La valorizzazione del patrimonio culturale come matrice per lo sviluppo sostenibile del territorio

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La valorizzazione del patrimonio culturale come matrice per lo sviluppo sostenibile del territorio a cura di Sara Zugni, dott.ssa in Conservazione dei Beni Culturali, Referente responsabile settore cultura Neaterra

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La valorizzazione del patrimonio culturale come matrice per lo sviluppo sostenibile del territorio

a cura di Sara Zugni, dott.ssa in Conservazione dei Beni Culturali,

Referente responsabile settore cultura Neaterra

Sara Zugni

Referente responsabile settore cultura per l’Associazione Neaterra.Mi occupo di storia dell’arte e valorizzazione del patrimonio storico-

artistico e culturale.

Docente di storia dell’arte dal 2006, nel 2014 ho fondato e gestisco un progetto web dedicato all’arte e ai percorsi culturali nei cimiteri

monumentali.

Sito Web - Linkedin

Relatore del convegno

Il patrimonioculturale è valore

Barack Obama, durante la conferenza stampa conclusiva dei lavori mette la produzione cultrale al terzo posto tra gli elementi chiave che assicurano oggi la leadership americana, subito dopo l’economia e l’esercito.

G20 di Londra 2009

La cultura rappresenta un fattore basilare per la vita e lo sviluppo di una società in quanto processo attivo dell’aspetto produttivo e partecipativo.

Conoscenza e consapevolezza per fare cultura

Dati oggettivi e non oggettivi

Italia: il 75% del patrimonio culturale mondiale

Non è assolutamente un dato realistico

Facciamo chiarezza

Vero è che l’Italia vanta la massima concentrazione mondiale di siti Unesco, la cui percentuale non supera comunque il 5% del totale dei

beni riconosciuto dall’Unesco.

Siti Unesco in ItaliaPunti di partenza oggettivi per valorizzare i territori circostanti

L'Unesco ha accolto Crespi d'Adda nella Lista del Patrimonio Mondiale Protetto nel 1995 in quanto "Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il

più completo e meglio conservato del Sud Europa".

Dal 1979 i tesori rupestri della Val Camonica fanno parte del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, primo sito italiano ad entrare nella Lista.

Mantova e Sabbioneta, riconosciute "eccezionali testimonianze dell'architettura e dell'urbanistica del Rinascimento", le due città sono

entrate nella lista Unesco nel luglio del 2008.

Dal 25 giugno 2011, il sito seriale "I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568–774 d.C.)" è nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO. Il

complesso monastico di San Salvatore – Santa Giulia a Brescia.

Capitolium 2011

E chi non li ha?

'Patrimonio statico'(siti Unesco)

ma anche e soprattutto per il

'Patrimonio diffuso'

Le aree periferiche e rurali

Presenza di un ricco patrimonio diffuso: chiese, monumenti, castelli, centri storici, palazzi d’epoca e opere d’arte.

Il romantico nel Basso Sebino

Anche i luoghi dove si svolgevano (o si svolgono) attività e mestieri che caratterizzano gli aspetti culturali di un’area legati a manifestazioni della vita materiale, sociale e spirituale: antichi acquedotti, fabbricati rurali e industriali di valore storico, botteghe artigiane, esercizi commerciali tipici.

Patrimonio diffuso

Si tratta di un “patrimonio culturale minore” che si differenzia per lo stretto legame con il contesto ambientale di appartenenza e per le

caratteristiche di localizzazione diffusa.

Spesso esso non è neppure censito e deve la sua esistenza unicamente alla cura delle popolazioni che con esso

entrano in relazione nella vita quotidiana.

Un problema urgente

Decreto “Valore Cultura” -DL 91/2013 cvt L. 112/2013;

Piano “Destinazione Italia” - DL 145/2013;

Decreto “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del

turismo “ – DL 83/2014 cvt L. 175/20014)

Programmi Nazionali di Riforma (PNR) costruiti secondo gli indirizzi derivanti dalle sfide della Strategia 2020

Programma Nazionale Operativo (PON) “Cultura e Sviluppo” dicembre 2014

Recenti misure governative per il rilancio elo sviluppo economico competitivo del Paese

e la valorizzazione del territorio

attraverso il patrimonio culturale.

Patrimonio culturale = continuità di arte,

cultura e tradizioni diffusa sul territorio.

L’attenzione, quindi, va spostata dal singolo bene culturale che si vuole valorizzare alla risorsa “territorio”.

I beni culturali come risorsaè necessario che essi facciano parte

integrante di un processo di valorizzazione dell’intero contesto territoriale al quale essi

appartengono.

Cosa fare?

1. Identità e partecipazione

2. Conoscere il territorio e identificare un tema

3. Investimenti mirati

4. Programmazione intersettoriale

5. Valorizzare il bene dal punto di vista economico

Come farlo?

Censire Catalogare

Salvaguardare Valorizzare

L’elemento fondamentale di ogni processo creativo e culturale di valorizzazione è l’innovazione, che avviene sempre rispetto a una tradizione

riconosciuta e condivisa.

l’arte, la cultura e la creatività sono palestrenaturali di innovazione.

Questa è una delle possibili risposte alla crisi-economico sociale.

Forse la via più virtuosa e lungimirante da perseguire.