La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del...

29
1981 Per esaudire la volontà del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia “Gim” crea il Fondo Edo Tempia, associazione no profit per la lotta contro i tumori. 1983 Si forma il gruppo giovani Tuttin- sieme per la vita, che si attiva per organizzare iniziative varie a soste- gno del Fondo Tempia. 1985 Ugo Canepa, imprenditore biellese e collezionista di oggetti di culture di paesi lontani, dona Villa Rivetti a Elvo Tempia, perché venga utiliz- zata come sede del Fondo. 1989 Parte il “Progetto mimosa” per la diagnosi precoce del tumore alla mammella, in collaborazione con l’Usl 48 e la Clinica La Vialarda. È il primo esempio in Piemonte, e uno dei pochissimi in Italia, di screening mammografico su mezzi mobili che si spostano sul territorio. 1992 Screening citologico (pap test), in collaborazione con l’Usl 47 di Biella (Diritto Salute Donna). I due scree- ning nel 2000 diventano pro- gramma regionale e il Fondo Edo Tempia ne cura l’attuazione in col- laborazione con l’Asl di Biella (Pre- venzione Serena). 1994 Avvio “Programma prostata” rivolto agli uomini dai 50 anni. Presenta- zione del Piano di fattibilità finan- ziaria del nuovo Ospedale di Biella, predisposto dal Fondo Edo Tempia. 1995 Il Fondo Edo Tempia promuove e avvia, in collaborazione con la Pro- vincia di Biella, l’Asl di Biella e la Regione Piemonte, il Registro Tu- mori per la provincia di Biella. Esce il primo numero della rivista “Foglie” per informare i cittadini sulle attività del Fondo Edo Tempia. Nasce il Centro di Ascolto Psicolo- gico con la finalità di prendersi cura di tutti coloro che vivono diretta- mente o indirettamente la malattia oncologica. 1996 Si creano le delegazioni territoriali di volontari. La prima si forma a Cossato e sarà seguita ben presto da altre nel Biellese, tuttora attive nell’organizzazione di eventi e nella divulgazione dell’opera del Fondo. Parte Score, progetto multicentrico italo-inglese, in collaborazione con il Cpo, per dimo- strare l’utilità e l’efficacia dello screening per i tu- mori del colon-retto. 1998 Prima équipe territoriale per le cure palliative a domicilio dei malati di tumore (formata da due medici, tre infermieri, un fisioterapista, una psicologa) in collaborazione con i medici di base. Nel 2000 l’é quipe viene messa a disposizione del- l’Uocp dell’Asl Biella. 2000 Si formano i primi volontari in on- cologia, che entrano in servizio al- l’Ospedale con la creazione del Polo Oncologico a Biella. Apertura primo ambulatorio di diagnosi precoce de- centrato, a Cossato. 2001 Apertura degli ambulatori di dia- gnosi precoce a Biella. Inaugurazione del Laboratorio di Farmacogenomica dei tumori, che studia le alterazioni genomiche nei tessuti tumorali. 2004 Iniziano i rapporti di collaborazione istituzionale con l’Università degli Studi di Torino nell’ambito della ri- cerca, della didattica e della forma- zione con finanziamento di contratti di specialità , dottorati, assegni di ri- cerca e borse di studio. 2005 Nasce la Fondazione Edo ed Elvo Tempia per la lotta contro i tumori Onlus, che si affianca al Fondo Edo Tempia per sviluppare programmi di ricerca, prevenzione e cura, dando continuità all’impegno di Elvo Tem- pia, scomparso nel 2004. 2006 Adesione al progetto regionale di screening del colon retto, istituito a seguito della revisione dei dati dello Score. Iniziano i rapporti di collabo- razione istituzionale con l’Univer- sità degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” con finanziamento di contratti di spe- cialità , dottorati, assegni di ricerca e borse di studio. 2007 Inizia la collaborazione con l’Asl di Vercelli per la gestione degli scree- ning. Vie- ne potenziato il supporto della sanità pubblica biellese per le principali strutture ospedaliere coinvolte nei percorsi diagnostici terapeutici oncologici (oncologia, cure pallaitive, psicolncologia, ra- diologia, senologia, dermatologia, eccetera) con la messa a disposi- zione di personale medico sanitario e dotazione di strumentazioni me- diche. Inizia la collaborazione con Uicc (Unione internazionale contro il cancro). 2008 La Fondazione ottiene la delega per le province di Biella e Vercelli da parte dell’associazione Europa Uomo Italia. 2009 La collaborazione con l’Asl Vercelli prosegue con la messa a disposi- zione di medici e di una psicologa per il servizio di cure palliative IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 Elvo “Gim” Tempia alla sua scrivania nella sede del Fondo Edo Tempia che ha creato nel 1981 La storia del Fondo Edo Tempia anno per anno 5 4

Transcript of La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del...

Page 1: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

1981Per esaudire la volonta del figlioEdo, stroncato da un melanoma a 35anni, Elvo Tempia “Gim” crea ilFondo Edo Tempia, associazione noprofit per la lotta contro i tumori.

1983Si forma il gruppo giovani Tuttin-sieme per la vita, che si attiva perorganizzare iniziative varie a soste-gno del Fondo Tempia.

1985Ugo Canepa, imprenditore biellese ecollezionista di oggetti di culture dipaesi lontani, dona Villa Rivetti aElvo Tempia, perche venga utiliz-zata come sede del Fondo.

1989Parte il “Progetto mimosa” per ladiagnosi precoce del tumore allamammella, in collaborazione conl’Usl 48 e la Clinica La Vialarda. È ilprimo esempio in Piemonte, e unodei pochissimi in Italia, di screeningmammografico su mezzi mobili chesi spostano sul territorio.

1992Screening citologico (pap test), incollaborazione con l’Usl 47 di Biella(Diritto Salute Donna). I due scree-ning nel 2000 diventano pro-gramma regionale e il Fondo EdoTempia ne cura l’attuazione in col-

laborazione con l’Asl di Biella (Pre-venzione Serena).

1994Avvio “Programma prostata” rivoltoagli uomini dai 50 anni. Presenta-zione del Piano di fattibilita finan-ziaria del nuovo Ospedale di Biella,predisposto dal Fondo Edo Tempia.

1995Il Fondo Edo Tempia promuove eavvia, in collaborazione con la Pro-vincia di Biella, l’Asl di Biella e laRegione Piemonte, il Registro Tu-mori per la provincia di Biella.Esce il primo numero della rivista“Foglie” per informare i cittadinisulle attivita del Fondo Edo Tempia.Nasce il Centro di Ascolto Psicolo-gico con la finalita di prendersi curadi tutti coloro che vivono diretta-mente o indirettamente la malattiaoncologica.

1996Si creano le delegazioni territorialidi volontari. La prima si forma aCossato e sara seguita ben presto daaltre nel Biellese, tuttora attivenell’organizzazione di eventi e nelladivulgazione dell’opera del Fondo.Parte Score, progetto multicentricoitalo-inglese, in collaborazione conil Cpo, per dimo- strare l’utilita el’efficacia dello screening per i tu-mori del colon-retto.

1998Prima equipe territoriale per le curepalliative a domicilio dei malati ditumore (formata da due medici, treinfermieri, un fisioterapista, unapsicologa) in collaborazione con imedici di base. Nel 2000 l’equipeviene messa a disposizione del-l’Uocp dell’Asl Biella.

2000Si formano i primi volontari in on-cologia, che entrano in servizio al-l’Ospedale con la creazione del PoloOncologico a Biella. Apertura primoambulatorio di diagnosi precoce de-centrato, a Cossato.

2001Apertura degli ambulatori di dia-gnosi precoce a Biella.Inaugurazione del Laboratorio diFarmacogenomica dei tumori, chestudia le alterazioni genomiche neitessuti tumorali.

2004Iniziano i rapporti di collaborazioneistituzionale con l’Universita degliStudi di Torino nell’ambito della ri-cerca, della didattica e della forma-zione con finanziamento di contrattidi specialita, dottorati, assegni di ri-cerca e borse di studio.

2005Nasce la Fondazione Edo ed Elvo

Tempia per la lotta contro i tumoriOnlus, che si affianca al Fondo EdoTempia per sviluppare programmidi ricerca, prevenzione e cura, dandocontinuita all’impegno di Elvo Tem-pia, scomparso nel 2004.

2006Adesione al progetto regionale discreening del colon retto, istituito aseguito della revisione dei dati delloScore. Iniziano i rapporti di collabo-razione istituzionale con l’Univer-sita degli Studi del PiemonteOrientale “Amedeo Avogadro” confinanziamento di contratti di spe-cialita, dottorati, assegni di ricerca eborse di studio.

2007Inizia la collaborazione con l’Asl diVercelli per la gestione degli scree-ning. Vie- ne potenziato il supportodella sanita pubblica biellese per leprincipali strutture ospedalierecoinvolte nei percorsi diagnosticiterapeutici oncologici (oncologia,cure pallaitive, psicolncologia, ra-diologia, senologia, dermatologia,eccetera) con la messa a disposi-zione di personale medico sanitarioe dotazione di strumentazioni me-diche. Inizia la collaborazione conUicc (Unione internazionale controil cancro).

2008La Fondazione ottiene la delega perle province di Biella e Vercelli daparte dell’associazione EuropaUomo Italia.

2009La collaborazione con l’Asl Vercelliprosegue con la messa a disposi-zione di medici e di una psicologaper il servizio di cure palliative

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7Elvo “Gim”Tempiaalla suascrivanianella sededel FondoEdo Tempiacheha creatonel 1981

La storiadel FondoEdo Tempiaanno per anno

54

Page 2: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

76 AlfredoPino,co-presidentedellaFondazioneTempia,con ildirettoregeneralePietro Prestie lericercatriciGiovannaChiorinoe FrancescaCrivelliritirail premioMore thanPinka Milano

presso l’Hospice di Gattinara e aldomicilio dei pazienti. Inaugura-zione del reparto di oncologia me-dica dell’Ospedale di Biella intitolatoa Elvo Tempia. La Fondazione Tem-pia collabora alla realizzazione delprogetto regionale Proteus colon.Viene stipulata la convenzione-qua-dro di collaborazione didattica escientifica con la facolta di Medicinae Chirurgia e Scienze della Salutedell’Universita degli Studi del Pie-monte Orientale “Amedeo Avoga-dro”.A Biella viene organizzato il conve-gno regionale Sipo (Societa Italianadi Psiconcologia).

2010Intitolazione dell’Hospice di Gatti-nara a Edo ed Elvo Tempia.Viene strutturato il Progetto Bam-bini: progetto di sostegno a bambinimalati oncologici o con un familiaremalato.Esce il primo numero di “Foglie del

Fondo” per il Vercellese.La Fondazione Tempia partecipa allacostituzione dello spin off accade-mico universitario Im3D clinic Pie-monte Scarl con l’Universita degliStudi di Torino.Il Fondo Edo Tempia e la Fonda-zione Edo ed Elvo Tempia Onlus ot-tengono la certificazione da partedell’Istituto Italiano della Donazione(Iid) per la trasparenza e l’eticadegli enti no profit. Vengono inau-gurati i locali della Fondazionepresso Villa Berlanghino di Cossato.

2011Viene inaugurato il Laboratorio diOncologia Molecolare presso la sedebiellese della Fondazione.Avvio del progetto di estensione delRegistro Tumori di Biella alla pro-vincia di Vercelli, in collaborazionecon Asl Bi, Asl Vc, Cpo - RegistroTumori di Torino e Regione Pie-monte.In occasione del trentennale della

costituzione del Fondo Edo Tempia,vengono organizzate iniziative isti-tuzionali e territoriali.Inaugurazione della sede della Fon-dazione Tempia a Varallo Sesia.

2012Avvio del progetto regionale Proteusdonna.La Fondazione organizza il primoconvegno europeo di musicoterapianegli ambiti dell’oncologia e dellecure palliative.Si consolidano le attivita istituzio-nali per le province di Biella, Vercellie Novara. La Fondazione Tempiaviene iscritta agli elenchi ministe-riali per le agevolazioni fiscali per laricerca sia del Miur sia del ministerodella salute. La Fondazione partecipain veste istituzionale a convegniSirm (Societa Italiana RadiologiaMedica).

2013Vengono stipulate convenzioni perattivita di ricerca con il Dipartimentodi Scienza della Salute e Diparti-mento di Medicina Traslazionale; laFondazione finanzia borse di studioper master universitari con l’Uni-versita degli Studi del PiemonteOrientale “Amedeo Avogadro”.La Fondazione sviluppa una par-tnership con il polo oncologicodell’Università degli Studi di Novaraper la realizzazione di master uni-versitario in cure palliative.In collaborazione con l’Uicc (UnioneInternazionale Contro il Cancro) diGinevra, la Fondazione organizza ilconvegno internazionale sulle nuovefrontiere dell’oncologia.

2014In occasione del decennale dellamorte di Elvo Tempia, e stato realiz-

zato il video documentario “L’alberodel bene comune” sulla storia del-l’onorevole Tempia e del Fondo EdoTempia.Viene attivato presso la Fondazioneuno sportello psicologico per le pro-blematiche psiconeuroendocri-noimmuno-ginecologiche.La Fondazione promuove, in colla-borazione con l’Universita degliStudi di Novara, il Master Universi-tario di I livello in “Cure palliative eterapia del dolore”.Viene siglato l’accordo in ambito didiagnostica molecolare delle lesionitiroidee tra la Fondazione e l’Ospe-dale Mauriziano di Torino.La Fondazione Tempia in collabora-zione con l’Associazione Internazio-nale dei Registri Tumori eimpegnata in un’iniziativa di coope-razione tra il Registro Tumori Pie-monte e i Registri Tumori delMarocco per implementare e conso-lidare la ricerca e la formazione inquesto ambito.La Fondazione partecipa attiva-mente alla definizione dei parametridi riferimento standard europei perl’assistenza, per l’individuazione diuna terapia globale contro i tumorie per la divulgazione delle buonepratiche per migliorare la qualitadelle cure interdisciplinari in campooncologico (progetto BenchCan).

2015Viene inaugurato il Centro Preven-zione Tempia di Gattinara, ambula-torio polispecialistico per laprevenzione e la diagnosi precocedei tumori. Franco Berrino è ospite a Biella peril World Cancer Day.Si svolge l’iniziativa contro il fumo“No smoking be happy”.Parte Proteus Donna, nuovo studio

Page 3: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

98

per la diagnosi precoce del tumore alseno. Gia attivato in alcuni paesi eu-ropei, vede il Piemonte primo a li-vello nazionale e Biella tra i primitre centri. Obiettivo: migliorare laprevenzione confrontandoo gli esitidella mammografia 3D con quelli a2D.Il film “L’albero del bene comune”dedicato a Elvo Tempia è presentatoalla Torino Film Commission.Viene inaugurato il Macist, museo diarte contemporanea frutto diun’idea di Omar Ronda.Il laboratorio di Oncologia Moleco-lare, dedicato a Piero Ramella Bon,si trasferisce in ospedale.

2016Gioacchino Pagliaro tiene una con-ferenza per il World Cancer Day.La nostra esperienza in Musicotera-pia viene raccontata a Roma.S’inaugura la sede di Ponzone Il Fondo Edo Tempia celebra il suo35° compleanno.Il Rotary International stanzia uncontributo di 10mila euro per la pre-venzione contro il papilloma virus.A Santhià s’inaugura la sede di sa-nità in memoria di Cristina Maroc-chino.La sala convegni del nuovo ospedaledi Biella è intitolata a Elvo Tempia.Inizia la campagna di crowdfundingper l’acquisto di Dignicap, l’appa-recchio che previene la caduta deicapelli nelle pazienti in chemiotera-pia.Viene pubblicato su Oncotarget unostudio condotto dal laboratorio digenomica, dal gruppo del professorGiampaolo Dotto dell’Università diLosanna e dall’unità di Endocrino-logia Molecolare e Oncologia del-l’Istituto di Biologia Cellulare eNeurobiologia del Cnr di Roma.

Con la lotteria si raccolgono 35.093euro a Biella e 8.000 a Vercelli.Oltre mille i partecipanti alla Corsadella Speranza.

2017Grazie alla collaborazione con laFondazione “Achille e Giulia Bo-roli”, nel mese di gennaio viene av-viato il centro di riferimento di IIlivello per l’oncoematologia pedia-trica presso l’Aou Maggiore dellaCarità di Novara, per offrire ai pic-coli pazienti la possibilità di effet-tuare anche trattamenti dichemioterapia in regime di ricoveroordinario. Viene donato all’Ospedale di BiellaDignica, l’apparecchio primo in Pie-monte per prevenire l’alopecia delledonne sottoposte a chemioterapia. Il Fondo Edo Tempia organizza ilconvegno nazionale dei gruppi diauto mutuo aiuto per l’elaborazionedel lutto, “Ripartire dal Fondo”.Grazie a un accordo siglato tra AslBiella, Fondazione Tempia e Fonda-zione Cassa di Risparmio di Biella,viene donato all’Ospedale di Biella ilLaser Olmio che consente di effet-tuare interventi alla prostata senzabisturi.Il laboratorio di genomica si aggiu-dica il premio “More than pink” peruna ricerca sul cancro al seno. Unsuo lavoro viene pubblicato sulla ri-vista Nature Communications. Al la-boratorio di oncologia molecolareviene attribuita una certificazioneeuropea di qualità dall’EuropeanMolecular Genetics Quality Network.La Fondazione Tempia è stata citatain un articolo su The Economist.Grazie a una collaborazione con ilComune, la delegazione di Varalloha una nuova sede, presso Villa Bar-bara.

Le attivitàCura, ricercaprevenzione

PREVENZIONEProgrammi di prevenzione primaria,secondaria e terziaria finalizzati aprevenire l’insorgenza di tumori e direcidive tramite sani stili di vita,esami e corsi educativi.Aree d’intervento- Alimentazione- Tabagismo- Attivita motorie

- Educazione alla salute nelle scuole- Prevenzione aziendale- Vaccino HPV

AMBULATORI DI DIAGNOSIPRECOCEVisite gratuite per la diagnosi pre-coce dei tumori eseguite da perso-nale medico specializzato inambulatori fissi e mobili.

Page 4: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

1110

SANTHIA’via Matteotti 66tel 0161.922193

BIELLAvia Malta 3tel 015.351830orari 8,30-18dal lunedì al venerdì

COSSATOvia Mercato 43(presso sede Cna)Info e prenotazioniallo 015.351830

GATTINARACentro Prevenzione Tempiae hospice Casa Tempiacorso Vercelli 159tel 0163.833805Info e prenotazioniallo 015.351830

PONZONEpiazza XXV Aprile 1tel 015.7388396

VARALLOVilla Barbaracorso Roma 33tel 0163.51820347.6578912

LE SEDIDEL FONDO EDO TEMPIASUL TERRITORIOBIELLESE E VERCELLESE

PROGRAMMI REGIONALIDI SCREENINGAttivita di screening mammografico,citologico e del colon retto in colla-borazione con le Aziende SanitarieTerritoriali e la Regione Piemonte.

SUPPORTO ALLA SANITA’PUBBLICAMessa a disposizione degli Ospedalie delle Aziende Sanitarie di perso-nale medico, sanitario e di psicologi.Dotazione agli ospedali di apparec-chiature e strumentazioni medicoscientifiche. Finanziamento di pro-getti di ricerca clinica ospedaliera.

PSICONCOLOGIACentro di Ascolto Psiconcologico. At-tivita clinica e terapeutica, counsel-ling, attivita ricreative socializzantie per il benessere psico-fisico.

PROGETTO BAMBINIRivolto ai bambini malati di tumoree ai loro familiari. Offre un sostegnoalla famiglia con progetti individua-lizzati.

CURE PALLIATIVEIntegrazione dell’UOCP dell’ASL diBiella e di Vercelli con messa a di-sposizione di medici, infermieri epsicologi per le cure palliative domi-ciliari e per l’Hospice Edo ed ElvoTempia di Gattinara.

RICERCAIdeazione, realizzazione e sviluppodi progetti di ricerca scientifica dibase, clinica e traslazionale.La sede di Biella ospita un laborato-rio di Farmacogenomica, inauguratonel 2001, tra i meglio equipaggiatid’Italia per la genomica applicata.

ONCOLOGIA MOLECOLAREAttivita di diagnostica molecolaredei tumori per l’area del PiemonteNord-Orientale.

REGISTRO TUMORIPromozione, sviluppo e realizza-zione dei Registri Tumori di Biella eVercelli in collaborazione con le Asle la Regione Piemonte.

VOLONTARIATOIn OncologiaDay Hospital ospedaliero. Repartioncologia, medicina Ospedale diBiella. Cure palliative domiciliari aBiella e all’Hospice Edo ed ElvoTempia di Gattinara. Trasporti.Di promozionePer il sostegno alle attivita delFondo Edo Tempia e della Fonda-zione Edo ed Elvo Tempia.

ASSISTENZASostegno alle famiglie dei malationcologici in difficolta.

FORMAZIONE E DIVULGAZIONEMEDICO-SCIENTIFICAFormazione di giovani medici attra-verso il finanziamento di contratti dispecialita, dottorati e assegni di ri-cerca, borse di studio.Promozione e organizzazione dicongressi e convegni scientifici.Realizzazione di campagne di pre-venzione e di educazione sanitaria.

IIIIIII

Il Fondo Edo Tempiasvolge attivita di utilitasociale nel settoreassistenziale e sanitarioper la tutela della salute umanain ambito oncologico

Page 5: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

1312L’importanza della diagnosi precocedei tumori e stata per Elvo Tempiaun punto cardine del suo impegnoper la lotta contro il cancro. Per-tanto, nel 1992, in collaborazionecon il Comitato Scientifico, pro-muove e avvia un programma sani-tario che prevede l’attivazione diambulatori di diagnosi precoce ri-volti a tutta la popolazione.Nel 1993, presso la sede del Fondo,apre il primo ambulatorio di pre-venzione del tumore della prostata,diretto dal professor AlessandroGibba, urologo di fama e primarioemerito. Nel 1995 viene attivatol’ambulatorio per la diagnosi pre-coce di tumori della pelle (mela-noma), dal 2010 integrato colProgetto Vittone (progetto di rac-colta dati sui tumori cutanei nellapopolazione biellese). Questa scelta

deriva dalla volonta del presidenteElvo Tempia che, avendo perso il fi-glio Edo proprio per un melanoma,riteneva importante una diagnosiprecoce di questo tipo di tumore,unica arma per poterlo curare e gua-rire. Vista la grande adesione dellapopolazione, negli anni seguentivengono aperti altri ambulatori,sempre nella sede di Biella, che re-gistrano un’affluenza costante enumerosa di cittadini. Si amplianocosi le modalita, le strutture e icampi di intervento per i programmidi prevenzione secondaria dellaFondazione Tempia.Nel 2000 viene inaugurato il primoambulatorio fisso decentrato alquale ne seguiranno altri in varie lo-calita. Il decentramento territorialee l’utilizzo di mezzi mobili sonostrumenti che facilitano l’adesionedei cittadini ai programmi di dia-gnosi precoce.Nel 2007 viene organizzato un ser-vizio di ambulatori di diagnosi pre-coce che prevede l’utilizzo di mezzimobili che stazionano per un certoperiodo in paesi, aziende, sedi diistituzioni del territorio biellese.

Ambulatoridi diagnosi precoce

PROGRAMMA PROSTATAPrelievi PSABiella 576Cossato 48Crocemosso 40Ponzone 39Ditta Reda 125TOTALE 828

VISITE UROLOGICHEBiella 234

PROGRAMMA DERMABiella 2347Cossato 137Crocemosso 89Ponzone 208Ditta Reda 161Progetto Coop Piemonte 724(di cui 476 dr. Angeli / 248 dr. Muzio)Piscina Rivetti 99FAB 16Banca Sella 74TOTALE 3855

AMBULATORIO PNEUMOLOGICOBiella 31

AMBULATORIO OTORINOBiella 36

AMBULATORIO GINECOLOGICOBiella 312

AMBULATORIO SENOLOGICOBiella 278Ponzone 58Ditta Reda 35Domus Laetitiae 29FAB 12Banca Sella 43TOTALE 455

PROGRAMMA GRISSINOPrime visite 125Controlli 248TOTALE 373

STILI DI VITAFAB 7 sedutea cura di Francesca Crivelli e Angelica Mercandino

AGOPUNTURATrattamenti 343

TOTALE ACCESSI 6474

CENTRO PREVENZIONE TEMPIA DI GATTINARADermatologia 475 visiteOtorinolaringoiatria 179 visiteNutrizione 131 visite(28 prime visite, 103 controlli)Senologia 102 visiteCardiologia 170 visiteEcg+visita cardiologica, prog. Rotary Gattinara

Prelievi Psa 71 visiteVisite urologiche 76 visitePneumologia 5 visite

NEI PAESIPettenascoSenologia 9 visiteDermatologia 22 visiteArmenoSenologia 5 visiteDermatologia 23 visite

BaloccoPrelievi Psa 13 visiteSenologia 12 visiteDermatologia 15 visite

Soms SostegnoDermatologia 25 visiteVaralloSenologia 22 visiteDermatologia 80 visiteSanthiàSenologia 73 visite

Dermatologia 278 visitePneumologia 7 visite

MEZZO MOBILE (prog. Rotary Valsesia)Borgosesia (casa di riposo Sant’Anna)Dermatologia 39 visite

AMBULATORI A BIELLA: I DATI

AMBULATORI IN VALSESIA: I DATI Campertogno, Piode, MolliaSenologia 15 visiteValduggia, Cellio, BreiaSenologia 17 visiteGrignascoSenologia 16 visitePrato SesiaSenologia 17 visite

TOTALE VISITE 1884

Page 6: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

1514

PRIMA PARTECuneo 20 visite1 invio in Ospedale per asportazione neoe 5 controlli a mesi

Cuorgné 25 visite1 rivalutazione in Ospedale, 3 invii inOspedale per asportazione nei e 2 controllia mesi

Borgomanero 41 visite3 invii in Ospedale per asportazione nei,1 rivalutazione in Ospedale e 2 controllia mesi

Vercelli 100 visite7 invii in Ospedale per asportazione nei e 2controlli a mesi

Casale Monferrato 28 visite3 invii in Ospedale per asportazione neie 3 controlli a mesi

Borgosesia 38 visite

Collegno 72 visite1 rivalutazione in Ospedale, 5 inviiin Ospedale per asportazione neie 3 controlli a mesi

Novara 39 visite1 rivalutazione in Ospedale e 2 controllia mesi

Torino 62 visite8 rivalutazioni in Ospedale, 2 inviiin Ospedale per asportazione neie 8 controlli a mesi

Crevoladossola 30 visite3 rivalutazioni in Ospedale, 1 invioin Ospedale per asportazione neie 2 controlli a mesi

SECONDA PARTEBiella 33 visite3 invii in Ospedale per asportazione nei, 1controllo a mesi e 1 rivalutazionin Ospedale

Galliate 12 visite1 invio in Ospedale per asportazione nei e 1controllo a mesi

Gravellona Toce 25 visite2 invii in Ospedale per asportazione nei

Luino 18 visitedi cui 1 controllo a mesi

Pinerolo 27 visite4 invii in Ospedale per asportazione nei, 3controlli a mesi

Valenza 13 visite1 invio in Ospedale per asportazione nei e 1rivalutazione in Ospedale

Chieri 19 visite5 invii in Ospedale e 2 controlli a mesi

Cuneo 18 visite1 invio in Ospedale e 1 controllo a mesi

Beinasco 30 visite2 invii in Ospedale per asportazione nei, 1controllo a mesi e 2 videodermatoscopie inOspedale

Galliate 30 visite9 invii in Ospedale per asportazione nei e 2controlli a mesi

Torino 9 visite2 invii in Ospedale e 1 controllo a mesi

Cirié 35 visitedi cui 7 invii in ospedale

TOTALE VISITE 724

VISITE AI DIPENDENTI COOP

PRIMO PROGETTO ALIMENTAZIONE“A TUTTA… FIBRA!”FRUTTA, VERDURA, CEREALI E LEGUMI:GLI ALLEATI DEL BENESSEREQuesto progetto è stato inserito nelprogramma “Muse alla Lavagna”della Fondazione Cassa di Risparmiodi Biella.

Nel 2016 sono state coinvolte 11classi della scuola primaria, per untotale di 238 allievi. Il progetto hamirato a far conoscere quattro ali-menti alleati del benessere: la frutta,la verdura, i cereali e i legumi.Esso si è basato sulle indicazionidell’Oms e del Wcrf suggerenti ilconsumo prevalente di “cibi di pro-venienza vegetale, con cereali nonindustrialmente raffinati e legumiin ogni pasto e un’ampia varietà diverdure non amidacee e di frutta”. Ilprogetto è stato rivolto agli alunnidelle classi I e II e III della scuola

Prevenzioneprimariae secondaria

Prevenzionenelle scuole

Page 7: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

1716

primaria e si è articolato in due in-contri di due ore circa per ogniclasse aderente.Gli incontri/laboratori sono stati cu-rati da un’insegnante di educazionealimentare accompagnata daun’esperta nella cucina naturale cheha provveduto, insieme agli alunni,a preparare dei cibi che poi sonostati portati a casa, unitamente allaricetta di preparazione, riuscendocosì a coinvolgere il più possibileanche i genitori e l’intera famiglia.Importante effetto feedback è statala raccolta di ricette salutistiche daparte delle famiglie degli alunni.Tale raccolta è stata esposta durantela giornata conclusiva di “muse allalavagna” che ha visto la partecipa-zione di insegnanti e allievi di tuttele scuole del biellese.

SECONDO PROGETTOALIMENTAZIONESCELGO CHE COSA MANGIAREQuesto progetto è stato inserito nelprogramma “Muse alla Lavagna”della Fondazione Cassa di Risparmiodi Biella.Nel 2016 sono state coinvolte 2classi della Scuola Primaria, per untotale di 40 allievi. Il progetto mi-rava ad evidenziare la relazione tracibo e salute, fare acquisire una

maggiore consapevolezza sul ciboconsumato, migliorare la capacità discelta degli alimenti con razionalitàe non solo sulla base di impulsiemotivo-affettivi.Il progetto è stato rivolto al 2° ciclodella Scuola Primaria (classi IV e V)e si è articola in due incontri di dueore ciascuna classe così suddivisi:1° incontro: Impariamo a cucinare(laboratorio di cucina in cui il cuocoha unito lezioni teoriche a pratichenonché norme basilari di igiene incucina);2° incontro: Trasformazione da ele-menti alimentari a piatti cucinati.Gli assaggi dei cibi preparati sonostati portati a casa dagli alunni, conla ricetta con il coinvolgimento deifamiliari.Il conduttore delle lezioni/laboratoriè stato Giovanni Allegro, chef di cu-cina naturale, insegnante a CascinaRosa presso l’INT di Milano.

PROGETTO EDUCAZIONEALL’IGIENE ORALEIl progetto si è rivolto alle classi III-IV delle Scuole Primarie e ha previ-sto un incontro della durata di circadue ore in ciascuna classe. Nel 2016sono state coinvolte 8 classi dellaScuola Primaria, per un totale di 89allievi. E’ stato gestito da due den-tisti professionisti che collaboranocon il Fondo Edo Tempia. Durantel’incontro sono state affrontate leseguenti tematiche:quando, come e perché lavare identi,cos’è la carie e perché si sviluppa;come fare per prevenire le carie.Attraverso il gioco e il disegno si èstimolata la partecipazione dellescolaresche ottenendo i seguentiobiettivi:far conoscere i comportamenti che

possono nuocere ai denti e alla sa-lute del cavo orale;conoscere come sono fatti i denti equal è la loro funzione;sapere cosa sono le carie e la placcabatterica e quali sono i comporta-menti volti a contrastarle.

PROGETTO: YOGA NELLE SCUOLEIl progetto si è rivolto alle classi III-IV-V della scuola primaria. Ha pre-visto una serie di lezioni (10 per ognicorso) di un’ora per ciascun gruppodi allievi ed è stato gestito da un in-segnante di yoga specifica per bam-bini. Lo yoga si pone come scopo l’armo-nizzazione della persona in tutti isuoi aspetti: fisico, mentale, emo-zionale e intellettuale e consiste inuna pratica che viene portata nellescuole sganciata da qualsiasi misti-cismo con lo scopo di raggiungereimportanti benefici quali:aumentare la capacità di concentra-zione;promuovere il senso di equilibrio;aumentare la sicurezza di sé;potenziare la consapevolezza corpo-rea ed emotiva;imparare a rilassarsi,conoscere la pratica della correttarespirazione.Tutto questo va nella direzione dimigliorare negli allievi la loro capa-cità di gestione dello stress e di svi-luppare un’attenzione verso la curadel proprio corpo e della propriapersona nella sua interezza.L’introduzione dello yoga apparequindi in linea con la promozione diuno stile di vita attivamente orien-tato alla propria salute, obiettivo sucui lavora la Fondazione Tempia.Nel 2016 sono state coinvolti 68bambini della scuola primaria per 80ore di corsi.

GLI ALTRI INTERVENTI NELLE SCUOLEA questi progetti occorre aggiungerela serie di incontri sviluppati dalprofessor Pasquale Scortino nellescuole medie di Cossato (Leonardoda Vinci e Maggia).Tali interventi hanno proposto di farconoscere iprincipali comporta-menti chimico- fisici dei maggioriinquinanti ambientali, collegandolialla potenziale esposizione e conse-guente interazione con l'uomo. Laconoscenza dei meccanismi allabase dell'interazione inquinante-uomo ha aumentato la consapevo-lezza della necessità di adottareazioni correttive sugli stili di vita adoggi presi a modello.In tale modo si è raggiunto il fine disensibilizzare gli studenti dellescuole medie sulle tematiche am-bientali e verso uno sviluppo soste-nibile facendoli sentire comesoggetti attivi nell’ambiente e perl’ambiente. Inoltre si è aumentata laloro consapevolezza sul fatto che ilcorpo umano interagisce costante-mente con l'ambiente in un rap-porto biunivoco.Gli interventi sono stati effettuaticon l'ausilio di videoproiezioni, disemplici esperimenti esplicativi deiconcetti trattati, con l'uso di modellidel corpo umano e infine con l'espo-sizione di casi studio.Infine un intervento che ha vistocoinvolto il Fondo Edo Tempia nelcorso del 2016 si è sviluppato pressol’Istituto Alberghiero Pastore di Va-rallo Sesia ed è stato condotto dallaDottoressa Linda Angeli su espressarichiesta della Scuola. L’interventoha riguardato le problematiche ine-renti ai rischi dell’esposizione solareed ha avuto come obiettivo la pre-venzione di patologie legate a com-portamenti scorretti.

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Page 8: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

1918

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

PROGETTO GRISSINOÈ rivolto alle persone in sovrappesoe/o obese con l’obiettivo di miglio-rare il loro benessere psicofisicopartendo dal presupposto che perraggiungere qualsiasi risultato biso-gna innanzitutto prendere coscienzadel problema di base. L’intento equindi quello di far perdere peso,passando pero attraverso una perce-zione di benessere e non di “soffe-renza” o di privazione come spessocapita nell’accezione comunequando si parla di dieta. Nel nostroprogetto la dieta e intesa comemezzo di recupero del proprio statodi salute. Il termine greco “diaita”che significa “regime, stile, tenoredi vita” diventa quin- di sinonimodi alimentazione corretta, seria,equilibrata, che ha un ruolo impor-

tante nella prevenzione di molte pa-tologie anche oncologiche e di ma-lattie metaboliche. Intendiamoquindi dieta come “educazione ali-mentare” anche perche non ci limi-tiamo a fornire ai pazienti deglischemi da seguire, ma li affian-chiamo, li aiutiamo in un percorsoche si fa insieme e in cui cerchiamoman mano di far prendere loro piu

consapevolezza dell’importanza diun corretto apporto calorico.Ecco la metodologia: è previsto unprimo incontro in cui si raccolgonoi dati anamnestici e si misurano iparametri dei pazienti (eta, peso, al-tezza, circonferenza addominale,BMI, PAO, FC). Dopo si fa una valu-tazione del peso corporeo ideale e,se questo sara troppo lontano dalpeso reale (in genere non si scendepiu di 20 Kg), per non demotivare ipazienti si concorda un “peso pre-fisso” che restera l’obiettivo finaleda raggiungere. Tutti questi dativengono raccolti in una scheda cherimane nei nostri archivi. Conti-nuando poi il colloquio con i pazienti

si cerca di capire il loro modo di vi-vere e quale puo essere il consumocalorico giornaliero in modo da of-frire un programma dietetico che siarmonizzi con la loro sfera psicolo-gica e relazionale e si adegui al lororitmo vitale. Valutando quindi variparametri (eta, sesso, tipo di lavorosvolto, condizioni di salute, fabbiso-gno calorico e nutrizionale) vieneimpostato un regime alimentare ingrado di fornire l’adeguato apportocalorico. Si spiegano anche ai pa-zienti le modalita di cottura dei cibiper una corretta educazione alimen-tare e cioe a vapore, ai ferri, alla pia-stra, al cartoccio. Nell’ambito delcolloquio si insiste anche molto peruna adeguata attivita motoria prota-gonista inscindibile insieme all’edu-cazione alimentare di uno stile divita sano. Vengono fornite inoltretabelle indicative del consumo calo-rico in trenta minuti di varie attivitasvolte, tabella con pesi e misure in-dicative di alcuni alimenti e tabellacon quelle che chiamiamo “calorienascoste”, cioe tutte le Kcal che sipossono ingerire nell’arco dellagiornata senza neanche renderseneconto e che, normalmente, non ven-gono considerate dai pazienti comesomma del bilancio giornaliero delconsumo di calorie. Il tutto ha l’in-tento di responsabilizzare al mas-simo i pazienti e di renderliconsapevoli del proprio programmaalimentare.Infine viene stabilito un programmadi follow up con controlli ripartitinel tempo. I primi controlli piu rav-vicinati a distanza di un mese e, diseguito, a seconda del risultato, piu

o meno distanziati. Ad ogni controllovengono ricontrollati tutti i parame-tri e viene posto un obiettivo in ter-mini di calo ponderale da

raggiungere per il successivo ap-puntamento. Per stimolare ulterior-mente il paziente viene posta unamulta simbolica di 5 Euro se taleobiettivo non viene realizzato.Quando i pazienti raggiungono ilpeso ideale o il peso prefisso cheavevamo posto come obiettivo fi-nale, si seguono per un anno ognitre mesi in modo da verificare ilmantenimento del peso corporeo el’efficacia dell’educazione alimen-tare impostata.Nel 2017 Ambulatorio Biella xxxx Am-bulatorio Varallo yyyy

GINNASTICA È SALUTEIl progetto e rivolto a tutti coloro chevogliono ridurre il rischio di insor-genza delle malattie metaboliche e acoloro che, gia affetti da una o piu

patologie, vogliono migliorare laloro qualita di vita.Strumenti e metodi: l’attivita sisvolge presso una palestra attrez-zata con macchinari cardio, isocine-tici e attrezzi per il corpo libero, inpiccoli gruppi e in presenza di unoperatore di fitness metabolico delFondo Edo Tempia.Per ogni utente, viene compilata unascheda personale in cui viene rac-colta una serie di parametri quali:- altezza, peso, circonferenza addo-minale- BMI (indice di massa corporea),BFI (indice di massa grassa corpo-rea)- patologie metaboliche- colesterolo, trigliceridi, HDL, LDL- pressione, glicemia (o emoglobinaglicata)- farmaci utilizzati- dolori articolari, traumi, opera-zioni, frattureVengono somministrati test per va-lutare:

Prevenzioneprimaria

Page 9: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

- apparato cardio-respiratorio (testnon massimale con frequenza car-diaca di lavoro decisa basandosisulle soglie di prudenza individuatecon il questionario presente sullascheda personale)- forza- mobilita articolare- equilibrioLa scheda viene aggiornata ognimese.Vengono eseguite una visita cardio-logica con elettrocardiogramma acura del cardiologo del Fondo EdoTempia. Se, all’atto della visitaemergono anomalie, e attivo un ca-nale diretto con l’Ospedale di Biellaper visite di secondo livello.Il primo giorno di attivita si stabili-sce con ogni utente, a seconda deiparametri basali, qual e la soglia diprudenza da mantenere durantetutto il lavoro; questa viene indivi-duata in base ai risultati dell’anam-nesi metabolica su tre livelli: 90,100, 110 battiti per minuto.La durata del progetto e identificatain almeno 12 mesi, ma con l’obiet-tivo di mantenerla costante neltempo. La verifica mensile viene ef-fettuata sia dall’operatore che seguegli utenti in palestra, sia dal cardio-logo.Nel 2017 sono state seguite xxx per-sone

NORDIC WALKINGIl Nordic Walking e una camminatache utilizza bastoni appositi comemezzo propulsivo. In questo modo il90% dell’apparato muscolo-schele-trico viene utilizzato per l’avanza-mento. Nella camminata normalesono interessati solo gli arti infe-riori. Questa caratteristica rende ilNordic Walking l’attivita terrestre(cioe non effettuata in un fluido

come il nuoto) piu completa. Sisvolge esclusivamente all’aperto e inquesto modo si beneficia degli sti-moli psico-emotivi derivanti dalcontatto con l’ambiente. E rapido daapprendere, estremamente econo-mico, si puo praticare ovunquesenza bisogno di strutture ed eadatto a tutti.L’utilizzo della parte superiore delcorpo lo rende particolarmente in-dicato per chi debba rivascolarizzareo riattivare parti come i muscolipettorali o dorsali. Puo essere utiliz-zato come valido strumento di rie-ducazione motoria del cingoloscapolo omerale nelle donne operateal seno, in particolare nelle donnesottoposte a mastectomia e/o a dis-sezione del cavo ascellare, e/o a ra-dioterapia delle stazioni linfonodalisovra claveari.Per essere proficua l’attivita deveessere praticata almeno una voltaalla settimana, dopo tre incontri perimparare la tecnica.Il Fondo Edo Tempia ha cominciatonel 2007 l’utilizzo della disciplinadel Nordic Walking con un piccologruppo di donne in fase di recuperoda patologie oncologiche di tumoreal seno. Successivamente ha pro-mosso e promuove ancora oggi ladiffusione della disciplina nellescuole medie superiori della provin-cia di Biella. L’utilizzo del NordicWalking e stato inserito in progettispecifici come il “Progetto Diana” incui un gruppo di donne con esiti ditumore al seno pratica l’attivita.Nel 2017 due corsi sono stati attivatia Biella e a Cossato.

IO CAMMINO“Io cammino” e un progetto che in-tende promuovere l’attivita fisicaper uno stile di vita corretto. Fare

sport e trascorrere un po’ di tempoin mezzo alla natura sono “regole”fondamentali per una vita sana. Perquesto e nato il gruppo “Io cam-mino”: non e mai troppo tardi percominciare a muoversi, un po’ di at-tivita e meglio di niente. E i beneficicominciano non appena si inizia aessere piu attivi. Praticare eserciziofisico in modo regolare e moderatoaiuta a perdere il sovrappeso, mi-gliora la pressione arteriosa, brucia igrassi e abbassa il tasso di coleste-rolo nel sangue. Aiuta a prevenire econtrollare il diabete, e un ottimoantistress, fa diminuire la voglia difumare, e un buon modo per socia-lizzare e, infine, e il miglior cosme-tico. Gli incontri sono momenti dicamminata, ma anche di aggrega-zione e amicizia. L’invito a parteci-pare e rivolto a tutti: non ci sonolimiti di eta e non si richiede un ab-bigliamento particolare (e suffi-ciente avere vestiti comodi e scarpeda ginnastica). La camminata sustrade sterrate dura circa due ore,una volta la settimana.Nel 2017 hanno aderito xxx persone

Da alcuni anni la Fondazione Edo edElvo Tempia organizza attivita voltea favorire il benessere psico fisicocoordinate dal Centro di Ascolto Psi-cologico della Fondazione stessa.Gli obiettivi di queste attivita sonoquelli di favorire il potenziamentoall’ascolto e l’attenzione ai ritmi fi-siologici, alla respirazione e alla po-stura, rispettando e favorendo la

libera espressione e contrastando ipossibili blocchi energetici. Ognunadi queste attivita ha proprie peculia-rita.

YOGALa pratica dello yoga rappresenta unprezioso strumento nel periodo direcupero funzionale e di riequilibriopsicofisico, in modo particolarequando la persona sta affrontandoun’esperienza delicata quale puo es-sere quella della malattia oncolo-gica. Il lavoro e graduale. Si iniziacon movimenti lenti e progressivi diavvicinamento alle posizioni (asana)con l’obiettivo di sciogliere le arti-colazioni ed allungare e fortificare lamuscolatura. Ampio spazio e datoall’ascolto del respiro attraversol’apprendimento di una tecnica (pa-nayama) per favorire il passaggio dauna respirazione frammentata e su-perficiale a una piu ampia e pro-fonda, condizione essenziale pertrovare serenita nei momenti diffi-cili. Lavorando sul corpo e sull’ap-parato respiratorio, lo yoga risultaefficace per sviluppare uno statoemotivo piu consapevole e meno di-sturbato dalle fluttuazioni che pos-sono generare ansie epreoccupazioni.Nel 2017 hanno partecipato ai corsixxx persone

PILATESGli esercizi di Pilates fanno acquisireconsapevolezza del respiro e dell’al-lineamento della colonna vertebrale,rinforzando i muscoli del piano pro-fondo del tronco, molto importantiper aiutare ad alleviare e prevenire ilmal di schiena. Si tratta di esercizimolto semplici e di facile esecu-zione, accompagnati da un lievesottofondo musicale. Lo scopo di Jo-

Benesserepsico-corporeo

Page 10: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2322 AlfredoPino,co-presidentedellaFondazioneTempia,con ildirettoregeneralePietro Prestie lericercatriciGiovannaChiorinoe FrancescaCrivelliritirail premioMore thanPinka Milano

seph Pilates, fondatore di tale me-todo, era quello di rendere consape-voli del proprio corpo e della propriamente le persone che praticavanotale ginnastica. I partecipanti, in-fatti, attraverso questa praticahanno la possibilita di ascoltare esentire i segnali inviati dal propriocorpo. Gli esercizi proposti servonoad allungare, tonificare e rinfor-zare i muscoli. Si parte con una fasedi riscaldamento muscolare e mobi-lizzazione delle articolazioni cheviene eseguita in piedi, successiva-mente gli esercizi si svolgono aterra.Le lezioni sono molto facili da se-guire, forniscono serenita e rilassa-mento al corpo e alla mente,contribuendo a migliorare la perce-zione relativa alla qualita di vita deipartecipanti. La particolarita di que-sta attivita e rappresentata dal fattoche il lavoro e proposto su tre livellidi difficolta: basso, intermedio edavanzato, che ciascun partecipante

potra calibrare il base alle propriecondizioni fisiche.Nel 2017 hanno partecipato ai corsixxx persone

QI GONG E TAIJI QUANIl Qi Gong e l’insieme di praticheatte a sviluppare l’energia interioredell’uomo, soprattutto mediante ilcontrollo della respirazione. L’ori-gine del Qi Gong si perde nella prei-storia della Cina; vennesuccessivamente accolto, elaborato eperfezionato dal Taoismo e dallescuole ad esso ispirate o legate. Il QiGong si basa su esercizi ginnici, me-ditativi e di respirazione che l’allievoimpara gradualmente. Lo scopo el’acquisizione di forza fisica e men-tale e la capacita di dirigere al-l’esterno l’energia vitale per finiterapeutici. In Occidente si sonorealizzati progetti specifici in nu-merosi ospedali oncologici, in par-ticolare all’Istituto Nazionale deiTumori di Milano e di Genova e al-

l’Ospedale Luigi Sacco di Milano. Ingenerale si sono rilevati migliora-menti nel controllo del dolore fisico,dello stato depressivo, dell’irritabi-lita e della stanchezza.Il Taiji Quan, uno degli aspetti del QiGong, nasce come arte marziale “in-terna”, considerata anche medita-zione in movimento o ginnasticaterapeutica. Lo scopo del praticantedi Taiji e trovare l’equilibrio tral’energia interna e quella esterna.L’esecuzione dei movimenti e lentae senza l’uso di forza. Il rilassa-mento, la respirazione e la posturacorretta durante la concatenazionedei movimenti consentono lo svi-lupparsi di una forza interiore chia-mata Jing che i maestri di Taijicontrappongono alla forza musco-lare. In particolare, si acquisiscono:elasticita, equilibrio, coordinamentodella respirazione, regolarizzazionedelle funzioni degli organi interni.Nel 2017 hanno partecipato ai corsixxx persone

MASSAGGIO IN ACQUAE attivo presso il Circolo “I Faggi” diBiella un corso di massaggio inacqua rivolto esclusivamente a pa-zienti oncologiche.L’attivita si svolge in una piscina diacqua calda, immersi nel fruscioavvol- gente della stessa. Tra lemani del massaggiatore si viene cul-lati mentre il corpo galleggia: il mo-vimento e molto lento, le manovresui punti chiave del corpo permet-tono di raggiungere sensazioni di ri-lassamento profondo, chefavoriscono l’innescarsi di perce-zioni piacevoli e il “rilascio” di si-tuazioni stressogene. Le potenzialitae i benefici sono molti: liberare lamente, ridurre la tensione musco-lare, aumentare l’escursione artico-

lare e la circolazione di superficie.Tra i benefici spiccano il migliora-mento della conoscenza del propriocorpo, grazie all’aumentata sensibi-lita esterocettiva, e quindi la capa-cita di abbandono fisico, l’aumentodell’escursione articolare attraversomobilizzazioni articolari piu ampieche facilitano il nutrimento intrar-ticolare, il miglioramento della cir-colazione sanguinea e generale. Lapressione idrostatica infatti riduce ilcalibro dei vasi circolatori perifericisuperficiali facilitando il reflussovenoso, linfatico e dei liquidi inter-stiziali (favorendo il riassorbimentodi eventuali edemi). Inoltre agevolala respirazione. Lo stato di rilasciodelle tensioni muscolari e psichichepermette lo sblocco del muscolodiaframma agevolando cosi la respi-razione. Facilita una piu completaespirazione attuando quindi beneficisull’intero organismo. Ha anche ef-fetto antidolorifico grazie alla pro-duzione di endorfine con un conse-guente aumento della soglia del do-loreNel 2017 hanno aderito xxx persone

SALUTE IN MOVIMENTOIl progetto nasce dalla collabora-zione fra Panathlon Club Biella eFondo Edo Tempia, integrandosi nelprogramma “Insieme per vincerenella vita e nello sport”, nato nel1997 a firma di entrambe le Associa-zioni.“Salute in movimento” definisceuna proposta di espressione motoriadi gruppo svolta attraverso la mu-sica e il movimento ritmico, qualestrumento di promozione della sa-lute e miglioramento del benesserepsicofisico generale. L’offerta e ri-volta alle donne che hanno affron-tato la difficile esperienza della

Page 11: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2524 malattia oncologica e a tutte ledonne che condividono il piacere dimuoversi, indipendentemente dalleproprie capacita e dall’eta.Nel 2017 hanno aderito xxx persone

TABAGISMODa molti anni e attivo presso la Fon-dazione Edo ed Elvo Tempia un Cen-tro per il Trattamento delTabagismo (Ctt) riconosciuto dallaRegione Piemonte. Il Centro pro-pone gratuitamente corsi psicoedu-cazionali rivolti a fumatori motivatia smettere e visite pneumologiche eotorino-laringoiatriche.Durante il percorso psicoeducazio-nale di gruppo ogni singolo parteci-pante potra trovare il supportonecessario ad affrontare un cambia-mento cosi importante e radicale nelproprio stile di vita, quale lo smet-tere di fumare, confrontandosi congli altri corsisti e con le conduttrici,due psicologhe esperte in tabagi-smo. Il corso, inoltre, offre al parte-

cipante la possibilita di riceveredegli strumenti efficaci per gestirel’astinenza e i momenti critici. Lametodologia e di riduzione gradualedel numero di sigarette fumate finoad arrivare alla sospensione.xxxxx

La Fondazione Edo ed Elvo Tempiasvolge iniziative mirate d’informa-zione e consulenza per le aziende; laFondazione ha elaborato dei pro-grammi adatti alla realta aziendale emodulabili secondo le esigenze se-gnalate dalle singoleimprese che collaborano con la Fon-dazione per la tutela della salute deiloro dipendenti.La Fondazione effettua visite spe-

cialistiche ambulatoriali in aziendadi:• dermatologia• senologia• otorinolaringoiatria• pneumologiaOrganizza e realizza programmi di:• sana alimentazione• disassuefazione dal tabagismoFormat “Alimentazione”:• conferenza informativa in aziendasul tema della prevenzione oncolo-gicaattraverso sani stili di vita• materiale informativo cartaceo (peraffissione e diffusione in azienda) edi-gitale per sito aziendale o invio tra-mite newsletter• proposta di un menu (per leaziende con mensa interna) in lineacon le rac-comandazioni di prevenzione onco-logica del Fondo Mondiale per la Ri-cercasul Cancro (WCRF)Format “Tabagismo”:• conferenza informativa sul tema• corsi psicoeducazionali di disas-suefazione in azienda, rivolti a fu-matori mo-tivati a smettere, preceduti o seguitida visite pneumologiche e otorino-larin-goiatricheFiat Mirafiori: elaborazione di unmenu preventivo per malattie onco-logiche daproporre nella mensa aziendale; in-contro con i delegati sindacali.Comune di Gaglianico: conferenzasu alimentazione preventiva e attua-zione di un progetto di divulgazionein paese sulla corretta alimenta-zione, secondo WCRF, attraversocartellonistica informativa.Visite preventive (dermatologiche,

otorinolaringoiatriche, senologiche,gi- necologiche, progetto grissino)presso Lanificio Angelico e BancaSimetica. Giornata di sensibilizza-zione sulla prevenzione dei tumoridella pelle presso IperCoop Biella.Mantenimento delle attivita di pre-venzione primaria, secondaria, ter-ziaria (atti- vita motorie,alimentazione, screening...) v. nelladescrizione attivita oggetto di con-tributo.Prevenzione terziariaLa prevenzione delle cosiddette re-cidive (o ricadute) o di eventualimetastasi dopo che la malattia estata curata con la chirurgia, la ra-dioterapia o la che- mioterapia (otutte e tre insieme) prolunga gli in-tervalli di tempo senza malat- tia eaumenta la sopravvivenza in moltitipi di tumore come quello dei te-stico- li, del seno, del colon e altri.Attualmente la Fondazione Tempiasta seguendo il follow-up delle pa-zienti, con diagnosi di carcinomamammario, che hanno aderito allostudio clinico Diana 5. Si tratta di untrial multicentrico randomiz- zatocontrollato che si propone di verifi-care gli effetti di dieta ed attivita fi-sica per ridurre le recidive (locali, adistanza o un secondo tumore alseno) nelle pazienti ad alto rischioormonale e/o metabolico. In questepazienti il tasso stimato di recidivenei 5 anni successivi la diagnosi e dicirca il 30%. L’obiettivo e che conl’intervento di dieta (basata su ri-cette della cucina mediterranea e suiprincipi della macrobiotica) e di at-tivita fisica, si riduca l’insulina, gliormoni sessuali e la sindrome me-tabolica che sono fattori prognosticisfavorevoli per il carcinoma mam-mario.

La prevenzionein azienda

Page 12: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2726

xxxxxxxxxxxxxxxxxx

migliorare l’efficacia degli screeningin termini di adesione della popola-zione invitabile.Nel 1996 il Fondo Edo Tempia par-tecipa al progetto Score, in collabo-razione con il Cpo, progettomulticentrico italoinglese per dimo-strare l’utilita e l’efficacia delloscreening per i tumori del colon-retto. Dopo lo Score, ha aderito alprogetto regionale di screening delcolon-retto istituito a seguito dellarevisione dei dati dello Score.La conoscenza e l’esperienza matu-rate in oltre vent’anni di attivita discreening, sia sotto il profilo del-l’organizzazione, della gestione edell’esecuzione degli esami, sia

La Fondazione Edo ed Elvo Tempiacollabora con le Aziende Sanitarieterritoriali concorrendo alla realiz-zazione, allo sviluppo e al supportodegli screening oncologici della Re-gione Piemonte, nell’ambito delprogramma Prevenzione Serena, findalla sua istituzione a livello regio-nale (Programma Diritto SaluteDonna dal 1995).L’attuale modello organizzativo, cheprevede l’utilizzo delle unita mobiliall’interno dei programmi di scree-ning citologico e mammografico, e

stato sperimentato per la primavolta a livello nazionale a Biella, allafine degli anni Ottanta, dal FondoEdo Tempia (Progetto Mimosa) per

sotto il profilo informativo e di sen-sibilizzazione verso la popolazione,hanno reso la Fondazione Edo edElvo Tempia uno dei principali centridi riferimento per gli screening a li-vello regionale.Inoltre, ancora oggi, la FondazioneTempia continua a sostenere e apromuovere importanti progettisperimentali e innovativi di scree-ning, come il Progetto Proteus Colon(colonscopia virtuale) e ProteusDonna (telediagnosi digitale distri-buita e tomosintesi) in collabora-zione con la Regione Piemonte e ipiu importanti centri di ricerca uni-versitari e istituzionali.Quanto alle attività, nell’ambito deitre programmi regionali di scree-ning (mammografico, citologico edel colon-retto), la FondazioneTempia opera con proprio personalemedico, sanitario e amministrativoper le attivita di valutazione, orga-

nizzazione e gestione dei pro-grammi di screening (Uvos) e diesecuzione e lettura degli esami, inregime di convenzionamento con leAziende Sanitarie territoriali, ga-rantendo continuita e qualita alleprestazioni erogate alla popolazionesottopo- sta a screening.La Fondazione Tempia utilizza unitaambulatoriali sia fisse sia mobili(camper) dotate delle migliori at-trezzature sanitarie per l’esecuzionedi esami mammografici (mammo-grafi, miniloader) e di esami citolo-gici (pap-test). Inoltre laFondazione Tempia promuove cam-pagne di sensibilizzazione a soste-gno dei programmi di screeningoncologici attraverso l’organizza-zione di incontri e conferenze e larealizzazione di materiale informa-tivo a carattere divulgativo.

I programmidi screening

Esami mammograficieseguiti

8.862GLI ESAMIDI SCREENING

NEL 2017Esami citologici

(Pap test + Hpv test)

6.900

Fobt (ricerca delsangue occulto nelle feci)

1.556

Esami endoscopici(rettosigmoidoscopie +

colonscopie

1.188

Page 13: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2928

xxxxxxxxxxxxxxxxxx

della consulenza di psichiatri del-l’Asl Bi. Il Centro di Ascolto opera inmodo integrato e sinergico con lestrut- ture ospedaliere di psiconco-logia delle Asl di Biella e di Vercelli.

BIELLA: ATTIVITA’ ALL’OSPEDALEDEGLI INFERMIDa gennaio 2012 è attiva la conven-zione tra Fondazione Edo ed ElvoTempia e Asl Bi al fine di favorire ladisseminazione dei Pdta (PercorsiDiagnostici Terapeutici Assisten-ziali, Aress 2009) in Oncologia e digarantire, attraverso la strutturasemplice di Psicologia Clinica Ospe-

IDENTITA’ E STORIAIl Centro di Ascolto Psicologico dellaFondazione Edo ed Elvo Tempianasce nel 1995 a Biella con la finalitadi prendersi cura di tutti coloro chevivono direttamente o indiretta-mente l’esperienza della malattiaoncologica. Dal 2009 ha esteso lasua attivita nel Vercellese. Il Centroriconosce l’interdisciplinarieta comeun requisito importante per creareun sistema di cura che tenga contodella globalita dei bisogni. L’equipee composta da psicologi psicotera-peuti, medici, counselor, artetera-peuta, musicoterapeuta. Si avvale

daliera, i livelli di assistenza psico-logica previsti. Nell'anno 2017 tale convenzione haprevisto la collaborazione di tre psi-cologhe psicoterapeute, con specifi-che competenze in psiconcologia,messe a disposizione dalla Fonda-zione (dottoressa Furno: 8 ore setti-manali, dottoressa Scaruffi: 8 oresettimanali, dottoressa Graziola:minimo 2 ore settimanali).La dottoressa Furno ricopre la caricadi psiconcologa del Cas (Centro Ac-coglienza Servizi) per l'ospedalebiellese, lavorando per consolidare epotenziare l'applicazione dei Pdta inpsicologia oncologica; conduce daanni l'ambulatorio Prime Visite delmercoledì mattina, effettua consu-lenze nei reparti e prese in carico dipazienti e familiari. Ha partecipato atre incontri a Torino organizzatidalla Rete Oncologica nel corso del-l'anno ed è presente alle riunioni diéquipe del Servizio di Psicologia.La dottoressa Scaruffi effettua con-sulenze nei reparti, prese in carico dipazienti e familiari e partecipa alleriunioni di équipe del Servizio. Oc-casionalmente conduce uno dei dueambulatori Prime Visite. La dottoressa Graziola, psicologapsicoterapeuta referente del Pro-getto Bambini del Fondo Edo Tem-pia, ha preso parte alle riunionisettimanali del servizio di Psicolo-gia, al fine di implementare l'attiva-zione del progetto nei nucleifamiliari sofferenti che lo necessi-tino, anche grazie alla compilazionedella scheda di fragilità familiare daparte di alcune infermiere dell'ospe-dale. Inoltre ha partecipato in mododiretto alle prime visite o consulenzenei reparti con pazienti o famiglieche richiedevano un supporto per ifigli minori.

BIELLA: TERRITORIODal 1995 è attivo, presso la sededella Fondazione Tempia, un Centrodi Ascolto Psicologico rivolto a pa-zienti oncologici, a familiari di pa-zienti oncologici e a volontari inOncologia, con accesso diretto egratuito, gestito da psicologhe psi-coterapeute con specifiche compe-tenze in psiconcologia. Il Serviziosoddisfa i livelli di intervento previ-sti dal Pdta in Psicologia Oncologica.Nel 2017 vi hanno lavorato la dotto-ressa Minacapelli con 36 ore setti-manali e la dottoressa Furno con 18ore settimanali. Il Centro offre un

Psiconcologiacentro di ascoltopsicologico

Sostegno psicologico/psicoterapia a pazienti e lorofamiliari

49 pazienti 417 colloqui

BIELLA, LE ATTIVITA’ IN OSPEDALEAmbulatori settimanali prime visitenei locali del Day HospitalConsulenze nei reparti di degenzaPartecipazione ai Gruppi interdisciplinari curein casi particolariVisite domiciliari e/o presso l’Hospice per i pa-zientioncologici già in carico e non deambulantiColloqui di sostegno psicologico*(per pazienti oncologici e i loro familiari)Percorsi di elaborazione del lutto*con possibile integrazione di terapia EmdrPsicoterapia individuale per i pazienti*con possibile integrazione di terapia EmdrPsicoterapia familiare

Prime visite e consulenzenei reparti

TOTALE143 pazienti523 colloqui

94 pazienti 106 colloqui

Page 14: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

ottobre a dicembre nella sede delFondo. Da marzo a luglio hanno se-guito nella formazione una tiroci-nante dell'Università di Padova perle 250 ore previste come tirociniodella laurea triennale in Psicologia.Inoltre le psicologhe del Centro diAscolto hanno svolto attività di co-ordinamento e di supervisione ditutte le attività che rientrano nelprimo e secondo livello di interventopsiconcologico previsto dal Pdta. Sitratta di laboratori terapeutici (arte-terapia e musicoterapia), gruppi diauto mutuo aiuto per l'elaborazione

servizio di sostegno psicologico te-lefonico attivo tutte le mattine neigiorni feriali e colloqui psicologiciclinici in sede su appuntamento.Nel 2017 il Centro ha ricevuto 227telefonate, di cui circa 155 di carat-tere clinico. Le psicologhe si impe-gnano nella selezione, formazione esupervisione dei volontari in Onco-logia del Fondo Edo Tempia, se-guendo le linee guida redatte dallaRete Oncologica del Piemonte e dellaValle d'Aosta. Hanno organizzato uncorso base di formazione per volon-tari in Oncologia che si è tenuto da

del lutto, corsi psico-riabilitativi(yoga, pilates, QI Gong-Taiji Quan edolce benessere in movimento) egruppi socializzanti (bricolage,stencil, cucito, maglia e ricamo), checoinvolgono in totale più di 100 per-sone. In campo preventivo hanno organiz-zato un corso di formazione sul pro-getto Unplugged per le scuolesecondarie biellesi che si è tenuto asettembre nella sede della Fonda-zione e hanno integrato i servizi delCentro Trattamento Tabagismo dellaFondazione Tempia con la propostadi due corsi psicoeducazionali digruppo mirati alla disassuefazioneda nicotina.

VERCELLI: SERVIZIODI PSICONCOLOGIAALL’OSPEDALE SANT’ANDREAPresso il Servizio di PsiconcologiaOspedaliera operano la dottoressaFiorina, psicologa psicoterapeutacon specifiche competenze in psi-concologia per un totale di 20 oresettimanali, e la dottoressa Minola,psicologa specializzanda in psicote-rapia per un totale di dodici ore set-timanali. Il Servizio soddisfa tutti etre i livelli di intervento previsti dalPdta in Psicologia Oncologica peruna buona pratica.Continua anche per l'anno 2017 lacollaborazione con La forza e il sor-riso Onlus.

VERCELLI: SSD CURE PALLIATIVEE HOSPICE “CASA TEMPIA”DI GATTINARAGrazie alla convenzione stipulata traFondazione Edo ed Elvo Tempia eAsl Vc, nel 2017 la dottoressa Ricca,psicologa della Fondazione con spe-cifiche competenze in psiconcologiae in cure palliative, ha lavorato

Sostegno psicologico/psicoterapia a pazienti e lorofamiliari

67 pazienti 882 colloqui

BIELLA, LE ATTIVITA’ SUL TERRITORIOColloqui di sostegno psicologico (per pazienti oncologici o loro familiari)Percorsi di elaborazione del lutto con possibile integrazione di terapia EmdrPsicoterapia individuale per i pazienti con possibile integrazione di terapia EmdrConsulenzeVisite domiciliari per pazienti oncologici già in carico e non deambulantiColloqui di accoglienza per gruppo auto mutuo aiuto elaborazione del luttoColloqui di ingresso per gruppo di musicoterapia e focus groupColloqui di selezione e sostegno dei volontari in oncologiaColloqui motivazionali per fumatori (Centro Trattamento Tabagismo)Sede di tirocinio post lauream in Psicologia e sede di stage per diplomandiCoordinamento attività psico-riabilitative e socializzanti

Consulenze

TOTALE194 pazienti1.066 colloqui

23 pazienti 41 colloqui

Colloqui per gruppo Ama9 pazienti 8 colloqui

Colloqui ai volontari35 pazienti 66 colloqui

Supervisioni ai volontari8 colloqui

Focus group gruppomusicoterapia

5 pazienti 1 colloquioColloqui fumatori per centrotrattamento tabagismo

55 pazienti 60 colloqui

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

3130

Totale prestazioni cliniche(sostegno psicologico,psicoterapia, consulenze ecolloqui di accoglienza

65 pazienti 475 colloqui54 pazienti nuovi

11 dal 2016

VERCELLI, IL LAVORO IN OSPEDALEColloqui di accoglienzaConsulenze nei reparti di degenzaColloqui di sostegno psicologico (a pazientioncologici, a loro familiari, percorsiterapeutici nel tempo del lutto)Interventi di Mindfulness in setting individualePsicoterapia individuale, familiare e di coppia(consulenze sessuologiche)Progetto “La forza e il sorriso”

Totale prestazioni cliniche(sostegno psicologico, psicoterapia,

consulenze) in hospice157 pazienti 529 colloqui

CURE PALLIATIVE E HOSPICEColloqui di sostegno psicologico (a pazientioncologici, a loro familiari, percorsiterapeutici nel tempo del lutto)ConsulenzePsicoterapia individualeSupervisione volontari Hospice

TOTALE160 pazienti541 colloqui

Totale prestazioni cliniche(sostegno psicologico, psicoterapia,

consulenze) a domicilio3 pazienti 4 colloqui

Incontri di supervisioneai volontari

8 colloqui

Page 15: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120tempo del lutto e ha svolto attivitàdi selezione, formazione e supervi-sione ai volontari del Fondo EdoTempia presenti in Hospice, in ac-cordo con le linee guida definite dalcore-curriculum strutturato dallaFederazione Cure Palliative in colla-borazione con la Sicp (Società Ita-liana di Cure Palliative).

VERCELLI: TERRITORIOL'attività psiconcologica sul territo-rio vercellese è garantita dalla dot-toressa Ricca, psicologa dellaFondazione Tempia che collaboracon il Ssd Cure Palliative ed Hospice"Casa Tempia". È attivo un ambula-torio gratuito rivolto ai pazienti on-cologici, ai loro familiari e alsostegno terapeutico alle persone inlutto oncologico presso la sede delpresidio ospedaliero polifunzionaledi Gattinara.

presso la Struttura di Cure Palliativee Hospice "Edo ed Elvo Tempia" (15ore settimanali).La psicologa ha garantito un serviziodi sostegno psicologico ai pazienti eai loro familiari sia presso la strut-tura residenziale, sia presso il domi-cilio in regime Uocp (Unità operativadi cure palliative). Si è inoltre occu-pata di percorsi psicoterapeutici nel

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

3332

Totale prestazioni cliniche(sostegno psicologico,psicoterapia, consulenze)a Gattinara

9 pazienti 94 colloqui

VERCELLI: SUL TERRITORIO

IDENTITA’ E STORIANel 1998 il Fondo Edo Tempia creala prima equipe territoriale per lecure palliative a domicilio formatada due medici, tre infermieri, unapsicologa per malati e familiari euna psicologa per la supervisionedell’equipe. Il servizio, svolto in col-laborazione con i medici di base el’Asl, e attivo tutti i giorni compresoil sabato. Si concretizza così un pre-ciso desiderio di Elvo Tempia, che ilmalato di tumore non piu curabile inospedale possa morire a casa sua,nel suo ambiente, circondato daisuoi cari e dalle sue cose.Nel 2000 nasce il Polo Oncologicoall’ospedale di Biella e, successiva-mente, viene creata l’Unita ospeda-liera di Cure Palliative. Il Fondo EdoTempia trasferisce lì la sua equipe ene sostiene l’onere finanziario, por-tando la competenza e l’esperienzadei suoi operatori all’interno dellasanità pubblica. La collaborazionecon tutta l’equipe e sempre fattiva eproficua.Nel 2009 la Fondazione amplia ilsuo intervento nel campo delle curepalliative: sollecita e promuove l’at-tivazione di un servizio di cure pal-liative nell’Asl di Vercelli mettendoa disposizione medici oncologi epsiconcologi per l’Hospice “Edo edElvo Tempia” di Gattinara che siapre nel 2010, e per l’attivita a do-micilio. Nel 2017 la FondazioneTempia si aggiudica il bando per la

gestione dell’hospice che viene ri-battezzato Casa Tempia.La Fondazione aderisce alla Sicp(Societa Italiana Cure Palliative) ealla Fcp (Federazione Cure Pallia-tive).

CurePalliative

Page 16: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

In mediaIl 23% dei pazienti viene visitatoper la prima volta il giorno stessodella richiestaIl 53,4% tra 1 e 2 giorniIl 18,2% tra 2 e 3 giorni

Nel 2017 sono stati seguiti circa 400pazienti dalle cure palliative Asl Biella

Personale messo a disposizioneper servizio domiciliare2 medici 3 infermieri

Tiziana Basiricò 570 visiteAlessandra Pella 600 visiteGiovanna Badà 600 visiteRocco Ruffa 650 visiteElisa Tamiazzo 620 visite

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

3534

CURE PALLIATIVE: L’ATTIVITA’ A BIELLA

Personale messo a disposizioneper servizio domiciliare2 medici 1 psiconcologo

Pazienti seguiti in hospice 156Visite mediche a domicilio 1.177Colloqui con la psicologa 635

CURE PALLIATIVE: L’ATTIVITA’ A VERCELLI

MISSIONEIl Laboratorio di Genomica si pro-pone di individuare nuovi marcatorimolecolari per identificare alcunitipi di tumore in fase precoce, permigliorarne la classificazione dalpunto di vista molecolare o predirel’aggressività delle neoplasie e/o larisposta a terapie antitumorali, inambito sia neoadiuvante (prima del-l’intervento chirurgico) sia adiu-vante (dopo l’intervento chirurgico).Tutto ciò viene realizzato analiz-zando campioni di sangue di casisti-che caso-controllo o il genoma e/o iltrascrittoma di tessuti tumorali, edassociando i risultati di queste ana-lisi ai dati clinici.

STRUMENTAZIONI E ANALISIIl Laboratorio dispone della piatta-forma Agilent che consente di effet-tuare, su vasta scala, l’analisi deiprofili di espressione genica, di longnon-coding RNA e di microRNA,l’analisi di amplificazioni e dele-zioni, di SNPs e CNVs, l’analisi deiprofili di metilazione del DNA e laChIP on Chip. Nel corso del 2017 è

stato acquisito anche un sequenzia-tore per NGS ed è stata implemen-tataun’infrastrutturabioinfor maticaper la gestione e l’analisi di dati diRNA-seq, ChIP-seq e small RNA-Seq.Analisi sperimentali ed elaborazionedati vengono offerte anche comeservizio per conto terzi, non solo inambito oncologico e non solo su tes-suto umano.

LOCALINel mese di settembre gli uffici delLaboratorio sono stati trasferiti inuna palazzina situata all’ingressodel cortile della villa sede della Fon-dazione Edo ed Elvo Tempia e delFondo Edo Tempia. La palazzinaospita al piano terreno gli ambula-tori di prevenzione, una saletta riu-nioni e lo studio della dottoressaAdriana Paduos, direttore sanitariodella Fondazione. Tutto il primopiano è invece dedicato agli uffici delpersonale del laboratorio, che con-tinuerà a svolgere l’attività speri-mentale nei locali attrezzati nellasede storica del laboratorio, ma avrà

Laboratoriodi genomica

Page 17: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

3736

cato tre pannelli di marcatori legatiI) al profilo immunitario, II) al sot-totipo basale e III) al fenotipo neu-roendrocrino, che sono fortementeassociati all’aggressività del tumoree/o alla sopravvivenza libera da ma-lattia. I tre pannelli sono stati esa-minati anche su casisticheindipendenti pubblicate da altrigruppi di ricerca internazionali.

PROGETTO ANDROMEDAPER LA PERSONALIZZAZIONEDELLO SCREENING MAMMOGRAFICOSvolto in collaborazione con il CPO(Centro di Riferimento per l'Epide-miologia e la Prevenzione Oncolo-gica in Piemonte ), è rivolto alledonne di 46-68 anni che aderisconoal programma di screening dei tu-mori della mammella. Coloro chedecidono di partecipare allo studioeffettuano la mammografia digitaledurante la quale viene misurata ladensità mammografica e sono invi-tate a rispondere a due diversi tipi diquestionari: uno breve su storia or-monale e riproduttiva, precedentibiopsie mammarie, famigliarità per

tumore al seno ed uno molto più ar-ticolato, sugli stili di vita (abitudinialimentari, attività fisica, consumodi alcool, fumo, fattori di stress).Viene anche richiesto di effettuareun prelievo di sangue e vengono ef-fettuate misurazioni antropometri-che (BMI, girovita, percentuale dimassa grassa, massa magra eacqua).Dalla biobanca contenente campionidi plasma, siero e buffy-coat isolatientro un’ora dal prelievo, aliquotatie conservati a -80 gradi, verràestratta una casistica innestatacaso-controllo sulla quale verrannoanalizzati marcatori molecolari as-sociati a rischio di sviluppare il tu-more al seno. Nel corso del 2017sono state arruolate circa 5.000donne solo a Biella, mentre dal 2016più di 20.000 donne tra Biella e To-rino. Lo scopo finale dello studio ècalcolare in maniera accurata il ri-schio di sviluppare un tumore alseno, al fine di progettare un pro-gramma di screening che sia perso-nalizzato sulla base del rischioindividuale.

un ampio spazio dedicato all’analisied elaborazione dei dati, alle riu-nioni di laboratorio, all’accoglienzadi stagisti universitari o delle scuolesuperiori e alle videoconferenze.

ATTIVITA’ 2017MARCATORI CIRCOLANTIPER LA DIAGNOSI PRECOCEDEL TUMORE PROSTATICOSvolto in collaborazione con ilGruppo Prostata Molinette di To-rino, ha lo scopo di identificarenuovi marcatori mini invasivi (ana-lizzati su sangue) più accurati delPSA per l’identificazione del tumoreprostatico in uomini di età superioreai 50 anni. I campioni di plasma(parte liquida del sangue) proven-gono da pazienti con diagnosi di tu-more prostatico, neoplasiaprostatica intraepiteliale, prolifera-zione atipica a piccoli acini e iper-plasia prostatica benigna, che sisono rivolti all'ambulatorio di Uro-logia dell'Ospedale San GiovanniBattista di Torino per eseguire labiopsia prostatica a scopo diagno-stico. I controlli sono donatori sani,con stesso range di età dei pazienti,valori di PSA sotto la soglia e senzastoria pregressa di patologie prosta-tiche.Partendo da 120 campioni di plasmae combinando i valori di espressionedi alcuni microRNA circolanti con il

dosaggio del PSA, abbiamo costruitoun classificatore che migliora netta-mente le performance del PSA. I mi-croRNA sono stati selezionati tra2006 microRNA analizzati con unametodica ad array. Lo stesso classi-ficatore è stato poi applicato ad unacasistica indipendente di 242 cam-pioni, nei quali abbiamo analizzato imicroRNA con una metodica di RT-PCR quantitativa. Il classificatore haindividuato correttamente l’89% deitumori non identificati dal PSA, in-clusi alcuni tumori ad alto rischio ea rischio intermedio, in pazienti conPSA inferiore a 4 ng/ml. Tra i cam-pioni con PSA compreso tra 4 e 16ng/ml, intervallo in cui l’analisi delsolo PSA porta all’identificazione diun’alta percentuale di falsi positivi,il classificatore ha individuato cor-rettamente il 78% dei tumori, il 32%delle iperplasie benigne e il 50%delle lesioni precancerose.Inoltre 102 campioni di plasma pre-levati all’interno di questo sotto-gruppo (4<PSA<16) sono anche statisottoposti ad analisi del metabolomapresso la company ISB - Ion Source& Biotechnologies s.r.l. di Bresso(Milano).

MARCATORI PROGNOSTICIPER IL TUMORE PROSTATICOIn collaborazione con l’Ospedale diBiella, a partire dal 2003 è stata rac-colta una casistica prospettica di 70adenocarcinomi prostatici organoconfinati congelati (da prostatecto-mie radicali di pazienti operati tra il2003 ed il 2005). Dei tumori cono-sciamo il profilo di espressione ge-nica di geni codificanti, di microRNAe di lunghi RNA non codificanti edabbiamo un follow-up dei pazientidi più di 10 anni. Abbiamo identifi-IIIIIII

Lorem ipsum dolor sit ametadipiscing elit lorem ipsum dolorsit amet adipiscing elit loremipsum dolor sit ametadipiscing elit Lorem ipsum dolorsit amet adipiscing elit

Page 18: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

3938

PROGETTO 3TX3N PER LACLASSIFICAZIONE MOLECOLAREDEI TUMORI AL SENO TRIPLI NEGATIVIIl progetto nasce da un’esigenza cli-nica precisa: poter usufruire di unostrumento per migliorare diagnosi ecura dei tumori al seno tripli-nega-tivi, che solo in una piccola percen-tuale rispondono alla terapiaconvenzionale. I tripli negativi sonoinfatti caratterizzati da una pro-fonda eterogeneità molecolare esulla base del profilo di espressionegenica sono distinguibili almeno 4sottoclassi. Il nostro progetto è unesempio tangibile di sinergia pub-blico-privato e si avvale dell’intera-zione di tre team che si occupano diricerca traslazionale, ricerca clinicae diagnostica molecolare. 3Tx3N in-tegra e applica le conoscenze dispo-nibili per definire uno standarddiagnostico per i tripli negativi, for-nendo informazioni utili anche peril disegno di trial clinici che defini-scano criteri di selezione delle pa-zienti per terapie mirate.3Tx3N si è classificato al primoposto nell’ambito del More ThankPink Award ed è stato premiato aMilano il 6 novembre 2017.

ASSOCIAZIONE TRA L’ESPRESSIONEDI GJB5 E LA MUTAZIONE BRAFV600ENEL MELANOMA CUTANEO Il progetto è svolto in collaborazione

con l’IRCC di Candiolo, il MolecularBiotechnology Centre di Torino, ilBarts and the London School of Me-dicine and Dentistry di Londra el’Istituto per lo Studio, la Preven-zione e la Rete Oncologica (ISPRO) diPisa. Nasce da un precedente nostrostudio nel quale abbiamo notato cheuna classe di geni chiamati “con-nessine” ha un’espressione piùbassa nelle metastasi di melanomarispetto ai melanomi primitivi e neimelanomi maligni che recano lamutazione V600E nel gene BRAF ri-spetto a quelli che hanno il geneBRAF wild-type. In particolare, cisiamo focalizzati sulla connessinaGJB5 ed abbiamo analizzato la suaespressione sia su una casistica in-dipendente di melanomi sia su lineecellulari trattate con un farmaco, ilVemurafenib, che è attivo solo lad-dove c’è la mutazione. Il tratta-mento è in grado di rispristinarel’espressione di GJB5, che abbiamoanche visto essere più bassa nei pa-zienti che hanno una prognosi peg-giore.

COLLABORAZIONITUMORE DELLA PROSTATA1. In collaborazione con la StrutturaComplessa di Immunologia Moleco-lare dell’Istituto Tumori di Milano(INT-Milano) - Dr. Mario Colomboe Dr.ssa Elena Jachetti. Il progettoha visto l’analisi dell’espressione digeni caratteristici di particolari cel-lule del sistema immunitario (ma-stociti e cellule soppressorie diderivazione mieloide) sulla casisticadi adenocarcinomi prostatici analiz-zati dal nostro laboratorio e su altrecasistiche pubbliche. Abbiamo iden-tificato un gruppo di geni con valoreprognostico, che è in grado cioè di

individuare i pazienti che vanno in-contro maggiormente a ricadutabiochimica della malattia (aumentodel PSA dopo intervento chirurgicodi rimozione della prostata) o amorte per la stessa. 2. In collabora-zione con l’Istituto di Patologia Me-dica dell’Università Cattolica delSacro Cuore - Dr.ssa Antonella Far-setti e Dr.ssa Simona Nanni. Lo stu-dio ha indagato l’effetto delladeplezione di MALAT1, un long noncoding RNA in grado di regolare latrascrizione di molti geni importantiper il sostentamento del tumoreprostatico, sul trascrittoma di trelinee cellulari prostatiche (C27IM,DU145 and PC3) e di tre colture or-ganotipiche derivanti da altrettantitumori primitivi. È stato visto comela deplezione di MALAT1 incrementil’espressione di geni coinvolti nelmetabolismo dell’RNA, nell’autofa-

gie e nell’apoptosi, e causi una di-minuzione dell’espressione di im-portanti enzimi metabolici e di genidel ciclo cellulare, rendendoMALAT1 un possibile target tera-peutico per l’inibizione del tumoreprostatico.

TUMORE del POLMONEIn collaborazione con l’Unità “Lungcancer” dell’Ospedale PoliclinicoSan Martino di Genova - Dr.ssa Si-mona Coco e Dr.ssa Irene Vanni. Lostudio ha riguardato l’analisi bioin-formatica di microRNA derivanti daesosomi circolanti in una casisticapreliminare di 52 pazienti con tu-more al polmone trattati con Nivo-lumab, un inibitore del checkpointimmunitario PD-1 che mira a rista-bilire la risposta immunitaria controle cellule tumorali. In particolare,sono stati individuati alcuni mi-coRNA circolanti in grado di discri-minare pazienti con una lungasopravvivenza (>= 9 mesi) rispettoa pazienti con una breve sopravvi-venza (< 9 mesi), dopo trattamento.

TUMORE del PANCREASIn collaborazione con il Diparti-mento di Oncologia dell’IstitutoMario Negri di Milano – Dr.ssaMaria Rosa Bani e Dr.ssa AlessiaAnastasia. Presso il nostro laborato-rio sono stati analizzati i profili diespressione genica di 5 xenografts diadenocarcinoma pancreatico duttaleal passaggio 2 e 4, studiando nellospecifico sia il parenchima tumoralesia la componente stromale. Questoci ha dato modo di constatare comeil contributo stromale sia determi-nante nel differenziare i tumori enel determinare la risposta alla te-rapia, a fronte di tumori apparente-

IIIIIII

Lorem ipsum dolor sit ametadipiscing elit lorem ipsum dolorsit amet adipiscing elit loremipsum dolor sit ametadipiscing elit Lorem ipsum dolorsit amet adipiscing elit

Page 19: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

4140mente omogenei dal punto di vistadel parenchima.

NEUROTOSSICITA’ da BILIRUBINAIn collaborazione con il Centro StudiFegato di Trieste ed il Centro di Ma-lattie Rare, Ospedale Universitario"Santa Maria della Misericordia",Udine – Dr.ssa Silvia Gazzin e Dr.ssaAndrea Dardis. Lo studio ha valutatol’impatto dell’iperbilirubinemia sulcervelletto del modello Gunn rat,studiando tramite la metodologiaChIP-Seq una particolare modifica-zione istonica indice di attiva tra-scrizione (H3K14Ac). Presso ilnostro laboratorio è stata svoltal’analisi bioinformatica sui dati diChIP-Seq, individuando nei rattiiperbilirubinemici numerosi genicoinvolti nello sviluppo del sistemanervoso centrale con profili di ace-tilazione alterati.

LESIONI CUTANEE1. In collaborazione con l’Istituto perlo Studio, la Prevenzione e la Rete

Oncologica (ISPRO), Pisa – Dr.ssaLaura Poliseno. Lo studio ha riguar-dato l’analisi di 2 microRNA indottidal trattamento con Vemurafenib inlinee cellulari di melanoma cutaneo,il miR-204 e il miR-211. Pur appar-tenendo alla stessa famiglia, il lororuolo è distinto. L’espressione dimiR-204 è indotta nelle cellule dimelanoma amelanotico mentrequella di miR-211 nelle cellule dimelanoma melanotico e i due mi-croRNA favoriscono l’attività delfarmaco attraverso due meccanismidistinti. 2. In collaborazione con ilBarts and the London School of Me-dicine and Dentistry, Londra – Dr.Daniele Bergamaschi. Il progetto ri-guarda l’analisi di un meccanismoattraverso il quale il gene IASPPcontrolla l’espressione della pro-teina p63 nel carcinoma cutaneosquamocellulare. Abbiamo identifi-cato dei microRNA attivati da IASPPche a loro volta inibiscono l’espres-sione di p63 e potrebbero risultareinteressanti biomarcatori o bersagli

terapeutici in questa patologia, cheha alta morbidità e la cui mortalità èin aumento.

METASTASI TUMORALIIn collaborazione con Istituto Orto-pedico Galeazzi di Miano – Dr. Mat-teo Moretti e Dr.ssa Chiara Arrigoni.Per questo progetto di ricerca sonostati analizzati i profili di espres-sione genica di cellule endotelialimuscolari e di cellule endotelialiossee per individuare dei geni chiavecoinvolti nel processo di extravasa-zione nell’ambito del tumore al seno(migrazione delle cellule tumorali aldi fuori del torrente circolatorio). Èrisaputo infatti come il tumore alseno dia metastasi principalmente alivello osseo e non a livello musco-lare. I geni così individuati potreb-bero rappresentare dei possibilibersagli terapeutici per contrastareil processo di metastatizzazione tu-morale.

TUMORE dell’OVAIOIn collaborazione con il Laboratoriodi Patologia Molecolare dell’Univer-sità del Piemonte Orientale "A. Avo-gadro" di Novara – Prof. CiroIsidoro. Abbiamo valutato l’effettodel trattamento di cellule tumoraliovariche con resveratrolo, un poli-fenolo che mima la restrizione calo-rica. In un primo studio, iltrattamento con resveratrolo è statoparagonato alla deprivazione di nu-trienti, fenomeno che “affama” lecellule. Si è visto che l’effetto delprimo è più forte ed entrambi sonomediati dall’autofagia, un processoche contribuisce all’omeostasi cel-lulare promuovendo la degradazionedei costituenti cellulari danneggiatio ridondanti. In un secondo studio,

si è visto l’effetto del trattamentocon resveratrolo sull’inibizione dellamigrazione cellulare, processo che èinvece indotto dal trattamento conIL-6, una citochina pro-infiamma-toria rilasciata dai fibroblasti asso-ciati al tumore. Attraverso unmeccanismo epigenetico, il resvera-trolo è in grado di bloccare le l’inva-sione cellulare indotta da IL-6 equesto tipo di trattamento può es-sere suggerito per i tumori ovariciparticolarmente aggressivi.

TUMORE del SENO1. In collaborazione con l’UniversitàHassan II di Casablanca e il Centroper la Cura dei Tumori MohammedVI dell’Ospedale Universitario IbnRochd di Casablanca Marocco – Dr.Salah Eddine Oyoubi. Il progetto è incorso e riguarda l’analisi dei profilidi espressione genica di una casi-stica di tumori al seno di donne ma-rocchine. Abbiamo trovatoalterazioni in comune con la popo-lazione caucasica e/o altre casistichearabe (una libanese ed una dell'Ara-bia Saudita) ma anche alterazionispecifiche della popolazione maroc-china. Sono stati anche analizzatilunghi RNA non codificanti e stiamovalidando i risultati su una casisticaindipendente. 2. In collaborazionecon il Molecular Biotechnology Cen-tre di Torino – Prof.ssa Mara Bran-caccio. Abbiamo svolto delle analisidi espressione genica volte a com-prendere il ruolo di una proteinaprodotta dal gene CHORDC1, chia-mata Morgana, coinvolta nello svi-luppo di metastasi da parte dellecellule del tumore al seno. Alti livellidi questa proteina fanno diminuireil reclutamento di cellule naturalkiller del sistema immunitario nella

Page 20: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

4342

prima fase di crescita del tumore einducono l’espressione di citochinein grado di attrarre neutrofili nel tu-more primitivo e nei siti premeta-statici, favorendo quindi lo sviluppodi metastasi.

SERVIZI PER CONTO TERZIDr. Andrea ALIMONTI, Istituto diRicerca Oncologica, Bellinzona,Svizzera. Analisi di 8 campioni mu-rini mediante metodica One-ColorMicroarray.Dr.ssa Antonella FARSETTI, Istitutodi Biologia Cellulare e NeurobiologiaCNR-IBCN, Roma. Analisi di espres-sione genica di 12 campioni me-diante metodica Two-ColorMicroarray.Prof. Gian Paolo DOTTO, Diparti-mento di Biochimica, Università diLosanna, Svizzera. Analisi bioinfor-matica di dati Next Generation Se-quencing (NGS).Prof. Giuseppe POLI, Laboratorio diPatologia Generale e Patofisiologia,Dipartimento di Scienze Cliniche eBiologiche, Ospedale San Luigi Gon-

zaga, Orbassano (TO). Analisi di 16campioni mediante metodica One-Color Microarray.Dr.ssa Luigia Grazia FRESU, Labora-torio di Farmacologia, Dipartimentodi Scienze Mediche, Novara. Analisidi 32 campioni mediante metodicaOne-Color Microarray.

ACCOGLIENZASTUDENTI-TIROCINANTINel corso del 2017 hanno svoltostage o tirocini di tesi:40 studenti del terzo anno del LiceoScientifico Scienze Applicate, IIS Q.Sella nell’ambito del progetto di Al-ternanza Scuola/Lavoro.Eugenio Cereia Varale Rolla – Corsoper tecnico superiore per la ricerca elo sviluppo di prodotti e processi abase biotecnologica, Fondazione ITSBiotecnologie.Nadia Molinaro - Corso per tecnicosuperiore per la ricerca e lo sviluppodi prodotti e processi a base biotec-nologica, Fondazione ITS Biotecno-logie.Chiara Sposato – Laurea Triennalein Tecnico di Laboratorio Biomedico,Università degli Studi del PiemonteOrientale, Novara.Letizia Vallino – Laurea Triennale inScienze Biologiche, Università degliStudi del Piemonte Orientale, Ver-celli.Elia Federico Pigoni - Laurea Trien-nale in Scienze Biologiche, Univer-sità degli Studi del PiemonteOrientale, Alessandria. Annalisa Givonetti - Laurea Trien-nale in Scienze Biologiche, Univer-sità degli Studi del PiemonteOrientale, Vercelli.Alessandro Bollo – Laurea Magi-strale in Biotecnologie Industriali,Università degli Studi di Torino.

1. Ferraresi A, Titone R, Follo C, Castiglioni A,Chiorino G, Dhanasekaran DN, Isidoro C., Theprotein restriction mimetic Resveratrol is anautophagy inducer stronger than amino acidstarvation in ovarian cancer cells Mol Carcinog.2017 Dec;56(12):2681-2691

2. Giordano L, Gallo F, Petracci E, Chiorino G,Segnan N; Andromeda working group. The AN-DROMEDA prospective cohort study: predictivevalue of combined criteria to tailor breast can-cer screening and new opportunities from cir-culating markers: study protocol. BMC Cancer.2017 Nov 22;17(1):785

3. Fusella F, Seclì L, Busso E, Krepelova A, MoisoE, Rocca S, Annaratone L, Mello-Grand M, SinghV, Chiorino G, Silengo L, Altruda F, Turco E, Mo-rotti A, Oliviero S, Castellano I, Provero P, Ta-rone G, Brancaccio M, The IKK complexrequires Morgana to drive breast cancer meta-stasis, Nat Commun. 2017 Nov 21;8(1):1636

4. Pisignano G, Napoli S, Magistri M, Mapelli S,Pastori C, Di Marco S, Civenni G, Albino D, Enri-quez C, Allegrini S, Mitra A, D'Ambrosio G,Mello-Grand M, Chiorino G, Garcia-Escudero R,Varani G, Carbone G, and Catapano C, A promo-ter proximal transcript targeted by genetic po-lymorphism controls E-cadherin silencing inhuman cancers" Nat Commun. 2017 May30;8:15622

5. Pignochino Y, Capozzi F, D'Ambrosio L, Del-l'Aglio C, Basiricò M, Canta M, Lorenzato A, Vi-gnolo Lutati F, Aliberti S, Palesandro E,Boccone P, Galizia D, Miano S, Chiabotto G, Na-pione L, Gammaitoni L, Sangiolo D, Benassi MS,Pasini B, Chiorino G, Aglietta M, Grignani G.PARP1 expression drives the synergistic anti-tumor activity of trabectedin and PARP1 inhi-bitors in sarcoma preclinical models. MolCancer. 2017 Apr 28;16(1):86.

6. Vitiello M, Tuccoli A, D'Aurizio R, Sarti S, Gian-necchini L, Lubrano S, Marranci A, EvangelistaM, Peppicelli S, Ippolito C, Barravecchia I, Guz-zolino E, Montagnani V, Gowen M, Mercoledi E,Mercatanti A, Comelli L, Gurrieri S, Wu LW, OpeO, Flaherty K, Boland GM, Hammond MR,Kwong L, Chiariello M, Stecca B, Zhang G, Sal-vetti A, Angeloni D, Pitto L, Calorini L, Chiorino G, Pellegrini M, Herlyn M, Osman I, Poliseno L.Context-dependent miR-204 and miR-211 affectthe biological properties of amelanotic andmelanotic melanoma cells. Oncotarget. 2017Apr 11;8(15):25395-25417.

7. Martini P, Paracchini L, Caratti G, Mello-GrandM, Fruscio R, Beltrame L, Calura E, Sales G, Ra-vaggi A, Bignotti E, Odicino FE, Sartori E, PeregoP, Katsaros D, Craparotta I, Chiorino G, CagninS, Mannarino L, Ceppi L, Mangioni C, GhimentiC, D'Incalci M, Marchini S, Romualdi C. lncRNAsas Novel Indicators of Patients' Prognosis inStage I Epithelial Ovarian Cancer: A Retrospec-tive and Multicentric Study. Clin Cancer Res.2017 May 1;23(9):2356-2366.

8. Ferraresi A, Phadngam S, Morani F, Galetto A,Alabiso O, Chiorino G, Isidoro C. Resveratrol in-hibits IL-6-induced ovarian cancer cell migra-tion through epigenetic up-regulation ofautophagy. Mol Carcinog. 2017 Mar;56(3):1164-1181

9. Raggi C, Correnti M, Sica A, Andersen JB, Car-dinale V, Alvaro D, Chiorino G, Forti E, Glaser S,Alpini G, Destro A, Sozio F, Di Tommaso L, Ron-calli M, Banales JM, Coulouarn C, Bujanda L,Torzilli G, Invernizzi P. Cholangiocarcinomastem-like subset shapes tumor-initiating nicheby educating associated macrophages. J Hepa-tol. 2017 Jan;66(1):102-115

LE PUBBLICAZIONI DEL 2017

Page 21: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

4544

offre supporto agli anatomo-pato-logi dal punto di vista diagnostico,qualora l’analisi citologica risultidubbia, ed ai clinici, per ciò che con-cerne la prognosi e la scelta della te-rapia. Tutto ciò viene realizzatoanalizzando specifiche alterazionidel genoma presenti nei diversi tu-mori, su richiesta del medico spe-cialista tramite le struttureospedaliere convenzionate. I risul-tati delle analisi vengono consegnatial clinico sotto forma di referto mo-lecolare, unitamente al referto isto-logico fornito dall’anatomo-patologo di riferimento.

STRUMENTAZIONEIl laboratorio, negli anni, si è dotatodelle seguenti strumentazioni:Sequenziatore automatico del Dna a8 capillari (Life Technologies,AB3500dx) l’unico modello in com-mercio certificato per la diagnosticain vitro (Ce-Ivd). Il sequenziamentodiretto consente di identificarequalsiasi tipo di alterazione nellacomposizione in basi del Dna (mu-tazioni puntiformi, delezioni, inser-zioni, etc…).Real-time PCR (Biorad CFX96) cheviene utilizzata in abbinamento a kitcommerciali certificati per la dia-gnostica in vitro (Ivd) al fine diidentificare mutazioni a livello delDna nei principali geni a valenzapredittiva di risposta alle terapie(Kras, Nras, Braf).Tendigo (Fujirebio) utilizzato per lagenotipizzazione molecolare delvirus Hpv tramite kit commercialeCe-Ivd con metodica reverse dot-blot.Nel 2017, l’offerta tecnologica èstata ampliata grazie all’acquisi-zione della seguente strumenta-

zione:Next-Generation Sequencing (IONTorrent PGM, Thermo Fisher Scien-tific), metodica grazie alla quale èpossibile analizzare pannelli di geniin contemporanea a partire da unquantitativo molto ridotto di mate-riale biologico (Dna, Rna) su tessutoo biopsia liquida.Il Laboratorio è inoltre dotato ditutta la strumentazione necessariaal trattamento di campioni biologiciper l’esecuzione di analisi moleco-lari (es. cappe chimiche, cappa bio-logica, cappa per Pcr, cabina Dna,ultracentrifughe, termociclatori,thermomixer, spettrofotometro,micropipette, etc..)

ANALISI MOLECOLARI DISPONIBILILe patologie tumorali oggetto distudio sono numerose ed in alcunicasi prevedono un approccio a pan-nello o flow-chart. In particolare,per il melanoma, il carcinoma delcolon-retto ed i tumori gastro-inte-stinali-stromali (Gist) vengonoanalizzati più marcatori molecolariin sequenza al fine di utilizzare ilmiglior approccio cost-effectivenessnella selezione della terapia biolo-gica per ciascun paziente, in base alproprio profilo molecolare. Le ana-lisi condotte possono servire adidentificare i pazienti responsivi afarmaci già in commercio, oppureessere atte ad identificare pazientieleggibili per trial clinici con farmaciin sperimentazione. Per le lesioni ti-roidee, invece, l’utilizzo di un ap-proccio a pannello ha lo scopo diausilio alla diagnosi nei casi di le-sioni citologicamente indeterminateed il risultato di tali analisi puòquindi incidere sulla gestione delpaziente e sulla eventuale scelta

Laboratoriodi oncologiamolecolare

IDENTITA’ E STORIAVista l’esigenza di affiancare al-l’analisi istologica classica una ca-ratterizzazione molecolare deitumori a scopo diagnostico, progno-stico e predittivo di risposta alle te-rapie, la Fondazione Edo ed ElvoTempia ha avviato nel gennaio 2011un’attività di diagnostica molecolarein collaborazione con l’AnatomiaPatologica dell’Aou “Maggiore dellaCarità” di Novara, creando il Labo-ratorio di Oncologia Molecolare(Lom). Nel 2014 è stata stipulata una se-conda convenzione, attualmente invigore, con la struttura complessa diAnatomia Patologica dell’Aziendaospedaliera Ordine Mauriziano diTorino per l’analisi molecolare dellelesioni tiroidee. Nel corso del 2015, la FondazioneTempia si è aggiudicata una garad’appalto quinquennale (2015-

2020) per il servizio di analisi di on-cologia molecolare per tutto il Qua-drante del Piemonte nord-orientale(province di Biella, Vercelli, Novara,Verbania-Cusio-Ossola).Nel 2016 il Lom si è presentato comeunità coordinatrice (ente promotoreFondazione Tempia, ResponsabileScientifico dottoressa Maria Scato-lini), ottenendo il parere favorevoledel Comitato Etico di Novara, per losvolgimento di un protocollo di ri-cerca osservazionale, multicentrico,no profit sulla “Valutazione dell’at-tività biologica di Hpv nei tumoridell’orofaringe virus-correlati”. Adoggi lo studio è stato attivato in 10centri di otorinolaringoiatria pie-montesi in seguito al parere favore-vole dei rispettivi Comitati Etici.

MISSIONENato con l’intento di effettuare ana-lisi molecolari in campo oncologico,

Page 22: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

4746

valutazione dei centri di diagnosticamolecolare è la celerità nell'esecu-zione degli esami. Nel 2017, il tempodi refertazione medio è stato di 3giorni lavorativi, rispettando am-piamente i tempi previsti per leggeper questo tipo di analisi. Il Labora-torio si avvale di una refertazione ditipo elettronico.

CERTIFICAZIONI DI QUALITA’Al fine di garantire la qualità del la-voro svolto ai clinici ed in primis aipazienti, il laboratorio aderisce pe-riodicamente ai controlli di qualità

nazionali proposti dalle società diriferimento: Società Italiana di Ana-tomia Patologica e Citologia Dia-gnostica (Siapec-Iap) e AssociazioneItaliana Oncologia Medica (Aiom);ed europei organizzati da Emqn(European Molecular Genetics Qua-lity Network).In particolare, il laboratorio è inpossesso dei certificati di qualitànecessari allo svolgimento delleanalisi mutazionali previste dal de-creto del presidente del Consiglio deiMinistri del 12 gennaio 2017 nel set-tore della genetica molecolare, qui diseguito elencati:- controllo di qualità nazionale perla valutazione delle mutazioni diBRAF nel melanoma (Aiom, Siapec-Iap, 2012)- controllo di qualità nazionale perla valutazione delle mutazioni diKRAS nel carcinoma del colon-retto(Aiom, Siapec-Iap, 2012)- controllo di qualità nazionale perla valutazione delle mutazioni diRAS nel carcinoma del colon-retto(Aiom, Siapec-Iap, 2014)- III Controllo di Qualità Nazionaleper la determinazione delle muta-zioni di EGFR nel carcinoma polmo-nare (Aiom, Siapec-Iap, 2015)- I Controllo di Qualità Nazionaleper la valutazione delle mutazioni dibiomarcatori nel carcinoma delcolon-retto e del melanoma (Aiom,Siapec-Iap, 2017)Nel corso dell’anno 2017, il LOM perla prima volta si è sottoposto allaverifica di qualità da parte di un or-gano certificatore esterno a livelloeuropeo (Emqn, European Molecu-lar Genetics Quality Network, otte-nendo la seguente certificazione:- Emqn “Colorectal Cancer EQAscheme 2017”, superato con il mas-

chirurgica, nonché di follow-up.Il sequenziamento diretto del Dna ela Real-Time Pcr vengono utilizzateper individuare mutazioni nei se-guenti geni:BRAF (esone 15) in pazienti affettida melanoma, carcinoma della ti-roide, carcinoma del polmone e car-cinoma colon-rettaleKRAS (esoni 2, 3 e 4) in pazienti af-fetti da carcinoma colon-rettale,carcinoma del polmoneNRAS (esoni 2,3 e 4) in pazienti af-fetti da carcinoma colon-rettale,melanoma HRAS (esoni 2 e 3) in lesioni tiroideee melanocitarie dubbie (nevi diSpitz, melanoma spitzoidi)c-KIT (esoni 9,11,13,17 e 18) in pa-zienti affetti da GIST, melanomi EGFR (esoni 18,19, 20 e 21) in pa-zienti affetti da carcinoma del pol-mone Regione promotrice di TERT in me-lanomi e lesioni tiroideePDGFRα (esoni 12, 14, 18) in pazientiaffetti da GIST PIK3CA (esoni 9 e 20) in tumori so-lidiRET (esoni 10, 11, 14, 15 e 16) in pa-zienti con lesioni sospette per carci-noma midollare della tiroide In analisi di frammenti ad alta riso-luzione vengono valutati:Trascritti di fusione PAX8/PPARGnelle lesioni sospette per carcinoma

follicolare della tiroideTrascritti di fusione RET/PTC(RET/PTC1, RET/PTC3) nelle lesionisospette per carcinoma papillaredella tiroideInstabilità microsatellitare (MSI) incaso di sospetta sindrome di Lynchoppure come marcatore predittivo dirisposta all’immunoterapia in varitumori solidi.Genotipizzazione molecolare HPV(32 genotipi), eseguita mediantemetodica Reverse Dot Blot. Questotipo di indagine trova riscontro inambito ginecologico, dermatologicoe otorinolaringoiatrico al fine diidentificare con certezza l’eziologiadi alcune lesioni ad evoluzione ma-ligna.La tecnologia Next-generation-sequencing permette di esplorare ilgenoma in maniera del tutto inno-vativa e può essere applicata in dif-ferenti ambiti. Per quanto riguardala genomica del cancro sarà possi-bile utilizzare pannelli genici certi-ficati per la diagnostica in vitro(IVD) disegnati appositamente perlo studio dei tumori solidi, ematolo-gici ed ereditari.Nel corso dell’anno, il laboratorio havalidato per l’utilizzo in clinica ilpannello Ion AmpliSeq Cancer Hot-spot Panel v2, in grado di eviden-ziare circa 2800 mutazioni presentiin COSMIC e contenute in 50 geni fraoncogeni e tumor suppressor.Le analisi disponibili presso il labo-ratorio sono in continua implemen-tazione grazie all’expertise dellostaff ed alla possibilità di utilizzareuna metodica completamente“aperta” come il sequenziamento.

TEMPISTICHE DI REFERTAZIONEUn parametro fondamentale per la

Tipologia di tumore numero di pazientiCarcinoma colo-rettale 188Melanoma 48Carcinoma della tiroide 13Gist 8Carcinoma oro-faringe 6Tumore del polmone 4Carcinoma endometriale 2Mesotelioma 2Altri tumori solidi 4

TOTALE PAZIENTI 275

Mutazioni gene BRAF 173Analisi dei microsatelliti (MSI) 114Mutazioni gene NRAS 91Mutazioni gene KRAS 90Mutazioni gene KIT 15Mutazioni gene PDGFRA 10Genotipizzazione HPV 6Mutazioni gene HRAS 4Traslocazioni PAX8/PPARG 3Mutazioni gene RET 2Traslocazioni RET/PTC 1

TOTALE ESAMI ESEGUITI 509+20% rispetto al 2016

L’ATTIVITA’ DI DIAGNOSTICAMOLECOLARE

REFERTI MOLECOLARI

IIIIIII

Lorem ipsum dolor sit ametadipiscing elit lorem ipsum dolorsit amet adipiscing elit loremipsum dolor sit ametadipiscing elit Lorem ipsum dolorsit amet adipiscing elit

Page 23: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

Ricerca Clinica:- Protocollo clinico multicentricoosservazionale Hpv-Opscc: “Valuta-zione dell’attività biologica di Hpvnei tumori orofaringei virus-corre-lati”. Progetto cofinanziato daMerck, Principal Investigator dotto-ressa Maria Scatolini, direttore La-boratorio di oncologia molecolare.Partecipano al reclutamento dei pa-zienti 10 strutture di otorinolaringo-iatria piemontesi, le analisimolecolari sono svolte interamentenel laboratorio biellese. • Protocollo clinico sperimentale(Fase III) Hermes. Promotore: Fon-dazione Policlinico universitarioAgostino Gemelli di Roma (Prof.Carlo Barone). Il laboratorio è statoautorizzato a eseguire le analisi mo-lecolari per il reclutamento dei pa-zienti come centro satellite dellostudio clinico.• Protocollo clinico osservazionalemulticentrico sul monitoraggio dellemutazioni di IDH1 su biopsia liquidain una casistica di colangiocarci-nomi. Studio in fase di validazionedelle metodiche, centro promotoreIrcss Candiolo (Prof. MassimoAglietta, Prof. Francesco Leone).

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

4948

simo punteggio.Il laboratorio è in corso di certifica-zione ISO 9001:2015.

ATTIVITA’ DI RICERCAOltre a svolgere attività di diagno-stica nel campo dell'oncologia mo-lecolare a scopo diagnostico,prognostico e predittivo. Il labora-torio, nel corso del 2017, ha parteci-pato ai seguenti progetti di ricercatraslazionale e clinica.Ricerca Traslazionale:- Caratterizzazione molecolare(pannello a Dna e Rna) di una casi-stica retrospettiva di 120 microcar-cinomi della tiroide ed associazionecon la prognosi. Studio in corso incollaborazione con l’Università delPiemonte Orientale (Prof. GianlucaAimaretti, Prof. Renzo Boldorini).- Analisi molecolare di una minise-rie di struma ovarii per l’eventualeidentificazione di marcatori pro-gnostici. Progetto in collaborazionecon Asl Biella e l’Università di To-rino (Prof. Mauro Papotti, Prof.Marco Volante, Prof. EmanuelaArvat, Dott.ssa Roberta Poli). Arti-colo under review alla rivista inter-nazionale Thyroid.

L’unico modo per rispondere alleincertezze sui vantaggi e gli svan-taggi dell’utilizzo di nuovi farmaci,nuovi dispositivi medici, nuove me-todologie o nuovi protocolli di cura,è realizzare studi clinici.Lo studio clinico è una ricerca effet-tuata su pazienti o volontari sani,per sviluppare e analizzare tratta-menti per la prevenzione, la dia-gnosi e la cura delle malattie, inparticolare, per determinare l’effi-cacia, la tolleranza e la sicurezzanell’utilizzo di nuove procedure onuovi farmaci, nel rispetto di accu-ratezza e codici etici precisi.Prendere parte a uno studio clinicopresenta dei vantaggi indiscutibiliper il paziente, comporta infattil’aumento della qualità assistenzialericevuta, dovuto alla necessità dimonitorare costantemente gli effetti

positivi e negativi del farmaco o deltrattamento, e il poter avere accessoa un trattamento medico innovativo.A supporto del medico, nella ge-stione di uno studio clinico, si af-fianca la figura del coordinatore diricerca clinica/data manager, le suemansioni sono: valutare la fattibilitàdi uno studio; gestire i contatti concomitato etico, con direzione sani-taria e centri di coordinamento deglistudi; pianificare e verificare cheogni fase della ricerca avvenga nelrispetto delle norme di buona pra-tica clinica e delle norme vigenti;raccogliere la documentazione ditutti i pazienti seguiti e registrarnei dati; ideare e allestire, in collabo-razione con l’equipe medica ed in-fermieristica, progetti innovativi edattività volte al miglioramento dellapratica clinica.

Ricerca clinica

Page 24: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

dalla mancanza di espressione deirecettori ormonali e dalla assenza diamplificazione del recettore HER2.Colpiscono donne giovani e sonoparticolarmente aggressivi: gene-ralmente lo sviluppo di metastasi siverifica entro i primi 3 anni dalladiagnosi, meno del 40% delle donnecolpite dalla forma metastatica so-pravvive a 5 anni e quasi tutte muo-iono nonostante la terapia. Tuttavia,le donne che non hanno una rica-duta in questo intervallo temporalehanno la stessa probabilità di so-pravvivenza di quelle con tumorepositivo per i recettori degli estro-geni e del progesterone.Non sono ancora state individuatealterazioni che possano costituire unbersaglio per una terapia mirata, senon in percentuali modestissime equesto tumore, pur essendo caratte-rizzato dalla presenza di diversi sot-totipi, viene trattato sempre nellostesso modo. La chemioterapiaadiuvante resta il trattamento dielezione e consiste nella sommini-strazione di antracicline e taxani, acui, però, solo il 30% delle pazientirisponde.Sono stati effettuati numerosissimistudi per la caratterizzazione mole-colare dei tripli negativi, al fine diindividuare specifiche sottoclassiassociate alla prognosi e/o alla ri-sposta alla terapia. Nonostante ciò,non esiste ancora un approccio dia-gnostico condiviso che consenta unarapida caratterizzazione dell’etero-geneità biologica di questo tipo ditumori. Il nostro progetto si propone di in-tegrare le conoscenze finora otte-nute e di applicarle per definire unostandard diagnostico per i tumorialla mammella tripli negativi.

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

4948

Dal gennaio 2016, collabora conl’Oncologia dell’Asl Biella nell’am-bito delle sperimentazioni cliniche,la dottoressa Francesca Crivelli, datamanager della Fondazione Tempia.Presso il reparto di Oncologia del-l’Ospedale di Biella sono attivi 33studi, di cui 17 con arruolamentoaperto, che hanno come oggetto diricerca i tumori della mammella,dell’endometrio, dell’ovaio, delrene, del polmone, del pancreas, delcolon-retto e della prostata. Otto studi sono stati attivati nell’ul-timo anno, altri tre sono in fase disottomissione al comitato etico edue sono in fase progettuale-1 - Definire l’eterogeneità biologicadei tumori alla mammella tripli ne-gativi, attraverso un approccio dia-gnostico che ne consenta laclassificazione molecolare.Si tratta di un progetto che vede lacollaborazione tra Cancer GenomicsLab e Laboratorio di Oncologia Mo-lecolare della Fondazione Tempia,Oncologia e Anatomia Patologicadell’Asl Biella. Parzialmente finan-ziato dal premio More Than Pink,nasce dall’esigenza clinica di avereuno standard diagnostico per il trat-tamento dei tumori alla mammellatripli negativi.Questo tipo di tumori rappresentafino al 20% di tutti i casi di cancrodella mammella, ed è caratterizzato

Le informazioni che otterremo po-trebbero permettere di suggerirel’utilizzo di nuove terapie, da pro-porre ai sottogruppi differenti diquesto tipo di tumore, al fine disfruttare le differenti caratteristichemolecolari ed aumentare quindi lasopravvivenza delle pazienti affetteda questa patologia.

2 - Studio sull’utilizzo di DigniCappresso l’Oncologia dell’Asl Biella.DigniCap, apparecchiatura per con-trastare la caduta di capelli in pa-zienti sottoposti a chemioterapia, èstato donato dalla Fondazione Tem-pia all’Asl Biella e, in particolare,alla struttura di Oncologia, nelmarzo 2017. L’apparecchio, colle-gato a due cuffie di silicone, per-mette un raffreddamento del cuoiocapelluto. La vasocostrizione, pro-vocata dalla bassa temperatura, ral-lenta la concentrazione di farmacochemioterapico a livello del cuoiocapelluto, evitando, o comunquecontenendo, la perdita dei capelli.Gli studi già presenti in letteraturavalutano l’efficacia dell’apparecchiosull’alopecia. Il progetto si propone,

oltre a valutare l’efficacia del tratta-mento, di approfondire come l’uti-lizzo di DigniCap possa influire sullaqualità di vita dei pazienti.

3 - Valutazione dell’attività biolo-gica di Hpv nei tumori dell’orofa-ringe virus-correlatiÈ uno studio osservazionale multi-centrico condotto dal laboratorio dioncologia molecolare della Fonda-zione Tempia, finanziato parzial-mente da Merck-Serono, in cui ladottoressa Crivelli si occupa di DataManagement. Vengono indagate lebiopsie di carcinomi squamocellularidell’orofaringe con l’obiettivo distratificare in maniera più detta-gliata i pazienti sulla base dell’atti-vità biologica del virus oncogenicoHpv (Human Papilloma Virus). Diecisaranno i centri otorinolaringoiatricipiemontesi partecipanti, di cui settegià attivi e reclutanti nel 2017. Lostudio proseguirà fino al raggiungi-mento dei 100 casi previsti dal pro-getto.Analisi retrospettive concorrono aconfermare che soggetti con carci-noma squamocellulare dell’orofa-IIIIIII

Lorem ipsum dolor sit ametadipiscing elit lorem ipsum dolorsit amet adipiscing elit loremipsum dolor sit ametadipiscing elit Lorem ipsum dolorsit amet adipiscing elit

Page 25: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

un’infezione biologicamente rile-vante, come driving force del pro-cesso di carcinogenesi. Perché Hpv sia considerato respon-sabile della patogenesi tumorale ènecessaria la presenza di almenouna copia di genoma virale per cel-lula, che l’infezione sia in fase attivadi trascrizione degli oncogeni E6 edE7 e di conseguenza che si instauriun’interazione fra le oncoproteinevirali e le proteine cellulari di rego-lazione del ciclo cellulare e del-l’apoptosi. Sulla base di questeconsiderazioni, i trascritti degli on-cogeni virali E6 e E7 dovrebbero es-sere presenti in maniera consistentenei tumori Hpv-driven. Recenti studi evidenziano come lapersistenza di Hpv16 Dna in seguitoa trattamento del tumore sia asso-

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

4948ringe localizzato/localmente avan-zato e Hpv positivo abbiano unaprognosi significativamente mi-gliore rispetto alla controparte Hpvnegativa, e attualmente, lo status diHpv è considerato il miglior indica-tore predittivo di sopravvivenza neipazienti con questo tipo di tumorein fase avanzata.Il test Hpv-Dna da solo, tuttavia,non è sufficiente ad identificare itumori Hpv-driven della regionetesta-collo. Infatti la positività al-l’Hpv-Dna può risultare anche dainfezioni non-trasformanti identi-ficate nel tumore o nel tessuto cir-costante la lesione maligna. Questidati ci indicano sia necessario di-scriminare fra un’infezione tran-siente, un’infezione silente dalpunto di vista trascrizionale e

ciata a cattiva prognosi e possa es-sere utilizzata come strumento alungo termine per la sorveglianzadel tumore.Lo studio si propone pertanto di va-lutare, su una casistica di carcinomisquamocellulari dell’orofaringenaive, dapprima la presenza del Dnadi Hpv e, in caso di positività perHpv ad alto rischio, la presenza a li-vello di mRna del trascritto per glioncogeni E6/E7. Poi, nei casi in cuisarà possibile, i pazienti positivi perHpv Dna ad alto rischio, saranno ri-testati tramite tampone orofaringeo,in seguito a chirurgia/terapia, con loscopo di identificare i rari casi in cuil’infezione virale rimanga persi-stente.4 - Effetti delle terapie integratesull’astenia nel paziente oncolo-gico-Progetto fatigueAd ottobre 2016 è stato attivato, incollaborazione tra Oncologia-AslBiella e Fondo Edo Tempia, uno stu-dio pilota sugli effetti delle terapieintegrate (svolte al Fondo Edo Tem-pia) sull’astenia nel paziente onco-logico. Lo studio è proseguito pertutto il 2017.L'astenia (in inglese fatigue) nei pa-zienti neoplastici è definita dal Na-tional Comprehensive CancerNetwork (Nccn) come una sensa-zione soggettiva, stressante, persi-stente di stanchezza o spossatezzafisica, emozionale e/o cognitiva cor-relata al cancro o al suo trattamento,che non è proporzionale all’attivitàeseguita e che interferisce con leusuali attività. Può insorgere prima,durante e persistere anche per annidopo il completamento del tratta-mento antitumorale.È un sintomo molto diffuso: si cal-cola che tutti i pazienti neoplastici

provino tale sensazione nel corsodella terapia antitumorale (80% e90% dei pazienti trattati, rispettiva-mente, con chemioterapia e radiote-rapia). La fatigue è ritenuta ilsintomo più insidioso sia da chi hain cura il paziente, sia dal pazientestesso: può influire sul percorso dicura inducendo variazioni delle dosio addirittura sospensione dei tratta-menti antitumorali e avendo un im-patto fortemente negativo sullaqualità di vita può arrivare a com-promettere la completa riabilita-zione familiare, sociale e lavorativadei pazienti che ne sono affetti.L'astenia non trova al momentoalcun trattamento farmacologicoadeguato. Vi sono invece degli inter-venti non farmacologici che hannomostrato evidenze di efficacia per iltrattamento della fatigue. Per alcunidi questi trattamenti l’evidenzascientifica è alta, per altri vi sono al-cuni studi che ne suggeriscono lapratica. In tempi attuali si osservaun sempre maggior successo delleterapie complementari, soprattuttonei confronti delle problematicheche non trovano una esaustiva ri-sposta dalla medicina allopatica; iltermine “complementari” vuolesottolineare che queste disciplinenon si contrappongono alla medi-cina allopatica, bensì vengono pro-poste come parte integrante di unpiano di cure.Il progetto si propone di sensibiliz-zare gli operatori sanitari e i pa-zienti stessi nei confronti delsintomo fatigue e della possibilità dicontrollarlo attraverso attività facil-mente accessibili.Il progetto Fatigue, finanziato dallaFondazione Cassa di Risparmio diBiella, prevede la proposta di fre-

Page 26: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

studio clinico. Il compito di definirequesti standard, che i governi deisingoli paesi possono implementarenelle legislazioni locali riguardantigli studi clinici su soggetti umani, èsvolto dalla Conferenza internazio-nale per l'armonizzazione dei requi-siti tecnici per la registrazione deifarmaci ad uso umano (Ich), orga-nismo internazionale, cui aderi-scono i paesi dell'Unione Europea,gli Stati Uniti d'America e il Giap-pone.In Italia le linee guida di buona pra-tica clinica sono state per la primavolta recepite dalla legislazione na-zionale con il decreto ministerialedel 15 luglio 1997 (recepimento dellelinee guida dell'Unione Europea dibuona pratica clinica per la esecu-zione delle sperimentazioni clinichedei medicinali), mentre le ultime di-rettive comunitarie in materia sonostate recepite con i decreti legislativi211/2003 e 200/2007. A maggio 2017è uscito un addendum in cui ven-gono in particolare sottolineate leresponsabilità dello sperimentatoreprincipale, la funzione dei docu-menti essenziali e originali e comedeve avvenire la loro raccolta.Lavorare secondo buona pratica cli-nica e avere le certificazioni di par-tecipazione ai training diaggiornamento diventano motivi diattrazione per il Centro che le ap-plica e le possiede. L’utilizzo deinuovi principi Gcp nella pratica cli-nica della struttura complessa dioncologia dell’Asl Biella e nella con-duzione degli studi promossi dallaFondazione Tempia, garantisce aipromotori e ai fruitori delle speri-mentazioni che le suddette venganogestite nel modo più accurato e con-trollato possibile.

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

4948

quenza gratuita, a pazienti oncolo-gici astenici, di laboratori di yoga,agopuntura, pilates, taiji quan e qigong, musicoterapia, arteterapia,reiki e riflessologia plantare (questiultimi due attivati proprio grazie alprogetto), al Fondo Edo Tempia. Nel 2017 sono stati arruolati 42 pa-zienti, a cui è stato chiesto di com-pilare alcuni questionari sullapropria percezione del sintomo fati-gue da quando frequentano i corsi. Ilprogetto durerà fino a maggio-giu-gno 2018. In seguito verranno ese-guite le analisi dei questionari, ladescrizione della popolazione frui-trice e la preparazione degli articoli.Recepimento e implementazionedei principi introdotti dalla revi-sione delle GCP entrata in uso agiugno 2017. La buona pratica clinica, good clini-cal practice (Gcp) è uno standard in-ternazionale di etica e qualitàscientifica per progettare, condurre,registrare e relazionare gli studi cli-nici che coinvolgano soggetti umani.L’aderenza a questi standard di Gcpgarantisce pubblicamente non solola tutela dei diritti, della sicurezza edel benessere dei soggetti che par-tecipano allo studio, in conformitàcon i princìpi stabiliti dalla Dichia-razione di Helsinki, ma anche l’at-tendibilità dei dati relativi allo

producono dati di prevalenza a li-vello locale e stime di prevalenza alivello nazionale. La prevalenza el’indicatore piu diretto del carico sa-nitario dovuto ai tumori in una po-polazione ed e particolarmente utileper valutare i bisogni sanitari.Le informazioni raccolte includonodati anagrafici e sanitari essenzialiper lo studio dei percorsi diagno-stico-terapeutici, la ricerca sullecause del cancro, la valutazione deitrattamenti piu efficaci, la progetta-zione di interventi di prevenzione ela programmazione delle spese sa-nitarie.

ATTIVITA’Fin dalla loro istituzione, la Fonda-zione Edo ed Elvo Tempia collaboracon i Registri Tumori di Biella e Ver-celli mettendo a disposizione pro-prio personale sanitario epromuovendo borse di studio, pub-blicazioni e convegni sulla materia.La Fondazione Tempia in collabora-zione con l’Associazione Internazio-nale dei Registro Tumori eimpegnata in un’iniziativa di coope-razione tra il Registro Tumori Pie-monte e quelli del Marocco (con sedioperative a Rabat e a Casablanca)per implementare e consolidare laricerca e la formazione in questoambito. Una delegazione del registroTumori del Marocco - prof. Abdel-latif Benider e dott. Mohammed Ad-nane Tazi - ha visitato nel 2014 ilRegistro Tumori di Torino, di Biellae la sede della Fondazione Tempiadove sono state mostrate proceduree metodologie di raccolta di dati e diricerca.

* Documento tecnico di indirizzo per ridurreil carico di malattia del cancro per il 2011-2013”- Ministero della Salute.

STORIANel 1995 il Fondo Edo Tempia hapromosso e avviato, in collabora-zione con la Provincia di Biella, l’Asldi Biella e la Regione Piemonte, ilprimo Registro Tumori per la pro-vincia di Biella. Nel 2011 la Fonda-zione Edo ed Elvo Tempia hapromosso e finanziato, insieme allaFondazione Cassa di Risparmio diVercelli, in collaborazione con l’AslVercelli e il Registro Tumori di To-rino e Biella, il primo Registro Tu-mori per la provincia di Vercelli.

IDENTITA’ *I Registri Tumori sono strutture im-pegnate nella raccolta di informa-zioni sui malati di cancro residentiin un determinato territorio. Raccol-gono, valutano, organizzano e ar-chiviano in modo continuativo esistematico le informazioni piu im-portanti su tutti i casi di neoplasiache insorgono nella popolazione in-teressata, rendendole disponibili perstudi e ricerche.La prima funzione dei Registri Tu-mori consiste nel descrivere il feno-meno neoplastico e le sue variazioniterritoriali e temporali attraversomisure di incidenza e mortalita. Iregistri producono dati di sopravvi-venza per le diverse neoplasie, for-nendo un indicatore fondamentaledella qualita dei servizi diagnostici eterapeutici nei diversi territori e delsuo evolversi nel tempo. Inoltre,IIIIIII

Lorem ipsum dolor sit ametadipiscing elit lorem ipsum dolorsit amet adipiscing elit loremipsum dolor sit ametadipiscing elit Lorem ipsum dolorsit amet adipiscing elit

Registrotumori

Page 27: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

4544

Progettobambini

IDENTITA’ E STORIADal 2010 il Progetto Bambini offreun affiancamento ai nuclei fami-gliari colpiti dalla malattia oncolo-gica, evento potenzialmentetraumatico, profondamente desta-bilizzante e trasformativo per il ma-lato, ma anche per l’intera famiglia,sia quando ad ammalarsi è un adultoo un minore. Il progetto intendeagire in qualità di fattore di prote-zione rispetto all'insorgenza o alconsolidarsi di un disagio a livellodel contesto famigliare e/o dello svi-luppo psico-fisico del bambino odell’adolescente, grazie alla propo-sta di diversi servizi che vadano adoperare in ambiti specifici. Tutti gli interventi si iscrivono in uncontesto di collaborazione con la fa-miglia e la rete dei servizi territoriali(reparti ospedalieri-Psicologia, Pe-diatria, Oncologia, Neuropsichiatriainfantile, scuola, servizi sociali…), alfine di offrire al minore e al genitoreun supporto integrato e facilitando,ove se ne rilevi il bisogno, la presain carico da parte di altri servizicompetenti.

COSA OFFRE E COMEA partire dalla conoscenza della fa-miglia viene condivisa, con i genitorie con gli altri operatori eventual-mente coinvolti, una proposta di in-tervento. Questo intervento ècostantemente monitorato e rivalu-tato insieme agli operatori di riferi-mento per il progetto, al fine dipoterlo adattare a nuove necessità e

di pianificarne la conclusione.Le fasi che compongono la sua atti-vazione sono:• iniziale valutazione del bisogno edella richiesta portata dalla fami-glia;• accordo con la stessa rispetto aobiettivi e modalità di intervento;• conoscenza del bambino (anchemediata dall’incontro con il geni-tore), valutazionedella sua disponibilità e inizio del-l’attività• monitoraggio periodico con i di-versi operatori coinvolti, i genitori ei Servizi;• momenti di verifica dell’espe-rienza svolta.Anche nel 2017 il Progetto si è occu-pato di offre ai minori e alle fami-glie, in qualsiasi fase della malattiao del lutto, queste attività:1. L’inserimento di una figura edu-cativa-affettiva in affiancamento al

I NUMERI DEL PROGETTO BAMBINII progetti attivatiEducativi 5Arteterapia 21Supporto psicologico genitori 24Prime visite psicologia ospedaliera e consulenze in reparto 8Supporto psicologico minori 5Trasporti 4Yoga 34

TOTALE 101NB: con alcune famiglie è stato attivato più di un progetto

La tipologia dell’utenzaMalati oncologici 9Con un fratello malato oncologico 1Con patologie croniche (solo yoga in gruppo) 4Ricoverati in reparto di Pediatria (solo yoga in gruppo) 18Malattia oncologica di un genitore 15Malattia oncologica familiare 1Lutto oncologico genitore 21Lutto oncologico familiare 1Con problematiche affettivo-relazionali (non oncologiche, solo yoga in gruppo) 7

TOTALE 77Minori affiancati con le loro famiglie

Numero incontri svoltiIncontri con minori 612Colloqui con i genitori 291Attività di coordinamento (équipe operatori...) 137Ore di volontariato per trasporto 80

TOTALE 1120

InviantiServizio Neuropsichiatria infantile 11Spontaneamente (famiglia) 16Servizio Psicologia ospedaliera 16Altri servizi Fondo Edo Tempia 5Altri servizi territoriali 1Servizio sociale 2Scuola 1Reparto di Pediatria 25

Page 28: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

4544

bambino o al ragazzo con l’obiettivodi sostenere il loro accudimento, ac-compagnarli nel percorso scolasticoe offrire un sostegno affettivo attra-verso momenti di gioco ed educativi.2. Percorsi di arte terapia individualie di gruppo. All'interno del labora-torio di arte terapia, attraverso imateriali artistici e l’affiancamentodell’arteterapeuta, bambini e ra-gazzi possono dare forma e colorealle proprie emozioni, anche le piùdifficili da esprimere a parole, perun percorso di crescita emotiva e peressere aiutati nell’elaborazione del-l'esperienza della malattia o dellutto.3. Percorsi di consulenza psicologicarivolti ai genitori o ai minori. Atti-vità consolidata anche dalla collabo-razione con il servizio di PsicologiaOspedaliera che ha permesso, attra-verso la partecipazione a prime vi-site e consulenze in reparto, la loropresa in carico tempestiva.4. Giocayoga, per sostenere il be-nessere psico-fisico dei bambini conun’attività motoria, lo yoga, incen-trata sull’integrazione mente-corpo. In particolare quest'annoattraverso la realizzazione di un

gruppo svoltosi presso il Servizio diNeuropsichiatria infantile di Cossatoe di attività individuali e di gruppoall'interno del reparto di Pediatriarivolte ai bambini e ai ragazzi rico-verati.5. Sostegno economico alle famigliein difficoltà.6. Trasporti grazie ai volontari delFondo Edo Tempia che hanno ac-compagnato i bambini ad attivitàludiche-espressive-ricreative e vi-site specialistiche.Fra le risorse messe a disposizionedal Progetto Bambini sul territoriotroviamo infine la Bambulanza: am-bulanza pediatrica con attrezzatured’avanguardia, materiali e arredipensati appositamente per i bambinie donata dal Fondo Edo Tempia allaCroce Rossa Italiana di Biella.

I NUMERIOperatori che nel 2017 hanno colla-borato alla realizzazione del pro-getto:• 1 psicologo• 1 arteterapeuta• 3 educatori• 1 insegnante di yoga• 10 volontari

approfondimento sugli aspetti psi-cologici legati alla malattia rispettoal malato e ai familiari - un corso di secondo livello per vo-lontari domiciliari - una formazione permanente conincontri con specialisti su temi spe-cifici- supervisione periodica con le psi-cologhe

I VOLONTARI IN ONCOLOGIA NEL 201765 volontari Biella (day hospital, re-parto, assistenza domiciliare e tra-sporti). Totale ore a Biella nel 2017:

VOLONTARIATO IN ONCOLOGIADay hospital ospedalieri Biella (ac-coglienza e aiuto ai malati e ai fami-liari)Reparto oncologia Ospedale di Biella domicilio dei malatiHospice Gattinaratrasporto malati Supporto al progetto bambiniPer i volontari in oncologia è previ-sta una formazione specifica: - un corso di base che fornisce in-formazioni sul contesto in cui ope-reranno, cenni sulla malattiaoncologica e sulle cure e un primo

Volontariato

Page 29: La storia IIIIIII BILANCIO SOCIALE 2017 del Fondo Edo ... file1981 Per esaudire la volonta ̀ del figlio Edo, stroncato da un melanoma a 35 anni, Elvo Tempia WGimX crea il Fondo Edo

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

2120

IIIIIII B I L A N C I O  S O C I A L E  2 0 1 7

45447.600 ore.15 volontari hospice gattinaraProgetti di ricerca scientifica Pro-teus donna e Andromeda47 ospedale di Biella13 ospedale di Novara 8 ospedale di Vercelli 12 ospedale di Verbania8 ospedale di Domodossola

TRASPORTII trasporti vengono effettuati conauto del Fondo Edo Tempia, chesono state donate da Enti o acqui-state con il ricavato di iniziative deivolontari o sponsorizzate da aziendee privati. Dati anno 2017Trasporti effettuati 1.628(di cui 169 fuori provincia e regione)Ore di servizio 4.987Chilometri percorsi 86.705 Pazienti assistiti 156Numero dei comuni toccati dalservizio 49VOLONTARIATO DI PROMOZIONE

Organizzazione e realizzazione diiniziative per la raccolta fondi.Delegazione Biella 18Delegazione di Cossato 27Delegazione di Trivero-Ponzone 8Delegazione di Santhià 11Delegazione di Varallo 2Gruppo “Tutti insiemeper la vita” 10

SUPPORTO A UFFICI E PROGETTICollaborano 28 volontari (uffici, la-boratorio di genomica, ambulatori,gruppi di socializzazione e gruppiauto-mutuo aiuto per l’elaborazionedel lutto).

COLLABORAZIONI ISTITUZIONALIRete Oncologica PiemonteseAsl BiellaAsl VercelliAsl NovaraAsl VcoFavo (Federazione Associazioni Vo-lontariato in Oncologia)