LA SPADA NELLA ROCCIA COME I SUMERI DISEGNIAMO CON … · 2019. 2. 2. · fuori il pupazzo di neve...

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e altro ancora… INVERNO E’ … C’ERA UNA VOLTA … LA SPADA NELLA ROCCIA COME I SUMERI DISEGNIAMO CON GAUDÌ POESIA CALLIGRAMMI e altro ancora …

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e altro ancora…

• INVERNO E’ …

• C’ERA UNA

VOLTA …

• LA SPADA

NELLA ROCCIA

• COME I

SUMERI

• DISEGNIAMO

CON GAUDÌ

• POESIA

• CALLIGRAMMI

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In questo numero….

INVERNO E’… pag. 3

Spettacolo teatrale pag. 20

Come i Sumeri

pag. 25

NEL MONDO

DEL GIALLO pag. 32

pag. 32

Calligrammi

pag. 34

Leggendo leggendo

C’era una volta …

pag. 19

pag. 27

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Classe Prima A

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L’INVERNO OGNI INVERNO IO GUARDO DALL’INTERNO LA NEVE CHE CADE A TERRA LIEVE. A TERRA SI FORMAVA IL GHIACCIO E UN BAMBINO FACEVA IL PAGLIACCIO. C’ERA UN GRAN GELO SEMBRAVA GHIACCIATO ANCHE IL CIELO. IL PUPAZZO AVEVA LA SCIARPA INSIEME AL CAPPELLO, SI SENTIVA UN SUONO D’ARPA VICINO AL’ALBERELLO. IN MONTAGNA GLI SCIATORI SULLE PISTE INNEVATE SEMBRAVANO CONQUISTATORI DELLE MONTAGNE INCANTATE. M. Santilli

L’INVERNO FREDDO L’inverno freddo è alle porte e le giornate diventano corte. Tutto quanto si copre di neve che scende a fiocchi lieve lieve; tutti gli alberi diventano spogli, i bei fiori più non cogli e nell’aria c’è quell’atmosfera, che ti accompagna fino alla sera. Finalmente si va a pattinare ed i dolcetti si posson mangiare. Il fiato condensato esce dalla bocca, è bello, anche se non si tocca. In giardino si va a giocare, pupazzi di neve cominciano a spuntare, la guerra di neve è cominciata: attenta, puoi finire congelata! Ludovica L.

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I DANNI DELL’ INVERNO Anche quest’ anno è arrivato Capodanno. È iniziata la nevicata, ci sarà una bella serata. Fuori dalla finestra tutti a guardare i fiocchi a imbiancare la gelata maestra. Un bambino ciccione si mette il maglione e... sciando, rotolando… va addosso ad Armando. Armando arrabbiato e stordito diventa un pupazzo di neve tutto pazzo e… beve. Matilde P.

L’INVERNO

D’inverno

cade la neve

all’esterno.

La guardo, la tocco

e formo un blocco

che ha la forma di un cocco.

Il cocco mi ricorda il mare

dove vado sempre a nuotare.

Mi piace l’inverno,

perché arriva il Natale,

per le cene dal clima regale.

Dopo Natale c’è Carnevale

e io mi travesto da animale.

L’inverno non è la

mia stagione preferita,

ma ne approfitto per

giocare sempre con Anita.

Il 20 marzo

è l’ultimo giorno d’inverno

e io torno all’interno.

Olivia Marjane D. L.

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INVERNO Si avvicina l’inverno, ma questo non vuol dire che sta arrivando l’inferno. Scenderà la neve dal cielo e coprirà la terra col suo velo, si illumineranno gli abeti e tutti saranno più lieti. Sta arrivando il Natale e poi arriverà il Carnevale. Corrono tutti come pazzi sembrano dei ragazzi. Gelano i palazzi che tra le montagne non trovano spazi. Tutti hanno il raffreddore e chiamano il dottore. Sono tutti ammalati e vengono coccolati . Marco Z.

IL NATALE

Natale, Natale porti regali

ed un freddo bestiale. Ma le luminarie stradali

e lo spirito del Natale fanno apparire su tutti i visi

grandi sorrisi. Dolce Natale, tu ci riporti

a tutto ciò che vale Oh Natale,

che sei d'inverno, io all'interno

guardo i fiocchi cader dal cielo come gnocchi.

Guardo i pacchi con dentro i balocchi mentre sgranocchio un paio di baiocchi.

Alessandro M.

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L’INVERNO E' BELLO L'INVERNO E' BELLO SE HAI UN ALBERELLO. TUTTI IN CASA A MANGIARE A STUDIARE E A GIOCARE. FUORI IL PUPAZZO DI NEVE DOLCE, CARINO E LIEVE. IO CORRO SUL GHIACCIO E PURTROPPO MI ROMPO UN BRACCIO. HANNAH CORRE PER LA VIA E SALUTA LA ZIA. IO GUARDO FUORI DALLA FINESTRA E VEDO LA MIA MAESTRA. TUTTI I GRANDI DAVANTI AI CAMINI, E I BIMBI NEI LORO LETTINI. LE LUCINE COLORATE, SI ACCENDONO E SI SPENGONO DISPERATE!

Nicole

INVERNO SCRIVO INVERNO SUL MIO QUADERNO, METTO IL CAPPELLO E PRENDO L’OMBRELLO. IL GHIACCIO E’ BRILLANTE COME UN DIAMANTE E MI CONGELO IN UN ISTANTE, CON LA MIA MENTE VOLO DISTANTE. LA NEVE CHE CADE, RICOPRE LE STRADE. IL VENTO E’ POLARE E MI DEVO SCALDARE. I MIEI PENSIERI VOLANO AL NATALE PER UN GIUSTO FINALE. CON MAMMA PAPA’ E MIO FRATELLO SPERO IN UN ANNO ANCOR PIU’ BELLO!

Alessandro S.

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L’INVERNO ALLE PORTE Nel parco le piante spoglie hanno perso tutte le foglie. Troppo freddo per giocare meglio a casa a studiare. Arrivano i primi fiocchi: i bambini non credono ai loro occhi; Spuntano pupazzi di neve, mentre la neve cade lieve. Gli animali si rifugiano nelle tane, mentre l’acqua ghiaccia le fontane. Non vogliono uscire i bambini, preferiscono stare accanto i camini. Poi arriva il Natale e tutti felici si festeggia con gli amici. Un panettone condiviso regala sempre un sorriso. Aurora S.

FILASTROCCA DELL’INVERNO Il buio arriva presto e fa subito fresco, perché il sole è stanco e la neve che cade rende tutto bianco. I bambini, dopo una lunga sciata, adorano bere una calda cioccolata. Il Natale è passato e tanti regali ha portato. Il vento, le nuvole ha trascinato e il cielo tutto bigio è diventato. In città le strade son ghiacciate e le giacche vanno subito indossate. Sull’albero le luci colorate ancora per poco saranno illuminate. Le vacanze stanno per terminare e tra poco i compagni di scuola si potranno riabbracciare. Aurelio T.

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NATALE SPECIALE In inverno non esco all’esterno, mi metto la sciarpa e suono l’arpa; poi arriva il Natale dove tutto è speciale e i bambini buoni riceveranno tanti doni. L’ambiente si colora di bianco velocemente e, se sono gentile, a Natale, mi ritrovo in montagna a sciare. Mentre sto decorando l’albero con un calzettone arriva mio padre mangiando una fetta di panettone. Infine se ricevi dei regali si trasformano in minerali. Francesco M.

L’INVERNO

È arrivato l’inverno

che per molti è un inferno,

ma per me è un paradiso,

me lo leggi sul viso.

E mentre la neve

cade lieve,

io resto all’ interno

perché non voglio affrontare

i pericoli dell’inverno.

Voglio costruire un così alto pupazzo

da sembrare un pazzo.

Palle di neve voglio lanciare

mentre gli avversari

provano a scappare sul prato

ormai completamente innevato.

E ora, casa devo tornare

perché la neve nelle scarpe

è riuscita a entrare.

Leonardo P.

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BUON NATALE L’inverno una stagione triste può sembrare, ma tante meraviglie riesce a mostrare: stare al calduccio con gli amici è una delle tante cose che rendono felici. Io adoro accendere il camino e giocare con mio fratello a nascondino; amo anche rotolarmi nel letto e pensare alla neve che scende sul tetto. All’inizio dell’inverno c’è Natale, la mia festa preferita, a dir poco speciale. È pazzesca la sua magia, ti rapisce e ti porta via, e per chi aspetta Babbo Natale, non c’è occasione più eccezionale. L’importante, però, è non farsi trovare, altrimenti Santa Claus si potrebbe spaventare: e allora tutti presto a dormire. Da dolci sogni lasciamoci cullare, così al mattino saremo pronti a festeggiare… BUON NATALE!

Anita B.

INVERNO

Quando l’inverno

si trasferisce all’esterno

inizia

l’atmosfera natalizia.

Il Natale

è davvero speciale

e il calore,

in questa stagione,

è un grande valore.

La neve

cade lieve

e il fuoco

arde nel camino come un cuoco.

Fuori è tutto avvolto in un abbraccio

freddo e bianco come il ghiaccio.

La mia casa addobbata

sembra un fiore,

pieno di colore,

pitturato da un evidenziatore.

Agata B.

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IL NATALE

Questo inverno è un po' speciale fa già rima con Natale.

Tanta neve sopra al tetto cade lieve sul vialetto.

Tanti addobbi sull’ alberello lo rendono molto bello. Tutt’ attorno tanti doni

per i bimbi sempre buoni.

Attorno al fuoco c’è già il cuoco

e quando il vino vien servito vien da tutti assai gradito,

e il torrone dolce e nocciolato

lo zio golosone se l’è mangiato.

Giona S.

UNO STRANO INVERNO È ARRIVATO L’INVERNO, AL MATTINO SI GELA E STAREI ALL’INTERNO MA CON IL LUME DI CANDELA. VADO A SCUOLA E IL NASO MI COLA MI SENTO COME UNA BESTIOLA CHE SI SENTE MOLTO SOLA. FINALMENTE UN CALORIFERO CHE MI RISCALDA TUTTO QUANTO, MA C’È UNA BOMBA DI GAS SOPORIFERO: MI DISPIACE TANTO TANTO! DEVO USCIR DI NUOVO FUORI E AFFRONTARE FREDDO I DOLORI MENTRE SCAPPO VERSO CASA VISTO CHE LA SCUOLA DAL GAS È INVASA. FINALMENTE ARRIVA IL NATALE, SCENDE LA NEVE COI FIOCCHI GRANDI E LA VOGLIA DEI REGALI SALE E NE ARRIVANO TANTI TANTI. FINITA LA SCUOLA VADO A SCIARE MA PRIMA GLI SCI DEVO FAR LISCIARE PER NON CADERE E SBATTERE IL SEDERE.

Vittorio J.

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L ‘INVERNO

Vedo dei bambini

che giocano nella neve e si vogliono tutti tanto bene,

preferisco sciare anziché rotolare

ma tra una seggiovia e una funivia

divento un pupazzo proprio pazzo.

Vedo fuori dalla finestra i fiocchi e penso agli gnocchi.

I miei amici dicono che l’inverno

è un inferno per colpa dei bambini che passano nei camini

dopo avere giocato con lo slittino…

tutti nel proprio lettino.

Silvia B.

IL PINGUINO

IL PINGUINO FURIO

MANGIA UN MANDARINO

NEL BUIO.

IN MEZZO ALLA NEVE

TROVA UN BASTONE

MOLTO BREVE

A FORMA DI PANETTONE.

QUANDO TORNÒ A CASA PENSÒ,

COME OGNI NATALE,

CHE CI FOSSE LO ZIO ALE,

MA NON C’ERA.

ERA FUORI AD ASPETTARE

CONGELATO NEL GELO,

POI LO AVVOLSE CON UN VELO.

UNA SCIARPA

E GLI MISE UNA SCARPA

E SI RIPRESE

COME FA OGNI MESE.

Victor F.

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IL NATALE

Per me il Natale, è fatale. In quella stagione, sogno sempre la neve, che canta una canzone, azionata dalle leve. Sento che l’inverno è arrivato all’interno, perché la legna insegna al camino ad essere piuttosto caldino. Il mattino dopo trovai la mia sciarpa sotto ad una scarpa e quindi abbraccio, fredda come il ghiaccio, il mio fratellino dandogli un regalino. Hannah G.D.V.

LA VIGILIA DI NATALE

Il giorno della vigilia di Natale ci fu una festa molto richiesta, con tanto di cena piuttosto piena e con tanto amore accompagnato dal calore, presi carta e penna e disegnai una renna. Andai ad addobbare il mio alberello che chiamai subito Antonello, presi un festone, poi un calzone e infine mi affacciai alla finestra e vidi una stella proprio bella. Hannah G.D.V. Classe Quinta C

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POESIE: classe Quinta C UN ESERCITO DI PUPAZZI DI NEVE: classe Prima A

INVERNO

E’ inverno inoltrato Col suo manto argentato. E mentre fuori nevica a dirotto Io so che il Natale arriverà come un botto. E mentre i ragazzi creano pupazzi di neve Io sono a casa ad osservare la neve. E anche se fuori sembra già notte Io non smetto di pensare alla mezzanotte. Io mangio il pandoro E nel frattempo tutti cantano in coro. Non vedo l’ora che arrivi il Natale Perché per me è molto speciale. La mamma cucina l’arrosto E il gatto cammina Al suo solito posto.

Renato F.

FILASTROCCA DELL'INVERNO

Cade la neve sulla strada ed io e la mia famiglia speriamo

che l'auto vada. Cade la neve sopra ogni cosa,

non c'è più niente di color rosa. La neve cade sui tetti

ed è molto fredda l'acqua dei rubinetti. L' inverno fa triste la gente

perché non c'è la forza di fare niente. La neve cade dentro i cortili

e anche sui sedili. Scende la neve come fiocchi di neve

mai se è troppa usiamo lo spazzaneve. L' allegria dei ragazzi

che fanno dei pupazzi ben cappucciati

e ben coperti faranno il pane

per il cane.

Ythan B.

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IN MONTAGNA… A La Thuile il color bianco candido della neve mi incantava. Alcune persone gustavano il loro gelato. Le montagne innevate svettavano contro il cielo, di color rosso e giallo, senza nuvole. Bevevo la mia cioccolata, molto zuccherina. Le case non erano come in città, parallelepipedi alti, ma erano degli edifici col tetto triangolare e spiovente. Salii in auto e arrivai nel bosco. Ad un tratto sentii i cespugli che si muovevano: probabilmente era un animale. Presi un pugno di neve e la feci cadere dolcemente a terra. Questa è stata proprio una bella passeggiata. Virginia S.

IN CITTA’… Era sera, arrivati in piazza Duomo ci apparve subito un immenso albero di Natale tutto illuminato da luci blu scuro e decorato con numerose palline d’argento. Si percepivano molte voci e strilli. Alcune persone lanciavano degli elicotterini e quando li tiravano si sentiva uno schiocco. Il Duomo era bianco, molto imponente e il cielo era blu oltremare: il contrasto creava un’atmosfera strabiliante. Passammo davanti ad una bancarella di pesce e sentimmo un odore sgradevole. Alzando lo sguardo vidi la statua di Vittorio Emanuele. Sentii un fruscio di ali e scorsi uno stormo di piccioni in volo. Poi la voce della mamma mi disse di andare, allora sono salito sulla bici e sono tornato a casa. È stata una splendida serata. Filippo L.

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IN CITTA’…. Durante le vacanze natalizie sono andato in centro. Accanto al Duomo ho notato dei militari vestiti con le loro tute mimetiche di color verde pallido. Ogni giorno, in piazza Duomo, c’è una gran quantità di gente, attirata dall’albero natalizio, dalle lucine luminose e palline colorate, e soprattutto dalla sua altezza che sembra toccare il cielo. Poiché avevo appetito siamo andati a mangiare da Mc Donald e c’era una fila lunghissima. Nel locale si sentiva un profumino invitante di panini e l’odore zuccheroso di patatine fritte; su uno scaffale, i giochini di Spiderman attirarono la mia attenzione. Dopo siamo andati al cinema e c’era meno confusione. Ritornando a casa, siamo passati da una gelateria deliziosa e gradevole.

Andrea S.

IN CITTA’… A Scalo Milano, subito, all’entrata si vede un albero bianco candido di neve e di fronte ci sono tanti negozi. Siamo in centro di Scalo e vedo un’immensa tenda, in basso si aprono molti ristoranti. Più in fondo si trova una pista di pattinaggio, bella fredda, di color grigio chiaro. Tutti i tubi sono ghiacciati e di forma rettangolare. È stata una piacevole passeggiata.

Lukas

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IN MONTAGNA … Sceso dalla funicolare, la prima cosa che percepii fu l’aria di montagna così fresca e leggera… Sentii pure il gradevole odore di polenta e salsicce provenire da un bar. Indossai gli sci, mi diressi verso la seggiovia e subito udii il rumore assordante causato da tutti i turisti e sciatori. Mi misi in fila. Arrivato il mio turno salii, con i miei compagni di sci. Immediatamente mi apparve un bellissimo panorama: le montagne con le vette innevate sembravano toccare il cielo. Mi venne voglia di mangiare la caramella che la mamma mi aveva dato, la misi in bocca e assaporai il suo gusto zuccherino. Subito dopo, notai una collinetta di neve, con una conca, al cui interno era l’erba a dominare. Arrivati alla stazione della seggiovia, siamo scesi e abbiamo sciato.

Filippo C.

IN MONTAGNA … Presi l’ovovia, arrivai su. La neve candida mi fece sprofondare, la toccai: era fredda e mi gelai le mani. Mi misi gli sci, scesi e vidi un sacco di persone che sfrecciavano davanti a me ed alcuni caddero perché andavano troppo veloci. Una fila di alberi verdi svettava verso il cielo. Il sole abbagliava facendo cadere i suoi raggi gialli, biondi, sulla terra. In paese, gli alberi caduti a causa di una tempesta emanavano un odore sgradevole. Il rumore assordante delle auto non mi faceva sentire quello che mi diceva la mamma. L’ultimo dell’anno, di sera, prendemmo la motoslitta, salimmo al rifugio e ci fermammo a mangiare. Io ordinai la salsiccia e il suo odore mi invitava a mangiarla; le patate avevano un gusto dolce, aromatico, dato dal rosmarino. La carne era di colore scuro, bruciacchiato, però aveva un sapore squisito infatti la finii tutta e mi venne voglia di prendere il bis o anche il tris. Finito di mangiare ripresi la motoslitta, la luce dei fanali abbagliava, per illuminare la strada. La velocità ci fece sfrecciare davanti a tutti. Quando arrivai a casa chiesi al papà di rifare il viaggio con la motoslitta, ma era troppo tardi. Questa vacanza mi è piaciuta molto.

Leonardo M.

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IN CITTA’… Ero uscito di casa, di sera. Il cielo era di color rosa tenue per il tramonto. Ci siamo fermati poco distanti dal Duomo, quando vedemmo Barbara, l’amica di nostra madre e nostra insegnante di Inglese.. La mamma si è messa a chiacchierare con lei mentre io e Pachi abbiamo iniziato a correre per non annoiarci. La mamma capì che io e Pachi volevamo muoverci perché il cielo adesso era nero lucido e le stelle sembravano bianchi pallidi puntini. Ci fermammo a guardare un palazzo con delle decorazioni: un cervo sulla neve, una ballerina, ecc. …. Il palazzo «cantava», lo sfondo dei disegni era blu e fucsia, e questi colori risplendevano nella notte. Però i commenti delle altre persone e la mia fame rendevano difficile ascoltare e guardare. Allora Barbara ci portò in un posto, che per arrivarci devi sopportare il silenzio assoluto: silenzio perché devi passare da un vialetto deserto, triste, senza luci, del tutto desolato. Arrivati nel posto indicato da Barbara, vidi una Creperia, con poca gente, ma arredata con oggetti di tutti i tipi, antichi e moderni. Ci accomodammo in un posto da cui si vedeva che cosa c’era fuori. Sopra di noi c’era un cavatappi antico. Ci diedero il menu e ordinammo le nostre crepes. Passati dieci minuti ci portarono le crepes Barbara stava già gustando la sua, seguita da mamma da me e da Pachi. Chiudemmo così la nostra serata.

Luca L.

IN MONTAGNA … Ero a Milano. Partimmo per la montagna. Passammo accanto ad un lago di color oltremare. Dal lato opposto della strada un muro grigio-metallico faceva da protezione per non entrare nel bosco, anche se, pensai, sarebbe stato bello entrarci. Il verde brillante degli alberi mi incantava e notai quanto era luccicante quel bosco. Arrivata in paese vidi tutti i lampioni decorati per il Natale. La mattina seguente mi svegliai allegra, peccato che mia sorella Livia non fosse del mio stesso umore. Sul divano trovai i vestiti da sci: una tuta nera e la giacca blu. Sulle piste i miei meravigliosi sci toccavano la neve bianco-candido, era una sensazione meravigliosa, ma…mi mancava il mio cavallo. Quando scio faccio una pausa e vado al bar. Il locale è sempre caldo e affollato. Prendo una cioccolata calda che ha un sapore squisito: metà amara e metà dolce. La cioccolata mi riscalda e mi dà energia per riprendere a sciare, perché ovviamente fa freddo mentre si scia. Vorrei fare queste attività ogni giorno, senza dimenticare il mio cavallo.

Vittoria T.

Classe Terza B

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CAPITAN BURRASCA, IL

RE DELL’ ACQUA

C’era una volta un

coraggioso capitano di nome Burrasca che navigava per i mari con la sua ciurma sul suo grande veliero. Capitan Burrasca solcava le acque in cerca di sua figlia Prosperina che era stata trasformata in una sirena dei mari da una strega che le aveva fatto un incantesimo. Durante una notte buia e tempestosa, il veliero fu inghiottito dalle alte onde.

Capitan Burrasca stava per affogare quando un branco di sogliole si unirono a formare un grande tappeto volante che condusse il capitano alla città dei pesci, in fondo al mare. Proprio lì Capitan Burrasca vide sua figlia che viveva felice e la poté riabbracciare. Capitan Burrasca venne incoronato da tutti i pesci del mare “Re dell’Acqua” e venne così premiato per il suo amore e il suo grande coraggio. Riccardo T. 3°A

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Il giorno in cui siamo andati a teatro era mercoledì diciannove dicembre. Siamo andati a vedere il musical-rock La spada nella roccia al teatro Carcano a largo Crocetta vicino alla nostra scuola. Mi sono piaciuti due personaggi: Kay, il fratello maggiore, e Morgana. Mi è piaciuto anche il teatro e il palco. Mi sono sentito benissimo anzi, molto bene. (Gaetano) Quando siamo entrati, la maestra Laura è andata a prendere i biglietti per il teatro. Poi ci siamo messi in coda. Finita la coda, abbiamo dato i biglietti alla signora davanti a noi. Quando siamo entrati ci siamo resi conto che era affittato dalle maestre. Dopo tanti minuti di attesa il tendone si è aperto e c’era Mago Merlino che ci ha detto che stava per iniziare la storia di Re Artù. Poi è cambiata la scenografia. Dopo lo spettacolo siamo andati fuori e ho detto alla maestra i miei personaggi preferiti: Mago Merlino, il gufo e Re Artù. È stato bellissimo. (Francesco) Abbiamo visto Re Artù. Mi sono sentito felicissimo, le sedie erano comodissime. C’erano degli attori molto divertenti e c’era molta musica. Avevano dei costumi stranissimi e il mio personaggio preferito era Kay quando doveva sollevare l’incudine con la testa. (Alessandro)

Spettacolo teatrale

Al

Teatro carcano

Dicembre – gennaio 2019 n°5

Quando è apparsa Morgana, Nina aveva paura e mi ha abbracciata. Alla fine dello spettacolo ho scoperto che Kay aveva un microfono per parlare in un modo diverso. Mago Merlino ci ha detto che la spada nella roccia esiste veramente. Mi è piaciuto. (Anna)

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I miei personaggi preferiti sono stati Artù, Kay e Merlino. Mi ha fatto ridere quando Kay ha provato a sollevare l’incudine. Mi sono divertito tanto. (Nicolò) Il protagonista si chiamava Artù. Prima Artù era un neonato, poi è cresciuto. Ho visto che cantavano e ballavano. Mago Merlino aveva un gufo e le streghe avevano un corvo. Alla fine Ginevra e Artù si sono innamorati. (Sithila) Mi sono divertita giocando con la sedia. Alla fine volevo parlare e abbracciare Artù ma è sparito. I miei personaggi preferiti erano Re Artù e Ginevra. (Lila) Mercoledì 19 dicembre siamo andati al teatro Carcano. Ho visto degli attori. Mi sono piaciute le streghe e Kay. Ero felice. (Nina)

Spettacolo teatrale al Teatro carcano

Dicembre – gennaio 2019 n°5

Il diciannove dicembre siamo andati al Carcano e ci siamo andati a piedi. Faceva molto freddo e quando siamo arrivati c’era una coda lunghissima. Quando siamo entrati c’erano tantissime poltrone comodissime. A un certo punto Kay, ha provato a sollevare l’incudine con la testa, ma l’ha sbattuta sulla pietra. Il personaggio che mi piaceva di più era Kay e una delle parti che mi è piaciuta di più è stata quando le streghe avevano rubato la spada a Kay e lui le rincorreva dalla parte sbagliata. Il pezzo che mi è piaciuto di meno è stato quando Artù si sposava con Ginevra. Mi piacevano molto Merlino e il suo gufo. Ogni tanto Kay andava a sbattere contro le scale e le streghe facevano dei balletti e cantavano. Le streghe vivevano in una grotta. Alla fine i personaggi ci hanno salutato. (Leone) I miei personaggi preferiti erano le streghe, quando combattevano con Merlino, e Ginevra. (Zaira)

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Dicembre – gennaio 2019 n°5

I miei personaggi preferiti sono stati Mago Merlino, Morgana, altre streghe e Kay. Le mie scene preferite sono state quando Merlino e Morgana hanno combattuto e quando Kay non riusciva a sollevare l’incudine. Mi sono sentita molto emozionata ed è stato bello. (Beatrice) Mi sono sentito bene. I personaggi della Spada nella Roccia sono divertentissimi. C’erano pure delle marionette. (Mario) Appena siamo entrati mi è battuto

fortissimo il cuore. Mi è piaciuto tanto Mago Merlino. Ho visto i protagonisti cantare, ballare e dire delle battute. Le poltrone erano molto comode, gli attori erano molto simpatici e divertenti. Mi ha fatto molto ridere Kay quando ha provato a sollevare l’incudine con la testa. (Jacopo) Quando è iniziato lo spettacolo ero felice. Mi è piaciuto molto Re Artù e mi sono piaciuti anche i pupazzi. Alcune volte cantavano. Le sedie erano molto comode. (Cecilia)

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Dicembre – gennaio 2019 n°5

Le sedie erano comode e cantavano bene. Mi sono sentito bene e mi è piaciuto. (Samy) C’erano Artù, Ginevra, Merlino e tre streghe. C’era anche Kay che faceva ridere tantissimo. Artù e Ginevra si erano innamorate e le streghe avevano anche un corvo. Ballavano, cantavano ed è stato lo spettacolo più bello della mia vita. (Sharon) Mi sono piaciute le canzoni e mi sono sentito felice. Le sedie erano abbastanza comode. Gli attori cantavano e ballavano. Insomma, è stato bello. (Leo) Il mio personaggio preferito era Kay. Le poltrone erano scomode. Appena siamo entrati avevo una maestra davanti, poi abbiamo fatto cambio così vedevo meglio. Avevamo i biglietti in mano. Il diciannove dicembre era quattro giorni dopo il mio compleanno. (Edoardo)

Le cose che mi sono piaciute di più sono state le streghe e Kay quando voleva trasportare il masso con la testa!!! Mi sono sentita molto emozionata e felice, ho visto due uccelli divertenti, c’era tantissima gente ma quando siamo usciti... non c’era più nessuno! (Sofia)

Classe Seconda C

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Il mio personaggio preferito è stato ARTÙ. Da piccolo fu nascosto da Mago Merlino, che lo fece adottare da re Hector per proteggerlo da tutti i cavalieri che lo volevano uccidere. E’ alto, i capelli castani, il viso ovale, gli occhi scuri, la pelle chiara. Indossava una camicia bianca, i pantaloni verdi, le scarpe arancione chiaro. Sul braccio aveva una protezione di cuoio. Anche la cintura era di cuoio con delle finiture argentate a punta. Alla fine dello spettacolo ha indossato un mantello rosso e una corona dorata sulla testa. Artù era un cavaliere buono, generoso e leale nei confronti di Kai: il fratello adottivo. Solo alla fine re Hector gli rivela la sua identità: era figlio di Re Utther Pendragon, e per diritto di nascita re d’Inghilterra.

Achille Bev.

L’attore che recitava la parte di MAGO MERLINO era abbastanza alto e magro. I capelli lunghi, neri e lisci erano in parte coperti dal cappello blu a punta. Aveva il viso ovale con la barba corta e nera, gli occhi scuri. MAGO MERLINO indossava un mantello all’esterno bianco e dentro blu, la camicia blu, i pantaloni verdi e calzava degli stivali di cuoio marroni. Dal collo pendeva un ciondolo color oro con un cerchio verde. In mano portava un bastone magico. Mago Merlino proteggeva Artù, il figlio segreto di Uther Pentragon, era un mago potente, buono, generoso e intelligente.

Achille Bet.

Dicembre – gennaio 2019 n°5

Nicolò B.

Achille Bev.

Classe Terza D

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Abbiamo sperimentato un laboratorio di

scrittura cuneiforme attraverso lo studio

dei caratteri utilizzati dagli antichi Sumeri.

Questo sistema di segni

serviva per contare e indicare

le tipologie di merci che venivano portate al tempio e destinate

al pagamento delle tasse.

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Occorrente: - una confezione di Das - colori a tempera - un bastoncino di legno Abbiamo riprodotto le tavolette di argilla seguendo questa procedura: • stendere il Das colorato con un

mattarello • incidere con il bastoncino sulla

base ancora umida, segni a forma di triangolo o piccoli cerchi

• asciugare la tavoletta all’aria o vicino ad una fonte di calore. Classe Quarta A

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Mercoledì 21 novembre, insieme ai nostri compagni e alla nostra insegnante Maria Luisa, siamo andati a visitare la classe 3°E della scuola di Majno, in via della Commenda, per realizzare un collage utilizzando la tecnica di un famoso architetto catalano Antonì Gaudì

Appena entrati nella scuola Majno, la segretaria ci ha avvisati che la 3°E si trovava al primo piano, in fondo a destra. Entrati nell’aula la professoressa Roberta Grossi ha fatto accomodare ciascuno di noi accanto a un ragazzo o una ragazza della scuola Secondaria.

Arrivato là mi sentivo fuori luogo e non sapevo che cosa fare. Dopo un po’ la professoressa ci ha fatto vedere un video in cui gli oggetti si muovevano, le finestre diventavano tartarughe e il tetto diventava una lucertola multicolore. Inizialmente, in quel video io non ho capito niente. La professoressa, intuendo che il video era incomprensibile per noi, ci ha spiegato che Gaudì sapeva trasformare piastrelle e vetri rotti in opere d’arte con la tecnica del trencadís, che consiste nell’accostare tanti pezzi di vetro e ceramica, uno vicino all’altro, e coprire tutto lo spazio possibile.

Immagine dal video Love Casa Battló, che mostra la costruzione come se fosse un essere vivente, mettendo in evidenza la straordinaria fantasia di Gaudí.

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TECNICA: TRENCADÍS (dal catalano trencar, rompere)

È una tecnica decorativa, inventata da Gaudì, che consiste nella applicazione di frammenti e scarti di ceramica o pezzi di vetro, tagliati in modo irregolare per ricoprire una superficie.

Sul banco dei ragazzi di 3°E abbiamo trovato un foglio con un disegnato un animale, che poteva essere una tartaruga, un pesce, una lucertola, e noi dovevamo attaccare sul nostro animale dei pezzetti di carta, che i ragazzi avevano ritagliato da giornali e riviste, prima che arrivassimo. I collage sono venuti benissimo e quando abbiamo finito il lavoro ci siamo intrattenuti a socializzare e scherzare con gli alunni della Secondaria. È stata una bella esperienza, ma allo stesso tempo, un po’ complicata. Siamo stati felici si aver conosciuto gli studenti di 3°E e speriamo di ripetere una visita simile, prima che termini l’anno scolastico, perché abbiamo potuto apprezzare un artista come Antonì Gaudì e sperimentare la tecnica del collage. Umberto T. Alessandro L.S. Ettore F. 5°A

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Lunedì 26 novembre, la classe 5°B ha effettuato un’uscita didattica alla scuola Secondaria Luigi Majno, nella sua sede di Porta Romana. Lì ci hanno accolto i ragazzi di 3°B, con la loro insegnante di Arte; ogni bambino ha scelto un ragazzo di Terza per svolgere un’attività artistica con la tecnica del collage. L’insegnante ha appeso i disegni per decorare la scuola in occasione dell’open day che si è svolto l’11 dicembre scorso.

Maria Vittoria V. 5°B

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CHE FURTO SARÀ ?

CONDIZIONI ATMOSFERICHE

era .... una notte buia e tempestosa

COMPARSA DEL

PROTAGONISTA

quando l’ispettore Magretti

LUOGO DEL FURTO entrò nello studio di

un famoso avvocato ATTEGGIAMENTO

DELL’INVESTIGATORE

teneva… la pipa incollata alle labbra

DESCRIZIONE DEL LUOGO vide… la stanza tutta sotto-sopra

L’ENIGMA

era sparito ………………….

DETTAGLI IMPORTANTI

la sua attenzione

fu attirata da…

un’orma di scarpa

infangata

LUOGO DEL FURTO

entrò nello studio di un famoso

avvocato UN EVENTO INASPETTATO all’improvviso udì… un miagolio agghiacciante

ISTRUZIONI PER INDAGINI disse senza

fare una piega controlla l’alibi del

giardiniere UN FATTO DETERMINANTE squillò il telefono e

una voce minacciosa

disse…

abbandonate le indagini

UNA PROVA

aveva riconosciuto

la voce della nipote della vittima

SOLUZIONE

Il movente risultò essere questo:

IL COLPEVOLE VOLEVA A TUTTI I COSTI…

DICEMBRE – GENNAIO 2019 n°5

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Era una notte buia e tempestosa e l’ispettore Magretti, con atteggiamento piuttosto nervoso, teneva la pipa attaccata alle labbra, quando gli arrivò una telefonata dell’avvocato Rossi, un avvocato famosissimo. L’avvocato lo pregò di correre in studio, che era presso la sua abitazione, perché erano stati rubati dei fascicoli. Quando l’ispettore arrivò trovò un gran disordine e orme di scarpe infangate. Per prima cosa, l’ispettore chiese se delle piante si occupava un giardiniere e diede ordine di controllare l’alibi di quest’ultimo, il quale risultò di ferro siccome era andato alla recita teatrale della figlia.

DICEMBRE – GENNAIO 2019 n°5

All’improvviso squillò il telefono e una voce minacciosa disse all’avvocato di non dire nulla alla polizia. La voce era logicamente del criminale che non voleva essere scoperto e, proprio in quel momento, arrivò la giovane nipote dell’avvocato. “Ho lasciato la telecamera nello studio, penso aperta, mentre giocavo con le mie amiche a fare la cantante” disse la nipote. Tutti si guardarono e corsero a riguardare il video. Dalle immagini, l’ispettore Magretti riconobbe un noto criminale che aveva rubato i fascicoli, i quali contenevano le prove del fatto che la banda del famoso criminale aveva derubato una gioielleria. Alessandro L.S. 5°A

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Una poesia è… quando chiudi gli occhi e ti addormenti e le urla dei bambini senti. Poi li riapri velocemente, ti ritornano tante idee in mente e tutte le parole si trasformano in poesia che tutto il mondo vede. Sui libri sarà scritta e dai bambini anche letta. Sara M.

Una poesia é una persona

con un mantello bianco e rosa.

Una poesia è una galassia che non ha stelle ma ha parole

piene di gioia e tanti colori.

Una poesia è una foresta che ha tanti alberi che non

hanno frutti ma hanno idee. Virginia P.

Una poesia é quando su un mare di parole le rime

vengono baciate dal sole.

Una poesia é quando vai al largo ma non peschi niente

ma hai mille idee in mente. Maria Vittoria V.

Una poesia

é quando una parola illumina il foglio come i lampi illuminano il cielo.

Genevar M.

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Una poesia é quando l’armonia

diventa poesia. Le parole escono

di bocca dal poeta Non si sa

quando si ride. La poesia è estrema

ma la scrive un poeta. Andrea S.

Una poesia è quando ti trasmette felicità

e ti fa spiegare le ali dell’immaginazione.

Una poesia

è quando la leggi e ti sembra

di conoscerla già e infine voli nel mondo

dell’immaginazione. Emma C.

Una poesia è quando parla di amicizia importante come un raggio di sole. Una poesia e quando parla di gioia importante come le stelle che illuminano il cielo. Yumeth W.

Una poesia è quando dopo una giornata piovosa spunta il sole e insieme un arcobaleno di parole. Una poesia è quando il cielo ti riempie di gioia è grande come la felicità. Zehua H.

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Una poesia è quando entri nel paese delle meraviglie:

vedi parole che cadono e sembrano non finire mai.

Una poesia

è quando sei come le foglie sull’albero in autunno: è divertente come cadi dall'albero

vedi il mondo in una prospettiva diversa e quest’emozione sembra non finire mai.

Una poesia

è quando sei una margherita nei campi: è rilassante guardare fino all’orizzonte

dai suoi petali: la tua emozione è troppo forte,

ti senti volare.

Nina M.

Una poesia

è quando pensi alle parole che cadono dal cielo

come foglie, e diventano storie.

Cantano, saltano e corrono poi si posano sul foglio

e viaggiano per tutto il mondo.

Frida F.

Una poesia è quando dopo un lungo inverno, sboccia finalmente la primavera,

piena di piogge e di parole che bagnano i fiori

che diventano versi poetici.

Una poesia è quando un foglio diventa pieno di parole, come dopo che il manto bianco si è sciolto,

sbocciano finalmente i primi fiori.

Una poesia è quando dopo tanto ansia e impazienza,

si apre la porta ad un mondo nuovo, un mondo di gioia, allegria e fantasia,

dove tutto è possibile.

Nicolò D.

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Una poesia

è quando ci entri dentro, è sempre nuova

e originale ma è soprattutto immaginabile.

Una poesia

è quando tutti la immaginano diversamente

e tu la disegni come nessun altro.

Loris D.G.

Una poesia è quando perdi qualcuno

che ami tanto, ti senti battere il cuore

e arriva un insieme di strofe: puoi piangere, ridere o scherzare, ma niente lo può ricompensare.

Una poesia

è quando senti un’emozione, un presagio

o una sensazione di un pericolo come la notte che invece è un veicolo,

che ti dà un passaggio per il tuo cammino. Leonardo B.

Una poesia

è quando pensi a tante parole che scorrono infinite come un ruscello

nella tua mente.

Una poesia è quando trovi le parole giuste

e in quel momento ti senti un poeta.

Alessandro M. Classe Quinta B

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C’è una misteriosa pallina venuta da una fabbrichina

splende lucente durante tutte le nevicate.

È inverno e le cioccolate riscaldano il palato.

Quando viene la notte di Natale tu scendi dalle scale.

Niccolò

C’è un misterioso cappello di Natale che deve usare Babbo Natale perché il cappello dà la magia per volare e sognare. È inverno, tutti quanti si devono preparare con il loro cappello, a loro tocca aspettare che arrivi la star del Natale: Babbo Natale. Quando viene la notte di Natale manca solo una cosa da fare: scartare i regali di Babbo Natale!! Alessandro

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C’è una misteriosa calza in fondo al letto,

intanto Babbo Natale scende dal tetto.

È inverno e la neve scende e la calza pende.

Quando viene la notte di Natale dall’altra parte del mondo

festeggiano Carnevale.

Jacqueline

C’è una misteriosa calza di Natale

di dimensione paranormale; cucita da una sarta spaziale

sopra un focolare. È inverno e nel paesello

la calza appartiene a un bambinello

che l’ha messa in fondo al letto. Quando viene la notte di Natale

c’è un personaggio non snello che va nel paesello del bambinello e riempie la calzona con tanti doni.

Nicolò D.

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C’è un misterioso bagliore

che illumina la città e tutti si chiedono che cosa sarà?!

È inverno e il bagliore continua quando la notte di Natale

il bagliore si accende e illumina i cuori!!

Emma

C’è un misterioso fiocco di neve e si posa come una libellula. A quel punto mamme bambini papà Giocano Ridono Ballano dimenticandosi di tutto anche del sogno più brutto. È inverno ormai la neve ha ricoperto il villaggio e con sé ha portato i sogni di Natale. La mattina tutti aprono i regali e trovano meraviglie fatte con amore che colpiscono il cuore. Lucia

I calligrammi sono stati eseguiti dagli alunni di

5°B dopo aver letto quello nel libro Alice nel

paese delle Meraviglie e averne osservati alcuni di

Apollinaire e Faustinelli.

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Calligrammi dal libro

Alice nel paese delle Meraviglie (sopra)

di Apollinaire (a dx)

e di Faustinelli (su fondo nero).

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LEGGENDO LEGGENDO

Titolo: L'ODISSEA DI UN AUTORE Autore: Chris Colfer Illustratore: Brandon Dorman Casa Editrice: RIZZOLI Collana: La terra delle storie Anno di pubblicazione: 2016 Pagine: 504 Questo libro mi è piaciuto molto perché l'autore ha creato un nuovo mondo con i personaggi classici di fiabe famose come Cenerentola, Riccioli d'oro, Cappuccetto Rosso... lllll Andrea M. 5°B

Titolo: IL MAGO DI OZ Autore: L. Frank Baum Casa Editrice: EINAUDI - ET Classici Questo libro racconta la storia di una bambina di nome Dorothy. Era orfana e viveva con gli zii nella prateria del Kansas. Un giorno un ciclone si abbatté sulla casa di Dorothy e, quando la casa si sollevò, la ragazzina dormiva senza preoccuparsi di nulla. Si svegliò e si trovò in un paese in cui vivevano persone nane . Dopo aver scoperto l’esistenza del Mago di Oz si mise in cammino nella speranza di tornare a casa dagli zii, nel Kansas. Dorothy nel suo viaggio incontra altri personaggi (un leone, uno spaventapasseri e un uomo di latta) che credono di non avere il coraggio, il cervello e il cuore. Questa storia ci insegna che non c’è un posto migliore di casa tua. Dorothy si accorge del valore di casa sua solo dopo averla lasciata. lllll Matteo C. e Luca L. 3°B

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LEGGENDO LEGGENDO

Illustrazioni originali di William Wallace Denslow

Il primo personaggio che Dorothy incontra è uno Spaventapasseri. Lo Spaventapasseri era un uomo imbottito di paglia, messo nei campi per spaventare gli uccelli, e desiderava avere un cervello. Per guadagnarsi un cervello decide di andare con Dorothy alla Città di Smeraldo. Per arrivarci dovette superare molti ostacoli: un campo di papaveri soporiferi, un burrone, i corvi… Quando arrivò alla Città di Smeraldo, lui e i suoi compagni andarono uno alla volta davanti al terribile Mago di Oz per esprimere i loro desideri. Il mago di Oz, in realtà, non poteva dare un cervello allo Spaventapasseri e gli infilò nella testa una gran quantità di aghi e di spilli, al posto della paglia. Solo mettendosi alla prova lo Spaventapasseri capì che aveva il cervello, bastava esercitarlo e usare l’intelligenza. Abbiamo imparato che, anche se pensi di non riuscire a fare una cosa, ci devi provare e ce la farai. Questo libro ci è piaciuto. lllll Leonardo M. Alessandro G. Matteo P. Daniele P. 3°B

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Dicembre – Gennaio n°5

LEGGENDO LEGGENDO

Uno dei personaggi della storia, Il Mago di Oz, è un uomo di latta che non aveva un cuore. Questo personaggio un giorno si innamorò di una ragazza; la madre non voleva che si sposassero perciò chiese alla Strega Cattiva se poteva scagliargli una maledizione. Un giorno mentre tagliava la legna gli scivolò l’ascia di mano e si tagliò una gamba. Nei giorni successivi si tagliò il resto del corpo e diventò di latta, senza più un cuore. Un giorno, nel suo cammino si imbatté in Dorothy. Il Taglialegna latta le raccontò la sua avventura e decise di accompagnare Dorothy alla Città di Smeraldo dal Mago di Oz per chiedere un cuore. Lungo il cammino il Taglialegna di latta calpestò un insetto e si mise a piangere per il gran dispiacere e dimostrò anche amore per i suoi compagni, tanto che arrivò al punto di sacrificarsi per loro. Non era vero che non avesse un cuore, il problema era che non aveva, da tanto tempo, l’occasione per esprimere i suoi sentimenti. Questo libro è stato per noi divertente e interessante. Abbiamo imparato che se ci sembra di non avere una dote, bisogna solo mettersi alla prova. Questo libro lo consigliamo ad altri bambini. Pensate di non avere una capacità? Allora mettetevi alla prova! lllll Matilde C. Margherita D. Clotilde S. Vittoria T. 3°B

Il libro racconta la storia del viaggio che Dorothy compie per ritornare nella sua casa nelle grandi praterie del Kansas. Dorothy, durante il tragitto verso la Città di Smeraldo, incontra tre personaggi, fra cui l’ultimo è un Leone che crede di essere un codardo. Ha il pelo di color giallo topazio e la sua criniera è giallo ocra. Durante l’avventura il Leone scopre di non essere senza coraggio. Quando si batte contro i tigrorsi è molto valoroso. Dopo grandi difficoltà, Dorothy e i suoi amici, finalmente, arrivano alla Città di Smeraldo dove vive il grande Oz, che chiede loro di eliminare la Strega Cattiva dell’Est. Dopo tante azioni di coraggio riescono a uccidere la Strega con l’acqua. Ritornati al palazzo di Oz, scoprono la vera identità del mago, che non possedeva nessun potere, ma li rende coscienti delle loro doti. Alla fine ognuno raggiunge il suo scopo e il Leone addirittura diventa re di una foresta. Questo libro ci ha fatto capire che il nostro coraggio è dentro di noi. lllll

Filippo C. Niccolò N. Filippo L. Andrea S. 3°B

IL LEONE CODARDO COMBATTE CONTRO I TIGRORSI

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LEGGENDO LEGGENDO

Dorothy e i suoi compagni di viaggio arrivarono finalmente al castello del Mago di Oz. Si aprì una porta, entrarono in una sala, non videro nessuno, ma sentirono una voce dire: «Venite, parlate, intanto io vi ascolto». Mentre il Mago parlava Dorothy vide una scarpina verde spuntare. Il Mago allora esclamò: «Mi avete scoperto, adesso conoscete la mia vera identità». Uscì un vecchietto, piccolo e magrolino. Il vecchietto non aveva dei poteri per accontentare lo Spaventapasseri, il Leone e il Taglialegna di latta. Non mise un cervello nella testa, fatta di paglia, dello Spaventapasseri, ma gli inserì aghi e spilli. Al Leone fece bere una pozione che non era il coraggio. Al Taglialegna di latta diede un cuore fatto di lana. I tre personaggi si resero conto che tutto ciò che serviva loro l’avevano già ottenuto vivendo l’avventura con Dorothy. Questo libro ci è piaciuto molto. lllll Limar M. Virginia S. Viola U. Lukas B. 3°B

Arrivederci al prossimo numero febbraio-marzo con una sezione tutta dedicata

ai nostri AMICI ANIMALI.