La vera storia dell'Inter.DOC

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Premessa Questo libretto si prefigge di ripercorrere la storia dell’Inter non solo soffermandosi sul palmares e comunque sulle vicende che si possono trovare su molte altre pubblicazioni, ma anche su fatti spesso meno conosciuti, ma comunque importanti, che possono dare spiegazioni a molti perché. Il libro parte dall’assunto che l’Inter, in realtà, pur essendo una delle squadre più titolate d’Italia e del mondo, vanta meriti ben maggiori dei suoi titoli. Esso perciò si sofferma in modo particolare nell’esaminare l’autentico valore della squadra nel susseguirsi delle stagioni. In questa pubblicazione, perciò, i titoli contano meno dei meriti e, soprattutto, più di tutto conta l’onestà, oltre che il divertimento, la passione e l’emozione che l’Inter ha dato e riesce a dare. Questa particolare storia dell’Inter va considerata in ogni caso opera di un tifoso che, come tutti i tifosi, si crede obiettivo, ma potrebbe non esserlo. Va perciò presa per quello che è, non avendo nessuna pretesa di essere infallibile. Inoltre, essendo molte notizie riprese da ricordi personali spesso datati di anni e da ricordi personali di altri tifosi, spesso molto in là con l’età, se in qualche cosa non fosse preciso, l’autore, scusandosi anticipatamente, si dichiara pronto a prenderne atto. Infine, anche se ricco di vena polemica, questo libro non vuole colpire nessuno e non vuole offendere nessuno. E’ rivolto ai fratelli di tifo, è stato scritto con allegria e per dare allegria. Se,  perciò, lo dovesse leggere un non interista o un anti interista, lo prenda per qu ello che è, come, cioè, un libro che può essere opinabile. E non se la prenda. Chi interista non è, infatti, non solo non sarà d’accordo su tanti fatti e tante interpretazioni, ma, soprattutto, non sarà in grado di capirne lo spirito. 1

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Premessa

Questo libretto si prefigge di ripercorrere la storia dell’Inter non solo soffermandosi sul palmares e

comunque sulle vicende che si possono trovare su molte altre pubblicazioni, ma anche su fatti

spesso meno conosciuti, ma comunque importanti, che possono dare spiegazioni a molti perché.

Il libro parte dall’assunto che l’Inter, in realtà, pur essendo una delle squadre più titolate d’Italia e

del mondo, vanta meriti ben maggiori dei suoi titoli. Esso perciò si sofferma in modo particolare

nell’esaminare l’autentico valore della squadra nel susseguirsi delle stagioni.

In questa pubblicazione, perciò, i titoli contano meno dei meriti e, soprattutto, più di tutto conta

l’onestà, oltre che il divertimento, la passione e l’emozione che l’Inter ha dato e riesce a dare.

Questa particolare storia dell’Inter va considerata in ogni caso opera di un tifoso che, come tutti i

tifosi, si crede obiettivo, ma potrebbe non esserlo. Va perciò presa per quello che è, non avendo

nessuna pretesa di essere infallibile.

Inoltre, essendo molte notizie riprese da ricordi personali spesso datati di anni e da ricordi personali

di altri tifosi, spesso molto in là con l’età, se in qualche cosa non fosse preciso, l’autore, scusandosianticipatamente, si dichiara pronto a prenderne atto.

Infine, anche se ricco di vena polemica, questo libro non vuole colpire nessuno e non vuole

offendere nessuno. E’ rivolto ai fratelli di tifo, è stato scritto con allegria e per dare allegria. Se,

 perciò, lo dovesse leggere un non interista o un anti interista, lo prenda per quello che è, come, cioè,

un libro che può essere opinabile. E non se la prenda. Chi interista non è, infatti, non solo non sarà

d’accordo su tanti fatti e tante interpretazioni, ma, soprattutto, non sarà in grado di capirne lo

spirito.

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Introduzione

Era il 1963 (avevo 7 anni) e da poco abitavo a Fano. Non sapevo ancora cosa fosse il calcio ma,

seguendo i discorsi di alcuni bambini più grandi, sentii parlare di due squadre che lottavano per 

vincere lo scudetto. Una era in vantaggio, l’altra inseguiva. D’istinto parteggiai per l’inseguitrice,che poi vinse: cominciava il ciclo della Grande Inter e cominciava la mia passione per i colori

nerazzurri.

Fu scelta oculata? Non so. So che non me ne sono pentito. Certo, come tutti gli interisti ho avuto

grandi gioie ma, spesso, anche atroci delusioni. Sempre, però, nella consapevolezza che le vittorie e

i trofei non dicono tutto di una squadra, che non sempre vince il migliore e che l’Inter è stata ben

 più grande di quello che dicono i suoi pur numerosi trofei.

Ogni appassionato di calcio ha, di questo sport, che è anche un gioco, una sua visione, un suo

ideale, una sua interpretazione. Così si può dare particolare importanza al livello medio di

rendimento di una squadra o, invece, considerare di più le singole imprese. Ma si può anche

“fantasticare”, ipotizzando un calcio senza scorrettezze, o col fuorigioco limitato alla sola area dirigore, ecc.

Il calcio concreto, rispetto a quello teorico, ha il vantaggio che è effettivamente giocato. Per contro,

 possiede il limite dell’imperfezione.

Il calcio giocato è come uno specchio in cui si può intravedere il proprio ideale di calcio, ma non è

immune dal caso, da errori umani e, perfino, da imbrogli, quali doping e calcio scommesse.

Insomma, su questa terra non sempre trionfa il bene, si evidenzia il bello, vince il migliore, viene

 premiato chi merita.

Ci sono, certo, regole e norme atte a proteggere la giustizia, la bravura e il merito, ma non possono

dare una garanzia assoluta e, perciò, fortuna e sfortuna, come a tressette, vanno considerate come parte del gioco.

La mia passione nerazzurra mi ha portato a ripercorrere i 104 anni della storia dell’Inter, non solo

considerando i fatti di cronaca calcistica, ma anche una pariciolare visione delle cose e del calcio; e

non stando al di sopra delle parti, ma lasciandomi coinvolgere come un musicista si lascia

coinvolgere dalla sua musica.

Tutto ciò, però, non è andato a discapito dell’obiettività e della ricerca della verità, perché il tifoso

nerazzurro è particolare: se non gli piace perdere immeritatamente, non gli piace neanche vincere

senza averlo meritato.

Il tifoso interista è capace, nella vittoria come nella sconfitta, di grandi emozioni: enormi gioie e

cocenti delusioni. Nerazzurro sempre, anche i serie Z e sempre orgogliosamente. Convinto che,

 poiché la propria squadra non ha mai preteso di vincere a tutti i costi, poiché si è sempre mantenuta

al di sopra di ogni sospetto, poiché nei suoi trionfi non è mai stata favorita in modo determinante né

da errori arbitrali né da decisioni di “palazzo”ma, anzi, spesso ha trovato in questi organismi

ostacoli inaspettati, i trofei dell’Inter valgono di più.

Gli interisti sono felici soprattutto di essere tali. Poi, anche dei risultati positivi.

Alcuni affermano che per tifare l’Inter occorre una certa vocazione alla sofferenza. Io invece penso

che il tifoso nerazzurro assomigli un po’ ad Armand Duval, l’amante della “Signora delle Camelie”,

del famoso romanzo di Alexander Dumas che, vittima della sua passione amorosa, piangeangustiato per la scomparsa di lei, che, però, gli ha regalato momenti di intensissimo ed indelebile

gaudio.

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Allo stesso modo il tifoso interista: se, come molti dicono, ha spesso rosicato (anche se non tanto

 per le sconfitte, quanto per come queste sono spesso maturate), e la cosa, non lo nego, ha

comportato frustrazione, proprio per questo ha maturato una capacità di gioire superiore.

Proprio perché ad essere interisti si soffre di più, si è anche capaci di gioire di più.

Gioie e dolori, cioè emozioni, cioè vita.

L’Inter dà vita, ma, anche, chiede vita. Al tifoso interista il cuore può verire meno per l’emozione,

ma, in compenso, egli non avrà mai il rimpianto di non aver vissuto col cuore.

L’interismo vero è, se ben interpretato, anche una scuola di vita e un modo di vivere.

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1. Gli albori: gli anni ’10 e ’20. Si delinea il carattere del tifoso interista.

L’FC Internazionale viene costituita nel 1908 e fin dagli inizi tende a caratterizzarsi, rispetto ad

altre squadre, per il fatto di annoverare, tra le sue fila, giocatori di grande classe.1

Così fin dai primi anni il tifoso interista comincia ad assumere una precisa fisionomia che perdura

tuttora: amerà spesso più la giocata del campione che un risultato favorevole, più il crogiolarsi suciò che sarebbe potuto accadere se… (ad esempio, se l’arbitro non avesse permesso i falli tattici),

che sentirsi frustrato per un’eventuale sconfitta sentita come immeritata. Soprattutto diverrà capace

di gustare le gesta dei fuoriclasse come i sommellier assaporano i vini migliori e così, pur 

rimanendo tifosissimo, ad andare al di là del tifo fino a riuscire ad esaltarsi alle gesta di tutti i grandi

del calcio che, qualunque casacca indossino, sono moralmente considerati interisti.

In quegli anni l’Inter vinse 2 campionati. Il primo, nel 1910, durante un periodo dominato dalla

Pro Vercelli di cui sconfisse, allo spareggio, la squadra dei ragazzi schierata per protestare per il

mancato rinvio della partita.

Se la decisione dei dirigenti della Pro Vercelli di far giocare ai ragazzi lo spareggio certamente

favorì il primo scudetto nerazzurro, tuttavia non si può affermare che questo fu “rubato”, sia perchél’Inter non tramò per il non rinvio della partita, ma, solo, si adeguò alla decisione della FGCI, sia

 perché è tutt’altro che scontato che perdesse la finale. Infatti, in quel torneo, l’Inter, dopo una

 partenza sottotono, si riprese alla grande, raggiungendo in classifica i piemontesi. E gli scontri

diretti si conclusero con una vittoria per parte, per cui i nerazzurri potevano benissimo vincere lo

spareggio anche contro i titolari della Pro Vercelli. Del resto il tasso di classe dei milanesi forse era

superiore a quello della squadra di Vercelli, che, però, era più grintosa e fisica (forse troppo).

L’Inter di quegli anni, infatti, era, a detta di molti, la squadra che giocava il calcio migliore e più

spettacolare d’Italia.

 Nonostante ciò, il secondo scudetto nerazzurro è conquistato solo nel 1920.

L’Inter di allora, come spesso accade alle squadre dove giocano vari fuoriclasse, si caratterizzava

 per essere lunatica, umorale, incostante. I fuoriclasse, infatti, mentre se in “giornata sì” possono fare

“la differenza”, quando non sono in forma possono addirittura risultare dannosi, in quanto meno

abituati al gioco collettivo, all’impegno, e più portati a strafare (oltre al fatto che la loro stessa

squadra di appartenenza, abituata ad affidarsi alle loro imprese, di solito non sviluppa un adeguato

gioco corale).

La Prima Guerra Mondiale danneggiò sicuramente i nerazzurri più di altre squadre, in quanto

coincidono con gli anni della maturità calcistica del più grande talento italiano di quei tempi:

Cevenini III.

Durante gli anni della Grande Guerra furono giocati solo pochi tornei non ufficiali con quei pochi

giocatori che non erano al fronte, tra cui Cevenini III, per dare alla gente, per quanto possibile,

l’illusione della normalità. In quei momenti particolari, in cui molte cose, tra cui il calcio, vennero

relativizzate in quanto di non fondamentale importanza, Cevenini III, sebbene fosse sempre

tesserato come interista, indossò i colori rossoneri, portando il Milan alla vittoria di qualche torneo

informale (scrivo ciò giusto per la cronaca).

Ma, appena ripresi i tornei ufficiali, vinse, con l’Inter, il primo scudetto del dopoguerra (1919-20).

Cevenini III fu poi prestato, per la sola stagione 1920-21, unica ad aver assegnato 2 scudetti, alla

 Novese, che vinse lo scudetto organizzato dalla FGCI, cioè quello ufficiale, anche se le squadre più

1 Negli anni 10’ e 20’ nell’Inter hanno militato quelli che vengono considerati tra i giocatori più ricchi di talento che

allora calcassero i terreni di gioco italiani. Innanzi tutto Cevenini III. Poi Aebi, Bernardini e Conti. Ma non possonoessere dimenticati Agradi, Fossati e Powolny, grande goleador magiaro che si fermò in Italia per troppo poco tempo.

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forti si affrontarono nel campionato organizzato dal CCI, in cui vinse la Pro Vercelli (il campionato

CCI fu successivamente riconosciuto anche dalla FGCI).

Gli anni ’20, nonostante alcuni grandi campioni, per l’Inter furono meno ricchi di soddisfazione che

quelli del decennio precedente.

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2. Gli anni dell’Ambrosiana

Stagione 1929-30:

 Nel primo campionato a girone unico l’Inter, che a quel tempo si chiamava Ambrosiana, vince il

suo terzo campionato superando il Genoa di 2 punti e la Juventus di 5.

Con la Juventus vinse 2-1 a Torino e 2-0 a Milano, col Genoa vinse 4-1 a Genova e pareggiò 3-3 aMilano: era la terz’ultima giornata di campionato e prima dell’inizio della gara crollarono le

tribune. I giocatori milanesi iniziarono la partita frastornati e fu subito 2-0 per il Genoa e Allemandi

venne espulso. Ma Meazza, con tre gol, permise all’Inter di pareggiare. Nei minuti finali il Genoa

sbagliò un rigore.

L’Inter vinse almeno una volta con tutte le altre 17 squadre che parteciarono al torneo. Col Milan

furono due successi: 2-1 e 2-0.

Formazione tipo: Degani, Gianfrandoni, Allemandi, Rivolta, Viani, Castellazzi, Visentin, Serantoni,

Meazza, Blasevich, Conti.

Autentici fuoriclasse furono Meazza, Rivolta e Conti. Conti è alla fine di una grande carriera,Meazza è agli inizi. Meazza fa cose straordinarie: dribbling, tocchi di classe purissima, tiro,

inventiva, precisione, intelligenza tattica, scatto e accelerazione brucianti, gran colpo di testa

nonostante fosse alto 1,69. Uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi. Per alcuni che lo videro,

come Prisco e Fraizzoli (che avevano però il cuore nerazzurro), è stato il più grande. Dette il meglio

di sé fino al 1938, finché dei disturbi circolatori non gli impedirono di fare ancora da mattatore.

Aveva 28 anni.

Sebbene quando in forma potesse fare cose negate ad altri, non sempre giocò al massimo delle sue

 possibilità. Amava infatti la bella vita, le donne, il gioco, le ore piccole e il fumo (pare fumasse 60

sigarette al giorno -ma forse non sempre-).

Inoltre non di rado si risparmiava per le partite importanti, perché di falli ne subiva moltissimi e nelcalcio estremamente rude di allora erano facili gli infortuni, anche gravi, specialmente fuori “casa”.

Stesso discorso vale per Rivalta, fuoriclasse “doc”. Amante della bella vita, andava a sprazzi,

altenando grandi prestazioni a prove opache.

L’Ambrosiana fu la prima squadra italiana a partecipare all Coppa Europa Centrale, che allora era

una manifestazione importante perché metteva a confronto le migliori squadre austriache,

cecoslovacche, ungheresi e italiane, nazioni in cui si giocava un grande calcio. 2

Ma spesso questa manifestazione fu rovinata da violenze, timori di invasioni di campo ed arbitraggi

disastrosi. Inoltre il torneo veniva giocato d’estate, quando il campionato italiano si era appena

concluso, quando cioè le squadre italiane non potevano essere nella forma migliore. Basti pensare

che tra le italiane solo il Bologna vinse, per due volte, tale trofeo, una volta non disputando neanchela finale perché le altre due semifinaliste furono squalificate per violenze.

 Nel primo turno l’Ambrosiana, nonostante l’arbitro, la sfortuna e gli infortuni, eliminò l’Ujpest.

 Nel secondo turno, soprattutto a causa dell’arbitro, a Milano non riuscì ad andare oltre il 2-2 con lo

Sparta Praga, in una partita durissima nella quale subì la perdita, per grave infortunio, sia del

 portiere titolare che del suo vice. I milanesi affrontarono poi la partita di ritorno praticamente votati

alla sconfitta: sul morale della squadra gravava la minaccia dei tifosi dello Sparta, famosi per le loro

turbolenze. L’Ambrosiana giocò senza impegno e lo Sparta vinse 6-1. Non accadde nulla di grave e

tutti furono contenti.

Stagione 1930-31:

2 Anche se dopo la seconga guerra mondiale tale manifestazione fu ripresa, non assunse più all’importanza di prima perché non metteva più a confronto le migliori squadre delle nazioni partecipanti.

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Conti gioca solo 13 partite e a fine stagione si ritirerà a 30 anni. Titolare al suo posto è Ferrero.

Gianfrandoni, terzino titolare, si infortuna alla seconda giornata e, in pratica, chiude quel giorno la

sua carriera. Viene sostituito da Bolzoni. In Porta si alternano Smerzi e Degani, i due portieri

infortunatisi l’anno precedente.

Formazione tipo: Smerzi, Bolzoni, Allemandi , Viani, Castellazzi, Rivolta, Visentin II, Serantoni,Meazza, Blasevich, Ferrero.

Il campionato dell’Ambrosiana è condizionato da una bruttissima partenza: il bilancio delle prime 9

gare è il seguente: 1 vittoria, 4 pareggi e 5 sconfitte. Meazza fa cose straordinarie ma l’andamento

della squadra, che conclude al 5° posto a 17 punti dalla Juventus, è incostante. Nelle partite con la

Juve, l’Ambrosiana incassa 2 sconfitte: 2-3 e 0-1. Col Milan, invece, fu: 1-1 e 4-1

Stagione 1931-32:

Rispetto all’anno precedente manca Blasevich, grande colpitore di testa. Meazza è militare ma

riesce a giocare molte partite. Vengono ingaggiati 2 fuoriclasse sudamericani: Demaria, talento

argentino e Scarone, uruguaiano, considerato il Pelè degli anni ’20. Scarone, quasi trentatreenne, havinto tutto con la sua Nazionale: una Coppa del Mondo e due Olimpiadi. Nonostante l’età, che per 

un calciatore di allora era quasi veneranda, arrivò ancora in grande efficienza. Dotato di classe

immensa, eccelleva sia in regia che in attacco, sia di piede che di testa. Deliziò lo stesso Meazza che

ne rimase ammirato e lo disse il più grande. Nell’Ambrosiana potè giocare solo 14 partite

realizzando 7 reti, a causa di un grave infortunio. A fine stagione passò al Palermo, ma non tornò

 più ai livelli di prima.

L’Ambrosiana, dunque, quell’anno si presentò fortissima in attacco, ricca di classe, ma poco

concreta. Finì sesta a 16 punti dalla Juventus da cui rimediò ancora due sconfitte: 2-6 e 2-4. Col

Milan ottenne un 3-2 e uno 0-0.

Formazione tipo: Smerzi, Allemandi, Perduca, Bolzoni, Viani Castellazzi, Serantoni, Demaria,

Rivolta, Meazza, Scarone (Visentin II).

Stagione 1932-33:

Vengono presi Ceresoli, un grande portiere, il giovanissimo uruguaiano Frione II dalla classe

 purissima e il ventottenne Levratto, attaccante di inaudita potenza ed estremamente veloce, che

ormai molti davano per finito. Levratto rimarrà per due anni a Milano e nel primo rispolvererà tutta

la sua bravura sopita.

L’attacco dell’Ambrosiana è di valore assoluto, una miscela classe pura e potenza.

Formazione tipo: Ceresoli, Ballerio Allemandi, Rivolta, Viani, Castellazzi, FrioneII, Serantoni,Meazza, Demaria, Levratto.

Il campionato, però, parla ancora bianconero: l’Ambrosiana è seconda a 8 punti. Ambrosiana -

Juventus: 0-3 e 2-2; Ambrosiana – Milan: 5-4 e 3-1.

L’Inter si qualificò per la finale della Coppa dell’Europa Centrale, contro l’Austria Vienna. A

Milano i nerazzurri vinsero per 2-1, ma nella partita di ritorno, un arbitraggio palesemente casalingo

non permise loro di aggiudicarsi il trofeo. Si impose l’Austria per 3-1, ma sul primo gol austriaco

c’era un fuorigioco clamoroso. Gli austriaci, poi, si portarono su 2-0 grazie ad un rigore

contestatissimo. Tanto contestato che causò l’espulsione di 2 interisti. Nonostante ciò i milanesi si

 portarono sull’1-2. Poi il tezo gol dell’Austria Vienna chiuse i giochi.

Stagione 1933-34:

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Arrivano il terzino Agosteo, e i famosi Pitto e Faccio.

Frione II salterà molte partite nella seconda parte del campionato per problemi di salute.

Formazione tipo: Ceresoli, Agosteo, Allemandi, Pitto, Faccio, Castellazzi, Frione II, Serantoni,

Meazza, Demaria, Levratto.

In Coppa d’Europa Centrale, l’Ambrosiana viene eliminata al 3° turno dall’Austria Vienna: (2-1 e

1-3).

In campionato l’Ambrosiana è seconda a 4 punti dalla Juventus che, stavolta, non domina.

L’Ambrosiana batte la Juventus a Milano per 3-2 dopo una grande prova. A Torino finisce 0-0. A

quel punto mancano 6 giornate alla fine del campionato e i milanesi sono in vantaggio di 1 punto

sui bianconeri. Il crollo avviene nelle ultime 4 partite: sconfitta con la Fiorentina, pareggio con la

Roma, vittoria col Palermo e sconfitta in casa col Torino.

E’ il primo di una lunga serie di crolli finali che non permetteranno all’Inter di vincere scudetti

ormai pregustati.

Rimane la piccola soddisfazione delle vittorie nei derby: 3-0 e 2-1.

Stagione 1934-35:

Vengono acquistati: Ghidini, Mascheroni, correttissimo e affermato terzino argentino, Porta,

ventunenne sudamericano dotato di grandissima classe e velocità, Devincenzi, attaccante argentino

dalla tecnica sopraffina.

Pare accertato che l’Ambrosiana avresse preso anche Piola, il grande centravanti italiano degli anni

’30. Sembra ci fossero già le firme necessarie quando, per interventi che si dice politici, Piola fu

dirottato alla Lazio.

Frione II giocò solo 12 volte: nel gennaio 1935 muore per una polmonite. Non aveva ancora 23

anni.

Formazione tipo: Ceresoli, Agosteo, Mascheroni, Ghidini, Pitto, Faccio, Frione II, Demaria,

Devincenzi, Meazza, Porta.

 Nella Coppa d’Europa Centrale l’Ambrosiana è aliminata al 1° turno dal Kladno: 1-1 a Milano e 2-

3 fuori casa. In ambedue le partite, però, fa a meno di Ceresoli e Faccio, mentre Mascheroni, Porta e

Devincenzi non sono ancora a disposizione.

In campionato è ancora seconda, a soli 2 punti dalla Juventus. Ma, pare, già da tempo girassero voci

su presunti favori arbitrali pro Juventus, già di proprietà della potentissima famiglia Agnelli.

Gianni Brera, nel libro Storia critica del calcio italiano, racconta come la stampa sportiva diTorino, che era la più importante d’Italia, era schieratissima a favore della Juventus, e come, di

fatto, molte delle più importanti partite giocate dai bianconeri furono arbitrate da un certo

Barlassina, che pare fosse uso favorire sfacciatamente gli juventini.

Scrive inoltre Brera che, sebbene la Juventus potesse fare affidamento su qualche giocatore di

valore assoluto, quale Orsi, Borel II, Cesarini e Ferrari, per il resto non aveva elementi tecnicamente

molto dotati ed il suo gioco era improntato soprattutto sulla rudezza.

Quell’anno Ambrosiana Inter e Juventus diedero vita a due partite molto tirate. A Torino vinsero i

 bianconeri per 1-0, mentre a Milano finì 0-0. In questa seconda e decisiva partita fu schierato

Meazza, sebbene reduce da un infortunio da cui non ancora pienamente ristabilito, col risultato che

l’Inter giocò praticamente in 10 (allora non c’erano le sostituzioni). Fu in quest’occasione chel’interista Devincenzi colpì, con un poderoso tiro, un clamoroso doppio palo: il pallone, colpito un

 palo interno, rimbalzò fino a colpire il palo opposto ed uscire.

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 Nonostante ciò, prima dell’ultima giornata l’Inter aveva ancora 1 punto di vantaggio sulla Juventus.

Tutto si decise all’ultima di campionato, a Roma, dove l’Inter, perdendo 4-2 contro la Lazio, perse

anche lo scudetto (così come accadrà nel 2002). Tre delle quattro reti dei laziali furono segnate da

Piola, che doveva essere nerazzurro.

Col Milan vi fu un pareggio e una vittoria: 2-2 e 2-0.

Se Piola avesse vestito i panni dell’Ambrosiana, probabilmente la storia del calcio italiano

dell’anteguerra sarebbe cambiata.

Storie simili, ai danni dell’Inter, si ripeteranno ancora. Storie che, però, meritano di essere

raccontate, in quanto anche il valore morale e le potenzialità che, senza colpe proprie, non si sono

 potute esprimere fanno parte della storia di un club.

Stagione 1935-36:

I nuovi arrivi sono: Vincenzi e, in prestito dalla Juventus (verrà definitivamente riscattato l’anno

dopo), il grandissimo regista Ferrari.

Formazione tipo: Ceresoli, Vincenzi, Mascheroni, Ghidini, Faccio, Pitto, Porta, Demaria, Meazza,Ferrari, Devincenzi.

Una squadra formidabile ma incostante.

L’Ambrosiana viene eliminata al 1° turno della Coppa Europa Centrale dall’Austria Vienna e al

secondo turno di Coppa Italia dalla Juventus (0-1).

E’ quinta in campionato, che è vinto dal Bologna.

Gli scontri diretti tra le prime cinque squadre del torneo evidenziano tutta l’incostanza dell’Inter,

caratteristica che l’accompagnerà lungo quasi tutta la sua soria :

Bologna – Ambrosiana: 3-0 / 1-3; Ambrosiana – Roma: 5-1 / 0-0; Ambrosiana – Torino: 4-0 / 3-3;

Ambrosiana – Juventus: 0-1 / 4-0.

Col Milan stavolta l’Ambrosiana non va più in là di 2 pareggi: 1-1 e 2-2 (con autorete dell’interista

Zorzan).

Stagione 1936-37:

Viene rivoluzionata la squadra. Tra i nuovi si distinguono come autentici campioni il portiere

Perucchetti, l’attaccante Ferraris II, dalla grande tecnica, intelligenza tattica e velocità, e Locatelli,

centrocampista dotato di buona classe e capace di interdire e costruire.

Formazione tipo: Perucchetti, Buonocore, Ballerio, Sala, Villa, Locatelli, Frossi, Meazza, Bisigato,Ferrari, Ferraris II.

L’Ambrosiana è eliminata al terzo turno della Coppa Europa Centrale dallo Sparta Praga e in

semifinale di Coppa Italia dalla Roma. E’ settima in campionato, vinto dal Bologna.

Ambrosiana – Bologna: 0-1 e 0-1; Ambrosiana – Juve: 1-1 e 2-0; Ambrosiana – Milan: 1-1 e 1-1.

Stagione 1937-38:

Inizia un grande triennio per l’Ambrosiana in cui vincerà 2 campionati e la Coppa Italia.

Con Setti, Olmi e Antona, si rafforza nei ruoli meno coperti. Arrivano dal Sudamerica anche i

fratelli Ferrara (Ferrara I lascerà l’Ambrosiana prima della fine del campionato per far ritorno in

 patria: al suo posto giocheranno Ferrara II e Campatelli).La squadra è sempre un po’ lunatica, capace di grandi imprese come di irritanti prestazioni.

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Formazione tipo: Perucchetti, Buonocore, Setti, Locatelli, Olmi, Antona, Frossi, Meazza, Ferrara I,

Ferrari, Ferraris II.

In Coppa Italia i milanesi giocano con varie riserve e vengono eliminati in semifinale dalla

Juventus. Ma si laureano Campioni d’Italia.

Anche in questo caso gli scontri diretti con le maggiori rivali paiono evidenziare, più che

l’equilibrio delle forze in campo, l’incostanza dei nerazzurri: Ambrosiana – Bologna: 0-1 / 2-0;

Ambrosiana – Juventus: 2-1 / 1-2; Ambrosiana – Milan: 2-1 / 0-1

Stagione 1938-39:

Le novità sono: il rientro Demaria dall’Argentina dopo due stagioni di assenza e lo spostamento del

giovane Campatelli a mediana, posizione che lo consacra campione.

La squadra è fortissima, ma la stagione interista è penalizzata dagli infortuni: Setti gioca solo 11

 partite, Ferrari, a causa di una frattura, ne gioca 15 e Meazza, per via del “piede gelato”, 16. Così,

specie nel girone di ritorno, Vale, Barsanti, Candiani e Ballerio trovano buoni spazi.

Formazione tipo iniziale: Perucchetti, Buonocore, Setti, Locatelli Olmi, Campetelli, Frossi,

Demaria, Meazza, Ferrari, Ferraris II.

In piena estate l’Ambrosiana viene eliminata ai quart dalla Coppa Europa Centrale dallo Slavia

Praga. Ma vince la Coppa Italia.

Terza in campionato, vinto dal Bologna. Nelle partite col Bologna l’Inter pareggia 1-1 a fuori casa e

vince 2-0 a Milano, coi felsinei comunque già campioni.

Ambrosiana – Juventus: 5-0 e 0-0; Ambrosiana – Milan: 1-0 e 1-3.

Stagione 1939-40:

Ferrari è ancora KO: non riesce a guarire e in campionato gioca solo 8 volte. Ceduto a fine stagione,

vincerà il campionato l’anno dopo col Bologna. Poli, come terzino, si alterna con Buonocore;

Meazza, alle prese con problemi di circolazione, non gioca. A fine stagione, pare anche in questo

caso a causa di una forzatura politica, ovvero di un pezzo grosso del Partito Fascista che tifava

Milan, sarà ceduto ai rossoneri (dove tornerà a far bene, anche se non ai suoi livelli migliori).

 Nonostante ciò, l’Ambrosiana trionfa in campionato, mentre il Bologna finisce secondo a 3 punti.

Inter – Bologna: 0-0 e 1-0 (all’ultima giornata, in quello che fu lo scontro decisivo per la vittoria

finale); Ambrosiana – Juventus: 4-0 e 0-1; Ambrosiana – Milan: 0-3 e 3-1.

L’Ambrosiana è eliminata al 1° turno della Coppa Europa Centrale dall’Ujpest e al 1° turno di

Coppa Italia dal Torino.

Formazione tipo: Perucchetti, Poli, Setti, Locatelli, Olmi, Campatelli, Frossi, Demaria, Guarnieri,

Candiani, Ferraris II.

Stagione 1940-41:

Formazione tipo: Sain, Buonocore, Poli, Locatelli, Olmi, Campatelli, Frossi, Demaria, Guarnieri,

Candiani, Ferraris II.

In Coppa Italia l’Ambrosiana è eliminata al 1° turno dalla Juventus (0-2) e in campionato si piazza

al secondo posto alle spalle del Bologna.

Ambrosiana – Bologna: 2-1/0-5; Ambrosiana – Juventus: 2-1/ 0-2; Ambrosiana – Milan: 1-0/ 2-2.

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2. Gli anni della crisi

Ormai gli anni gloriosi dell’Ambrosiana volgono al termine: coll’avvento degli anni ’40 i milanesi

entrano nell’anonimato da cui usciranno solo dopo una decina d’anni per un altro periodo di

grandezza.

Stagione 1941-42:

Olmi è ceduto in prestito alla Juventus, da cui rientrerà due anni dopo.

Formazione tipo: Franzosi, Poli, Buonocore, Bovoli, Pozzo, Campatelli, Quario, Demaria, Frossi,

Candiani, Caminelli.

In Coppa Italia l’Ambrosiana è eliminata al 1° turno dal Modena. La Roma vince il campionato,

mentre l’Ambrosiana rischia la serie B.

Stagione 1942-43:

Formazione tipo: Caimo, Girotti, Passalaqua, Bovoli, Milani, Campatelli, Fabbri, Caminelli,Gaddoni, Baldini, Candiani.

In Coppa Italia l’Ambrosiana è eliminata al 1° turno dal Bologna mentre in campionato, vinto dal

Torino, è quarta.

Dopo questo torneo il campionato italiano si ferma per 2 anni a causa della II Guerra Mondiale.

Stagione 1945-46:

Si ritorna al vecchio nome di Internazionale.

Formazione tipo: Franzosi, Marchi, Passalacqua, Cominelli, Milani, Campatelli, Fabbri, Barsanti

Penzo (Muci), Achilli, Candiani.

 Nel girone Alta Italia l’Inter è seconda dietro il Torino. Nel girone finale, vinto dal Torino, l’Inter è

quarta dietro anche a Juventus e Milan.

Stagione 1946-47:

Formazione tipo: Franzosi, Marchi, Passalacqua, Cominelli, Achilli, Milani, Campatelli, Neri,

Muci, Cerioni, Zapirain.

Inter decima in campionato (vinto dal Torino).

Stagione 1947-48:

Formazione tipo: Franzosi, Pangaro, Pian, Fattori, Arezzi, Achilli, Lorenzi, Fiumi, Quaresima

(Muci), Fiorini, Zapirain.

L’Inter, rinnovata quasi del tutto, è dodicesima in campionato (col Torino ancora primo).

Stagione 1948-49:

Formazione tipo: Franzosi, Gariboldi, Pian, Fattori, Giovannini, Achilli, Armano, Lorenzi, Amadei,

Campatelli, Nyers.

L’Inter è ancora in gran parte rinnovata ma in questa stagione, oltre ad alcuni campioni, può

schierare due autentici fuoriclasse, Nyers e Lorenzi.

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 Nyers è considerato da alcuni esperti come uno dei più grandi giocatori di ogni epoca, anche se la

sua vita di apolide non gli permise di giocare nella Nazione ungherese. Dotato di potenza e scatto

 poderosi, era in possesso anche di una classe straordinaria.

Lorenzi era un attaccante dal dribbling stretto e veloce.

L’Inter, che si è molto rafforzata, in Campionato è seconda alle spalle del solo Grande Torino.Ma la storia del Grande Torino termina dopo la 34^ giornata di campionato, proprio dopo lo scontro

diretto giocato a Milano contro l’Inter e finito 0-0, che permise ai torinesi di rimanere in vantaggio

di 4 punti a 4 giornate dalla fine del campionato.

Pochi giorni dopo, infatti, tornando dal Portogallo dopo un’amichevole giocata col Benefica, l’aereo

su cui viaggiava il Grande Torino si schiantò: nell’incidente perirono 18 giocatori.

Il giorno dopo, il 5 maggio, il Grande Torino venne proclamato Campione d’Italia: le ultime 4

 partite furono giocate come pro forma: la squadra dei ragazzi del Torino incontrò le rispettive

squadre di ragazzi delle formazioni avversarie.

Se il torneo fosse continuato, molto probabilmente avrebbe vinto l’Inter, ma è stato giusto così e

all’Inter non balenò neanche lontanamente l’idea di protestare per questo.

Stagione 1949-50:

Arriva Wilkes, straordinario fuoriclasse olandese dalla tecnica sopraffina e dal repertorio unico.

Dotato di dribbling strettissimo, assist precisissimo e buon tiro, è anche molto corretto. Solo,

insistre troppo nelle azioni personali.

L’attacco dell’Inter è speciale, forse unico, ma i nerazzurri, esaltando troppo le qualità dei grandi

solisti, non privilegiano il collettivo. Inoltre, il dualismo tra Lorenzi e Amadei sarà un ulteriore

fattore che non permetterà loro di arrivare oltre il 3° posto in campionato, alle spalle di Juventus e

Milan.

Formazione tipo: Soldan (Franzosi), Giovannini, Miglioli, Fattori, Basso, Achilli, Lorenzi, Armano

Amadei, Wilkes, Nyers.

Inter – Milan: 6-5 e 1-3; Inter – Juventus: 2-3 e 2-4.

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4. Di nuovo grandissimi.

Stagione 1950-51:

Viene acquistato lo svedese Skoglund, talento eccezionale, funambolo unico nel suo genere.3 Con

due difetti: una vita assolutamente sregolata e l’incostanza. Uno, cioè, “da Inter”, capace di

alternare, a prove fantastiche, prestazioni opache e irritanti.Altri acquisti molto importanti sono i difensori Blason e Padulazzi.

Giacomazzi viene promosso titolare.

Di questa Inter si può ricordare l’attacco, forse, il più forte al mondo.

Formazione tipo: Soldan (Franzosi), Blason, Giacomazzi, Miglioli (Padulazzi), Giovannini, Achilli,

Armano, Wilkes, Lorenzi, Skoglund, Nyers.

L’Inter arriva seconda in campionato ad un solo punto dal Milan. Terza la Juventus.

Scontri diretti tra le prime tre classificate: Inter – Milan: 3-2 / 0-1

Inter – Juventus: 3-0 / 2-0

Milan – Juventus: 2-0 / 0-0A quattro giornate dal termine del campionato l’Inter è prima, ma un crollo finale (uno dei tanti

della sua storia) compromise il successo. Fatali furono le due sconfitte ottenute contro Lucchese e

Torino, squadre di fondo classifica.

Stagione 1951-52:

L’Inter si conferma squadra di classe eccezionale, forse la prima in Italia, ma manca ancora di gioco

collettivo.

Formazione tipo: Puccioni (Ghezzi), Giacomazzi, Padulazzi, Fattori, Blason, Giovannini, Armano,

Lorenzi, Wilkes, Skoglund, Nyers.

In campionato l’Inter è terza dietro Juventus e Milan.

Inter – Juventus:3-2 / 2-3; Inter – Milan: 2-2 / 1-2 (assente Wilkes)

E’ del 1952 il racconto del grande giornalista Indro Montanelli (di cui parla la Gazzetta dello Sport  

del 24 Agosto del 2006), in cui 3 distinti signori, in treno, parlano di calcio. La discussione,

dapprima calma, a poco a poco diviene furiosa. Ad un certo punto uno dei 3 signori accusa la

Juventus di avere arbitraggi a favore e che l’ultimo scudetto che aveva vinto (proprio quello di

questa stagione) era immeritato.

Stagione 1952-53:Va via Wilkes ma arrivano rinforzi importanti: Nesti in difesa e Mazza a centrocampo. Ma

soprattutto arriva Foni come allenatore: darà alla squadra una fisionomia e un modulo, anche se non

spettacolare. Ghezzi e Neri, promossi titolari, renderanno la difesa solidissima, mentre Blason,

dotato di un lancio estremamente preciso, viene spostato a libero e Armano, da ala, viene messo in

copertura. Era stato inventato il catenaccio.

Formazione tipo: Ghezzi, Blason, Giacomazzi, Neri, Giovannini, Nesti, Armano, Mazza, Lorenzi,

Skoglund, Nyers.

L’Inter è campione d’Italia. Le statistiche dicono con soli 2 punti di vantaggio sulla Juventus, ma

la vittoria fu netta: nel girone di andata, infatti, l’Inter ottiene 13 vittorie e 4 pareggi. Dopo 15vittorie e 4 pareggi, essendo nettamente in testa alla classifica, i nerazzurri si rilassano e diventano

3 Quelli che lo hanno visto giocare raccontano delle cose inenerrabili che riusciva a fare.

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 più “normali”. Nelle ultime 3 giornate, a scudetto assicurato, arrivano 3 sconfitte consecutive, tra

cui quella con la Juventus.

Inter – Juventus: 2-0 / 1-2; Inter – Milan:1-0 / 0-0

L’Inter continua a snobbare un po’ le competizioni che non sono il campionato (un’altra strana

caratteristica nerazzurra). Infatti, nonostante che dal 1949 al 1957 (ad eccezione del 1954), tra le prime dei campionati italiano, spagnolo, portoghese e francese, ci fosse in palio la Coppa Latina,

l’Inter non partecipa mai.

Stagione 1953-54:

Formazione tipo: Ghezzi, Giacomazzi, Padulazzi, Neri, Giovannini, Nesti, Armano, Mazza,

Lorenzi, Skoglund, Nyers.

L’Inter vince ancora il campionato ma qualcosa, rispetto all’anno precedente, già si è rotto.

Blason è fuori squadra, e questa è una gran perdita: ceduto successivamente al Padova di Nereo

Rocco, si saprà ancora mettere in mostra come grandissimo difensore. Nyers, in contrasto con la

dirigenza nerazzurra per questioni di ingaggio, per una parte del torneo rende molto meno del previsto. Ma, soprattutto, l’allenatore dell’Inter, criticatissimo l’anno precedente per il gioco

difensivista dato alla squadra, pressato dal proprio presidente, dovette cambiare modulo, snaturando

una squadra straordinaria, in cui l’equilibrio tattico si sposava con la fantasia più pura.

Scontri diretti con le rivali di sempre:

Inter – Milan: 3-0 / 0-2; Inter – Juventus: 2-2 / 6-0.

5. Ancora un periodo d’ombra

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Stagione 1954-55:

Skoglund è ormai in calo, Nyers e Blason vengono ceduti, molti titolari storici giocano poche

 partite (Lorenzi, ad esempio, solo 20 su 34, a causa di un brutto infortunio).

Viene acquistato (per essere ceduto l’anno dopo) il centrocampista francese Bonifaci.

Formazione tipo: Ghezzi, Vincenzi, Giacomazzi, Neri, Bernardin, Nesti, Armano, Mazza, Lorenzi,

Bonifaci, Skoglund.

Lo scudetto va al Milan, mentre l’Inter finisce ottava.

Inter – Milan: 1-1 / 1-1 (all’andata mancava Mazza).

Inter – Juventus: 1-2 / 2-3 (in ambedue le partite mancavano Lorenzi e Mazza).

Stagione 1955-56:

Formazione tipo: Ghezzi, Fongaro, Giacomazzi, Masiero, Vincenzi, Nesti, Armano, Celio, Lorenzi,

Skoglund. (Giocano spesso anche Ferrario, Invernizzi, Vonlanthen).

Il Campionato lo vince la Fiorentina, anzi, lo stravince. Inter seconda.

Unica soddisfazione: Inter – Milan: 2-1 e 2-1. Con la Juve, invece, sono due sconfitte: 0-1 e 0-2.

Inter – Fiorentina: 0-0 e 1-3.

Stagione 1956-57:

Ceduto Armano, arriva Pandolfini dalla Roma, ormai in età matura. Nell’Inter sono tornate anarchia

e confusione. Tra i vari allenatori che si susseguono riappare anche Foni, ma dura poco.

Formazione tipo: Ghezzi, Fongaro, Giacomazzi, Bearzot, Bernardin, Invernizzi, Dorigo, Lorenzi,

Vonlanthen, Pandolfini, Skoglund. Giocano anche Massei (21 con 10 reti) e Nesti (16).

L’Inter è eliminata in Coppa delle Fiere nel girone iniziale.

In campionato, vinto dal Milan, i nerazzurri non vincono mai in trasferta e si piazzano al 5° posto.

Inter – Milan: 1-1 e 1-1; Inter – Juventus: 1-1 (l’Inter pareggia dopo che i bianconeri erano passati

in vantaggio su rigore) e 1-5.

Stagione 1957-58:

Viene acquistato il giovane argentino Angelillo, che in Coppa America, con l’Argentina, aveva fatto

cose straordinarie: 8 gol oltre a passaggi, assist e numeri d’alta classe.

Si disse fosse il nuovo Di Stefano: tecnica eccezionale, corsa, resistenza, velocità, colpo di testa,dribbling, precisione, potenza di tiro: tutto faceva di lui un autentico fuoriclasse.

Ma la confusione tattica in casa Inter continuò, tanto che non si riuscì ad allestire una formazione

tipo in tutto il corso della stagione.

Formazione: Ghezzi, Fongaro, Vincenzi, Masiero, Bernardin, Invernizzi, Dorigo, Bicicli, Angelillo,

Lorenzi, Skoglund.

Lorenzi gioca solo 16 volte e Skoglund 22. Giocano anche Venturi (20), il portiere Matteucci (17),

Tagliavini (15), Massei (12), Pandolfini (10).

L’Inter perde la finale di coppa Italia col Milan (1-4 e 1-1).

Il campionato dei nerazzurri è mediocre e lo scudetto va alla Juventus.

Inter – Milan: 1-0 e 2-2 e Inter – Juve:1-3 e 2-2 (il primo gol della Juventus è su calcio di rigore).

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Stagione 1958-59:

Vengono acquistati: il difensore Guarneri, il mediano Bolchi, gli attaccanti Lindskog e Firmani e,

soprattutto, Corso, che si alternerà con Skoglund. Angelillo, reduce da una buona stagione l’anno

 precedente, ormai ventunenne, si rende protagonista di una stagione eccezionale, irripetibile,

segnando 33 gol in 33 partite.Anzi, a dire il vero, il suo periodo strabiliante durò meno dell’intera stagione: 27 dei suoi 33 gol,

infatti, li mise a segno nelle prime 18 gare, con la media di 1 gol e mezzo a partita!

Poi qualcosa si inceppò per sempre. Egli fu ancora protagonista di gare eccellenti, ma nulla a che

vedere coi suoi momenti d’oro. Forse fu a causa della “bella vita” che conduceva, o della nostalgia

 per l’Argentina, o del non sapersi gestire perché ancora immaturo, o del tipo di allenamenti non

adatti al suo fisico, o di tutto un po’. Fatto sta che si attese il suo ritorno alla primitiva grandezza per 

anni, ma inutilmente.

Formazione tipo: Matteucci, Guarneri, Cardarelli, Invernizzi, Masiero, Bolchi, Bicicli, Firmani,

Angelillo, Lindskog, Corso.

Giocano anche Fongaro (23), Skoglund (15), Venturi (14).

Padrone del campionato è il Milan. Secondi, a pari merito, Inter e Fiorentina.

Scontri diretti: Inter – Milan: 1-0 / 1-1

Inter – Fiorentina: 1-3 / 0-4

Inter – Juventus: 1-3 /2-3

Finale di coppa Italia: Inter – Juventus: 1-4.

L’Inter è eliminata al 2° turno di Coppa delle Fiere dal Barcellona.

Stagione 1959-60:

Sostanzialmente la formazione nerazzurra rimane inalterata ma Angelillo, rimasto invischiato in una

storia d’amore e di passione con una soubrette, non ripetè i fasti dell’anno precedente.

In Coppa Italia l’Inter è eliminata al 2° turno, mentre in campionato, vinto dalla Juventus, è quarta.

Inter – Milan: 0-0 e 3-5; Inter – Juventus: 0-1 e 0-3.

Formazione tipo: Matteucci, Venturi, Gatti, Invernizzi, Fongaro, Masiero, Lindskog, Bicicli,

Angelillo, Corso, Firmani.

Giocano anche: Cardarelli (21), Guarneri (16), Bolchi (13).

6. La ripresa

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Stagione 1960-61:

Arriva il più famoso allenatore della storia interista prima di Mourinho: Helenio Herrera. E arriva

anche un pezzo pregiato di quella che sarà ricordata come la Grande Inter : Armando Picchi.

Formazione tipo: Buffon, Picchi, Gatti, Bolchi, Guarneri, Balleri, Morbello, Firmani, Bicicli, Corso,Lindskog.

Giocano anche: Angelillo (15 partite con 8 reti), Fongaro (13).

Lo scudetto è della Juve. Il Milan segue a 4 punti e l’Inter a 5. Ma l’Inter lotta per il titolo fino in

fondo. Parte benissimo ma crolla, ancora una volta, nel finale. Questo crollo, però, inizia in

concomitanza di un episodio molto contestato e, forse, determinante per l’assegnazione del titolo.

A poche giornate dalla fine del torneo l’Inter se la deve vedere a Torino con la Juventus, sua

maggiore rivale per la vittoria finale. La partita è ancora ferma sullo 0-0, l’Inter sta giocando bene e

ha anche colpito un palo quando, per la gran folla, avviene un’invasione di campo.

Dapprima viene assegnata la vittoria a tavolino all’Inter per 2-0, come previsto, poi, a seguito del

ricorso della Juventus, la CAF decreta che la partita si deve rigiocare.Per molti la decisione, inaspettata, sarebbe stata influenzata dal fatto che il presidente della

Juventus, Umberto Agnelli, in quel periodo rivestiva anche la carica di presidente della Lega

Calcio.

Fatto sta che l’Inter, o perché ormai cotta, o che perché aveva accusato un contraccolpo a livello

 psicologico, dopo tale decisione non vince più: perde 2-1 con la Spal (squadra di bassa classifica),

 pareggia 1-1 a Milano col Torino (altra squadra di bassa classifica) e, sempre a Milano, non va oltre

il 2-2 con la Fiorentina (squadra di media classifica). Ormai lo scudetto è perso. Perciò, nella

ripetizione della partita contro la Juve, spostata a fine campionato, l’Inter, per protesta e, si dice,

anche per evitare che il tesoriere bianconero potesse gongolare per un buon incasso, manda in

campo i ragazzi. Vince la Juventus 9-1 e Sivori da quel giorno si può vantare di aver segnato 6 gol

in una sola partita.

Inter – Juventus: 3-1 / 1-9; Inter – Milan: 1-0 / 1-2

Sempre in questa stagione un’altra polemica vede coinvolta la Juventus: per mezzo di una legge ad

oc promulgata a campionato iniziato, le fu permesso di acquistare l’ala Mora: un cambiamento delle

regole a corsa già iniziata.

Un fatto analogo si ripeterà nel 2002 a favore della Roma.

Proprio nel periodo più nero della stagione, quello finale, l’Inter viene eliminata nella semifinale di

Coppa delle Fiere dagli inglesi del Birmigham.

In Coppa Italia i neroazzurri sono eliminati al terzo turno dalla Lazio.

Stagione 1961-62:

I nuovi in squadra sono: Facchetti, che entrerà nella storia del calcio;il grandissimo regista spagnolo

Suarez e il britannico Hitchens, centravanti di sfondamento.

Formazione tipo: Buffon, Picchi, Facchetti, Bolchi, Guarneri, Masiero, Bettini, Bicicli, Hitchens,

Suarez, Corso.

Il campionato è del Milan, mentre l’Inter è seconda a 5 punti. Ma anche quest’anno la squadra

nerazzurra ha un crollo nel finale, quando sembrava dovesse ormai vincere il titolo.

Inter – Milan: 1-3 /2-0; Inter – Juventus: 4-2 / 2-2

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 Nell’incontro perso 3-1 col Milan, l’Inter veniva data per sicura vincente (il Milan non andava bene

e non poteva schierare dei titolari). Ma i rossoneri giocarono determinati, mentre l’Inter con molta

sufficienza. Nel derby di ritorno l’espulsione di Sani ha indubbiamente agevolato la vittoria

interista, che apparve comunque inevitabile, data la netta superiorità dimostrata dai nerazzurri.

In Coppa delle Fiere l’Inter viene eliminata ai quarti di finale dal Valencia, dopo un doppio scontroche poteva benissimo vederla prevalere. A Valencia delle decisioni arbitrali sfavorevoli ai

nerazzurri permettono agli spagnoli di vincere 2-0. A Milano l’Inter prova il tutto per tutto e,

trovandosi in vantaggio per 3 a 2, nel tentativo di realizzare il quarto gol, che sfiora più volte, si

scopre e subisce il 3-3 finale.

Dalle formazioni un po’ rimaneggiate schierate in Coppa delle Fiere parrebbe che l’Inter non desse

troppa importanza a tale manifestazione.

In Coppa Italia (che interessava ancor meno della Coppa delle Fiere) l’Inter viene eliminata dal

 Novara al primo turno.

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7. La Grande Inter

Con la stagione 1962-63 comincia il ciclo della Grande Inter. La Grande Inter è, in qualche modo,

l’essenza dell’Inter e perciò, per i tifosi interisti, l’essenza del calcio, al di là di ciò che ha vinto e di

ciò che poteva e meritava di vincere.

L’era della Grande Inter va dalla stagione 1962-63 alla stagione 1966-67. In questi 5 anni l’Inter 

vince 3 campionati, 2 Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Altri tornei, compresa la

Coppa Italia, per l’Inter di allora non contavano. Basti pensare che nel 1965 arrivò a giocare una

finale di Coppa Italia con la Juventus schierando varie riserve (e perdendo per 1-0) e che Angelo

Moratti, il Presidente della Grande Inter, nel 1967 non volle iscrivere la squadra alla Coppa delle

Fiere perché la considerava poca cosa, declassante.

Molti dicono che l’Inter di allora, come tutte le squadre che in una certa epoca sono state le più

forti, condizionasse involontariamente a proprio favore gli arbitri e il “palazzo”. Nulla di più falso:

anche in quel periodo l’Inter ebbe molto da recriminare a livello di arbitraggi. Il “palazzo”, poi, era

composto da alcuni personaggi legati alla Juventus e, di conseguenza, non era particolarmente filointerista. Di fatto le decisioni prese hanno piuttosto penalizzato gli interessi dei nerazzurri.

Se l’Inter di allora usufruiva di un numero piuttosto alto di calci di rigore a favore, mentre ben

 pochi ne subiva, ciò non è dovuto, come dicono alcuni, a favoritismi arbitrali, ma al fatto che in

avanti aveva giocatori che, se in forma, erano inarrestabili. Tanto che, in realtà, l’Inter avrebbe

dovuto vedersi assegnare molti più rigori. Mentre i pochi rigori subiti si spiegano col fatto che la

difesa interista era composta da elementi formidabili e, anche, corretti. Mi riferisco soprattutto a

Burgnich e Facchetti, unanimemente riconosciuti, anche all’estero, i terzini più forti al mondo, oltre

che sportivi correttissimi.

Se l’Inter, anche in quell’epoca di dominio, subì più torti che favori, è dovuto anche all’onestà del

suo presidente Angelo Moratti, che pure è stata recentemente messa in dubbio attraverso un

 presunto scoop giornalistico tendente a dimostrare che in più di un’occasione egli avrebbe corrotto

un arbitro. Ma lo scoop presenta molti aspetti oscuri ed inquietanti. Veniamo ai fatti.

 Nel 2006, guarda caso poco dopo che era scoppiato lo scandalo chiamato Calciopoli, che ha portato

alla retrocessione della Juventus, il giornalista inglese Brian Glanville, forse imbeccato, ha

 pubblicato un articolo sul Times in cui riportava una dichiarazione dove l’ex arbitro ungherese

Vadas diceva di essersi lasciato corrompere, tramite il faccendiere Holti, da Moratti ed Allodi, in

occasione delle partite di Coppa Campioni: Inter – Borussia Dortmund: 2-0 e Inter – Liverpool: 3-0.

Al terzo tentativo di corruzione, in occasione di Inter – Real Madrid, finita poi 1-1, egli non avrebbecollaborato.

Questa accusa infamante, però, è talmente insignificante da far pensare ad una montatura. Infatti: 1)

il giornalista inglese parla dopo molti anni dalle presunte rivelazioni. Perché non lo ha fatto prima?

2) Sia Vadas, che Holti, che Angelo Moratti, che Allodi, al momento dell’uscita dell’articolo

risultavano deceduti. 3) Le partite col Borussia Dortmund e col Liverpool furono dominate

dall’Inter, che non ebbe alcun favore arbitrale. Anzi, nella partita contro il Borussia, l’arbitro

ungherese permise ai tedeschi un gioco così duro, da potersi definire intimidatorio.

Della Grande Inter si dice anche che si dopava. Questo a causa del libro “ Il terzo incomodo”,

dell’ex giocatore nerazzurro, e fratello del grande Sandro, Ferruccio Mazzola.

Ma, anche ammettendo che l’autore abbia scritto tutte cose vere (ma è smentito dall’ambientenerazzurro e dallo stesso fratello Sandro), il libro non si può interpretare in modo gratuito e

malevolo. Cioè: se va considerato come attendibile, lo deve essere in tutte le sue parti.

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Veniamo ai fatti. Ferrruccio Mazzola afferma che all’Inter si faceva uso di misteriose pasticche, ma

ammette: “Con certezza non lo so ma credo fossero anfetamine”.

Anche se, allora, le regole sul doping non erano sofisticate come lo sono oggi, le anfetamine erano,

 però, proibite. Che, però, all’Inter non se ne facesse uso può essere presupposto, oltre che da un

aneddoto di cui si parlerà più avanti, anche dal fatto che mai nessun interista fu “pizzicato”all’antidoping.

In ogni caso, Ferruccio Mazzola scrive che le pasticche in questione non venivano assunte dai

campioni, come suo fratello Sandro, che le pasticche le sputava, ma dagli altri. Perciò, anche

ammesso che il libro di Ferruccio fosse completamente attendibile, risulta evidente che erano i

giocatori meno forti, forse qualcuna delle riserve, ad assumere tali sostanze, e non chi è stato

determinante in tante vittorie.

 Non solo, il libro di Ferruccio Mazzola dice anche che a quei tempi tutte le squadre facevano uso di

sostanze “strane” (lui ha militato non solo nell’Inter, ma in diverse altre squadre). Questa

affermazione è senz’altro attendibile, in quanto sono molte ormai le testimonianze di ex giocatori.Ad esempio, quella di Nello Saltutti, che descrisse la farmacia del Milan degli anni ’70 come

qualcosa di incredibile, o quella di Carlo Petrini attraverso i suoi libri, o quella di Marcello Lippi

che, nell’incontro all’Università di giornalismo “Walter Tobagi” di Milano del 21 aprile del 2012,

ha affermato che, nel calcio di quando lui giocava, i giocatori venivano riempiti di pasticche e

iniezioni.

Se tutto ciò è vero, allora all’Inter si prendevano meno sostanze che in altre società, visto che

Ferruccio Mazzola non parla né di iniezioni, né di flebo. E a prenderle non erano i grandi campioni,

cioè tutti o quasi tutti i titolari, ma gli altri!

Che Herrera facesse assumere particolari ritrovati, probabilmente qualche prodotto di erboristeria,

era cosa risaputa e non tenuta nascosta, tanto che ne parlò anche certa carta stampata in modo quasi

scherzoso, per mettere in risalto la bizzarria dell’estroso allenatore nerazzurro. Che i sospetti di

Ferruccio Mazzola non riguardino che innocue sostanze?

Di fatto i paurosi crolli fisici di fine stagione (o gli inizi stagioni al rallentatore), ricorrenti all’Inter 

fino dagli anni ’30, e abituali anche nella Grande Inter nonostante i successi, non sono normali se si

assumono sostanze dopanti.

Ferruccio Mazzola, poi, dice anche che se l’Inter in quegli anni non vinse proprio tutto, è per colpa

delle sostanze che si assumevano perché, riconosce: “quella squadra era imbattibile”. A quanto

 pare, secondo questa teoria, l’Inter sarebbe stata l’unica squadra al mondo che si dopava per 

 perdere! O, forse, le pasticche non erano anfetamine, ma sonnifero?In realtà, probabilmente, se in quegli anni l’Inter non vinse proprio tutto, fu anche a causa del

doping preso dagli altri. C’è, ad esempio, un forte sospetto che nel Celtic con cui l’Inter perse la

finale di Coppa dei Campioni del 1967, si facesse uso di sostanze dopanti, visto che il suo giocatore

 più rappresentativo, Jhonstone, è morto a causa del morbo di Gehrig. E visto i ritmi quasi moderni

che i suoi giocatori tennero in occasione di quella finale.

L’importanza dell’allenatore Herrera fu, nell’Inter di allora, enorme. Egli tatticamente non inventa

nulla, inoltre non era uno specialista nel “leggere” le partite ed eventualmente modificare la tattica,

e spesso fu ai ferri corti con dei giocatori, specie con Picchi e Corso, ma infuse sicurezza e riescì a

galvanizzare i giocatori e portò metodi di allenamento durissimi per qui tempi. A volte troppo, visto

anche che allora non esisteva una medicina dello sport sviluppata come oggi e che gli allenamenti, più che dai medici, erano decisi e condotti dagli allenatori.4 

4 Si dice, ad esempio, che Herrera letteralmente “spompasse” i giocatori prima delle partite.

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Ma, nonostante qualche errore che Herrera sembra aver commesso nella gestione fisica della

squadra, la Grande Inter risultò un mix straordinario di tecnica, velocità, corsa e forza.

 

I giocatori più rappresentativi della Grande l’Inter furono:

-Sarti, portiere dotato di grande freddezza e senso della posizione, ma, all’occorrenza anche di

acrobazia.-Burgnich, terzino roccioso, potente e dotato di un tempismo eccezionale. Nella marcatura a uomo

era praticamente insuperabile.

-Facchetti, terzino dai mezzi atletici straordinari. Veloce e potente, era formidabile nei colpi di testa,

e fortissimo nell’anticipo. Era anche dotato di un tiro potente e preciso.

-Bedin, mediano instancabile,” mastino” di centrocampo dotato anche di “piedi buoni” e visione di

gioco, tanto che finì la carriera come regista nella Sampdoria.

-Guarneri, stopper dai grandissimi mezzi atletici. Quando era al massimo della forma fisica era

straordinario nell’anticipo. Fortissimo di testa.

-Picchi, libero grintoso e roccioso, dalla grande personalità e visione tattica. Se Suarez fu il regista

della squadra, egli fu il leader. Leggeva la partita e, se necessario, interveniva come fosse

l’allenatore.-Jair, ala destra velocissima, dotata di dribbling secco e buon tiro.

-Peirò, attaccante di grande tecnica, intelligenza tattica, rapidità, progressione.

-Mazzola, centravanti atipico. O, meglio, centrocampista prestato al ruolo di centravanti. Classe

eccelsa, dribbling irresistibile, scatto, velocità, tiro secco e preciso. Incontenibile, in ogni partita

subiva un’infinità di scorrettezze, viste o meno che fossero dall’arbitro. Negli anni ’70 sarà

grandissimo a centrocampo. Quasi ad affermare il suo nuovo ruolo, smise praticamente di puntare la

 porta, col risultato di segnare, da allora in poi, molto meno di prima. Di fatto in una intervista alla

Gazzetta dello Sport del 1.5.2002, disse che retrocesse a centrocampo perché non sentiva più lo

stimolo del gol. Fosse nato qualche anno dopo, giocando alla maniera di Cruijff, non sarebbe certo

stato inferiore al grande olandese.

-Suarez, il regista per eccellenza. Unico nel suo genere, illuminava la partita con lanci precisissimi,

spesso di 50 o 60 metri, fatti al momento giusto. Dotato di forza, corsa, tecnica, sapeva anche

contrastare. Nel calcio moderno, come molti suoi compagni, avrebbe brillato in modo speciale.

Corso, giocoliere impareggiabile, sapeva calciare maligne punizioni in cui riusciva ad imprimere al

 pallone (molto più duro e pesante di quello di oggi) un effetto speciale, senza bisogno di

quell’allenamento a cui si sottopongono gli specialisti odierni. Famoso il suo correre col pallone

attaccato ai piedi.

-Domenghini, tornante instancabile, dotato di un buon controllo di palla e di un gran tiro.

-Vinicio, l’Inter lo acquistò per la stagione 1966-67, trentaquattrenne, ma reduce da una stagione

strepitosa, in cui vinse la classifica dei cannonieri. Era, perciò, ancora fortissimo. Centravanti di

sfondamento, grande finalizzatore e colpitore di testa, nella prima giornata di campionato segnòsubito un gol. Alla seconda, però, già non era più titolare. Ben presto la sua emarginazione pesò

sulla sua condizione sia fisica che morale. Rimase pressochè inattivo per tutta la stagione. Non

tornerà più ai fasti di un tempo.

L’Inter, cosa straordinaria per allora, avrebbe potuto benissimo giocare anche con un modulo

diverso da quello abituale e questo sia per la duttilità di alcuni giocatori, sia perché, contrariamente

alle altre squadre, aveva a disposizione 3 stranieri, cosa che, sebbene nelle partite di campionato

non se ne potessero schierare più di 2, permetteva delle scelte in più.

Facchetti, ad esempio, si sarebbe potuto adattare in attacco con grande profitto, viste le sue

straordinarie doti realizzative. Infatti ancora oggi, nonostante un calcio molto più duttile e veloce, è

il difensore che, escludendo i calci di rigore, ha realizzato più reti in Italia. Una volta che giocò inavanti realizzò una doppietta alla Juventus. Giocando in attacco, il suo posto in difesa lo avrebbe

 potuto prendere Malatrasi (2 stagioni all’Inter), che pochi anni dopo, titolare nel Milan, fu

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 protagonista di prestazioni eccelse, fino alla conquista della Coppa dei Campioni e della Coppa

Intercontinentale.

In questo periodo straordinario, Angelo Moratti fu sul punto di ingaggiare Pelè, considerato il

giocatore più forte al mondo e, per alcuni, il più forte di tutti i tempi. Ma la politica, che in certe

cose non dovrebbe intromettersi, intralciò ancora una volta i piani dell’Inter: il Governo brasilianodichiarò Pelè tesoro del calcio brasiliano, impedendone, così, il trasferimento.

Stagione 1962-63:

Vennero acquistati Burgnich, Jair, Di Giacomo e Maschio che, benchè dotato di classe purissima,

non entrò nelle simpatie dell’allenatore e giocò poco. Mazzola venne promosso titolare e Buffon,

dopo una papera a Bergamo che costò una sconfitta, venne sostituito con Bugatti.

Formazione tipo: Buffon, Burgnich, Facchetti, Zaglio, Guarneri, Picchi, Jair, Di Giacomo, Mazzola,

Suarez, Corso.

Giocano anche Maschio (15), Bolchi (12), Bicicli (11), Bugatti (10).

L’Inter vince lo scudetto. La Juventus è seconda a 4 punti. Nelle ultime 2 gare, a scudetto vinto,

l’Inter pareggia 2 volte. I nerazzurri, anche a causa di problemi di formazione, partono male,

totalizzando 7 punti nelle prime 7 partite, poi si riprendono.

Milan – Inter: 1-1 (mancano Facchetti, Zaglio, Jair, Mazzola e Di Giacomo). 5

Inter – Milan: 1-1 (Milan al completo, Inter senza Picchi. L’Inter domina e crea molte occasioni da

gol, ma Suarez sbaglia un rigore e il Milan pareggia).

Inter – Juventus: 1-0 / 1-0

La Coppa Italia, come è uso dell’Inter di Herrera, è affrontata con parecchie riserve. E al secondo

turno i nerazzurri vengono eliminati dal Padova.

Stagione 1963-64:

Vengono ceduti Buffon, Maschio, Zaglio, mentre i nuovi di cui si avvale l’Inter sono: il centravanti

di sfondamento Milani, il mediano Tagnin, il portiere Sarti, e il centrocampista tedesco Szymaniak 

che, come terzo straniero, gioca solo 6 partite in campionato, mentre in Coppa Campioni è 5 volte

titolare.

Formazione tipo: Sarti, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Milani,

Suarez, Corso.

Giocano anche Di Giacomo (10), Petroni (10), Ciccolo (10).

L’Inter vince la Coppa dei Campioni battendo in finale il Real Madrid per 3 a 1.

In Coppa Italia schiera molte riserve e viene eliminata al primo turno dal Torino.

In campionato se lo aggiudica il Bologna, superando l’Inter allo spareggio, ma si sprecano le

 polemiche. Infatti dopo una partita vinta contro il Milan, 5 giocatori del Bologna sono riconosciuti

dopati. Al Bologna furono tolti 3 punti, ma le provette che attestavano l’assunzione di anfetamine

da parte dei cinque scomparvero prima delle contro analisi e ai bolognesi, con una decisione ancora

una volta sfavorevole ai nerazzurri, vennero restituiti i punti.

5 Per allora, con rose di giocatori ridotte e con le riserve che, almeno nelle grandi squadre, erano, generalmente, moltoinferiori ai titolari, un pareggio col Milan giocando senza 5 titolari rappresentava una bella impresa.

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I nerazzurri iniziano il torneo in sordina. Pareggiano 0-0 in casa col Bologna (senza Suarez),

 perdono con la Juve a Torino 4-1 (mancano Picchi e Mazzola), perdono il derby col Milan 2-0

(mancano Tagnin e Mazzola), ma nel girone di ritorno sono travolgenti. A parte 2 pareggi, con la

Lazio e col Milan per 1-1 (nell’Inter gioca Petroni al posto di Milani), sono tutte vittorie. L’Inter 

vince con la Juve (1-0) e col Bologna (2-1).

Inter e Bologna finirono alla pari e, per assegnare lo scudetto, si rese necessario lo spareggio.

L’Inter, dopo aver conquistato La Coppa dei Campioni a Vienna il 27 maggio, 31 maggio, assai

 provata, faticò a battere l’Atalanta nell’ultima giornata di campionato.

Lo spareggio fu fissato per il 7 giugno a Roma dove, in quel periodo, faceva un caldo tremendo. Il

Bologna arrivò a Roma qualche giorno prima dell’Inter, per acclimatarsi. Era carica. L’Inter,

invece, non era nelle ondizioni psichice e fisiche ideali anche a causa dei festeggiamenti per la

vittoria nella Coppa dei Campioni. Ma, soprattutto, non ebbe il tempo di assuefarsi al caldo.

 Nonostante ciò il Bologna segnò nel finale, e solo su un autorete di Facchetti, e, poco dopo,

raddoppiò con l’Inter alla ricerca del pareggio. Finì 2-0 per il Bologna.

Si dice che, in questa occasione, qualcuno, notato il precario stato di forma dei nerazzurri, proposead Angelo Moratti di far prendere ai giocatori qualche sostanza per aumentarne la tenuta atletica,

ma la risposta del presidente nerazzurro fu un fermo diniego.

A Settembre l’Inter conquista la Coppa Intercontinentale battendo gli argentini

dell’Indipendiente.

Stagione 1964-65:

I nuovi nomi della rosa interista sono: il giovane mediano Bedin, il difensore Malatrasi, l’ala

Domenghini e l’attacante Peirò come terzo straniero. Vengono ceduti Szymaniak e Di Giacomo.

Formazione tipo: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair (Domenghini), Peirò,

Mazzola, Suarez, Corso.

In campionato Domenghini è sempre titolare mentre Peirò (15 partite) si alterna con Jair (19

 partite). Giocano anche: Tagnin (16), Malatrasi (15).

Anno trionfale. L’Inter in un’unica stagione vince: campionato, Coppa dei Campioni e Coppa

Intercontinentale.

Il successo nella Coppa Intercontinentale, avvenuto ancora una volta sull’Indipendiente,

confermatasi squadra migliore del sud America, così come l’Inter si è comfermata come prima

squadra europea, riveste un significato e un’importanza particolare: non ci sono dubbi, l’Inter era

 proprio la più forte formazione del pianeta.

In Coppa Italia l’Inter va in finale, che gioca contro la Juventus il 29 Agosto 1965, appena 9 giorni

 prima della partita d’andata contro l’Indipendiente per la Coppa Intercontinentale. Vengono

schierate varie riserve e i torinesi si impongono per 1-0 in quello che, per i nerazzurri, rappresenta

 poco più di un fastidioso dettaglio.

Il campionato dell’Inter inizia male: forse i nerazzurri pensano troppo alla Coppa Campioni. Così il

Milan, pur senza giocare troppo bene, va in testa, arrivando fino a 7 punti di vantaggio. A quel

 punto inizia il recupero dei nerazzurri, che si concluderà trionfalmente. Nelle ultime 15 partite

l’Inter ottenne 13 vittorie e 2 pareggi (col Vicenza e, all’ultima giornata, a scudetto assicurato, col

Torino).

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All’andata l’Inter perde col Milan 3-0 (mancano Bedin e Corso), pareggia 1-1 con la Juventus a

Milano (mancano Sarti, Guarneri e Suarez), pareggia 0-0 a Bologna (mancano Bedin e

Domenghini). Ma nel ritorno la musica cambia: 5-2 al Milan, 2-0 alla Juve a Torino e 2-0 al

Bologna.

Stagione 1965-66:Formazione tipo: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Domenghini (Peirò),

Mazzola, Suarez, Corso.

In Coppa Italia l’Inter è eliminata al secondo turno dalla Fiorentina.

In Coppa Campioni viene eliminata in semifinale dal Real Madrid. L’Inter, che a Madrid pare miri

allo 0-0, viene invece sconfitta di misura (1-0). Mentre a Milano, andata sorprendentemente in

svantaggio, attacca, ma non va oltre l’1-1. Il Real Madrid, poi, si aggiudicherà la manifestazione.

Ma che l’Inter sia più forte del Real sarà dimostrato l’anno successivo quando i milanesi, sempre in

Coppa dei Campioni, supereranno i castigliani sia in casa (1-0), che fuori (2-0) (le formazioni erano

quasi le stesse di quelle dell’anno precedente).

L’Inter è campione d’Italia per la decima volta.

Il bilancio nerazzurro con le rivali di sempre, è il seguente:

Inter – Milan: 1-1 (manca Picchi) e 2-1; Inter – Juventus:0-0 e 3-1 (a Torino)

Col Bologna, secondo classificato, l’Inter pareggia 0-0 a Milano (facendo a meno di Bedin e

Domenghini) e perde a Bologna per 2-1 (mancano Mazzola e Jair).

Stagione 1966-67:

Ceduto Peirò, arriva il grande centravanti di sfondamento Vinicio. Il terzo straniero, perciò, sarebbe

dovuto essere Jair. Ma, come già riferito, Vinicio non fu adeguatamente utilizzato da Herrera. E fu

una grande perdita.

La formazione era: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri Picchi, Domenghini, Mazzola,

Cappellini, Suarez, Corso.

Cappellini giòcò al posto di Vinicio, e giocò bene. Centravanti di sfondamento giovane, alto e

 potente, dopo questa grande annata, non riuscirà più a rendere allo stesso modo. Forse il suo fisico

richiedeva allenamenti in parte differenziati, cosa che allora non era in uso.

Jair giocò 15 partite.

In questa stagione l’Inter si presenta come una squadra formidabile, ma non vince nulla. Impegnatasu più fronti (anche in Nazionale dove quasi tutti i convocati sono interisti), coi giocatori sottoposti

ad allenamenti stressanti, senza la possibilità di turn over e tartassata dagli arbitri durante il

campionato, la squadra, partita come una corazzata inarrestabile, scoppia. E affonda.

Ma in quella stagione si registrò un episodio che, probabilmente, contribuì in modo determinante

sull’andamento degli eventi.

 Nel 1966 l’Italia rimediò una brutta figura ai mondiali di calcio d’Inghilterra, mentre il Portogallo

arrivò 3°, con delle grandi prestazioni del proprio centravanti Eusebio.

Eusebio, dotato di scatto, dribbling, potenza e grande classe, era considerato un fuoriclasse assoluto.

Alcuni lo dicevano secondo solo Pelè. L’Inter lo ingaggiò, facendogli firmare un ricco contratto.

Ma la Federcalcio italiana, guidata dal dirigente juventino Umberto Agnelli, decise, poco dopo, dichiudere le frontiere. Il motivo (o la scusa), fu la figuraccia rimediata ai mondiali. Così l’Inter 

dovette rinunciare ad un giocatore già suo che, probabilmente, gli avrebbe consentito di allungare il

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ciclo almeno fino all’esplosione dell’Aijax della metà degli anni settanta, che si impose coi suoi

fuoriclasse ma, anche, col suo rivoluzionario “calcio totale”.

Ma, nonostante tutto, l’Inter non avrebbe mai perso il campionato senza una serie incredibile di

 partite sfortunate e di torti arbitrali. Ad esempio, la partita pareggiata contro il Napoli in cui

Mazzola lanciato a rete viene fermato… da un fischio proveniente dagli spalti.O come quella contro il Bologna in cui i nerazzurri, in svantaggio per 3-0, a 7 minuti dalla fine,

accorciano le distanze. Poi si scatenano, il Bologna è annichilito: arriva subito il 3-2 e sembra che

l’Inter possa ribaltare il risultato. Ma una serie di falli operata dai felsinei contribuisce a congelare il

 punteggio sino alla fine.

Contro la Juventus, l’Inter meriterebbe due successi. Ma a Milano finisce 1-1: andati in vantaggio i

 bianconeri, l’Inter domina: colpisce un palo, segna un gol, e avrà molto da recriminare per 

l’arbitraggio. Nel ritorno i nerazzurri sono sconfitti 1-0, ma l’arbitraggio, ancora sfavorevole per 

loro, è di nuovo determinante (2 rigori negati).

 Nell’ultima giornata di campionato l’Inter è sconfitta a Mantova per 1-0 ed è superata dalla

Juventus in classifica. L’Inter prende un gol assurdo per una clamorosa papera di Sarti che,

avventandosi su un cross innocuo, riesce a cacciare il pallone nella propria rete. Ma anche in questocaso un arbitraggio sconcertante penalizza i nerazzurri che si vedono negare 2 rigori.

Col Milan sono 2 vittorie: 1-0 con autorete di Maddè (e un gran palo di Vinicio in una delle sue rare

apparizioni) e 4-0.

In finale di Coppa dei Campioni l’Inter, priva di Suarez e Jair, perde contro gli scozzesi del Celtic

 per 2-1. Gli scozzesi, dopo essersi salvati all’inizio più volte, prendono il sopravvento, complici

anche l’arbitro, che tollera anche i falli più violenti, e il caldo, che ben presto finisce le residue

energie di Picchi e soci, ormai al lumicino della tenuta atletica e psichica.

Inoltre, come già detto, su questa finale aleggia anche il sospetto che la squadra scozzese possa aver 

fatto uso di doping.

Infine, in quel finale di stagione, l’Inter fu eliminata anche dalla Coppa Italia: fu battuta, in

semifinale, dal Padova. Anche in questa occasione Herrera schierò numerose riserve.

 

Molti, in quel periodo, cominciarono a parlare di un complotto ai danni dei nerazzurri. Idea che si è

sempre di più radicata nei pensieri dei tifosi nerazzurri, almeno fino a quando non è scoppiato

Calciopoli, nel 2006.

Una piccola soddisfazione di quell’anno: la vittoria, in un torneo amichevole a New York, sul

Santos di Pelè per 1-0, allora da molti considerata la squadra più spettacolare.

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8. Il periodo grigio

Siamo alla fine di un ciclo. Della Grande Inter rimarrà, però, il ricordo, che, col passare degli anni,

diventerà mito e il simbolo stesso stesso del calcio. Come il Real Madrid della fine anni ’50 per i

madrilisti o il Grande Torino per i tifosi granata.

Quell’Inter vinse contro tutto e tutti: avversari, arbitraggi, fatica, cedendo soltanto quando la lottadivenne insostenibile. Ma certe sconfitte, nonostante lo sgomento che procurano al momento,

fomentano la leggenda, così come è successo agli spartani che combatterono alle Termopili.

Stagione 1967-68:

La delusione del 1966-67 condizionerà l’Inter per 2 o 3 stagioni in modo evidente.

 Non ci sono più: Malatrasi, Guarneri, Picchi, Jair, Vinicio. Mazzola si piazza a centrocampo e

Santarini è promosso titolare.

 Nuovi arrivi: Dotti, D’Amato, Benitez e, dal Bologna, Nielsen, grande attaccante ormai in fase

calante.

La Gazzetta dello Sport del 5.12.2007 dice che, verso la fine degli anni sessanta, L’Inter prese Pelè

(è la seconda volta in pochi anni) in vista della riapertura delle frontiere, che, però, non vi fu.

Ancora una volta un evento che avrebbe potuto condizionare la storia del calcio in senso interista, si

evolve in modo sfavorevole per i colori nerazzurri. Ma, ancora una volta, incombe il sospetto del

complotto contro i nerazzurri. Infatti ci si può domandare: perché Moratti si accordò con Pelè se

non avesse saputo qualcosa di più consistente di una voce su un’imminente riapertura delle

frontiere? E perché queste “voci”, nell’eventualità fossero state reali, non ebbero seguito? Forse per 

 paura che l’Inter morattiana si rafforzasse troppo?

Formazione tipo: Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Landini, Santarini (Dotti), Domenghini,Mazzola, Cappellini, Suarez, Corso.

Bedin giocò solo 14 volte, l’ala D’Amato 13, Nielsen 8 (con 2 reti), Benitez 8.

L’Inter, in Coppa Italia, supera le qualificazioni. Poi, giocando con varie riserve, viene eliminata nel

girone finale dal Milan: 0-0 e 2-4.

Rinuncia alla Coppa delle Fiere.

Il campionato è vinto dal Milan.

I derby si conclusero con un doppio1-1. In uno di questi il gol del pareggio del Milan fu oggetto di

grandi contestazioni e solo anni dopo, grazie alle nuove tecniche a disposizione, si accerterà che la

 palla non aveva superato la linea di porta, per cui il gol milanista non avrebbe dovuto essereassegnato..

Juventus – Inter: 3-2 (con un rigore per i bianconeri) e 0-0 (senza Suarez).

Col Cagliari a Milano l’Inter si impose 3-0 (2 gol di Mazzola e 1 di Domenghini) ma, a causa di una

monetina che colpì il cagliaritano Longo, la vittoria venne attribuita al Cagliari, a tavolino, per 2-0.

Alla fine della stagione Angelo Moratti lascia l’Inter ad Ivanoe Fraizzoli. Perché? Era forse rimasto

deluso? Da cosa? Forse sospettava che il calcio forse marcio? Se avesse vinto, come meritato, lo

scudetto del 1967, avrebbe continuato ad essere presidente dell’Inter? Probabilmente sì. E con un

Moratti entusiasta dove sarebbero potuti arrivare i nerazzurri, anche in considerazione del fatto che

da lì a pochi anni si sarebbero riaperte le frontiere per i giocatori stranieri?

Stagione 1968-69:

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Vengono acquistati Jair, dopo un anno di esilio; Cella; Bertini, centrocampista e mediano dotato di

 potenza incredibile, oltre che di senso del gol; Vistola; Poli. Va via Sarti, ed il portiere sarà un ruolo

che rimarrà scoperto per tutta la stagione.

Formazione tipo: Girardi, Poli, Facchetti, Bertini, Burgnich, Cella, Domenghini (Jair), Mazzola,

Vastola, Suarez, Corso.Hanno giocato anche: Miniussi (12) in alternativa a Girardi; Bedin è ancora poco utilizzato (16),

Gori (14).

L’Inter esce dalla Coppa Italia nel girone eliminatorio.

La Fiorentina vince lo scudetto. Inter quarta.

Inter – Milan: 0-1 / 1-1; Inter – Juventus: 1-2 / 0-1

 Nel torneo non ufficiale Città di Milano, l’Inter supera prima la Juventus per 3-1, poi il Milan per 3-

1. Successivamente, al torneo Città di New York, sarà battuta dal Milan per 6-4, in una partita

giocata più che altro per il pubblico americano e perciò senza molti tatticismi difensivisti.

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9. Gli anni ‘70

 Nel 1969 Helenio Herrera lascia l’Inter: tornerà, per una stagione, nel 1974.

 Nei primi anni ’70 l’Inter può contare ancora su una rosa in grado di competere ai più alti livelli.

Perdurano, però, i vecchi preblemi: la mancanza di feeling con la stampa, le sviste arbitrali ai suoi

danni e quell’anomalia che, purtroppo, rientra un po’ nel “patrimonio genetico” nerazzurro, che èl’individualismo. Il calcio si va evolvendo velocemente e l’Inter, rimanendo legata a vecchi schemi,

comincia a perdere terreno sotto il profilo tattico.

 

Un’altra caratteristica negativa dell’Inter degli anni ’70 è rappresentata dalle numerose eliminazioni

al primo o al secondo turno nelle coppe europee ad opera di squadre di secondo piano, quando non

di terzo. Probabilmente ciò fu dovuto, oltre che alla poca considerazione da parte dei nerazzurrai di

coppe che non fossero quella dei Campioni, anche alla troppa sicurezza avuta nell’affrontare certi

impegni e a quella mancanza di tensione che in varie occasioni li hanno penalizzati.

C’è, però, anche da considerare che le grandi squadre italiane di allora, che puntavano a vincere il

Campionato, all’inizio della stagione non erano al 100% della forma, così come molte formazioni

straniere, in quanto in Europa la serie A era uno degli ultimi campionati ad iniziare.

Stagione 1969-70:

Ceduti Domenghini, Gori e Santarini, arrivano: Boninsegna, che nell’Inter si affermerà come

grandissimo attaccante e, in porta, Vieri, una sicurezza. Bedin ritrova il posto di titolare fisso che gli

competeva ed esordisce in nerazzurro il mastino della difesa Bellugi.

Formazione tipo: Vieri, Bellugi, Facchetti, Bedin, Landini (Cella), Burgnich, Mazzola, Bertini,

Boninsegna, Suarez, Corso.

In coppa Italia, l’Inter è eliminata al 4° turno.

In Coppa delle Fiere i nerazzurri sono eliminati in semifinale: dopo aver vinto fuori casa contro i

 belgi dell’Anderlecht per1-0, perdono sorprendentemente a Milano per 2-0.

Il campionato va al Cagliari. L’Inter è seconda a 4 punti.

Inter – Cagliari: 1-1 e 1-0; Inter – Juventus: 1-2 e 0-0; Inter – Milan: 0-0 e 1-0.

L’Inter riesce a superare la Juventus solo in amichevole, per 4-0, a Milano.

Stagione 1970-71:

Suarez, ormai in calo, si trasferisce alla Sampdoria, da cui arriva il bravo Frustalupi. Vieneacquistato anche lo stopper Giubertoni.

Formazione tipo: Vieri, Bellugi, Facchetti, Bedin, Giubertoni, Burgnich, Bertini, Mazzola,

Boninsegna, Frustalupi, Corso. (Jair gioca 23 partite e segna 6 reti).

Primo turno di Coppa delle Fiere: a Milano vengono affrontati gli inglesi del Newcastle. L’Inter,

che non può schierare un paio di titolari, non va oltre l’1-1. In Inghilterra si impone il Newcastle

 per 2-0 in una partita molto contestata. Vieri viene espulso per aver colpito l’arbitro.

L’Inter viene subito eliminata in Coppa Italia e inizia male il campionato. I giocatori sono sempre

 più insofferenti all’allenatore Heriberto Herrera e ai suoi metodi. Quando però questi vieneesonerato, l’Inter, che è a 7 punti dalla vetta, si trasforma: alcuni giocatori sembrano ritrovare

l’estro dei tempi migliori e inizia la rincorsa al titolo. Col nuovo allenatore Invernizzi, i nerazzurri

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vincono subito. Poi, dopo una sconfitta immeritata, inanellano una serie straordinaria di risultati tra

cui un 2-0 al Milan (che alla quinta giornata, in piena crisi nerazzurra, aveva a sua volta vinto per 3-

0), e un 2-0 alla Juventus (nel ritorno sarà 1-1). L’Inter si laurea così campione d’Italia.

 Nel torneo non ufficiale Armando Picchi, l’Inter supera ancora la Juventus per 3-1.

Stagione 1971-72:

Le novità di rilievo nell’Inter gestione 1971-72, sono poche: l’attaccante Pellizzaro e il giovane

Oriali, che si affermarà come un grande mediano.

Formazione tipo: Vieri (Bordon), Bellugi, Facchetti, Bedin (Oriali), Giubertoni Burgnich, Bertini,

Mazzola, Boninsegna, Frustalupi, Corso. Pellizzaro gioca 15 volte.

L’Inter è eliminata in coppa Italia nel girone del secondo turno (col Milan: 0-1 e 0-1, con la Juve: 3-

1 e 1-2).

In Coppa Campioni arriva in finale, che è in programma ad Rotterdam, in Olanda. Avversaria:

l’Ajax. che, quindi, gioca quasi in casa. La squadra olandese è ricca di campioni ma è, soprattutto,tatticamente molto evoluta.

In finale l’Inter di Invernizzi appare subito rinunciataria e timorosa e Bordon, il sostituto dello

squalificato Vieri, bravo portiere ma ancora molto giovane, con 2 clamorosi errori regala il risultato

all’Ajax (2-0), che comunque gioca meglio.

Il Campionato è vinto dalla Juventus, l’Inter è quinta.

Inter – Juve: 0-0 e 0-3 (mancano Bellugi e Boninsegna)

Inter – Milan: andata: 2-3 (il terzo gol del Milan arriva nel finale: su rinvio di Burgnich, Bigon, per 

 paura di una pallonata, si gira, il pallone batte contro la sua coscia e rimbalza in rete sorprendendo il

 portiere). Ritorno: 1-1.

Stagione 1972-73:

 Nuovi arrivi: le ali Massa e Doldi, il regista Moro e l’attaccante Magistrelli.

Formazione tipo: Vieri (Bordon), Bellugi, Facchetti, Oriali, Giubertoni, Burgnich, Massa, Mazzola,

Boninsegna, Bertini, Corso.

Hanno giocato anche: Bedin (26), Moro (23), Magistrelli (13).

L’Inter viene eliminata nel girone del 2° turno di Coppa Italia (con la Juventus: 1-1 e 2-4) mentre,

in coppa UEFA (ex delle Fiere), è eliminata dai portoghesi del Victoria Setubal: 0-2 in Portogallo e

1-0 a Milano.

In campionato la Juventus beffa il Milan all’ultima giornata e l’Inter è quarta.

Inter – Milan: 2-3 e 0-2; Inter – Juventus: 2-4 e 2-1.

Stagione 1973-74:

Viene ceduto Corso al Genoa e vengono presi l’affermato terzino sinistro Fedele, il centrocompista

Scala, l’ala Mariani.

Formazione tipo: Vieri (Bordon), Fedele, Facchetti, Bedin, Giubertoni, Burgnich, Massa, Oriali,

Boninsegna, Mazzola , Bertini.

Giocano anche: Moro (19), Mariani (18), Bellugi (16), Scala (13).

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L’Inter è eliminata in Coppa Italia nel girone del secondo turno (può vantare però due vittorie

contro il Milan: 1-0 e 2-1) e, in Coppa UEFA, è messa incredibilmente fuori al primo turno dai

modesti austriaci dell’Admira Vienna: 0-1 e 2-1.

In campionato, vinto dalla Lazio, è quarta, con due sconfitte subite dalla Juventus: 0-2 e 0-2 e due

vittorie ottenute col Milan: 2-1 e 5-1.

Stagione 1974-75:

Si ritira Burgnich, Bedin va alla Sampdoria e Bellugi al Bologna, Bini diviene titolare e vengono

acquistati Nicoli e il giovane fantasista Cerilli.

Formazione tipo: Bordon, Giubertoni, Fedele, Oriali, Bini, Facchetti, Mariani, Scala, Boninsegna,

Mazzola, Nicoli.

Hanno giocato anche Moro (19), Bertini (19), Catellani (12), Cerilli (10).

In coppa Italia l’Inter è eliminata nel girone del 2° turno. Col Milan fa: 0-1, 0-0, con la Juventus:

vittoria 2-1 a Torino e sconfitta 6-2 a Milano.In coppa UEFA viene eliminata al 2° turno dall’Amsterdam: 1-2 a Milano e 0-0 ad Amsterdam.

Il campionato è vinto dalla Juventus. L’Inter è nona. E’, forse, l’Inter più mediocre di quegli anni.

Inter - Milan: 0-0 e 0-3; Inter - Juventus: 0-1 e 0-1.

Stagione 1975-76:

I nuovi acquisti sono: l’ala Pavone, il difensore Gasparini, il centrocampista Marini, che si rivelerà

utilissimo, e l’attaccante Libera, una punta dai grandi mezzi, considerata erede di Riva, che però

non potè esprimere le sue potenzialità se non, forse, a tratti, sia perché reduce da un infortunio ai

legamenti del ginocchio, sia perché amante della “bella vita”.

Formazione tipo: Vieri, Giubertoni, Fedele, Oriali, Gasparini, Facchetti, Pavone, Marini,

Boninsegna, Mazzola, Bertini.

Hanno giocato anche: Libera (18 gare con 4 gol), Bini (15).

In coppa Italia i nerazzurri sono eliminati nel girone del 2° turno. Da segnalare la vittoria per 1-0

sulla Juventus, con gol di Libera.

L’Inter è quarta in campionato, vinto dal Torino.

Inter – Juventus: 0-2 e 1-0. Inter – Milan: 1-2 e 0-1.

Stagione 1976-77:

Tra Inter e Juventus vengono scambiati i centravanti, ormai un po’ appannati, ma ancora bravi:

Boninsegna va a Torino e Anastasi arriva a Milano. Divengono nerazzurri anche Merlo,

centrocampista di classe, e il velocissimo attaccante Muraro.

Formazione tipo: Bordon, Canuti, Fdedele, Oriali, Gasparini, Facchetti, Pavone, Merlo, Anastasi,

Mazzola, Muraro.

Hanno giocato anche: Bini (19), Bertini (14), Libera (12).

In coppa Italia l’Inter è sconfitta in finale dal Milan per 2-0 dopo che nel girone eliminatorio può

vantare un doppio successo sulla Juventus (1-0 e 1-0).In coppa UEFA è incredibilmente eliminata al primo turno dalla Honved: 0-1 a Milano e 1-1 in

Ungheria.

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In campionato, vinto dalla Juventus, è quarta.

Inter – Milan: 1-1 e 0-0; Inter – Juventus: 0-2 e 0-2.

Stagione 1977-78:

Si ritira Mazzola. Vengono ingaggiati Scanziani ed Altobelli, che si rivelerà un grandissimocentravanti. Giuseppe Baresi diventa titolare.

Formazione tipo: Bordon, Canuti, Baresi, Oriali, Gasparini, Facchetti, Scanziani, Marini, Altobelli,

Merlo, Anastasi.

Giocano anche: Muraro (24 e 9 reti), Bini (19), Fedele (17).

Il calcio va cambiando e ormai da qualche anno sono ammesse, durante le partite, delle sostituzioni

oltre al portiere. Dapprima solo una per arrivare, poi, a tre. Così le presenze delle “riserve” vanno

aumentando.

L’Inter vince la coppa Italia.

In coppa UEFA ancora un’eliminazione a sorpresa, al 1° turno, ad opera della la Dinamo Tiblisi (0-

1 a Milano e 0-0 a Tiblisi).

Il campionato è vinto dalla Juventus, mentre l’Inter è quinta.

Inter – Milan: 1-3 e 0-0; Inter – Juventus: 0-1 e 2-2.

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10. Gli anni della classe: Beccalossi.

Stagione 1978-79:

Si ritira Facchetti.

Vengono acquistati due importanti centrocampisti: il potente e dinamico Pasinato, un

centrocampista fortissimo ma che sarà ben presto frenato dagli infortuni, e il funambolicoBeccalossi, dal dribbling ubriacante: quando è in forma è inarrestabile (se non coi falli).Amante, si

dice, delle ore piccole e dei divertimenti e con poca propensione al sacrificio, pare che a volte si

 presentasse alla Pinetina, luogo di ritrovo dei nerazzurri, stravolto per il sonno interrotto. Fu forse

questo a non consentirgli di esprimersi ad altissimi livelli a lungo. A 28 anni fu prestato alla

Sampdoria. Successivamente fu ceduto al Monza. Sarà per anni l’idolo dei tifosi interisti.

 Nel 1978, in previsione di un’imminente riapertura delle frontiere per i calciatori stranieri, viene di

fatto acquistato il grande centrocampista francese Platini, che poi diverrà quello che probabilmente

è il giocatore più rappresentativo nella storia della Juventus. Vengono anche firmate delle carte. Ma

le frontiere non riaprono e all’inizio della stagione Platini si infortunia gravemente: tripla frattura

del perone che lo terrà fermo per 6 mesi. Così, tempo dopo, temendo che il francese non potessetornare integro, Fraizzoli chiede, ed ottiene, la rescissione del pre-contratto.

Formazione tipo: Bordon, Baresi, Fedele, Oriali, Canuti, Bini, Scanziani (Pasinato), Marini,

Altobelli, Beccalossi, Muraro.

In coppa Italia l’Inter è eliminata ai quarti dalla Juventus: 1-3 a Torino, con 3 grosse indecisioni di

Bordon, e 1-0 a Milano.

In Coppa delle Coppe è eliminata ai quarti di finale ad opera dei belgi del Beveren: 0-0 a Milano e

0-1 in Belgio. Ma stavolta l’Inter, che ha avuto innumerevoli occasioni per segnare, puòrecriminare, oltre che contro la propria incapacità realizzativa dimostrata in quell’occasione, anche

contro una sfortuna incredibile. Lo stesso gol decisivo del Beveren è nato proprio quando, fermatosi

Chierico appena entrato in campo in sostituzione di Oriali, ad allacciarsi le scarpe, il suo avversario

diretto si era involato verso la porta interista per poi servire la palla gol ad un compagno.

Il campionato è del Milan. L’Inter è quarta.

Inter – Milan: 0-1 e 2-2. In quest’ultima partita l’Inter, in vantaggio per 2-0, forse per un calo di

tensione, si fa raggiungere proprio negli ultimi minuti (è da tenere comunque presente che gli anni

settanta sono quelli in cui al Milan, da quanto riferito dal suo ex giocatore Saltutti, si assumevano

molti farmaci).

Inter – Juventus: 1-1 e 2-1. Nella vittoria contro la Juventus il protagonista assoluto è Beccalossi,letteralmente irresistibile. Coi suoi dribbling scompagina la difesa bianconera, che si difende col

gioco duro. Ma un po’ prima della fine, con le squadre ancora sull’1-1, Beccalossi, palla al piede,

riesce a evitare un fallo entra in area e segna.

Gli anni settanta sono stati, per la Juventus, anni di successi, ma anche di contestazioni da parte di

altre società che si sono sentite defraudate, come: Roma, Torino, Fiorentina…

Stagione 1979-80:

Vengono presi due bravi giocatori: l’ala – centrocampista Caso e lo stopper Mozzini.

Formazione tipo: Bordon, Canuti, Baresi, Oriali, Mozzini, Bini, Marini, Pasinato (Caso), Altobelli,

Beccalossi, Muraro.

L’Inter è eliminata in Coppa Italia, nei quarti di finale, dalla Juventus: 1-2 e 0-0, grazie anche ad

un’autorete di Occhipinti.

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In coppa UEFA è eliminata al secondo turno dal Borussia Monchengladbach: 1-1 in Germania e 2-3

a Milano dopo i tempi supplementari.

L’Inter vince il campionato. 

Inter – Juventus: 0-2 e 4-0; Inter – Milan: 1-0 e 2-0.

Stagione 1980-81:

Vengono, finalmente, riaperte le frontiere ai giocatori stranieri. Fraizzoli vuole per l’Inter un grande

regista e pensa a quello che più gli ricorda Suarez: il brasiliano Falcao, uno dei più grandi giocatori

di allora. Il contratto viene firmato, ma, prima che fosse depositarlo in Lega, pare che una telefonata

del Sen. Andreotti, da Roma, “comandasse” a Fraizzoli di lasciare andare Falcao alla Roma. Si dice

che il presidente nerazzurro, democristiano fedelissimo, acconsentì senza pretendere troppe

spiegazioni. E Falcao andò alla Roma, facendone le fortune. A quanto pare, ancora una volta la

 politica ha danneggiato i nerazzurri.

Falcao fu così sostituito dall’austriaco Prohaska, talento di centrocampo, ma non certo veloce.

Formazione tipo: Bordon, Baresi, Oriali, Marini, Mozzini, Bini, Caso, Prohaska, Altobelli,Beccalossi, Muraro.

Hanno giocato anche: Canuti (25), Pasinato (23), Ambu (19).

In coppa Italia l’Inter non supera il girone eliminatorio dove, però, batte il Milan per 1-0.

In coppa dei Campioni è eliminata dal Real Madrid in semifinale: 0-2 a Madrid e 1-0 a Milano. Il

Real, poi, vincerà la manifestazione. A Madrid l’Inter si stava comportando bene ma un clamoroso

errore di Bordon, bravo ma non nuovo a certi infortuni, consentì al Real di passare in vantaggio.

L’Inter, poi, ebbe le sue occasioni per segnare. A Milano i nerazzurri furono protagonisti di una

grande gara ma non poterono andare oltre l’1-0.

La Juventus vince il campionato, l’Inter è quarta.

Inter – Juventus: 1-2 (il primo gol juventino lo segnò Brady su rigore) e 1-0.

Il Milan è in serie B a causa del caso “calcio scommesse”, un torbido affare di partite truccate

verificatosi l’anno precedente. Vi sarebbe stata invischiata anche la Juventus, che, però, non subisce

conseguenze.

L’Inter, a fine stagione, vince il Torneo denominato Mundialito, disputatosi tra squadre che hanno

vinto la Coppa Intercontinentale. La sequenza delle partite dei nerazzurri è la seguente: Penarol (1-

1), Feyenoord (2-1), Santos (4-1), Milan (3-1).

Stagione 1981-82:

Dal Perugia viene preso la forte ala Bagni, che poi si rivelerà un grande mediano. Il giovane

difensore Bergomi viene inserito tra i titolari.

Formazione tipo: Bordon, Bergomi, Baresi, Bagni, Canuti, Bini, Oriali, Prohaska, Altobelli,

Beccalossi, Marini.

Hanno giocato anche: Centi (24), Bachlechner (21), Pasinato (18).

L’Inter vince la Coppa Italia (nel girone iniziale 2-2 col Milan).

In coppa EUFA viene eliminata al 2° turno dalla Dinamo Bucarest: 1-1 a Milano, 1-1 a Bucarestdopo i 90 minuti regolamentari, e 2-3 dopo i tempi supplementari. L’Inter prende 3 gol di testa e

 probabilmente la mancanza di Bini, grande nel gioco aereo, è stata decisiva.

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L’Inter non va oltre al quarto posto in campionato, che viene conquistato dalla Juventus.

Inter – Milan: 1-0 e 2-1; Inter – Juventus: 0-0 e 0-1. Il gol della vittoria juventino lo firmò Brady su

rigore.

Stagione 1982-83:Arriva il grande stopper Collovati, l’ala Juary e il funambolico fantasista tedesco Hansi Mueller.

Juary, che ha lasciato un buon ricordo ad Avellino, nell’Inter, a causa di un precario stato fisico,

non riesce ad esprimersi come può. Pochi anni dopo, nel Porto, sarà di nuovo grande, rendendosi

 protagonista in una finale vittoriosa di Coppa dei Campioni. Stesso discorso vale, e a maggior 

ragione, per Hansi Mueller. Talento strepitoso, rapido e forte fisicamente, dribbling ubriacante, con

Beccalossi forma una coppia di centrocampisti dal dribbling così micidiale, che al mondo non se ne

vedeva di uguali. Ma anche lui, a causa di malanni, all’Inter non riesce ad esprimersi secondo le

 proprie possibilità. E anche lui, poche stagioni dopo, farà strabiliare ancora gli amanti del calcio.

Anche se la convivenza con Beccalossi, a livello tattico, risulta difficile, viene da chiedersi dove

sarebbe potuta arrivare l’Inter se Mueller e Juary avessero potuto dare il massimo.

Formazione tipo: Bordon, Bergomi, Baresi, Oriali, Collovati, Marini, Mueller, Bagni, Altobelli,

Beccalossi, Juary.

Giocano anche: Bergamaschi (25), Sabato (22), Bini (18), Ferri (12).

In Coppa Italia l’Inter è eliminata in semifinale dalla Juventus: 1-2 a Torino con un’autorete di

Baresi ad aprire le marcature, e 0-0 a Milano.

In Coppa delle Coppe arriva ai quarti, dove deve affrontare ancora il Real Madrid. A Milano sull’1-

0, è ingiustamente annullato un gol ad Altobelli. Poi c’è il pareggio madrilista e a nulla vale il

forcing finale dei nerazzurri. A Madrid l’Inter va in vantaggio. Ma ancora un gol annullato

ingiustamente ed un nettissimo rigore non dato penalizzano i nerazzurri permettendo al Real,

vittorioso per 2-1, una qualificazione dai più considerata immeritata.

In campionato: 1° Roma, 2° Juventus, 3° Inter.

Con la Juventus finisce 0-0 a Milano. A Torino l’Inter è in vantaggio 3-1 quando una monetina

colpisce Bini. Entra Bernazzani e la Juventus, con l’Inter che già immaginava la vittoria a tavolino,

 pareggia. Ma, come previsto, la partita viene data vinta all’Inter per 2-0. Per l’Inter avevano segnato

Altobelli, Oriali e Mueller, mentre per la Juventus avevano segnato 2 volte Platini (il primo gol

quando tutto era ancora regolare) e 1 volta Bettega.

Inter – Roma: 1-2 e 0-0. Il Milan è in serie B.

A fine stagione c’è la seconda edizione del mundialito. L’Inter stavolta partecipa quasi di

controvoglia, e colleziona tutte sconfitte: Flamengo (1-2), Penarol (1-2), Juventus (0-1), Milan (1-

2). Vince la Juventus.

In questo libretto non parlo di partite amichevoli e tornei non ufficiali perché quasi sempre poco

significativi: sia per la differenza di motivazioni tra le squadre, come per il diverso stato di

 preparazione, ecc. Di fatto, nelle amichevoli, spesso vengono messe in campo formazioni con pochi

titolari e si sperimentano soluzioni tattiche nuove.

 Nonostante ciò, a volte può essere interessante accennare a certe amichevoli in quanto manifestano,

comunque, eventuali potenzialità.

Stagione 1983-84:

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Viene preso il belga Coek, un bravo regista capace anche di interdire ma che, reduce da un

infortunio, giocherà pochissime volte. Juary è ceduto in prestito all’Ascoli.

Alcuni giovani si conquistano il posto da titolari: Zenga in porta, Riccardo Ferri in difesa, Sabato a

centrocampo, Serena in attacco.

Formazione tipo: Zenga, Ferri, Bergomi, Bagni, Collovati, Baresi, Sabato, Mueller, Altobelli,Beccalossi, Serena.

Hanno giocato anche: Pasinato (23), Bini (18), Marini (17), Coek (9).

In Coppa Italia l’Inter non va oltre il girone eliminatorio.

In coppa UEFA subisce ancora un’incredibile eliminazione, agli ottavi di finale, ad opera

dell’Austria Vienna: 1-2 a Vienna e 1-1 a Milano.

Il campionato è vinto della Juventus. L’Inter è quarta.

Inter - Juventus: 0-2 e 1-2; Inter – Milan: 2-0 e 0-0.

Stagione 1984-85:Mueller e Beccalossi vengono prestati a Como e Sampdoria.

Arrivano, dalla Juventus, Brady, centrocampista dalla buona tecnica, e l’”anziano” Causio, ancora

in splendida forma. Vengono anche ingaggiati il tornante Fanna, il difensore Mandorlini e,

soprattutto, il centrattacco Rummenigge, dotato di classe eccelsa, potenza straordinaria, scatto

folgorante e precisione di tiro. Probabilmente il più grande centravanti di allora, anche se numerosi

guai fisici ne limiteranno spesso l’efficacia. Anche se non sono molte le partite in cui si possono

ammirare tutte le sue enormi potenzialità, per i tifosi diviene ben presto un “idolo”.

A parte i soliti problemi tattici, l’Inter può schierare una squadra eccezionale.

Formazione tipo: Zenga, Bergomi, Mandorlini, Baresi, Collovati, Ferri, Causio, Marini,

Rummenigge, Brady, Altobelli.

Giocano anche: Sabato (29), Pasinato (12).

In Coppa Italia l’Inter è eliminata in semifinale dal Milan: 1-2 e 1-1

In coppa UEFA è eliminata, in semifinale, ancora una volta dal Real Madrid, che vincerà il trofeo.

Ma anche stavolta ci sono polemiche. L’Inter vince a Milano 2-0 con una grande prova. A Madrid il

Real segna presto. Sull’1-0, una biglia colpisce Bergomi che deve uscire dal campo. Entra al suo

 posto Causio e l’Inter, in mezzo ad una bolgia, subisce altri 2 goals. Ci si aspetta che l’UEFA ordini

la ripetizione della partita ma, inspiegabilmente, avvalla il risultato.

In campionato è l’anno del Verona, che si aggiudica il torneo. L’Inter è terza.

Inter – Milan: 1-2 (l’Inter paga le fatiche del mercoledì di coppa e in ogni caso gioca alla pari del

Milan creando, forse, anche più palle gol) e 2-2.

Inter – Juventus: 4-0 e 1-3.

Stagione 1985-86:

Sono ceduti Causio, Pasinato, Sabato. Serena viene prestato alla Juventus. Arrivano Tardelli e

Marangon.

Formazione tipo: Zenga, Bergomi, Ferri, Baresi, Mandorlini, Collovati, Fanna, Tardelli,Rummenigge, Brady, Altobelli.

Hanno giocato anche: Cucchi (22), Marangon (19).

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In Coppa l’Italia Inter eliminata in semifinale dalla Roma.

In coppa UEFA è eliminata in semifinale ancora dal Real Madrid, a cui andrà la vittoria finale.

A Milano è 3-1 per l’Inter con un’autorete dei madrileni. A Madrid, con un arbitro troppo tollerante

col gioco duro degli spagnoli, i tempi regolamentari si chiudono sul 3-1 per il Real (1 rigore per l’Inter e 2 per il Real). Nei tempi supplementari due gol dei madrilisti condannano l’Inter.

In campionato: Juventus prima e Inter sesta. Inter – Milan: 2-2 e 0-1; Inter Juventus: 1-1 e 0-2.

Stagione 1986-87:

Rummenigge non può dare un gran contributo: 14 gare e 3 goal. Al suo posto gioca spesso Garlini,

nuovo acquisto. Arrivano anche Piraccini e, soprattutto, il centrocampista di classe Metteoli e il

grande libero Passarella.

 Nel frattempo Silvio Berlusconi, pare con l’aiuto della politica e, a detta di molti, con metodi

illeciti, acquista il Milan, che a breve diventerà la squadra numero uno al mondo.

Formazione tipo dell’Inter: Zenga, Bergomi, Ferri, Baresi, Mandorlini, Passarella, Fanna, Matteoli,

Altobelli, Piraccini, Rummenigge (Garlini).

Hanno giocato anche: Tardelli (24), Cucchi (13).

In Coppa Italia l’Inter è eliminata ai quarti di finale dalla Cremonese.

In coppa UEFA, ai quarti, affronta gli svedesi del Goteborg. In Svezia i nerazzurri si presentano

forse troppo rinunciatari e il desiderato 0-0 è ottenuto. Ma a Milano sarà 1-1, che vuol dire

eliminazione.

Il campionato va al Napoli. Seconda la Juve, poi l’Inter.

Inter – Milan: 0-0 e 1-2 (in ambedue le partite manca Rummenigge e, nella seconda, c’è un’autorete

dell’Inter). Inter – Juventus: 1-1 (autorete di Ferri) e 2-1; Inter – Napoli: 0-0 e 1-0.

A fine stagione si gioca la terza ed ultima edizione del Mundialito, che è vinto dal Milan. Partite

dell’Inter: Paris Saint-Germain (0-0), Barcellona (3-1), Porto (0-2), Milan (0-0).

Stagione 1987-88:

Parte Rummenigge, ritorna Serena e vengono acquistati: il difensore Nobile e il centrocampista

 belga Scifo, buona classe, ma un po’ lento.

Formazione tipo: Zenga, Bergomi, Ferri, Baresi, Mandorlini, Passarella, Fanna, Matteoli, Altobelli,

Scifo, Serena.

Giocano anche: Nobile, Piraccini, Ciocci.

In Coppa Italia l’Inter è eliminata in semifinale dalla Sampdoria.

In Coppa UEFA è eliminata al 3° turno dagli spagnoli della’Espaniol: 1-1 a Milano e 0-1 in Spagna.

Il campionato lo vince il Milan “stellare” di Sacchi. L’Inter è 5°.

Inter – Milan: 0-1 e 0-2; Inter – Juventus: 2-1 e 0-1.

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11. L’Inter di Matthaus

Stagione 1988-89:

Altobelli è ceduto alla Juventus.

Arrivano: Bianchi, un’ala - centrocampista di grande intelligenza tattica; Berti, mediano straripante;

Diaz (in prestito), centravanti di classe, agile e veloce; Brehme, grandissimo terzino sulla fasciasinistra e il formidabile Matthaus, regista di grande tecnica e bravo incontrista, portatore eccelso di

 palla e dotato di un gran tiro, è il leader della squadra. Serena, rientrato dal prestito alla Juventus,

esplode.

La rosa non è ampia come quella del Milan stellare, ma la formazione base è formidabile e bene

amalgamata.6

Formazione tipo: Zenga, Bergomi, Brehme, Baresi, Ferri, Mandorlini, Matteoli, Berti, Diaz,

Matthaus, Serena.

Giocano anche: Bianchi (31), Verdelli (20), Fanna (13).

In Coppa Italia l’Inter esce nel girone del secondo turno.

In coppa UEFA è eliminata al 2° turno, in modo rocambolesco, dal Bayern di Monaco. L’incontro

di andata si disputa a Monaco di Baviera e l’Inter, con una grande partita, si impone per 2-0. Ma a

Milano, nella prima parte della gara, per distrazione e, forse, per un po’ di faciloneria, in una

manciata di minuti i nerazzurri subiscono 3 reti. Poi dominano: segnano un gol, colpiscono un palo

e costringono il portiere tedesco a grandi parate ma, sconfitti per 3-1, rimangono fuori dall’Europa.

In campionato è la vittoria. Una vittoria accompagnata, per la gioia degli amanti delle statistiche,

da vari “record”. Gli incontri con gli storici rivali si concludono nel seguente modo:  Inter – Juve: 1-

1 e 1-1; Inter – Milan: 0-0 e 1-0.L’Inter si aggiudica anche la Supercoppa Italiana.

Stagione 1989-90:

Parte Diaz e, al suo posto, arriva Klinsmann, forte centravanti tedesco che quando va in “frenesia da

gol” può diventare devastante, tanto che, anche se non sempre è in giornata di grazia, è

soprannominato Kataklismann.

L’Inter è sempre fortissima e può affrontare le grandi di allora faccia a faccia: il Napoli di

Maradona, il Milan stellare e la Juventus.

Formazione tipo: Zenga, Bergomi, Brehme, Baresi, Ferri, Mandorlini, Matteoli, Berti, Klinsmann,

Matthaus, Serena.Bianchi conta 30 presenze.

In Coppa Italia l’Inter, dopo aver superato i sedicesimi e gli ottavi viene eliminato dall’Ascoli in un

girone a 3.

In Coppa Campioni è eliminata al primo turno, a settembre, dagli svedesi del Malmoe: l’Inter è

troppo prudente in Svezia, dove perde per 1-0, mentre a Milano non va oltre l’1-1.

In campionato è terza insieme alla Juventus e dietro allo scudettato Napoli e al Milan.

6 Il Milan stellare, che imperversava allora, era sì una eccelso gruppo di campioni, ma mancava di qualcosa in difesa.

Ma il ricorso al fallo a centrocampo (cosa che lo accomuna alla Juventus) e una tattica del fuorigioco esasperata efavorita dal fatto che di solito gli arbitri, meno preparati di oggi, fischiavano spesso a sproposito a favore della difesa

del Milan, (facendo contento Baresi che spesso sembrava volersi sostituire ai guardalinee alzando il braccio come fosseuna bandierina), hanno permesso ai rossoneri di avere una difesa quasi impenetrabile.

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Inter – Napoli: 3-1 e 0-2; Inter – Juve: 2-1 e 0-1; Inter – Milan: 0-3 e 3-1.

Stagione 1990-91:

I nuovi tesserati nerazzurri sono: l’affermato libero Battistini, il fantasista Pizzi e la guizzante ala

Fontolan che, infortunatosi in un’amichevole estiva, salterà tutta la stagione.

Formazione tipo: Zenga, Bergomi, Brehme, Berti, Ferri, Battistini, Bianchi, Pizzi, Klinsmann,

Matthaus, Serena.

Hanno giocato anche: Paganin I (30), Baresi (23), Mandorlini (18).

In Coppa Italia l’Inter è eliminata agli ottavi di finale.

L’Inter vince la Coppa UEFA.

In campionato, dove ancora una volta ha qualcosa da recriminare, l’Inter si piazza al secondo posto

col Milan, dietro alla Sampdoria.

Inter – Sampdoria: 0-2 e 1-3; Inter – Juve: 2-0 e 2-4; Inter – Milan: 1-0 e 0-1.

Stagione 1991-92:

Vengono ingaggiati due buoni centrocampisti: Dino Baggio (in prestito) e Desideri.

Fontolan si è ripreso dall’infortunio, ma dei problemi fisici affliggono Matthaus, l’uomo di maggior 

classe tra i nerazzurri.

Formazione tipo: Zenga, Bergomi, Brehme, Berti, Ferri, Battistini, Fontolan, Bianchi, Klinsmann,

Matthaus, Serena.

Hanno giocato anche: Dino Baggio, Desideri, Pizzi, Mandorlini.

In Coppa Italia l’Inter è eliminata ai quarti dalla Juventus: 0-1 a Torino e 1-2 a Milano dopo i tempi

supplementari.

In Coppa UEFA l’eliminazione per i nerazzurri arriva al primo turno ad opera del Boavista: 1-2 in

Portogallo e 0-0 a Milano.

Il campionato è del Milan, mentre l’Inter è ottava.

Inter – Juventus: 1-2 e 1-3; Inter – Milan: 0-1 e 1-1.

Una piccola soddisfazione è l’amichevole post campionato vinta sul Milan per 2-0.

Stagione 1992-93:

 Non ci sono più Brehme e Klinsmann. Arrivano: Shalimov; Manicone, che si rivelerà utilissimo a

centrocampo; i grandi attaccanti Schillaci e Sosa, che proprio quell’anno raggiungerà un livello

altissimo; Sammer, centrocampista tedesco pallone d’oro nel 1986 che, non ambientatosi, lascerà i

nerazzurri a dicembre. Matthaus gioca poco.

La squadra è ancora una volta eccellente, ma limitata dai guai fisici di Mattheus.

Formazione tipo: Zenga, Bergomi, Ferri, Berti, Battistini, Baresi, Fontolan (Bianchi), Sammer 

(Shalimov), Schillaci, Matthaus (Manicone), Sosa.

In Coppa Italia l’Inter viene eliminata ai quarti dal Milan: 0-0 e 0-3.In campionato l’Inter è seconda dietro al Milan.

Inter – Juventus: 3-1 e 2-0; Inter – Milan: 1-1 e 1-1.

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12. Periodo di transizione

Stagione 1993-94:

Matthaus torna in Germania (dove tornerà grandissimo) e dall’Olanda arriva Begkamp, attaccante

di grande classe che ha già fatto vedere cose eccelse. Nell’Inter, però, non si ambienta e il

trattamento di alcuni giornalisti certo non lo aiuta (mentre per Platini, nonostante un inizio difficile,la stampa fu molto più paziente, così come lo sarà, poi, per Zidane al suo debutto in Italia).

Bergkamp tornerà grande 2 anni dopo, all’Arsenal. Fu allora che alcuni che avevano già additato

l’acquisto di Bergkamp come un clamoroso fiasco, si scandalizzarono per la sua cessione.

Schillaci inizia la stagione in forma strepitosa. Sembra tornato quello dei mondiali del ’90:

semplicemente formidabile, una furia. Ma dopo un precampionato di eccezionale levatura sarà ben

 presto fermato dalla pubalgia e salterà quasi tutta la stagione. Al rientro, a fine stagione, sarà ancora

grande.

Formazione tipo: Zenga, Bergomi, Ferri, Berti, Paganin II, Paganin I, Manicone (Fontolan), Sosa,

Schillaci, Bianchi, Bergkamp.

Giocano anche Orlandini e Dell’Anno.

In Coppa Italia l’Inter, dopo due vittorie sul Milan (2-1 e 2-1), è eliminata ai quarti di finale dal

Foggia.

L’Inter vince la Coppa UEFA.

Il campionato è del Milan e l’Inter si salva per poco.

Inter – Juventus: 2-2 e 0-1; Inter Milan: 1-2 e 1-2.

Stagione 1994-95:La Juventus degli Agnelli, la più potente famiglia italiana, ingaggia come manager Luciano Moggi,

che, stando a varie inchieste, organizzerà ed eserciterà il “potere” juventino ben oltre il lecito.

Di fatto la Juve moggiana è stata accusata di molti gravi illeciti: dal falso in bilancio, da cui è stata

assolta, al doping, di cui non sarebbero state dimostrate le prove; dall’aver illecitamente fatto

 pressione sui giocatori tramite i loro procuratori, per cui è stato condannato Moggi, alla frode

sportiva per l’uso, da parte degli atleti, di mix di farmaci non necessari per aumentare le prestazioni

sportive, cosa per la procura accertata ma che risulterebbe caduta in prescrizione. Per ultimo la

Juventus è stata riconosciuta colpevole dalla giustizia sportiva di voler falsare varie partite del

campionato attraverso l’operato di personaggi compiacenti, tra cui vari arbitri, in quello che è stato

definito lo scandalo di Calciopoli.

 Nel periodo che va dal 1994 al 1998 alla Juventus si faceva uso, oltre che di un tipo di creatina

 purissima che, sebbene non proibita, favoriva i giocatori bianconeri in quanto erano gli unici ad

usarla, anche di mix di farmaci capaci, pare, di dare effetti dopanti. Durante questo lasso di tempo la

Juventus vinse, tra l’altro, 3 scudetti e 1 Champions league.

Da rilevare che in questo periodo, la Juventus, pur cedendo alcuni calciatori considerati fortissimi,

cosa che le permise enormi guadagni, fu sempre estremamente competitiva.

Dei farmaci di cui facevano uso i giocatori della Juve ne ha parlato anche l’ex giocatore bianconero

Zidane, che ha detto come tali sostanze non le aveva mai assune prima di arrivare alla Juventus e

mai le assunse poi (Corriere della Sera del 27 gennaio 2004).

All’Inter arriva il portiere della nazionale Pagliuca, il libero Bia, il roccioso e bravo difensore Festa.

Schillaci va in Giappone, dove diverrà un idolo.

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Formazione tipo: Pagliuca, Bergomi, Paganin II, Berti, Festa, Bia, Fontolan, Bianchi, Sosa,

Delvecchio, Bergkamp.

Giocano anche: Paganin I, Conte, Orlandini, Seno.

Coppa Italia: l’Inter è eliminata in semifinale dalla Fiorentina.

Il campionato è vinto dalla Juventus mentre l’Inter è sesta.

Inter – Juventus: 0-0 e 0-0; Inter – Milan: 1-0 e 2-0.

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13. L’avvento di Massimo Moratti

Stagione 1995-96:

Massimo Moratti, figlio del grande Angelo, diventa presidente dell’Inter, che farà grandissima. 7 

Hgdson è il nuovo allenatore. Bravo, ma molto innovativo, con lui l’Inter passa da un modulo ad

“uomo” (l’Inter era una delle poche squadre che ancora lo utilizzava), ad uno a “zona” particolarmente esasperato.

Arrivano: il grintoso Ince, di cui un giornalista scrisse che era il peggior straniero venuto all’Inter 

ma che, invece, si rivelò una diga capace anche di dare ordine al gioco, oltre che un vero leader; i

fluidificanti Pistone, Roberto Carlos (formidabile) e J. Zanetti (straordinario nel possesso palla ); il

giovane libero Fresi; l’attaccante Ganz; il centrocampista Carbone, dal dribbling strettissimo;

l’attaccante Branca, dotato di grande classe e potenza.

Fontolan raggiunge livelli di rendimento molto alti.

Formazione tipo: Pagliuca, Bergomi, Roberto Carlos, Manicone, Festa, Fresi, Zanetti, Ince, Branca,

Carbone, Fontolan.Giocano anche Paganin II, Pistone, Ganz, Dell’Anno.

Coppa Italia: eliminazione in semifinale ad opera della Fiorentina.

In coppa UEFA avviene l’incredibile: l’eliminazione al 1° turno da parte del Lugano, che viene

affrontato con troppa sufficienza. Dopo l’1-1 di Lugano, l’Inter perde a Milano per 1-0.

Il Milan è campione d’Italia e l’Inter è settima.

Inter – Juventus: 1-2 e 0-1; Inter – Milan: 1-1 e 1-0.

Stagione 1996-97:

L’Inter cambia ancora molto. Vengono ingaggiati: Angloma per la fascia destra; i difensori Galante

e Tarantino (che si infortunerà); il regista svizzero Sforza; il centrocampista Winter, che tanto bene

aveva fatto nella Lazio ma che quest’anno sarà una delusione (si rifarà alla grande l’anno dopo); il

centravanti Zamorano, più volte capocannoniere in Spagna (in Italia si vedrà a sprazzi, ma quando

in forma si dimostrerà utilissimo); Kanu, attaccante dotato di classe e dribbling sullo stretto (operato

al cuore resterà inattivo più di un anno); il fantasista Djorkajeff, classe e dribbling eccelsi, bravo

anche a realizzare reti in ogni modo.

La tattica di Hgdson, a cui l’Inter si deve ancora abituare, lascerà ampi spazi a disposizione degli

avversari ma, per contro, Djorkajeff, per almeno 6-7 mesi, sarà letteralmente stratosferico. La sua

sarà una stagione irripetibile per quantità e qualità tanto che, se avesse giocato per 7-8 anni diseguito come in questa stagione, non sarebbe stato considerato inferiore a Maradona o Pelè.

Tra i ceduti è da menzionare Roberto Carlos. Poi, a ottobre, Carbone e, a gennaio, Festa.

Formazione tipo: Pagliuca, Angloma, Pistone, Ince, Galante, Bergomi, Zanetti, Djorkajeff,

Zamorano, Sforza, Branca (Fontolan).

In Coppa Italia l’Inter, dopo aver avuto la soddisfazione di eliminare la Juventus andando a vincere

a Torino per 3-0 con una prova assolutamente eccezionale (il ritorno a Milano sarà 1-1), viene

eliminata in semifinale dal Napoli dopo 2 sfortunatissime partite: 1-1 e 4-6 dopo i calci di rigore.

7 La farà grandissima, oltre che da un punto di vista sportivo, anche da quello della solidarietà: la società nerazzurraapre in varie parti del mondo la struttura chiamata Inter Campus, dove si insegna calcio e si offre ai giovani, specie

quelli poveri, studio e educazione sportiva, togliendoli spesso dalla strada. Inoltre la società dell’Inter sarà in primalinea nell’aiuto dell’istituzione benefica Emergency.

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In Coppa UEFA, arrivati in finale, i nerazzurri perdono contro lo Shalke 04: 0-1 in Germania e 1-0

a Milano (1-4 dopo i calci di rigore). Ma la Coppa è persa sia per le straordinarie parate che il

 portiere tedesco esibì durante tutta la seconda partita e sia, e soprattutto, per un arbitraggio

sfavorevole: un’espulsione immeritata, un rigore nettissimo negato e altro ancora. Pesa molto

l’assenza di Branca.

In campionato: prima Juventus, Inter terza. Inter – Juventus: 0-0 e 0-2; Inter – Milan: 3-1 e 1-1.

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14. Ronaldo, il Fenomeno

Stagione 1997-98:

La novità maggiore della stagione consiste nell’ingaggio del giovanissimo brasiliano Ronaldo, il

 Fenomeno: dotato di grande classe, dribbling micidiale, istinto, freddezza, senso tattico e

soprattutto, a causa di una muscolatura eccezionalmente “esplosiva”, di scatto folgorante e possibilità di fare qualsiasi movimento con rapidità superiore.8 Tanto che, quando è in forma fisica

ottimale, è inarrestabile (a meno che non si ricorra ai falli, che non mancheranno e che, spesso, non

saranno adeguatamente sanzionati dagli arbitri).

A volte si cercherà di renderlo inoffensivo anche con 2,3 o 4 difensori in pressing su di lui, ma,

quasi avesse la capacità di smaterializzarsi, spesso inutilmente. Ronaldo è un vero e proprio

spauracchio per le difese e a volte sembra che lo scopo principale di alcuni difensori, più che

ottenere un risultato positivo per la propria squadra, sia stato quello di non farlo segnare. 9

Simoni è il nuovo allenatore dell’Inter e con lui i nerazzurri tornano a giocare ad uomo, cosa ormai

quasi unica in Europa.

Oltre a Ronaldo, l’Inter si avvale anche di altri importanti nuovi tesserati: il veloce terzino Sartor; i

difensori West e Colonnese, specialisti nella marcatura ad uomo; il tornante Moriero, grande nel

dribbling; la diga di centrocampo Simeone, di grande carattere e ottimo tempista e colpitore di testa;

i centrocampisti Cauet e Zè Elias, bravi in marcatura; l’attaccante Recoba, grande classe e fantasia.

A Gennaio arriverà il centrocampista Paulo Sousa e saranno ceduti: Branca (che aveva fatto vedere

cose eccezionali), Berti, Ganz, Tarantino, Paganin.

Formazione base: Pagliuca, J. Zanetti (Bergomi), West (Galante), Colonnese (Fresi), Sartor,

Moriero, Winter (Zé Elias), Simeone (Cauet), Djorkajeff, Ronaldo (Kanu), Zamorano (Recoba).

Simoni schiera la difesa con dei formidabili marcatori ad uomo, attrezza un centrocampo – fortezza,

scatena i suoi portatori di palla e dribblatori, e, infine, si affida soprattutto al devastante Ronaldo.

Inoltre riesce a infondere alla squadra quella grinta e quella “cattiveria” che più di una volta sono

venuti meno nella sua storia.

In Coppa Italia l’Inter è eliminata dal Milan ai quarti: 0-5 e 1-0. All’andata i nerazzurri, in lotta per 

vincere il campionato, giocano senza pretese e senza nerbo mentre per il Milan, che è incappato in

una stagione storta, il derby rappresenta una rivincita. Così l’Inter subisce un’umiliazione che non

viene giustificata neanche dai propri tifosi.

Ma i nerazzurri VINCONO LA COPPA UEFA battendo in finale la Lazio per 3-0.

In campionato l’Inter è seconda dietro la Juventus, ma per molti, compresi anche dei tifosi juventini,

è la vincitrice morale.

8 Si dice che il celebre prof. Saillant, il medico che ha operato e curato Ronaldo, sia rimasto sbalordito dellamuscolatura del Fenomeno.9 Alcuni hanno accostato Ronaldo ai grandissimi Pelè e Maradona, ma per la maggior parte delle persone questa è

un’eresia calcistica. Io non sono d’accordo, sia perché non si può paragonare un campione di cui si ricordano solo legiocate vincenti con uno attuale, che si tiene costantemente sott’occhio e lo si vede giocare anche quando è fuori forma

(basta sfogliare vecchi quotidiani per rendersi conto che anche Maradona in certe pertite risultò insufficente), sia perché

il calcio di Ronaldo è molto più veloce non solo di quello di Pelè, ma anche di quello di Maratona, e sia, e soprattutto, perché la bravura di un giocatore non la si vede tanto dal numero dei palleggi che riesce a fare, cosa anch’essa

indicativa (ma anche in ciò Ronaldo era bravo), ma da quanto è determinante per la sua squadra.

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Infatti il torneo si caratterizza, in modo particolarmente evidente, per una innumerevole serie di

errori arbitrali, spesso anche grossolani, che favoriscono la Juventus e danneggiano l’Inter. Tanto

che molti mass media, abitualmente mai teneri coi nerazzurri, prendono posizione contro quella che

viene definita come una forma inconscia di sudditanza degli arbitri nei confronti della Juventus.

Così i giornali di allora abbondano di statistiche, aneddoti, inchieste. Ad esempio il Corriere dellaSera del 21/4/1998 riporta la seguente statistica: la Juventus che, fino a quel momento, con 745 falli

fatti è squadra più fallosa di tutta la serie A, ha subito solo 61 ammonizioni (meno di tutti, ma la

cosa è una consuetudine) e 3 espulsioni, mentre l’Inter, che con 576 falli risulta essere la squadra

meno fallosa in assoluto, ha subito 72 ammonizioni e 6 espulsioni. Da ciò si deduce che per la

Juventus c’è 1 ammonizione ogni 12,2 falli fatti, mentre per l’Inter bastano 8 falli per avere 1

ammonizione.

Quanto è derminante per la classifica il rapporto falli commessi/ammonizioni ricevute? Non lo so.

Di fatto però si può constatare come l’Udinese, seconda nel rapporto falli – ammonizioni (1 ogni

11,8 falli), benché senza grosse pretese, arrivò terza in campionato, mentre il Milan, quarta in tale

rapporto, nonostante una stagione letteralmente disastrosa, riuscì a salvarsi dalla serie B.

Inoltre l’eventuale sudditanza psicologica degli arbitri verso una squadra non si manifesta solo nelrapporto falli/ammonizioni, ma su tutto.

 La Nazione del 21 aprile 1998 pubblica una classifica che tiene conto dei principali e più eclatanti

errori arbitrali, secondo cui, fino a quel momento, l’Inter avrebbe dovuto avere 70 punti invece di

65, la Lazio 61 e la Juventus 54 invece di 66!

Il primo incontro tra Inter e Juventus si gioca a Milano ed è dominato, nel gioco, dalla Juventus, ma

è vinto dall’Inter con gol di Djorkajeff su assist offertogli da Ronaldo dopo che questi si era bevuto,

in un fazzoletto di campo, Ferrara e Montero. I bianconeri attaccano sempre, senza però creare

grandi pericoli: Colonnese non fa vedere palla a Inzaghi, West a Del Piero e a centrocampo Zidane

è soffocato dai marcatori nerazzurri. La Juventus è nel momento della sua massima forma mentre

l’Inter, invece, ancora non carbura bene.

Il ritorno vede l’Inter in gran forma e la Juventus un po’ in calo. L’Inter domina, ma vince la Juve

1-0, con polemiche a non finire. All’inizio segna Del Piero: affonda sulla sinistra, tira (o, più

 probabilmente, rimette al centro) senza nemmeno alzare la testa e Pagliuca è sorpreso. Una papera,

cosa che può capitare anche ai migliori.

Poi l’Inter attacca. Segna di testa Simeone, ma l’arbitro annulla per fallo di Zamorano sul portiere

 bianconero. Il fallo è dubbio ma, anche vi fosse stato, la palla sarebbe entrata in porta, perché

imprendibile. Nel momento migliore dell’Inter, che stava schiacciando la Juventus, viene espulso

immeritatamente Zè Elias vittima, e non reo, di un brutto fallo. Inoltre ai bianconeri sono permesseentrate fallose che agli interisti non sono perdonate. Ma l’episodio più contestato vede protagonista

Ronaldo: mentre in area sta per effettuare un tiro, Iuliano, in corsa, lo carica e lo abbatte. L’arbitro

non fischia il rigore e l’Inter si ferma a protestare. Così Del Piero, lasciato libero, va in fuga e West,

in ritardo per le proteste, lo ferma irregolarmente in area. Rigore per i bianconeri che Pagliuca para.

 Nel finale, in 10, l’Inter si riversa senza calcoli in area juventina, creando molte occasioni da rete.

Solo allora la Juventus, in contropiede, ha a sua volta delle nitide occasioni per segnare.

Tra le altre partite in cui l’Inter può recriminare c’è, ad esempio, quella persa in casa col Bari per 1-

0, in cui si vide negare più rigori su Ronaldo e in cui il portiere del Bari si rende protagonista di

strepitose parate, tra cui una su tiro di Zanetti che, partendo dalla propria metà campo, aveva saltato

7 avversari.10

10 L’Inter perse anche a Bari. Stava vincendo ma, saputo che lo scudetto era ormai sfumato, ha probabilmente subito uncalo di tensione (mentre il Bari doveva salvarsi).

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I derby col Milan finirono: 2-2 e 3-0 per l’Inter.

Stagione 1998-99:

Il 1998 è l’anno dei Mondiali di calcio di Francia, da cui Ronaldo torna malmesso: ha il ginocchio

sinistro gravemente infiammato. Ma, nonostante il suo contributo alla causa interista risulti quasiininfluente, in qualche partita o spezzone di essa, si riescono ancora a intravedere le sue

straordinarie potenzialità.

Moriero ha problemi ad una caviglia e non tornerà più ai livelli di rendimento della stagione

 precedente, West ha un ginocchio malconcio e Colonnese è fuori forma: la partecipazione ai

Campionati del Mondo comporta un prezzo.

L’Inter però in questa stagione può avvalersi di Roberto Baggio, che è stato protagonista di un

mondiale strepitoso. Ma anche lui inizia con dei problemi fisici.

La formazione tipo dell’Inter dopo il “mercato” di gennaio è: Pagliuca, West, Simic, Bergomi,

Colonnese (Galante), Winter, J. Zanetti, Simeone (Zè Elias), Ronaldo (Zamorano), Baggio (Pirlo),

Djorkajeff.

L’inizio stagione non è brillante. In Champions League l’Inter è travolta in Spagna dal Real Madrid

 per 2-0 ma, nel ritorno, domina a sua volta e, con 2 reti di Baggio, entrato nel secondo tempo, vince

3-1 e si impone nel girone eliminatorio.

In campionato l’Inter ha quache battuta d’arresto, cosa che, nonostante gli arbitraggi sfavorevoli e

gli infortuni eccellenti siano all’ordine del giorno e nonostante che sia ancora in corsa su tutti i

fronti, può far sembrare che la squadra si sia involuta. Le accuse che l’Inter non possiede un gioco

sono molte e in autunno, Lucescu prende il posto di Simoni sulla panchina nerazzurra.

Il nuovo allenatore è un fautore del gioco a zona, e l’Inter cambia ancora tipo di gioco. Ma,

soprattutto, Lucescu non viene accettato dallo spogliatoio, rimasto fedelissimo a Simoni.

In Coppa Italia, nella partita di andata della semifinale, l’Inter incontra il Parma a Milano. Nel

secondo tempo, ancora con le squadre sullo 0-0, Cauet perde un pallonne per un nettissimo fallo di

Vanoli,11 il quale rimette al centro per Veron che segna l’1-0 per il Parma. I giocatori nerazzurri

sembrano protestare normalmente, senza quegli eccessi che tante volte si vedono sui campi di

calcio, ma l’arbitro Braschi ne espelle 3 (TRE) in un colpo solo! L’incontro, così, si chiude 2-0 per 

il Parma e il ritorno, a causa delle molte assenze tra i nerazzurri dovute a squalifiche e infortuni,

 per gli emiliani sarà una formalità.

In Champions League l’Inter incontra, ai quarti di finale, il Manchester United. A Manchester Lucescu, invece di schierare West, col quale aveva litigato, punta su Galante. Lo United domina nel

 primo tempo e Yorke segna 2 reti. Con West, in quel periodo molto più in forma di Galante,

 probabilmente l’attaccante dei reds non avrebbe visto palla. Nel secondo tempo a dominare è l’Inter 

ma, sia per le parate del portiere dello United, sia per errori clamorosi in fase di conclusione, sia per 

le molte assenze, tra cui Ronaldo e Baggio, sia per l’arbitro che annulla un gol regolarissimo di

Simeone e che nega all’Inter un netto rigore, il risultato rimane fermo sul 2-0 per gli inglesi.

 Nel ritorno, a Milano, dominano i nerazzurri che si portano sull’1-0. Poi tante occasioni interiste,

grandi interventi del formidabile portiere dello United e proteste nerazzurre per 2 rigori non dati.

Così l’Inter, bisognosa di un secondo gol, nel finale attacca senza più coprirsi e subisce il pareggio.

Il Manchester poi dominerà sulla Juventus e vincerà la Champions League.

11 Per quanto il fallo sia stato evidente, molti commentatori non si sbilanciarono.

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Il campionato se lo aggiudica il Milan ma nei derby, entrambi finiti 2-2, l’Inter meritava di vincere.

 Nel primo l’arbitro non ha fischiato un rigore più che clamoroso su Zamorano che, liberatosi di

Costacurta, solo davanti al portiere, stava concludendo in porta da ottima posizione. Poi ha

concesso un rigore assolutamente inesistente al Milan.

 Nel secondo derby all’Inter sono stati negati 2 rigori evidentissimi.

Con la Juve finisce 0-0 a Milano e 1-0 per i bianconeri a Torino, grazie ad un rigore inesistente

concesso ai torinesi: Inzaghi trattiene Galante che, di conseguenza, lo trattiene a sua volta

impercettibilmente. Inzaghi, nonostante il contatto leggerissimo, crolla a terra e l’arbitro non ha

dubbi: rigore! Ma la moviola dimostra che se fallo doveva essere fischiato, era a favore dell’Inter.

Siamo tornati alle solite: infortuni a bizzeffe (spesso l’Inter guida la classifica degli infortunati);

arbitraggi sfavorevoli a ripetizione (e, per contro, favorevoli ad altre squadre, soprattutto Juventus e

Milan); stampa e TV, contro.

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15. L’Inter di Vieri

Stagione 1999-00:

Lippi, ex Juventus, è il nuovo allenatore dell’Inter. Noto da bianconero perché non usava mai

commentare l’operatato degli arbitri, una volta nerazzurro e perso il famoso stile Juve, sbotta due

volte platealmente recriminando su certi arbitraggi: la vita da interista non è facile.

 Nuovi nerazzurri sono: il portiere Peruzzi; Blanc, grandissimo difensore francese; Georgatos, buon

difensore di fascia sinistra; Panucci, affermato difensore di fascia destra; il nazionale Di Biagio;

l’esperto Jugovic; l’esterno sinistro difensivo Michele Serena. Recoba rientra dal prestito al

Venezia.

Ma il grande acquisto dell’Inter è il bomber Vieri, da molti considerato, a parte Ronaldo, che però

in questo periodo non può dare il massimo, il bomber più forte al mondo. A gennaio arrivano anche

l’esplosivo difensore Cordoba, il fantasista Seedorf e la giovane promessa Mutu.

Tra i ceduti a vario titolo: Zè Elias, Galante, Pirlo (a ottobre), West e Paulo Sousa (a gennaio).

Formazione tipo:Peruzzi, Panucci, Blanc, Cordoba (Simic), Georgatos (Serena), J. Zanetti, Di Biagio (Seedorf),

Vieri, Baggio (Recoba), Ronaldo.

Una formazione fantastica, unica al mondo, ma che non riuscirà ed esprimere che la minor parte

delle sue potenzialità.

In campionato Vieri inizia benissimo (4 reti nelle prime 2 partite), ma subito cominciano gli

acciacchi. Sarà spesso in campo (e spesso no) ma non sarà quasi mai al 100%. Ronaldo gioca

 pochissimo e solo a sprazzi fa vedere ciò che potrebbe fare, poi si infortuna gravemente per due

volte, in autunno e in primavera.

12

Baggio non viene fatto giocare da Lippi. L’Inter, così, non trarrài vantaggi che si aspettava dall’attacco più forte del mondo.

In coppa Italia l’Inter, dopo aver eliminato il Milan (3-2 e 1-1), perde la finale con la Lazio: 1-2 a

Roma, col secodo grave infortunio a Ronaldo, e 0-0 a Milano, con grandi parate del secondo

 portiere della Lazio, Ballotta.

La Lazio vince il campionato.

Inter – Milan: 1-2. L’Inter inizia bene e si porta in vantaggio (facendo intravedere le enormi

 possibilità del duo Ronaldo-Vieri) ma, verso la metà del primo tempo, Ronaldo, fino a quel

momento gran protagonista, è inauditamente espulso e il Milan, che sembrava potesse esseretravolto, in superiorità numerica e psicologica, riesce a vincere.

Milan – Inter: 1-2.

Inter – Juventus: 0-1. Sullo 0-0, Zamorano salta Van der Saar che lo abbatte mentre va a segnare

a porta vuota. Ci sta rigore ed espulsione che, però, non arrivano. Un Vieri acciaccato sbaglia un

12 Contro il Lecce, nello sconnesso campo del Meazza reso pesante dalla pioggia, Ronaldo si rompe il tendine rotuleodestro. Non viene interessato, perciò, il ginochio sinistro, che tanto lo aveva fatto penare dopo i mondiali, ma l’altro.

Questo forse per il cortisone propinatogli dallo staff medico nerazzurro, un antinfiammatorio che, però, indebolisce i

tendini: forse, per sfiammare il ginocchio, sarebbe stato meglio lasciare a riposo Ronaldo per un’intera stagione.Operato dal grande specialista francese, prof. Saillant, Ronaldo ebbe un recupero formidabile e velocissimo. In

allenamento strabiliava tutti. Ma scese in campo troppo presto e il tendine rotuleo cedette di nuovo e fu ancora operato.

Dopo questo nuovo infortunio sorsero dei seri dubbi sul recupero del giocatore, ma, dopo quasi un anno di inattivitàRonaldo recuperò così bene che, col Brasile, vinse la Coppa del Mondo del 2002, facendo anche delle buone giocate.

Ritornò un grande giocatore, anzi grandissimo, ma niente che ricordi il giocatore di prima: il Fenomeno, dopo ilsecondo grave infortunio al ginocchio, non c’era più.

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 paio di buone occasioni. Lippi lascia fuori lo scattante Colonnese, che ai tempi di Simoni era stato

l’incubo di Inzaghi, e viene punito. Segna proprio Inzaghi anticipando un Fresi fuori forma.

Juventus – Inter: 2-1.

Inter – Lazio: 1-1. Annullato un gol regolare a Blanc. Fischiati alla Lazio 2 fuorigioco inesistenti e,

comunque, facilmente neutralizzabili. Il fuorigioco inesistente fischiato a Vieri, invece, salva la

Lazio da un gravissimo pericolo.Lazio – Inter: 2-2. Sul 2-0 per l’Inter l’arbitro, grottescamente, espelle Cordoba che aveva subito

fallo. Nel finale la Lazio pareggia con il portiere nerazzurro Peruzzi a terra per un fallo.

Stagione 2000-01:

I principali movimenti del mercato dei nerazzurri sono rappresentati dalla partenze di Peruzzi,

Panucci, Baggio, Georgatos, Pirlo (a gennaio), e dagli acquisti dei centrocampisti Jugovic, Farinos,

Dalmat (a gennaio).

L’Inter, pur rimanendo una squadra fortissima, con le partenze di giocatori importantissimi,

indubbiamente si indebolisce. Dalmat rappresenta un’eccezione ma, anche, un’anomalia.

Un’eccezione, perché ha grande tecnica oltre a scatto e dribbling fenomenali, ma ancheun’anomalia, perché, nonostante per anni l’Inter punterà su di lui, non riuscirà ad imporsi come un

leader. Avesse giocato semplicemente sulla fascia, senza pretese di costruire gioco, sarebbe stato

forse unico nel suo ruolo.

Formazione tipo a gennaio: Frey, Cordoba, Simic (Ferrari), Blanc, Serena (Macellari), J. Zanetti,

Farinos (Dalmat), Di Biagio, Seedorf, Ronaldo (Recoba), Vieri.

Tardelli sostituisce ben presto Lippi sulla panchina nerazzurra.

Potenzialmente l’attacco dell’Inter è il più forte al mondo, ma Ronaldo, sebbene non più il

 Fenomeno, ma ancora potenzialmente eccezionale, come dimostrerà poi al Real Madrid, è

 praticamente sempre indisponibile, mentre Vieri, infortunatosi più volte, gioca poco e non sarà

quasi mai in gran forma. Nonostante ciò, in alcune partite sarà straordinario. Seedorf, enorme

talento, è, però, ancora discontinuo.

In Coppa Italia l’Inter viene eliminata ai quarti di finale, mentre, nelle eliminatorie della Champions

League è eliminata, in agosto, dagli svedesi dall’Helsimborg: 0-1 e 0-0. L’Inter, così, passa alla

coppa UEFA dove è eliminata agli ottavi dagli spagnoli dell’Alaves: 3-3 in Spagna, dopo essere

stata in vantaggio per 3-1 e 0-2 a Milano.

La Roma si cuce il tricolore sulla casacca, l’Inter è quinta.

Inter – Juventus: 2-2 e 1-3; Inter – Milan: 2-2 e 0-6.

 Nella partita con la Juventus finita 2-2, all’Inter vengono negati due rigori e viene annullato un bel

gol di Vieri per un intervento di Di Biagio avvenuto lontano dall’azione di gioco.13

Stagione 2001-02:

Il nuovo allenatore dell’Inter, l’argentino Cuper, porta unità e ordine. Persona molto seria, si

distingue per l’equilibrio, la duttilità e perché non si lascia mai coinvolgere da polemiche.

13 Se, ad esempio, mentre una squadra segna, nell’area di rigore opposta avviene uno scontro di gioco tra il portiere el’attaccante avversario, può l’arbitro annullare il gol? E magari decretare il rigore per la squadra che stava subendo il

gol? Non deve, invece, far continuare l’azione fino al gol poi, decretata valida la rete, eventualmente intervenire con un provvedimento disciplinare?

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 Nuovi nerazzurri sono: Toldo, una sicurezza in porta; di nuovo Georgatos; il tornante di attacco

Sergio Conseicao; il forte centrale difensivo Materazzi; i turchi Emre (classe e dribbling) e Okan a

centrocampo; il giovane e fenomenale attaccante brasiliano Adriano, che viene prestato a gennaio.

Cristiano Zanetti rientra per fine prestito.

Blanc è autore, nonostante l’età, di una strepitoso precampionato, ma chiede di essere ceduto alMachester. A settembre è accontentato.

Pirlo viene ceduto a titolo definitivo al Milan e Panucci al Monaco.

J. Zanetti viene fatto giocare stabilmente in difesa, dove se la caverà benissimo, e il centrocampo

viene blindato con Di Biagio e C. Zanetti.

A fine stagione l’Inter e altre 5 società, tra cui il Milan, vengono coinvolte nello scandalo dei

 passaporti falsi. Cioè, poiché non si possono tesserare più di 5 extracomunitari, sono state fatte carte

false per concedere la cittadinanza italiana a giocatori che non ne avevano il diritto. Il caso

dell’Inter riguarda Recoba, quello del Milan, Dida.

 Nonostante ci siano buone possibilità che da parte dei nerazzurri ci sia stata buona fede, l’Inter hacommesso un illecito, è stata condannata e ha pagato in proprorzione al reato commesso senza

 protestare. Ma di tutta questa faccenda ciò che colpisce, e che la dice lunga sull’obbiettività di

molti, è che, parlando di Passaportopoli, si fa riferimento quasi esclusivamente all’Inter e al caso

Recoba.

Formazione tipo: Toldo, Serena, Cordoba, Materazzi, Georgatos, J. Zanetti (Conseicao), Di Biagio

(Dalmat), C. Zanetti (Recoba), Seedorf (Emre), Ronaldo, Vieri.

Per tutta la stagione, ma soprattutto all’inizio, l’Inter è falcidiata da infortuni e indisponibilità.

Ad esempio deve fare a meno per quasi tutta la stagione dei difensori di fascia sinistra Serena (che

riesce a giocare tanto poco quanto bene) e Georgatos. Quel ruolo, così, rimane scoperto: Cuper 

 prova ad inserirvi Gresko, che però incappa in una stagione storta.

In Coppa Italia l’Inter è aliminata dall’Udinese ad inizio stagione.

In Coppa UEFA è eliminata dal Feyenoord in semifinale. L’Inter, che in quel periodo lotta per lo

scudetto, gioca contro gli olandesi facendo a meno di molti titolari. All’andata, a Milano, inizia

senza Vieri, Recoba, Serena, J. Zanetti, Dalmat, Seedorf e Ronaldo. Nel 1° tempo segna il

Feyenoord che vince 1-0. L’Inter però lamenta non solo molti goal falliti per poco, ma anche un

arbitraggio non favorevole. C’è anche un gol annullato a Ventola per un presunto fallo. Al ritorno la

formazione nerazzurra è priva di vari difensori oltre che di Ronaldo, Recoba e Vieri. Si gettacomunque in attacco, subisce 2 reti in contropiede, le uniche azioni offensive di rilievo del

Feyenoord, sbaglia molte occasioni e pareggia nel finale. Il Feyenoord si aggiudicherà, poi, la

Coppa.

Il campionato, che l’Inter avrebbe strameritato di vincere, gli sfugge all’ultima giornata, a Roma,

dove viene sconfitta dalla Lazio per 4-2. Ma, in realtà, non è a causa di quest’ultima partita, dove

arriva stremata fisicamente, che non vince lo scudetto, ma per via di arbitraggi che l’hanno

enormemente sfavorita.

L’Inter finisce terza, a 2 punti della Juventus e a 1 punto dalla Roma.

Inter – Milan: 2-4. Nell’Inter indisponibili Ronaldo, Vieri, Recoba, Conceicao, Emre, Dalmat,Farinos, Cristiano Zanetti. Nonostante ciò i nerazzurri impongono il loro gioco contro un Milan al

completo e chiudono il 1° tempo sull’1-0. Iniziano bene anche la ripresa, dove sembra possano

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raddoppiare, ma il Milan improvviosamente pareggia. A quel punto si stacca la spina, per l’Inter è

 buio pesto e il Milan in pochi minuti segna 4 volte.

Juventus – Inter: 0-0. L’Inter gioca senza i suoi migliori giocatori.

Roma – Inter: 0-0. La Roma reclama nel finale l’espulsione di J. Zanetti per fallo da ultimo uomo perché, rincorrendo Delvecchio, lo tocca fortuitamente facendolo cadere. Ma l’azione non era

 pericolosa sia perchè il romanista si stava decentrando, sia per il recupero di Cordoba. Due netti

rigori, invece, non sono fischiati a favore dell’Inter: il primo su Vieri lanciato a rete (spallata

violenta di Samuel), l’altro su Cordoba trattenuto mentre, a circa un metro dalla linea di porta, stava

 per deviare di testa il pallone in gol.

Milan – Inter: 0-1. Gioca meglio il Milan (ma l’Inter è sempre “ricca” di assenze importanti). Gol

regolare annullato a Shevshenko.

Inter – Juve: 2-2. Su Del Piero è stato fischiato un fuorigioco inesistente, salvando l’Inter da un

 pericolo. Vieri viene falciato da dietro da Iuliano mentre, solo sulla linea di porta rimasta sguarnita,stava appoggiando il pallone in gol: l’arbitro avrebbe dovuto fischiare un rigore per l’Inter ed

espellere Iuliano ma, invece, ha fischiato un fuorigioco inesistente a Vieri. Fuorigioco inesistente

fischiato anche a Recoba che, solo davanti al portiere bianconero, stava per concludere. Per l’Inter 

ci sarebbero anche 2 netti rigori: su Vieri che poteva tirare e su Cordoba che stava per colpire di

testa per un gol quasi sicuro.

Inter – Roma: 3-1.

Stagione 2002-03:

Il mercato è caratterizzato soprattutto dalla cessione di Ronaldo, neo campione del mondo col

Brasile, al Real Madrid. Inoltre sono da registrasi le partenze di Georgatos, Seedorf al Milan,

Adriano in comproprietà al Parma.

Seedorf è una grande perdita, perché al Milan acquisterà quella regolarità che gli era mancata da

nerazzurro, ma certe partite che ha giocato con l’Inter e certi numeri fatti da nerazzurro non si

vedranno più.

Tra gli acquisti più importanti sono da annoverare quello del centrocampista Almeyda; del

fantasista Morfeo, dal tocco pulitissimo; del forte difensore Cannavaro; dell’ormai anziano bomber 

Batistuta e dell’attaccante Crespo, classe e rapidità, falco dell’area e, come Vieri, grande colpitore

di testa. Con Vieri formerà una coppia di attacco formidabile, ma le cui potenzialità si

manifesteranno in rare occasioni a causa della fragilità muscolare dei due.

L’Inter aveva trovato un accordo con la Lazio per l’acquisto di Nesta, il centrale considerato n. 1 al

mondo, tanto che il presidente della Lazio aveva già annunciato l’accordo. Ma il difensore laziale

viene dirottato verso il Milan, che lo acquista per una cifra inferiore a quella che avrebbe versato

l’Inter. Situazione sospetta, che, col senno del poi, ad alcuni ha fatto pensare che vi sia stato lo

zampino di Moggi.

 Non potendo avere Nesta l’Inter ripiega su Cannavaro, un altro eccezionale difensore. Ma,

soprattutto durante il secondo anno, Cannavaro fu al lungo indisponibile per malanni.

Successivamente passerà alla Juventus dove, invece, giocherà costantemente ad altissimi livelli.

Ma anche in questo caso, riferendosi ad alcune intercettazioni telefoniche rese pubbliche nel processo di Calciopoli, alcuni sospettarono un accordo tra Moggi e il difensore interista che, pur di

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essere ceduto alla Juventus, avrebbe simulato molti dei suoi acciacchi. Di fatto, l’Inter, che pure lo

aveva pagato una cifra importante, quasi lo regalò ai bianconeri.

A gennaio la Gazzetta dello Sport riporta un’intervista all’allenatore Zeman il quale afferma che

ormai il doping si può usare senza essere scoperti.

Ancora a gennaio è riportata la notizia che gli arbitri torinesi Rosetti e Trentalange si allenano coi

giocatori della Juventus. Nasce una polemica che segue quella sorta dopo che una telecamera ha

sorpreso un dirigente juventino e l’arbitro palermitano Cassarà (poi sospeso a seguito di

Calciopoli), che avrebbe arbitrato la squadra bianconera, dialogare in modo da molti giudicato

ambiguo e allusivo riguardo alla partita della Juventus.

A Marzo si viene a sapere, a seguito dell’inchiesta sulle sostanze illecite che coinvolge la Juventus,

che l’ematocrito di vari giocatori bianconeri è risultato sballato.

L’Inter può varare la seguente formazione: Toldo, J. Zanetti, Materazzi, Cannavaro (Cordoba),

Serena, Conseicao, Di Biagio Morfeo), Almeyda (C. Zanetti), Emre, Vieri, Crespo (Recoba).

In Coppa Italia l’Inter, con molte riserve, viene eliminata dal Bari dopo un doppio confronto.

In campionato è seconda, ma è sconfitta per 2 volte dal Milan: 1-0 e 1-0. Con la Juventus pareggia

1-1 a Milano, con ambedue i gol contestati, ma regolari, mentre a Torino perde per 3-0.

L’Inter si trova ad affrontare, nella seconda parte della stagione, un calo fisico da cui si riprenderà

solo verso la fine. Ciò ha pesato sia in Campionato, che in Champions League, dove, però, riesce a

qualificarsi con un po’ di fortuna per la semifinale contro il Milan, da cui, nonostante 2 pareggi, 0-

0 fuori e 1-1 in”casa”, viene eliminata. Il Milan, poi, si aggiudicherà la Coppa contro la Juventus, in

una partita che a molti è sembrata finta.

L’Inter, però, meritava di passare il turno. Sebbene, come al solito, giocasse, al contrario dei

rossoneri, con numerose e importanti assenze, se nella partita di ritorno Martins fosse stato inserito

 prima, probabilmente si sarebbe qualificata l’Inter: lo stesso allenatore del Milan, Ancelotti,

confessò di aver vissuto gli ultimi minuti della partita, in cui l’Inter, con un Martins incontenibile,

 più volte sfiorò il successo, come un incubo.

Stagione 2003-04

I principali movimenti di mercato sono: il prestito di Morfeo e Dalmat (che sarà ceduto

definitivamente 2 stagioni dopo); le partenze di Di Biagio, Crespo, Conseicao.Pandev, giovane e talentuso attaccante, viene ceduto in comproprietà alla Lazio a gennaio.

In entrata ci sono il bravo centrocampista Karagounis, la forte ala Kily Gonzalez, l’esteno Luciano,

l’attaccante Cruz, non estremamente reattivo ma molto bravo tecnicamente e intelligente

tatticamente. A gennaio viene ripreso Adriano dal Parma e, dalla Lazio, viene acquistato il grande

centrocampista, bravo anche a fare gol, Stankovic.

Esplode il nigeriano Martins: non alto, potente, grande velocità e straordinaria rapidità. Bravissimo

nel dribbling stretto, una volta lanciato, però, non riesce a cambiare direzione facilmente. Se fugge

sul filo del fuori gioco è imprendibile, ma il tiro in corsa spesso finisce addosso al portiere

avversario.

I primi di Aprile la Gazzetta dello Sport riporta la notizia secondo cui la Lazio, sebbene insituazione fallimentare (come del resto il Parma e la Roma), ha rifiutato Stam all’Inter ad accordi

 praticamente conclusi. Viene da chiedersi: perché? Che forse qualcuno abbia garantito alla società

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romana la salvezza dal fallimento? La cosa per l’Inter non risulta di poco conto, anche in

considerazione del fatto che, fosse arrivato Stam, pare certo che tra Inter e Manchester United si

sarebbe realizzato lo scambio Cannavaro – Giggs.

L’Inter nel 2003 pare avesse praticamente nelle mani Ronaldinho, il fenomenale giocatore

 brasiliano, allora molto più veloce e scattante di quello visto successivamente al Milan. Ma Morattinon affondò il colpo e Ronaldinho fini al Paris Saint Germain e, poi, al Barcellona. Inoltre Moratti

aveva praticamente preso l’allora diciassettenne Cristiano Ronaldo, che diventerà un attaccante

straordinario, ma anche in questo caso, inspiegabilmente, l’Inter rinunciò al giovane portoghese.

Perché? Una spiegazione potrebbe essere data dal fatto che già da un po’ di tempo l’Inter era stata

contattata dall’arbitro Nucini, che aveva riferito alla dirigenza come degli arbitri fossero controllati

da Moggi che, non solo favoriva la Juventus e chi lui voleva, ma sfavoriva soprattutto l’Inter.

Questa situazione, col timore che certi sacrifici economici sarebbero potuti risultare inutili, può aver 

demotivato e frenato Moratti, con enormi danni per l’Inter sia a livello economico che sportivo.

Adriano esplode e per 3 stagioni sarà considerato il giocatore più forte al mondo. Classe, dribbling,corsa, resistenza, tiro micidiale per potenza e precisione, colpo di testa, uomo assist e bravo anche

nel recuperare i palloni perfino in difesa, quando è in forma (in quanto anche lui ha tendenza a

infortunarsi), nonostante i molti dei falli che subisce, la maggior parte dei quali non sanzionati, sarà

devastante. Dopo questo periodo, dei problemi personali che lo porteranno anche a bere alcolici, ne

diminuiranno drasticamente le potenzialità.

Formazione tipo: Toldo, J. Zanetti (Pasquale), Cannavaro, Materazzi, Cordoba (Coco), Kily

Gonzalez, Emre (Karagounis), C. Zanetti (Van der Meyde), Luciano, Vieri (Cruz), Recoba

(Martins).

In Coppa Italia L’Inter viene eliminata dalla Juventus: 2-2 / 2-2 (6-7, d.c.r) ma, soprattutto, dagli

arbitraggi.

Juventus – Inter: 2-2: Gli errori della terna arbitrale sui fuorigioco hanno qualcosa di grottesco: ve

ne sono una ventina. E’ in fuorigioco il primo gol juventino, quello dell’1-1 firmato da Di Vaio, e

 più volte a dei giocatori nerazzurri viene erroneamente impedito di proseguire azioni pericolose.

 Nel secondo tempo la Juve, sotto di un gol, attacca di più e colpisce una traversa per un errore in

uscita di Toldo, ma l’Inter risponde con una traversa e un palo.

Espulso Toldo per aver inutilmente ed ingenuamente toccato la palla con le mani fuori dall’area,

uscito Recoba, migliore in campo, la Juve pareggia.

Inter – Juventus: 2-2 (6-7 d.c.r.). Al 6° minuto segna Adriano, ma già all’8° Cannavaro deve

abbandonare il campo di gioco a causa di un infortunio. Poi Adriano, lanciato a rete e solo davanti

al portiere avversario, viene fermato per un fuorigioco inesistente. Al 22° Vieri colpisce il palo e al

37° Kily Gonzalez colpisce la traversa. Viene espulso Cordoba per un fallo su Del Piero che, però,

un attimo prima aveva conquistato palla con un fallo, non fischiato, ai danni dell’interista.

L’Inter, senza più i difensori titolari, subisce il pareggio su un improbabile colpo di testa di Del

Piero. La Juventus gioca di più ma, a parte un tiro di Del Piero salvato sulla linea, sono i nerazzurri

a costruire le azioni più pericolose. I torinesi reclamano anche per due presunti rigori in azioni non

 pericolose che neanche la moviola chiarisce se vi fossero o no. Netto, invece, è un fallo in area su

Emre, che ferma una pericolosa azione nerazzurra, che l’arbitro non fischia. Adriano, dopo essersi

liberato di 2 avversari, cade. Probabilmente era rigore. Adriano subisce una miriade di falli ma asuo favore non ne viene fischiato neanche uno! Il pareggio nerazzurro avviene al 5’ di recupero.

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In campionato l’Inter finisce al 4° posto, ma continuano le “sviste” arbitrali a suo sfavore e pro Juve

e Milan.

Vieri è spesso infortunato e quest’anno non è ai livelli dei periodi di forma degli anni scorsi, tranne

che in alcune rare occasioni.

Inter – Milan: 1-3.Milan – Inter: 3-2. L’arbitro, fiscale con i nerazzurri, permette molto ai rossoneri. Ad Adriano, che

subisce una miriade di falli, ne viene fischiato uno contro! Su un cross di Vieri, Adriano sta per 

deviare a colpo sicuro verso la rete avversaria sguarnita, quando subisce una carica da Nesta, ma

forse la palla aveva superato la linea di fondo. La moviola non chiarisce.

Juventus – Inter: 1-3. L’Inter domina, Martins è grandioso, viene tartassato di falli ma pochissimi

gliene vengono concessi. L’unico dribblig juventino riesce a Thuram.

Inter – Juventus: 3-1.

In Champions League l’Inter è sfortunata e, anche qui, tartassata dagli arbitri. Terza nel girone

iniziale, dopo aver fatto intravedere le sue grandi possibilità, finisce nell’Uefa League (ex Coppa

UEFA, che ormai, coi nuovi regolamenti, rappresenta, a livello europeo, come la Coppa di serie B).Dopo aver superato un paio di turni, i nerazzurri vengono eliminati dal Marsiglia.

Questa stagione, però, non è stata caratterizzata solo da delusioni: i tifosi interisti hanno avuto

anche le loro belle soddisfazioni, che riguardano le delusioni dei “nemici”.

Come qualle subita dagli juventini, che a novembre avevano già iniziato a festeggiare lo scudetto e

ostentavano tronfia sicurezza per un successo in Champions League che sembrava spettargli di

diritto, mentre sono stati eliminati ed umiliati nel gioco dal Deportivo La Coruna. O come quella

subita dai milanisti che, sicuri di trionfare nella Coppa Intercontinentale, si sono dovuti

accontentare di essere i secondi del reame.

Ma, la soddisfazione (e la delusione) più grande, è sempre quella più inaspettata: nessuno poteva

 prevedere che il Milan, in semifinale di Champions League e con le grandi d’Europa già tutte

eliminate e con lo scudetto già in tasca, dopo aver sconfitto a Milano il Deportivo La Coruna per 4-

1, andasse a perdere 4-0 in Spagna subendo una vera lezione di gioco (un 8-0 sarebbe stato più

veritiero). I tifosi milanisti, che già pregustavano la straordinaria accoppiata riuscita solo alla

Grande Inter nel 1965 (Campionato – Coppa dei Campioni, la Champions league di allora), sono

rimasti frustrati come un eunuco davanti ad una bella e compiacente donna.

Le soddisfazioni nerazzurre di questo 2003-04 sembrano avere, perciò, un qualcosa di meschino.

Ma, anche così fosse, non per questo sono state meno intense. Anche perché, in realtà, esse sono

meschine solo in apparenza o, almeno, solo in parte, sia perché più che all’invidia sono dovute al

fatto che in genere il tifoso nerazzurro, diversamente dagli altri tifosi che fanno il “tifo contro”, hasete di giustizia, di quella giustizia che troppe volte le è stata negata, mentre Milan e Juventus sono

state spesso immeritatamente favorite, molte volte proprio ai danni dell’Inter.

Stagione 2004-05

 Nel 2004 in America fu pubblicato un libro di Franklin Foer sul calcio, dal titolo: How soccer 

explains the world: an unlikely theory of globalization (edito dalla HarperCollins), in cui si afferma:

“ Juventu e Milan possono condizionare a loro vantaggio arbitri mediocri, abituati a squadre

minori, e condiscendenti (almeno nel loro subconscio) nei confronti dei grandi clubs. Altri arbitri

che hanno preso decisioni contro la Juve si sono visti relegati ad arbitrare partite di serie B…

anche se la Juve commetteva più falli di ogni altra squadra, riceveva il minor numero di cartellini

rossi, una regolarità statistica alquanto sospetta…”.

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Continua il processo per frode sportiva contro la Juventus: due esperti, consultati dai giudici,

relazionano che, viste le analisi ANORMALI dei giocatori della Juventus tra il 1994 e il 1998, è da

ritenere probabile che ad essi non solo sono stati somministrati mix di farmaci allo scopo di

migliorare le prestazioni sportive, ma anche dell’EPO, una sostanza dopante efficacissima.

Intanto dilaga anche un’altra inchiesta, dopo quella degli anni ottanta, sul calcio scommesse, di cuiqualcuno, pare, accusa pure la Juventus, ma la cosa non ha seguito.

A marzo scoppia una polemica che riguarda il Milan. Due suoi giocatori, Gattuso e Pancaro,

all’esame antidoping danno solo le orine, rifiutandosi di dare il sangue, per il quale non c’era alcun

obbligo, se non morale. I giocatori hanno affermato che non c’erano le condizioni igeniche, ma

verranno smentiti. Viene in loro soccorso Seedorf, che, invece, non fa che peggiorare la situazione:

anche lui rifiutò di dare il sangue (cosa che, sembra, abbiano fatto solo i milanisti).

Per quanto riguarda l’Inter, i principali movimenti di calciomercato sono le partenze di: Dalmat, di

nuovo in prestito; Kallon al Monaco; Cannavaro alla Juventus; Almeyda, svincolato.

Gli arrivi riguardano: i laterali difensivi Favalli, dalla Lazio e Ze Maria, dal Perugia; Cambiasso,incontrista dai piedi buoni dal Real Madrid; Veron, grande regista argentino in prestito gratuito dal

Chelsea (poi verrà riscattato); il difensore argentino Burdisso; Davids, centrocampista ex Juventus,

dal Barcellona; il centrale Mihajlovic, dalla Lazio.

La formazione è la seguente: Toldo, J. Zanetti (Ze Maria), Cordoba, Mihajlovic (Materazzi),

Favalli, Kily Gonzalez, Davids (Cambiasso), Veron (C. Zanetti), Emre (Recoba), Adriano

(Martins), Cruz (Vieri).

Vieri è in fase calante, non tornerà più il formidabile campione degli anni scorsi, ma l’attacco

dell’Inter è comunque micidiale. Ma è tutta la squadra ad essere solida e ben equilibrata tra i reparti.

Definire Adriano mostruoso non è un’iperbore.

Ancora una volta l’Inter risulta una delle squadre meno fallose, a differenza della Juventus, mentre

il rapporto falli fatti (o meglio assegnati)/ammonizioni, favorisce più di tutti la Juventus, mentre è

fortemente penalizza l’Inter: altro che occhio riguardo per le “grandi”! Per l’Inter il “riguardo” è al

contrario.

L’Inter vince la Coppa Italia. Finale: Roma – Inter: 0-2, Inter – Roma: 1-0.

In campionato l’Inter è terza dietro a Juventus e Milan.

Milan – Inter: 0-0.

Inter – Juventus: 2-2. La Juventus, nel secondo tempo, si porta in vantaggio con un fortunoso

rimpallo su uno stinco di Zelayeta. L’Inter reagisce, ma si trova ben presto sotto di 2 gol. Allora

Mancini, attuale allenatore nerazzurro, inserisce altri 2 attaccanti: Vieri e Recoba, e l’Inter, con 2

spledide reti di Vieri e Adriano, pareggia e, nel finale, si vede negare un colossale rigore per un

fallo su Adriano che salva i bianconeri da un serio pericolo.

Inter – Milan: 0-1. Immeritata sconfitta interista. Il gol del Milan è rocambolesco: un rossonero

opera un tiro maldestro e senza pretese, Kakà fa per scansarsi ma, purtroppo, non ci riesce… e devia

alle spalle di Toldo. L’Inter ha avuto 3-4 occasioni da rete, il Milan, nessuna. Troppi i falli milanistitollerati dall’arbitro nel primo tempo, quando la superiorità dell’Inter a centrocampo è stata

addirittura schiacciante. Adriano, reduce da un infortunio, è fuori condizione.

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(Champions League) quarti di finale: Milan – Inter: 2-0. Il Milan gioca al completo, col solo

Crespo al posto di Inzaghi. L’Inter gioca senza Adriano, Davids, Emre, Materazzi (relegato in

 panchina), Recoba, e altri. E con Stankovic e Martins da tempo ormai doloranti. Ma, soprattutto, il

Milan gioca coralmente, mentre l’Inter sembra troppo tesa. Nonostante ciò, nel primo tempo

giocano meglio i nerazzurri ed è Dida, con due prodigiose parate, a salvare il Milan. I rossonerisegnano negli ultimi secondi di recupero e all’inizio del secondo tempo con due gol fotocopia:

inutile fallo fuori area di un interista, punizione di Pirlo e colpo di testa prima di Stam e poi di

Shevchenko. Due gol che fanno rimpiangere l’assenza di Materazzi che, come colpitore di testa,

 poteva essere determinante. Queste, con una parata di Toldo, sono le uniche azioni veramente

 pericolose del Milan. Nel finale l’Inter colpisce un palo a Dida battuto.

(Champions League) quarti di finale: Inter – Milan: 0-1 (0-3 a tavolino). Inter senza Stankovic,

Recoba, Emre, Davids, Vieri, con Adriano appena rientrato unica punta e Martins in panchina.

Milan al completo, se si eccettua Crespo al posto di Inzaghi. L’Inter attacca, come doveroso, e si

scopre, mentre il Milan gioca in contropiede. Dopo un tiro di Veron parato da Dida e un’azione

 pericolosa di Kakà, fermato con un fallo, al 30’ del p.t. il Milan segna con Shevchenko. Poco dopoun tiro di Kily Gonzalez è fermato da un Dida stratosferico. Adriano mette in crisi la difesa

avversaria e per tre volte viene fermato in area milanista, mentre sta per concludere, con falli da

rigore. Anche il milanista Cafu, lanciato in contropiede, reclama giustamente per un rigore, in

quanto è spinto mentre sta per colpire la palla di testa in un’azione pericolosa. Ma c’è ancora un

netto rigore per l’Inter, anche questo non fischiato, per un fallo su Cambiasso che, superato in

dribbling un avversario, sta per concludere in porta. All’inizio del secondo tempo Adriano crolla per 

il mal di schiena ed entra Martins, che subito crea dei problemi alla difesa rossonera: prima supera

 Nesta e costringe Dida a ribattere sul palo poi, superato Stam, si produce in un altro pericoloso tiro,

ancora parato dal portiere rossonero. Al 25’ un gran tiro di Van der Meyde, leggermente deviato,

esalta ancora Dida che si produce in un intervento veramente straordinario. Poi Dida viene superato

da un colpo di testa di Cambiasso, ma l’arbitro annulla incomprensibilmente. Poco dopo la partita

viene sospesa per lancio di oggetti in campo da parte di alcuni tifosi interisti.

Juventus – Inter: 0-1. Juventus senza Trezeguet, Inter senza Adriano, Davids, Emre, Materazzi,

Recoba, Stankovic, Van der Meyde. Nel primo tempo l’Inter gioca bene, nel secondo tempo attacca

sempre la Juventus.Tre belle parate di Toldo e due pali dei bianconeri (in un caso sarebbe

comunque potuto intervenire Toldo). Rigori inesistenti chiesti da ambo le parti.

La classifica finale dice: Juventus 86; Milan 79; Inter 72, ma lo scudetto juventino verrà revocato 2

anni dopo a causa di Calciopoli. Il titolo di Campione d’Italia non verrà assegnato.

Stagione 2005-06

 Nel 2005 esce il libro del giornalista e scrittore torinista Gian Paolo Ormezzano dal titolo “ Il 

vangelo del vero antijuventino”, in cui, tra le altre cose, l’autore dice che, attraverso giocatori ex

 bianconeri che poi hanno giocato per altre squadre (i cui nominativi sono stati taciuti), pare che per 

un difensore giocare nella Juventus è più facile che altrove.

All’iinizio del 2006 vengono arrestati i figli di Luciano Gaucci, ex proprietario del Perugia, per il

fallimento della società. Il padre, già rifugiato a Santo Domingo, accusa pesantemente il sistema

calcio e tra gli accusati principali ci sono Moggi e Geronzi.

Gaucci ritornerà in Italia nel 2009, dopo aver patteggiato tre anni di pena per reati fiscali e

 bancarotta fraudolenta (senza scontarla in quanto coperta da indulto), e non accuserà più nessuno.

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Georgatos, nel marzo del 2006, in un’intervista, riferendosi al suo periodo all’Inter (1999-2000 e

2001-2002), affermò che in quel periodo anche all’Inter si assumevano sostanze, anche se non può

dire cosa fossero. Infatti pare che, con la partenza del medico sociale Volpi (si dice per contrasti con

l’allora allenatore nerazzurro Lippi), vi fu, da parte dei giocatori, maggiore libertà di agire in tal

senso. Niente di irregolare: all’Inter si faceva quello che era normale nelle altre società, ma ciò, per 

i nerazzurri, rappresentava una novità. E’ stato infatti accertato che, prima di quel periodo (come poi anche dopo), l’Inter è stata la società in Italia che, riguardo alle sostanze assunte, ha più tutelato

i suoi tesserati.

 Non, però, che tutti in quel periodo assumevano farmaci: ad una precisa domanda su Ronaldo,

Georgatos rispose con risolutezza che mai, Ronaldo, aveva fatto uso di certe cose.

A Vieri che, nonostante la stagione precedente abbia giocato qualche partita ancora a grandi livelli,

è in fase calante (qualcuno dice anche a causa di una vita non consona ad un atleta), viene rescisso il

contratto. Vieri poi andrà al Milan, ma non inciderà.

 Non ci sono più Dalmat e Morfeo che, rientrati dai prestiti vengono ceduti, così come vengono dati

via Emre, al Newcastle, e Van der Meyde, all’Everton.

In arrivo: l’esterno argentino Solari, dal Real Madrid; il portiere brasiliano Julio Cesar, ancora un po’ grezzo ma dalla straordinaria reattività; l’ottimo regista Pizarro dall’Udinese, dal tocco pulito e

dribbling stretto (all’Inter non riuscirà a mettersi molto in mostra ma, passato alla Roma, tornerà ad

essere importante); il fortissimo centrale argentino Samuel, dal Real Madrid e, sempre dalla squadra

spagnola, l’ala destra portoghese, dalla grande tecnica, corsa e dribbling, Figo, ormai trentaduenne

ma, in alcune partite, ancora capace di cose eccelse.

A gennaio vengono prelevati il laterale difensivo Maxwell e quello offensivo Cesar.

La rosa nerazzurra colpisce non solo perché in ogni reparto può annoverare talenti di prim’ordine,

ma anche per la sua duttilità tattica.

Formazione tipo: Julio Cesar (Toldo), J. Zanetti (Ze Maria), Cordoba (Materazzi), Samuel

(Mihailovic), Favalli, Figo (Kily Gonzalez), Cambiasso, Veron (Pizarro), Stankovic (Solari),

Adriano (Cruz), Martins (Recoba).

L’Inter vince la Supercoppa italiana: Juventus Inter: 0-1. La Juventus lamenta un gol regolare

annullato a Trzeguet e colpisce un palo con Vieira, mentre l’Inter lamenta un rigore non concesso a

Martins che, scartati 2-3 juventini, compreso il portiere, viene colpito mentre stava per appoggiare il

 pallone nella porta completamente sguarnita. Da regolamento sarebbe dovuta scattare anche

l’espulsine di Zambrotta. Dubbi su un gol annullato ad Adriano per un presunto fallo commesso su

Cannavaro. Toldo con due uscite a vuoto regala due grandi occasioni ai bianconeri. Per il resto le

due squadre si sono equivalse, con un’Inter migliore nella ripresa.

L’Inter si aggiudica la Coppa Italia battendo in finale la Roma per 3-1.

In Campionato:

Juventus – Inter: 2-0. L’arbitro, almeno fino al 2-0, ha favorito i torinesi permettendogli di fare

falli in modo sistematico su Adriano e Martins, che apparivano scatenati, ed evitando così ai

 bianconeri almeno 3-4 punizioni dal limite. I falli ai danni dei bianconeri, invece, sono stati

 puntualmente accordati e proprio da due punizioni dal limite si è concretizzata la vittoria juventina.

Sullo 0-0, Adriano in slalom viene chiuso in area da due giocatori bianconeri: il rigore appare netto,

ma l’arbitro sorvola (nessun commentatore sportivo pare accorgersene).La punizione che ha portato al vantaggio bianconero era assolutamente inutile: Camoranesi, di

spalle, ben difficilmente avrebbe potuto creare problemi ai difensori nerazzurri.

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Poco dopo arriva il secondo gol juventino: da una palla recuperata dai torinesi con un evidentissimo

fallo su Martins non rilevato dall’arbitro, c’è un repentino cambio di fronte con susseguente fallo su

Ibrahimovic. Gran tiro di Nedved, si apre la barriera interista, ed è il 2-0.

 Nel secondo tempo Cruz, solo davanti al portiere juventino, è stato fermato per un fuorigioco

inesistente.

Inter – Milan: 3-2. L’Inter gioca molto meglio nel primo tempo, soprattutto prima del vantaggio.

 Nell’ultima parte del primo tempo e per buona parte della ripresa, gioca meglio il Milan. Ma l’Inter,

ogni volta che viene raggiunta, ritorna in partita con autorità, giocando meglio del Milan.

I 5 gol scaturiscono tutti da palle inattive (Inter e Milan sono le uniche squadre che in certe

situazioni non marcano ad uomo). L’1-0 e l’1-1 hanno origine da due rigori inesistenti.

Inter – Juventus: 1-2. Sullo 0-0 si infortuna Veron, che stava giocando molto bene. I duelli

individuali sono vinti, per la maggior parte, dall’Inter, ma i bianconeri sono più tattici, coprono

 bene il campo raddoppiando e spesso triplicando le marcature. L’arbitro tollera vari falli tattici dei

 bianconeri e gli assegna punizioni a favore anche quando sono essi a commettere i falli.

 Nel secondo tempo, grazie ad un clamoroso errore di Cordoba, la Juve si porta in vantaggio.Pareggia Samuel che sfrutta di testa un calcio d’angolo. Poi, al limite dell’area interista, Nedved,

favorito da un fuorigioco attivo di Del Piero e comunque in azione non certo pericolosa, viene

toccato da Cordoba: punizione di Del Piero e 2-1 per la Juve. Nel finale una punizione di Recoba di

stampa sulla traversa e Burdisso, a porta vuota, non riesce a centrare la porta.

Milan – Inter: 1-0. L’inter deve fare a meno di Toldo, tornato in grande forma e, dopo pochi

minuti, di Mihailovic. Inoltre gioca con molti acciaccati, mentre il Milan può praticamente schierare

la sua formazione tipo. L’arbitro ferma almeno 2 volte Adriano per dei falli che non fa ma che,

invece, subisce. L’Inter può recriminare anche su qualche fuorigioco.

Il campionato, che vede prima la Juventus con 91 punti, seconda il Milan con 88 e terza l’Inter con

76, viene rivoluzionato. A causa di Calciopoli, infatti, la Juve è retrocessa in B e il Milan viene

 penalizzato: di conseguenza lo scudetto viene assegnato all’Inter, che ha giocato tutte le sue gare

sempre e solo sul campo, a differenza del Milan e, soprattutto, della Juventus.

L’Inter è campione d’Italia.

In Champions league l’Inter viene eliminata ai quarti di finale dal Villareal in modo sfortunato e

anche grazie a decisioni arbitrali sfavorevoli: Inter – Villareal: 2-1; Villareal – Inter: 1-0.

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16. Calciopoli 

Stagione 2006-07

Lasciano l’Inter Veron (tornato in Argentina), Cristiano Zanetti, Kily Gonzalez, Ze Maria, Favalli,

Mihailovic (che si ritira), Martins (finito al Newcastle), Pizarro (dato in comproprietà alla Roma).

I nuovi invece sono: il laterale sinistro della Nazionale italiana campione del Mondo, Grosso; ilforte laterale destro brasiliano Maicon; dalla Juventus il centrocampista Vieira; e, sempre dalla

Juventus, Ibrahimovic, attaccante di grande classe, potenza, velocità. Nei primi 3 anni in nerazzurro

raggiungerà il top delle sue potenzialità: all’agilità e al dribbling assocerà una grande capacità

realizzativa, che gli era mancata da bianconero. Poi tenderà a perdere lo spunto nel dribbling, ma

non l’abilità realizzativa e i colpi di classe.

In prestito dal Chelsea arriva Crespo, un po’ in calo.

Formazione dell’Inter: Toldo (Julio Cesar), Maicon, Materazzi (Burdisso), Samuel (Cordoba),

Grosso, Figo, Cambiasso (Zanetti), Vieira, Stankovic, Maxwell (Solari), Ibrahimovic (Cruz),

Recoba (Crespo).

Adriano, a causa della sua vita non ordinata e dei suoi problemi, è in calo, mentre Recoba si

infortuna spesso, ma quando entra in forma spesso riesce a far vedere le sue enormi potenzialità:

fantasia, dribbling, potenza, velocità. Ma, purtroppo, queste partite non sono molte.

L’ Espresso del 28.12.2006, n. 51, riporta un’intervista di Massimo Moratti in cui il presidente

dell’Inter rivela che, poco prima che scoppiasse Calciopoli, capito che il sistema che comandava nel

calcio italiano sembrava perpetuarsi tra l’indifferenza generale, sfiduciato, stava per cedere l’Inter.

La nuova situazione, invece, l’ha spinto a rimanere, anche se con molta prudenza.

In campionato ci sono arbitraggi più “normali”. Non c’è più la “cupola” guidata da Moggi, ma,anche se sono diminuiti, sono ancora molti i torti che l’Inter subisce (ma per i giornalisti l’Inter 

sembra quasi la nuova Juventus!).

Qualche favore a volte l’Inter lo riceve, come normale, ma sono ancora maggiori i torti, anche se

con uno scarto ben minore che nel passato.

L’Inter (col Milan) è indagata per falso in bilancio per gli anni 2003 e 2004, ma non sembra

 punibile in quanto gli organi sportivi preposti al controllo avevano a suo tempo dato il benestare ai

 bilanci. Se non l’avessero fatto, la società avrebbe provveduto. Come al solito.

L’Inter vince la Supercoppa italiana: Inter-Roma: 4-3. La Roma si porta sul 3-0 senza nessuna

colpa da parte di Toldo, apparso tornato in grande forma. Alla fine del primo tempo accorcia ledistanze Vieira con un bellissimo colpo di testa. Nel secondo tempo, risistemata un po’ la squadra e,

soprattutto, ritrovata la mentalità giusta, la musica cambia. Il secondo gol interista viene realizzato

da Crespo poco dopo aver sostituito Adriano. Poi segna ancora Vieira e, nei tempi supplementari,

Figo sigilla la partita con una punizione gol che, pare, non vi fosse, ma che compensa l’Inter di altre

decisioni arbitrali. Figo è stato grandissimo: dribblings a non finire e un bel gol. Di enorme utilità

anche Vieira. Grandi numeri di Stankovic.

L’Inter vince il Campionato. Seconda è la Roma, terza la Lazio e quarta il Milan.

Roma – Inter: 0-1.

Milan – Inter: 3-4. L’Inter, rimasta in 10 sul 4-1 per l’espulsione di Materazzi, ammonito per la

seconda volta a causa della troppa esuberanza nel festeggiare il suo gol, riesce a finire la partita in

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vantaggio nonostante sia ridotta praticamente in 8, in quanto, effettuate le 3 sostituzioni, gli

acciaccati Vieira e Ibrahimovic non sono stati sostituiti.

Lazio – Inter: 0-2. Inter – Roma: 1-3. Inter – Milan: 2-1. Inter – Lazio: 4-3.

L’Inter viene sconfitta in finale di Coppa Italia dalla Roma: a Roma perde 6-2, mentre a Milanovince per 2-1.

In Champion league l’Inter è eliminata agli ottavi di finali dal Valencia con un po’ di sfortuna ma,

anche, a causa di decisioni arbitrali penalizzanti.

Inter – Valencia: 2-2. L’Inter colpisce un palo con Ibrahimovic.

Valencia – Inter: 0-0. L’Inter gioca meglio del Valencia ed ha più occasioni da rete. Materazzi

reclama per una trattenuta mentre sta per colpire di testa e, soprattutto, un tiro di Crespo, che

 probabilmente sarebbe entrato in porta, è intercettato con una mano da un giocatore del Valencia in

modo probabilmente involontario ma, anche, determinante.

Stagione 2007-08L’Inter acquista dal Cagliari l’accante Suazo: forse un po’ confusionario, è dotato di uno scatto e di

una velocità eccezionali. Pur essendo piuttosto esile, sprigiona una grande potenza ed è agilissimo

nel cambiare direzione e saltare l’uomo. Spesso porta lo scompiglio nelle difese avversarie.

Prende anche, dalla Roma, il centrale Chivu e, in prestito col diritto di riscatto, il fantasista

ventitreenne della Termana, Jmenez, dalla classe cristallina.

Grosso viene ceduto al Lione, Recoba al Torino.

Formazione dell’Inter: Julio Cesar, Maicon, Materazzi (Cordoba), Samuel (Chivu), Maxwell,

Zanetti, Vieira (Cambiasso), Stankovic (Jmenez), Figo (Solari), Ibrahimovic, Suazo.

Al trofeo estivio Birra Moretti la nota più positiva risulta essere Adriano a cui, tornato ad allenarsi

con costanza, riescono cose che da tempo non gli riuscivano più. Ma il sogno dura poco e, a ininizio

Gennaio, Adriano è ceduto in prestito fino al 10 luglio alla squadra brasiliana del San Paolo.

Adriano inizia la nuova avventura nel migliore dei modi, cioè giocando bene e segnando, ma ache

qui la forma svanisce in poco tempo.

Jmenz riesce a fare qualche grande partita, ma è incostante.

Suazo è bloccato dagli infortuni e dal tatticismo a cui le grandi squadre legano certi giocatori.

(Supercoppa italiana): Inter – Roma: 0-1. La Roma gioca meglio dell’Inter, anche se le occasioni

da gol sono ripartite in parti uguali. Il gol romanista è su rigore. Nell’Inter il gruppo dei sudamericani, reduci dalla Coppa America, appare in ritardo di

 preparazione.

L’Inter vince ancora il Campionato. Perde la finale di Coppa Italia e, in Chempions, è eliminata

ai quarti di finale dal Manchester United.

Roma – Inter: 1-4.

Juventus – Inter: 1-1. Una partita che l’Inter avrebbe dovuto e potuto stravincere, ha fruttato solo

un pareggio, oltre ad un grave infortunio a Figo (frattura del perone) ed uno più lieve a Maicon.

Di fatto l’Inter ha creato 4-5 nitide occasioni da rete contro nessuna della Juve. Dico nessuna perché

il gol bianconero, anche se attribuito a Camoranesi, è, in realtà, un’autorete scaturita non dopo unassedio, ma da un tiro velleitario fortuitamente deviato nella propria rete da Samuel.

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Se la Juventus ha reclamato a inizio partita per un rigore che poteva starci (nel senso che la

“cintura” di Cordoba a Del Piero è stata visibile ma, rivedendola alla moviola, appare un appoggio

ininfluente causato dal contatto tra i giocatori), l’Inter può reclamare non solo per un paio di falli

subiti in area bianconera, ma, soprattutto, per 2 fuorigioco inesistenti che hanno fermato dei

nerazzurri lanciati a rete e perché a Cambiasso è stato ingiustamente annullato un gol.

Inter – Milan: 2-1. Il Milan si presenta da neo campione del mondo, ma è l’Inter a giocare meglio

e a creare più occasioni da rete. Jmenez è stratosferico.

Il Milan protesta per un inesistente e ininfluente fallo su Kakà in area, ma l’Inter può rivendicare un

rigore nettissimo su Jumenez non concesso dall’arbitro.

Traversa di Jumenez a portiere battuto e 2-1 interista grazie ad una papera di Dida.

(Coppa Italia): Inter – Juventus: 2-2. L’Inter gioca con 3-4 titolari, mentre la Juventus è quasi al

completo. All’8° del primo tempo Burdisso, dopo essere scivolato e, per rimediare, aver steso Del

Piero (che probabilmente sarebbe stato recuperato da Rivas), viene espulso. Nonostante ciò l’Inter,

un po’ alla volta, prende in mano la partita e a pochi minuti dal termine è in vantaggio per 2-0. Poi

si infortuna Materazzi: Mancini indugia nel cambio e, con l’Inter i 9, la Juventus segna. SostituitoMaterazzi, la Juve segna ancora. Poi Cruz, autore dei due gol interisti, colpisce il palo.

(Coppa Italia): Juventus – Inter: 2-3. Per l’Inter segna il diciassettenne Balotelli. Il pareggio della

Juve è causato da una punizione tirata da Del Piero su cui c’è una netta e determinante deviazione di

un nerazzurro. Dopo un clamoroso palo preso dall’interista Maniche, segna ancora la Juventus con

Iaquinta. Il pareggio interista arriva su rigore per un fallo di mano su un tiro che, probabilmente,

sarebbe finito alto. Nel secondo tempo Toldo si esibisce in due strepitose parate. Tra queste c’è il

gol, bellissimo, di Balotelli. Poi Cruz segna dopo il fischio arbitrale per un presunto fallo di un

nerazzurro e viene ammonito. Probabilmente avrebbe segnato in ogni caso.

(Champions League) ottavi: Liverpool – Inter: 2-0. Il Liverpool attacca fin dall’inizio, ma non

crea nessun pericolo. Al 29’ del primo tempo Materazzi viene espulso in seguito a 2 ammonizioni

inesistenti. Nel secondo tempo il Liverpool attacca ancora ma conclude poco. Poi, verso la fine, si

infortuna Cordoba, fino a quel momento baluardo della difesa. Solo a questo punto il Liverpool

segna: il 1° gol grazie ad una deviazione di un difensore nerazzurro su un tiro velleitario, il 2°,

all’85’, con un tiro in diagonale di Gerrard, bello, ma anche strano e fortunoso.

Inter – Roma: 1-1. Inter rimaneggiatissima. Dopo il vantaggio della Roma, nel secondo tempo

l’Inter, pur giocando peggio, colpisce un palo con Crespo e sfiora il gol altre 2 volte. Per contro la

Roma ha a disposizione una sola occasione clamorosa. Poi l’Inter rimane in 10 a causa

dell’infortunio di Maxwell. Poco dopo viene espulso il romanista Mexes per un fallo veniale e,ripristinata la parità numerica, l’Inter pareggia. Grandi polemiche perché, per molti, doveva essere

espulso Burdisso e non Mexes. Partita falsata, dicono molti. Cioè: una partita che finisce in 10

contro 10 sarebbe falsata mentre non lo sarebbe se fosse finita in 9 contro 11? E che dire, allora,

delle tre clamorose trattenute di De Rossi nel primo tempo ai danni di Figo e dei falli violenti subiti

dallo stesso Figo?

(Champions League): Inter – Liverpool: 0-1. L’Inter, ancora con numerose assenze, inizia

sprecando almeno 4 buone occasioni contro un paio del Liverpool. Al 5’ del secondo tempo

Burdisso viene espulso per doppia ammonizione: 13 minuti dopo segnano gli inglesi. Poi l’Inter ha

ancora una clamorosa occasione da rete. Anche il questa partita l’arbitraggio lascia a desiderare,

soprattutto per la disparità di trattamento sugli interventi fallosi: gli inglesi, infatti, pur essendo statii più fallosi, non sono stati sanzionati come gli interisti. Unica consolazione: tutti i gol l’Inter li ha

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subiti in inferiorità numerica e, se si calcola il tempo in cui i nerazzurri hanno potuto giocare in 11,

si constata che essi hanno prodotto il doppio delle azioni pericolose degli inglesi.

Inter – Juventus: 1-2. L’Inter è largamente incompleta e acciaccata, mentre alla Juve manca solo

Cristiano Zanetti. Nonostante ciò nel primo tempo le occasioni migliori sono dell’Inter, che colpisce

una traversa a portiere nettamente battuto. Nel secondo tempo la Juventus passa in vantaggio con ungol segnato in abissale fuorigioco. L’abitro permette agli juventini falli molto duri, tanto che l’Inter,

al termine della gara, se ne lamenterà. Chivu viene fermato lanciato a rete per un inesistente

fuorigioco. L’Inter allora si fa molto offensiva, cosicché i bianconeri possono facilmente portarsi

sul 2-0. Altre 2-3 grosse occasioni per per l’Inter, che, poi, fa entrare Maniche, pochissimo

utilizzato da Mancini, e la partita si trasforma. L’Inter attacca e lo stesso Maniche prima segna, poi

colpisce un palo.

Milan – Inter: 2-1. L’Inter lamenta assennze pesantissime rispetto al Milan, tra cui Stankovic e

Ibrahimovic. Il Milan domina fino al 55’ quando si porta su 2-0. Poi l’Inter fa entrare Balotelli e

Suazo, e la partita cambia: segna Cruz su punizione, Suazo è un pericolo costante, il Milan trema.

All’Inter vengono negati due rigori per falli che interrompono azioni molto pericolose.

(Coppa Italia – Finale unica): Roma – Inter: 2-1. Alla Roma mancano Totti e Taddei, mentre

l’Inter deve fare a meno di Cordoba, Samuel, Rivas, Materazzi, Figo, Cambiasso, Cruz, e,

soprattutto, Ibrahimovic. Nel primo tempo è la Roma a fare la partita. Tale superiorità si concretizza

con un occasione di Vucinic e il gol di Mexes, che, fatto passare per un gran gol, appare, piuttosto,

solo un colpo di stinco. La Roma si porta sul 2-0 con un gol irregolare ma i nerazzurri, effettuali 2

cambi, si trasformano. Pelè segna un gran gol e Burdisso colpisce il palo con uno stupendo colpo di

testa. Poi, ancora un paio di occasioni da rete.

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17. Mourinho

Stagione 2008-2009

Licenziato l’allenatore Mancini, l’Inter si affida a Mourinho, portoghese, grande personalità e

 professionalità, antipatico ai più, ma non ai tifosi delle squadre che allena.

Maniche, buon centrocampista, va via per fine prestito, mentre Cesar, Solari e Recoba per scadenza

di contratto. Suazo, che a causa di infortuni, solo in rare occasioni ha fatto vedere le sue effettive

 potenzialità, va in prestito al Benefica.

Adriano rientra anticipatamente dal prestito in Brasile, inizia molto bene il precampionato, facendo

ancora una volta sperare in un suo recupero, ma in agosto si infortuna: stiramento. L’Inter e Adriano

rescinderanno il contratto che li lega il 1° aprile 2009.

In una intervista riportata dal Corriere dello Sport di Lunedì 8 Settembre, dell’ex nerazzurro Veron

dice che Adriano ha un talento pazzesco. Se si fosse allenato come avrebbe dovuto, per il Pallone

d’oro non si parlerebbe né di Ibrahimovic, né di Messi, né di Cristiano Ronaldo, ma solo di lui.

Viene acquistato dalla Roma Amanitino Mancini, tornante brasiliano che aveva fatto bene nella

capitale, ma ormai in fase calante, e, dal Porto, il tornante portoghese Quaresma, fortemente voluto

da Mourinho.

Quaresma, nonostante sia dotato di scatto, dribbling e classe da vendere, non riesce ad essere

tatticamente ordinato e di fatto, pur facendo vedere a sprazzi delle grandi giocate, non sarà

determinante. Una delusione, anche se, a detta di Mourinho, in allenamento fa cose straordinarie. Il

1° febbraio sarà ceduto in prestito al Chelsea.

Dall’Inghilterra arriva il centrocampista ghanese, ex Udinese, Muntari, dotato di potenza e

dinamismo.L’Inter, inoltre, prende il controllo di Kerlon, 20 anni: un gruppo, guidato da Moratti, ne acquista

l’80% del cartellino e lo “parcheggia” al Chievo. Kerlon è un fantasista fenomenale, ma sfortunato.

Reduce da gravi infortuni, ha potenzialità incredibili. Già a 17 anni aveva fatto vedere cose

straordinarie. Bravo nel dribbling, nel tiro, veloce, tecnica unica, fu chiamato Foquinha perché

spesse volte, palleggiando con la testa, seminava gli avversari. Per questo “vizio”, e per la facilità

con cui irrideva gli avversari nel dribbling, subì ripetutamente interventi fallosi molto duri: questo

ed una certa facilità agli infortuni, lo costrinsero a molte soste, interrmpedo una carriera che poteva

essere unica.

 Nel Chievo giocherà 4 spezzoni di partita, facendo intravedere qualcosa della sua bravura.

Subirà altri infortuni e operazioni: l’Inter lo presterà più volte, fino alla fine del contratto (30

Giugno 2012), ma giocherà poco. Sarebbe potuto essere utile, anzi determinante, ad esempio, per una finale, se avesse potuto arrivarci in forma. Ma non è stato possibile.

Il giovane Balotelli, proveniente dalle giovanili, classe, potenza, imprevedibilità, promosso in prima

squadra, si rivela un campione, così come il laterale difensivo Santon.

Formazione tipo dell’Inter: Julio Cesar, Maicon, Materazzi (Cordoba), Samuel (Burdisso), Santon

(Chivu), Zanetti (Figo), Stankovic, Vieira, Jmenez, Muntari (Quaresma), Ibrahimovic (Cruz),

Balotelli (Crespo).

Il 24 Agosto 2008 l’Inter vince la Supercoppa italiana: Inter – Roma: 2-2 (8-7 dopo i rigori).  

L’Inter gioca un grandissimo primo tempo in cui domina. Ibrahimovic fa cose da pazzi. Il primotempo si chiude 1-0 per i nerazzurri. Nella ripresa, mentre l’Inter sembra avere in pugno la partita,

De Rossi pareggia grazie anche ad una mezza papera di Julio Cesar. I nerazzurri, stanchi per le

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molte energie spese (siamo a inizio stagione), accusano il colpo e la Roma prende l’iniziativa. Ma

nel finale è ancora l’Inter a segnare con Balotelli e i giallorossi riescono a pareggiare con un

clamoroso autogol. L’Inter ha avuto più occasioni da rete: se avesse perso, sarebbe stata una beffa.

In Coppa Italia i nerazzurri vengono eliminati in semifinale dalla Sampdoria, soprattutto grazie alle

strepitose parate di Castellazzi, mentre in Champion league sono eliminati agli ottavi di finale dalManchester United. L’Inter, però, vince ancora lo scudetto.

Milan – Inter: 1-0. Il gol del Milan, di Ronaldinho, è viziato da un fuorigioco di Kakà, anche se

difficile da vedere. Il Milan richiede un rigore per un braccio teso Materazzi su Kakà in area.

L’Inter ne chiede uno analogo nella ripresa su Adriano (che però, a differenza di Kakà, stava

 battendo a rete). Nel finale l’Inter schiaccia il Milan nella propria area e più di una volta sfiora il

 pareggio. Ma al 32’, proprio nel momento migliore dei nerazzurri, è espulso Burdisso. L’Inter 

reclama anche per un netto rigore su Ibrahimovic.

Roma – Inter: 0-4. 

13°: Inter – Juventus: 1-0. I nerazzurri dominano, sfiorando più volte il gol, contro un solo

 pericolo portato dalla Juve. I bianconeri reclamano per un contatto in area subito da Marchisio, che

 pare ininfluente, mntre l’Inter reclama per un fuorigioco inesistente fischiato a Ibrahimovic lanciato

a rete e perché Adriano, lanciato a rete, è stato fermato dall’arbitro per ammonire uno juventino. Il

gol nerazzuzzo è scaturito da un tiro sbagliato di Ibrahimovic, ma quando una squadra attacca di

continuo non può essere considerato un caso fortuito un gol venuto per un rimpallo o un errore o

un’autorete.

(Coppa Italia): Inter – Roma: 2-1. La Roma recrimina per un rigore e per il secondo gol

nerazzurro segnato in fuorigioco. L’Inter colpisce una traversa con Stankovic. Mexes, in difficoltà

su Ibrahimovic, è molto falloso, ma è ammonito solo al 36’ della ripresa.

24°: Inter – Milan: 2-1. L’Inter domina fino alla metà del secondo tempo, quando sfiora in più

occasioni il terzo gol. Poi ha un rilassamento e il Milan accorcia le distanze. Da quel momento,

anche perché i nerazzurri avevano speso molto, gioca meglio il Milan. Il primo gol interista è

segnato con un involontario, ma determinante, tocco di braccio di Adriano. Inzaghi pretende un

rigore, ma è lui a fare fallo. L’Inter subisce parecchie ammonizioni scaturite da episodi irrilevanti,

mentre un fallo da dietro del già ammonito Ambrosiani su Maicon lanciato a rete, non viene

sanzionato. L’Inter ha avuto molte più palle gol del Milan, ma ne ha sprecate di incredibili.

(Champions League) ottavi di finale: Inter – Manchester: 0-0. Il Manchester domina nel primotempo. L’Inter gioca la ripresa alla pari e, forse, crea qualcosa in più degli inglesi. A Ibrahimovic, in

 buonissima posizione, viene fischiato un fuorigioco inesistente. Dubbi episodi da rigore: uno a testa.

26°: Inter – Roma: 3-3. La Roma domina il primo tempo, ma la ripresa è dell’Inter. Sembra esserci

il rigore con cui l’Inter si porta sul 2-3, mentre il terzo gol romanista è viziato da un fallo di Baptista

su Cambiasso.

(Champions league) ottavi di finale: Manchester – Inter: 2-0. Manchester al gran completo,

mentre all’Inter mancano alcuni giocatori. Al 4° segna subito il Manchester. Al 18° rigore negato a

Ibrahimovic, che poteva segnare. Al 29° traversa di Ibrahimovic. Al 36° grande parata di Van der 

Saar. Al 38°: grande parata di Julio Cesar. Al 40° Ibrahimovic sfiora in palo. Nella ripresa, al 4° golManchester. Al 14° palo di Adriano. Al 29° Ibrahimovic fallisce un clamorosa occasione. Nel

finale, con l’Inter in attacco, il Manchester ha altre 2 occasioni per segnare. L’Inter è eliminata.

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32°: Juventus – Inter: 1-1. Sull’1-0 per l’Inter, i bianconeri rimangono in 10. All’Inter viene

negato un rigore in un’azione che poteva chiudere la partita, poi pareggia la Juve.

Stagione 2009-10

L’Inter, storicamente anarchica sia a livello di spogliatoio che tattico, se con l’allenatore Mancini hacominciato a “prendere forma”, è con Mourinho che si disciplina ed organizza ad un livello mai

raggiunto prima. Anche gli infortuni si riducono drasticamente.

Già con Mancini, ed ora con Mourinho, i nerazzurri cedono qualcosa alla tecnica, badando più al

sodo e agli equilibri di gioco. Di fatto, in questa stagione, pur essendo una delle Inter morattiane

con meno qualità, vincerà tutto.

Questa per i nerazzurri sarà una stagione indimenticabile: non solo per le vittorie, non solo per il

Triplete, ossia per aver vinto i 3 trofei in cui era impegnata (Coppa Italia, Campionato e Champions

League), ma per il modo in cui le vittorie sono avvenute.

L’Inter ha giocato contro tutto e tutti. Ha dovuto dare tutto anche contro le società minori, che

contro l’Inter hanno dato fondo a tutte le loro energie, come forse mai si era visto prima. Ha giocatocontro i mass media, che spesso sembravano accanirsi contro la società e Mourinho; contro i poteri

del calcio, che anche in questa stagione in più di una occasione hanno preso decisioni che a molti

sono sembrate penalizzanti nei confronti dei nerazzurri. Una stagione in cui la tensione, l’emozione,

la rabbia, il coraggio, lo stress agonistico, raggiunsero i massimi livelli. Forse di sempre.

I tifosi di certe squadre ricordano i trofei vinti, altri invece, ricordano piuttosto le emozioni, perché

le emozioni sono parte della vita e il calcio genera emozioni.

Ebbene, i tifosi interisti, nel 2006 con la venuta alla luce degli imbrogli relativi a Calciopoli e nel

2010 con il Triplete, hanno vissuto emozioni che mai, nella storia del calcio, è stato dato da vivere

ai tifosi di qualunque squadra.

Proprio nel momento della più grande frustrazione interista, quando con un senso di impotenza si

vedeva la Juventus primeggiare immeritatamente proprio ai danni dell’Inter, proprio nel momento

dei festeggiamenti dei tifosi juventini per la vittoria dell’ennesimo immeritato scudetto, con

conseguenti abituali sberleffi ai danni dei nerazzurri, è venuta fuori la verità.

Poco importa se la pena pagata dalla Juventus è stata troppo mite, poco importa dello scudetto

assegnato all’Inter: la verità ha trionfato. Questo fatto ha dato ai tifosi interisti un gaudio intimo e

sublime da una parte, e, dall’altra, un piacere selvaggio di rivincita, accentuato prima dall’icredulità,

 poi dallo stupore e, infine, dalla impotente e disperata frustrazione degli juventini.

Il Triplete, invece, ha dato all’interista un senso di pienezza totalizzante, dovuta al fatto che il

trionfo era insperato e che è stata legittimato dalle difficoltà superate e dalla tensione che ha

generato durante tutta la stagione. Il Triplette è stata un’impresa “universale”, al di là del semplice

avvenimento temporale. Così, almeno, è percepito dagli interisti.

Il Triplette si staglia al culmine e, contemporaneamente, alla fine di un ciclo, in cui è stato

conquistato il mondo all’ultimo assalto.

Infatti le cose stanno cambiando e le spese di prima, sia per le nuove norme calcistiche, sia per la

crisi economica che sta sopraggiungendo, non si possono più sostenere.

E’ finito anche il mini ciclo dell’Inter di Mourinho: durato 2 anni sembra ventennale.

Lo stress agonistico, fisico e mentale, è stato immane, specie in molti giocatori non piùgiovanissimi. Uno stress irripetibile, per una stagione irripetibile. Non ci può riprendere subito.

Eppoi la partenza di Mourinho al Real Madrid, che rompe un equilibrio.

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All’Inter cambia tutto, a cominciare dal ritorno ad una certa anarchia dovuta anche al fatto che il

nuovo allenatore, Benitez, non sarà accettato dal grosso della squadra.

Riprenderanno anche gli infortuni a ritmo di record. Inoltre la tensione è stata talmente dispendiosa

e la vittoria così appagante, che un senso di rilassamento ha coinvolto tutto l’ambiente, tifosi

compresi.

Ma torniamo al “presente”. Il calcio mercato vede lasciare, per scadenza di contratto, Cruz, Crespo

e Figo, mentre Jmenez viene prestato in Inghilterra.

Rientrano i prestiti di Suazo e Quaresma, mentre Kerlon viene prelevato dal Chievo e, poi, viene

 prestato all’Aijax. Burdisso va in prestito alla Roma.

Dal Genoa vengono prelevati: Milito, formidabile goleador dotato di classe e senso tattico, e Thiago

Motta, centrocampista di rottura non velocissimo, ma dotato di grande senso tattico e capace di

impostare l’azione, oltre che di concluderla in gol. Dal Real Madrid arriva il trequartista Sneijder,

dal dribbling stretto, dal passaggio prontissimo e preciso, e dal grande tiro.

Ibrahimovic e Maxwell vengono ceduti al Barcellona e dalla squadra catalana arriva Eto’o,

centravanti di classe, veloce, opportunista, grande dribbling. Un autentico campione.

Viene acquistato il centrale trentunenne, nazionale brasiliano, Lucio.A Gennaio vanno via Suazo e Vieira e viene ingaggiato una seconda punta di grande livello:

Pandev.

Formazione tipo: Julio Cesar, Maicon, Lucio (Cordoba), Samuel, J. Zanetti, Motta, Cambiasso

(Stankovic), Sneijder, Eto’o, Pandev (Balotelli), Milito.

Mourinho farà pochissimo turn over.

L’Inter anche in questa stagione si sente costantemente sotto attacco dei mass medie tanto che, forse

non a caso, la Gazzetta dello Sport del 13 aprile 2010 riferisce che, secondo Massimo Moratti, suo

 padre Angelo vendette l’Inter perché stufo dei continui attacchi della stampa.

La Lazio si aggiudica la Supercoppa italiana.

Inter – Lazio: 1-2. L’Inter domina e la Lazio agisce in contropiede. I nerazzurri hanno più

occasioni per portarsi in vantaggio, contro una sola della Lazio, che passa in vantaggio con un gol

fortunoso: il pallone, ribattuto da Julio Cesar, schizza sulla faccia di Matuzalem ed entra in porta.

Subito dopo il secondo gol laziale, che approfitta di un’Inter frastornata. L’Inter attacca, domina,

segna un gol con Eto’o e uno con Milito che, però, viene annullato per fuorigioco di Eto’o (ma la

 palla sarebbe entrata in porta in ogni caso).

Per il resto, come già detto, l’Inter trionfa in Coppa Italia, Campionato e Champions league.

Inter – Milan: 4-0.

Inter – Roma: 1-1. Dopo un rigore non concesso a Milito e un fuorigioco inesistente fischiato

sempre a Milito lanciato a rete, che le TV si sono ben guardate dal far rivedere, segna la Roma. Nel

secondo tempo entrano Balotelli, Sneijder e Cambiasso e la musica cambia. L’Inter pareggia e crea

 più della Roma. Ma i nerazzurri commettono qualche fallo di troppo, anche tattico.

Juventus – Inter: 2-1. La Juve gioca con la bava alla bocca, mentre l’Inter pensa al turno di coppa

e sembra trotterellare senza idee per la gran parte della gara. L’arbitro, che sorvola su varie

trattenute in area, soprattutto ai danni dell’Inter, nega un rigore netto a Milito. Il primo gol della

Juve è dovuto ad un’autorete, conseguenza di una punizione inutile che, probabilmente, neanchec’era.

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Inter – Milan: 2-0. L’Inter domina tenendo i ritmi molto alti. Snejider colpisce la traversa. Al 10’

segna Milito con un tocco in corsa perfetto. Pirlo è annichilito da Sneijder. Al 25’ Lucio subisce un

fallo a metà campo e l’arbitro Rocchi lo ammonisce per simulazione: Sneijder applaude

 prolungatamente l’arbitro, che lo espelle. L’Inter perde il migliore in campo, ma non si scompone e

gioca bene: anche quei difensori che a volte sono portati a commettere leggerezze, sono molto

attenti: Maicon, annulla Ronaldinho, Santon sembra tornato quello dell’anno precedente, Lucio,come Samuel, è un muro. Nel secondo tempo Pandev colpisce un palo, poi segna su punizione. Nel

finale l’arbitro regala un rigore al Milan perché Lucio, involontariamente, tocca il pallone con un

 braccio aderente al corpo. Lucio viene anche espulso. Il rigore viene parato da Julio Cesar e l’Inter,

in 9, sfiora il 3-0 con Maicon.

(Coppa Italia): Inter – Juventus: 2-1.

Roma – Inter: 2-1. Il vantaggio della Roma è dovuto ad una clamorosa papera di Julio Cesar, che

si fa sfuggire dalle mani un lento ed innocuo pallone. L’Inter reagisce e Samuel colpisce una

traversa a portiere battuto. Poi ci sono due netti rigori non concessi a favore dell’Inter e una grande

 parata del portiere romanista su Snejider. Nel secondo tempo l’Inter schiaccia la Roma: primaMilito colpisce l’incrocio dei pali a portiere battuto poi, solo davanti al portiere avversario, non

riesce a stoppare la palla. Infine segna. Poco dopo segna ancora la Roma con Toni, grazie ad un tiro

sbagliato di un romanista che si trasforma in un assist perfetto. Nel finale, con l’Inter sbilanciata,

c’è un rigore anche per la Roma, ma negli ultimi secondi è ancora un palo ad impedire un pareggio

che sembrava certo. L’arbitro è stato fiscale solo con L’Inter, che, per 26 falli, si è vista assegnare

 ben 7 ammonizioni.

Per alcuni tifosi interisti la cosa più sorprendente, però, è stata, per dirla alla Mourinho, la

“prostituzione intellettuale” riscontrata in alcuni commentatori.

34^: Inter – Juventus: 2-0. L’Inter fa la partita e crea più occasioni da rete. Gli juventini sono

molto fallosi e dapprima l’arbitro tollera, poi decide di dare qualche segnale e, al 37’ del primo

tempo, non può non espellere Sissoko per doppia ammonizione. La Juve, in 10, si racchiude nella

 propria metà campo. Nel secondo tempo crolla: gli interisti, poco brillanti, sbagliano un numero

incredibile di palle gol, ma riescono comunque a segnare 2 reti e a colpire una traversa.

(Champions league, semifinale): Inter – Barcellona: 3-1. L’Inter, nel suo momento migliore,

subisce un gol assurdo per un eccesso di tatticismo: i difensori, per mantenere la posizione, lasciano

 passare Maxwell, che crossa dal fondo per il gol di Pedro. Ma a dominare è l’Inter, e lo fa come mai

nessuno ha fatto in questi ultimi anni col Barcellona. Milito, solo davanti al portiere avversario,

viene fermato per un fuorigioco inesistente. Il primo tempo finisce 1-1. Nel secondo tempo l’Inter 

continua a dominare e a sprecare, e il Barcellona commette qualche fallo tattico di troppo. Inerazzurri segnano ancora 2 volte, il terzo gol è, però, in fuorigioco. Poi, stremati, si difendono

come possono. Balotelli entra a venti minuti dalla fine e non dà il suo apporto. Non corre e sembra

quasi giocare contro. Il Barcellona reclama un giusto rigore (l’azione era pericolosa, anche se non

 pericolosissima). Gli spagnoli sembrano instancabili (tempo dopo vi saranno sospetti sul calcio

spagnolo).

(Champions league): Barcellona – Inter: 1-0. Il Barcellona inizia attaccando ma l’Inter, che copre

 bene tutti i varchi, è pronta al contropiede. Al 27’ viene espulso ingiustamente Motta per una

manata involontaria e non violenta al volto di un avversario, e la partita cambia. A questo punto

l’Inter rinuncia al contropiede e imposta una gara totalmente difensiva. E gioca una immensa partita

difensiva. Uniche clamorose occasioni per gli spagnoli sono: un tiro di Messi parato in modostrepitoso da Julio Cesar e un colpo di testa di Bojan finito di poco a lato. Il gol della vittoria del

Barcellona sarebbe da annullare per fuorigioco, così come, allo scadere, gli è stato giustamente

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annullato un gol per un determinante fallo di mano. Mostruose le prove di Zanetti, Cambiasso,

Snejider, Lucio, Samuel. Inter in finale.

(Coppa Italia: finale): Roma – Inter: 0-1. L’Inter si aggiudica la sua 5^ Coppa Italia.

Al 1° minuto della gara Burdisso, con un’entrata scomposta e forse volontaria e premeditata, mette

fuori uso Snajider, che poco deve uscire. L’arbitro non fischia neanche il fallo. La partita inizia giàfalsata. Al suo posto però entra Balotelli, finalmente recuperato, che si rende protagonista di una

grande gara. Vucinic viene falciato da Materazzi mentre, in posizione defilata, è lanciato verso la

 porta interista. Non considerandola una chiara occasione da gol, l’arbitro ammonisce Materazzi.

Verso la fine del primo tempo l’Inter passa in vantaggio.

Toni reclama giustamente un rigore per il solito vizio di Samuel di tenere per la maglia, un fallo che

 poteva essere evitato perché la palla era lontana. Ma a reclamare è soprattutto l’Inter. Non solo per 

un rigore su Samuel, ma anche per i numerosissimi falli da ammonizione dei romanisti, alcuni

anche da rosso diretto, ma l’arbitro non ammonisce quasi mai. Spesso, anzi, neanche fischia il fallo.

In una normale partita sarebbero stati espulsi: Burdisso, che altre al fallo su Snajider, ha commesso

almeno altri 2 falli da ammonizione; Taddei, con almeno 3 falli da ammonizione; Perrotta, a cui, già

ammonito, manca almeno un’altra ammonizione; Mexes che per due volte ha colpito con un pugnoMaterazzi, una volta anche nella propria area di rigore. Alla fine Totti, già ammonito, viene espulso

direttamente per un violento calcio a Balotelli. Cose da Argentina anni ’70.

Madrid, 22 Maggio 2010: Finale di Champions league: Inter – Bayern Monaco: 2-0.

Al Bayern manca Ribery, all’Inter Motta. Sullo 0-0 il Bayern reclama un rigore per fallo di mano di

Maicon. Il fallo appare involontario e comunque non influente. L’Inter poteva vincere

tranquillamente per 3-0.

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18. La rifondazione

Stagione 2010/2011

Il nuovo allenatore dei nerazzurri è lo spagnolo Benitez. Ottimo allenatore, darà un bel gioco, ma

sia per gli infortuni che falcidieranno i nerazzurri, sia per l’ostilità di molti giocatori nei suoi

confronti, sia per un senso di rilassamento dopo un anno di trionfi, porteranno l’Inter a sostituirlocon Leonardo.

 Nonostante tutti questi intoppi, l’Inter, anche se a sprazzi, dimostra di essere la squadra più forte del

Campionato: sarà soprattutto per gli arbitraggi, che come al solito la penalizzano, favorendo,

invece, le rivali, che non vincerà lo scudetto, che sarà ad appannaggio del Milan.

Rientrano i prestiti: Burdisso, che sarà poi ceduto alla Roma; Suazo, che a causa di un grave

infortunio subito in estate, non giocherà una sola volta; Kerlon, che sarà poi prestato al Paranà.

Arriva anche Coutinho, che ha da poco compiuto 18 anni. E’ ancora immaturo, ma possiede grandi

qualità.

Jimenez, in comproprietà con la Ternana, viene riscattato dagli umbri e Quaresma viene ceduto alBesiktas, dove in alcune partite tornerà a mandare in delirio i propri tifosi.

A fine agosto, Balotelli, su cui l’Inter aveva puntato in prospettiva futura, ma di cui non si fida forse

 più, viene ceduto al Manchester City.

A gennaio viene preso in prestito dal Cesena il laterale sinistro giapponese Nagatomo, che poi verrà

riscattato a stagione conclusa. Al Cesena va, in prestito, Santon.

Il 21 Agosto a Milano l’Inter conquista la Supercoppa italiana: Inter – Roma: 3-1. Nel primo

tempo una Roma più tonica gioca meglio dell’Inter e crea 3-4 occasioni, complice anche il nuovo

assetto difensivo dei nerazzurri, che prevede i difensori più a ridosso del centrocampo e che non è

stato ancora bene assimilato. Ma, alla fine, anche per un clamoroso errore difensivo della Roma, avincere è l’Inter, a cui viene annullato anche un gol regolare di Milito. I gol: Pandev, Eto’o, Eto’o.

Il 27 Agosto, a Montecarlo: (Supercoppa europea): Inter – Atletico Madrid: 0-2. Inter sottotono

e più lenta. Uomini fuori forma e apparentemente non troppo motivati.

Inter – Juventus:0-0. Nella prima parte del primo tempo l’Inter domina. Viene fallosamente

fermato Eto’o al limite dell’area mentre stava per andare al tiro. Da regolamento c’era punizione dal

limite ed espulsione del difensore bianconero Bonucci, ma l’arbitro lascia correre. Verso il 25’, per 

una decina di minuti, l’Inter va in black out e la Juve ha 3-4 occosioni, grazie soprattutto a Krasic,

in forma strepitosa. Nel secondo tempo l’Inter fa la partita e la Juve si rende pericolosa con 3

contropiedi. Le occasioni più clamorose sono comunque interiste: su colpo di testa di Maicon acolpo sicuro, Storari è bravo a respingere ma, anche, fortunato. Nel finale, dopo essere subentrato a

Biabiany, Milito, reduce da un infortunio muscolare, sbaglia un gol in modo incredibile. L’rbitro

Banti tollera i falli tattici degli juventini, tutti da ammonizione e non dà un rigore netto all’Inter 

(l’azione, però, non costituiva una chiara occasione da gol per l’Inter).

Inter – Milan: 0-1. All’inizio un inutile fallo di Materazzi regala al Milan il rigore della vittoria.

Dopodiché l’Inter ha 10 minuti di sbandamento che permettono 2-3 ripartenze del Milan. Una brutta

 partita da 0-0, una partita regalata. Molti i falli tattici del Milan che, dalla metà del secondo tempo,

deve giocare in 10 per l’espulsione di Abate. Nel primo tempo almeno 3 falli da ammonizione di

Gattuso.

A dicembre l’Inter è impegnata nel Campionato Mondiale per club.

Semifinale: Inter – Seongnam: 3-0.

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Finale: Inter – Mazembe: 3-0. L’Inter è Campione del Mondo.

Juventus – Inter: 1-0. La Juventus gioca meglio nel primo tempo, l’Inter nella ripresa. Alla fine le

occasioni da gol clamorose sono 1-2 in più per l’Inter. Nel finale Eto’o, a porta spalancata, calcia in

corsa sulla traversa e, poco dopo, cicca l’impatto da posizione favorevolissima.

Milan – Inter: 3-0. L’Inter, come spesso accaduto in questo anno, inizia “morbida” e dopo 47

secondi il Milan segna con Pato, un gol favorito da un rimpallo e viziato da un fuorigioco influente

di Robinho. Al 19’ Pazzini ha una grande occasione per segnare ma Abbiati è bravo a parare. Il

Milan gioca in contropiede ed è pericoloso ma al 33’ Snejider, che sta per tirare, viene falciato da

 Nesta al limite dell’area: l’arbitro lascia correre. Al 37’gran tiro di Van Bommel deviato da Chivu

sulla traversa. Al 38’ Abbiati para un colpo di testa di Motta: rimane il dubbio se abbia superato la

linea di porta. Al 43’ Eto’o sbaglia un gol semplicissimo, soprattutto a causa di una scivolata.

L’arbitraggio favorisce in modo evidente il Milan, che può permettersi, al contrario dell’Inter, di

ricorrere sistematicamente al gioco duro e che si vede avvantaggiato in molti episodi. All’8’ del

secondo tempo Pato, partito in contropiede, viene fermato irregolarmente da Chivu: anche se il pallone sarebbe quasi certamente finito a Julio Cesar, l’arbitro espelle l’interista per fallo da ultimo

uomo. Da quel momento il Milan legittima la vittoria che, in ogni caso, appare in gran parte

fortuita. Per la cronaca, anche il 2° gol di Pato è viziato da fuorigioco, sebbene millimetrico, e il

rigore su Cassano, grazie al quale il Milan realizza la terza rete, oltre ad essere inutile, non si da

quasi mai. I mass media, in coro, parlano del Milan che schianta l’Inter.

L’Inter, ai quarti di finale di Champions league, viene eliminata.

Inter – Shalke 04: 2-5. Molta sfortuna: autogol di Ranocchia e rimpalli determinanti favorevoli ai

tedeschi in zona gol in occasione delle prime 2 reti. Nel primo tempo, sull’1-1, non viene fischiato

un netto fallo in area a Milito che interrompe una pericolosa azione interista. A Milito solo davanti

al portiere viene fischiato un fuorigioco inesistente e molto dubbio è anche il fuorigioco fischiato a

Sneijeder, che interrompe una pericolosa azione interista. Nel secondo tempo in pochi minuti i

tedeschi fanno altri 2 gol. Poco dopo viene assurdamente ammonito Chivu che, già ammonito, viene

espulso. Il 5° gol verrà di conseguenza.

Shalke 04 – Inter: 2-1.

L’Inter vince la Coppa Italia: Inter – Palermo: 3-1.  

Stagione 2011-12

 Nuovo allenatore dell’Inter è Gasperini, presto sostituito da Ranieri. Che, a sua volta, a fine

stagione, sarà sostituito dal giovane Stramaccioni.

Materazzi si ritira e Suazo finisce il rapporto con l’Inter per scadenza di contratto. Rientrano da vari

 prestiti: Santon, che sarà ceduto al Newcastle e Kerlon, che ripartirà in prestito in Brasile.

Viene acquistato il fantasista argentino Alvarez e il laterale sinistro brasiliano Jonathan, che a

gennaio sarà prestato al Parma. Pandev viene prestato al Napoli e viene preso in prestito, con diritto

di riscatto, il talentuoso, ma anche tatticamente disordinato, Zarate.

Eto’o viene ceduto ai russi dell’Anzhi e, al suo posto, viene preso Forlan, 32 anni, seconda punta di

grande spessore, anche se, sia perché inizialmente ha giocato fuori ruolo, sia per un grave

infortunio, non è riuscito ad essere determinante.

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A gennaio Coutinho viene ceduto in prestito all’Espanyol, dove farà grandi cose, e viene acquistato

dal Porto un mediano dalla buona tecnica: Guarin. Che, però, è reduce da un infortunio e non può

giocare se non verso la fine della stagione.

Formazione tipo: Julio Cesar, Maicon, Ranocchia (Lucio), Samuel (Cordoba), Nagatomo, Zanetti

(Alvarez), Motta (Cambiasso), Sneijder, Stankovic (Obi), Milito (Forlan), Pazzini (Zarate).

Una serie incredibile di torti arbitrali, specie a inizio stagione, danneggiano l’Inter, mentre il Milan

e la Juve hanno, come al solito, un rapporto favori/torti positivo.

La Juventus vince lo scudetto: è una corazzata, anche se non ha molti campioni. Non ha distrazioni

 per le Coppe europee e corre dal primo all’ultimo minuto, da inizio stagione alla fine.

Dopo oltre un anno di continui infortuni, Milito tornerà in forma dopo la sosta natalizia, e tornerà a

segnare a raffica.

Durante la stagione i giocatori del Milan, Cassano e Gattuso, manifestano problemi che, pare, siano

neurologici. Alcuni accusano Milan lab e sospettano pratiche illecite. Di questi sospetti non se ne

 parla tanto nei media classici, quanto nel web.

Supercoppa Italiana: Milan – Inter: 2-1. Si gioca il 7 Agosto, a Pechino, a 3 settimane dall’inizio

del campionato. Il Milan si è preparato in modo specifico per questo incontro, l’Inter no, tanto è

vero che alcuni titolari, che hanno giocato in Coppa America, sono ancora in vacanza.

L’Inter parte bene, gioca bene, si porta in vantaggio. Ma ad un certo punto gli interisti, non ancora

 pronti fisicamente, sentono la fatica. Nel secondo tempo esce il Milan che ribalta il risultato e vince

meritatamente.

Inter – Juventus: 1-2. L’Inter gioca bene per metà primo tempo, poi scoppia.

Milan – Inter: 0-1. La partita la fa il Milan, che gioca meglio dell’Inter, che appare più lenta e

contratta. Ma ciò è dovuto anche ad una scelta di Ranieri, che dopo le sconfitte col Napoli, Juve e

Udinese, dove l’Inter ha giocato bene, ha chiesto una gara difensiva e molta attenzione. E, di fatto,

le azioni da rete più clamorose sono interiste.

Dopo pochi minuti Motta segna di testa, ma l’arbitro annulla per un fuorigioco inesistente. Poi

Alvarez, solo davanti al portiere milanista, spreca clamorosamente il raddoppio. Nel finale del

tempo il Milan colpisce una traversa a portiere battuto. Nel secondo tempo Milito segna all’8°. Il

milanista Robinho spreca solo davanti Julio Cesar e poi Nagatomo, dopo aver saltato Thiago Silva,

solo davanti ad Abbiati, spreca clamorosamente.

(Coppa Italia): Napoli – Inter: 2-0. Inter è immeritatamente eliminata. L’allenatore del Napoli,con atteggiamento forse studiato, sembra voler mettere pressione all’arbitro protestando per ogni

cosa, quasi sempre a torto. Prima Obi, poi Milito, vengono fermati con dei falli in area mentre

vanno a concludere. In ambo i casi c’era rigore ed espulsione. Nel secondo tempo Motta, forse per 

strafare dopo le sperticate lodi ricevute negli ultimi tempi, si lascia soffiare ingenuamente un

 pallone da Cavani e, per recuperarlo, nonostante l’attaccante del Napoli fosse circondato e non

 potesse concludere, commette un inutile fallo da rigore, che il Napoli sfrutta. Poco dopo viene

atterrato Milito in area mentre, dopo aver saltato un avversario, si appresta al tiro da buona

 posizione: ancora un rigore ed espulsione non concessi. Anzi, l’arbitro ammonisce Milito per 

 proteste. Poi Alvarez, caricato, tira sul portiere da due passi.

(Champions League) ottavi di finale: Marsiglia – Inter: 1-0. L’Inter meriterebbe la vittoria.Julio Cesar quest’anno è fuori forma e, con Castellazzi titolare, i risultati sarebbero probabilmente

stati migliori.

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(Campions league): Inter – Marsiglia: 2-1. L’Inter spreca delle occasioni da rete così clamorose,

che occorre chiamare in causa anche il caso. Sul momentaneo pareggio del Marsiglia, inoltre, pesa

un netto fallo su Lucio, oltre che un errore enorme di Julio Cesar.

Juventus – Inter : 2-0. Per 3/4 di partita, fino al primo gol juventino, l’Inter gioca alla pari dellaJuventus e, anzi, anche meglio, se si esclude la difesa.

Inter – Milan: 4-2. L’Inter inizia giocando molto bene e passa in vantaggio con Milito. Poi il Milan

 pareggia grazie ad un rigore assolutamente inesistente e l’Inter rischia di perdere la testa. Nel

secondo tempo il Milan passa subito in vantaggio con un bel gol di Ibrahimovic, poi all’Inter viene

negato un enorme rigore su Samuel che andava al tiro. Ma, poco dopo, pareggia a causa di un rigore

concesso per un fallo su Milito che stava per tirate. Da regolamento manca, però, l’espulsione del

milanista. Successivamente, con un altro rigore per un colpo di testa di Pazzini indirizzato in porta e

intercettato da Nesta con un braccio, l’Inter va sul 3-2. Poi c’è il gol strepitoso di Maicon.

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Conclusione

Con Stramaccioni sulla panchina si vuole cominciare un nuovo ciclo. L’Inter sente il bisogno di

rinnovarsi in profondità e si punta molto sui giovani.

Durante le trattative di calcio mercato scoppia il caso, non abbastanza approfondito dai mass media,delle rivelazioni dell’ex giocatore argentino del Parma, Bravo, secondo cui, nel 1996-97, quando, a

tre giornate dal temine del campionato che vedeva la Juventus prima in classifica con 2 punti di

vantaggio sul Parma, le 2 squadre si incontrarono a Torino nello scontro diretto, dopo il primo

tempo finito sull’1-1 e una grande prestazione degli emiliani, ci fu un accordo per il pareggio.

Di fatto le cronache di allora parlarono di un secondo tempo noiosissimo e il risultato finale rimase

di 1-1. E la Juventus si aggiudicò lo scudetto mantenendo i 2 punti di vantaggio sul Parma.

Principali movimenti di mercato.

Cordoba si ritira, Kerlon, scaduto il contratto, si accorda con una squadra brasiliana. Coutinho

rientra dal prestito e Pandev viene ceduto al Napoli. Zarate non viene riscattato e torna alla Lazio. 

Viene preso dal Genoa il trentenne attaccante di fascia, dotato di tecnica, velocità, tiro e, anche,

colpo di testa, Palacio; dal Palermo arriva il difensore centrale Silvestre e dall’Udinese il

formidabile portiere Handanovic.

Lucio, Forlan e Julio Cesar rescindono il contratto e si sistemano: alla Juventus, in Brasile e in

Inghilterra. Maicon viene ceduto al Manchester City.

L’Inter cede al Milan Pazzini e acquista il grande talento Cassano. Infine acquista da Porto il jolly

difensivo Pereira.

Formazione tipo: Handanovic, Zanetti (Pereira), Ranocchia (Juan Jesus), Silvestre (Samuel), Nagatomo, Zanetti (Obi), Gargano (Cambiasso), Sneijder (Coutinho), Guarin, Alvarez, Palacio

(Cassano), Milito (Livaja).

L’Inter è pronta per una nuova avventura. C’è gioventù, classe, entusiasmo. A livello tecnico, in

Italia, non c’è niente di simile. A livello pratico vedremo: l’Inter è un cantiere, c’è interesse, ma non

è detto che vinca. Ma i tifosi nerazzurri chiedono, soprattutto, emozioni.

Siamo pronti a divertirci.

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INDICE

Premessa

Introduzione

1. Gli albori: gli anni ’10 e ’20. Si delinea il carattere del vero interista

2. Gli anni dell’Ambrosiana

3. Gli anni della crisi

4. Di nuovo grandissimi

5. Ancora un periodo d’ombra

6. La ripresa

7. La Grande Inter

8. Il periodo grigio

9. Gli anni ‘70

10. Gli anni della classe: Beccalossi

11. L’Inter di Matthaus

12. Periodo di transizione

13. L’avvento di Massimo Moratti

14. Ronaldo, il Fenomeno

15. L’Inter di Vieri

16. Calciopoli 

17. Mourinho

18. La rifondazione