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  • La terra e i nuovi contadini

    di Giuseppe Bivona

    Fino a un decennio fa ,a difendere i contadini dalla modernit erano in pochi e peraltro poeti e scrittori come Carlo Levi, Cesare Pavese, Pierpaolo Pasolini e Albert Camus, ormai tutti scomparsi. Resta invece, ancora vivo e vegeto e, con una lena battagliera di un giovanotto di ottantenni: Ermanno Olmi. Inizi a descriverci il mondo contadino con il film Lalbero degli zoccoli e ora insistendo caparbiamente su questo stesso tema ,presenta al festival di Berlino il suo documentario Terra Madre E il risultato di un lavoro fortemente ispirato dalle rete di comunit del cibo nel 2004 di Carlo Petrini e che oggi riunisce migliaia di contadini da tutto il mondo . E un documentario essenzialmente politico , ma anche straordinariamente preveggente. Dice Olmi: Al forum di Terra Madre ho conosciuto i contadini come li ricordavo nelle nostre campagne ,al tempo della mia infanzia . I volti si somigliano in ogni angolo del mondo , sono volti su cui si riconoscono le medesime tracce di vita ,cos come le fisionomie dei paesaggi ,con i campi arati,le colture ,i pascoli . Oggi il mondo dei contadini assediato dalle grandi imprese il cui scopo trarre profitto . Anche i contadini vogliono guadagnare , ma il loro attaccamento alla terra anche un atto damore, ed in questo sentimento solidale che si genera il rispetto della natura E se , questo film, provassimo a proiettarlo nelle scuole agrarie e nelle nostra Facolt di Agraria ?) E poi dibattere i contenuti? Chi ha paura del confronto? Per molti il ritorno del rimosso si configurerebbe come un incubo , in particolare per quelle forze politiche e sindacali che si erano autoproclamati portavoce degli interessi dei contadini per poi accelerarne la scomparsa. Negli anni sessanta una organizzazione sindacale Alleanza Contadina mut sigla, quasi, come a vergognarsene!

  • Ma la storia impone alle vicende ,dice il mio amico e collega Nicola, il rispetto delsuo tempo! Oggi , alla faccia degli economisti ,che non pi di secolo fa avevano predetto la scomparsa della piccola azienda agricola condannata come sottosviluppata ,improduttiva e e inefficiente , ebbene ancora oggi sopravvive, ma vi di pi:contiene una prospettiva ecologica, produttiva ed efficiente per il futuro. Certo il processo di liberalizzazione del commercio mina fortemente le economie locali ed ha effetti decisamente negative sulle piccole imprese agricole . Perci oggi come allora ritorniamo a chiederci :Possono sopravvivere? Vale la pena proteggerli? Quali sono in termini economici ed ecologici i benefici delle attivit rurali? Ad una pi attenta analisi la piccola attivit agricola non cos improduttiva ed inefficiente come abbiamo creduto fino ad ora . Come hanno dimostrato alcuni ricercatori, In alcuni agro ecosistemi possono produrre pi cibo della grande impresa, inoltre la piccola impresa esercita molte funzioni che vanno al di la della semplice produzione di derrate . Queste novit vengono da un paese insospettabile , gli Stati Uniti, che non molto tempo fa hanno istituito una commissione nazionale sulla piccola impresa agricola USDA ,pubblicando una importante relazione dal titolo : Il tempo per agire Vediamone assieme ,i contenuti pi significativi:

    a) Diversit- le piccole aziende esprimono la massima diversit di forme: di propriet,modi di coltivazioni, cibi biologici, cultura e tradizione , difendono la biodiversit e con esso un paesaggio rurale diversificato ed esteticamente piacevole.

    b) Benefici effetti ambientali , gestisce con responsabilit le risorse naturali ,suolo acqua flora e fauna.

    c) Consolidano allinterno della comunit le tante responsabilit. I piccoli produttori sono legati al territorio in cui operano ed hanno interesse al benessere di tutta la comunit

    d) Legame personale con il cibo ; oggi i consumatori hanno poco contatto con lagricoltore e scarso legame con la

  • natura ed il ruolo svolto dallagricoltura . Attraverso i mercati locali e lagricoltura locale , i consumatori possono collegarsi a coloro che coltivano e producono il cibo.

    e) Nelle piccole aziende ,la mobilit del lavoro ,i modelli di consumo ,lattivit produttiva nonch le conoscenze ecologiche e gli interessi comuni concorrono a consolidare il podere come risorsa e contribuiscono a renderlo una attivit economicamente stabile e duratura.

    f) Le piccole aziende agricole familiari praticano un lavoro intensivo ,come le letamazioni,laratura superficiale,i terrazzamenti , il compostaggio delle sostanze organiche ,il riciclo dei prodotti vegetali ,miglioramento e conservazione della fertilit del suolo.

    g) Nelle realt dove predominano le piccole imprese familiari le comunit sono attive e dinamiche, il guadagno circola e un certo benessere meglio assicurato.

    Certo non facile modificare certi stereotipi che per un cinquantanni hanno acculturato le menti, colonizzato le coscienze , indurli a riflettere serenamente su questi temi . La prova pi tangibile la riscontriamo nellattuazione del programma di sviluppo rurale 2007-2013 Dove sono le linee strategiche per il recupero della ruralit ?.Dove erano i sindacati di categoria che hanno consentito un programma nella solita versione di aiuto allagricoltura convenzionale? Possibile che intelligenze sparse tra la burocrazia regionale e luniversit isolana , non abbiano avuto lumilt di leggere e capire , cosa predicavano da tempo professori e ricercatori come van der Ploeg, ( i nuovi contadini)o Ventura e Milone(i contadini del terzo millennio)? Ci sono calamit naturali che sembrano bazzecole a confronto di certi interventi . umani!