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LA VERIFICA DI PARTE TERZA INDIPENDENTE: UNO STRUMENTO PER AUMENTARE LA
CREDIBILITA’ DELLE ASSERZIONI AMBIENTALI
Giovanni Cottica
Bergamo – Km rosso
13-12-2012
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La comunicazione ambientale: destinatari, contenuti, forma e
requisiti
Attendibilità e verifica di parte terza indipendente
Ecological footprint e carbon footprint
Il ruolo dell’ISO
La verifica della Carbon footprint di Organizzazione ( ISO 14064 )
La verifica del Carbon footprint di Prodotto ( ISO 14067 )
Organization and product environmental footprint
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LE ASSERZIONI AMBIENTALI
DESTINATARI
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Consumatori Pubblico
Azionisti Clienti
Mercato Finanza
Enti governativi
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LE ASSERZIONI AMBIENTALI
Prestazioni ambientali Impatto ambientale
Obiettivi di miglioramento Sostenibilità
Organizzazione
Prodotto
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CONTENUTI
LE ASSERZIONI AMBIENTALI
FORME DI COMUNICAZIONE
Organizzazione
Prodotto
Marchi Etichette Studi di LCA EPD Product Carbon Footprint Product Environmental Footprint
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Inventari gas serra Rapporti ambientali Dichiarazioni ambientali Rapporti OEF (Organization Environmental Footprint) Rapporti di sostenibilità Pagine web
LE ASSERZIONI AMBIENTALI
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PRINCIPI /REQUISITI
Chiarezza
Accuratezza
Specificità
Coerenza Visibilità
Comparabilità
Asserzione Ambientale
LE ASSERZIONI AMBIENTALI
ATTENDIBILITA’
L’informazione ambientale oltre ad essere veritiera deve essere
VERIFICABILE
e, per quanto possibile,
VERIFICATA
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LE ASSERZIONI AMBIENTALI
ATTENDIBILITA’
Indicazione della fonte dove è possibile trovare
approfondimenti
Metodologie riconosciute ( es. ISO, GHG PROTOCOL ) a
livello internazionale
Veridicità, credibilità e verificabilità
Verifica tramite certificazione di terza parte
indipendente
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LE ASSERZIONI AMBIENTALI
SCHEMI CHE RICHIEDONO OBBLIGATORIAMENTE UNA
VERIFICA DI PARTE TERZA INDIPENDENTE
Comunicazione emissioni GHG in ambito ETS
(cogente )
Dichiarazione ambientale EMAS
EPD
LEED
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LE ASSERZIONI AMBIENTALI
PERCHE’ UNA VERIFICA DI PARTE TERZA INDIPENDENTE ?
Rassicurazione per l’Azienda che le asserzioni sono conformi
agli schemi e linee guida riconosciuti a livello internazionale
Livello di garanzia
Maggiore credibilità ed imparzialità
Minor rischio di green washing
Aumento del valore ambientale dell’Azienda e/o della proposta
commerciale
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LE ASSERZIONI AMBIENTALI
ECOLOGICAL FOOTPRINT E CARBONFOOTPRINT
L’ecological footprint mostra come le emissioni di carbonio si
paragonano e interagiscono con gli altri elementi della domanda
umana, come la nostra pressione sulle sorgenti di cibo, la quantità
di risorse presenti richieste per produrre i beni e servizi che
consumiamo e l’ammontare di terreno che sottraiamo alla
produzione per pavimentarlo per costruire città e strade.
Il carbon footprint è pari al 54 % dell’intero Ecological
footprint dell’umanità
ed è la componente che aumenta più rapidamente.
Il carbonfootprint dell’umanità è aumentato di 11 volte dal 1961.
La riduzione del carbon footprint dell’umanità è lo step più
importante che possiamo realizzare per porre fine al
sovrasfruttamento e vivere all’interno delle risorse del nostro
pianeta.
( fonte: Global footprint network )
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IL RUOLO DI I S O
(International Organization for Standardization )
Di fronte al proliferare di norme/ linee guida e schemi a tutti i
livelli ( nazionali, di settore, di Enti vari ) ISO ha sentito il
bisogno di cercare di armonizzare a livello internazionale i vari
documenti esistenti e sviluppare nuovi standards in modo da
aumentare
la comparabilità e la credibilità delle asserzioni
ambientali con particolare riferimento all’impronta di
carbonio
GC
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LE NORME ISO
Norme internazionali disponibili
ISO 14064-1: 2006 – specifiche e guida, al livello di
organizzazione, per la quantificazione e rendicontazione delle
emissioni di gas ad effetto serra e loro rimozione
ISO 14064-2: 2006 – specifiche e guida, al livello di progetto, per
la quantificazione, monitoraggio e rendicontazione delle riduzioni
delle emissioni di gas ad effetto serra o dell’aumento della loro
rimozione
ISO 14064-3: 2006 – specifiche e guida per la validazione e
verifica delle asserzioni relative ai gas ad effetto serra
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LE NORME ISO
Norme internazionali disponibili
ISO 14065:2007 – Requisiti per gli Organismi di validazione e
verifica dei gas ad effetto serra specifiche e guida per la
validazione e verifica delle asserzioni relative ai gas ad effetto
serra per l’utilizzo nell’accreditamento o in altre forme di
riconoscimento
ISO 14066:2011 – Requisiti per la competenza dei gruppi di
validazione e verifica dei gas ad effetto serra
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Norme internazionali in preparazione
ISO/DIS 14067 2 - Carbon footprint of products - Requirements
and guidelines for quantification and communication
ISO/WD TR 14069 - GHG-Quantification and reporting emissions
for organizations (Carbonfootprint of organization) Guidance
for the application of ISO 14064-1
ISO/WD 14046.3 - Life cycle assessment - Water footprint -
Requirements and guidelines
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INVENTARI GHG DI ORGANIZZAZIONE
Norma ISO UNI 14064
Fornisce un insieme di requisiti inequivocabili e
verificabili o specifiche di sostegno alle organizzazioni
ed ai proponenti di progetti di GHG fornendo un
metodo di quantificazione, di controllo e di verifica che
accerta che
“ una tonnellata di carbonio sia sempre una
tonnellata di carbonio “
GC
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Norma ISO UNI 14064
Strumento comune di riferimento per i governi ed il mondo
industriale per quantificare, gestire e ridurre le emissioni di
GHG
Australia e Canada hanno adottato la nuova norma per i
meccanismi nazionali di controllo delle emissioni di GHG
Utilizzabile in tutto o in parte anche dagli amministratori
degli schemi di GHG per realizzare sistemi standardizzati,
sostenendo la compatibilità e comparabilità delle regole e la
credibilità dei revisori della contabilità dei GHG
Consente di seguire meglio l’evoluzione delle prestazioni e
dei progressi nella riduzione delle emissioni e/o l’aumento
delle rimozioni di GHG
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Norma ISO UNI 14064
BENEFICI ATTESI
Aumenta l’integrità ambientale promuovendo la coerenza,
trasparenza e la credibilità nella quantificazione, controllo,
rendicontazione e verifica delle emissioni di GHG
Promuove la sorveglianza delle emissioni di GHG, le verifiche e
la redazione dei rapporti
Consente alle organizzazioni di identificare e gestire gli obblighi,
i vantaggi ed i rischi legati alle emissioni di GHG
Facilita la commercializzazione dei permessi e dei crediti di
emissione
Favorisce la progettazione, lo sviluppo e l’applicazione di
iniziative e programmi volti all’abbattimento degli inquinanti
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Norma ISO UNI 14064
Opportunità e possibilità di integrazione con altri sistemi di
gestione ( ISO 9001 e ISO 14001 ).
Miglioramento della visibilità e dell’immagine nei confronti
dell’opinione pubblica, dei gruppi di interesse e del mercato per
le Organizzazioni che presentano il proprio bilancio ambientale
per la CO2 “ certificato”
Bilanci dei GHG “certificati” da un soggetto terzo indipendente
come strumento di comunicazione delle prestazioni in termini di
impegno e risultati nella riduzione dei gas serra rivolto ai partner
commerciali, agli stakeholders, ai clienti ed alle autorità
Possibilità di inserire bilanci di GHG “ certificati” a fronte di una
norma internazionale nei bilanci ambientali o di sostenibilità GC
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Possibile utilizzo da parte della Pubblica Amministrazione ed Enti
Locali per far certificare da Organismi di parte terza le riduzioni di
emissioni di CO2 ottenute con interventi di miglioramento di
efficienza energetica od altre azioni locali, favorendo in tal modo il
consenso e la sensibilizzazione dei cittadini
Maggior credibilità dei bilanci emissivi legati ad iniziative nazionali (
settori non EU ETS ) di riduzioni per raggiungere gli obiettivi
assegnati dal protocollo di Kyoto
Possibili vantaggi, finanziamenti, agevolazioni e riconoscimento di
crediti per le Organizzazioni pubbliche e private a seguito di
riduzioni di emissioni di GHG “certificate” da un Organismo
Indipendente secondo una norma internazionale
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Norma ISO UNI 14064
DICHIARAZIONE DI VERIFICA per l’anno xxxx
A SEGUITO DELLE ATTIVITÀ DI VERIFICA ESEGUITA NEI CONFRONTI DI:
Ragione sociale cliente
Indirizzo
Riferimenti all’installazione:
La verifica delle emissioni GHG è stata eseguita sulla base di:
• XXX Asserzione GHG:
[data e numero versione.]
La verifica è stata effettuata ai sensi della UNI EN ISO 14064-3, della UNI EN ISO 14065, e
del Regolamento RT15 di Accredia
Dichiarazione
[in caso di dichiarazione positiva]
Sulla base di quanto sopra e dell’esame dell’asserzione GHG dell’organizzazione, del suo
database e della sua generazione, (con riserve per eventuali segnalazioni indicate
successivamente)
si dichiara che la verifica ha avuto esito positivo,
in quanto:
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[1) nel caso di un ragionevole livello di garanzia]
Sulla base del processo e delle procedure condotti, l’asserzione relativa ai GHG:
- È SOSTANZIALMENTE CORRETTA ED È UNA GIUSTA RAPPRESENTAZIONE DEI DATI E
DELLE INFORMAZIONI DI GHG;
- È PREPARATA SECONDO LE PERTINENTI NORME INTERNAZIONALI SULLA
QUANTIFICAZIONE, MONITORAGGIO E RENDICONTAZIONE DI GHG O SULLE NORME O
PRASSI NAZIONALI PERTINENTI E RISULTA IN ACCORDO ALLA UNI ISO 14064-1.
[2) nel caso di un limitato livello di garanzia]
Sulla base del processo e delle procedure condotti, non c’è alcuna evidenza del fatto che
l’asserzione relativa ai GHG:
- NON SIA SOSTANZIALMENTE CORRETTA E NON SIA UNA GIUSTA RAPPRESENTAZIONE DEI
DATI E DELLE INFORMAZIONI DI GHG;
- NON SIA STATA PREPARATA SECONDO LE PERTINENTI NORME INTERNAZIONALI SULLA
QUANTIFICAZIONE, MONITORAGGIO E RENDICONTAZIONE DI GHG O SULLE NORME O
PRASSI NAZIONALI PERTINENTI E RISULTA IN ACCORDO ALLA UNI ISO 14064-1.
Visto quanto sopra e sulla base del rapporto di verifica (del [data delle verifica]), si conclude
che i dati presentati nell’asserzione GHG sono privi di omissioni, di non-conformità, di errori di
ogni tipo che potrebbero portare a dichiarazioni errate per quanto riguarda il quantitativo
totale delle emissioni.
L’emissione di GHG per l’anno è di (tonnellate CO2e).
LIVELLI DI GARANZIA
Norma ISO UNI 14064
ACCREDITAMENTO
L’Ente nazionale italiano di accreditamento (ACCREDIA) ha
emanato recentamente il Regolamento per l’accreditamento degli
Organismi di verifica degli inventari GHG predisposti in accordo
con la norma UNI EN ISO 14064-1.
Lo stesso regolamento servirà come base per definire le norme
per il rilascio dell’accreditamento agli Organismi che già operano
in Italia per la verifica delle Comunicazioni delle emissioni di gas
ad effetto serra in ambito EU ETS in conformità al nuovo
Regolamento europeo
GC
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Norma ISO UNI 14064
ACCREDITAMENTO
La norma può costituire anche un utile supporto per le
Organizzazioni per la gestione di tutte le problematiche
connesse con gli adempimenti derivanti dalla normativa cogente
EU ETS.
UNI già nel 2008 aveva infatti elaborato il Rapporto Tecnico
UNI/TR 11286
“ANALISI DEI POSSIBILI UTILIZZI DELLE NORME UNI ISO 14064 e UNI
ISO 14066 NEL CAMPO DELLE EMISSIONI DI GAS AD EFFETTO SRRA,
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A QUANTO PREVISTO DALLA
DIRETTIVA 2003/87/CE ( Direttiva Emissions Trading )”
GC
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IL CARBON DISCLOSURE PROJECT
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Il Carbon Disclosure Projet (CDP) è un organizzazione
indipendente no profit che opera per guidare la riduzione delle
emissioni di gas serra e per un uso sostenibile della risorsa idrica
da parte delle imprese e delle comunità, mettendo a disposizione
delle aziende un sistema globale per misurare, divulgare, gestire e
condividere informazioni sui cambiamenti climatici.
Il programma “catena di fornitura” CDP permette alle aziende di
implementare con successo strategie che coinvolgono i fornitori
nella riduzione delle emissioni della catena di fornitura e di gestire
i rischi in un clima in cambiamento
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ITALY REPORT 2012
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Presentato a novembre 2012
Aumentato il numero di imprese rispondenti del 30% rispetto
all’anno precedente ( 46 rispondenti )
Nove settori differenti:
beni e servizi, energia, finanza, sanità, industria, information
technology, materiali, telecomunicazioni ed utilities
Il 70% delle imprese rispondenti dichiara che il “climate change” è
stato integrato nelle loro strategie di businnes globale
Il 72% delle imprese rispondenti ha cominciato a comunicare il
loro “focus” su questi aspetti in rapporti volontari, mostrando il
loro interesse a divulgare al pubblico le loro attività
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ITALY REPORT 2012
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L’impegno nel carbon management risulta elevato ed in crescita e
le emissioni riportate dal panel italiano sono cresciute dal 2009 al
2011
- da 249 a 269 milioni di ton di CO2 eq per le emissioni scope1
-da 9 a 20 milioni di ton per le emissioni scope 2
Nel 2011 22 imprese avevano rendicontato anche le emissioni
scope 3, nel 2012 il numero è cresciuto a 30
-Con riferimento alle imprese che hanno riportato i dati per l’ultimo
anno si osserva una diminuzione da 258 a 244 milioni di ton, pari al
5%. Tale riduzione è attribuibile ad iniziative ad hoc solo per il 50%,
mentre il rimanente è dovuto ad una contrazione dell’attività
produttiva.
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Norma ISO UNI 14064
IL CARBON DISCLOSURE PROJECT
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La verifica di terza parte degli inventari delle emissioni non è
richiesta espressamente da CDP, anche se è fortemente
incoraggiata e la metodologia di scoring ne tiene debitamente
conto.
Gli statements delle verifiche sono valutati ed approvati da CDP
anche in base agli standard di verifica utilizzati
Il numero di Aziende italiane che hanno fornito uno statement di
verifica approvato da CDP è passato da 11 nel 2001 a 21 nel 2012 a
dimostrazione dell’importanza che viene attribuita alla verifica di
parte terza dei dati presentati
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Norma ISO UNI 14064
IL CARBON DISCLOSURE PROJECT
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Non sono stati giudicati completamente soddisfacenti gli
statement rilasciati sui Rapporti di sostenibilità in accordo con lo
standard ISAE 3000 dove non risulta un preciso riferimento alle
emissioni per cui è stato fornito un livello di garanzia “ragionevole
o limitato “
La recente uscita dello standard GHG PROTOCOL Scope 3 che ha
ridefinito ben 15 categorie di emissioni scope 3 dovrebbe spingere
più compagnie a rendicontare anche le emissioni scope 3.
I report delle emissioni redatti secondo il GHG Protocol risultano
sostanzialmente conformi alla UNI ISO 14064-1 e possono essere
verificati secondo la norma UNI EN ISO 14064-3
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CARBONFOOTPRINT DI PRODOTTO ( CFP ) ISO/DIS 14067 2 Carbon footprint of products –
Requirements and guidelines for quantification and communication
LA VERIFICA DEL CARBON FOOTPRINT
La verifica del carbon footprint di prodotto può essere effettuata
secondo livelli differenti di garanzia e sulla base di impostazioni
differenti date dalle singole norme.
I livelli dipendono principalmente dall’uso che l’organizzazione
intende fare del carbon footprint e da chi sono i destinatari dei
risultati:
uno studio rivolto ai consumatori finali, per orientarne le scelte
d’acquisto, richiede un livello di verifica superiore rispetto ad uno
studio utilizzato internamente per ridurre le emissioni di gas serra.
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CARBONFOOTPRINT DI PRODOTTO ( CFP ) ISO/DIS 14067 2
La ISO 14067 richiede una verifica di terza parte indipendente
qualora le informazioni del carbon footprint siano comunicate ai
consumatori.
La competenza dei verificatori deve essere determinata in accordo
alle ISO 14066, ISO 14044 o ISO 14025.
La norma introduce requisiti di verifica specifici in funzione delle
forme di comunicazione del carbon footprint utilizzate e facenti
riferimento alle corrispondenti norme ISO sull’etichettatura di
prodotto.
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CARBONFOOTPRINT DI PRODOTTO ( CFP ) ISO/DIS 14067 2
Una prima distinzione può essere fatta fra obiettivi interni ed esterni
all’organizzazione.
Un’organizzazione può applicare il carbon footprint di prodotto
esclusivamente per un uso interno dei risultati, ad esempio per:
- identificare opportunità di riduzione delle emissioni di gas serra
lungo il ciclo vita del prodotto
- valutare i potenziali rischi generati da normative sulle emissioni di
gas serra e da fluttuazioni di costo e disponibilità di fonti
energetiche.
In questi casi l’applicazione del carbon footprint si limita alla fase di
quantificazione; successivamente possono essere attuate misure di
riduzione delle emissioni e nuovamente aggiornata la
quantificazione, secondo il processo di miglioramento continuo.
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CARBONFOOTPRINT DI PRODOTTO ( CFP ) ISO/DIS 14067 2
Nella maggior parte dei casi, tuttavia, le organizzazioni che implementano il
carbon footprint hanno obiettivi esterni, che prevedono la comunicazione dei
risultati a destinatari terzi rispetto all’azienda e di tipologia molto diversa.
Esempi di obiettivi esterni sono:
-divulgare le prestazioni dei propri prodotti rispetto ai gas serra nel
tempo (performance tracking) e l’impegno contro il cambiamento
climatico;
-fornire informazioni ai propri clienti o altre aziende coinvolte nella
catena di fornitura
-fornire informazioni ai consumatori per influenzarne le scelte
d’acquisto
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Organisation and product Environmental Footprint (OEF – PEF)
Con l’obiettivo di creare una metodologia armonizzata a livello europeo per gli studi di
Environmental Footprint (impronta ambientale), sono stati implementati due schemi in via di
sperimentazione a livello europeo.
L’OEF (Organisation Environmental Footprint) è un sistema di misurazione multi-criterio della performance
ambientale di una organizzazione che produce beni e/o servizi, di tipo pubblico o privato.
L’OEF è una metodologia che permette di modellizzare gli impatti misurabili dei flussi di materiali ed energia,
delle emissioni e dei rifiuti associati alle attività dell’Organizzazione in una prospettiva di supply-chain. La
metodologia LCA che ne è alla base prende in considerazione tutte le interazioni ambientali rilevanti
associate ai beni, ai servizi, alle attività durante tutto il flusso nella supply-chain, a differenza di altri schemi
che si concentrano sugli aspetti relativi al singolo sito produttivo o a all’impatto su una singola matrice
ambientale, per ridurre le possibilità di mancanza di certezza nell’attribuzione delle responsabilità per quanto
riguarda gli impatti sull’ambiente.
La PEF è una metodologia multi-criterio per
l’individuazione degli impatti ambientali
imputabili a un singolo bene o servizio, lungo la
catena del valore, dall’estrazione delle materie
prime alla produzione, uso e gestione del rifiuto.
Anche questo schema si basa sulla metodologia
LCA.