La tassazione sugli immobili in Italia. Dicembre 2013

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La tassazione sugli immobili in Italia: dall’ISI alla IUC… passando per ICI, IMU e TRISE Dicembre 2013

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Dall’ISI alla IUC… passando per ICI, IMU e TRISE. Come funzionava l'ICI, come funziona l'IMU e come funzionerebbe la IUC.

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La tassazione sugli immobili in Italia: dall’ISI

alla IUC… passando per ICI, IMU e TRISE Dicembre 2013

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La tassazione sugli immobili è stata introdotta in Italia nel luglio 1992 dal Governo Amato. Era inizialmente concepita come un’imposta di carattere straordinario (Imposta Straordinaria Immobiliare-ISI), che avrebbe dovuto applicarsi esclusivamente per l’anno 1993.

L’ISI: !   era a carico dei proprietari di fabbricati, indipendentemente

dalla destinazione d’uso, e aree fabbricabili; !   aveva un’aliquota dello 0,2% per l’abitazione principale e

dello 0,3% per gli altri immobili.

Con il riordino della finanza degli enti territoriali del dicembre 1992, la tassazione perde il carattere di straordinarietà:

viene istituita l’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI).    

1992: viene introdotta la tassazione sugli immobili

 

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L’ICI: come funzionava?  

Si applicava a fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli,

destinati a qualsiasi uso.

Era a carico dei proprietari di immobili e titolari di diritti reali.

Era riscossa direttamente dai Comuni.

Aveva un’aliquota determinata dai singoli Comuni, tra un minimo dello 0,4%

e un massimo dello 0,7%.

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L’ICI: le detrazioni  

Per le abitazioni principali i Comuni potevano applicare una detrazione d’imposta fino a Lire 200.000 (€ 103,29). La Legge Finanziaria del 2008 ha introdotto un’ulteriore detrazione dell’ICI sulle abitazioni principali dello 0,133%, fino a € 200, in aggiunta a quella già prevista di € 103,29. Il Governo Berlusconi IV, nel maggio 2008,

ha abolito il pagamento dell’ICI

per la prima casa.

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Il Governo Berlusconi IV ha introdotto, nel marzo 2011, l’Imposta Municipale Unica (IMU). Era prevista: !   l’entrata in vigore nel 2014; !   l’applicabilità agli immobili diversi dall’abitazione principale.

La cosiddetta manovra “Salva Italia” del Governo Monti, del dicembre 2011: !   ha anticipato l’introduzione dell’IMU al 2012, in via

sperimentale. L’applicazione a regime era prevista dal 2015; !   ha esteso l’applicabilità dell’IMU alle abitazioni principali e

incrementato sensibilmente la base imponibile, mediante specifici moltiplicatori delle rendite catastali (per l’abitazione principale il moltiplicatore previsto era 160);

!   riservava allo Stato una quota pari al 50% del gettito IMU dagli immobili diversi dall’abitazione principale.

L’Imposta Municipale Unica (IMU)  

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La base imponibile si otteneva moltiplicando la rendita catastale o il reddito dominicale, con una rivalutazione rispettivamente del 5% e del 25%, con lo specifico moltiplicatore della categoria catastale.

Le aliquote applicate alla base imponibile erano: !   0,4% per l’abitazione principale, modificabile dai Comuni dello 0,2%; !   0,2% per i fabbricati rurali a uso del coltivatore diretto. I

Comuni potevano ridurla a 0,1%; !   0,76% per gli immobili che non producono reddito fondiario e in

locazione, modificabile fino a 0,4%; !   0,76% per i restanti casi, modificabile con un minimo pari a

0,46% e un massimo pari a 1,06%.

Il gettito IMU per il 2012 è stato di circa € 4 miliardi per le abitazioni principali e € 19,7 miliardi per gli altri immobili.

L’IMU  

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L’ICI è stata oggetto di critiche, dal momento che teneva conto esclusivamente del valore dell’immobile e non del reddito del proprietario. Ciò prefigurerebbe una violazione dell’articolo 53 della Costituzione, relativo all’obbligo di progressività della tassazione con la capacità contributiva del cittadino. Con l’IMU si è cercato di risolvere questa presunta incostituzionalità, introducendo:

!   un sistema di esenzioni in base al numero di componenti del nucleo familiare;

!   una rivalutazione delle categorie catastali e delle rendite, per avvicinarle ai reali valori di mercato. La riforma del sistema catastale non è stata però ancora messa in atto;

!   una sensibile differenza fra l’aliquota dell’abitazione principale e quelle per gli altri immobili.

ICI e IMU, una tassazione incostituzionale?  

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L’abolizione della prima rata sull’abitazione principale…

 

L’abolizione dell’IMU, tra le priorità nell’agenda politica del PdL, venne posta dal partito di Silvio Berlusconi come una delle condizioni per il sostegno al Governo di coalizione guidato da Enrico Letta, insediato dopo le elezioni del febbraio 2013.

Maggio 2013

Il Governo Letta sospende il pagamento della prima rata del 2013 per l’abitazione principale, per poi abolirla definitivamente nell’agosto successivo.

A copertura finanziaria dell’abolizione della prima rata, il Governo prevedeva: !   una riduzione della spesa pubblica; !   una maggiore tassazione sui giochi; !   un aumento del gettito IVA derivante dal pagamento per €

10 miliardi dei debiti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione.

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Il 27 novembre 2013, il Consiglio dei Ministri abolisce anche la seconda rata IMU del 2013. Il mancato gettito fiscale, calcolato in € 2,15 miliardi,

sarà compensato:

!   da un aumento al 130% dell’acconto IRES e IRAP dovuto dalle banche e compagnie assicurative per il 2013. Le altre società pagheranno un acconto del 102,5%;

!   da un aumento dell’8,5% dell’aliquota IRES pagata da banche e assicurazioni, limitatamente all’anno 2013;

!   da un anticipo del 100% a carico degli intermediari finanziari sulle ritenute relative al risparmio amministrato.

… e della seconda rata

 

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Legge di stabilità 2014 Dal TRISE…

 La Bozza della Legge di Stabilità 2014 approvata dal Consiglio

dei Ministri prevedeva l’introduzione di una nuova imposta in sostituzione dell’IMU, il Tributo sui Servizi (TRISE).

Il TRISE, si sarebbe dovuto comporre:

!   della TASI, Tributo sui Servizi Indivisibili; !   della TARI, Tassa sui Rifiuti.

La riscossione, da parte dei Comuni, avrebbe dovuto coprire il gettito IMU e finanziare quei servizi realizzati dai Comuni nell’interesse della collettività, dall’illuminazione pubblica alla raccolta dei rifiuti.    

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Nel corso dell’esame sulla Bozza di Legge di Stabilità 2014, la Commissione Bilancio del Senato ha evidenziato che il TRISE avrebbe eliminato le detrazioni e le esenzioni previste per l’IMU. Si profilava inoltre un’imposizione ritenuta eccessiva sulle seconde case, che avrebbe compensato il minore gettito in arrivo dalle abitazioni principali.

Si è quindi proposto di sostituire il TRISE con il TUC, Tributo Unico Comunale, poi ribattezzato IUC, Imposta Unica Comunale.

26 novembre 2013

il Senato ha approvato la Bozza di Legge di Stabilità, e quindi l’introduzione della IUC. Il testo è ora sottoposto all’esame della Camera dei Deputati.

… alla IUC

 

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Come funzionerebbe la IUC?

 Qualora definitivamente approvata, la IUC si baserebbe su due

presupposti impositivi: !   uno di natura patrimoniale. L’IMU, dovuta dai possessori di

immobili, escluse le abitazioni principali. La base imponibile sarebbe quella stabilita dal Governo Monti nel dicembre 2011;

!   uno legato alla fruizione dei servizi comunali. La TASI, a carico di proprietario ed eventuale inquilino, e la TARI, a carico dell’utilizzatore del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

La IUC sarebbe riscossa direttamente dai Comuni.

La Bozza della Legge di Stabilità 2014 prevede che la somma delle aliquote IMU e TASI non possa superare l’aliquota massima prevista precedentemente per l’IMU, ovvero 1,06%. In ogni caso, per il 2014, l’aliquota massima TASI non potrà superare lo 0,25%.      

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