La Voce Del Socio - Trimestrale di Vita Sociale ed Aziendale della Banca Picena Truentina

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La Voce del Socio ANNO XVI - N. 1/2013 Registro stampa del Trib. di Ascoli Piceno n. 284 del 29.01.93 CN/AP052/2008 Buona Pasqua

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La Voce Del Socio - Anno XVI n.1/2013 - Trimestrale di Vita Sociale ed Aziendale della Banca Picena Truentina

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La Voce del SocioANNO XVI - N. 1/2013

Registro stampa del Trib. di Ascoli Piceno n. 284 del 29.01.93

CN/AP052/2008

Buona Pasqua

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SOMMARIO

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Pag. 3 È ECCEZIONALE ESSERE NORMALI.

Pag. 4 È IMPORTANTE “FARE BANCA” OGGI

Pag. 5 VAL VIBRATA COLLEGE, PATRIMONIO DEL TERRITORIO.

Pag. 6 OTTOMILA VISITE ALL’ANNO.

Pag. 8 C’È SEMPRE SPAZIO PER LA FANTASIA.

Pag.10 SCUOLA E LAVORO, L’ALTERNANZA POSSIBILE.

Pag. 11 UN PUNTO DI RIFERIMENTO. ANCHE A LIVELLO NAZIONALE.

Pag. 12 IL SUCCESSO DELLA TRADIZIONE.

Pag. 13 UN MUSEO CHE IDENTIFICA IL TERRITORIO.

Pag. 14 UN SOCIO CHE HA FATTO LA STORIA.

Pag. 15 L’IMPORTANZA DELLA PROFESSIONALITÀ.

VICINI AGLI AGRICOLTORI.

Stampa: Linea Grafica srl - 0735 702910

Realizzazione a cura dell’ufficio stampa “LOGOS” di Vittorio Bellagamba

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È ECCEZIONALE ESSERE NORMALI.

Il 2012 è stato un anno indubbiamente molto complessoper le imprese e per le famiglie. In tale contesto, laBanca Picena Truentina ha svolto un ruolo estremamentedelicato nella gestione del credito, con l'intento di nonfar venire mai meno l'aiuto allo sviluppo socio economicodel territorio. Abbiamo così continuato a “fare banca”,quando gli altri istituti di credito hanno “ridimensionato”la loro funzione. Nel corso del 2012, abbiamo anche visto sviluppare ilnostro ruolo di interlocutori privilegiati nei confrontidelle istituzioni, le quali hanno così legittimato il nostroruolo di uniche banche locali del territorio e che operanoper il territorio. Anche il 2013 si presenta come unperiodo particolarmente complesso e pieno di importantisfide. Da parte nostra, certamente non faremo mancareal territorio e alla nostra gente il sostegno necessarioper superare questa fase difficile e per la ripresaeconomica. Il nostro compito, infatti, sarà anche quellodi proseguire nel conseguimento degli obiettivi legati amantenere fede alla nostra mission di banca locale, cheraccoglie dal territorio e sullo stesso impiega la totalitàdelle sue risorse. Una funzione sottolineata dal Governatoredella Banca d'Italia, Ignazio Visco, intervenuto all'assemblea2012 di Federcasse: “Sin dalle origini, anche nei momenti

difficili, le BCC sono state in grado di contribuire allatenuta economica e sociale del territorio, facendo levasulle potenzialità del modello di banca mutualistica elocale. La situazione attuale spinge a consolidare inchiave evolutiva la tradizionale funzione di sostegno afamiglie, artigiani, piccole imprese”. Un ulteriore riconoscimento alla funzione che quotidia-namente la nostra Banca svolge, ma anche una importanteindicazione per individuare le future strategie di crescitache necessariamente dovranno tener conto delle nuovegenerazioni, alle quali spetta il compito di creare nuoveopportunità di crescita al sistema economico e conse-guentemente di benessere sociale. La nostra BancaPicena Truentina, dunque, continua ad essere differente,come sempre, anche in momenti critici come quelloattuale, in cui l’essere “noi stessi”, la normalità, ha del-l’eccezionale. Un concetto da tenere a mente anche esoprattutto in un periodo come quello pasquale: a talproposito, a nome mio personale, del Consiglio di Am-ministrazione e del Collegio Sindacale, colgo l’occasioneper fare i più sentiti e sinceri auguri di una Pasquaserena e piena di armonia ai nostri dipendenti, ai clienti,ai soci ed alle loro famiglie.

Aldo MattioliPresidente della Banca Picena Truentina

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Pag. 3 È ECCEZIONALE ESSERE NORMALI.

Pag. 4 È IMPORTANTE “FARE BANCA” OGGI

Pag. 5 VAL VIBRATA COLLEGE, PATRIMONIO DEL TERRITORIO.

Pag. 6 OTTOMILA VISITE ALL’ANNO.

Pag. 8 C’È SEMPRE SPAZIO PER LA FANTASIA.

Pag.10 SCUOLA E LAVORO, L’ALTERNANZA POSSIBILE.

Pag. 11 UN PUNTO DI RIFERIMENTO. ANCHE A LIVELLO NAZIONALE.

Pag. 12 IL SUCCESSO DELLA TRADIZIONE.

Pag. 13 UN MUSEO CHE IDENTIFICA IL TERRITORIO.

Pag. 14 UN SOCIO CHE HA FATTO LA STORIA.

Pag. 15 L’IMPORTANZA DELLA PROFESSIONALITÀ.

VICINI AGLI AGRICOLTORI.

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È IMPORTANTE “FARE BANCA” OGGI

Una banca sempre più forte e in grado di assicurare unadeguato supporto allo sviluppo socio economico del ter-ritorio. È questa la mission che vede impegnati tutti i di-pendenti della Banca Picena Truentina. In un momento ca-ratterizzato dal perdurare di una gravissima crisi economica,che sta mettendo a dura prova il sistema imprenditorialein genere, la nostra Banca sta attuando nel migliore deimodi le indicazioni deliberate dal Consiglio di Amministra-zione. Il rendiconto del 2012 sintetizzerà in maniera perfettacome la sana gestione dell'azienda di credito abbia portatoda un lato a far aumentare l'aiuto per lo sviluppo economicoe per il sostegno alle famiglie e dall’altro ad effettuaredegli accantonamenti, con finalità prudenziali, per permettereuna migliore gestione del credito bancario. Decisioni dettatedall'andamento congiunturale che impone una sana gestionee una attenta valutazione del credito. Un dato su tutti miha colpito negli ultimi giorni. L'Osservatorio Cerved Groupdelle Camere di Commercio indica le conseguenze dellarecessione che ha investito l'economia con un impatto pe-sante sulle piccole e medie imprese, in molti casi costrettea portare i libri in tribunale o a chiudere i battenti.

I fallimenti nel corso dell'ultimo trimestre 2012 sono au-mentati nelle Marche del 6,6% e in Abruzzo del 10%, aquesto si aggiungono le situazioni di criticità delle famiglie,dove ci sono persone che hanno perduto il proprio postodi lavoro o sono in cassa integrazione o mobilità. Alla lucedi questi dati appare evidente quanto sia sempre piùdifficile “fare banca”, ma pur essendo consapevoli diquesto noi continuiamo ad assistere imprese e famiglie la-vorando di più proprio per valutare qualsiasi situazione esoprattutto la qualità del credito. Di questo intendoringraziare come capo del personale tutti i collaboratoridella Banca Picena Truentina che sono al mio fianco, conprofessionalità e competenza, i quali sono sempre piùchiamati ad un impegno maggiore e ad una partecipazionesempre più sentita nello svolgimento quotidiano del propriolavoro. A loro e ai componenti del Consiglio di Ammini-strazione, oltre che ai Soci, vorrei rivolgere il mio sentitoaugurio di Buona Pasqua.

Gino MariniDirettore Generale della Banca Picena Truentina

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VAL VIBRATA COLLEGE, PATRIMONIO DEL TERRITORIO.Un successo annunciato, l’Open Day del 15 dicembrescorso: crescono le iscrizioni, quasi novemila euro inborse di studio della Banca Picena Truentina.

Crescono le iscrizioni, cresce la fiducia inuna scuola che sa dare prospettive certe alivello occupazionale. È questo il confortanterisultato dell’Open Day del Val VibrataCollege, sabato 15 dicembre, presso laBadia di Corropoli (TE) sede del LiceoScientifico Aeronautico – Economico “Ga-briele D’Annunzio”. L’Istituto, con i suoi due indirizzi Aeronauticoed Economico, fornisce una formazioneculturale e propedeutica professionale com-pleta: alle discipline umanistiche, sono af-fiancate le materie scientifiche in virtù diquanto previsto dal curriculum ministerialee, con particolare attenzione e rigore, quelleaeronautiche e giuridico-economiche ca-ratterizzanti l’Istituto, in considerazione dellaparticolarità, della specificità e della qualitàafferenti le discipline dei singoli indirizzi.La Banca Picena Truentina, insieme al Co-mune di Corropoli, è tra gli enti che hannoistituito la Fondazione che gestisce l'attivitàdella scuola, un liceo che nel corso deglianni ha fatto registrare un considerevolesviluppo e che, giunto al suo settimo annodi corso, conta circa 270 studenti ripartitimediamente in dodici classi dal primo alquinto anno.La Banca Picena Truentina – ha sottolineatoa tal proposito Lino Befac-chia, preside del Val VibrataCollege - oltre ad essere unodei soci fondatori del Liceoè anche l'ente che ci è parti-colarmente vicino. Una delleiniziative più importanti in-traprese dall'istituto di creditoè senza dubbio la consegnadelle borse di studio che haquasi raggiunto la cifra deidiecimila euro ogni anno. Quest’anno, nello specifico,sono stati erogati 8.950,00euro in borse di studio agli

studenti più meritevoli, sotto il profilo delrendimento scolastico, a margine dell’eventoche ha visto partecipare il Dirigente Scola-stico, Prof. Lino Befacchia, il Presidentedella Fondazione, Prof. Gen. Federico Sepe,il Sindaco di Corropoli, Umberto D’Annuntiised il Presidente della Banca Picena Truentina,Aldo Mattioli: sono intervenuti, inoltre, ildottor Guido Barlozzetti, giornalista e con-duttore Unomattina Caffè su Rai 1 ed il co-lonnello Massimo Morico. L'aumento nu-merico degli studenti – ha dichiarato ilpreside del Val Vibrata College, professorLino Befacchia - è stato accompagnatoanche da un considerevole miglioramentodel profitto, basti pensare che le borse distudio annualmente assegnate dalla BancaPicena Truentina agli studenti più meritevolisono arrivate ormai a cinquantuno. Un ele-mento di valutazione, questo, che trovaconferma anche dalla lettura dei risultatidei test Invalsi. Per quanto riguarda la va-lutazione di italiano le medie rilevata dalnostro Liceo sono superiori a 70/100, ilche rappresenta una media maggiore siadi quella nazionale e sia di quella abruzzese.Inoltre, per quanto riguarda la valutazionedi matematica, la media del nostro Liceo èstata pari a oltre 60/100, che risulta essere

superiore sia alla media nazionale del 47,9e sia alla media abruzzese del 47,1.Oltre alle grandi aule per la didattica, che siaffacciano sul verde parco e racchiudonol’antico chiostro, all’imponente Aula Magna,all’aula informatica ed al laboratorio di fisicae scienze, il Liceo Scientifico “G. D’Annunzio”è provvisto di una stazione meteorologica,di un simulatore di volo e di un simulatoredi torre di controllo.Fra le attività didattiche integrative che ri-corrono ogni anno, vengono effettuate visitealla Camera dei Deputati e al Senato dellaRepubblica, alla Borsa di Milano, alla BancaPicena Truentina, agli Aeroporti Militari diVigna di Valle, Pratica di Mare, Amendola(FG), Cervia ed all’Aeroporto Civile di Pe-scara.Le richieste di iscrizione al Val VibrataCollege sono in netta crescita e, quindi, sista valutando l'apertura di nuove sezioni inaltri comuni. I sindaci dei comuni della ValVibrata e della costa abruzzese, a tal pro-posito, hanno offerto la propria disponibilitàa concedere appositi spazi per l'eventualeapertura di nuove sezioni considerando chela struttura della Badia di Corropoli è ormaigiunta a saturazione per quanto riguardagli spazi disponibili.

I cinquantuno premiati.Bravi, meritevoli, con un futuro roseo davanti:sono i 51 ragazzi premiati con le borse di studioerogate dalla Banca Picena Truentina: MattiaCretoni, Francesca Santucci, Cristian Ferrante,Erika Cistola, Andrea Appicciutoli, Filippo Carfagna,Eliana Scattolini, Francesca Di Serafino, YleniaNista, Davide D'Eustacchio, Francesco Taddei,Nuria Ciarma, Laura Lucantoni, Erika Di Dome-nico, Stefano Camaioni, Surama Alberta Di Pa-squale, Annachiara Di Brandimarte, Alice Minora,Clarence Antichi, Sabrina Fazi, Letizia Fede,Dennis Del Prete, Luca Pimpini Mariarita Michetti,

Sara Nevischio, Serena Tonelli, Laura Angelici,Davide Bianconi, Sara Gasparroni, Lorenzo Peci,Giorgia Di Addezio, Federico Flajani, Andrea DiRaimondo, Luigi Maria Partemi, Giulia Mainetti,Edoardo Sfredda, Francesco Saverio Benucci,Gaia Belfiore, Leonardo De Lauretis, BarbaraLamolinara, Diana Mascione, Alice Di Domenico,Roberto Mambella, Ilara Quaglia, Tommaso Ma-riani, Jacopo Marcelli, Andrea Di Fedele, FrancescoCalafiore, Oscar Ortolani, Andrea Gabbanella,Marco Nardoni e Gabriele Di Candido (PremioBontà “Don Franco Marcone”).

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OTTOMILA VISITE ALL’ANNO.L’elettroneuromiografo donato dalla Banca Picena Truentinaall’Ospedale di San Benedetto del Tronto permette unasvolta nel settore delle analisi di nervi e muscoli.

Qualsiasi impegno, per quanto lo-devole, deve avere una valutazionedi efficacia: nel caso dell’elettro-neuromiografo donato dalla BancaPicena Truentina all’Ospedale “Ma-donna del Soccorso” di San Bene-detto del Tronto, il passaggio sipuò anche evitare, tanto è evidenteil vantaggio che questa donazionedei soci, dei dipendenti e degli or-gani sociali ha per l’intera popola-zione della provincia.

Dal top al top.La Banca Picena Truentina – ha ri-cordato lo scorso dicembre il Pre-sidente Aldo Mattioli durante la

cerimonia di consegna dell’appa-recchiatura – da anni sta destinandouna parte dei contributi e la totalitàdei doni di fine anno per i soci e idipendenti alle donazioni per l’Ospe-dale Madonna del Soccorso e, di-cendola tutta, noi di fatto copriamoun “vuoto” da parte delle istituzioniche sarebbero preposte a questeiniziative.Si tratta di una “copertura” di al-tissima qualità tecnica, a sentire iresponsabili del nosocomio dellaRiviera delle Palme e non da oggi:già nel 2011, il responsabile delreparto di chirurgia dottor WalterSiquini, commentando la donazione

dello strumento per la laparoscopiachirurgica, affermò che lo strumentodonato dalla Banca può essere tran-quillamente considerato il top perla chirurgia laparoscopica. La Banca,infatti ci ha fornito la migliore mac-china che è attualmente sul mercato.Lo stesso discorso, un anno dopo,può essere fatto per lo strumentodi elettroneuromiografia donatoche, in sintesi, permette lo studiodel nervo e del muscolo. Per il nervo, si usano degli stimolie degli impulsi elettrici, per il mu-scolo si utilizzano degli aghi elet-trodi: due diverse e distinte tipologiedi test, in quanto ci sono delle

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malattie che dipendono da un'alte-razione funzionale del nervo e altredal muscolo. Relativamente alleanalisi eseguite sui nervi, il testavviene attraverso l'esplorazionefunzionale di alcuni nervi perifericicon l'obiettivo di individuare diversepatologie che sono ad esempio iltunnel carpale, le neuropatie, po-lieneuropatie (ad esempio per i dia-betici e per i pazienti dializzati). L'esplorazione funzionale di alcunimuscoli, invece, viene condotta conl'inserimento di un ago-elettrodonelle zone da esaminare. Con il testè possibile individuare ad esempioil danno che un’ernia può generarealle braccia e alle gambe, le distrofiemuscolari e la Sla ovvero la sclerosilaterale amiotrofica.

Per il benessere del territorio.L’importanza che, per l’Ospedale“Madonna del Soccorso” di SanBenedetto, ha l’apporto della BancaPicena Truentina è stata sottolineata,durante la cerimonia di consegna,dal direttore dell’Area Vasta 5 Gio-vanni Stroppa che ha parlato diuna Banca con una grande visione,con la capacità di essere lungimi-rante e pensare al territorio, unmessaggio positivo che anche noi

dobbiamo essere capaci di far no-stro e perseguire, mentre il DirettoreGenerale della Banca Picena Truen-tina Gino Marini ha ringraziato idipendenti perché, anni fa, aderironocon entusiasmo per essere vicinialla popolazione del territorio; vadato merito a loro ed agli organiistituzionali della Banca per nonaver fatto marcia indietro sulla do-nazione nemmeno in un periodo dicrisi come questo.La Banca Picena Truentina – haconcluso il Presidente, Aldo Mattioli– rappresenta una grande espres-sione territoriale di quell’intersezionetra l’economia e il sociale, che simaterializza poi in atti concreti eutili ai cittadini, come lo sono lenostre donazioni annuali all’Ospe-dale Madonna del Soccorso di SanBenedetto del Tronto. Abbiamo in-tensificato i nostri sforzi per so-stenere i giovaani e l’imprenditoriagiovanile, nonostante il periodo dicrisi, e mai in alcuna maniera ab-biamo voluto limitare gli interventidedicati alla sfera del sociale, comenel caso dell’Ospedale di San Be-nedetto del Tronto, perché i beneficidel nostro agire sono appannaggionon solo dei soci ma di tutta lacollettività.

Alessandra Vallorani e StefanoSpaccasassi, in rappresentanza deidipendenti, hanno concluso la con-ferenza parlando di orgoglio: l’or-goglio di due persone del territorioper il territorio, l’orgoglio di appar-tenere ad una Banca differente, per-ché nell’indifferenza generale regalarisorse e speranze alla sua gente.

“Il nuovo elettroneuromiografo ge-stirà circa 8.000 analisi l’anno”.Facendo una telefonata al CentroUnico Prenotazioni per un problemadi “tunnel carpale”, si verrà indirizzatia Macerata oppure a San Benedettodel Tronto: questa piccola riflessione,di per sé, fa capire da sola l’impor-tanza della donazione dell’elettro-neuromiografo fatta dalla Banca Pi-cena Truentina all’Ospedale “Ma-donna del Soccorso”. Chiarisce me-glio il concetto il dottor RobertoGobbato, Responsabile del Repartodi Neurologia.Per noi la donazione è significativa,soprattutto in un periodo di crisicome quello attuale. Questo appa-recchio è assolutamente un top digamma, lo abbiamo selezionato persostituire uno strumento dopo diecianni ormai obsoleto. L’elettroneu-romiografo è uno strumento im-portante in neurologia, è il mattonedella neurofisiologia perché permettedi osservare e diagnosticare un am-pio spettro di patologie ed ancheper i monitoraggi neurochirurgici.Noi sul territorio forniamo una mediadi ottomila prestazioni l’anno oltreche per la pratica clinica quotidiana,questo apparecchio di qualità as-soluta è destinato a durare nel tem-po.

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C’È SEMPRE SPAZIO PER LA FANTASIA.“Anche il Sole racconta storie d’Amore”: la presentazione di un libro e di un mondo possibile.

Una sala gremita, quella dell’Audito-rium “San Giacomo della Marca”della Banca Picena Truentina sabato9 febbraio, a simboleggiare che nem-meno la neve, che era caduta copiosae minacciava di tornare prepotente-mente a sferzare Acquaviva, avevafrenato la voglia di fantasia palpabile,in coloro che hanno partecipato allapresentazione di “Anche il Sole rac-conta storie d’Amore, dieci anni dopo”,opera dello scrittore Domenico DiStefano.Di fantasia e di umanità, di storieanche curiose e di tematiche pesanticome macigni si è dunque discussonell’Auditorium, merito del parterredi partecipanti che ha visto alternarsiS.E.Mons. Edoardo Menichelli, Ar-civescovo di Ancona-Osimo e S.E. ilVescovo di San Benedetto del TrontoGervasio Gestori, la professoressaBenedetta Trevisani, Presidente delCircolo dei Sambenedettesi in vesteanche di moderatrice, la dottoressaRosanna Vignarolo, Direttore dellaCasa per Minori “Santa Gemma Gal-gani” di San Benedetto del Tronto eGermano D’Aurelio, artista e can-tautore meglio noto al grande pubblicocome ‘Nduccio, con le autorità co-munali, guidate dal Sindaco PierpaoloRosetti e dal Vicesindaco RenatoCameli.Il Presidente della Banca Picena Truen-tina, Aldo Mattioli, nel ripercorreresinteticamente le origini ed i cen-toundici anni di storia della Banca,ha ricordato che i principi e i valorifondanti sono ancora quelli a cui siispirava San Giacomo della Marca:

la lotta all’usura, la solidarietà e lacrescita sociale ed economica deisoci e dei clienti, con l’obiettivo diessere vicini alle piccole e medie im-prese, all’artigianato, all’agricolturae alle famiglie, di sostenere la sanità(come nel caso della donazione del-l’elettroneuromiografo all’OspedaleCivile di San Benedetto del Tronto)ed ai giovani (con le borse di studio,i mutui a tasso zero per i libri, “cre-scere nella cooperazione”, ad esem-pio).Siamo impegnati – ha dichiarato ilPresidente – a dimostrare con i fattiche siamo una banca differente, a ri-cordare sempre che dietro ad unapratica c’è un volto, una persona chenoi, come realtà locale, riusciamoancora a chiamare per nome, c’èuna storia. Voglio concludere augu-randomi, visto che parliamo di favole,che si avveri una favola che si chiamaconsapevolezza, orgoglio, ripresa.La fantasia come speranza, dunque,il ponte che collega le dichiarazioni

del Presidente Mattioli con quelledello scrittore del libro, Domenico DiStefano.

Sì – sottolinea l’autore – il Sole cheracconta storie d’amore è inteso pro-

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prio come speranza, come un innoalla vita. E’ un libro di favole perbambini ma anche di grandi che vo-gliono tornare bambini, in cui ci sonoelementi positivi: penso alla solida-rietà, all’amore, alla fantasia. Unalettura in un certo senso semplice,che spero possa trovare posto nellabiblioteca del cuore di ognuno.Nella prefazione all’opera, peraltro,la scrittrice Dacia Maraini, citandoun passo del Talmud che recita ilmondo non si mantiene che per ilfiato dei bambini, dà grande valoreal libro, perché non è facile raccontarefavole, ci si avventura in una zonanarrativa piena di scogli, da Walt Di-sney alle fiabe goliardiche che pas-sano in televisione, corredate dabambini che cantano per la deliziadei genitori. La grande scrittrice,quindi, riconosce a Domenico Di Ste-fano il merito di guidare con manosicura la sua navicella favolisticasenza incagliarsi in quei difficili mari.Secondo la dottoressa Rosanna Vi-gnarolo, Direttore della Casa per Mi-nori “Santa Gemma Galgani” di SanBenedetto, bisogna andare al di làdel valore pedagogico e didattico deiracconti del libro, perché la fiaba èimportante per rileggere la vicendaumana di ognuno di noi, per riscat-tarci, mentre la professoressa Be-nedetta Trevisani ha, tra le altrecose, sottolineato la modernità deipersonaggi del libro, con il Padreternoche ad esempio tratta con gli angelied i colori e risolve questioni sindacali,con un aldilà profondamente uma-nizzato.Le favole aiutano a rimbambinire –ha ricordato ‘Nduccio, frizzante e di-namico come ci si aspetta sempredal suo personaggio – che ha lastessa radice di rimbambire, ma nonè la stessa cosa. Da persona chenon è mai veramente diventata adulta,

auguro a tutti di restare sempre unpo’ bambini: con la consapevolezzadi quello che si fa, certo, ma anchemantenendo quell’innocenza che ipiù piccoli hanno.S.E.Mons. Edoardo Menichelli, Ar-civescovo di Ancona-Osimo, ha par-lato in riferimento al libro di favoleinconsuete, che non servono a faraddormentare i bambini, ma servonoa chi vuole ricominciare per dare unsenso ai suoi giorni. Viviamo in untempo in cui l’anima non c’è più o èdiventata solo emozione: secondome l’anima è la nostra identità e ognitanto dobbiamo ridarle freschezza equeste favole aiutano a ricentrarel’esistenza, perché hanno il gustodella sapienza. Nel libro c’è l’uma-nizzazione di Dio, si sente la sua vi-cinanza e questo è un valore perchéDio non è lontano dalla vita, bastatrovarlo; c’è l’Amore, un occhio veroper vedere la bellezza ovunque edanche questo è importante poiché,oggi, abbiamo perso la capacità distupirci; ci sono gli Angeli: ad esempioquello dell’Amore, inteso come gra-tuita e dono; quello della Tolleranza,scomparsa, della Solidarietà, chenon è quella per SMS ma quella

fatta alla persona vicina, della Pacee dei Bambini: perché oggi i bambinidevono soffrire? In giro, oggi non c‘è libertà intesa come scelta del bene.Il libro, dunque, invita al recuperodella normalità: questa società deveriscoprirsi piccola nella normalità.Le favole di “Anche il Sole raccontastorie d’Amore, dieci anni dopo”, insintesi, hanno il merito di trasmetteredunque l’attitudine a narrare “ad altavoce” sogni e desideri, senza peròvoli pindarici perché, come evidenziatonella postfazione al libro firmata daMonsignor Pietro Santoro, Vescovodi Avezzano, Domenico Di Stefanonon cerca evasioni nella favola, maaffida alla favola l’orizzonte della ri-composizione dei frammenti dispersinell’intelligenza e nel cuore.Un appuntamento culturale, quelloall’Auditorium della Banca PicenaTruentina, servito per riconciliare,anche attraverso le pagine di un libro,la fatica del quotidiano con la fantasiae la speranza di un mondo migliore,che oggi più che mai ha bisogno difavole e di messaggi positivi da con-dividere tutti insieme. E la neve, suomalgrado, è rimasta fuori.

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SCUOLA E LAVORO, L’ALTERNANZA POSSIBILE.La partnership tra Banca Picena Truentina e Istitutod’Istruzione Superiore “A. Capriotti” di San Benedetto del Tronto coinvolge 35 studenti.

L’impegno per i giovani si deve con-cretizzare in fatti e, di proposte concrete,la Banca Picena Truentina ne realizzamolte: nel campo della formazioneprofessionale, torna di nuovo ad im-pegnarsi, in partnership con l’Istitutod’Istruzione Superiore “A. Capriotti”di San Benedetto del Tronto, nel pro-getto di alternanza “scuola-lavoro”,un’opportunità prevista per legge (laLegge 28 marzo 2003, n. 53) che laBanca Picena Truentina ha deciso didare, agli studenti, anche nel 2013.Così, a febbraio, ha preso nuovamenteil via questo progetto che vuole attuaremodalità di apprendimento flessibilied equivalenti sotto il profilo culturaleed educativo, che colleghino siste-maticamente la formazione in aulacon l'esperienza in situazione di lavoro;arricchire la formazione acquisita neipercorsi scolastici e formativi con l'ac-quisizione di compe-tenze spendibili nellavita e nel mercato dellavoro; favorire l'orien-tamento dei giovani pervalorizzarne le vocazionipersonali, gli interessie gli stili di apprendi-mento individuali; rea-lizzare un organico col-legamento delle istitu-zioni scolastiche e for-mative con il mondodel lavoro e la societàcivile che promuova unacittadinanza attiva; cor-relare l'offerta formativaallo sviluppo culturale,

sociale ed economico del territorio.Le finalità dell’iniziativa – ha voluto ri-cordare il presidente della Banca PicenaTruentina Aldo Mattioli – sono quelledi collaborare con l’I.T.C. Capriotti perun progetto di alternanza scuola lavoroal quale aderiamo per il quarto anno,perché in questo modo i giovani co-noscono davvero il mondo del lavoroe della Banca Picena Truentina, in cuiil rapporto diretto con le famiglie, gliimprenditori e i giovani non si è maiinterrotto.Il progetto è stato sottoscritto dallaD.ssa Elisa Vita, dirigente scolasticodell’Istituto “A. Capriotti”, promossoe organizzato dalla docente FiorellaMarchei, assegnataria dell'incarico di"Funzione strumentale", coadiuvata nelcontrollo dai professori Giancarlo Da-miani e Fernando Palestini.

Questa società dell’informazione correvelocemente – dice la preside Vita – ele conoscenze diventano presto ob-solete. Dunque, diventa importantel’esperienza, perché gli studenti capi-scano che oltre allo studio c’è bisognodi una traduzione pratica. Voglio rin-graziare l’insegnante che ha coordinatol’iniziativa, i professori di economiaaziendale che stanno seguendo i ra-gazzi, e il direttore Marini della BancaPicena Truentina: a mio avviso, iragazzi non dimenticheranno questaloro prima esperienza di lavoro.In cifre, quest’anno sono 35 gli alunnipartecipanti, delle classi 4A Igea e 4BMercurio che hanno lavorato, per unprimo periodo di due settimane, dal 4al 15 Febbraio 2013 e concluderannola loro esperienza formativa nella set-timana dal 3 al 7 Giugno.

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Conoscenza del territorio, vicinanzaalle istanze del cittadino, massimacapacità di adattare le offerte allesingole esigenze: nelle caratteri-stiche dell’agenzia ASSIMOCO diCentobuchi c’è, come è naturaleche sia, al 100% il DNA dellaBanca Picena Truentina, la vogliadi lavorare insieme e condividerevalori fondamentali come la fami-glia, la casa, il lavoro, il futuro.Dal 1° gennaio di quest’anno, inseguito al pensionamento del re-sponsabile “storico” Igino Mozzoni,il nuovo referente dell’agenzia è Ga-briele Speca, in Banca Picena Truen-tina dal 2001.Se i risultati, spesso, si valutanocon un semplice indicatore numerico,allora l’annuale ASSIMOCO CUP se-gna senza dubbio un punto a favoredell’agenzia di Centobuchi e di tuttala Banca Picena Truentina nel suocomplesso. L’ASSIMOCO CUP – haricordato il signor Speca – è unconcorso annuale che suddivide leagenzie Assimoco in categorie (lanostra aveva il nome di fantasiaClub Velico Maestrale) in base alnumero di filiali. Il punteggio è statocalcolato in relazione alla venditadei prodotti del ramo danni e delramo polizze vita e la Banca PicenaTruentina, con i suoi 32890 puntinel corso del 2012, ha ottenuto unottimo quarto posto assoluto.In relazione all’attuale situazioneeconomica e finanziaria degli italiani(e, a cascata, anche degli abitantidel Piceno) l’offerta Assimoco 2013dà risalto a due prodotti, una “new

entry” e un “evergreen”. Nel ramo danni – ci dice il referentedell’agenzia – possiamo dare allepersone la possibilità di assicurarsi,con Protezione Persona, ad un prez-zo fisso annuale molto competitivo:l’esempio classico è la garanzia diun premio invalidità permanente omorte di 50.000 euro a 50 euro an-nuali. A fronte della presenza di unafranchigia, la polizza è indipendentedall’età o dal lavoro dell’assicuratoe, soprattutto, è alla portata di tuttianche in un momento di crisi comequesto.La sicurezza è il filo conduttoreanche di Alto Valore, uno dei prodottistorici Assimoco, quello che tecni-camente gli esperti chiamano PAC,piano di accumulo capitale: si trattadi un’assicurazione a vita intera apremi ricorrenti. Questo piano diaccumulo capitale è studiato perchi ha una propensione al risparmiomensile – ricorda il responsabiledell’Agenzia – che investendo su

fondi in cui non c’è grossa specu-lazione finanziaria punta più allacertezza della gestione finale del ri-sparmio che al rendimento.Il prodotto è, quindi, rivolto ad unaclientela caratterizzata da una bassapropensione al rischio, con esigenzeassicurative nell’area del risparmioed obiettivi di investimento finalizzatialla costituzione graduale di un ca-pitale nel medio e lungo periodo.La qualità della consulenza nel-l’agenzia Assimoco diretta dalla Ban-ca è avvalorata da un dato di fatto,probabilmente poco noto al grandepubblico e, proprio per questo, daevidenziare: l’importanza che la Ban-ca Picena Truentina, attraversol’agenzia assicurativa di Centobuchi,ha nel contesto nazionale Assimo-co.Pertanto, con Assimoco, l’ufficio diCentobuchi ha spazio di interpreta-zione e flessibilità, possibilità per lapersonalizzazione delle offerte: èdunque, concretamente differente!

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UN PUNTO DI RIFERIMENTO.ANCHE A LIVELLO NAZIONALE.L’agenzia ASSIMOCO di Centobuchi: novità ed un ottimo risultato…velico!

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Gabriele Speca, con Ivan Sciamanna e Ileana Capretti.

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Greccio, 1223: sono il luogo e la datadel primo presepe della storia, che latradizione vuole risalga allo stesso SanFrancesco d’Assisi e, quindi, si può aragione affermare che la “Via dei Pre-sepi”, iniziativa dell’Associazione Cul-turale “Le Due Colline” di AcquavivaPicena, sia innanzitutto un evento checon orgoglio si rifà alla storia popolareitaliana.Dal 25 dicembre al 6 gennaio, all’internodel centro storico di Acquaviva Picena,la sesta edizione di questa mostra iti-nerante ha visto transitare per le viedel paese circa tremila persone, perammirare i manufatti della mostra edanche le quaranta opere a concorso,realizzate da 10 adulti, 16 bambini dietà compresa tra i 5 ed i 13 anni e da14 classi di sette differenti Istituti Sco-lastici della Regione Marche.Domenica 13 gennaio, nei locali delComune di Acquaviva Picena, alla pre-senza del Sindaco di Acquaviva PicenaPierpaolo Rosetti, dei consiglieri dimaggioranza e dell’Assessoreal Turismo della Provincia diAscoli Piceno Bruno Gabrielli,tutti i partecipanti al concorsosono stati premiati: i primi treadulti e bambini in classificacon premi offerti dagli sponsor,le prime tre scuole con premididattici, gli altri con targheofferte dall’amministrazionecomunale e medaglie ricordo.La classifica del concorso, chequest’anno ha visto un incre-mento nel numero di istitutiscolastici partecipanti e che èenormemente cresciuto, perpopolarità e visibilità se si con-sidera che nella prima edizione

del 2007 si iscrissero solo sette presepi,è stata stilata da una giuria tecnicaalla quale sono stati sommati i voti diben 740 schede compilate dai visita-tori.

Al di là dell’oggettivo fascino della ma-nifestazione, reso ancor più vero e ac-cattivante dall’atmosfera del centrostorico acquavivano, la “Via dei Presepi”è stata ancora una volta un “inno alla

fantasia”: in concorso, per rea-lizzare i presepi sono stati uti-lizzati biscotti, caramelle, pastae pane, bottiglie e lattine e ma-teriali davvero inusuali.Un modo originale, questo, peronorare una manifestazione im-portante, per Acquaviva Picenae tutta la Riviera delle Palme,tramandando la tradizione tuttaitaliana del racconto evangelicodella Natività.

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IL SUCCESSO DELLA TRADIZIONE.La sesta edizione della “Via dei Presepi” ha visto una partecipazione ed un’affluenza da record.

Il sindaco di Acquaviva, Pierpaolo Rosetti, con l'Assessore al Turismo della Provincia di Ascoli Piceno Bruno Gabrielli durante la premiazione.

Il presidente Aldo Mattioli con Davide Portelli e Mosca Fabriziodell’associazione culturale “Le Due Colline”

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Tre millimetri alla schiusura delle lab-bra, dai sette ai nove centimetri almassimo in fase di maturità: è ilbaco da seta, un piccolo insetto chesa fare grandi cose, come bene sievidenzia dalla storia del Piceno, cheha avuto come del resto l’intero Paeseuna fiorente attività bacologica nelXIX secolo e nei primi decenni delXX secolo.A Colli del Tronto, erano storicamentetre le famiglie dedite all’allevamentodel baco da seta e alla produzionedel seme-bachi: Panichi, Cantalamessae Ascenzi e gli eredi di quest’ultimahanno permesso di dar vita al Museodella Bacologia “Carlo Ascenzi”,che ospita strumenti, foto e testimo-nianze sull’allevamento del baco daseta e sulla produzione del seme-ba-chi.Gli strumenti presenti all’interno sono

tutti in perfetto stato di conservazione;si può ammirare il telaio al cui internovenivano posti i bozzoli pronti per losfarfallamento, detto arpa, una bi-lancia di ottone a due piattelli uti-lizzata per le operazioni di pesa delseme, il ginecrino semplice e mul-tiplo, due strumenti adoperati perseparare i bozzoli femminili da quellimaschili, l’incubatoio che agevolavala schiusa delle uova del baco daseta nella stagione primaverile, lastadera per le operazioni di pesa deibozzoli, i telai per la spedizione delseme e vari termometri utilizzati perregolare la temperatura negli ambientidi allevamento del baco da seta.Su una parete della sala sono fissatidue contenitori, ognuno dei quali di-spone di cinque scompartimenti incui sono alloggiati dei bozzoli di setaappartenenti a diverse razze, tra cui:

Giallo Puro “Brianza”, Giallo Puro“Trieste”, Giallo Puro “Abruzzese” eGiallo Puro “Marca”. Nel museo èpresente anche un quadro in cui èstato riprodotto lo stemma della cittàdi Ascoli Piceno con bozzoli appar-tenenti a diverse razze. Al di sottodella stemma campeggia una frasericamata a mano in filo di seta: “NA-TURAE ARS AUXILIUM” ovvero “l’arteè un aiuto della natura”.Come sottolineato dal presidente dellaPro Loco di Colli del Tronto, SandraSpinozzi, il museo situato nell’exfrantoio della Bigattiera Panichi è vi-sitabile anche di domenica, contat-tando i responsabili al numero347.3306200: la visita guidata pre-notata (che dura circa un’ora) prevedela visione di un documentario sullastoria della bacologia nell’ascolanoe poi la visita propriamente detta.

UN MUSEO CHE IDENTIFICA IL TERRITORIO.A Colli del Tronto, il Museo della Bacologia “Carlo Ascenzi”

Fotografo Italo Pulcini

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Un salto indietro nel tempo, un excursus sulleorigini della Banca ma anche una riflessionesul futuro del credito cooperativo, nelle paroledi Francesco Colonnella.Come è diventato socio della Banca PicenaTruentina?Appena ultimati gli studi universitari e tornatoin paese, dovendo acquistare un mezzo ditrasporto (Fiat 500) ho firmato nelle mani delcompianto direttore Nino Ciabò, 12 cambialia scadenza mensile presso l’allora CassaRurale ed Artigiana. Allo scadere dell’anno eonorate le cambiali, ho presentato domandaper diventare socio della Cassa Rurale, conti-nuando una tradizione di famiglia. Mio nonnoFilippo Colonnella, infatti, era stato il socionumero 108 già nel lontano 1904.Da quanto tempo è socio della Banca PicenaTruentina?Sono quindi socio da quasi cinquant’anni eprecisamente dal 1966.Ci racconta alcune vicende che hanno segnatola sua esperienza di socio della Banca PicenaTruentina e come la Banca si è sviluppata,nel corso degli anni, tenendo conto anchedella sua esperienza di amministratore dellastessa azienda di credito?In quegli anni si cominciava già a parlaredella necessità di ampliare le dimensioni dellaCassa Rurale per poter continuare a svolgereun ruolo propulsivo sul territorio e la modalitàpiù naturale per raggiungere lo scopo fu iden-tificata nella fusione con la “Cassa Rurale edArtigiana dei Prestiti San Giacomo della Marca”di Monteprandone. Ma ciò che oggi, a posteriori,ci sembra l’operazione più normale e pacifica,non lo fu all’epoca, quando ancora forti persi-stevano le rivalità campanilistiche tra Acquavivae Monteprandone. Io fui tra i primi a schierarmia favore della fusione delle due Casse Rurali enell’assemblea costituente per la nomina del-l’amministrazione della nuova Banca, fruttodella fusione, risultai primo eletto e rimasinell’amministrazione dal 1970 al 1976; cioè

per due mandati. La fusione tra le due Cassesarà la prima esperienza d’ampliamento cuiseguiranno, durante il periodo 1971-2009, levarie acquisizioni (Colli del Tronto e Torano) el’apertura delle nuove filiali.Quanto ha influito la Banca Picena Truentinasulla sua carriera professionale?Sulla mia carriera professionale non ha influitogranché la esperienza amministrativa pressola Banca, anche se devo riconoscere che inquell’esperienza ho maturato e approfondito ivalori umani ed economici della cooperazione,che poi ho avuto modo di applicare ad altreattività lavorative. Per circa trent’anni, infatti,ho ricoperto un ruolo tecnico e in parte am-ministrativo, quale rappresentante dei dipendentinel Consiglio di Amministrazione presso ilConsorzio Agrario Provinciale di Ascoli Picenoe in quei ruoli l’esperienza della Cassa Ruralemi è stata di grande aiuto.Così come di grande aiuto mi è ritornatal’esperienza accumulata nel Consorzio Agrarioquando, nel 1992, avendo maturato ed ottenutola pensione di anzianità, mi sono dimesso dalConsorzio Agrario e nel 1993 rientrai di nuovonella Cassa Rurale di Acquaviva e Monte-prandone e questa volta, sino al 2001, inqualità di Presidente. In sintesi posso onesta-mente affermare di avere dato e di averericevuto tanto da questa Banca, sotto moltiaspetti, soprattutto in termini valoriali, umanie sociali. Di essa ho vissuto le tappe più si-gnificative della sua crescita, ricevendo lemaggiori soddisfazioni soprattutto quando siè trattato di affrontare e superare i suoimomenti difficili, che pure non sono mancati.La Banca di Credito Cooperativo e quindi laPicena Truentina è un modello valido persupportare lo sviluppo socio-economico diun territorio?La storia ci racconta che le Cooperative diCredito sono nate in momenti economicamentee socialmente difficili. La loro storia più checentenaria ha dimostrato che spesso sono

state l’ancora della salvezza economica dellefamiglie e delle piccole e medie imprese neimomenti di crisi e il motore di sviluppo eco-nomico nei momenti di ripresa e di crescita.Anche oggi, come in altri momenti di ristrettezzae contingentamento del credito, a differenzadelle grandi istituzioni bancarie, le Banche diCredito Cooperativo continuano a stare vicineai loro territori, ovviamente in misura prevalenteai loro soci, impiegando il massimo della lorocapacità di erogazione.Perché, oggi, soprattutto per un giovane èimportante diventare socio di una Banca diCredito Cooperativo?In ogni Comune dove esiste, la Banca diCredito Cooperativo rappresenta la istituzionecreditizia più accessibile, più vicina al cittadino,la più capace di capire le esigenze economichedel territorio, quella che più conosce le po-tenzialità del territorio stesso. Se poi, comenel nostro caso, la BCC ha oltre un secolo divita, rappresenta la sedimentazione storicadelle attività economiche e sociali, è la storiadel territorio e delle persone benemerite, chehanno avuto a cuore la vita e il destino deiloro concittadini a partire dai meno dotati, ri-schiando di persona, specie agli inizi, mettendoa disposizione il proprio tempo e le proprie ri-sorse personali e patrimoniali.Un giovane, diventando socio della BCC, entraufficialmente nel tessuto vitale e nelle radicidel suo luogo di nascita. In essa può trovarele prime e più semplici forme di rapporto fi-nanziario attivo e passivo, per iniziare un’attivitào per assicurare un risparmio lontano da ten-tazioni speculative rischiose.Può infine entrare in un circuito sociale virtuosoche, oltre ad essere un luogo di transazionieconomiche rappresenta, se lo vuole, unascuola di solidarietà dove si può dare ericevere, sia con i rapporti finanziari che conla partecipazione appassionata alle occasionidi dibattito che la Banca, in quanto societàcooperativa, periodicamente offre.

UN SOCIO CHE HA FATTO LA STORIA.L’intervista al Dr. Francesco Colonnella, presidente della Banca Picena Truentina fino al 2001.

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Lo scorso 31 dicembre, ha concluso ilsuo rapporto di lavoro con la Banca PicenaTruentina Credito Cooperativo, per il rag-giungimento dell’età pensionabile, il re-sponsabile dell’agenzia Assimoco di Cen-tobuchi Igino Mozzoni.

Assunto dal 1990, da quando l’allora CassaRurale ed Artigiana di Acquaviva Picena eMonteprandone decise di acquisire dal-l’Assimoco spa l’agenzia assicurativa diSan Benedetto del Tronto, Igino Mozzoniha sempre dimostrato un forte attacca-

mento all’azienda, contribuendo in manieradecisiva alla sua crescita, con la suacomprovata professionalità che meritaunanime riconoscimento e un ringrazia-mento sincero da parte di tutta la BancaPicena Truentina.

L’agricoltura è un settore nevralgico per iltessuto socioeconomico locale: per questomotivo, la Banca Picena Truentina CreditoCooperativo, su iniziativa della FederazioneMarchigiana delle Banche di Credito Coo-perativo, ha aderito alla convenzione con“Creditagri Italia Società Cooperativa P.A.,Confidi” che ha sede a Roma in via XXIVMaggio n. 43: una convenzione finalizzata

alla concessione di operazioni agevolatea favore di imprese appartenenti al settoreagricolo.Il Confidi, associato a CreditAgri Coldiretti,opera in tutto il territorio nazionale edoffre alle imprese associate servizi di ga-ranzia, assistenza e consulenza: un entedi garanzia accreditato presso Ismea-Sgfaper la gestione delle istanze di garanzia

fidi a prima richiesta a valere sui fondi dicui all’articolo 17 comma 5 D. Lgs.29/3/2004 n. 102, iscritto nell’elenco degliintermediari finanziari vigilati ex articolo107 del T.U.B.

Chiunque fosse interessato, può rivolgersisubito all’area crediti o alle filiali dellaBanca Picena Truentina.

L’IMPORTANZA DELLA PROFESSIONALITÀ.L’esempio di Igino Mozzoni, responsabile dell’Agenzia Assimoco di Centobuchi.

VICINI AGLI AGRICOLTORI.La Banca Picena Truentina ha aderito alla convenzione CREDITAGRI.

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