La Voce della Sezione Dipartimentale

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La Voce dell’A.N.VV.F. ANNO I • NUMERO 0 GENNAIO 2012 L’ inizio dell’anno è l’occasione migliore per lo scam- bio generalizzato di auguri, ma è anche quello che ci si augura fra amici è innanzi tutto di trascorrere serenamente assieme i mesi a venire. È questo che voglio auspicare a tutti voi e per farlo mi è sembrato bello quest’anno di aprire la via dei con- tatti tra noi in modo nuovo, attraverso uno strumento che consenta una più completa vicinanza ed una più ampia partecipazione di tutti alla vita del Sodalizio. Questo strumento è stato individuato in questo fo- glio, che si propone di essere non solo un corriere delle informazioni dell’organo direttivo per rendervi edotti su ciò che viene fatto, in modo da rendervi più partecipi alla vita della Sezione, ma soprattutto un veicolo di reciproca conoscenza, offrendo l’opportunità a tutti i soci di por- tare in prima persona la propria voce in seno all’Asso- ciazione per far conoscere il proprio pensiero. Per questo si è ritenuto opportuno titolarlo: “La Voce dell’ ANVVF - Sezione Dipartimentale” con l’in- tento di costituire una forma semplificata e alla portata di tutti di quella via di comunicazione che si chiama “forum”. Associazione significa innanzi tutto comunità di persone che hanno interessi e finalità condivise, che ha come collante la partecipazione; se non viene offerta a tutti gli aderenti la possibilità di dare un proprio apporto di idee, l’unione non può che affievolirsi e la condivi- sione farsi sempre più incerta. Lo strumento giuridico che viene messo a dispo- sizione degli associati per l’espressione del proprio pen- siero è quello dell’assemblea, che però è sempre limitato e compresso – perchè confinato per lo più alle argomen- tazioni poste all’ordine del giorno e contingentato nei tempi – e condizionato dalla possibilità di una diretta e personale partecipazione. È convinzione mia, ma credo di tutti noi, che solo un libero, continuo e generalizzato scambio di idee possa dare fermento e vita all’Associazione; ma perché ciò av- venga è necessario disporre di due elementi: uno stru- mento per realizzarlo e il contributo di tutti per renderlo efficace. Con questo foglio l’organo direttivo della Sezione intende attivare il primo dei due elementi necessari: lo strumento; per l’altro elemento, l’efficacia, è a chiedere il vostro contributo. La nostra Associazione si pone come primo scopo quello di promuovere e mantenere i vincoli di amicizia, di colleganza e di solidarietà tra colleghi al termine della loro professione, quando il diminuito contatto rischia di affievolire questi valori, e credo che non ci sia un modo più efficace per raggiungerlo che quello di trovare ogni possibile via per ripristinare la vicinanza. Purtroppo stiamo vivendo ed andremo ad affron- tare momenti di vita difficili per tutti, ma che lo saranno ancora di più per chi li deve farvi fronte da isolato e senza possibilità di trovare contatto, ma anche sfogo con altri; quello di costituirsi in comunità per ampliare le re- ciproche conoscenze, per scambiare idee e condividere sentimenti ma anche crucci diviene pertanto anche stru- mento di difesa. Un mezzo semplice come quello di un foglio che ci permetta di esprimere le nostre opinioni e di cono- scere quelle degli altri contribuisce senz’altro a fare co- munità, ma anche Associazione in senso concreto e partecipato. È così che abbiamo pensato e che vorremmo che www.anvvf.com • [email protected] Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale - Sezione Dipartimentale - presso l’Ufficio del Referente per i rapporti con l’Associazione: Via Sorianello, 1 - 00178 Roma INFORMAZIONE • COPIE GRATUITE PER I SOCI Una “Voce” per conoscerci meglio L’EDITORIALE a cura del Presidente, Vincenzo D’Angelo SEZIONE DIPARTIMENTALE

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Una “Voce” per conoscerci meglio, strumento che si propone di rendervi più partecipi alla vita della Sezione.

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La Voce dell’A.N.VV.F.ANNO I • NUMERO 0 GENNAIO 2012

L’inizio dell’anno è l’occasione migliore per lo scam-bio generalizzato di auguri, ma è anche quello checi si augura fra amici è innanzi tutto di trascorrere

serenamente assieme i mesi a venire.È questo che voglio auspicare a tutti voi e per farlo

mi è sembrato bello quest’anno di aprire la via dei con-tatti tra noi in modo nuovo, attraverso uno strumento checonsenta una più completa vicinanza ed una più ampiapartecipazione di tutti alla vita del Sodalizio.

Questo strumento è stato individuato in questo fo-glio, che si propone di essere non solo un corriere delleinformazioni dell’organo direttivo per rendervi edotti suciò che viene fatto, in modo da rendervi più partecipi allavita della Sezione, ma soprattutto un veicolo di reciprocaconoscenza, offrendo l’opportunità a tutti i soci di por-tare in prima persona la propria voce in seno all’Asso-ciazione per far conoscere il proprio pensiero.

Per questo si è ritenuto opportuno titolarlo: “LaVoce dell’ ANVVF - Sezione Dipartimentale” con l’in-tento di costituire una forma semplificata e alla portatadi tutti di quella via di comunicazione che si chiama“forum”.

Associazione significa innanzi tutto comunità dipersone che hanno interessi e finalità condivise, che hacome collante la partecipazione; se non viene offerta atutti gli aderenti la possibilità di dare un proprio apportodi idee, l’unione non può che affievolirsi e la condivi-sione farsi sempre più incerta.

Lo strumento giuridico che viene messo a dispo-sizione degli associati per l’espressione del proprio pen-siero è quello dell’assemblea, che però è sempre limitatoe compresso – perchè confinato per lo più alle argomen-tazioni poste all’ordine del giorno e contingentato nei

tempi – e condizionato dalla possibilità di una diretta epersonale partecipazione.

È convinzione mia, ma credo di tutti noi, che soloun libero, continuo e generalizzato scambio di idee possadare fermento e vita all’Associazione; ma perché ciò av-venga è necessario disporre di due elementi: uno stru-mento per realizzarlo e il contributo di tutti per renderloefficace.

Con questo foglio l’organo direttivo della Sezioneintende attivare il primo dei due elementi necessari: lostrumento; per l’altro elemento, l’efficacia, è a chiedereil vostro contributo.

La nostra Associazione si pone come primo scopoquello di promuovere e mantenere i vincoli di amicizia,di colleganza e di solidarietà tra colleghi al termine dellaloro professione, quando il diminuito contatto rischia diaffievolire questi valori, e credo che non ci sia un modopiù efficace per raggiungerlo che quello di trovare ognipossibile via per ripristinare la vicinanza.

Purtroppo stiamo vivendo ed andremo ad affron-tare momenti di vita difficili per tutti, ma che lo sarannoancora di più per chi li deve farvi fronte da isolato esenza possibilità di trovare contatto, ma anche sfogo conaltri; quello di costituirsi in comunità per ampliare le re-ciproche conoscenze, per scambiare idee e condivideresentimenti ma anche crucci diviene pertanto anche stru-mento di difesa.

Un mezzo semplice come quello di un foglio checi permetta di esprimere le nostre opinioni e di cono-scere quelle degli altri contribuisce senz’altro a fare co-munità, ma anche Associazione in senso concreto epartecipato.

È così che abbiamo pensato e che vorremmo che

www.anvvf.com • [email protected]

Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale - Sezione Dipartimentale - presso l’Ufficio del Referente per i rapporti con l’Associazione: Via Sorianello, 1 - 00178 Roma

INFORMAZIONE • COPIE GRATUITE PER I SOCI

Una “Voce” per conoscerci meglioL’EDITORIALE a cura del Presidente, Vincenzo D’Angelo

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effettivamente divenisse questo foglio. A questo primonumero hanno contribuito gli amici più impegnati nellavita di Sezione, ma auspico che il prossimo sia suppor-tato da un contributo più ampio possibile.

L’abbiamo titolato “La voce dell’ANVVF - SezioneDipartimentale” intendendo per tale quella di tutti i suoisoci, quali essi sono e quali siano le loro capacità di mani-festare le proprie idee.

Non è pertanto necessario essere o sentirsi “letterati”per portare la vostra voce; esprimete le vostre opinioni, levostre idee, i vostri interessi e le vostre proposte libera-mente, senza remore riguardo la forma, nel modo in cui sietecapaci; se siete trattenuti dal fatto di non avere la penna fa-

cile, esponeteceli semplicemente, penseremo noi a metterlisu carta, importante è solo la volontà di essere partecipi.

L’impegno che l’Organo direttivo della Sezione as-sume con questo foglio non è facile e tanto meno lo saràquanto più dovrà operare da solo.

Non sono quindi in grado di stabilire fin da ora laperiodicità con la quale potrete riceverlo e il contenuto chepotrà avere, molto dipende dall’interesse con cui sarà ac-colto e dal contributo che ciascuno di voi nel dargli conte-nuti e diffusione.

Creiamogli un avvenire costruendolo assieme.Auguri di un sereno anno da trascorrere assieme.

Vincenzo D’Angelo

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P erché ci siamo?... È semplice per coinvolgere tutti arappresentare dai problemi quotidiani a quelli im-portanti, come: il sociale, l’ambiente, la cultura, i

giovani, gli anziani, questo periodico nasce con questopreciso intento, un modo semplice e diretto, quanto atutti, quanto nei contenuti, un modo pratico e facilmenteaccessibile, dove ogni socio può, inviando lettere perposta o per e-mail, dire la propria esperienza di vita la-vorativa, dare consigli, suggerimenti sull’attività associativaed altro. Insomma esporre i problemi che ci coinvolgonoda vicino, nessuno escluso, con l’intento di far conoscere ipropri progetti rivolti alla crescita di questa Associazione.

In questo mondo dove ormai gli ideali hanno pur-troppo poca importanza, ci vuole un movimento di persone,di cultura e di pensieri, basterà, secondo voi restare im-pantanati nei nostri piccoli mondi pensando di esserefuori dai problemi degli altri? La risposta è no! Noisiamo dentro il sistema, il mondo è in guerra non solocon le armi ma soprattutto quella dell’alta finanza equindi siamo in guerra anche noi, la realtà è che inquesto mondo si muore ancora di fame, di sete? La colpaè anche nostra, perché l’uomo nel suo DNA emerge perquello che è, egoismo e potere sono le componenti che re-golano il nostro essere. Il piatto della bilancia pende innegativo dalla parte di chi soffre e vive nel disagio, e ilfuturo dei nostri figli non è questo certamente roseo.

Nello spirito dello Statuto Nazionale l’articolo uno

dice: L’Associazione è apartitica, non ha fini di lucro epersegue il fine della solidarietà civile, sociale e culturale.Essa s’ispira ai principi della Costituzione e della tradizioneitaliana.

Promuove i vincoli di amicizia, di solidarietà tra iVigili del Fuoco in quiescenza e in servizio. E fra gli ap-partenenti ad altre associazioni aventi scopi affini, tenerevivi i valori di solidarietà fra gli uomini, il ricordo delletradizioni dei Corpi dei Vigili del Fuoco, la memoriastorica, assistenza morale, socio assistenziale, culturale,ricreativa e sportiva a favore chi ne richieda l’opera.Svolge attività d’informazione, formazione e addestramentoin materia di sicurezza, di difesa civile e di protezionecivile, in favore dei cittadini, enti pubblici, privati e asso-ciazioni.

Questa è l’anima dell’Associazione coinvolgeretutti con progetti futuri di solidarietà. Pensiamo, allepompieropoli per i nostri figli e nipoti. Pensiamo, aglianziani e ai giovani ,con tornei di briscola, scacchi e gitesocioculturali più frequenti. Pensiamo, a incontri con igiovani e vecchi pompieri per discutere le problematichedel lavoro con esperienze vissute. Pensiamo, ai gemellaggicon varie associazioni con scambi d’idee ed esperienze.Pensiamo, alla solidarietà rivolta ai bambini ricoveratinegli ospedali con patologie gravi.

Pensiamo, e pensiamo anche alla complicità delvecchio e del nuovo di questa grande famiglia che rap-presentiamo, augurandoci che in un prossimo futuroinsieme si possano fare progetti importanti a favore dellasolidarietà e tanti altri.

Raffaele Barbato

Eccoci qui !!!

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A MEMORIA DI UN PRESIDENTEE DI UN GRANDE UOMO

di Antonio Pacini

L’Ingegner Stefano Gabotto ci ha lasciato per sem-pre.Gli abbiamo porto l’ultimo saluto la vigilia della festivitàdella nostra Santa Patrona, nella chiesa e nel Villaggioad essa intitolati ed in prossimità della sede della nostraAssociazione, a testimonianza della Sua profonda edintima appartenenza alla nostra tradizione e al CorpoNazionale dei Vigili del Fuoco.Ci ha lasciato un grande uomo che questa Sezione haavuto l’onore di avere come primo Presidente e dellacui guida e presenza tra noi dobbiamo sentire profon-damente l’orgoglio.È stato vicino a noi come un fratello, un amico bonarioe comprensivo, con la sua esperienza e con la sua ca-pacità di trasfondere valori fondamentali, per esserestato forgiato da una carriera vissuta all’insegna dellasolidarietà, e temprato dal confronto con le grandi av-versità della vita nazionale, che ha sempre affrontatocon slancio ed impegno – come è illustrato nel toccantericordo del Socio Alessandro Mella, che potete leggeredi seguito.Per questo dobbiamo sentirci impegnati a conservarnevivo il ricordo.È un impegno che dobbiamo assumere ognuno con lapropria sensibilità individuale, ma soprattutto comeAssociazione, perché essa ha tra i propri scopi quellodi tenere vive le tradizioni del Corpo e la memoria sto-rica degli avvenimenti e degli uomini che hanno saputoonorarlo.E che l’ Ingegner Stefano Gabotto sia l’emblema delletradizioni di questo Corpo, del quale è stato elementoattivo fin dalla sua fondazione ,e uomo che ha saputodargli lustro non può esservi dubbio alcuno.Questo impegno deve essere tanto più pregnante pernoi perchè l’evoluzione dei tempi sta purtroppo incri-nando e rendendo sempre meno sentiti questi valori,tanto da dover prendere tristemente atto ormai lo stessoCorpo non sente ne lo slancio ne l’impegno di renderegli onori istituzionali agli uomini che ne hanno fattola storia e che hanno saputo dargli lustro.

Nel corso di tredici anni di ricerca e divulgazione sto-riografica ho avuto modo di raccontare le vicende ditanti valorosi pompieri e numerosi ufficiali merite-

voli e straordinari.Un attività desiderosa di rendere memoria a quelle

persone che con il loro contributo hanno, nel loro piccolo,reso un servigio importante alla comunità ed alle istitu-zioni. Ma erano sempre figure che, pur avendo imparatoa conoscere bene spesso oltre il profilo istituzionale, nonavevo mai incontrato a causa del limite o meglio della bar-riera che il tempo aveva posto tra me e loro. Ora per la

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LʼIng. Stefano Gabotto

Stefano Gabotto:Ricordo

di un Comandantedi Alessandro Mella

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prima volta mi trovo a dover parlare di un uomo che nonsolo ho conosciuto ed incontrato ma che mi ha lungamenteonorato della sua stima e della sua amicizia.

Non è facile perché le emozioni personali ed il ri-cordo si mescolano alle notizie ed alla grande storia, quellache Stefano nelle nostre lunghe chiacchierate mi ha fattoincontrare.

L’ing. Gabotto è stato prima di ogni altra cosa unamico. Un attento lettore dei miei libri e saggi ed un parte-cipe testimone. Le sue parole di stima ed amicizia davantiad un caffè o scolpite nelle sue lettere rimangono per meun dono che non si spiega facilmente e credo appartenga aquella sfera personale che rimane difficile poter esternare.

I suoi racconti a volte interrotti dalla memoria che,quasi centenario com’era, alle volte lo abbandonava, sonostati preziosi spunti per il mio lavoro che tanto aveva ap-prezzato. Stefano era nato nel lontano 1913 in un Italiamolto diversa da quella di oggi e nel 1939 era diventato uf-

ficiale avventizio dei Vigili del Fuoco prima presso il 58°Corpo Vigili del Fuoco “Palermo” e poi presso l’83° Corpo“Torino”.

Nel capoluogo sabaudo aveva coordinato le SquadreCeleri e vissuto in prima linea i terribili bombardamentisulla città. Da Torino era partito per aggregarsi al Batta-glione Santa Barbara con cui poi, sfumata l’operazione mi-litare a Malta, era rientrato per partecipare nuovamente alleincursioni aeree dell’autunno 1942.

L’anno dopo in seguito al trasferimento a Roma edalla nomina ad Ufficiale di Quinta Classe in servizio per-manente dovette vivere sulla pelle viva il periodo terribileche vide le bombe cadere sulla capitale ed in seguito l’oc-cupazione militare germanica.

All’arrivo degli Alleati nel 1944 era stato tra i primia scendere nelle Fosse Ardeatine per verificare le “voci”che circolavano in città. Con i suoi occhi vide l’orrore dellaterribile e deprecabile strage compiuta dai reparti delle SS

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Torino, 6 Dicembre 1941, Il Direttore Generale dei servizi Antincendi, Prefetto Alberto Giombini in visita allʼ83°Corpo. Nella foto si nota sulla destra, purtroppo parzialmente soltanto, un giovanissimo Stefano Gabotto. ( Archivio Famiglia Giombini )

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impegnati a concretizzare la rappre-saglia ordinata da Berlino in seguitoall’attentato che in Via Rasella avevacausato la morte di 33 soldati altoa-tesini inquadrati nel reggimento“Bozen” della Polizei. Dieci italianiper ogni morto tedesco era stato l’in-fame ordine.

Dopo il conflitto fu Coman-dante in molti Corpi Provinciali e poiComandi d’Italia e nel 1963 fu allaguida dei Vigili del Fuoco impegnatia soccorrere le popolazioni bellunesiferite e sconvolte dalla tragedia delVajont.

Successivamente trasferitoalle Scuole Centrali Antincendi nedivenne infine indimenticabile Co-

mandante fino al congedo nel 1976con le spalline argentate da IspettoreGenerale. Una vita in prima linea trala macerie dei bombardamenti e lecalamità con gli stivali addosso inmezzo ai pompieri tra la polvere ed ilfango.

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Il 4 Dicembre 1965 si festeggia Santa Barbara alle Scuole Centrali Antincendi. Da sinistra lʼEx Direttore Gene-rale Piechè, lʼIng. Colangelo, lʼIng. Piermarini, lʼEx Direttore Generale Giombini, lʼIng. Gabotto e lʼIng. Cini.( Archivio Famiglia Giombini )

LʼIng. Gabotto a destra con ilGenerale Ciglieri,Comandantedel IV Corpo dʼArmata al Va-jont nel 1963. Il Ciglieri emo-zionato per lʼopera prodigiosadei Vigili del Fuoco disse al-lora di avere il solo rammaricoche i Vigili non indossasserole stellette che tanto, secondolui, avevano meritate. ( Dalla rivista “Antincendi”)

(segue a pag.6)

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Stefano la storia l’aveva scritta e vissuta e la rac-contava come solo chi aveva fissato con il proprio sguardotanti eventi poteva fare. Oggi ci ha lasciati, più tristi ed un

poco più soli perché ha portato via con se un mondo checi era caro, un mondo fatto di coraggio, umanità, solidarietàe tanti valori preziosi.

Un bagaglio ideale e culturale che ha condiviso contutti noi e di cui in tanti abbiamo fatto tesoro. Potrei spen-dere mille parole per cercare di spiegare quanto la sua stimaed amicizia mi abbiano onorato. Ma sono consapevole cheforse darei l’impressione di scivolare nella retorica.

L’ing. Gabotto è stato un grande protagonista ditempi difficili e duri prima e di anni indimenticabili dopo.Ha cavalcato un secolo intero vivendone i momenti tragicicome quelli magici.

Stefano Gabotto è stato un Vigile del Fuoco testi-mone di eventi straordinari, con i suoi difetti senz’altrocome ogni uomo, ma certamente anche e soprattutto con lesue virtù che ci sono care e che dipingono in tutti noi l’im-magine che vogliamo conservare tra i nostri più cari ricordi.

Alessandro Mella

SEZIONE DIPARTIMENTALE

(segue da pag.5)

Ad Anzio nel 2003 lʼing. Gabotto con lʼautore di questostudio allora un poco più giovane di oggi. ( Archivio dellʼAutore )

DALLA SEZIONE

Il 17 Dicembre 2011 ha avuto luogo a Roma ilpranzo sociale della Sezione Dipartimentale, l’occasione èstata propizia anche per scambiarci gli auguri per le immi-nenti festività.

Oltre a essere pre-senti molti soci sia vec-chi iscritti che nuovi, erapresente anche il famosofotogiornalista GianniD’Aco, un personaggio digrande spicco del giorna-lismo capitolino, che nelcorso della sua carrieracon la sua inseparabilemacchina fotografica harealizzato un archivio fo-tografico di oltre 400.000scatti inerenti all’attivitàdei Vigili del Fuoco.

A conclusione del-l’incontro in argomento,il Presidente al termine in

un breve discorso, ove ricordava a tutti i soci, i vincoli diuguaglianza e fraternità che ci uniscono all’ Associazione,ha augurato a tutti i convenuti, un sereno Natale ed unfelice anno nuovo.

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ATTIVITÀ della SEZIONE 2011 A cura del Presidente

Anche quest’anno si è chiuso con una crescita dell’at-tività della sezione. Le iscrizioni effettuate nel corso dell’anno2011 hanno avuto un incremento di quarantaquattro nuoveiscrizioni per un totale di 120 iscritti tra nuovi e vecchi iscritti.

Questi risultati sono stati raggiunti grazie all’ Ing. DeBartolomeo prima e all’Ing. Paola poi per averci dato la pos-sibilità e la disponibilità di organizzarci logisticamente in ma-niera egregia,che potrebbe essere di esempio per tutte le altresezioni. Non ci stancheremo mai di ringraziarli per tutto quelloche hanno fatto per questa Sezione; senza questo forte contri-buto da parte del Comando delle Scuole Centrali Antincendinon avremo mai potuto raggiungere l’obiettivo prefissato chedi seguito elenchiamo i punti:

• 9 Settembre 2011 Servizio di rappresentanza con sten-dardo della Sezione in occasione del raduno di Torino.

• 5 Ottobre 2011 Servizio di rappresentanza con stendardodella Sezione in occasione del passaggio di consegna del Co-mando delle Scuole Centrali Antincendi.

• 16 Ottobre 2011 Organizzazione da parte del nostro Pre-sidente di Sezione di far ricevere dal Comandante dei Vigilidel Fuoco dello Stato della Città del Vaticano un gruppo dipompieri ciclisti della sezione di Forlì nell’interno della lorosede di servizio, previa benedizione del Santo Padre S.S. Be-nedetto XVI.

• 22 Ottobre 2011 Servizio di rappresentanza con sten-dardo della Sezione in occasione della cerimonia commemo-rativa del Milite ignoto celebrata all’Altare della Patria.

• 23 Ottobre 2011 Gita culturale al museo storico dell’ Ae-ronautica Militare Italiana di Vigna di Valle con relativopranzo sociale, e visita al Castello degli Odescalchi Orsini diBracciano.

• 26 Ottobre 2011 Servizio di rappresentanza con sten-dardo della Sezione in occasione del torneo di calcio intitolatoall’Ing. Alessandro Giomi.

• 8 Novembre 2011 Servizio di rappresentanza in occa-sione della consegna alla bandiera d’Istituto della medagliad’oro, da parte del Presidente della Repubblica, in conse-guenza del settantaduesimo anno di attività del Corpo.

• 13 Novembre 2011 Servizio di rappresentanza con sten-dardo in occasione della cerimonia svoltasi al villaggio Bredaper i decorati al valor civile.

• La Sezione inoltre è stata impegnata con servizi di rap-presentanza con stendardo in occasione delle cerimonie fu-nebri dei nostri associati.

• Assistenza alle vedove dei soci per svolgere tutte le pra-tiche di reversibilità di pensione.

• Immagazzinamento e distribuzione degli effetti di vestia-

rio e relativi accessori a tutte le sezioni d’Italia con personaledella Sezione Dipartimentale all’uopo preposto.

• Disponibilità di personale della Sezione Dipartimentaleal Nazionale di un alfiere con relativa scorta per lo stendardoNazionale.

• Gita culturale al museo dello sbarco anglo-americano diAnzio e Nettuno con conseguente pranzo sociale.

• Accoglienza di scolaresche in visita alle Scuole CentraliAntincendi con relativa illustrazione della struttura, dei mezzi,e dei materiali in dotazione al Corpo.

• Nell’occasione della festività di S. Barbara, Patrona delCorpo Nazionale Vigili del Fuoco, il Comandante delle ScuoleDott.Ing. Alessandro Paola, ha consegnato ai propri dipen-denti, aventi diritto, le croci di anzianità di servizio nonché leonorificenze all’ O.M.R.I. La Sezione era presente con il pro-prio stendardo. In tale occasione, Il Comandante ha conse-gnato al socio Antonio Clemente, un diploma celebrativo “unità e umanità”, rilasciata dal Presidente dell’Istituto StudioSabini.

• Supporto logistico al Comando delle Scuole per la distri-buzione dei pacchi dono al personale, in occasione delle fe-stività 2011 – 2012.

Costante impegno e disponibilità di tutti i soci della Se-zione per consolidare e rafforzare i rapporti di collaborazione,tra l’altro già esistenti, con il Comando delle Scuole CentraliAntincendi, con il risultato finale di una reciproca stima,unione e fraternità.

È intendimento di questa Sezione di avviare quanto primai seguenti corsi.1) LA SICUREZZA IN CASA2) COMPUTER – NOZIONI ED APPLICAZIONI

ELEMENTARI

LA SICUREZZA IN CASAdi Antonio Pacini

Gli incidenti che avvengono tra le mura domestichesono in costante crescita - tanto da essere raddoppiati nelcorso degli ultimi dodici anni – sono quelli che si trovanoampiamente al primo posto nella totalità di incidenti cheinteressano la comunità e comportano un numero rilevantedi decessi e di invalidità, di gran lunga superiori a quelleprovocate dagli incidenti sul lavoro e paragonabili, ma inalcuni anni anche superiori, a quelle dovute agli incidentistradali.

Malgrado ciò e il fatto che costituiscano un problema

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non indifferente per la comunità nazionale, sul piano siaeconomico che sanitario, l’attenzione che si pone da partepubblica alla loro prevenzione è, per vari motivi, inferiorea quella che viene rivolta ad altri tipi di incidenti

Ma ancora più rilevante è il fatto che non trovi l’atten-zione necessaria nemmeno da parte dei singoli individui.

Pur in presenza di una contemporaneità di fattori e situa-zioni – prodotti, apparecchi, attrezzature, molteplicità di atti-vità, durata della presenza, disomogeneità di presenze umane,situazioni ambientali e psicologiche – potenzialmente peri-colosi superiori ad ogni altro luogo, la maggior parte dellepersone ha una bassa percezione del rischio e sente il propriodomicilio come il luogo sicuro per eccellenza.

Riportare l’attenzione al problema nei suoi giusti terminiè quindi un impegno sociale che deve coinvolgere tutti, adogni livello, cominciando da quello individuale, perché nonpuò esserci prevenzione efficace se non c’è una conoscenzapersonale del rischio ed una volontà del singolo a prevenirlo.

Quando si parla di rischi in genere, la prima cosa che sicerca di determinare è di chi possa essere la responsabilitàdi prevenirli ed eliminarli; all’interno dell’ambiente dome-stico non ci possono però essere dubbi nel merito.

Eppure si continua a porvi poca o nessuna attenzione, di-menticando o sottovalutando che questa responsabilità è nonsolo nei riguardi di se stessi ma anche di persone, che sonoquelle più care e che rientrano anche in fasce deboli, come ibambini e gli anziani.

Guardare il problema come fatto personale è pertanto nonsolo una questione di sensibilità individuale ma anche di do-veri verso gli altri.

Se tutti si devono porre in questo quadro, ancor più do-vrebbero porvisi coloro che hanno sentito l’impulso di farparte di questa Associazione che, per naturale estrazione, sipone nei riguardi della cultura della sicurezza con tanta sen-sibilità da darsi come scopo quello della sua diffusione at-traverso l’informazione, la formazione e l’addestramentoanche di terzi.

I metodi per diffondere questa cultura sono molteplici edalle volte anche molto semplici -come quello di una con-

versazione, anche informale, con congiunti, parenti, amici,vicini di casa – e possono essere praticati da tutti, purchè in-formati e convinti dell’utilità dell’informazione.

È per questo che la Sezione, in attuazione delle sue fi-nalità, ha comunicato a tutti i Soci di voler avviare dei corsiinformativi sulla materia, richiedendo di voler comunicarela loro adesione, per poterli programmare, nella convinzioneche su questa materia vi fosse sensibilità

La valutazione evidentemente non è stata giusta se si èdovuto prender atto che le poche adesioni pervenute sonosoltanto di non soci.

È questo un fatto di cui non ci possiamo certo sentire or-gogliosi. Ai fini della loro organizzazione e della loro pro-grammazione è necessario che i Soci facciano pervenire leloro adesioni alla Segreteria della Sezione entro Venerdì 11Febbraio c.a.

Nell’aderire i Soci dovranno comunicare il numero deipartecipanti, (socio, moglie, conoscenti, ecc.) e le loro pre-ferenze in materia di orario di svolgimento tra: mattina, po-meriggio e sera.

CORSO BASE DI COMPUTER

È nei programmi dell’associazione di effettuare abreve un” corso di Computer ” presso la nostra Sezione.

Tutti gli interessati sono pregati di rivolgersi alla Segre-teria di questa Sezione entro Venerdì 27 Febbraio c.a.

Ci scusiamo con i Soci se ci sono state delle imperfe-zioni o degli errori. Era molto importante uscire subito conquesto 1° periodico per dare linfa all’attività della Sezionee avviare il nostro diario di informazione al nuovo anno.Auspichiamo che il prossimo numero sia ancora più com-pleto di notizie e di attività della nostra Sezione. Grazieanche al contributo che tutti i soci ci vorranno dare.

I soci che vorranno inviare degli articoli potranno con-tattarci personalmente o per via telefono o per via e-mail.

Telefono 06 716362252 – 06 716362337E-mail: [email protected]

SEZIONE DIPARTIMENTALE

La Voce dell’A.N.VV.F. - SEZIONE DIPARTIMENTALESegreteria tel. 06716362252 / 06716362337

Hanno collaborato alla stesura del presente: Raffaele Barbato, Vincenzo D’Angelo, Antonio Pacini,Enzo Manunta Barone, Alessandro Mella