. 091/6257740.

imposta irPeFsullo zainetto

Lo zainetto

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Lo zainetto

ON.LE AGENZIA DELLE ENTRATE

UFFICIO DI ……………...........................

Via………………………......................….

Città……………….....................................

OGGETTO: ISTANZA RIMBORSO IRPEF ANNO D’IMPOSTA 2006 AI SENSI E PER GLI EFFETTI DI CUI ALL’ART. 38 COMMA II DPRN. 602/1973

Il sottoscritto (dati anagrafici del professionista)..........................................................................., in nome e per conto del

Sig. (dati anagrafici completi del pensionato)....................................................................., già dipendente, ora in pensione,

del Banco di Sicilia, codice fiscale......................................................................, giusta delega a margine del presente atto;

P R E M E T T E

– che a seguito di un accordo sindacale intervenuto il 26/04/06 tra le OO. SS aziendali ed il Banco di Sicilia, quest’ultimo ha proposto, e concordato con il predetto contribuente, l’erogazione di una somma lorda di €..................................... (netti €........................................... per effetto della ritenuta IRPEF calcolata dal sostituto d’imposta), quale capitalizzazione anticipata del residuo trattamento pensionistico integrativo, allo stesso spettante;

– che, per detta erogazione, è stato rilasciato dal Banco di Sicilia il previsto CUD, con il riporto, alle voci 69-74, dei valori sopra indicati;

PRECISA

– che, durante il rapporto di lavoro presso l’Istituto, il dipendente ha destinato una parte del proprio stipendio ad un Fondo, così detto Aperto, per la creazione di un rapporto pensionistico complementare;

– che in detto Fondo l’Istituto, per un accordo integrativo aziendale, ha versato una quota incrementativa pari a quanto ha versato il dipendente e su entrambi gli importi capitalizzati sono stati aggiunti gli interessi maturati nel tempo dell’ accantonamento;

– che il gestore del Fondo ha proposto all’ex dipendente la liquidazione dell’importo lordo accantonato, più gli interessi maturati ed in caso di accettazione della proposta, è stata disposta la liquidazione del montante fino a quella data realizzato, assoggettando a ritenuta quanto liquidato;

– che, ritenendo applicabile alla fattispecie l’ex art. 16 del TUIR, il sostituto d’imposta ha calcolato l’I.R.P.E.F. con l’aliquota propria del trattamento di fine rapporto, mentre avrebbe dovuto applicare la ritenuta secca del 12,50% come previsto dall’ex art.42 comma 4 del TUIR e successive modificazioni

PERTANTO

considerato quanto in premessa e confortato da recenti sentenze di Commissioni Tributarie e tra queste quella Regionale dell’Emilia Romagna n.74 del 01/04/2008 che ha confermato che nella fattispecie l’erogazione ricevuta (dal dipendente e dal datore di lavoro) deve intendersi come reddito da capitale

FA ISTANZA

A Codesta Onorevole Agenzia di ricalcolare l’imposta dovuta, con tassazione separata sulla base imponibile e con l’applicazione dell’aliquota del 12,50% , prevista per le rendite finanziarie, ed allega copia della proposta di liquidazione del Fondo Aperto e del CUD relativo.

Luogo ….......…………..............................

data………....…….…...........................…..Con Osservanza

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Lo zainetto

ON.LE AGENZIA DELLE ENTRATE – UFFICIO DI......................................IN PERSONA DEL DIRETTORE PRO TEMPORE

VIA.............................................. CITTA’...........................................................

ON.LE COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI..........................

VIA...............................................................CITTA’...........................................

RICORSO AVVERSO SILENZIO RIFIUTO ALL’ISTANZA DI RIMBORSO IRPEF PER L’ANNO D’IMPOSTA 2006

Il sottoscritto (dati anagrafici completi del professionista).....................................................................................................

in nome e per conto del Sig. (dati anagrafici del contribuente)...............................................................................................

giusta delega a margine del presente atto,PREMETTE

– che in data ...................... il contribuente sopra enunciato aveva presentato istanza alla competente Agenzia delle Entrate di..................................... per il parziale rimborso delle imposte trattenute dal suo sostituto d’imposta, Banco di Sicilia, pari ad €.........................., come da fotocopie che si allegano;

– che essendo abbondantemente ed infruttuosamente trascorsi i termini per una risposta da parte dell’invocata Agenzia delle Entrate, detto silenzio è da intendersi come diniego;

– che a seguito di un accordo sindacale intervenuto il 26/04/06 tra le OO.SS. aziendali ed il Banco di Sicilia, quest’ultimo ha proposto, e poi concordato, con il predetto contribuente l’erogazione di una somma lorda di € ................................. (netti €.............................. per effetto della ritenuta IRPEF calcolata dal sostituto d’imposta), quale capitalizzazione anticipata del residuo trattamento pensionistico integrativo allo stesso spettante, gestito da un Fondo Aperto all’uopo costituito ed alimentato con versamenti del lavoratore e del datore di lavoro, oltre che con il relativo rendimento finanziario;

– che il gestore del Fondo ha proposto all’ex dipendente la liquidazione dell’importo lordo accantonato, più una maggiorazione del 4%, in caso di accettazione della proposta entro il 30/06/2006;

– che il dipendente, avendo accettato tale soluzione, ha ricevuto il netto su esposto subendo una ritenuta IRPEF pari a quella rilevata come tassazione separata;

– che tale comportamento del sostituto ha fatto si che il contribuente sia stato palesemente danneggiato dall’eccesso di zelo del sostituto, che quanto a ritenute fiscali ha equiparato le somme corrisposte a quelle riferibili al trattamento di fine rapporto;

– che la somma percepita deve intendersi solo ed esclusivamente quale restituzione di un capitale investito; – che su tale inequivocabile interpretazione si sono pronunciate diverse Commissioni Tributarie Provinciali come quelle

di Genova, Livorno, Bologna, Napoli, Salerno, Caserta, Avellino, Bari, Foggia, nonché la risoluzione del 09/09/1998 n.144, della Direzione Centrale degli Affari Giuridici e Contenzioso Tributario di Milano e della Commissione Tributaria Provinciale di Cuneo in data 27/04/06;

PRECISA

– che il Fondo di Previdenza complementare per il personale del Banco di Sicilia era un Fondo Interno aziendale integrativo e complementare gestito dall’Istituto;

– che in sede di liquidazione delle somme accantonate in detto Fondo il sostituto, Banco di Sicilia, ha operato erroneamente una ritenuta Irpef per complessivi €.......................................................;

– che come evidenziato si deduce illegittimo il prelievo fiscale effettuato dal sostituto d’imposta nella forma anzidetta;– che il provento liquidato al contribuente rientra innegabilmente tra i redditi di capitale, ai sensi delle lettere E ed H

art.44 del nuovo TUIR , che individua quale reddito di capitale ogni altro provento in misura definita dall’impiego di capitali, con l’applicazione dell’aliquota IRPEF del 12,50%.

TUTTO CIO’ PREMESSO

il sottoscritto, nella qualità di delegatoRICORRE

per il riconoscimento di fatto e di diritto del rimborso della maggiore imposta dell’IRPEF, dell’anno d’imposta 2006, trattenuta dal sostituto d’imposta, Banco di Sicilia, con particolare riferimento a quanto previsto dagli art.li 44 e 45, comma 4, del nuovo TUIR, e quindi con l’applicazione fissa del 12,50%

CHIEDE

di essere sentito in pubblica udienza ai sensi dell’art.33 del D.Lgs. 546/92 e si riserva di produrre ulteriore memoria nei termini previsti.Luogo…………….. data…………………………

Con Osservanza Allegati: 1) Copia istanza di rimborso del...................................................................

2) Copia ricevuta di presentazione all’Agenzia delle Entrate di …….........3) Copia lettera del Banco di Sicilia del.......................................................

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Le condizioni unicredit sui contied i rapporti bancari

Pubblichiamo qui appresso e nelle pagine successive il testo integrale di un elaborato contenente le condizioni applicate ai conti correnti ed ai rapporti bancari dei Pensionati di Unicredit Group, precisando in particolare che per quanto concerne il tasso a credito e quello a debito, rispettivamente indicati nelle misure dell’1,50% e del 3,50%, queste ultime sono state frattanto ri-dotte, con decorrenza dal 1° novembre 2009, all’1% ed al 3%.

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L’art. 6 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo

e delle libertà fondamentali del 4 novem-bre 1950 annovera tra i diritti fondamen-tali dell’uomo anche quello “a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblica-mente ed entro un termine ragionevole”.

L’imprescindibile esigenza che il pro-cesso si concluda in tempi rapidi è con-sacrata anche nella nostra Carta Costitu-zionale, il cui art. 111, comma 2 (nel te-sto novellato dalla legge costituzionale 23 novembre 1999, n° 2) dispone – con rife-rimento al cd. “giusto processo” – che “la legge ne assicura la ragionevole durata”.

Al di là delle affermazioni di principio contenute nelle norme sopra richiamate e nonostante il susseguirsi di interventi legi-slativi di riforma, la eccessiva durata dei processi (siano essi civili, penali o delle giurisdizioni speciali) rientra ancora oggi tra i mali atavici della giustizia italiana.

Ciò ha determinato il sorgere (e via via un continuo proliferare) di ricorsi dinnan-zi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, con sede a Strasburgo, da parte di cittadini che lamentavano la (palese) violazione dei principi sopra richiamati.

A seguito del vertiginoso aumento di detti procedimenti (che si concludevano, per lo più, con sentenze di condanna del-lo Stato italiano), il legislatore naziona-le, con la cd. legge Pinto (legge 24 marzo 2001, n° 89), ha introdotto nel nostro ordi-namento uno specifico procedimento fina-lizzato alla corresponsione di un indenniz-zo (“equa riparazione”) a seguito del pro-trarsi del processo al di là della sua “ra-gionevole durata”.

Il procedimento, in breve, può così sin-tetizzarsi:

La domanda di equa riparazione si pro-pone, con ricorso sottoscritto da un difen-sore munito di procura speciale, dinnanzi alla Corte di Appello del distretto in cui ha sede il giudice competente a giudicare nei procedimenti riguardanti i magistrati nel cui distretto pende o si è concluso il pro-cedimento nel cui ambito si assume che si sia verificata la violazione.

Il ricorso è proposto nei confronti del Ministero della Giustizia (quando si tratta di procedimenti del giudice ordinario), del Ministero della Difesa (quando si tratta di

procedimenti del giudice militare) o (nei rimanenti casi) del Ministero dell’Econo-mia.

Fissata, con decreto, la camera di con-siglio, il ricorso, unitamente a detto decre-to, è notificato a cura dell’istante all’am-ministrazione resistente presso la Avvoca-tura dello Stato.

Sebbene la legge preveda la facoltà per le parti di richiedere l’acquisizione degli atti e dei documenti del procedimento in cui si assume essersi verificata la violazio-ne, è opportuno, ai fini di una maggiore ce-lerità del procedimento, depositare, unita-mente al ricorso, copia degli atti e dei do-cumenti (tra i quali i verbali di causa) dai quali si evinca che la durata del processo ha oltrepassato il “termine ragionevole”.

Esaminati i documenti o le memorie depositati dalle parti e sentiti in camera di consiglio i difensori ed eventualmen-te le parti stesse, la Corte, entro quattro mesi (termine non perentorio) dal depo-sito del ricorso, decide con decreto, im-pugnabile soltanto dinnanzi alla Corte di Cassazione.

Il ricorso può essere presentato anche allorquando il procedimento è ancora pen-dente oppure, a pena di decadenza, entro sei mesi da quando la sentenza che defi-nisce il provvedimento sia divenuta defi-nitiva.

Per quanto concerne il concetto di “ra-gionevolezza” del termine, la legge Pinto ha indicato all’art. 2 alcuni parametri di ri-ferimento, disponendo che, nell’accerta-re la violazione, debba tenersi conto della complessità del caso, del comportamento delle parti, del comportamento del giudice nel procedimento e del comportamento di ogni altra autorità chiamata a concorrervi.

La disciplina attuale, pertanto, non pre-cisa quale sia il periodo massimo oltre il quale la durata del processo diventa irra-gionevole ma lascia all’interprete il com-pito di determinarlo in relazione ai para-metri sopra indicati (di norma tre anni per il giudizio di merito, due anni per quello di appello, un anno per il giudizio dinnan-zi alla Corte di Cassazione ed un anno per quello di rinvio).

L’importo dell’indennizzo da corri-spondere per ogni anno di ritardo, in as-senza di una espressa previsione da par-

diGerlando

calandrino

attuaLità

Legge Pinto: verifica della disciplina attuale e prospettive di riforma

Il ricorso può essere presentato anche allorquando il procedimento è ancora pendente oppure, a pena di decadenza, entro sei mesi da quando la sentenza che definisce il provvedimento sia divenuta definitiva

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te della legge, è, in genere, stabilito, se-condo i consueti criteri di determinazione elaborati dalla giurisprudenza, in una mi-sura pari a 1.000,00 euro per ogni anno di ritardo.

Un recente provvedimento della Cor-te di Appello di Reggio Calabria (decreto dell’11 maggio 2009) ha riproposto, pro-prio con riferimento alla determinazione dell’importo da risarcire, il problema rela-tivo alla decorrenza della prescrizione (de-cennale) del diritto alla equa riparazione.

In base ad un primo orientamento, in-fatti, il termine di prescrizione iniziereb-be a decorrere soltanto al momento della cessazione del processo e cioé dal passag-gio in giudicato della sentenza che defini-sce il giudizio.

Un altro orientamento, invece, ritiene che il termine iniziale sarebbe quello di en-trata in vigore della legge Pinto (18 aprile 2001) poiché, prima di tale momento, non sarebbe stato possibile chiedere alcun in-dennizzo dinnanzi al giudice italiano.

Altra parte della giurisprudenza, inve-ce, opta per un principio più rigoroso in base al quale la prescrizione decorre an-che durante la pendenza del processo ed in particolare dal momento in cui è stato su-perato il termine ragionevole di durata (in tal senso, ad esempio, Corte di Appello di Napoli, 04.07.2008).

La Corte di Appello di Reggio Cala-bria, con una pronunzia articolata (e, a mio avviso, non del tutto condivisibile per ra-gioni sulle quali in questa sede è necessa-rio soprassedere), ha affermato che “per i danni originatisi immediatamente all’at-to del superamento della durata ragione-vole del processo, la prescrizione può dir-si maturata una volta superato il termine decennale”.

In termini più chiari e avuto riguardo alla fattispecie esaminata dalla Corte, in merito ad un processo civile iniziato nel 1989 e definito nel marzo 2007, per il qua-le è stato presentato nel giugno 2007 un ri-corso ai sensi della legge Pinto, notifica-to nel successivo mese di ottobre, i giu-dici di Reggio Calabria hanno dichiarato prescritto il diritto all’indennizzo con ri-ferimento al periodo anteriore a dieci anni prima della notifica del ricorso per la equa riparazione.

La domanda è stata, pertanto, rigettata in relazione al periodo precedente il mese di ottobre 1997 con una evidente riduzione dell’importo complessivo dell’indennizzo rispetto alle ipotesi in cui fossero stati ap-plicati i principi affermati da altra parte

della giurisprudenza in tema di prescrizio-ne. La liquidazione dell’indennizzo, peral-tro, rappresenta ormai non soltanto per la giurisprudenza un aspetto determinante da affrontare in considerazione degli esorbi-tanti costi che lo Stato Italiano è costretto a sopportare per fare fronte alle sentenze di condanna emesse dalle Corti di Appel-lo (sino al 2008 ben 118 milioni di euro!) tant’è che il Governo ha chiesto una revi-sione dell’impianto delineato dalla legge Pinto (è all’esame del Senato il disegno di legge n° 1440 presentato il 10 marzo 2009 dal Ministro della Giustizia).

In estrema sintesi, nel testo all’esame del Senato:

a) sono stati fissati termini certi, supe-rati i quali la durata del processo deve rite-nersi irragionevole (tre anni per il giudizio di primo grado, due per il secondo grado, uno per il giudizio di legittimità ed un an-no per quello di rinvio);

b) sono stati esclusi, a tal fine, i periodi conseguenti a rinvii chiesti dalle parti (nel limite di novanta giorni);

c) nella liquidazione dell’indennizzo, il giudice dovrà tenere conto del valore del-la domanda nonché dell’esito del giudizio tant’è che l’indennizzo potrà essere ridot-to fino ad un quarto nell’ipotesi di rigetto o manifesta infondatezza delle domande formulate nel procedimento la cui durata abbia superato il “termine ragionevole”;

d) la parte avrà l’onere di presenta-re una istanza di sollecita definizione del processo nel semestre anteriore alla sca-denza del “termine ragionevole” sicché, in caso di presentazione tardiva, l’even-tuale indennizzo potrebbe essere concesso esclusivamente per il periodo successivo alla presentazione di detta istanza;

e) verrà introdotta una fase ammini-strativa preliminare (con istanza sotto-scritta dalla parte personalmente) presso il presidente della Corte di Appello mentre la successiva fase contenziosa potrà aprir-si solo a seguito di eventuali contestazio-ni delle parti.

Nel formulare l’augurio che il legisla-tore assuma la piena consapevolezza che il problema di fondo è da ravvisare non certo nell’importo dell’indennizzo previsto dal-la legge 89/2001 bensì nella necessità che i processi possano finalmente concludersi in tempi brevi, non rimane, per il momen-to, che confidare che tali proposte di modi-fica, ove approvate, possano effettivamen-te contribuire a correggere, almeno in par-te, le evidenti storture che si sono create nell’applicazione della legge Pinto.

attuaLità

“Per i danni originatisi

immediatamente all’atto del

superamento della durata ragionevole

del processo, la prescrizione

può dirsi maturata una

volta superato il termine

decennale”

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PoLizza

Rinnovo della Polizza Sanitariaper gli Associati

Nell’approssimarsi del 31 di-cembre, termine di scadenza della polizza sanitaria stipulata dall’Associazione in favore dei propri iscritti con la Agenzia Al-lianz-RAS di Palermo, siamo in grado di comunicare che l’impe-gno dell’Associazione nel perse-guire ed ottenere il rinnovo della polizza alle medesime condizio-ni dello scorso anno sia di coper-tura assicurativa che di premio è stato coronato da un lusinghiero successo.

Nel sottolineare quanto ciò sia importante - anche in vista della ormai vicina scadenza del-la polizza C.A.S.P.I.E. - ricor-diamo l’opportunità del rinnovo della polizza a chi già ne fruisce e agli Associati che non avesse-ro ancora ritenuto di tutelare un aspetto molto importante della propria serenità familiare di do-tarsi di una copertura assicurati-va sanitaria di assoluto valore, unica nello scenario assicurativo nazionale.

Per gli uni e per gli altri ricor-diamo che la nuova polizza avrà decorrenza 1 gennaio 2010 e che sia per i rinnovi che per le nuove adesioni i termini temporali per la sottoscrizione scadranno in-derogabilmente e senza eccezio-ni il 31 gennaio 2010.

Al fine, poi, di evitare spia-cevoli equivoci e per espressa disposizione contrattuale, pre-cisiamo che la copertura assicu-rativa, anche in caso di rinnovo della polizza, decorrerà dalle ore 24 del giorno in cui sarà operato il bonifico bancario sul C/C da noi intrattenuto presso l’Ag. 22 8

del Banco il cui IBAN è il seguente:

IT 69 R 01020 04624 000300343052

Come per il passato, eseguito il bonifico bancario, occorrerà compilare e sottoscrivere la dichiarazione di adesione il cui mo-dello da fotocopiare pubblichiamo nella pagina seguente, e l’inte-ressato avrà poi cura di recapitare di persona o inviare per racco-mandata all’Associazione la citata documentazione per i successivi adempimenti a carico di quest’ultima.

Per i malaugurati casi in cui si dovesse fruire della copertura as-sicurativa, pubblichiamo, in questa stessa pagina, il modello di de-nuncia sinistri da inviare alla Agenzia Allianz-RAS che ha emes-so la polizza.

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PoLizza

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Da Tunbridge Wells, nel Kent in Inghilterra, ci invia alcune sue poesie anche il collega Giovanni Greco, che dai versi prodotti lascia trasparire tutta l’intensità delle sue nostalgie.

L’occhiu mi scaccia,a lunaA nuttata è chiara e fridda, di stiddi ricamatu u celu pari.A luna china guardue idda talia a mmia.

Mi surridi e mi dici:“viu a Sicilia tua ca dormi annacatadu mari ca pari d’argentu”

Io ci surridu e rispunnu:luna, tantu gratu ti sarriasi tu, attaccatu a un raggiu lucenti,supra Palermu miastu baciu chi ti mannuspidiri putissi.

L’occhiu mi scaccia, surridennumi, a luna.

Solo, a VeneziaSolcano le gondole il canal grande.La maestosità ne ammirano i turistiche, increduli, la commentano.

Gli innamorati, nella realtàche sembra un sogno immersi, ahimè, dimentican se stessi.

VeneziaTu ben conosci che un vecchio amore,un grande amor per me tu sei.

Perdonami, Venezia, se oggi, però,le lacrime che vedi sul mio visonon nascon dalla gioia di essere da tema dal dolore d’esservi solo.

L’ANGOLO DELLA POESIA

La vena poetica del nostro amico Vittorio Morello è inesauribile. Quelle che pubblichiamo qui di seguito sono composizioni che fanno parte della sua produzione più recente, e ne testimoniano l’innata inclinazione verso i sentimenti più gentili e positivi.

La luce dentroL’aurora accende il giorno nuovoillumina tutte le cose intornoscopre nei cuori umani la luce dentro

e quando arriva il tramonto con i suoi colori infuocatiil giorno che sta per finire ha semprela luce dentro

è questo il prodigio della vitache fugge dalle tenebre e difendecol sole la luna e le stellela luce dentro

e l’uomo se veramente è umanoe scopre intorno a sé tanti fratellicontiene nel suo cuore l’universola luce dentro.

Più di mille parolePiù di mille paroleuno sguardoun sorrisoun gestovalgono a comunicarela profondità del cuore

il cuore è come il sole deve dare a tutti la sua luce e chi incontrerai sul tuo camminose a lui aprirai il tuo cuoreti sarà fratelloti capirà dentro

cosi è la natura chea chi la guarda con stuporee ammira le sue meravigliee ascolta i suoi canti infiniticomunica con gioia grande il suo messaggio d’amore.

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Nel giornalismo quotidiano è invalsa l’abitudine di esaltare i film prima di

averli visti. Intervistatori famosi e gazzet-tieri di basso conio, reporter in crisi an-siogena e primatisti della notizia, esperti di “colore” e pirati della Male/Sia si sca-tenano sulla passerella del divo in lussuo-sa agnizione sul “tappeto rosso” di questo o quel festival.

Talvolta, codesti profeti del nulla so-no generosamente ospitati nelle varie se-di delle molteplici mostre, ed i loro viaggi, con vitto ed alloggio, gravano sul pubbli-co Erario, ossia sulle nostre tasche.

La lista dei pirati è compilata, infatti, dai funzionari di Enti regionali, provin-ciali o metropolitani, i cui rappresentan-ti sono eletti dal popolo. Siamo giusti: co-desti Proconsoli scelgono, avvinghiano ed inviano non perché “male sia” (chiedia-mo venia per il ripetuto di parole), bensì nell’illusione che dalle articolesse, o dal-le sgangheratezze del web, abbiano a di-scendere profitti per i sudditi del Mecena-te e rinsanguanti incassi per le quasi sem-

66ª Mostra del cinema Venezia 2009

L’Italia non vincené convince

cinema

diGregorio napoli

pre asfittiche casse della Polis.Si tratta di una strategia poco realisti-

ca, poiché i Proconsoli non sono produt-tori di intraprese cinematografiche e, dun-que, non vantano competenze specifiche; e non sono critici o storici della Settimana Arte, benché alcuni siano “infiltrati” nelle così dette Commissioni.

Il finanziamento preventivo non può ascriversi al normale rischio d’impresa,

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poiché gli Enti non sono capitani d’indu-stria, ed i capricci ondivaghi del merca-to dovrebbero essere saggiamente evitati. Quante perdite si sono, o si dovranno, al-lineare nella colonna del passivo? Quanti contenziosi sono stati già attivati, o stan-no per esserlo? E di quale entità sarà l’ul-teriore aggravio per la scarsella statale, re-gionale, provinciale o suburbana? Non lo sappiamo.

Attendiamoci, pertanto, all’esito pura-mente estetico. E depuriamo le suaccen-nate domande da ogni ascendente reddi-tuale. Avendo vissuto le giornate laguna-

cinema

ri, fra il 2 ed il 12 settembre 2009, abbia-mo verificato come il cinema italiano, tan-to enfatizzato dagli osservatori prezzolati, non vince né convince. Senza fare nomi, omertosi come siamo, le megaproduzioni

sono apparse tumultuo-se, in eccesso, ansimanti per accumulo di dati ed episodi, con propensio-ne al bozzetto e rinun-cia all’analisi storica. Lebanon vincitore del Leone d’oro, si svolge nel ventre tragicamen-te amniotico di un car-

rarmato e, con la sincronizzazione della radioricevente, il gracidare di un’ogiva, l’annuncio biecamen-te sussurrato di una tortura falan-gista, dà contezza del feroce con-flitto iniziato nel giugno 1982 do-po i bombardamenti israeliani sul-la terra dei cedri.

Il cineasta Samuel Maoz risco-pre l’essenzialità dei fratelli Lu-mière, di Georges Méliès, di Piel Jutzi, smentendo il tocco epico/aggressivo di Giuseppe Tornatore e Michele Placido, ed ignorando l’intimismo/ipocondriaco di Fran-cesca Comencini. La soave Shi-rin Neshat di Donne senza uomi-ni, insignita del Leone in argen-to, traccia l’arduo passo dall’Iran dello Scià Reza Palhevi all’ordine nuovo, attraverso un delicato dia-rio verso l’emancipazione femmi-nile. Todd Solondz, Osella per la migliore sceneggiatura, traccia un titolo, La vita in tempo di guer-ra, e delinea il disagio e le anghe-rie del Novecento col tocco della me-tafora. E Colin Firth, Coppa Volpi per A single man, lavora di fioretto re-citando per sottrazione ed accordan-do “la parola al gesto, il gesto al-la parola” secondo l’insegnamen-to di Amleto. Noi italiani urliamo e saliamo in tribuna. I giurati del-la 66ª Mostra non ci giustificano. E fra di essi militano maestri del-la Decima Musa quali Ang Lee, Sergej Vladimirovic Bodrov, Joe Dan-te e Liliana Cavani. I pirati della Male/Sia hanno sgarrato l’arrembaggio. O, per me-glio dire, hanno usato i grappini per issar-si sulla nave ammiraglia e divorare le ri-sorse della cambusa.

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Agnello Giovanni 17.06.2009 PalermoBruno Antonio Giuseppe 08.07.2008 Camporotondo Etneo (CT)Compagnini Sebastiano 24.01.2009 Mascalucia (CT)Denaro Giuseppe 30.08.2009 Marsala (TP)Di Natale Franco 16.06.2009 VeneziaDiquattro Angelo 07.07.2009 GenovaFantauzzo Paolo 24.01.2009 Naro (AG)Fazzi Tullio 30.07.2009 EnnaFederico Giovanni Maria 07.08.2009 CaltanissettaFileti Rosina 03.06.2009 GenovaFilippone Giuseppe 20.06.2009 PalermoGioia Giovanni 28.07.2009 PalermoGiordano Giovanni 07.07.2009 Lampedusa (AG)Griffo Marcello 10.09.2009 PalermoIncarbone Giuseppina ved. Lo Presti 23.12.2008 Caltagirone (CT)Ingrassia Giusto 03.10.2009 Bagheria (PA)Manno Francesco 15.08.2009 PalermoMazzeo Antonino 02.06.2009 TrapaniMelodia Filippo 21.09.2009 RagusaRisso Giovanni 11.09.2009 GenovaSbriziolo Vittoria 26.12.2008 CaltanissettaStassi Francesco 03.10.2009 Torino Toscano Anna ved. Barbagallo 21.08.2009 CataniaToscano Domenico 03.05.2009 MessinaVicino Salvatore 25.06.2009 Caltagirone (CT)

Ci hannolasciato...e li ricordiamo con rimpianto

LUTTO IN ASSOCIAZIONEApprendiamo con sincera commozione che il Collega Federico, per tanti anni Segretario della nostra Sezione di Caltanissetta, ove ha espletato tale ruolo con dedizione e competenza, non è più fra noi.Aveva appena varcato, il 18 luglio scorso, il traguardo delle nozze d’oro, e ce ne aveva dato notizia per farci partecipi del lieto evento.Assieme al rimpianto di non poterlo più annoverare fra gli Organi dirigen-ti dell’Associazione, esprimiamo alla Signora Elvira ed ai familiari tutti i più vivi sentimenti di affettuoso cordoglio.

NOTE TRISTI

Ha concluso la sua battaglia contro un male incurabile e se ne è andato, re-centemente, ORAZIO MICALE, amico affettuoso ed ex collega prezioso.Vorrei ricordarlo a quanti hanno avuto occasione di conoscerlo ed apprez-zare le sue doti di uomo sia nei rapporti di lavoro che nella vita privata.Abbiamo lavorato insieme, per alcuni anni, presso l’Agenzia del Banco in Castelbuono, paese che ci ha dato i natali ed al quale siamo rimasti legati anche dopo il nostro trasferimento a Palermo e quindi il pensionamento.Ciao, Orazio, ti ricorderò sempre con tanto affetto. Alla gentile Signora ed alla Famiglia tutta, esprimo i sensi del mio vivo cordoglio.

Franco Palumbo

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Sono entrati a far parte dell’Associazione...

e li accogliamo con simpatia

Amato Gaetana ved. Catalano PalermoAsaro Rachela ved. Rovello CaltanissettaBarone Maria ved. Piscitello PalermoCaìco Lia ved. Sulliotti PalermoCalvo Elda ved. Judica SiracusaCatania Vincenzo PalermoDavid Maria ved. Toscano MessinaDiliberto Angela ved. Gioia PalermoGiallombardo Antonino PalermoGiordano Maria Grazia ved. Bogliaccino GenovaGranata Calogera ved. Muscarella PalermoGrasso Coridio RomaManganello Maria Ada ved. Bella Falconara Marittima (AN)Mendola Anna ved. Novello PalermoMessina Margherita ved. De Luca PalermoMiccichè Francesca ved. Garigliano PalermoNicosia Giovanna ved. Licitra Modica (RG)Noveri Melitta ved. Costerni TriestePennisi Alfio Aci Catena (CT)Piccillo Giuseppa ved. Fantauzzo AgrigentoPinello Giuseppe Gioiosa Marea (ME)Sanfilippo Santa Giuseppa ved. Bottino Capo d’Orlando (ME)Valvo Ernesto PalermoZangara Giuseppa ved. Messana Alcamo (TP)Zigon Neva Muggia (TS)

Comunicato del BridgeTeam di Palermo

Ci è stato segnalato che il Bridge Team di Palermo, Asso- ciazione sportiva dilettantistica fondata nel 1999 senza fini di lucro allo s c o p o di praticare e diffondere il gioco del bridge, affiliata alla F.I.G.B., al C.O.N.I. ed all’E.N.D.A.S., organizza ogni anno dei corsi di bridge per principianti ed allievi. Per quest’anno l’inizio del corso per principianti (Corso fiori), tenuto dall’istruttore federale Prof. En-zo Riolo, è programmato per il mese di ottobre ed avrà svolgimento pomeridiano e serale con cadenza settimanale. Il corso avrà la durata di 10/12 lezioni presso la sede sportiva della predetta Associazione, in via De Saliba n. 30, ed il relativo costo è pari ad euro 50,00 mentre è gratuito per gli Under 21; per tutti è obbligatoria la tessera federale allievi I anno (euro 20,00) per il 2010. Gli interessati possono far pervenire la propria adesione presso la segreteria dell’Associazione medesima nelle ore pomeridiane, anche contat-tando il numero telefonico 091/205504 o il n. 333/9672008. VITA DELLE

SEZIONI

Il Comitato Direttivo della

Sezione di Caltanissetta, riunitosi per

procedere alla designazione del

Segretario destinato a sostituire

il compianto Giovanni Maria

Federico, ha deliberato di attribuire tale

incarico al collega Attilio Scarciotta

(tel. 0934/591039), cui rivolgiamo un cordiale saluto ed

un augurio di buon lavoro.

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Con sua lettera del 18 settembre scorso il collega Giuseppe Sgubin ci segnala che a seguito del suo pensionamento avvenuto nel settembre del 1994,

ed avendo notato nel tempo successive variazioni sia nella denominazione (rata pensione, trattamento pen-sionistico INPS, pensione per conto INPS) sia nell’impor-

to delle rate liquidategli, in data 25/2/2008 ha ritenuto di in-teressare il Banco per ottenere chiarimenti a tal proposito. Scrive

testualmente il nostro Associato:“Il Banco con nota del 1/4/08 mi rispose che non era tenuto a comunicar-

mi niente ma, in ogni caso, mi allegava (in originale e indirizzata al mio recapi-to personale) una comunicazione dell’INPS del 24/5/07, riepilogativa delle compe-tenze spettantimi.

Raffrontati i dati INPS con gli importi mensili del Pers. 51, ho rilevato una dispa-rità di cifre dal 4/96 (e prima?) al 6/7.

Con mia racc. RR del 28/4/08 ho invitato il Banco a riesaminare la mia posizio-ne contabile e corrispondermi il maggiore importo dovutomi.

Tale mia richiesta non è stata mai riscontrata dal Banco, neanche per confutarla!Poiché non penso di essere la sola mosca bianca, forse sarebbe opportuno che

l’Associazione chiedesse ai soci se qualche altro si trovi nelle mie condizioni e, in caso affermativo, valutare un’azione comune…”.

Giriamo l’argomento all’attenzione di quei colleghi che ritenessero di trovarsi in situazione analoga, perché valutino l’opportunità di compiere gli accertamenti del caso e le eventuali conseguenti azioni di tutela.

– • – • –

Quello che segue è il testo integrale di una lettera inviata al nostro Presidente dal Socio Francesco Ribaudo, in merito al cui contenuto l’Associazione si riserva di esaminare la possibilità di un eventuale aggiornamento delle informazioni rese note in precedenza.

Caro Presidente, in questi giorni mi è pervenuta dalla filiale presso la quale intrattengo il mio c/c

una informativa per comunicare che dal 1° novembre il tasso di remunerazione pas-sa dall’1,50% all’1%, il tutto in un formale stile burocratico che conferma, se ce ne fosse stato bisogno, il processo sempre più evidente di scollamento tra codesta azienda ed il personale e gli ex dipendenti, che in passato avevano un rapporto ben diverso. Essendo così venuto meno tale rapporto, credo sia naturale ricercare presso altre imprese trattamenti più favorevoli e a tal proposito ricordo che in passato l’As-sociazione ha svolto una indagine presso altre aziende e credo sia il caso di aggior-nare i dati a suo tempo comunicati, al fine di dare ai colleghi la possibilità di ope-rare ragionevoli scelte.

Mi fermo qui senza entrare in un dibattito sui motivi per cui si è pervenuti a que-sto livello di scadimento dei rapporti tra il Banco (ammesso che esista ancora) e l’Unicredito, che ha inglobato il Banco con la logica della conquista coloniale.

In attesa di sviluppi, cordialmenteFrancesco Ribaudo

La posta

Note LieteRiceviamo dal

Segretario della Sezione di Milano, dott. Santi Marchione, la nota

che segue, cui fa eco l’Associazione tutta

esprimendo ai coniugi Tappatà gli auguri più

sentiti.“Veniamo informati

che il Vice Segretario della Sezione di Milano

Vincenzo Tappatà e la squisita consorte

Renata Buegan hanno “coronato” il 50° anniversario di matrimonio. Ci accomuniamo alle felicitazioni degli

Associati della predetta Sezione, i quali si

augurano di beneficiare ancora per molti

anni della preziosa collaborazione del collega Vincenzo”.